Approfondimento sul Vino - Boi Mauro

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Approfondimento sul Vino - Boi Mauro
Approfondimento sul Vino
        Boi Mauro
Approfondimento sul Vino - Boi Mauro
L’enologia
L’enologia è lo studio del vino, delle sue
caratteristiche principali di coltura e
vinificazione. Bisogna evidenziare che nella
coltura della vite ci sono fattori chiave che
incidono negativamente o positivamente sul
prodotto finito: il vino .Tali fattori sono :

  La tipologia di uva;
  Il tipo di vitigno;
  Le tecniche di coltura;
  La qualità del terreno;
  Il clima;
  L’esposizione al sole;
  L’uomo.

                  L’uva
Approfondimento sul Vino - Boi Mauro
L’uva è il frutto della Vitis Vinifera, pianta legnosa
appartenente alla famiglia delle Vitacee,coltivata
per la produzione dell’uva destinata alla
vinificazione e al consumo diretto. Le varietà
selezionate per la produzione di uva da tavola
presentano buccia sottile, vinaccioli piccoli e
sapore più dolce .

                   Il Vino
Prima ancora di parlare di vino, bisogna chiarirne
il suo significato: “il vino è il prodotto ottenuto
esclusivamente dalla fermentazione alcolica totale
o parziale di uve fresche, pigiate o non, o di mosti
d’uva”.

             Il Grappolo
Approfondimento sul Vino - Boi Mauro
Il grappolo è la Fruttescenza della vite,
costituita da :

  Raspo o Rachide (4/5% del peso del
   grappolo)contiene acqua per circa il
   35/75%,tannini 1-4 % ,zuccheri e
   cellulosa,lieviti,polifenoli.

  Racimoli o tralcio:struttura legnosa che
   sostiene il grappolo.

  Pedicello :parti legnose che collegano
   l’acino al raspo.

  Polpa o Mesocarpo (75-85 % )del peso
   dell’acino,di colore bianco è ricca d’acqua
   (80-90%),di zuccheri (15-25%),Sali
   minerali,sostanze azotate.

  Buccia o epicarpo :contiene 70-80% di
   acqua ,1-3% tannini ,sostanze
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azotate,sostanze coloranti,sostanze
 aromatiche,lieviti,polifenoli.

 Vinaccioli o endocarpo :sono i semi
  presenti all’interno dell’acino e sono ricchi
  di tannini e oli ,polifenoli.

  Grappolo                     Acino

         Gli Zuccheri
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Zuccheri : gli zuccheri presenti nel mosto
 sono principalmente Glucosio e fruttosio.
 Nelle uve non del tutto mature prevale il
 glucosio;nelle uve mature le concentrazioni
 di glucosio e fruttosio sono uguali;in quelle
 eccessivamente mature prevale il fruttosio.
 Glucosio e fruttosio sono zuccheri
 fermentescibili che si trovano in alcol etilico
 nel corso della vinificazione.
  I vitigni che producono più zucchero
   contengono meno acidi ,così pure nelle zone
   meridionali l’uva è più zuccherina e meno
   acida .

                Gli Acidi
Acidi : gli acidi sono responsabili dell’acidità
del mosto ,al quale conferiscono un ph
compreso tra 3 e 3,6 : perciò costituiscono un
ostacolo alla vita dei microrganismi. Gli acidi
organici presenti in qualità più rilevante sono
il tartarico , il malico e il citrico.Gli acidi si
possono trovare liberi o sotto forma di Sali , di
potassio e di calcio principalmente, i Sali sono
però meno solubili degli acidi perciò
precipitano nel corso della fermentazione .
I Polifenoli
Polifenoli :I polifenoli,che provengono dai
raspi ,dalla buccia e dai
vinaccioli,conferiscono sapore e colore al
vino;esercitando anche un’azione battericida
contribuendo alla conservazione del vino.
I polifenoli possono distinguersi in :
   Antociani :Pigmenti che conferiscono il
    colore rosso-viola all’uva e al vino.
   Flavoni : responsabili del colore giallo
    dell’uva cosiddetta bianca. Sono anche
    presenti nell’uva rossa, ma risultano
    mascherati dagli antociani.
   Leucoantociani e Catechine : insieme
    formano i tannini ,anche loro concorrono
    alla colorazione del vino bianco e rosso
    invecchiato e al gusto astringente. Sono
    localizzati soprattutto nei vinaccioli
    (65%) nel raspo (20 %),meno nelle bucce
    (10-15%)mentre nella polpa sono
    presenti in piccole quantità .
Sostanze azotate :
Sono date da sostanze organiche
(amminoacidi, polipoidi e proteine ) e in
minime quantità da composti inorganici
(ammoniaca, nitriti e nitrati )
  Derivano prevalentemente dalla buccia e
sono essenziali per la crescita dei lieviti e
quindi per il processo della fermentazione.

     Sostanze peptiche:
La cui quantità nel mosto dipende dal grado di
pressatura dell’uva e della presenza di vinacce
durante la vinificazione ,in parte liberano alcol
melico e in parte si legano alle proteine e
precipitano .

   Sostanze aromatiche
Sono numerose,tra cui esteri,aldeidi,chetoni
concorrono a determinare l’aroma del e
terpeni . Queste sostanze vino giovane,mentre
nel vino maturo le componenti odorose e si
formano principalmente nel corso della
fermentazione e dell’invecchiamento .

          Sali minerali
Sono rappresentati soprattutto da potassio,
calcio,magnesio,sodio, ferro,rame e zinco .
Questi elementi si trovano combinati con i Sali
che conferiscono sapidità al vino . Eccessive
quantità di ferro e di rame possono essere
causa di intorpidimenti del vino.

             Vitamine :
Vitamine C del gruppo (B1,B2,B6 )
E vitamina A sono importanti fattori di
crescita per i lieviti . Con i trattamenti a cui
viene sottoposto il vino la quantità di vitamine
cala notevolmente.

  La fermentazione del
         mosto
La trasformazione del mosto in vino è
essenzialmente un processo chimico -biologico
noto come fermentazione alcolica
La fermentazione determina la trasformazione
degli zuccheri fermentescibili in alcol etilico e
anidride carbonica per opera dei lieviti
secondo la seguente reazione:

       C6 H12 O6 ( Zuccheri semplici )

        2CH CH3 OH2 ( alcol etilico )

         2CO2 ( anidride carbonica )

  Questa trasformazione comporta anche lo
  sviluppo di energia sottoforma di calore.
Prodotti principali della
      fermentazione alcolica
Alcol etilico : E questo il composto finale
qualificante il vino e si presenta come liquido
incolore , con densità di 0,793 g/ml a 15°C.Il
vino è quindi meno denso del mosto .

  L’alcol etilico conferisce al vino una
   sensazione bruciante e una nota dolce ed il
   composto più importante ai fini di
   serbevolezza ,robustezza e corpo del vino
   stesso. L’alcol è facilmente ossidato dai
   batteri con formazione di acido acetico ,
   mentre alcuni lieviti lo scindono in acqua e
   anidride carbonica ;combinandosi con gli
   acidi origina esteri e con altri alcoli origina
   eteri entrambi molto profumati.

          L’ammostamento
Il mosto si può ottenere in vari modi:
   Con la pigiatrice , che pigia e schiaccia
    l’uva entro due rulli,in questo caso il mosto
    è costituito dalla parte liquida , dai raspi
    ,dalle bucce e dai vinaccioli . Per evitare la
    presenza di raspi che conferirebbero al
    vino eccessiva astringenza e asprezza ,il
    mosto viene diraspato con l’apposita
    macchina diraspatrice .
   Le due operazioni , pigiatura e
    sgrondatura possono essere effettuate da
    una sola macchina : la pigia – diraspatrice.
   Con la diraspa – pigiatrice , che allontana i
    raspi prima di schiacciare l’uva,ragione
    per cui il mosto liquido non viene mai a
    contatto con i raspi e origina un vino
    morbido .

                 I Lieviti
I lieviti sono presenti spontaneamente sulla
buccia e sui raspi dell’uva ,ma possono anche
essere aggiunti ceppi selezionati . La pruina ,
lo strato ceroso che ricopre gli acini d’uva ,
trattiene molto bene i lieviti . In piena
fermentazione possiamo trovare circa un
milione di lieviti per un millilitro di mosto.

 Vari metodi di vinificazione
Il mosto dopo essere stato trattato e corretto,
viene sottoposto a vinificazione, ossia a tutto
quel complesso di lavorazioni che portano
alla trasformazione del mosto in vino .
Possiamo avere tre diversi modi per ottenere
vini (vinificazione in bianco , in rosso e in
rosato )

     Vinificazione in Bianco
Se vogliamo ottenere vini bianchi , dobbiamo
vinificare in bianco, con uve che possono
essere bianche o rosse . Questo è possibile
perché le sostanze coloranti sono presenti nella
buccia , mentre la polpa è bianca . Le bucce
sono subito separate dal mosto (sgrondatura ).
La pigiatura deve essere molto delicata e, oltre
a non rompere i vinaccioli bisogna fare
attenzione a non rompere le bucce .Il contatto
del mosto con le bucce porterebbe il mosto ad
arricchirsi di sostanze coloranti e tannini . Il
mosto ottenuto subisce una decantazione e una
filtrazione per illimpidirlo ,ed in fine è arrivato
alla fermentazione alcolica in appositi
contenitori d’acciaio ( con la temperatura
costante compresa tra 18-20 ° C ).
Fermentazione alcolica: trasformazione degli
zuccheri, presenti nel mosto, in alcol etilico e
CO2 per merito dei lieviti che si trovano nelle
bucce, sui tralci, nel terreno.

Fermentazione alcolica:
Trasformazione degli zuccheri presenti nel
mosto ,in alcol etilico e
Co2 per merito dei lieviti che si trovano nelle
bucce ,sui tralci nel terreno .

  Vinificazione in rosso
E’ caratterizzata dalla macerazione delle
vinacce all’interno del mosto . Maggiore è il
tempo di contatto tra la parte solida ( vinacce )
e quella liquida ( mosto ) maggiore sarà
l’estrazione dei pigmenti e di tutte le altre
componenti solide .
Terminata la pigiatura il mosto viene messo in
delle vasche di fermentazione ( temperatura
costante tra i 25-30°C)dove avviene la
macerazione ,che sarà breve ( 4-6 giorni ) per
ottenere vini rossi freschi , leggeri , da bere
giovani ; ( 20-30 g ) per vini di gran corpo ,
molto tannici.
Inizia ora la fermentazione tumultuosa , che
dura dai ( 5 ai 15 giorni ),al termine si procede
con la svinatura ,cioè alla separazione del vino
alle vinacce che può avvenire per travaso o
filtrazione. Si passa alla maturazione o
affinamento .

Il vino giovane viene messo a maturare in
recipienti e si prosegue con la fermentazione
lenta che dura vari mesi , dove i lieviti
( saccharomyces cerevisiae ) continuano la loro
attività trasformando i pochi zuccheri rimasti
in alcol. Il vino così ottenuto sarà meno
aggressivo.
Durante la maturazione avviene un altro
processo : la fermentazione malolattica
,provocata da alcuni batteri che trasformano
l’acido malico (di sapore molto forte ) in acido
lattico (meno aspro e aggressivo del malico )
Infatti viene definito l’acido dolce del vino ,
conferendo al vino una minore acidità e una
maggiore morbidezza .
Questa fase è molto importante per
l’invecchiamento dei vini rossi , che avviene
prima in botti di legno ,poi in bottiglia , dove i
vini rossi prendono colori granata o aranciati e
i bianchi diventano dorati. Nei vini bianchi la
fermentazione malolattica non esiste perché
altrimenti si perderebbe quella acidità tipica
che li caratterizza.
Vinificazione in rosso
L’inizio della fermentazione è segnalato dallo
sviluppo e gorgoglio dell’anidride carbonica
,dall’innalzamento della temperatura del
mosto e dall’affioramento delle vinacce.

 Vinificazione in rosato
Serve per ottenere vini rosati da uve rosse ,le
bucce vengono lasciate a macerare con il mosto
per un tempo che varia dalle 8 alle 30 ore .
Segue poi una fermentazione a bassa
temperatura come per i vini bianchi ( 18 -20° )
Partendo da uve rosse si otterranno vini più
leggeri , di limitata intensità colorante e poco
tannici .

     Il vino rosato si ottiene :
  Da uve rosse poco macerate
  Da una mescolanza di uve bianche e rosse
  Da uve rosate cioè con uno scarso
   contenuto di pigmenti coloranti
 Nel primo caso le bucce vengono lasciate
    poche ore ( non più di 24 )macerare nel
    mosto in modo che venga ceduta una
    modesta quantità di sostanze coloranti
    (antociani ).
   Nel secondo caso si tratta di fare un
    uvaggio con prevalenza di uve bianche , in
    modo che la sostanza colorante rossa non
    incida eccessivamente .
   Nel terzo caso si parte da uve poco colorate
    come il moscato , dal quale si ottiene il
    Moscato rosa del trentino , oppure il
    Grignolino vendemmiato a maturazione
    non completa .
   Una recente tecnica di produzione di vino
    rosato, consiste nel suddividere le uve rosse
    in due parti :
La parte più abbondante è pressata
direttamente e l’altra è pressata , diraspata ,
privata delle vinacce è me4scolata al mosto
precedente. Il tutto è posto a fermentare
insieme ; in sostanza si tratta di una
vinificazione in rosso con macerazione di una
piccola parte di vinacce .
Vinificazione in rosato
       Uve Rosse

      Di raspatura
       Pigiatura
    Macerazione breve
       Svinatura
Fermentazione tumultuosa
   Fermentazione lenta
      Maturazione
    Imbottigliamento
Il Vino novello
La tecnica per produrre il vino novello viene
chiamata “macerazione carbonica”. Le uve
intere (senza essere pigiate, raspo compreso)
vengono messe dentro delle vasche dove viene
immessa dell’anidride carbonica (CO2).
La temperatura è mantenuta tra i 25/30° C per
permettere un’auto fermentazione all’interno
degli acini (detta anche fermentazione
intracellulare) che nell’arco di due settimane
porta alla formazione di sostanze profumate e
aromatiche.
Terminata la macerazione l’uva viene
diraspata e pigiata, si completa la
fermentazione che dura 4/6 giorni e il vino è
pronto per l’imbottigliamento Otteniamo così
dei vini leggeri, molto profumati e poco
tannici, che dopo 4/5 settimane possono essere
immessi sul mercato, non prima del 6
novembre e devono essere consumati entro la
primavera successiva.
Di solito è un vino rosso, ma ne esistono anche
bianchi .

Alcol      È l’alcolicità effettiva dei vini e si
svolto     trova espressa in etichetta con il
           termine “volume %”.

Alcol      È quello rappresentato
Potenziale dall’eventuale fermentazione
           ottenibile dagli zuccheri residui nel
           vino, importante per i vini dolci (per
           questa parte si applica il coefficiente
           0,6 moltiplicato per il contenuto
           zuccherino).
Alcol      È la somma dei precedenti
totale

A seguito della fermentazione, nel vino si
forma alcol in percentuale variabile dal 9 al
17% circa. Il grado alcolico di un vino è dato
dalla % di alcol presente; un vino con 12 gradi
ha al suo interno il 12 % di alcol, ossia 12
centilitri di alcol in un litro. Questa quantità è
detta alcol svolto. Se un vino è dolce, contiene
ancora degli zuccheri che, se fermentati
darebbero origine ad altro alcol, questa % di
alcol è detta alcol potenziale ed è data dalla
quantità di zuccheri ancora presenti,
moltiplicata per 0,6. ossia 12 centilitri di alcol
in un litro. Questa quantità è detta alcol svolto.
Se un vino è dolce, contiene ancora degli
zuccheri che, se fermentati darebbero origine
ad altro alcol, questa % di alcol è detta alcol
potenziale ed è data dalla quantità di zuccheri
ancora presenti, moltiplicata per 0,6.

8 + (5 x 0,6)=11 Gradi in un litro ci saranno 11
cl di alcol
 Nei vini secchi alcol svolto e alcol totale
saranno identici, mentre nei vini dolci l’alcol
totale sarà superiore.
L’invecchiamento

 L’uso delle botti in legno è riservato
  all’affinamento e all’invecchiamento del
  vino. Una botte molto importante è la
  “barrique” che ha una capacità di circa
  225 litri. Viste le dimensioni molto ridotte
  facilita e accelera la maturazione dei vini.
Fermentazione Tumultuosa
Durante la fermentazione tumultuosa , quando
è esaurito l’azoto ammoniacale , i lieviti si
adattano a utilizzare gli amminoacidi per
ricavare l’azoto indispensabile alla propria
alimentazione . Essi trasformano
l’amminoacido in alcol con un atomo di
carbonio in meno . Gli alcoli che si formano
hanno almeno tre atomi di carbonio rispetto
all’alcol etilico .
La alcolica degli amminoacidi è la principale
responsabile del profumo del vino detto
secondario ; il profumo o meglio l’aroma
derivante dall’uva detto primario ,quello che si
formerà in botte è detto profumo terziario ,
mentre il profumo quaternario si formerà in
bottiglia.
L’aggiunta di fosfato biammonico al mosto
carente di azoto ammoniacale forma vino
meno profumato perché il lievito non forma gli
alcoli superiori.
Gli alcoli superiori sono abbondanti nei vini
piemontesi , mentre risultano scarsi nei vini
sardi e in quelli siciliani.

        L’anidride solforosa
L’anidride solforosa è un gas di odore
pungente , facilmente liquefattibile e solubile
in acqua . Nel mosto e nel vino essa svolge le
seguenti azioni principali :
  1. Regolazione della fermentazione alcolica
  2.Antiossidante
  3.Defecante
  4.Estrazione dei polifenoli
  5. Mutizzazione dei mosti
  6. Abbassamento della temperatura di
  fermentazione.
  L’azione regolatrice della fermentazione
  alcolica si esplica in modo più o meno
  efficace in funzione della dose.
Dosi minime esplicano già azione inibente
verso batteri , muffe ,enzimi ossidanti e lieviti
apiculati.
  Dosi letali per detti microrganismi non lo
  sono ancora per i lieviti ellittici:
Infatti , a dosi di 50 /100 mg/l , dopo
  poche ore i lieviti ellittici superano
  l’inibizione e iniziano il processo
  fermentativo.
Si ottiene un vino più ricco di etanolo e più
povero di acido acetico. L’azione antiossidante
si esplica nell’impedimento dell’ossidazione dei
composti del mosto e del vino( specialmente dei
polifenoli) per ossidazione dell’anidride
solforosa stessa( con formazione di anidride
solforosa). E’ così prevenuto l’inscurimento
del colore del vino che si verificherebbe per
ossidazione dei polifenoli. L’azione
antiossidante si esplica anche nei confronti dei
batteri e degli enzimi ( ma poco verso la
laccasi).

L’azione defecante consiste in un
illimpidimento del mosto dovuto a due motivi:
    L’anidride solforosa,all’inizio, blocca tutte
     le forme viventi, compresi i lieviti ellittici ;
     per un certo periodo il mosto è perciò
     tranquillo,quieto, e ciò consente il
     depositarsi delle sostanze solide;L’anidride
solforosa si combina con le sostanze
    proteiche, favorendo la precipitazione e
    anche facendone coagulare i colloidi a
    carica negativa.
L’estrazione dei polifenoli dalle bucce( le cui
cellule muoiono per asfissia ) avviene per
combinazione di questi composti con
l’anidride solforosa; in questa reazione si
forma un leucocomposto( sostanza incolore),
ma a poco a poco l’anidride solforosa si stacca
dal polifenolo e il colore appare più intenso.
Evidentemente, desiderando ottenere vini
poveri di polifenoli è consigliabile impiegare
basse dosi di SO2 (per esempio nei vini
bianchi).
Il mosto muto ottenuto per aggiunta di dosi
elevate di anidride solforosa , 0,5/1 g/l, deve
essere desolfitato per poter poi fermentare.
L’abbassamento della temperatura è una
conseguenza dell’azione inibente esplicata
verso i lieviti che, pur fermentando, non si
trovano del tutto a loro agio. L’anidride
solforosa si trova commercialmente nelle
seguenti forme:
 Bombole di gas liquefatto sotto pressione;
  sono in vendita anche piccole bombole di
  facile uso manuale

 Soluzione liquida;
 Zolfo puro che per abbruciamento origina
  anidride solforosa; utilizzando per
  disinfezione di locali e attrezzi, il 30%
  origina anidride solforica, che non ha
  potere antisettico;

 Sali , dato che l’anidride solforosa immessa
  nel mosto o nel vino si comporta come
  acido solforoso( H2SO4) più o meno
  salificato; i Sali più facilmente reperibili
  sono il bisolfito potassico(KHSO4)
  contenente circa il 53% di anidride
  solforosa, e il metabisolfito potassico
  (KHSO4) che in realtà è pirobisolfito
  potassico, contenente il 69,5% di anidride
  solforosa
 le rese reali di anidride solforosa sono
  inferiori a quelle teoriche. In commercio si
  trovano anche prodotti contenenti
  contemporaneamente un solfito, fosfato
biammonico e carbonato di calcio
(disacidificante)

     I Vini in Sardegna
Vini D.O.C e D.O.C.G
L a Sardegna
La regione Sardegna ha una superficie di
24.100 kmq; il suo territorio è suddiviso in
aree montane per il 13,6%, collinari per 67,9%
e pianeggianti per il 18,5%.L’idrografia, in
virtù della natura del rilievo e del clima,
assume nell’isola carattere torrentizio, con
portate relativamente copiose in inverno ed
accentuate magre estive. Il fiume più lungo
dell’isola è il Tirso, che dopo un percorso di
150 km sfocia nel golfo di Oristano; segue il
Temo che sbocca nel mar di Sardegna presso
Bosa, ed è per un piccolo tratto l’unico fiume
navigabile della Sardegna. Nella parte
settentrionale dell’isola si trovano il Coghinas
ed il Liscia; sul versante tirrenico confluiscono
i fiumi Posada, Cedrino e Flumendosa; mentre
a sud nello stagno di Cagliari, confluiscono le
acque e del fiume Mannu Rilevante è stata
l’opera umana nella seconda meta del
ventesimo secolo, con la creazione di laghi
artificiali, fra i quali: il lago Omodeo e il lago
Coghinas. Attualmente questi bacini
garantiscono interventi d’irrigazione di
soccorso e assicurano l’indispensabile presenza
d’acqua al comparto viticolo.

                I Vitigni
I vitigni più importanti sono: il nuragus, il
vermentino, il cannonau, il monica, il pascale,
il bovale, il carignano. Il vitigno più
importante resta comunque quello della
vernaccia, che interessa soltanto una superficie
di 1400 ettari nella zona di Oristano . I vini
D.O.C. sono prevalentemente ottenuti da
mono-vitigni: un’uva principale talvolta
integrata da moderate percentuali (15%) di
altre.

                 Vocabolario :
 Vigneto: terreno coltivato a vite.
 Vitigno: la pianta della vite alla varietà cui
appartiene.
Cannonau di Sardegna D.O.C.
 Vitigno: Cannonau, noto in Francia come
  Grenache in Spagna come Alicante.
 Zona di produzione: il vitigno Cannonau trova
  un ambiente favorevole sia nei terreni caldi e
  sabbiosi dei litorali dell’isola che in quelli aspri
  e rocciosi dell’interno montagnoso. Nelle tenute
  Sella & Mosca è coltivato nel quadrante di sud-
  est esposto ai venti del Grecale. Colore:
  granata tendente al rosso mattone.
 Profumo: di invecchiamento, con pronunciato
  bouchet di viola.
 Sapore: robusto, pieno.
 Tenore alcolico: 12,5 % vol.
 Invecchiamento: in botte di rovere per due
  anni.

 Conservazione: per cinque anni dalla data
  d’imbottigliamento.
 Come si serve: alla temperatura di 18/20°C.
 Come si serve: con carni rosse, arrosto ed in
  umido, selvaggina e formaggi forti.
Monica di Sardegna D.O.C.
 Vitigno: è un vino ottenuto da uve Monica con
  il concorso di altri vitigni: Pascale di Cagliari,
  Carignano, Bovale grande e Bovale sardo, nella
  misura del 15%.
 Zona di produzione: il vitigno Monica trova un
  ambiente favorevole in un suolo di tipo
  calcareo-argilloso con un leggera pendenza e
  ottima esposizione al sole e alla ventilazione.
 Colore: rosso rubino, con riflessi leggermente
  ambrati.
 Profumo: vinoso, intenso.
 Sapore: asciutto con caratteristico retrogusto.
 Tenore alcolico: 12% vol.
 Invecchiamento: fino ad un anno.
 Conservazione: in bottiglia per vari anni.
 Come si serve: alla temperatura di 18°C.
 Come si serve: accompagna ottime carni, pesci
  con salsa e formaggi saporiti.
Vermentino di Sardegna
 Vitigno: Vermentino, di probabile origine
  spagnola, di facile adattamento alle condizioni
  dell’area mediterranea occidentale.
 Zona di produzione: questo vitigno, ha il suo
  habitat nella parte nord della Sardegna dove
  cresce sui terreni di disfacimento granitico e
  lungo i litorali.
 Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli
 Profumo: gradevole aromatico.
 Sapore: secco, fresco, vivace; il gusto fruttato è
  accentuato dall’aroma del vitigno.
 Tenore alcolico: 10/11% vol.
 Conservazione: da bere nel primo anno d’età.
 Come si serve: alla temperatura di 8°C.
 Come si beve: come aperitivo, con antipasti,
  pesce e carni bianche.
Bibliografia
Tecnologie agrarie
Materiale personale
Dispense
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