REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN - Guida Paese
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Ufficio E-commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione Guida Paese in collaborazione con REPUBBLICA ISLAMICA DELL’IRAN
PARTE PRIMA: PROFILO PAESE IRAN IN BREVE SUPERFICIE 1.648.195 kmq POPOLAZIONE 77,2 milioni (2013) LINGUA Persiano (Farsi) Musulmani Sciiti (93%) - Musulmani Sunniti RELIGIONE (6%) – presenza di Cristiani – Ebrei – altre religioni CAPITALE Teheran (7.797.520 abitanti - 2013) FORMA ISTITUZIONALE Repubblica Islamica Presidenziale UNITA’ MONETARIA Riyal TASSO DI CAMBIO 1 Euro = 35353.93 Riyals (11/4/2014) SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA 31 Province (Ostan) PREVISIONE DI CRESCITA 1 - 2% 35% TASSO D’INFLAZIONE (stime Banca Centrale Iraniana aprile - ottobre 2013) TASSO DI DISOCCUPAZIONE 13,1% (2013) PIL NOMINALE PRO-CAPITE USD 7.207 (2012) Servizi 48,9%, Manifattura 20,0%, COMPOSIZIONE SETTORIALE DEL PIL Industria 16,4%, Agricoltura 14,8% (2012) IDE 86,9 miliardi di USD (stima 2014) Afghanistan, Azerbaigian, Cina, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Germania, PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI Giappone, India, Indonesia, Iraq, Italia, Pakistan, Russia, Singapore, Siria, Turchia, Turkmenistan. RISCHIO SACE Alto 7/7 1
SITUAZIONE ECONOMICA E POLITICA L’Iran sta attraversando un momento di transizione sia sul piano politico-culturale sia sul piano economico-finanziario. L’inflazione, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica stima (da marzo 2012 ad aprile 2013) un tasso del 31%, anche se la Banca Centrale lo dà al 35% nel secondo e terzo trimestre 2013 (nella realtà potrebbe anche superare il 40%). Il tasso ufficiale di disoccupazione per il 2013 è dato al 13,1%.Il 47,5% degli occupati è attivo nei servizi, il 33,6% nel settore industriale e il 18,9% nel settore agricolo. Il processo di distensione avviato dal nuovo Presidente potrebbe portare a risultati soddisfacenti di crescita e di miglioramento sia nell’economia che nei flussi commerciali. POSIZIONE GEOGRAFICA L’Iran ricopre una posizione centrale in Medio Oriente in ragione di diversi fattori, non solo per la sua collocazione geografica e la ricchezza del suo territorio, ma anche per il suo peso demografico, il livello tecnologico delle sue forze armate e gli alti tassi d’istruzione della sua popolazione. POPOLAZIONE Conta oltre 75 milioni di abitanti per l’84,7% alfabetizzati. Il boom demografico degli anni ’80 ha contribuito alla formazione di molti giovani: secondo le ultime statistiche ufficiali circa 50 milioni di Iraniani sono sotto i 40 anni soprattutto residenti nei centri urbani, che hanno sviluppato un pensiero moderno e gusti tipicamente occidentali. Oltre 2/3 della popolazione vive nelle aree urbane e soltanto poco più di 21 milioni nelle aree rurali. Gli stipendi possono variare dai 120/150 Euro al mese per un operaio semplice, ai 300/350 Euro per un operaio specializzato, dai 450/500 Euro per un impiegato statale fino a 1000/1500 Euro per un dirigente. Per quanto riguarda il reddito degli imprenditori e dei commercianti risulta difficile fornire una stima precisa a causa del continuo cambiamento del valore della valuta, dell’oro e dell’inflazione. La classe benestante, oltre al proprio stipendio mensile però può contare anche sui guadagni di altre attività quali la speculazione edilizia, le costruzioni, gli affitti e la compravendita di immobili. Si può stimare che circa 75.000 Iraniani godono di ricchezze incalcolabili. RISORSE NATURALI Accanto al petrolio, di cui l'Iran è uno dei principali produttori mondiali, tra le risorse naturali si possono ricordare gas, ferro, rame, carbone. Il petrolio rappresenta il 50% delle entrate governative e l’80% dell’export complessivo. SETTORI MAGGIORMENTE DI INTERESSE Metalmeccanica, Abbigliamento - Moda – Calzature – Profumeria e Cosmetici, Mobili, Arredo e Materiali da Costruzione, Chimica – Farmaceutica, Alimentare Turismo In linea generale il Made in Italy è percepito come un bene di lusso ed il consumatore benestante Iraniano è disposto a spendere di più se è certo che il prodotto è originale. PROSPETTIVE Con l’accordo di Ginevra, e la sospensione delle sanzioni, la crescita economica per il 2014 stimata dal FMI è dell’1-2%, dopo 2 anni consecutivi di contrazione economica. Altre importanti numeri riguardano: 3% di aumento stimato del Riyal sul Dollaro 7 miliardi di Dollari la stima degli USA circa il sostegno economico promosso dall’allentamento delle sanzioni 3 miliardi di Dollari come stima dei ricavi petroliferi oltre frontiera dopo l’accordo. 2
INFORMAZIONI GENERALI QUADRO POLITICO L’Iran è la principale potenza sciita al mondo ela sua valenza regionale si è fatta preponderante a seguito della caduta del regime talebano in Afghanistan, nel 2001, e quello di Saddam Hussein in Iraq, nel 2003. Le “primavere arabe” e la guerra civile tuttora in corso in Siria sono state responsabili di mutamenti geopolitici che condizionano l’ascesa iraniana compromettendo, inoltre le sue alleanze nel Vicino Oriente, in particolare quelle con il regime di Assade Hezbollah, movimento sciita libanese. Le sanzioni internazionali, che in questi ultimi anni sono state inasprite, hanno peggiorato la crisi economica interna e comportato un crescente malcontento popolare, soprattutto della classe media urbana, che chiede maggiore apertura politica e culturale. La vittoria alle elezioni presidenziali di Hassan Rouhani, il 14 giugno 2013, sembra aver sancito l’inizio di una nuova fase di distensione dei rapporti con l’Occidente, nettamente differente rispetto quella del precedente leader Mahmoud Ahmadinejad, che non solo potrebbe contribuire a ridurre l’isolamento politico, alleggerendo il peso delle sanzioni e attirando investimenti diretti esteri che consentirebbero di ammodernare gli impianti industriali, ma anche migliorare i tassi di crescita con estensione del consenso popolare al nuovo Governo, nonché consentire un’ulteriore evoluzione del regime in senso democratico. Il miglioramento delle relazioni con l’Iran sarebbe vantaggioso anche per il mondo occidentale che vedrebbe scemare la minaccia nucleare ed inoltre, con l’inclusione di Teheran in diversi tavoli negoziali, potrebbe effettuare un ulteriore passo avanti nel lungo e tortuoso processo di pacificazione e stabilizzazione del Vicino e Medio Oriente, assolutamente indispensabile nell’ottica di perseguimento degli interessi energetici, commerciali e geostrategici in Asia centrale, ponendo un freno all’“avanzata” cino-russa. Il processo di distensione, auspicato in Iran dai moderati e dai riformisti, si scontra con la ferma opposizione dei settori ultraconservatori, che trovano maggiore seguito soprattutto tra le classi più disagiate, tra gli studenti della legge islamica più fedeli alla retorica khomeinista originaria, tra i burocrati e i pasdaran (i cosiddetti “guardiani della rivoluzione iraniana”, corpo paramilitare islamico organizzatosi in milizia per la difesa e il sostegno delle istituzioni rivoluzionarie nella repubblica proclamata dall’ayatollah R. Khomeinī dopo la caduta dello scià Reza Pahlavī (1979). Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Sanzioni - Sviluppi Recenti - Rischio Paese 3
ECONOMIA ANNO FISCALE* 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14(s) 2014/15(p) PIL (variazione % reale) 5,9 2,7 -5,6 -0,4 3,7 Inflazione media annua (%) 12,4 24,7 30,6 33,9 17,2 Saldo Bilancio pubblico/PIL (%) 3,0 3,8 -1,6 -3,9 -3,6 Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 112,8 144,9 98,0 98,4 10,6 Importazioni ($ mld) -75,5 -77,8 -67,0 -69,9 -75,0 Saldo transazioni correnti/PIL (%) 6,8 11,9 6,8 6,2 5,3 Debito estero totale ($ mld) 22,8 17,3 16,9 15,9 15,9 Debito estero totale/PIL (%) 5,7 3,5 4,4 4,5 3,7 Riserve valutarie lorde ($ mld) 78,9 95,5 84,7 81,5 84,5 Riserve valutarie lorde (mesi 9,8 11,9 12,5 11,5 10,9 import.) (s): stime; (p): previsioni - Fonte: SACE - IIF, Dicembre 2013 * L’anno fiscale termina a marzo QUADRO MACROECONOMICO L'economia iraniana è in continua lotta per la ripresa sin dagli anni della guerra con l'Iraq di Saddam, durata ben otto anni, e dell'embargo imposto dagli Stati Uniti nel 1995, sebbene fosse stato in parte ignorato da molte società europee, asiatiche e mediorientali nella speranza di trarre vantaggi dalle risorse, soprattutto energetiche. La ripresa economica deve scontrarsi con un mercato poco libero, seppur ricco ed invitante. Per quanto in misura inferiore rispetto ad altri Paesi del Golfo, l'economia iraniana dipende dal greggio. L'export di petrolio rappresenta oltre la metà delle entrate governative e delle esportazioni complessive. Le sanzioni europee contro l'import di greggio iraniano, scattate negli ultimi anni, in aggiunta a quelle americane, hanno causato un drastico calo delle vendite di greggio. Meno export di greggio, generalmente scambiato in dollari, implica meno valuta pregiata che entra in Iran, complice di una svalutazione enorme. Oltre che alle sanzioni, il crollo del Riyal è da attribuire anche alla mancanza di fiducia nei confronti del regime. Anche gli stessi Paesi contrari alle sanzioni, come Russia e Cina, timorosi per i propri capitali, sono trattenuti dall’investire in Iran. Il Paese non è solo un punto di snodo fondamentale dal punto di vista energetico: non va dimenticata l’importanza rivestita dall'industria manifatturiera dei tappeti persiani, che l'ha reso storicamente famoso in tutto il mondo per un totale di esportazioni che coprono quasi un terzo delle intere esportazioni globali di tappeti. Tra i prodotti naturali non meno importanti sono da ricordare il caviale, di cui è straordinariamente ricco il Mar Caspio, i pistacchie in genere tutta la frutta secca, per i quali l’Iran intrattiene ottimi rapporti di import/export in particolare con l'Italia. Oltre alle implicazioni legate alle sanzioni internazionali, altro freno al decollo dell'economia iraniana, è rappresentato dall'arretratezza del processo di privatizzazione delle industrie, per 4
cui lo Stato controlla ancora importanti parti di essa tra cui la maggior parte dei mezzi di informazione, la compagnia aerea nazionale(Iran Air) e l’industria del petrolio. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Settori Principali INTERSCAMBIO COMMERCIALE Secondo i dati delle esportazioni di Eurostat, nei primi 11 mesi del 2012 in ambito Ue, la Germania si è confermata il principale fornitore dell’Iran, mentre l’Italia si è collocata al secondo posto, seguita da Francia, Spagna e Paesi Bassi. Nell’ambito delle importazioni, il nostro Paese si colloca al primo posto, seguito da Spagna, Grecia e Germania. In linea generale però i rapporti commerciali Ue–Iran hanno registrato un calo negli ultimi anni. Negli ultimi anni la Cina ha conquistato sempre più importanza nel mercato iraniano, anche soprattutto per le sanzioni imposte che limitavano il commercio con altri Paesi, ed è oggi il secondo esportatore verso Teheran dopo gli Emirati e Corea del Sud. Pechino ha infatti iniziato ad importare petrolio dall'Iran, pagandolo in beni di consumo e servizi. Ciò spiega l’invasione del mercato iraniano negli ultimi 4 anni da parte delle merci cinesi, così come per le merci coreane. INTERSCAMBIO ITALIA-IRAN Fonti ISTAT più recenti riportano che nel 2012 le relazioni commerciali tra Italia e Medio Oriente hanno risentito delle tensioni politiche e militari presenti nell’area. Le esportazioni italiane hanno conseguito un incremento del 3,8 per cento a fronte di una contrazione delle importazioni del 14,1%, in larga parte imputabile ai prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. Nei primi sette mesi del 2012, secondo i dati ISTAT le importazioni dell’Iran dall’Italia hanno registrato un calo del 19,83% rispetto all’analogo periodo del 2011, così come le esportazioni iraniane che hanno mostrato una diminuzione del 30%. La flessione delle esportazioni verso l’Iran ha avuto analogo andamento anche per gli altri Paesi europei ed è stato causato dall’inasprimento delle sanzioni adottate dall’Ue che hanno pesantemente colpito gli approvvigionamenti di attrezzature, accessori e parti di ricambio destinati al settore energetico e hanno ulteriormente ristretto i canali bancari e finanziari percorribili dall’Europa. Esaminando il flusso di prodotti provenienti dal nostro Paese, negli ultimi anni si è registrata una forte contrazione dei beni strumentali e delle materie prime per forniture all’industria iraniana delle concerie e lavorazione della pelle, industria tessile e dell’abbigliamento, industria della ceramica, pitture e vernici, mastici e inchiostri, materie plastiche e loro lavorazioni. In controtendenza sono risultati ghisa, ferro e acciaio e i prodotti vari delle industrie chimiche. Per i beni di consumo, è stato positivo l’andamento degli articoli di abbigliamento e calzature. In questi campi in particolare, il Made in Italy è molto apprezzato dagli Iraniani. Tuttavia esiste una problematica che è quella di riuscire a garantire ai consumatori che il bene di consumo sia originale e non contraffatto. Al momento vi sono molti prodotti cinesi, turchi o provenienti dall’Asia dell’Est, che copiano i marchi italiani e li vendono a prezzi molto elevati. Per scongiurare questo rischio le imprese italiane, anche quelle meno note e di secondo livello, dovrebbero creare proprie rappresentanze nei centri urbani principali iraniani quali Teheran, Shiraz, Mashad, Tabriz e Isfahan. Stazionari i veicoli da trasporto, ma anche trattori, macchine agricole e prodotti destinati alle ferrovie iraniane. In forte calo il settore alimentare e delle bevande analcoliche, mobile e apparecchi per l’illuminazione. In aumento le importazioni italiane di petrolio grezzo dall’Iran. 5
L’allentamento di alcune delle sanzioni imposte all'Iran su cui stanno lavorando i Ministri degli Esteri europei potrebbe permettere all'Italia un significativo recupero del volume di scambi con l'Iran. La presenza economica italiana in Iran risulta essere principalmente legata ai settori energetico, petrolifero ed elettrico, alla realizzazione di impianti siderurgici ed industriali e ad opere di ingegneria civile. Tuttavia, il perdurare della crisi politica in atto con gli Stati Uniti d’America e con l’Ue ha costretto il Made in Italy a fronteggiare la forte concorrenza estera(cinese, giapponese, sud coreana, turca e brasiliana), l’accresciuto rischio politico, gli elevati tassi di interesse richiesti dagli istituti di credito e dalle agenzie di finanziamento, la mancanza di copertura assicurativa SACE, l’impossibilità di accesso ai crediti agevolati SIMEST e tutte le problematiche legate all’euro. Storicamente, la composizione del paniere di prodotti provenienti dall’Italia è sbilanciata verso il settore dei beni strumentali, una posizione di forza che bisogna a tutti i costi mantenere e possibilmente rafforzare. Anche i beni di consumo, che stanno riscuotendo sempre maggiore consenso presso i consumatori locali, presentano importanti margini di ulteriore crescita in virtù della buona immagine di cui gode l’Italia, soprattutto presso i giovani. INTERSCAMBIO GENOVA-IRAN Le esportazioni genovesi verso l’Iran in effetti hanno visto un calo nel 2011 rispetto al 2010, ancor più sensibile poi nel 2012. I dati ISTAT sono confermati anche dal numero dei certificati di origine vidimati dalla Camera di Commercio di Genova con destinazione Iran, che sono passati da oltre il 14% di tutti i documenti emessi nel 2010, a meno del 5% nel 2013. Certamente le sanzioni hanno influenzato questo trend, mentre le importazioni hanno registrato un aumento consistente nel 2011 relativo a materie prime, ma è sostanzialmente costante nei restanti anni. Le imprese genovesi che hanno dichiarato di avere rapporti con l’Iran risultano 41 (il 7% degli operatori abituali con l’estero) e 75 sono le persone fisiche di origine iraniana che hanno cariche/posizioni di responsabilità in aziende genovesi. INVESTIMENTI ESTERI Le sanzioni hanno fortemente limitato i flussi di investimenti verso l’Iran. I cambi al vertice del Paese e la crescente distensione nei rapporti con l’Occidente, che si è concretizzata con i negoziati degli ultimi mesi, hanno condotto alla parziale riduzione delle restrizioni, consentendo l’ingresso di capitali esteri nell’economia iraniana, che il Governo di Teheran cerca di promuovere soprattutto nel campo dell’industria petrolifera. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Investimenti esteri e agevolazioni fiscali - Distribuzione - Zone Franche - Zone Economiche Speciali - Prospettive Future 6
NORMATIVA NORMATIVA DOGANALE In base alla legge e ai regolamenti iraniani, l’importazione o l’esportazione di alcune merci sono severamente proibite: Alcolici Strumenti di gioco (d’azzardo) Armi, munizioni ed esplosivi Droghe e narcotici Riviste, foto, film o altri scritti che possano essere contro la religiosità e la dignità del Paese o la pubblica moralità. Sono necessarie delle licenze di importazione per tutti i prodotti importati e, salvo quando vengano fatte transitare attraverso le isole franche di Qeshm, Kish o Chabahar, in genere le tasse d'importazione sono alte. Documenti di spedizione Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU) (per maggiori informazioni è possibile visitare il sito delle dogane italiane www.agenzia.dogane.it ) le spedizioni a destinazione dell'Iran devono essere accompagnate dai seguenti documenti: Fattura commerciale Il documento, in tre esemplari ed in lingua inglese, deve essere vistato e legalizzato dalla Camera di Commercio di competenza e vistata dal Consolato dell'Iran. Certificato di origine Deve essere redatto sul formulario comunitario e vistato dalla Camera di commercio competente e successivamente dal Consolato. Certificato fitosanitario Previsto per la frutta, la verdura, le sementi ed altri vegetali, dopo il rilascio il certificato fitosanitario deve essere legalizzato dalla Camera di Commercio competente e dal Consolato iraniano. Certificato sanitario Necessario per la carne bovina ed i derivati. Il certificato deve essere legalizzato dalla Camera di Commercio competente e dal Consolato iraniano. A causa del rischio di contaminazione della malattia della 'mucca pazza' e dall'influenza aviaria, erano state sospese le importazioni di carni e derivati dall'Europa, così come è proibita l'importazione di animali vivi di razza bovina, anche se, dal 2009, ne viene accettata la carne. Certificato di libera vendita per i cosmetici Rilasciato dal Ministero della Salute. In alcuni casi può essere accettata una dichiarazione dell’esportatore vistata dalla Camera di Commercio e dal Consolato. L’Iran ha aderto alle convenzioni internazionali ATA per l’esportazione temporanea e pertanto il relativo carnet ATA è accettato per: - campioni commerciali, - merci destinate ad essere presentate a fiere, esposizioni ed altre manifestazioni commerciali, - materiali professionali. NORMATIVA SOCIETARIA Approvata nel 1932 ed ispirata prevalentemente al diritto francese e svizzero, la normativa commerciale iraniana che disciplina la forma giuridica delle aziende è stata modificata nel 1969 con l’emendamento di una parte del Codice commerciale(Legal Act For The Amendment Of Part Of Commercial Code), al fine di adeguarla alla moderna legislazione di altri Paesi. Tra le forme societarie più comunemente utilizzate figurano le Joint Stock Companies, assimilabili alle nostre Società per azioni distinte in due categorie: Public Joint Stock Companies 7
Private Joint Stock Companies NORMATIVA DEL LAVORO A regolare i rapporti di lavoro dei dipendenti locali è la “Legge sul Lavoro” del 3 gennaio 1991. NORMATIVA FISCALE Nel febbraio 2002 (con ratifica del 16/2/02 da parte del Consiglio dei Guardiani), è entrato in vigore il nuovo testo di legge sulla Tassazione Diretta che prevede una notevole riduzione della pressione fiscale sui redditi societari: imposizione unica del 25%, contro l’oltre 54% del precedente regime fiscale. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Normativa Societaria - Normativa del Lavoro - Normativa Fiscale - Marchi e Brevetti - Requisiti Tecnici e Standardizzazione, Imballaggi, ed Etichettatura - Sistema Fieristico 8
PARTE SECONDA: ANALISI SETTORIALE Nella versione completa della Guida sono disponibili informazioni dettagliate su: ATTREZZATURE MEDICALI EDILIZIA ED INFRASTRUTTURE ENERGIA TELECOMUNICAZIONI E HIGHTECH MARITTIMO-NAUTICA 9
Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’Internazionalizzazione C.C.I.A.A. Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel: 010 2704560 Fax: 010 2704298 E-mail: commercio.estero@ge.camcom.it Sito: www.ge.camcom.gov.it Aprile 2014 La guida è stata redatta con la collaborazione della Dr.ssa Etzi Veronica Un ringraziamento particolare per le informazioni e il supporto al Prof. Pejman Abdolmohammadi (DISPO - UNIGE) 10
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