IL GIORNO DI NATALE IN CASA FAMIGLIA - Sentirsi a Casa circondati dall'affetto dei propri cari
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Settembre Ottobre Novembre Dicembre 2012 IL GIORNO DI NATALE IN CASA FAMIGLIA Sentirsi a Casa circondati dall’affetto dei propri cari Ugo ZORCO • Coordinatore negli anni passati hanno trascorso il gior- D no di Natale in Casa Famiglia dicono icembre è iniziato da poco e, che è sempre stata un’esperienza pia- si sa, questo mese, è sinoni- cevole e gioiosa che ha permesso loro mo di Natale, la festa religio- di approfondire la conoscenza con altri sa che ricorda la nascita di anziani, familiari e operatori e di sentir- Gesù. In Casa Famiglia il sentimento le- si circondati dall’affetto sincero come gato a questo evento tanto importante, in una vera famiglia. Il menù, sempre è sempre molto vivo e partecipato men- studiato nei dettagli, ha sempre tenuto tre, nella società di oggi, si sente molto conto della tradizione, delle abitudini di più la frenesia consumistica che ha alimentari e dei cibi più graditi agli ospiti. ben poco a che vedere con il senso au- Ricreare l’atmosfera di casa è uno dei tentico di questo giorno. principi fondamentali del PROGETTO In tutto il mondo, mai come in questo VITA. Noi ci auguriamo di riuscire a tra- periodo le persone sentono il desiderio smettere specialmente a Natale il calo- di riunirsi a casa di amici o parenti, di ri- re e la serenità che tutti desiderano. trovarsi insieme a far parte di una vera famiglia. E’ forse questa l’immagine più bella di questo giorno: la famiglia riuni- ta attorno a una tavola, accanto a un presepe. Anche in Casa Famiglia è possibile tra- scorrere il giorno di Natale insieme ai pro- pri cari, condividere con loro il momen- to del pranzo, della festa, dello scambio dei doni, della dolcezza. Coloro che già
...e guarisce! Laura SPIGOLON • Infermiera professionale “I CALCOLI RENALI” “Fate attenzione ai sintomi” I calcoli renali sono - acidità delle urine quando il ph uri- piccoli depositi di sali nario è inferiore a 5 minerali o altre sostanze cristallizzabili che si for- Per alleviare gli spasmi muscolari del- mano nel tratto urinario. All’inizio si for- le coliche renali si possono assumere mano piccoli cristalli che possono rag- antidolorifici come i farmaci antinfiam- 2 giungere le dimensioni di una pallina da golf. Particolarmente a rischio sono matori che, oltre a calmare il dolore, ri- ducono l’infiammazione. i maschi di età compresa tra i 20 e i 40 I calcoli vengono eliminati con un in- anni. Uno dei primi sintomi è la colora- tervento chiamato litotripsia e può av- zione scura dell’urina. il dolore soprag- venire attraverso onde d’urto, per via giunge quando il calcolo ostruisce il endoscopica, per cutanea o attraver- passaggio dell’urina. La colica rena- so l’intervento chirurgico. le si manifesta con un dolore intenso Ai primi sintomi che possono essere ri- e improvviso al fianco e costringe a condotti a una calcolosi renale è bene piegarsi in avanti. In un secondo mo- sottoporsi a una visita urologia così da mento il dolore si irradia verso l’addo- poter verificare attraverso esami la me e scende in basso, verso l’inguine. presenza del calcolo. In caso di colica Altri sintomi possono essere un bisogno renale è fondamentale recarsi il prima frequente di urinare, bruciore alle vie possibile al più vicino Pronto soccorso. Miss Siringa dice... urinarie, nausea, vomito, impossibilità di urinare. Le cause che determinano i calcoli renali non sono ancora chiare. Sono stati individuati alcuni fattori pre- disponesti che aumentano il rischio come: - stress e caldo poiché l’eccessiva sudorazione comporta la perdita di liquidi e quindi la riduzione della formazione di urina e conseguente maggiore concentrazione di sostanze precipitabili nella stessa - ridotto introito di liquidi tipico di chi si alimenta in modo disordinato e spes- so dimentica di bere a sufficienza
Giuseppina COMENDATORE • A.S.G. Gabriella PELUCCHI • Ospite GLI ANGELI DI CASA FAMIGLIA PRESENTIAMO GLI ABITANTI E LA LORO... “PAGELLA” DI CASA FAMIGLIA “Gli anziani persone “La mia casa mi manca ma davvero speciali” mi trovo benissimo con tutti” M i chiamo Giusep- pa Comendatore e lavoro in Casa M i chiamo Gabriella Pelucchi sono nata a Milano il 27-10-1918. Famiglia da 10 Mamma Angela era anni come ad- casalinga, papà Luigi detta ai servizi generali. In passato lavorava come impiegato statale e mio ho svolto diversi lavori spaziando da fratello si chiamava Antonio. Ho frequen- segretaria, baby sitter, operaia in una tato le scuole fino al terzo anno di liceo 3 confezione, ma nessuno di essi mi ha classico. Non avevo amici per scelta poi- mai gratificata come questo attuale. chè l’unica persona che credevo amica, L’ingresso in Casa Famiglia è avvenu- mi ha rubato la stilografica d’oro; da allora to per caso in un momento in cui ero ho preferito stare sola. A scuola andavo senza lavoro e devo dire che mi ha volentieri, ma non sopportavo il professo- portato fortuna. Da subito ho trovato re di matematica. Sono entrata in collegio ...Vivere in Casa Famiglia... un ambiente familiare e colleghi con all’età di 5 anni e sono uscita quando ne i quali sono in buoni rapporti. E poi mi avevo 18. Da ragazzina con una mia vi- sono affezionata agli ospiti, persone cina di casa frequentavo la balera dove davvero speciali. Ora non cambie- ho conosciuto Giuseppe, più grande di rei lavoro per nessun motivo. Grazie 10 anni e divenuto, dopo tre mesi di fidan- a questo lavoro ho cambiato molto zamento, mio marito. La fretta di sposarci il mio modo di essere. Il mio caratte- era dovuta al fatto che durante il fascismo re si è trasformato da molto timido a chi aveva un impiego statale e aveva già molto aperto. Sono molto più socie- raggiunto i 30 anni d’età, se non era spo- vole e anche molto più sensibile. E’ sato, veniva degradato. Era pilota dell’Ae- difficile non affezionarsi agli anziani ronautica Militare e aveva una bella divisa. anche perché lavorando in struttura Il matrimonio è stato celebrato il 30 dicem- tutti facciamo parte di una grande bre del 1938 nella chiesa S. Carlo in corso famiglia. Vittorio Emanuele a Milano. Indossavo un abito di velluto bianco, lungo, il velo in te- Edera R.: “Qui sono tutti molto bravi. sta e in mano un bouquet di gigli bianchi. È difficile dare un giudizio. La pulizia Abbiamo vissuto a Milano. Nel 1940 è nata è all’ordine del giorno”. Maria Stella, nel ’43 Vincenzo, mentre nel ’61 Patrizia. Dopo la morte di mio marito ho Rina R.: “Giusy è molto disponibile e vissuto in città e solo successivamente mi socievole. Una cara ragazza”. sono trasferita a Busto Garolfo dove risie- de mio figlio. Ho deciso di entrare in Casa Maria P.: “Una gran lavoratrice. Qui Famiglia in accordo con i miei figli; mi tro- è sempre tutto pulito tanto che vo benissimo con tutti e ammiro tutti quelli possiamo addirittura mangiare per che vi lavorano perchè hanno una gran- terra!”. de pazienza e sempre il sorriso sulle labbra.
Gli OSPITI di Casa Famiglia “FESTA DEI NONNI” 2 Ottobre “Una festa particolare per persone speciali” I n occasione della “Festa Giuseppe O.: “Che guerra! Per vincere dei nonni”, qui in Casa Famiglia serviva avere i riflessi pronti altrimenti ad- ci hanno organizzato una gior- dio punto!”. nata particolare. Fin dal nostro Iris U.: “E’ stata un’occasione per riportare risveglio abbiamo trovato ad attender- alla memoria oltre ai proverbi in uso an- ci in salone uno striscione di auguri e su che quelli non più usati e di conoscerne ogni tavolo un vasetto di colorati ciclami- di nuovi!”. 4 ni. Pietro L.: “La mia memoria è ancora in for- Pierina P.: “I fiori erano bellissimi e con i ma! Ne ho indovinati parecchi e ho con- loro colori trasmettevano allegria”. tribuito alla vittoria del mio piano! Rina R.: “E poi lo striscione di auguri ap- peso in salone con due nonnini che ci rappresentavano. Proprio una bella sor- presa!”. ...Vivere in Casa Famiglia... La mattinata è volata concentrati nel gioco del memory, e a pranzo abbiamo gustato anche un dolce. Iris U.: “Oltre all’ottimo pranzo, c’era come dolce, la panna cotta! Una de- lizia, da leccarsi i baffi (che per fortuna non ho!)”. ..Ma la giornata era appena cominciata infatti anche il pomeriggio prevedeva sorprese. Innanzitutto la merenda tipica di una volta, ovvero pane, burro e zuc- chero. In seguito ci siamo sfidati in un vero e pro- prio duello di proverbi. Una gara anima- ta e combattuta fino all’ultimo minuto tra le due squadre: piano terra e primo pia- no. Molta partecipazione anche da par- te dei parenti che hanno contribuito ad aumentare il punteggio dei due gruppi. La tanto sofferta vittoria è stata assegna- ta agli ospiti del primo piano che si sono aggiudicati un omaggio floreale. Gara di proverbi
Armando ROSANO’ • Parrucchiere “PROFESSIONE PARRUCCHIERE UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA” “Figlio di Maria e Giuseppe proprio come Gesù” M i chiamo Armando e sono re. Venne al nord e trovò lavoro a Busto il nuovo parrucchiere di Casa Arsizio e per due anni rimase solo, mentre Famiglia. Vorrei raccontarvi la la moglie e i due figli erano in Calabria. mia storia. Il primo barbiere e Quando cominciò a cercare casa per parrucchiere della mia famiglia è stato farli venire al nord ci furono molte difficol- il mio bisnonno. Originario di Vallefiori- tà: nessuno voleva affittare ad un “terro- ta, un piccolo paesino sulle colline della ne”. Finalmente un contadino di Olgiate Calabria, cominciò ad esercitare proprio Olona gli affittò una casetta in mezzo ad nel suo paese, ma alla fine del 1800 non un campo senza luce, certo, ma almeno era facile sfamare la moglie e i figli. Così, c’era l’acqua. Io sono nato lì, nella ca- come molti italiani in quel periodo, deci- pannina, figlio di Maria e Giuseppe, pro- se di emigrare in America precisamente prio come Gesù Bambino. Nel frattempo 5 a New York nel quartiere di Brooklyn. Lì papà aveva un negozio tutto suo e mio fece fortuna facendo il barbiere e il par- fratello ed io lo aiutavamo. Ho iniziato a rucchiere e, come si usava una volta, an- nove anni a spazzare per terra e spazzo- che il cavadenti. Dopo 15 anni, una sera, lare la giacca ai clienti. Poi le prime barbe andò al cinema dove proiettavano un verso i dodici anni, i primi tagli di capelli. film che narrava la storia di un emigran- Quanto lavoro! Anche la domenica mat- te italiano che lavorava duramente negli tina, vi ricordate anche voi? Però il lavoro ...Vivere in Casa Famiglia... Stati Uniti mentre al paesello la moglie lo mi piaceva moltissimo, ne ero veramente tradiva. Rimase scioccato e non ci pen- appassionato così a 14 anni ho iniziato la sò due volte; chiuse baracca e tornò in scuola di barbiere e parrucchiere all’ac- Italia, dove la sua fedelissima moglie lo cademia di Milano, proseguendo gli studi accolse a braccia aperte. In Italia an- per sette anni, sino a diventare Maestro. dare dal barbiere “americano” divenne Dopo sposato ho aperto un negozio a una moda e arrivavano sempre nuovi Parabiago. Per 25 anni con questo lavoro clienti anche dai paesi vicini, così nonno ho mantenuto decorosamente la mia fa- Antonio cominciò ad assumere dei gar- miglia e i miei tre figli, poi la crisi si è comin- zoni: suo nipote Paolo e mio padre che ciata a sentire. I giovani si rasano a zero era poco più di un bambino. Mio padre con le macchinette in casa. Giustamente, Giuseppe aveva avuto un grave inciden- si risparmia dove si può! Allora bisognava te da piccolo che gli aveva lasciato un pensare a qualcosa, perché solo col ne- problema alla gamba quindi non era in gozio non si mangiava più. Grazie al cielo grado di esercitare lavori pesanti e impa- mia moglie mi ha suggerito di far doman- rare il mestiere di barbiere era un’ottima da nelle case di riposo, ed eccomi qui tra alternativa. Frequentando il negozio, co- voi! Quando ho cominciato a lavorare nobbe l’altra nipote di nonno Antonio, la per i gli anziani mi sono ripromesso di farlo bellissima Maria. Si innamorò e la sposò anche con il cuore, di ascoltare, di con- giovanissimo: non aveva nemmeno 19 solare, se posso, di strappare un sorriso, se anni. Aprì il suo negozietto di parrucchie- ci riesco. Mi trovo benissimo con tutti voi, re e barbiere ma nel primo dopoguerra quante storie avete da raccontare, quan- si faceva la fame.Erano già nati due figli, ta esperienza da insegnare, quanta sod- mia sorella Rosina e mio fratello Nunzio, disfazione mi date quando vi faccio un così anche mio padre decise di emigra- po’ più belli. Grazie a tutti voi!
Michele FRANCESCHINA • Direttore Generale 5 X Mille Solidarietà concreta G razie alla possibilità di destina- a sviluppare e migliorare i nostri progetti re il 5 per mille dell’imposta sul di solidarietà e di cura alla persona legati reddito a sostegno di associa- soprattutto alle attività di riabilitazione e zioni e fondazioni non lucrati- di animazione, sono serviti insieme a quelli ve, è più facile sostenere la solidarietà, il di altri sponsor, a rendere possibile, duran- volontariato, la ricerca scientifica. te la scorsa estate, il progetto “Un mare di Anche noi, già da qualche anno, vi pro- solidarietà”. poniamo di sostenere il nostro impegno Grazie a quel progetto circa 150 bambi- 6 nei servizi alla persona attraverso la do- nazione del 5 per mille e ringraziamo ni e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 15 anni, costretti dal terremoto che ha col- infinitamente tutti coloro che fino ad pito il mantovano e l’Emilia, a vivere nella ora vi hanno aderito perché ci hanno calura delle tende da campo, hanno po- permesso di realizzare qualche sogno, tuto realizzare un piccolo sogno: trascor- di attuare iniziative che esulano dalla rere gratuitamente 20 giorni spensierati al normale cura, attenzione e assistenza mare, dimenticando per un po’ la terribile ...Vivere in Casa Famiglia... che dobbiamo ai nostri ospiti o di aiu- esperienza vissuta. tare chi, colto dagli eventi della vita, si Ogni gesto quotidiano, magari apparen- è venuto improvvisamente a trovare in temente piccolo, può trasformarsi in soli- difficoltà. darietà concreta. Nel biennio 2009-2010, il gruppo Fonda- Tanti piccoli gesti diventano insieme un zione Mantovani - Sodalitas ha ricevuto grande gesto e trasformano la realtà, an- complessivamente 12.388,34 euro. che la più brutta, in un mondo migliore. I contributi ricevuti, oltre a concorrere
Elena e gli OSPITI di Casa Famiglia CONCERTO DI CANTI POPOLARI “La Corale Stefanese” persone accomunate dalla passione per il canto e la musica bre, in Casa Famiglia abbiamo avuto il piacere di ospitare il Coro che si è esibito in un piccolo concerto di canti popola- ri. Il salone era gremito di ospiti, parenti e volontari, tutti attenti ed emozionati per la toccante esibizione. Un concerto da far restare tutti a bocca aperta e con il fiato sospeso! “Sembrava di essere alla 7 L Scala” ha detto qualcuno, e in effetti! a Corale Stefanese nasce negli Più volte, infatti, abbiamo chiesto il bis e anni 50 a S. Stefano Ticino da un ogni volta siamo stati accontentati. gruppo di amici che si ritrova a Giuseppe O.: “Ho pianto tutto il tempo cantare canti popolari. Nel cor- perché questi canti mi hanno riportato so degli anni 70 e 80 acquisisce grande alla mia giovinezza e a mia moglie”. Casa Famiglia...Casa Aperta prestigio nel campo della musica folklo- Regina P.: “Invece di essere contenta ristica, partecipando a diversi concorsi e ho pianto come una fontana. Forse non numerosi concerti in tutte le regioni del sono normale, ma l’emozione è stata nord Italia, sotto la guida del Maestro L. davvero forte”. Il momento senza dubbio Grittini. Nel 1992 si fonde con il coro par- più emozionante è stato quando il coro rocchiale grazie all’iniziativa del maestro ha cantato il “Và Pensiero”di Giuseppe Fabio Prina che ne ricopre da allora la Verdi: un’esibizione da pelle d’oca! carica. Oltre agli impegni sociali e religio- Giovanni F.: “Sono un’amante della mu- si nel territorio e al tradizionale concerto sica e dell’opera. Ho apprezzato moltissi- di S. Cecilia, ha eseguito la “Traviata” di mo questo pomeriggio così particolare!”. Giuseppe Verdi con l’Orchestra Sinfonica Iris U.: “Indimenticabile! E’ stato bellissi- della Provincia di Lecco ed è stata pro- mo! Ho cantato a squarciagola”. tagonista dello spettacolo “Gran Galà Angiolina V.: “Nel coro c’era anche Vitto- dell’Operetta”, rappresentato a Lecco, ria che lavora qui . Sono stati eccezionali! Garbagnate Milanese e al Teatro Dal Renata G.: “E’ sempre piacevole ascolta- Verme di Milano. La Corale Stefanese co- re della buona musica”. stituisce oggi motivo d’incontro tra per- sone di diverse età, accomunate dalla stessa passione per il canto e la musica in genere. Ed è proprio questa passione che l’ha portata, insieme alla tenacia del Maestro Prina, ad imparare ogni tipo di canto, da quelli di tradizione popolare ai complessi canti sacri, passando attraver- so l’opera, l’operetta e ad ogni genere di canto moderno. Così, domenica 7 otto-
NATALE OGGI! LA LUCE di Augusto Torre di Giuseppe Pellegrino La luce guardò in basso e vide le tenebre: “Là voglio andare” disse la luce. La pace guardò in basso Le luci variopinte, e vide la guerra: nei negozi “Là voglio andare” disse la pace. battono strade illuminate al neon, sovraffollate. L’amore guardò in basso 8 e vide l’odio: “Là voglio andare” disse l’amore. La gente ha fretta non può stare Così apparve la luce un minuto a pensare e inondò la terra; ad ascoltare il cuore. così apparve la pace e offrì riposo; ...La pagina della Poesia “Per mamma questo e quest’altro per il nonno, così apparve l’amore un pacchetto modesto e portò la vita. per il tale, così sarà contento “E il Verbo si fece carne il giorno di Natale”. e dimorò in mezzo a noi”. E’ tutto bene in mostra, già scelto impacchettato, infiocchettato, così bene, ch’è peccato aprirlo, e lo si acquista così confezionato. Che ci sarà? Doppia sorpresa: a chi lo riceve a chi lo dà.
Pinuccia TOTE’ • Volontaria RACCONTO NATALIZIO “ A NAZARET ”di S. Lagerlöf U n giorno Gesù, appena di cinque anni, sedeva sulla so- glia di casa, a Nazaret, intento a formare degli uccellini da un blocco di argilla che gli aveva regalato il vasaio di fronte. Sui gradini della casa vicina sedeva un bambino di nome Giuda; tutto graffi e lividure e i vestiti a brandelli per le continue risse con altri ragaz- zi di strada. In quel momento era tranquillo, non tormentava nessuno, né s’ac- capigliava con i compagni, ma lavorava anche lui a un blocchetto di argilla. 9 A mano a mano che i due bimbi facevano i loro uccellini li mettevano in cerchio dinanzi a sé. Giuda, che di tratto in tratto guardava furtivo il compagno per ve- dere se facesse più uccelli di lui e più belli, gettò un grido di meraviglia quando vide che Gesù tingeva i suoi uccellini con il raggio di sole colto dalle pozze d’acqua. Anche lui allo- ra immerse la mano nell’acqua luminosa. Ma il raggio di sole non si lasciò pigliare. Filava via dalle sue mani per quanto egli si affati- ...La pagina della Cultura casse a muovere lesto le dita tozze per acchiap- parlo, e ai suoi uccelli non poté dare neppure un pochino di colore. - “Aspetta, Giuda” esclamò Gesù “vengo io a co- lorire i tuoi uccellini”. - “No, non devi toccarli; stanno bene così!” gri- dò Giuda; poi, in un impeto d’ira calcò il piede suoi suoi uccelli riducendoli l’uno dopo l’altro in un ammasso di fango. Quando tutti gli uccelli furono distrutti si avvicinò a Gesù, che stava accarezzando i suoi, sfavillanti come pietre preziose. Giuda li osservò un momento in silenzio, poi alzò il piede e ne pestò uno. - “Giuda, che fai? Non sai che sono vivi e possono cantare?”. Ma Giuda rideva e ne calpestò un altro, poi un altro, un altro ancora. Gesù si guardò attorno cercando un soccorso. Giu- da era alto, robusto ed egli non aveva la forza di fermarlo. Guardò la madre; non era lontana, ma prima che fosse venuta Giuda avrebbe distrutto tutti gli uccelli. Gli si riempirono gli occhi di lacrime. Quattro erano già ridotti in mota; ne rima- nevano tre ancora. Gesù si struggeva che i suoi uccellini stessero quieti e si la- sciassero calpestare senza fuggire dalla rovina. Allora batté le mani per destarli e gridò: “Volate! Volate!”. I tre uccelletti cominciarono a muovere le ali, le bat- terono timorosi, poi presero il volo fino all’orlo del tetto dove si sentirono in salvo.
Elena ZANZOTTERA . Animatrice “NON E’ UN PAESE “ANCHE DA VECCHIE” PER VECCHIE” Teresa Bonifacio 160 pagine, Loredana Lipperini € 21,00 206 pagine, € 12,75 Franco Angeli Edizioni Feltrinelli Editore I vecchi sono numeri. Mai come nel Numeri che ci fanno nuovo millennio paura, come quell’uno la donna è sta- su tre che riguarda la ta vista come percentuale di anzia- giovane, gio- ni che abiteranno il nostro paese di qui ai vane, giovane. 10 prossimi anni. I vecchi non si vedono: nei Eppure, la mag- piccoli paesi capita ancora di incontrarli gior parte del- al braccio di una badante dalle braccia la popolazione femminile che abita il larghe. Nelle città, qualora si avventuras- pianeta giovane non lo è. La tendenza sero fuori di casa, vengono superati in cor- a parificare la bellezza e la salute alla sa, con una scrollata di spalle e uno sbuf- giovinezza è un fenomeno del nostro fo di insofferenza. I vecchi non esistono: tempo, amplificato dai media e dalla appaiono di rado in televisione, specie se ricerca scientifica che ci promettono di sesso femminile. O meglio, si vedono a volte quelle rare e preziose donne impos- l’eterna adolescenza. Come nelle favo- sibili da ignorare, come Rita Levi Montalci- le, però, esiste la donna vecchia, con la ni o Margherita Hack. Quanto alle altre, a sua vita già vissuta e quella ancora da volte si mimetizzano fra ospiti e comparse vivere. “Anche da vecchie” analizza in sotto i cinquantacinque anni (la soglia di modo appassionato e appassionante Spazio ... alla lettura apparizione televisiva per le donne) fin- tutte le sfaccettature della collocazio- gendo di esserne coetanee, o accettan- ne sociale delle donne anziane, con do di recitare l’antico ruolo della megera. I particolare attenzione ai fenomeni psi- vecchi non vendono, non piacciono, non cologici e sociali legati all’età. L’obietti- hanno appeal: su quotidiani e telegiorna- li appaiono soltanto quando sono vittime vo è quello di documentare la specifici- di una truffa o di un colpo di calore. O tà della condizione anziana femminile, quando, se donne, osano innamorarsi di per come si presenta oggi e per come un uomo più giovane. Se concepiscono potrebbe presentarsi domani. È uno dopo i sessant’anni, sono la vergogna del studio approfondito, chiaro e positivo, loro sesso. Dura, comunque, poco: una che getta una nuova luce su un fatto copertina, un articolo nelle pagine inter- naturale: tutti invecchiamo. Ma, come ne la settimana successiva, un trafiletto, e sempre, c’è chi invecchia più degli al- tutto è dimenticato. I vecchi danno fasti- tri... dio. È sempre stato così: ma adesso, e so- prattutto nel nostro paese, avviene qual- cosa di diverso. C’è una sola generazione. Quella In collaborazione con “Libreria Tempolibro” dei cinquanta-sessantenni.” Via Manzoni, 49 - Busto Garolfo Tel. 0331/537339
L’ANGOLO DEI RICORDI Un ringraziamento a tutto il persona- le per le cure e le attenzioni presta- te alla mia mamma, Giovanna Iustini, durante il soggiorno presso la Casa Famiglia. Sarete sempre nel mio cuo- re. La figlia Elena Farioli Un grazie di cuore a tutti per aver permesso a mia mamma Pasqua di trascorrere l’ultimo anno di vita sen- tendosi parte di una grande famiglia 11 e un grazie per il sostegno avuto nel momento del dolore. Con questa lettera vorrei ringra- La figlia Liliana ziare tutti coloro che operano nella "Casa Famiglia", per la se- La famiglia Pisati esprime a tutto il rietà, l'umiltà, e la professionalità personale della struttura il suo più sin- con cui hanno accolto e trattato cero ringraziamento per l’assistenza la mia mamma. professionale e umana e per la par- tecipazione al suo dolore Senza alcun tipo di retorica, pos- so affermare che, il mio grazie Famiglia Pisati viene dal cuore, a tutti Voi, per L’angolo dei ricordi la Vostra competenza, la Vostra disponibilità, e per la Vostra pa- zienza. E' per questo che Vi diciamo col cuore, grazie e sicuramente da qualche parte nell'infinito Bertina Vi sorride. Liliana, Ugo Pasello e famiglia
Online sul sito www.grupposodalitas.it ... un po’ Tanti Auguri a... SETTEMBRE NOVEMBRE 15 Salmoiraghi Martina 02 Pretti Pierina 16 Pisani Teresa 11 Bianchi Paolina 17 Manfredi Angela 27 Finetto Elda 22 Porta Maria Assunta 29 Parotti Giovanna 29 Sommaruga Maria OTTOBRE DICEMBRE 05 Massetti Rosalia 01 Sambinelli Giuseppina 12 17 24 Merlotti Irene Parodi Maria Iole 08 10 Pinciroli Regina Pivato Rolando 27 Pelucchi Gabriella 27 Santi Maria 31 Donatelli Rina Tiziana PISONI • Cuoca SPAGHETTI CON CAPESANTE E PESTO AGLI AGRUMI Ingredienti M ettete a bollire una pentola con acqua ab- bondante. Scottate i pomodorini appena in acqua bollente, poi scolateli e rimuovete su- (per 6 persone) bito la pelle e i semi. Sgocciolateli bene. Sbuc- ciate limoni e arance, senza intaccare la parte 600 gr di spaghetti bianca. Non buttate le bucce! Passate le bucce 18 capesante fresche al mixer, insieme a capperi, mandorle e basilico. 3 arance Unite l’olio extra vergine d’oliva. Salate l’acqua e 3 limoni buttate gli spaghetti. In una padella unta d’olio, 100 gr di pomodorini fate rosolare per 5 minuti a fuoco molto basso le 50 gr di capperi capesante. Scostandole ai bordi della padella, 50 gr di mandorle pelate al centro mettete i pomodorini, regolate di sale Di Tutto ... basilico q.b. e lasciateli rosolare sempre a fuoco basso per 15 ½ bicchiere di olio extra minuti. Scolate gli spaghetti al dente e passate- vergine d’oliva li nella padella coi pomodorini e le capesante. sale q.b Aggiungete il pesto d’agrumi e fate saltare il tut- to per 1 minuto. Servite! Per la realizzazione di «TRA DI NOI» hanno collaborato: gli ospiti di Casa Famiglia, il Coordina- tore Ugo Zorco, il Direttore Generale Michele Franceschina, la Sig.ra Marinella Restelli, l’infer- miera Laura Spigolon, le animatrici Elena ed Emanuela Giannini, Giuseppina Comendatore, la cuoca Tiziana Pisoni, la volontaria Pinuccia Totè.
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