PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
             ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Il concetto di BES si fonda su una visione globale della persona come definito dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS, 2002). Nel 2002 l’OMS ha, infatti, elaborato uno strumento
diagnostico definito ICF (International Classification of Function of Disability and Health), con lo
scopo di descrivere e misurare il funzionamento di una persona, ovvero la sua condizione di salute
attraverso un linguaggio condiviso. Il funzionamento di una persona va colto e compreso
profondamente da diverse prospettive in cui ogni aspetto è interconnesso e reciprocamente causale.
Quando i vari fattori (biologici, sociali, culturali) interagiscono in modo positivo è garantito il
benessere del bambino; nel caso contrario potrebbero originarsi moltissime combinazioni di
situazioni sfavorevoli al processo di apprendimento e alla partecipazione del soggetto alla vita
sociale. Gli alunni con disabilità si trovano inseriti all’interno di un contesto sempre più variegato,
dove la discriminante tradizionale patologia/normalità non rispecchia pienamente la complessa
realtà delle nostre classi. L’identificazione degli alunni che manifestano difficoltà, non avviene solo
sulla base di un eventuale certificazione, sebbene utile per una serie di benefici e tutele, perché
rischierebbe di chiudere coloro che la possiedono in un contesto ristretto. Le istituzioni scolastiche
hanno la responsabilità di attuare le strategie d’intervento che possano cogliere l’eterogeneità dei
bisogni per individualizzare i diversi percorsi di apprendimento di ogni alunno. Tale visione prende
in considerazione la possibilità che ogni persona, nel corso della propria vita, possa esprimere
bisogni, disagi o “disabilità”, anche temporanee, che necessitano di una presa in carico flessibile,
integrata e dinamica. Vi è, quindi, il desiderio di garantire la piena partecipazione alla vita
scolastica a tutti i soggetti, oltre che di fornire una cornice entro cui gli alunni possano essere
valorizzati e forniti di uguali opportunità a scuola. La Direttiva del 27 dicembre 2012 “ Strumenti
di Intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazioni territoriali per
l’inclusione scolastica”definisce la strategia inclusiva finalizzata a promuovere il diritto
all’apprendimento per tutti gli alunni in difficoltà. Il BES è “qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito
educativo ed apprenditivo, espressa in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in
termini di danni, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di
educazione speciale individualizzata.” Un BES è una difficoltà che, manifestandosi in età
evolutiva, cioè nei primi diciotto anni di vita, si evidenzia negli ambiti di vita dell’educazione e
dell’apprendimento, ostacolando le relazioni educative, lo sviluppo di competenze, gli
apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, oltre che la partecipazione alla vita sociale.
BES
                                   Studenti con Bisogni Educativi
                                              Speciali
                                           Comprendono:

  1- DISABILITÀ (DVA)                2- DISTURBI                         3- SVANTAGGIO
                                 EVOLUTIVI SPECIFICI                   SOCIO-ECONOMICO,
                                                                          LINGUISTICO,
                                                                           CULTURALE.

Sono gli studenti diversamente   Si intendono alunni con:              Si intendono coloro che con
             abili                                                     continuità, o per determinati
                                 - DSA                                 periodi, possono manifestare
                                                                       Bisogni Educativi Speciali: o per
                                 - Deficit del linguaggio              motivi fisici, biologici, fisiologici,
                                                                       psicologici, sociali rispetto ai
                                 - Deficit abilità non verbali         quali è necessario che le scuole
                                                                       offrano adeguata e personalizzata
                                 - Deficit coordinazione motoria       risposta.

                                                                       - Svantaggiati linguistici
                                 - ADHD (attenzione,iperattività)
                                                                       - Svantaggiati socio-economici.
                                 - Funzionamento intellettivo
                                 limite
                                                                       - Svantaggiati culturali
                                 - Spettro autistico lieve
                                                                       -Alunni      con         disagio
                                                                       comportamentale/relazionale

CERTIFICATI DALL’ASL O           - CERTIFICATI DALL’ASL O ENTI         INDIVIDUATI DA CONSIGLIO DI
  ENTI ACCREDITATI               ACCREDITATI                           CLASSE/TEAM DEI DOCENTI,
                                                                       FIRMATO DAL DIRIGENTE
                                 - CERTIFICATI DA PRIVATI (purché      SCOLASTICO E DALLA FAMIGLIA.
                                 entro gli anni terminali di ciascun      Questi BES dovranno essere
                                 ciclo scolastico sia presentata la     individuati sulla base di elementi
                                 certificazione ASL)                     oggettivi ( es. segnalazione dei
                                                                          servizi sociali), ovvero di ben
                                                                             fondate considerazioni
                                                                         psicopedagogiche e didattiche.

   INSEGNANTE DI                                 NO                                     NO
     SOSTEGNO
                                    INSEGNANTE DI SOSTENO                 INSEGNANTE DI SOSTENO

        Si redige il                         Si redige il                          Si redige il

           PEI                                  PDP                                   PDP
GLI ORGANI PREPOSTI PER L’INCLUSIONE

                       GLI ( Gruppo di lavoro per l’Inclusione)

Per perseguire la “ politica per l’inclusione”, la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012
individua nel GLI l’organo istituzionale preposto a tale funzione.

Chi compone il GLI
                         Dirigente Scolastico
                         Docenti referenti delle funzioni strumentali
                         Team docente interessato
                         Educatori e operatori dei servizi
                         Genitori
                         Specialisti ASL o enti accreditati

Compiti del GLI

                                                                                      -educativi

                         strategie/metodologie di gestione delle classi

                         della scuola
                                                                                                        a
                         Commissione BES

                         l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di
                         ogni anno scolastico (entro il mese di giugno). Il PAI va discusso e
                         deliberato in collegio e inviato a USR, ai GLIP e GLIR per la richiesta
                         di organico di sostegno e alle altre istituzioni territoriali come proposta
                         di assegnazione delle risorse di competenza. (a partire dall’a.s 2013-
                         2014 in via di definizione legislativa).
                                                              lle risorse effettivamente assegnate alla
                         scuola, il GLI redige un adattamento del PAI, sulla base del quale il
                         dirigente assegna le risorse. ( a partire dall’a.s. 2014-2015 in via di
                         definizione legislativa).
                                                                                 ervizi sociali e sanitari
                         territoriali
RUOLO DEL CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM DEI DOCENTI
I Consigli di classe e i team dei docenti svolgono un ruolo fondamentale per l’individuazione e
gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.

Compiti del Consiglio di      -    Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione
Classe e del Team dei             di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di
docenti                           misure compensative e dispensative
                              -    rilevazione di tutte le certificazioni non DVA e non DSA
                              -    rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o
                                  linguistico-culturale
                              -    produzione di attenta verbalizzazione delle considerazioni
                                  psicopedagogiche e didattiche che inducono ad individuare
                                  come BES alunni non in possesso di certificazione
                              -   definizione di interventi didattico-educativi in base ai bisogni
                                  degli studenti
                              -   individuazione strategie e metodologie utili per la realizzazione
                                  della partecipazione degli studenti con BES al contesto di
                                  apprendimento
                              -    progettazione e condivisione progetti personalizzati
                              -    individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e
                                  ambientali per favorire i processi inclusivi
                              -    stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP)
                              -   collaborazione scuola-famiglia-territorio
                              -   condivisione con insegnante di sostegno (se presente) e con le
                                  varie figure che collaborano all’interno della classe (educatori,
                                  assistenti alla comunicazione, docente di italiano L2, …).

                      RUOLO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Su proposta del GLI il Collegio dei Docenti, nel mese di Giugno, delibera il PAI. Inoltre approva
l’esplicitazione nel POF di un concreto impegno programmatico per l’inclusione. Il Collegio dei
Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a
livello territoriale.
INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
                    CERTIFICATA :
                     DVA ( BES 1)

L’inserimento degli alunni disabili nelle classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno:
offrendo agli alunni disabili opportunità formative che consentano a ciascuno lo sviluppo delle
proprie potenzialità.
È accogliente la scuola che consente a ciascun alunno, non solo al disabile, di procedere secondo i
suoi ritmi ed i suoi stili di apprendimento, muovendo dai suoi livelli di sviluppo. L’accoglienza vera
è quella che si estrinseca nell’impegno di promozione dello sviluppo, della formazione,
dell’educazione e dell’istruzione. E’ ugualmente importante che le persone avvertano questo
riconoscimento e si sentano aiutate nel loro impegno di autorealizzazione personale. Infatti
l’accoglienza si realizza solo quando le persone si sentono accolte, prese in considerazione e
valorizzate.
L’integrazione degli alunni con disabilità può essere realizzata solo in una scuola che si fa a misura
di tutti gli alunni, perché tutti, non solo i disabili, sono diversi. La diversità è caratteristica peculiare
dell’uomo.

Finalità

Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e
le pratiche per l’integrazione degli alunni disabili, definisce i ruoli ed i compiti di tutti coloro che si
occupano d’integrazione all’interno delle scuole dell’Istituto, traccia le linee delle possibili fasi
dell’accoglienza e di tutte quelle attività volte a favorire un reale percorso d’apprendimento. Il
protocollo è uno strumento di lavoro, pertanto, viene integrato e aggiornato periodicamente, in
relazione alle esperienze realizzate.
L’adozione del Protocollo di Accoglienza degli alunni disabili consente praticamente di attuare le
indicazioni normative che si riferiscono alla Legge Quadro n. 104/92, ai successivi decreti
applicativi e alle Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.

Tale protocollo si propone di:

       Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che
        tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società
       Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro dei
        propri figli
       Offrire agli alunni con disabilità la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle
        proprie potenzialità
       Favorire l’accoglienza o l’integrazione degli allievi con disabilità attraverso percorsi comuni
        o individualizzati che facciano coesistere socializzazione ed apprendimento
       Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità
        nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione
        scolastica individualizzata.
Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

‐ amministrativo e burocratico (documentazione necessaria);
‐ comunicativo e relazionale (prima conoscenza);
‐ educativo_didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento delle famiglie degli
alunni);
‐ sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del
PEI, nonché del “Progetto di vita”).

L’adozione del “Protocollo di accoglienza” consente di attuare in modo operativo le indicazioni
normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e successivi decreti applicativi. Il protocollo,
costituendo uno strumento di lavoro, sarà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle
esperienze realizzate.

                      Gli attori del percorso di integrazione scolastica sono:

                                              FAMIGLIA

                                            INCLUSIONE

                                              ALUNNI

                                              DISABILI

                          ASL                                          SCUOLA

Le fasi principali del percorso di inclusione scolastica:

• percorsi tra ordini di scuole;
• preconoscenza e coinvolgimento della famiglia;
• criteri di inserimento alunni disabili nelle classi;
• inserimento: osservazione e conoscenza;
• rapporti con l’ASL e predisposizioni di percorsi personalizzati;
• coinvolgimento del gruppo classe, di tutti i docenti della classe;
• coinvolgimento del personale ATA;
• stesura PEI;
• verifica e valutazione.
ISCRIZIONE

                                         Modalità di iscrizione

                      Tempi                                       Attività per la famiglia e l’alunno

                                                           La famiglia, insieme con l’alunno, può visitare
                                                           la scuola ed avere un primo contatto
                                                           conoscitivo.
                                                           I genitori procedono successivamente con
    Entro i termini prestabiliti (di solito entro          l’iscrizione dell’alunno compilando l’apposito
                gennaio/febbraio)                          modulo disponibile nella segreteria della scuola
                                                           di provenienza e consegnandolo nei termini
                                                           prestabiliti. La famiglia deve, entro breve
                                                           tempo, far pervenire la certificazione attestante
                                                           la diagnosi clinica.

Dopo l’iscrizione, l’istituto deve entrare in possesso delle seguenti certificazioni:

    -   Diagnosi clinica (ASL). Questo documento può essere anche compilato da un medico
        privato convenzionato.
       Diagnosi funzionale (ASL). Si tratta di un documento fondamentale per attivare il processo
        di integrazione. Diversamente dalla certificazione medica non si limita ad accertare il tipo e
        la gravità del deficit ma pone anche in evidenza le potenzialità dell'alunno.
       Profilo dinamico funzionale. E’ aggiornato alla fine della scuola dell’infanzia, alla fine della
        scuola primaria e alla fine del terzo anno di scuola secondaria di primo grado (ASL, Docenti
        curriculari e specializzati, famiglia).

All'atto dell'iscrizione i genitori devono:

Segnalare particolari necessità (es. trasporto, esigenze alimentari, terapie da seguire,
assistenza per l'autonomia)

                                       PRE-ACCOGLIENZA
Entro maggio vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla
reciproca conoscenza tra l’alunno e la nuova scuola:

                                           Conoscenza dell’ambiente
             Tempi                                    Attività                        Persone coinvolte
 Dopo l’iscrizione, uno o più         Nell’ambito dei percorsi di              Docenti curricolari, insegnante
 incontri                             continuità tra i diversi ordini di       di sostegno, personale A.T.A.
                                      scuola vengono organizzate attività
                                      ed incontri finalizzati alla reciproca
                                      conoscenza tra l’alunno e la scuola.
                                      Si favorisce la conoscenza della
                                      scuola e delle sue caratteristiche per
                                      agevolare il passaggio.
RACCOLTA DATI

                                     Informazioni sull’alunno
            Tempi                            Attività                         Persone coinvolte
Tra febbraio e giugno        Raccolta di informazioni sull’alunno     Famiglia, docenti della scuola di
                             (obiettivi prefissati raggiunti o non    provenienza,funzioni strumentali
                             raggiunti, abilità cognitive,            integrazione e sostegno,
                             potenzialità sviluppate e modalità       operatori neuropsichiatria e/o
                             relazionali) attraverso:                 psicopedagogista, operatori socio-
                             • incontro con i genitori per            assistenziali, educatore, assistente
                                 individuare eventuali necessità o    alla comunicazione e
                                 accogliere indicazioni di            all’autonomia
                                 carattere specifico;
                             • incontro con gli operatori delle
                                 ASL competenti sul territorio per
                                 le indicazioni medico-
                                 terapeutiche e assistenziali;
                             • incontro con gli insegnanti della
                                 scuola di provenienza per
                                 acquisire informazioni
                                 sull’alunno e sull’azione
                                 educativa svolta nel precedente
                                 ordine di scuola

                                 CONDIVISIONE

                                    Informazioni sull’alunno
             Tempi                          Attività                          Persone coinvolte
                             Presentazione del caso a tutti gli
                             insegnanti del team/consiglio di
                             classe, educatore, assistente alla       Docenti di sostegno, gruppo di
Settembre, incontri di       comunicazione e all’autonomia;           lavoro handicap/funzione
programmazione prima         lettura della Diagnosi funzionale,       strumentale sostegno , educatore,
dell’inizio delle lezioni.   della relazione finale, dell’eventuale   AEC
                             progetto continuità, delle               Docenti del consiglio di classe
                             indicazioni emerse negli incontri di
                             pre-conoscenza
INSERIMENTO

                                                  Accoglienza
              Tempi                                                 Attività

                               Dopo una prima osservazione e conoscenza dell’alunno e della classe, gli
    Settembre, primo periodo   insegnanti valutano l’opportunità di fornire alla classe informazioni relative
    di frequenza               alla disabilità, avvalendosi, se necessario, dell’aiuto dei genitori dell’alunno o
                               di personale competente, al fine di favorire rapporti paritetici.

                                        INTEGRAZIONE

                                              Strategie
             Tempi                                                Attività
                                   • Verifica delle potenzialità, in riferimento ai vari assi di sviluppo,
                                     all’interno e all’esterno del gruppo classe;
                                   • Incontri con l’equipe clinica e la famiglia per l’analisi del “Profilo
                                     dinamico funzionale” e, dove necessario, sua modifica;
Entro dicembre                     • In sede di incontro, presentazione del “Progetto educativo
                                     individualizzato” e discussione con gli esperti e la famiglia degli
                                     obiettivi a breve, medio e lungo termine fissati nel P.E.I.;
                                   • Messa in atto di tutte le attività per l’integrazione dell’alunno
                                     all’interno della classe, secondo le indicazioni del P.E.I..

              PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL’ORGANIZZAZIONE

   PERSONALE                                        COMPITI
   Dirigente scolastico                             -consultivi
                                                    -formazione delle classi
                                                    -assegnazione docenti di sostegno
                                                    -rapporti con le amministrazioni locali (Comune,
                                                    Provincia, ecc.)
   Collegio dei docenti                             -approva il POF corredato dal “Protocollo per
                                                    l’accoglienza e l’integrazione degli alunni in
                                                    situazione di handicap”
                                                    -verifica la realizzazione degli obiettivi in essi
                                                    contenuti
   Consiglio di classe                              -in presenza di allievi H dedica ad ogni
convocazione uno spazio adeguato alla
                                      progettazione e verifica progressiva del PEI
                                      -Collabora alla stesura del PEI
GLHI                                  -propone e discute il progetto di integrazione
                                      d’istituto che indica, in merito alle situazioni di
                                      handicap presenti nella scuola, gli interventi, i
                                      ruoli, i tempi, le modalità, gli strumenti e le
                                      risorse strutturali.
                                      -esamina i casi dei singoli alunni
                                      -formula proposte al DS per la richiesta di
                                      docenti di sostegno
                                      -ripartisce le ore complessive di sostegno
                                      -concorre alla formulazione del PDF
                                      -concorda i criteri per la valutazione degli alunni
Funzioni Strumentale Integrazione e   -collabora con il DS alla designazione dei
sostegno                              docenti di sostegno e degli educatori da
                                      attribuire ai ragazzi diversamente abili
                                      -coordina il personale e si adopera per svolgere
                                      le attività di aggiornamento
                                      -collabora alla realizzazione del PDF e del PEI
                                      nei tempi previsti
                                      -Coordina le attività di orientamento
                                      -controlla la documentazione in ingresso, in
                                      itinere e predispone quella in uscita -Raccorda le
                                      diverse realtà (Enti Territoriali, Enti di
                                      formazione, Cooperative, scuole, ASL e
                                      famiglie)
                                      -promuove l’attivazione di laboratori/progetti
                                      specifici
                                      -Attua il monitoraggio di progetti

Docente di sostegno                   -partecipa alla programmazione educativa e
                                      didattica e alla valutazione di tutta la classe
                                      -cura gli aspetti metodologici e didattici
                                      funzionali a tutto il gruppo classe
                                      -svolge il ruolo di mediatore dei contenuti
                                      programmatici, relazionali e didattici
                                      -tiene i rapporti con la famiglia, esperti ASL,
                                      operatori comunali
                                      -fa parte del GLH con il quale coopera per un
                                      miglioramento costante del servizio
                                      -si occupa dell’orientamento dell’alunno H
Docente curricolare                   -accoglie l’alunno nel gruppo classe
                                      favorendone l’integrazione
                                      -partecipa alla programmazione a alla
                                      valutazione individualizzata
-collabora alla formulazione del PEI
                                          -è contitolare e corresponsabile con il docente di
                                          sostegno del progetto di vita dell’alunno disabile
Collaboratori scolastici                  -su richiesta aiutano l’alunno negli spostamenti
                                          interni, in mensa, nei servizi
Personale Socio educativo/assistenziale   -collabora alla formulazione del PEI
                                          -Collabora con gli insegnanti per la
                                          partecipazione dell’alunno a tutte le attività
                                          scolastiche e formative
                                          -si attiva per il potenziamento dell’autonomia,
                                          della comunicazione e della relazione
                                          dell’alunno
INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI
                       CON DISTURBI EVOLUTIVI
                                (BES 2)

All’interno della “categoria BES 2” sono considerati alunni con:

- DSA

- ADHD (deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività).
- Funzionamento cognitivo limite o borderline ( Q.I. lievemente sotto la norma)
- Funzionamento cognitivo misto (confine tra disabilità e disturbo specifico).
- Deficit del linguaggio ( disturbi specifici del linguaggio o, più in generale, presenza di bassa
intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale).
- Deficit delle abilità non verbali ( disturbo della coordinazione motoria, disprassia, disturbo non
verbale o più in generale bassa intelligenza non verbale associata ad alt intelligenza verbale)
- Altre problematiche severe che posso compromettere il percorso didattico (es. disturbo dello
spettro autistico lieve qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).
- Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP).
- Disturbo della condotta.
- Disturbi d’ansia.
- Disturbi dell’umore

Sono alunni con certificazione, ai quali non viene assegnato l’insegnante di sostegno. La
certificazione va depositata in segreteria. La valutazione diagnostica e clinica spetta agli specialisti
dell’ASL ( neuropsichiatri infantili o psicologi) o a soggetti accreditati e convenzionati dalla stessa (
neuropsichiatri infantili e psicologi oppure strutture private in cui operano questi specialisti). Lo
specialista rilascia- anche in un unico documento- la diagnosi e la relazione descrittiva delle abilità
strumentali specifiche, sulla base della quale il Consiglio di classe/Team dei Docenti definisce gli
strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Sulla diagnosi non è segnalata la
necessità dell’insegnante di sostegno.
ACCOGLIENZA

Il Protocollo per questi alunni verrà attivato non appena la segreteria del nostro Istituto riceverà la
diagnosi specialistica prevista.
In particolare sarà importante che i vari soggetti coinvolti operativamente
provvedano a ciò di competenza:

LA FAMIGLIA:

 La famiglia, dopo aver avuto uno scambio di informazioni con i docenti può richiedere al servizio
sanitario ( ASL) una valutazione specifica e eventuale certificazione. Successivamente
· Consegna la diagnosi alla scuola
· Collabora ad individuare e condividere con i docenti le linee del percorso didattico
individualizzato e personalizzato da seguire con l’applicazione di eventuali strategie dispensative e
strumenti idonei.
· Formalizza con la scuola il patto educativo-formativo
· Sostiene emotivamente il ragazzo
· Aiuta e coadiuva attivamente al lavoro scolastico dell’alunno/a
· Controlla costantemente-giornalmente i compiti assegnati
· Verifica e controlla se il materiale scolastico è in ordine e se viene portato a
scuola regolarmente
· Incoraggia e valorizza i traguardi raggiunti
· Rafforza l'autostima ed elogia i progressi sia nell'ambito scolastico che
personale e nelle relazioni con i docenti
· Incoraggia l'acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nei
tempi di studio
· Considera e riconosce, non solo il significato valutativo, ma anche quello
formativo delle singole discipline
L'ALUNNO/A:

· Riceve, dalla famiglia e dalla scuola, una graduale ma chiara ed adeguata informazione riguardo
alle proprie difficoltà/disturbi
· Viene avviato dai docenti a diverse modalità di apprendimento
· Viene guidato a sviluppare al massimo grado le proprie potenzialità
· Ha diritto a ricevere una didattica individualizzata-personalizzata
· Ha diritto a ricevere adeguati strumenti compensativi e misure dispensative
· Si impegna ad eseguire con regolarità il lavoro scolastico
· Suggerisce ai docenti eventuali strategie di apprendimento maturate
autonomamente (tutto questo in base all'età e la maturità del singolo
studente).

L' ISTITUZIONE SCOLASTICA:

· La scuola provvede, tramite i suoi docenti e i Referenti , a segnalare alle famiglie le eventuali
evidenze di un possibile D.S.A. al fine di avviare il percorso per la diagnosi invitandola a rivolgersi
ai soli Servizi Sanitari o agli Enti Accreditati per la diagnosi.

· Esplicita e formalizza le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate,
gli strumenti compensativi e le misure dispensative (compresi i mezzi di apprendimento alternativi
e le tecnologie informatiche), al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla
condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.

· Protocolla il documento di certificazione diagnostica consegnato dalla famiglia alla segreteria e
ne consegna una copia al D.S. (che provvederà a consegnarla al Referente DSA che la inoltrerà ai
docenti del Consiglio di classe la allegherà all’interno del fascicolo personale dell’alunno/a.)

· Assicura, quando necessari, l’impiego degli opportuni strumenti compensativi e eventuali misure
dispensative per l’acquisizione delle competenze, sensibilizzando sempre più i docenti alla tematica
dei DSA

· Adotta modalità valutative che consentano all’alunno o allo studente di dimostrare effettivamente
il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le
condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare (relativamente ai tempi di
effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove) riservando attenzione alla padronanza dei
contenuti disciplinari.

· Attua ogni strategia didattica per consentire agli alunni l’apprendimento delle lingue straniere
privilegiando l’espressione orale e progettando e valutando le prove scritte solo secondo modalità
compatibili con le difficoltà connesse all’alunno/a
· Attua interventi formativi in materia.

· Predispone, in stretta collaborazione con la famiglia, un documento denominato P.D.P. (Piano
Didattico Personalizzato) articolato come segue:
- Dati anagrafici dell’alunno;
- Attività didattiche individualizzate;
- Attività didattiche personalizzate;
- Strumenti compensativi utilizzati;
- Misure dispensative adottate;
- Forme di verifica e valutazione personalizzate.
Sulla base di tale documentazione, verranno poi predisposte le modalità delle prove e delle verifiche
in corso d’anno o a fine ciclo.

· Si attiva per far condividere gli obiettivi educativi e didattici con la famiglia ed il servizio
sanitario.
· Predispone periodicamente incontri con le famiglie coinvolte a seconda delle opportunità e delle
singole situazioni in esame, affinché l’operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e coordinato
con l’azione educativa della famiglia stessa.
INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI
     IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,
                 LINGUISTICO, CULTURALE
                          (BES 3)

Ogni alunno può manifestare Bisogni Educativi Speciali con continuità o per determinati periodi. I
motivi possono essere diversi: fisici, biologici o anche psicologici e sociali. Tali tipologie vanno
individuate sulla base di elementi oggettivi (ad esempio: una segnalazione dei Servizi Sociali)
oppure di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, scaturite da attenta osservazione
effettuata dall’ équipe dei docenti che può tener conto anche di valutazioni negative reiterate sia
nella sfera didattica che relazionale.
La scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di
questi alunni. Per essi, in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della lingua italiana, si possono attivare percorsi individuali e personalizzati (con
l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative). Le misure dispensative dovranno
avere carattere transitorio e si privilegeranno le strategie educative e didattiche aventi come
obiettivo il successo formativo. Tre tipologie di Bisogni Educativi Speciali di carattere socio-
economico, linguistico e culturale possono essere suddivisi in:

SVANTAGGIO socio-economico*: alunni seguiti dal servizio famiglia-minori, situazioni
segnalate dalla famiglia, rilevati dal Consiglio di Classe/Team docenti attraverso osservazione
diretta.

La Documentazione comprende:
1. Segnalazione Servizio Famiglia-Minori se presente
2. Griglia di rilevazione
3. Piano Didattico

SVANTAGGIO linguistico e culturale*: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non
hanno ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche.

La Documentazione comprende:
1. Griglia di rilevazione
2. Piano Didattico Personalizzato BES firmato dalla famiglia e dal Dirigente Scolastico

Disagio comportamentale/relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in
base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza
certificazione sanitaria

La Documentazione comprende:
1. Griglia di rilevazione
2. Piano Didattico Personalizzato BES firmato dalla famiglia e dal Dirigente Scolastico
*Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in cui
costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e
generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine
sociale.

          RILEVAZIONE DEI BISOGNI BES 3: PROCEDURA

   1) Rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali.

   2) Compilazione scheda di identificazione e analisi dei bisogni, a cura del Consiglio di
      Classe/Team dei docenti. Individuazione delle possibili soluzioni cercando azioni comuni di
      intervento

   3) Coinvolgimento della famiglia

   4) In accordo con la famiglia il Consiglio di Classe/Team dei docenti stende un piano di
      intervento

   5) (PEI in caso di BES1, PDP in caso di BES2 di BES3): si procede alla progettazione di
      azioni mirate, utilizzando le risorse e le competenze disponibili all’interno o all’esterno della
      scuola, agendo sull’alunno individualmente, in piccolo gruppo o sull’intero gruppo classe a
      seconda delle necessità.

   6) La famiglia visiona il PDP e firma, per presa visione, la copertina.

   7) Il Dirigente Scolastico visiona il PDP e firma, per presa visione, la copertina

   8) Il Consiglio di Classe/Team dei docenti valuta i risultati ottenuti (valutazione intermedia e
      finale) e individua le ulteriori azioni da progettare.
DOCUMENTI E STRUMENTI

BES 1

E’ presente il Protocollo DVA. La certificazione deve essere depositata in segreteria. Il
Consiglio di classe/Team dei Docenti deve compilare il PEI, che deve essere firmato e
condiviso anche dai genitori.

BES 2:

- DSA                                        certificazione deve essere depositata in
segreteria. Il Consiglio di classe/Team dei Docenti deve compilare il PDP, che deve essere
firmato e condiviso anche dai genitori.

ALTRE CERTIFICAZIONI
Consiglio di classe/Team dei Docenti deve compilare il PDP, che deve essere firmato         e
condiviso anche dai genitori.

BES 3 :

Il Consiglio di Classe/Team dei docenti compila la scheda di identificazione e analisi dei
bisogni, individuando azioni comuni di intervento. In accordo con la famiglia stende il PDP
BES3. La famiglia prende visione del PDP BES3 e firma. Il Dirigente Scolastico prende
visione del PDP e firma .
SINTESI

CATEGORIE           CHI SONO?                         COSA SERVE?                  COSA IL CONSIGLIO DI
                                                                                      CLASSE / TEAM
                                                                                    INSEGNANTI DEVE
                                                                                           FARE

            Alunni DVA con sostegno            Diagnosi funzionale verbale         PEI
  BES 1                                        del collegio ASL                    Firmato dai genitori

            Alunni con DSA (disturbi
  BES 2     specifici dell’apprendimento)
                                               Relazione      (non     diagnosi    PDP
            Alunni con ADHD (deficit da        funzionale)       redatta      da   Firmato dai genitori
            disturbo dell’attenzione e         specialista     rilasciata     da
            dell’iperattività)                 struttura pubblica o accreditata
                                               (se si possiede certificazione
            Alunni con DOP (disturbo           rilasciata da una struttura
            oppositivo-provocatorio)           privata, intanto che si attende
                                               la certificazione dalla struttura
            Alunni con        deficit   del    pubblica, si considera già
            linguaggio                         BES2 e si attuano tutti gli
                                               strumenti compensativi e
            Alunni con deficit delle abilità   dispensativi e si compila PDP)
            non verbali

            Alunni         con         altre
            problematiche severe che
            possono compromettere il
            percorso didattico (per es.
            disturbo dello spettro autistico
            lieve qualora non rientrino
            nelle casistiche previste dalla
            legge 104)

            Alunni con funzionamento
            cognitivo limite

            Altro

            Alunni      con       svantaggio
  BES 3     linguistico-culturale              Griglia di rilevazione e analisi    PDP
                                               dei bisogni                         Firmato dai genitori e dal
            Alunni con svantaggio socio-                                           Dirigente Scolastico
            economico

            Alunni     con        disagio
            comportamentale/relazionale
NORMATIVA

Legge 118/1971
La legge 118/1971,”Provvidenze a favore dei mutilati e invalidi civili”, all’art. 28 “Provvedimenti
per la frequenza scolastica”, dispone che l’istruzione dell’obbligo debba avvenire nelle classi
normali della scuola pubblica. In questo senso, la legge in questione supera il modello dello scuole
speciali, prescrivendo l’inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa della
famiglia, nelle classi comuni. Per favorire questo inserimento dispone, inoltre, che agli alunni con
disabilità vengano assicurati il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici mediante il superamento
delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più gravi.

DPR. 24 febbraio 1994
È un “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di
alcuni portatori di handicap” che individua i soggetti e le competenze degli Enti Locali, delle attuali
Aziende Sanitarie Locali e delle Istituzioni scolastiche nella definizione della Diagnosi Funzionale
(DF), del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Questo
DPR. è stato integrato e modificato dal DPCM. n. 185/2006. Successivamente, sia il Regolamento
sull’Autonomia scolastica, DPR. n. 275/1999, sia la Legge di riforma n. 53/2003 fanno espresso
riferimento all’integrazione scolastica. Inoltre, la L. 296/06, all’art 1 c. 605 lettera “b”, garantisce il
rispetto delle “effettive esigenze” degli alunni con disabilità, sulla base di accordi interistituzionali.

Legge 104/1992
La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 “ Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i
diritti delle persone handicappate” raccoglie e integra i precedenti interventi legislativi divenendo il
punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità. Il
diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano della persona con disabilità non può
dunque essere limitato da ostacoli o impedimenti che possono essere rimossi per iniziativa dello
Stato ( Legislatore, Pubblici poteri, Amministrazione). La Legge prevede una particolare attenzione,
un atteggiamento di “cura educativa” nei confronti degli alunni con disabilità che si esplica in un
percorso formativo individualizzato. Il Profilo Dinamico Funzionale ( PDF) e il Piano Educativo
Individualizzato (PEI) sono, dunque, per la Legge i momenti concreti in cui si esercita il diritto
all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità. Viene inoltre sottolineato il ruolo di con-
titolarità del docente di sostegno.
In particolare:
Definizione di handicap
Art. 3 - “È persona in situazione di handicap colui che presenta una minorazione fisica, psichica o
sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà d’apprendimento, di relazione o
d’integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o
d’emarginazione.”
Accertamenti dell’handicap
Art. 4 - “Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell’intervento
assistenziale permanente e alla capacità individuale complessiva residua, di cui all’articolo 3, sono
effettuate dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di cui all’articolo 1 della
legge 15 ottobre 1990, n° 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da
esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.”
Ruolo dell’insegnante di sostegno
Art. 6 - Gli insegnanti di sostegno assumono contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano,
partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di
competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi docenti.
 Inserimento e integrazione sociale
Art. 8 - “L’inserimento e l’integrazione sociale della persona con disabilità si realizzano mediante:
…(comma d) provvedimenti che rendano effettivi il diritto allo studio della persona in situazione di
handicap, con particolare riferimento alle dotazioni didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi
specializzati, alle prove di valutazione e alla disponibilità di personale appositamente qualificato,
docente o non docente.”
Diritto all’educazione e all’istruzione
Art. 12 commi 1-2-3 1-“All’alunno da 0 a 3 anni in situazione di handicap è garantito l’inserimento
negli asili nido.” 2-“È garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona con disabilità
nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche d’ogni ordine e
grado e nelle istituzioni universitarie.” 3-“L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo
delle potenzialità della persona in situazione di handicap nell’apprendimento, nella comunicazione,
nelle relazioni e nella socializzazione.”

Legge 170/2010
“Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”. La legge 8
ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione il
compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché
studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi
Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto
allo studio, rivolto specificatamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge
104/1992. Infatti il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si
focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure
dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.

DM. 5669 del 12.07.2011
Corredato di allegato con le “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
disturbi specifici di apprendimento”. Il Decreto Ministeriale individua, ai sensi dell’art. 7, comma 2,
della Legge 170/2010, le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure
educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di
insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, nonché le forme di verifica e di
valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo
Specifico di Apprendimento (DSA), delle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di
istruzione e nelle università. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base
delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici individualizzati e
personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure
dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche
e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.

NOTA MINISTERIALE del 24.07.2012 Schema di accordo tra Governo, Regioni e Provincie
autonome di Trento e Bolzano su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)”. La nota sancisce che:
   -    la diagnosi debba essere tempestiva e prodotta non oltre il 31 marzo, per gli alunni che
       frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo di studi;
   -   il percorso diagnostico venga attivato solo dopo che la scuola abbia attuato gli interventi
       educativi e didattici previsti dalla L. 170/2010
   -   se il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di rilasciare la certificazione in tempi utili,
       le Regioni forniscono criteri qualitativi per l’individuazione dei soggetti privati accreditati
       per il rilascio delle diagnosi;
-    la certificazione dei DSA deve evidenziare precisi elementi: la nota li indica e propone un
        modello di certificazione per i DSA.
LINEE GUIDA MINISTRO PROFUMO del 27 DICEMBRE 2012
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative.
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