Fernando solanas, febbraio 1993 - alleo.it

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alleo people © - fernando solanas

           fernando solanas,                                 febbraio 1993
                        a cura di Marcello Cella e Elena Pinori
Il film è un viaggio                                 muoversi, perché i personaggi sono tutti
Ho viaggiato attraverso l'America del Sud            sulla strada. La grande difficoltà è che le
per capire la realtà socioculturale dei vari         riprese sono girate all'80% in esterno, per
paesi, scegliendone alcuni rispetto ad               cui la fotografia e la luce sono state un
altri. Ognuno di loro ha la sua particola-           problema, perché il cielo è come minimo
rità, ma a me interessava avere uno spa-             la metà dell'immagine e quando è senza
zio per la civiltà andina. Quando si vede in         nubi è molto difficile trovare la soluzione
sala un film come "El viaje" si pensa che            fotografica. Molte volte abbiamo viaggiato
tutto sia stato pensato e calcolato per              per due o tre ore per andare a girare in un
farlo esattamente come appare. In realtà,            luogo e abbiamo trovato esattamente il
come dice Martin: "Un'opera è come un                contrario di ciò che ci si aspettava sul
viaggio", è una tappa della vita che pre-            piano luministico; quindi, abbiamo aspet-
suppone sempre un movimento pieno di                 tato la luce adatta fino alle cinque di mat-
avvenimenti e di conflitti, che va un po'            tina. Come quando siamo partiti per il
avanti, si ferma, poi riparte. Fare un film          Capo Arenas, in Santa Cruz, in fondo al
è una lunga battaglia. Si comincia con la            continente. Questo punto è molto vento-
lotta per trovare il denaro e si continua            so: sono circa settanta metri fra lo stretto
con quella per trovare dei buoni collabora-          di Magellano e l'Atlantico dove c'è una
tori fino a quella con il tempo e con la luce        sorta di nebbia molto misteriosa che crea
per le riprese per arrivare al montaggio e           una luce speciale. È un luogo di una magia
infine alla distribuzione. Un film è il risul-       straordinaria e noi, in un giorno d'estate,
tato di tutti questi conflitti e anche del           abbiamo fatto centocinquanta chilometri
desiderio di scoprire una realtà e della             per arrivarci.
capacità di amministrare le proprie ener-
gie e tutti i finanziamenti.                         Il film è finzione
                                                     Il protagonista di "El viaje" si chiama
El Viaje: la fotografia                              Martin Nunca, come il personaggio del
Nella realizzazione del film ho collaborato          film "I figli di Fierro". La traduzione di
strettamente con il direttore della fotogra-         Nunca è "mai" e quella di Alguin, nome di
fia, con cui lavoro insieme da molti anni.           un altro personaggio, "qualcuno". Questi
Io mi occupo direttamente delle scenogra-            nomi immaginari, da fumetto, mi piaceva-
fie, perciò l'inquadratura e l'immagine              no e mi parevano adatti per aiutare a
sono fondamentali per me. Sono stato tre             capire che siamo di fronte ad un'opera di
volte in America Latina per cercare i luo-           finzione. Un film, come ogni opera d'arte,
ghi dove fare la produzione. Ho fatto circa          non è mai la realtà, ma una rappresenta-
cinquemila fotografie, realizzato dei video,         zione convenzionale e poetica della realtà.
e al momento di girare potevo dire di                Contiene riferimenti diretti ma è fatto per-
averlo già fatto molte volte. In questo film         lopiù di convenzioni. Nella creazione arti-
anche la regia è più asettica che in quelli          stica ci sono le immagini poetiche e la
precedenti. È un film concepito come                 convenzione drammatica, affiancata dall'i-
un'opera musicale in vari movimenti.                 dea di recuperare il senso ludico. L'arte
Nella prima parte, tutte le inquadrature             deve essere divertente, nel senso buono,
sono fisse, non c'è nessun travelling, non           perciò è inutile che sia piena di solennità,
c'è nessuna panoramica, tutto il movi-               di identificazioni, di parole pesanti. Il
mento è all'interno del quadro. Nella                dramma e la tragedia esistono, ma esiste
seconda, il viaggio, la camera comincia a            anche il gioco, il divertimento, la capacità

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di ridere della tragedia. Di fronte ad una            guaggio del cinema è grandioso perché
realtà orribile, di una decadenza totale, ad          sintetizza quasi tutti gli altri linguaggi e
un mondo irrazionale o al limite del razio-           permette l'espressione viva dell'uomo, e
nale, disumanizzato, egoista, possiamo                questa è una testimonianza molto più
esprimerci in modi diversi: fare l'aedo del           interessante ed intransigente della sem-
Dio         Mercato          o       l'aedo           plice denuncia. Per esempio, tutti sanno
dell'Internazionalizzazione dell'Economia,            che il dottor Rana è un corrotto e un defi-
fare una grande tragedia con una grande               ciente, allora la metafora di Buenos Aires
melanconia di sconfitta oppure mettere                è più interessante per riflettere. Io voglio
tutte queste cose sotto forma di satira.              fare un cinema dove non ci sia soltanto
Penso che la capacità di ridere delle tra-            sentimento, ma anche pensiero, riflessio-
gedie sia un atteggiamento positivo, per-             ne, un cinema in cui ci sia il rifiuto dell'a-
ciò possiamo prendere in giro almeno una              zione hollywoodiana. Un film di viaggio
volta Mr. Bush, il presidente Menem e                 all'americana sarà pieno di azioni violente
tutte queste chiaviche che ancora ci sono             e di effetti, una sorta di viaggio leggeris-
e che non sopportiamo più.                            simo dove tutto si risolverà per il meglio.
                                                      Invece, io cerco di fare un viaggio dove
L'influenza dei fumetti e della satira                tutte le cose restano aperte per cercare di
politica                                              forzare gli schemi mentali dello spettato-
Credo che nel processo creativo di un film            re. L'opera d'arte è sempre un'ipotesi, una
arrivi un momento in cui tutte le cose che            provocazione, un'apertura, e deve sempre
uno ha conosciuto si incontrano e si                  completarsi con l'interpretazione dello
mischiano con la propria immaginazione e              spettatore o del lettore. Ognuno allora fa
con la propria necessità di esprimere                 il suo proprio viaggio, compone l'universo,
qualcosa. Non posso negare di conoscere               sente il film in maniera diversa. Questa è
e di amare Fellini e di aver imparato molto           la cosa più importante per me.
da lui, però penso che in questo film sia
prevalsa l'influenza della mia esperienza             Il popolo è il vero protagonista
di disegnatore di fumetti, fatta intorno ai           In questo film c'è il mio attuale pensiero
venticinque anni. Penso che il fumetto sia            sulla vita contemporanea del mio paese e
una grande forma di espressione artistica             dell'America Latina. La Spagna ci aveva
e in Argentina ha una tradizione impor-               lanciato un invito a pensare seriamente ai
tante quanto quella della caricatura, della           cinque secoli passati dalla scoperta
rivista (una forma di teatro leggero che              dell'America. Allora, io e altri scrittori e
fonde l'espressione picaresca con la satira           autori abbiamo contestato questa conce-
e la critica politica) e della satira politica,       zione della scoperta, dicendo che sono
che credo abbia molto influenzato questo              stati cinque secoli di vampirizzazione del-
film.                                                 l'uomo latino-americano che in tutta la
                                                      sua storia non ha mai fatto alla terra ame-
Il film è denuncia e riflessione                      ricana ciò che le ha fatto l'uomo occiden-
Il mio cinema non è soltanto una denun-               tale in pochissimo tempo. Perciò io credo
cia, perché tutte le cose che si dicono in            che la cosa più interessante del film sia il
"El viaje" si vedono anche nei giornali,              recupero di questa umanità, di questa
nelle riviste, e in altre forme di espressio-         gente. Certamente, non possiamo parlare
ne del pensiero. Ho fatto questo film per-            di un popolo partendo da una verità asso-
ché volevo esprimere una realtà attraver-             luta. Nel Paese ci sono dei settori in rivol-
so una serie di personaggi usando il lin-             ta, che evidentemente sono quelli che sof-
guaggio cinematografico. Più importante               frono per la politica attuale, che hanno la
della denuncia è l'espressione di un'uma-             sensazione di essere impotenti e di non
nità, di alcuni personaggi popolari, perciò           avere spazio per parlare. Ma ci sono
ho voluto dare immagine e voce a questa               anche settori che beneficiano di tutta que-
parte della nostra società che non ha pre-            sta politica. Un film, come ogni altra opera
senza nel cinema o nella televisione. Il lin-         artistica, non è che un piccolo contributo

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all'interno di un processo, perciò è inutile         nuare ad abitare in un mondo putrefatto
pensarlo come una cosa definitiva.                   di corruzione e di merda. Una grande
L'uscita di "El viaje" nelle sale ha suscita-        parte della popolazione è cosciente di
to una grossissima polemica. Ci si chiede-           tutto ciò, ma ha talmente tante frustrazio-
va se il film fosse da vietare o meno, quin-         ni, una più forte dell'altra, che le impedi-
di se distribuirlo oppure no e poi in quan-          scono la costruzione di quelle cose che
te sale distribuirlo. Pensate che è stato            ancora mancano. Credo che l'espressione
visto da duecentomila spettatori, che sono           epica di questo sentimento di assurdità
tanti oggi in un paese che, in circa sette           richieda una ricerca seria ed impegnata.
anni, ha ridotto di un quinto le sale cine-
matografiche.                                        La collaborazione con Gismonti e
                                                     Piazzolla
Il film è l'assurdo che regna nella                  La collaborazione con Gismonti è stata
realtà                                               interessante anche se difficile da realizza-
Amo moltissimo l'opera di Garcia                     re, perché lui vive in Brasile ed io, che nel
Marquez, grande artista e grande scritto-            frattempo io avevo subito l'attentato, ero
re, dal linguaggio straordinario che coin-           costretto a stare a letto. In quel periodo,
volge il lettore. Le basi degli avvenimenti          per di più, è morto Piazzolla, che io sti-
delle sue storie sono la magia, la follia e          mavo molto e al quale ero legato da
l'assurdo della società colombiana. Nello            tempo. Per il film ho utilizzato solo due
stesso modo, l'assurdità e il grottesco che          temi scritti da Piazzolla appositamente per
si trovano nel mio film non sono una mia             il dramma di Shakespeare "Sogno di una
invenzione ma la realtà quotidiana della             notte d'estate", messo in scena dalla
società argentina. Quando si compra il               Comédie Française. Li ho adattati al film e
giornale si leggono tante cose irrazionali e         ho scritto le parole. Piazzolla era un uomo
assurde. Come la vicenda del palazzo che             molto polemico. Non avevamo lo stesso
crolla all'inizio del film. Doveva essere l'o-       modo di pensare, soprattutto in rapporto
spedale        pediatrico      più    grande         a tutti i problemi politici e sociali. Lui
dell'Argentina, secondo il progetto di               esprimeva piuttosto un'ideologia da classe
Peròn, ma lui non riuscì a terminarlo e il           media, molto variabile e spesso con senti-
Governo successivo non continuò i lavori,            menti anche un po' antipopolari. Era un
proprio perché lo aveva voluto lui. Così è           uomo molto contraddittorio, e non era
stato occupato da gente senza casa. Il               sempre come le sue dichiarazioni, scanda-
Governo Menem sapeva che con cinquan-                lose per la loro cattiveria; era un grande
tamila dollari avrebbe potuto finire l'ospe-         creatore, con una capacità di lavoro
dale ma ha pensato di abbandonare il pro-            straordinaria e soprattutto aveva l'osses-
getto e ha avuto l'idea di dimostrare il             sione,       l'ostinazione,      dell'artista.
proprio potere ricominciandolo da capo.              Continuare, continuare, continuare fino in
Per cominciare, ha firmato un contratto di           fondo. Questa ostinazione era frutto della
sei milioni di dollari con una compagnia             capacità di resistere alla solitudine di
francese per dinamitare la struttura e ha            molti anni. Lui era un rivoluzionario, per-
organizzato un grande atto pubblico, con             ché aveva iniziato una strada che aveva
la televisione, la banda musicale, il palco-         scandalizzato tutti. Nessuno lo capiva. Gli
scenico, per presenziare alla demolizione.           dicevano che quello che suonava non era
Un mese dopo, Menem ha ordinato un                   tango. Ma lui continuava lo stesso. Aveva
aereo speciale per fare i viaggi all'estero:         iniziato da giovane, alla fine degli anni
sessantadue milioni di dollari. Tutta que-           Trenta, all'età di tredici o quattordici anni,
sta corruzione e questa immoralità fanno             come bandista. Aveva fatto tutto. Credo
parte della realtà di Buenos Aires. Una              che sia il musicista più importante che
realtà vissuta con pessimismo e con un               abbia avuto l'Argentina. Ha inventato una
sentimento di sconfitta talmente forti da            musica con un'identità tanto forte che ha
impedire alla gente di costruire una gran-           segnato tutte le generazioni di musicisti di
de forza di opposizione e da farla conti-            tango o di musica contemporanea della

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città di Buenos Aires. Per me la sua musi-           la fine della guerra civile io sono entrato in
ca non è esattamente tango ma qualcosa               Argentina con le scarpe sotto il braccio.
di molto speciale che definirei musica da            Ho avuto delle intimidazioni, ma siccome
camera della città di Buenos Aires.                  il film aveva avuto successo fuori dal
                                                     paese, hanno preferito lasciarmi libero
Solanas e l'esilio                                   piuttosto che arrestarmi, per non provo-
Il Paese è come la madre. Ognuno di noi              care un caso internazionale. Nei dieci anni
è legato al proprio paese. Ci sono paesi             successivi bastava avere il nome di una
migliori e paesi peggiori, come avviene              persona sospetta, il numero di telefono,
con le madri. Ma ogni madre è unica. E               un legame qualsiasi, per essere cataloga-
quando parlo della madre voglio dire le              to come delinquente sovversivo, il che
cose che interessano davvero, i ricordi,             equivaleva ad arrogarsi la libertà di
tutto questo mondo affettivo che è la pas-           ammazzare le persone, di sequestrarle, di
sione e l'energia che ci sostiene. Questo è          assassinarle. Allora io sono tornato in
il Paese per l'uomo. Però spesso, per                Argentina solo dopo il 1983.
molte persone, questo legame cambia e
allora loro sentono la necessità di uscire,          La nuova Argentina
di andarsene. Io rispetto tutte le scelte,           Il paese è lo stesso della dittatura, Menem
perché penso che siano decisioni esisten-            ha sviluppato lo stesso piano economico.
ziali fortissime che dobbiamo rispettare             La dittatura non è dichiarata, formalmen-
qualunque esse siano. L'importante è che             te funzionano le istituzioni democratiche,
ognuno cerchi la propria identità, il pro-           c'è una sorta di monarchia. Sarebbe una
prio progetto, la felicità, e che cerchi con         bugia dire che c'è la persecuzione politica,
autenticità. Io sono partito quando non              però esiste ancora tutto il potere della
avevo più possibilità di vivere. Correvo il          repressione, tutti i generali e i capi degli
rischio di morire perché ero stato minac-            anni della dittatura hanno ottenuto l'indul-
ciato di morte e già mi avevano cercato              to e sono stati amnistiati. Nel mio film ho
per sequestrarmi nel 1976. Sono uscito               denunciato l'operato di Menem e, mentre
dal paese perché i miei fratelli e gli amici         stavo per finirlo di girare, lui ha iniziato
mi hanno caricato letteralmente su un                due processi giudiziari contro di me, per
aereo. Non mi rendevo conto di quanto                calunnia. Siccome avevo divulgato tutte le
quella realtà fosse pericolosa perché,               critiche che facevo contro di lui sono stato
come tanti altri, non volevo vedere il peri-         attaccato e insultato in tutti i modi. Una
colo, che sarebbe stato come riconoscere             volta di più il problema era se fare il gioco
una sconfitta, come riconoscere che ini-             dell'intimidazione o non farlo. Ho avuto
ziava un tempo di separazioni e di morte             una grandissima prova di solidarietà da
molto lungo. Fortunatamente ho fatto solo            tutto il paese in un momento di crisi poli-
sette anni di esilio, non tanti. E nell'esilio       tica, di corruzione, di grande ipocrisia e di
c'è solo un momento difficilissimo: quello           mancanza di una reale rappresentanza
in cui una persona viene facilmente tradi-           politica, così, anche se è stato difficile, ho
ta per motivi psicologici, per la grande             deciso di restare e di parlare più forte di
depressione, per la negazione di tutto.              prima. Quando Menem ha iniziato il pro-
Fino al '75-'76 l'Argentina aveva vissuto            cesso, ho pensato di essere fuori da ogni
anche con una grande vitalità, nonostante            rischio. Avere la possibilità di confrontar-
le dittature militari, ed era sempre lonta-          mi giudiziariamente con il Presidente era
nissima dai grandi stermini del '72-'73 in           interessante. Allora ho parlato molto e
paesi come l'Uruguay o il Cile di Pinochet.          senza fretta; visto che per la prima volta
Io ho finito "L'ora dei forni" nel '68.              mi davano la possibilità di parlare. Mai
Questo film è un grosso documentario                 avrei immaginato che sarei stato attacca-
dedicato a Che Guevara e denuncia tutta              to da un commando legato al potere, ai
la violenza sociale e politica in atto nel           servizi segreti. In realtà, non esiste nes-
paese. All'epoca, c'era la dittatura del             suna garanzia vera. Ho capito che per
generale Onganìa, e quaranta giorni dopo             resistere in questa realtà bisogna trovarsi

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uno spazio e occuparlo. Questa consape-                democratico, libero, che sappia difendere
volezza l'avevo già acquisita girando per il           la sua propria ricchezza con giustizia
mondo, e adesso voglio occupare uno                    sociale e che riconosca che la difesa del-
spazio di fronte a tutta questa gente, di              l'ecosistema, della natura e della vita è
fronte a questo vuoto di progetto e di                 fondamentale; vogliamo un paese con
alternativa. Non sono solo, naturalmente.              una democrazia partecipativa e non un
Con me c'è molta altra gente che ha sop-               paese di ladri. La gente deve prendere
portato l'esilio, il carcere, o l'esilio all'in-       coscienza del fatto che se non partecipa al
terno del paese. Le nuove forze politiche              controllo della gestione pubblica non potrà
percorrono tre vie: su una c'è chi è com-              lottare contro la corruzione della burocra-
plice o lavora per il potere attuale; su               zia e l'incapacità di tutti i sistemi.
un'altra, ci sono i pessimisti e i frustrati,          Abbiamo visto quanta corruzione esisteva
che non vogliono parlare di niente e sen-              nei sistemi socialisti. Bisogna affrontare il
tire niente; sulla terza via ci sono quelli            problema del rinnovamento etico, formare
che resistono e continuano a portare                   questa cultura, questa abitudine a parte-
avanti una loro alternativa.                           cipare alla politica e al controllo della
                                                       gestione delle risorse e inventare nuove
L'alternativa politica                                 forme per trovare una via multiculturale e
Ognuno deve rispondere alla propria                    multirazziale e per permettere anche l'e-
coscienza e se si sente Argentino sentirsi             spressione di nuove forme di progetto
anche responsabile della situazione                    economico. Queste cose sono tutte da
argentina. Nessuno regala niente a nessu-              cercare e da trovare insieme e con pru-
no e il cambiamento del paese sarà il frut-            denza.
to di un processo lungo e doloroso, come
lo sono i cambiamenti. Perciò è necessario             L'alternativa cinematografica
lo sforzo di tutti, la capacità di vecchi e            Esiste anche una terza via cinematografi-
giovani, di tutte le tradizioni politiche,             ca con molti autori che hanno un'espres-
democratiche e popolari, che vogliono                  sione legata alla cultura e alla realtà lati-
recuperare il paese, prendere l'impegno e              no-americana. Naturalmente, tutto que-
la responsabilità di pensare insieme la                sto cinema non arriva mai al grande pub-
terza via alternativa alle due che fino ad             blico. L'America Latina produce ogni anno,
oggi abbiamo vissuto con tanta cattiva                 come minimo, dai duecento ai trecento
fortuna. Vogliamo un altro paese e non                 lungometraggi. Ma questo è un momento
possiamo più aspettare che venga da fuori              un po' particolare e negli ultimi due o tre
un padre salvatore o alcuni illuminati a               anni la produzione si è abbassata di cento
dire cosa dobbiamo fare. "El viaje", politi-           film perché, per esempio, il Brasile, che da
camente, è l'espressione della necessità di            solo produceva circa cento lungometraggi
ricostruire un paese in pieno crollo, in               all'anno, non ha prodotto niente. Di tutti
piena crisi, è la rinuncia ad un padre sal-            questi film gli Europei vedono ben poco,
vatore e un invito ad uscire e a cercare               perché un film latino-americano viene
una strada. Questo è un rischio, ma non                proiettato in una sala o programmato alla
possiamo inventare niente senza correre                televisione molto raramente. L'Europa
rischi. Io capisco che la generazione più              difende tutto il suo mercato e l'unico che
giovane abbia altre idee e altre motivazio-            può reggere il confronto è quello degli
ni e noi dobbiamo comprenderle e rispet-               Stati Uniti. L'Europa si preoccupa di invia-
tare la storia particolare di ognuno se                re informazioni, assistenza tecnica e film
vogliamo essere veramente democratici.                 al resto del mondo, e chiude le sue porte
Noi diciamo unità nella diversità. Vogliamo            al Terzo Mondo. Così facendo non rispetta
costruire una terza via con tutta questa               per primo il pubblico europeo, perché le
diaspora che viene da tante frustrazioni,              vittime degli organismi addetti all'infor-
affinché ognuno veda ancora una piccola                mazione sono gli stessi cittadini europei.
luce, una piccola speranza, e voglia un                Sono gli spettatori, il pubblico, la comu-
altro paese, un paese semplicemente                    nità e la società che si impoveriscono di

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questa somma capacità di ricezione cultu-             mazione e la sensibilità di tutta la società.
rale ed informativa ed hanno una visione              In tutte le redazioni della stampa scritta e
unilaterale del mondo. Una visione che è              della televisione la direzione stabilisce
anche retrocessa negli ultimi anni, perché            quali notizie divulgare e come, e quali tra-
si conosce soltanto il linguaggio militare e          sformare in avvenimenti. Questa è politi-
la sua ottica schematicissima e pericolo-             ca della comunicazione applicata alla tele-
sissima. Questi sono tempi di una imbecil-            visione e assume grande importanza poli-
lità, di un egoismo e di una disumanizza-             tica e strategica soprattutto nel privato.
zione fortissima e il popolo americano è il           La televisione deve essere proprietà pub-
più povero di tutti, perché di tutto il cine-         blica e strumento di cultura e di informa-
ma che viene proiettato negli Stati Uniti,            zione sociale, sotto la vigilanza e lo sguar-
quello non in lingua inglese (il che vuol             do attento della comunità. La conduzione
dire tutto il cinema europeo, asiatico, afri-         della televisione deve uscire dal voto
cano e latino-americano) non è mai arri-              diretto della comunità e ogni anno o due
vato all'uno per cento. Questo non è un               deve rinnovarsi. Ogni paese dovrebbe
dato economico, ma un dato sociale molto              inventare i meccanismi più democratici
pericoloso, perché indica che il pubblico e           possibili per garantirsi una televisione al
la società americana non hanno immagini               servizio della cultura e dell'umanizzazione
vere di come è il resto del mondo. Il cine-           della società. Ma, prima di tutto, dovreb-
ma americano è imperialistico, coloniali-             be elaborare un progetto culturale per
stico: sempre e solo i film americani arri-           creare una società che soddisfi le esigen-
vano in Europa, in Asia, in America Latina,           ze della gente. La politica è uno strumen-
in Africa, e l'espressione dell'umanità e             to per arrivare alla realizzazione di un pro-
dell'intelligenza del resto del mondo fini-           getto di società, e presuppone una conce-
sce in una risata, perché il resto dell'uma-          zione culturale. In questa ottica, la televi-
nità o è imbecille o è comunque delineato             sione diventa il principale strumento di
in modo negativo, è disumanizzato.                    comunicazione dei modelli umani, indi-
Questo è orribile poiché succede nel paese            spensabile per uscire da questo momento
che ha la più grande potenza militare del             di grande debolezza del pensiero critico
mondo e diventa pericolosissimo. Inoltre è            mondiale e cominciare a ricostruire. È
una forma di razzismo. È normale che                  accaduto tutto e la confusione regna. È un
nelle fotografie che si scattano in Somalia           momento favoloso per provocare l'inven-
non esistano più l'uomo, la donna o il                zione dell'intelligenza, per contestare
bambino della Somalia, ma il marine ame-              quello che ci impongono e recuperare
ricano, sinonimo della bontà, con un bam-             tutte le cose straordinarie che non sono
bino in braccio. L'immagine della bontà               state protagoniste negli ultimi trenta-qua-
oggi è una macchina di fiction. Allora dob-           rant'anni, ma che sono ancora molto inte-
biamo essere coscienti che noi siamo vit-             ressanti. A tal fine è importante liberarsi
time del potere mondiale che è una                    del pessimismo, dall'immobilità intellet-
espressione della barbarie, dell'assenza di           tuale e dall'idea che il mercato regna
civiltà dalla società di oggi.                        sovrano. Non è vero.
                                                      Non è vero, ma intanto lo consentiamo.
L'alternativa televisiva                              Vuol dire che dobbiamo portare fino in
Siamo anche vittime di un altro potere:               fondo l'idea della democratizzazione della
quello televisivo. La televisione è molto             società. È necessaria una democrazia
più importante di tutta la cultura, di tutte          integrale con una grande partecipazione
le università, di tutte le scuole e di tutte le       popolare attiva, bisogna sperimentare
stampe scritte. È importante comprende-               nuove forme di controllo e di gestione per
re la capacità della televisione di creare            avere una società non consumistica e
audience e attenzione intorno a sé e                  distruttiva ma più razionale, più giusta,
anche il suo rapporto con l'uomo e la                 più efficace. Questa sarà la vera moder-
società contemporanea. La televisione                 nizzazione.
limita il desiderio, l'intelligenza dell'infor-

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Primi segni di svolta                            sare niente che non sia compatibile. Però
La scena della partita di tennis con il simil-   la coscienza è come l'acqua: piano piano
Bush che vince, si alza e va via, fa pensa-      si apre la via. Non voglio dire questo tanto
re ai paesi dell'America Latina, inginoc-        per dirlo. L'anno scorso Menem, alle ele-
chiati davanti agli U.S.A. Questo                zioni nella capitale federale per il Senato,
dell'O.P.A. (Organizzazione dei Paesi            ha avuto il settanta per cento di voti con-
Americani) è un riferimento all'O.E.A.           trari; e il venti per cento dei voti favore-
(Organizzazione degli Stati Americani),          voli erano, per metà, di altre forze politi-
un'organizzazione di Stati, manipolata           che. Ciò significa che tutto è cambiato in
dagli Americani, in cui non c'è Cuba. Io         questi anni. La gente è paziente, ma non
sono in lotta contro queste realtà, così         è stupida. La gente si informa e vorrebbe
come lo è l'America Latina e l'Europa. La        che nascesse un'opposizione vera,
risposta dell'America Latina è stata evi-        responsabile, seria, capace di affrontare
dente l'anno scorso. In Brasile si è forma-      tutti gli enormi problemi della ricostruzio-
to un gran movimento di partiti e di lavo-       ne e abbastanza efficace da portare un
ratori che ha unito tutta la sinistra, il        progetto alla vittoria. Però poi preferisce
Partido dos Trabajadores, e che alle ultime      starsene a casa. Questa situazione non è
elezioni presidenziali ha ottenuto trentatré     molto diversa da quella che io trovo anche
milioni di voti, perdendo solo per il tre per    in Europa. La smobilitazione e il riflusso
cento. Inoltre, la mobilitazione popolare        sono mondiali. Io, però, posso parlare
contro la corruzione del presidente Collor       solo del mio paese. La storia politica
De Mello, finita con la sua rinuncia all'in-     dell'Europa, dell'Italia in particolare, è tal-
carico presidenziale, è stata importantissi-     mente antica, che per cercare le origini di
ma. In Uruguay, il Frente Ampio ha vinto         ciò che vivete oggi non basta seguire le
il referendum contro la politica delle pri-      notizie della stampa e della televisione.
vatizzazioni con un lavoro favoloso casa
per casa. In Argentina abbiamo protesta-
to contro la legge Menem per privatizzare
l'insegnamento pubblico. Per venticinque
giorni c'è stata una grandissima mobilita-
zione che ha unito studenti, professori e
genitori, costringendo Menem a ritirare
quella legge. Questi sono stati tutti
momenti in cui si è cominciato a riformu-
lare il movimento sociale. È una cosa che
mi ha fatto molto pensare. La situazione
argentina è quella di una grande disinfor-
mazione e il sentimento che prevale è
l'impotenza di fronte ad un governo che
manipola tutta la giustizia. Neanche l'altro
partito maggioritario d'opposizione, il
Partito Radicale, ha fatto opposizione; la
maggioranza dei suoi membri è d'accordo
con il piano economico liberale e conser-
vatore in vigore, che non è diverso da
tutte le idee che si sono sviluppate anche
in Italia, in Spagna, ecc. E la televisione
privatizzata è d'accordo con tutti questi
grandi nuclei informativi che partecipano
alla festa della privatizzazione, lasciando
fuori tutti coloro che vogliono denunciare
in maniera vera il sistema socioeconomi-
co. È una censura nuova, che non fa pas-

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