VIOLENZA E MINORI - Quando sospettare un abuso Prof. Nunzio Di Nunno - Unisalento

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VIOLENZA E MINORI - Quando sospettare un abuso Prof. Nunzio Di Nunno - Unisalento
VIOLENZA E MINORI

Quando sospettare un abuso

       Prof. Nunzio Di Nunno
VIOLENZA E MINORI - Quando sospettare un abuso Prof. Nunzio Di Nunno - Unisalento
Interventi legislativi a favore dell’infanzia
•English Factories Act del 1833 nel Ragno Unito con cui si
vietava il lavoro in fabbrica a bambini di età inferiore a 9
anni.

•Legge italiana del 1971 n. 36 a cui si fissava a 14 anni l’età
minima per il lavoro.

•Dichiarazione dei Diritti del fanciullo 1921: diritto di
essere nutriti, curati, accolti se orfani o abbandonati, ricevere
aiuto ed essere protetti. Questa dichiarazione verrà ampliata
nel 1959 e nel 1989 con il riconoscimento del diritto alla
famiglia, all’educazione, allo sviluppo fisico, intellettuale,
morale, sociale e spirituale.
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ABUSO
“Ogni atto omissivo o autoritario che metta in pericolo o
danneggia la salute o lo sviluppo emotivo di un bambino,
comprendendovi anche la violenza fisica e le punizioni
corporali irragionevolmente severe, gli atti sessuali, lo
sfruttamento in ambito lavorativo e la mancanza di rispetto
dell’emotività del fanciullo”. (V Congresso Internazionale
sull’Infanzia maltrattata e abbandonata, Montreal 1984)
Kempe, pediatra nordamericano, nel 1962 fu tra i primi ad occuparsi
degli abusi sui bambini anche sotto il profilo psicologico, l’incuria,
l’abbandono, la trascuratezza alimentare, scolastica e sanitaria.
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LEGISLAZIONE
                  Legge 3 agosto 1998, n. 269
     "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della
      pornografia, del turismo sessuale in danno di minori,
         quali nuove forme di riduzione in schiavitu'."

        pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 185 del 10 agosto 1998

art. 570 c.p. "violazione degli obblighi di assistenza familiare”
art. 571 c.p. "abuso di mezzi di correzione o di disciplina“
art. 572 c.p. "maltrattamenti in famiglia"
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DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA ABUSO E MALATTIE OSSEE
 Rachitismo
 Congenital Indifference to pain (m.autosomica recessiva con perdita della
 sensibilità dolorifica)
 Mielodisplasia
 Osteomieliti
 Sifilide congenita
 Scorbuto
 Intossicazione da vitamina A
 Caffey’s Disease (iperostosi corticale infantile)
 Leucemia
 Malattie iatrogene (prostaglandine E1, metotrexate, ifofosfamide)
 Deficit di rame
 Sindrome di Menke (ridotto assorbimento gastrointestinale di rame)
 Osteogenesi imperfetta
Lesività Ossea
 Differenze tra frattura “ordinarie e fratture “d’abuso”:
 -l’abuso è più frequente nell’infanzia e raro oltre i 4 anni
 -l’abuso in genere comporta una allegata dinamica lesiva falsa
 -l’abuso non è in genere il risultato di una singola lesione ma di
 più episodi ripetuti
 -l’abuso deve sospettarsi ogni qualvolta vi siano fratture a diverso
 stadio evolutivo.
La datazione di lesioni ossee si basa sulla comparsa del SPNBF
(Subperiosteal New Bone formation), questo neo-tessuto generalmente
compare dopo 10-14 giorni ma nei bambini più piccoli può essere precoce
sino anche a 7-10 giorni. Anche la formazione del callo osseo nei più
piccoli è più rapida. I tempi di comparsa e di guarigione sono stati
attendibilmente ricavati da lesioni ossee ostetriche.
Riscontri radiografici più frequenti in abuso
         -fratture metafisarie/epifisarie alle estremità delle ossa lunghe,
          processo acromiale della scapola ,estremità clavicolare.
         -fratture costali
         -fratture oblique di ossa lunghe in bambini di età inferiore a 18 mesi
         -fratture vertebrali

                                                    Fratture costali

Stress in valgo con frattura obliqua di perone e tibia
OSSA PIU’ COLPITE
Femore: tra i più colpiti a carico metafisario/epifisario distale più di quello
prossimale.
Tibia: è più interessata l’estremità prossimale
Fibula: è rara
Piedi: il I metatarso è più coinvolto.
Omero: sono frequenti le fratture oblique realizzate con meccanismo di torsione.
Avambracci: circa il 10-20% di tutte le lesioni scheletriche del child abuse con
maggior coinvolgimento delle metafisi distali.
Mani: frequentemente le articolazioni metacarpali e metacrpo-falangee
Vertebre: raramente coinvolte ma quando lo sono prevalgono nella zona toraco-
lombare per meccanismo di iperflessione.
Coste: piuttosto rare nei bambini più piccoli per elevata compliance della gabbia
toracica. Le sedi più coinvolte sono: articolazione costo-vertebrale, zona laterale
ed infine la regione costo-condrale anteriore.
Clavicola: le più frequenti sono a livello del III medio
Scapola: la sede più colpita è l’acromion
Lesività Addominale
Stomaco: in genere indenne a meno che non abbia una
distensione gassosa; è possibile l’ematoma intramurale in genere
a carico della parete anteriore o della piccola curva.
Intestino: il tenue è molto colpito (60% al digiuno, distalmente al
Treitz, 30% al duodeno e 10% all’ileo). La perforazione si
verifica per forze di compressione che inducono un incremento di
pressione e quindi la perforazione. Il colon è più spesso coinvolto
nell’abuso sessuale.
Pancreas: traumi diretti con rilascio di enzimi pancreatici e
seguente autonecrosi e infiammazione e successiva
autodelimitazione del processoà pseudocisti. Casi di pancreatite
in età inferiore a 3 anni sono molto sospetti.(amilasi)
Fegato: molto frequente per traumi diretti e molto grave per le
emorragie. (livelli di AST e ALT)
Milza: molto rare le lacerazioni da abuso
Surreni: rare e associate a fratture costali omolaterali
Reni: piuttosto rari (10-30%), più frequente il coinvolgimento per
traumi muscolari estesi (mioglobinuria)
Lesività Toracica

Faringe-Esofago: frequente sede di abuso

Trachea: infrequente

Polmoni: poco colpiti
Cuore: meno frequenti di quelle polmonari da sospettare
in caso di distress respiratorio. Il meccanismo lesivo:
incremento della pressione endoaddominale, questa si
trasmette all’atrio destro con sua lacerazione. Valutazione
mediante enzimi cardiaci e non ECG
DIFFERENTE PRESENTAZIONE CLINICA DELLA LESIVITA’
TORACO-ADDOMINALE NEL CHILD ABUSE E NEI TRAUMI
                 ACCIDENTALI
          Fattori            Accidentali             Abuse
    Tempo di comparsa         Immediato            Ritardato
           Storia               Valida             Non valida
          Passato          Non importante      Precedenti di abuso
            Età                7-8 anni             2-5 anni
   Precedenti contusioni         0%                 50-90%
          inflitte
      Vecchie fratture     Molto infrequenti        frequenti
   Organi addominali più        Milza                Fegato
           colpiti
    Lesioni parenchimali      Infrequenti          Frequenti
          multiple
     Lesioni intestinali      Infrequenti          Frequenti
           Morte              4,5-12,5%             12-60%
LESIVITA’ CUTANEA
               E’ la più frequente e la più facile da identificare in
               caso di abuso:

                 -morsi: due linee curve con impronta ecchimotica
                 dei denti e la porzione interna uniformemente
                 ecchimotica per effetto d’urto della lingua o come
                 esito ecchimotico da suzione.
Ecchimosi: anche quelle profonde si rendono prima o poi evidenti a
livello cutaneo e possono essere datate grazie alle variazioni
cromatiche che subiscono (1-3 gg violacea, 3-6 gg verdastra, 6-15 gg
giallastra ed infine scompare). E’ importante valutare se si trovano in
sedi corporee inaccesibili per traumi accidentali e se esista una
discrepanza tra quanto raccontato e quanto obiettivato.
LESIVITA’ CUTANEA
Ecchimosi: quando sono multiple e figurate indicano verosimilmente un abuso

                                                     Ecchimosi a binario da
                                                     mezzo simile a un
                                                     bastone

 Ecchimosi figurate multiple da frustate (abuso)
USTIONI
Le tipiche lesioni si ritrovano ai glutei o alle estremità con una
netta linea di demarcazione. Sono spesso impiegate come
modalità punitiva nei confronti dei bambini. La modalità più
comune negli abusi è l’immersione in acqua bollente.
USTIONI
In caso di immersione in acqua bollente il bambino riporta ustione nei punti di
contatto (1), o tende a sollevare e flettere gli arti con le cosiddette ustioni da
flessione (2) che risparmiano la zona dell’inguine e del cavo popliteo, o viene
spinto con forza sul fondo della vasca, tanto da risparmiare la zona centrale dei
glutei con spostamento del liquido bollente ai lati (ustioni a ciambella, 3)

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USTIONI
Altro tipo di ustioni si verifica quando un liquido bollente venga gettato
addosso al bambino. Il pattern risultante è a “V” con minore profondità della
ustione, che tende a disperdersi più in superficie. La direzione della “V” può
dare utili informazioni per capire se si tratti di abuso ed anche per la reciproca
posizione della vittima e dell’aggressore.
USTIONI
Altra tipologia sono le ustioni da contatto che riproducono fedelmente
la forma del mezzo lesivo (spesso adoperati a scopo punitivo).

                                     Grata rovente

                                                             Sigaretta
     Ferro da stiro
LESIVITA’ CRANIO-ENCEFALICA
L’encefalo è l’organo più interessato. Esiste un legame diretto tra il
child abuse e il ritardo mentale: il 30% degli abusi ha lesioni del
Sistema Nervoso Centrale e di questi il 57% ha un quoziente
intellettivo < a 80 (Elmer, Gregg, 1967). In caso di abuso sono più
frequenti i traumi di tipo indiretto.
Alopecia traumatica: profusa emorragia al di sotto della galea capitis.

Le fratture craniche sono molto frequenti nell’abuso e le più
rappresentate sono lineari, multiple, bilaterali, diastasate delle ossa
parietali e occipitali. In un 10-44% di casi vi sono lesioni del SNC
senza contestuali fratture

Fratture maxillo-facciali: sono rare e in genere coinvolgono la
mandibola con possibile perdita di denti o deviazione del setto nasale.
LESIONI EMORRAGICHE CEREBRALI
                                Ematoma subdurale: tra i più frequenti reperti
                                di abuso, si verifica per rottura di vene a ponte
                                che decorrono tra l’encefaloe e il seno venoso
                                sagittale. Il meccanismo lesivo può essere
                                diretto o per “scuotimento” (shaken baby
                                syndrome) a seguito di forze di trazione e
                                rotazione. E’ più frequente al di sotto dei due
                                anni con un picco a 6 mesi.
                                La sede prescelta è la scissura interemisferica
                                con possibile estensione a l’intera convessità
                                cerebrale.

-Ematoma epidurale: è raro e se si verifica non è associato a frattura cranica ma a
deformità dell’osso cranico che dissocia la dura madre dal tavolato osseo interno
-Emorragia subaracnoidea
Shaken Baby Syndrome
I primi casi descritti risalgono al 1968 e 1971 in cui due bambini con
diagnosi di convulsioni rivelarono una precedente sindrome da
“scuotimento” del capo. Nei bambini di età superiore ad 1 anno oltre alla
forza di “shaken” deve esserci una forza di “blunt”. Responsabile di circa il
50% di morti in bambini con traumi non accidentali.
Fisiopatologia: l’energia cinetica e l’accelerazione del capo viene trasmessa
alle strutture encefaliche che nel neonato hanno maggior mobilità per il
maggior liquor e la maggiore elasticità della scatola cranica. Quando lo
“scuotimento” da solo non genera lesioni encefaliche, ne deriva uno stato di
apnea con conseguente danno ipossico-ischemico dell’encefalo.
Esiti lesivi: emorragia subdurale venosa, emorragia subaracnoidea
interemisferica contusioni corticali, danno assonale diffuso, emorragie
retiniche.
Shaken Baby Syndrome
 Dinamica lesiva:

Differenze tra il capo dell’adulto e dell’infante:

-nell’infante il 10% del peso corporeo, nell’adulto il
2%
-l’incompleta mielinizzazione conferisce minore
consistenza nell’infante.
-gli assoni più sottili sono più vulnerabili alle forze di
trazione.
-i muscoli del collo sono più “deboli” e non
proteggono adeguatamente l’encefalo dai movimenti
di oscillazione ed urto contro la scatola cranica.
Shaken Baby Syndrome
     Esiti lesivi: macroscopicamente vi sono foci emorragici
     prevalentemente al corpo calloso, fornice, corona radiata,
     quadranti rostro laterali del tronco encefalo.

     Istologicamente: gli assoni, a seguito della lacerazione, si
     retraggono assumendo forma di bulbi o sferoidi.

Modificazioni immediatamente
evidenti con il microscopio elettronico
e dopo almeno 12 ore con quello ottico
Shaken Baby Syndrome
Esiti lesivi: lesioni del midollo cervicale e talvolta frattura delle
vertebre cervicali.
Lesioni del tronco e degli arti.

Emorragie retiniche: molto frequenti sino all’80-85% dei casi di
“shaken” talvolta anche a carico dell’uvea e del vitreo.
SINDROME DI MUNCHAUSEN PER PROCURA

 Condizione in cui un parente (in genere la madre) produce la
 malattia nel bambino che si sottopone a frequenti visite mediche e
 spesso ne viene formulata una diagnosi di malattie molto rare.

 Caso tipico: bambino di 3 mesi con diversi ascessi epatici e
 osteomieliti multifocali. Si presenta all’osservazione con edema e
 iperemia del ginocchio destro e l’agoaspirato del ginocchio mostrò
 Fusobacterium Necrophorum, mentre alle scansioni TAC si
 mostravano gli ascessi epatici. L’etiologia della batteremia fu
 ravvisata in una iniezione di saliva materna.
CONDIZIONI CLINICHE FONTI DI ERRORE CON ABUSO
 Condizione                               Aspetto
 Macchia mongolica                        Contusione ai glutei e in regione lombo-sacrale
 Lividura cadaverica                      Colorito rosso vinoso
 Emofilia                                 Ecchimosi in varie regioni corporee a diversa
                                          evoluzione
 Deficit di vit. K                        Emorragie cutanee e interne
 Schonlein-Henoch                         Porpora in diverse aree
 Ehlers-Danlos                            Contusioni e cicatrici al capo, ginocchia e
                                          gomiti
 Epidermolisi bollosa                     Bolle simili a ustioni da sigaretta
 Indiffrenza congenita al dolore          Ferite da taglio, cicatrici, contusioni, ustioni
 Tumori cerebrali o aneurismi cerebrali   Shaken Infant Syndrome
 Osteogenesi imperfetta                   Fratture multiple
 Sifilide congenita                       Reazione periostea e fratture
 Deficit di rame                          Anomalie ossee
 Deficit di vitamina C o D                Fratture ed anomalie metafisarie ed epifisarie
CONDIZIONI CLINICHE FONTI DI ERRORE CON ABUSO

    Macchia mongolica o contusione ai glutei e in regione lombo-sacrale?
QUANDO SOSPETTARE UN ABUSO
Øematomi o cicatrici multiple in diverso grado di guarigione
Øsegni di abbandono e malnutrizione
Øprecedenti ricoveri per traumi “accidentali”
Øinspiegabile ritardo tra la lesione e il ricorso alle cure
Øle ustioni hanno un aspetto più maturo rispetto al riferito
momento traumatico(tentativo di celare l’abuso)
Øincompatibilità tra la dinamica lesiva e l’età del bambino
Øriferita assenza di testimoni
Øbambini accompagnati da altre persone che non siano i
genitori
Øbambino sottomesso che non piange neanche durante
pratiche dolorose
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