Ricerche Microbiologiche: procedure Standard del Regno Unito

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Ricerche Microbiologiche: procedure Standard del Regno Unito
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Ricerche Microbiologiche: procedure
Standard del Regno Unito
Ricerca di parassiti in campioni diversi dal sangue

Emesso da Standards Unit, Microbiology Services, PHE
Batteriologia | B 31 | Emissione no: 5 | Data emissione: 01.03.17 | Pagina: 1 di 60
                                                                                 © Crown copyright 2017
Ricerche Microbiologiche: procedure Standard del Regno Unito
Ricerca di parassiti in campioni diversi dal sangue

Ringraziamenti
Le Procedure Standard del Regno Unito per le Ricerche Microbiologiche (SMI - Standards for
Microbiology Investigations) sono sviluppate sotto l'egida dell’Health Protection Agency (HPA) in
collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale (NHS - National Health Service), la Sanità
Pubblica del Galles e con le organizzazioni professionali i cui loghi sono di seguito elencati sul sito
web https://www.gov.uk/uk-standards-for-microbiology-investigations-smi-quality-and-consistency-in-
clinical-laboratories. Le SMI sono sviluppate, revisionate e controllate da diversi gruppi di lavoro che
sono supervisionati da un comitato direttivo (consultare
https://www.gov.uk/government/groups/standards-for-microbiology-investigations-steering-
committee).
Si ringraziano per contributi forniti i numerosi operatori dei laboratori clinici, gli specialisti e i laboratori
di riferimento che hanno fornito informazioni e commenti durante lo sviluppo di questo documento. Si
ringraziano i Revisori Medici per le modifiche apportate ai contenuti clinici.
Per ulteriori informazioni contattare:
Standards Unit
Microbiology Services Division
Public Health England
61 Colindale Avenue
London NW9 5EQ
E-mail: standards@phe.gov.uk
Website:https://www.gov.uk/uk-standards-for-microbiology-investigations-smi-quality-and-consistency-
in-clinical-laboratories
Numero di accesso alle pubblicazioni PHE: 2016309
Le Procedure Standard del Regno Unito per le Ricerche Microbiologiche sono sviluppate con la
collaborazione di:

 I loghi sono aggiornati al momento della pubblicazione

 Batteriologia | B 31 | Emissione no: 4 | Data emissione:01.03.17 | Pagina: 2 di 60
 UK Standards for Microbiology Investigations | Emesso da Standards Unit, Public Health England
Ricerche Microbiologiche: procedure Standard del Regno Unito
Ricerca di parassiti in campioni diversi dal sangue

Contenuti
Ringraziamenti ...................................................................................................................... 2

Tabella modifiche .................................................................................................................. 5

SMI RU: scopo e obiettivo .................................................................................................... 6

Scopo del documento............................................................................................................ 9

Introduzione .......................................................................................................................... 9

Percentuale di portatori ........................................................................................................ 9

Informazione tecnica/limitazioni ........................................................................................ 24

1        Considerazioni sulla sicurezza ................................................................................. 26

2        Prelievo del campione .............................................................................................. 27

3        Trasporto, conservazione e mantenimento .............................................................. 29

4        Processazione campione/procedura ....................................................................... 30

5         Procedura di refertazione ......................................................................................... 36

6         Notifica alla PHE o equivalente ................................................................................ 37

Appendice 1: Tipologia dei campioni e possibili parassiti identificabili ......................... 38

Appendice 2: Distribuzione geografica delle infezioni parassitarie ................................. 40

Appendice 3: Calibrazione del microscopio per componenti fecali ................................. 42

Appendice 4: Comuni costituenti microscopici delle feci................................................. 43

Appendice 5: Dimensioni comparative delle uova di elminti ........................................... 44

Appendice 6: Oocisti di coccidi/cryptogregaria/microsporidi ......................................... 45

appendice 7: Confronto fra tenie riscontrate nell'uomo .................................................. 46

Appendice 8: Larve di elminti - caratteristiche ................................................................. 47

Appendice 9: Identificazione di trofozoiti di ameba in strisci colorati ............................ 48

Appendice 10: Balantidium coli - trofozoite e cisti ........................................................... 49

Appendice 11: Identificazione delle cisti di amebe e flagellati ........................................ 50

Appendice 12: Identificazione di trofozoiti flagellati ........................................................ 51

Appendice 13: Microfilarie riscontrate nell'uomo ............................................................. 52

Bibliogafia ............................................................................................................................ 53

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                                   NICE ha accreditato la procedura usata dalla Public Health England per elaborare gli Standards for
                                   Microbiology Investigations. L’accreditamento è valido per 5 anni dal Luglio 2011. Informazioni più
                                   dettagliate sull’accreditamento possono essere consultate: www.nice.org.uk/accreditation.

                                   Per ulteriori informazioni sul nostro accreditamento consultare: : www.nice.org.uk/accreditation

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Tabella delle modifiche
Ciascun metodo SMI possiede una registrazione separata delle correzioni. Quelle attuali sono
specificate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la
standards@hpa.org.uk.

I documenti nuovi o revisionati devono essere controllati in ciascun laboratorio in accordo con il
sistema locale di gestione della qualità.

 Modifica numero/data.                           9.01.03.17

 Emissione eliminata no.                         4.1

 Emissione inserita no.                          5

 Data anticipata prossima
                                                 01.03.20
 revisione*

 Sezione(i) interessate.                         Modifica.

                                                 Aggiornato lo scopo del documento per includere i
                                                 metodi molecolari e tradizionali utilizzati per la
                                                 rilevazione dei parassiti.
                                                 Aggiornata la Sezione delle Limitazioni Tecniche.
 Intero documento                                Aggiornata la Sezione delle Considerazioni sulla
                                                 Sicurezza .
                                                 Aggiunta bibliografia.
                                                 Aggiunti altri schemi nelle appendici.

* Le revisioni possono essere estese fino a cinque anni in funzione delle risorse disponibili.

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SMI RU : scopo e obiettivo
Utilizzatori delle SMI
Nel Regno Unito le SMI sono principalmente destinate come risorsa generale ai professionisti che
operano nel campo della medicina di laboratorio e delle malattie infettive. Le SMI forniscono ai
clinici informazioni in merito allo standard dei servizi di laboratorio riferibili alle ricerche per la
diagnosi delle infezioni nei loro pazienti e le documentazioni forniscono indicazioni che facilitano la
prenotazione elettronica di test appropriati. I documenti forniscono gli standard per le ricerche
microbiologiche anche ai responsabili della sanità pubblica che devono considerarle come parte
delle procedure da adottare per la salute sia clinica che pubblica per la propria popolazione.

Informazioni di base per le SMI
Le SMI comprendono algoritmi e procedure raccomandate che riguardano tutte le componenti del
processo diagnostico dalla fase pre-analitica (sindrome clinica) alle diverse fasi analitiche (prove di
laboratorio) e post-analitiche (interpretazione e comunicazione dei risultati).Gli algoritmi delle
sindromi sono corredati da informazioni più dettagliate contenenti consigli sulle indagini per
specifiche malattie e infezioni. Note orientative riguardano il contesto clinico, la diagnosi differenziale
e indagini appropriate per particolari condizioni cliniche. Le note orientative descrivono metodologie
di laboratorio essenziali che sono alla base della qualità, ad esempio la validazione.
La Standardizzazione del processo diagnostico conseguente all'adozione delle SMI consente di
garantire in tutto il Regno Unito strategie d’indagine equivalenti nei diversi laboratori ed è una
condizione essenziale per interventi nel campo della sanità pubblica, della sorveglianza, e per le
attività di ricerca e di sviluppo.

Coinvolgimento delle organizzazioni professionali
Lo sviluppo delle SMI è condotto in condizione paritaria da PHE, NHS,Royal College of Patholoogists
e organizzazioni professionali. L'elenco delle organizzazioni partecipanti può essere trovato su sito
https://www.gov.uk/uk-standards-for-microbiology-investigations-smi-quality-and-consistency-in-
clinical-laboratories. L'inclusione del logo di un’organizzazione in una SMI implica il sostegno degli
obiettivi e del processo di preparazione del documento. I rappresentanti delle organizzazioni
professionali fanno parte del Comitato Direttivo e dei Gruppi di Lavoro che sviluppano le SMI. Le
opinioni dei partecipanti non sono necessariamente quelle espresse da tutta l'organizzazione che
essi rappresentano. I rappresentanti agiscono da tramite con funzione di collegamento bi-direzionale
per informazione e dialogo. Le attività di rappresentanza sono ricercate tramite un processo di
consultazione. Le SMI sono sviluppate, revisionate e aggiornate tramite un ampio processo di
consultazione.

Assicurazione di qualità
La NHS Evidence ha accreditato la procedura usata dai SMI Working Groups per produrre le SMI.
L’accreditamento è applicabile a tutte le linee guida emesse dall’Ottobre 2009. La procedura per
losviluppo delle SMI è certificata dalla ISO 9001:2008. Le SMI rappresentano una procedura
standard di buona qualità pratica alla quale si devono attenere per la propria attività tutti i
laboratoridi microbiologia clinica e di sanità pubblica del Regno Unito. Le SMI sono accreditate dal

        

           Microbiologia è usato come termine generico per includere le due specialità di Microbiologia Medica riconosciute dal GMC
(General Medical Council), (che comprende Batteriologia, Micologia e Parassitologia) e la Virologia Medica.

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NICE e rappresentano gli standard minimi di attività, e neppure il più alto livello di complesse
indagini di laboratorio. Utilizzando le SMI, i laboratori dovranno tenere conto delle esigenze locali e
intraprendere ricerche addizionali qualora opportune. Le SMI aiutano i laboratori a soddisfare i
requisiti dell’accreditamento con la promozione di procedure d’elevata qualità che possono essere
verificate. Le SMI forniscono inoltre un punto di riferimento per lo sviluppo del metodo. Le
prestazioni della SMI dipendono da personale ben addestrato e dalla qualità dei reagenti e delle
attrezzature utilizzate. I laboratori dovrebbero assicurare che tutti i reagenti di tipo commerciale e
quelli messi a punto in laboratorio siano stati validati e che i risultati siano idonei allo scopo. I
laboratori devono partecipare a programmi di valutazione di qualità esterni ed eseguire le relative
procedure del controllo di qualità interno.

Coinvolgimento del paziente e della comunità
Nello sviluppo delle SMI i rispettivi Gruppi di Lavoro sono impegnati per favorire il coinvolgimento
dei pazienti e dell’opinione pubblica. Grazie al coinvolgendo pubblico, di operatori sanitari,
ricercatori e organizzazioni di volontariato, la SMI risultante sarà strutturalmente valida e atta a
soddisfare le esigenze dell'utente. L’opportunità di partecipazione per contribuire alla consultazione
è estesa al pubblico con l’accesso libero al nostro sito web.

Informazione della gestione dei dati sensibili
La PHE è un’organizzazione che condivide le direttive Caldicott. Ciò significa prendere ogni
possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di
garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza. Lo
sviluppo di metodi SMI è assoggetto agli obiettivi PHE di Uguaglianza.lhttps://www.gov.uk/
government/organisations/public-health-england/about/equality-and-diversity.
 I Gruppi di Lavoro SMI sono impegnati a raggiungere gli obiettivi di parità di consultazione efficace
con gli appartenenti al pubblico, i partner, le parti interessate ed i gruppi specialistici coinvolti.

Dichiarazione legale
Mentre ogni cura è stata intrapresa per la preparazione delle SMI, PHE e ogni altra
organizzazione di sostegno, deve, per quanto possibile in base a qualunque legge vigente,
escludere la responsabilità per tutte le perdite, costi, reclami, danni o spese derivanti da o connessi
all'uso di una SMI o con qualsiasi informazione ivi contenuta. Se si apportano modifiche a una SMI,
si deve porre in evidenza dove e da chi sono state effettuate tali modifiche e avere la
consapevolezza che la PHE e le altre organizzazioni non si fanno carico di queste modifiche. Per
evitare ulteriori dubbi si precisa che le SMI sono state sviluppate per essere applicate nel RU, e
qualsiasi uso al di fuori di questa sede è a rischio dell’utilizzatore.
Le conoscenze di base e la tassonomia microbica per la SMI sono le più complete possibili, al
momento della pubblicazione. Eventuali omissioni e nuove informazioni saranno considerate nel
corso della prossima revisione. Queste procedure standard (SMI) possono essere sostituite solo
da revisioni dello standard, azione legislativa, o in seguito ad indicazioni da parte dell’ente
accreditato NICE.
I diritti d’autore delle SMI sono della “Crown” e questi dovrebbero essere riconosciuti ove
appropriato.

Batteriologia | B 31 | Emissione no: 4 | Data emissione:01.03.17 | Pagina: 7 di 60
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Citazione suggerita per questo documento
Public Health England. (2017). Investigation of specimens other than blood for parasites. UK
Standards for Microbiology Investigations. B 31 Emissione 5. https://www.gov.uk/uk-
standards-for-microbiology-investigations-smi-quality-and-consistency-in-clinical-
laboratories

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Scopo del Documento
Tipo di campione
Feci, urine, vetrino con nastro adesivo, tampone perianale, LCR, bile, pus da ascessi,
 aspirati duodenali / digiunali, tessuti, csti idatidea, espettorato/lavaggio broncoalveolare
biopsie da colonscopia o chirurgia.

Questa SMI UK descrive la ricerca e l'isolamento di una vasta gamma di parassiti (protozoi,
nematodi, trematodi, cestodi) e organismi in precedenza con status tassonomico tradizionalmente
incerto, inclusi i protozoi isolati da diversi campioni clinici, con esclusione di quelli ematici e isolati
da raschiatura del tessuto corneale. Per la ricerca di Acanthamoeba nel tessuto da raschiatura
corneale fare riferimento a B 2 – Investigation of bacterial eye infections. Questo documento tratta
in modo dettagliato i metodi tradizionali e molecolari di rilevazione.

Questa SMI del RU dovrebbe essere utilizzata in combinazione con le altre SMI del RU.

Introduzione
Sebbene i campioni fecali siano quelli più frequentemente inviati al laboratorio per la ricerca dei
parassiti, molti altri diversi tipi di parassiti possono essere isolati da vari altri materiali inviati in
laboratorio. In questa sede sono descritti i quadri clinici, la preparazione dei campioni e
l’identificazione dei parassiti più frequentemente identificati presso i laboratori, ma ne possono
essere riscontrati anche altri. Per completezza sono descritte anche le specie di non frequente
osservazione.
I Laboratori di Riferimento devono essere utilizzati per identificare i parassiti che non fanno parte
della normale attività diagnostica del laboratorio. Anche laboratori di ematologia, istologia e
sierologia possono contribuire in modo significativo alla diagnosi delle infezioni da parassiti.
Questa introduzione descrive:
    protozoi
              -    amebae
              -    flagellati/ciliati
              -    coccidi
            - cryptogregaria
        nematodi
        trematodi
        cestodi
        protozoi

Percentuale di portatori
La percentuale di portatori varierà tra i diversi parassiti e dipenderà in gran parte:
        specie infettante di parassita
        distribuzione geografica

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        stagioni
        migrazione e viaggi
        residenza
        età
        scarsa igiene
        precedente esposizione
        suscettibilità predisponente quale immunocompromessione (ad esempio, AIDS,
         malnutrizione)

Protozoi2

Amebe intestinali
Le Amebe che possono essere isolate dal tratto gastrointestinale includono Entamoeba histolytica,
Entamoeba dispar, Entamoeba moshkovskii, Entamoeba coli, Entamoeba hartmanni, Endolimax
nana and Iodamoeba butschlii. Tutte, tranne E. histolytica, di solito non sono patogene (consultare
Appendici 9-11).

E. histolytica ed E. dispar sono morfologicamente indistinguibili al microscopio ottico3. Delle due
specie, solo E. histolytica è in grado di indurre una malattia a carattere invasivo. Quando la
diagnosi è posta con l’osservazione al microscopio ottico, le cisti devono essere segnalate come E.
histolytica / E.dispar4. In alternativa, i metodi diagnostici inclusi la ricerca dell’antigene con saggio
immunoenzimatico o la ricerca del DNA mediante PCR2,4, potrebbero essere effettuati dai
laboratori in modo differenziare questi due specie2,3,5. Qualora ciò non fosse possibile, si consiglia
ai laboratori di inviare i campioni ad appropriati specialisti per un’ulteriore conferma,
E. histolytica può produrre lesioni di tipo ulcerativo ed infiammatorio nel colon. Diffonde in sedi
extraintestinali, più frequentemente epatica, dove si manifestano estese lesioni dei tessuti, che
possono provocare formazione di ascessi. L'infiammazione del colon produce sintomi di dissenteria
che includono dolore addominale al quadrante inferiore, aumento della frequenza dei movimenti
intestinali e feci liquide. L’infezione può provocare la perforazione del colon, megacolon tossico,
ameboma, e ulcerazione perianale4.
Campioni appropriati includono i liquidi aspirati o raschiamenti da un’area di tessuto intestinale o
rettale sede d’infiammazione in corso di dissenteria e le feci di emissione recente per l’esame
microscopico a fresco e con il metodo della concentrazione con etere/formolo. Il rilievo nei
campioni fecali, o in quelli tissutali, di trofozoiti con emazie ingerite suggerisce la probabile diagnosi
di malattia invasiva da E. histolytica2.

Amebe a vita libera
L’infezione nell’uomo da amebe a vita libera è infrequente. Questi protozoi includono: specie
Acanthamoeba, Naegleria fowleri, Balamuthia mandrillaris e Sappinia diploidea6. Le infezioni
causano l’invasione del sistema nervoso centrale, prevalentemente nei soggetti
immunocompromessi e cheratite da acanthamoeba, di solito in pazienti con lenti a contatto.
Meningoencefalite primitiva amebica (MPA) è causata dalla N. fowleri. Si manifesta negli adulti e
nei bambini che hanno da poco nuotato in acque dolci calde infette. I microrganismi raggiungono la
sede del sistema nervoso centrale per invasione diretta attraverso la mucosa nasale. Non si

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dispone di trattamento terapeutico efficace ed affidabile e la malattia è rapidamente a decorso
infausto6.
Deve essere presa in considerazione la MPA quando i pazienti sviluppano meningite o
meningoencefalite purulenta ed un’anamnesi di esposizione recente ad acqua dolce. Il conteggio
dei globuli bianchi nel sangue periferico nella fase iniziale della malattia può essere basso, ma
aumenta nel tempo. L’aspetto del liquido cefalorachidiano (LCR) è emorragico, la glicorrachia è
ridotta o normale e la protidorrachia aumentata.
La diagnosi di laboratorio si avvale dell’esame di un preparato in sospensione di LCR e di uno
colorato per trofozoiti di ameba (consultare Appendice 9 e 10).
L’encefalopatia granulosa amebica (EGA) è causata dalle specie Acanthamoeba e Balamuthia
mandrillaris. E’ un’infezione opportunistica cronica, si manifesta più frequentemente in pazienti
immuodepressi/AIDS, diffondendo al sistema nervoso centrale per via ematogena dal polmone o
da lesioni cutanee ed è’ spesso ad esito letale. La cheratite da Acanthamoeba è associata all’uso
di lenti morbide a contatto e a traumatismi oculari; se non trattata immediatamente, può indurre
un’ulcerazione corneale ed eventualmente cecità. Le specie Acanthamoeba possono essere inoltre
isolate dal liquido per lenti a contatto di soggetti privi di segni o sintomi di malattia. (fare riferimento
a B 2- Investigation of bacterial eye infections)6.
L’EGA può essere diagnosticata esaminando materiale bioptico cerebrale. In corso di
meningoencefalite amebica è frequente la presenza di ’infezione cutanea da EGA; si possono
eseguire biopsie su noduli cutanei od ulcerazioni poi esaminati con microscopia su preparato in
sospensione e colorato (consultare Appendice 9). Sono disponibili anche metodi sierologici.

Flagellati
Giardia intestinalis (sinonimo di Giardia duodenalis e Giardia lamblia)7
Questo microrganismo può causare epidemie diarroiche d’origine idrica ed è prevalentemente
diffuso per via oro-fecale da persona a persona o da animali2. L’infezione può manifestarsi con
diarrea autolimitante o con sindrome diarroica cronica, steatorrea, malassorbimento e perdita di
peso. I sintomi includono diarrea, crampi, gonfiore addominale e flatulenza. Possono manifestarsi
vomito, febbre e tenesmo, ma l’infezione può anche essere di tipo asintomatico2.

La diagnosi di laboratorio può essere ottenuta con l’esame microscopico di feci, o mediante la
ricerca dell’antigene con test immunoenzimatici (EIA) o immunocromatografia a flusso laterale
(ICLF) o PCR. Reazioni positive borderline e negative di dubbia interpretazione ottenute con EIA e
ICLF dovrebbero essere confermate da un altro metodo7. La microscopia è scarsamente sensibile
(31%) rispetto alla PCR e i risultati evidenziano un raddoppio delle percentuali di rilevamento
utilizzando EIA automatizzati8,9. Un studio di ridotte dimensioni con EIA ha segnalato falsi positivi
rispetto alla PCR10. La sensibilità relativa dei metodi può dipendere dalla preparazione dei
campioni e usati nella prova11.

Per via della variabile diffusione dei microrganismi, devono essere esaminati diversi campioni di
feci, in modo particolare se si utilizza la microscopia. In teoria, dovrebbe essere esaminato
complessivamente un totale di tre campioni raccolti a distanza di 2-3 giorni.

La diagnosi può essere ottenuta anche con l'esame microscopico di aspirato duodenale o
digiunale, e biopsie (consultare Appendice 11). Trofozoiti mobili possono essere osservati
all’esame diretto delle feci fresche, aspirati duodenale e digiunale mentre le cisti possono essere
riscontrate in un preparato con fisiologica diretta o con concentrazione di feci con formolo-etere /
acetato di etile.

Batteriologia | B 31 | Emissione no: 4 | Data emissione:01.03.17 | Pagina: 11 di 60
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Nota: Si deve notare che non è possibile identificare trofozoiti o cisti a livello di specie mediante
     microscopia ottica. Sono necessari test molecolari non attualmente disponibili a livello
     nazionale.
La sierologia non è utile e non è più disponibile nel Regno Unito.

Dientamoeba fragilis2
La patogenicità della Dientamoeba fragilis è incerta, comunque sono stati documentati casi di
diarrea non invasiva associati ad astenia. Diversamente da altri protozoi, non possiede uno stadio
cistico, ed è ora considerata come ameba/flagellata. Il ruolo della Diantoameba nei pazienti affetti
da HIV e disordini intestinali è incerto e richiede ulteriori ricerche12.
Nei preparati emulsionati in fisiologica è molto difficile rilevare lo stadio di trofozoite, come pure in
preparati di formolo-etere concentrati. Possono essere rilevati in materiale fecale con colorazioni
quali tricromica, Giemsa o di Field (TP 39 - Staining Procedures). Sono stati sviluppati metodi
alternativi che comprendono la ricerca del DNA con la PCR12.
Trichomonas vaginalis e Pentatrichomonas hominis
Nelle infezioni dell’uomo possono essere isolati Trichomonas vaginalis e Pentatrichomonas
hominis. La maggior parte delle Infezioni da T. vaginalis è a trasmissione sessuale, e si manifesta
principalmente nel tratto genitourinario, mentre P. hominis colonizza l’intestino crasso e, di solito,
non è considerata patogena, sebbene possa causare moderati sintomi gastro-intestinali se
presente in alta carica (B28 – Investigation of Genital Tract and Associated Specimens)13.
La diagnosi di laboratorio è di solito ottenuta con l’esame microscopico per presenza di trofozoiti
mobili di un preparato emulsionato in fisiologica. Possono anche essere allestiti preparati con
colorazione di arancio di acridina, sebbene ciò comporti la disponibilità di un microscopio a
fluorescenza e la conseguente perdita d’immediatezza. Per Trichomonas vaginalis è stata
sviluppata la ricerca del DNA con la PCR14,15.

Ciliati
Balantidium coli
B. coli è un ciliato che parassita numerosi mammiferi, inclusi l’uomo e i maiali ed è presente
ovunque. Di solito gli uomini sono resistenti all’infezione da B. coli, ma l’acloridria o la nutrizione
insufficiente può aumentare il rischio di colonizzazione. La colonizzazione spesso è asintomatica. I
pazienti possono sviluppare diarrea liquida intermittente o colite dissenterica acuta con feci
contenenti muco e sangue2.
Dotati di rapidi movimenti, i grandi trofozoiti possono essere rilevati al microscopio nelle feci
appena emesse (consultare Appendice 10). Nei campioni conservati la diagnosi è di tipo
microscopico con preparato in sospensione, infatti i trofozoiti e le forme cistiche si colorano in
modo indistinto con lo iodio o con le colorazioni permanenti1.
Coccidi
Cyclospora
L’infezione da Cyclospora è presente in numerosi paesi tropicali e le epidemie possono essere
associate all’assunzione di acqua potabile contaminata o ingestione di cibo contaminato e
colpiscono i viaggiatori e gli stranieri residenti16-18. Epidemie di origine alimentare sono state
segnalate in Nord America e in Europa associate al consumo di frutti di bosco importati, foglie di
insalata, erbe aromatiche e verdura,19,20.

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I sintomi dell’infezione da Clyclospora includono diarrea liquida, perdita di peso, nausea, vomito e
dolore addominale. L’’infezione da Cyclospora cayetanesis è stata inoltre segnalata in pazienti
infettati da HIV21.

La diagnosi di laboratorio si avvale dell’aspetto delle oocisti nei preparati in sospensione, possono
essere utilizzati metodi di concentrazione. Le oocisti danno una caratteristica autofluorescenza blu
a 340-360nm. Come colorazione permanente può essere utilizzata quella modificata di Ziehl-
Neelsen. Cyclospora cayetanesis si colora in modo inadeguato con auramina-fenolo (consultare
TP 39 - Staining Procedures e Appendice 3 e 6). Presso i laboratori di riferimento è disponibile la
conferma al microscopio e il test in PCR. Non esiste un sistema standardizzato per la
sottotipizzazione di Cyclospora cayetanensis.

Cystoisospora belli (in precedenza Isospora belli)2
L’infezione da Cystoisospora belli è relativamente infrequente nei paesi sviluppati, ma è endemica
in alcune parti del mondo. Di solito è trasmessa con ingestione di acqua o alimenti contaminati Nei
pazienti immunocompetenti può determinare diarree liquide aspecifiche, autolimitanti associate a
malessere, anoressia, crampi addominali e perdita di peso, mentre nei pazienti
immunocompromessi può presentarsi come infezione grave causando diarrea grave con
alterazioni del quadro elettrolitico e condizione patologica22. I pazienti affetti da AIDS sono
particolarmente predisposti all’infezione da Cystoisospora belli (ciò è particolarmente frequente nei
paesi sottosviluppati, in particolare in Africa e Medio Oriente, dove, l'incidenza varia da 0,2% a
20% nei pazienti con AIDS23.

La diagnosi di laboratorio è ottenuta con l’esame microscopico di un campione fecale o di muco
intestinale. E’ raccomandata la concentrazione delle feci con formolo-etere; in quanto, le specie
Cyclospora, Cystoisospora, sono auto fluorescenti a 340-360nm (consultare TP 39 - Staining
Procedures e Appendici 3 e 6). Per rilevare Cystoisospora belli nei campioni fecali è stata
sviluppata una PCR24.
Sarcocystis
Le Infezioni da specie Sarcocystis sono origine zoonotica. Le specie Sarcocystis differiscono dagli
altri coccidi in quanto richiedono due ospiti per completare il loro ciclo vitale. L’uomo diviene ospite
intermedio dopo assunzione di carne cotta in modo incompleto dell’ospite primario contenente
sarcocisti. La maggior parte di queste infezioni è asintomatica, ma sintomi, quali dolore
addominale, nausea, gonfiore addominale e diarrea possono essere correlati alla presenza di
sporocisti nelle feci. Nell’uomo la sarcocistosi muscolare è conseguente all’infezione da ingestione
di carne infetta o trasmessa da manipolazione di gatti infetti. In questo caso i sintomi comprendono
dolenzia o tumefazione muscolare.
Le tecniche di diagnosi di laboratorio sono le stesse di quelle per le specie Cystoisospora essendo
presenti sporocisti mature nelle feci a partire dal nono giorno dall’avvenuta infezione.
Microscopicamente non sono facilmente differenziabili da quelle delle specie Cystoisospora, e
pertanto l’identificazione deve essere eseguita da un Laboratorio di Riferimento.
Toxoplasma
Nella maggior parte dei pazienti immunocompetenti l’infezione da Toxoplasma gondii è
asintomatica, possono comunque manifestarsi sintomatologia febbrile, malessere, linfoadenopatia
encefalite e mialgia. Si può manifestare malattia a sede oculare. Le infezioni possono essere
primitive o da riattivazione. La riattivazione di un’infezione latente si manifesta in pazienti divenuti
gravemente immunocompromessi. L’infezione fetale può essere determinata da un’infezione acuta
contratta durante la gravidanza. Per ulteriori informazioni sulla ricerca di Toxoplasma in gravidanza
è consigliabile contattare l’appropriato Laboratorio di Riferimento specializzato.

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Ricerca di parassiti in campioni diversi dal sangue

Le procedure diagnostiche di laboratorio comprendono l'esame microscopico diretto dei tachizoiti
del Toxoplasma gondii nel liquido broncoalveolare di lavaggio (BAL) colorati con Giemsa e PCR.
La PCR è stata in grado di fornire risultati migliori soprattutto in laboratori dove si dispone di minor
esperienza microbiologica25.
I metodi alternativi includono saggi sierologici, la cultura e l'esame istologico. La sierologia
rappresenta ancora il test standard di riferimento utilizzata nel trapianto di organi e per i pazienti
affetti da HIV, anche se questi accertamenti possono fornire scarsi risultati nei pazienti
immunocompromessi25.
Cryptogregaria

Cryptosporidium
Cryptosporidium è stato formalmente riclassificato dai Coccidi ad una nuova sottoclasse di
parassiti gregarine, Cryptogregaria, in seguito a un approfondita revisione dei risultati della biologia
molecolare26.

Nell’uomo le specie Cryptosporidium possono causare diarree liquide profuse27. I bambini sono
particolarmente vulnerabili per la mancanza di immunità acquisita e per la scarsa igiene personale.
L’infezione presenta variazione stagionale con picchi d’incidenza in primavera e autunno.
L’infezione crea particolari problemi negli immunocompromessi2. La sintomatologia è di solito
grave, con diarrea cronica e segni di malassorbimento, ma altri tipi di esordio comprendono una
malattia gastrointestinale atipica, come colangite, colecistite, pancreatite ed epatite. Sono state
segnalate pure affezioni del tratto respiratorio.

La diagnosi primaria di laboratorio si avvale delle colorazioni per microscopia (TP 39 - Staining
Procedures) o ricerca dell’antigene con saggi immunoenzimatici o del DNA con PCR28,29. Le prove
di tipo specialistico includono la microscopia con immunofluorescenza, particolarmente sensibile, e
i saggi PCR per identificazione di specie/genotipo che sono disponibili presso l’appropriato
Laboratorio specialistico di Riferimento. La sensibilità della microscopia con metodo modificato di
Ziehl-Neelsen per rilevare le oocisti di Cryptosporidium ha dimostrato di essere significativamente
inferiore rispetto ad altri test28-31 .

Altri microrganismi con tassonomia incerta
Blastocystis hominis
Descritti in precedenza come flagellati, lieviti, coccidi ed amebe, questo microrganismo costituisce
un gruppo diverso classificato come stramenopiles32 E’ dubbio il significato di B. hominis come
patogeno umano33. La presenza nelle feci in carica consistente (più di cinque microrganismi per
campo ad elevato ingrandimento) è correlata a sintomi di nausea, dolore addominale, anoressia,
flatulenza e diarrea2.
Per la diagnosi di laboratorio possono essere utilizzati la microscopia su preparato a fresco dopo
concentrazione formolo-etere e strisci colorati con Giemsa e colorante di Fields o le confezioni di
colorazioni differenziali per ottimizzare la ricerca di forme simili a cisti34 consultare TP 39 - Staining
Procedures). Metodi alternativi includono l’esame colturale, PCR, ELISA e prove sierologiche.
Le tecniche di coltura sono, molto probabilmente, più sensibili degli strisci diretti. E’ stata segnalata
l'amplificazione del DNA specifico di Blastocystis con polymerase chain reaction direttamente dalle
feci permettendo l'identificazione dei sottotipi di Blastocystis. Tuttavia, i test sierologici non sono
attualmente utilizzati per la diagnosi di infezione da parte di questo organismo35.

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Microsporidi

Sono noti oltre 150 generi ed almeno 1500 specie di ‘microsporidi’. In patologia umana sono
implicati i generi, Anncaliia (in precedenza Brachiola) Nosema, Encephalitozoon, Encephalitozoon,
Microsporidium, Pleistophora, Trachipleistophora Tubulinosema e Vittaforma36. Sono note almeno
15 specie di microsporidi che sono state identificate come agenti patogeni umani: Anncaliia
algerae, Anncaliia connori, Anncaliia vesicularum, Encephalitozoon cuniculi, Encephalitozoon
hellem, Encephalitozoon intestinalis, Enterocytozoon bieneusi, Microsporidium ceylonensis,
Microsporidium africanum, Nosema ocularum, specie Pleistophora, Trachipleistophora hominis ,
Trachipleistophora anthropophthera, Vittaforma corneale, e Tubulinosema acridophagus. Questi
sono microrganismi intracellulari obbligati presenti nei liquidi corporei, tessuti e tratto
gastrointestinale. Originariamente classificati come parassiti, questi sono ora considerati fungi37.

La microsporidiosi rappresenta un problema particolare nei pazienti infettati da HIV2. Questi ed altri
pazienti immunocompromessi sono frequentemente infettati da parassiti opportunisti che nei
soggetti immunocompetenti di solito non producono sintomatologia38. La diarrea cronica
rappresenta l’aspetto clinico più eclatante dell’infezione da HIV e rappresenta la causa
predominante di morbilità e mortalità39. La cherotocongiuntivite da Microsporidi è stata
recentemente riscontrata in pazienti affetti da AIDS.

Possono essere utilizzate colorazioni istologiche, tecniche immunologiche e la microscopia
elettronica per identificare questi microrganismi nelle urine, espettorato, lavaggio broncoalveolare,
bile, aspirato duodenale, feci, tessuti e nei raschiamenti corneali e congiuntivali. I Microsporidi
possono essere evidenziati usando la colorazione tricromia (consultare TP 39 - Staining
Procedures Appendici 3 e 6).

Può essere eseguita l’identificazione molecolare su feci utilizzando le PCR specie-specifiche che
sono disponibili in commercio per Enterocytozoon bieneusi ed Encephalitozoon intestinalis (gia
Septata intestinalis), Encephalitozoon hellem ed Encephalitozoon cuniculi.

Pneumocystis jirovecii (in precedenza Pneumocistis carinii)40
Era ritenuto un protozoo, ma è stato riclassificato ed ora è considerato un fungo parassita sulla
base dai risultati delle analisi biochimiche e dell’acido nucleico41. E’ un microrganismo
extracellulare che causa polmonite interstiziale con infiltrato plasmacellulare nei pazienti
immunodepressi od immunosoppressi, nei prematuri, nei bambini ammalati e affetti da
malnutrizione42. I sintomi della polmonite da Pneumocystis includono dispnea, tosse non
produttiva, e febbre.

La polmonite da P jirovecii. è una comune infezione opportunistica frequente nei pazienti con AIDS
(per maggiori informazioni, consultare B 57 - Investigation of Bronchoalveolar Lavage, Sputum and
Associated Specimens).

La diagnosi di laboratorio si avvale della colorazione dei campioni ottenuti da espettorazione
indotta o da lavaggi bronco-alveolari (BAL). Questa può essere eseguita mediante colorazione con
Giemsa o con impregnazione argentica o, più specificamente, con la ricerca dell’antigene con
metodo di immunofluorescenza diretta od indiretta. (consultare TP 39 - Staining Procedures).
I metodi molecolari (PCR) hanno dimostrato di essere particolarmente utili per il rilevamento di P.
jirovecii nei campioni clinici43,44.

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Nematodi (Vermi rotondi)
I Nematodi appartengono al phylum 'Nematodi'. Sono note più di 25.000 specie descritte, molte
delle quali sono di tipo parassitario. La diagnosi di laboratorio delle infestazioni da nematodi si
avvale principalmente dell’identificazione delle uova o delle larve emesse con le feci. Un preparato
fecale emulsionato in soluzione fisiologica dopo concentrazione con formolo-etere/etil-acetato
consente il rilievo microscopico delle uova (consultare Appendice 5). Ha pure valore diagnostico il
rilevo macroscopico del parassita.
In numerose infezioni parassitarie intestinali, inclusa la dissenteria amebica, possono presentare
nelle feci cristalli di Charcot-Leyden. Questi sono caratteristici del coinvolgimento degli eosinofili
disgregati in alcune reazioni dei tessuti. I cristalli esagonali proteici di Charcot-Leyden possono
essere osservati con microscopia normale o in fluorescenza come aghi fluorescenti risplendenti di
colore giallo verde45,46.
La presenza di eosinofilia tissutale e nel sangue periferico in viaggiatori di ritorno da un soggiorno
prolungato, o da un viaggio in alcuni paesi in via di sviluppo, o in immigrati provenienti da aree
tropicali, suggerisce la possibilità di un’infezione da elminti47. Alcune infezioni protozoarie possono
causare anche eosinofila. La maggior presenza di eosinofila nei tessuti e nel sangue circolante si
manifesta quando i parassiti raggiungono un contatto stretto con i tessuti, come per esempio quello
delle larve migranti o per una loro estesa disseminazione in questa sede. Esempi sono
rappresentati dalla trichinosi, larve viscerali migranti, polmonite da Ascaris, dalla strongiloidiasi,
filariasi e schistosomiasi acuta. Organismi quali le tenie stazionano nell’intestino e non invadono la
mucosa, pertanto causano eosinofila di moderata entità oppure non la provocano affatto.

Enterobius vermicularis
Noto anche come ossiuro, determina prurito perianale e perineale, specialmente nei bambini48. I
parassiti migranti sono riscontrati nell’appendice, salpingi e nelle lesioni ulcerative dell’intestino
tenue e del crasso, ma è incerta la loro correlazione con la con la patologia clinica (consultare
Appendice 5).
La diagnosi di laboratorio si avvale di solito dell’esame microscopico di un preparato con nastro
adesivo e/o di un campione perianale prelevato con tampone.

Trichuris trichiura
Noto come verme a frusta determina infezioni spesso asintomatiche48. La perdita di sangue
conseguente alle penetrazioni cefaliche delle forme adulte nella mucosa intestinale è di solito
trascurabile, ma infezioni severe possono causare anemia di medio grado, diarrea ematica,
disidratazione, sviluppo ritardato e prolasso rettale (consultare Appendice 5).

La diagnosi di laboratorio è effettuata identificando le uova nelle feci. Nelle infezioni severe, le feci
sono spesso mucoidi e contengono cristalli di Charcot-Leyden, mentre per la diagnosi delle
infezioni lievi, sono necessari metodi di concentrazione.

Ascaris lumbricoides47,48
Questa infezione da nematodi è solitamente asintomatica. Comunque il verme è in grado di
causare una grave malattia polmonare e di ostruire il tratto biliare e quello intestinale. Le larve
migrano nei polmoni e possono causare eosinofilia ematica periferica e sintomatologia associata
all’infiltrazione polmonare. Nell’espettorato si possono riscontrare larve al terzo stadio. Nei bambini
con infezioni gravi la massa dei vermi può ostruire il lume dell’intestino tenue. Ciò causa

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distensione addominale, vomito e crampi, Può invadere anche il dotto biliare e causare dolore
epigastrico, nausea e vomito (consultare Appendice 5).
La diagnosi definitiva di laboratorio è di solito fornita dall' esame microscopico di uno striscio
fecale. Possono anche essere utilizzate tecniche di concentrazione che comportano la flottazione o
la sedimentazione delle uova. La diagnosi può essere ottenuta anche visivamente per presenza
dello stadio adulto del verme di Ascaris lumbricoides nelle feci emesse di recente.

Anchilostomi
Due sono le specie note che causano infezione nell’uomo: l’Ancylostoma duodenale ed il Necator
americanus48. Le larve penetrano nella cute causando prurito intenso, eritema ed esantema
papulare o vescicolare. Le larve migrano nei polmoni ove possono causare sintomatologia
respiratoria ed eosinofilia nell’espettorato e nel sangue periferico. Diversamente dal N. americanus,
A. duodenale può causare infezione a seguito di penetrazione per via orale. I sintomi includono
anemia, deficienza proteica cronica, dolore addominale, diarrea con perdita di peso e
malassorbimento. Le uova dell’anchilostoma possono essere riscontrate nei campioni fecali, ma
non è possibile distinguere fra loro le specie se non dopo la loro schiusa (consultare Appendici 5 e
8).
La diagnosi viene effettuata con l'esame microscopico diretto che evidenzia le uova nei campioni di
feci. Si deve inoltre osservare che le due specie (cioè, sia Ancylostoma duodenale che Necator
americanus) non possono essere differenziate in funzione della morfologia delle loro uova ma,
nella maggior parte dei casi, dovrebbe essere usato il metodo di concentrazione con formolo-
etere/acetato di etile.

Specie Trichostrongylus
Noti anche come nematomorfo. Questi nematodi sono presenti in tutto il mondo, ma si riscontrano
raramente negli paesi europei. Possono causare malattie nell’uomo e sono associati a zone rurali,
dove sono allevati animali erbivori. Le infezioni nell’uomo avvengono dopo l'ingestione di larve
infettanti presenti nell’acqua acqua o vegetali contaminati. I sintomi includono dolore addominale,
perdita di peso, diarrea, nausea, flatulenza e stanchezza generalizzata. L’eosinofilia è spesso
riscontrata nei pazienti sintomatici. La diagnosi è effettuata con l’esame microscopico diretto che
evidenzia le uova nei campioni di fecali.

Strongyloides stercoralis
Strongyloides stercoralis invade la mucosa intestinale e deposita uova a parete sottile che
schiudono larve rabditoidi47. Queste possono essere emesse con le feci o sviluppare nel lume
intestinale larve infettive che possono provocare autoinfezione dell’ospite. Questa può assumere
andamento destruente nei pazienti immunocompromessi48. La sintomatologia polmonare è molto
simile a quella dell’infezione da anchilostomi. Altri sintomi includono bruciore o coliche addominali
dolorose, diarrea, emissione di muco, nausea, vomito, perdita di peso e malassorbimento. I
pazienti possono sviluppare anche un’esantema orticaroide generalizzato o localizzato,
inizialmente perianale, che si estende poi alle natiche, addome e alle cosce.
Il primo stadio delle larve (rabditoide) è di solito riscontrato nelle feci, mentre le uova sono presenti
solo in caso di diarrea severa (consultare Appendice 8)50. Per la diagnosi di strongiloidosi sono utili
gli strisci diretti e i metodi concentrazione delle feci. Tuttavia, le indagini sierologiche sono un
valido aiuto nella diagnosi. La PCR è considerata utile nella diagnosi di S. stercoralis nelle infezioni

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croniche con precocità diagnostica di tre o quattro settimane rispetto ai metodi attualmente
utilizzati51.

Infezioni insolite da nematodi
La diagnosi di laboratorio delle infezioni di seguito descritte può essere superiore alle possibilità
diagnostiche della maggior parte dei laboratori di routine. Poiché molte di queste infestazioni sono
rare e si riscontrano solo nei paesi tropicali, si raccomanda che i campioni dei pazienti che
presentano alcune peculiarità siano gestiti da un laboratorio di riferimento.
Le specie Trichinella sono ingerite con carne poco cotta o cruda47,52,. La maggior parte delle
infezioni è asintomatica, ma la presenza nell’intestino di un elevato numero di vermi adulti può
causare diarrea, dolenzia addominale e vomito. Le larve si insediano nei muscoli scheletrici e
causano febbre, edema peri-orbitale e miosite con dolore e rigonfiamento. L’infezione è confermata
con la sierologica o con la prova cutanea per la Trichinella. Di solito non è necessaria la biopsia
muscolare.
Larva viscerale migrante (LVM). Si tratta di larve note come Toxocariasi. Queste migrano
dall’intestino a fegato, polmone e trachea47,53. L’agente eziologico più frequente è la Toxocara
canis. Le specie Toxocara e altre elminti (Ascaris lumbricoides, Gnathostoma spinigerum) possono
pure essere associate alla sindrome. La LVM si manifesta principalmente nei bambini d’età
inferiore a sei anni. La maggior parte delle infezioni è asintomatica, anche se i pazienti possono
presentare tosse, febbre, dispnea ed epatomegalia. Raramente le larve si localizzano nell’occhio.
L’eosinofilia associata a leucocitosi è indicativa di LVM. Sono disponibili prove sierologiche.
La larva migrante oculare è conseguente alla penetrazione delle larve di T. canis (e meno
frequentemente di T. cati) che sono intrappolate nell’occhio formando una massa infiammatoria
eosinofila34.

La larva cutanea migrante, (LOM) o eruzione strisciante, è di solito causata dall’Ancylostoma
braziliense53. Si presenta come lesione cutanea serpiginosa, arrossata, rilevata e pruriginosa.
Questa manifestazione può essere causata da altri parassiti, come lo S. stercoralis.
Le larve di specie Anisakis (associate ad ingestione di pesce crudo, es. sushi), specie Phocanema
e altri generi, possono penetrare nello stomaco e nell’intestino tenue e provocare sintomi
addominali simulanti un’appendicopatia53.
La diagnosi di laboratorio può essere ottenuta con endoscopia, studi radiologici o con esame
istologico dei tessuti coinvolti. Gli accertamenti sierologici sono utili nella diagnosi di Toxocariasi e
Trichinellosi.

Angiostrongylus
Le larve di Angiostrongylus cantonensis possono invadere il cervello e causare meningite
associata a pleiocitosi eosinofila nel LCR e ad eosinofilia periferica53. Le larve sono raramente
rilevate nel LCR. G. spinigerum può causare una malattia simile. Gli esseri umani si infettano dopo
ingestione di larve presenti in lumache crude o poco cotte, o acqua e verdure contaminate. La
angiostrongyliasi addominale è causata da A. costaricensis53,54. Le larve penetrano e si sviluppano
nell’intestino tenue e nel colon.
La diagnosi di laboratorio può essere ottenuta con l’esame di campioni bioptici.

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Capillaria e Paracapillaria42,53
La capillariasi, è un’infezione parassitaria causata una nuova specie di nematode, nota come
Paracapillaria philippinensis (in precedenza Capillaria philippinensis) e da Capillaria hepatica, (nota
come Calodium hepaticum)55. P. philippinensis può presentarsi con diarrea, vomito, perdita di peso
e malassorbimento, mentre C. hepatica può causare epatite acuta/subacuta con eosinofilia
periferica e sintomi simili ai precedenti, compresi ascite e epatolitiasi. La principale fonte di
acquisizione della capillariasi intestinale è dovuta all’ingestione di pesce crudo di acqua dolce.
Questa infezione si riscontra dopo pasto di pesce crudo nelle aree quali le Filippine56.

Per la diagnosi di laboratorio di questa infezione è richiesto l'esame di materiale fecale dopo
concentrazione con formolo-etere / acetato di etile o materiale bioptico. Metodi alternativi
comprendono immunodiagnosi, che può essere uno strumento diagnostico complementare che
aiuta a rilevare infezioni da P. philippinensis, così come la PCR, che è stata usata con successo
nella diagnosi rapida di P. philippinensis, evitando così il ritardo nella gestione e possibili
complicazioni56,57.

Dracunculus
L’infezione da Dracunculus (Malattia da verme della Guinea) è causata dal parassita nematode
Dracunculus medinensis (comunemente noto come Guinea worm). Questa infezione è
caratterizzata da una ulcera cutanea cronica da cui il protrude il verme52. Alcuni pazienti
sviluppano una reazione generalizzata con orticaria, nausea, vomito, diarrea e dispnea. Si
sviluppano ulcere dolose che producono liquido contenente le larve. Queste possono essere
riscontrate all’esame microscopico per confermare la diagnosi.

Onchocerca volvulus
Oncocercosi (nota come cecità fluviale) è causata dal parassita filaria Onchocerca volvulus.
Questo è trasmesso dalle mosche nere52. Provoca una dermatite pruriginosa, noduli sottocutanei,
cheratite e corioretinite. La diagnosi di laboratorio può essere effettuata mediante rilevazione
microscopica delle microfilarie nel sangue e nei tagli cutanei, con il rilevamento indiretto delle
microfilarie con il test cutaneo con dietilcarbamazina, il rilevamento di anticorpi contro antigeni
oncocercali, o il rilevamento con PCR del DNA di O. volvulus in frammenti cutanei58.
Vermi adulti possono essere riscontrati nei campioni bioptici delle formazioni nodulari (consultare
Appendice 13).

Mansonella streptocera
Questa specie particolare è trasmessa dai moscerini e da alcune specie di “mosche nere52. Altre
specie sono di solito riscontrate nel sangue. Mansonella streptocerca è di solito diagnosticata
mediante il riscontro di microfilarie nei tagli cutanei .

Dirofilaria immitis53
Nell’uomo sviluppano noduli a sede polmonare o ascessi sottocutanei. Le filarie migranti muoiono
e causano vasculite localizzata che provoca infarti polmonari. Le altre specie causano la
formazione di masse sottocutanee. La diagnosi di laboratorio si avvale degli esami bioptici.

Trematodi (Distomidi)59
Di solito la diagnosi di laboratorio è ottenuta mediante l’identificazione microscopica delle uova
emesse con le feci, le eccezioni sono di seguito elencate. Possono essere richiesti campioni di
sangue soprattutto quando la presenza del parassita è scarsa nelle feci e nelle urine e può

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determinare un esito negativo. Una preparazione con sospensione del campione in soluzione
fisiologica seguita da una concentrazione con formolo/acetato di etile consente la dimostrazione
microscopica delle uova.

Distomi ematici
Schistosoma
Questa può essere causata da cinque specie di Schistosoma: Schistosoma haematobium,
Schistosoma intercalatum, Schistosoma japonicum, Schistosoma mansoni, e Schistosoma
mekongi. Questi causano la schistosomiasi60. Le forme adulte sono presenti nei vasi portali e
mesenterici, (tranne S. haematobium che è presente nel plesso venoso vescicale. Le sindromi
patologiche principali includono eruzione cutanea papulare o orticaria, febbre di Katayama e
sequele croniche di tipo fibrotico-ostruttive. Queste sindromi sono conseguenti e correlate a tre
differenti stadi dello sviluppo nell’ospite dei parassiti: cercarie, vermi maturi ed uova. La
penetrazione delle cercarie determina l’insorgenza di papule pruriginose, a cui segue un quadro
dermatologico definito dermatite da schistosoma o prurito del nuotatore. I vermi adulti giunti a
maturazione iniziano a depositare le uova e si sviluppa la febbre di Katayama o la schistosomiasi
acuta. Alcune uova rimangono nell’organismo dell’ospite. Queste possono indurre la formazione di
granulomi e danneggiamento dei tessuti che possono ostruire il flusso ematico portale verso il
fegato ed il flusso circolatorio verso i polmoni, o quello urinario verso gli ureteri e la vescica.
L’infezione da S. haematobium solitamente esordisce con ematuria47. L’infezione cronica da S.
haematobium può evolvere in cancro della vescica54.

La diagnosi di laboratorio è ottenuta con il rilievo delle uova nelle feci (urine, o liquido seminale per
S. haematobium)61. Possono inoltre essere esaminati frustoli rettali o biopsie. Sono disponibili
prove sierologiche quando le uova non possono essere rilevate nei campioni clinici. La PCR è
considerata molto preziosa per la diagnosi in fase iniziale di schistosomiasi62.

Distomi epatici
Opistorchis sinensis (noto in precedenza come Clonorchis sinensis)
Conosciuto anche come distoma cinese del fegato. La clonorchiasi è un'infezione causata da
Opisthorchis sinensis. Questi possono causare ostruzione localizzata dei dotti biliari e
ispessimento delle pareti in corso di infezioni gravi, nonché colangite e colangioepatite60.

Il metodo diagnostico standard è rappresentato dall'esame microscopico delle feci/aspirato
duodenale che consente il riscontro delle uova. I metodi alternativi includono l’ELISA, diventato il
metodo più importante. La presenza del DNA da uova nelle feci può essere ottenuta utilizzando
saggi PCR e LAMP, che sono particolarmente sensibili e specifici. Anche la diagnostica per
immagini può essere utile e ora è ampiamente utilizzata63.

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