Impianti termici (LA GUIDA COMPLETA) - Informazioni sulla corretta conduzione e manutenzione degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione ...
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Impianti termici (L A G U I D A C O M P L E TA) Informazioni sulla corretta conduzione e manutenzione degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione estiva per rispettare l'ambiente, risparmiare denaro e non sprecare energia
Introduzione - Gli impianti di climatizzazione, siano quarto delle famiglie piemontesi utilizza essi destinati al riscaldamento o al le biomasse per il riscaldamento, con raffrescamento degli ambienti, sono un consumo medio annuo per famiglia uno dei componenti principali delle di poco inferiore alle 4 tonnellate di nostre abitazioni e rappresentano biomassa (Fonte http://dati.istat.it). spesso la principale voce di spesa nella Dal punto di vista ambientale è quindi gestione ordinaria degli immobili. In evidente la rilevanza che una corretta Piemonte risultano attualmente censiti gestione degli impianti termici può avere quasi 900.000 impianti termici che ai fini del raggiungimento degli obiettivi assorbono, complessivamente, circa di risparmio energetico complessivo nel un terzo dell’energia annua consumata settore civile e del rispetto dei vincoli nella regione e sono responsabili di sempre più stringenti fissati dall’Unione quasi il 9% delle emissioni totali di ossidi Europea, in particolare per quanto di azoto (NOx) e di oltre il 50% delle riguarda l’utilizzo delle biomasse e la emissioni di polveri sottili (PM10) stimate riduzione degli inquinanti sopra citati. a livello regionale. La quasi totalità delle Non bisogna inoltre dimenticare che emissioni di PM10 da riscaldamento sono un impianto ben tenuto è più sicuro e imputabili agli impianti alimentati da consente di ottenere sensibili risparmi in biomassa legnosa (legna, pellet, ecc) e, bolletta. in misura minore, agli impianti a gasolio Con questa guida si intende fornire un ed olio combustibile, questi ultimi in fase quadro sintetico, ma per quanto possibile di progressiva dismissione. Quasi un completo, dei principali obblighi e delle 2 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
responsabilità in capo ai responsabili dalla Pubblica Amministrazione. degli impianti. La guida è destinata a Un’ulteriore sintesi di quanto occorre tutti coloro che possiedono un impianto sapere in materia è fornita, tramite termico individuale, agli occupanti l’elencazione di 10 semplici regole da degli alloggi in affitto (sui quali ricade ricordare, nell’opuscolo informativo l’onere della manutenzione ordinaria disponibile ai link http://www. e della “prova fumi” periodica) e a cittametropolitana.torino.it/cms/ tutti coloro che risiedono in abitazioni ambiente/risorse-energetiche/impianti- riscaldate con impianti centralizzati o termici e https://www.provincia.asti.gov. teleriscaldati. Questi soggetti potranno it/it/page/impianti-termici. trovare nelle pagine seguenti importanti Per maggiori informazioni ed informazioni sulla temperatura massima approfondimenti consultare il sito internet e minima che è possibile tenere in casa, della Città Metropolitana di Torino e su come e quando far controllare il della Provincia di Asti. proprio impianto, sui limiti consentiti per le emissioni inquinanti e sui valori minimi di efficienza energetica delle caldaie, sulla corretta modalità di ripartizione delle spese per riscaldamento nel caso di impianti centralizzati condominiali, sulla documentazione che occorre conservare e sui controlli che vengono effettuati INTRODUZIONE 3
Indice generale - SCHEDA 1 | Generalità 8 1.1 Impianti termici di riscaldamento e climatizzazione estiva 8 1.1.1 - Che cosa s’intende per impianto termico 8 1.1.2 - Le cucine a legna (es. putagè) 9 1.1.3 - Come si classifica un impianto termico 9 1.1.4 - Impianto di climatizzazione estiva 9 1.1.5 - Impianto di teleriscaldamento 10 1.1.6 - Impianto promiscuo 10 1.2 CIT – Catasto Impianti Termici 10 SCHEDA 2 | Responsabilità e buone pratiche 11 2.1 Soggetti Responsabili 11 2.2 Buone Pratiche 12 SCHEDA 3 | Installazione e modifica degli impianti termici 14 3.1 Installazione 14 3.1.1 - A chi rivolgersi 14 3.1.2 - Compiti della Ditta d’installazione 14 3.1.3 - Libretto di impianto 15 4 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
3.1.4 - Che tipo di caldaia posso installare 15 3.1.5 - Scarico “a parete” 15 3.1.6 - Requisiti essenziali per la sicurezza nostra e degli altri 16 3.1.7 - La marchiatura delle apparecchiature 18 3.2 Modifica dell’impianto termico 18 3.2.1 - Ristrutturazione impianto termico 18 3.2.2 - Sostituzione del generatore di calore 19 3.2.3 - Cosa devo fare per sostituire una caldaia 19 3.2.4 - Distacco dall’impianto centralizzato 20 SCHEDA 4 | Impianti a biomassa 21 4.1 Gli obblighi per gli impianti a biomassa legnosa 21 4.1.1 - Documentazione necessaria all’installazione 22 4.1.2 - Installazione e manutenzione 22 4.1.3 - La pulizia della caldaia può essere fatta dal proprietario? 23 SCHEDA 5 | Esercizio degli impianti termici 24 5.1 Periodo di esercizio degli impianti 24 5.2 La temperatura massima degli ambienti 25 INDICE GENERALE 5
Indice generale - 5.3 Termoregolazione e contabilizzazione del calore 25 5.4 Suddivisione delle spese di riscaldamento 26 5.5 Deroga all’obbligo di installazione della termoregolazione 27 e contabilizzazione SCHEDA 6 | Controllo e manutenzione degli impianti termici 28 6.1 Rapporto di Efficienza Energetica (REE) 28 6.2 Controlli da effettuare sugli impianti termici 29 6.2.1 - Manutenzione dell’impianto termico 29 6.2.2 - Controllo dell’efficienza energetica 30 6.3 Rendimento energetico minimo che deve garantire la caldaia 31 6.4 Se il rendimento del generatore è inferiore ai limiti di legge 33 6.5 Quali sono i limiti di emissione degli ossidi di azoto (NOX)? 34 6.6 Se le emissioni di ossidi di azoto sono superiori ai limiti di legge 34 SCHEDA 7 | I controlli della pubblica amministrazione 35 7.1 Autorità competenti 35 7.1.1 - Il Comune 35 6 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
7.1.2 - La Città metropolitana e le Province 35 7.1.3 - L’ARPA 35 7.2 Accertamenti e Ispezioni 36 7.3 Sanzioni 36 7.3.1 - Senzioni per il responsabile dell'impianto 37 7.3.2 - Sanzioni per l'impresa di installazione o di manutenzione o terzo 38 responsabile 7.3.3 - Sanzioni previste nei confronti dell’impresa di installazione e 39 manutenzione e terzo responsabile 7.3.4 - Tempi di adeguamento 39 SCHEDA 8 | Normativa di riferimento 40 INDICE GENERALE 7
SCHEDA 1 Generalità - termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se 1.1 fissi, sono tuttavia assimilati agli impian- ti termici quando la somma delle potenze Impianti termici nominali del focolare degli apparecchi al di riscaldamento servizio della singola unità immobiliare è e climatizzazione estiva maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati impianti termici i si- stemi dedicati esclusivamente alla produ- 1.1.1 - Che cosa s’intende zione di acqua calda sanitaria al servizio per impianto termico di singole unità immobiliari ad uso residen- ziale ed assimilate, nonché gli apparecchi Si definisce “impianto termico” un im- mobili per il riscaldamento o il raffresca- pianto tecnologico destinato ai servizi di mento, ossia non installati in modo fisso climatizzazione invernale o estiva degli alle pareti o al soffitto. ambienti, con o senza produzione di ac- qua calda sanitaria, indipendentemente Collegandosi al seguente indirizzo internet dal vettore energetico utilizzato, com- del Comitato Termotecnico Italiano è pos- prendente eventuali sistemi di produzione, sibile reperire ulteriori informazioni sulla distribuzione ed utilizzazione del calore definizione di impianto termico ed alcuni nonché gli organi di regolarizzazione e esempi applicativi: http://www.cti2000. controllo. Sono compresi negli impianti it/index .php?controller =faq&action= - termici gli impianti individuali di riscal- show&id=5#blk-domanda-11. damento. Non sono considerati impianti 8 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
1.1.2 - Le cucine a legna (civile abitazione o altro), alla tipologia di (es. putagè) climatizzazione fornita (estiva/invernale) o al numero di utenze servite. In quest’ul- Gli apparecchi di cottura, quale che sia il timo caso si parla convenzionalmente di: combustibile da esse impiegato, non rien- trano nella definizione di impianto termi- • impianti individuali: singola utenza co; l'energia termica prodotta è finalizza- (di norma con potenza < 35 kW) ta alla cottura dei cibi, e il calore che tali • impianti centralizzati (in genere con- apparecchi cedono all'ambiente, anche dominiali): due o più utenze che ripar- se particolarmente consistente quando tiscono la spesa dell’energia utilizzata. il combustibile è la legna, va considera- to un apporto gratuito. Solo nel caso di termocucine da collegare a un impianto 1.1.4 - Impianto di riscaldamento ad acqua, per le quali il di climatizzazione estiva fabbricante ha esplicitamente progettato tale funzione, indicando la potenza termi- L’impianto di climatizzazione estiva è un ca nominale in targa e nel libretto di uso e impianto termico e segue le stesse rego- manutenzione, si può parlare di “impianto le degli impianti di climatizzazione in- termico”, e il valore della potenza va ri- vernale (DPR 74/2013, art. 7), cioè deve portato nel libretto di impianto, analoga- essere munito di libretto d’impianto e mente a quello di una caldaia o una stufa. deve periodicamente essere sottoposto a operazioni di manutenzione e a pro- ve di efficienza energetica (vedi Sche- 1.1.3 - Come si classifica da 6). Il "rapporto di controllo di effi- un impianto termico cienza energetica" invece deve essere compilato solo per impianti di potenza Un impianto termico può essere classifica- superiore a 12 kW (DPR 74/2013, art. 8). to in base alla potenza (maggiore o minore di 35 kW), alla tipologia di utenza servita SCHEDA 1 | Generalità 9
1.1.5 - Impianto di teleriscaldamento 1.2 CIT – Catasto L’impianto di teleriscaldamento (sottosta- Impianti Termici zione di teleriscaldamento condominiale) segue le regole degli impianti con gene- Il Catasto degli Impianti Termici (CIT) è il ratori tradizionali, in particolare: sistema di censimento obbligatorio degli impianti termici in Regione Piemonte. At- • deve essere compilato il libretto di traverso il CIT i soggetti interessati re- impianto e deve essere inserito sul CIT gistrano le comunicazioni destinate alle (Vd. 1.2); Autorità competenti, specificando i dati • deve effettuare manutenzione e con- tecnici dell’impianto e quelli anagrafici trolli periodici di efficienza; del manutentore incaricato del controllo e • devono essere installati sistemi di ter- del responsabile di impianto. moregolazione e contabilizzazione. Tutte le informazioni relative al CIT ed al suo utilizzo possono essere visionate al se- guente indirizzo: 1.1.6 - Impianto promiscuo w w w. sis temapiemonte.it/cms/privati/ ambiente-e-energia/servizi/810- Sono assimilati agli impianti termici quegli catasto-impiantitermici impianti ad uso promiscuo nei quali la po- tenza utile dedicata alla climatizzazione degli ambienti sia superiore a quella dedi- cata alle esigenze tecnologiche e/o a fini produttivi, comprendenti anche la clima- tizzazione dei locali destinati ad ospitare apparecchi o sostanze che necessitano di temperature controllate. 10 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
SCHEDA 2 Responsabilità e buone pratiche - 2.1 Soggetti Responsabili legato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche. L’esercizio, la conduzione, il controllo, la Il Responsabile dell’impianto può delega- manutenzione dell’impianto termico ed il re la responsabilità ad un “Terzo Respon- rispetto delle disposizioni di legge in ma- sabile” che deve possedere i requisiti pre- teria di efficienza energetica sono affi- visti dal D.M. 37/2008. La delega al terzo dati al responsabile dell’impianto. Il Re- responsabile non è consentita nel caso di sponsabile dell’impianto è: singole unità immobiliari residenziali in cui il generatore o i generatori non siano in- • l’occupante, a qualsiasi titolo, in caso stallati in locale tecnico esclusivamente di singole unità immobiliari residenziali; dedicato. • il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; Attenzione: • l’amministratore, in caso di edifici do- tati di impianti termici centralizzati am- • In nessun caso vi è l’obbligo di nomina- ministrati in condominio; re un “terzo responsabile”. • il proprietario o l’amministratore de- • Il terzo responsabile risponde del SCHEDA 2 | Responsabilità e buone pratiche 11
mancato rispetto delle norme relative tazione. all'impianto termico, in particolare in • Il Terzo Responsabile è tenuto a co- materia di sicurezza e di tutela dell'am- municare all’Autorità competente per i biente. controlli (Città metropolitana o Provin- • In caso di impianti non conformi alle ce) l’assunzione, la revoca o la deca- vigenti disposizioni, la delega NON può denza dell’incarico entro le tempistiche essere rilasciata o mantenuta, salvo definite dal D.P.R. 74/2013 (art. 6). il caso in cui al Terzo Responsabile sia espressamente conferito l’incarico di 2.2 procedere alla loro messa a norma. • L’atto di assunzione di responsabilità Buone Pratiche da parte del terzo, anche come destina- tario delle sanzioni amministrative, deve Come si vedrà nei paragrafi successivi, i essere redatto in forma scritta conte- responsabili degli impianti devono rispet- stualmente all’atto di delega. tare precisi obblighi stabiliti dalla norma- • Per impianti con potenza superiore a tiva. Il mero rispetto di tali adempimenti 350 kW il terzo responsabile deve esse- non garantisce, tuttavia, di ottenere il re in possesso di certificazione UNI EN massimo risparmio dal proprio impianto ISO 9001 relativa all’attività di gestio- termico. Nel seguito si riportano alcuni ne e manutenzione degli impianti ter- semplici consigli, o buone pratiche, che mici, o attestazione rilasciata ai sensi tutti noi possiamo adottare nella gestione del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, nelle quotidiana dei nostri impianti per ridurre i categorie OG 11, impianti tecnologici, consumi ed aumentare il risparmio. oppure OS 28 (impianti tecnici di con- dizionamento). • Non scaldiamo troppo la casa: Rego- • Per la conduzione di impianti di po- lare la temperatura ambiente è molto tenza superiore a 232 kW il Terzo Re- importante: l’ENEA (Agenzia nazionale sponsabile deve disporre di personale in per le nuove tecnologie, l'energia e lo possesso di apposito patentino di abili- sviluppo economico sostenibile) stima 12 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
che per ogni grado centigrado (°C) in ore notturne. più i consumi aumentano dal 5 al 10%. • Non lasciamo le finestre aperte a lun- In inverno è bene non superare i 19 °C di go per cambiare l’aria bastano pochi giorno e i 16 °C di notte, mentre in esta- minuti. te sarebbe opportuno non andare oltre i • Non collochiamo tende o mobili da- 5 gradi di differenza tra la temperatura vanti ai termosifoni e non usiamo i ra- esterna e quella interna. In alcuni casi diatori per asciugare la biancheria. è sufficiente attivare la sola funzione • Impariamo a sfruttare gli apporti gra- “deumidificazione”. tuiti di energia (sole attraverso le fine- • Regoliamo il termostato dello scalda- stre, elettrodomestici in funzione, ecc.), bagno su 40°C in estate e 48°C in in- abbassando la temperatura dei termo- verno. sifoni o usando le valvole termostatiche, • Installiamo pannelli riflettenti tra le quali permettono di ottenere fino al muro e radiatore (sono economici e si 20% di risparmio energetico. possono facilmente trovare nei negozi di “fai da te”). • Valutiamo la convenienza di realizza- re interventi più importanti di isolamen- to dell’immobile o di efficientamento dell’impianto: nell’attestato di presta- zione energetica dell’immobile (se di- sponibile) o nel rapporto di controllo rilasciato dal manutentore in occasio- ne dei controlli periodici dell’impianto sono indicati alcuni possibili interventi che potrebbero essere realizzati per migliorare la prestazione energetica dell’edificio o dell’impianto impianto. • Chiudiamo persiane e tapparelle nelle SCHEDA 2 | Responsabilità e buone pratiche 13
SCHEDA 3 Installazione e modifica degli impianti termici - 3.1 Installazione 3.1.1 - A chi rivolgersi • Rilasciare la Dichiarazione di Confor- Per ottemperare a quanto previsto dalle mità (DM 37/2008) disposizioni in materia di impianti termici • Compilare on-line il Libretto di clima- e non incorrere in eventuali sanzioni am- tizzazione ministrative è indispensabile che il respon- • Compilare e rilasciare il primo Rap- sabile dell’impianto si rivolga sempre ad porto di controllo di efficienza energe- imprese abilitate ai sensi del DM 37/2008. tica (vd scheda n. 6) • Eseguire l’analisi di combustione (rif. art. 8 D.P.R. 74/13 ) 3.1.2 - Compiti della Ditta • Nel caso di nuova installazione l’in- d’installazione stallatore compila il libretto di clima- tizzazione e provvede alla sua trasmis- La ditta installatrice all’atto dell’installa- sione telematica sul Catasto Impianti zione dell’impianto deve: Termici entro i 60 gg. successivi. 14 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
3.1.4 - Che tipo di caldaia posso 3.1.3 - Libretto di installare climatizzazione (Libretto d'impianto Oggi in Regione Piemonte è unicamente possibile installare caldaie che garanti- Il libretto di climatizzazione è la carta d’i- scano in esercizio le prestazioni energe- dentità dell’impianto. Su di esso, in appo- tiche indicate al paragrafo 6.3 e quelle site schede, devono essere indicati tutti gli emissive indicate al paragrafo 6.5. L’unica apparecchi che costituiscono l’impianto deroga possibile al valore di rendimento termico a servizio dell’immobile e tutti gli energetico previsto è in caso di sostitu- interventi di controllo eseguiti. Negli alle- zione di generatori che scaricano i fumi in gati al libretto di climatizzazione si ripor- canne fumarie collettive ramificate (UNI tano i dati rilevati nel corso dei controlli di 10640) o collettive (UNI 10641) perché efficienza energetica e quelli relativi agli prevalgono le esigenze di sicurezza, op- interventi di manutenzione. Il libretto è ca- pure quando la caldaia è di integrazione ratterizzato da un numero identificativo, e riserva a servizio di reti di teleriscalda- definito codice impianto, ed è registrato mento (DEVONO COMUNQUE ESSERE RI- in formato elettronico sul CIT. SPETTATI I LIMITI DI NOX). La compilazione elettronica sul CIT del li- bretto è obbligatoria: 3.1.5 - Scarico “a parete” • per i nuovi impianti: all’atto della pri- ma messa in servizio dell’impianto (com- I condotti per lo scarico dei prodotti della prensiva dei risultati della prima verifi- combustione, derivanti da qualsiasi tipolo- ca), a cura dell’impresa installatrice; gia di generatore di calore, devono essere • per gli impianti esistenti: a cura realizzati in modo tale da avere lo sbocco dell’impresa di manutenzione in occa- sopra il tetto dell’edificio e superare qual- sione dei controlli periodici di efficien- siasi ostacolo o struttura distante meno di za energetica e di manutenzione. dieci metri. Nel caso di impianti termici SCHEDA 3 | Installazione e modifica degli impianti termici 15
di potenza inferiore a 35 kW è possibile una pompa di calore. derogare all’obbligo di scarico a tetto dei prodotti della combustione nei casi pre- Per accedere alle deroghe è, tuttavia, ob- visti dall’articolo 5, comma 9 del D.P.R. bligatorio installare generatori di calore 412/1993 e s.m.i., che possono essere così ad alto rendimento e basse emissioni in- sintetizzati: quinanti, nonché rispettare le norme tec- niche per il posizionamento a parete dei • si procede alla sostituzione di genera- terminali di scarico dei fumi. Per ulteriori tori di calore esistenti collegati a can- dettagli si rimanda a quanto previsto dal na fumaria collettiva ramificata (UNI D.P.R. 412/1993 e s.m.i. ed alle indicazioni 10640) o originariamente dotati di sca- del proprio installatore o manutentore di rico a parete; fiducia. • la realizzazione dello scarico oltre il colmo del tetto non è fattibile dal punto di vista tecnico o risulta incompatibile 3.1.6 - Requisiti essenziali con norme di tutela storico/artistico/ per la sicurezza nostra paesaggistica degli edifici; e degli altri • si procede alla ristrutturazione di im- pianti termici individuali siti in stabili • Ventilazione (1) - I locali dove sono in- plurifamiliari che non dispongono di ca- stallati apparecchi di utilizzazione che mini, canne fumarie o sistemi di evacua- prelevano aria comburente dai medesi- zione dei prodotti della combustione mi locali (es. piano cucina, caldaietta con sbocco sopra il tetto dell'edificio, di tipo atmosferico ecc…) devono esse- funzionali e idonei o comunque adegua- re adeguatamente ventilati al fine di far bili alla applicazione di apparecchi a affluire l’aria necessaria per la combu- condensazione; stione. • vengono installati uno o più generato- • Aerazione (2) - E’ definita come il ri- ri ibridi compatti, composti almeno da cambio dell’aria necessaria sia per lo una caldaia a condensazione a gas e da smaltimento dei prodotti della combu- 16 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
stione sia per evitare miscele con un con funzioni aggiuntive ma non sostitu- tenore pericoloso di gas non combusti. tive, alla sicurezza di impiego del gas I locali si intendono “aerati” in presen- combustibile, mediante una funzione di za di “aperture permanenti” o “con- rilevamento e segnalazione ottica/acu- dotti” comunicanti direttamente con stica della presenza di gas nonché, tal- l’ambiente esterno, mentre si intendono volta, di intercettazione del gas stesso. “aerabili” i locali provvisti di finestre o Il loro impiego non esonera comunque porte-finestre apribili e direttamente dal rispetto di tutti i requisiti. comunicanti con l’ambiente esterno. • Evacuazione prodotti della combu- stione (3) - Gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combu- stione all’esterno dei locali di instal- lazione, devono essere raccordati a sistemi di scarico come camini, canne fumarie, ecc., di cui si deve, periodica- 2 3 mente, verificare l’efficienza. • Dispositivi di sorveglianza di fiamma (4) - Tutti gli apparecchi devono essere 6 dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento. • Tenuta degli impianti (5) - Gli impianti 1 di adduzione del gas combustibile de- vono essere a tenuta (non ci devono es- 4 sere perdite di gas). • Rivelatori di gas (6) - Questi disposi- 5 tivi non sono obbligatori. Il loro even- tuale impiego può tuttavia contribuire, SCHEDA 3 | Installazione e modifica degli impianti termici 17
3.1.7 - La marchiatura 3.2.1 - Ristrutturazione delle apparecchiature impianto termico La direttiva comunitaria 2009/142/CE Insieme di opere che comportano la mo- prescrive che gli apparecchi a gas siano difica sostanziale sia dei sistemi di pro- conformi alle prescrizioni della direttiva duzione che di distribuzione ed emissione stessa. La conformità può essere ottenuta del calore; rientrano in questa categoria mediante l’applicazione delle norme euro- anche la trasformazione di un impianto pee “armonizzate”. termico centralizzato in impianti termici individuali nonché la risistemazione im- piantistica nelle singole unità immobiliari, Verificare sempre che o parti di edificio, in caso di installazione sull’apparecchiatura sia di un impianto termico individuale previo presente la marcatura distacco dall'impianto termico centraliz- CE. zato. In Regione Piemonte di norma non è consentita la trasformazione di 3.2 un impianto centralizzato in im- Modifica dell’impianto pianti autonomi (fatta eccezione per i casi previsti nello Stralcio di termico piano del riscaldamento della Re- gione Piemonte da punto 1.4.8 a Ogni modifica all’impianto termico deve punto 1.4.12). essere realizzata da imprese abilitate. In base all’entità di tali modifiche possono essere definite le seguenti tipologie di in- terventi. 18 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
3.2.2 - Sostituzione 3.2.3 - Cosa devo fare del generatore di calore per sostituire una caldaia Sostituzione di un generatore di calore è Rivolgersi sempre ad una impresa abilitata la rimozione di un vecchio generatore e ai sensi del D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 la l'installazione di un altro nuovo, di potenza quale al termine dei lavori DEVE rilasciare termica non superiore del 10% alla poten- al committente la Dichiarazione di Con- za del generatore sostituito, destinato ad formità. Se l’impianto è ad acqua calda e erogare energia termica alle medesime supera la potenza di 35 kW, è necessaria utenze. la pratica di cui al DM 1/12/1975, pratica ex ISPESL (ora INAIL). Inoltre se l’impianto supera la potenza di 116 kW è necessaria una pratica antincendio. CATEGORIA A CATEGORIA B CATEGORIA C Attività a basso rischio Attività a medio Attività a elevato e standardizzate rischio rischio Viene eliminato il parere La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di di conformità sul progetto sicurezza antincendio si dovrà ottenere entro 60 giorni Avvio dell'attività tramite SCIA Controlli con sopralluogo Controlli con sopralluogo a campione (entro 60 giorni) (entro 60 giorni) Rilascio del Certificato Rilascio su richiesta, di copia verbale della visita tecnica di prevenzione incendi SCHEDA 3 | Installazione e modifica degli impianti termici 19
Nel caso di scaldacqua unifamiliare che non centralizzato esistente, per cause di forza è un impianto termico, è sufficiente la dichia- maggiore, non risulta in grado di erogare razione di conformità. Al termine dell’inter- in maniera regolare il servizio. La soluzio- vento l’installatore deve, inoltre, rilasciare un ne progettuale scelta deve essere motivata rapporto di controllo dell’efficienza ener- mediante relazione tecnica, sulla base dei getica del nuovo generatore installato (c.d. risultati di una diagnosi energetica dell’e- “prima accensione”) e aggiornare, entro i dificio e dell’impianto. In ogni caso, devono successivi 60 giorni, i dati presenti sul Cata- essere adottati tutti gli opportuni accorgi- sto regionale degli Impianti Termici. menti al fine di preservare l’integrità dell’im- pianto centralizzato esistente, con partico- 3.2.4 - Distacco dall’impianto lare riferimento al sistema di distribuzione, centralizzato in maniera tale da renderne possibile il suo ripristino e facilitare eventuali futuri allac- Non possono essere realizzati interventi fina- ciamenti alla rete di teleriscaldamento. (rif. lizzati alla trasformazione da impianti termici DGR 29-3386 del 30/05/2016). centralizzati ad impianti con generazione di calore separata per singola unità abitativa. Si ricorda che, ai sensi dell’artico- Non sono soggette a tale prescrizioni: lo 1118, comma 4, del codice civile, il condomino può rinunciare all'uti- • gli edifici con unità abitative inferiori o lizzo dell'impianto centralizzato di uguali a 4; riscaldamento o di condizionamen- • le attività che interessano locali desti- to, se dal suo distacco non derivano nati ad attività commerciali, artigianali, notevoli squilibri di funzionamento o di servizio e assimilabili qualora preveda- aggravi di spesa per gli altri condo- no l’installazione di sistemi di climatizza- mini. In tal caso il rinunziante resta zione basati esclusivamente su pompe di tenuto a concorrere al pagamento calore prive di sistemi di combustione. delle sole spese per la manutenzione Il distacco dall’impianto termico centra- straordinaria dell'impianto e per la lizzato anche di un solo utente/condomi- sua conservazione e messa a norma. no, è ammesso qualora l’impianto termico 20 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
SCHEDA 4 ti nella D.G.R. n. 41-855 del 29 dicembre 2014, è vietato l’utilizzo dei generatori di Impianti calore esistenti alimentati da biomassa le- gnosa aventi prestazioni emissive inferiori a biomassa alle “tre stelle”. Sono esentate dal suddetto divieto di uti- - lizzo le unità immobiliari in cui il generato- re di calore a biomassa di potenza nomi- nale inferiore a 35 kW sia l’unico sistema di riscaldamento presente. 4.1 Dal 1° ottobre 2018 solo pellets di qualità. Gli obblighi In Piemonte, dal 1 ottobre 2018 vige l’obbli- per gli impianti go di utilizzare, nei generatori di calore a a biomassa legnosa pellets di potenza termica nominale infe- riore ai 35 kW, pellets che siano realizza- ti con materiale vegetale prodotto dalla La normativa assimila agli impianti termi- lavorazione esclusivamente meccanica di ci anche le stufe e i caminetti di potenza legno vergine e costituito da cortecce, se- maggiore o uguale a 5 kW. gatura, trucioli, chips, refili e tondelli di le- Dal 01/10/2019 è vietato installare in tut- gno vergine, di sughero vergine, granulati ti i Comuni del territorio regionale gene- e cascami di legno vergine, non contami- ratori di calore alimentati da biomassa nati da inquinanti e sia certificato confor- legnosa con prestazioni emissive inferiori me alla classe A1 della norma UNI EN ISO a “quattro stelle” (Riferimento normativo 17225-2 da parte di un Organismo di cer- DM 186/2017). tificazione accreditato, nonché l’obbligo Dalla stessa data in tutti Comuni appar- di conservazione della documentazione tenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, pertinente da parte dell’utilizzatore. “Pianura” e “Collina” così come individua- SCHEDA 4 | Impianti a biomassa 21
4.1.1 - Documentazione Come specificato all'art. 1 comma 2 del necessaria all’installazione D.M 10/02/2014 e in attesa di una norma UNI dell'analisi di combustione delle bio- • Dichiarazione di Conformità secondo masse, non è necessario effettuare il con- DM 22 gennaio 2008 n. 37 (completa trollo dell'efficienza energetica indicato quindi di progetto, relazione materiali all'art. 8 del DPR in quanto la legna è con- utilizzati, schema impianto e certifica- siderata come fonte rinnovabile. to di riconoscimento dei requisiti tecni- co professionali) per impianti realizzati dopo il 13/03/1990. In mancanza della 4.1.2 - Installazione e “Dichiarazione di Conformità” per gli manutenzione impianti installati fino al 27/03/2008 può essere prodotta, in sostituzione, la La prima regola per il buon funzionamento “Dichiarazione di Rispondenza” sempre dell’apparecchio di riscaldamento dome- secondo DM 22 gennaio 2008 n. 37. stico a biomasse è l’installazione a regola • Libretto di climatizzazione (in Regione d’arte, effettuata da una ditta abilitata ai Piemonte è obbligatoria la compilazio- sensi del D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 che ne elettronica on-line sul Catasto degli rilasci al committente a fine lavori la Di- Impianti Termici). chiarazione di Conformità. • Primo Rapporto di efficienza energe- Il dimensionamento dell’impianto, la ge- tica redatto dalla Ditta che ha esegui- ometria e l’altezza della canna fumaria, to l’installazione dell’impianto (imprese sono elementi fondamentali per il funzio- abilitate ai sensi dell’art. 7 comma 1 namento ottimale. del Decreto Legislativo 19 agosto 2005 In secondo luogo, la manutenzione perio- n. 192 e degli art. 7 - 8 del Decreto del dica regolare sia ordinaria (pulizia della Presidente della Repubblica 16 aprile camera di combustione, rimozione delle 2013 n. 74. ceneri, controllo del tiraggio), che straor- dinaria (pulizia del canale da fumo e della canna fumaria a opera di tecnici qualifi- 22 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
cati), giocano un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dell’impianto e quindi la riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. La frequenza per le opera- zioni di manutenzione periodica è quella indicata nelle istruzioni del fabbricante e dell'installatore. In mancanza la frequen- za è quella della tabella al punto 8.2 della UNI 10683/2012. Le operazioni di manutenzione devono es- sere indicate sui rapporti tecnici che rila- scia il manutentore e devono essere regi- strate sul Libretto di impianto. 4.1.3 - La pulizia della caldaia può essere fatta dal proprietario? Dipende da cosa si intende per “pulizia”. In linea generale bisogna rivolgersi ad un’im- presa abilitata se non per le attività che consentono il normale funzionamento del- la caldaia come ad esempio l’allontana- mento delle ceneri della caldaia a legna. SCHEDA 4 | Impianti a biomassa 23
SCHEDA 5 Esercizio degli impianti termici - 5.1 Periodo di esercizio degli impianti Il periodo di accensione dell’impianto di riscaldamento dipende dalla fascia cli- Al di fuori di tali periodi, gli im- matica in cui ci troviamo. Nei Comuni della pianti termici possono essere atti- fascia pedemontana e di pianura, in zona vati solo in presenza di situazioni climatica E, gli impianti possono essere climatiche che ne giustifichino accesi solo nel periodo 15 ottobre – 15 l’esercizio e comunque, con una aprile e per un massimo di 14 ore giorna- durata giornaliera non superiore liere (salvo nei casi di deroga previsti dal alla metà di quella consentita in DPR 74/2013). In zona F, dove si collocano via ordinaria. i Comuni montani, gli impianti possono es- sere accesi tutto l’anno. 24 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
5.2 5.3 La temperatura massima Termoregolazione degli ambienti e contabilizzazione del calore La temperatura, in caso di riscaldamento di un edificio, non deve superare: Per favorire il contenimento dei consumi energetici attraverso la contabilizzazione • 18 °C + 2 °C di tolleranza per gli edifici in ciascuna unità immobiliare e la suddi- adibiti ad attività industriali, artigianali e visione delle spese in base ai consumi ef- assimilabili; fettivi delle medesime è obbligatoria, nei • 20 °C + 2 °C di tolleranza per tutti gli condomini e negli edifici polifunzionali in- altri edifici. dipendentemente dalla proprietà del fab- bricato e dalla sua destinazione, l'instal- Nel caso di climatizzazione estiva, la tem- lazione dei sistemi di termoregolazione e peratura non deve mai essere minore di contabilizzazione individuale del calore. 26°C - 2°C di tolleranza per tutti gli edi- Il D.Lgs. n. 102/2014 definisce: fici. Fanno eccezione gli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimi- • condominio: edificio con almeno due labili. unità immobiliari, di proprietà in via esclusiva di soggetti che sono anche com- proprietari delle parti comuni; • edificio polifunzionale 1: edificio desti- nato a scopi diversi e occupato da alme- no due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell'energia acquistata. 1 - Secondo la FAQ n. 4 del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) del giugno 2017, un edificio con unica pro- prietà che ha la necessità di ripartire le spese energetiche con più locatari è da considerarsi un edificio polifun- zionale. SCHEDA 5 | Esercizio degli impianti termici 25
Il termine per l’installazione dei sistemi dominio o l'edificio polifunzionale supe- di termoregolazione e contabilizzazione riori al 50 per cento, è possibile suddivi- del calore è scaduto il 30/6/2017. dere l'importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno 5.4 il 70 per cento agli effettivi prelievi vo- lontari di energia termica. In tal caso gli Suddivisione delle spese importi rimanenti possono essere riparti- di riscaldamento ti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze in- Il D.Lgs. 102/2014 prevede che quando i stallate. L’applicazione della norma UNI condomini o gli edifici polifunzionali sono 10200 nella versione vigente è facoltativa alimentati da teleriscaldamento o tele- nei condomini o gli edifici polifunzionali raffreddamento o da sistemi comuni di ove alla data di entrata in vigore del D.L- riscaldamento o raffreddamento, per la gs. 102/2014, come modificato dal D.Lgs. corretta suddivisione delle spese connesse 141/16 (26/07/2016) si sia già provveduto al consumo di calore per il riscaldamento, all'installazione dei dispositivi di termore- il raffreddamento delle unità immobiliari e golazione e contabilizzazione e si sia già delle aree comuni, nonché per l'uso di ac- provveduto alla relativa suddivisione del- qua calda per il fabbisogno domestico, se le spese purché quest’ultima sia coerente prodotta in modo centralizzato, l'importo con il principio di ripartizione in base ai complessivo è suddiviso tra gli utenti fina- consumi (adozione della norma tecnica li, in base alla norma tecnica UNI 10200 UNI 10200:2013, UNI 10200:2015 o suddi- e successive modifiche e aggiornamenti. visione delle spese coerente con quanto Ove tale norma non sia applicabile o lad- previsto dalla stessa lettera d), del comma dove siano comprovate, tramite apposita 5, art. 9 - con una quota di almeno il 70% relazione tecnica asseverata, differenze attribuita agli effettivi prelievi volontari di di fabbisogno termico per metro quadro energia termica – sulla base di una rela- tra le unità immobiliari costituenti il con- zione tecnica asseverata). 26 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
5.5 dotta una ulteriore relazione tecnica di un progettista o un tecnico abilitato con Deroga all’obbligo specifico riferimento alla norma tecnica di installazione UNI EN 15459. La condizione di “inefficienza in termini di della termoregolazione costi” indicata nella legge non può riferirsi e contabilizzazione ad una singola unità immobiliare e quindi esimere eventualmente tale unità dall’in- È possibile derogare alle suddette dispo- stallazione dei dispositivi previsti e dalla sizioni qualora sussista un’impossibilità conseguente suddivisione dei costi secon- tecnica all’installazione di sottocontatori do i consumi individuali. o una inefficienza in termini di costi e una sproporzione rispetto ai risparmi energe- tici potenziali, di cui all’art. 9, comma 5, lettera b) del D.lgs. n.102/2014. Tale im- possibilità o inefficienza deve essere do- cumentata tramite apposita relazione tecnica di un progettista o un tecnico abilitato; la suddetta relazione può fare riferimento alla norma tecnica UNI EN 15459. Qualora poi sussista un impedimento an- che per l’installazione di sistemi di ter- moregolazione e di contabilizzazione del calore da installare in corrispondenza a ciascun corpo scaldante secondo quanto prescritto dall’art. 9 comma 5, lettera c) del D.Lgs. n.102/2014, deve essere pro- SCHEDA 5 | Esercizio degli impianti termici 27
SCHEDA 6 Controllo e manutenzione degli impianti termici - Per garantire la sicurezza, tutti gli appa- La corretta conduzione consente di: recchi devono essere periodicamente 1) mantenere efficiente l’apparec- sottoposti a regolare manutenzione, da chio; parte di un soggetto in possesso dei re- 2) ottenere risparmi significativi sui quisiti tecnico-professionali previsti dal- consumi del combustibile; la legge. Il DPR n.74 del 2013 precisa che 3) contribuire a tener pulito l’am- le operazioni di manutenzione ordinaria biente riducendo le emissioni inqui- della caldaia devono essere eseguite da nanti. ditte abilitate, in conformità alle prescri- zioni e con la periodicità contenuta nelle istruzioni tecniche fornite dalla ditta che ha installato l’impianto. I controlli di effi- 6.1 cienza energetica (prove fumi) si effettua- no con le cadenze minime indicate nella Rapporto di Efficienza tabella di cui al punto 6.2.2. Energetica (REE) Al termine delle operazioni di controllo di efficienza energetica (vedi paragra- fo successivo), l'operatore che effettua il 28 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
controllo provvede a redigere e sottoscri- tecnici abilitati operanti sul mercato, per ga- vere uno specifico Rapporto di controllo rantire nel tempo la sicurezza e la funziona- di efficienza energetica, che deve esse- lità e conservare le prestazioni dell’impianto re caricato sul Catasto regionale degli entro i limiti prescritti. Impianti Termici (CIT) informatizzato. È Le periodicità delle manutenzioni dipende: opportuno dire che copia cartacea con- trofirmata deve essere lasciata al clien- 1. dalle indicazioni dell’installatore te. Sono esentati dalla compilazione del dell’impianto; rapporto di controllo (ma non del libretto) 2. se mancano le indicazioni dell’instal- solo gli impianti termici alimentati esclu- latore, dalle indicazioni dei fabbricanti sivamente da fonti rinnovabili di energia. delle apparecchiature, come contenute nei libretti di uso e manutenzione dell’im- 6.2 pianto; 3. se non ci sono (o non sono rintracciabili) Controlli da effettuare né le indicazioni dell’installatore né quel- sugli impianti termici le del fabbricante, in ultimo dalle norme UNI e CEI riguardanti l’impianto. I controlli possono essere di due tipi: I manutentori devono definire e dichiarare esplicitamente all'utente, in forma scritta e 1. interventi di manutenzione di cui all’art.7 facendo riferimento ai criteri sopra richia- del DPR 74/2013; mati: 2. controlli di efficienza energetica di cui all’art.8 del DPR 74/2013. a) quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l'impianto 6.2.1 - Manutenzione per garantire la sicurezza delle persone dell’impianto termico e delle cose; b) con quale frequenza le operazioni di Con il termine di “manutenzione” si intende cui alla lettera a) vadano effettuate. l’insieme degli interventi necessari, svolti da SCHEDA 6 | Controllo e manutenzione degli impianti termici 29
6.2.2 - Controllo dell’efficienza della temperatura centrale e locale nei energetica locali climatizzati; c) la verifica della presenza e della Il controllo di efficienza energetica riguarda, funzionalità dei sistemi di trattamento in particolare: dell'acqua, dove previsti. a) il sistema di generazione dell’energia; Le periodicità dei controlli di efficienza ener- b) la verifica della presenza e del- getica sono riportate nell’allegato A al DPR la funzionalità dei sistemi di regolazione 74/2013: Potenza Cadenza controlli Rapporto controllo Tipologia Alimentazione termica di efficienza di efficienza impianto (1) [kW] energetica (Anni) energetica (2) Generatori alimentati a combustibile 10
Le potenze riportate in tabella si riferisco- no alla potenza utile nominale comples- 6.3 siva dei generatori che servono lo stesso Rendimento energetico sistema di distribuzione (ad esempio, una minimo che deve caldaia a gas naturale ed una caldaia a legna che riscaldano acqua in uno stesso garantire la caldaia serbatoio). Solo se la somma delle potenze ricade nei Il rendimento di riferimento deve essere valu- campi evidenziati si deve fare, per ciascun tato utilizzando le formule previste nell’Alle- impianto, un controllo di efficienza ener- gato B al D.P.R. 74/2013, per caldaie installa- getica. Per generatori che non condivi- te in data antecedente al 24 febbraio 2007 dono lo stesso sistema di distribuzione (ad e nell’Allegato 5 alla D.G.R. n. 46-11968 del esempio, una caldaia a gas naturale ed 4 agosto 2009, per caldaie installate dal 24 una stufa a legna, del tutto indipendenti), febbraio 2007 in poi. il rapporto va fatto solo per gli apparec- Per valori di Pn maggiori di 400 kW si applica chi che, presi singolarmente, superano le il limite massimo corrispondente a 400 kW. potenze indicate nella terza colonna della All’indirizzo: http://www.sistemapiemonte. tabella. it/cms/privati/ambiente-e-energia/servi- zi/810-catasto-impianti-termici/3173-do- Il controllo di efficienza energetica, inol- cumenti-utili-per-i-manutentori sono dispo- tre, deve essere effettuato: nibili tabelle esemplificative con i valori di a) all'atto della prima messa in esercizio rendimento calcolati per le potenze più co- dell'impianto, a cura dell'installatore; muni. b) nel caso di sostituzione degli apparec- Ad esempio, una caldaia di potenza pari chi del sottosistema di generazione, come a 25 kW, ad acqua, installata dopo il per esempio il generatore di calore; 24/02/2007 dovrà presentare in opera un c) nel caso di interventi che non rientri- rendimento non inferiore a 95,8%. La stes- no tra quelli periodici, ma tali da poter sa caldaia, se di potenza pari o superiore modificare l'efficienza energetica. a 400 kW, dovrà presentare un rendimento SCHEDA 6 | Controllo e manutenzione degli impianti termici 31
Tabella riepilogativa Fluido termovettore Data di installazione Tipo di generatore Rendimento minimo < 29/10/93 Standard 82+2LogPn ≥ 29/10/93 ≤ 31/12/97 Standard 84+2LogPn Standard 84+2LogPn Acqua ≥ 01/01/98 ≤ 07/10/05 Bassa Temperatura 87,5+1,5LogPn Condensazione 91+LogPn ≥ 08/10/05 ≤ 23/02/07 89+2LogPn ≥ 24/02/07 93+2LogPn < 29/10/93 77+2LogPn Aria ≥ 29/10/93 ≤ 23/02/07 80+2LogPn ≥ 24/02/07 90+2LogPn minimo di almeno 98,2 punti percentuali. 10641) non permetta, per ragioni di sicu- Negli interventi che prevedono la sostitu- rezza, l’installazione di generatori di ca- zione di un generatore di calore esisten- lore in grado di garantire le prestazioni te, possono essere accettate deroghe ai energetiche previste. livelli di rendimento sopra indicati nei casi Il valore minimo del rendimento di combu- in cui la necessità di scaricare i fumi di stione, richiesto ai generatori di calore da combustione in canne fumarie collettive installarsi con collegamento a canne fu- ramificate (UNI 10640) o collettive (UNI marie collettive ramificate (UNI 10640), è: 32 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
ŋ = 87+2Log Pn (valore in %) stati rilevati rendimenti di combustione Il valore minimo del rendimento di combu- inferiori ai valori indicati al paragrafo stione dei generatori di calore da installarsi precedente, non riconducibili a tali va- con collegamento a canne fumarie collettive lori mediante opera zioni di manuten- (UNI 10641), è: ŋ = 90+2Log Pn (valore in %) zione, devono essere sostituiti entro 180 Il valore del rendimento misurato in ope- giorni solari a par tire dalla data del ra ha un’incertezza di misura di ±2 pun- controllo. ti percentuali, previsti dalla norma UNI Nel ca so in cui la verifica del mancato 10389:2009. Per questo motivo, il valore ri- rispet to dei valori minimi di rendimen- portato sul REE equivale al valore misurato to previsti dalla normativa av venga maggiorato di 2 punti percentuali. nell ’ambito degli accer tamenti o delle ispezioni ef fet tuate dall ’ Ente pubblico, A decorrere dal 1 settembre 2020 i generatori, entro 15 giorni, devono es- tutti i generatori di calore DEVO- sere ricondot ti entro i limiti dei valori NO garantire in esercizio un ren- ammessi, mediante opera zioni di manu - dimento minimo di legge non infe- tenzione ef fet tuate dal tecnico manu - riore a ŋ = 93 + 2Log Pn. Tranne tentore, ferma restando l ’esclusione dei i casi di deroga precedentemente generatori dalla conduzione in eserci- descritti. zio continuo di cui all ’ar t. 4, comma 6, let tera e) del D. P. R . 74/2013. Se a segui- 6.4 to dell ’ inter vento manutentivo si rileva l ’ impossibilità di ricondurre il rendimen- Se il rendimento to di combustione entro i limiti previsti, i del generatore generatori di calore devono essere so - è inferiore ai limiti stituiti entro e non oltre 180 giorni solari di legge a par tire dalla data del controllo. I generatori di calore per i quali, du - rante le opera zioni di controllo, siano SCHEDA 6 | Controllo e manutenzione degli impianti termici 33
6.5 6.6 Quali sono i limiti Se le emissioni di ossidi di emissione degli ossidi di azoto sono superiori di azoto (NOX)? ai limiti di legge Requisiti emissivi (NOx Nel caso in cui, durante i controlli periodici Tipo di combustibile espresso come NO2 (mg/ sui generatori a fiamma, siano rilevati va- kWh)) lori di concentrazione degli ossidi di azoto Combustibili gassosi ≤80 o ≤70 se Pn
SCHEDA 7 I controlli della Pubblica Amministrazione - 7.1 Autorità competenti termici, sul rendimento energetico nonché sul controllo della regolare installazione dei sistemi di termoregolazione e contabi- 7.1.1 - Il Comune lizzazione del calore. I Comuni sono competenti per la sicurezza 7.1.3 - L’ARPA degli impianti, la corretta installazione e le emissioni da impianti di civile abitazio- Arpa Piemonte esercita attività di controllo, ne (ad esempio molestie da scarico dei di supporto e di consulenza tecnico scien- prodotti della combustione, carenze im- tifica e altre attività utili alla Regione, alle piantistiche ecc…). Province e ai Comuni singoli e associati, nonché alle Aziende Sanitarie del Piemonte 7.1.2 - La Città metropolitana per lo svolgimento dei compiti loro attribuiti e le Province dalla legge nel campo della prevenzione e tutela ambientale. Arpa può effettuare so- La Città metropolitana e le Province sono pralluoghi per accertamento a seguito di le autorità competenti per il controllo sul- esposti su impianti termici in appoggio e la conduzione ed esercizio degli impianti congiuntamente agli Enti locali. SCHEDA 7 | I controlli della Pubblica Amministazione 35
7.2 ispezioni hanno un costo variabile da 120 a 250 Euro in funzione della tipologia e Accertamenti e Ispezioni della potenzialità dell’impianto. Altri Enti pubblici, per quanto di loro com- La Città metropolitana di Torino e le Pro- petenza, possono eseguire altre tipologie vincie effettuano due tipi di controlli: di controlli sugli impianti termici. • gli accertamenti, che si svolgono tra- mite la verifica documentale di quanto 7.3 presente sul Catasto impianti Termici (CIT) e presso altri archivi della Pubbli- Sanzioni ca Amministrazione e dei distributori di combustibile ed energia In generale, per le sanzioni amministrati- • le ispezioni, che si svolgono diretta- ve è ammesso, ai sensi dell’art. 16 della mente sull’impianto volte a verificare, legge 24 novembre 1981 n. 689 “Modifiche l’osservanza delle norme relative al con- al sistema penale”, il pagamento in misura tenimento dei consumi di energia e alla ridotta, entro il termine di 60 giorni dalla corretta conduzione ed esercizio dello notificazione degli estremi della violazio- stesso. Per tutte le tipologie di impianto ne, della somma complessiva, computata l’ispezione è effettuata dando priorità nella misura più favorevole pari al doppio agli impianti non censiti, a quelli meno del minimo o un terzo del massimo della efficienti e più inquinanti o per i qua- sanzione. li durante l’accertamento documentale Si rammenta che ai sensi dell’art. 18, com- siano emerse possibili non conformità. ma 1, della stessa Legge, è facoltà degli Per coloro che hanno registrato sul CIT, interessati far pervenire, entro 30 gior- tramite il proprio tecnico di fiducia, il ni dalla notifica all’autorità competente libretto di impianto e i risultati dei con- (Comune, Città metropolitana di Torino trolli periodici effettuati nei termini sta- o Provincia) scritti difensivi e documenti biliti, l’eventuale ispezione dell’Ente pub- e/o chiedere di essere sentiti dalla mede- blico è gratuita. Per tutti gli altri utenti le sima Autorità. 36 Impianti termici di riscaldamento e di climatizzazione estiva | la guida
7.3.1 - Sanzioni per il predetta lettera b) è soggetto ad una responsabile dell'impianto sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità im- mobiliare. Le disposizioni di cui al pre- 1. Il responsabile dell'esercizio e del- sente comma non si applica quando da la manutenzione dell'impianto termico una relazione tecnica di un progettista che non fornisce all'installatore o al o di un tecnico abilitato risulta che l’in- manutentore incaricato del controllo e stallazione del contatore individuale manutenzione dell'impianto termico tut- non è tecnicamente possibile o non è ti i dati necessari per la compilazione efficiente in termini di costi o non è pro- del libretto di impianto, è punito con la porzionata rispetto ai risparmi energe- sanzione amministrativa non inferiore tici potenziali. ad euro 100,00 e non superiore ad euro 4. Nei casi di cui all'articolo 9, comma 900,00 5, lettera c) del D.Lgs. 102/14, il pro- 2. Il proprietario o il conduttore dell’u- prietario dell’unità immobiliare, che non nità immobiliare, l’amministratore del provvede ad installare sistemi di termo- condominio, o l’eventuale terzo che se regolazione e contabilizzazione del ca- ne è assunta la responsabilità, qualora lore individuali per misurare il consumo non provveda alle operazioni di con- di calore in corrispondenza di ciascun trollo e manutenzione degli impianti di corpo scaldante posto all’interno dell’u- climatizzazione secondo quanto stabili- nità immobiliare, è soggetto alla san- to dall’art. 7 comma 1, è punito con la zione amministrativa pecuniaria da 500 sanzione amministrativa non inferiore a 2500 euro per ciascuna unità immobi- a euro 500,00 e non superiore a euro liare. La disposizione di cui sopra non si 3.000,00. (Art. 15 comma 5 del D.Lgs applica quando da una relazione tecni- 192/05 e smi). ca di un progettista o di un tecnico abi- 3. Nei casi di cui all'articolo 9, comma litato risulta che l’installazione dei pre- 5, lettera b) del D.Lgs. 102/14, il pro- detti sistemi non è efficiente in termini prietario dell’unità immobiliare che non di costi. Il condominio alimentato da te- installa un sotto-contatore di cui alla SCHEDA 7 | I controlli della Pubblica Amministazione 37
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