"FIABE IN BICICLETTA" - PROGETTO GREEN LINK

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"FIABE IN BICICLETTA" - PROGETTO GREEN LINK
PROGETTO GREEN LINK

                    “FIABE IN BICICLETTA”

                         Che cos’è il Progetto Green Link?
   UN PROGETTO EUROPEO DI ATTIVITA' DIDATTICA NELLA NATURA
Realizzato con il Comune di Riccione, con l’Associazione “Arcipelago ragazzi” , con la
 Compagnia “Fratelli di taglia” e con la partecipazione delle scuole elementari dei
                                      Comuni di:
        Cattolica, Gemmano, Misano Adriatico, Montefiore Conca, Morciano,
          San Clemente, S.Giovanni in Marignano, Riccione, Faetano (RSM)

               Tredici storie fantastiche scritte e disegnate dai bambini.
    Tredici biciclette vere oppure interamente costruite dai bambini con materiali
riciclati, trasformate in personaggi fantastici e presentate dagli stessi giovani in una
    giornata gioiosa che ha concluso il Progetto Europeo Green Link, orientato alla
               scoperta di un’area del territorio della Provincia di Rimini.

IN SINTESI IL PERCORSO CHE HANNO SEGUITO GLI ALUNNI DELLA CLASSE
       IV DELLA SCUOLA PRIMARIA “PANORAMICA” DI RICCIONE
                    ANNO SCOLASTICO 2007-08:

   PROGETTAZIONE         DELLA BICI
     Conversazione in classe: raccolta delle idee su come costruire la bici fantastica;
     disegno individuale della bici fantastica;
     progetto disegnato su foglio di carta da pacchi su come costruire la bici
     fantastica della classe e sul materiale da utilizzare per la costruzione;
   GIOCHI     CON IL CORPO
     Primo incontro con esperta della compagnia “Fratelli di taglia”: giochi motori, a
     coppie e a gruppi, camminare, correre, con la musica, drammatizzazione, gioco
     dello specchio, rappresentare la bici con il proprio corpo,...;
   IDEAZIONE      DELLA FIABA
     Lavoro di gruppo (tre gruppi di otto alunni ciascuno) per inventare tre testi
     narrativi fantastici, con la bici come elemento magico
     ”LUNARIUS E GRISÙ ALLA SCOPERTA DELLA TERRA”
     ”LA BICI E LA REGINA”
     ”FANTASTIC BIKE”
     trascrizione dei tre testi al computer su Word;
dai tre testi di gruppo, prendere alcuni parti e rielaborazione di un unico testo
      collettivo svolto da tutti gli alunni della classe insieme: “WILL, LA REGINA E
      FANTASTIC BIKE”;
      suddivisione del testo collettivo in sequenze e rappresentazione di ogni
      sequenza con un disegno eseguito a piccoli gruppi;
      preparazione di cartelloni con le tre storie di gruppo, con la storia collettiva,
      con i disegni che illustrano le sequenze e con i disegni per progettare la bici;
    COSTRUZIONE          DELLA BICI, utilizzando esclusivamente materiale riciclato=
      PER LE RUOTE: polistirolo, coperchi di plastica dei barattoli di vernice, lattine
      di bibite, fogli di cartoncino bianco (ritagliati a forma di cerchio, disegnati e
      colorati da noi), tappi di plastica di bottiglie del latte, cannucce.
      PER LA SELLA: pezzo di un manico di una vecchia scopa, gommapiuma dipinta di
      nero con colori a tempera.
      PER IL MANUBRIO E IL TELAIO: bottiglie e flaconi di plastica di vari formati,
      pezzi di un manico di una vecchia scopa, una lampadina usata.
      PER LE ALI: filo di ferro, carta stagnola dorata, bottoni di varie forme e colori,
      paillettes.
      INOLTRE: colla a caldo, vinavil, pennarelli,…;

    LETTURA      ANIMATA della fiaba “WILL, LA REGINA E FANTASTIC BIKE”

Infine, il 3 aprile 2008, giornata conclusiva del Progetto Green Link con uscita al
Parco della Resistenza di Riccione e poi ad Oltremare per la presentazione delle
“Fiabe in bici” e delle biciclette costruite da tutte le classi che hanno aderito al
Progetto.

N.B. Le fiabe successivamente sono state raccolte e pubblicate in un libro.
"WILL, LA REGINA E FANTASTIC BIKE"
                                          Fiaba inventata dagli alunni della classe IV
                                          della scuola primaria “Panoramica” di Riccione
                                          Anno scolastico 2007-08

C’era una volta un bambino di nome Sam.
Un giorno i suoi genitori decisero di regalargli una bicicletta per il suo compleanno.
Sam, forse perché era un bambino abituato ad avere troppe cose, quando vide la
bicicletta nuova, le diede una semplice occhiata e, con una smorfia, le girò le spalle.
Molto presto la sua bici finì dimenticata in un angolino del garage.
Sam aveva un amico di nome Will, con cui giocava spesso e che era suo vicino di casa.
Tra i due c’era una forte amicizia, addirittura fin dal primo giorno in cui si erano
incontrati all’asilo nido ed ora erano insieme in IV elementare.
Un giorno Will, mentre stava giocando a nascondino con Sam, si nascose nel garage,
vide la bicicletta in quell’angolino ed esclamò: “Wow, che bici fantastica, ragazzi!”
I suoi genitori, infatti, erano poveri e lui una bici così bella non se la sarebbe potuta
nemmeno sognare.
Sam, siccome era di animo generoso, vedendo che a Will la bici piaceva così tanto, gli
disse: “La vuoi? Prenditela, è tua!”
Will non credeva alle sue orecchie; con gli occhi spalancati per lo stupore, fece un
sorriso raggiante a Sam e gli disse: “Grazieee!!!” E se ne tornò a casa felice, in sella
alla bicicletta. Raccontò ai suoi genitori del regalo che gli aveva fatto Sam e poi,
fischiettando, si portò la bici in camera. Per lui quella bici era molto preziosa: era il
regalo più bello di tutta la sua vita. Cominciò a coccolarla, aveva paura di rovinarla, ci
teneva a trattarla bene. Prese uno straccio per pulirla e, mentre la stava strofinando,
sentì una vocina allegra e divertita, che diceva: “Oh, dai, sì, dammi una bella grattatina
lì… No, no, non lì, un po’ più in giù, vicino al parafanghi! Ah, sì… così va bene, grazie!”
Will si guardò attorno stupito ed un po’ spaventato: non vide nessuno ed esclamò
balbettando: “C-c-c-chi ha p-p-p-parlato?” “Sono io, sono qui. Qui, non mi vedi?”
Willl si girò e rigirò, cominciò a cercare per tutta la stanza per vedere se c’era
qualcuno nascosto, ma non vide anima viva.
Ad un tratto la bici ruotò verso di lui, Will disse: “S-s-s-sei s-s-s-stata tu a p-p-p-
parlare?” La bici rispose: “Certamente! Io so fare tante cose. Nessuno lo sa, ma io
sono “fantastic bike”, una bici magica, creata da Von Ruculus, uno scienziato che tutti
credevano pazzo. In realtà lui mi ha costruito appositamente per salvare il pianeta
Terra. Ho poteri magici. Guarda: so anche volare!!! Che ne dici se ce ne andiamo a fare
un bel giretto?” E, mentre pronunciava quelle parole, le spuntarono due ali come quelle
di un angelo, brillanti come gocce d’acqua e tutte decorate da bottoni e paillettes.
Will le chiese: “Ma mi posso fidare? Non succede mica tutti i giorni di incontrare una
bici che parla e che vola…”
“Fidati di me e vedrai che cosa faremo noi due insieme.”
Will si convinse e saltò sulla bici, ma aveva un po’ di fifa e così si attaccò al manubrio.
La bici esclamò: “Pronti? Via verso il cielo blu e le nuvole bianche e soffici, come lo
zucchero filato!”
All’inizio il viaggio fu molto divertente: Will volava con la bici con i capelli al vento; il
panorama era stupendo. “Che bello!!!” gridava ogni tanto. Vedeva le case dall’alto, le
persone piccoline laggiù sotto, il mare che brillava, ma ad un certo punto tutto cambiò.
In certe zone dell’Italia, Will vide cose che non gli piacevano affatto: sull’Adriatico
c’era una nave incendiata e macchie di petrolio si stavano allargando sul mare,
soffocando migliaia di pesci. In certe città l’immondizia invadeva tutte le strade. Nei
boschi incendiati, gli animali scappavano terrorizzati ed affamati tra le fiamme. Ma
questo ancora non era niente.
Sorvolando tanti paesi: Iraq, Afghanistan, Ruanda, Ciad, Nigeria, Darfur, Will vide
tristezza, povertà, odio, morte, guerre, bambini che soffrivano la fame.
C’erano case che esplodevano, persone che urlavano, bambini che piangevano.
Al Polo Nord vide i ghiacciai che si scioglievano e gli animali che non sapevano dove
andare; i pochi orsi rimasti erano tristi, bagnati, sperduti.
Will capì che la Terra era in serio pericolo. Allora, con tanta tristezza nel cuore,
chiese alla bici: “Ma perché succede tutto questo? Noi non possiamo fare niente?”
La bici gli spiegò: “Tutto questo succede a causa della malvagia regina delle tenebre,
che tiene la Terra in ostaggio, in suo potere e vuole la totale distruzione.”
“Dove abita questa regina?
“Abita in un castello, sul pianeta Scacco.”
“Possiamo andarci?”
“Certo, ma è un viaggio lungo e pericoloso. La regina è molto potente. Non sarà facile
raggiungerla e sconfiggerla. Anche se questo è proprio ciò che avrebbe voluto Von
Ruculus, quando mi costruì.”
La regina delle tenebre li stava aspettando già da tempo sul suo pianeta: sapeva che un
giorno, dalla Terra, sarebbe arrivato un bambino di nove-dieci anni, a bordo di un
mezzo di trasporto fantastico, creato dal suo nemico Von Ruculus per sconfiggerla e
liberare la Terra dal suo dominio malvagio.
La regina aveva preparato contro di loro tre prove difficilissime, che secondo lei non
sarebbero mai riusciti a superare.
Per ostacolare il viaggio di Will, la regina inviò il cavallo dei suoi scacchi, che era in
grado di scatenare una fortissima tromba d’aria contro il bambino e la bici. Questa
era la prima prova da superare, ma la bici, con il suo potente fanale, deviò la tromba
d’aria e la trasformò in una dolce e piacevole brezza marina, che li cullò un pochino e
poi li fece avvicinare al castello.
Allora la regina, infuriata, scagliò contro di loro il suo alfiere. Questi inviò verso Will
una schiera di enormi uccelli d’acciaio, pronti a colpire la bici. Ma fantastic bike, con
un semplice battito delle sue splendide ali, fermò il tempo, immobilizzò gli uccelli
d’acciaio e volò via al sicuro con Will.
La regina stava per scoppiare dalla rabbia, perché quei due avevano superato anche la
seconda prova. Ma lei era convinta che non ce l’avrebbero mai fatta contro la terza.
La bici atterrò davanti all’entrata del castello.
Lei e Will si trovarono davanti due imponenti statue raffiguranti dei draghi: una era
fatta di rubino e l’altra di smeraldo.
Ai piedi di una statua c’era inciso un rebus, che diceva:
“Se la porta vuoi aprire e la chiave vuoi trovare,
nella bocca di un drago tu dovrai cercare.
Ma attento! Se il drago è sbagliato,
tu verrai pietrificato!”
Siccome Will era un ragazzo sveglio, abituato ai rebus e molto abile a giocare a
scacchi, capì subito qual era la soluzione dell’indovinello e disse alla bici: “La statua
giusta di notte diventa fosforescente e, per aprire la porta, bisogna staccarle un
dente.”
Così Will e la bici si nascosero in attesa del buio, per vedere se davvero una delle due
statue sarebbe diventata fosforescente. Infatti, appena arrivarono le ombre della
notte, uno dei due draghi si illuminò. Will corse subito a staccare il dente a quella
statua e la porta del castello si aprì, cigolando con un rumore sinistro e sgradevole.
Appena entrati nel castello, il bambino e la bici videro una bellissima donna giovane,
con dei lunghi capelli neri e grandi occhi verdi: era la regina che li stava aspettando
dentro un salone immenso, con le tende d’oro, il tavolo d’argento ed il pavimento come
un’enorme scacchiera di cristallo bianco e nero.
La regina non perse tempo e sfidò subito Will a giocare a scacchi, non sapendo che lo
scienziato Von Ruculus aveva rinunciato ad andare da lei di persona a sfidarla, poiché
lui non era all’altezza, ma il bambino sì: lui era veramente molto bravo.
La regina, prima di iniziare la partita, proclamò: “Se vincerò io, la Terra si distruggerà
completamente. Se vincerai tu, piccolo moccioso, la Terra sarà salva ed io sparirò per
sempre, con tutto il mio pianeta Scacco. Eh,eh, eh… ma dubito che ci riuscirai, briciola
insignificante.”
Con un gesto della mano, la regina fece apparire le pedine e la partita prese il via.
All’inizio le cose si misero male per Will e lui sudava sempre di più. Ma, allo scoccare
della mezzanotte, la buona sorte e la sua intelligenza, aiutarono il bambino, che fece
scacco matto alla regina.
Immediatamente il castello cominciò a scricchiolare, le pareti si sgretolarono, i vetri
si ruppero, gli scacchi andarono in frantumi; la regina si trasformò in una vecchia
bruttissima, cacciò un urlo e si disintegrò nell’aria.
La bici disse a Will: “Presto, scappiamo!”
Volarono via in fretta. Sulla strada del ritorno, Will vide il mondo cambiare: dove c’era
l’immondizia erano spuntati i fiori; dove c’era il petrolio, ora c’era il mare cristallino.
Erano tornate la pace e la serenità dappertutto. La Terra era salva.
Will rientrò finalmente a casa sua e da allora visse per sempre felice e contento con i
suoi genitori, che lo stavano aspettando preoccupati, e la sua fantastic bike.
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