Gli organizzatori grafici: strumenti per imparare strumenti per pensare
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BADESI Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di1°grado Dirigente prof. Giovanni Carmelo Marras Gli organizzatori grafici: strumenti per imparare strumenti per pensare Didattica Inclusiva con gli Organizzatori Grafici Maria Antonietta Meloni 1
Progetto di didattica inclusiva “Strumenti per imparare, strumenti per pensare” A cura di Maria Antonietta Meloni, formatrice scuola, docente di inglese nella scuola secondaria di secondo grado, specialista in didattica per dislessici e in didattica inclusiva. Il progetto di sperimentazione didattica si è svolto in una classe terza della Scuola Secondaria di 1° grado a Trinità D’Agultu e Vignola, nell’ Anno Scolastico 2014/2015. Coordinatrice delle attività in classe: Giorgia Carbini Docenti del Consiglio di Classe coinvolti: Addis Gianna (Religione), Alfonsa Antonella (Francese), Carbini Giorgia (Matematica- Scienze), Cherchi Eleonora (Arte e imma- gine), Congiu Giovanni Battista (Tecnologia), Fois Sabrina (Ingle- se), Gazzano Claudio (Scienze Motorie e sportive), Lepori Evita (Storia – Geografia), Muretti Piera (Italiano), Olla Irene (Musica). Stampa: Nuova Stampa Color srl Zona Industriale Muros (SS) I.S.B.N.: 978 88 99323 035 Si ringrazia il comune di Trinità d’Agultu per aver finanziato il progetto. 2
La didattica inclusiva è un atteggiamento: dobbiamo essere per la differenza, per rispettare la differenza, per valorizzare la differenza, finché la differenza non farà più differenza. 3
PRESENTAZIONE Il Dirigente Scolastico Dott. Gianni Marras Tutto è cominciato il 21 maggio 2014,al seminario di informazione e formazio- ne organizzato dal Centro Territoriale di Supporto provincia di Sassari dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna -Ufficio VI –presso l’aula umanistica del di- partimento di storia, scienze dell’uomo e della formazione dell’Università agli studi di Sassari. In quell’occasione, la dott.ssa Maria Antonietta Meloni,docente di Inglese nella scuola superiore, dottoranda in Scienze Umanistiche e sociali all’Università di Sassari, espose la sua relazione dal titolo “Gli organizzatori grafici per un modello di didattica inclusiva alternativa”.Mi colpirono subito alcune particolarità: la sereni- tàe l’entusiasmo della relatrice, la concretezza della proposta didattica, il concetto di inclusione, la possibilità di fruizione degli organizzatori grafici da parte di tutti gli alunni e di tutti i docenti. Subito dopo avvicinai la prof.ssa Meloni, le manifestai il mio interesse e le chiesi di inviarmi una bozza di percorso di formazione per i miei docenti da attuarsi a settembre. All’inizio di quel mese, infatti, fu avviato un corso di formazione rivolto ai docenti di scuola primaria e secondaria di 7 ore che divenne di 9 ore per espressa richiesta dei docenti stessi, colpiti favorevolmente dalle proposte della formatrice. Gli insegnanti della classe 3^ secondaria di Trinità accolsero anche l’invito a sperimentare insieme ai loro allievi gli organizzatori grafici con il supporto e la consulenza della prof.ssa Maria Antonietta Meloni. Gli organizzatori grafici, intesi come sistema alla base di un apprendimento si- gnificativo, sono largamente utilizzati negli Stati Uniti, sono poco studiati e conosciuti in Europa, soprattutto in Italia dove non esiste un reale utilizzo di tale strumento. Mancano, inoltre, esempi di letteratura pedagogica in proposito, ovvero delle pubbli- cazioni che ne facciano conoscere il funzionamento, gli usi, i benefici e gli effetti. Il nostro progetto ha, pertanto, un carattere altamenteinnovativoeoriginale. Non a caso, infatti, tra le numerose proposte giuntevi, il Consiglio Direttivo dell’As- sociazione Italiana Dislessia (AID), ha accolto la nostra sperimentazione didattica tra quelle esperienze di buone prassi nella scuola da presentare in occasione del XV congresso Nazionale AID a Napoli, nel maggio scorso. 5
Gli organizzatori grafici possono apparire delle comuni mappe concettuali. In realtà sono strumenti “per pensare e per imparare”. Il loro uso regolare e continuo aiutano gli alunni a studiare e ad acquisire abilità fondamentali per loro crescita: co- noscere, descrivere, analizzare, sintetizzare, valutare, ecc…. La sperimentazione degli organizzatori grafici nella classe di 3^ di scuola secon- daria di 1° grado di Trinità D’Agultu, si pone all’interno di una consapevole visione- della scuola e di un ben definito progetto educativo. La nostra scuola promuove e favorisce con ogni mezzo l’inclusione degli alunni. In particolare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali che vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: questa situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambien- tale, contestuale o in combinazioni di queste.Queste difficoltà possono essere glo- bali e pervasive oppure più specifiche, settoriali, gravi o leggere, permanenti o tran- sitorie. In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione, solo per citarne alcuni) si «arricchiscono» di qualcosa di particolare, di «speciale». Il loro bisogno normale di sviluppare competenze di autonomia, ad esempio, è complicato dal fatto che possono esserci deficit motori, cognitivi, oppure difficoltà familiari nel vivere positivamente l’autonomia e la crescita, e così via.In questo senso il Bisogno Educativo diventa «Speciale». Per lavorarci adeguatamen- te abbiamo dunque bisogno di competenze, strumenti e risorse «speciali», migliori, più efficaci. L’educazione di questi ragazzi non è concepita come un servizio ag- giuntivo, ma come un elemento strutturale di fondamentale importanza nella scuola. Nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti condizioni fisi- che, psichiche o socio-ambientali. Il contesto socio-culturale-ambientale, piuttosto, rappresenta talvolta un limite e un ostacolo per la piena inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali e per il loro pieno recupero. Questi allievi, come tutti gli altri, così come le loro famiglie, rappresentano, invece, una ricchezza che la scuola ha il dovere di mettere a frutto esaltando il suo compito e la sua “missione”. La no- stra scuola, pertanto, persegue la Personalizzazione, che è il principio che pone l’attenzione sulle caratteristiche originali e originarie di un soggetto, sulle sue qualità peculiari, attitudini, ecc... per poterle coltivare al massimo livello in modo, appunto, personalizzato. Tale principio contempla la diversità, la differenza, l’individualità del soggetto che apprende. La personalizzazione soddisfa l’istanza della libertà della 6
persona a percorrere la propria strada, a veder riconosciuta la propria originalità, a poter esprimere la propria creatività. La diversità, in questo senso, è da noi intesa come la “normalità” e l’inclusione come pratica didattica rivolta a tutti gli alunni. La sperimentazione, i cui esiti e prodotti sono raccolti in questo volume, va in questa direzione e rappresenta un eccezionale esempio di didattica inclusiva, perso- nalizzata, che utilizza strumenti duttili, flessibili, gli organizzatori grafici, che hanno coinvolto gli alunni, tutti, nessuno “escluso” ed esaltato la professionalità dei docenti. La stampa di questo volume è stata possibile grazie al finanziamento del Comune di Trinità che ha sempre manifestato verso la scuola aperta disponibilità e collaborazione, dimostrando sensibilità ed una politica di interventi attenta alle pro- blematiche dell’inclusione, del disagio e della disabilità. Tra l’istituzione scolastica e l’amministrazione di Trinità D’Agultu sono intercorsi frequenti contatti e incontri finalizzati alla realizzazione di una serie di interventi coordinati per contrastare la di- spersione ed il disagio scolastici, secondo accordi e protocolli di intesa ben definiti e calibrati, al fine di favorire la diffusione di una maggiore consapevolezza e la crescita di una dimensione solidale nella vita comunitaria. Un sincero ringraziamento rivolgo alla prof.ssa Giorgia Carbini, referente del pro- getto, e ai docenti della classe che hanno avuto fiducia e il coraggio di mettersi in discussione dimostrando motivazione, senso del dovere e grande professionalità. Un grazie agli alunni e ai loro genitori per il loro entusiasmo, impegno e collaborazio- ne. Infine,esprimo la mia gratitudine alla prof.ssa Maria Antonietta Meloni che, con la sua competenza, la sua tenacia e la sua pazienza, ha reso possibile la realizzazione di questo progetto. 7
INTRODUZIONE L’autrice Maria Antonietta Meloni Il progetto di sperimentazione didattica ha riguardato l’utilizzo degli Organizza- tori Grafici, come strumento di didattica inclusiva in una classe in cui erano presenti alunni DSA e alunni BES. Gli organizzatori grafici, intesi come sistema alla base di un apprendimento si- gnificativo, sono largamente utilizzati negli Stati Uniti, mentre in Europa e soprattutto in Italia sono ancora poco studiati e conosciuti. Il loro utilizzo si basa sulla teoria di Allan Paivio (Dual-Coding Theory of Informa- tion Storage, 1971). Secondo questa teoria esistono due modi per immagazzinare l’informazione nel nostro cervello, quello linguistico e quello non linguistico. Per ot- tenere i migliori risultati nell’apprendimento, ogni volta che viene insegnato un con- cetto con le parole è necessario associarlo a una corrispondente immagine affinché, per chi impara, sia più facilmente trasferibile dalla working memory alla memoria a lungo termine. Finora la rappresentazione linguistica è stata il metodo principale per veicolare l’informazione, lasciando i nostri allievi soli nell’elaborazione delle loro rappresentazioni non linguistiche. Diventa indispensabile attuare una didattica che associ le due forme di apprendimento al fine di favorire il successo formativo di cia- scuno di loro. Gli organizzatori grafici sono ideali per favorire un apprendimento inclusivo dei nostri allievi DSA o BES, ma sono strumenti straordinari per tutti gli allievi e per tutte le discipline. Si presentano quindi come strumento didattico inclusivo non solo degli alunni ma anche di tutti i docenti della classe. Ciò che rende gli organizzatori grafici validi al di là del contenuto da veicolare è il fatto che modellano i processi cognitivi dei nostri allievi, li aiuta ad acquisire non solo capacità di ordinare e rielaborare contenuti, ma anche di applicare tali strumenti a tutti gli ambiti di apprendimento. Dalla esaustiva letteratura sugli effetti positivi dell’utilizzo degli organizzatori grafici, risulta che I migliori risultati dell’utilizzo degli O.G. si ottengono mettendo in atto il cooperative o collaborative learning, con la LIM, soprattutto nella scuola secondaria. 9
I docenti, all’inizio di settembre 2014, presero parte a un ciclo di incontri formativi su strumenti didattici inclusivi che non fossero specificamente riferiti ad alunni con DSA, ma a tutti gli alunni, nella convinzione che la didattica inclusiva fosse la giusta risposta alle differenze e alle peculiarità individuali presenti in una classe, viste come punti di forza e non come debolezze. Tale convinzione ha motivato alcuni docenti a partecipare alla formazione sugli organizzatori grafici e a voler poi sperimentare que- sta strategia didattica innovativa in una classe che, per le specificità presenti (alunni con DSA, alunni con BES), bene si prestava a tale sperimentazione. Il materiale di lavoro è stato creato, elaborato dalla formatrice, che lo ha messo a disposizione dell’intero consiglio di classe dando le indicazioni per un utilizzo corretto. Durante l’anno, a cadenza mensile, si sono tenuti incontri tra la formatrice e i docenti per analizzare la situazione, i risultati ed eventuali criticità. I risultati ottenuti finora sono di grande interesse e incoraggiano a proseguire una sperimentazione più ampia, proponendola in una classe iniziale e portandola avanti per un triennio. L’esperienza di cui si parla in questa piccola ma significativa pubblicazione, è stata presentata al convegno nazionale AID, che si è tenuto a Napoli nei giorni 15/16 Maggio 2015. Voglio ringraziare il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Badesi, il prof. G, Mar- ras, per la fiducia e l’entusiasmo mostrati nei confronti della mia proposta formativa. Un ringraziamento particolare va a Giorgia Carbini, la docente che più di ogni altro si è lasciata coinvolgere e, come coordinatrice del progetto, è riuscita a motivare e a spingere all’impegno sia tutti i docenti del consiglio di classe, che gli alunni. Ringra- zio gli alunni, che una volta di più hanno dimostrato e insegnato a noi “insegnanti”, che sono pronti ad impegnarsi al massimo in qualcosa di nuovo, se viene loro mo- strato come fare e per quale ragione farlo. Ringrazio, infine, tutti i docenti che hanno partecipato alla sperimentazione. 10
“Ecco dunque un principio essenziale: insegnare i dettagli significa portare con- fusione. Stabilire la relazione tra le cose, significa portare la conoscenza.” Maria Montessori 11
1. Perchè questa classe? 1.a Breve descrizione della realtà sociale in cui opera la scuola (Tratto dal documento del CdC) L’Istituto Comprensivo si trova ad operare in una vasta area territoriale che com- prende tre comuni della Gallura, in cui alle tradizionali attività economiche (agricoltura, allevamento, piccolo artigianato), se ne sono sovrapposte altre (commercio, edilizia, imprenditoria) legate al recente sviluppo del settore turistico e terziario. Le risorse presenti nel territorio hanno garantito fino a qualche tempo fa un te- nore di vita medio-alto, ma la recente crisi economica ha investito anche questo territorio e ridotto gli sbocchi occupazionali, soprattutto nei settori legati al turismo. Le conseguenze più evidenti sono il disagio economico e familiare delle fasce più deboli e l’aumento degli alunni con bisogni educativi speciali. Le situazioni di svan- taggio fanno emergere in modo più acuto alcune problematiche tipiche dell’età. Tale disagio viene in parte compensato dagli interventi delle strutture socio-assistenziali, che forniscono oltre agli aiuti economici, anche supporti educativi e didattici agli alunni e mantengono con la scuola un rapporto di collaborazione costante. Esistono tuttavia realtà sociali ed economiche che sono consapevoli del ruolo che riveste la scuola nella costruzione di un’adeguata formazione e la individuano come principale centro di diffusione di valori, di aggregazione e formazione per loro figli. 1.b Descrizione della classe Dalla lettura della relazione prodotta dal consiglio di classe sono emersi alcuni elementi che hanno poi determinato la scelta di sperimentare in questa classe nuo- ve strategie didattiche. Il gruppo era composto da 15 alunni: di questi 10 femmine e 5 maschi; tra di loro erano presenti alunni con DSA, una ragazza straniera e un alunno che usufruiva dell’istruzione domiciliare. Le caratteristiche generali della classe sono risultate le seguenti: buona scolarizzazione dal punto di vista disciplina- re, entusiasmo nell’intraprendere il terzo anno del percorso della scuola secondaria; acquisizione dei prerequisiti di base; nessun problema dal punto di vista comporta- 12
mentale; impegno da parte degli alunni non sempre adeguato nell’esecuzione delle consegne e soprattutto nella esecuzione dei lavori a casa; metodo di lavoro non sempre ordinato e funzionale e necessità di accrescere, di sviluppare e potenziare le competenze e le abilità; spiccata predisposizione a lavorare in gruppo. 1.c Tempo scuola e orario di funzionamento settimanale Tempo scuola a 36 ore dal lunedì al sabato Due rientri con mensa di 60 minuti il lunedì e il mercoledì Unità oraria al pomeriggio di 50 Minuti al pomeriggio con recupero delle ore dei docenti a rendinconto mensile o quadrimestrale per attività di sostituzione, di recupero/ consolidamento/potenziamento e progetti di ampliamento dell’offerta formativa Gli alunni recuperano con uscite didattiche, visite guidate, viaggi di istruzione, progetti Lunedì Martedì mercoledì giovedì venerdì sabato Pre-scuola // // // // // // Inizio delle lezioni 8:20 8:20 8:20 8:20 8:20 8:20 antimeridiane Fine delle lezioni 13:20 13:20 13:20 13:20 13:20 13:20 antimeridiane Mensa per gli 13:20/14:10 // 13:20/14:10 // // // alunni pendolari, gli altri escono alle 13:20 e rientrano alle 14:10 Inizio lezioni 14:10 // 14:10 // // // pomeridiane Fine delle lezioni 16:40 // 16:40 // // // pomeridiane 13
2. Descrizione del progetto didattico 2.a Interventi, strumenti e strategie La situazione descritta ha spinto i docenti del Consiglio di Classe a interrogarsi e a trovare risposte su innovativi interventi e strumenti e a sperimentare nuove stra- tegie didattiche che puntassero al miglioramento di quelle aree di debolezza rilevate e al potenziamento delle aree di forza. Agli inizi di settembre i docenti dell’istituto comprensivo, ad esclusione dei docenti precari che sono stati nominati in seguito, hanno preso parte a un ciclo di incontri formativi su strumenti didattici inclusivi che non fossero specificamente riferiti ad alunni con DSA, ma a tutti gli alunni, nella convinzione che la didattica inclusiva sia la giusta risposta ai bisogni di una classe in cui vengano riconosciute differenze e peculiarità individuali, viste come punti di forza e non come debolezze. Tale convinzione ha motivato i docenti a partecipare alla formazione sugli organizzatori grafici e a voler poi sperimentare tale strategia di- dattica innovativa in questa classe che, per le specificità descritte, risultava un ideale campo di sperimentazione. 3. Che cosa sono gli organizzatori grafici Gli organizzatori grafici, intesi come sistema alla base di un apprendimento si- gnificativo, sono largamente utilizzati negli Stati Uniti, mentre in Europa e soprattutto in Italia sono ancora poco studiati e conosciuti. Il loro utilizzo si basa sulla teoria del Dual Coding (doppia codifica) di Allan Pai- vio1 che è stata definita una delle teorie cognitive più influenti del 20esimo secolo. Secondo questa teoria esistono due modi per immagazzinare l’informazione nel no- stro cervello, quello linguistico e quello non linguistico. Per ottenere i migliori risultati nell’apprendimento, ogni volta che viene insegnato un concetto con le parole è ne- cessario associarlo a una corrispondente immagine affinché, per chi impara, sia più facilmente trasferibile dalla working memory alla memoria a lungo termine. Finora i docenti hanno utilizzato principalmente la rappresentazione linguistica per veicolare l’informazione, parlando degli argomenti agli studenti, facendoli leggere o parlare, 1 Dual-Coding Theory of Information Storage, 1969, 1971, 1990 14
lasciandoli soli nell’elaborazione delle loro rappresentazioni non linguistiche, cioè nella creazione di immagini mentali o sensazioni fisiche. La ricerca ha dimostrato che se gli insegnanti aiutano gli allievi ad usare anche la via non linguistica, gli effetti sui risultati di apprendimento sono notevoli. Ha dimostrato inoltre che coinvolgere gli studenti nella creazione di rappresentazioni non linguistiche stimola e aumenta l’attività cerebrale2. Diventa indispensabile quindi attuare una didattica che associ le due forme di apprendimento al fine di favorire il successo formativo di ciascuno dei nostri allievi. Howard Gardner3, con la sua teoria delle intelligenze multiple, afferma che gli studenti imparano in maniera più efficace e duratura quando viene utilizzata più di una modalità di apprendimento. Ciò rafforza le basi teoriche dei benefici effetti dell’utilizzo didattico degli (M.A. Meloni: disegno descrittivo della teoria del Dual Coding) 2 Gerlic, I e Jausovec, N. Multimedia: Differences in cognitive processes observed with EEG. Journal of Technology Research and Development, 47(3), 5-14.1999. 3 Howard Gardner, The Theory of Multiple Intelligences, 1983. 15
organizzatori grafici; infatti, questi presentano gli argomenti o le informazioni attraverso una modalità visuo-spaziale contemporaneamente alla modalità verbale. Ecco quindi che si presentano come strumenti didattici molto efficaci per organizzare contenuto e idee e per facilitare la comprensione di nuovo materiale di studio. David Hyerle4, studioso americano che da oltre 15 anni si occupa di metodologie didattiche innovative, nel suo libro ”Visual Tools for Constructing Knowledge”5 parla dell’utilizzo degli organizzatori grafici nella didattica quotidiana. Fu uno dei primi a parlarne, scoprì che ne esistono 400, che rappresentano i processi fondamentali di pensiero. Ha messo a punto una metodologia didattica chiamato Thinking maps basata sull’utilizzo avanzato di O.G. Viene utilizzata soprattutto per l’apprendimento della lingua inglese nelle scuole americane dove vi è un alto numero di alunni stranieri, ma è uno strumento formidabile anche per altre discipline come la matematica, le scienze, le altre lingue straniere. Altro studioso importante studioso di didattica è Robert Marzano6. che nel suo libro Classroom Instruction That Works: Research-Based Strategies for Incre- asing Student Achievement7, esamina decenni di ricerca didattica e riassume 9 categorie di strategie didattiche che hanno effetti positivi sull’apprendimento, misu- randone l’efficacia in termini percentuali. Tra queste un posto rilevante occupano le rappresentazioni non linguistiche, che secondo le ricerche migliorano i risultati degli studenti del 27%. Ecco in tabella i risultati complessivi della ricerca di Robert Marzano, dai quali si capisce che se si utilizzano insieme più strategie tra quelle indicate, i miglioramenti sono sicuramente superiori a quelli ottenuti con una singola strategia. 4 David Hyerle, autore e creatore di una metodologia di apprendimento chiamata Thinking Maps. e le scuole dove viene applicato il metodo vengono chiamate Thinking schools. 5 Visual Tools for Constructing Knowledge, 1996. 6 Robert Marzano è cofondatore del Marzano Reaserch in Colorado, che si occupa di didattica innovativa, ed è autore di più di 30 libri su istruzione, valutazione e strategie didattiche. 7 Classroom Instruction That Works: Research-Based Strategies for Increasing student achievement, 2001 16
% Numero di studi Categoria internazionali di miglioramento Identificare somiglianze e differenze 45 31 Riassumere e prendere appunti. 34 179 Rinforzare e riconoscere l’impegno. 29 21 Compiti a casa ed esercitazioni. 28 134 Rappresentazioni non linguistiche. 27 246 Apprendimento cooperativo. 27 122 Stabilire obiettivi e fornire feedback. 23 408 Generare e verificare ipotesi. 23 63 Attivare conoscenze pregresse. 22 1251 Come vedremo, l’approccio utilizzato nella sperimentazione non solo utilizza gli organizzatori grafici, ma li inserisce all’interno di attività complesse che, insieme, amplificano i risultati positivi. 4. Un altro modo per vedere l’informazione Gli organizzatori grafici sono ideali per favorire un apprendimento inclusivo dei nostri allievi DSA o BES, ma sono strumenti straordinari per tutti gli allievi e per tutte le discipline. Si presentano quindi come strumento didattico inclusivo non solo degli alunni ma anche di tutti i docenti della classe. Un organizzatore grafico di solito è un modello di una pagina, con aree geome- triche vuote che devono essere completate dagli studenti con idee e informazioni collegate a un preciso contenuto di studio. Alcuni organizzatori sono specifici, altri possono essere utilizzati per diversi argomenti. Si possono utilizzare in tutte le fasi dell’azione didattica, dalla presentazione dell’argomento alla valutazione dei risulta- ti. Ma quello che rende gli organizzatori grafici validi al di là del contenuto da veicola- re è il fatto che modellano i processi cognitivi dei nostri allievi, li aiutano ad acquisire non solo capacità di ordinare e rielaborare contenuti, ma anche di applicare tali 17
strumenti a tutti gli ambiti di apprendimento. Inoltre si possono facilmente modificare per adattarli ai bisogni di tutti gli studenti. 4.a Come si cotruiscono gli organizzatori grafici Si disegnano a mano su carta Si costruiscono con Word forme o Smart Art Con Power Point forme o Smart Art Con software dedicati, come Inspiration/ Kidspiration, Webspiration Classroom, Edraw Max, Draw.io, Creately, Grapholite, Gliffy. 4.b Organizzatori grafici e processi cognitivi Come hanno dimostrato gli studi di David Hyerle, gli organizzatori grafici corrispondono a otto processi cognitivi fondamentali. 1. definire, 2. descrivere, 3. confrontare, 4. classificare, 5. mettere in sequenza, 6. identificare relazioni tra l’intero e le sue parti, 7. analizzare il rapporto causa/effetto, 8. trovare analogie e differenze. Dalla esaustiva letteratura sugli effetti positivi dell’utilizzo degli organizzatori gra- fici, risulta che i migliori risultati dell’utilizzo degli O.G. si ottengono mettendo in atto il cooperative o collaborative learning, utilizzando la LIM e il computer, soprattutto nella scuola secondaria. Gli organizzatori grafici, quindi, hanno la funzione di visualizzare le informazioni stabilendo delle relazioni precise tra le varie parti o aspetti del contenuto, “tra termini, fatti o idee all’interno di un compito di apprendimento” (Hall & Strangman, 2002)8. Quindi non si tratta semplicemente di costruire mappe o di farle costruire agli studenti senza dare precise indicazioni e lasciando tutto alla libera interpretazione. Si tratta invece di insegnare un metodo preciso di costruzione e di utilizzo degli organizzatori grafici, mettendo in evidenza che, a seconda dell’obiettivo specifico di apprendimento che si vuole raggiungere è necessario scegliere e utilizzare un 8 Hall and Strangman, 2002 Graphic organizers. Wakefield, MA: National Center on Accessing the General Curriculum. 18
diverso tipo di organizzatore. Trovare l’organizzatore giusto e insegnare agli alunni come e perché usare quello specifico organizzatore e non un altro sono gli elementi chiave. Gli organizzatori grafici esistono in tante diverse forme, ognuna delle quali si adatta meglio a organizzare un particolare tipo di informazione. Se l’obiettivo è quel- lo di raggruppare, collegare, classificare, riassumere useremo diagrammi a ragno, a web, o mappe concettuali. Se, invece, dobbiamo mettere in sequenza e riordina- re useremo diagrammi ciclici o diagrammi di flusso. Se invece dobbiamo mostrare legami di causa ed effetto useremo diagrammi a spina di pesce. Per un’analisi più approfondita che riporta a specifici componenti e diversi aspetti, come ad esempio trovare somigliane e differenze useremo diagrammi di Venn o a T o a Y. Se dobbiamo pianificare, prendere decisioni, ripassare useremo un diagramma a albero, uno schema per problem solving o matrici a tabella. 4.c Settembre 2014: fase di formazione dei docenti La prima fase del progetto ha riguardato la formazione dei docenti e l’obiettivo degli incontri tenutisi ai primi di settembre 2014 è stato quello di: • capire quale sia l’impatto degli organizzatori grafici sull’apprendimento di tutti nostri studenti, nell’ottica di una didattica inclusiva, valida per tutta la classe e non solo per i dislessici; • imparare quando si usano i diversi tipi di organizzatori grafici; • imparare metodi per creare gli organizzatori grafici; • imparare a costruire gli organizzatori grafici, a utilizzarli e presentarli in modo intenzionale, graduale, coerente, consistente ed intensivo; • capire come insegnare ai nostri allievi questo formidabile strumento didattico e insegnare ai nostri allievi come costruirli e come utilizzarli; • incoraggiare l’uso intenzionale degli organizzatori grafici, che devono diventare abitudine mentale; • ipotizzare esempi di lezioni integrate e di come inserire gli organizzatori grafici nella didattica quotidiana, in tutte le fasi del processo di insegnamento/ apprendimento. 4.d Fase di utilizzo in classe Dall’inizio dell’anno i docenti hanno introdotto gli organizzatori grafici nella loro didattica. 19
Nella classe si faceva già utilizzo della LIM e dei computer e si adottava il collaborative learning. Gli alunni hanno risposto bene alla proposta, soprattutto in alcune discipline. Finora è stato prodotto numeroso materiale dal quale si evince che gli alunni non si sono appropriati della metodologia con grande facilità. Sono in grado di elaborare alcuni organizzatori, disegnandoli a mano su carta o costruendoli con Word forme o Smart Art, Con Power Point forme o Smart Art o con software dedicati. 4.e Metodo di utilizzo proposto • Cosa fa l’insegnante: fornisce modelli e spiegazioni • Cosa fa la classe: co-costruisce e fornisce spiegazioni • Cosa fanno i gruppi: cooperative/collaborative learning con la guida dell’insegnante • Cosa fa il singolo allievo: costruisce da solo il proprio O.G. 4.f Strategie per insegnare l’utilizzo degli organizzatori grafici • Le lezioni vengono suddivise in piccoli segmenti. • l’insegnante anticipa gli aspetti generali dei contenuti. • Insieme agli alunni si sceglie la struttura dell’organizzatore grafico adatta a ciò che si vuole trasmettere, in base agli otto processi cognitivi descritti. • L’insegnante racconta a voce alta ciò che si sta facendo mentre si costruisce l’organizzatore grafico. • Si imposta un’attività di costruzione guidata. • Si controlla che tutti abbiano capito. • Si assegna un’attività di costruzione autonoma. • Si consente la collaborazione tra gli studenti. • Si semplificano i contenuti o la struttura dell’organizzatore grafico. 4.g Benefici riscontrati • Aiutano tutti gli alunni, soprattutto quelli con bisogni speciali e con disturbi specifici. • Rimuovono il sovraccarico linguistico per quegli alunni che fanno fatica. • Forniscono struttura e guida agli alunni nel loro cammino verso una maggiore 20
autonomia nello studio. • Offrono un mezzo visivo per spiegare e organizzare informazioni e idee. • Aiutano gli studenti a sviluppare la capacità di valutare e manipolare attivamente le informazioni. • Rendono gli studenti consapevoli delle connessioni e delle relazioni tra idee e/o informazioni. 4.h Le tre “C” degli organizzatori Grafic Gli organizzatori grafici per essere efficaci devono essere consistenti, coerenti e creativi. • Consistenti • Coerenti • Creativi Possono essere accompagnati da illustrazioni e da attività di cooperative lear- ning. Se ben utilizzati facilitano non solo l’apprendimento dei contenuti, ma lo sviluppo delle abilità e delle strategie di apprendimento. Consistenti significa che deve essere creato un set di organizzatori grafici, ognu- no dei quali avrà un preciso utilizzo in tutte le discipline coinvolte e in ogni fase delle attività proposte. Il loro utilizzo deve essere organizzato, ordinato e spiegato agli alunni. Coerenti significa che ognuno di essi deve essere associato chiaramente a un concetto, limitando il numero di aspetti trattati e riducendo al minimo eventuali aspetti distraenti. Creativi significa che gli organizzatori grafici si possono integrare in attività coinvolgenti, si possono modificare, possono essere implementati con l’in- serimento di immagini, foto o disegni, e possono essere utilizzati in attività collabo- rative o cooperative. 21
Organizzatore grafico sui benefici dell’utilizzo degli organizzatori grafici9 5. Descrizione degli organizzatori grafici. Possiamo descrivere gli organizzatori grafici sotto diversi punti di vista, secondo il contenuto da trasmettere, dell’ambito disciplinare in cui si vogliono utilizzare e del livello cognitivo che si vuole attivare. Una descrizione generale può essere la se- guente: 1) Organizzatori grafici sequenziali. Si utilizzano per informazioni che richie- dono essere presentate in sequenza o in linea temporale, in senso gerarchico e a ciclo. Esempi sono linee del tempo, diagrammi gerarchici e diagrammi ciclici. 9 Rielaborazione dell’autrice 22
2) Organizzatori di confronto. Come suggerisce il nome, questi organizzatori grafici sono utilizzati per mettere in relazione idee, concetti o argomenti. Esempi di questi organizzatori sono i diagrammi di Venn a due o tre aree, i diagrammi a colon- ne o organizzatori triangolari a tre aree. 3) Organizzatori descrittivi per l’analisi del testo o dei personaggi. Questi organizzatori aiutano a dare ordine e sequenze di analisi. Esempi sono: il diagram- ma del racconto, il diagramma a stella, il diagramma dell’idea centrale e dettagli, diagramma di struttura o diagramma dei tratti principali del personaggio. 4) Diagrammi di causa ed effetto. Questo tipo di organizzatore guarda alle relazioni, alle conseguenze e agli effetti. Molto utile quando si vogliono individuare le cause di un problema. Esempi possono essere un diagramma a T, una catena causa effetto, un diagramma a spina di pesce (Ishikawa) o una tabella causa effetto. 5) Organizzatori di vocabolario: aiutano a organizzare il nuovo vocabolario, creare nuovi significati, e dare senso a ciò che si sta leggendo, per una maggiore comprensione del testo. Alcuni esempi sono: mappe di parole, il modello di Fryer, diagramma T4, diagramma di contesto e connessione. 6) Organizzatori per appunti: forniscono un nuovo modo per prendere appunti, migliorando la comprensione del testo. Esempi sono: sistema di Cornell, il Diagram- ma SQRI, lo Scamper. Di seguito alcuni modelli base di organizzatori grafici, costruiti in maniera sem- plice e veloce utilizzando Power Point. Su questi modelli base è possibile elaborare numerosissimi organizzatori, utilizzando forme diverse, aggiungendo aree, linee e frecce, in base ai bisogni didattici di docenti e allievi. 23
Modello descrittivo Questo modello si utilizza per la descrizione di qualità Modello a sequenza Questo modello è utile per l’analisi e la descrizione a fasi o cronologica di testi, eventi o esperimenti scientifici. 24
Modello causa/effetto Questo modello organizza l’informazione in un network casuale che porta a uno specifico risultato. Modello complesso a “episodio” Utile per la descrizione di una grande quantità di informazioni relative a un certo evento 25
Modello concettuale Questo modello organizza l’informazione intorno a una parola o frase che rappre- senta intere classi o categorie di persone, luoghi, cose o eventi. Le caratteristiche del concetto devono essere esplicitate attraverso esempi. Modello di generalizzazione/principio Questo modello organizza l’informazione secondo affermazioni generali, accompa- gnate da dettagli e esempi di supporto. 26
Diagramma di Venn Questo modello organizza l’informazione attraverso confronti tra concetti, idee o personaggi. Se, in generale, è stato dimostrata da numerosissimi studi internazionali l’efficacia degli organizzatori grafici nella didattica, ciò risulta ancora più vero per il diagramma di Venn. Nello studio di Robert Marzano già citato (vedere grafico a pag. 17), tra le nove strategie didattiche che funzionano di più, al primo posto risulta “essere identificare somiglianze e differenze”. Tale strategia di apprendimento fa si che lo studente sia in grado di identificare e riconoscere relazioni complesse all’interno dei contenuti di studio. Ecco quindi che il diagramma di Venn, che aiuta a identificare somiglianze e differenze e a visualizzarle in maniera graficamente semplice ed efficace, acquisisce un’importanza strategica “doppia” nel processo di apprendimento. 27
6. Il progetto per fasi e risultati spiegati attraverso gli organizzatori grafici. 6.a Prima fase: progettazione e pianificazione Diagramma che spiega come ha proceduto il gruppo di lavoro 28
6.b Seconda fase: Attività guidata Diagramma che spiega cosa fa l’insegnante in classe insieme ai suoi allievi 29
6.c Elementi costitutivi del lavoro in classe Il set di organizzatori grafici su una parete dell’aula Apprendimento collaborativo attraverso il lavoro di gruppo 30
Lavoro in aula informatica Lavoro individuale al computer 31
Presentazione con la LIM 32
7. Primo passo: imparare a scegliere un organizzatore grafico. Una piccola guida per approfondire. Stella/radiale: se l’argomento implica investigare informazioni associate a un sin- golo argomento, utilizziamo un organizzatore grafico radiale o a stella. Esempio: trovare i metodi che aiutano a migliorare le abilità di studio (come prendere appunti, leggere, fare compiti, memorizzare,ecc.). (8 aggettivi che descrivono un cono gelato, otto parole legate a ogni singolo senso, due modi di ottenere due, tre di ottenere 3 e così via). 33
Ragno: se l’argomento im- plica investigare informa- zioni associate a un singolo argomento e poi ottenere più dettagli per ognuna del- le idee, usiamo un organiz- zatore grafico a Ragno. È come quello radiale con un livello in più di informazioni. Esempio: trovare I metodi per studiare, e poi indagare I fattori legati a ogni metodo. Spina di pesce: se l’argo- mento implica investigare molteplici fattori di causa ed effetto associate a un argo- mento complesso e su come siano correlate, usiamo un diagramma a spina di pe- sce. Esempio: esaminare gli effetti di di un nuovo metodo scientifico. Oppure può es- sere usato per preparare un testo scritto su un argomen- to assegnato; lo studente deve concentrarsi sul tema principale, elencare le idee principali sull’argomento, e pensare a caratteristiche, funzioni, effetti associati a ogni idea principale. 34
Nuvola/grappolo: se l’argo- mento implica generare una rete di idee a più livelli ba- sate su un argomento cen- trale, usiamo un diagramma a grappolo. Per esempio: il brainstorming. Argomento: primo livello, l’inquinamen- to; secondo livello: inquina- mento dell’acqua e inquina- mento dell’aria. Terzo livello cause, effetti e soluzioni per ciascuno dei due aspetti. Diagramma ad Albero: se l’argomento implica una ca- tena di eventi con un inizio e molteplici risultoati ad ogni nodo (come un albero genea- logico), usiamo un diagramma ad albero. 35
Catena di eventi: Se l’ar- gomento implica una serie di eventi lineari, con un ini- zio, un proseguo e una fine ben determinate, usiamo un O.G. a catena. Esempio: analizzare la trama di un racconto Linea del tempo : se l’argo- mento ha un punto di inizio e un punto di fine ben defini- te e include una serie di se- quenze all’interno, usiamo una linea del tempo. Esem- pio: le tappe più importanti della vita di una persona. 36
Ciclo di eventi: se l’argo- mento implica una serie di eventi ricorrenti, senza inizio o fine, usiamo un organizza- tore ciclico. Esempio: docu- mentare il ciclo di vita di un essere vivente. Diagramma di flusso: Se l’argomento implica una ca- tena di indicazioni/istruzioni da seguire, con un inizio e una motiplicità di possibi- li risultati a qualche nodo e regole ad alcuni nodi, usia- mo un diagramma di flusso. Esempio: i programmatori di computer utilizzano spesso diagrammi di flusso per or- ganizzare algoritmi prima di scrivere un programma. 37
Diagramma di Venn: Se l’obiettivo è esaminare so- miglianze e differenze tra due o tre oggetti/persone/ eventi, usiamo il Diagramma di Venn. Esempio: mettere a confronto un romanzo e il film tratto da quel romanzo. 38
Tabella /diagramma a ma- trice: se il compito implica condensare e organizzare dati su aspetti di nuovi argo- menti, usiamo la tabella/ma- trice. Esempio: creare una presentazione di invenzioni, chi, quando, dove e perché sono state inventate. Diagramma PNI: se il com- pito implica analizzare gli aspetti positivi, quelli nega- tivi e le implicazioni di una decisione o azione, usiamo una tabella PNI. Esempio: completare una tabella PNI per valutare gli aspetti di una nuova professione o di un nuovo ambiente di vita.. 39
Diagramma a Y: se l’attività implica analizzare e organizzare in relazione a tre di- stinti aspetti, usiamo una diagramma a Y. Un esempio: Completa una tabella a Y per discrivere cosa sai di un animale, com’è, che suoni emette, com’è al tatto. O descrivi un personaggio di un libro, parlando del suo aspetto, dei rumori e dei sentimenti. 40
8. Organizzatori creati dagli alunni raggruppati per discipline Lingue straniere 41
42
Tecnologia 43
Scienze 44
45
46
47
Storia e geografia 48
49
Italiano 50
51
Arte 52
53
Matematica 54
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56
57
58
Diagramma descritivo per la tesina d’esame 59
9. Risultati e benefici I benefici dell’utilizzo degli organizzatori grafici sono molteplici e a livello interna- zionale sono numerosissimi gli studi e le ricerche che lo dimostrano. Aiutano tutti gli alunni, soprattutto quelli con bisogni speciali e con disturbi specifici. Rimuovono il sovraccarico linguistico. L’informazione è più precisa e meno sfo- cata. Aiutano a distinguere ciò che è importante da ciò che non è essenziale. Offrono un mezzo visivo per spiegare e organizzare informazioni e idee. Non è necessario elaborare molta informazione semantica per capire il contenuto. Aiutano gli studenti a sviluppare la capacità di valutare e manipolare attivamente le informazioni. Il contenuto può essere affrontato a livelli più sofisticati e complessi. Forniscono struttura e guida agli alunni nel loro cammino verso una maggiore auto- nomia nello studio. Rendono gli studenti consapevoli delle connessioni e delle relazioni tra idee e/o informazioni. Gli studenti diventano apprendenti strategici, acquisendo abilità di scrittura e lettura, abilità comunicative, abilità critiche, analitiche e creative. Tutti questi benefici sono stati rilevati anche nei nostri studenti. 60
Organizzatori grafici creati da due alunne Ciò che è apparso chiaro a docenti e studenti è il miglioramento dei risultati soprattutto degli allievi con Disturbi specifici o con difficoltà di apprendimento. Gli studenti hanno dimostrato di aver acquisito il metodo utilizzandolo per valutare il metodo stesso. 9.a Problematiche emerse Criticità rilevate: la formazione dei docenti e la difficoltà iniziale di docenti e alunni. L’utilizzo delle rubriche di valutazione apposite. Per il futuro: • formazione dell’intero consiglio di classe. • proporre il metodo da una classe iniziale e proseguire per tutto il ciclo. • utilizzo di rubriche di valutazione. • individuare e utilizzare delle forme oggettive di analisi dei dati per poter misurare e valutare con più precisione i risultati. 61
10. Riflessioni dei docenti Alcuni docenti hanno risposto in maniera positiva alla mia richiesta di esprimere una valutazione del metodo e delle attività proposte e poi da loro stessi portate avan- ti in classe. Parole e riflessioni preziosissime dalle quali emergono giudizi positivi e incoraggiamenti a proseguire in questo cammino appena tracciato. Ecco le loro parole. “L’utilizzo degli organizzatori grafici in classe, è un valido strumento per aiutare i ragazzi nel processo di apprendimento. I ragazzi mostrano interesse nella loro crea- zione, soprattutto se fatti con l’impiego del computer. Inoltre è adattabile alle diverse tipologie di difficoltà che si presentano in classe e a maggior ragione sono importanti per aiutare soprattutto quelli con bisogni speciali e con disturbi specifici. L’esecuzio- ne di un organizzatore grafico li rende più consapevoli delle relazioni e connessioni tra le informazioni, riduce il sovraccarico linguistico aiutandoli a discernere i concetti principali della materia di studio. I ragazzi spesso hanno difficoltà nell’organizzazio- ne del discorso durante l’esposizione orale, avere creato un organizzatore grafico, mette ordine nelle informazioni e li aiuta a memorizzare perché rimane in loro il messaggio visivo”. Giovanni Battista Congiu “All’inizio dell’anno scolastico 2014/2015 la dr.ssa M. Antonietta Meloni , invitata dal DS Giovanni Marras, ha illustrato ai docenti gli “organizzatori grafici” strumenti che dovrebbero rendere più semplificati e comprensibili gli argomenti proposti dagli insegnati agli alunni DSA ed anche impartire un metodo di studio agli stessi e non solo ad essi. Essendo docente della classe terza della sezione di Trinità d’Agultu in cui sono presenti tre alunni DSA e tre BES (la classe è nel totale composta da 15 alunni) ho ritenuto interessanti gli organizzatori grafici ed ho sollecitato il DS per un altro incontro con la dr.ssa Meloni per meglio apprendere il loro utilizzo. A questa sollecitazione la dr.ssa in un successivo incontro ha proposto di sperimentare gli or- ganizzatori grafici nella mia classe. Naturalmente prima di andar via ci ha presentato i diversi organizzatori da utilizzare nelle varie discipline lasciando i modelli grafici da sperimentare. La proposta è stata fatta ai ragazzi che in un primo momento si sono mostrati entusiasti perché ho detto loro che avrebbero potuto acquisire un nuovo modello di lavoro facilitato e le lezioni impartite in questo modo avrebbero potuto essere più semplici. Ho trovato difficoltà a formulare i grafici ed allora attraverso il 62
computer (INTERNET) ho cercato di ritrovare esempi di utilizzo degli stessi grafici in quanto probabilmente le spiegazioni ed i chiarimenti della Dr.ssa Meloni non erano stati sufficienti. Probabilmente sarebbero stati necessari con la dr.ssa molti più mo- menti di incontro e in questi la verifica di più esempi di utilizzo degli stessi grafici per materia e in particolare per argomento. I ragazzi dopo le lezioni frontali avrebbero dovuto utilizzare gli organizzatori grafici e questo hanno fatto in gruppo. Il lavoro era solo parziale in quanto lo stesso avrebbero dovuto completarlo a casa, cosa che invece non avveniva se non dopo molti richiami. A conclusione per la maggior parte degli alunni il lavoro è risultato positivo e al momento utilizzano gli organizzatori gra- fici in quasi tutte le discipline e con buoni risultati. È probabile che l’attività di utilizzo di questi organizzatori grafici sarebbe stata più utile e positiva se il lavoro fosse cominciato dal primo anno e fosse continuato ed ap- profondito negli anni successivi. L’attività svolta all’interno di una programmazione già iniziata chiaramente limitava la possibilità di sperimentazione che invece a lungo termine avrebbe sicuramente prodotto effetti molto positivi . Suggerisco perciò che questa attività nel prossimo anno cominci dalla classe pri- ma per poi proseguire negli anni successivi”. Piera Muretti A settembre ho partecipato al corso di formazione tenuto dalla prof.ssa Meloni; scoraggiata dai numerosi corsi di formazione teorici e con atteggiamento un po’ scettico, pensavo di ottemperare alla necessità di aggiornamento partecipandovi diligentemente. E’ stata per me una sorpresa scoprire che questo corso mi offriva l’opportunità di utilizzare degli strumenti semplici e concreti che potevano aiutare i ragazzi in difficoltà. Finito il corso, la mia collega di lettere, che come me ha trovato molto interessanti le lezioni, ha proposto alla prof.ssa Meloni una collaborazione più stretta. Con l’approvazione del Dirigente, che non solo ha accolto con entusiasmo questa possibile collaborazione, ma ci ha incoraggiato notevolmente, ha avuto inizio questa nostra “ avventura”. La proposta di collaborazione, dopo poco tempo, si è trasformata in una proposta di sperimentazione: utilizzare gli organizzatori grafici con tutti i ragazzi e non solo con gli alunni BES è stata la sfida che abbiamo affrontato in quest’ anno scolastico. La classe su cui è ricaduta la scelta è una classe terza, poco numerosa, sono presenti tre alunni dsa, un’alunna straniera e alcuni alunni in difficoltà. Uno dei motivi per cui abbiamo pensato di sperimentare in questa 63
classe è stato il fatto che questi alunni hanno sempre manifestato scarso interesse per le attività didattiche tradizionali, mentre hanno risposto in modo sempre attivo e positivo in quelle di tipo laboratoriale e cooperativo. Procedere in un percorso sperimentale è, soprattutto all’inizio, difficile e talvolta demoralizzante, i risultati non sono immediatamente evidenti, pertanto spesso sono stata assalita da numerosi dubbi circa il modo di procedere. La convinzione che il metodo fosse utile non era minimamente messa in discussione, infatti io avevo già utilizzato o.g. sia per la matematica che per le scienze perché, per la mia formazione di tipo scientifico, ho una naturale predisposizione alla schematizzazione. Ho affrontato l’argomento con i ragazzi descrivendo loro il metodo che avremmo utilizzato, fornendo loro i vari modelli di organizzatori con le relative descrizioni. Il primo approccio è stato positivo, gli alunni hanno accolto con entusiasmo questo nuovo strumento. Per rendere più facile la consultazione dei vari organizzatori grafici, i ragazzi hanno allestito nella classe un cartellone per raccogliere quelli più utilizzati, partendo da quelli più semplici e arricchendolo con nuovi modelli nel corso dell’anno. Ho iniziato con un argomento di scienze che si presta molto bene per la costruzione di due tipi di o.g., la descrizione della struttura anatomica dell’orecchio con l’organizzatore radiale ed ho completato l’argomento utilizzando la sequenza di eventi per descrivere il percorso del suono all’interno dell’orecchio. Gli alunni lavorano molto più volentieri in aula d’informatica, infatti la possibilità di realizzare gli o.g. al computer è stata una buona motivazione che ha spinto anche quelli più restii a continuare ad utilizzarli. Con grande soddisfazione ho potuto constatare che gli alunni avevano prodotto dei lavori soddisfacenti, ed ho registrato per questa unità di apprendimento delle valutazioni più alte della media. Ho continuato proponendo la costruzione di vari o.g. su argomenti di matematica, per i quali non è stato necessario l’uso del computer, pertanto per motivare i ragazzi ho pensato di farli lavorare in gruppo; questa strategia rassicura molto i ragazzi in difficoltà, in modo particolare gli alunni che inizialmente tendevano a scegliere il modello basandosi solo sull’aspetto grafico, non avendone capito appieno la funzione. Dopo il periodo di entusiasmo iniziale, gli alunni con un buon rendimento scolastico, pur avendo compreso l’importanza degli o.g. per i compagni in difficoltà, hanno manifestato una certa opposizione affermando che per loro potevano rappresentare “una perdita di tempo” ed un appesantimento del lavoro scolastico. A scuola potevo motivarli con il cooperative learning e con il computer, ma quando ho assegnato per casa la realizzazione di un organizzatore all’interno di 64
una presentazione di sull’apparato riproduttore, ho colto qualche tentativo di rifiuto. Ho spiegato ai ragazzi che il compito dovevano eseguirlo secondo i criteri stabiliti da me e poi assieme abbiamo analizzato la rubrica di valutazione del compito di prestazione da cui si evinceva chiaramente che un organizzatore ben fatto avrebbe inciso notevolmente sulla valutazione del compito stesso. In ultima analisi, in questa fase io non ho più “proposto” ma “imposto” motivando i ragazzi e gratificandoli con la valutazione. Attraverso gli incontri realizzati con la prof.ssa Meloni, che si è messa a nostra completa disposizione, ho avuto i chiarimenti e tutta la disponibilità e il sostegno di cui avevo necessità. E’ stato molto importante verificare insieme a lei che gli organizzatori che i ragazzi realizzavano di volta in volta erano corretti e soprattutto ricevere i suoi preziosi consigli e indicazioni; ma ciò che apprezzavo di più era la conferma che le strategie che adottavo, per motivare gli alunni erano valide. A partire dal mese di Aprile ho iniziato a raccogliere i vari o.g. che gli alunni avevano realizzato in aula d’informatica, sui quaderni e a casa. Con grande soddisfazione ho constatato che c’era stata una grande produzione, che continua tuttora. Inoltre, ho scoperto che un’alunna possedeva un intero raccoglitore contenente numerosi organizzatori che lei aveva realizzato spontaneamente; per lei era diventata una consuetudine perché questo metodo le piaceva e le aveva consentito di recuperare in alcune materie. E’ interessante notare che questa nostra esperienza non è passata inosservata, di questo mi sono resa conto quando un’alunna della classe prima mi ha chiesto di usare anche con loro il metodo che utilizzavo nella classe terza di suo fratello. I risultati positivi che ho registrato sia in termini di apprendimento sia in termini di maggiore motivazione e autostima mi esortano a continuare in questa direzione. Nell’attuale classe prima ho già iniziato ad utilizzare gli o.g., le reazioni dei ragazzi sono state molto positive; mi ha colpito la naturalezza e spontaneità con cui hanno recepito il metodo. Punti di debolezza: non è stato possibile coinvolgere appieno tutti gli insegnanti poiché la maggior parte sono precari e quindi non essendo ancora in servizio a settembre non hanno partecipato al corso di formazione, tuttavia, anche se in modo meno assiduo, quasi tutti hanno sperimentato l’uso degli organizzatori grafici. Il percorso di sperimentazione necessita di tempi più lunghi, l’utilizzo degli o.g. va proposto in modo graduale, seguito da un periodo di consolidamento ed in questo caso, poiché si tratta di una classe terza, non abbiamo avuto a disposizione i tempi necessari. Il monitoraggio delle varie fasi si è basato sull’osservazione diretta degli alunni durante le attività e sui risultati conseguiti nelle varie materie. 65
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