MASTER IN DIRITTO PRIVATO EUROPEO XV EDIZIONE - IL MERCATO DEI NPLS Avv. Francesca Crivellari - Ferrari & Associati. Studio Legale e ...
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MASTER IN DIRITTO PRIVATO EUROPEO XV EDIZIONE IL MERCATO DEI NPL S Università La Sapienza – 30 settembre 2017 Avv. Francesca Crivellari
Indice I Parte ✓ Gli effetti della crisi sul sistema bancario: centralità dei Non Performing Loans (Npls) ✓ La crisi economica e l’impatto sui Npls ✓ Definizione dei Npls: criteri contabili e prudenziali ✓ Npls in numeri ✓ Relazione tra sistema giustizia e Npls Avv. Francesca Crivellari 2
Cos’è la crisi sistemica • Secondo un modello elaborato dagli studiosi delle crisi d’impresa, il ciclo di vita delle organizzazioni aziendali nel lungo periodo evidenzia che a periodi di crescita si alternano ineluttabilmente periodi di decrescita, o di crisi vera e propria. • Quando queste fasi di decrescita coinvolgono soggetti economicamente interconnessi, si parla di Crisi sistemica. • In particolare, nell’ultimo decennio, la decrescita dell’economia reale è stata al contempo causa ed effetto della crisi finanziaria. Negli anni antecedenti la crisi del 2007, le banche hanno concesso credito in modo generoso e anche gli strumenti di vigilanza erano meno raffinati • Originate and distribute > erogazione del credito e cartolarizzazione (cioè dismissione e distribuzione del rischio) • Erogazione del credito > bolla immobiliare • Titoli cartolarizzati immessi sul mercato ricomprati dalle banche che, quindi, si riprendono il rischio> credit crunch • In Europa, come in Italia, dal 2007 stiamo affrontando una crisi sistemica evidenziata da dati allarmanti (Italia): dal 2008 al 2015 il numero dei fallimenti è raddoppiato (circa 14mila/a). Le liquidazioni sono stabili a 90.000/a (dati Cerved 2016). Un confronto internazionale su questi dati è difficile perché le normative sono diverse, ma il trend è ovunque in aumento. 3
Gli effetti sul sistema bancario ➢ Il GDP (gross domestic product) è sostanzialmente negativo in Italia dal 2007 ➢ Le aziende italiane sono molto indebitate rispetto alla loro patrimonializzazione: il debito è pari a circa il 43% del capitale investito ➢ Questi elementi indicono sui bilanci delle banche italiane, che, come tutti gli istituti di credito, devono rispettare i ratio imposti dalle autorità di vigilanza per l’appostazione delle riserve in bilancio. Più elevate sono le riserve, più si riduce il margine di operatività di impiego delle risorse. 4
L’Italia è un sistema banco-centrico… I ratio patrimoniali delle banche italiane sono infatti stati penalizzati, nel confronto con gli altri Paesi UE, non solo dal loro modello di business, più centrato sull’attività tradizionale di erogazione di credito, ma anche dalle caratteristiche proprie del sistema produttivo italiano, composto da molte piccole e medie imprese, fortemente dipendenti dal credito bancario, poco capitalizzate e quindi con merito di credito tipicamente basso. 5
NPLs • I crediti deteriorati sono crediti che non rispettano le normali scadenze pattuite o che comportano il rischio di mancato incasso • Essi rappresentano il sintomo più evidente della crisi finanziaria, ma anche, a 10 anni di distanza, un’importante occasione di business • L’esigenza di alleggerire i bilanci delle banche e di rendere meno opaco, e quindi più appetibile, il mercato degli NPLs, ha indotto il legislatore europeo a creare delle regole omogenee, soprattutto per quanto riguarda la definizione di crediti non performing 6
Esistono due principali aree di definizione dei NPLs • Sotto il profilo contabile, i principi contabili internazionali (in particolare, IAS 39) stabilisce che «le attività finanziarie deteriorate» (impaired financial assets) devono essere rilevate se c’è un’obiettiva evidenza di deterioramento in seguito a uno o più eventi verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività (loss event) e tale evento/i di perdita hanno un impatto sui futuri flussi finanziari che può essere stimato in modo attendibile. • Sotto il profilo prudenziale, l’art. 178 Regolamento UE n. 575/2013, utilizzato dagli enti creditizi e imprese di investimento, il default sussiste in uno di questi casi: 1) La banca reputa improbabile il rispetto delle scadenze di rientro, senza il ricorso all’escussione di eventuali garanzie 2) Il debitore principale abbia debiti scaduti significativi da oltre 90 giorni . 7
• In Italia, ai fini prudenziali il credito è considerato deteriorato anche in presenza di garanzie, mentre queste ultime vengono considerate ai fini prudenziali negli altri Paesi europei. Ovviamente tale aspetto ha influenzato sia l’ammontare dei crediti deteriorati italiani, sia il tasso di copertura delle banche italiane • In particolare, in Italia è sempre esistito un perfetto allineamento nella definizione di Npls ai fini contabili, prudenziali e segnaletici. • Questi ultimi, sono disciplinati dalla circolare BDI n. 272/2008 che prevede 4 categorie di Npls (rischio crescente): ➢ Esposizioni scadute / sconfinanti (tutte le esposizioni diverse dalle altre 3 categorie, scadute o sconfinate da oltre 90 gg, criterio della continuità del mancato pagamento, soglia di materialità >5% nel rapporto tra debito complessivo e debito insoluto) ➢ Esposizioni ristrutturate (modifica condizioni contrattuali di rientro da collegare alle difficoltà del debitore, con perdita economica per la banca) ➢ Incagli (temporanea difficoltà di rientro, criteri oggettivi tra i quali la notifica di pignoramento, o scadenza oltre 150,180 o 270 gg) ➢ Sofferenze (esposizioni verso soggetti insolventi, anche se non accertata giudizialmente) 8
La definizione EBA di NPLS • Nell’ottobre 2013 l’European Bank Authority (EBA) ha pubblicato gli Indipendent Technical Standars (ITS) da applicare ai NPLS ai fini delle segnalazioni statistiche di vigilanza, armonizzate per i paesi UE (Financial Reporting – FINREP). • Tali definizioni sono state adottate dalla Commissione Europea con il regolamento n. 680/2014 • Gli ITS hanno definito come credito non performing il credito scaduto da oltre 90 giorni oppure il credito che rischia di non essere integralmente restituito senza il ricorso all’escussione della garanzia (anche se non scaduto). • In sostanza, sono stati ricondotti alla categoria dei NPLS sia i crediti considerati impaired a fini contabili che quelli considerati in default ai fini di vigilanza prudenziale 9
VII aggiornamento Circolare BdI n. 272 (gennaio 2015) • Allo stato attuale, quindi, la nuova definizione adottata da EBA è allineata – sostanzialmente – al criterio di omogeneità già presente in Italia. Tuttavia, l’Italia ha ritenuto di conservare le sottocategorie che invece i criteri ITS non prevedono. • Attualmente, le sottocategorie sono state ridotte a 3, con l’eliminazione degli incagli e una nuova categorizzazione (rischio decrescente) : 1) sofferenze: debitore in stato di insolvenza, anche non accertata giudizialmente, e situazioni equiparabili (es. concordato liquidatorio) 2) Inadempienze probabili: la banca valuta improbabile, senza il ricorso all’escussione della garanzia, che il debitore adempia integralmente, a prescindere dalla presenza di rate scadute (rientrano anche i concordati in banco e in continuità aziendale, fino all’esito della domanda) 3) Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: esposizioni che non rientrano nelle altre categorie e registrano uno scaduto di oltre 90 gg con carattere continuativo con una soglia di materialità del 5% per singolo debitore 10
L’impatto sul calcolo dei NPLs in Italia • Poiché l’Italia aveva già adottato un allineamento tra criteri contabili, prudenziali e di segnalazione, in maniera esemplificativa si può affermare che la nuova classificazione non ha avuto un grande impatto sul calcolo dei NPLS italiani. In particolare, dai primi dati richiesti da BDI ai principali istituti di credito, si può affermare che gli incagli e i crediti ristrutturati sono confluiti per la maggior parte nella categoria delle «inadempienze probabili» 11
I NPLS IN NUMERI (BdI 2016) Crediti deteriorati (includono le 3 categorie): 363 mld (in Europa 1.203 mld) Sofferenze lorde: 200 mld (in aumento rispetto al 2014), di cui circa l’80% fa capo alle imprese Sofferenze nette: 83,1 mld fino al 2016, oggi ridotti a circa 70 mld I Npls sono pari a circa il 14,5% dei prestiti erogati (NPls ratio)* *fino a dicembre 2016 era il 17%. Il Min. Padoan ha comunicato la diminuzione di 3.5% a seguito delle operazioni di dismissione contabilizzate nel 2017 dai principali istituti di credito (UCI, Carige, Banche Venete ed MPS) Garanzia a copertura delle sofferenze nette: 122 mld Accantonamenti in Italia: 45-50% del lordo (NPLs coverage ratio) Texas ratio (rapporto tra riserve a copertura dei crediti e npls) doppio in Italia rispetto all’UE 12
in disuso: il Texas Ratio, che valuta la forza di una banca nel sostenere il peso dei suoi crediti non performanti. In sintesi, a seguito di: Sofferenze lorde ai massimi a fine 2015… …e superiori rispetto alla media Europea Texas ratio: indica la forza di una banca nel sostenere il peso dei NPLS. Npls/patrimonio tangibile (CAPITALE NETTO DIMINUITO DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI) Rapporto nlps / riserve su crediti Se ratio < 100 la banca resiste anche in caso di perdita totale di tutti i crediti il Texas però non tiene conto delle «garanzie» e quindi l’Italia è penalizzata rispetto agli altri paesi, perché non emerge in questo indice proprio l’elemento che fino ad oggi ci ha reso più forti: una bolla immobiliare molto più blanda che in altri paesi 13
I crediti deteriorati continuano ad essere una pesante zavorra che tiene alta l’avversione al rischio di credito da parte delle banche e frena la ripartenza dei nuovi prestiti Le rettifiche su crediti hanno maggiormente penalizzato i risultati economici delle banche; l’incidenza, tra le più elevate nel confronto europeo, riflette il forte deterioramento del portafoglio crediti delle banche italiane, su cui si sono trasferiti i costi delle recessioni. Finanziamenti deteriorati al 31.12.2015 Focus Sofferenze bancarie % 250 14 Finanziamenti Sofferenze lorde 11,9% scaduti/sconfinanti Sofferenze nette 12 4,1% Sofferenze lorde/Impieghi 200 10,6% 9,6% 9,9% Eur mln Circa l’80% 200 10 201 delle 7,7% Inadempienze 200.316 196 Sofferenze 150 sofferenze fa 183 probabili 8 capo alle 6,3% 37,2% Sofferenze Inadempienze 126.821 imprese probabili 156 58,7% 100 6 5,4% 125 Finanz. 13.940 4% scaduti/sconfinanti 107 4 3,3% 50 78 Totale 341.077 59 2 64,7 79,9 84,4 88,9 35,9 46,7 51,7 0 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016F 2017F a fine febbraio 2016: I NPLs impediscono alle banche di erogare credito per i seguenti motivi: - le sofferenze lorde sono pari a 196€mld. In diminuzione rispetto al mese precedente 1) Riducono la redditività delle banche (202 €mld a gennaio) ma in aumento del Richiedono accantonamenti e generano minori flussi di interesse dei crediti in bonis; 4,7% rispetto all’anno precedente - le sofferenze nette sono pari a 83,1 Costi operativi relativi alla loro gestione (costi amministrativi, legali, etc) miliardi di euro, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro rispetto a gennaio e in calo di 2) Al netto degli accantonamenti, richiedono allocazione di patrimonio quasi 6 miliardi di euro rispetto a dicembre Costo in termini di RWA significativamente più elevato che per i crediti in bonis 2015 3) Le banche con elevati livelli di NPLs in bilancio sono di solito più riluttanti a concedere credito a debitori non primari Ricerca di attività meno rischiose (es. titoli di stato) 14
la gestione dei crediti deteriorati ha assorbito il 2,8% dei costi operativi delle banche (rapporto sulla stabilità finanziaria di BdI 2016) I crediti deteriorati sono stati gestiti principalmente: attraverso la cessione a terzi o attraverso strutture interne dedicate a tale attività. Gli assetti organizzativi delle banche per la gestione dei crediti deteriorati appaiono diversificati alcuni Gruppi si sono dotati di unità organizzative specializzate, tipicamente distinte per gestire le liquidazioni e le ristrutturazioni; altri presentano assetti maggiormente frammentati. La rilevante incidenza della gestione del credito deteriorato sui costi delle banche risente anche della scarsa efficienza delle procedure giudiziarie. Le banche hanno indicato come principali ostacoli a un efficace recupero del credito il sovraccarico degli uffici giudiziari e la complessità delle procedure.. Di recente sono stati adottati importanti provvedimenti volti a migliorare il contesto istituzionale per la gestione dei crediti deteriorati 15
derecognition L’obiettivo principale delle banche è dunque liberarsi dei crediti in default per Liberare riserve Liberare risorse la derecognition è dunque l’eliminazione dei crediti deteriorati dal bilancio al fine di alleggerire gli accantonamenti. La derecognition si può attuare solo se il creditore si sia liberato da tutti i rischi connessi al credito • Lo strumento più utilizzato è la cessione dei crediti tramite cartolarizzazione (v. infra) • Il prezzo di cessione viene influenzato da una serie di fattori, tra i quali i tempi di realizzo del credito e quindi . Il sistema giustizia ed in particolare delle procedure esecutive individuali e fallimentari 16
NLPS e Mercato Immobiliare Le banche detengono garanzie reali per un ammontare di 160 mld E’ quindi evidente che il mercato immobiliare incida in modo decisivo sui prezzi dei NPLS ipo Di contro, però, l’aumento dei NPLs ha gonfiato l’offerta di immobili deprimendone il valore Elementi decisivi: ➢ andamento del mercato immobiliare ➢ Tempi delle procedure esecutive e concorsuali 17
Avv. Francesca Crivellari 18
«Enforcing Contracts» • Durata totale dei processi (in giorni): 1120 (media UE 529) • 270 giorni sono necessari per l’esecuzione delle sentenze • Costo in % rispetto al valore della controversia: 23% (media UE 21%) (di cui il 15% costituito da Attorney fees) • Tassi di recupero (più elevati nei primi 5 anni)*: • 1) liquidazioni: 40% • 2) esecuzioni immobiliari e stragiudiziali: 50% • 3) fallimenti : 30% *dati BdI "rapporto sulla stabilità finanziaria 2016" Avv. Francesca Crivellari 19
I dati delle ristrutturazioni aziendali • Non sono quasi mai risolutive. Infatti, a 4 anni dal loro avvio: ➢ il 62% è ancora in corso ➢ il 23%si trasforma in liquidazione / fallimento ➢ Il 10% è ritornato ad una situazione di equilibrio finanziario ➢ Il 5% è stato acquistato da altre aziende 20
In Italia, ad oggi, sono indispensabili in media 7,8 anni per mettere la parola fine a una procedura fallimentare, cioè per poter rimettere in circolazione un bene che era stato posto come garanzia di un debito non ripagato: • il 25% delle procedure fallimentari sono chiuse entro 2,5 anni; • il 50% entro 5,5 anni; • il 75% entro i 12 anni* Secondo alcune stime, ipotizzando dall’inizio della crisi, tempi medi di recupero in linea con quelli europei, a fine 2015, lo stock di sofferenze lorde risulterebbe inferiore del 20- 25% a quello effettivamente registrato*** (*) Fonte:Mediobanca (**) Fonte: Doing Business 2016 21 (***) Fonte: Prometeia in "Audizione Senato della Repubblica – Commissione Finanza Tesoro 27.04.2016 21
Qualche dato positivo …. • La banca d’Italia (dati 2016) ha registrato una domanda di credito in aumento per gli investimenti e il fabbisogno della gestione caratteristica • Gli stessi studi rilevano una diminuzione della domanda di credito per le ristrutturazioni del debito 22
Dati emersi dalle «Considerazioni del Governatore della Banca d’Italia» per il 2016 e 2017 • Secondo Visco, più della metà delle sofferenze nette sono connesse a crisi temporanee. • I Npls sono comunque assistiti da garanzie reali o personali e questo fa si che il loro mercato sia strettamente connesso a quello della ricchezza delle famiglie e del valore degli immobili. • I due mercati, quello dei Npls e quello degli immobili, si influenzano a vicenda perché se il tempo di realizzazione delle garanzie è elevato, la loro effettiva appetibilità diminuisce e dunque diminuisce il valore dei Npls. • Il dato positivo riguarda la tendenza registrata nel 2015: i nuovi crediti deteriorati sono pari al 3,7% dei prestiti, mentre nel 2014 erano il 4,9%. Per le famiglie, il flusso è tornato ai livelli precrisi • Per Visco i crediti deteriorati sono aumentati anche a causa della lentezza del sistema giustizia e per l’inadeguatezza delle procedure di risoluzione della crisi d’impresa. Le recenti riforme (patto marciano) consentiranno la contrazione dei tempi di recupero dei crediti a oltre tre anni (oggi) a pochi mesi. Questo aumenterà il valore di mercato dei NPLS insieme al nuovo sistema di garanzia pubblica sulle trance senior delle cartolarizzazioni Avv. Francesca Crivellari 23
Gli interventi pubblici in Italia Gli effetti degli shock finanziari (crisi mondiale del 2008, crisi dei debiti sovrani e recessioni) che hanno interessato il sistema bancario dal 2007, hanno provocato: una forte contrazione del margine di interesse e una vera e propria esplosione delle rettifiche su crediti, con effetti avversi sulla redditività (per 4 anni consecutivi, tra il 2011 e il 2014, il settore bancario italiano ha registrato un risultato negativo, cumulando oltre 52 miliardi di perdite) Nonostante le ingenti perdite le banche italiane sono state comunque in grado di accrescere la propria dotazione di capitale e di migliorare i requisiti patrimoniali, senza il sostegno di interventi pubblici, se non in misura molto marginale. In Italia, i costi fiscali netti dell’intervento statale tra il 2008 e il 2014 sono stati addirittura negativi, per circa 1 miliardo, mentre in Germania sono stati pari a 234 miliardi, nel Regno Unito a 104 miliardi, in Spagna a 53 miliardi. 24
In conclusione Nonostante i segnali positivi, da questa analisi emergono almeno tre fattori importanti per comprendere la ratio degli interventi del legislatore europeo ed italiano: 1) La crisi economica mondiale ha rivelato una debolezza del sistema bancario e finanziario, spregiudicato e spesso poco accorto alle politiche del credito e (v. il caso dei crediti deteriorati) 2) Il peso dei Npls nei bilanci bancari costituisce una zavorra per il rilancio dell’economia, determinando una contrazione della propensione al credito 3) Il valore dei Npls è fortemente influenzato dai tempi di realizzo, a loro volta dipendenti dai tempi della giustizia e dagli strumenti disponibili per la liquidazione dei beni 25
II Parte Strumenti di incentivazione del mercato dei NPLS. Le cartolarizzazioni ex L. 130/99 ✓Il bid ask gap ✓I fondi speculativi ✓Le fasi dell’operazione di cessione del credito 26
Le incertezze sugli effettivi tempi di recupero dei crediti rendono ancora troppo alto il gap tra prezzo offerto dal mercato e quello richiesto dalle banche per via del valore di bilancio cui sono iscritti i crediti deteriorati Fino ad oggi, i maggiori player del mercato dei NPLS sono stati i fondi speculativi che, per loro natura, hanno tempi di realizzo brevi e rendimenti attesi dal 10 al 20%. I lunghi tempi della giustizia, soprattutto in Italia, hanno quindi inciso molto sul prezzo dei NPLs, deprimendolo moltissimo nonostante le garanzie reali che spesso assistono il credito. I fondi speculativi, infatti, applicano al valore nominale lordo uno sconto che risente dell’attualizzazione dei tassi che tengono conto dei tempi di realizzo. Tale sconto ammonta a circa il 20-25% del valore lordo. Di contro, le Banche, anche in ragione degli stringenti ratio imposti da Balilea 3, hanno in carico le sofferenze nei bilanci in considerazione dei costi di recupero al valore medio del 41.6% (fine 2015). Questo gap, rende molto onerose le operazioni di cessione per le banche, che a valle devono registrare perdite nette del 20/25% circa. La cessione degli NPLs in Italia resta contenuta: circa € 11 mld lordi di NPLs venduti in Italia tra il 2014 ed il 1° trim. 2016 27 Fonti: Quaestio Sgr, Non Performing Loans, Class CNBC (Canale 507 di Sky)
Il bid ask gap • Nel mercato Npls la domanda è costituita da fondi speculativi che hanno un’aspettativa di rendimento finanziario dal 10 al 20% in tempi brevi • L’offerta è detenuta dalle banche (originator) che hanno l’obiettivo della derecognition al fine di liberare risorse finanziarie diminuendo le coperture di bilancio imposte da Basilea 3 e quindi il prezzo è influenzato dal Net book value (NBV) cioè il valore a cui i crediti sono iscritti in bilancio. Se il prezzo di cessione è inferiore all’NBV, la banca registra una perdita. • Per le sofferenze, NBV medio circa 42% Per le sofferenze unsecured il prezzo è circa il 3/8% del valore nominale, che può aumentare molto per le secured 28
I fondi speculativi I fondi attualmente attivi sul mercato Npls sono circa una decina, prevalentemente internazionali Elementi di valutazione dei PTF • Segmento corporate o retail • Dimensione dell’operazione (oltre 100 ml) • Clusterizzazione del portafoglio (omogeneo o meno) • Tipologia di credito (secured / unsecured) • Tipologia di debitore (retail / corporate) 29
➢Ad oggi, in Italia, sono state realizzate operazioni per poco più del 10% dei crediti deteriorati ➢Il segmento più attivo è quello retail unsecured 30
Fasi dell’operazione L’originator si avvale di un advisor per l’individuazione del crediti che confluiranno del portafoglio e per l’assistenza nell’operazione in tutte le sue fasi • Divisione del portafoglio in cluster • Teaser con indicazione del GBV e key items • Invito agli investitori con Teaser e NDA Gli investitori • Firma NDA • Invia LOI con NBO L’Advisor dell’originator • indica la short list Gli investitori • Accedono alla data room per eseguire la due diligence • Formulano offerta binding L’Advisor e l’originator • Scelgono l’offerta migliore • Exclusivity period • Closing 31
La cessione dei crediti può avvenire • Attraverso operazioni • Attraverso cessioni anche in blocco, il cui strumento principale è la 32
Focus sulle Cartolarizzazioni • Le Cartolarizzazioni sono operazioni strutturalmente complesse che consentono la trasformazione di strumenti finanziari non liquidi in strumenti finanziari che generano flussi di cassa pluriennali (titoli >>diversificazione del rischio) • I crediti sono ceduti anche «in blocco» • La legge di riferimento in Italia è la L. n. 130/99: Poiché si tratta di strumenti finanziari, i soggetti a vario titolo coinvolti devono essere qualificati e regolamentati. • Pertanto, si deve far riferimento anche alle seguenti norme: - TUB (D.lgs. N. 385/1993) - Decreto Ministeriale Banche (DM n. 53/2015) - Decreto Competitività (L. n. 116/14) - Circolare BDI n. 288/2015 (Disposizioni di vigilanza per gli inter. Fin.) 33
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LE RECENTI MODIFICHE ALLA L. 130 FOCUS SULLA CARTOLARIZZAZIONE DEI CREDITI COMMERCIALI • D.L. 23 DICEMBRE 2013 N. 145, convertito in legge con Legge 21 febbraio 2014, n.9 (noto come DECRETO DESTINAZIONE ITALIA) • D.L. 24 GIUGNO 2014 N. 91, convertito in legge con Legge 11 agosto 2014, n. 116 (noto come DECRETO COMPETITIVITA’). 35
• I citati decreti hanno introdotto delle modifiche alla l. 130 al fine di consentire la cartolarizzazione anche dei crediti commerciali (cioè quelli di cui sono titolari le imprese) • Ora è possibile cederli alle SPV (con il beneficio della segregazione) • I crediti possono essere ceduti anche «non in blocco», quindi pacchetti di crediti non individuati secondo i criteri oggettivi e uniformi indicati all’art. 58 TUB (consente il c.d. cherry picking) • Per i crediti commerciali è possibile evitare la pubblicazione della cessione sulla GU, optando per l’applicazione dell’art. 5 legge Factoring (pagamento con data certa del corrispettivo della cessione) • Se i crediti sono vantati verso la PA, verso la quale la cessione è di norma opponibile solo se fatta per atto notarile e deve essere dalla stessa accettata (in alcuni casi), oggi è sufficiente la pubblicazione in GU • Ancora nel caso di crediti commerciali, il cedente può svolgere il ruolo di sub servicer, e la legge prevede la segregazione a protezione del conto corrente dedicato all’incasso dei crediti ceduti. • I vantaggi per l’investitore sono evidenti: • Protezione in caso di insolvenza del cedente • Riduzione del periodo sospetto per l’esercizio dell’azione revocatoria • Regime fiscale dei titoli emessi dalle SPV 36
• La cartolarizzazione dei crediti commerciali da parte delle imprese è ancora un mercato inesplorato, ma rappresenta ►una nuova occasione di investimento ► un nuovo tema di confronto per i professionisti che assistono le imprese ► una modalità di finanziamento alle imprese 37
Un esempio concreto: MLS Business Partner è il partner organizzativo e di supporto della rete Master Legal Service Oltre 155 Studi legali aderenti, per un totale di circa 800 Professionisti selezionati che vivono quotidianamente la realtà di 135 Circoscrizioni Giudiziarie su 138, sono l’eccellenza del marchio MLS, a beneficio sia dei grandi utenti dei servizi legali (Banca, Investitore, Servicer, Compagnia di Assicurazioni, Utility, ecc.), sia di piccole e medie Imprese interessate ad avvalersi di servizi legali di eccellenza. specifiche realtà del territorio e dei tribunali, coordinata dalle La competenza dei legali che conoscono le competenze manageriali e di mercato di MLS Business Partners, consente di cogliere le migliori opportunità a livello nazionale e locale. Esperienza e Competenze Consulenza qualificata Flessibilità dei team di Profonda conoscenza diversificate: dalla aziendale e legale nel settore lavoro, un network più dei settori locali e delle gestione aziendale, alla del credito, con una spiccata leggero, costruito su prassi dei singoli conoscenza del mercato, conoscenza delle peculiarità misura per ogni diverso Tribunali italiani. ai modelli organizzativi ed del mercato NPL, di sempre cliente. operativi maggiore attualità. 38
Grazie per la cortese attenzione 39
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