Accordo di Partenariato 2014-2020 - Preliminare di Strategia Area Interna: "Gran Sasso -Valle Subequana"
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Accordo di Partenariato 2014-2020 Strategia nazionale per le Aree interne Regione Abruzzo Strategia Regionale per le Aree Interne Preliminare di Strategia Area Interna: “Gran Sasso -Valle Subequana” maggio 2019
INDICE 1. IL TERRITORIO, I LUOGHI, LE RELAZIONI, L’IDEA GUIDA pag. 03 1.1 Il territorio, i luoghi, le relazioni pag. 03 1.2 La descrizione dell’Idea Guida pag. 04 2. L’ASSOCIAZIONISMO DEI COMUNI pag. 06 2.1 Le attuali sperimentazioni associative pag. 06 2.2 Le modalità di condivisione di funzioni e servizi pag. 07 3. I SERVIZI DI CITTADINANZA pag. 08 3.1 Il sistema dell’Istruzione pag. 08 3.2 Il sistema Sanitario e Sociale pag. 11 3.3 Il sistema della Mobilità pag. 13 4. LO SVILUPPO LOCALE pag. 16 4.1 L’Agricoltura e le Foreste pag. 16 4.2 Il Turismo, la Cultura, l’Ambiente pag. 18 5. DESCRIZIONE DELL’ANIMAZIONE TERRITORIALE E DEGLI ATTORI pag. 21 RILEVANTI 5.1 L’animazione territoriale pag. 21 5.2 Gli attori rilevanti pag. 22 RISULTATI ATTESI pag. 23 Associazionismo pag. 23 Istruzione pag. 23 Salute pag. 25 Mobilità pag. 27 Agricoltura pag. 27 Cultura, Turismo, Ambiente, pag. 29 2
1. IL TERRITORIO, I LUOGHI, LE RELAZIONI, L’IDEA GUIDA 1.1 Il territorio, i luoghi, le relazioni L’area si estende tra due imponenti massici montuosi e comprende la parte sud-est del Gran Sasso e la parte nord-est del Sirente. La zona del Gran Sasso si caratterizza per un assetto insediativo costituito a monte da nuclei urbani ubicati al di sopra dei mille metri di altitudine, mentre lungo la Piana di Navelli i centri urbani, arroccati attorno all’antico castello medioevale, si sviluppano orientativamente tra i 750 ed i 900 metri. Nella zona alle pendici est del Sirente, il medio Aterno è la Valle Subequana, gli insediamenti, escluso Secinaro, sono ubicati a quote molto più basse, tra i 500 ed i 700 metri. Sia la Piana di Navelli che la Valle Subequana hanno storicamente costituito snodo di collegamento tra zone diverse. La Piana di Navelli, da sempre luogo di passaggio della transumanza, è l’asse di collegamento tra l’aquilano ed il pescarese, mentre la Valle Subequana è la naturale cerniera tra i territori aquilano, peligno e marsicano. La parte più a est dei Piani di Navelli è traversata dal breve ma copioso fiume Tirino, mentre la valle dell’Aterno è interamente solcata dal fiume omonimo che ne ha condizionato gli insediamenti. L’intenso rapporto tra l’uomo e il fiume è testimoniato dai numerosi mulini che si incontrano ancora oggi lungo il corso del fiume. I centri urbani dell’intera area interna, tutti molti piccoli sotto il profilo demografico, si caratterizzano per una logica insediativa medievale con carattere difensivo e di fortificazioni. Molte sono le frazioni e le piccole località. Tale situazione produce dispersione di abitanti sul territorio, difficoltà nei collegamenti, con conseguente isolamento sociale e fisico. Non a caso la densità demografica di 24 abitanti per chilometro quadrato è molto minore rispetto a quella provinciale e regionale. Il territorio, ricompreso all’interno di un Parco Nazionale, il “Gran Sasso-Laga” e un Parco regionale, il “Sirente- Velino”, è ricco di storia, cultura, tradizioni e emergenze archeologico-monumentali e naturali che lo caratterizzano come unico per le sue peculiarità. Tra i beni culturali prevalgono le chiese, seguite da torri e castelli. L’area comprende 24 comuni (Acciano, Calascio, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Navelli, Ofena, Prata d'Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Pio delle Camere, Santo Stefano di Sessanio, Secinaro, Tione degli Abruzzi, Villa Santa Lucia degli Abruzzi), e si articola in due ambiti: - il Gran-Sasso, costituito da 14 comuni, addensati sotto la parte est del massiccio del Gran Sasso - la Valle dell’Aterno e la Conca Subequana, costituito da 10 comuni collocati nei pressi del medio corso dell’Aterno. Le due zone, pur manifestando problematiche sotto l’aspetto dell’integrazione, hanno però in comune un coordinamento delle associazioni, appartengono a due GAL i comuni della zona Subequana fanno parte delle stesso un contratto di fiume. Ciascuna sub-area fa riferimento a un sistema turistico locale, ognuno animato da una DMC. I comuni, tutti sotto i 1.000 abitanti – la popolazione complessiva è pari a 8.780 abitanti - si caratterizzano per la numerosa presenza di popolazione anziana, il 32% del totale, attestata da alti indici di vecchiaia. Il territorio ha subito un profondo processo di spopolamento solo parzialmente arginato dalla presenza di immigrati, piuttosto numerosi nella zona del Gran Sasso, dove la percentuale è pari a 14,4%, mentre nell’Area Interna nel suo complesso è pari a 10,4%. Tutto il territorio, ben 19 comuni, ad esclusione dei comuni di Molina Aterno, Secinaro, Collepietro, Calascio e San Benedetto in Perillis è stato inserito nel cratere sismico determinato dal sisma dell’aprile 2009.L’economia, piuttosto fragile, è alimentata da piccole aziende dedite all’agricoltura, all’allevamento a cui si affiancano piccole attività di servizi. Mancano insediamenti industriali di rilievo; l’occupazione prevalente deriva dall’edilizia e dal commercio. In entrambi i settori sono impegnati circa il 25% degli occupati dell’area. A fronte delle 3
grandi potenzialità, la ricettività turistica alberghiera è piuttosto ridotta. L’offerta turistica risulta piuttosto bassa: complessivamente operano nell’area 59 strutture ricettive, di cui 45 nella zona del Gran Sasso. Anche la domanda turistica è piuttosto debole. Le presenze nel 2017 sono state complessivamente pari a 9.316, quasi tutte concentrate nella zona del Gran Sasso, oltre il 91%. Le presenze estere costituiscono poco più del 28% del totale. Nonostante ciò il turismo manifesta segnali di crescita, in particolar modo nell’area del Gran Sasso, dove il 7,2% degli occupati si dedica all’attività sportiva, in gran parte legata allo sport di montagna. Il settore agricolo pur in declino, attestato dalla diminuzione della SAU, manifesta segnali di vivacità soprattutto per quanto riguarda le potenzialità delle produzione di qualità ed una certa capacità di tenuta: la diminuzione dei conduttori con attività lavorativa parzialmente svolta in azienda tra il 2000 e il 2010 è minore della media delle aree interne. La pastorizia, in particolare nell’area del Gran Sasso, ha una buona rilevanza e grandi potenzialità. Il digital divide rete fissa e mobile (% di popolazione non raggiunta da banda larga) è molto più alto della media Aree Interne Abruzzesi e nazionale e costituisce una rilevante criticità. Infine, per quanto attiene, ai processi di gravitazione, l’Area ha due centri gravitazionali, L’Aquila e Sulmona. Al capoluogo regionale fanno riferimento per i servizi di rango maggiore tutti i comuni dell’area del Gran Sasso e i comuni più a nord della Valle dell’Aterno, Fagnano Alto, Fontecchio, Acciano, Tione. Mentre i comuni a sud, Secinaro, Molina Aterno Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Caste di Ieri, gravitano storicamente su Sulmona. Pertanto l’area strategica di riferimento comprende i poli urbani di L’Aquila e Sulmona erogatori di tutti i principali servizi e luoghi di studio e di lavoro per la maggior parte dei residenti dell’Area Interna. All’interno dell’area sono due i centri che forniscono servizi di rango intermedio (scuole, distretti sanitari, supermercato, banche ecc.): San Pio delle Camere e Castelvecchio Subequo, a cui si aggiunge S. Demetrio né Vestini, comune contiguo all’area. L’Aquila si caratterizza per la presenza di realtà industriali particolarmente avanzate, addensate nel settore farmaceutico (Menarini, Dompè, Sanofi) ed elettronico, a cui si affiancano importanti strutture di ricerca: l’università dell’Aquila, il Gran Sasso Science Institute - istituzione di grande prestigio che, fra l’altro ha un dipartimento di scienze sociali che si occupa di aree interne-. Il tessuto industriale di Sulmona in questi ultimi anni si è progressivamente impoverito. Tra le grandi imprese si annoverano in primis la Magneti Marelli, azienda di automotive. A ovest dell’area target, a ridosso della parte più a nord della Subequana, nell’altipiano delle Rocche – comuni di Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Ovindoli - si è sviluppato un piccolo distretto turistico della neve che fa perno sugli impianti di risalita di Ovindoli e Campo Felice. Nel disegnare l’area di gravitazione funzionale prossima all’area target si è fatto riferimento ai rapporti in essere, inerenti il lavoro, i servizi, in particolar modo istruzione e salute, le collaborazioni istituzionali e amministrative, tra l’Area Interna ed i poli gravitazionali di L’Aquila e Sulmona. 1.2 La descrizione dell’Idea Guida L’area interna si connota come un originale mosaico rurale in cui convivono ambienti di alta montagna, con cime che sfiorano i tremila metri, e dolci colline, dove l’acqua insieme al bosco, in particolare nella Valle Subequana, ha avuto un significativo rilievo per l’economia locale. La straordinaria varietà di paesaggi dà vita ad un ecosistema territoriale suggellato dalla presenza di due parchi, articolato e multiforme, caratterizzato dalla pluralità di micro-filiere produttive, da un insieme sovrapposto di culture rurali e da un originale sistema insediativo, costituito da borghi, torri, castelli, chiese rurali, che custodiscono emergenze italiche, romane, medioevali, rinascimentali. L’area ha visto convivere storicamente due sistemi: quello mobile della transumanza, ramificato in una rete “tratturale”, e quello degli insediamenti agricoli stanziali. Entrambi sono stati 4
progressivamente marginalizzati con il venir meno della centralità della pastorizia e per la decadenza dell’agricoltura di montagna, con il crollo delle attività tradizionali ed un conseguente progressivo impoverimento demografico dei 24 comuni, accompagnato da una rarefazione dei servizi essenziali. La rivitalizzazione dell’area deve partire da questo esteso e variegato patrimonio, costituito non solo di distintivi beni culturali e ambientali ma di saperi, know-how, reti, che vanno riscoperti e attualizzati, rimettendo in moto filiere che da sempre hanno contribuito ad alimentare l’economia dell’area, in primis della zootecnia,che continua ad avere un peso rilevante. L’idea Guida si fonda sulla “ri-costruzione”, nell’ottica della sostenibilità, dell’economia rurale, rafforzando la competitività delle micro-filiere agricole e zootecniche e intrecciandole con il turismo e le originali e distintive emergenze culturali e ambientali. Nuova ruralità e turismo sono gli assi portanti della strategia d’area e le azioni ipotizzate nel Piano sono finalizzate, da un lato, a rafforzare ed integrare i due assi, dall’altro, a favorire una migliore vivibilità dell’area, migliorando l’offerta dei servizi primari: scuola, sanità, mobilità. La sfida è di attivare dinamiche volte alla gemmazione di un peculiare “Distretto Turistico Rurale” in grado di favorire uno sviluppo di qualità dell’area, facendo leva sulle capacità e potenzialità dell’agricoltura e del turismo di generare sviluppo economico e sociale, di attivare a monte e a valle altri settori produttivi e di contribuire a migliorare la qualità della vita delle popolazioni rurali. La “ri-costruzione” della ruralità implica, in primis, un aumento della superficie coltivabile destinata alle produzioni di qualità, accompagnata dalla nascita di nuove piccole aziende agroalimentari, dal rafforzamento di quelle esistenti e dalla valorizzazione della zootecnia, attorno alla quale si addensa un “pezzo” rilevante dell’identità territoriale. Occorre valorizzare le nuove modalità di articolazione delle relazioni funzionali dell’agricoltura con gli altri settori economici, in particolare il turismo nelle sue varie forme. Il turismo si dovrà coniugare non solo con l’agricoltura di qualità, ma anche con l’artigianato locale e l’edilizia, settori che hanno avuto un rilevante peso per l’economica locale. L’area oggi si caratterizza per una diffusa presenza di risorse turistiche, materiali e immateriali, di grande pregio che, però, stentano a trasformarsi in prodotti turistici. I luoghi della cultura, tranne i più importanti, per lo più oggetto di un pellegrinaggio estivo “mordi e fuggi”, sono ancora poco valorizzati e visitati. Sono variegate le forme di turismo che possono essere sviluppate nell’area, da quello ambientale ed escursionistico a quello storico e culturale – si pensi alle potenzialità del turismo medioevale - al turismo gastronomico. Quindi, una vasta gamma di opportunità per diverse “tribù” di turisti. Il turismo deve contribuire ad affermare la multifunzionalità e l’eco- compatibilità dell’azienda agricola e a diffondere e promuovere i diversificati prodotti tipici locali che la varietà di ambienti e di altitudine tra le diverse zone consente di offrire. I prodotti tipici insieme ai castelli, alle torri, alle chiese rurali, alle foreste, all’acqua devono assurgere ad ambasciatori del territorio. È attorno ai suddetti asset che va costruito il “brand” territoriale. È questa particolare alchimia, marchio distintivo dell’area, che il turismo deve veicolare all’esterno attraverso intelligenti campagne di marketing. La strategia sarà orientata allo sviluppo di progetti in grado di attivare processi di integrazione tra le attività economiche, favorendo il consolidamento di logiche di rete. Il “fare rete” è la quintessenza del cambiamento, lo strumento più importante per promuovere innovative strategie di coesione, sviluppando logiche collaborative tra tutti gli attori della filiera cognitiva. Saranno attuati, pertanto, progetti in grado di favorire la “ri-cucitura” territoriale. Sotto tale aspetto diventa dirimente unire in logiche di rete i tanti e suggestivi borghi dell’area, dotandoli di nuovi servizi di base e inserendoli in un sistema sentieristico d’area. Il binomio borghi + sentieri si presta ad interessanti azioni di valorizzazione turistica. L’ingente patrimonio abitativo – tra cui molte abitazione di proprietà dei comuni - sarà valorizzato attraverso “pacchetti casa e bottega”, finalizzati ad attirare nuovi insediati, i cosiddetti “neo-rural”, ed a promuovere iniziative di ospitalità agevolata per gli insegnanti e i medici. La sentieristica può contribuire, non solo a promuovere i numerosi giacimenti culturali e ambientali, ma anche a far conoscere la storia, la cultura, la religiosità dell’area che si addensa attorno ai cammini: la transumanza, riscoprendo antichi tratturi, i cammini religiosi, sulle orme delle attrattive figure di San Francesco, San Tommaso e Celestino V. La riscoperta dei sentieri si coniuga con un uso turistico della suggestiva ferrovia L'Aquila – Sulmona, che può dare grande impulso al turismo. In analoghe logiche di rete va rivitalizzato l’ingente patrimonio ambientale, attraverso un “Progetto Ambiente” che includa la valorizzazione delle foreste - intervento dagli importanti risvolti turistici -, il potenziamento degli alvei fluviali e la promozione dell'uso naturalistico e sportivo della piana di Campo Imperatore e del Gran Sasso. Rilevanza centrale assume, per il positivo dispiegamento della strategia d’area, la formazione, che va orientata verso i settori a vocazione territoriale e utilizzata come leva per promuovere sviluppo e impresa, estendendo il tradizionale rapporto “formazione-occupazione” al più complesso rapporto “formazione-sviluppo locale”. La formazione, quindi, deve essere concepita come uno strumento atto a sostenere i processi di sviluppo endogeno, puntando sulla stretta integrazione tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro e a diffondere la cultura d’impresa. Nell’area il tasso di imprenditorialità non è poi così basso ed è a questa voglia di fare, spesso trascurata, che bisogna agganciarsi per creare nuove attività imprenditoriali, accompagnando la voglia di impresa dei numerosi immigrati presenti nell’area – il 10,4% della popolazione -: quasi il 10% delle imprese del territorio è diretta da immigrati. 5
Tutte le azioni previste nella strategia devono essere finalizzate al miglioramento delle condizioni economiche e della qualità della vita, agendo sui servizi essenziali, ed a creare nuove opportunità di lavoro. Ciò al fine di trattenere sul territorio i residenti, frenando l’esodo demografico, e nel contempo di attrarre nuovi residenti e far tornare i discendenti degli emigrati sparsi nel mondo, portandoli a vivere esperienze nel loro territorio d'origine. La ripresa demografica presuppone la capacità di favorire la permanenza o il rientro della popolazione giovane presso le comunità locali, contrastando, da un lato, l’emigrazione dei giovani, dall’altro, la disoccupazione giovanile. Solo la presenza dei giovani può attivare fenomeni di ri- generazione dei comuni dell’area, soprattutto di quelli più piccoli, e riattivare positive dinamiche sociali e culturali. L’universo giovanile assume significativa rilevanza nell’attuazione dei diversi interventi, la presenza dei giovani nell’area risulta irrinunciabile. Essa va incentivata puntando sulla stretta integrazione tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro a favore dei giovani, migliorando la qualità della vita e rafforzando il valore dell’appartenenza, il legame tra giovani e territorio. I giovani devono assumere una funzione centrale per la rinascita, con connotatati moderni ed innovativi, dell’economia e della poliedrica cultura locale. Il successo della strategia dell’area “Gran-Sasso Subequana” presuppone innovative forme di governance capaci di superare logiche amministrative ormai superate. La sfida è di arrivare a nuove forme di collaborazione tra i 24 comuni dell’area, in grado di migliorare l’offerta di servizi e di valorizzare il patrimonio pubblico locale, facendo leva sulle nuove tecnologie che assumono una significativa rilevanza per favorire processi di integrazione funzionale. 2. L’ASSOCIAZIONISMO DEI COMUNI 2.1 Le attuali sperimentazioni associative L’area in questi anni ha sperimentato, a diversi livelli, numerose forme di associazionismo, alcune particolarmente originali. Sicuramente la forma di unione più strutturata, che ha sedimentato l’attitudine a lavorare insieme è stata l’esperienza delle Comunità Montane. L’area era ricompresa in due C.M, ancora attive – la C.M. “Piana di Navelli e Campo Imperatore“, ora inglobata nella C.M. “Montagna dell'Aquila” che include anche l’ex C.M “Amiternina”, e la “Sirentina” - anche se la loro attività oggi è confinata ad alcuni specifici servizi. Un’ulteriore forma di associazionismo è in atto attraverso il GAL “Gran Sasso Velino” (comuni: Acciano, Calascio, Castel del Monte, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Capestrano, Navelli, Fagnano Alto, Fontecchio, Ofena, San benedetto in Perillis, Collepietro, Prata d’Ansidonia, San Pio Delle Camere, Tione Degli Abruzzi e Villa Santa Lucia Degli Abruzzi) e il GAL “Gran Sasso Velino” (comuni: Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno e Secinaro). Le due D.M.C. (Destination Management Company ex L.R. 226/2012) che operano nell’area, il “Distretto Turistico Montano Gran Sasso d’Italia” e “AQ Abruzzo Qualità”, hanno recentemente proposto ai comuni dell’area ipotesi di sviluppo turistico integrato. L’area è ricompresa in due parchi, il Parco Nazionale del “Gran Sasso- Monti della Laga” e il Parco Regionale del “Velino-Sirente”, pertanto manifesta una buona propensione a mettere a sistema le politiche ambientali. Sotto tale aspetto da citare altre due interessanti iniziative: la convenzione attivata da alcuni comuni della zona Subequana, insieme con il Parco Sirente Velino, e la Riserva Gole di San Venanzio, per il “Contratto del Fiume Aterno” che include anche la prevenzione del dissesto idrogeologico; l’adesione di 15 comuni dell’Area al progetto “La Foresta Modello”. Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica, attraverso il S.I.T. (Sistema Informativo Territorale), la C.M. “Sirentina” mette a disposizione dei cittadini uno strumento per la distribuzione su internet della cartografia catastale e urbanistica, che consente un collegamento anche con altre banche dati. Tali sistema può essere valorizzato per una futura aggregazione di funzioni degli uffici tecnici. Particolarmente consolidata è la collaborazione nell’ambito dei servizi sociali e l’erogazione delle relative prestazioni, gestita attraverso ECAD “Montagne Aquilane”. Il servizio intercomunale di auto compostaggio domestico e raccolta differenziata è gestito per la totalità dei comuni, escluso S. Pio delle Camere, da Ecogest. Di seguito, in maniera sintetica, per ciascuno dei comuni dell’area interna, sono riportate (riferimento DL 95/2012) le principali forme di associazionismo presenti, le tipologie di servizi gestite ed i comuni coinvolti, anche esterni all’area Emerge una grande eterogeneità nella gestione dei principali uffici comunali e nella gestione del servizio di trasporto per gli studenti. Non si registrano, invece, processi aggregativi per le “funzioni non fondamentali” (DL 95/2012). Area Interna “Gran Sasso – Valle Subequana”, Gestione in comune dei servizi i) polizia municipale i) tenuta registri b) … servizi di a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e polizia Stato Civile e trasporto pubblico e contabile e controllo amministrativa Popolazione comunale locale Acciano * Segr. Com.: in convenzione con Molina A. e Goriano S.; Uff. Insieme con Dipendente Tec.: in convenzione con Castelvecchio S.; Uff. Rag.: in Fontecchio, Tione, convenzione con Pizzoli Fagnano A. Calascio Segr. Com.: in convenzione con Ofena ; Uff. Tec.: dipendente Insieme con In convenzione in convenzione con interno; Uff. Rag.: in convenzione con Bussi sul Tirino (PE) Castelvecchio C. con S.Benedetto P. Capestrano Capestrano Segr. Com.: in convenzione con Collepietro e Navelli; Uff. Tec.: Direttamente dal In convenzione In convenzione dipendente interno; da soli; Uff. Rag.: dipendete comune Villa Santa lucia con Ofena Caporciano Segr. Com.: non hanno il segretario, lo richiedono ad agenzia Dipendente interno Non hanno interinale; Uff. Tec.: dipendente; Uff. Rag.: un esterno nessuno 6
dipendente Carapelle Segr. Com.: a scavalco; Uff. Tec.: il sindaco funge da Il comune dà un nessuno un dipendente Calvisio responsabile del servizio; Uff. Rag.: a scavalco 8 ore a settimana contributo ai genitori dipendente diviso con Castelvecchio Calvisio Castel del Segr. Com.: a scavalco; Uff. Tec: 110, per 18 ore; Uff. Rag.: Scuolabus comunale Due dipendenti in convenzione con Monte il responsabile dell’Uff. è il sindaco interno San Pio delle C. Castel di Ieri * Segr. Com.: a scavalco; Uff. Tec, 110; Uff. Rag. in convenzione Scuolabus ed autista In convenzione Dipendente con il comune di Corfinio (AQ) di Castevecchio C. con Secinaro interno Gagliano, Tione Castelvecchio Segr. Com.: in convenzione con Fontecchio, Fagnano; Uff. Tec: Dipendente Calvisio dipendente del comune di Rocca di Mezzo; Uff. Rag.: dipendente lo gestisce il comune interno interno di Calascio Castelvecchio Segr. Com.: a richiesta in caso di necessità; Uff. Tec.: insieme con Molina, Dipendente Subequo * dipendente del comune di Acciano; Uff. Rag.: Esterno Secinaro, Goriano, interno Castel di Ieri, Gagliano Collepietro * Segr. Com.: in convenzione con Navelli e Capestrano; Uff. Tec.: Scuolabus comunale A scavalco da San A scavalco da San in convenzione con Ofena; Uff. Rag.: 110 Pio delle C. Pio delle C. Fagnano Alto * Segr. Com.: in convenzione con Fontecchio e Castelvecchio C.; dipendente interno Fagnano e S, dipendente interno Uff. Tec.: Ocre e Fagnano; Uff. Rag.; dipendente interno Benedetto in P. Fontecchio * Segr. Com.: in convenzione con Castelvecchio C., Fagnano A; nessuno addetto Uff. Tec: in convenzione con San Demetrio n. Vestini; Uff. Rag.: insieme con Acciano, dipendente interno Fagnano e Tione Gagliano Segr. Com.: in convenzione con Goriano Sicoli; Uff. Tec.: un Società di Trasporti da Secinaro a Dipendente Aterno * dipendente di Castelvecchio ed un Co.co.co; Uff. Rag.: da Riano esterna scavalco interno (AQ) a scavalco Goriano Sic. * Segr. Com.: in convenzione con Goriano S., Molina A., Acciano; il comune paga l’ a scavalco a scavalco Uff. Tec.: in convenzione con Goriano S., Molina A e San abbonamento degli Demetrio n. V.; Uff. Rag.: a scavalco studenti alla TUA Molina Aterno* Segr. Com.: in convenzione con Acciano e Goriano Sicoli; Uff. nessun addetto Dipendente Tec.: in convenzione con Goriano e S. Demetrio; Uff. Rag.: interno dipendente interno Navelli dipendente interno in convenzione, esterno a tempo Segr. Com.: in convenzione con Capestrano e Collepietro; Uff. però viene a pieno Tec.: 110 per 24 ore ; Uff. Rag.: esterno a tempo pieno chiamata da San Pio delle C. Ofena Segr. Com.: in convenzione con Villa S. Lucia e Calascio; Uff. dipendente interno Villa Santa Lucia dipendente di Tec.: dipendente interno; Uff. Rag.: Miglianico (CH) Capestrano Prata d’Ansid. Segr. Com.: in convenzione con Tornimparte; Uff. Tec, Co.co.co Dipendente interno Nessun addetto A scavalco da dell’UTR , mentre il responsabile è stato assunto con il 110; Uff. Fossa Rag.: dipendente interno ( tra poco, però, va in pensione e quindi a breve l’ufficio sarà scoperto) S.Benedetto in Segr. Com.: a scavalco da Pratola e Raiano; Uff. Tec.: il comune rimborsa Nessun addetto Dipendente Perillis dipendente interno; Uff. Rag.: il responsabile dell’ufficio è il un genitore che interno Sindaco, supportato da un esterno accompagna gli unici 2 bambini a scuola San Pio delle Segr. Com.: a scavalco; Uff. Tec.: a scavalco; Rag.: a scavalco con lo scuolabus Dipendente Dipendente Camere comunale interno interno S.Stefano di Segr. Com.: in convenzione con Tornimparte e Prata d’Ansidonia; Non hanno nessun Fuori orario di Dipendente Sessanio Uff. Tec.: per una parte di orario in convenzione con Pizzoli per servizio; il comune lavoro dal comune interno l’altra come un esterno; Uff. Rag.: dipendente dal comune di in passato di l’Aquila Miglianico (CH) prevedeva un rimborso delle spese di trasporto a chi lo richiedeva Secinaro * Segr. Com.: a chiamata; Uff. Tec.: 2 gg a settimana; Uff. Rag.: con lo scuolabus 2 volte a il vigile di Secinaro il sindaco, responsabile del servizio, è supportato ogni tanto da comunale settimana da va a Gagliano A. un esterno Gagliano Aterno Tione degli Segr. Com.: a scavalco; Uff. Tec.: a scavalco; Rag: in Insieme Fontecchio, a scavalco da Dipendente Abruzzi * convenzione con Pizzoli Acciano e San Secinaro interno Demetrio Villa S.Lucia Segr. Com.: in convenzione con Ofena e Calascio; Uff. Tec.: in lo gestisce il comune in convenzione con Dipendente degli Abruzzi convenzione, 1 gg a settimana, con il comune di AQ; Uff. Rag.: di Capestrano Ofena e interno dal comune di Santo Stefano di Sessanio Capestrano. * Per i comuni della sub zona della Subequana, il servizio e) ... Protezione Civile viene svolto dall’ex Comunità Montana “Sirentina” Fonte: i dati, raccolti attraverso interviste telefoniche con gli uffici comunali, verranno ulteriormente approfonditi nella fase di elaborazione del Documento Strategico. 2.2 Le modalità di condivisione di funzioni e servizi La grande estensione dell’area, la presenza di comuni tutti molti piccoli, l’articolazione dell’area in due contesti territoriali impone, per facilitare l’attuazione della strategia di coesione ipotizzata, l’attivazione di un sistema associativo dell’intera area che parta dalla gestione comune delle attività previste nel progetto. Tenendo conto, da un lato, delle differenze tra le due macro-zone che 7
compongono l’area, dall’altro, dell’evoluzione normativa in fieri in materia di associazione di funzioni, si può ipotizzare un processo di aggregazione a due livelli temporali: - nella prima fase verranno attivate Convenzioni (ex art. 30 del TUEL) tra i comuni dell’area interna; - nella seconda fase si passerà all’Unione dei Comuni, o attraverso le Comunità Montane, se ad essa verranno ridate funzioni e prerogative, o seguendo le indicazioni dell’art. 32 del TUEL (e s.m.i, art. 19, comma 3, legge n. 135 del 2012 e legge n. 56 del 2014). Le due Comunità Montane, progressivamente, attiveranno forme di collaborazione integrata al fine di superare l’attuale polarizzazione dell'area sui due contesti territoriali. Un valido riferimento per definire le forme e gli ambiti di associazione di funzioni/servizi è la L. 158/2017 sui piccoli comuni. Ai fini della Strategia Aree Interne - l’area deve possedere il pre-requisito della gestione associata di almeno due funzioni/servizi prima della sottoscrizione dell’Accordo di Programma – sono stati individuati i seguenti servizi da gestire in modo coordinato tra i 24 comuni: - la Protezione Civile - i Sistemi Informativi e Tecnologici. Sulla Protezione Civile già in passato ci sono stati tentativi di una gestione comune. Oggi, anche alla luce dei continui eventi sismici, di più frequenti e disastrosi eventi metereologici, l’esigenza è ancora più avvertita. La gestione comune dei Sistemi Informativi e Tecnologici è finalizzata a innovare processi, procedure e tecnologie, al fine di favorire la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione dei servizi digitali interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese, nonché scambi di esperienze con altri ambiti territoriali abruzzesi ed italiani. Ciò comporterà un ridisegno delle procedure e una riprogettazione dei flussi informativi e degli output. Tale azione ha delle forti ricadute sull’erogazione dei servizi scolastici, socio-sanitari e di trasporto e sulla gestione delle risorse naturali. Inoltre, per favorire l’efficace dispiegamento della strategia di coesione e per un approccio organico allo sviluppo locale in un contesto territoriale esteso e diversificato come quello dell’Area “Gran Sasso-Subequana”, si prevede la gestione in comune, attraverso specifiche convenzioni, di alcune importanti funzioni che hanno significativi riverberi sui processi di sviluppo messi in atto con la SNAI. Tali funzioni, definite Non Fondamentali dal DL 95/2012, attengono a: - le risorse forestali e la senti eristica, - i rifugi, le ex scuole dismesse, le strutture turistiche comunali e delle C.M., ecc., - lo sviluppo economico locale, - la promozione dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile/cibo di prossimità, - le gestioni agro-pastorali, i prati, i pascoli, l'agricoltura e la zootecnia montana. L’obiettivo dei suddetti processi di aggregazione è di dar vita ad una programmazione e gestione, in raccordo con gli altri livelli di programmazione regionali, statali e comunitari, di servizi strategici che hanno un rilevante impatto sullo Sviluppo Rurale e più in generale sulla promozione e la tutela della montagna (art. 44, II comma della Costituzione). L’attivazione di forme di organica collaborazione presuppone la costituzione di un’unità funzionale, - strumento di governante- in grado di supportarla efficacemente i processi aggregativi. Si propone l’attivazione di un “Ufficio di Governance” a cui è affidato il compito di favorire la realizzazione delle politiche di coesione definite nella strategia, favorendo il dialogo tra i diversi enti e l’interoperabilità dei diversi sistemi informativi. Il modello di riferimento per l’attivazione dell’Ufficio di Governance è quello delineato nel progetto “SUST – Strategia Unitaria di Sviluppo Territoriale”, elaborato da alcuni comuni dell’area e finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito delle iniziative di “Empowerment delle istituzioni locali”. A breve la Comunità Montana “Sirentina” pubblicherà il bando per reclutare le risorse. La finalità del progetto Empowerment è di integrare gli uffici tecnici, migliorandone gli standard di efficacia ed efficienza, favorendo specializzazioni e nuovi ambiti progettuali e la gestione informatizzata del territorio (dotazione di banche dati cartografiche digitalizzate e georeferenziate). Le modalità operative dell’ufficio, che svolgerà anche funzioni di monitoraggio della strategia di coesione, prevedono il coinvolgimento attivo nelle attività di tutti i portatori di interesse dell’area coinvolti nella SNAI. 3. I SERVIZI DI CITTADINANZA 3.1 Il Sistema dell’Istruzione Nell’Area insistono tre Istituti comprensivi: Navelli, Raiano e San Demetrio-Rocca di Mezzo che interessano a loro volta 15 dei 24 comuni presenti nell’AI. L’IC di Navelli (plessi di Barisciano, Capestrano, Navelli, Poggio Picenze e San Pio delle Camere), l’IC di Raiano (plessi di Castelvecchio S., Corfinio, Goriano Sicoli, Prezza e Vittorito -escluso Raiano-); ’IC di S. Demetrio-Rocca di Mezzo (plessi di Fontecchio, Fossa, San Demetrio né V., Ocre, Ovindoli e Rocca di Mezzo). Sono presenti solo scuole del I Ciclo di istruzione: infanzia, primaria e secondaria - primo grado; non sono contemplate nei comuni interessati scuole secondarie di secondo grado e ciò comporta la necessità di 8
pendolarismo verso L’Aquila e Sulmona. Dei 989 studenti iscritti nell’a.s. 2018-2019 presso i tre IC, in media il 16,3% è composto da studenti stranieri con una punta del 37.9% nel plesso di Capestrano e con un tasso più alto nell’IC di Navelli (30%) rispetto a S.Demetrio-Rocca di Mezzo (13%) e Raiano (6%). Gli studenti con BES ricoprono in media l’8% con una maggiore incidenza nell’IC di Navelli. Gli indicatori inerenti al sistema dell’istruzione, nel confronto con le altre aree interne abruzzesi e italiane, rivelano una particolare fragilità̀ dell’area dal punto di vista dell’offerta scolastica. Nella scuola primaria il numero medio di alunni è molto esiguo, le classi sono di piccole dimensioni (80,0% ha meno di 15 alunni) e nella maggioranza pluriclassi (40% delle classi), percentuale molto più alta della media delle A.I. abruzzesi e italiane. Anche la percentuale di alunni residenti nello stesso comune della scuola è piuttosto bassa, di gran lunga inferiore alla media regionale e nazionale A.I. Una criticità simile emerge per le dotazioni multimediali. Mentre è ottima la connessione a internet (100% delle scuole), la percentuale di classi con dispositivi di proiezione interattivi è superiore alla media A.I. abruzzesi e inferiore a quella italiana; la % di aule in rete wireless è molto inferiore alla media A.I. abruzzesi e italiana, idem per quanto attiene al numero di computer per alunno. Il tasso di mobilità dei docenti, sia per la scuola primaria sia secondaria, è molto superiore alla media A.I. regionale e nazionale. Nella scuola primaria, guardando ai Test INVALSI, la preparazione è buona sia in italiano sia in matematica. Il pendolarismo degli studenti già in giovanissima età è avvertito dall’A.I. come una delle principali criticità del sistema dell’istruzione; sono 989 studenti coinvolti quotidianamente negli spostamenti: 335 per la scuola dell’infanzia, 405 per la primaria e 249 per la secondaria di primo grado. L’elevato pendolarismo impone un rafforzamento del sistema dei trasporti attraverso il potenziamento del servizio di trasporto integrato tra Comuni, esplicitato nel par. dedicato alla Mobilità. L’organizzazione in pluriclassi secondo molti residenti consente di mantenere la presenza della scuola nei piccoli comuni garantendone la vitalità e rappresentando una soluzione con un alto valore sociale. La tendenza centrifuga a gravitare su L’Aquila o su Sulmona per il lavoro, la scuola, i servizi principali e il tempo libero hanno indebolito progressivamente l’identità dell’area e ne ha attenuato la riconoscibilità culturale. Per contrastare tale tendenza la scuola deve assurgere ad agente aggregante per favorire la creazione di un’identità territoriale in chiave culturale, produttiva e artigianale e per accrescere il senso di cittadinanza e sensibilizzare al valore del patrimonio culturale materiale, immateriale e ambientale. Per favorire la rinascita dell’A.I., le scuole devono sempre più configurarsi come agenzie culturali del territorio e come luoghi di formazione permanente, aperte, fruibili e sicure per tutti. È fondamentale che la scuola diventi luogo di educazione, inclusione e benessere sociale dove docenti, studenti e famiglie possano trovare motivazione e stimoli costanti per l’arricchimento personale e professionale anche oltre l’orario delle attività curriculari. Bisogna creare un ambiente sicuro e di riconoscimento identitario, favorire l’accesso al percorso scolastico dei bambini del ciclo primario, supportare le decisioni localizzative delle loro famiglie e, non ultimo, agevolare la strutturazione del percorso curricolare dei giovani nel ciclo secondario superiore, critico per le loro attese di realizzazione personale e sociale attenuando l’abbandono scolastico. L’obiettivo, pertanto, è di configurare la scuola come polo culturale di riferimento e leva dello sviluppo e della crescita del territorio, strutturando percorsi di polifunzionalità degli istituti scolastici aprendoli ad attività extracurriculari. La scuola deve diventare un polo di sperimentazione didattico-culturale, favorire processi di inclusione, anche alla luce della rilevante presenza di popolazione immigrata, e accompagnare virtuosamente i processi di valorizzazione delle vocazioni e delle potenzialità locali attraverso un’adeguata offerta formativa. Inoltre, la scuola deve aiutare a sviluppare il senso civico delle nuove generazioni e ricostruire il capitale sociale territoriale favorendone l’inclusione. Un’attenzione specifica va assegnata alle nuove tecnologie che facilitano lo scambio di conoscenze e competenze e favoriscono la formazione a distanza. Tecnologia e potenziamento delle conoscenze linguistiche possono costituire lo strumento per valorizzare in maniera innovativa il know-how territoriale, le tradizioni tipiche e le produzioni locali. La strategia si basa sullo sviluppo delle seguenti azioni operative: La scuola come agenzia culturale del territorio La scuola deve diventare un centro di promozione culturale, incontro e aggregazione, luogo fisico e spazio simbolico ove organizzare attività culturali, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali e musicali, percorsi d’istruzione e formazione, di lifelong-learning, coinvolgendo anche le organizzazioni del terzo settore, gli imprenditori e gli operatori economici del territorio, le associazioni di categoria e tutti gli attori coerenti per sviluppare una proposta formativa integrata. Si pone la necessità di incentivare i percorsi formativi mirati allo sviluppo di competenze spendibili nel settore agricolo, turistico e artigianale; lavorare sul potenziamento della conoscenza della lingua inglese con insegnante madrelingua fin dalla scuola dell’infanzia e favorire anche lo studio del tedesco (i turisti tedeschi e austriaci rappresentano la quota maggiore dell’utenza turistica estera). L’obiettivo è il rafforzamento delle competenze linguistiche per la relazione comunicativa, l’espressione del sé e dei propri saperi e 9
l’esercizio della cittadinanza, valorizzando il protocollo con INDIRE per lo sviluppo dell’E-Twinning sistema che sviluppa scambi e opportunità per lo studio della lingua, e potenziando le progettualità ERASMUS + per la mobilità di docenti e studenti. Sarebbe auspicabile sfruttare gli spazi della scuola per attività extracurricolari pomeridiane che riguardino sia gli studenti (con laboratori musicali, ambientali, artistici, ecc.) che la formazione degli adulti (con corsi formativi su turismo, agricoltura, artigianato) in collaborazione con i CPIA, anche nel periodo estivo assicurando la copertura delle spese inerenti agli edifici scolastici e le infrastrutture collegate. L’utilizzo innovativo e il potenziamento delle strutture sportive esistenti nelle scuole potrebbero offrire a studenti e adulti un’offerta diversificata e specialistica di sport. A tal fine è fondamentale potenziare il trasporto degli studenti per favorire le attività extrascolastiche e/o sportive. L’elevato ricambio del corpo docenti può essere attenuato dando incentivi economici ai docenti (oltre che su trasporti, vitto e alloggio) che scaturiranno dall’ampliamento dell’offerta formativa. La scuola come promotore di inclusione sociale e culturale La scuola può rappresentare un elemento fondamentale per attrarre nuove compagini demografiche e trattenere in modo efficace le comunità residenti. Considerando il tasso di presenza di comunità straniere nell’A.I. si pone la necessità di definire una serie d’interventi che mirino alla creazione di una società multiculturale in cui tutti possano avere accesso alla cultura e alle possibilità di crescita personale e professionale. In primis si pone l’esigenza di favorire processi d’inclusione sociale e culturale per gli alunni e le loro famiglie favorendo la frequenza a corsi gratuiti di italiano per stranieri soprattutto per le donne. Saranno attivati moduli di lingua e cultura delle diverse realtà internazionali residenti nell’A.I. tenuti dagli alunni stranieri per favorire la partecipazione e la comprensione di realtà lontane. Il coinvolgimento dei genitori degli studenti stranieri nell’organizzazione di attività scolastiche favorirà il miglioramento della capacità d’inclusione e la formazione dei genitori stranieri con laboratori pomeridiani legati alle diverse tradizioni. Rilevante è la formazione e l’aggiornamento dei docenti sui temi e le problematiche, relative all’inclusione e all’intercultura e alla valutazione degli alunni. La scuola centro di diffusione delle nuove tecnologie L’approccio non settoriale alla conoscenza proposto nella prima azione può essere favorito attraverso un uso innovativo delle nuove tecnologie, valorizzando le infrastrutture di rete, tecnologiche e sociali. Ciò impone di colmare il divario di connettività che penalizza sensibilmente il territorio dell’A.I. “GSVS”. La scuola deve trasmettere sul territorio una nuova e consapevole cultura tecnologica e favorire un uso intelligente e innovativo delle nuove tecnologie. È fondamentale rafforzare e migliorare la strumentazione tecnologica e la didattica laboratoriale per favorire sperimentazioni calibrate su una realtà territoriale caratterizzata dalla presenza di pluriclassi, da un elevato numero di alunni stranieri e da un elevato pendolarismo degli studenti. La tecnologia può contribuire ad attenuare le criticità derivanti dalla distanza e dall’accessibilità favorendo un uso alternato di didattica frontale e a distanza, anche per ovviare all’interruzione delle attività scolastiche in caso di condizioni metereologiche avverse o di impossibilità a raggiungere i plessi da parte degli studenti attraverso metodologie didattiche basate sul tutoring, sulla cooperazione, sull’apprendimento a distanza. Sarà implementata un’innovativa piattaforma di e-learning, in collaborazione con l’Università e il GSSI, calibrata alle esigenze dell’area, e sarà realizzato, in ciascuna delle due sub-zone, un laboratorio didattico innovativo (FABLAB) dove si sperimenteranno forme di artigianato digitale collegato alle vocazioni territoriali. Tale intervento si raccorderà con le indicazioni del protocollo siglato dall’Ufficio Scolastico Regionale con INDIRE. Attraverso tale protocollo, che prevede formazione e piattaforma e-learning, è stato attivato da alcuni anni un percorso per la didattica a distanza. La scuola come centro di formazione permanente Per supportare il processo di crescita complessiva del territorio la scuola deve configurarsi anche come luogo di formazione degli adulti, in collaborazione con il CPIA e altre strutture formative che operano nell’area strategica, per favorire lo sviluppo di nuove attività occupazionali/d’impresa, attraverso la valorizzazione delle risorse locali, e il rafforzamento delle competenze di coloro che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro o che hanno necessità di trovare una nuova occupazione. L’obiettivo è il rafforzamento della preparazione culturale e dell’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile. Si pone, in primo luogo, l’esigenza di sviluppare un’azione formativa (corsi di avviamento, formazione di base e specialistica, aggiornamento professionale e culturale) in grado di accompagnare le persone durante l’arco della vita formativa e professionale. La sfida è di fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva e opportunità di apprendimento a tutti i residenti (ob. 4, Agenda 2030). La scuola deve favorire un dialogo costante con il mondo del lavoro e offrire una panoramica di tutte le possibilità lavorative del territorio. Il collegamento tra formazione scolastica e il mondo del lavoro può essere agevolato aprendo gli studenti alle realtà imprenditoriali locali, avvicinando i programmi scolastici alle vocazioni territoriali e favorendo il consolidamento di una reale “comunità di 10
apprendimento”. Per accompagnare i processi d’innovazione e coesione territoriale e per rafforzare le capacità di lettura del territorio, nell'ambito dell'azione formativa sarà promosso un intervento, orientativamente di durata annuale, finalizzato a formare "Esperti di sviluppo delle aree interne” in grado di colmare il vuoto di conoscenza oggi esistente inerente questo tipo di professionalità. Attraverso le risorse del FSE, la scuola, in collaborazione con atenei ed enti di ricerca, può realizzare corsi di formazione professionalizzanti, organizzare tirocini o stage brevi presso imprese di successo per disoccupati e persone in cerca di prima occupazione. I suddetti fondi possono anche essere utilizzati per la fornitura di voucher, per l’acquisizione di servizi di cura e di assistenza per agevolare la frequenza di percorsi di formazione e inserimento al lavoro per destinatari con persone a carico. Sempre valorizzando le risorse del FSE, la scuola può diventare luogo ed erogatore di formazione, orientamento, assistenza e tutoraggio per le aziende in modo da accrescere le capacità manageriali degli imprenditori dell’area e diffondere cultura d’impresa. L’assistenza per le PMI dovrebbe anche interessare il punto di vista fiscale e normativo per l’accesso ai bandi, la predisposizione di business plan e la possibilità di incrementare la produzione e la redditività a vantaggio dell’economia complessiva dell’area. 3.2 Il sistema Sanitario e Sociale L’Area, inserita nell’Ambito Distrettuale Sociale n. 5 “Montagne Aquilane”, fa riferimento a due distretti sanitari che hanno sede a L’Aquila e Sulmona, mentre al suo interno sono presenti due Poliambulatori Distrettuali a S. Demetrio ne’ Vestini e a Castelvecchio Subequo e il Sub-Distretto di Capestrano. Un punto di Pronto Soccorso è ubicato nel Comune di Navelli dove opera anche un Centro di Riabilitazione privato. Nel territorio è ubicata, nel comune di Fontecchio, una RSA gestita dal Policlinico Gemelli di Roma che ospita circa 80 pazienti. La presenza di numerosi anziani - l’area si caratterizza per alti indici di vecchiaia -, paesi polvere, con pochissimi abitanti e con insediamenti dispersi, dove spesso il medico va solo una volta a settimana, la rilevante distanza dai centri ospedalieri, la carenza del servizio di trasporto, il limitato numero di servizi offerti dai presidi ubicati nell’area, costituiscono le problematiche più rilevanti. L’area si presenta estremamente fragile sotto il profilo sanitario. Il tasso di ospedalizzazione evitabile è molto più alto del valore medio delle aree interne; gli anziani assistiti a domicilio sono molto inferiori rispetto al parametro nazionale delle aree interne; l’indicatore di allarme-target, che quantifica l’efficienza del servizio di emergenza territoriale, è molto più alto rispetto al valore medio nazionale. Inoltre, i servizi sociali, ADI e Assistenza Domiciliare, non hanno risorse economiche adeguate per ridurre i ricoveri impropri e il ricorso a ospizi e centri per anziani. Un’ulteriore problema costituisce la presa in carico territoriale, in particolare per gli aspetti riabilitativi complessi (plurimi e globali ex art. 26 della L. 833) di minori e disabili dopo la diagnosi e/o la fase acuta. Le criticità evidenziate rivelano l’inadeguatezza dei servizi offerti dai presidi sanitari dell’area organizzati in maniera non adeguata, sia per quanto riguarda la presa in carico degli anziani fragili, sia della cura delle patologie che potrebbero essere trattate a livello extra-ospedaliero. I due Poliambulatori Distrettuali di S. Demetrio ne' Vestini e Castelvecchio Subequo e il sub-distretto di Capestrano offrono un numero troppo limitato di servizi di base. Ciò determina una migrazione di pazienti dall'area verso i centri ospedalieri limitrofi. La tardiva risposta alle esigenze di pronto intervento è causato, oltre che dalla carenza di servizi sanitari offerti nell'area, soprattutto da un servizio di trasporto non in sintonia con le esigenze sanitarie dei residenti che rende difficoltoso il trasferimento tempestivo dei pazienti nei limitrofi poli ospedalieri. La successiva tabella riepiloga le chiamate al 118 nell’area. Sub Aree Chiamate 118 % popolazione Chiamata/persona Gran Sasso 153 3.30 0,03 Subequana 225 5,48 0,05 ASL N.1 3,16 0,03 Inoltre, si registra una carenza di mezzi di trasporto adeguati per i disabili che si recano nei centri riabilitativi. La farraginosità dei collegamenti e la presenza di comuni troppo piccoli scoraggiano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta a stabilirsi nell’area Sotto l’aspetto epidemiologico tra i ricoveri prevalgono le seguenti MDC: Raggruppamenti diagnostici maggiori Gran Sasso Valle Subequana MDC 5 MALATTIE E DISTURBI DEL L'APPARATO 13% CARDIOCIRCOLATORIO MDC 8 - MALATTIE E DISTURBI DEL SISTEMA MUSCOLO- 10% 10% SCHELETRICO E DEL TESSUTO CONNETTIVO MDC 1 - MALATTIE E DISTURBI DEL SISTEMA NERVOSO 9% 13% MDC 6 - MALATTIE E DISTURBI DELL'APPARATO DIGERENTE 12% Mentre la successiva tabella “fotografa “ la situazione sanitaria dei residenti inerente le esenzioni per patologia e le esenzioni per invalidità (una persona può avere più esenzioni): 11
Sub-Area Esenzioni Malattie Diabete Malattie Malattie Neoplasie % di cardiovasc. sistema tiroide Esenzioni nervoso Gran 1.149 9,39 1,22 1,56 3,48 1,13 24,76 Sasso Subequana 1.300 6,51 1,30 1,30 2,31 1,30 31,68 È da evidenziare, inoltre che anche nel territorio si rileva (come denunciato nel Piano Sociale) l’aumento di patologie correlate a stili di vita inadeguati per eccesso di peso, fumo, alcool, che a livello regionale risultano tutte al di sopra della media nazionale. Alla luce delle criticità evidenziate, si pone, prioritariamente l’esigenza di aumentare la qualità dei servizi sanitari offerti nell'area - diminuendo i ricoveri impropri, riducendo l’emigrazione dei residenti, erogando direttamente alcune servizi nei distretti sanitari dell’area - e di migliorare i servizi di emergenza e urgenza. Sotto tale aspetto assume notevole rilevanza la riduzione dei tempi di trasporto per gli ospedali, che riconduca e mantenga stabilmente l'intera area nei parametri regionali e nazionali di emergenza e pronto soccorso (in totale 1.929, anno 2018). Significativa attenzione va rivolta al rafforzamento dei livelli di prevenzione sanitaria e sociale, al fine di diminuire ulteriormente i livelli di clinicizzazione e ospedalizzazione ottimizzando la presa in carico delle persone, sviluppando un modello di presa in carico proattivo, raccordato con il Piano Sanitario Regionale, coinvolgendo attivamente i MMG, gli infermieri e le strutture intermedie - Distretti - che ruotano attorno al paziente fragile. Sulla base delle indicazioni del Piano Regionale, in relazione alle specifiche condizioni dell’area, il tema cruciale è la riorganizzazione delle cure primarie, enfatizzando il rilievo della medicina territoriale nell’azione di promozione e tutela della salute. La sfida che ci si pone è sviluppare interventi in grado di rispondere alla crescente domanda di servizi espressa da una popolazione che invecchia, in un territorio frammentato formato da piccoli centri distanti tra loro e dai grandi poli urbani. Il miglioramento della medicina territoriale impone un adeguato sostegno alla domiciliarità delle prestazioni; un rafforzamento delle strutture polifunzionali garantendo un’offerta integrata di servizi sanitari (medicina di base e specialistica, assistenza infermieristica, ecc.); il rafforzamento dell’assistenza ambulatoriale a pazienti cronici (cardiopatici, diabetici e malattie renali). Una condizione essenziale per il successo di questo approccio territoriale è il significativo miglioramento delle condizioni di connessione telematica dell’area nel suo complesso. La riorganizzazione delle cure primarie presuppone nuove modalità organizzative. Verranno attuate forme associative dei Medici di Medicina Generale (MMG) e degli Specialisti Ambulatoriali convenzionati in Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e in Unità di Cure Primarie, con continuità assistenziale H24 (UCCP), collegati in rete per la condivisione dei pazienti e delle relative schede informatiche personalizzate. Le attività verranno svolte nei presidi sanitari dell’area. Saranno riorganizzati, in maniera più funzionale alle esigenze sanitarie dell’area, orari, luoghi e modalità di lavoro. La residenzialità dei medici potrà essere facilitata con contratti di locazione agevolati e rimborsi chilometrici. La strategia di AZIONE si focalizza sulle principali problematiche dell’area emerse dall’analisi e dallo scouting: esigenze socio-sanitarie della popolazione anziana, gestione delle emergenze, mobilità delle persone fragili. Tale strategia è fortemente raccordata con la programmazione socio- sanitaria regionale e locale. Si farà riferimento, in particolar modo, a due macrotematiche del nuovo modello del servizio sanitario regionale: a. “Gestire i pazienti cronici il più possibile a domicilio”, promuovendo un nuovo modello di assistenza domiciliare, garantendo servizi coerenti con i bisogni socio-assistenziali e potenziando le funzioni dei MMG; b. “Accelerare investimenti in infrastrutture e tecnologie”, garantendo strutture sicure, moderne, dotate di tecnologie all’avanguardia. Mentre per quanto concerne l’aspetto sociale due sono gli assi di riferimento del Piano Sociale Regionale: AT2 Interventi e servizi per la non autosufficienza; AT62 Strategie per l’invecchiamento attivo. La strategia d’azione prevede, in primis, l’attivazione di una “Rete interistituzionale d’area dei servizi sanitari socio-sanitari e assistenziali” finalizzata, attraverso processi di integrazione funzionale, al rafforzamento dei servizi offerti e alla concentrazione degli interventi sulla popolazione fragile costituita in particolar modo da anziani. Sarà prevista una forte integrazione tra dimensione sanitaria e dimensione sociale e si favorirà la presa in carico delle cosiddette “fragilità”, integrando l’azione del Medico di Medicina Generale con quella assistenziale svolta dagli infermieri. Queste due figure professionali hanno una significativa rilevanza nello sviluppo operativo dell’azione. In raccordo con il Piano Sanitario Regionale, il rafforzamento dell’offerta e l’attenzione alle fragilità comporta un rafforzamento dei presidi sanitari, anche sotto l’aspetto delle dotazioni, con il conseguente potenziamento dei servizi offerti dagli ambulatori distrettuali e dai distretti socio- sanitari dell'Area al fine di ridurre il pendolarismo dei pazienti, integrandoli con un servizio di telemedicina che assume una significativa rilevanza alla luce delle caratteristiche insediative dell’area e dell’alto indice di vecchiaia. Il programmi di tele-salute e di tele-assistenza, che include un servizio di diagnostica mobile, verrà realizzato in raccordo con il Piano Sanitario Regionale. La Regione Abruzzo ha predisposto un piano attuativo omogeneo per le 4 ASL di Assistenza Domiciliare Tele Assistita a supporto del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Il nuovo modello di AD Tele Assistita regionale impone che siano chiari i meccanismi di “arruolamento” dei pazienti, la corretta esplicitazione delle patologie da trattare e dell’impegno assistenziale necessario. Le azioni 12
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