Storia del Liceo Classico "G.M. Dettori" - Liceo classico Dettori

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Storia del Liceo Classico "G.M. Dettori" - Liceo classico Dettori
Storia del Liceo Classico “G.M. Dettori”
Storia del Liceo Classico "G.M. Dettori" - Liceo classico Dettori
Le origini del Liceo classico "Giovanni Maria Dettori" di Cagliari
risalgono, sia per la sede sia per l’istituzione, al Real Collegio di S.
Teresa, fondato nel 1852 sulle ceneri dell’antica scuola tenuta dai Padri
Gesuiti nella loro Casa Professa, situata nell’attuale piazza Dettori del
quartiere della Marina, a fianco della chiesa tardosecentesca di S.
Teresa d’Avila (divenuta nel 1883 sede dell’Archivio di Stato e poi, dal
1953, Auditorium comunale).
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I Gesuiti a Cagliari
La Compagnia di Gesù, fondata nel 1540 da S.
Ignazio da Loyola, divenne presto uno degli ordini più
potenti all’interno della chiesa cattolica: in particolare,
il ruolo di direttori spirituali e consiglieri di sovrani e
governanti che spesso i Gesuiti assunsero e
l’organizzazione di una fitta rete di scuole, che costituì
– di fatto – il primo sistema scolastico in Europa,
consentì all’ordine il controllo politico e culturale nella
maggior parte dei paesi cattolici.

• Nel 1564 i Gesuiti giunsero a Cagliari e fissarono la
loro prima residenza presso la chiesa di S. Croce in
Castello, un quartiere del tutto spagnolo, dove
avevano sede i principali organi governativi (tra cui lo
stesso viceré) e religiosi.
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• Nel 1611 un ricco cavaliere cagliaritano, Giovanni
  Francesco Jorgi, lasciò in eredità ai Gesuiti ogni suo
  avere, compreso un largo appezzamento di terra in
  contrada Lapola (Marina), perché vi costruissero
  una chiesa e un convento.
• 1691: a 80 anni dalla donazione fu completata la
  costruzione della Chiesa e dell’attiguo convento,
  che furono intitolati a Santa Teresa d’Avila, da cui
  prese il nome l’intera piazza (oggi piazza Dettori).

         Iscrizione sulla facciata della ex Chiesa
                "1691 G. FRAN.CO JORGI"
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La scuola di Santa Teresa in Marina (1691-1773)
Il convento, inizialmente utilizzato come casa professa, fu
quasi subito adibito anche a scuola: i Gesuiti infatti, erano
specializzati nella conduzione di scuole ad altissimo livello,
frequentate da nobili e ricchi borghesi, ma aperte anche al
popolo, per il quale costituivano un presidio per la
salvaguardia del cattolicesimo. Le caratteristiche che
portarono al successo i collegi dei Gesuiti furono:

• la gratuità,
• l'apertura a studenti di tutte le classi sociali (almeno in
linea di principio),
• l'insegnamento delle "umane lettere" unito a quello
delle scienze,
• la progressione da una classe all'altra in base a obiettivi
curricolari predefiniti
• l'adozione di un programma chiaro e coerente.
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L’area donata ai Gesuiti era situata in un’area felicissima,
tra Sa Costa (via Manno) e il mare, a due passi dalla
chiesa di S. Eulalia, nel cuore di un quartiere popoloso ed
economicamente vivace, abitato prevalentemente da
mercanti catalani e maiorchini
Con l’istituzione delle scuole popolari in Marina, i Gesuiti
riuscirono ad agire nel quartiere con grandissima efficacia,
dedicandosi – come previsto dal loro ministero – alla cura
delle anime e alla crescita spirituale del popolo “Ad
majorem Dei gloriam”.
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• All’inizio del XVIII sec. le numerose donazioni registrate
  a favore della chiesa di Santa Teresa e della casa
  professa attestano, oltre la ricchezza e il prestigio
  dell’ordine, il successo e il gradimento delle attività
  sociali e culturali svolte dai Gesuiti nel quartiere Marina;
• Nella seconda metà del XVIII secolo, il grande potere
  (politico, economico e culturale) e l’autonomia della
  Compagnia di Gesù in Europa e nelle colonie, le
  attirarono l’ostilità degli Stati assoluti, che espulsero i
  Gesuiti dai loro regni: cominciò il Portogallo, cui
  seguirono Francia, Spagna e Prussia.
• Nel 1773 il papa Clemente XIV emanò la bolla di
  soppressione dell’ordine, il cui patrimonio divenne
  proprietà dello stato.
• La soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773,
  comportò l‘abbandono della scuola di Santa Teresa,
  che fu affidata a sacerdoti regolari per l'insegnamento
  delle Lettere latine.
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Il Collegio di Santa Teresa in Marina
                 (1822 -1848)
• Nel 1814 papa Pio VII emanò la bolla di restituzione
  dell’ordine in tutta Europa; i Gesuiti riacquistarono presto
  un ruolo preminente, specie nella difesa della Santa
  Sede contro le tendenze laicizzatrici e liberali delle
  nazioni europee;
• Nel 1821 i Gesuiti tornarono a Cagliari;
• Nel 1822 ripresero possesso del complesso di Santa
  Teresa, dove aprirono un collegio di pubbliche scuole
  che nel 1825 ebbe la completa indipendenza con regio
  biglietto del re Carlo Felice. In quegli anni fu introdotto
  lo studio del greco e matematica elementare per gli
  allievi del primo anno di architettura;
• Nel 1835, grazie all’assegnazione ai Gesuiti del vicino
  Convitto di S. Caterina, il collegio di S. Teresa divenne
  Convitto di Santa Teresa.
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• 15 febbraio 1848: nel corso
di     una     rivolta   liberale
scoppiata a Cagliari furono
colpiti i Gesuiti, in quanto
rocca del conservatorismo
politico e religioso; studenti e
popolani diedero l’assalto al
Convitto di Santa Teresa e
appiccarono fuoco all’edificio.
1848 - 1852
•1848: i Gesuiti, per volontà del re Carlo Alberto,
furono espulsi dal Regno di Sardegna.
•1850: le Leggi Siccardi aboliscono i privilegi
ecclesiastici del clero cattolico, le cui proprietà
venivano incamerate dallo Stato Sabaudo.
•1852: La scuola fu riaperta a cura della Regia
Università e ricominciò a funzionare regolarmente,
con il nome di Real Collegio di Santa Teresa.
1859 – “Regio Ginnasio e Liceo Santa Teresa”

La legge Casati (13 novembre 1859, n. 3725), che prese
il nome dal Ministro della Pubblica Istruzione Gabrio
Casati, riformò in modo organico l'intero ordinamento
scolastico, confermando la volontà dello Stato di farsi
carico del diritto-dovere di intervenire in materia scolastica
a fianco e in sostituzione della Chiesa cattolica che da
secoli deteneva il monopolio dell'istruzione, introducendo
l'obbligo scolastico nel regno.
14 maggio 1865
     “Regio ginnasio e Liceo G.M. Dettori”

• In base al R. Decreto del 4 marzo 1865, il 14
  maggio del 1865 il “Regio Ginnasio e Liceo
  Santa Teresa” assumeva il definitivo nome di
  Liceo "Dettori", che conserva tuttora.
• L’intitolazione a Giovanni Maria Dettori (1773 -
  1836), docente di teologia morale nell’Università
  di Torino, apparve quasi polemica, considerato
  che la Compagnia di Gesù aveva avversato le
  idee dello studioso, stimato invece da un illustre
  italiano come Vincenzo Gioberti.
Giovanni Maria Dettori (1773 - 1836)
• Nasce a Tempio Pausania il 29 luglio 1773 da una famiglia modesta,
assume il cognome dallo zio materno, parroco di Villasalto, che gli fornisce
i mezzi per poter studiare, prima a Sassari, e poi nel Seminario
arcivescovile e nell’Università di Cagliari.
• Nel 1796 consegue la laurea in Teologia; viene ordinato sacerdote e
ottiene diversi incarichi all’Università, fino al conferimento della prestigiosa
cattedra di Teologia Morale nel 1807.
• Nel 1814 è chiamato all’Università di Torino dal re Vittorio Emanuele I.
Qui, dove gode fama di liberale,              pubblica le Theologiae moralis
institutiones, la sua opera maggiore, che gli procura fastidi e
l‘atteggiamento ostile dei Gesuiti.
• Nel 1829 viene destituito dall’insegnamento, per cui abbandona
temporaneamente Torino e va in volontario esilio a Milano, dove trova
sostegno nell’amicizia di Alessandro Manzoni e Vincenzo Monti.
• Rientra a Torino nella primavera del 1830 e vi trascorre appartato gli
ultimi anni di vita, confortato dall’amicizia e dal rispetto dei suoi numerosi
ex allievi dell’Università torinese, tra cui l’abate Vincenzo Gioberti, che si
era laureato con lui in filosofia morale nel 1823.
• Muore a Torino il 5 maggio 1836.
La carenza di spazi
• L’edificio, già appartenuto ai Gesuiti, nonostante le
  modifiche e le riparazioni successive, appariva intanto
  sempre più angusto: anche per la "ginnastica" occorreva
  utilizzare spazi esterni (fuori dal quartiere di Villanova o
  vicino alla collina di Bonaria).
• Il numero di aule era insufficiente: addirittura due classi
  dovevano girovagare per l’istituto, occupando di ora in
  ora le aule eccezionalmente libere. Nel 1912 su progetto
  dell’ingegnere comunale Giuseppe Costa (autore, tra
  l’altro, del Bastione di Saint Remy), l’edificio era stato
  sopraelevato di un piano.
I progetti della prima metà del 900
Il continuo aumento di allievi rendeva sempre più pressante
la necessità di una nuova sede:
• 1919: il Comune attribuì l’incarico per il progetto all’ing.
Lorenzo Leone, ma senza indicare un’area, che soltanto
qualche mese dopo venne individuata nel vico Sassari. Il
progetto, del quale non rimane traccia, non andò mai avanti.
• 1933: nuova iniziativa, che prevedeva la costruzione di un
edificio in un’area privata all’angolo tra le vie Satta e Iglesias
(oggi via Grazia Deledda). Il progetto venne predisposto
dall’ing. Bruno Cipelli, ma la vicenda si concluse in modo
negativo nel 1938, quando la trattativa tra il Comune e i
privati si interruppe
Il progetto del 1933
• 1933 – 1939: si dovettero affittare appartamenti privati,
  situati nei palazzi Doglio, in via Logudoro, e Picchi, in
  viale Trieste, certamente poco adatti alle esigenze di una
  scuola.
• La seconda guerra mondiale costringeva ad affrontare
  problemi anche di sicurezza, culminati nelle lunghissime
  vacanze natalizie, dal 20 dicembre 1942 al 15 febbraio
  1943. I successivi bombardamenti aerei del 17, 26 e 28
  febbraio 1943, che colpirono la città mietendo migliaia di
  vittime civili e demolendo edifici monumentali e case
  private, determinarono la sospensione delle lezioni dal
  27 febbraio.
• La gran parte di studenti e docenti si riversò nei molti
  paesi della Sardegna: organizzazione di alcune sezioni
  staccate a Mogoro e Isili e successivamente a
  Dolianova. In questa occasione si distinse l’opera del
  prof. Sebastiano Broccia, allora preside, che mise in
  salvo la ingente quantità di libri della biblioteca oggi a lui
  intitolata.
Il progetto finale: il Dettori come lo conosciamo
   Nel 1953 l’ingegnere Maurizio Bufalini del Genio Civile,
   rifacendosi in realtà a progetti d’anteguerra, seguì il
   progetto per la costruzione della nuova sede del Liceo
   “Dettori”, ai piedi del Monte Urpino, in una zona che dal
   dopoguerra cominciò una vertiginosa espansione.
   Il riferimento è all’architettura derivata da Marcello
   Piacentini, autore di palazzi di giustizia simili
   nell’impostazione monumentale del pronao al "Dettori", a
   sua volta quasi una copia del liceo classico di Mestre,
   realizzato nel 1940 dagli architetti A. Rosso e M. Artico.

                                                           Il liceo Dettori negli anni 50
Cagliari - Palazzo di
     Giustizia        Facciata del liceo Franchetti di Mestre
Dagli anni ’50 a oggi
• Nel 1954-55 venne aperta una sezione staccata a
  Carbonia, che nel 1959-60 divenne un liceo autonomo,
  prendendo l’attuale intitolazione ad Antonio Gramsci.
• A partire dal 1955-56, diverse classi iniziarono il
  trasferimento nella nuova sede di Va Cugia, fino
  all’abbandono definitivo della sede storica, passata poi al
  Liceo classico "Giovanni Siotto Pintor"; dal 1968 fino al
  2004 l’edificio dell’ex collegio di Santa Teresa fu
  occupato Liceo Artistico.
• Il 5 febbraio 1963 fu inaugurata l’Aula Magna, e negli
  anni successivi furono realizzate aule speciali (laboratori
  informatico e linguistico e nuova aula di chimica).
• L’ulteriore crescita degli ultimi decenni ha imposto il
  ricorso all’uso di altri casamenti scolastici, con funzione
  di succursale: presso la scuola elementare "Alberto
  Riva", l’istituto tecnico commerciale "Pietro Martini" e
  l’istituto per geometri "Ottone Bacaredda".
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