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Attualità culturali, politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari Free Magazine, No profit, diretto da Tonio Sereno – toniosereno@gmail.com Tutte le gradite e amichevoli collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito Anno II – 25 Gennaio 2022 http://toniosereno.altervista.org/cultura-società-in-capitanata-magazine.html Michele Placido, protagonista de “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni in scena al Teatro Giordano l’8 febbraio In questo numero: 1) Michele Eugenio Di Carlo: Le condizioni del Mezzogiorno a fine ‘800 viste E. Ciccotti (1ª parte) 2) Ministero per il Sud e la Coesione territoriale: Il ministro a confronto con i commissari ZES 3) Provincia di Foggia: Programmati molti interventi per la messa in sicurezza di ponti e viadotti 4) San Severo - Festa di San Sebastiano: Santa messa e il bilancio della polizia locale 5) Scuole Superiori di Capitanata: Assegnati 15 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza Covid 6) ANPI Foggia: Mercoledì 2 febbraio in Biblioteca ci sarà la presentazione del blog dell’ANPI 7) PsicoPuglia: La Filiera Culturale della Città di Foggia in uno studio dell’Ordine degli Psicologi 8) Teatro G. Verdi: Martedì 25 gennaio “COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA” di D. Fo e F. Rame 9) Biblioteca Minuziano - Giornata della Memoria: Allestito uno spazio dedicato ai libri 10) Invito alla lettura: “La voce del Gargano” Autobiografia di Salvatore Villani etnomusicologo 11) Teatro Umberto Giordano: “La bottega del caffè”di Carlo Goldoni con Michele Placido 12) Fondazione dei Monti Uniti di Foggia: Punti di Luce. Essere una donna nella Shoah 13) Tonio Sereno – La buona pronuncia italiana: la vocale o chiusa [ó] - Pinocchio di Collodi cap. 22 14) Bibliografia dialettale: "L’Italia nella poesia dialettale 1700-2000" di Luisa Gorlani 15) DCDDF: La C (chianette-chiù) – Antol.: Bellizzi – N'ÒR DE NOTTE 1ª parte – Etimi: Pipistrello 16) In TV: Il 25 gennaio su Italia1 il Museo storico dei Pompieri e della C.R.I. di Manfredonia 17) Lino Montanaro & Lino Zicca – Lucera: S’È JJÚTE A RUBBRECÀ C’U TUPPET'E TTUPPETE! 18) Le locandine della cultura e degli spettacoli: 4 eventi della provincia di Foggia
② N. 8 del 25-01-2022 ────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ────── Le condizioni del Mezzogiorno a fine Ottocento viste dal meridionalista lucano Ettore Ciccotti (1ª parte) Sulle condizioni del Mezzogiorno di fine Ottocento Ettore Ciccotti, meridionalista poten- tino, scrive e pubblica nel 1898 “Mezzogiorno e Settentrione d’Italia” ¹, ripreso nel 1904 nel testo “Sulla questione meridionale. Scritti e discorsi”² , pubblicato a Milano. Ormai libero mentalmente dai miti risorgi- mentali che avevano contrassegnato e condizio- nato la sua adolescenza, Ciccotti affronta criti- camente il meridionalismo liberale moderato Che si era affidato al falso “mito del buongoverno” e alle buone intenzioni del ceto dominante agrario, mai pervenute nella realtà. I conflitti sociali erano tali da individuare per le maltrattate classi popolari una soluzione solo nella contrapposizione frontale tra il capitalismo e il meridionalismo socialista. Lo storico lucano esamina le problematiche di un Mezzogiorno che presenta un’agricoltura poco intensiva, un commercio e uno sviluppo industriale poco rilevanti, una società ancora classista, basata sul parassitismo di grandi proprietari terrieri assenteisti che inevitabil- mente degenera, quasi a completarsi, nella presenza di organizzazioni camorristiche e mafiose, nella corruttela e nel malcostume. Un secolo di proposte e di parole non avevano risolto la divisione dei demani e dei latifondi, al fine di costituire una piccola proprietà contadina che desse spiragli di sus- sistenza e e miglioramento delle condizioni di vita alle masse contadine, costrette «a cercare scampo e sussistenza, con l’emigrazione, oltre l’Oceano»³.
N. 8 del 25-01-2022 ③ ────── Periodico di attualità culturali , storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ────── I villaggi, tristemente appesi a una “cresta”, tra un latifondo e l’altro, erano «estranei tra loro», tanto che, distanti pochi chilometri, già mutava sensibilmente il dialetto. Con abitanti che, nelle aree costiere erano «resi torpidi dalla malaria» e «gelosi delle loro donne di una gelosia di mori», mentre nelle aree interne «arditi e pronti dall’aria alpestre» erano disponibili a mercanteggiare persino «il jus primae noctis per fare il corredo alle figliuole». Villaggi formati di tuguri, quasi tane, raccolti intorno «alle case dei grossi possidenti del paese», abitati da una «gran massa plebea schiava del bisogno, schiava Ettore Ciccotti dell’ignoranza», che non aveva voce, mentre i pochi popolani che avevano il diritto al voto, lo svendevano al servizio della «classe da cui, direttamente o indirettamente» dipendevano⁴. Ciccotti vede il Mezzogiorno come una terra in cui le «grandi manifestazioni intellettuali» sono personali, «prive di continuità, in contrasto col presente e con l’ambiente, e divinatrici dell’avvenire»; non a caso, qualche anno dopo, Antonio Gramsci avrebbe ritenuto Giustino Fortunato e Benedetto Croce grandi intellettuali sempre troppo attenti a che l’«impostazione dei problemi meridionali non soverchiasse certi limiti, non diventasse Giustino Fortunato rivoluzionaria»⁵. (continua) 1. E. CICCOTTI, Mezzogiorno e Settentrione d’Italia, Milano-Roma-Palermo, R. Sandron presso la Rivista popolare, 1898. 2. E. CICCOTTI, Sulla questione meridionale. Scritti e discorsi, Milano, Casa Editrice Moderna, 1904. 3. E. CICCOTTI, Mezzogiorno e Settentrione d’Italia, cit., p. 83; ora in R. VILLARI (a cura di), Il sud nella storia d’Italia, vol. 1°, Bari, Laterza § Figli, 1966, p. 294. 4. Ivi, pp. 83-84. 5. A. GRAMSCI, Alcuni temi della quistione meridionale, inId., Scritti sulla questione meridionale (a cura di M. Rossi-Doria), vol. III, Bari, Laterza, 1978, pp. 14-15.
④ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Il ministro Carfagna a confronto con i commissari ZES Il ministro Mara Carfagna ha riunito mercoledì 19 gennaio tutti i commissari delle aree ZES, sia quelli già nominati formalmente, sia quelli per i quali la procedura è ancora in corso. L'incontro si è svolto in parte in presenza e in parte da remoto ed è stato finalizzato ad avviare un coordinamento nell'azione degli otto commissari, con il supporto delle strutture del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e dell'Agenzia per la Coesione territoriale. "Ho voluto questo incontro per avviare un metodo di lavoro che giudico indispensabile per il succes- Mara Carfagna so del 'programma ZES', fondato sulla condivisione di esperienze, criticità, soluzioni", ha spiegato il ministro Carfagna. "Nella mia visione - ha proseguito - le otto ZES meridionali non sono otto cittadelle chiuse nelle loro mura, ma otto parti di un unico processo condiviso che da qui al 2026 deve attrarre investimenti, imprese, lavoro, benessere, allo scopo di costruire un nuovo destino per il Mezzogiorno: una grande piattaforma logistica al centro degli scambi commerciali e delle relazioni nel Mediterraneo". I commissari hanno apprezzato l'attenzione rivolta dal ministro all'opportunità che le ZES rappresentano per lo sviluppo del Mezzogiorno, così come la convocazione dell'incontro come importante occasione di confronto da replicare in futuro.
N. 8 del 25-01-2022 ⑤ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── I rappresentanti del governo, dal canto loro, hanno offerto garanzie di supporto all'azione dei commissari e indicato alcune linee operative già avviate. In particolare, sono allo studio soluzioni finanziarie per favorire la progettazione delle opere e l'utilizzo immediato dei fondi previsti dal PNRR per gli investimenti inseriti nel Piano. Inoltre, hanno ricordato le semplificazioni e gli incentivi introdotti dalla riforma compresa nel decreto-legge 'Governance e Semplificazioni': sia le une che gli altri saranno oggetto di verifica nella loro applicazione pratica, così da poter eventualmente intervenire per potenziarne l'efficacia. Infine, è stata annunciata una campagna di promozione delle aree ZES all'estero, sia attraverso l'allestimento di materiale informativo, sia grazie a una agenda in costruzione di incontri internazionali. https://www.ministroperilsud.gov.it/it/comunicazione/notizie/riunione-commissari-zes/
⑥ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Programmati oltre trenta interventi per la messa in sicurezza di ponti e viadotti Sono oltre trenta gli interventi del “piano ponti” programmati dalla Provincia di Foggia, voluto dal Presidente dell’Ente, Nicola Gatta, per un importo di circa venticinque milioni di euro, realizzato con fondi dello Stato e della Provincia. Gli interventi riguardano i ponti e i viadotti che ricadono sui 3.000 km di strade della Capitanata e sono finalizzati alla messa in sicurezza, ammodernamento o demolizione e ricostruzione. Il Presidente della Provincia, Nicola Gatta dichiara: “Il proficuo lavoro che si sta realizzando, per aumentare la sicurezza sulla viabilità provinciale con gli interventi su ponti e viadotti, deve proiettarci nel futuro, con opere infrastrutturali che rendano sempre più attrattiva e competitiva la Capitanata”.
N. 8 del 25-01-2022 ⑦ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Festa di San Sebastiano: Santa messa alla chiesa di Maria Ss. Della Libera ed il bilancio della polizia locale il Vescovo Mons. Giovanni Checchinato e Mons. Giovanni Pistillo, Parroco della Chiesa di Maria Ss. della Libera e San Sebastiano, in occasione della festività di San Sebastiano, Patrono della Polizia Locale, hanno officiato una Santa Messa alla presenza delle autorità civili e militari. Presenti, tra gli altri, il Sindaco Francesco Miglio, l’Assessore con delega alla Polizia Locale, Sicurezza e Legalità Luigi Montorio, il Comandante della Polizia Locale Magg. Ciro Sacco, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine della Città e di alcune associazioni cittadine. Si festeggia oggi Questa mattina La Polizia Locale di San Severo, come ogni anno, puntualmente, ha redatto il rendiconto dell’attività svolta dal Corpo nel 2021. L’organico complessivo operante è composto da 39 unità a fronte di una dotazione organica di 72
⑧ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── unità. L’emergenza Covid-19 ha segnato con evidenza anche l’attività della Polizia Locale di San Severo: nelle attività per il rispetto delle norme anti Covid 19, sono state oltre 1.800 le persone controllate, sono stati effettuati n.396 controlli a pubblici esercizi e attività commerciali, Sono stati 550 i veicoli controllati e n.254 controlli sul green pass. A grandi linee, rispetto al 2020, i dati rivelano un maggiore numero di violazioni accertate alle norme del Codice della Strada n.9.393. Il dato rilevante è rappresentato da n. 1.021 verbali di violazione elevati per le soste sugli spazi riservati agli invalidi, passaggi pedonali e marciapiedi. Sono n.2.038 le multe per transito nella ZTL e n.60 i sequestri di veicoli sprovvisti di copertura assicurativa. Inoltre, i sinistri stradali rilevati sono n.260 (di cui n.02 mortali, 123 con feriti). La Polizia Locale è stata molto attiva sul tema dei reati ambientali e di polizia edilizia con un monitoraggio costante del territorio urbano ed extra urbano permettendo di procedere alla esecuzione di n.2 arresti per eco reati, n.9 sequestri di veicoli, n.5 persone denunciate per roghi tossici, n.15 persone denunciate per abbandono rifiuti e n.93 sanzioni amministrative per abbandono rifiuti. Per quanto riguarda l’attività del nucleo polizia commerciale, si occupa della gestione dei mercati settimanali e giornalieri con il controllo dell'area del mercato con n.52 verbali elevati, n.3 sequestri e n.6 denunce per attività illecita.
N. 8 del 25-01-2022 ⑨ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Il Presidente della Provincia, Nicola Gatta, soddisfatto per l’assegnazione alle Scuole Superiori di 15 milioni di euro, per fronteggiare la nuova emergenza Covid 19 - variante Omicron. Il Presidente della Provincia, Nicola Gatta, esprime viva soddisfazione per l’assegnazione e la ripartizione alle Scuole Superiori di Capitanata, delle risorse statali per 15 milioni di euro, necessarie per fronteggiare la nuova emergenza Covid 19 - variante Omicron. Il Presidente Gatta, dopo aver incontrato a Palazzo Dogana i dirigenti scolastici, ha evidenziato che l’Ente ha inteso, in questo momento delicato di risalita dei contagi di dare l’opportunità ad ogni Scuola Superiore di dotarsi di ulteriori dispositivi e materiali per la sanificazione e servizi di “igienizzazione”, quantificando una spesa opportunamente calibrata, rispetto alla popolazione scolastica per la fornitura di dispositivi di protezione individuale, di dispositivi di protezione collettiva, notebook, interventi di piccola manutenzione. Diventa necessario saper anche intercettare le ulteriori risorse rivenienti dal PNRR e che il dialogo Istituzione - Scuola deve essere sempre costante e costruttivo. Con determinazione della dirigente del Settore Edilizia Scolastica sono stati descritti quali interventi e forniture sono ammissibili in stretta connessione con l’emergenza epidemiologica ed è stato approvato l’elenco degli Istituti Scolastici e il relativo riparto delle somme stanziate.
⑩ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Mercoledì 2 febbraio, con inizio alle 17,30, in Biblioteca ci sarà la presentazione del blog dell’ANPI “Abbiamo deciso – è scritto nella home page del blog dell’ANPI - di rendere disponibile il materiale riguardante decine e decine di partigiani di Capitanata. Perché la Resistenza è stata combattuta nelle regioni del Centro e del Nord Italia, ma vi hanno preso parte anche migliaia di partigiani del Mezzogiorno, che hanno dato un contributo decisivo alla Liberazione dal Nazi-Fascismo.” Mercoledì 2 febbraio, con inizio alle 17,30, nella Sala Narrativa della Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia ci sarà la presentazione del blog dell’ANPI. Dopo i saluti della dott.ssa Gabriella Berardi, direttrice della Biblioteca e l’introduzione di Michele Galante, presidente provinciale dell'ANPI, interverranno i curatori del blog Sara Nazzaro e Michele Casalucci. L'evento sarà trasmesso in diretta facebook a partire dalle 17.15. L'evento sarà organizzato nel rispetto delle normative anti-covid: per partecipare é necessario il possesso del "super green pass" e l'utilizzo della mascherina. https://anpifg.wordpress.com/
N. 8 del 25-01-2022 ⑪ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── La Filiera Culturale della Città di Foggia in uno studio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia La Filiera Culturale della Città di Foggia è stata og- getto di uno studio scienti- fico del Dott. Luigi Garofalo, psicologo clinico e di comu- nità, pubblicato a Dicembre 2021 nel Volume 28 di “PsicoPuglia, notiziario del- l’Ordine degli Psicologi della Puglia”). Lo studio, partito dal pre- supposto che le attività cul- turali e artistiche sono fon- damentali per il benessere della comunità, così come si legge nel documento del Organizzazione Mondiale della Sanità (2019, EURO Health Evidence Network), ha tenuto conto della pecu- liarità sociale, culturale ed economica dei territori. Si deduce che, senza una risposta artistica adeguata al periodo di crisi che stiamo attraversando, si amplificheranno in maniera importante i danni, oltre che sulla salute, anche sulla qualità della vita e sull’economia dei territori stessi. Il Dott. Luigi Garofalo ha esaminato alcune criticità del welfare culturale che la Treccani definisce come “un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e della comunità, attraverso pratiche fondate su arti visive, performative e sul patrimonio culturale”.
⑫ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Quello che ne deriva è un prezioso lavoro di ricerca e di confronto con diversi rappresentanti della Filiera Culturale, che fa emergere gli stati d’animo degli operatori artistici e dello spettacolo durante il momento pandemico ancora in corso, oltre a molto altro. Il “Progetto di ricerca azione – La Cura della Filiera Culturale” mette insieme fattori importanti che ben delineano la visione di futuro dei padri costituenti, che definirono la Cultura come pilastro della Repubblica. Lo studio comprende anche un lavoro d’inchiesta sugli operatori culturali e sul Documento della Filiera Culturale della Città di Foggia “La Filiera Culturale deve sopravvivere al Covid, ad ogni costo” (pubblicato ad Aprile 2021), che ha dato la possibilità alle istituzioni locali, regionali e nazionali di conoscere le varie professionalità operanti nel mondo della cultura, intrattenimento e spettacolo, oltre a dare suggestioni fattibili su come arginare i danni ai soggetti che hanno avuto un fermo totale della attività lavorativa, con lo scopo di evitarne l’estinzione. Fra le articolate parti dello studio (di ben undici pagine visionabili per intero dai link in basso), riportiamo “Questo stato di pandemia crea un effetto di disorientamento su tutta la Filiera Culturale e la rende dipendente quasi esclusivamente da fondi pubblici destinati alla cultura, poiché l’intero settore privato non può assumersi oltremodo i rischi in merito a nuove zone gialle o rosse, o in merito a produzioni interrotte a causa di focolai. I costi e i rischi supererebbero di gran lunga le possibilità di guadagno, soprattutto per gli eventi grandi e a lungo termine. Ecco la frustrazione lavorativa di un intero universo produttivo che viene tenuto in stasi senza idonei supporti alle proprie ferite, tuttora aperte, e mai curate. Tutto questo in aggiunta ad anni in cui la gestione dei fondi pubblici ha comunque privilegiato soltanto una piccola parte del potenziale cittadino, sminuendo e manipolando gli effetti benefici che sarebbe stato possibile raggiungere con una gestione migliore”. Link al sito dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia: https://www.psicologipuglia.it/psicopuglia.htm Link al download del Volume 28 di “PsicoPuglia, notiziario dell’Ordine degli Psicologi della Puglia in .pdf (lo studio è fra pagina 178 e pagina 189): https://www.psicologipuglia.it/share/uploads_psicopuglia/7836e-psicopuglia- dicembre-2021-rev0.pdf https://meiweb.it/2022/01/21/la-filiera-culturale-della-citta-di-foggia-in-uno-studio- dellordine-degli-psicologi-della-puglia/
N. 8 del 25-01-2022 N ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Martedì 25 gennaio “COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA” di Dario Fo e Franca Rame Secondo appuntamento del 2022 con la STAGIONE TEATRALE 2021 - 2022 organizzata dal Comune di San Severo – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Martedì 25 gennaio 2022 al Teatro Comunale Giuseppe Verdi (porta ore 20,30, sipario ore 21.00) è in programma COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA di Dario Fo e Franca Rame con Chiara Francini e Alessandro Federico, regia di Alessandro Tedeschi. “Ancora una serata da gustare dedicata al nostro raffinato pubblico – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura Celeste Iacovino – con la presenza al Verdi di due attori conosciuti ed apprezzati, volti noti della TV e del Teatro. Una commedia divertente, ironica, sensuale sulla vita di coppia”. “Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché Se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”. Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile. Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia. L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. I biglietti sono in vendita presso il botteghino del Teatro Giuseppe Verdi dalle ore 10,30 alle ore 12,00 e dalle ore 18,00 alle ore 20,00. Costo biglietti: platea € 30,00; palchi I e II fila € 25,00; palchi III fila €20,00; €15,00 loggione.
O N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Giornata della Memoria: Allestito uno spazio dedicato ai libri L’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione di San Severo, in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Alessandro Minuziano”, nell’ambito della programmazione dedicata al “Giorno della Memoria” giornata internazionale per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto del prossimo 27 gennaio, ha allestito, presso la sede della Biblioteca, a partire da giovedì 20 gennaio 2022, uno spazio dedicato alla produzione bibliografica sull’argomento. Attraverso la promozione della lettura, il “Giorno della Memoria” diventa anche un appuntamento letterario che garantisce il presidio dei valori della memoria, a beneficio soprattutto delle scuole, sul presupposto che la letteratura rappresenta un valido strumento per conoscere un evento che potrà evitare di ripetersi solo se riusciremo ad avere cittadini informati del passato e capaci di senso critico. “E’ un preciso nostro dovere - dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Celeste Iacovino – sia come cittadini che come rappresentanti istituzionali mettere in atto ogni strumento utile per non dimenticare il passato e trasmettere il valore della GIORNATA DELLA MEMORIA ai nostri giovani. Nessuno deve dimenticare gli orrori del secolo scorso, vogliamo e possiamo creare nei nostri giovani un “ricordo”, una “memoria” di quelle che sono le pagine più buie, drammatiche ed orribili della Storia dell’Umanità, affinchè il passato resti passato e non si ripeta più”.
N. 8 del 25-01-2022 ⑮ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── LA PORTINAIA APOLLONIA di Lia Levi "Questa è la storia di un bambino che si chiamava Daniel e di una portinaia di nome Apollonia. La portinaia Apollonia portava occhiali con i vetri grossi. I suoi occhi sembravano pesci grigi in un acquario". Autunno 1943. Un bambino ebreo e una città dove comandano i soldati cattivi. Papà non c'è. Mamma lavora a casa e Daniel deve correre a fare la fila per comprare da mangiare. Ma è la portinaia Apollonia, di sicuro una strega, a spaventarlo più di tutto. Finché un giorno... Il volume è qui presentato in una nuova edizione. Età di lettura: da 6 anni. FU STELLA di Matteo Corradini Nel progetto di sterminio attuato dalla Germania nazista e dai suoi alleati tra il 1935 e il 1945, molti ebrei vennero costretti a cucire sopra i vestiti una stella a sei punte di stoffa gialla. Milioni di stelle hanno seguito il destino dei loro proprietari e spesso sono state le uniche testimoni di ciò che oggi chiamiamo Shoah. La stella, dunque, diviene voce narrante di questo albo di rime e illustrazioni. Pagina dopo pagina, la stella del bambino e della bambina, del rabbino, della violinista, della professoressa, del libraio...
⑯ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Auschwitz. I nazisti e la soluzione finale di Laurence Rees Uno studioso e documentarista rico- struisce in queste pagine l'origine e il funzionamento della più tristemente celebre macchina di morte nazista, Auschwitz, che diventa il punto di partenza per esaminare l'Olocausto in tutte le sue implicazioni. In particolare, Rees si sofferma ad analizzare le motivazioni e la mentalità dei maggiori criminali nazisti, grazie a una serie di preziose interviste rilasciate dai protagonisti, ai resoconti delle SS e ai documenti resi disponibili dagli archivi russi. Il risultato è un saggio che non esita ad affrontare anche questioni «scomode», come la corruzione diffusa tra i prigionieri, la presenza di bordelli, le complici mancanze dei Paesi occupati o l'imbarazzante silenzio degli Alleati, che sapevano dei campi. DEPORTATI ITALIANI NEL LAGER DI MAJDANEK di Antonella Filippi – Lino Ferracin Tra la fine del 1943 e il '44, nella Polonia occupata dalle truppe tedesche, molti deportati italiani - in gran parte militari - furono imprigionati nel lager di Majda- nek, vicino a Lublino; gli autori del libro ne hanno identificati, partendo dai documenti conservati nel Museo del campo, ben 227, a ognuno dei quali hanno dedicato una scheda biografica che ne ricostruisce i percorsi attraverso il sistema concentrazionario nazista. Il libro è corredato dalle riproduzioni di documenti e fotografie.
N. 8 del 25-01-2022 ⑰ ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── “La voce del Gargano” Autobiografia di Salvatore Villani musicista etnomusicologo La voce del Gargano. L'artista e l'etnomusicologo (COD: NOTA CDB 685 Categoria: Nota Tag: La voce del Gargano, NOTA CDB 685, Salvatore Villani, Vecchio Stile). Autobiografia commentata di una poliedrica figura di ricercatore ed esecutore di musica e cultura della propria terra. Salvatore Villani è tutto questo e molto altro. Il CD allegato (Vecchio stile, dal Gargano al Salento) è un originale percorso di riproposta della musica popolare, mai immemore della lezione dei maestri cantori della tradizione, che rende omaggio alla sua terra, ai suoi suoni, alle sue mu- siche, alle sue tarantelle, reinterpretando diciotto brani della tradizione garganica e salentina. SALVATORE VILLANI è organizzatore di cultura, compositore, cantante, direttore d’orchestra, musicologo, etnomusicologo, etnocoreologo e regista. Formatosi come musicista classico e cantante d’opera ha sviluppato alte competenze etnomusicologiche sotto la guida e in collaborazione con Roberto Leydi. Conduce studi sull’espressività tradizionale in Italia e all’estero, soprattutto in Messico dal 1994. A una intensa attività concertistica e convegnistica corrisponde un’importante impegno nella ricerca e nella pubblicazione nell’ambito della cultura e nella musica di tradizione orale. Per Nota ha pubblicato fra l’altro: “La serenata a San Giovanni Rotondo” (1997), “Canti e musiche di Ischitella” (2000), “Canti e suoni di Cagnano Varano” (2001), “I cantori e musici di Carpino” (2012).
⑱ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Roberto De Simone – Immagine Rete italiana di Cultura Popolare «Avverto l’urgenza di sottolineare la proteica conoscenza musicale del Villani, basata su parallela attenzione sia per i documenti storici della scrittura sia per le espressioni da lui acquisite dagli ascolti diretti degli autentici esecutori dei repertori garganici…Egli è stato forgiato dal martello severo di Roberto Leydi, sull’incudine inamovibile di Ernesto De Martino, dalla disciplina scolastica della propria vocalità, varata inizialmente come soprano, poi, nella muta, uscita dal porto con professionisti di canto baracco, e spinta al largo da musicologi ed etnomusicologi che lo han fatto approdare al confronto della espressività vocale della Storia con i leaders del canto etnico della sua natale Rignano…». (dalla premessa di Roberto De Simone) «Salvatore Villani è un’autentico, un cantore originale giovane che ama aggiungere strumenti e modulazioni non canoniche ai pezzi che canta, con amore travolgente. Così forte è l’amore che lui porta al pezzo, che questo ne rivive e diventa così autentico da non subire nessun danno dalle trasformazioni creategli dalle varie armonizzazioni ai pezzi che presenta: sempre elegante e suonate magistralmente». (dalla presentazione di Giovanna Marini) https://www.facebook.com/profile.php?id=100044487828755
N. 8 del 25-01-2022 T ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni Il prossimo 8 febbraio lo spettacolo “La bottega del caffè” sostituirà la seconda replica dello spettacolo “Il nodo” annullato per sopraggiunti ed inderogabili imprevisti del tutto indipendenti dalla volontà degli organizzatori. LA BOTTEGA DEL CAFFÈ di Carlo Goldoni con Michele Placido e con (in o. a.) Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos scene Marta Crisolini Malatesta costumi Stefano Nicolao luci Gigi Saccomandi musiche Antonio Di Pofi movimenti di scena Monica Codena regia Paolo Valerio I biglietti e gli abbonamenti già acquistati saranno validi per la nuova data. È inoltre possibile richiedere il rimborso entro il 31 gennaio.
⑳ N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Punti di Luce. Essere una donna nella Shoah Le iniziative per il Giorno della Memoria Giovedì 27 gennaio 2022, la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia celebrerà il Giorno della Memoria con due eventi che si terrano presso la sede di via Arpi 152. A partire dalle ore 18:00, in sala “Rosa del Vento”, si terrà un concerto di musica concentrazionaria a cura della Fondazione Musicalia e, a seguire, il presidente e il consigliere d’amministra- zione della Fondazione, Aldo Ligu- stro e Gianfranco Piemontese, inaugu- reranno la mostra “Punti di Luce. Essere una donna nella Shoah”, che resterà in allestimento fino al prossimo 12 febbraio 2022. “Da tre anni a questa parte – ha dichiarato il presidente Aldo Ligustro – la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia partecipa alle celebrazioni per il Giorno della Memoria con una serie di iniziative culturali proprie, intendendo così co- gliere l’auspicio espresso dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000 (che ha istituito tale ricorrenza per il 27 gennaio, data della liberazione di Auschwitz) di conservare nel futuro dell’Italia, “attraverso momenti comuni di narrazione dei fatti”, “la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere”. Per il 27 gennaio di quest’anno, abbiamo affidato il compito
N. 8 del 25-01-2022 V ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── di ricordare il significato raccapricciante della parola Olocausto sia alla musica che alle arti visive”. La mostra, curata da Gianfranco Piemontese, è una fusione di due esposizioni: una foto-documentaria realizzata dallo Yad Vashem (l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme ) e presentata dall’Associazione Figli della Shoah (attività finanziata grazie al contributo 8 per 1000 2017 dell’UCEI Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), che fornisce, attraverso 30 pannelli, uno spaccato di quello che le donne hanno vissuto e subito nei lager nazifascisti d’Europa, e una collettiva d’arte contemporanea tutta al femminile, legata al territorio, realizzata coinvolgendo, attraverso una call, sette artiste operanti a Foggia o provenienti dalla nostra città. “A proposito di Arti visive e Olocausto, non è stata casuale la scelta di invitare sette artiste ad intervenire su un tema come quello dell’essere donna nella Shoah – ha sottolineato il curatore,
W N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Gianfranco Piemontese -. Le opere di Monica Carbosiero, Daniela D’Elia, Maddalena Gatta, Viola Gesmundo, Rosanna Giampaolo, Daria Kir- pach e Daniela Tzevtkova rappre- sentano l’origine del mondo ed allo stesso tempo urlano con la voce dei segni, del colore e della materia, un grido di raccolta alla visione, alla riflessione ed alla memoria, da non perdere e ancor più da condividere. Attraverso i singoli lavori, questa collettiva si incardina in un ordito che li fa divenire trama di un’unica opera d’arte. Potenza dell’essere donna ma anche del senso di armonia dell’es- pressione artistica che riesce, anche su un argomento così duro, a far emerge- re e prevalere il senso della bellezza”. Durante l’inaugrazione della mostra, è prevista un’incursione dell’attrice Rosanna Giampaolo del Teatro del Pollaio, che rievocherà la vicenda di Mireil- le Knoll, donna di origine ebraica che da bambina riuscì a salvarsi dal Rafle du Vélodrome d’Hiver (il rastrellamento del Velodromo d’inverno) nel 1942, per morire a Parigi nel 2018 per mano di un vicino antisemita. Un omaggio alla vita che continua, al posto che di diritto avrebbe occupato ancora questa donna, simbolo dell’importanza della memoria e del perché a distanza di 80 anni, essere donna, ebrea, sia ancora messo in discussione e pericolo. La mostra sarà visitabile fino a sabato 12 febbraio 2022, tutti i giorni esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ingresso contingentato con green pass rafforzato e mascherina FFP2. https://www.fondazionemontiunitifoggia.it/?work=essere-una-donna-nella-shoah
N. 8 del 25-01-2022 X ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── ó Siamo al Capitolo ventidueesimo de “Le avventure di Pinocchio”, pubblicato nel 1883 da Carlo Collodi. Continuiamo ad occuparci delle “regole empiriche”, cioè basate sulla osservazione della lingua, che riguardano la vocale o con accento acuto ó]. La vocale o con accento acuto [ó] La vocale o deve essere pronunciata chiusa [ó] nei seguenti casi: 15. In alcuni vocaboli sdruccioli Es: amarógnolo, bómbola, dódici, ricóvero, róndine, sgómbero, tómbola, tórbido, tórtora. 16. In tutte le terminazioni in ...óncio, ...óncia Es: bróncio, cóncia, malcóncio, óncia, scóncio 17. Nei monosillabi che terminano in consonante Es: cón, nón Eccezioni: dòn (fiume Dòn, il din-dòn delle campane, Dòn Mario) 18. Nei monosillabi che terminano in consonante Es: cón, nón Eccezioni: dòn (fiume Dòn, il din-dòn delle campane, Dòn Mario) 19. Nelle terminazioni in ...ócco, ...ócca a) Compósti del sostantivo bócca: abbócco, ʃbócco, bócca b) Compósti del v. toccare: tócco, ritócco, rintócco
Y N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Accentazione ortoèpica a cura di Tonio Sereno XXII. Pinòcchio scuòpre i ladri e, in ricompènsa di èssere stato fedéle, vien pósto in libertà. Ed èra già più di due óre che dormiva saporitaménte; quando vèrso la meʒʒanòtte fu ʃvegliato da un biʃbiglio e da un pissi-pissi di vocine strane, che gli parve di sentire néll’aia. Méssa fuòri la punta dél naso dalla buca dél casòtto, vide riunite a consiglio quattro bestiuòle di pelame scuro, che parévano gatti. Ma nón èrano gatti: èrano faine, animalétti carnivori, ghiottissimi specialménte di uòva e di pollastrine gióvani. Una di quéste faine, staccandosi dalle sue compagne, andò alla buca dél casòtto e disse sottovóce: – Buòna séra, Melampo. – Io nón mi chiamo Melampo, – rispóse il burattino. – O dunque chi sèi? – Io sóno Pinòcchio. – E che còsa fai costì? – Faccio il cane di guardia. – O Melampo dov’è? dov’è il vècchio cane, che stava in quésto casòtto? – È mòrto quésta mattina. – Mòrto? Pòvera béstia! Èra tanto buòno!... Ma giudicandoti alla fiʃonomia, anche te mi sémbri un cane di garbo. – Domando scuʃa, io nón sóno un cane!... – O chi sèi? – Io sóno un burattino. – E fai da cane di guardia? – Purtròppo: pér mia punizióne!... – Ebbène, io ti propóngo gli stéssi patti, che avévo cól defunto Melampo: e sarai contènto. – E quésti patti sarèbbero? – Nói verrémo una vòlta la settimana, cóme pér il passato, a viʃitare di nòtte
N. 8 del 25-01-2022 Z ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── quésto pollaio, e porterémo via òtto galline. Di quéste galline, sètte le mangerémo nói, e una la darémo a te, a condizióne, s’intende bène, che tu faccia finta di dormire e nón ti vènga mai l’èstro di abbaiare e di ʃvegliare il contadino. – E Melampo facéva pròprio così? – domandò Pinòcchio. – Facéva così, e fra nói e lui siamo andati sèmpre d’accòrdo. Dòrmi dunque tranquillaménte, e stai sicuro che prima di partire di qui, ti lascerémo sul casòtto una gallina bell’e pelata, pér la colazióne di domani. Ci siamo intési bène? – Anche tròppo bène!... – rispóse Pinòcchio: e tentennò il capo in un cèrto mòdo minaccióso, cóme se avésse voluto dire: «Fra pòco ci riparlerémo!». Quando le quattro faine si credèttero sicure dél fatto lóro, andarono difilato al pollaio, che rimanéva appunto vicinissimo al casòtto dél cane, e apèrta a furia di dènti e di unghiòli la porticina di légno, che ne chiudéva l’entratina, vi ʃgusciarono déntro, una dópo l’altra. Ma nón èrano ancóra finite d’entrare, che sentirono la porticina richiudersi cón grandissima violènza. Quéllo che l’avéva richiusa èra Pinòcchio; il quale, nón contènto di avérla richiusa, vi posò davanti pér maggior sicurézza una gròssa piètra, a guiʃa di puntèllo. E pòi cominciò ad abbaiare: e, abbaiando pròprio cóme se fósse un cane di guardia, facéva cólla vóce bu-bu-bu-bu. A quell’abbaiata, il contadino saltò dal lètto e, préso il fucile e affacciatosi alla finèstra, domandò: – Che c’è di nuòvo? – Ci sóno i ladri! – rispóse Pinòcchio. – Dóve sóno? – Nél pollaio. – Óra scéndo subito. E infatti, in mén che nón si dice amen, il contadino scése: entrò di córsa nél pollaio e, dópo avére acchiappate e rinchiuse in un sacco le quattro faine, disse lóro cón accènto di véra contentézza: – Alla fine siète cascate nélle mie mani! Potrèi punirvi, ma sì vil nón sóno! Mi contenterò, invéce, di portarvi domani all’òste dél vicino paéʃe, il quale vi spellerà e vi cucinerà a uʃo lèpre dólce e fòrte. È un onóre che nón vi meritate, ma gli uòmini generósi cóme me nón badano a quéste piccolézze!... Quindi, avvicinatosi a Pinòcchio, cominciò a fargli mólte carézze, e, fra le altre còse, gli domandò:
8 N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── – Com’hai fatto a scuoprire il complòtto di quéste quattro ladroncèlle? E dire che Melampo, il mio fido Melampo, nón s’èra mai accòrto di nulla... Il burattino, allóra, avrèbbe potuto raccontare quél che sapéva: avrèbbe potuto, cioè, raccontare i patti vergognósi che passavano fra il cane e le faine: ma ricordatosi che il cane èra mòrto, pensò subito déntro di sé: – A che sèrve accuʃare i mòrti?... I mòrti són mòrti, e la migliór còsa che si pòssa fare è quélla di lasciarli in pace!... – All’arrivo délle faine sull’aia, èri ʃvéglio o dormivi? – continuò a chièdergli il contadino. – Dormivo, – rispóse Pinòcchio, – ma le faine mi hanno ʃvegliato cói lóro chiacchiericci, e una è venuta fin qui al casòtto pér dirmi: «Se prométti di nón abbaiare e di nón ʃvegliare il padróne, nói ti regalerémo una pollastra bell’e pelata!...». Capite, eh? Avére la sfacciataggine di fare a me una simile propósta! Perché biʃógna sapére che io sóno un burattino, che avrò tutti i difètti di quésto móndo: ma nón avrò mai quéllo di star di balla e di règgere il sacco alla gènte diʃonèsta! – Bravo ragazzo! – gridò il contadino, battèndogli sur una spalla. – Cotésti sentiménti ti fanno onóre: e pér provarti la mia grande soddisfazióne, ti lascio libero fin d’óra di tornare a casa. E gli levò il collare da cane.
N. 8 del 25-01-2022 9 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Risorse on-line, in biblioteca e in libreria L’Italia nella poesia dialettale 1700-2000 di Luisa Gorlani "L'avvincente quadro che Luisa Gorlani traccia in questa antologia di poesia dialettale rivela una sostanziale continuità della poesia in idioma pur nei variegati sviluppi tematici e stilistici. Sedici poeti, da nord a sud: Emilio De Marchi, Carlo Porta, Franco Loi, Angelo Canossi, Biagio Marin, Giacomo Noventa, Tonino Guerra, Gioacchino Belli, Cesare Pascarella, Trilussa, Mario Dell'Arco, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Claudio De Cuia, Giovanni Meli, Ignazio Buttitta. La poesia dialettale nel corso di due secoli, dal 1700 alla fine del Novecento, rivela una sostanziale continuità e vivacità di espressione, mostra la zona oscura, la parte in ombra della storia d'Italia stretta tra regionalismi e provincialismi, però di grande vitalità culturale; a differenza della poesia in lingua italiana e proprio grazie alla varietà delle lingue locali, la poesia in dialetto resta fedele allo schema metrico tradizionale imperniato sull'endecasillabo e alle forme ‘chiu- se'. La ricchezza della storia culturale dell'Italia è anche e soprattutto la storia delle sue lingue locali e dei suoi campanili." (Giorgio Lingualgossa) Editore: Progetto Cultura Data di Pubblicazione: 04/2018 https://www.hoepli.it/libro/l-italia-nella-poesia-dialettale-1700-2000/
: N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Oggi leggiamo la prima parte, con le relative note, della poesia dal titolo “N’òr de notte (De vierne)” che il rev. Filippo Bellizzi (1865-1917) pubblicò nel saggio del 1894 “Post fata resurgo!”. Continuiamo, inoltre, ad occuparci delle “Etimologie foggiane”: il termine esaminato oggi è “pipistrello”: spurtagghione [spurtaɡ'ɡjɤnə]. N'ÒR DE NOTTE (DE VIERNE) 1ª parte Ndó!... ndó!... ndó!... Tutte citt' è lu pajese! N'òr de notte: ¹ Sola sole cúm' e n' aneme L'angel' arrèt' 'a porte; Ce passe p’ lu stratone, ⁴ Marij p’ la cáse; Ammantáte bbona bbone, 'U mále ghesce, Na povra ciucrejáre, ⁵ E ‘u bbûone tráse! C' lu senál' ⁶e cche nu sacche Tezzòn ' e ccaravone: ² Menáte sòp' li spalle, Agnùn' agnùn' a ' i cáse lore! Chine chine -funecchîelle, ⁷ Ki váce n-cumpagnije, Lucculanne ⁸ che na voce Tròv' la morte pe la vije! Ca te squarte probbt 'u core! Se sente da luntáne I funecchîelle jaaanche! 'A campáne -sam-Pasquále: I funecchîelle jaaanche! E ssòn' e ssòn' a stese: ³ O cche ffunecchiiîelle! Ndo, ndIo ndo! . .. ndlo, ndo ndo!. Che ffunecchiiîelle! 1) Queste due strofette in corsivo, sono versi che vivono ancora tra gli avanzi d'una letteratura che tramonta, nella bocca (lei popolo. 2) C'è la costumanza nel popolino d'indicare con questa frase che si è rotta ogni relazione d'amicizia con qualcuno. 3) A distesa. 4) Strada larga, Corso. 5) Erbivendola (cicoriara). 6) Grembiale. 7) Finocchio piperaceo. 8) Gridando.
N. 8 del 25-01-2022 ; ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── Pipistrello Spurtagghione [spurtaɡ'ɡjɤnə] Pipistrello (zool.) Dal lat. vespertilio (-onis), der. di vesper «sera»; cfr. le forme antiche vispistrello, vipistrello. Nome delle numerose specie di mammiferi dell'ordine dei chirotteri, volatili, di abitudini crepuscolari e notturne.¹ spurtagghione [spurtaɡ'ɡjɤnə] sm. Pipistrello. || VF spurtaglione (1841) || BF spurtagghione (1894). | FB spurtagghijòne. || RF [spurtaĝĝọ̈ne̯]. || Etimol. Dal lat. vespertīliō (-ōnis), der. di vesper «vespero, sera». spurtagghià [spurtaɡ'ɡja] v. Guardare attentamente, ficcanasare, Indagare. || cfr. scurchigghià [skurkiɡ'ɡja], scanagghià [skanaɡ'ɡja] || RM spurtagghjà. ² “Voi dovete aver presenti più leggi fonologiche, perchè in « vespertilius » (pipistrello) troviate l’etimologia di « spurtagghione ». C’è in primo luogo l’aferesi d’una intera sillaba, poi l’accrescitivo dispregiativo, indi la corruzione dell’e di sper in u e dell’ ilius in igghie, e finalmente il cambio dell’i in a avvenuto per un idiotismo fonico locale, per cui la vocale della sillaba protonica o antiprotonica alcune volte diventa un’ a atona, come in «saciardote», «matarazze», «manzegnore», ecc.” ³. “La carta linguistica relativa al “pipistrello” non sempre presenta isoglosse continue o di facile esplicazione.” “Ciononostante non è difficile evidenziare dei tipi predominanti nelle diverse parti della Penisola. Il tipo “pipistrello” continua il nominativo latino dalle regioni nord-orientali del Paese (babastrejo, barbastèjo, barbastèl, pipistreo), all’Emilia Romagna (baibasträl, palpastrèl, parpastrèl, pipistrèl), dalla Toscana (pipistrello) al Lazio (pipistréglio) alla Sardegna (pibiristéddhu, pistéddhu), dall’Abruzzo (skarpinghə, spərəpìngugliə) e Molise (soprəppinghə) al Gargano (spruwignə, skrupìngələ, sprəpéngələ, sprəpingə); mentre l’accusativo latino si riscontra in Capitanata (spurtagghiónə), Terra di Bari (spərdəgghiàunə) e Campania (spartugliónə, spertekagliónə, špurtigliónə). ⁴” 1. https://www.treccani.it/vocabolario/pipistrello/ 2. Antonio Sereno – Dizionario comparato del dialetto foggiano – Ediz. 2021 online 3. Filippo Bellizzi - « Post fata resurgo ! », Tipolitografia Pascarelli, Foggia 1894. 4. https://fgranatiero.wordpress.com/2011/11/22/il-pipistrello-nei-dialetti-ditalia-2/
< N. 8 del 25-01-2022 ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── C chianette [kja'nɛttə] sf. Ceffone, Maccheroni fatti in casa. || BA chianette. chianghe ['kjanɡə] sf. Macelleria, Pietra. || LR Soltande mènza chianghe quase appèse [sol'tandə 'mɛnʣa 'kjanɡə 'kwɜsə ap'pɘsə] N.d.R. Soltanto metà mensola di balcone quasi appesa. || VF chianca (1841) || LR chianghe. || BA chianche. || RF chianghe [ĉaṇke̬ ̯]. chianghette [kjan'ɡɛttə] sf. Lastra di pietra vulcanica per pavimentare le strade, Basola. || VC chianchetta (1929). || FB chijanghètte. || LA chianghètte. || BA chianchette. || RF chianghètte [ĉaṇkę̬ tte̯]. chianghire [kjan'ɡirə] sm. Macellaio. || meno com. macellaje [maʧəl'lɜjə]. || VF chianchiero (1841) || FB chijanghire. || BA chianchiere. || LA chianghîre. || TF chianghìre. chianille [kja'nillə] sm. Pianella, Calzatura da casa a suola piatta. || CS ’u chijanìlle spezzáte [u kja'nillə spət'ʦɜtə] N.d.R. La pianella spezzata. || CS chijanìlle. || BA chianielle. || RF chianille [ĉanílle̯]. chianuzze [kja'nʊtʦə] sm. Pialla. || FB chijanuzze. || BA chianuozze. || AO chjanùzze. chiapparine [kjappa'rɪnə] sm. Cappero. || RM chijapparìne. chiappe ['kjappə] sm. Cappio, Capestro. || sf. Chiappa, Natica. || FB chijappe. || BA chiappe. chiappere ['kjappərə] sm. Cappero. || BA chiappere. chiappine [kjap'pɪnə] sm. Cappio. || AO chjappìne. chiarfe ['kjarfə] sm. Muco nasale, Moccio. || FB chijarfe. || BA chiarfe. || AO chjàrfe. chiarfuse [kjar'fʉsə] agg. e sm. Moccioso. || Anche chiarfusille [kjarfu'sillə]. || FB chijarfuse. || BA chiarfuse. || AO chjarfùse. chiarfusille [kjarfu'sillə] agg. e sm. Moccioso, Ragazzino con il moccio al naso. || dim. di chiarfuse [kjar'fʉsə] || TF chijarfusìlle. || BA chiarfusielle. chiarì [kja'rɪ] v. Chiarire, Mettere in chiaro. || CL Pasqualì! quà ce hamma chiarì! [paskwa'lɪ! k'kwa ʧ-amma kja'rɪ] N.d.R. Pasqualino! qui dobbiamo mettere le cose in chiaro! || CL chiarì.
N. 8 del 25-01-2022 = ──-Periodico di attualità culturali , politica, storia, arte, dialettologia e tradizioni popolari ─── chiatte ['kjattə] agg. Grassone. || AO chjàtte. chiattille [kjat'tillə] 1. sm. pl. Piattole. || 2. agg. Persona grassoccia. || BA chiattille. chiave ['kjɜvə] sf. Chiave. || FB chijàve. || AO chjàve. chiavecarije [kjavəka'rɪjə] sf. Comportamento spregevole, da chiavica. || AO chjavecarìje. chiaveche ['kjavəkə] sf. Chiavica. || RM chijàvecke. chiavuzzelle [kjavut'ʦɛllə] sf. Piccola chiave. || RM chijavuzzèlle. chiazze ['kjatʦə] sf. Piazza. || ZO chiazz (1864) || BA chiazze. || FB chijazze. || AO chjàzze. chiazzere [kjat'ʦɘrə] agg. Pettegola. || RM chijazzère. chiazzette [kjat'ʦɛttə] sf. Piazzetta, Mercato coperto nei pressi di Via Arpi. || SA Migghiereme è jute a’ chiazzette. [miɡ'ɡjɛrəmə ɛ 'jʉtə a kjat'ʦɛttə] Mia moglie è andata alla piazzetta -mercato-. || FB chijazzétte. || LA chiazzètte. || BA chiazzette. || RA chiazzett’. chiazzire [kjat'ʦirə] sm. Erbivendolo. || BA chiazziere. chieche ['kjɘkə] sf. Piega. || BA chieche. chiena ['kjɘna] agg. f. Piena. || Anche chiene ['kjɘnə] || al m. chjine ['kjinə] || TF chiène. chiene ['kjɘnə] agg. f. Piena. || Anche chiena ['kjɘna] || SA Tenghe i sacche chiene. ['tɛnɡə i 'sakkə 'kjɘnə] Ho le tasche piene. || al m. chjine. || BA chiene. chine ['kɪnə] 1. pp. e agg. Chino, Chinato, Curvo. || 2. sm. Chilo. || BF kine (1894). || LCG chine (1897). chiove ['kjɤvə] v. Piovere. || SA S’è mise a chiove! [s-ɛ m'mɪsə a k'kjɤvə] Si è messo a piovere. BA chiove. || AO chjòve. chipucchie [kipuk'kjə] sm. Nocciolo di albicocca utilizzato dai ragazzi per un gioco di strada. || Anche capucchie [ka'pukkjə] || LA chipucchjie e castellète [ki'pukkjə ɛ kastəl'lɛttə] gioco con i noccioli. || LA castellète [kastəl'lɛttə] più noccioli. || EG Chipucchie e sottachipucchie recorde angore [kɪ'pukkjə ɛ ssottaki'pukkjə rə'kɔrdə an'ɡɤrə] N.d.R. Capo e sottocapo ricordo ancora. || LA chipucchie. chissà [kɪs'sa] avv. Chissà. || Anche chissacce [kis'satʧə]. || SG chissà. chissacce [kis'satʧə] avv. Chissà. || Anche chissà [kɪs'sa]. || BA chissacce. chiù ['kjʊ] avv. Più. || Anche cchiù [k'kjʊ], dicchiù [dik'kjʊ] || SA Fatte chiù là! ['fattə k'kjʊ lla] Spostati! lett. Fatti più là. || GG chijû / chijù / chiù (1834) || NM chjù. || GF cchjù. || EG ‘cchiú. || MP cchijù. || FP cchiù. http://ildialettodifoggia.altervista.org/antonio-sereno.html
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