I comportamenti problema - L'assessment funzionale - FOBAP
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Una delle caratteristiche dei comportamenti problema è che sono resistenti al cambiamento e tendono a durare nel tempo. Uno studio (Chris Oliver), ci dice che l’84% di soggetti con autolesionismo manteneva il comportamento problematico per un periodo di 20 anni. I comportamenti problema si possono ridurre comunque? Certamente sì, a certe condizioni…
Il punto di partenza: la contingenza a tre termini •Stimoli Comportamento discriminativi • Rinforzo •Aggressività positivo •Operazioni motivanti – •Autolesionism • Rinforzo eventi setting o negativo •Distruttività •Ecc. Conseguenze Antecedenti 3
L’intervento educativo prende vita dalla contingenza a tre termini! Antecedenti Comportamento Conseguenze Cosa succede prima del Qual è il comportamento Cosa accade comportamento problema? Cosa comunica immediatamente dopo il problema? con quel comportamento comportamento? problema? Previeni Insegna Rispondi Cosa posso fare per Quale comportamento Cosa farò quando il prevenire la alternativo o nuove comportamento manifestazione del CP? abilità posso insegnare? problematico o quello atteso accadrà? 4
Esempio Antecedenti Comportamento Conseguenze Luca è in corridoio con gli Luca comincia a urlare, La maestra lo porta a fare altri compagni durante porta le sue mani alle una passeggiata e poi l’intervallo e c’è molta orecchi torna in classe confusione e rumore Previeni Insegna Rispondi La maestra fa trascorrere La maestra insegna a Luca Quando Luca urla, la solo una parte il gesto di “pausa” da maestra lo invita a dell’intervallo in utilizzare per uscire da una smettere ma non lo fa corridoio,insegnando a situazione sgradita uscire dal corridoio; Luca e a un piccolo gruppo quando fa il gesto di di compagni a fare un “pausa” lo porta semplice gioco immediatamente fuori 5 dalla situazione
Rinforzo positivo Il rinforzo positivo accade quando un comportamento è seguito immediatamente dalla presentazione di uno stimolo e, come risultato, quel comportamento accade più spesso in futuro. Il termine positivo non ha alcuna valenza etica né di piacevolezza, indica solamente che l'effetto di rafforzamento deriva dalla "posizione", cioè̀ dal fatto che uno stimolo si aggiunge alla situazione. Simone Antonioli - Fobap Onlus
Rinforzamento positivo Rinforzamento o Rinforzatore rinforzo Stimolo Discriminativo (SD) Simone Antonioli - Fobap Onlus
Rinforzo positivo e CP 1. Attenzione sociale (il comportamento si mantiene nel tempo perché è la via d’accesso per: sorrisi, abbracci, ma anche rimproveri, segnali di disapprovazione, ecc.) 2. Accesso al tangibile (il comportamento si mantiene nel tempo perché è la via d’accesso per ottenere: oggetti, attività, cibo, soldi, attività preferite, ecc.) 3. Rinforzo automatico positivo (Stimolazione interna: rilascio endorfina, stimolazione visiva provocata dal movimento rapido delle dita davanti agli occhi, ecc.)
Rinforzo negativo Il rinforzo negativo accade quando un comportamento produce la rimozione, la fine, la riduzione, il rinvio di uno stimolo e, come risultato, quel comportamento accade più spesso in futuro Anche in questo caso il termine negativo non ha valenza etica né di piacevolezza, indica solamente che l'effetto di rafforzamento deriva dal fatto che uno stimolo viene a mancare dalla situazione. Simone Antonioli - Fobap Onlus
Rinforzamento negativo Simone Antonioli - Fobap Onlus
Rinforzo negativo 1. Fuga \ evitamento da un un’interazione sociale e/o da compiti e attività (il comportamento si mantiene nel tempo perché permette di evitare: abbracci, rimproveri, disapprovazioni, domande, esercizi, cambiamenti, interruzioni, ecc.) 2. Rinforzo automatico negativo: (fuga da una stimolazione interna avversiva - es. il dolore o l’ansia)
Esempi: qual è la possibile funzione del comportamento problema? Storia di apprendimento • Quando Marco si colpisce davanti al succo gli danno da bere Antecedenti Comportamento Conseguenza •Marco ha sete •Inizia a colpirsi •L’educatore e va di fronte la testa con un dice: hai sete? al frigorifero pugno Ecco il succo Funzione: accesso al tangibile. Marco si colpisce perché è la modalità che ha imparato per ottenere il succo 14
Storia di apprendime nto •Quando Marco si colpisce smette di lavorare Antecedenti • Marco Comportamento • L’educat Conseguenza sta • Inizia a ore dice: lavorand colpirsi la Oh! Sei o al testa con stanco? Il tavolino un pugno lavoro lo finiamo un’altra volta Funzione: evitamento di un compito. Marco si colpisce perché ha appreso che con questo comportamento può evitare di lavorare15
Storia di apprendime nto • Quando Maria tira i capelli la mamma le dà attenzioni Antecedenti Comportamento Conseguenza • La • Maria si • La mamma fa mamma avvicina e scendere Lucia prende in tira i e dice a Maria: braccio capelli non si tirano i Lucia, la alla capelli, chiedi sorellina sorellina scusa e dai una di Maria carezza a tua sorella Funzione: attenzione sociale. Maria tira i capelli perché in questo modo la mamma le dà le attenzioni che prima le aveva tolto prendendo in braccio Lucia 16
Storia di apprendime nto • Quando Giovanni sfarfalla le mani ha una sensazione gratificante Antecedenti Comportamento Conseguenza • Giovanni sta • Comincia a • Tutto rimane guardando la sfarfallare le identico: televisione da mani Giovanni solo in camera continua a sua guardare la televisione da solo in camera sua Funzione: rinforzo automatico: Giovanni sfarfalla le mani perché in questo modo si produce una stimolazione sensoriale gratificante 17
L’analisi funzionale è un sistema DAL PUNTO DI VISTA DEL BAMBINO Mamma Mamma Francesca Francesca Fabio si Fabio urla porta la porta subito calma e e getta il minestra dei sofficini inizia a piatto di verdura che aveva già sorridere a Fabio preparato R- DAL PUNTO DI VISTA DELLA MAMMA Mamma Francesca Mamma Fabio entra in ansia, non Francesca Fabio si Mamma urla e sopporta che Fabio porta subito calma e Francesca getta il pianga e pensa che dei sofficini inizia a si sente piatto deve fare di tutto che aveva già sorridere sollevata per calmarlo preparato 18 R-
Come programmare un intervento efficace? L’assessment funzionale Una varietà di procedure usate per ottenere informazioni circa le cause dei comportamenti problema al fine di poter programmare ed implementare un trattamento efficace.
Lavorare sui comportamenti problema: quali steps? 1. Definire la problematicità e conferire una priorità 2. Definire in maniera operazionale i CP 3. Raccogliere i dati (calcolare la linea di base) Assessment funzionale 4. Ottenere informazioni con metodi indiretti e diretti di assessment 5. Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali 6. Sviluppare ed implementare un intervento basandosi sulle funzioni dei comportamenti problema 7. Monitorare l’intervento in itinere e 20 modificarlo a seconda degli esiti
1. Definire la problematicità e individuare delle priorità Perché? Creare alleanze terapeutiche/psicoeducative Il fattore tempo e le limitate risorse umane (psicologiche, emotive, fisiche …). Intervenire su un comportamento piuttosto che su comportamenti multipli è meno complesso ed offre possibili feedback di efficacia Agire su più comportamenti problema contemporaneamente aumenta il rischio dell’instaurarsi di uno stile punitivo Video di E.P.
Esempio di scheda di valutazione Comportamenti dannosi Comportamenti dirompenti Comportamenti disturbanti
E nel caso di F.? Video di F. Sarebbe opportuno selezionarli tutti e tre e come fossero un unico comportamento: Graffiare (o tentare di) una persona Strappare (o tentare di) gli abiti Urlare A) perché co-occorrenti. Risulta impossibile trattare uno senza intervenire sugli altri B) proprio perché co-occorrenti hanno la stessa funzione
Lavorare sui comportamenti problema: quali steps? 1. Definire la problematicità e conferire una priorità 2. Definire in maniera operazionale i CP Assessment funzionale 3. Raccogliere i dati (calcolare la linea di base) 4. Ottenere informazioni con metodi indiretti e diretti di assessment 5. Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali 6. Sviluppare ed implementare un intervento basandosi sulle funzioni dei comportamenti problema 7. Monitorare l’intervento in itinere e modificarlo a seconda 28 degli esiti
2. Definire in maniera operazionale i comportamenti problema I comportamenti problema vanno definiti in modo operazionale, utilizzando un linguaggio chiaro, descrittivo, che non dà adito a interpretazioni diverse, che può essere misurato, consentendo così la verificabilità dell’intervento educativo
Etichette vs Definizioni operazionali Definizioni non operazionali Definizioni operazionali Agitazione psicomotoria Cammina velocemente su e giù per la stanza; oscilla velocemente sul busto ed urla; muove ed agita le braccia in continuazione… “Crisi” Si butta a terra e batte i piedi, urla e a volte piange, si strappa il maglione e si morde la mano Aggressività eterodiretta Colpire con pugni, graffiare, sferrare calci… “agiti”; Acting aggressivi Autolesionismo Picchiare la fronte sul pavimento Aggressività autodiretta Darsi pugni sul capo all’altezza delle tempie Schiacciarsi l’occhio con il dito Comportamento stereotipato, manierismo, Sventolare le mani ritualità … Dondolare il corpo Mettere in bocca oggetti e succhiarli
Piano di realtà ed inferenza “Carlo è una “Carlo, a ricreazione, sta da persona solo e se qualcuno prova a timida” rivolgergli la parola, risponde a monoparole e non fa nessun commento Sulla base di questi comportamenti ed indicatori inferisco che Carlo è una persona timida. Come potremmo condurre un’osservazione condivisa sulla timidezza? Video di I.
Le etichette possono occultare funzioni diverse Usare p.e. l’etichetta “oppositività” per connotare comportamenti come: “buttarsi a terra”, “Piangere”; “mordersi la mano” … può rappresentare un bias Questo comportamenti possono infatti appartenere ad una medesima classe (comportamenti funzionalmente equivalenti) oppure possono essere tutti funzionalmente differenti La descrizione operazionale di aiuta a evitare di esprimere giudizi
Lavorare sui comportamenti problema: quali steps? 1. Definire la problematicità e conferire una priorità 2. Definire in maniera operazionale i CP Assessment funzionale 3. Raccogliere i dati (calcolare la linea di base) 4. Ottenere informazioni con metodi indiretti e diretti di assessment 5. Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali 6. Sviluppare ed implementare un intervento basandosi sulle funzioni dei comportamenti problema 7. Monitorare l’intervento in itinere e modificarlo a seconda 34 degli esiti
3. Raccogliere i dati
Osservare e registrare i dati Le procedure di osservazione sono molteplici: non ne esiste a priori una migliore di un’altra La scelta di quale procedura osservativa utilizzare si basa sulla valutazione della/e: Caratteristica del comportamento (si presta più ad essere registrato per durata o per frequenza?) Risorse umane a disposizione per la misurazione
Raccogliere i dati prima dell’inizio dell’intervento: la linea di base • La linea di base è un periodo di tempo collocato prima dell’inizio dell’intervento durante il quale viene misurato il comportamento problema, così da stabilirne il livello.
La linea di base costituisce un dato parametrale (non necessariamente l’oggettiva frequenza del comportamento) La linea di base rappresenta il pilastro della filosofia evidence based che consente di: • determinare l’efficacia dell’intervento/i • validare il piano delle ipotesi formulate • rifrangere il giudizio negativo dalla persona ai parametri del comportamento (antidoto all’effetto pigmalione) • offrire un feedback d’efficacia al lavoro svolto dagli operatori
Caratteristiche della linea di base Deve essere sufficiente LB estesa. 8 È generalmente consigliato 7 un lasso temporale 6 sufficientemente lungo, in cui il trend è stabile, da 5 escludere la giornata o la 4 LB settimana “storta” 3 2 1 0
Quali dimensioni del comportamento misurare? Frequenza Durata Intensità Latenza
Misurare la frequenza Numero di volte in cui il comportamento compare nell’unità di tempo
Es. di frequenza Numero di volte al giorno in cui il bambino tira i capelli Il numero di colpi al capo in un tempo di 1 ora Numero di urla durante un’ora di lezione Numero graffi sul braccio in un giorno
Conteggio della frequenza Il conteggio della frequenza può essere esteso sulla intera giornata (24 ore) Oppure per un periodo più limitato ma continuativo es. dalle 6 alle 21 Oppure in sezioni di tempo prescelte es. dalle 7 alle 9 – dalle 13 alle 15
Un esempio di scheda per la registrazione della frequenza Nome e cognome utente Francesco Rossini Operatore Laura , Lucia, Martina Comportamento problema “graffiarsi il dorso della mano destra”; “tirarsi i capelli” Periodo di osservazione: dalle 9.00 alle 19.00 Ora Graffiarsi il dorso della mano destra (A) Tirarsi i capelli Tot (B) ale A B 9-10 Data _____________________ 10-11 11-12 12-13 13-14 14-15 15-16 16-17
La frequenza viene utilizzata quando… Il comportamento target ha un preciso inizio e una fine Il comportamento non si presenta a frequenza elevata Il comportamento non si presenta lungo periodi ampi di tempo
Vantaggi e svantaggi del conteggio della frequenza Semplicità e versatilità Non appare un sistema adeguato per comportamenti ad alta frequenza Non è adeguato per raccogliere dati su più soggetti Non appare un sistema adeguato per comportamenti a bassa frequenza ma prolungati
Registrazione della durata Il numero di ore, minuti e\o secondi nei quali un comportamento accade
La durata viene utilizzata quando.. La durata è la dimensione critica per questo comportamento Ha inizio e fine ben definiti Il comportamento si presenta raramente
Es. durata Paolo ha urlato per 25 minuti Lucia ha oscillato sul busto e agitato le mani di fronte al viso per 45 minuti Marco ha avuto la sua “crisi” per 35 minuti
Osservazione diretta basata sulla registrazione della durata Nome e cognome utente Luca Operatore Stefano Comportamento problema “strofinarsi l’occhio con il dito ” Battere il palmo della mano sul tavolo Intervallo di osservazione: dalle 7.00 alle 9.00; dalle 11.00 alle 13.00; dalle 17.00 alle 19.00 Data Periodo di Strofinarsi l’occhio con il dito Battere il palmo della mano sul Totale osservazione tavolo Tot. Tempo Dalle ………….. A) B) A) B) Alle ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine …….. …………... ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine …….. ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine …….. Dalle ………….. A) B) A) B) Alle ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine …….. …………... ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine …….. ora inizio …… fine …….. ora inizio ……… fine ……..
Vantaggi e svantaggi del conteggio della durata Sistema adeguato Non appare un per la raccolta sistema adeguato dati di per comportamenti a comportamenti a bassa frequenza anche a bassa ma caratterizzati frequenza ma di da durata breve durata prolungata
Intensità L’intensità ha in parte a che fare con l’ammontare di energia associata al comportamento Comportamento misurato per ampiezza o livelli di ciascun episodio Esempi Gravità di ferite autoprodotte Tipologia di intervento per gestire la crisi (verbale, fisico, fisico complesso…) Dimensione del danno arrecato (negli episodi di distruttività)
La stima dell’intensità Il comportamento esige La stima della intensità in 5 l’intervento fisico di 2 adulti genere fa uso di scale di per la sua gestione tipo ordinale Il comportamento richiede 4 l’intervento fisico di 1 adulto per la gestione Il comportamento richiede 3 un blando intervento fisico dell’adulto Il comportamento è 2 controllabile verbalmente Il comportamento cessa 1 molto rapidamente e senza alcun intervento
“Scala M.A.B.S.” (Maladaptive Behavior Scale) (Thompson, 1988) A B C D E F 2 3 4 5 6 G 4 5 6 7 8 H 6 7 8 9 10 I 9 10 11 12 13 J 11 12 13 14 15 INTENSITÀ: F = degno di nota ma non in grado di interferire con le attività della vita quotidiana FREQUENZA: G = in grado di interferire con le attività quotidiane, ma 0 = Non si è manifestato comunque tollerabile e facilmente ignorato A = una volta H = disturbante e molto difficile da ignorare B = 2 o 3 volte I = comportamento disturbante o ripetitivo tale da C = da 4 a 6 volte rappresentare, se continuato, un rischio di danno per sé, per D = da 7 a 12 volte altri, per oggetti E = più di 12 volte J = comportamento autolesivo, lesivo di altri o distruzione di oggetti
Registrazione Continua (per tutta la durata del tempo di osservazione) Intervallata (time sampling) Per l’intero intervallo (registrazione positiva solo se il c. è presente per tutta la durata dell’intervallo) A intervallo parziale (registrazione positiva se il c. è presente anche solo per una parte dell’intervallo) Registrazione istantanea (registrazione positiva solo se il c. è presente alla scadenza dell’intervallo) Video di C.A
Svantaggi della registrazione continua A volte il comportamento accade ad una frequenza così alta da rendere difficile una registrazione affidabile A volte il comportamento accade così infrequentemente che è difficile per l’operatore essere lì quando accade. Spesso l’operatore ha altro da fare oltre a osservare e registrare il comportamento
Osservazione Intervallata Il periodo di osservazione è diviso in intervalli (es., da 5 sec, 10 sec, 20sec. ) Gli osservatori registrano se il comportamento accade durante ogni intervallo Fornisce una stima del comportamento
Lavorare sui comportamenti problema: quali steps? 1. Definire la problematicità e conferire una priorità 2. Definire in maniera operazionale i CP Assessment funzionale 3. Raccogliere i dati (calcolare la linea di base) 4. Ottenere informazioni con metodi indiretti e diretti di assessment 5. Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali 6. Sviluppare ed implementare un intervento basandosi sulle funzioni dei comportamenti problema 7. Monitorare l’intervento in itinere e modificarlo a seconda 58 degli esiti
4. Ottenere informazioni con metodi diretti e indiretti di assessment Assessment indiretti: interviste, checklist, scale di valutazione, questionari Assessment diretti (descrittivi): ABC, ABC a registrazione continua, scatterplot Analisi funzionale sperimentale 59
Misure dirette vs misure indirette Le misure dirette (il terapista osserva direttamente il comportamento) si effettuano allo scopo di accertare la presenza di un comportamento nella fase della sua realizzazione (cioè in tempo reale) in uno specifico contesto (casa, scuola, palestra, ecc), in un determinato momento della giornata, e con particolari partner dell’interazione (compagni, insegnanti, genitori, ecc) Con le misure indirette le informazioni vengono recepite tramite i genitori, gli operatori, le persone che conoscono bene il paziente. Normalmente si considera l’assessment comportamentale mediante intervista come il primo passo nel processo di assessment funzionale. 60
Metodi indiretti di analisi funzionale La Motivation Assessment Scale (M.A.S., Durand e Crimmins, 1988) che contiene 16 domande formulate per la valutazione di quattro funzioni: l’attenzione, l’evitamento, gli elementi tangibili e la stimolazione sensoriale. Per ciascuna delle quattro funzioni vi sono quattro domande correlate. La Setting Events Checklist (Gardner et al., 1986). La Setting Events Checklist è stata sviluppata per identificare gli antecedenti non necessariamente a ridosso dell’evento problematico (eventi preparatori distali) che potrebbero essere correlati con il comportamento disfunzionale. La Checklist presenta in elenco 16 possibili eventi preparatori. STRUMENTO SCREENING PER L’ANALISI FUNZIONALE (SSAF) Brian Iwata (1996 & 1998): strumento usato per identificare un numero di fattori che potrebbero influenzare la presenza di comportamenti problema 61
Metodi diretti di analisi funzionale: il modello ABC (antecedents – behaviour – consequences) Durante una registrazione A-B-C descrittiva, l’osservatore descrive gli antecedenti e le conseguenze, che si sviluppano nell’interazione individuo- ambiente, ogni volta che il comportamento si verifica (Bijou et al., 1968). 62
Esempio di modulo ABC (Antecedent – Behavior – Consequence) Nome Target osservativo Data Cognome Note sugli eventi setting Antecedenti Comportamenti Conseguenze 63
Nome Cognome utente Comportamento Indice: Data evento: 3/2/10 Maurizio Rossi “colpire con la testa superfici solide” Osservatore: Giovanni ANTECEDENTI COMPORTAMENTO CONSEGUENZE Sono le 11.45 M ha Colpisce con testa la porta Gli operatori si avvicinano appena terminato le e urla aprono la porta, Maurizio pratiche igieniche prima entra e va a sedersi al suo del pasto, si posiziona in posta a tavola prossimità della porta della sala pranzo chiusa a chiave 64
Esempio di modulo ABC Nome _____________________ Comportamento/i problema: Data evento: ____________ Cognome __________________ Operatore: _________________ Informazioni da fornire nella compilazione diaristica della analisi funzionale: ANTECEDENTI: stato di salute al momento dell’episodio (es: dolori, malessere, stanchezza/sonno; fame, crisi epilettiche); segnali comportamentali, fisiologici prima del comportamento problematico, ; informazioni sull’ambiente (es.: rumori, clima, odori, illuminazione, cambiamenti arredo, limitazione mobilità, spazi ristretti/dispersivi, affollamento/isolamento, presenza/assenza di attività/giochi, presenza/assenza di rinforzatori); variabili legate al personale (es.: rimproveri, vicinanza/lontananza, tono della voce); Variabili legate all’attività/routine (tipo compito, istruzioni ricevute, passaggio da una attività all’altra, presenza di tempi morti) COMPORTAMENTO: specificazione descrittiva (descrivere cosa ha fatto) del comportamento problema espresso dalla persona CONSEGUENZE: specificare i comportamenti assunti dal personale in seguito all’evento e le strategie adottate e tutti gli aspetti che in qualche modo sono accaduti a ridosso dell’emissione del comportamento problema Descrizione 65
Esempio di modulo ABC Nome ____________________________ Comportamento\i problema __________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ Antecedenti Comportamento Conseguenze Risposta del soggetto alla conseguenza Data:________________ Ora: _________________ Luogo: _______________ Durata: ______________ Intensità: ____________ Data:________________ Ora: _________________ Luogo: _______________ Durata: ______________ Intensità: ____________ Data:________________ Ora: _________________ Luogo: _______________ Durata: ______________ Intensità: ____________ Data:________________ Ora: _________________ Luogo: _______________ Durata: ______________ Intensità: ____________ 66
ANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZA RISPOSTA ALLA CONSEGUENZA Entra la maestra in Marco tira I capelli a Silvia piange, la Marco smette di tirare classe. Silvia maestra ferma Marco I capelli e fa la carezza e dice “non si tirano in capelli, falle una carezza” La mamma prende in Marco tira I capelli alla La sorella piange Marco smette di tirare braccio la sorellina sorella ancora di più, la I capelli e da’ un bacio che e’ caduta mamma gli dice di a sua sorella darle un bacio Perchè si e’ fatta male La mamma spegne il Marco urla e va per La mamma dice “non Marco si siede video tirarle I capelli si urla, dimmi cosa tranquillo davanti al vuoi?” Marco indica il video video, la mamma lo riaccende 67
Indicazioni pratiche per la compilazione del modulo ABC Descrivere i fatti non le opinioni L’ideale è che ci sia un osservatore (es. un altro insegnante) che registra nel momento stesso in cui si manifesta il CP (pianificare l’osservazione!) Se ciò non è possibile l’importante è che la registrazione avvenga ad una breve distanza di tempo da quando è accaduto il CP In caso di comportamenti discreti (il CP ha un inizio e una fine precisi senza che ci sia una catena di comportamenti) è possibile compilare direttamente il modulo ABC. Negli altri casi, per facilitare il lavoro, è meglio prendere subito degli appunti e poi collocarli nel modulo 68
Esempio di modulo ABC CHART Nome _________________________ Data ___________________ Ora ______________________ Antecedenti Comportamenti Conseguenze Interruzione \ transizione Piangere Ignorato Accesso negato al rinforzatore Urlare Guidato fisicamente a finire Vuole qualcosa Buttarsi a terra Contenuto fisicamente Domande al tavolino Mordere Conta e richiedi Domande nel NET Tirare i capelli Mantenimento dell’istruzione MO non chiara Sputare Bloccato l’accesso al SR+ _______________ Dare sberle o pugni Estinzione della fuga _______________ Dare calci ______________ Lanciare oggetti ______________ Scappare via Durata ____________ Colpirsi ____________ Legenda: compilare una scheda per ogni episodio (l’episodio comincia con l’emissione di almeno uno dei comportamenti presenti nell’elenco dei CP e finisce quando c’è un break di almeno tre secondi durante il quale non ci sono CP.) Antecedenti. Interruzione\transizione: al minore è chiesto di lasciare un item preferito o un’attività e\o di transitare a un’altra attività o item meno preferito; accesso negato al rinforzatore: il minore non può accedere ad un suo rinforzo e questo scatena il C.P.; vuole qualcosa: il minore chiede un item\attività emettendo CP invece di fare un mand appropriato. 69
Vantaggi e svantaggi dell’analisi ABC Il vantaggio principale è che l’osservatore constata e registra gli antecedenti e le conseguenze di un comportamento problematico immediatamente dopo la manifestazione di quest’ultimo, contribuendo ad aumentare l’obiettività e l’accuratezza della registrazione. Lo svantaggio è il tempo maggiore impiegato, rispetto ai metodi indiretti, sebbene un aiuto alla riduzione dei tempi possa derivare dall’utilizzo di un diagramma di dispersione che indichi il momento migliore nel quale condurre una registrazione ABC e, quando è più efficace, usare il sistema della checklist. Altri svantaggi derivano da: Un’apparente semplicità dello strumento di contro una reale difficoltà a volte nell’individuare SD e fattori motivazionali Spesso l’ABC non è descrittivo ma è la scrittura di una ipotesi preesistente In alcuni comportamenti problema, soprattutto se il compilatore e l’osservatore coincidono il carico emotivo può distorcere il ricordo In taluni casi esistono dei bias sistematici a carico dell’osservatore (es. pensa di punire…) In taluni casi il tono della voce, la modalità di erogare consegne sono veri e propri EO per il CP
L’analisi ABC a checklist I probabili, o possibili, antecedenti e conseguenze sono elencati in una checklist e l’osservatore si limita semplicemente a siglarli nella griglia e a segnarne la presenza, in corrispondenza della colonna specifica, ogni qualvolta il comportamento problema si verifica
L’anali si ABC a checkli st
Metodi indiretti di analisi funzionale Le scale di valutazione del comportamento La Motivation Assessment Scale (M.A.S., Durand e Crimmins, 1988) che contiene 16 domande formulate per la valutazione di quattro funzioni: l’attenzione, l’evitamento, gli elementi tangibili e la stimolazione sensoriale. Per ciascuna delle quattro funzioni vi sono quattro domande correlate. Il Functional Analysis Screening Tool (Iwata e Deleon,1995). Il F.A.S.T. è stato progettato per identificare le possibili funzioni del comportamento problematico come punto di partenza per l’utilizzo di procedure di assessment a osservazione diretta (Iwata, Deleon, 1995). È composto da 27 item divisi in tre sezioni, con possibilità di risposta sì/no a ciascun item. La Setting Events Checklist (Gardner et al., 1986). La Setting Events Checklist è stata sviluppata per identificare gli antecedenti non necessariamente a ridosso dell’evento problematico (eventi preparatori distali) che potrebbero essere correlati con il comportamento disfunzionale. La Checklist presenta in elenco 16 possibili eventi preparatori.
Functional analysis interview format (O’Neill, Horner, Albin, Storey e Sprague 1990)
Lavorare sui comportamenti problema: quali steps? 1. Definire la problematicità e conferire una priorità Assessment 2. Definire in maniera operazionale i CP funzionale 3. Raccogliere i dati (calcolare la linea di base) 4. Ottenere informazioni con metodi indiretti e diretti di assessment 5. Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali 6. Sviluppare ed implementare un intervento basandosi sulle funzioni dei comportamenti problema 7. Monitorare l’intervento 75 in itinere e modificarlo a seconda degli esiti
5.Interpretare i dati e formulare le ipotesi funzionali Come passare dall’analisi funzionale alla formulazione di ipotesi?
Esempio Esempio: le condizioni antecedenti che evocano il comportamento problema di autolesionismo (colpirsi la testa con un pugno) sono: transizione da un’attività gradita a una non gradita; domanda di lavorare al tavolino Ciò suggerisce che i comportamenti problema sono mantenuti da rinforzo negativo: Giovanni si autolede perché in questo modo cerca di evitare le istruzioni dell’adulto. Situazione tipo: Antecedente Comportamento Conseguenza •L’educatore dice a •Giovanni inizia a •L’educatore ritarda Giovanni di colpirsi l’allontanamento spegnere il dal computer computer per andare in palestra 77
Grazie per l’attenzione
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