Il monitoraggio dell' accesso vascolare: l' esperienza della Dialisi dell'Ospedale Bassini di Cinisello B.mo - Milano - Giovanni Grasso

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Il monitoraggio dell' accesso vascolare: l' esperienza della Dialisi dell'Ospedale Bassini di Cinisello B.mo - Milano - Giovanni Grasso
Infermieristica nefrologica2.0: da Accessi vascolari a Cure
                           Palliative

“Il monitoraggio dell’ accesso vascolare:
 l’ esperienza della Dialisi dell’Ospedale
    Bassini di Cinisello B.mo - Milano –

                                     Giovanni Grasso
Il monitoraggio dell' accesso vascolare: l' esperienza della Dialisi dell'Ospedale Bassini di Cinisello B.mo - Milano - Giovanni Grasso
Il nostro centro H Bassini:
18 posti letto + 1 postazione per urgenza
3 turni di dialisi nei giorni dispari e 2 turni nei giorni pari
19 infermieri + 1 coordinatore

CAL H Sesto S. Giovanni
10 posti letto
8 infermieri
2 turni dialisi

                 Totale 100 Pazienti con accesso vascolare FAV/Protesi

                    In sala dialisi rapporto infermiere/paziente: 1/3
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La vita di un paziente emodializzato dipende
dalla possibilità di eseguire la dialisi il più a
lungo e nel miglior modo possibile.

      Perché questo accada, bisogna prestare
particolare attenzione alla preparazione di un
buon accesso vascolare e alla sua corretta
gestione.
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DOQI guidelines 1

I pazienti con GFR < 30 ml/min/1.73 m2 (CKD stage 4)
dovrebbero essere educati in merito alle modalità di terapia
sostitutiva, incluso il trapianto renale.

Nei pazienti con CKD stage 4-5 le vene del braccio e
dell’avambraccio non dovrebbero essere usate per la
venipuntura, per il posizionamento di cateteri intravenosi, o
cateteri centrali inseriti perifericamente. Non dovrebbero essere
posizionati cateteri in succlavia.
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DOQI guidelines 1

  I pazienti dovrebbero aver un accesso vascolare permanente
funzionante all’inizio della terapia dialitica
FAV allestita almeno sei mesi prima dell’inizio del trattamento
Protesi allestita almeno tre-sei settimane prima, (alcuni
materiali protesici più nuovi potrebbero essere incanulati
immediatamente dopo il posizionamento)
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DOQI guidelines 2
L’accesso quando possibile           dovrebbe   essere   allestito
distalmente e agli arti superiori.

Come prima opzione dovrebbe essere considerata
la FAV, seguita quando questa non è possibile
dalla protesi.

I cateteri dovrebbero esser evitati ed utilizzati solo
quando altre opzioni non disponibili (la maggior causa di
mortalità nei pazienti portatori di cvc è la sepsi)
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DOQI guidelines 3
Maturazione della FAV

• laFAV dovrebbe essere matura, pronta per l’incannulamento
ed in grado di mantenere il flusso ematico prescritto
• caratteristiche del “sei”: flusso > 600 ml/min, diametro almeno
0.6 cm, non più profonda di 0,6 cm
• esercizio col braccio della FAV
• se la FAV non matura entro 6 settimane dovrebbe essere
eseguita una fistolografia o un’altra tecnica di imaging per
determinarne la causa
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DOQI guidelines 3
Maturazione della protesi

•per una corretta palpazione del decorso della protesi è
fondamentale che l’incannulamento avvenga non prima di due
settimane dal posizionamento e riassorbimento dell’edema (le
protesi in PU non prima di 24 h)

•rotazione dei siti di incanulamento per   evitare la formazione
di pseudoaneurismi
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DOQI guidelines 4
Sorveglianza delle FAV
Preferiti
Esame fisico:
✓Edema arto
✓Circoli collaterali
✓Difficoltà all’emostasi
✓Variazioni della pulsazione o thrill
Ecocolordoppler

Accettabile
✓Ricircolo
✓Pressione statica diretta o derivata
DOQI guidelines 4
Sorveglianza delle protesi
Preferiti
Misurazione Qa (< 600 ml/min protesi, < 400-500 ml/min FAV)
Misurazione PV durante il trattamento HD
Studio Ecocolordoppler

Accettabile
Esame fisico:
✓Edema arto
✓Circoli collaterali
✓Difficoltà all’emostasi
✓Variazioni della pulsazione o thrill
Il buon funzionamento dell’accesso vascolare garantisce al paziente un
adeguato trattamento dialitico e ne migliora la sopravvivenza.

E’ pertanto indispensabile la corretta gestione dell’ accesso vascolare ed
il suo monitoraggio per individuare precocemente i segni di un cattivo
funzionamento e di una iniziale chiusura.

L’utilizzo dell’accesso vascolare costituisce fondamentalmente una
competenza infermieristica, che inevitabilmente prevede l’intervento di
diversi infermieri che si alternano nella puntura dell’ accesso.
Il monitoraggio e la sorveglianza degli accessi vascolari (AV) sono il caposaldo del
percorso di cura del paziente in emodialisi;
      il 30% dei ricoveri dei dializzati è causato da complicanze degli AV.
      la riduzione del KT/V di 0.1 corrisponde all’aumento del 10% delle
       ospedalizzazioni dei pazienti in dialisi
      il 15% delle spese per la dialisi è causato dalle complicanze degli AV (USA)

Il percorso di cura degli AV è un bisogno vitale per il paziente:
      inizia nel pre-dialisi
      è multidisciplinare
      è multisettoriale
      coinvolge infermieri, nefrologi, chirurghi vascolari e radiologi interventisti.
I singoli operatori lavorano spesso in modo disgiunto ed eterogeneo. Serve uno
strumento operativo che integri il lavoro di tutti
Dal momento che i gruppi infermieristici delle sale dialisi sono
numerosi, si rende necessario avere uno strumento che possa
agevolare questo processo, uniformando i criteri di valutazione
ed il supporto in cui inserire tutti i dati relativi all’accesso
vascolare.

Nel nostro centro i 20 infermieri sono stati suddivisi in 5 gruppi e
ogni gruppo si occupa del controllo e monitoraggio dei pazienti
di un turno di dialisi

Questa strategia si è rilevata vincente in quanto è aumentata la
motivazione per la cura dell’ accesso vascolare preso in carico in
prima persona e la collaborazione con i medici
In collaborazione con il nefrologo è stato redatto un
protocollo che prevedesse tutti i parametri ed esami
necessari e complementari per il buon monitoraggio
dell’ accesso vascolare.

Pochi parametri semplici da rilevare, oggettivi, che
danno informazioni complementari sul funzionamento
della FAV  inflow e outflow
Per ogni seduta dialitica:
1. Media delle pressioni di aspirazione e restituzione
2. Kt/v
3. Tempo di emostasi se > a 7 minuti
4. Eventuali episodi di fuori vena
5. Eventuali episodi di ipotensione per la scheda protesi
Ogni mese:
Esame fisico dell’ accesso vascolare che prevede:
1. Auscultazione
2. Sindrome da furto
3. Ispezione
4. Rilevazione del dolore al braccio, alla mano e alla puntura
5. Palpazione
6. Portata
7. Test del sollevamento braccio
Ogni due mesi:
 QB Stress Test
Abbiamo sviluppato uno strumento operativo dedicato, per migliorare la cura degli
accessi vascolari
 in tutte le sue fasi:

         f1: mapping pre-operatorio
         f2: allestimento chirurgico e monitoraggio post-chirurgico pre-dialitico
         f3: monitoraggio e sorveglianza di I e II livello in dialisi
         f4: trattamento endovascolare /chirurgico delle complicanze

   grazie ai seguenti requisiti:
       r1: screening di I livello: semplice, ripetibile, accurato e rapido
       r2: raccolta e inserimento dei dati: semplice e rapida
       r3: sintesi ed interpretazione dei risultati: agevole
       r4: segnalazione del problema: rapida attivazione dello screening di II livello
         e delle eventuali procedure correttive interventistiche
       r5: rilevazione degli indicatori di efficacia del monitoraggio e delle
         procedure correttive
SMAV è un software che permette il monitoraggio dell’accesso vascolare in modo
intergrato con competenze mediche ed infermieristiche specifiche.

   FAV NATIVE                                                PROTESI

                         • MAPPING PRE-
                         OPERATORIO
                         • FATTORI
                         CARDIOVASCOLARE
                         • ANGIOPLASTICA
                         (PTA)
                         • NOTE
                         • DOPPLER
 Per ogni paziente abbiamo registrato il tipo di accesso
  vascolare   (FAV   o   protesi),   fattori   di   rischio
  cardiovascolare, mapping pre-operatorio, PTA, Doppler,
  note
Caso clinico 1 Sig. A.G.
Caso clinico 1 Sig. A.G.
Caso clinico 1 Sig. A.G.
Caso clinico 1 Sig. A.G.
Caso clinico 2 Sig.ra T.F.
Caso clinico 2 Sig.ra T.F.
Caso clinico 2 Sig.ra T.F.
Risultati                     60
                                                  p=
                                                  0.008
                               50
                                              1 PTA/12 mesi/pz

■ Con SMAV, si riduce il                                                           Trombosi
                                                   49
numero di trombosi (p = 40
0.008, Pearson Chi2=6.96 )                                                         PTA
e di PTA (p = 0.05) degli AV,
indipendentemente da età 30
anagrafica e dialitica dei pz,                                      1 PTA/16 mesi/pz
età dell’AV, fattori di rischio
CV, terapia antiaggregante 20                                             26
o anticoagulante.

                               10

                                          1
                                                                    1
                                0
                                          0
                                      pre-SMAV                     SMAV
■ SMAV riduce del 93% il
                                       N2=10                        N1=10
rischio relativo di trombosi
                                       0                            0     Età dialitica
dell’AV.                             Uso di SMAV                 Età AV

                                    0,1                 0,5                 1      O.R.
Risultati                        30                 p=
                                                     0.003
■ In 13 pz, ognuno controllo di 25
se stesso, sottoposti a PTA nei 19
mesi prima e dopo il               20

monitoraggio con SMAV, l’uso di
SMAV abbatte a 1/3 il numero di 15
PTA.
                                  10
                                                26
■ In questi pazienti, SMAV
                                   5
riduce del 93% il rischio                                         8
relativo di dover trattare l’AV
                                   0
con una PTA.
                                              pre-SMAV          SMAV
                                          1 PTA/10 mesi/pz   1 PTA/30 mesi/pz
■ La riduzione del RR di PTA
dipende da SMAV e non dal tipo                 Tipo di AV
di AV (FAV vs protesi), dal diabete,    Diabete
dall’età dell’AV e dall’età del
paziente.
                                                                          Età dialitica
                                               Uso di SMAV     Età AV

                                        0,1          0,5              1      O.R.
Risultati                       Stima del
     Spesa sanitaria pubblica perrisparmio
     PTA
     Spesa sanitaria pubblica per
     trombosi
     Stima del costo dei giorni di
     ricovero e del materiale                                      8      91.700
     Stima del risparmio sulla spesa sanitaria
     pubblica                                                          risparmio del
                                                                            SSN
     Stima del risparmio sul costo dei            138.033
     materiali e sui giorni di ricovero

Con SMAV, in 19 mesi abbiamo stimato
un risparmio sulla spesa sanitaria
pubblica di circa 4.800 euro al mese, per                                 73.242
un totale di 91.700 euro. La stima del
                                                              18.100
risparmio sulla spesa per giorni di
                                           34.800    30.000
degenza e per il materiale è circa di 1000                    16.700      3.000
euro al mese, per un totale di 18.100
euro in 19 mesi.                               pre-SMAV                SMAV
Conclusioni
Nella nostra esperienza, SMAV è uno strumento operativo che ha
cambiato in meglio la cura dell’accesso vascolare, perché:
■ consente di gestire in maniera completa tutte le fasi del
                                      26
percorso di cura dell’AV
■ è uno strumento di lavoro semplice, rapido, efficace e
condivisibile da tutti
■ rende gli infermieri e i medici più attenti, motivati e capaci
nella gestione dell’AV (punto cruciale del percorso di cura)
■ consente di individuare precocemente gli AV a rischio di
complicanza attraverso semplici procedure di monitoraggio di I livello
■ migliorando la cura dell’accesso, riduce il rischio di trombosi,
riduce il rischio di dover eseguire procedure interventistiche e
riduce i costi legati alle complicanze degli AV.
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