Il Ponte rosso INFORMAZIONIDIARTEECULTURA numero57-giugno2020 - Olschki
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IL PONTE ROSSO Sommario HA BISOGNO Il criceto nella ruota ................................................. 3 DELLE VOSTRE ADESIONI Franco Basaglia .......................................................... 4 di Eugemio Borgna Un garage nel monumento del Neoclassico? .... 8 La gratuità del prodotto che periodicamente of- di Roberto Curci friamo alla lettura di chiunque è resa possibile dalla gratuità dell’impegno di chi queste pagine le Karel Moor, musicista e romanziere .................10 produce, dalla cortese collaborazione della Ham- di Fulvio Senardi merle che ne cura, a titolo gratuito, l’impaginazio- Diana De Rosa, tutta un’altra storia...................12 ne, dal costo ridotto del web rispetto alla stampa su carta e alla distribuzione nelle edicole. Tali costi, di Gabriella Ziani tuttavia, esistono e ad essi prevediamo di dare an- Intervista a Diana De Rosa ..................................15 cora un pur minimo incremento con alcune scelte Dalla lettera a un Papa all’Articolo 9 .................16 che abbiamo in progetto di compiere per poter garantire maggiore visibilità e diffusione alla no- di Walter Chiereghin stra attività. Raffaello 500: il ritratto di Leone X .......................20 Per sostenere tali costi e per garantire continuità di Nadia Danelon alla nostra iniziativa abbiamo fondato l’Associa- zione culturale Il Ponte rosso, richiedendo agli Libri: necessità di un ordine impossibile ........23 iscritti una quota annua pari a trenta euro. È tale di Francesco Carbone contributo che consente al Ponte rosso di prose- Non comprendere l’arte, ieri e oggi ................26 guire la sua attività culturale e di offrire i propri contributi a titolo gratuito a chi vuole avvalersene. di Roberto Curci Per queste ragioni ricordiamo ai soci che non han- Rattoppi poetici di Luisa Gastaldo ...................28 no versato la quota per il 2020 di farlo appena di Roberto Dedenaro possibile versando trenta euro valendosi del codi- ce IBAN dell’Associazione: Là dove nulla è perduto .......................................30 di Enzo Santese IT 36 A 08877 02202 000000345619 Lo Strega +6 a Nebbia ..........................................33 di Anna Calonico Ci rivolgiamo inoltre alla generalità dei lettori per chiedere a chi intendesse sostenere l’attività del Il futurista imperterrito .........................................34 Ponte rosso di inviarci, compilato e sottoscritto, il di Walter Chiereghin modulo di adesione all’Associazione inviato assie- me alla rivista (o richiedercelo se non fosse per- Patriottismo repubblicano e nazionalismo ....38 venutoin allegato a questo numero) all’indirizzo di di Fulvio Senardi posta elettronica I ladri ............................................................................41 info@ilponterosso.eu di Giuseppe O. Longo Sartre e la libertà .....................................................42 di Stefano Crisafulli Libri per maschietti, e non solo .........................44 di Anna Calonico L’epoea della Zenta .................................................46
STORIE DELL’ARTE DALLA LETTERA A UN PAPA ALL’ARTICOLO 9 di Walter Chiereghin sommario Raffaello Sanzio umanista fiorentino, figlio di Lorenzo il Autoritratto Magnifico e un altro umanista, lo scritto- olio su tavola, 1506 re e diplomatico Baldassarre Castiglione, Galleria degli Uffizi, l’autore del Cortegiano, amico fraterno Firenze del grande artista. Ma c’è, come vedre- mo, un ulteriore protagonista implicito, e inopinatamente si tratta dell’articolo nove della nostra Carta costituzionale, di cui in qualche modo la Lettera a Leone X è l’antefatto più remoto, il fondamento del moderno concetto di tutela dei beni storici, artistici, culturali e paesaggistici. La Lettera, che secondo Salvatore Settis possiamo ricordare «come una delle cose più straordinarie che Raffa- ello abbia fatto», fu pensata e scritta nell’anno che precedette la prematura scomparsa dell’artista, che sarebbe av- venuta tra la generale costernazione il 6 aprile 1520, nel suo periodo romano, all’apogeo quindi di una straordinaria fama ottenuta per i suoi meriti di pitto- re, ma anche per quelli di architetto che proprio a Roma s’erano concretati nella direzione dei lavori per la riedificazione L’editore Olschki pubblica, nel quin- della Basilica di San Pietro, la fabbrica to centenario della scomparsa Raffaello più importante dell’intera cristianità, Sanzio, la sua Lettera a Leone X, redatta nella quale era succeduto a Donato Bra- assieme a Baldassare Castiglione, incom- mante, deceduto nel 1514. Oltre a questo piuta e mai pervenuta al pontefice (si trat- impegnativo incarico, cui si sommavano tava, del resto, di una lettera dedicatoria, numerose importanti altre committenze, non di un’autentica missiva). Il volume in forza di un breve papale di Leone X di Francesco Paolo di Teodoro, ordina- del 27 agosto 1515, era stato nominato rio di Storia dell’architettura al Politec- «praefectum marmorum et lapidum», nico di Torino, nonché co-curatore della ufficio che si è voluto forzatamente in- sfortunata mostra“Raffaello.1520-1483” tendere come una sorta di sovrintenden- allestita presso le Scuderie del Quirinale za archeologica, cosa che in effetti non e visitabile fino al 30 agosto, con le limi- era, quanto piuttosto una competenza sui tazioni dettate dalle norme di tutela dei reperti architettonici dell’antica Urbe, visitatori imposte dalla lotta al virus che con la licenza di approvvigionarsi di essi ha determinato, tra l’altro, una prolun- facendoli materiali per l’edificazione di gata chiusura dell’importante rassegna San Pietro in Vaticano. romana. Benché oberato da una stupefacente In questo libro – scientificamente ri- quantità di impegni artistici ed organiz- goroso nell’esposizione dei contenuti, zativi, su sollecitazione del papa Leone ma sfrondato di ogni appesantimento X, Raffaello aveva trovato modo di im- filologico – sono tre, dunque, i protago- pegnarsi in un ambizioso progetto di ri- nisti della storia narrata, tutti personalità cognizione e documentazione in pianta e, Il Ponte rosso INFORMAZIONI DI ARTE E CULTURA di primissimo piano nella società e nella cultura dei primi anni del Cinquecento: per alcuni edifici di rilievo, in prospetto e alzato della città antica, opera di dimen- N. 57 - giugno 2020 il “divin pittore” di Urbino, un pontefice sioni abnormi, in cui furono impiegati 16
Il pensiero di Raffaello sui beni culturali scritto STORIE DELL’ARTE da Baldassarre Castiglione in una lettera sommario al pontefice all’epoca regnante numerosi aiuti, che rimarrà fatalmen- Raffaello Sanzio te incompiuta per il sopravvenire della Ritratto di Baldassare morte del maestro, ma che dovette risul- Castiglione tare gradita all’artista in quanto lo collo- olio su tela, circa 1514-15 cava in un ambito culturale, quello della Museo del Louvre, Parigi classicità, che egli fin dagli anni giovani- li di Urbino sentiva profondamente suo, al punto d’avere indicato nel Panteon il luogo destinato alla sua sepoltura. Dell’opera di catalogazione intrapre- sa da Raffaello, purtroppo non rimane traccia se non proprio nella lettera dedi- catoria della quale stiamo parlando, da intendersi come prefazione al complesso insieme di documenti – mai completato e comunque disperso – che intendeva censire e descrivere dettagliatamente gli edifici della Roma imperiale e le tracce di essi ancora esistenti all’epoca nella città sede papale. Questi gli antefatti più prossimi della Lettera scritta “a quattro mani” col Ca- stiglione e ripubblicata ora da Di Teodo- ro, con un ampio saggio introduttivo in Il fatto poi che fosse stato un archi- cui tra l’altro leggiamo che la dedicato- tetto, un “tecnico” quindi – anche se di ria rimane nei fatti «l’unico documento così rilevante levatura come l’Urbinate – scritto, superstite di un naufragio intel- a riflettere e discettare su argomenti che lettuale che parla ora con voce commos- oggi definiremmo “di tutela” dei beni sa, ora con accenti duri e accusatori, ora archeologici e storico-artistici, rende con lingua asetticamente scientifica e questo documento il capostipite di una quasi didattica, preoccupata solo della successiva bibliografia che per mille ri- chiarezza» (p. 10). voli giunge fino ai nostri giorni. Si tratta Il documento, datato 1519, è rimasto della voce di un artista che interpella il infruttuosamente giacente per oltre due papa, quindi il potere – all’epoca anche secoli, prima di essere reso noto e pub- temporale oltre che spirituale e religio- blicato nel 1733, come elaborato del Ca- so – non soltanto offrendo la documen- stiglione, di interesse quindi prevalente- tazione prevista dall’articolata analisi mente letterario e destinato a pochi eru- al pontefice, ma indicandogli le linee diti, mentre bisognerà attendere la fine guida, diremmo oggi, che dovrebbero del XVIII secolo quando, precisamente informare il suo governo della cosa pub- nel 1799, l’abate Daniele Francesconi ri- blica. Cosa che vien fatta legittimando uscì ad attribuire a Raffaello la paternità innanzitutto se stesso come studioso del- intellettuale dei contenuti della Lettera. la materia trattata e quindi rivendicando Oltre all’interesse intrinseco per il pen- a sé un diritto di esprimersi criticamente, siero formulato nella Lettera dal grande derivante da una specifica competenza: maestro, l’interesse per il documento, «essendo io stato assai studioso di queste nel periodo della sua attribuzione a Raf- antiquitati e havendo posto non piccola faello, fu accentuato nella stagione in cui cura de cercharle minutamente e misu- i beni artistici italiani stavano subendo le massicce depredazioni del patrimonio ad rarle con diligentia, e legendo li boni authori e conferendo l’opere con le scrit- Il Ponte rosso INFORMAZIONI DI ARTE E CULTURA opera di Napoleone Bonaparte. ture, penso haver conseguito qualche no- N. 57 - giugno 2020 17
STORIE DELL’ARTE Secondo Salvatore Settis possiamo ricordare sommario la Lettera a Leone X «come una delle cose più straordinarie che Raffaello abbia fatto» Francesco Paolo ca induce Raffaello ad individuarne tre Di Teodoro concorrenti fattori, che nella lettera sono identificati nel tempo, nei barbari e nei papi. «Ma perché ci dolerem noi de’ Got- ti, Vandali et altri tai perfidi inimici, se quelli li quali come padri e tuttori deve- ano deffendere queste povere reliquie di Roma, essi medemi hanno lungamente atteso a destruerle? Quanti pontifici, Pa- dre Santissimo, quali haveano medemo officio che ha Vostra Santità, ma non già el medesimo sapere, né il medemo valore e grandezza d’animo, con quella clemenza che vi fa simile a Dio: quan- ti, dico, pontifici hanno atteso a ruinare templi antichi, statue, archi et altri aedi- ticia de la architettura anticha. Il che in fici gloriosi! Quanti hanno comportato un punto mi dà grandissimo piacere, per che solamente per pigliar terra pozzolana la cognitione di cosa tanto eccellente, e siansi scavati fondamenti onde, in poco grandissimo dolore, vedendo quasi el ca- tempo poi li edifici sono venuti a terra! davero di quella nobil patria, che è stata Quanta calce si è fatta di statue et altri regina del mondo, così miseramente la- ornamenti antiqui! che ardirei dire che cerato» (p. 43). Quindi, quasi all’incipit tutta questa Roma nova che hor si vede, del documento, dopo aver richiamato la quanto grande ch’ella si sia, quanto bel- propria specifica competenza in materia, la, quanto ornata di pallaggi, chiese et la conoscenza indicata come legittima- altri aedifici, tutta è fabricata di calce di zione del prendere la parola, denuncia lo marmi antichi» (p. 44). stato di abbandono dei monumenti che si Si tratta di un passaggio fondamen- provava a censire e descrivere, il passo tale, in cui si identificano i nemici per successivo è la denuncia di uno stato di così dire “interni”, gli uomini che gesti- Francesco Paolo Di Teodoro abbandono delle “architetture antiche”, scono il potere, che si rendono respon- Lettera a Leone X di Raffaello e ridotte dai saccheggi e dall’incuria a sabili dello scempio indirettamente per Baldassarre Castiglione qualcosa di simile a un cadavere. incuria e mancata vigilanza, o addirittura Leo S. Olshki Editore L’immagine macabra ispirata a Raf- per vandalismi promossi in prima perso- Firenze, 2020 faello dalla contemplazione di quanto na, come purtroppo è continuato ad av- pp. XII-72 avrebbe dovuto essere invece materia venire, anche, per esempio, poco più di con 32 tavole f.t. a colori viva di cosa “tanto eccellente” non ri- cent’anni dopo, quando, irridendo anco- euro 23,00 sulta un mero artificio retorico, ma pro- ra una volta un pontefice – Urbano VIII, babilmente discende dall’alta conside- al secolo Maffeo Vincenzo Barberini razione in cui teneva l’antichità classica – fu scritta una delle più celebri pasqui- che proprio nella Roma, in cui erano nate, che recita «Quod non fecerunt bar- confluite la storia antica e pagana assie- bari, fecerunt Barberini»; ma, purtroppo, me a quella cristiana e in cui si consumò si potrebbe continuare fino ai giorni no- l’ultimo febbrile e per molti versi entu- stri, e non soltanto per Roma. L’uso poi siasmante periodo della sua esperienza della parola “tutori”, riferita al compito umana, intellettuale e creativa, doveva di tutela dei beni culturali, spesso disat- trovare un riscontro agrodolce ai suoi in- teso, dei reggitori della cosa pubblica, e teressi storici e artistici. al contempo istituisce significativamente Il Ponte rosso INFORMAZIONI DI ARTE E CULTURA La precarietà delle condizioni in cui versava l’enorme patrimonio archeo- un diretto collegamento anche testuale con l’articolo 9 della Costituzione «La N. 57 - giugno 2020 logico e monumentale romano all’epo- Repubblica promuove lo sviluppo della 18
Una grande figura di appassionato intellettuale che STORIE DELL’ARTE ci appare come nostro stimolante contemporaneo, sommario a mezzo millennio della sua acerba scomparsa cultura e la ricerca scientifica e tecnica. di conservazione dei beni, ma collegano Ricostruzione plastica Tutela il paesaggio e il patrimonio stori- tali obblighi al presente e al futuro della della Roma imperiale co e artistico della Nazione». società che viene definita non già come Esaurita, con estrema sintesi, l’ana- romana, ma “italiana”, il che, come ha lisi della situazione che gli era contem- recentemente osservato Tomaso Monta- poranea, Raffaello passa a un’inusuale nari, istituisce un collegamento ancora esortazione al pontefice, quasi a dettare una volta con l’articolo della Costitu- imperativamente quanto deve divenire zione che parla di “Nazione”, unico ri- un requisito non secondario dell’azione ferimento a questo termine rinvenibile di governo: «Non debe adunque, Padre tra gli articoli che ne dettano i principi Santissimo, essere tra li ultimi pensie- fondamentali. ri di Vostra Santitate, lo haver cura che La lettura del saggio introduttivo di quello poco che resta di questa anticha F.P. Di Teodoro, com’è logico, si adden- madre de la gloria e grandezza italiana, tra ulteriormente in profondità sui con- per testimonio del vallore e della virtù di tenuti del documento, su cui lo studioso quegli animi divini, che pur talhor con si è ripetutamente esercitato, fornendone la memoria sua excitano alla virtute li un’accurata descrizione propedeutica spiriti che hoggi dì sono tra noi, non sii alla lettura del testo, ma istituendo anche estirpato e guasto dalli maligni et igno- collegamenti con quanto sulla medesima ranti; che pur troppo, si sono insino a qui materia era stato scritto in precedenza, fatte iniurie a quelle anime che col suo disegnando quindi il profilo di una gran- sangue parturiro tanta gloria al mondo» de figura di appassionato intellettuale (p. 44). Questo passo della Lettera a Le- che, come si è cercato anche qui di evi- one X contiene alcuni concetti che non solo ne segnano la modernità, quali il ri- denziare, riesce ad apparirci come nostro stimolante contemporaneo, a mezzo mil- Il Ponte rosso INFORMAZIONI DI ARTE E CULTURA conoscimento degli obblighi di tutela e lennio della sua acerba scomparsa. N. 57 - giugno 2020 19
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