IN VIAGGIO NEI SOGNI CON JUNG - A cura di Guglielmo Andrea Costa - psicologia analitica - Modelli di ...
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• Obiettivo è riuscire a relazionarsi con il sogno: materia complessa ed ambigua. • Sul piano storico scopriamo che alcune forme si ripetono: in una certa arte nel paleolitico superiore si trovano forme LA che ritornano nell’arte contemporanea e si ritrovano in MATERIA alcuni sogni. DEL • La Paleoantropologia è una disciplina recente che si occupa di sogni. SOGNO • In grotte ritrovate di recente vi sono le prime manifestazioni oniriche: persone entravano in grotte buie con delle torce e in posizioni difficili per esprimere qualcosa che aveva a che fare con l’inconscio. • Si tratta di immagini che riprendevano la quotidianità.
FREUD: IL SOGNO COME CURA • La svolta storica dal punto di vista culturale e psicanalitico per i sogni avviene con Freud e la sua “Interpretazione dei sogni” (inizio ‘900). Per la prima volta si capisce che il sogno può essere una delle vie più importanti di cura. • Nell’analisi dei sogni Freud è scrupoloso e ossessivo, sino ad allora il positivismo era stato imperante, tutti i sintomi venivano tradotti in cervello e curati sul piano fisiologico. • In questo sta il genio di Freud: il sogno come via alla cura. • Il libro di Freud che riassume con semplicità e profondità la sintesi di Freud sul sogno e la cura è “L’introduzione alla psicanalisi” a. 1928. • Sul piano fisiologico per Freud le funzioni del sogno sono: • - il sogno salvaguarda il sonno e ci dà la possibilità di dormire; • - il sogno esprime dei desideri non accettabili dalla coscienza. Attraverso il meccanismo della censura riusciamo a dormire (infatti quando facciamo dei sogni energeticamente molto carichi, ci svegliamo)
FREUD: SOGNO E AMBIGUITA’ • Freud utilizzava l’elemento dell’ambiguità: quasi tutte interpretazioni freudiane avevano un taglio sessuale. Quando si parlava di desideri, erano desideri di carattere sessuale verso qualcuno, non esprimibili, che emergevano nel sogno con dei camuffamenti. (es. sogno che aveva a che fare con la verticalità). • Seppur geniale l’ideale, e in sintonia con una cultura, il taglio freudiano è molto monotono come interpretazione perché alla fine si arriva sempre lì, all’ambito familiare e non poteva portare ad altro. Lo diceva anche lo stesso Freud che si annoiava. • Un tema interessante in Freud sono i traumi della nostra vita. Un’energia libera nei sogni si lega ad un’immagine che si ripete quando siamo nell’area traumatica, ci offre la possibilità di riparare qualcosa che non abbiamo potuto riparare (“Il principio del piacere”). • Il sogno è traducibilità di una forma che non è possibile affrontare per la coscienza perché troppo forte, e che nel sogno si libera e si lega in una forma con cui la nostra psiche ci può lavorare (es. Kafka e Svevo: si vede benissimo la forma riparativa del tornare su certe zone d’ombra).
C.G.JUNG E IL SOGNO • Carl Gustav Jung opera una critica inclusiva al pensiero di Freud sul sogno e cambia radicalmente l’approccio al sogno (definizioni nell’opera 8). Il sogno è: • 1) frammento di un’attività psichica involontaria • 2) formazione psichica del tutto inconscia diversa dalla fantasia • 3) autorappresentazione spontanea (potremmo dire istintiva) del mio corpo in forma simbolica. • Questa terza definizione assume un valore enorme: il sogno ha un sua certa autonomia, • Per Jung ci dice che il sogno è qualcosa di inconscio, autonomo, che vive e si rappresenta attraverso delle forme simboliche. Non è quindi più qualcosa che ha a che fare con i desideri, con il sesso, con le censure, ma apre al mondo del simbolo, con possibilità di apertura enormi tra cui i potere «prospettico». • Sulla base di una sintesi dei testi di Jung in cui compare il sogno, possiamo dire che di fronte ad esso sono cinque gli elementi fondamentali da analizzare: il contesto, la situazione psichica della coscienza, la percezione del sogno nel sogno, il corpo nel sogno, lo stile del sogno.
CONTESTO, COSCIENZA, PERCEZIONE CORPO E STILE NARRATIVO • Contesto: dove ci troviamo? es. mi trovo in una piazza…per Freud la piazza indica la madre, un contenimento. Per Jung invece la piazza è la piazza, e si cerca di capire se c’è stata una storia in quella piazza, se ha valenza onirica, dove ci può portare. • La situazione psichica della coscienza. Dove siamo nel sogno, siamo attori, spettatori, guardiamo da vicino, da lontano. Quando non siamo ancora in grado di interpretare un sogno, la coscienza nel sogno è sempre molto lontana: guarda da una finestra, da fuori, da lontano, guarda da uno spioncino. E’ delicato entrare in un sogno dove ci siamo noi che teniamo una certa distanza. • La percezione del sogno nel sogno. Alcuni sogni sembrano incubi, in realtà il sognatore in quella situazione stava bene. Capire qual è la percezione all’interno del sogno è importante altrimenti non capiamo nulla del sogno. • Il corpo: come sta e come si muove nel sogno, es. donna che nel sogno cammina sui carboni ardenti mentre non sente assolutamente nulla: queste persone non sentono il corpo perché è idealizzato, mitizzato e la concretezza di un carbone ardente viene considerata come se non ci fosse. • Stile del sogno. c’è uno stile narrativo preciso in ognuno. Riconosciamo il fraseggio, la sintassi, la punteggiatura, gli spazi: sono i nostri tessuti onirici narrativi. Lo stile del sogno è logico: c’è un inizio, una causa, un effetto, c’è la peripezia, come nelle fiabe, c’è uno stile. E lo stile può cambiare perché c’è uno scambio tra coscienza e inconscio lavorando sul sogno. Si parlano rispetto alle scelte della nostra vita. Ci sono i sogni che ruotano attorno alle ferite, quelli di sensazione e corporei (colori, profumi).
TIPI DI SOGNI • Carl Gustav Jung «Seminario sui sogni» - testo che raccoglie 28 sogni analizzati durante i martedì mattina a Zurigo. Nel testo si vede come Jung procede nel lavoro sul sogno. • SOGNI DI COMPENSAZIONE («OMEOPATICI»): se vi è eccesso di posizione da parte della coscienza il sogno svolge un ruolo di riequilibrio psichico. Quando in coscienza una persona ha un atteggiamento spesso rigido potrà emergere un’immagine contraria rispetto a questa posizione. Nel sogno emerge un’energia quando c’è un eccesso di unilateralità: il sintomo è espressione di una correzione che la psiche mette in campo, c’è quindi qualcosa di diverso che ci dà l’orientamento. Es. persona eccessivamente razionale, logica, l’ordine e la credibilità prevalgono, tipiche di un modo di vivere rassicurante e sempre uguale, sul piano dell’inconscio emergerà qualcosa di informe, senza forma. • SOGNI NON DI COMPENSAZIONE («ALLOPATICI»): sogni di rafforzamento del sintomo dove l’inconscio utilizza il medesimo approccio presente in coscienza. In questi sogni la compensazione non funziona. L’inconscio ci presenta l’infezione in forma onirica perchè viene a farci ragionare sulla medesima cosa (es. ossessione degli insetti – sogno della falena)
• SOGNI DIAGNOSTICI: sono i primi sogni in terapia: possono definire la traiettoria. Alcuni hanno un inizio chiaro, poi non si capisce nulla, e un finale altrettanto chiaro: possiamo definirli diagnostici perché spesso si va in quella direzione. • SOGNI APOLLINEI: Nella mitologia greca Apollo è la luce, fare centro con l’arco, portare a termine progettualità, andare dritto all’obiettivo. Un sogno con molta luce, dove ci sono delle immagini attorno ad un arco o ad un centro siamo di fronte a un sogno che gioca sulle compensazioni. Apollo è anche il dio della musica e la musica, ha un ordine logico, lineare, perfetto. Per una persona che vive un eccesso di sregolatezza, una assenza di forma, privo di programmi e di progetti, un informe che non riesce a dare una continuità spazio temporale alla propria vita, fare “sogni apollinei” è qualcosa di frequente.
• SOGNI DIONISIACI: Una persona eccessivamente lineare, la cui vita è programmata e calcolata andrà a pescare sogni dei miti dionisiaci, l’estasi, la parte corporea e orgiastica dei sogni. Nell’antichità legata al carnevale è molto presente anche nell’arte. E’ la rottura per tornare poi nell’ordinario, e nella possibilità del quotidiano, la rottura dionisiaca era qualcosa che portava ordine paradossalmente. Nei sogni questo elemento mostra l’esigenza di un’alterazione della coscienza: generalmente questi sogni hanno una struttura bellissima, si cambia continuamente scena. Quando un sogno è dionisiaco, entri in estasi, nel sogno stesso non esiste più una logica. Se si utilizza il pensiero per decodificare questo sogno, non si comprende nulla.
• SOGNI MERCURIALI: Mercurio/Ermes è il commerciante, uno che fa affari, riesce ad intuire quello che l’altro vuole, ha una grande dignità e soprattutto correttezza, è l’unico tra gli dei che non ha un tempio definito, creava un tempio quando doveva fare affari. Allo stesso tempo è anche il messaggero degli dei, l’unico che sa andare nel mondo dei morti. Quando non c’è la flessibilità giusta, quando non riusciamo ad essere un po’ commercianti, un po’ flessibili o capaci di adattarci alle situazioni, figure mercuriali emergono nei sogni, per suggerirci una certa adattabilità. Questo è un sogno archetipico molto chiaro. Una persona quindi molto ordinata, sogna di essere un barbone, di giocare a dadi nella metropolitana. Lui è il dio “liminare” quello che delimita i confini. Valore guida del sogno: ci dice se stiamo procedendo bene o meno.
INCONSCIO PERSONALE E COLLETTIVO NEI SOGNI • Sogni e immagine: che tipo di dialogo c’è tra il nostro inconscio personale, la nostra storia, la nostra biografia, e l’inconscio collettivo. Per es. nel trauma è evidente che si parla dell’inconscio personale e il sogno va proprio lì, dove noi siamo stati feriti, dove è successo qualcosa che definisce delle traiettorie personali. • Esiste poi un inconscio di tutta l’umanità, l’inconscio collettivo appunto, ed è proprio la dialettica tra questi due tipi di espressioni che definisce talvolta le immagini oniriche, quelli che Jung chiamava archetipi, meglio però trattarli con cautela, essi sicuramente di dicono del senso. Prendiamone alcune che riportano alla mitologia antica o alla mitologia comparata (immagini oniriche che rappresentano l’inconscio collettivo – iniziano in Jung al Burghozlij – paziente schizofrenica: sogno del sole e della luna fallica).
SIMBOLI E SOGNI • SOGNI E ENERGIA: Uno degli aspetti molto rilevanti nel sogno del mondo Junghiano è la componente Energetica. Qual è l’energia che circola nel sogno tra i diversi personaggi onirici e dove si sposta. Alcuni sogni toccano il sistema neurovegetativo (es. sogni di serpenti, animali in cui è assente il sistema nervoso). Qui l’energia ci fa notare che sta andando verso il corpo e i sintomi saranno corporei. • SOGNI E COMPLESSO: Alcune volte è importante affrontare i personaggi del nostro teatro onirico come se fossero dei complessi ed è interessante come spesso avvenga che persone che non ci sono più nella nostra vita, magari gli stessi genitori, nei sogni sono vivi, parlano, dicono delle cose e spesso ci condizionano anche malgrado non ci siano più. Questi sono gli esempi tipici di come un complesso dentro di noi ci parla e continua a vivere.
IL SIMBOLO PER JUNG • Tutte le volte che abbiamo a che fare con una molteplicità di aspetti che formano un’unità interconnessa dobbiamo ricorrere al SIMBOLO; le parti non sono separabili, altrimenti si perde il senso che sta nella totalità • Il simbolo è quindi una forma totale viva, altamente complessa, tanto che il nostro intelletto non può padroneggiarla concettualmente, quindi può essere espressa solamente in un modo: usando un’IMMAGINE ( Psicologia della Kundalini – Yoga, C.G. Jung )
FEMMINILE E MASCHILE NEI SOGNI • Genialità di C.G. Jung è aver colto i due archetipi che abitano dentro di noi: l’animus e anima. • Le immagini oniriche del femminile sono molte sul piano mitologico, riconoscere queste immagini è fondamentali. Se un uomo per esempio sogna un’immagine femminile, malata, affaticata, ferita, significa che il ponte con la vita si sta ammalando, si sta rompendo. • Chi ha avuto per esempio una madre molto fredda, anaffettiva, va spesso alla ricerca di una donna dalle passioni estreme oppure in omeopatia cerca una conferma di quella prima immagine e quindi rapporti di una certa distanza. E’ molto biografico quando si lavora sull’anima e sull’animus perché ci costituiscono. Tra tutti gli elementi che dobbiamo attraversare per individuarci, il fattore anima e animus e il femminile e il maschile che ci abita, è una delle tappe fondamentali: capire quali sono le contro sessualità che ci abitano è una delle tappe individuative tra le più importanti e straordinarie che possiamo fare.
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