IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
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03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 3 IN THE EARTH TIME A CURA DI / CURATED BY IRENE BIOLCHINI ORGANIZZAZIONE / ORGANIZATION MIC LE GUIDE EMIL edizioni
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 5 Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza In the Earth Time. Italian Guest Pavillion In the Earth Time. Italian Guest Pavillion Mostra e Catalogo Exhibition and Catalogue Gyeonggi Ceramic Biennale Gyeonggi Ceramic Biennale Yeoju Dojasesang (World Ceramic Livingware Gallery) Yeoju Dojasesang (World Ceramic Livingware Gallery) 7, Silleuksa-gil, Yeoju-si, Gyeonggi-do Province 7, Silleuksa-gil, Yeoju-si, Gyeonggi-do Province 22 Aprile – 28 Maggio 2017 April 22 – May 28 a cura di curated by Irene Biolchini Irene Biolchini organizzata e coordinata da organized and coordinated by Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza International Museum of Cermics in Faenza Presidente, Eugenio Maria Emiliani; President, Eugenio Maria Emiliani; Direttore, Claudia Casali; Director, Claudia Casali; Segretario Generale, Giorgio Assirelli; General Secretary, Giorgio Assirelli; Segreteria, Monica Gori, Elena dal Prato; Secretary, Monica Gori, Elena dal Prato; Ufficio Stampa, Stefania Mazzotti; Press Office, Stefania Mazzotti; Servizi informatici, Elisabetta Alpi; Informatic Services, Elisabetta Alpi; Archivio Fotografico, Elena Giacometti; Photographic Archive, Elena Giacometti; Logistica, Maria Antonietta Epifani Logistic, Maria Antonietta Epifani in collaborazione con in collaboration with Korea Ceramic Foundation Korea Ceramic Foundation Direttore Artistico, Woo, Kwan-ho; Artistic Director, Woo, Kwan-ho; Direttore, Department of Cultural Affairs, Jun, Sung-jae; Director, Department of Cultural Affairs, Jun, Sung-jae; Chief Manager of GICB2017, Chief Manager of GICB2017, Exhibition & Education Team, Choi, Young-moo; Exhibition & Education Team, Choi, Young-moo; Coordinator of GICB2017, Lim, Eun-jung Coordinator of GICB2017, Lim, Eun-jung traduzioni: Monica Gori, Irene Biolchini translations Monica Gori, Irene Biolchini Courtesy: gli artisti; Federica Schiavo Gallery, Milano Courtesy: the artists; Federica Schiavo Gallery, Milan (Salvatore Arancio, Francesco Ardini); Galleria Fumagalli, (Salvatore Arancio, Francesco Ardini); Galleria Fumagalli, Milano (Chiara Lecca); Galleria SpazioA, Pistoia (Chiara Milan (Chiara Lecca); Galleria SpazioA, Pistoia (Chiara Camoni, Francesco Carone). Camoni, Francesco Carone). Con il patrocinio di Under the Patronage of Comune di Faenza Municipality of Faenza ISBN 978-88-941408-8-0 EMIL edizioni Via Lombardia 83 - 95045 Misterbianco (CT) Tel. +39 095.537116 - Fax +39 095.7560660 E-mail: info@emil.it Stampa Grafiser – Troina (EN) © 2017 EMIL srls/ MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza Tutti i diritti sono riservati / All rights reserved È vietata la riproduzione di qualsiasi parte dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata / The copying and utilization in any manner whatsoever, whether partial or complete, of this work is strictly prohibited
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 6 L’Italia è nota in tutto il mondo per la sua straordinaria ricchezza culturale, di cui la ceramica e la sua arte sono assolute eccellenze. Trentasei sono le città di antica tradizione ceramica, dove tuttora si sviluppano una ricerca e una produzione significativa, sinonimo di un’Italia di grande valore creativo e produttivo. Faenza, nello specifico, è una terra di millenaria tradizione ceramica che per secoli ha sviluppato radici produttive importanti e, dal XX secolo, grazie al Museo Internazionale delle Ceramiche, ha valorizzato la cultura ceramica non solo locale, non solo nazionale ma di assoluto rilievo internazionale. Non a caso è un Monumento Unesco dal 2011 essendo la più importante raccolta al mondo dedicata all’arte cera‐ mica, per ogni tempo e ogni luogo, con i suoi 55.000 pezzi e una biblioteca internazionale, fattivo e rinomato centro di studi e ricerche con oltre 67.000 volumi. L’invito rivolto al Museo da parte della prestigiosa Biennale di Icheon di organizzare un evento legato alla contemporaneità ceramica italiana rientra nelle tante missioni che il Museo faentino riveste nell’ambito nazionale. Promuovere le eccellenze italiane e i nuovi percorsi legati alla poetica ceramica, infatti, sono due indirizzi importanti che si collegano allo storico Premio Faenza, attivo dal 1938, e che il prossimo anno celebrerà il 60° anniversario. Creare ponti culturali con le principali realtà artistiche ceramiche mondiali, come Icheon, è uno degli obbiettivi primari e storici del Museo e della città di Faenza. La vocazione internazionale caratterizza infatti il nostro territorio e ne è il fiore all’occhiello. Le attività messe in campo in questi ultimi anni tra le nostre città sottolineano l’importanza di una visione comune nell’ambito della promozione nazionale della ceramica. La Biennale di Icheon, con le sue tante manifestazioni, il Premio Faenza e Argillà Italia, sono gli strumenti di questo significativo dialogo tra realtà differenti, accomunate dalla forza della crea‐ tività ceramica. Questa esposizione, per la curatela di Irene Biolchini, ha il pregio di mostrare, attraverso l’esperienza artistica e formativa di generazioni differenti, il percorso di un ristretto numero di artisti ita‐ liani scelti per la loro ricerca, la loro applicazione e la loro innovazione avviata nell’ultimo decennio, gra‐ zie anche alle partecipazioni al Premio Faenza. Tempo, materia, corpo, spazio, destino, spiritualità sono gli argomenti indagati in questa rassegna dedicata alla “vita”, nella sua più complessa prospettiva. La ceramica sta diventando soprattutto in questo ultimo decennio in Italia un linguaggio di rilievo nelle poetiche della contemporaneità, per le nuove generazioni di artisti che coniugano modalità espressive differenti nel contesto creativo. Video, performance, suoni, fotografia vengono amalgamati nelle origi‐ nali installazioni ed emergono per ricerca, attualità, indagine. Ci auguriamo che questa mostra riceva il plauso del pubblico coreano e, soprattutto, sia l’inizio di uno scambio culturale proficuo all’insegna della valorizzazione di un grande universale linguaggio artistico, la ceramica, assoluto patrimonio dell’umanità. Claudia Casali Direttrice Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza Massimo Isola Assessore alla Cultura e alla Ceramica Comune di Faenza 6
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 7 In The Earth Time Italy is known throughout the world for its extraordinarily rich culture which includes the excellence of ceramic arts. Thirty‐Six Italian cities are renowned for antique traditions in ceramic, which still today, contin‐ ue to advance the art and produce important pieces, the quintessence of Italian creative intellect and ceramic production. Faenza, the land of thousand‐year‐ old traditions in ceramics, has devel‐ oped important roots for production over the centuries and since the 20th century, thanks to the Interna‐ tional Museum of Ceramics, has been able to enhance and grow not only the local and national culture of ceramics but is even a driving force on the international scene. It’s not by chance that the museum became a UNESCO “Monument testifying a culture of peace” in 2011, as it is the most significant collection of ceramics in the world, with 55,000 pieces from all the different eras and geographic regions and houses an international library of more than 67,000 volumes, creating an active and well recognized centre of study and research. The invitation extended to our Museum by the prestigious International Ceramic Biennale in Icheon to organize an event related to contemporary Italian ceramics, is an example of the many missions at the Museum aimed at the national territory. Promoting Italian excellence and opening new avenues linked to the poetry of ceramics, are in fact, two important aspects of the long traditions embodied in the Faen‐ za Prize, started in 1938, which celebrates its 60th anniversary next year. Creating cultural bridges with the key groups dedicated to ceramic arts around the world, such as Icheon, is one of the primary and long standing goals of the Museum. Having an international outlook and focus is an innate characteristic of Faenza and is the pride of this city. The activities and projects planned by our two cities over the past few years highlights the importance of a shared vision for promoting ceramic arts on a national level. The Biennale in Icheon, with its rich program of events, the Faenza Prize, and Argillà Italia, are all instruments of this meaningful dialogue between different the realities which are united by the power of creativity in ceramics. The virtue of this exhibit, curated by Irene Biolchini, is in the artistic and formative experiences of differ‐ ent generations, showing the path of a small number of Italian artists, chosen for their research, applica‐ tion and their innovations over the past decade, also thanks to their participation in the Faenza Prize. Time, matter, bodies, space, destiny, and spirituality are some of the themes investigated in this exhibi‐ tion dedicated to “vita” or life, in its most complex perspective. Ceramics, especially over the last decade in Italy, is becoming an important poetic language to interpret the contemporary, where new generations of artists combine the different forms of expression in their creative context. Videos, performances, sounds, and photography are blended into original and unique installations which emerge as research towards the future, current events, and inquiry. We sincerely hope that this exhibit is well‐received by Korean audiences and above all, is the beginning of a rich cultural exchange dedicated to enhancing the value of the universal language of art found in ceramics, a supreme heritage of mankind. Claudia Casali, Director International Museum of Ceramics in Faenza Massimo Isola, Councillor for Culture and Ceramics City of Faenza 7
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 8 1. Franscesco Ardini, Francesco, 2014, terraglia, gres, cristallina, sedia in legno, 106 x 39 x 44 cm / “terraglia” and gres, oxides and semi‐matt crystalline, wooden chair, rubben lace, 106 x 39 x 44 cm, Courtesy Federica Schiavo Gallery, Milan 1. IN THE EARTH TIME Irene Biolchini Il mito dell’artista impulsivo e ribelle, riassunto nell’immagine ormai stereotipa‐ ta di Jackson Pollock che si muove veloce sopra la tela, è senza dubbio legato ai velocissimi tempi di essiccatura della vernice acrilica. Curiosamente la tecnica ceramica alimenta e nega il mito della velocità, e lo fa contemporaneamente: da un lato le sue capacità plastiche permettono di bloccare immediatamente l’a‐ zione ed il gesto; dell’altro la materia impone dei lunghi tempi di attesa (neces‐ sari per l’essiccatura, la cottura ed il raffreddamento del forno). É innegabile che il tempo della terra determini il tempo del lavoro. Il titolo della mostra allude a questa condizione tecnica, ma anche ad un’ulteriore dimensio‐ ne: il tempo della terra può anche essere interpretato come il tempo terrestre, 8
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 9 In The Earth Time It is a fact that the myth of the impulsive and rebel artist ‐ well symbolised by the 2. Giacinto Cerone, Senza titolo, 2003, almost stereotypical image of Jackson Pollock running around the canvas ‐ is maiolica, linked to fast‐drying acrylic painting. It is peculiar that ceramics is able to both 74x26,5x27,7 cm / nourish and negate such a myth: its plasticity allows the artist to freeze the majolica, action and the gesture while requiring long pauses (necessary to dry the work, 74x26,5x27,7 cm, realized by Bottega but also to warm and to refresh the kiln before and after firing). Gatti, Faenza We cannot ignore the fact that Earth time guides working time. The title of the exhibition refers to the technical conditions of time, but also to an additional dimension of time on Earth, which can be interpreted as the time we are called to live upon the earth, or our physical and mortal dimension. The selected artists’ work considers our time on Earth as something temporary and very much based upon the human exploitation of natural sources. The cover image, show‐ ing a clock imposed on the globe, was selected as a warning and it leads to numerous questions, such as, how can we measure and interpret our own time? To what degree is History linked to our lives on Earth, to individual lives and to encounters? Following the main theme of the Ceramic Biennale, Ode to Life, the Interna‐ tional Museum of Ceramics in Faenza presents four generations of artists, all involved in the numerous editions of 2. the Faenza Prize, the oldest ceramics prize in Italy. The Prize becomes the filter through which one can inter‐ pret the evolution of Italian ceram‐ ics, but also an instrument that can be adopted to measure how those different generations of artists dealt with the very same concept. Two main criteria guided the selection: historiographical (based on the study of the different generations) and me‐ thodological, dividing the artists into four categories. These categories gui de the exhibition path, which evolves in a clockwise manner (and therefore ideally follows the clock visible on the cover). From Still Life to Object Dematerialization Giacinto Cerone, Chiara Camoni, Giorgio Di Palma, Giuseppe Ducrot, Chiara Lecca, Matteo Lucca, Giovanni Ruggiero, Francesco Carone. The exhibition starts with a reflection on the role that objects have in our daily life and the progressive loss of meaning of those objects. Giacinto Cerone’s Homage to Montale can simply look like a still life of a cab‐ bage. The artist engraved the phrase ‘the rain wearies’, a direct quotation from the poem The Lemon Trees by Nobel Laureate Eugenio Montale. The original verse continues with ‘the rain 9
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 10 3. Paolo Polloniato, cioè la nostra vita fisica, terrena. Gli artisti in mostra partono dalla consapevo‐ Hodierna, 2012, tecnica mista, lezza che quello della superficie terrestre è un tempo determinato, vincolato 27x35xh65 cm / alla gestione umana delle risorse. L’immagine in copertina, l’orologio che cam‐ mixed technique, peggia sul nostro globo, ha questa valenza di monito ed apre ad una serie di 27x35xh65 cm, interrogativi: come possiamo scandire, misurare e interpretare questo nostro ph Antonio Campanella (Canova’s Gypsum tempo terreno? In che misura la Storia è legata alle vite terrestri, alle vite degli Room, Museo Civico, individui, agli incontri? Bassano del Grappa) In linea con il tema principale della Biennale, Ode alla Vita, il Museo Interna‐ zionale delle Ceramiche in Faenza propone una selezione che abbraccia quat‐ tro generazioni di artisti, tutti accomunati dalla partecipazione al Premio Faenza, il più longevo premio ceramico della nazione. Il Premio diviene dun‐ que il filtro attraverso il quale analizzare non solo lo sviluppo della ceramica italiana, ma anche lo strumento per misurare come quattro diverse genera‐ zioni abbiano interpretato la materia ed il tema della mostra, il tempo della terra. La selezione degli artisti e dei loro lavori ha seguito dunque due criteri: uno storiografico, che si rispecchia nello studio generazionale, ed uno meto‐ dologico, che si riflette invece nella creazione di categorie attraverso le quali poter esaminare i lavori esposti. Queste categorie guidano anche il percorso espositivo che si sviluppa nello spazio in senso orario, seguendo idealmente le lancette dell’orologio in copertina. 3. Dalla Natura Morta alla smaterializzazione dell’oggetto Giacinto Cerone, Chiara Camoni, Giorgio Di Palma, Giuseppe Ducrot, Chiara Lecca, Matteo Lucca, Giovanni Ruggiero, Francesco Carone. La mostra si apre con una riflessione sul ruolo degli oggetti all’interno della nostra vita e al loro progressivo svuo‐ tamento di senso. Il lavoro di Giacinto Cerone Omaggio a Montale può solo sembrare la natura morta di una verza. La frase ‘la pioggia stanca’, che l’artista ha inciso in calce all’opera, recita un verso della poesia I limoni di Montale. Il verso montaliano prosegue in ‘la pioggia stanca la terra, di poi’: se nella poesia originale i limoni sono un’aper‐ tura epifanica di senso, nel caso di Cerone la verza invece rimarca la tri‐ stezza della terra, il limite della condi‐ zione umana, l’universalità del dolore. Come per il Dedalus di James Joyce, i cavoli marci mostrano, epifanicamen‐ te, l’inutilità dell’esistenza. Una rifles‐ sione sulla futilità che accompagna anche il memento mori di Giuseppe Ducrot nella sua imponente specchie‐ ra barocca. Il riflesso dell’immagine mortale allo specchio, centrale nella tradizione del memento mori, viene qui negato dall’opera stessa: una spec‐ chiera in cui è impossibile guardarsi. 10
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 11 In The Earth Time wearies the ground’. While in the original poem the lemon trees represent an 4. Luca Freschi, Four Years, 2017, epiphanic manifestation of meaning, in Cerone’s work the cabbage underlines terracotta ceramica the sadness of the earth, the limit of the human condition and the universality of dipinta e object sorrow. Like Joyce’s Daedalus, the rotten cabbages show the uselessness of life. trouvè, detail / A reflection on the futility that also guides Giuseppe Ducrot’s memento mori, Painted eartheware and object trouvè, detail represented by his huge Baroque dressing table. The work, a mirror that does not mirror, subverts the central element of Baroque tradition in memento mori: the mirroring of the mortal image. Thus, the object remains mute, without any meaning, without any utility and every possible interpretation is negated. It is precisely from a reflection upon the All and the Cosmos that Giovanni Rug‐ giero’s Sigillus Sigillorum starts, by directly quoting Giordano Bruno. Bruno’s philosophy and the perfect osmosis between Maths, Arts and Imagination inspires the work in which a ceramic semi‐sphere ceases to be an object and becomes a cosmologic interpretation. The same dematerialisation characterises the work Flowerbed by Francesco Carone. In this work, the vases – cut at differ‐ ent heights‐ lose their functionality and by doing so they become sculptures, which is evidently the artist’s intention since he applied golden varnish on the cut, a sort of anti‐kintsugi. While with Carone, the dichotomy between empty and full creates a new mean‐ ing, the work by Matteo Lucca is based on the mould’s positive‐negative ability. Bread Man is the final result: the very fragile and ephemeral bread sculpture (cooked in a clay mould). With his way of working, Matteo Lucca raises the traditional technique of baking bread, on a monumental scale, something con‐ ceptually very close to Chiara Camoni’s whistles. While the functionality of traditional whistles is kept intact, Camoni’s sculptures subvert the convention‐ al aesthetics of such objects. On the contrary, Chiara Lecca plays with the con‐ tinuity running between her final sculpture and the original, keeping a close similarity between the original animal bellies and the final sculpture. The change from the raw material to sculpture is made possible thanks to the artist’s ability to transform the original animal discards into an uncanny sculp‐ ture. To conclude the emptiness of meaning presented in this section, we have 4. 11
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 12 5. Chiara Camoni, L’oggetto rimane muto di senso e di utilità: ogni apertura ci viene negata. Ed è Whistel #09, 2016, fischietto, terracotta proprio dalla riflessione sul tutto, sul cosmo che riparte il Sigillus Sigillorum di smaltata, 4x20x10 cm / Giovanni Ruggiero, una citazione diretta del testo di Giordano Bruno. La teoria glazed earthenware, di Bruno, e la perfetta osmosi tra matematica, arte ed immaginazione ispira l’o‐ 4x20x10 cm, Courtesy pera in cui la semi‐sfera in ceramica cessa di essere oggetto e si apre ad una pos‐ SpazioA, Pistoia sibile interpretazione cosmologica. Una smaterializzazione che segna anche Aiuola di Francesco Carone in cui i vasi portafiori tagliati a diverse altezze per‐ dono il loro valore di ‘contenitore’ per diventare invece forma scultorea grazie all’intervento dell’artista: un taglio evidenziato anche dalla doratura, una sorta di kinstugi ribaltato di senso. Se per Carone il vuoto‐pieno permette uno slittamento interpretativo, nel caso di Matteo Lucca, l’opera gioca proprio sulla natura positiva‐negativa del calco in terracotta, solitamente usati come contenitori per il pane. Il risultato finale è quello del Brad Man: una fragilissima scultura, legata ad una materia altamente decomponibile. In questo lavoro Matteo Lucca recupera la tradizione della cot‐ tura nel forno a legna e la trasforma in scala monumentale, un’operazione con‐ cettualmente molto vicina ai fischietti di Chiara Camoni, sculture che manten‐ gono la funzionalità dell’oggetto di partenza, sebbene ne rivoluzionino comple‐ tamente la dimensione estetica. Al contrario, il lavoro di Chiara Lecca gioca su di una continuità estetica tra la scultura finale e l’originale, mantenendo una strin‐ genza letterale con lo stomaco animale di partenza. Il salto è possibile grazie alla lavorazione ceramica che trasforma l’elemento naturale in inquietante presen‐ za. A chiudere lo svuotamento di senso degli oggetti presentato in questa sezio‐ ne vi è il lavoro di Giorgio di Palma che in Amori impossibili ridiscute l’estetica kitsch delle palle souvenir in vetro per esaltare invece la solitudine dei perso‐ naggi, una malinconia addolcita dal carattere fumettistico dei personaggi. Corpo come strumento di misurazione del tempo Francesco Ardini, Silvia Celeste Calcagno Se il tempo terrestre è il solo che ci è permesso di vivere, allora tutto può essere ricondotto al qui e all’ora. Il corpo diventa così lo strumento attraverso cui misu‐ rare tutto lo scibile, tutta la spiritualità che ci è dato conoscere. Ecco dunque il senso ultimo dei lavori di Francesco Ardini e di Silvia Celeste Calcagno: la loro ossessione per la carne e per il corpo genera uno studio attento e problematico 5. 12
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 13 In The Earth Time the work by Giorgio di Palma entitled Amori Impossibili, which subverts the 6. Francesco Ardini, Sulla Propria Pelle, 2015, kitsch souvenir aesthetic of resin glass water balls to underline the solitude of porcellana, ossidi, smalti, the characters, a hidden melancholy behind the comics design. abito usato, fili di lana e cotone, dettaglio / The body as the measurement of time porcelain, oxides and glazes, used dress, Francesco Ardini, Silvia Celeste Calcagno wood, wires of wood If our time on Earth is the only one that we will know and live, then everything and cotton, detail, can be experienced only here and now. Thus, the body becomes the instrument Courtesy Federica Schiavo Gallery, Milan through which we can explore all that we can know, all the spirituality that we can feel passes through the body. And this is the ultimate meaning of Francesco Ardini’s and Silvia Celeste Calcagno’s works: their fascination with flesh and the body nourishes their serious and problematic reflection on the surface. Ardini impressed skin upon the material (probably material), making a print: the tex‐ ture and the colours, all very bright, increase the overall effect of camouflage. The small flesh tiles are juxtaposed one to another creating a final light sculpture that seems to take flight into the void. The airiness of the sculpture negates the weight of the matter, flesh corruptibility and decay; the work is a hybrid in which the only recognisable secondary sex organ, the breast, is perfectly white and glazed, almost abstract. The obsession with the surface, for the body image, is also at the base of Silvia Celeste Calcagno’s work, in which the self‐portrait rep‐ etition suggests a narcissistic obsession. It is precisely that self‐obsession that creates a tension which overflows our daily life, materiality and routine in order to open up to a spiritual dimension. The pictures are memories of the perform‐ ance: in this case the artist explores the domestic reality, the tension ‘inhabiting’ the private sphere. The final result poses some questions on the true nature of our private time and of the life that we are called to live. 6. 13
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 14 7. Silvia Celeste Calcagno, Interno 8, La Fleur Coupée, 2014, fireprinting©, dettaglio / fireprinting©, detail 7. della superficie. Nel caso di Ardini la materia viene impressa sulla pelle e ne con‐ serva l’impronta: la texture e le cromie, perlopiù dai toni chiarissimi, aumenta‐ no l’effetto mimetico. I piccoli tasselli di carne si affiancano gli uni agli altri in una scultura leggerissima che sembra volare sul vuoto. L’ariosità di Sulla Propria Pelle sembra negare la pesantezza della materia, la corruttibilità della carne e la decadenza; l’opera è un ibrido in cui il solo organo sessuale secondario ricono‐ scibile, il seno, viene presentato smaltato e perfetto, pressoché astratto. L’os‐ sessione per la superficie, per l’immagine del corpo, caratterizza anche la ricer‐ ca di Silvia Celeste Calcagno in cui gli autoritratti si susseguono come in una sorta di ossessione narcisistica. Ed è proprio questa ossessione per il sé a gene‐ rare una tensione che supera il quotidiano, la materialità, la routine per aprirsi alla dimensione spirituale. Gli scatti fermano le performances: in questa azione l’artista indaga la realtà domestica, le tensioni che ‘abitano’ la sfera casalinga. Il risultato finale ci interroga sulla vera natura e qualità del nostro tempo privato, della vita che siamo chiamati quotidianamente a vivere. Apocalisse Luca Freschi, Monika Grycko, Nero/Alessandro Neretti, Salvatore Arancio, Marino Ficola, Paolo Polloniato, Andrea Salvatori Se il tempo a nostra disposizione finisse e la vita – come la conosciamo – cessas‐ se di esistere chi popolerebbe questo scenario? Il Passanger di Monika Grycko sembra uscire direttamente dalla canzone omo‐ nima in cui il passeggero vede ‘la città distrutta alle sue spalle’: allo stesso modo la creatura antropomorfa della Grycko guarda la fine della civiltà indossando una maschera anti‐gas. Di fronte, nel monitor, campeggia un fuoco alimentato dallo stesso gas che la creatura tenta di sconfiggere. Le mutazioni post‐apocalit‐ tiche avvolgono anche l’animale di Nero/ Alessandro Neretti in The Disaster Has Yet to Come. Il cane, trasformato ed irriconoscibile, veglia un’anta assurda‐ mente appoggiata al muro e negando qualsiasi accesso. In questa prospettiva del disastro, della fine, si inserisce anche Four Years di Luca Freschi, un lavoro in cui l’alveare distrutto delle api convive con simboli della civiltà occidentale. Secondo una frase comunemente attribuita ad Albert Einstein, infatti, l’uomo avrà quattro anni di vita allo scomparire delle api: ecco dunque che l’alveare distrutto assume un connotato mortifero e l’apocalisse ci si palesa davanti. Il pavimento che stiamo guardando è l’ultimo testimone della vita degli insetti e della vita umana, l’ode alla vita di Luca Freschi è un malinconico commiato dalle 14
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 15 In The Earth Time Apocalypse 8. SalvatoreArancio, BF37 Twisted Lava, 2011, Luca Freschi, Monika Grycko, Nero/ Alessandro Neretti, Salvatore Arancio, ceramica smaltata, legno, Marino Ficola, Paolo Polloniato, Andrea Salvatori 40x30x20 cm (ceramica), Who will live in the new world if the one that we knew ends? Monika Grycko’s 148,5x46x51 cm Passenger seems to come from the homonymous song, where the protagonist (base in legno) / glazed ceramic, wood, sees ‘the city ripped backside’: Grycko’s sculpture also seems to look at the end 40x30x32 cm (ceramic), of the world while wearing the gas mask. In front of the humanoid figure there 148,5x46x51 cm (wooden is a monitor showing a fire fuelled by the same gas that the Passenger is trying pedestal), Courtesy Federica Schiavo Gallery, to fight by wearing the mask. And the post‐apocalyptic imaginary also gives life Milan to the dog sculptured by Nero/ Alessandro Neretti in his The Disaster Has Yet to Come. The transformed animal without a head is guarding a door that is absurd‐ ly leaning against the wall, negating any possible entrance. The reflection upon the end is also what characterises Four Years, made by Luca Freschi. In this work, in fact, the destroyed hive is facing the remains of Western society. Accordingly to a statement, commonly attributed to Einstein, once the bees are gone, human beings will only have four years of life left and therefore the wrecked hive is the symbol of the end, the apocalypse happening in front of our eyes. The payment that we are looking at is the last witness of life on Earth: Fres‐ chi’s ‘ode to life’ is a melancholic goodbye from human Western symbols (like the crucifix and the sculpture of Saint John). The work presented by Salvatore Arancio starts from the installation Oh Mexico! Presented for the very first time at the Kunsthalle of Winterthur in 2016. In the room a series of rocket‐like objects spire up from black stains that resemble oil; a psychedelic video deals with the disturbing natural landscape. It is difficult to say if such landscape is part of a new planet or if the surface of the Earth changed to the point of looking like those objects. Paolo Polloniato works also deal with the apocalyptic land‐ scape, even though he prefers to work with an urban rather than with natural imaginary. The Futurists used to paint a radiant modernity, portraying the beau‐ ty contained in the machine and condemning all the traditionalist forms of 8. 15
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 16 9. Francesco Carone, effigi della civiltà occidentale (quali il crocifisso e la scultura del San Giovanni). Aiuola, 2015, vasi da giardino tagliati e Il lavoro di Salvatore Arancio parte dell’imponente installazione Oh Mexico!, dorati, 95x75x35 cm / presentata per la prima volta alla Kunsthalle di Winterthur nel 2016. Nella stan‐ cutted, engraved and za una serie di oggetti dalla sembianza rocciosa, ma dai colori cangianti, svetta‐ golden jars, Courtesy no al di sopra di macchie nere rigide che ricordano il petrolio; un video psiche‐ Spazio A, Pistoia delico accompagna questo scenario solo apparentemente naturalistico e dai toni inquietanti. Difficile dire se lo scenario che si dispiega davanti ai nostri occhi appartenga ad un pianeta marziano o se la superficie terrestre si sia trasformata in questi ipnotici, quanto inquietanti oggetti. Uno scenario, quello post apocalit‐ tico, che nei lavori di Paolo Polloniato si combina all’archeologia industriale. Se il mito futurista dipingeva una raggiante modernità ritraendo la bellezza della macchina e dell’industria e condannando le forme ‘passatiste’ della storia del‐ l’arte, i vasi di Polloniato combinano la tradizione ceramica con scenari indu‐ striali in cui le fabbriche, come totem che nessuno venera più, si stagliano con‐ tro il cielo silenziose, memori di un passato di speculazioni e costruzioni che fu. Allo stesso modo la scatola di Marino Ficola ci ricorda dell’umanità che fu, delle sue fatiche mentre sullo sfondo si staglia un’architettura gigante, un mostro minaccioso che ci apre ad infinite possibilità e domande. A chiudere questa sezione, il lavoro di Andrea Salvatori: in un mondo distrutto anche la testa di una delle sculture più famose al mondo, il David di Michelangelo, perde di senso per offrire riparo ad una damina in porcellana. Spiritualità oltre la materia Nicola Boccini, Antonella Cimatti, Mirco Denicolò, Luciano Laghi, Ana Hillar La perdita di senso degli oggetti e del mondo a noi noto porta certamente ad una riflessione sulla spiritualità, sulla possibilità di trovare un valore oltre la materia. Questo accade nel sogno di Noè, disegnato dalla mano di Mirco Deni‐ colò, in cui la fisicità delle mattonelle ceramiche viene negata dal montaggio video. L’ebrezza di Noè da vita al sogno rappresentato da Denicolò, un’ode alla vita in cui la salvezza dal diluvio si unisce all’amore per la natura, il mare e le creature viventi. Una vita invisibile, una forza impercettibile anche quella che anima il lavoro di Ana Hillar in cui la ciotola‐terra genera i rami che, gracilissimi, 9. salgono verso il cielo; la stessa forza celebrata dalle onde di Luciano Laghi che nel suo lavoro rende omaggio all’elemento marino attraverso quat‐ tro differenti fasi di cottura della terra. In questo processo di omaggio al Cosmo e alla Vita sopraggiunge l’ulti‐ ma stanza, in cui, come nella tradizio‐ ne della Genesi, la luce si impone sul buio. Il trionfare della luce genera una vita che non è però Natura, ma una vita che può essere riassunta nelle creazioni scientifiche ed artisti‐ che dell’uomo: nel caso di Antonella Cimatti le opere custodite in diversi musei del globo tornano a vivere in una proiezione luminosa; nel lavoro di Nicola Boccini la luce è invece generata da un processore digitale che permette di modificarla e vararla. Uomo, nuovo Creatore manipola la luce, le dona vita e la trasforma. 16
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 17 In The Earth Time history of art, on the contrary, Polloniato combines the traditional ceramic 10. Ana Hillar, Prayer for a shapes with industrial landscapes in which the chimneys are silently standing sleeping child, 2014, against the sky, like totems that are no longer worshiped. They are the ultimate gres, cm140 x 115 x82 / symbol of a past made of exploitation and real estate speculation. In a similar stoneware, manner, Marino Ficola’s box reminds us of a humanity that used to exist: it 140 x 115 x82 cm shows us human fatigues with a giant sculpture is imposing itself on the back‐ ground, like a monster posing us infinite questions. At the end of this section we have the work by Andrea Salvatori: in a destroyed world even the head of one of the most well‐known sculptures, Michelangelo’s David, has lost any meaning and serves as the shelter of a small porcelain sculpture. Spirituality After the Matter Nicola Boccini, Antonella Cimatti, Mirco Denicolò, Luciano Laghi, Ana Hillar The loss of meaning of today’s object and of the world that we used to know, defines a reflection upon spirituality and the possibility of finding a new meaning after the matter. This happens in Noah’s dream, drawn by Mirco Denicolò. In this work the matter of the ceramic tiles is negated by the video. Noah’s drunk‐ enness generates the dream painted by the artist: an ode to life in which the end of the Universal flood is melted with the love for nature, the sea and all the living creatures. In Ana Hillar’s work, a bowl giving life to weak and poetic branches growing up towards the sky, underscores an invisible force; the same force cele‐ brated by Luciano Laghi in his Waves, where the artist celebrated the marine element creating four different sculptures (fired at four different temperatures). In this progressive homage to Cosmos and to Life, the spectator enters the very last room where, like in the book of Genesis, light is imposing itself upon the darkness. Light triumphs, giving birth to a new life. In Antonella Cimatti’s work this new life is represented by the best human creations, all culminating in the luminous installation glowing on the wall. On the other hand, Nicola Boccini’s electronic processor generates the light and it also allows the spectator to change the colour and intensity. Man is the new Creator, he generates and manipulates light and life. 10. 17
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21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 19 ARTISTI IN MOSTRA Salvatore Arancio Francesco Ardini Nicola Boccini Silvia Celeste Calcagno Chiara Camoni Francesca Carone Giacinto Cerone Antonella Cimatti Mirco Denicolò Giorgio Di Palma Giuseppe Ducrot Marino Ficola Luca Freschi Monika Grycko Ana Hillar Luciano Laghi Chiara Lecca Matteo Lucca Nero/Alessandro Neretti Paolo Polloniato Giovanni Ruggiero Andrea Salvatori
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 20 SALVATORE ARANCIO SALVATORE ARANCIO (Catania, 1974) (Catania, 1974) Vive e lavora a Londra. Ha conseguito il Master of He received his MA in Photography from the Royal Arts in Fotografia presso il Royal College of Art. La College of Art. His artistic signature is photo‐etch‐ sua cifra artistica è quella della fotoincisione, ma ing, but he works across a range of media such as lavora attraverso diversi media, come la scultura, sculpture, collage, animation and video. Arancio’s il collage, l’animazione e il video. Il principale inte‐ main interest lies in the potential of images. resse di Arancio risiede nel potenziale delle imma‐ Departing from their literal meaning, he creates gini. Partendo dal loro significato letterale, l’arti‐ new juxtapositions that are both beautifully sta crea nuove giustapposizioni che sono sia sug‐ evocative and deeply disquieting. He looks to gestive per bellezza, sia profondamente inquie‐ nature and science for his sources of inspiration, tanti. Arancio guarda alla natura e alla scienza while unsettling any hint of the sublime by re‐ come fonti d’ispirazione, mentre sconvolge ogni framing the images and the viewer’s experience. accenno al sublime riformulando le immagini e His constructed landscapes contain a sense of l’esperienza dello spettatore. Tra le mostre perso‐ both the familiar and the unknown that enhances nali e collettive: Viva Arte Viva, 57a Mostra d’Arte their symbolic readings and implications. Selected Internazionale, La Biennale di Venezia, Venezia solo and group exhibitions: Tropical Hangover, (prossimamente); Tropical Hangover, Tenderpi‐ Tenderpixel, London, UK (2017); Evolutionary xel, Londra, UK (2017); Evolutionary Travels, Travels, Foundación Arte, Buenos Aires, Argentina Foundación Arte, Buenos Aires, Argentina (2016); (2016); Travelling Circular Labyrinths, Museo Civi‐ Travelling Circular Labyrinths, Museo Civico di co di Castelbuono, Castelbuono, Palermo, Italy Castelbuono, Castelbuono, Palermo (2016); Oh (2016); Oh Mexico! Kunsthalle Winterthur, Mexico! Kunsthalle Winterthur, Winterthur, Sviz‐ Switzerland (2016); Teleonomy, Cafe Oto, London, zera (2016); Teleonomy, Cafe Oto, Londra, UK UK (2016); Fashioned to a Device Behind a Tree, (2016); Fashioned to a Device Behind a Tree, Cam‐ Camden Arts Centre, London, UK (2015); The Lon‐ den Arts Centre, Londra, UK (2015); The London don Open 2015, Whitechapel Gallery, London, UK Open 2015, Whitechapel Gallery, Londra, UK (2015); Une Taxonomie des Sens et des Formes, (2015); Une Taxonomie des Sens et des Formes, Centre d’art contemporain La Halle des bouchers, Centre d’art contemporain La Halle des bouchers, Vienne, France (2015); Project 09: Salvatore Aran‐ Vienne, Francia (2015); Project 09: Salvatore cio, Contemporary Art Society, London, UK (2015); Arancio, Contemporary Art Society, Londra, UK The First Humans, Pump House Gallery, London, (2015); The First Humans, Pump House Gallery, UK (2015); Birds, Cinéphémère, FIAC, Paris (2014); Londra, UK (2015); Birds, Cinéphémère, FIAC, The Hidden, Ensapc Ygrec, Paris, France (2014); Parigi, Francia (2014); The Hidden, Ensapc Ygrec, Cathedral, AV Festival, Northern Gallery For Con‐ Parigi, Francia (2014); Cathedral, AV Festival, Nor‐ temporary Art, Sunderland, UK (2014); Curiosity: thern Gallery For Contemporary Art, Sunderland, Art & the Pleasure of Knowing, Hayward Touring, UK (2014); Curiosity: Art & the Pleasure of Kno‐ UK (2013‐2014); Cyclorama, Museo Tamayo Arte wing, Hayward Touring, UK (2013‐2014); Cyclora‐ Contemporáneo, Mexico City, Mexico (2013); The ma, Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Città Cosmos, Wysing Arts Centre, Cambridge, UK del Messico, Messico (2013); The Cosmos, Wysing (2012); An Arrangement of the Materials Ejected, Arts Centre, Cambridge, UK (2012); An Arrange‐ Spacex, Exeter, UK (2011); Vedere un oggetto, ment of the Materials Ejected, Spacex, Exeter, UK vedere la luce / To See an Object to See a Light, (2011); Vedere un oggetto, vedere la luce / To See Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene an Object to See a Light, Fondazione Sandretto Re d’Alba Italy, (2011); SI Sindrome Italiana, Maga‐ Rebaudengo, Guarene d’Alba, Cuneo (2011); SI sin‐Centre National d’Art contemporain de Greno‐ Sindrome Italiana, Magasin‐Centre National d’Art ble, France (2010); Catastrophe? Quelle Catastro‐ contemporain de Grenoble, Grenoble, Francia phe!, Manif D’Art 5, The Quebec City Biennal, (2010); Catastrophe? Quelle Catastrophe!, Manif Engramme, Quebec City, (2010), Canada I Giovani D’Art 5, The Quebec City Biennal, Engramme, Che Visitano Le Nostre Rovine Non Vi Vedono Che Quebec City, Canada (2010), I Giovani Che Visita‐ Uno Stile, GAM ‐ Galleria d’Arte Moderna e Con‐ no Le Nostre Rovine Non Vi Vedono Che Uno Stile, temporanea, Turin, Italy (2009), Sentinel, Kaleido‐ GAM ‐ Galleria d’Arte Moderna e Contempora‐ scope Project Space, Milan, Italy, (2009). nea, Torino (2009), Sentinel, Kaleidoscope Project Space, Milano (2009). 20
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 21 In The Earth Time Salvatore Arancio, And These Crystal Are Just Like Globes of Light, Nr. 15/33, 2016, ceramica smaltata, 75 x 45 x 46 cm / glazed ceramic, 75 x 45 x 46 cm, Courtesy Federica Schiavo Gallery, Milan 21
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 22 FRANCESCO ARDINI FRANCESCO ARDINI (Padova, 1986) (Padua, 1986) Vive e lavora tra Padova e Nove. Si è laureato in Lives and works between Padua and Nove. He Architettura con specializzazione in Architettura received his degree in Architecture with a speciali‐ del Paesaggio nel 2011 presso lo IUAV di Venezia. ty in Architecture of Landscape in 2011 from the Inizia a interessarsi di ceramica già mentre fre‐ IUAV in Venice. As a self‐ taught ceramist he deve‐ quenta l’università. Come ceramista autodidatta loped a strong technique calling into question the sviluppa una forte tecnica, interrogandosi sul‐ plastic aspect of the material, thus aiming to l’aspetto plastico del materiale, con lo scopo di achieve a sense of lightness and refinement in the raggiungere un senso di luminosità e raffinatezza visual appearance and material essence of his nell’apparenza visiva e nell’essenza materica sculptures and installations. Selected solo and delle sue sculture ed installazioni. Tra le mostre group exhibitions: XXI Triennale di Milano, Milan, personali e collettive: XXI Triennale di Milano, Italy (2016); MIDeC ‐ Museo Internazionale De‐ Milano (2016); Senatura Showroom, Milano sign Ceramico, Italy (2016); Federica Schiavo Gal‐ (2016); MIDeC ‐ Museo Internazionale del Design lery, Rome (2015); Ceramic Creative Center, Clay‐ Ceramico, Laveno Mombello, Varese (2016); rarch Gimhae Museum, South Korea (2015); 59° Federica Schiavo Gallery, Roma (2015); Ceramic Premio Faenza, Mic Museo della Ceramica, Faen‐ Creative Center, Clayrarch Gimhae Museum, za (2015); Nantong International Contemporary Corea del Sud (2015); 59° Premio Faenza, Mic Craft Biennale, Nantong State, China (2014); Pre‐ Museo della Ceramica, Faenza (2015); Ninfe, mio Arte Rugabella, Villa Rusconi, Castano Primo, Ohmyblue Gallery, Venezia (2014); Nantong Milan (2014); 4th International Triennial of Silica‐ International Contemporary Craft Biennale, Stato te Arts, International Ceramics Studio, Kapolna, di Nantong, Cina (2014); Premio Arte Rugabella, Hungary (2014); 34th Concours Internacional de Villa Rusconi, Castano Primo, Milano (2014); 4th Ceràmica de l’Alcora ‐ CICA (2014), Museu de International Triennial of Silicate Arts, Internatio‐ Ceràmica, L’Alcora, Castellón, Valencia, Spain; nal Ceramics Studio, Kapolna, Ungheria (2014); Taiwan Biennale Ceramics, Yingge Museum Cera‐ ArtBasel, Basilea, Svizzera (2014); 34o Concours mics, Taipei, Taiwan (2014); Premio Arte Laguna Internacional de Ceràmica de l’Alcora ‐ CICA, L’Al‐ 2014, Arsenale, Venice, Italy (2014); Museum of cora, Castellón Spagna (2014), Museu de Ceràmi‐ Ceramic Palazzo Botton, Castellamonte, Turin ca, L’Alcora, Castellón, Valencia, Spagna (2014); (2013); Jerome Zodo Contemporary, Milan 2013; Biennale di Ceramica di Taiwan, Yingge Museum Guldagergaard ‐ International Ceramic Research Ceramics, Taipei, Taiwan (2014); Premio Arte Center, Denmark (2013); Dolomiti Contempora‐ Laguna 2014, Arsenale, Venezia (2014); Museo nee, Casso, Pordenone, Italy (2013); Nuove Resi‐ della Ceramica, Palazzo Botton, Castellamonte, dency, Nove, Vicenza, Italy (2013); 8th Internatio‐ Torino (2013); Jerome Zodo Contemporary, Mila‐ nal Award for Contemporary Ceramics, Albissola, no (2013); Guldagergaard ‐ International Ceramic Savona, Italy (2012). Research Center, Skælskør, Danimarca (2013); Dolomiti Contemporanee, Casso, Pordenone, Ita‐ lia (2013); Nuove Residency, Nove, Vicenza, Italia (2013); 8o Premio Internazionale della Ceramica, Albissola, Savona (2012). 22
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 23 In The Earth Time Francesco Ardini, Sulla Propria Pelle, Seno, 2015, porcellana, ossidi, smalti, abito usato, fili di lana e cotone, dimensioni variabili / porcelain, oxides and glazes, used dress, wood, wires of wood and cotton, variable dimensions, Courtesy Federica Schiavo Gallery, Milan 23
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 24 NICOLA BOCCINI NICOLA BOCCINI (Deruta, 1972) (Deruta, 1972) È un artista sperimentale, dopo gli studi artistici Is versatile and eclectic artist. He studied art at presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (1994 – the Academy of Fine Arts in Perugia (1994 ‐ 1998), e la “Koninklijke Academie voor Beeldende 1998), “Koninklijke Academie voor Beeldende Kunst” a L’Aja (1997) si mette allo studio più and Kunst” in The Hague” (1997). Experimen‐ approfondito della tecnologia della Ceramica tation and research is always present in his divenendo oggi uno dei artisti e tecnologi più spe‐ works, the different “mix” between metals and rimentali. La sperimentazione e ricerca è sempre minerals, natural glazes and oxides make his presente nelle sue opere, i vari “mix” tra metalli e works unique. His art is divided between ceram‐ terre, smalti e ossidi naturali rendono le opere ics, video, performance, oil on canvas and instal‐ uniche e a volte irripetibili. La sua arte si divide tra lations. In 1997 he created the CLS (Free ceramica, video, performance, olio su tela e Experimental Ceramics) international group installazioni luminose. Nel 1997 crea il CLS (Cera‐ which is active in the world of research and mica Libera Sperimentale) gruppo internazionale experimental ceramics. In 2001 he founded che è attivo nel mondo della ricerca e sperimenta‐ along with other artists, the international zione della ceramica. Nel 2001 crea insieme ad Ceramic Art School Romano Ranieri in Deruta. In altri artisti la Scuola d’Arte Ceramica Romano the same year he won the first prize at the Ranieri a Deruta. Nello stesso anno vince il 1 pre‐ Festival of Polish theater and visual arts mio al Festival Polacco di teatro e arti visive “Zdar‐ “Zdarzenia” and two years later he became the zenia” e dopo due anni riceve dal Festival l’incari‐ Festival’s artistic consultant for Italy. In 2009 co di consulente artistico per l’Italia. Nel 2009 received the European qualification as an expert riceve la qualifica europea di esperto nel restauro in the restoration of ancient works. In 2010 he di opere antiche. Nel 2010 crea art/r/evolution created art / r / evolution tour art exhibition mostra d’arte itinerante (2010 – 2013) di cerami‐ (2010 ‐ 2013) of experimental ceramic and wrote ca sperimentale e scrive insieme al suo gruppo il with his group the first Manifesto of ceramic primo Manifesto della ceramica “Work in Clay is “Work in Clay is different”. Since 2011 he has different” Dal 2011 al 2013 ha coordinato il cen‐ been the coordinator of the center for research tro di ricerca e sviluppo di una delle azienda più and development of one of the oldest ceramic antiche al mondo (fondata nel 1500) U.Grazia businesses in the world (founded in 1500) Deruta. Nel 2014 viene selezionato per la presti‐ U. Grazia Deruta. In 2014 he was selected for the giosa biennale Yingge Ceramics Museum di Taipei Taipei Biennale at Yingge Ceramics Museum (terra nova TBC 2014) a Taiwan. Nel 2015 parteci‐ (terra nova TBC 2014) in Taiwan. In 2015 parte‐ pa alla mostra “La Ceramica Contemporanea in cipate to the Exhibition “La Ceramica Contem‐ Italia” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, poranea in Italia” at National Gallery of Modern GNAM Roma. Nello stesso anno è selezionato per Art in Rome (GNAM), at the 59° Faenza Price, il 59° premio Faenza al MIC, Museo Internazionale International Ceramic Museum in Faenza. della Ceramica in Faenza. Nel 2016 l’Ambasciata In 2016 he produced the ceramic panel for the degli Usa a Roma gli commissiona un grande pan‐ Theatre of Villa Taverna, commissioned by the nello in ceramica per il teatro di Villa Taverna, United States of America Embassy in Rome. In Roma. Nel 2017 è docente di ceramica& design 2017 he lecures Ceramic and Design at the all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” Accademy of Fine Arts “Pietro Vannucci” in Pe‐ Perugia. Molte sono le sue collaborazioni con cen‐ rugia. He collaborated with numerous sperimen‐ tri di sperimentazione, scuole d’arte estere, desi‐ tal centers, arts schools, designers and archi‐ gner e architetti di fama internazionale di tutto il tects. He invented several ceramic techniques mondo. La sua ricerca lo ha portato a trovare tre and he patented one of them. He conceives nuove tecniche ceramiche di cui una è stata bre‐ ceramic as a very contemporary language and vettata, mentre le altre sono in valutazione. Per therefore we creates performances, happenings, lui la ceramica è vista come materiale ultra con‐ meetings and workshps around the world. temporaneo e con essa crea performance, happe‐ ning, meeting e workshop in giro per il mondo. 24
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 25 In The Earth Time Nicola Boccini, Aura, Pectus Terrae, 2015, bone china, porcellana, computer, led, 35x45 cm / bone China, porcelain veins technique, computer inside the work, led rgb, 35x45 cm 25
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 26 SILVIA CELESTE CALCAGNO SILVIA CELESTE CALCAGNO (Genova, 1974) (Genoa, 1974) Vive e lavora ad Albissola. Si forma al Liceo Artisti‐ She studied at the Liceo Linguistico and then she co e si laurea in Pittura all’Accademia Ligustica di graduated in Painting at the Accademia Linguisti‐ Belle Arti di Genova. Successivamente si diploma ca di Belle Arti in Genoa. She also obtained her Ceramista Designer in Grés. Nel 2013 le viene diploma as ‘Designer and Ceramist in Grés’. In conferita la Targa del Presidente della Repubblica 2013 she was awarded with the Targa del Presi‐ al 58° Premio Faenza e due anni dopo, nel 2015, dente della Repubblica (given by the Italian Presi‐ vince il 59° Concorso Internazionale della Cerami‐ dency) and the year after she won the 59 Faenza ca d’Arte Contemporanea ‐ Premio Faenza. Tra le Prize at the Concorso Internazionale della Cerami‐ mostre personali più importanti Interno 8, La fleur ca d’arte Contemporanea. She exhibited in nu‐ coupée, Officine Saffi, Milano (2015) e IF ( but I merous solo exhibtions, amongst which: Interno can explain ), Museo di Arte Contemporanea Villa 8, La fleur coupée, Officine Saffi, Milano (2015) e Croce, Genova (2017). Tra i critici che si sono IF ( but I can explain ), Museo di Arte Contempo‐ occupati del suo lavoro, ricordiamo Luca Beatrice, ranea Villa Croce, Genova ( 2017 ). Numerous Ital‐ Angela Madesani e lo scrittore Michele Mari. ian art critics wrote about her works, as: Luca La particolarità nelle sue opere è la commistione Beatrice, Angela Madesani and Michele Mari. Her di più linguaggi a creare un unicum capace di ability to adopt a insterdisciplinary approach ‐in gestire i diversi codici della contemporaneità, che which photography, video, sound installation and si snoda in grandi installazioni dove dialogano ceramic are merged together‐ is one of the most fotografia, video, ceramica e suggestioni sonore. interesting aspect of her work. Her research is La sua ricerca si basa si basa sul mappare determi‐ based upon the study of the daily life, giving life to nate condizioni dello “stare”, nascono “storie a stories that have small or non existing narratives. basso voltaggio”, rebus di minizie della vita a rac‐ She exhibited in several collective exhibition: contare romanzi senza trama. From Liberty to Freedom, PH Neutro, Pietrasanta Tra le sue principali mostre collettive si ricordano: (2016); XXIV Biennale Internationale Contem‐ From Liberty to Freedom, PH Neutro, Pietrasanta poraine, Musée Magnelli, Vallauris (2016); La (2016); XXIV Biennale Internationale Contem‐ Sfida di Aracne Riflessioni sul femminile dagli anni poraine, Musée Magnelli, Vallauris (2016); La ‘70 ad oggi, Nuova Galleria Morone, Milano, Sfida di Aracne Riflessioni sul femminile dagli anni curated by A. Madesani, (2016); Imago Mundi, ‘70 ad oggi, Nuova Galleria Morone, Milano, a Praestigium Italia Luciano Benetton Collection, cura di A. Madesani, (2016); Imago Mundi, Praes‐ Fondazione Re Rebaudengo Torino, Fondazione tigium Italia Luciano Benetton Collection, Fon‐ Cini, Venezia, a cura di Luca Beatrice (2015); La dazione Re Rebaudengo Torino, Fondazione Cini, Scultura Ceramica Contemporanea in Italia, Venezia, a cura di Luca Beatrice (2015); La Scul‐ GNAM, Roma, curated by N. Caruso & M. Mar‐ tura Ceramica Contemporanea in Italia, GNAM, gozzi, (2015). ECC 2014 Danish Prize Ceramic Art, Roma, a cura di N. Caruso & M. Margozzi, (2015). Kontakt. Bornholms Kunstmuseum Danimarca ECC 2014 Danish Prize Ceramic Art, Kontakt. (2014); La linea gotica, MIAAO, Torino (2012); 54° Bornholms Kunstmuseum Danimarca (2014); La Biennale di Venezia, Palazzo della Meridiana, linea gotica, MIAAO, Torino (2012); 54° Biennale di Genova (2012). Venezia, Palazzo della Meridiana, Genova (2012). 26
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 27 In The Earth Time Silvia Celeste Calcagno, Interno 8 La Fleur Coupée, 2016, fireprinting© su refrattario, 106x106x4 cm / fireprinting© on refractory, 106x106x4 cm 27
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 28 CHIARA CAMONI CHIARA CAMONI (Piacenza, 1974 ) (Piacenza, 1974) Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, Graduated in Fine Arts at the Accademia di Belle Milano. Ha esposto in numerose mostre perso‐ Arti di Brera, Milano. She exhibited in several solo nali, tra cui si ricordano: The story always comes exhibition: The story always comes later, SpazioA, later, SpazioA, Pistoia (2016); Gli immediati din‐ Pistoia (2016); Gli immediati dintorni, curated by torni, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, Nomas Founda‐ Nomas Foundation, Roma (2015); La neve gialla, tion, Roma (2015); La neve gialla, Teatro Farnese, Teatro Farnese, Parma (2014); Sessione di scultu‐ Parma (2014); Sessione di scultura estrema, ra estrema, a cura di Antonio Grulli e Valerio curated by Antonio Grulli e Valerio Borgonuovo, Borgonuovo, Careof DOCVA, Milano (2012); Bri‐ Careof DOCVA, Milano (2012); Brightlight/Dark‐ ghtlight/Darklight, con Francesco Carone, a cura light, with Francesco Carone, curated by Ludovico di Ludovico Pratesi, Accademia Americana, Pratesi, Accademia Americana, Roma (2012); Roma (2012); L’esercito di terracotta, a cura di L’esercito di terracotta, curated by Ettore Favini, Ettore Favini, Teatro Monteverdi, Cremona Teatro Monteverdi, Cremona (2012); Nell’ordine (2012); Nell’ordine del discorso, Museo Marino del discorso, Museo Marino Marini, Florence Marini, Firenze (2011); C.W. Clockwise, con (2011); C.W. Clockwise, with Adriano Nasuti Adriano Nasuti Wood, MARS, Milano (2010); Wood, MARS, Milano (2010); (Di)segnare il tempo, (Di)segnare il tempo, a cura di Claire Burrus, curated by Claire Burrus, Assab One, Milan (2006). Assab One, Milano (2006). She also exhibited in several collective exhibitions: Tra le sue principali collettive si ricordano: VX30 VX30 Chaotic Passion curated by Anna Lovecchio e Chaotic Passion, a cura di Anna Lovecchio e CHAN, Museo Villa Croce, Genoa (2015); Tutta CHAN, Museo Villa Croce, Genova (2015); Tutta l’Italia è silenziosa, curated by Davide Ferri, Reale l’Italia è silenziosa, a cura di Davide Ferri, Reale Accademia di Spagna, Rome (2015); To continue. Accademia di Spagna, Roma (2015); To continue. Notes towards a Sculpture Cycle, Nomas Notes towards a Sculpture Cycle, Nomas Founda‐ Foundation, Roma (2014); Autoritratti. Iscrizioni tion, Roma (2014); Autoritratti. Iscrizioni del del femminile nell’arte italiana contemporanea, femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna (2013); Fig. 2: Natura Morta MAMbo, Bologna (2013); Fig. 2: Natura Morta, a curated by Cecilia Canziani e Ilaria Ginanni, Galleria cura di Cecilia Canziani e Ilaria Ginanni, Galleria d’Arte Moderna, Rome (2013); Archéologies d’Arte Moderna, Roma (2013); Arché o logies Contemporaines curated by Aurélie Voltz, Musée Contemporaines, a cura di Aurélie Voltz, Musée de Wurtemberg, Montbéliard (2012); Vedere un de Wurtemberg, Montbéliard (2012); Vedere un oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto Re oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto Rebaudengo, curated by Ginny Kollak, Padraic E. Re Rebaudengo, a cura di Ginny Kollak,Padraic E. Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo (2011); Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo Fuori Registro. Attitudini concettuali nella cera‐ (2011); Fuori Registro. Attitudini concettuali mica italiana, curated by Emma Zanella, Alessan‐ nella ceramica italiana, a cura di Emma Zanella, dro Castiglioni e Lorena Giuranna, MIDeC Museo Alessandro Castiglioni e Lorena Giuranna, Internazionale Design Ceramico, Varese (2009); MIDeC Museo Internazionale Design Ceramico, Triennale della Ceramica d’Arte Contemporanea, Varese (2009); Triennale della Ceramica d’Arte curated by Carla Subrizi e Nello Teodori, Gualdo Contemporanea, a cura di Carla Subrizi e Nello Tadino, Perugia (2009); One or three ways to turn on Teodori, Gualdo Tadino, Perugia (2009); One or the light, Villa Sträuli ‐ Winterthur, Svizzera (2008). three ways to turn on the light, Villa Strä u li ‐ She lives and works in Seravazza, in Versilia. Winterthur, Svizzera (2008). Vive e lavora a Sera‐ vezza, tra le colline della Versilia. 28
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