Il ritorno in classe il ritorno a scuola - Riforma.it
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Supplemento al n. 34 dell’11 settembre 2020 di Riforma – L’Eco delle valli valdesi FREEPRESS SETTEMBRE 2020 NUMERO NOVE reg. Trib. di Pinerolo n. 175/51. Resp. Luca Maria Negro. Poste italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB/CN Il ritorno in classe il ritorno a scuola A metà settembre dopo quasi otto mesi di lezioni a distanza e di vacanze estive ripartono fra mille dubbi e difficoltà le lezioni didattiche in presenza Lo sport deve fare i conti con la pandemia e l’incertezza: programmati i campionati di livello restano molti interrogativi sulle serie minori e sulle giovanili Il palinsesto delle trasmissioni invernali di Radio Beckwith evangelica da staccare e conservare per non perdersi le molte trasmissioni dell’emittitente comunitaria Parlano i protagonisti del mondo scuola: direttori didattici, genitori, pedagogisti ma anche studenti, dai più piccoli della scuola dell’infanzia fino ad arrivare a quelli delle scuole superiori: una testimonianza diretta
«In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Matteo 18, 1-3) E Marcello Salvaggio rete nel regno dei cieli». Gesù accoglie i bambini hi tu bambino, bambina, hai indossato la perché hanno diritto di stare con lui al pari degli mascherina? Sì adulti, e invita gli adulti ad avere attenzione verso Ti sei lavato le mani con il gel? Sì i bambini perché sono l’unica possibilità per en- Ti ricordi di tossire o starnutire nel go- trare nel regno dei cieli. I bambini devono stare RIUNIONE DI QUARTIERE mito? Sì al centro e devono diventare il metro con cui mi- Bene, bravo, brava. Adesso stai lì e aspetta il tuo surare una società, una comunità, un modo di es- Mi prendi per la mano… turno. Sì. sere e di vivere. Un’unità di misura che non porta certo le società ad “abbassarsi”, come ci ricorda il Marco Rostan Quale posto hanno i più piccoli nella nostra so- pedagogo Korczack «Dite: È faticoso frequentare D esideravo vedere ancora una volta il Viso da vicino, prima che il mio Parkinson peggiori troppo. Così siamo saliti, con Roberta cietà? Qual è l’attenzione che noi adulti rivolgia- mo loro? Da un lato ne parliamo con sentimenti di simpatia e di cura, che poi all’atto pratico scom- i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, incli- narsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è paiono di fronte agli interessi economici e politici. questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere e Davide, a Pian del Re, e abbiamo imboccato Bambine e bambini sono sicuramente tra coloro obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sen- il solito sentiero del Quintino Sella. Abbiamo che in questo tempo di pandemia e di restrizioni timenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei mangiato pane, salame e toma con un bic- hanno osservato più di tutti le norme di sicurezza piedi. Per non ferirli». chiere di vino sulle sponde del Lago Fiorenza, sanitaria, hanno dovuto aspettare pazientemente Ora è il momento di alzarsi sulla punta dei acqua limpidissima nella giornata bigia... La a casa, rinunciare alle loro relazioni amicali e alla piedi, perché una società che non sa rimettere al parete Nord del Viso, che si rispecchia nel lago, loro vita quotidiana, dipendere dalla tecnologia centro i bambini e costruire una comunità a loro praticamente non c’è più, sconvolta dalle frane per restare in contatto con la comunità scolastica. misura investendo sulla scuola e sull’accessibilità e dallo scioglimento del ghiacciaio. Da ragazzi, Gesù non ha solo detto «lasciate che i bambini degli spazi, una società che non riesce a guardare la Nord era solo per i “bravissimi”. Noi saliva- vengano a me» ma anche e in maniera più peren- il mondo con gli occhi dei bambini, rischia davve- toria «se non diventate come i bambini non entre- ro di non entrare nel regno dei cieli. mo la non difficile, ma aerea cresta Est. Fino al lago, modesto traguardo di oggi, sessant’anni dopo la mia prima volta in punta, con Ettore Serafino e suo figlio Fofo, sono salito abbastanza bene. Più complicata la discesa: Davide mi dà una solida mano di appoggio, qualche volta vado da solo, ma mi devo ferma- re all’incrocio con la gente che sale e, quando riparto, rischio di cadere in avanti. Di questi tempi, con il Coronavirus si parla molto di impedimenti, di limiti: camminando in montagna si sperimenta l’invecchiamento e la debolezza dei muscoli. E si impara anche a dipendere dagli altri. Per la prima volta, è stato il figlio a dare la mano al padre. Mi sono Lago Fiorenza – foto Wikipedia Un’estate diversa ma con lo spirito di sempre ricordato, fra le tante, una delle prime gite all’Orsiera, con le parti ovviamente capovolte… U sui ciapè dal lago Selleries giù verso il Rifugio. Alberto Corsani ge autori e autrici di levatura non solo nazionale, Davide mi trotterellava intorno, io lo porta- n’estate senza Sinodo. Una limitazione, una e poi gli eventi organizzati direttamente dalla Ta- vo un po’ sullo zainetto e un po’ per mano, a lacuna nella vita amministrativa e spiritua- vola valdese e da altri soggetti interni alla Chie- volte con il cordino rosso di sicurezza… che da le delle chiese valdesi e metodiste, che forse sa valdese (Diaconia valdese, Centro culturale) o allora ho sempre tenuto nello zaino (non si sa è stata percepita anche da quanti vengono all’ambiente evangelico nel suo complesso, come mai...). E poiché sono anche figlio di pastore, e in villeggiatura di anno in anno a fine agosto a Tor- la Federazione delle donne evangeliche, e, ancora, padre di un altro, mi sono messo a canticchiare re Pellice. Mancavano le discussioni “fuori aula”, da Riforma, dall’editrice Claudiana, dalla Fede- un inno ben noto, mi prendi per la mano oh mio mancava la festosità di una chiesa che vive nella razione delle chiese evangeliche in Italia tramite figliuol... gioia della fraternità l’esercizio del proprio governo Mediterranean Hope o dall’Ufficio Beni culturali assembleare (una caratteristica preziosa, soprattut- con enti e associazioni del territorio, dalla Società RIUNIONE DI QUARTIERE to in una fase basata sull’antipolitica). di studi valdesi, con il concorso importante della La sera, nelle borgate delle valli valdesi, la riunione serve a discutere di Bibbia, storia, temi di attualità La pandemia ha reso inevitabile questa scelta: il chiesa valdese di Torre Pellice. Si è parlato molto senso di responsabilità deve prevalere, anche per di Coronavirus, ma lo si è fatto per riflettere su il rispetto, “negato” da certi fanatismi, che si deve come uscire migliorati di fronte a questa trage- alle vittime e a chi lavora per gli altri. dia epocale. Si è ribadito che siamo eredi di una Però la “settimana” c’è stata, anzi una decade in storia lunga: una storia di fede, che si traduce con cui nel giardino della Casa valdese, nell’osservan- naturalezza in testimonianza, servizio, presenza za delle disposizioni del caso, si sono succedute accanto agli altri cittadini e cittadine. E a tutti iniziative da parte del Comune, la rassegna «Una coloro che hanno voluto incontrarci. Anche in un Torre di Libri», che da una dozzina d’anni coinvol- anno «senza Sinodo». Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi Redazione Eco delle Vall Valdesi Direttore: Supplemento realizzato in collaborazione Supplemento al n. 34 dell’11 settembe 2020 recapito postale: Alberto Corsani (direttore@riforma.it) con Radio Beckwith Evangelica: Denis Caffarel, di Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi, Redazione centrale - Torino via Roma 9 - 10066 Torre Pellice (To) Direttore responsabile: Leonora Camusso, Matteo Chiarenza, Daniela registrazione del Tribunale di Torino via S. Pio V, 15 • 10125 Torino tel. 366/7457837 oppure 338/3766560 Luca Maria Negro Grill, Alessio Lerda, Marco Magnano, Claudio ex Tribunale di Pinerolo tel. 011/655278 e-mail: redazione.valli@riforma.it In redazione: Petronella, Susanna Ricci, Giacomo Rosso, n. 175/51 (modifiche 6-12-99) fax 011/657542 Samuele Revel (coord. Eco delle Matteo Scali e-mail: redazione.torino@riforma.it Valli), Marta D’Auria (coord. Centro-Sud), Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova Claudio Geymonat (coord. newsletter Mondovì (CN) tel. 0174-698335 quotidiana), Gian Mario Gillio, Piervaldo Rostan, Sara Tourn. Editore: Edizioni Protestanti s.r.l. Grafica: Pietro Romeo via S. Pio V 15, 10125 Torino l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 2
Il palinsesto invernale di Radio Beckwith evangelica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 02:00 Repliche notturne Repliche notturne Repliche notturne Repliche notturne Repliche notturne 02:00 Repliche notturne 00:00 Bæck to the future - Musica 06:00 Musica Voce delle Chiese Voce delle Chiese Voce delle Chiese Voce delle Chiese 06:00 Voce delle Chiese 07:00 Classicamente 07:20 L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce 07:20 L'ascolto che ci unisce 08:00 Voce delle chiese 07:50 Cominciamo Bene Cominciamo Bene Cominciamo Bene Cominciamo Bene Cominciamo Bene 07:30 Tra le righe 10:00 Culto evangelico 09:30 Quarta di copertina Quarta di copertina Quarta di copertina Quarta di copertina Quarta di copertina 08:45 Bæck to the future - Due canzoni 10:30 Pillole di teologia 10:00 Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride 09:30 Lemmings - Parole chiavi in mano 11:00 Actualité de l'Evangile 11:15 Café Bleu Café Bleu Café Bleu Café Bleu Café Bleu 10:00 Il cielo sopra Pechino 11:30 Classicamente 12:45 Mi ritorni in mente Mi ritorni in mente Mi ritorni in mente Mi ritorni in mente Mi ritorni in mente 10:30 Kiosk 12:00 Scatole sonore 14:15 Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo 11:00 Voce delle chiese 12:30 Classicamente 16:15 La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene 13:15 Bæck to the future - Due canzoni 13:15 Bæck to the future - Due canzoni 17:00 Voce delle Chiese Voce delle Chiese Voce delle Chiese Voce delle Chiese Voce delle Chiese 13:30 Alta Fedeltà 13:30 Classicamente 18:00 Tutto Qui Tutto Qui Tutto Qui Tutto Qui Tutto Qui 14:00 Scatole sonore 14:00 Bæck to the future - Musica 19:15 L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce L'ascolto che ci unisce 14:30 Bæck to the future - Musica 14:30 Lemmings - Parole chiavi in mano 19:45 Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni 15:00 Generazione Z 15:00 Generazione Z 20:00 Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride Ticket to ride 16:00 Scuola in Onda 16:00 Scuola in Onda 21:00 Lemmings - Parole chiavi in mano Il cielo sopra Pechino Kiosk Bæck to the future - Musica 17:00 Campeon 17:00 Fuoriserie Dentro i secondi 21:30 Jailhouse Rock Campeon Good Times Bad Times Station to Station 18:00 Station to Station 18:30 Pillole di teologia 22:45 Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni Bæck to the future - Due canzoni 19:00 Bæck to the future - Due canzoni 19:00 Culto evangelico 23:00 La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene La radio Fa Bene 19:15 L'ascolto che ci unisce 19:45 Bæck to the future - Due canzoni 00:00 Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo Talos - Il Grande Gigante Giallo 19:45 Bæck to the future - Musica 20:00 Campeon 20:30 Fuoriserie 21:00 Jailhouse Rock 22:00 Moon Safari 22:00 Moon Safari Come ascoltare Radio Beckwith Evangelica 23:00 Good Times Bad Times 23:00 Good Times Bad Times l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 3 Radio FM 87.60 in Val Germanasca | 87.80 Provincia di Torino | 88.00 in Val Chisone | 91.50 a Ventimiglia | 96.60 Provincia di Cuneo Digitale terrestre È possible ascoltare la radio anche sulla propria tv. Basta selezionare dal telecomando la sezione "radio". Il servizio è attivo in Piemonte (Canale 42) DAB+ Nelle province di Torino e Cuneo si può ascoltare la radio in formato digitale con un apparecchio preposto. Siamo sul blocco 12D RBE è ascoltabile anche in streaming sul sito www.rbe.it Dal lunedì al venerdì Sabato Giornale radio 6:30, 7:00, 7:30, 8:00, 8:30, 9:30, 10:30, 12:30, 13:30, 15:30, 17:30, 18:30, 19:30, 22:30 Giornale radio 7:00, 7:30, 8:30, 10:30, 13:00, 15:30, 17:30, 19:30 Giornale radio del Nordovest 10:00, 11:00, 12:00, 13:00, 14:00, 15:00, 16:00, 17:00, 18:00, 19:00, 20:00 Giornale radio del Nordovest 12:00, 18:00 Infotraffico Muoversi in Piemonte 07:45, 08:30, 09:30, 10:30, 13:30, 16:30, 18:30, 19:30 Infotraffico Muoversi in Piemonte 08:30, 09:30, 10:30, 16:30, 18:30, 20:30, 21:30 Domenica Giornale radio 8:30, 10:30, 13:00, 15:30, 17:30, 19:30 Giornale radio del Nordovest 12:00, 18:00 Infotraffico Muoversi in Piemonte 08:30, 09:30, 10:30, 16:30, 18:30, 20:30, 21:30
INCHIESTA/Il ritorno in classe, il ritorno a scuola Con Giovanni Borgarello, pedagogista, assessore all’Istruzione al comune di Torre Pellice, abbiamo cercato di analizzare la complessa situazione Il 14 settembre riparte la E non solo perché in alcuni casi il ricorso a essa sarà comunque obbligato (a esempio, la quarante- na di una classe o l’impossibilità di tenere unito il gruppo classe come in molti casi di scuola secon- scuola daria di secondo grado). Il punto è questo: si può fare Dad in molti modi, dipende da quale conce- zione di scuola si vuole praticare. Gli insegnanti che sono abituati a fare una scuola trasmissiva – quella basata su lezione frontale, compiti, interro- gazioni – nei mesi di lockdown hanno riproposto una Dad anch’essa trasmissiva. Si tratta invece di sperimentare anche in Dad delle modalità di di- dattica attiva, che rendano protagonisti i bambini e i ragazzi. Sono in corso esperienze e elaborazio- ni in questo senso in molte parti d’Italia». – Quale ruolo può avere il rapporto scuola/ter- ritorio? «Anche il modo di fare scuola in presenza può trovare nella ripartenza ragioni per cambiare. Si potrebbe, a esempio, superare la chiusura nelle aule per sperimentare modalità di scuola all’a- perto. Non solo perché in questo periodo è più sicuro stare fuori che dentro, ma anche e soprat- tutto perché è a contatto con le cose che si può A sviluppare quell’“apprendere dall’esperienza” di settembre si prospetta il ritorno a scuola: che la scuola non sarà più la stessa e i bambini e cui parlavo prima. Nel far questo la scuola può quanto è importante nel percorso educa- i ragazzi al rientro si confronteranno con molte trovare alleati sul territorio. In questi giorni sono tivo lo stare insieme? novità rispetto a sei mesi fa. Non necessariamente in corso le “Conferenze di servizio” previste dalle «È un fatto di grandissima importan- tutte negative. Linee guida ministeriali, che vedono impegnati za, atteso tra paura e desiderio dai bambini e dalle Un primo fondamentale elemento di riflessione, allo stesso tavolo insegnanti, genitori, enti loca- famiglie, ma in generale da tutti noi cittadini, che di ri-scoperta da parte della scuola dei suoi “fon- li, vari soggetti operanti nel territorio. Uno degli segnerà come poche altre cose l’effettiva riparten- damentali”: si apprende solo nella relazione, grazie esiti attesi è la condivisione di un Patto educa- za del nostro Paese. Non tanto il ritorno alla nor- alla relazione e attraverso la relazione. La dimen- tivo comunitario in cui per l’appunto vengano malità, come se nulla fosse accaduto e si potesse sione relazionale è fondamentale per crescere e individuati spazi e azioni da sviluppare insieme riprendere come prima. L’epidemia ha infranto per imparare. Certo anche la didattica a distan- tra insegnanti e soggetti territoriali, in esterno e molte certezze. Inoltre, dovremo convivere con za implica in qualche modo relazione (nei mesi di all’esterno dell’edificio scolastico. Questo patto questa epidemia (e forse in futuro con esperien- chiusura dell’asilo nido, a esempio, sono state por- tra scuola e territorio, questa volontà e capacità di ze analoghe) probabilmente ancora per un tempo tate avanti molte attività a distanza con i bimbi, i affrontare insieme i problemi (non solo quelli già lungo. Ma da ora in avanti dovremo sviluppare cui volti si illuminavano quando vedevano com- importanti della mensa, dei trasporti, dell’acces- profonde riflessioni su chi vogliamo essere. Siamo parire sullo schermo i propri amici e le proprie so, delle sicurezza e sanificazione, della struttu- all’inizio di tante trasformazioni piccole e grandi educatrici, allungando le manine come per poterli razione degli spazi, delle dotazioni digitali, ecc.) nell’economia, nella società, nella sanità, ecc. An- toccare), ma quello che contano sono le interazio- mettendo al centro questo bene inestimabile che ni con i pari e con gli adulti, la possibilità di espri- sono l’educazione e la scuola, questa sperimenta- mere domande e trovare risposte, di indagare la zione di una scuola più outdoor e più attiva posso- Le testimonianze: la scuola dell’infanzia A realtà. È fondamentale “apprendere dall’esperien- no rappresentare un lascito positivo e forse inat- nche per i più piccoli si avvicina l’ora di za”, che non vuol dire soltanto imparare facendo, teso di questa dura esperienza a cui ci costringe tornare a scuola. Ma loro saranno contenti? ma facendo con altri, costruendo conoscenze e un l’epidemia da Covid-19». Linda, 4 anni, allieva della scuola dell’infan- zia del Sacro Cuore di Luserna San Giovanni, lo è di discorso comuni, nel confronto con le conoscenze sicuro! «Sono felice! Giocherò con i miei amici sullo e i linguaggi socialmente validati, facendo errori e – La questione delle regole, del loro rispetto, che scivolo, che è già montato magari, e poi magari imparando da essi, ristrutturando via via sé stessi a volte varia tra casa e luoghi pubblici, può riflet- mi metto la corona e la treccia finta». E che cosa in profondità. Nei mesi di lockdown i bambini e i tersi sull’educazione di questa generazione di gio- racconterai ai tuoi amici? «Che sono andata al mare ragazzi hanno sofferto e c’è da attendersi che gli ef- vani? e che sono andata in piscina, e ho fatto tutti gli scivoli!». Ti ricordi perché non sei andata a scuola? fetti di questa dura esperienza si facciano sentire «Le regole richiedono anch’esse una certa coe- «Perché c’era il Coronavirus, che faceva venire mal nei comportamenti, nel modo di essere, di sentire renza e armonizzazione tra ambienti pubblici, am- di pancia, mal di testa e la febbre, ed era perico- e di agire. È necessario predisporre un inizio di bienti educativi e ambienti famigliari. Come dice loso! E non si poteva stare con gli altri bimbi, è da scuola in cui sia possibile, per bambini e ragazzi, il filosofo polacco Kolakowski, “le virtù si appren- tanto tempo che non ci vediamo!». rielaborare l’esperienza di questi mesi, le paure, dono in ambienti dove esse vengono praticate”. Anche Alice, 5 anni, scuola dell’infanzia di Torre Pellice, ci dice che ha voglia «di tornare a scuola, le difficoltà, oltrechè gli inevitabili ritardi di ap- Riflettere sul senso delle regole e sulla necessità di perché c’è la pizza, e c’è Giulia [la sua migliore prendimento che si sono accumulati. È questo è rispettarle è un percorso che può essere condiviso amica]!». innanzitutto un compito collettivo, prima ancora tra scuola, bambini, famiglie, cittadini. In questo Gaia, 3 anni, ha lasciato il nido, e tra poco inizierà che individuale». senso può rappresentare un momento importante la scuola dell’infanzia a Torre Pellice. Sei contenta – Anche se perfezionata, la didattica a distanza la condivisione del Patto di corresponsabilità pre- Gaia? «Sì! Così gioco coi miei amici. E anche con la maestra Sonia! È da tanto che non la vedo!». (Dad) potrà sostituire quella in aula? visto dalle Linee guida. Se riusciremo tutti insie- «Sulla base di quanto ho appena detto la rispo- me a sviluppare una riflessione collettiva di que- sta non può che essere no. Ciò nonostante è molto sto tipo è probabile che i nostri bambini e ragazzi importante riflettere su come qualificare la Dad. cresceranno più consapevoli e cittadini migliori». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 4
INCHIESTA/Il ritorno in classe, il ritorno a scuola Il ruolo dei genitori. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di raccontarci che cosa è successo e che cosa è emerso in questo periodo difficile I La scuola in presenza l primo aspetto che ci piacerebbe capire è se durante il periodo di lockdown c’è stata una comunicazione efficace fra le scuole e i genitori. «Il periodo iniziale del lockdown è stato si- curamente un momento difficile e imprevedibile. L’istituto comprensivo si è attivato in tempi rapidi per raggiungere gli studenti e le loro famiglie per via telematica e in questo passaggio è stata fon- damentale la collaborazione dei rappresentanti di classe per lo scambio di comunicazioni tra istituto comprensivo e famiglie, poiché ha consentito di velocizzare la raccolta degli indirizzi e-mail (ag- giornati ed effettivamente utilizzati) delle famiglie per poter avviare la prima piattaforma utilizzata per la didattica a distanza. Successivamente le comunicazioni ufficiali tra istituto comprensivo e famiglie sono state limitate all’essenziale. Gli insegnanti hanno gestito in autonomia la comu- nicazione con i rappresentanti di classe e con le singole famiglie tramite le diverse piattaforme at- tivate. La componente genitori del Consiglio d’i- stituto ha chiesto al dirigente scolastico se erano state raggiunte tutte le famiglie ed egli ha risposto legazione di insegnanti, dell’RSPP e le ammini- vivono a scuola, della relazione con i compagni affermativamente, anche se con modalità diverse strazioni comunali di Bobbio Pellice, Angrogna e e le compagne, gli e le insegnanti ecc. Per molti a seconda dei casi». Villar Pellice (quest’ultima amministrazione tut- bambini e bambine utilizzare il computer e segui- – In secondo luogo vorremmo capire se i genitori tavia non ha mai partecipato) poiché l’istituto in- re le lezioni online è stato faticoso, in particolare hanno avuto un ruolo durante il periodo di chiu- teressa anche questi tre Comuni e la componente per i più piccoli. Inoltre, è doveroso ricordare che sura delle scuole genitori del Consiglio d’istituto. La Conferenza ha la Dad implica di poter avere a disposizione com- «Per quanto possibile, la componente genitori analizzato le criticità delle istituzioni scolastiche puter o similari, stampanti, scanner, connessione del Consiglio d’istituto e i rappresentanti di classe presenti sul territorio con l’obiettivo di raccogliere Internet e capacità informatiche che non tutte le hanno fatto da tramite tra gli insegnanti/l’istituto le istanze provenienti dalle scuole al fine di indivi- famiglie hanno. Nonostante il Miur abbia quasi comprensivo e le famiglie. C’è stata sicuramente duare modalità, interventi e soluzioni. Al momen- subito stanziato fondi affinché le scuole dotasse- anche collaborazione tra le famiglie nell’aiutarsi to sono stati fatti tre incontri e ve ne sarà ancora ro le famiglie che ne erano sprovviste, per vari reciprocamente per cercare di risolvere eventuali uno conclusivo in cui verrà stilato un resoconto». motivi, non vi sono poi state sempre nella pratica difficoltà». – Quali sono state le difficolta durante il lock- possibilità uguali per tutti e tutte gli alunni e le – Siete stati coinvolti in qualche modo nella pro- down e come ha influito, dal vostro punto di vista, alunne. grammazione della riapertura di settembre (con le sugli studenti l’essere isolati a casa e non poter vi- Tirando le somme, riteniamo che l’unica vera grandi difficoltà, dalla mensa ai trasporti etc.)? vere la dimensione classe? scuola sia quella fatta in presenza, grazie alle qua- «Il comune di Torre Pellice, come richiesto dal «Nonostante tutto l’impegno degli insegnanti, le la didattica e le relazioni consentono ai nostri “Piano scuola 2020-2021” redatto dal ministero per alcune famiglie è stato difficile mantenere alto figli e le nostre figlie di crescere e apprendere». dell’Istruzione e pubblicato il 26 giugno 2020, ha l’interesse dei bambini e delle bambine nei con- convocato una Conferenza dei servizi a cui sono fronti delle attività proposte sia in modo sincrono (Monica Reynaudo, Alice Cappai, Federica stati invitati l’istituto comprensivo “G. Rodari” sia asincrono. I bambini e le bambine hanno sen- Longo e Tatiana Barolin – Consiglio d’istituto nelle persone del dirigente scolastico, di una de- tito molto la mancanza del contesto sociale che Rodari di Torre Pellice) Una scuola stramba, diversa, con tutte le precauzioni... ma con un po’ di libertà! Ecco le testimonianze di alcuni studenti e studentesse delle elementari. « V oglio tornare a scuola!». Mai come quest’anno Le vacanze estive sono arrivate come una liberazione tutto il tempo soprattutto in aula, che dovremo tenere quest’affermazione è stata più ricorrente, che offriva la possibilità di accantonare per qualche la distanza sempre e andare in bagno il meno possibile, soprattutto nei discorsi di bambini e bambine mese la confusione e la fatica che tutti, bambini, inse- ma penso sia meglio così. Spero che presto torni come che frequentano le scuole primarie. Bambini che hanno gnanti e famiglie, hanno vissuto. In molti casi, però, non prima». (Ruggero) vissuto, come i loro compagni più piccoli e più grandi, un c’è stata una differenza netta dalla quotidianità vissuta «La mia scuola la vorrei con i banchi distanziati, ma con anno interrotto a metà, nel pieno dello slancio primave- da fine febbraio in poi. Ora, a inizio settembre, c’è un po’ di libertà, e vorrei anche riuscire a fare lezione rile, con gite annullate, percorsi “congelati”, programmi tanta voglia di riprendere la scuola con grande senso senza mascherina, in modo da non avere caldo e non didattici ripresi a distanza. di responsabilità verso le attenzioni che si dovranno distrarmi dalla lezione. Mi piacerebbe anche andare Per tutti è emersa in maniera prepotente, spesso anche seguire. fuori in giardino a fare lezione, per stare all’aria aperta, dolorosa fino a momenti di sfogo con pianti e lacrime, Vi lasciamo con qualche pensiero scritto dai protagonisti sfruttare le belle giornate e avere ancora più precauzio- la mancanza della comunità scolastica: i compagni e del prossimo futuro. ni! Inoltre vorrei fare un intervallo che si possa chiamare amici, le maestre, la routine e il confronto quotidiano, «Andrebbe bene anche andare a scuola tutti i giorni tale, con tutte le precauzioni ma anche con un po’ di la compagnia, le risate. E soprattutto l’apprendimento fino al sabato, ma solo al mattino. Vorrei avere un’aula libertà». (Sara) motivato e regolare che solo le maestre e i maestri più grande, con più spazio e senza tanti fogli appesi sui «Vorrei tornare a scuola, possibilmente senza tante ma- sanno proporre. muri. Vorrei avere gli stessi compagni in classe con me e scherine. Le video-lezioni sono state divertenti perché Per quanto papà, mamme, nonni, fratelli o sorelle le stesse maestre che avevo prima. Vorrei che ci inse- ci siamo rivisti tra compagni e maestre, ma non mi sono maggiori si siano a turno improvvisati maestri, nessuno gnassero a disegnare meglio, andare in gita più spesso e piaciute molto perché erano confusionarie spesso non di loro ha potuto sostituire la figura dell’insegnante, la partecipare a laboratori musicali». (Jacqueline) «Penso si capiva niente. La scuola mi va bene così, mi piaceva sua capacità di spiegazione e racconto, la sua pazienza e, che la scuola sarà stramba e diversa: penso che si faran- com’era prima del Coronavirus. Mi piacerebbe avere diciamocelo, anche la sua autorevolezza! no meno intervalli, che dovremo tenere la mascherina tanti tavolini fuori per disegnare». (Arianna) l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 5
INCHIESTA/Il ritorno in classe, il ritorno a scuola La logistica è un problema comune a molte scuole ma sotto aspetti diversi: mancanza di spazio, tempi che si dilatano e il nodo dei trasporti Modifiche per il rispetto delle norme D Giacomo Rosso Prendiamo per esempio il Liceo valdese di Tor- non erano previsti per le aule, con l’obiettivo di al 14 settembre riprendono le lezioni in re Pellice. Qui la riorganizzazione ha imposto un accogliere in presenza tutti gli studenti. I ragazzi presenza nelle scuole di tutta Italia (anche cambio del modello di insegnamento e distribuzio- dovranno essere molto pazienti e accontentarsi, in se alcune Regioni hanno optato per an- ne degli alunni. «Noi abbiamo le aule di materia, attesa che arrivino arredi più piccoli». ticipare o posticipare questa data), men- per cui a ogni insegnamento è dedicato un apposi- Anche nella scuola primaria e secondaria di pri- tre dal 1° settembre gli istituti sono ufficialmente to spazio – spiega il preside Marco Fraschia –, ma mo grado si affronta il riallestimento, come spie- aperti agli studenti. Ci sono però delle condizioni così non sarà più, almeno in parte: siamo dovuti ga Giuliana Massaro, dirigente scolastica dell’I- necessarie per questa ripartenza, ovvero il rispet- tornare alle aule di classe. Questo permette di ef- stituto comprensivo “Cirillo Gouthier” di Perosa to di tutte le norme di prevenzione per i contagi fettuare la sanificazione degli ambienti al termi- Argentina: «Noi abbiamo sempre sofferto il fatto da SARS-CoV-2 dettate dal governo con l’appog- ne della mattinata e non a ogni cambio di ora. Dal di essere piccoli, ma oggi come oggi questo è di- gio del Comitato tecnico scientifico. momento che le classi contengono più indirizzi, le ventato un vantaggio perché elimina i problemi di Da qualche mese si parla, per esempio, dei ban- materie comuni saranno svolte nelle aule di classe, distanziamento. Non abbiamo classi da sdoppia- chi monoposto da inserire nelle aule. C’è poi da per le materie di indirizzo si torna alle aule di ma- re, possiamo garantire l’orario pieno come l’anno rispettare il distanziamento interpersonale di al- teria. Trattandosi di numeri piccoli di studenti si scorso. Nelle mense è stato necessario dilatare gli meno un metro, ci sono le incertezze sull’uso delle può sanificare tra una lezione e l’altra». spazi e i tempi, pensando di organizzare il pranzo mascherine e sui trasporti pubblici. Le questioni Una situazione diversa è invece quella del Liceo su due turni». sul tavolo sono molte, ma tutte possono essere “G.F. Porporato” di Pinerolo: «Abbiamo spazi gran- Restano ancora dei nodi da sciogliere per quan- riassunte in un solo termine: riorganizzazione, di, ma siamo molti e con numeri che sono andati in to riguarda la logistica, per esempio quello dei tra- innanzitutto degli spazi. Questo riallestimento crescendo negli ultimi anni. Dopo una mappatura sporti, perché il rischio è di avere studenti distan- riguarda le scuole di ogni ordine e grado, dall’in- degli spazi, siamo passati alla revisione e ora siamo ziati in aula ma molto ravvicinati sugli autobus o fanzia fino alle secondarie e l’Università. nella fase di ottimizzazione applicando le distanze sui treni. Anche i numeri ristretti del personale Sul territorio le situazioni sono abbastanza di- previste dalla normativa – spiega la preside Ma- potranno costituire una problematica per quanto versificate: in alcuni istituti, per differenti motivi, ria Teresa Ingicco –. Si stanno riallestendo le aule riguarda l’organizzazione degli istituti. «Dobbia- gli spazi non mancano, mentre in altri la ristret- mantenendo il metro di distanza, conciliandolo mo aspettarci più assenze tra il personale, sia do- tezza o addirittura la mancanza di ambienti si fa però con le disposizioni per le uscite di sicurezza. cente sia Ata, e questo limiterà anche il progetto sentire come più problematica. Ora stiamo cercando di destinare spazi che prima educativo», conclude Maria Teresa Ingicco. La scuola che vorrei - testimonianze dalle scuole medie L a scuola si appresta a ripartire dopo lo stop giarsi. Preferirei i plexiglass alla mascherina e i bagni un altro. Altri ancora riflettono più a lungo raggio e forzato di fine febbraio scorso. E, mentre politici dovrebbero essere regolarmente sanificati», ma an- si immaginano una scuola più inclusiva: «vorrei una e dirigenti scolastici si adoperano per cercare le che «vorrei una scuola sicura, ogni tanto al telegior- scuola che non lasciasse indietro nessuno e si occu- soluzioni ottimali per garantire un ritorno in clas- nale si vedono soffitti crollati e cose di questo genere passe di più di chi ha maggiori difficoltà». Spaziando se in sicurezza, gli studenti si preparano a tornare e ho paura che possa succedere anche a noi». con la fantasia, si arriva anche a immaginare una tra i banchi per condividere nuovamente la propria Ma altri vanno oltre, e mettono l’accento sull’impor- scuola più sportiva. «In alcuni stati lo sport e la scuola quotidianità. In un momento di grande cambiamento, tanza delle lezioni in presenza. «Forse i ragazzi delle sono molto più legati tra loro, mentre qui spesso abbiamo chiesto ad alcuni studenti delle scuole medie superiori hanno avuto meno difficoltà nel fare lezione l’ora di ginnastica è soltanto un momento di svago, di immaginare la scuola del futuro, anche alla luce di a distanza, ma per me è stato difficile riuscire a se- per di più in spazi ristretti e non sufficienti». Spunti quanto hanno vissuto in questi mesi. Da un lato per guire bene le lezioni da casa e, in più, mi sono mancati interessanti per una scuola che cerca di reinventarsi qualcuno la sicurezza (non solo sanitaria) viene messa molto i miei compagni», «mi manca persino la paura e ripartire e, forse, si dovrebbe cominciare proprio in primo piano. «Sarà importante evitare di conta- dei compiti in classe e delle interrogazioni!» racconta dalle esigenze degli studenti. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 6
INCHIESTA/Il ritorno in classe, il ritorno a scuola Durante il periodo di chiusura delle scuole sono emerse le difficoltà a connettersi dalle zone più remote e la mancanza di strumenti nelle famiglie Un computer e una connessione per tutti T Alessio Lerda dell’attrezzatura necessaria». piccolo da solo davanti a un computer, con la radio ra fine febbraio e inizio marzo le scuole di Lo stesso problema è emerso tra le scuole del può farlo più serenamente». tutti i livelli sono state costrette a chiude- Gouthier, che ha distribuito molta dell’attrezzatu- Ciononostante, la didattica a distanza non sem- re i battenti per limitare il diffondersi del ra presente negli istituti: «Magari in alcune fami- bra poter offrire lo stesso livello di insegnamento nuovo Coronavirus, con l’indicazione di glie il computer c’era, ma serviva a tutti, bambini di quella in presenza. «I programmi non sono sta- proseguire le lezioni tramite l’insegnamento a di- e genitori – aggiunge Massaro –. Perciò ad alcune ti portati a termine come previsto», spiega ancora stanza. Il provvedimento ha messo in seria difficoltà famiglie ne abbiamo dati addirittura due. La diffi- Fraschia, che aggiunge: «Abbiamo patito molto le dirigenze delle scuole stesse, che si sono trova- coltà più grande è stata comunque la scarsa con- la mancanza delle attività che avremmo dovuto te alle prese con una situazione che nessuno aveva nessione a Internet di alcune zone», punto dolente svolgere all’esterno. Abbiamo perso cinque viaggi previsto. «La prima preoccupazione è stata quella di citato anche da Fraschia. Per le classi che fanno con le classi». stare vicino alle famiglie», dice Giuliana Massaro, capo al Gouthier, l’idea è stata quella di coinvolge- Un aspetto cruciale si è poi rivelato essere quel- direttrice dell’Istituto “Gouthier” di Perosa Argenti- re i Comuni, che si sono mossi con molto impegno, lo del supporto psicologico, sia per gli alunni sia na, a cui fanno capo diversi plessi di scuola elemen- arrivando, in alcuni casi, a ospitare alcuni bambini per le famiglie. Per questo l’Istituto Gouthier ha tare e media in val Chisone e Germanasca. nelle sale dei Municipi durante le lezioni a distan- mantenuto anche in questo periodo il progetto Il principale problema è stato l’aspetto tecnico. za, per poter sfruttare la connessione Internet del che già da diverso tempo porta avanti con la Dia- «Siamo in valle, con poca copertura, e alcune fa- Comune. Massaro cita anche il supporto di Radio conia valdese, con sedute e incontri offerti a fami- miglie non avevano tutta l’attrezzatura necessaria Beckwith evangelica, che con la trasmissione La glie e docenti in videochiamata. per la didattica a distanza – spiega Marco Fraschia, scuola in onda ha ospitato insegnanti di molti isti- Pur tra tutte le difficoltà, Massaro nota comun- preside del Collegio Valdese di Torre Pellice –. tuti della zona permettendo di proporre attività a que un grande aspetto positivo: «Si è creata quella Perciò abbiamo fornito loro il materiale: webcam, tutti i bambini: «È stata molto molto utile come af- famosa comunità educante con la scuola, il terri- computer e tutto il necessario. L’associazione Ami- fiancamento alla didattica a distanza. Poi, mentre torio, la diaconia, le famiglie, i docenti: eravamo ci del Collegio ci ha sostenuti, acquistando molta un genitore difficilmente può lasciare un bambino tutti coesi e mirati a un obiettivo comune». Ecco la testimonianza di due studentesse del Collegio valdese di Torre Pellice « D urante il periodo di quarantena e quindi di poter migliorare le modalità con cui si stava svolgendo e normali. Probabilmente fosse semplicemente stata la scuola online mi sono resa conto di quanto le spero che tutti i consigli saranno presi in considerazione scuola online e non ci fosse stato un periodo di lockdown lezioni in presenza siano importanti, ma anche e messi in pratica». non sarebbe stato così difficile ma ritengo che la scuola di quanto da casa si possa lavorare duramente; per (Irene Setzu) a distanza non sia comunque il modo più efficace per questo, pensando al futuro, mi immagino una scuola che apprendere. In conclusione posso affermare con sicu- dà più importanza al lavoro fatto da casa, che possa, «La scuola a distanza è l’ultima cosa che mi sarei rezza che la mia scuola del futuro la continuo a volere quindi, alleggerire le giornate scolastiche con meno immaginata di dover fare nel mio percorso scolastico, in presenza, in cui si possano avere rapporti sociali, così interrogazioni e compiti in classe. Inoltre penso che in essendo da sempre abituata alla routine in presenza. indispensabili per gli esseri umani e in particolare per gli futuro le scuole saranno più preparate a imprevisti di A marzo da un giorno all’altro mi sono ritrovata, come adolescenti. Tuttavia potremmo usare ciò che abbiamo grande importanza e durata, come quello del Covid-19 tutti gli studenti italiani, a dover seguire le lezioni da appreso durante la didattica online anche per la scuola che ha influenzato l’anno scolastico passato, e che un computer e a vedere i miei professori e compagni di in presenza, per esempio la piattaforma Classroom, usa- saranno pronte ad adottare un diverso tipo di didattica classe tramite immagini sfocate, mentirei se dicessi che ta durante la quarantena, su cui caricare materiale utile anche con poco preavviso. Durante l’anno scolastico è sono stati dei mesi facili, non mi sono affatto trovata per gli studenti e mantenere un contatto e una sorta di stato chiesto agli studenti di rispondere a diversi que- bene e gli argomenti affrontati durante quel periodo aiuto anche quando le lezioni sono finite». stionari sul tipo di didattica che si stava utilizzando, per non li ho appresi a fondo come avrei fatto in condizioni (Nicole Gnone) l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 7
Ritorno in classe La scuola riparte in presenza con la sfida di garantire didattica e sicurezza per oltre 8 milioni di studenti, con una situazione in costante evoluzione Il Ministero dell’Istruzione ha istituito un numero Il nuovo anno telefonico a cui gli istituti possono rivolgersi in caso di dubbi e domande, chiamando scolastico riparte il numero verde il 14 settembre 800.90.30.80 Attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il distanziamento I banchi Il distanziamento fisico tra gli studenti dev’essere di almeno un Sono quasi 2 milioni e mezzo i banchi monoposto ritenuti metro tra le “rime buccali”. Secondo il Comitato tecnico-scien- necessari per far rispettare la distanza e che dovranno essere tifico si tratta della misura più importante, che impone la rimo- consegnati entro fine ottobre, tra quelli tradizionali e le cosid- dulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolasti- dette “sedute didattiche di tipo innovativo”, munite di ruote, ci, anche con interventi di edilizia per l’allestimento di nuovi ripiano di lavoro mobile e ripiano porta libri o porta zaino. spazi. 1m Le mascherine I test per il personale Le mascherine – chirurgiche o di comunità – sono obbligatorie scolastico sia per gli studenti sia per il personale scolastico in tutti gli spazi scolastici in cui non è possibile mantenere il distanzia- Il personale scolastico ha la possibilità di effettuare, su base mento fisico (corridoi, ricreazione, ingresso e uscita). L’obbligo volontaria, i test sierologici. In caso di risultati positivi, il tam- vale anche quando si è si è seduti al banco dove non è possibile pone è effettuato entro 48 ore. Una volta ricevuto l’esito del il distanziamento di un metro. Infografica: Leonora Camusso test, il risultato va comunicato alla Asl, che si occupa di comu- Per chi ha meno di 6 anni, o per gli alunni con disabilità incom- nicarlo alle regioni e all’Istituto superiore di sanità. patibili con l’uso prolungato di una mascherina, è previsto che non le si debba utilizzare. Alle scuole saranno dati undici milioni di mascherine gratuite al giorno, sia per gli studenti sia per il personale, e 170.000 litri di gel igienizzante a settimana. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 8
Fuori orario Mensa La mensa sarà assicurata prevedendo differenti turni tra le classi. Dove i locali mensa non siano presenti o vengano "riconvertiti" in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l'attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l'aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto. Educazione fisica Per le attività di educazione fisica svolte al chiuso dovrà essere garantita adeguata aerazione e un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri. Nelle prime fasi di riapertura delle scuole vanno privilegiate le attività fisiche sportive individuali che permettano il distanziamento fisico. Temperatura Secondo le linee guida nazionali, la temperatura andrà misurata a casa, anche se alcune Regioni stanno valutando la possibilità di una misurazione a scuola. Didattica a distanza Ogni scuola deve predisporre il piano per la didattica digitale integrata (Ddi) e attivarlo se i contagi nell’istituto dovessero aumentare in modo da non poterne più controllare la diffusione e garantire le lezioni in presenza. In caso di contagio L’Istituto Superiore di Sanità chiede alle famiglie di comunicare subito se i componenti del nucleo familiare hanno avuto contatti con persone risultate positive al virus e di tenere i figli a casa in caso di temperatura oltre i 37,5° o di altri sintomi influenzali. Se uno studente o un membro del personale scolastico scolastico manifesta sintomi mentre è a scuola, va separato dagli altri e fatto rientrare il prima possibile a casa. Quindi si sanificheranno gli ambienti che hanno frequentato all’interno della scuola. Alle persone sintomatiche sarà fatto il test diagnosti- co. Se risultasse positivo si tracceranno i loro contatti, anche quelli avuti nelle 48 ore precedenti alla comparsa dei sintomi. Le persone che sono state a contatto con chi è risultato positivo dovranno essere messe in quarantena per 14 giorni. Per poter rientrare a scuola biso- gnerà aspettare la guarigione clinica con due tamponi a distanza di 24 ore. Sulla strada per la scuola La capienza massima degli scuolabus e sui mezzi pubblici va limitata per rispettare le distanze di sicurezza: gli studenti potranno sedersi solo nei posti indicati. Tuttavia è prevista una deroga al distanziamento nel caso in cui il viaggio abbia una durata inferiore ai 15 minuti. Non sarà obbligatorio rispettare distanziamento nel caso in cui gli studenti abitino insieme. Gli studenti e il conducente dovranno indossare la mascherina per tutta la durata del viaggio. Per il trasporto pubblico valgono le stesse regole. Infografica: Leonora Camusso l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 9
INCHIESTA/Il ritorno in classe, il ritorno a scuola Genitori insegnanti e la propria casa come aula: la possibilità dell’homeschooling raccontata da due famiglie ALTROVE QUI Libano, Beirut Mira Jamous S iamo tutti e tutte rima- sti sgomenti a guardare gli incredibili video dell’e- splosione di Beirut che con un rapido tam tam hanno riempito Internet nel tardo pomeriggio del 4 agosto. Siamo ri- masti impressionati anche perché siamo vicini al Libano e a Beirut in particolare per la presenza di un ufficio di Mediter- ranean Hope, per il programma della Fcei insieme a Sant’Egidio di corridoi uma- nitari proprio con il Libano e i campi profughi presenti su quel territorio. Abbiamo chiesto a Mira, libanese ora a Padova, arrivata proprio con i corridoi umanitari, di condividere il suo pensie- ro, che lasciamo così come lo ha manda- U to, un flusso di coscienza. Valentina Fries sorse il più possibile. Le insegnanti che l’hanno segui- «La più grande esplosione nel porto di n nome moderno per una pratica antica: la ta durante gli esami di idoneità sono sempre rimaste Beirut il 4 agosto 2020 è una “negligenza” scuola a casa. Ma come funziona? Prima di soddisfatte dal suo livello di apprendimento. Adesso di 2.750 tonnellate di materiale esplosivo. tutto è importante sapere che in Italia non è cominceremo con la prima media, e un po’ d’ansia c’è, la scuola a essere obbligatoria ma l’istruzio- perché la difficoltà crescerà. Ma è anche quello il bello Perché? Qual è la colpa di Beirut e del Li- ne, e l’homeschooling (o istruzione parentale) è perfet- dell’homeschooling, alzare l’asticella e cercare sempre bano in generale per la distruzione? Que- tamente legale. È infatti una delle possibilità sancite di fare meglio. sta esplosione ha provocato molte perdite, dalla nostra Costituzione (artt. 30 e 33). Non è difficile. Io ho sempre pensato che tutti i ge- materiali e umane. Alcuni hanno perso le I genitori, qualora decidano di avvalersi dell’istru- nitori potessero fare homeschooling, perché non è al- loro case e sono diventati senzatetto, alcu- zione parentale, devono rilasciare al dirigente scola- tro che rivolgere una particolare attenzione ai tempi ne delle loro case sono state danneggiate, stico della scuola più vicina un’apposita dichiarazio- di apprendimento del proprio figlio. altri sono morti più velocemente per porre ne, da rinnovare anno per anno. Gli studenti devono L’homeschooling è non avere linee guida, è avere tut- fine alle loro vite e alcuni o la maggior poi sostenere annualmente l’esame di idoneità per il to lo spazio ed il tempo per arrivare allo stesso obietti- parte hanno perso il lavoro perché il posto passaggio alla classe successiva in qualità di candi- vo. Bisogna ovviamente dare delle possibilità in più al dati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino bambino, sennò tanto vale mandarlo a scuola. è stato distrutto e così gli ospedali. Quando all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Per quanto riguarda la socializzazione, non è un la madre piange e dice: Per favore, figlio In Italia l’homeschooling è ancora un fenomeno di problema. Entrambi i miei figli piccoli durante la mio, voglio mio figlio, e lei non sa come nicchia, ma molte famiglie, specialmente alla luce del- settimana fanno sport, musica, catechismo, gioca- descrivere suo figlio, ma è molto bello e la le incertezze che ancora riguardano la gestione delle no all’oratorio, vanno alle feste di compleanno, van- madre che dice che è andato a cercare il scuole in questo periodo di pandemia, stanno valu- no al parco giochi, frequentano campi estivi, quindi suo sostentamento, e la sua fine sarà la tando questa alternativa. Ne abbiamo quindi incon- non credo che abbiano problemi di socializzazione! morte”. trate due che hanno deciso di fare homeschooling, per Inoltre, secondo me, non è che a scuola si socializzi Questa esplosione ha rattristato l’intero farci raccontare la loro esperienza. così tanto come si pensa di norma: a esclusione della popolo libanese, non solo Beirut. Mio Serena Di Santi, di Luserna san Giovanni, è mamma mensa e dell’intervallo i momenti di condivisione non di quattro figli, due scolarizzati e due homeschooler. sono poi molti». fratello lavorava in una zona chiamata «L’homeschooling per me significa imparare insieme «All’inizio ero preoccupata per la socializzazione Dora che dista circa 10 km dall’esplosio- ai miei bambini a studiare, a scoprire insieme tante – ci dice Cinzia, di Lusernetta, che ha deciso di in- ne. Non aveva più il controllo dei suoi cose e curiosità. Abbiamo deciso di fare homeschoo- traprendere questo percorso proprio adesso – ma in nervi e le sue lacrime hanno prevalso ling tre anni fa quando la nostra terzogenita Madda- questi mesi ho visto che anche senza scuola non sono perché ha visto i vetri delle case e dei lena ha finito la seconda elementare. Già con le nostre mancate le occasioni. Durante il lockdown ho dovu- negozi rotti dalla forza dell’esplosione e prime due figlie non avevamo avuto un’esperienza to seguire io la formazione di mio figlio Leonardo e qualcosa di simile alla guerra, e la mia molto positiva durante la scuola primaria, poi Madda- quindi ho pensato, perché non provare a farlo sempre? famiglia che risiede a Tripoli sta cercan- lena continuava a dire che si annoiava, che era stufa e Avevo curiosità già da un po’, e poi la scelta definitiva do di contattarlo e non sono riusciti se che faceva sempre le stesse cose. Ho iniziato quindi a me l’ha fatta fare Leonardo. Lo scorso anno ha cam- documentarmi sull’homeschooling, e con mio marito biato qualche insegnante, e ne ha patito un po’, non non per un breve periodo, ma potete l’abbiamo proposto alla bambina. Devo dire che è sta- stava benissimo, e quindi ho avuto il pensiero di fare immaginare il sentimento della famiglia ta una scelta azzeccatissima. Maddalena è una bam- scuola a casa. Allora ho contattato Serena per avere Nonostante tutto questo, noi, come popo- bina molto curiosa e aperta alle novità, e dopo averle qualche dritta. Ho paura di non riuscire a insegnare, lo libanese, crediamo che Beirut tornerà spiegato le dinamiche dell’homeschooling ha voluto a essere una maestra per mio figlio. È la mia paura più più bella di come il Libano ha vissuto». assolutamente provare. grande, ma ci voglio provare perché ho visto che mio ALTROVE QUI Il mio obiettivo con lei era soddisfare tutte le sue figlio era molto più sereno e tranquillo a casa, ascol- La rubrica curata dal Servizio Migranti della richieste e non solo studiando sui libri, ma approfon- tava e apprendeva molto di più. Inoltre quando gli ho Diaconia Valdese dendo tutto tramite Youtube, dal vivo, tramite altri proposto di fare homeschooling lui era contentissimo, libri, enciclopedie. Insomma abbiamo ampliato le ri- quindi ho pensato che fosse la scelta giusta». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 10
SOCIETÀ A Luserna San Giovanni c’è un museo particolare e poco conosciuto: è quello dedicato al gioco e al giocattolo. Nato nel 2004, negli ultimi due anni ha trovato la sua collocazione ideale in un edificio settecentesco. E si prevede un suo ampliamento Un’antica magia che sopravvive al tempo Q Valentina Fries frutto del lavoro dei volontari e della collabora- stanze, a cui se ne aggiungerà una nuova tra set- uesta è una delle prime frasi che si incon- zione con alcuni studenti dell’istituto Porro di tembre e ottobre. trano all’ingresso dello Storico Museo del Pinerolo. Il museo è aperto in visita guidata tutti i saba- gioco e del giocattolo di Luserna San Gio- Il Museo è stato fondato nel 2004 dal dottor to pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30, ma è possibile vanni, e la sensazione che si ha visitandolo Giovanni Peyrot e dalla moglie Vanda, grazie alla visitarlo anche in altri orari prenotando ai numeri è che sia davvero così. Sette stanze, tutte rigoro- loro opera di raccolta e alla successiva donazione 320-0523322 oppure 346-7559834, o via e-mail a samente a tema, in cui ci si meraviglia, si torna della sua corposa collezione di giochi e giocattoli museogiocattololuserna@gmail.com. Le visite si bambini e si impara sul passato. Migliaia, e non storici al Comune di Luserna San Giovanni, che regolano secondo le vigenti norme di sicurezza, si arrotonda in eccesso dicendolo, di soldatini, ha poi messo a disposizione dei locali per realiz- pertanto si prega di preavvisare qualora il numero miniature, giochi da tavolo, libri, carte, bambole, zare un’esibizione permanente. di visitatori sia numeroso. Non appena le condi- marionette e tutto ciò che ruota intorno al con- La mostra si trova all’interno di un palazzo sto- zioni lo permetteranno riprenderanno anche gli cetto di gioco, con pezzi antichi unici, come una rico risalente al Settecento, in zona Luserna, la eventi e i laboratori. rara Lanterna magica, la cui gemella è esposta al parte storica di impianto medievale del comune, Chi desiderasse avere più informazioni può Museo del Cinema di Torino. Un piccolo gioiello in via Generale Armando Diaz n. 21. Nel corso del recarsi al punto informativo che è aperto tutti i di cui andare fieri, insomma. tempo la collezione, che vanta anche oggetti che giovedì mattina dalle ore 9 alle 12,30 sotto i por- Questo piccolo museo, aperto nel 2018, ma risalgono alla metà dell’Ottocento, si è arricchi- tici della piazza del Municipio di Luserna San che ha la veste attuale dal 2019, è gestito dall’as- ta e continua ad arricchirsi grazie a donazioni di Giovanni, in via Roma 31. Qui troverà inoltre il sociazione APS Fili di Luna di Luserna San Gio- privati, e anche la superficie espositiva si è estesa. “mercatino”, dove è possibile acquistare qualcosa vanni in convenzione con il Comune, ed è tutto Come accennato precedentemente, sono sette le in cambio di un’offerta libera a favore del Museo. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 11
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