INFLUENZA AVIARIA, SUPERATA L'EMERGENZA - PROVVEDIMENTI, CRITICITÀ E INDICAZIONI PER IL FUTURO
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INFLUENZA AVIARIA, SUPERATA L’EMERGENZA Provvedimenti, criticità e indicazioni per il futuro N ell’agosto del 2013 il gli allevatori) sia per quelli indiretti, virus dell’influenza causati ad esempio dal blocco del aviaria H7N7 è stato movimento di animali e uova nel riscontrato in un allevamento periodo di crisi per tutte le aziende avicolo di Ostellato (FE) e poco comprese in un’area molto vasta che dopo in altri 5 allevamenti. comprende anche uno dei principali Sono seguiti in tutti i territori poli avicoli nazionali. colpiti e circostanti moltissimi controlli e provvedimenti volti a La Regione Emilia-Romagna ha eradicare e contenere la diffusione saputo affrontare l’epidemia con dell’epidemia: sequestro degli tempestività ed efficienza, con allevamenti infetti, abbattimento procedure talvolta messe a punto in e distruzione degli animali malati corso d’opera. o sospetti di contaminazione, Sono però emerse problematiche dei loro prodotti e dei materiali di natura diversa, che hanno contaminati, misure restrittive allo evidenziato la difficoltà ad spostamento degli animali sensibili. affrontare un evento critico di In tutto, gli abbattimenti di capi queste dimensioni con procedure hanno riguardato 17 allevamenti (i e risorse sufficienti per i controlli 6 colpiti e altri 11 sospetti), per un ordinari, ma non per una situazione totale di oltre 1.400.000 animali di emergenza. eliminati. Si è quindi evidenziata la necessità di un sistema nazionale di L’impatto sull’industria avicola intervento che possa garantire regionale è stato pesante, sia per i ovunque sul territorio un intervento danni diretti (per i quali è già stata rapido e qualificato a sostegno delle quantificata l’entità dei rimborsi per autorità locali.
il controllo dell’influenza aviaria in Emilia-Romagna INFLUENZA AVIARIA le epidemie di influenza aviaria hanno avuto un diverso impatto sull’industria avicola nel mondo. La legislazione prevede precise prescrizioni di controllo ed eventuale distruzione. L’epidemia dell’agosto 2013 in Emilia-Romagna ha comportato l’abbattimento di oltre 1.400.000 capi avicoli. C hi di noi ha ricordi di vita vissuta serbatoio ha portato a una completa gli uccelli infetti e quelli sensibili, sia il al tempo dei nonni nelle nostre attenuazione della patogenicità, pertanto contatto indiretto via aerosol o attraverso campagne, ha sentito sicuramente permangono in natura i soli virus a bassa l’esposizione a materiali contaminati dal parlare della “moria dei polli”, che patogenicità: i focolai sostenuti da virus ad virus. Dato che i soggetti infetti possono periodicamente affliggeva le arzdore alta patogenicità negli uccelli selvatici sono eliminare grosse quantità di virus con le depopolando l’aia e azzerando le piccole molto rari, in quanto non rappresentano feci, la diffusione è ottenuta facilmente entrate supplementari che derivavano una strategia ecologica vincente. per mezzo di qualsiasi materiale dalla vendita delle uova e di qualche Ceppi virali appartenenti a tutti i contaminato da feci, per esempio galletto. sottotipi di emoagglutinina conosciuti mangime, acqua, uova, attrezzature, Questa gravissima malattia, allora definita (H1-H17) possono determinare la personale, fornitori, mezzi di trasporto, peste aviaria, fu in seguito dimostrato cosiddetta influenza aviaria a bassa insetti ecc. essere provocata da un Influenza virus A, patogenicità (LPAI), che si manifesta con Nelle aree indenni da influenza, famiglia Orthomyxoviridae e rinominata un quadro sintomatologico aspecifico, l’introduzione primaria si verifica Influenza aviaria. caratterizzato da sintomi respiratori ed attraverso il contatto diretto o indiretto I virus responsabili dell’influenza aviaria enterici spesso associati, nei riproduttori con specie selvatiche che eliminano il possono essere classificati, sulla base e nelle ovaiole commerciali, ad anomalie virus oppure con le movimentazioni della forma clinica di malattia che riproduttive (calo o arresto della dell’uomo e delle attrezzature provenienti determinano nelle specie sensibili, in deposizione, alterazioni dell’uovo). Per da aree infette e dai mercati di animali virus a bassa patogenicità (LPAI) e virus contro, solo ceppi virali appartenenti vivi. ad alta patogenicità (HPAI). ai sottotipi H5 e H7 possono causare L’Oie (Office International des Epizooties, Gli uccelli selvatici e in particolare i l’influenza aviaria ad alta patogenicità Organizzazione mondiale per la salute volatili acquatici appartenenti agli ordini (HPAI) che, a differenza della LPAI, è animale) ha classificato l’HPAI tra le Anseriformi e Charadriformi fungono una malattia sistemica caratterizzata da malattie della “lista A”, ovvero a rapida da serbatoio epidemiologico per questa replicazione virale negli organi vitali e diffusione e di grande importanza malattia; avendo la capacità di infettarsi che può provocare la morte del 100% dei economica. con diversi sottotipi contemporaneamente, soggetti colpiti. Nel mondo, i diversi stipiti di influenza assicurano le condizioni necessarie La trasmissione della malattia tra gli aviaria hanno causato negli anni passati per il riassortimento genetico e animali è di tipo orizzontale, tramite diverse epidemie. Sulla base dell’area consentono quindi la persistenza dei ingestione e/o inalazione di materiale geografica in cui si sono verificate virus dell’influenza aviaria in natura e la infetto. queste epidemie (con riferimento comparsa di nuove varianti. La capacità Le modalità di trasmissione allo sviluppo e alla strutturazione di questi virus di adattarsi alle specie comprendono sia il contatto diretto tra dell’industria avicola) e delle misure 58
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 N. ADNS Regione Provincia Specie/indirizzo N. capi Sottotipo Data Data produttivo conferma estinzione 2013/0001 Emilia-Romagna FE Galline ovaiole 128.000 H7N7 14/08/2013 27/08/2013 TAB. 1 (allevamento industriale) Influenza aviaria Galline ovaiole in Italia, 2013 2013/0002 Emilia-Romagna BO (allevamento industriale) 584.900 H7N7 21/08/2013 08/09/2013 2013/0003 Emilia-Romagna FE Tacchini 19.850 H7N7 23/08/2013 27/08/2013 Focolai di influenza aviaria (allevamento industriale) ad alta patogenicità in Italia nel 2013. 2013/0004 Emilia-Romagna BO Galline ovaiole 121,705 H7N7 28/08/2013 08/09/2013 (allevamento industriale) Fonte: Centro di Referenza Pollastre Nazionale/Oie/Fao per 2013/0005 Emilia-Romagna BO (allevamento industriale) 98,200 H7N7 04/09/2013 08/09/2013 l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, Istituto Gallus gallus zooprofilattico sperimentale 2013/0006 Emilia-Romagna FE (allevamento rurale) 3 H7N7 05/09/2013 05/09/2013 delle Venezie. di controllo adottate (applicazione di Specie/ Provincia/ N° di Data di una strategia di eradicazione rispetto Regione indirizzo capi Motivazione estinzione produttivo a una di vaccinazione), le epidemie di HPAI hanno avuto un diverso impatto Occhiobello (Ro) Galline ovaiole 220.063 Contatto indiretto 29/08/2013 sull’industria avicola. L’epidemia italiana Veneto TAB. 2 di HPAI verificatasi nel 1999-2000 è Abbattimenti Mordano (Bo) Galline ovaiole 1.043 Vicinanza 09/09/2013 stata decisamente una delle più gravi Emilia-Romagna preventivi verificatasi al mondo, superata come Imola (Bo) Galline ovaiole 83.000 Contatto indiretto 08/09/2013 numero di volatili coinvolti direttamente Emilia-Romagna Abbattimenti preventivi . o indirettamente solo dall’epidemia Mordano (Bo) Polli da carne 1.660 Vicinanza 09/09/2013 Fonte: Centro di Referenza Emilia-Romagna olandese del 2003 e da quella asiatica del Nazionale/Oie/Fao per 2004-2005 (www.izsvenezie.it). l’influenza aviaria e la malattia di Portomaggiore (Fe) Tacchini da carne 65.000 Vicinanza 01/09/2013 Newcastle, Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Emilia-Romagna La popolazione oggetto dell’attività di Come si controlla l’influenza aviaria sorveglianza è rappresentata da tutta la popolazione avicola industriale del La legislazione europea relativa al territorio: riproduttori delle varie specie, controllo dell’influenza aviaria è tacchini da carne, ovaiole da consumo attualmente rappresentata dalla direttiva sono da monitorare in allevamento; 2005/94/CE. Essa dispone le indagini il restante pollame da carne viene da effettuare in tutti i casi di sospetto di monitorato al macello. influenza aviaria e le misure da adottare Il monitoraggio in allevamento prevede in caso di conferma di HPAI. Per limitare due tipi di attività: la valutazione della la diffusione della malattia, il pollame mortalità e di altri parametri produttivi infetto va abbattuto e distrutto. Mangime, nei singoli capannoni dell’allevamento materiale contaminato e pollina vanno e i prelievi sierologici e virologici su un distrutti o trattati fino all’inattivazione campione statisticamente significativo di del virus. Per prevenire l’ulteriore animali. diffusione della malattia, le autorità veterinarie mettono immediatamente in In tutti gli allevamenti avicoli vengono atto restrizioni alla movimentazione degli inoltre programmati sopralluoghi animali nelle aziende infette e in tutte ispettivi per verificare lo stato sanitario quelle presenti nel raggio di almeno 10 degli animali attraverso la valutazione km, la cosiddetta zona di sorveglianza. dei parametri produttivi desunti dalle Se necessario, le misure di stamping-out registrazioni presenti in allevamento. possono essere estese alle aziende vicine o a quelle che hanno avuto contatti con le aziende infette. La malattia nell’uomo Lo stato italiano ha recepito la direttiva europea con il Dlgs 9 del 25 gennaio 2010. L’uomo può infettarsi con il virus Annualmente viene programmata ed dell’influenza aviaria solo in seguito a effettuata da parte dei Servizi veterinari contatti diretti con animali infetti (malati delle Aziende Ausl l’attività prevista dal o morti per influenza aviaria) e/o con “Piano di controllo regionale per l’influenza le loro deiezioni. Non c’è infatti ancora aviaria”, basato sul corrispondente piano alcuna evidenza di trasmissione attraverso ministeriale, con l’obiettivo di valutare lo il consumo di carni avicole o uova dopo stato sanitario degli allevamenti avicoli la cottura e non ci sono ancora prove di presenti sul territorio della Ausl nei un’efficiente trasmissione del virus da confronti dell’influenza aviare (sierotipi persona a persona (www.salute.gov.it). H5 e H7). È stata nostra cura, in collaborazione 59
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 con l’ufficio stampa regionale, intervenire sorveglianza e restrizione, determinate tempestivamente con un’adeguata L’epidemia dell’agosto 2013 con provvedimenti regionali e ministeriali informazione sugli organi di stampa in Emilia-Romagna nelle vicinanze delle zone infette. che ribadisse questi concetti, in modo Nel complesso l’epidemia in regione da evitare allarmismo e ingiustificate In un allevamento di galline ovaiole del ha colpito sei allevamenti (a quelli modifiche dei comportamenti alimentari comune di Ostellato il 10 agosto 2013 citati vanno aggiunti un allevamento nella popolazione. viene segnalato un aumento anomalo di tacchini a Portomaggiore, Fe, e un Nell’uomo, a seguito di infezione della mortalità. allevamento rurale a Bondeno, Fe), per da virus influenzale aviario, i primi Il sospetto di influenza aviaria viene un totale di 952.658 volatili abbattuti e sintomi compaiono dopo un periodo di confermato da diagnosi di HPAI da distrutti (tabella 1). incubazione variabile (da 1 a 7 giorni): parte del centro di referenza dell’Istituto Provvedimenti di abbattimento e di solito sono gli stessi dell’influenza zooprofilattico sperimentale delle Venezie distruzione degli animali, prodotti e tradizionale, vale a dire febbre, tosse, in data 14 agosto 2013. materiali sono stati adottati anche in altri mal di gola e dolori muscolari, con una L’allevamento infetto appartiene a cinque allevamenti considerati sospetti di diversa gravità a seconda del ceppo virale una filiera industriale specializzata in contaminazione per ubicazione o contatti INFLUENZA AVIARIA coinvolto. Nel caso del virus aviario produzione e commercializzazione di indiretti, per un ulteriore complessivo A/H7N7, responsabile dell’epidemia uova da consumo che ha allevamenti abbattimento di 370.766 capi (tabella 2). emiliano-romagnola di questa estate, distribuiti in molte regioni italiane. Per ridurre il rischio di diffusione le manifestazioni cliniche descritte Contatti ripetuti, nel periodo precedente dell’infezione dai focolai siti nei comuni in letteratura sono rappresentate l’isolamento del virus e la diagnosi della dell’Emilia-Romagna coinvolti, inoltre, prevalentemente da congiuntivite oltre a malattia, con il centro di imballaggio sono state adottate su disposizione lieve sintomatologia di tipo influenzale. uova sito a Mordano e collegato con tre ministeriale procedure di depopolamento Per quanto riguarda i lavoratori esposti allevamenti dello stesso comune, hanno per ulteriori aziende avicole considerate – lavoratori addetti alla manipolazione determinato il propagarsi dell’infezione ad alto rischio, che hanno portato di pollame infetto oppure che hanno in questi allevamenti, con la necessità all’abbattimento di 143.400 capi avicoli lavorato in allevamenti infetti – si è di adozione delle misure previste dalla in cinque allevamenti di Imola e della vigilato affinché fossero correttamente legislazione europea: censimento degli provincia di Ravenna. utilizzati adeguati dispositivi di animali, sequestro degli allevamenti protezione individuale, volti a diminuire infetti, abbattimento e distruzione Gabriella Martini il rischio di infezioni. degli animali malati, infetti e sospetti Direttore del Dipartimento di sanità pubblica, È in corso inoltre uno studio di contaminazione, dei loro prodotti e Ausl di Imola sieroepidemiologico sui lavoratori esposti dei materiali contaminati, adozione di al virus A/H7N7, in collaborazione con il misure restrittive allo spostamento degli ministero della Salute. animali sensibili nelle zone di protezione, Fig. 1 Aviaria in Emilia-Romagna 2013 Mappa dei focolai e delle zone di protezione, sorveglianza e restrizione Focolai di influenza aviaria Zona di protezione Zona di sorveglianza Zona di restrizione 60
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 SPOPOLAMENTO ALLEVAMENTI, ESPERIENZE E STRATEGIE DAL resoconto delle attività di spopolamento negli allevamenti della Regione Emilia-Romagna colpiti daL virus SONO EMERSE DIVERSE DIFFICOLTà. PER QUESTO SONO STATE INDIVIDUATE soluzioni alternative. Serve COMUNQUE un sistema nazionale di intervento. A partire dal 2006, con a contrastare il diffondersi di focolai settembre 2009 relativo alla protezione l’identificazione a livello di influenza aviaria e di altre malattie degli animali durante l’abbattimento. internazionale di nuovi ceppi diffusive del bestiame: la ditta Coop. Esso norma le attività di spopolamento e differenziati di virus nel pollame, la Bidente di Cusercoli (Fc) risultò abbattimento di emergenza. Regione Emilia-Romagna ha organizzato vincitrice di tali bandi e le venne quindi Il regolamento definisce le modalità per un servizio di pronto intervento per il assegnata l’attività. l’esecuzione delle attività e impone che controllo delle malattie diffusive del Il contratto prevede che la ditta metta a prima dell’inizio dell’operazione l’autorità bestiame. disposizione 45 persone adeguatamente competente elabori un piano d’azione All’inizio venne rapidamente predisposto informate, formate, attrezzate ed esperte per garantire il rispetto delle norme a un piano di intervento solo per influenza della specie animale da abbattere. Di tutela degli animali, in particolare per aviaria in collaborazione fra Sanità queste persone almeno 20 devono essere quanto riguarda i metodi di stordimento pubblica, Protezione civile. e due grosse pronte a intervenire in 36 ore dalla e abbattimento. cooperative di servizi (Hera ed Enia); richiesta di intervento. Deve inoltre essere tale piano era la riposta a un’emergenza garantita la disponibilità di attrezzature puramente mediatica, in quanto, sebbene adeguate per la raccolta, lo stordimento, in realtà non fosse stato riscontrato l’abbattimento e il trasporto degli animali Il virus influenzale H7N7 nessun caso in Europa, l’opinione al luogo di distruzione, la convenzione in Emilia-Romagna pubblica era stata sensibilizzata al rischio con una ditta specializzata nello di influenza aviaria H5N1 dalla sua smaltimento delle carcasse, la raccolta e il Nella giornata del 14 agosto viene presenza in alcuni paesi orientali. trasporto delle deiezioni, le operazioni di confermata dall’Istituto zooprofilattico In seguito, anche per razionalizzare disinfezione, gli impianti accessori per il delle Venezie, sede del Centro di l’organizzazione regionale e contenere funzionamento del campo di lavoro come referenza nazionale per l’influenza aviaria le spese, la Regione ha indetto bandi a stazioni di disinfezione, spogliatoi ecc. la positività per virus influenzale H7N7 procedura aperta, a rilevanza comunitaria, Inoltre dal 2009 è in vigore il Regolamento ad alta patogenicità in un allevamento di per l’acquisizione di servizi finalizzati (CE) n. 1099/2009 del Consiglio del 24 galline ovaiole in voliera sito nel Comune foto: G. DIEGOLI - REgione ER 61
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 di Ostellato (Fe); l’allevamento è di 5 aziende sono state sottoposte ad allevamento in gabbia presente in nuovissima costruzione costituito da 4 abbattimento dei volatili presenti. regione. capannoni di cui 2 con spazi all’aperto Le operazioni di abbattimento, invio Il sistema regionale è stato messo per un totale di 128.000 animali. alla distruzione, pulizia e disinfezione in difficoltà in alcune fasi in cui Su richiesta della Ausl di Ferrara, la sono state effettuate, sotto il controllo è stato necessario intervenire Coop. Bidente, titolare del contratto del Servizio veterinario delle Ausl contemporaneamente su più focolai e su regionale sopra richiamato, allestisce il competenti per territorio, dalla ditta strutture così diversificate per tipologia campo per gli interventi di estinzione del Coop. Bidente, a eccezione dei 2 produttiva e dimensione. focolaio; già dalla giornata del 15 agosto piccoli allevamenti di Imola, abbattuti Da evidenziare ancora che, per tutelare i dà inizio alle operazioni di abbattimento in collaborazione con la Protezione lavoratori, è stato necessario, come previsto sotto il controllo del Servizio veterinario civile delle Marche e da quello rurale dalle disposizioni normative, utilizzare della Ausl di Ferrara. di Ferrara, a cui hanno provveduto Dpi di III categoria. Con l’impiego di tali Successivamente al focolaio primario direttamente i veterinari del Servizio. mezzi di protezione individuale l’agilità sono stati confermati focolai in altre 5 In totale sono stati abbattuti 1.359.273 e quindi la resa lavorativa degli operatori aziende avicole (delle quali 3 appartenenti animali fra ovaiole, tacchini e polli da nelle attività di cattura era limitata, in INFLUENZA AVIARIA alla stessa filiera produttiva e una a carne (i dettagli nella tabella 1). particolare per le attività che prevedevano distanza di 2 km dal focolaio iniziale) la cattura di animali nei piani più alti delle e un allevamento rurale. Fra queste, la gabbie. Le elevate temperature ambientali più grande azienda di galline ovaiole in Difficoltà incontrate (gli interventi di abbattimento sono stati effettuati tra agosto e settembre) hanno gabbia presente in regione: 584.900 capi distribuiti in 12 capannoni con gabbie Tipologia e dimensione degli allevamenti reso ancora meno agevole l’impiego dei modificate a 5 piani. Tutte le aziende colpiti hanno creato numerosi problemi. Dpi. Infine, la necessità di utilizzo di Dpi sono state sottoposte ad abbattimento Per quanto riguarda gli animali in voliera, ha reso più difficoltoso il reperimento del e distruzione dei volatili presenti e alle le grandi dimensioni dei capannoni, la personale, in quanto la formazione richiesta misure di polizia veterinaria previste dal ristrettezza dei corridoi laterali (tale da riguardava non solo le tecniche di cattura manuale operativo nazionale. ostacolare il passaggio degli operatori degli animali, ma anche il loro corretto uso. In seguito a evidenziazione di e l’utilizzo di carrelli o piccole pale collegamenti epidemiologici con meccaniche) hanno reso difficoltosa allevamenti positivi, altre 6 aziende, l’attività di cattura e richiesto più tempo Soluzioni individuate considerate sospette di contaminazione, del previsto nella chiusura del focolaio sono state sottoposte a stamping out. di Ostellato a Ferrara. Sono stati infatti A seguito delle difficoltà incontrate a Infine, per ridurre il rischio di diffusione necessari 9 giorni per l’abbattimento dei Ferrara, nei successivi focolai di galline in dell’infezione, nell’ambito di un piano di 128.000 capi presenti voliera, in analogia a quanto già effettuato depopolamento approvato dal ministero Come già evidenziato il focolaio di in Olanda, si è attuata, in collaborazione su parere del Centro di referenza, altre Mordano ha riguardato il più grande con il Centro di referenza del benessere N. focolaio/ data Animali Metodo preventivo/ Comune Provincia abbattimento Tipologia volatili abbattuti abbattimento depopolamento focolaio 1 Ostellato Ferrara 15-24/08/2013 Galline ovaiole 128.000 CO2 cassone focolaio 2 Mordano Bologna 22/08/2013-05/09/2013 Galline ovaiole 584.900 CO2 cassone focolaio 3 Portomaggiore Ferrara 24-27/08/2013 Tacchini 19.850 CO2 cassone focolaio 4 Mordano Bologna 30/08/2013-04/09/2013 Galline ovaiole 121.705 CO2 capannone focolaio 5 Mordano Bologna 05/09/2013 - 07/09/2013 Galline ovaiole 98.200 CO2 capannone focolaio 6 Bondeno Ferrara 04/09/2013 Galline ovaiole 2 luss. cervicali abbattimento preventivo 1 Portomaggiore Ferrara 28/08/2013 - 01/09/2013 Tacchini 65.000 CO2 cassone abbattimento preventivo 2 Imola Bologna 05/09/2013 - 08/09/2013 Galline ovaiole 83.000 CO2 capannone abbattimento preventivo 3 Mordano Bologna 09/09/2013 Galline ovaiole 1.041 CO2 cassone abbattimento preventivo 4 Mordano Bologna 09/09/2013 Polli da carne 1.745 CO2 cassone abbattimento preventivo 5 Lugo Ravenna 10/09/2013 - 11/09/2013 Pollastre di gallina ovaiola 59.952 CO2 capannone TAB. 1 Aviaria in Emilia- abbattimento preventivo 6 Lugo Ravenna 11/09/2013 - 14/09/2013 Galline ovaiole 57.400 CO2 cassone Romagna 2013 depopolamento 1 Imola Bologna 18/9/2013 - 19/09/2013 Polli da carne 68.359 CO2 capannone Dati relativi agli depopolamento 2 Bagnara di Romagna Ravenna 20/09/2013 Svezzamento 15.032 CO2 capannone abbattimenti nei focolai e nelle depopolamento 3 Massa Lombarda Ravenna 21/09/2013 Polli da carne 31.810 CO2 capannone aziende sottoposte ad abbattimento preventivo depopolamento 4 Massa Lombarda Ravenna 21/09/2013 Polli da carne 24.899 CO2 capannone o nell’ambito del piano di depopolamento 5 Massa Lombarda Ravenna 21/09/2013 Faraone Riproduttori 7.737 CO2 cassone depopolamento. 62
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 animale di Brescia, la soppressione dei e ha riguardato la supervisione delle convenzione con un’impresa in grado di volatili con erogazione diretta di CO2 operazioni di gestione di alcuni focolai di fornire le garanzie di pronto intervento nei capannoni secondo le modalità Imola in collaborazione con il Servizio sopra descritte. Considerate le infinite precedentemente descritte. Questo ha veterinario dell’ Ausl. variabili sopra descritte, come già detto portato a una significativa diminuzione L’unica Regione che ha offerto la sua altrove, pare impossibile per una singola dei tempi di abbattimento e limitato collaborazione è stata la Regione Marche, regione assicurare un intervento adeguato ulteriormente le possibili sofferenze che ha messo a disposizione la squadra per ogni possibile scenario epidemico. degli animali che venivano abbattuti in regionale per le emergenze epidemiche Si propone pertanto un coinvolgimento maniera eutanasica direttamente in situ composta da 7 operatori giunti sul dell’autorità competente centrale senza essere manipolati dagli operatori. focolaio il 29 di agosto. per realizzare un sistema nazionale A titolo di esempio, nell’allevamento in Nonostante ciò, non sono mai state di intervento in grado di intervenire voliera di Mordano sono stati abbattuti richieste deroghe alla normativa per adeguatamente in caso di focolai 98.000 capi in solo 2 giorni. la tutela del benessere animale per epidemici che prevedano l’abbattimento Per quello che riguarda l’allevamento in rischi legati alla salute umana o per degli animali presenti. gabbia di Mordano è stato necessario il rallentamento delle attività per reclutare in tempi brevi, informare e l’eradicazione della malattie. Giuseppe Diegoli formare altri 110 operatori per garantire Servizio Veterinario e igiene alimenti, l’estinzione del focolaio, che ha comunque richiesto 14 giorni. Conclusioni Regione Emilia-Romagna Da evidenziare la collaborazione con l’Esercito, concretizzatasi nell’invio Come già detto la Regione Emilia- di 5 medici veterinari e 6 infermieri Romagna è l’unica regione in Italia veterinari. Il loro aiuto è stato prezioso ad avere preventivato e attivato la Influenza aviaria in Emilia-Romagna i Metodi di abbattimento utilizzati I volatili sono stati soppressi con l’utilizzo della CO2 con Erogazione di gas nel capannone l’utilizzo di due differenti metodologie: La procedura operativa tipo per l’utilizzo della CO2 con - attraverso l’uso di container a tenuta erogazione diretta di gas nel capannone prevede l’utilizzo - con erogazione diretta di gas nel capannone. di una squadra di 10, un ‘autocisterna con possibilità di erogazione di 5 ton/ora di CO2, un radiatore per la Container a tenuta gassificazione, manicotti da idrante per la distribuzione del La procedura operativa tipo per l’utilizzo della CO2 attraverso gas nei capannoni, materiale per sigillare le uscite, nastro l’uso di container a tenuta prevede l’utilizzo di una squadra di adesivo, analizzatore di gas ambientali (O2 e CO2), nastro 10 operatori, l’utilizzo di container di 20 mc a tenuta stagna trasportatore pollina. con coperchio apribile a 80° e ingressi multipli per il gas. È previsto l’utilizzo della CO2 in bombole da 30 kg in quantità di Le fasi per l’utilizzo sono le seguenti: 120 kg (4 bombole) di consumo per ogni container da trattare. 1. interrompere la ventilazione forzata Le fasi per l’utilizzo sono le seguenti: 2. sigillare con nastro adesivo potenziali fughe di gas del 1. irrorare fino a raggiungere una concentrazione di gas a capannone (porte, finestre, ingressi di nastri trasportatori) livello del fondo del container di 70% (per un container di 3. posizionare i manicotti lungo il percorso del capannone, 20 mc sono necessari circa 45 minuti) regolando il deflusso possibilmente nei punti più alti delle voliere per evitare il congelamento dell’erogatore 4. procedere all’erogazione del gas e raggiungere la 2. raggiunta la concentrazione di CO2 prefissata trasferire gli concentrazione di CO2 prefissata (30% minimo) in tutti animali presso il container i punti del capannone (più di 2 ore con flusso di gas di 3. aprire il coperchio del container in modo da permettere 5 ton/ora) le operazioni di carico ma evitando il più possibile la 5. tenere chiuso il capannone per ulteriori 3 ore senza dispersione del gas (circa 50-60 cm) anche attraverso ventilazione l’utilizzo di un telo di plastica con foro al centro 6. ventilare l’ambiente per 3 ore con ventilazione forzata 4. procedere al caricamento degli animali nel container con 7. il Servizio veterinario verifica l’efficacia della gassificazione l’ausilio del personale addetto e nell’eventualità ci siano animali vivi ne prescrive la 5. durante il caricamento nel container degli animali un dislocazione cervicale veterinario dell’Ausl verifica visivamente il comportamento 8. procedere allo svuotamento manuale del capannone degli animali e l’efficacia della gassificazione. Risultati Risultati a) Questo sistema permette di processare circa 3.000/ a) Questo sistema permette di processare circa 2.000 ovaiole/ ovaiole/ora. ora. b) 1 kg di CO2 a 1 atmosfera e 15°C corrispondono a 0,845 m3 b) Sono necessarie 4 bombole da 30 kg di CO2: di gas - 2 bombole per saturare al 70% il container prima di c) Sono necessari 12 ton di CO2 per riempire un capannone introdurre gli animali di 6.000 m3 considerando una perdita di gas circa 30- - 1 bombola per mantenere la concentrazione durante il 40% (a tenuta stagna sarebbero sufficienti 7 ton, ma è carico degli animali comunque necessario garantire uno sfogo posto in alto per - 1 bombola per abbattere tutti gli animali a fine carico con l’evacuazione dell’aria atmosferica). cassone chiuso. c) Ogni container può contenere 7-8.000 capi di circa 1,8 kg di peso. 63
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 I controlli e la Biosicurezza in allevamento L’influenza aviaria ha causato in lombardia, veneto ed emilia-romagna gravi danni al settore zootecnico. da alcuni anni sono stati adottati piani di monitoraggio e procedure di emergenza all’avanguardia in europa. L’esperienza dell’istituto zooprofilattico della lombardia e dell’emilia-romagna. L’ influenza è un’infezione causata INFLUENZA AVIARIA foto: IZS Lombardia ed Emilia-Romagna, Sez. Forlì dal virus influenza, virus RNA, famiglia Orthomixoviridae, che infetta l’apparato respiratorio dell’uomo, dell’equino, del furetto e dei mammiferi acquatici, provocando un’infezione sistemica nelle specie aviarie che costituiscono, con i portatori sani intestinali, il vero e proprio serbatoio del virus. Esistono 3 tipi antigenici: A, B e C, tutti infettano l’uomo, soltanto il tipo A infetta gli animali. I virus influenza, in particolare quelli di tipo A, hanno la capacità di andare incontro a continue variazioni antigeniche, determinanti per la loro patogenicità, che coinvolgono le due proteine di superficie, la H e la N, creando sottotipi e varianti. I sottotipi si possono dividere in due categorie in base alla loro patogenicità: - ceppi ad alta patogenicità (HPAI), che determinano un’elevata mortalità - ceppi a bassa patogenicità (LPAI), che determinano una malattia meno grave e sono mantenuti in natura dai volatili 1 selvatici, in particolare delle specie acquatiche. settore (allevatori, macellatori ecc.) nei nelle regioni del Nord. Dal momento quali, infatti, non si è mai registrato alcun in cui si è intensificato il sistema di effetto negativo o sintomo direttamente allevamento avicolo, con particolare Il sistema dei controlli sanitari attribuibile al virus influenzale, se non riguardo all’allevamento del tacchino, congiuntivite. si sono progressivamente intensificati e il piano di monitoraggio La presenza di virus influenzali ha inoltre i casi di malattia. I sierotipi del virus in Emilia-Romagna comportato l’adozione di misure di maggiormente circolanti fra gli anni prevenzione e monitoraggio assai estese 70 e fine anni 90 erano rappresentati La presenza di virus influenzali in Italia in tutte le regioni italiane, in particolare in principalmente dai sottotipi H6 e H9. ha determinato negli anni scorsi quadri di quelle a elevata produttività. Intorno alla fine degli anni 90 hanno estrema gravità in termini zootecnici e ha L’efficacia e la validità dei piani di iniziato a circolare nelle Regioni del comportato l’adozione di misure drastiche intervento sono stati tali che, non Nord (Lombardia e Veneto) i sottotipi come l’abbattimento di milioni di volatili solo sono risultate importanti nella H5 e H7. Questi sottotipi si sono nel regioni del Nord Italia (Lombardia diminuzione dei focolai e nel limitare rivelati particolarmente pericolosi per e Veneto), tuttavia è sempre stata di volta in volta l’estensione e la gravità l’allevamento avicolo per la facilità di considerata come specificamente animale, delle singole ondate epidemiche, ma mutare dalla bassa patogenicità all’alta con bassissimo rischio per gli addetti del hanno anche ricevuto un riconoscimento patogenicità. Dal 2000 a oggi su tutto dall’intera comunità scientifica che oggi il territorio nazionale si sono alternati prende spunto dall’esperienza italiana. piani di monitoraggio permanenti e piani di sorveglianza in fase di emergenza per 1 Laboratorio Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e Il virus dell’influenza aviaria in influenza aviaria necessari ai fini delle dell’Emilia-Romagna, Sezione di Forlì. Italia è noto fin da quando è sorto decisioni prese per debellare i focolai che 2 Trachee di gallina con influenza. un sistema di avicoltura organizzato via via si presentavano e per giungere a 64
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 indagini epidemiologiche utili alla lotta foto: IZS Lombardia ed Emilia-Romagna, Sez. Forlì alla malattia. La Regione Emilia-Romagna fino al 2013 è stato colpita da pochi focolai, mentre ha mantenuto l’attività di controllo permanente sia nel pollame domestico che negli uccelli selvatici. Il piano di monitoraggio permanente prevede la ricerca del virus e la ricerca di anticorpi negli allevamenti avicoli intensivi e la ricerca del virus negli uccelli selvatici. Il piano di monitoraggio ha impegnato grandi quantità di forze umane e strumentali con notevole impegno economico. La necessità di mantenere in questi anni il piano di controllo nasceva dal bisogno di certificare la sanità degli allevamenti avicoli e di tutelare la salute del consumatore. 2 I controlli previsti dal piano regionale sono eseguiti dai veterinari del Servizio alla filiera produttiva interessata (ovaiole demandato il compito di eseguire controlli veterinario pubblico e gli esami di da consumo) che prevedeva l’intensificarsi e prelievi ufficiali, sottoposti a esame preso laboratorio sono eseguiti dall’Istituto del numero degli allevamenti da gli Istituti zooprofilattici sperimentali zooprofilattico sperimentale della controllare e il numero dei campioni da (strutture sanitarie di diritto pubblico). Lombardia e dell’Emilia-Romagna saggiare. Questo ha permesso di ottenere La biosicurezza è una strategia di (IzsLER). In Emilia Romagna gli esami una miriade di dati e di informazioni procedure gestionali che hanno lo scopo di di laboratorio per Influenza a viaria sono in tempi brevissimi al fine di limitare la prevenire l’introduzione e la diffusione di tutti eseguiti presso la Sezione di Forlì. diffusione della malattia. rischi biologici in allevamento. La ricerca del virus viene eseguita a partire Occorre ricordare che si sono verificati 6 La finalità è quella di perseguire da tamponi tracheali o cloacali mediante focolai di virus H7N7 ad alta patogenicità la sicurezza alimentare e prevenire PCR RealTime, la ricerca anticorpale con percentuali di mortalità elevata che l’introduzione e la diffusione di malattie viene eseguita mediante tecnica Elisa e aumentava di giorno in giorni a livelli infettive che, non solo possono essere inibizione dell’emoagglutinazione. esponenziali, pertanto la situazione pericolose per l’uomo, ma che possono In caso di positività virologica e richiedeva interventi coordinati delle anche recare gravi perdite economiche al sierologica il laboratorio segnala il diverse professionalità in tempi rapidi e settore zootecnico. sospetto di malattia alle Autorità con il massimo della precisione. Le malattie causate da virus influenzali competenti (ministero della Salute, sono introdotte e o trasmesse agli animali Regione Emilia-Romagna, Azienda con diverse modalità: sanitaria locale, Centro epidemiologico regionale e Centro nazionale di referenza Programmi di biosicurezza - portatori all’interno dell’allevamento - da animali provenienti da altri per l’influenza aviaria). Il sistema agrozootecnico, tramite i due allevamenti non controllati Allo stesso tempo, il laboratorio periferico ministeri dell’Agricoltura e della Salute, - uomo, attraverso gli abiti, le mani, le prende rapidamente contatti con il nel nostro paese e in particolare in scarpe laboratorio del Centro di referenza Emilia-Romagna, non solo ha sviluppato - polvere ambientale e ambienti mal nazionale per l’invio del campione sospetto un’avicoltura organizzata in filiera con puliti, attrezzi di lavoro utilizzati in diversi al fine di addivenire a una conferma di impostazione e gestione di tipo industriale, allevamenti influenza aviaria. Contemporaneamente ma ha anche implementato un sistema di - uccelli selvatici, predatori, roditori, l’Azienda sanitaria locale territoriale mette controlli sanitari a tutela del consumatore mosche e altri insetti sotto sequestro l’allevamento con lo scopo che viene attuato lungo l’intera filiera - vaccini vivi o contaminati di bloccare ogni tipo di movimentazione e produttiva, dall’incubazione delle uova - alimenti contaminati mette in atto tutte le misure precauzionali fino al macello e alla distribuzione. - acqua contaminata per gli animali e per il personale umano a L’allevamento avicolo italiano è oggi - aria contatto con gli animali, come previsto dal impostato secondo i canoni più attuali I componenti della biosicurezza includono Manuale per l’influenza aviaria, in attesa di della “biosicurezza”, cioè un sistema di programmi organizzativi gestionali conferma di malattia. misure e norme di prevenzione e controllo e manageriali, studio della struttura che fanno degli allevamenti dei “sistemi di allevamento, piani di disinfezione, chiusi” isolati dall’esterno, gestiti da disinfestazione, profilassi al fine di Il controllo in emergenza veterinari aziendali altamente specializzati contribuire alla massima produttività e che si fanno garanti dello stato sanitario profitto per l’allevatore. A seguito della segnalazione nella attraverso l’attuazione di misure di profilassi nostra Regione da virus H7N7, iniziata diretta e indiretta, e ne rispondono con in agosto 2013 si è passati molto certificazioni, che accompagnano l’intera Paola Massi velocemente dal piano di monitoraggio vita produttiva del pollame allevato Responsabile Sezione di Forlì permanente a un piano di controllo di (faraone tacchini polli, quaglie, struzzi Istituto zooprofilattico sperimentale della emergenza concentrato particolarmente ecc.), e dai veterinari ufficiali dell’Asl cui è Lombardia e dell’Emilia-Romagna 65
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 Aviaria, un evento pesante per l’economia regionale Gli indennizzi agli allevatori colpiti dai provvedimenti di abbattimento ammontano a quasi nove milioni e mezzo di euro, a cui andranno eventualmente aggiunti i danni indiretti. L’emergenza ha mostrato la necessità di un intervento adeguato e tempestivo che non può essere garantito da una sola regione. N el mese di dicembre 2013 sono INFLUENZA AVIARIA foto: G. DIEGOLI - REgione ER stati indennizzati gli ultimi allevatori per i danni subiti con l’epidemia di influenza aviaria dell’estate precedente. Un evento decisamente difficile da gestire e molto pesante per l’economia regionale. Per capirne sino in fondo la gravità è necessario ripercorrere le principali tappe. Alla vigilia di Ferragosto si registra una moria anomala di galline in un allevamento di Portomaggiore (Fe). Scattano immediatamente i provvedimenti in caso di sospetto e le analisi eseguite sul sangue e i tamponi faringei degli animali prelevati confermano la presenza del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità. Si tratta di una patologia altamente contagiosa per gli avicoli e che in alcuni casi può determinare sintomatologia anche nell’uomo che vive a stretto contatto con gli animali infetti. malattia tramite le persone, i mezzi, le malattia il virus è mutato passando da Scattano i provvedimenti previsti uova e anche per via aerogena. Infatti bassa ad alta patogenicità. dalle normative e dalle linee guida. poco dopo il virus viene riscontrato in Per cercare di contenerne la diffusione, Si procede al blocco immediato della altri allevamenti della stessa proprietà del oltre agli allevamenti interessati si è reso movimentazione di uova e animali primo caso infetto e in un allevamento necessario procedere con gli abbattimenti e il giorno di Ferragosto iniziano le di tacchini, specie molto sensibile al virus a scopo preventivo di allevamenti operazioni di abbattimento di tutti dell’aviaria, ubicato nelle immediate dove il virus poteva essere arrivato per gli animali presenti nell’allevamento, vicinanze del primo focolaio. connessioni epidemiologiche con qualche 128.000 capi. Le operazioni di abbattimento procedono focolaio oppure in allevamenti posti nelle Iniziano anche le indagini alacremente, ma con grandissime vicinanze dei focolai. epidemiologiche per cercare di capire difficoltà. Dover intervenire in Sempre nell’intento di bloccare la come è arrivato il virus e se si è potuto contemporanea su più allevamenti, in diffusione della malattia, il ministero della diffondere prima che gli animali e gli condizioni disagiate di lavoro (utilizzo salute ha emanato provvedimenti molto spostamenti di uova e persone venissero di dispositivi individuali di protezione) e severi per la movimentazione di animali bloccati. Considerata la gravità della in tipologie di allevamento differenziate e uova dalla nostra Regione e ha istituito malattia e il rischio per il patrimonio (animali in voliera, a terra e soprattutto in un’ampia zona di restrizione oltre a quelle avicolo nazionale viene attivata l’unità gabbia) hanno reso l’attività decisamente classiche di protezione e sorveglianza di crisi dove partecipano, oltre alla complicata. intorno ai focolai. La zona ha interessato nostra Regione, il ministero della Salute, Nel frattempo le indagini svolte sul praticamente tutta la Romagna, stabilendo il Centro di referenza nazionale per primo focolaio hanno fanno ipotizzare di fatto il blocco di ogni movimento di l’influenza aviaria, il laboratorio di Forlì che il virus sia stato portato dagli uccelli animali e uova. I provvedimenti nazionali dell’Istituto zooprofilattico sperimentale migratori. Questi probabilmente hanno sono stati ripresi e confermati dalla della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, stazionato nelle ore notturne nelle aree Comunità europea. Un danno gravissimo altre Regioni limitrofe e rappresentanti esterne dei capannoni contaminando il per l’economia regionale, che vede proprio delle associazioni di categoria. terreno con il virus a bassa patogenicità nella Romagna il fulcro dell’avicoltura Come purtroppo accade sempre in queste di cui sono spesso portatori. Quando regionale. epidemie, il virus si diffonde prima le galline alla mattina uscivano si Le ultime operazioni di abbattimento che agli animali venga diagnosticata la contagiavano e una volta contratta la si sono concluse il 21 settembre 2013 66
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 con un totale di oltre 1.350.000 animali all’allevatore interessato il rimborso del richiesto un numero di persone pronte distrutti in 18 allevamenti, di cui 6 sede valore degli animali, delle uova e del a intervenire di almeno quattro volte di focolaio. mangime distrutto. Questa attività si è superiore a quello contrattualizzato. Si è Contemporaneamente agli interventi conclusa in tutti i casi entro 90 giorni fatto comunque fronte con acquisizione negli allevamenti sono state avviate le dalla chiusura del focolaio. In totale sono di personale e attrezzature adeguate, operazioni di ritiro dal mercato delle stati rimborsati quasi 9 milioni e mezzo ma sempre con grande difficoltà, anche uova uscite dai focolai nei giorni che di euro. Sono in corso le valutazioni dei se operare già con una ditta esperta precedevano la diagnosi di malattia. danni indiretti per valutare la possibilità della problematica ha semplificato le Questa operazione ha come finalità di un possibile rimborso. operazioni. quella di evitare che gusci contaminati I suggerimenti per il futuro partono vengano in contatto con altri avicoli, proprio da questo presupposto: non è diffondendo così la malattia. Uova infette pensabile che ogni singola regione sia non rappresentano alcun pericolo per il Una lezione per il futuro in grado autonomamente di fare fronte consumatore. a qualsiasi epidemia possa capitare. Una volta completato l’abbattimento Da questa difficile esperienza si sono Considerato che in questi casi l’interesse e la distruzione delle carcasse animali, avute conferme di quanto già si sapeva e è nazionale, è quindi necessario un sono iniziate le operazioni di pulizia indicazioni per migliorare in futuro. intervento diretto dello Stato per e disinfezione degli allevamenti e La conferma è che non è possibile avere a mantenere in essere squadre di persone attrezzature. Operazioni queste di grande disposizione squadre attrezzate e formate adeguatamente attrezzate e formate importanza e che richiedono tempo e per fare fronte immediato a qualsiasi pronte a intervenire con tempestività e in mezzi adeguati. malattia diffusiva e di qualsiasi entità. modo adeguato. In questo senso abbiamo Da circa metà settembre, vista Si tenga presente che le specie animali chiesto e ottenuto dal ministero un la mancanza di nuovi focolai, i interessate da malattie epidemiche interessamento e si è attivato un gruppo provvedimenti restrittivi sono andati sono, oltre agli avicoli, i bovini, i suini di studio per valutare la situazione e progressivamente riducendosi, per essere e gli ovicaprini. La nostra Regione è avanzare proposte. tolti completamente ai primi di ottobre una delle poche, se non l’unica a livello Speriamo di non essere più interessati da rianimando così la esangue economia nazionale, ad avere stipulato un contrato eventi come questo o, nel caso ricapitasse, avicola regionale. con un’azienda per garantire un pronto di non essere più lasciati soli a gestire Dalla metà di ottobre in avanti sono intervento in caso di necessità. Questo l’emergenza. iniziati i conteggi per indennizzare gli contratto era stato in grado sino a ora allevatori a cui erano stati abbattuti di affrontare con piena soddisfazione gli animali. La normativa prevede, le emergenze capitate. In questo caso Gabriele Squintani infatti, che dove una ordinanza impone il numero di focolai e la complessità Servizio Veterinario e igiene alimenti, l’abbattimento forzato sia riconosciuto del tipo di allevamento avrebbero Regione Emilia-Romagna foto: G. DIEGOLI - REgione ER foto: G. DIEGOLI - REgione ER 67
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 problematiche sanitarie NELL’ERADICAZIONE dell’aviaria I focolai di aviaria che hanno colpito mordano (BO) nel 2013 hanno comportato la necessità di affrontare numerose problematiche dal punto di vista veterinario, sanitario e di protezione dei lavoratori per la gestione del cantiere di estinzione. L’emergenza ha richiesto L’intervento di varie strutture dell’Ausl di imola. N ell’agosto-settembre 2013 in foto: G. DIEGOLI - REgione ER INFLUENZA AVIARIA alcuni allevamenti avicoli siti nel Comune di Mordano (Bo) si sono verificati focolai di influenza aviaria; l’Ausl di Imola ha in quell’occasione intrapreso in primo luogo le attività di gestione veterinaria necessarie, secondo la normativa vigente, a estinguere i focolai e arrestare il più rapidamente possibile la diffusione del virus impedendone la propagazione a danno del patrimonio avicolo regionale. Un primo elemento da evidenziare è stata la concentrazione nel tempo e nello spazio dell’evento epidemico, che ha riguardato 3 allevamenti sede di focolaio della malattia, situati nel raggio di 3 km; gli allevamenti sono stati depopolati dagli animali nell’arco di 18 giorni, per un numero complessivo di circa 800.000 galline soppresse e distrutte. A queste si aggiungono altri 300.000 avicoli circa, per soddisfare gli attuali standard di Sia per le strutture che per le attrezzature distribuiti in altri 4 allevamenti non benessere della gallina ovaiola, e che tali e i materiali riutilizzabili sono state oggetto di presenza di virus, soppressi strutture si sviluppano su più file e piani. necessarie apposite procedure di pulizia, e distrutti a titolo precauzionale per Questo elemento rappresenta la massima sanificazione e disinfezione, garantendo arrestare la prevedibile propagazione complicazione nel depopolamento nel contempo fattibilità e sicurezza della dell’epidemia. dell’allevamento, in quanto gli operatori, procedura, sostenibilità economica della Appare subito evidente che la necessità protetti con particolari dispositivi che stessa ed efficacia nei confronti del virus di reazione a una emergenza con questi non agevolano certo i movimenti, devono influenzale. grandi volumi mette a dura prova eseguire manualmente la cattura degli l’organizzazione sanitaria che presidia animali che si trovano nelle varie gabbie. Sono state in tal senso affrontate le il territorio. Una misura dello sforzo Ciò ha comportato la necessità di un seguenti problematiche: attuato e dell’efficacia dei risultati è ampio impiego di manodopera ai fini - scelta delle procedure meccaniche desumibile dai ridotti tempi di gestione e della cattura delle galline, la cui gestione di pulizia: a seconda delle situazioni: dal fatto che gli episodi infettivi si siano in termini di sanità e sicurezza si è raschiamento, spazzolatura o soffiaggio concentrati esclusivamente nella filiera dimostrata impegnativa sia per il rischio - metodica di lavaggio: quantità d’acqua, produttiva di un’unica ditta. di esposizione e contagio nei lavoratori, pressione, detergente, risciacqui e Un focolaio di tali dimensioni e i tempi sia per il rischio di causare ulteriore disinfettante valutando di volta in volta brevi richiesti dalla necessità di eliminare diffusione dell’infezione sul territorio. concentrazione da utilizzare e tempi di gli animali infetti nel più breve tempo Altro aspetto di particolare evidenza è azione dei prodotti (anche con esecuzione possibile hanno comportato la presenza derivato dal fatto che uno degli allevamenti di tamponi virologici sulle superfici di molti lavoratori impegnati nelle ospita al proprio interno un centro di ambientali) operazioni di abbattimento e bonifica. imballaggio uova, cioè l’impianto destinato - risanamento di attrezzature e materiali All’interno dei singoli focolai vi sono stati al confezionamento del prodotto finito e al inerti mediante l’utilizzo di una cella diversi aspetti peculiari, relativamente suo inoltro verso la commercializzazione, termo ventilata in grado di raggiungere alla gestione veterinaria delle attività. Fra e in conseguenza vi si trovavano stoccati temperature attorno ai 65°C per tempi di questi, quello che ha creato più problemi grandi quantitativi di uova ma anche circa 60 minuti. è stato che gran parte delle galline erano materiali di vario genere e tipologia Infine sono state pianificate le procedure allevate in gabbie modificate, ovvero (imballi in carta e plastica, pedane) sanitarie finali per il ripopolamento con in strutture appositamente allestite potenzialmente contaminati dal virus. animali nelle strutture di allevamento. 68
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 confermato la positività per A/H7N7. nel comune di Ostellato, il 16 agosto il La salute e sicurezza dei lavoratori Dei 3 casi, solo uno presentava qualche Dipartimento di sanità pubblica della sintomo generale simil-influenzale, Ausl di Imola ha attivato l’unità di crisi L’episodio dell’emergenza aviaria di nessuna gravità, e in tutti i casi si è locale per affrontare la situazione di ha necessariamente fatto emergere osservata la completa guarigione entro emergenza, in particolare: importanti risvolti riguardanti la pochi giorni dall’insorgenza dei sintomi. - Veterinari: attivazione del piano salute, sicurezza e igiene del lavoro nei Nel corso dell’attività di vigilanza, che ha di sorveglianza straordinario negli confronti dei lavoratori impegnati negli richiesto all’Unità operativa Prevenzione allevamenti avicoli del territorio stabilimenti infetti. e sicurezza negli ambienti di lavoro - Malattie infettive ed epidemiologia: Un primo aspetto che ha impegnato un impegno eccezionale e costante raccomandazioni sulle misure di i servizi del Dipartimento di sanità durante le operazioni di abbattimento prevenzione da adottare in relazione agli pubblica ha riguardato la ricerca di dei capi infetti, numerosi sono invece aspetti zoonosici della patologia patologie professionali legate al possibile stati gli aspetti risultati critici sul - Prevenzione e sicurezza negli ambienti di contagio dei lavoratori da parte del virus versante dell’igiene del lavoro. Infatti, lavoro in collaborazione con il Servizio aviario. l’esigenza di provvedere in tempi rapidi di prevenzione e protezione aziendale: Nello specifico, sono stati individuati due all’abbattimento degli animali infetti, verifica dei Dpi in dotazione agli gruppi di lavoratori a rischio: gli esposti la rapida diffusione dell’infezione su 3 operatori e delle conoscenze sulle corrette al virus prima della sua identificazione, allevamenti, la presenza contemporanea modalità di utilizzo e i lavoratori esposti successivamente di numerose ditte e il conseguente - Ufficio Comunicazione aziendale: in quanto addetti alle operazioni di coinvolgimento di un numero di coordinamento della comunicazione abbattimento dei capi infetti. lavoratori di giorno in giorno crescente esterna Per il primo gruppo di lavoratori, sono (con picchi di oltre 120 lavoratori/die), - Ufficio Economato e provveditorato per state date immediatamente indicazioni hanno reso evidente la complessiva l’acquisizione dei materiali e attrezzature al medico competente dello stabilimento sottovalutazione da parte della ditta necessarie di avviare una sorveglianza sanitaria appaltante degli aspetti organizzativi, straordinaria giornaliera per cogliere di pianificazione delle attività e della A seguito del riscontro di infezione sugli eventuali casi di trasmissione del virus logistica di cantiere. Ciò si è tradotto allevamenti di filiera del territorio, sono aviario all’uomo. I lavoratori addetti in una rincorsa continua all’efficienza state adottate da parte dei veterinari alle operazioni di abbattimento, operativa senza però una sufficiente le procedure previste dai piani di consapevolmente esposti al rischio e dotazione di spogliatoi, di locali per emergenza, con la collaborazione di tutto quindi protetti con adeguati dispositivi la refezione e per lo stoccaggio dei il personale tecnico del dipartimento, di protezione individuale, sono invece dispositivi di protezione individuale in particolare per presidiare i varchi stati sorvegliati passivamente, chiedendo (Dpi), senza la possibilità di curare di accesso ai focolai di infezione e a ognuno di informare tempestivamente adeguatamente gli aspetti legati alla l’apposizione dei vincoli sanitari ai il Dipartimento di sanità pubblica formazione dei lavoratori sulla sicurezza contenitori dei materiali infetti da inviare nell’eventualità dell’insorgenza di sintomi e sull’uso dei Dpi – uso reso tra l’altro alla distruzione presso gli impianti di da possibile contagio da parte del virus disagevole dalle temperature e del tasso rendering. aviario, consistenti principalmente di umidità particolarmente elevati È stato di fondamentale importanza in febbre >38°, tosse, mal di gola, in quei giorni – e senza un efficiente l’apporto di risorse veterinarie esterne difficoltà respiratoria, congiuntivite. La coordinamento organizzativo che alla Ausl di Imola, provenienti da altre sorveglianza, sia attiva che passiva, è stata consentisse un adeguato controllo aziende Usl regionali e dall’Esercito protratta fino a 10 giorni dopo l’ultima da parte dei preposti sul numero di italiano. esposizione a rischio, periodo considerato lavoratori giornalmente impegnati nei L’intervento congiunto di tanti sufficiente a coprire l’incubazione del cantieri e sul rispetto da parte degli servizi ha reso necessario uno stretto virus. Preziosissimo e di fondamentale stessi delle misure di protezione previste. coordinamento e collaborazione importanza è stato il coordinamento Tale deficit organizzativo del cantiere quotidiani tra gli operatori, che in alcuni continuo con il medico competente, ha comportato di riflesso un imponente momenti dell’emergenza non è stato che ha infatti permesso di intercettare impegno di risorse del Dipartimento facile gestire. Ma solo con il contributo due casi di lavoratori che presentavano di sanità pubblica per l’individuazione e la generosità manifestata da tutti gli problemi di congiuntivite di sospetta di tutti i lavoratori esposti, in gran attori in campo si è potuto affrontare con origine professionale. In entrambi i casi i parte stranieri, ai quali trasmettere il successo un evento di tale portata. lavoratori sono stati isolati a domicilio e sono stati prelevati tamponi congiuntivali. questionario per la sorveglianza passiva L’analisi virologica, mediante Pcr, eseguita secondo le modalità più sopra descritte. Gabriella Martini1, Geremia Dosa2, presso il laboratorio di Microbiologia Roberto Rangoni3, Paolo Galli4 del S. Orsola – Università di Bologna ha Ausl di Imola evidenziato positività per virus A/H7N7. Le risorse in campo 1. Direttore del Dipartimento di sanità La positività è stata quindi confermata pubblica dal laboratorio di riferimento nazionale Come si può desumere da quanto sopra 2. Responsabile della struttura Sanità animale presso l’Istituto superiore di sanità. Un descritto, la gestione sanitaria di un della Uo Igiene veterinaria terzo caso, diagnosticato presso l’Azienda evento epidemico di tale rilevanza è da 3. Responsabile della struttura Malattie Usl di Forlì, è emerso invece nel periodo considerare un’emergenza vera e propria e infettive ed epidemiologia della Uo Igiene e sanità pubblica di sorveglianza passiva dei lavoratori necessita la più ampia attivazione di tutte 4. Direttore della Uo Prevenzione e sicurezza che si occupavano dell’abbattimento le risorse disponibili. negli ambienti di lavoro degli animali. Anche in questo caso si Già a seguito della segnalazione del caso trattava di congiuntivite e il tampone ha di influenza aviaria ad alta patogenicità 69
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