IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero

Pagina creata da Samuele Manca
 
CONTINUA A LEGGERE
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 3

         IN THE EARTH TIME
                                            A CURA DI      / CURATED BY
                                                IRENE BIOLCHINI

                                       ORGANIZZAZIONE        / ORGANIZATION
                                                           MIC

                                                   LE GUIDE
                                                 EMIL edizioni
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 4
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 5

                                             Museo Internazionale
                                             delle Ceramiche in Faenza

                     In the Earth Time. Italian Guest Pavillion                         In the Earth Time. Italian Guest Pavillion
                     Mostra e Catalogo                                                  Exhibition and Catalogue
                     Gyeonggi Ceramic Biennale                                          Gyeonggi Ceramic Biennale
                     Yeoju Dojasesang (World Ceramic Livingware Gallery)                Yeoju Dojasesang (World Ceramic Livingware Gallery)
                     7, Silleuksa-gil, Yeoju-si, Gyeonggi-do Province                   7, Silleuksa-gil, Yeoju-si, Gyeonggi-do Province

                     22 Aprile – 28 Maggio 2017                                         April 22 – May 28

                     a cura di                                                          curated by
                     Irene Biolchini                                                    Irene Biolchini

                     organizzata e coordinata da                                        organized and coordinated by
                     Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza                     International Museum of Cermics in Faenza
                     Presidente, Eugenio Maria Emiliani;                                President, Eugenio Maria Emiliani;
                     Direttore, Claudia Casali;                                         Director, Claudia Casali;
                     Segretario Generale, Giorgio Assirelli;                            General Secretary, Giorgio Assirelli;
                     Segreteria, Monica Gori, Elena dal Prato;                          Secretary, Monica Gori, Elena dal Prato;
                     Ufficio Stampa, Stefania Mazzotti;                                 Press Office, Stefania Mazzotti;
                     Servizi informatici, Elisabetta Alpi;                              Informatic Services, Elisabetta Alpi;
                     Archivio Fotografico, Elena Giacometti;                            Photographic Archive, Elena Giacometti;
                     Logistica, Maria Antonietta Epifani                                Logistic, Maria Antonietta Epifani

                     in collaborazione con                                              in collaboration with
                     Korea Ceramic Foundation                                           Korea Ceramic Foundation
                     Direttore Artistico, Woo, Kwan-ho;                                 Artistic Director, Woo, Kwan-ho;
                     Direttore, Department of Cultural Affairs, Jun, Sung-jae;          Director, Department of Cultural Affairs, Jun, Sung-jae;
                     Chief Manager of GICB2017,                                         Chief Manager of GICB2017,
                     Exhibition & Education Team, Choi, Young-moo;                      Exhibition & Education Team, Choi, Young-moo;
                     Coordinator of GICB2017, Lim, Eun-jung                             Coordinator of GICB2017, Lim, Eun-jung

                     traduzioni: Monica Gori, Irene Biolchini                           translations Monica Gori, Irene Biolchini

                     Courtesy: gli artisti; Federica Schiavo Gallery, Milano            Courtesy: the artists; Federica Schiavo Gallery, Milan
                     (Salvatore Arancio, Francesco Ardini); Galleria Fumagalli,         (Salvatore Arancio, Francesco Ardini); Galleria Fumagalli,
                     Milano (Chiara Lecca); Galleria SpazioA, Pistoia (Chiara           Milan (Chiara Lecca); Galleria SpazioA, Pistoia (Chiara
                     Camoni, Francesco Carone).                                         Camoni, Francesco Carone).

                     Con il patrocinio di                                               Under the Patronage of
                     Comune di Faenza                                                   Municipality of Faenza

                                                                     ISBN 978-88-941408-8-0

                                                                           EMIL edizioni
                                                            Via Lombardia 83 - 95045 Misterbianco (CT)
                                                            Tel. +39 095.537116 - Fax +39 095.7560660
                                                                        E-mail: info@emil.it

                                                                               Stampa
                                                                        Grafiser – Troina (EN)

                                                                       © 2017 EMIL srls/
                                                        MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

                                                                     Tutti i diritti sono riservati /
                                                                          All rights reserved

                                     È vietata la riproduzione di qualsiasi parte dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata /
                       The copying and utilization in any manner whatsoever, whether partial or complete, of this work is strictly prohibited
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 6

          L’Italia è nota in tutto il mondo per la sua straordinaria ricchezza culturale, di cui la ceramica e la sua arte
          sono assolute eccellenze. Trentasei sono le città di antica tradizione ceramica, dove tuttora si sviluppano
          una ricerca e una produzione significativa, sinonimo di un’Italia di grande valore creativo e produttivo.
          Faenza, nello specifico, è una terra di millenaria tradizione ceramica che per secoli ha sviluppato radici
          produttive importanti e, dal XX secolo, grazie al Museo Internazionale delle Ceramiche, ha valorizzato
          la cultura ceramica non solo locale, non solo nazionale ma di assoluto rilievo internazionale. Non a caso
          è un Monumento Unesco dal 2011 essendo la più importante raccolta al mondo dedicata all’arte cera‐
          mica, per ogni tempo e ogni luogo, con i suoi 55.000 pezzi e una biblioteca internazionale, fattivo e
          rinomato centro di studi e ricerche con oltre 67.000 volumi.
          L’invito rivolto al Museo da parte della prestigiosa Biennale di Icheon di organizzare un evento legato alla
          contemporaneità ceramica italiana rientra nelle tante missioni che il Museo faentino riveste nell’ambito
          nazionale. Promuovere le eccellenze italiane e i nuovi percorsi legati alla poetica ceramica, infatti, sono
          due indirizzi importanti che si collegano allo storico Premio Faenza, attivo dal 1938, e che il prossimo
          anno celebrerà il 60° anniversario.
          Creare ponti culturali con le principali realtà artistiche ceramiche mondiali, come Icheon, è uno degli
          obbiettivi primari e storici del Museo e della città di Faenza. La vocazione internazionale caratterizza
          infatti il nostro territorio e ne è il fiore all’occhiello. Le attività messe in campo in questi ultimi anni tra le
          nostre città sottolineano l’importanza di una visione comune nell’ambito della promozione nazionale
          della ceramica. La Biennale di Icheon, con le sue tante manifestazioni, il Premio Faenza e Argillà Italia,
          sono gli strumenti di questo significativo dialogo tra realtà differenti, accomunate dalla forza della crea‐
          tività ceramica. Questa esposizione, per la curatela di Irene Biolchini, ha il pregio di mostrare, attraverso
          l’esperienza artistica e formativa di generazioni differenti, il percorso di un ristretto numero di artisti ita‐
          liani scelti per la loro ricerca, la loro applicazione e la loro innovazione avviata nell’ultimo decennio, gra‐
          zie anche alle partecipazioni al Premio Faenza. Tempo, materia, corpo, spazio, destino, spiritualità sono
          gli argomenti indagati in questa rassegna dedicata alla “vita”, nella sua più complessa prospettiva.
          La ceramica sta diventando soprattutto in questo ultimo decennio in Italia un linguaggio di rilievo nelle
          poetiche della contemporaneità, per le nuove generazioni di artisti che coniugano modalità espressive
          differenti nel contesto creativo. Video, performance, suoni, fotografia vengono amalgamati nelle origi‐
          nali installazioni ed emergono per ricerca, attualità, indagine.
          Ci auguriamo che questa mostra riceva il plauso del pubblico coreano e, soprattutto, sia l’inizio di uno
          scambio culturale proficuo all’insegna della valorizzazione di un grande universale linguaggio artistico, la
          ceramica, assoluto patrimonio dell’umanità.

                                                                                                        Claudia Casali
                                                            Direttrice Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

                                                                                                        Massimo Isola
                                                              Assessore alla Cultura e alla Ceramica Comune di Faenza

          6
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 7

                                                                                                         In The Earth Time

          Italy is known throughout the world
          for its extraordinarily rich culture
          which includes the excellence of
          ceramic arts. Thirty‐Six Italian cities
          are renowned for antique traditions
          in ceramic, which still today, contin‐
          ue to advance the art and produce
          important pieces, the quintessence
          of Italian creative intellect and
          ceramic production.
          Faenza, the land of thousand‐year‐
          old traditions in ceramics, has devel‐
          oped important roots for production
          over the centuries and since the
          20th century, thanks to the Interna‐
          tional Museum of Ceramics, has
          been able to enhance and grow not
          only the local and national culture
          of ceramics but is even a driving
          force on the international scene. It’s
          not by chance that the museum became a UNESCO “Monument testifying a culture of peace” in 2011,
          as it is the most significant collection of ceramics in the world, with 55,000 pieces from all the different
          eras and geographic regions and houses an international library of more than 67,000 volumes, creating
          an active and well recognized centre of study and research.
          The invitation extended to our Museum by the prestigious International Ceramic Biennale in Icheon to
          organize an event related to contemporary Italian ceramics, is an example of the many missions at the
          Museum aimed at the national territory. Promoting Italian excellence and opening new avenues linked
          to the poetry of ceramics, are in fact, two important aspects of the long traditions embodied in the Faen‐
          za Prize, started in 1938, which celebrates its 60th anniversary next year.
          Creating cultural bridges with the key groups dedicated to ceramic arts around the world, such as Icheon,
          is one of the primary and long standing goals of the Museum. Having an international outlook and focus is
          an innate characteristic of Faenza and is the pride of this city. The activities and projects planned by our two
          cities over the past few years highlights the importance of a shared vision for promoting ceramic arts on a
          national level. The Biennale in Icheon, with its rich program of events, the Faenza Prize, and Argillà Italia,
          are all instruments of this meaningful dialogue between different the realities which are united by the
          power of creativity in ceramics.
          The virtue of this exhibit, curated by Irene Biolchini, is in the artistic and formative experiences of differ‐
          ent generations, showing the path of a small number of Italian artists, chosen for their research, applica‐
          tion and their innovations over the past decade, also thanks to their participation in the Faenza Prize.
          Time, matter, bodies, space, destiny, and spirituality are some of the themes investigated in this exhibi‐
          tion dedicated to “vita” or life, in its most complex perspective.
          Ceramics, especially over the last decade in Italy, is becoming an important poetic language to interpret
          the contemporary, where new generations of artists combine the different forms of expression in their
          creative context. Videos, performances, sounds, and photography are blended into original and unique
          installations which emerge as research towards the future, current events, and inquiry.
          We sincerely hope that this exhibit is well‐received by Korean audiences and above all, is the beginning
          of a rich cultural exchange dedicated to enhancing the value of the universal language of art found in
          ceramics, a supreme heritage of mankind.

                                                                                                     Claudia Casali,
                                                                Director International Museum of Ceramics in Faenza

                                                                                                       Massimo Isola,
                                                                    Councillor for Culture and Ceramics City of Faenza

                                                                                                                        7
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 8

          1. Franscesco Ardini,
          Francesco, 2014,
          terraglia, gres, cristallina,
          sedia in legno,
          106 x 39 x 44 cm /
          “terraglia” and gres,
          oxides and semi‐matt
          crystalline, wooden
          chair, rubben lace,
          106 x 39 x 44 cm,
          Courtesy Federica
          Schiavo Gallery, Milan

                                                                                                                            1.

                                                           IN THE EARTH TIME
                                                                            Irene Biolchini

                                          Il mito dell’artista impulsivo e ribelle, riassunto nell’immagine ormai stereotipa‐
                                          ta di Jackson Pollock che si muove veloce sopra la tela, è senza dubbio legato ai
                                          velocissimi tempi di essiccatura della vernice acrilica. Curiosamente la tecnica
                                          ceramica alimenta e nega il mito della velocità, e lo fa contemporaneamente: da
                                          un lato le sue capacità plastiche permettono di bloccare immediatamente l’a‐
                                          zione ed il gesto; dell’altro la materia impone dei lunghi tempi di attesa (neces‐
                                          sari per l’essiccatura, la cottura ed il raffreddamento del forno).
                                          É innegabile che il tempo della terra determini il tempo del lavoro. Il titolo della
                                          mostra allude a questa condizione tecnica, ma anche ad un’ulteriore dimensio‐
                                          ne: il tempo della terra può anche essere interpretato come il tempo terrestre,

          8
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 9

                                                                                                         In The Earth Time

          It is a fact that the myth of the impulsive and rebel artist ‐ well symbolised by the   2. Giacinto Cerone,
                                                                                                  Senza titolo, 2003,
          almost stereotypical image of Jackson Pollock running around the canvas ‐ is            maiolica,
          linked to fast‐drying acrylic painting. It is peculiar that ceramics is able to both    74x26,5x27,7 cm /
          nourish and negate such a myth: its plasticity allows the artist to freeze the          majolica,
          action and the gesture while requiring long pauses (necessary to dry the work,          74x26,5x27,7 cm,
                                                                                                  realized by Bottega
          but also to warm and to refresh the kiln before and after firing).                      Gatti, Faenza
          We cannot ignore the fact that Earth time guides working time. The title of the
          exhibition refers to the technical conditions of time, but also to an additional
          dimension of time on Earth, which can be interpreted as the time we are called
          to live upon the earth, or our physical and mortal dimension. The selected
          artists’ work considers our time on Earth as something temporary and very much
          based upon the human exploitation of natural sources. The cover image, show‐
          ing a clock imposed on the globe, was selected as a warning and it leads to
          numerous questions, such as, how can we measure and interpret our own time?
          To what degree is History linked to our lives on Earth, to individual lives and to
          encounters?
          Following the main theme of the Ceramic Biennale, Ode to Life, the Interna‐
          tional Museum of Ceramics in Faenza presents four generations of artists, all
          involved in the numerous editions of                                                                          2.
          the Faenza Prize, the oldest ceramics
          prize in Italy. The Prize becomes the
          filter through which one can inter‐
          pret the evolution of Italian ceram‐
          ics, but also an instrument that can
          be adopted to measure how those
          different generations of artists dealt
          with the very same concept. Two
          main criteria guided the selection:
          historiographical (based on the study
          of the different generations) and me‐
          thodological, dividing the artists into
          four categories. These categories
          gui de the exhibition path, which
          evolves in a clockwise manner (and
          therefore ideally follows the clock
          visible on the cover).

          From Still Life
          to Object Dematerialization
          Giacinto Cerone, Chiara Camoni,
          Giorgio Di Palma, Giuseppe Ducrot,
          Chiara Lecca, Matteo Lucca, Giovanni
          Ruggiero, Francesco Carone.
          The exhibition starts with a reflection
          on the role that objects have in our
          daily life and the progressive loss of
          meaning of those objects. Giacinto
          Cerone’s Homage to Montale can
          simply look like a still life of a cab‐
          bage. The artist engraved the phrase
          ‘the rain wearies’, a direct quotation
          from the poem The Lemon Trees by
          Nobel Laureate Eugenio Montale. The
          original verse continues with ‘the rain

                                                                                                                         9
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 10

          3. Paolo Polloniato,    cioè la nostra vita fisica, terrena. Gli artisti in mostra partono dalla consapevo‐
          Hodierna, 2012,
          tecnica mista,
                                  lezza che quello della superficie terrestre è un tempo determinato, vincolato
          27x35xh65 cm /          alla gestione umana delle risorse. L’immagine in copertina, l’orologio che cam‐
          mixed technique,        peggia sul nostro globo, ha questa valenza di monito ed apre ad una serie di
          27x35xh65 cm,           interrogativi: come possiamo scandire, misurare e interpretare questo nostro
          ph Antonio Campanella
          (Canova’s Gypsum        tempo terreno? In che misura la Storia è legata alle vite terrestri, alle vite degli
          Room, Museo Civico,     individui, agli incontri?
          Bassano del Grappa)     In linea con il tema principale della Biennale, Ode alla Vita, il Museo Interna‐
                                  zionale delle Ceramiche in Faenza propone una selezione che abbraccia quat‐
                                  tro generazioni di artisti, tutti accomunati dalla partecipazione al Premio
                                  Faenza, il più longevo premio ceramico della nazione. Il Premio diviene dun‐
                                  que il filtro attraverso il quale analizzare non solo lo sviluppo della ceramica
                                  italiana, ma anche lo strumento per misurare come quattro diverse genera‐
                                  zioni abbiano interpretato la materia ed il tema della mostra, il tempo della
                                  terra. La selezione degli artisti e dei loro lavori ha seguito dunque due criteri:
                                  uno storiografico, che si rispecchia nello studio generazionale, ed uno meto‐
                                  dologico, che si riflette invece nella creazione di categorie attraverso le quali
                                  poter esaminare i lavori esposti. Queste categorie guidano anche il percorso
                                  espositivo che si sviluppa nello spazio in senso orario, seguendo idealmente
                                  le lancette dell’orologio in copertina.
           3.
                                                                             Dalla Natura Morta
                                                                             alla smaterializzazione dell’oggetto
                                                                             Giacinto Cerone, Chiara Camoni,
                                                                             Giorgio Di Palma, Giuseppe Ducrot,
                                                                             Chiara Lecca, Matteo Lucca, Giovanni
                                                                             Ruggiero, Francesco Carone.
                                                                             La mostra si apre con una riflessione
                                                                             sul ruolo degli oggetti all’interno della
                                                                             nostra vita e al loro progressivo svuo‐
                                                                             tamento di senso. Il lavoro di Giacinto
                                                                             Cerone Omaggio a Montale può solo
                                                                             sembrare la natura morta di una verza.
                                                                             La frase ‘la pioggia stanca’, che l’artista
                                                                             ha inciso in calce all’opera, recita un
                                                                             verso della poesia I limoni di Montale.
                                                                             Il verso montaliano prosegue in ‘la
                                                                             pioggia stanca la terra, di poi’: se nella
                                                                             poesia originale i limoni sono un’aper‐
                                                                             tura epifanica di senso, nel caso di
                                                                             Cerone la verza invece rimarca la tri‐
                                                                             stezza della terra, il limite della condi‐
                                                                             zione umana, l’universalità del dolore.
                                                                             Come per il Dedalus di James Joyce, i
                                                                             cavoli marci mostrano, epifanicamen‐
                                                                             te, l’inutilità dell’esistenza. Una rifles‐
                                                                             sione sulla futilità che accompagna
                                                                             anche il memento mori di Giuseppe
                                                                             Ducrot nella sua imponente specchie‐
                                                                             ra barocca. Il riflesso dell’immagine
                                                                             mortale allo specchio, centrale nella
                                                                             tradizione del memento mori, viene
                                                                             qui negato dall’opera stessa: una spec‐
                                                                             chiera in cui è impossibile guardarsi.

          10
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 11

                                                                                                     In The Earth Time

          wearies the ground’. While in the original poem the lemon trees represent an         4. Luca Freschi,
                                                                                               Four Years, 2017,
          epiphanic manifestation of meaning, in Cerone’s work the cabbage underlines          terracotta ceramica
          the sadness of the earth, the limit of the human condition and the universality of   dipinta e object
          sorrow. Like Joyce’s Daedalus, the rotten cabbages show the uselessness of life.     trouvè, detail /
          A reflection on the futility that also guides Giuseppe Ducrot’s memento mori,        Painted eartheware and
                                                                                               object trouvè, detail
          represented by his huge Baroque dressing table. The work, a mirror that does
          not mirror, subverts the central element of Baroque tradition in memento mori:
          the mirroring of the mortal image. Thus, the object remains mute, without any
          meaning, without any utility and every possible interpretation is negated. It is
          precisely from a reflection upon the All and the Cosmos that Giovanni Rug‐
          giero’s Sigillus Sigillorum starts, by directly quoting Giordano Bruno. Bruno’s
          philosophy and the perfect osmosis between Maths, Arts and Imagination
          inspires the work in which a ceramic semi‐sphere ceases to be an object and
          becomes a cosmologic interpretation. The same dematerialisation characterises
          the work Flowerbed by Francesco Carone. In this work, the vases – cut at differ‐
          ent heights‐ lose their functionality and by doing so they become sculptures,
          which is evidently the artist’s intention since he applied golden varnish on the
          cut, a sort of anti‐kintsugi.
          While with Carone, the dichotomy between empty and full creates a new mean‐
          ing, the work by Matteo Lucca is based on the mould’s positive‐negative ability.
          Bread Man is the final result: the very fragile and ephemeral bread sculpture
          (cooked in a clay mould). With his way of working, Matteo Lucca raises the
          traditional technique of baking bread, on a monumental scale, something con‐
          ceptually very close to Chiara Camoni’s whistles. While the functionality of
          traditional whistles is kept intact, Camoni’s sculptures subvert the convention‐
          al aesthetics of such objects. On the contrary, Chiara Lecca plays with the con‐
          tinuity running between her final sculpture and the original, keeping a close
          similarity between the original animal bellies and the final sculpture. The
          change from the raw material to sculpture is made possible thanks to the
          artist’s ability to transform the original animal discards into an uncanny sculp‐
          ture. To conclude the emptiness of meaning presented in this section, we have
                                                                                                                    4.

                                                                                                                   11
IN THE EARTH TIME MIC - IRENE BIOLCHINI - Giovanni Ruggiero
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 12

          5. Chiara Camoni,        L’oggetto rimane muto di senso e di utilità: ogni apertura ci viene negata. Ed è
          Whistel #09, 2016,
          fischietto, terracotta
                                   proprio dalla riflessione sul tutto, sul cosmo che riparte il Sigillus Sigillorum di
          smaltata, 4x20x10 cm /   Giovanni Ruggiero, una citazione diretta del testo di Giordano Bruno. La teoria
          glazed earthenware,      di Bruno, e la perfetta osmosi tra matematica, arte ed immaginazione ispira l’o‐
          4x20x10 cm, Courtesy     pera in cui la semi‐sfera in ceramica cessa di essere oggetto e si apre ad una pos‐
          SpazioA, Pistoia
                                   sibile interpretazione cosmologica. Una smaterializzazione che segna anche
                                   Aiuola di Francesco Carone in cui i vasi portafiori tagliati a diverse altezze per‐
                                   dono il loro valore di ‘contenitore’ per diventare invece forma scultorea grazie
                                   all’intervento dell’artista: un taglio evidenziato anche dalla doratura, una sorta
                                   di kinstugi ribaltato di senso.
                                   Se per Carone il vuoto‐pieno permette uno slittamento interpretativo, nel caso
                                   di Matteo Lucca, l’opera gioca proprio sulla natura positiva‐negativa del calco in
                                   terracotta, solitamente usati come contenitori per il pane. Il risultato finale è
                                   quello del Brad Man: una fragilissima scultura, legata ad una materia altamente
                                   decomponibile. In questo lavoro Matteo Lucca recupera la tradizione della cot‐
                                   tura nel forno a legna e la trasforma in scala monumentale, un’operazione con‐
                                   cettualmente molto vicina ai fischietti di Chiara Camoni, sculture che manten‐
                                   gono la funzionalità dell’oggetto di partenza, sebbene ne rivoluzionino comple‐
                                   tamente la dimensione estetica. Al contrario, il lavoro di Chiara Lecca gioca su di
                                   una continuità estetica tra la scultura finale e l’originale, mantenendo una strin‐
                                   genza letterale con lo stomaco animale di partenza. Il salto è possibile grazie alla
                                   lavorazione ceramica che trasforma l’elemento naturale in inquietante presen‐
                                   za. A chiudere lo svuotamento di senso degli oggetti presentato in questa sezio‐
                                   ne vi è il lavoro di Giorgio di Palma che in Amori impossibili ridiscute l’estetica
                                   kitsch delle palle souvenir in vetro per esaltare invece la solitudine dei perso‐
                                   naggi, una malinconia addolcita dal carattere fumettistico dei personaggi.

                                   Corpo come strumento di misurazione del tempo
                                   Francesco Ardini, Silvia Celeste Calcagno
                                   Se il tempo terrestre è il solo che ci è permesso di vivere, allora tutto può essere
                                   ricondotto al qui e all’ora. Il corpo diventa così lo strumento attraverso cui misu‐
                                   rare tutto lo scibile, tutta la spiritualità che ci è dato conoscere. Ecco dunque il
                                   senso ultimo dei lavori di Francesco Ardini e di Silvia Celeste Calcagno: la loro
                                   ossessione per la carne e per il corpo genera uno studio attento e problematico
                                                                                                                     5.

          12
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 13

                                                                                                         In The Earth Time

          the work by Giorgio di Palma entitled Amori Impossibili, which subverts the             6. Francesco Ardini,
                                                                                                  Sulla Propria Pelle, 2015,
          kitsch souvenir aesthetic of resin glass water balls to underline the solitude of       porcellana, ossidi, smalti,
          the characters, a hidden melancholy behind the comics design.                           abito usato, fili di lana e
                                                                                                  cotone, dettaglio /
          The body as the measurement of time                                                     porcelain, oxides and
                                                                                                  glazes, used dress,
          Francesco Ardini, Silvia Celeste Calcagno                                               wood, wires of wood
          If our time on Earth is the only one that we will know and live, then everything        and cotton, detail,
          can be experienced only here and now. Thus, the body becomes the instrument             Courtesy Federica
                                                                                                  Schiavo Gallery, Milan
          through which we can explore all that we can know, all the spirituality that we
          can feel passes through the body. And this is the ultimate meaning of Francesco
          Ardini’s and Silvia Celeste Calcagno’s works: their fascination with flesh and the
          body nourishes their serious and problematic reflection on the surface. Ardini
          impressed skin upon the material (probably material), making a print: the tex‐
          ture and the colours, all very bright, increase the overall effect of camouflage.
          The small flesh tiles are juxtaposed one to another creating a final light sculpture
          that seems to take flight into the void. The airiness of the sculpture negates the
          weight of the matter, flesh corruptibility and decay; the work is a hybrid in which
          the only recognisable secondary sex organ, the breast, is perfectly white and
          glazed, almost abstract. The obsession with the surface, for the body image, is
          also at the base of Silvia Celeste Calcagno’s work, in which the self‐portrait rep‐
          etition suggests a narcissistic obsession. It is precisely that self‐obsession that
          creates a tension which overflows our daily life, materiality and routine in order
          to open up to a spiritual dimension. The pictures are memories of the perform‐
          ance: in this case the artist explores the domestic reality, the tension ‘inhabiting’
          the private sphere. The final result poses some questions on the true nature of
          our private time and of the life that we are called to live.
                                                                                                                          6.

                                                                                                                          13
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 14

          7. Silvia Celeste
          Calcagno,
          Interno 8, La Fleur
          Coupée, 2014,
          fireprinting©, dettaglio /
          fireprinting©, detail

                                                                                                                          7.
                                       della superficie. Nel caso di Ardini la materia viene impressa sulla pelle e ne con‐
                                       serva l’impronta: la texture e le cromie, perlopiù dai toni chiarissimi, aumenta‐
                                       no l’effetto mimetico. I piccoli tasselli di carne si affiancano gli uni agli altri in
                                       una scultura leggerissima che sembra volare sul vuoto. L’ariosità di Sulla Propria
                                       Pelle sembra negare la pesantezza della materia, la corruttibilità della carne e la
                                       decadenza; l’opera è un ibrido in cui il solo organo sessuale secondario ricono‐
                                       scibile, il seno, viene presentato smaltato e perfetto, pressoché astratto. L’os‐
                                       sessione per la superficie, per l’immagine del corpo, caratterizza anche la ricer‐
                                       ca di Silvia Celeste Calcagno in cui gli autoritratti si susseguono come in una
                                       sorta di ossessione narcisistica. Ed è proprio questa ossessione per il sé a gene‐
                                       rare una tensione che supera il quotidiano, la materialità, la routine per aprirsi
                                       alla dimensione spirituale. Gli scatti fermano le performances: in questa azione
                                       l’artista indaga la realtà domestica, le tensioni che ‘abitano’ la sfera casalinga. Il
                                       risultato finale ci interroga sulla vera natura e qualità del nostro tempo privato,
                                       della vita che siamo chiamati quotidianamente a vivere.

                                       Apocalisse
                                       Luca Freschi, Monika Grycko, Nero/Alessandro Neretti, Salvatore Arancio,
                                       Marino Ficola, Paolo Polloniato, Andrea Salvatori
                                       Se il tempo a nostra disposizione finisse e la vita – come la conosciamo – cessas‐
                                       se di esistere chi popolerebbe questo scenario?
                                       Il Passanger di Monika Grycko sembra uscire direttamente dalla canzone omo‐
                                       nima in cui il passeggero vede ‘la città distrutta alle sue spalle’: allo stesso modo
                                       la creatura antropomorfa della Grycko guarda la fine della civiltà indossando
                                       una maschera anti‐gas. Di fronte, nel monitor, campeggia un fuoco alimentato
                                       dallo stesso gas che la creatura tenta di sconfiggere. Le mutazioni post‐apocalit‐
                                       tiche avvolgono anche l’animale di Nero/ Alessandro Neretti in The Disaster
                                       Has Yet to Come. Il cane, trasformato ed irriconoscibile, veglia un’anta assurda‐
                                       mente appoggiata al muro e negando qualsiasi accesso. In questa prospettiva
                                       del disastro, della fine, si inserisce anche Four Years di Luca Freschi, un lavoro in
                                       cui l’alveare distrutto delle api convive con simboli della civiltà occidentale.
                                       Secondo una frase comunemente attribuita ad Albert Einstein, infatti, l’uomo
                                       avrà quattro anni di vita allo scomparire delle api: ecco dunque che l’alveare
                                       distrutto assume un connotato mortifero e l’apocalisse ci si palesa davanti. Il
                                       pavimento che stiamo guardando è l’ultimo testimone della vita degli insetti e
                                       della vita umana, l’ode alla vita di Luca Freschi è un malinconico commiato dalle

          14
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 15

                                                                                                        In The Earth Time

          Apocalypse                                                                             8. SalvatoreArancio,
                                                                                                 BF37 Twisted Lava, 2011,
          Luca Freschi, Monika Grycko, Nero/ Alessandro Neretti, Salvatore Arancio,              ceramica smaltata, legno,
          Marino Ficola, Paolo Polloniato, Andrea Salvatori                                      40x30x20 cm (ceramica),
          Who will live in the new world if the one that we knew ends? Monika Grycko’s           148,5x46x51 cm
          Passenger seems to come from the homonymous song, where the protagonist                (base in legno) /
                                                                                                 glazed ceramic, wood,
          sees ‘the city ripped backside’: Grycko’s sculpture also seems to look at the end      40x30x32 cm (ceramic),
          of the world while wearing the gas mask. In front of the humanoid figure there         148,5x46x51 cm (wooden
          is a monitor showing a fire fuelled by the same gas that the Passenger is trying       pedestal), Courtesy
                                                                                                 Federica Schiavo Gallery,
          to fight by wearing the mask. And the post‐apocalyptic imaginary also gives life       Milan
          to the dog sculptured by Nero/ Alessandro Neretti in his The Disaster Has Yet to
          Come. The transformed animal without a head is guarding a door that is absurd‐
          ly leaning against the wall, negating any possible entrance. The reflection upon
          the end is also what characterises Four Years, made by Luca Freschi. In this
          work, in fact, the destroyed hive is facing the remains of Western society.
          Accordingly to a statement, commonly attributed to Einstein, once the bees are
          gone, human beings will only have four years of life left and therefore the
          wrecked hive is the symbol of the end, the apocalypse happening in front of our
          eyes. The payment that we are looking at is the last witness of life on Earth: Fres‐
          chi’s ‘ode to life’ is a melancholic goodbye from human Western symbols (like
          the crucifix and the sculpture of Saint John). The work presented by Salvatore
          Arancio starts from the installation Oh Mexico! Presented for the very first time
          at the Kunsthalle of Winterthur in 2016. In the room a series of rocket‐like
          objects spire up from black stains that resemble oil; a psychedelic video deals
          with the disturbing natural landscape. It is difficult to say if such landscape is
          part of a new planet or if the surface of the Earth changed to the point of looking
          like those objects. Paolo Polloniato works also deal with the apocalyptic land‐
          scape, even though he prefers to work with an urban rather than with natural
          imaginary. The Futurists used to paint a radiant modernity, portraying the beau‐
          ty contained in the machine and condemning all the traditionalist forms of
                                                                                                                       8.

                                                                                                                       15
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 16

          9. Francesco Carone,          effigi della civiltà occidentale (quali il crocifisso e la scultura del San Giovanni).
          Aiuola, 2015,
          vasi da giardino tagliati e
                                        Il lavoro di Salvatore Arancio parte dell’imponente installazione Oh Mexico!,
          dorati, 95x75x35 cm /         presentata per la prima volta alla Kunsthalle di Winterthur nel 2016. Nella stan‐
          cutted, engraved and          za una serie di oggetti dalla sembianza rocciosa, ma dai colori cangianti, svetta‐
          golden jars, Courtesy         no al di sopra di macchie nere rigide che ricordano il petrolio; un video psiche‐
          Spazio A, Pistoia
                                        delico accompagna questo scenario solo apparentemente naturalistico e dai
                                        toni inquietanti. Difficile dire se lo scenario che si dispiega davanti ai nostri occhi
                                        appartenga ad un pianeta marziano o se la superficie terrestre si sia trasformata
                                        in questi ipnotici, quanto inquietanti oggetti. Uno scenario, quello post apocalit‐
                                        tico, che nei lavori di Paolo Polloniato si combina all’archeologia industriale. Se
                                        il mito futurista dipingeva una raggiante modernità ritraendo la bellezza della
                                        macchina e dell’industria e condannando le forme ‘passatiste’ della storia del‐
                                        l’arte, i vasi di Polloniato combinano la tradizione ceramica con scenari indu‐
                                        striali in cui le fabbriche, come totem che nessuno venera più, si stagliano con‐
                                        tro il cielo silenziose, memori di un passato di speculazioni e costruzioni che fu.
                                        Allo stesso modo la scatola di Marino Ficola ci ricorda dell’umanità che fu, delle
                                        sue fatiche mentre sullo sfondo si staglia un’architettura gigante, un mostro
                                        minaccioso che ci apre ad infinite possibilità e domande. A chiudere questa
                                        sezione, il lavoro di Andrea Salvatori: in un mondo distrutto anche la testa di
                                        una delle sculture più famose al mondo, il David di Michelangelo, perde di senso
                                        per offrire riparo ad una damina in porcellana.

                                        Spiritualità oltre la materia
                                        Nicola Boccini, Antonella Cimatti, Mirco Denicolò, Luciano Laghi, Ana Hillar
                                        La perdita di senso degli oggetti e del mondo a noi noto porta certamente ad
                                        una riflessione sulla spiritualità, sulla possibilità di trovare un valore oltre la
                                        materia. Questo accade nel sogno di Noè, disegnato dalla mano di Mirco Deni‐
                                        colò, in cui la fisicità delle mattonelle ceramiche viene negata dal montaggio
                                        video. L’ebrezza di Noè da vita al sogno rappresentato da Denicolò, un’ode alla
                                        vita in cui la salvezza dal diluvio si unisce all’amore per la natura, il mare e le
                                        creature viventi. Una vita invisibile, una forza impercettibile anche quella che
                                        anima il lavoro di Ana Hillar in cui la ciotola‐terra genera i rami che, gracilissimi,
           9.                                                                        salgono verso il cielo; la stessa forza
                                                                                     celebrata dalle onde di Luciano Laghi
                                                                                     che nel suo lavoro rende omaggio
                                                                                     all’elemento marino attraverso quat‐
                                                                                     tro differenti fasi di cottura della terra.
                                                                                     In questo processo di omaggio al
                                                                                     Cosmo e alla Vita sopraggiunge l’ulti‐
                                                                                     ma stanza, in cui, come nella tradizio‐
                                                                                     ne della Genesi, la luce si impone sul
                                                                                     buio. Il trionfare della luce genera
                                                                                     una vita che non è però Natura, ma
                                                                                     una vita che può essere riassunta
                                                                                     nelle creazioni scientifiche ed artisti‐
                                                                                     che dell’uomo: nel caso di Antonella
                                                                                     Cimatti le opere custodite in diversi
                                                                                     musei del globo tornano a vivere in
                                                                                     una proiezione luminosa; nel lavoro
                                                                                     di Nicola Boccini la luce è invece
                                                                                     generata da un processore digitale
                                                                                     che permette di modificarla e vararla.
                                                                                     Uomo, nuovo Creatore manipola la
                                                                                     luce, le dona vita e la trasforma.

          16
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 17

                                                                                                        In The Earth Time

          history of art, on the contrary, Polloniato combines the traditional ceramic            10. Ana Hillar,
                                                                                                  Prayer for a
          shapes with industrial landscapes in which the chimneys are silently standing           sleeping child, 2014,
          against the sky, like totems that are no longer worshiped. They are the ultimate        gres, cm140 x 115 x82 /
          symbol of a past made of exploitation and real estate speculation. In a similar         stoneware,
          manner, Marino Ficola’s box reminds us of a humanity that used to exist: it             140 x 115 x82 cm
          shows us human fatigues with a giant sculpture is imposing itself on the back‐
          ground, like a monster posing us infinite questions. At the end of this section we
          have the work by Andrea Salvatori: in a destroyed world even the head of one of
          the most well‐known sculptures, Michelangelo’s David, has lost any meaning
          and serves as the shelter of a small porcelain sculpture.

          Spirituality After the Matter
          Nicola Boccini, Antonella Cimatti, Mirco Denicolò, Luciano Laghi, Ana Hillar
          The loss of meaning of today’s object and of the world that we used to know,
          defines a reflection upon spirituality and the possibility of finding a new meaning
          after the matter. This happens in Noah’s dream, drawn by Mirco Denicolò. In
          this work the matter of the ceramic tiles is negated by the video. Noah’s drunk‐
          enness generates the dream painted by the artist: an ode to life in which the end
          of the Universal flood is melted with the love for nature, the sea and all the living
          creatures. In Ana Hillar’s work, a bowl giving life to weak and poetic branches
          growing up towards the sky, underscores an invisible force; the same force cele‐
          brated by Luciano Laghi in his Waves, where the artist celebrated the marine
          element creating four different sculptures (fired at four different temperatures).
          In this progressive homage to Cosmos and to Life, the spectator enters the very
          last room where, like in the book of Genesis, light is imposing itself upon the
          darkness. Light triumphs, giving birth to a new life. In Antonella Cimatti’s work
          this new life is represented by the best human creations, all culminating in the
          luminous installation glowing on the wall. On the other hand, Nicola Boccini’s
          electronic processor generates the light and it also allows the spectator to
          change the colour and intensity. Man is the new Creator, he generates and
          manipulates light and life.
                                                                                                                       10.

                                                                                                                       17
03-20 guida.qxp_1-20 prima parte 27/03/17 10:49 Pagina 18
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 19

                                             ARTISTI
                                           IN MOSTRA
                                            Salvatore Arancio
                                             Francesco Ardini
                                               Nicola Boccini
                                         Silvia Celeste Calcagno
                                              Chiara Camoni
                                            Francesca Carone
                                             Giacinto Cerone
                                             Antonella Cimatti
                                              Mirco Denicolò
                                             Giorgio Di Palma
                                             Giuseppe Ducrot
                                               Marino Ficola
                                               Luca Freschi
                                              Monika Grycko
                                                 Ana Hillar
                                               Luciano Laghi
                                               Chiara Lecca
                                               Matteo Lucca
                                         Nero/Alessandro Neretti
                                             Paolo Polloniato
                                            Giovanni Ruggiero
                                             Andrea Salvatori
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 20

          SALVATORE ARANCIO                                          SALVATORE ARANCIO
          (Catania, 1974)                                            (Catania, 1974)
          Vive e lavora a Londra. Ha conseguito il Master of         He received his MA in Photography from the Royal
          Arts in Fotografia presso il Royal College of Art. La      College of Art. His artistic signature is photo‐etch‐
          sua cifra artistica è quella della fotoincisione, ma       ing, but he works across a range of media such as
          lavora attraverso diversi media, come la scultura,         sculpture, collage, animation and video. Arancio’s
          il collage, l’animazione e il video. Il principale inte‐   main interest lies in the potential of images.
          resse di Arancio risiede nel potenziale delle imma‐        Departing from their literal meaning, he creates
          gini. Partendo dal loro significato letterale, l’arti‐     new juxtapositions that are both beautifully
          sta crea nuove giustapposizioni che sono sia sug‐          evocative and deeply disquieting. He looks to
          gestive per bellezza, sia profondamente inquie‐            nature and science for his sources of inspiration,
          tanti. Arancio guarda alla natura e alla scienza           while unsettling any hint of the sublime by re‐
          come fonti d’ispirazione, mentre sconvolge ogni            framing the images and the viewer’s experience.
          accenno al sublime riformulando le immagini e              His constructed landscapes contain a sense of
          l’esperienza dello spettatore. Tra le mostre perso‐        both the familiar and the unknown that enhances
          nali e collettive: Viva Arte Viva, 57a Mostra d’Arte       their symbolic readings and implications. Selected
          Internazionale, La Biennale di Venezia, Venezia            solo and group exhibitions: Tropical Hangover,
          (prossimamente); Tropical Hangover, Tenderpi‐              Tenderpixel, London, UK (2017); Evolutionary
          xel, Londra, UK (2017); Evolutionary Travels,              Travels, Foundación Arte, Buenos Aires, Argentina
          Foundación Arte, Buenos Aires, Argentina (2016);           (2016); Travelling Circular Labyrinths, Museo Civi‐
          Travelling Circular Labyrinths, Museo Civico di            co di Castelbuono, Castelbuono, Palermo, Italy
          Castelbuono, Castelbuono, Palermo (2016); Oh               (2016); Oh Mexico! Kunsthalle Winterthur,
          Mexico! Kunsthalle Winterthur, Winterthur, Sviz‐           Switzerland (2016); Teleonomy, Cafe Oto, London,
          zera (2016); Teleonomy, Cafe Oto, Londra, UK               UK (2016); Fashioned to a Device Behind a Tree,
          (2016); Fashioned to a Device Behind a Tree, Cam‐          Camden Arts Centre, London, UK (2015); The Lon‐
          den Arts Centre, Londra, UK (2015); The London             don Open 2015, Whitechapel Gallery, London, UK
          Open 2015, Whitechapel Gallery, Londra, UK                 (2015); Une Taxonomie des Sens et des Formes,
          (2015); Une Taxonomie des Sens et des Formes,              Centre d’art contemporain La Halle des bouchers,
          Centre d’art contemporain La Halle des bouchers,           Vienne, France (2015); Project 09: Salvatore Aran‐
          Vienne, Francia (2015); Project 09: Salvatore              cio, Contemporary Art Society, London, UK (2015);
          Arancio, Contemporary Art Society, Londra, UK              The First Humans, Pump House Gallery, London,
          (2015); The First Humans, Pump House Gallery,              UK (2015); Birds, Cinéphémère, FIAC, Paris (2014);
          Londra, UK (2015); Birds, Cinéphémère, FIAC,               The Hidden, Ensapc Ygrec, Paris, France (2014);
          Parigi, Francia (2014); The Hidden, Ensapc Ygrec,          Cathedral, AV Festival, Northern Gallery For Con‐
          Parigi, Francia (2014); Cathedral, AV Festival, Nor‐       temporary Art, Sunderland, UK (2014); Curiosity:
          thern Gallery For Contemporary Art, Sunderland,            Art & the Pleasure of Knowing, Hayward Touring,
          UK (2014); Curiosity: Art & the Pleasure of Kno‐           UK (2013‐2014); Cyclorama, Museo Tamayo Arte
          wing, Hayward Touring, UK (2013‐2014); Cyclora‐            Contemporáneo, Mexico City, Mexico (2013); The
          ma, Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Città                 Cosmos, Wysing Arts Centre, Cambridge, UK
          del Messico, Messico (2013); The Cosmos, Wysing            (2012); An Arrangement of the Materials Ejected,
          Arts Centre, Cambridge, UK (2012); An Arrange‐             Spacex, Exeter, UK (2011); Vedere un oggetto,
          ment of the Materials Ejected, Spacex, Exeter, UK          vedere la luce / To See an Object to See a Light,
          (2011); Vedere un oggetto, vedere la luce / To See         Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene
          an Object to See a Light, Fondazione Sandretto Re          d’Alba Italy, (2011); SI Sindrome Italiana, Maga‐
          Rebaudengo, Guarene d’Alba, Cuneo (2011); SI               sin‐Centre National d’Art contemporain de Greno‐
          Sindrome Italiana, Magasin‐Centre National d’Art           ble, France (2010); Catastrophe? Quelle Catastro‐
          contemporain de Grenoble, Grenoble, Francia                phe!, Manif D’Art 5, The Quebec City Biennal,
          (2010); Catastrophe? Quelle Catastrophe!, Manif            Engramme, Quebec City, (2010), Canada I Giovani
          D’Art 5, The Quebec City Biennal, Engramme,                Che Visitano Le Nostre Rovine Non Vi Vedono Che
          Quebec City, Canada (2010), I Giovani Che Visita‐          Uno Stile, GAM ‐ Galleria d’Arte Moderna e Con‐
          no Le Nostre Rovine Non Vi Vedono Che Uno Stile,           temporanea, Turin, Italy (2009), Sentinel, Kaleido‐
          GAM ‐ Galleria d’Arte Moderna e Contempora‐                scope Project Space, Milan, Italy, (2009).
          nea, Torino (2009), Sentinel, Kaleidoscope Project
          Space, Milano (2009).

          20
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 21

                                                        In The Earth Time

                                                 Salvatore Arancio,
                                                 And These Crystal
                                                 Are Just Like Globes
                                                 of Light, Nr. 15/33,
                                                 2016, ceramica
                                                 smaltata,
                                                 75 x 45 x 46 cm /
                                                 glazed ceramic,
                                                 75 x 45 x 46 cm,
                                                 Courtesy Federica
                                                 Schiavo Gallery, Milan

                                                                          21
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 22

          FRANCESCO ARDINI                                        FRANCESCO ARDINI
          (Padova, 1986)                                          (Padua, 1986)
          Vive e lavora tra Padova e Nove. Si è laureato in       Lives and works between Padua and Nove. He
          Architettura con specializzazione in Architettura       received his degree in Architecture with a speciali‐
          del Paesaggio nel 2011 presso lo IUAV di Venezia.       ty in Architecture of Landscape in 2011 from the
          Inizia a interessarsi di ceramica già mentre fre‐       IUAV in Venice. As a self‐ taught ceramist he deve‐
          quenta l’università. Come ceramista autodidatta         loped a strong technique calling into question the
          sviluppa una forte tecnica, interrogandosi sul‐         plastic aspect of the material, thus aiming to
          l’aspetto plastico del materiale, con lo scopo di       achieve a sense of lightness and refinement in the
          raggiungere un senso di luminosità e raffinatezza       visual appearance and material essence of his
          nell’apparenza visiva e nell’essenza materica           sculptures and installations. Selected solo and
          delle sue sculture ed installazioni. Tra le mostre      group exhibitions: XXI Triennale di Milano, Milan,
          personali e collettive: XXI Triennale di Milano,        Italy (2016); MIDeC ‐ Museo Internazionale De‐
          Milano (2016); Senatura Showroom, Milano                sign Ceramico, Italy (2016); Federica Schiavo Gal‐
          (2016); MIDeC ‐ Museo Internazionale del Design         lery, Rome (2015); Ceramic Creative Center, Clay‐
          Ceramico, Laveno Mombello, Varese (2016);               rarch Gimhae Museum, South Korea (2015); 59°
          Federica Schiavo Gallery, Roma (2015); Ceramic          Premio Faenza, Mic Museo della Ceramica, Faen‐
          Creative Center, Clayrarch Gimhae Museum,               za (2015); Nantong International Contemporary
          Corea del Sud (2015); 59° Premio Faenza, Mic            Craft Biennale, Nantong State, China (2014); Pre‐
          Museo della Ceramica, Faenza (2015); Ninfe,             mio Arte Rugabella, Villa Rusconi, Castano Primo,
          Ohmyblue Gallery, Venezia (2014); Nantong               Milan (2014); 4th International Triennial of Silica‐
          International Contemporary Craft Biennale, Stato        te Arts, International Ceramics Studio, Kapolna,
          di Nantong, Cina (2014); Premio Arte Rugabella,         Hungary (2014); 34th Concours Internacional de
          Villa Rusconi, Castano Primo, Milano (2014); 4th        Ceràmica de l’Alcora ‐ CICA (2014), Museu de
          International Triennial of Silicate Arts, Internatio‐   Ceràmica, L’Alcora, Castellón, Valencia, Spain;
          nal Ceramics Studio, Kapolna, Ungheria (2014);          Taiwan Biennale Ceramics, Yingge Museum Cera‐
          ArtBasel, Basilea, Svizzera (2014); 34o Concours        mics, Taipei, Taiwan (2014); Premio Arte Laguna
          Internacional de Ceràmica de l’Alcora ‐ CICA, L’Al‐     2014, Arsenale, Venice, Italy (2014); Museum of
          cora, Castellón Spagna (2014), Museu de Ceràmi‐         Ceramic Palazzo Botton, Castellamonte, Turin
          ca, L’Alcora, Castellón, Valencia, Spagna (2014);       (2013); Jerome Zodo Contemporary, Milan 2013;
          Biennale di Ceramica di Taiwan, Yingge Museum           Guldagergaard ‐ International Ceramic Research
          Ceramics, Taipei, Taiwan (2014); Premio Arte            Center, Denmark (2013); Dolomiti Contempora‐
          Laguna 2014, Arsenale, Venezia (2014); Museo            nee, Casso, Pordenone, Italy (2013); Nuove Resi‐
          della Ceramica, Palazzo Botton, Castellamonte,          dency, Nove, Vicenza, Italy (2013); 8th Internatio‐
          Torino (2013); Jerome Zodo Contemporary, Mila‐          nal Award for Contemporary Ceramics, Albissola,
          no (2013); Guldagergaard ‐ International Ceramic        Savona, Italy (2012).
          Research Center, Skælskør, Danimarca (2013);
          Dolomiti Contemporanee, Casso, Pordenone, Ita‐
          lia (2013); Nuove Residency, Nove, Vicenza, Italia
          (2013); 8o Premio Internazionale della Ceramica,
          Albissola, Savona (2012).

          22
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 23

                                                        In The Earth Time

                                                 Francesco Ardini,
                                                 Sulla Propria Pelle, Seno,
                                                 2015, porcellana, ossidi,
                                                 smalti, abito usato,
                                                 fili di lana e cotone,
                                                 dimensioni variabili /
                                                 porcelain, oxides and
                                                 glazes, used dress, wood,
                                                 wires of wood and cotton,
                                                 variable dimensions,
                                                 Courtesy Federica Schiavo
                                                 Gallery, Milan

                                                                       23
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 24

          NICOLA BOCCINI                                             NICOLA BOCCINI
          (Deruta, 1972)                                             (Deruta, 1972)
          È un artista sperimentale, dopo gli studi artistici        Is versatile and eclectic artist. He studied art at
          presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (1994 –        the Academy of Fine Arts in Perugia (1994 ‐
          1998), e la “Koninklijke Academie voor Beeldende           1998), “Koninklijke Academie voor Beeldende
          Kunst” a L’Aja (1997) si mette allo studio più             and Kunst” in The Hague” (1997). Experimen‐
          approfondito della tecnologia della Ceramica               tation and research is always present in his
          divenendo oggi uno dei artisti e tecnologi più spe‐        works, the different “mix” between metals and
          rimentali. La sperimentazione e ricerca è sempre           minerals, natural glazes and oxides make his
          presente nelle sue opere, i vari “mix” tra metalli e       works unique. His art is divided between ceram‐
          terre, smalti e ossidi naturali rendono le opere           ics, video, performance, oil on canvas and instal‐
          uniche e a volte irripetibili. La sua arte si divide tra   lations. In 1997 he created the CLS (Free
          ceramica, video, performance, olio su tela e               Experimental Ceramics) international group
          installazioni luminose. Nel 1997 crea il CLS (Cera‐        which is active in the world of research and
          mica Libera Sperimentale) gruppo internazionale            experimental ceramics. In 2001 he founded
          che è attivo nel mondo della ricerca e sperimenta‐         along with other artists, the international
          zione della ceramica. Nel 2001 crea insieme ad             Ceramic Art School Romano Ranieri in Deruta. In
          altri artisti la Scuola d’Arte Ceramica Romano             the same year he won the first prize at the
          Ranieri a Deruta. Nello stesso anno vince il 1 pre‐        Festival of Polish theater and visual arts
          mio al Festival Polacco di teatro e arti visive “Zdar‐     “Zdarzenia” and two years later he became the
          zenia” e dopo due anni riceve dal Festival l’incari‐       Festival’s artistic consultant for Italy. In 2009
          co di consulente artistico per l’Italia. Nel 2009          received the European qualification as an expert
          riceve la qualifica europea di esperto nel restauro        in the restoration of ancient works. In 2010 he
          di opere antiche. Nel 2010 crea art/r/evolution            created art / r / evolution tour art exhibition
          mostra d’arte itinerante (2010 – 2013) di cerami‐          (2010 ‐ 2013) of experimental ceramic and wrote
          ca sperimentale e scrive insieme al suo gruppo il          with his group the first Manifesto of ceramic
          primo Manifesto della ceramica “Work in Clay is            “Work in Clay is different”. Since 2011 he has
          different” Dal 2011 al 2013 ha coordinato il cen‐          been the coordinator of the center for research
          tro di ricerca e sviluppo di una delle azienda più         and development of one of the oldest ceramic
          antiche al mondo (fondata nel 1500) U.Grazia               businesses in the world (founded in 1500)
          Deruta. Nel 2014 viene selezionato per la presti‐          U. Grazia Deruta. In 2014 he was selected for the
          giosa biennale Yingge Ceramics Museum di Taipei            Taipei Biennale at Yingge Ceramics Museum
          (terra nova TBC 2014) a Taiwan. Nel 2015 parteci‐          (terra nova TBC 2014) in Taiwan. In 2015 parte‐
          pa alla mostra “La Ceramica Contemporanea in               cipate to the Exhibition “La Ceramica Contem‐
          Italia” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna,            poranea in Italia” at National Gallery of Modern
          GNAM Roma. Nello stesso anno è selezionato per             Art in Rome (GNAM), at the 59° Faenza Price,
          il 59° premio Faenza al MIC, Museo Internazionale          International Ceramic Museum in Faenza.
          della Ceramica in Faenza. Nel 2016 l’Ambasciata            In 2016 he produced the ceramic panel for the
          degli Usa a Roma gli commissiona un grande pan‐            Theatre of Villa Taverna, commissioned by the
          nello in ceramica per il teatro di Villa Taverna,          United States of America Embassy in Rome. In
          Roma. Nel 2017 è docente di ceramica& design               2017 he lecures Ceramic and Design at the
          all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”              Accademy of Fine Arts “Pietro Vannucci” in Pe‐
          Perugia. Molte sono le sue collaborazioni con cen‐         rugia. He collaborated with numerous sperimen‐
          tri di sperimentazione, scuole d’arte estere, desi‐        tal centers, arts schools, designers and archi‐
          gner e architetti di fama internazionale di tutto il       tects. He invented several ceramic techniques
          mondo. La sua ricerca lo ha portato a trovare tre          and he patented one of them. He conceives
          nuove tecniche ceramiche di cui una è stata bre‐           ceramic as a very contemporary language and
          vettata, mentre le altre sono in valutazione. Per          therefore we creates performances, happenings,
          lui la ceramica è vista come materiale ultra con‐          meetings and workshps around the world.
          temporaneo e con essa crea performance, happe‐
          ning, meeting e workshop in giro per il mondo.

          24
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 25

                                                       In The Earth Time

                                                 Nicola Boccini,
                                                 Aura, Pectus Terrae,
                                                 2015, bone china,
                                                 porcellana, computer,
                                                 led, 35x45 cm /
                                                 bone China, porcelain
                                                 veins technique,
                                                 computer inside the
                                                 work, led rgb, 35x45 cm

                                                                      25
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 26

          SILVIA CELESTE CALCAGNO                                  SILVIA CELESTE CALCAGNO
          (Genova, 1974)                                           (Genoa, 1974)
          Vive e lavora ad Albissola. Si forma al Liceo Artisti‐   She studied at the Liceo Linguistico and then she
          co e si laurea in Pittura all’Accademia Ligustica di     graduated in Painting at the Accademia Linguisti‐
          Belle Arti di Genova. Successivamente si diploma         ca di Belle Arti in Genoa. She also obtained her
          Ceramista Designer in Grés. Nel 2013 le viene            diploma as ‘Designer and Ceramist in Grés’. In
          conferita la Targa del Presidente della Repubblica       2013 she was awarded with the Targa del Presi‐
          al 58° Premio Faenza e due anni dopo, nel 2015,          dente della Repubblica (given by the Italian Presi‐
          vince il 59° Concorso Internazionale della Cerami‐       dency) and the year after she won the 59 Faenza
          ca d’Arte Contemporanea ‐ Premio Faenza. Tra le          Prize at the Concorso Internazionale della Cerami‐
          mostre personali più importanti Interno 8, La fleur      ca d’arte Contemporanea. She exhibited in nu‐
          coupée, Officine Saffi, Milano (2015) e IF ( but I       merous solo exhibtions, amongst which: Interno
          can explain ), Museo di Arte Contemporanea Villa         8, La fleur coupée, Officine Saffi, Milano (2015) e
          Croce, Genova (2017). Tra i critici che si sono          IF ( but I can explain ), Museo di Arte Contempo‐
          occupati del suo lavoro, ricordiamo Luca Beatrice,       ranea Villa Croce, Genova ( 2017 ). Numerous Ital‐
          Angela Madesani e lo scrittore Michele Mari.             ian art critics wrote about her works, as: Luca
          La particolarità nelle sue opere è la commistione        Beatrice, Angela Madesani and Michele Mari. Her
          di più linguaggi a creare un unicum capace di            ability to adopt a insterdisciplinary approach ‐in
          gestire i diversi codici della contemporaneità, che      which photography, video, sound installation and
          si snoda in grandi installazioni dove dialogano          ceramic are merged together‐ is one of the most
          fotografia, video, ceramica e suggestioni sonore.        interesting aspect of her work. Her research is
          La sua ricerca si basa si basa sul mappare determi‐      based upon the study of the daily life, giving life to
          nate condizioni dello “stare”, nascono “storie a         stories that have small or non existing narratives.
          basso voltaggio”, rebus di minizie della vita a rac‐     She exhibited in several collective exhibition:
          contare romanzi senza trama.                             From Liberty to Freedom, PH Neutro, Pietrasanta
          Tra le sue principali mostre collettive si ricordano:    (2016); XXIV Biennale Internationale Contem‐
          From Liberty to Freedom, PH Neutro, Pietrasanta          poraine, Musée Magnelli, Vallauris (2016); La
          (2016); XXIV Biennale Internationale Contem‐             Sfida di Aracne Riflessioni sul femminile dagli anni
          poraine, Musée Magnelli, Vallauris (2016); La            ‘70 ad oggi, Nuova Galleria Morone, Milano,
          Sfida di Aracne Riflessioni sul femminile dagli anni     curated by A. Madesani, (2016); Imago Mundi,
          ‘70 ad oggi, Nuova Galleria Morone, Milano, a            Praestigium Italia Luciano Benetton Collection,
          cura di A. Madesani, (2016); Imago Mundi, Praes‐         Fondazione Re Rebaudengo Torino, Fondazione
          tigium Italia Luciano Benetton Collection, Fon‐          Cini, Venezia, a cura di Luca Beatrice (2015); La
          dazione Re Rebaudengo Torino, Fondazione Cini,           Scultura Ceramica Contemporanea in Italia,
          Venezia, a cura di Luca Beatrice (2015); La Scul‐        GNAM, Roma, curated by N. Caruso & M. Mar‐
          tura Ceramica Contemporanea in Italia, GNAM,             gozzi, (2015). ECC 2014 Danish Prize Ceramic Art,
          Roma, a cura di N. Caruso & M. Margozzi, (2015).         Kontakt. Bornholms Kunstmuseum Danimarca
          ECC 2014 Danish Prize Ceramic Art, Kontakt.              (2014); La linea gotica, MIAAO, Torino (2012); 54°
          Bornholms Kunstmuseum Danimarca (2014); La               Biennale di Venezia, Palazzo della Meridiana,
          linea gotica, MIAAO, Torino (2012); 54° Biennale di      Genova (2012).
          Venezia, Palazzo della Meridiana, Genova (2012).

          26
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 27

                                                        In The Earth Time

                                                 Silvia Celeste Calcagno,
                                                 Interno 8 La Fleur
                                                 Coupée, 2016,
                                                 fireprinting©
                                                 su refrattario,
                                                 106x106x4 cm /
                                                 fireprinting© on
                                                 refractory,
                                                 106x106x4 cm

                                                                       27
21-66 guida.qxp_21-66 27/03/17 10:48 Pagina 28

          CHIARA CAMONI                                          CHIARA CAMONI
          (Piacenza, 1974 )                                      (Piacenza, 1974)
          Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera,       Graduated in Fine Arts at the Accademia di Belle
          Milano. Ha esposto in numerose mostre perso‐           Arti di Brera, Milano. She exhibited in several solo
          nali, tra cui si ricordano: The story always comes     exhibition: The story always comes later, SpazioA,
          later, SpazioA, Pistoia (2016); Gli immediati din‐     Pistoia (2016); Gli immediati dintorni, curated by
          torni, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni,     Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, Nomas Founda‐
          Nomas Foundation, Roma (2015); La neve gialla,         tion, Roma (2015); La neve gialla, Teatro Farnese,
          Teatro Farnese, Parma (2014); Sessione di scultu‐      Parma (2014); Sessione di scultura estrema,
          ra estrema, a cura di Antonio Grulli e Valerio         curated by Antonio Grulli e Valerio Borgonuovo,
          Borgonuovo, Careof DOCVA, Milano (2012); Bri‐          Careof DOCVA, Milano (2012); Brightlight/Dark‐
          ghtlight/Darklight, con Francesco Carone, a cura       light, with Francesco Carone, curated by Ludovico
          di Ludovico Pratesi, Accademia Americana,              Pratesi, Accademia Americana, Roma (2012);
          Roma (2012); L’esercito di terracotta, a cura di       L’esercito di terracotta, curated by Ettore Favini,
          Ettore Favini, Teatro Monteverdi, Cremona              Teatro Monteverdi, Cremona (2012); Nell’ordine
          (2012); Nell’ordine del discorso, Museo Marino         del discorso, Museo Marino Marini, Florence
          Marini, Firenze (2011); C.W. Clockwise, con            (2011); C.W. Clockwise, with Adriano Nasuti
          Adriano Nasuti Wood, MARS, Milano (2010);              Wood, MARS, Milano (2010); (Di)segnare il tempo,
          (Di)segnare il tempo, a cura di Claire Burrus,         curated by Claire Burrus, Assab One, Milan (2006).
          Assab One, Milano (2006).                              She also exhibited in several collective exhibitions:
          Tra le sue principali collettive si ricordano: VX30    VX30 Chaotic Passion curated by Anna Lovecchio e
          Chaotic Passion, a cura di Anna Lovecchio e            CHAN, Museo Villa Croce, Genoa (2015); Tutta
          CHAN, Museo Villa Croce, Genova (2015); Tutta          l’Italia è silenziosa, curated by Davide Ferri, Reale
          l’Italia è silenziosa, a cura di Davide Ferri, Reale   Accademia di Spagna, Rome (2015); To continue.
          Accademia di Spagna, Roma (2015); To continue.         Notes towards a Sculpture Cycle, Nomas
          Notes towards a Sculpture Cycle, Nomas Founda‐         Foundation, Roma (2014); Autoritratti. Iscrizioni
          tion, Roma (2014); Autoritratti. Iscrizioni del        del femminile nell’arte italiana contemporanea,
          femminile nell’arte italiana contemporanea,            MAMbo, Bologna (2013); Fig. 2: Natura Morta
          MAMbo, Bologna (2013); Fig. 2: Natura Morta, a         curated by Cecilia Canziani e Ilaria Ginanni, Galleria
          cura di Cecilia Canziani e Ilaria Ginanni, Galleria    d’Arte Moderna, Rome (2013); Archéologies
          d’Arte Moderna, Roma (2013); Arché o logies           Contemporaines curated by Aurélie Voltz, Musée
          Contemporaines, a cura di Aurélie Voltz, Musée       de Wurtemberg, Montbéliard (2012); Vedere un
          de Wurtemberg, Montbéliard (2012); Vedere un          oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto Re
          oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto          Rebaudengo, curated by Ginny Kollak, Padraic E.
          Re Rebaudengo, a cura di Ginny Kollak,Padraic E.       Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo (2011);
          Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo             Fuori Registro. Attitudini concettuali nella cera‐
          (2011); Fuori Registro. Attitudini concettuali         mica italiana, curated by Emma Zanella, Alessan‐
          nella ceramica italiana, a cura di Emma Zanella,       dro Castiglioni e Lorena Giuranna, MIDeC Museo
          Alessandro Castiglioni e Lorena Giuranna,              Internazionale Design Ceramico, Varese (2009);
          MIDeC Museo Internazionale Design Ceramico,            Triennale della Ceramica d’Arte Contemporanea,
          Varese (2009); Triennale della Ceramica d’Arte         curated by Carla Subrizi e Nello Teodori, Gualdo
          Contemporanea, a cura di Carla Subrizi e Nello         Tadino, Perugia (2009); One or three ways to turn on
          Teodori, Gualdo Tadino, Perugia (2009); One or         the light, Villa Sträuli ‐ Winterthur, Svizzera (2008).
          three ways to turn on the light, Villa Strä u li ‐    She lives and works in Seravazza, in Versilia.
          Winterthur, Svizzera (2008). Vive e lavora a Sera‐
          vezza, tra le colline della Versilia.

          28
Puoi anche leggere