EQUILIBRI sviluppo e ambiente - CONOU
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Periodico trimestrale del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati - Registrazione Tribunale di Roma - n. 374/89 del 21/06/1989 Anno XXII - Numero 71 - luglio/settembre 2011 - Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Roma Cover71bianca:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:30 MARITTIMA Pagina 1 E O L NUCLEARE I 71 QUALE C SOLARE FOSSILE A L’ENERGIA GEOTERMICA energia IDROELETTRICA SARÀ DEL FUTURO? sviluppo e ambiente EQUILIBRI GASSOSA
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 1 INDICE EDITORIALE 3 Un buon menu energetico fa crescere meglio PRIMA PAGINA 4 Una segnaletica comune per la road map dell’Europa FORUM 6 Italia: L’atomo fuggente. Alla ricerca del giusto mix CONFRONTO 12 Serve uno sprint per la corsa all’oro green I conti in sospeso del post-nucleare AZIENDE 16 Se l’eolico ha il vento contro Il sole, coinquilino ideale Fossile e sostenibile? Ora si può NUCLEARE L’energia dal cuore della Terra Dighe aperte all’energia sostenibile SOLARE DALL’ESTERO 27 “Sauber, aber teuer” – “Pulito, ma caro” STORIE Gli adolescenti e l’ambiente 29 E O L I C A IDROELETTRICA Adolescenti e “igiene ambientale” La Pediatria per l’ambiente Periodico trimestrale MARITTIMA energia GEOTERMICA del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati Registrazione Tribunale di Roma n. 374/89 del 21/06/1989 GASSOSA Direttore Responsabile: Paolo Tomasi Anno XXII FOSSILE Numero 71 luglio/settembre 2011 Direzione, redazione, amministrazione: Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati Via Virgilio Maroso, 50 – 00142 Roma Progetto grafico e realizzazione: eprcomunicazione Via Arenula, 29 – 00186 Roma Stampa: Poligraf Pomezia – Roma Stampato nel mese di dicembre 2011
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 3 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE Un buon menu energetico fa crescere meglio Diventa sempre più difficile immaginare quale sarà il Se oggi gli Stati Uniti sono tornati a sognare la loro nostro futuro energetico. Come è ben illustrato negli indipendenza energetica da un mondo sempre più articoli e nelle testimonianze di questo numero di turbolento e ostile, è grazie al recente ritrovamento “Equilibri”, la confusione è grande sotto il cielo del- di immensi giacimenti di gas che sembrano desti- l’energia. nati a mettere in sicurezza gli approvvigionamenti americani per molti decenni ma non faranno felici gli Il nucleare, che negli ultimi anni sembrava aver ambientalisti. In Italia l’uscita precipitosa dal proget- riconquistato credibilità e prospettive (anche in to di rientro nel nucleare – perché di questo si è trat- Italia), ha subito la brusca e forse irreversibile frena- tato – e la vittoria del referendum che ne sancisce ta del disastro di Fukushima. I Paesi utilizzatori di l’irreparabilità, ci espone sempre più alla dipenden- questa fonte hanno reagito in modo diverso: alcuni za energetica con i Paesi produttori come Russia ed con provvedimenti drastici come la Germania, altri in Olanda, collegate al nostro sistema di gasdotti. modo più cauto come la Francia (che dipende forte- Mentre quello che potrà accadere nella Libia del post mente da questa fonte), altri ancora in modo confuso Gheddafi per gas e petrolio fa risaltare ancor di più come l’Italia, ma l’indicazione di marcia è convergen- la nostra fragilità strutturale su questo versante. te nel dirci che l’atomo non sarà preponderante nella “ nostra dieta energetica dei prossimi anni e decenni. Allo stesso tempo, la brusca riduzione delle prospet- La brusca riduzione delle prospettive tive nucleari ha riportato in auge la produzione di energia da idrocarburi, gas e petrolio, che provo- cherà un inevitabile aumento della domanda e una corrispondente pressione sui prezzi quando l’attuale nucleari ha riportato in auge la pro- duzione di energia dagli idrocarburi. “ crisi recessiva mondiale mitigherà i suoi effetti. Non solo: con un ritorno massiccio alla produzione di energia da gas e petrolio, rischiano di saltare tutte le solenni promesse europee sul taglio delle emissioni Non ci sono risposte preconfezionate, anche gli di gas clima-alteranti; la prospettiva è di dover am- esperti divergono su ricette e strategie. In parte mainare la bandiera di Kyoto su cui tanta retorica e anche questo numero di “Equilibri”, che abbiamo tante risorse si sono spese negli ultimi anni. cercato di comporre con mente sgombra e senza pregiudizi, testimonia più di una ricerca che non di Sul versante delle energie rinnovabili, il panorama un quadro consolidato. non si presenta né più incoraggiante né più intelle- gibile. Durante gli anni abbiamo visto sgonfiarsi Verrebbe da aggiungere, ma sommessamente poi- molte aspettative: i prezzi di produzione del solare e ché è qualcosa che ci riguarda come Consorzio, che dell’eolico in particolare rimangono sempre molto poche cose paiono incontrovertibili nel panorama alti e la percentuale di produzione rispetto ai fabbi- energetico come il valore del risparmio e del riuso. I sogni energetici dei Paesi continua a essere margi- più grandi istituti di ricerca, sia pubblici che privati nale. Gli stessi Stati Uniti, che con Barack Obama nel mondo, concordano nell’attribuire a queste risor- avevano deciso di mettersi alla testa di un movi- se la capacità di ridurre il consumo energetico mento planetario per il trionfo della “green energy”, annuo del pianeta senza incidere sui livelli produttivi hanno dovuto ricredersi e ridimensionare le loro o di benessere. Per non parlare degli effetti sulle ambizioni. Certo, la crisi economica americana, ini- emissioni e sulla qualità dell’ambiente. ziata nel 2007, non ha favorito quel difficile passag- gio, ma ha contribuito a mettere in luce il fatto che le La dieta energetica del futuro è incerta ma in quel rivoluzioni verdi, anche quelle immaginate con le complesso menu che si sta preparando, riciclo e migliori intenzioni, hanno prima di tutto un costo che risparmio sono molto di più della ciliegina sulla torta. si deve essere in grado di affrontare prima di intra- vederne i vantaggi. Paolo Tomasi 3
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 4 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE I patti con la Commissione Europea parlano chiaro: entro il 2050 in Europa le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990, a fronte di investimen- ti a lungo termine nei settori delle tecnologie pulite, delle infrastrutture e delle reti ener- getiche intelligenti. Per raggiungere l’obiettivo, entro il 2020 (fra meno di dieci anni) biso- gnerebbe migliorare l’efficienza energetica del 20%, ridurre le emissioni di CO2 del 20% e produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili, senza però intaccare l’efficienza energe- tica dei Paesi Membri. Come raggiungere l’obiettivo? E a che punto è la tabella di marcia dell’Italia? Risposte e osservazioni dei maggiori player in campo. Carlo Stagnaro (*) Una segnaletica comune per la road map dell’Europa V erso quale futuro ener- la fondamentale, però, è che una dietrofront impegnandosi alla gra- getico si sta avviando riduzione dovuta a un capitombolo duale chiusura degli impianti esisten- l’Europa? Rispondere è economico non è una conquista ti (come la Germania). Il risultato complesso perché, nel ambientale ma, appunto, un disa- netto è che quella parte di produzio- giro di pochi anni, sono cambiate stro. E come tale deve essere supera- ne energetica che, implicitamente o molte cose. Fino all’affacciarsi della ta e invertita, non consolidata. esplicitamente, era affidata al nuclea- crisi economica, l’Unione Europea si Il dibattito era ancora caldo che re, dovrà essere coperta da altre candidava ad assumere la leadership (secondo cambiamento) si è verifica- fonti, ed è difficile immaginare che mondiale nella produzione di ener- tra di esse la parte del leone non la gie pulite, agitando la bandiera del faranno gas e carbone. Conclusione: 20-20-20 (cioè riduzione del 20% Sulle rinnovabili, ripetuti il taglio delle emissioni, che pareva delle emissioni, produzione del 20% interventi normativi non dietro l’angolo, si è improvvisamente di energia rinnovabile e aumento del allontanato anni luce, perché la prin- 20% dell’efficienza energetica). hanno sostanzialmente ri- cipale fonte carbon-free (per entità Questi obiettivi parevano, all’epoca, solto il problema. della produzione annua) è improvvi- irrealistici, e sollevarono grandi per- samente venuta meno. plessità e contestazioni a causa dei Quello che resta, dunque, è un costi che avrebbero impresso al siste- to l’incidente alla centrale nucleare di panorama di incertezza e confusio- ma industriale europeo, minandone Fukushima in Giappone. A prescin- ne. Soprattutto se si crede che la competitività. dere dal danno effettivo nella prefet- l’Europa, passata la recessione, tor- Poi è arrivata la recessione (primo tura nipponica, ancora poco chiaro, il nerà a crescere a tassi sostenuti, i cambiamento) e tutte le valutazioni disastro dovuto al simultaneo presen- target ambientali diventano sostan- sono state riviste, per così dire, nel tarsi di un terremoto e uno tsunami zialmente irrealizzabili. senso dell’ottimismo. Infatti la crisi ha avuto l’effetto di scatenare, in Contemporaneamente, la tensione ha abbattuto i consumi energetici tutto il mondo e anche in Europa, verso le rinnovabili si è affievolita (soprattutto nell’industria manifattu- un’onda antinuclearista paragonabi- anche per una serie di altri fattori più riera) rendendo tutti i tre obiettivi, le a quella di Chernobyl. Così, alcuni prosaici. Uno è che, per proteggere improvvisamente, a portata di mano. Paesi hanno abbandonato le loro vel- l’industria manifatturiera, si è cerca- Tant’è che la Commissione, o almeno leità nucleariste (come l’Italia che ha to di contenere i prezzi elettrici, il alcuni suoi settori, hanno azzardato cancellato il piano di rientro all’ato- che ha portato in quasi tutti i Paesi un rilancio, alzando l’asticella delle mo), altri hanno rivisto al basso le europei a ridurre il livello d’incentiva- emissioni al 30%. Tale proposta non loro previsioni (come la Francia), altri zione delle rinnovabili, rendendo gli è mai passata, per varie ragioni: quel- ancora hanno fatto un clamoroso investimenti meno attrattivi (a parità 4
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 5 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE di altre condizioni). Un altro è che il principale produttore di pannelli solari (e promotore delle politiche di incentivazione), la Germania, ha visto le sue quote di mercato significativa- mente erose dalla concorrenza cine- se. Un terzo è che l’Europa si è resa conto che, per quanto discutere del 20% della produzione energetica sia di fondamentale importanza, qual- che attenzione merita anche il restante 80%. E ciò richiede di spor- carsi le mani con cose come il carbo- ne, il nucleare, il petrolio e soprattut- to il gas. Su tutti questi temi, Bruxelles si trova in una posizione di debolezza assoluta: i tentativi di inte- grazione del mercato interno si sono sostanzialmente arenati, con l’ultimo pacchetto di direttive che segna essenzialmente la rinuncia a sconfig- gere i monopolisti nazionali. Il dossier gas si è ridotto a poco più della richiesta di affiancare le aziende europee nelle loro negoziazioni coi Paesi fornitori, come la Russia, ma è chiaro che tale richiesta non potrà trovare alcuno sbocco concreto. Oggi più che mai, il futuro del nostro pianeta dipende dalle scelte comuni dei Paesi che lo abitano. L’Italia è, in qualche modo, protago- nista di questa tendenza verso la teste dell’Autorità per l’energia, che ambientale, la produzione metano- confusione. Se all’inizio della legisla- ha evidenziato le conseguenze anti- centrica appare come un’alternativa tura (2008) si prometteva, irrealisti- competitive del provvedimento, razionale alla sola dipendenza dalle camente, di posare la “prima pietra” sono cadute nel vuoto. La Strategia rinnovabili. Se così dovesse accade- del nuovo nucleare nel 2013, il energetica nazionale, sempre pro- re, sarebbe però importante ripren- governo ha cancellato ogni norma in messa e mai realizzata, appare sem- dere la discussione sulla liberalizza- merito senza peraltro riuscire a schi- pre più come una fenice zoppa: non zione del mercato del gas e la priva- vare la valanga referendaria di giu- ci sarà, e se anche ci fosse non servi- tizzazione dei colossi energetici, in gno 2011. Sulle rinnovabili, ripetuti rebbe. Quanto al gas, che è davvero modo da non ripiombare, avendo interventi normativi non hanno il pivot del nostro sistema energeti- seguito una traiettoria ellittica, in un sostanzialmente risolto il problema, co, le infrastrutture restano insuffi- Paese ingessato dai monopoli tanto coi produttori che continuano, per cienti (rispetto a uno scenario di svi- quanto lo era l’Italia di quindici anni certi versi giustamente, a lamentare luppo della domanda) e gli assetti addietro. Se invece il Paese saprà l’eccessiva onerosità delle procedure monopolistici non sono oggetto di cogliere queste opportunità e ne e i consumatori che ritengono ecces- alcun tentativo di riforma. approfitterà per dotarsi di un merca- sivo l’onere in bolletta. Non è esclu- Per paradosso, tuttavia, il modello to davvero aperto e concorrenziale, so che ulteriori provvedimenti inte- italiano potrebbe emergere come per una volta potremmo trovarci in ressino il settore. Nel suo complesso, quello di riferimento in Europa. Pur testa al cambiamento. Meglio eroi l’industria energetica è stata colpita in assenza del nucleare, infatti, un per caso che cenerentole per forza. dall’ennesimo aumento fiscale, sotto Paese fondato sul gas (che si è impo- forma di un’addizionale di quattro sto non per disegno ma perché, per punti percentuali alla famigerata ragioni sia economico-finanziarie sia Robin Hood Tax, che così raggiunge autorizzative, il metano appariva Approfondimenti il livello di 10,5 punti sopra l’aliquo- come la fonte più versatile) può van- ta Ires consueta del 27,5%. tare emissioni relativamente più www.iea.org L’imposta è stata inoltre estesa a basse dei concorrenti. Il confronto www.autorita.energia.it soggetti che prima si erano salvati, sarebbe stato impari se l’equazione quali i produttori di energia verde e i avesse compreso l’atomo, ma senza (*) Giornalista e direttore Energia e Ambiente gestori delle reti energetiche. Le pro- di esso, fermo restando l’obiettivo dell’Istituto Bruno Leoni.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 6 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE ITALIA: L’ATOMO FUGGENTE Alla ricerca del giusto mix (*) FULVIO CONTI Amministratore delegato di Enel ENRICO LETTA Deputato, segretario generale di AREL Aspen STEFANO SAGLIA Sottosegretario con delega per l’Energia al MISE Institute PAOLO SCARONI Amministratore delegato di Eni Italia ASPENIA. La combinazione fra dobbiamo concentrarci e agire con novabili, che pure il governo america- l’instabilità mediorientale e l’im- decisione. no sostiene con grande impegno, patto di Fukushima potrebbe non potrà essere sufficiente a rispon- modificare alcune componenti CONTI. Come ho sempre sostenuto, dere alla necessità di ridurre la dipen- essenziali del mix energetico. un mix efficiente di generazione elet- denza dagli idrocarburi e abbattere le Almeno in teoria: come potrebbe trica deve basarsi su tutte le fonti pri- emissioni clima-alteranti. Un parere essere impostato un nuovo mix marie e su tutte le tecnologie disponi- condiviso dai governi di Francia e energetico efficiente? bili, nessuna esclusa. Gran Bretagna. La crescente fame di energia dei Paesi SCARONI. Il disastro giapponese ha emergenti ben difficilmente potrà SAGLIA. Alla luce dei recenti avveni- portato, sulla scia dell’emotività, a essere soddisfatta senza il contributo menti internazionali, dalla crisi libica rivedere il ruolo del nucleare nell’am- della fonte nucleare. In tutto il mondo a Fukushima, prevediamo una cresci- bito del mix energetico, rivalutando il ta doppia di quella prevista per il gas. Basti pensare che il Giappone sta solare fotovoltaico. Inoltre, al centro utilizzando il gas naturale per coprire Il ministro dell’Energia della politica energetica tornerà il gas il 40% del fabbisogno prodotto dal del governo Obama ha con i problemi legati all’incertezza blocco delle centrali nucleari e che dell’approvvigionamento. già a 48 ore dal terremoto il governo ribadito la necessità di tedesco ha disposto la chiusura di 7 potenziare e ammoder- ASPENIA. Il prezzo del petrolio vecchie centrali nucleari e il primo continuerà ad aumentare? Siamo ministro Putin ha ordinato di verifica- nare il parco nucleare in una fase strutturale di aumenti? re lo stato delle centrali nucleari russe statunitense. Quanto pesano gli aspetti specula- già immaginando di sostituire la loro tivi e quanto invece il cambiamen- produzione con gas. Il gas si confer- to della domanda e dell’offerta? È ma quindi una fonte chiave nel mix l’elettricità, la forma di energia più ancora ragionevole adottare una energetico. Anche lo shale gas avrà efficiente, versatile e semplice da uti- fascia di oscillazione dei prezzi? un ruolo importante per aprire una lizzare, sta conquistando sempre nuova strada per l’approvvigiona- nuovi campi di impiego: dai sistemi di CONTI. L’esperienza ci ha insegnato mento energetico in questo momen- riscaldamento/raffreddamento degli che è difficile fare previsioni a breve to particolarmente delicato. edifici alla mobilità elettrica. Nuovi usi termine sul prezzo del petrolio e non che richiederanno una maggiore pro- è semplice discriminare il peso della LETTA. L’impatto di Fukushima è più duzione di energia elettrica e che in componente speculativa sul costo del psicologico che reale. Anche a causa prospettiva andranno più che a com- barile. Certamente il perdurante qua- delle eterne indecisioni del governo pensare la riduzione dei consumi dro di instabilità che caratterizza i italiano, il rientro del nostro Paese nel dovuti all’ottimizzazione dei processi Paesi del Nord Africa, del Medio nucleare sarebbe stato comunque di generazione, distribuzione e consu- Oriente e del Golfo Persico crea incer- lungo e accidentato. A ben vedere, mo finale. Per quanto riguarda il tezza e volatilità del prezzo del greg- inoltre, neanche l’instabilità medio- mondo occidentale, faccio notare che gio, che è direttamente legato alla rientale e le fibrillazioni del Nord se da un lato la Germania sembra spare capacity dei Paesi OPEC. È poi Africa – benché fenomeni rilevanti e intenzionata ad avviare un graduale importante che nel mercato dei deri- forse epocali – cambieranno, nel abbandono della generazione dall’a- vati venga fatta una chiara distinzione profondo, la sostanza dei nostri pro- tomo (ma non del carbone), il mini- tra i reali produttori, shippers e buyers blemi. La verità è che il mix energeti- stro dell’Energia del governo Obama, di prodotti petroliferi, che usano i co dell’Italia non potrà che essere Stephen Chu, ha ribadito la necessità derivati come assicurazione della sta- composto, per molti anni ancora, da di potenziare e ammodernare il parco bilità del prezzo, e coloro che, invece, gas e dalle nuove tecnologie rinnova- nucleare statunitense. Nella convin- senza commerciare fisicamente tali bili. È su questo duplice binario che zione che lo sviluppo delle fonti rin- prodotti, sono eventualmente in 6
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 7 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE grado di influenzare il mercato con esposte a maggiori pressioni specula- questa decisione? È uno stop comportamenti puramente speculati- tive, attuate anche dagli altri Paesi temporaneo o una rinuncia defi- vi e quindi controproducenti. Nel produttori. Gli analisti internazionali nitiva? Pensa che il nucleare serva lungo periodo, tuttavia, non possia- prevedono per il 2011 oscillazioni del all’Italia? Perché? E non sarebbe mo che attenderci una crescente Brent tra i 95 e i 120 dollari al barile, comunque troppo costoso? pressione sui prezzi del petrolio, data ma come già si è verificato in passa- la rapida crescita della domanda ener- to non sono pochi i possibili eventi SAGLIA. Con l’emendamento intro- getica primaria globale: +47% nel esogeni in grado di vanificare le pre- dotto nel decreto sviluppo viene di periodo 2008-2035, secondo lo sce- visioni sull’andamento dei prezzi. fatto bloccato il nucleare poiché ven- nario inerziale dell’International gono eliminate le norme principali Energy Agency, con un ruolo determi- per realizzare gli impianti. Nulla vieta nante dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, Ci siamo presi di fatto al parlamento di fare un’altra legge India e Cina) soprattutto Cina e India. ma non credo sia possibile in questa una pausa di riflessione legislatura. Ci siamo presi di fatto LETTA. L’andamento dei prezzi del poiché ce lo chiedeva una pausa di riflessione poiché ce lo petrolio è determinato più da fattori l’opinione pubblica. chiedeva l’opinione pubblica. Resto speculativi e da questioni geopoliti- convinto che la tecnologia nucleare che che non dal mercato. sia quella che maggiormente possa Quest’ultimo non è “corto”, la capa- risolvere i nostri problemi di approvvi- cità di petrolio a livello mondiale è SCARONI. Il prezzo dell’energia non gionamento energetico. ben superiore alla domanda, con dipende unicamente dalla crisi inter- significativi volumi non utilizzati. Mi nazionale ma da uno scenario più CONTI. Mi auguro che, a seguito risulta che nel mese di aprile la capa- complesso che riguarda anche la pre- delle necessarie valutazioni condot- cità inutilizzata mondiale abbia rag- visione di una crescita di domanda di te in ambito internazionale sugli giunto i 6 milioni di barili al giorno, gas del Giappone. Dopo lo stop del esiti degli stress test che l’UE ha con una domanda che si attesta sui nucleare, è quindi ipotizzabile un deciso di condurre sugli impianti 90 milioni di barili. Non dimentichia- aumento dei prezzi del gas. nucleari degli Stati membri, l’Italia mo che le quotazioni europee risen- non scelga la strada della rinuncia tono anche degli andamenti del cam- ASPENIA. Il governo ha appena definitiva. Sulla necessità per l’Italia bio euro/dollaro. La crisi in Libia non abrogato le norme che avrebbero di disporre di una quota di produ- ha messo in discussione la sicurezza consentito al nostro Paese di tor- zione da fonte nucleare non ho delle forniture italiane, ma le ha nare al nucleare: come valuta dubbi, non fosse altro che per ridur- L’energia nucleare in Italia non ha avuto vita facile: le quattro centrali presenti sono state attive tra il 1963 e il 1990. Rifiutata col referendum del 1987, è tornata al centro del dibattito fra il 2005 e il 2008, per essere messa definitivamente al bando con il referendum abrogativo del 2011.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 8 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE SAGLIA. Per quanto riguarda il gas abbiamo il problema della rete infra- strutturale: vanno realizzati i rigassifi- catori. Il numero dipende dalle richie- ste del mercato. Attualmente, abbia- mo Panigaglia che ci garantisce 4 miliardi di metri cubi e Rovigo che ce ne fornisce il doppio. A breve, fare- mo entrare in esercizio quello al largo di Livorno. E poi altri due o tre: l’o- biettivo è di 30-40 miliardi di metri cubi all’anno. SCARONI. Per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di gas in Abbandonato il nucleare, il ruolo del gas si fa sempre più massiccio. In Italia, la maggior parte del gas consuma- Europa è prioritaria la realizzazione di to è importato da altri Paesi. Una dipendenza un po’ rischiosa, soprattutto ora che il gas sembra essere la fonte energetica più accreditata. un sistema integrato di gasdotti all’in- terno dell’Unione. Recentemente re la nostra dipendenza pressoché questo motivo, ho sempre valutato abbiamo avanzato al commissario UE totale dalle importazioni di idrocar- con favore le azioni delle nostre per l’Energia, Günther Oettinger, una buri da aree del mondo geopolitica- imprese sui mercati esteri. Mi riferisco proposta per la costituzione di un mente instabili. Per quanto riguarda alle acquisizioni che ci hanno messo European Gas Trasmission System i costi, non mi stancherò di ricordare in condizione di rientrare, di fatto, Operator, che includa gli asset dei che se una centrale nucleare richiede nella gestione del nucleare. Allo stes- principali Transport Operator europei, un investimento iniziale molto più so modo è anche essenziale che focalizzato nella gestione e nello svi- elevato di una centrale a gas, l’inci- l’Italia disponga delle conoscenze più luppo degli asset regolati dei Paesi denza del prezzo del combustibile aggiornate sugli sviluppi tecnologici a che parteciperanno al progetto. sul costo del chilowattora prodotto è medio e lungo termine. In sostanza, Oltre alla diversificazione degli minimo. Se il prezzo dell’uranio rad- dobbiamo essere pronti a sfruttare le approvvigionamenti, alla diversifica- doppia, il costo di generazione da potenzialità del nucleare quando zione delle rotte di transito e all’au- nucleare aumenta del solo 8%; se queste saranno disponibili e quando mento delle capacità dei gasdotti esi- invece raddoppia il prezzo del gas, il la costruzione di tale tipologia di stenti, quella di una rete integrata del costo di generazione di una centrale impianti sarà accettata dai cittadini, gas è la vera priorità per la sicurezza a ciclo combinato con cogenerazio- investendo in ricerca e andando a degli approvvigionamenti. Tutti que- ne (CCGT) aumenta del 70%. In più operare negli ambiti industriali più sti interventi ci assicureranno tutto il dobbiamo ricordare che una centra- avanzati in questo campo. Detto gas di cui abbiamo bisogno, quando le nucleare di nuova generazione è questo, date le condizioni attuali, è e dove serve e a prezzi compatibili progettata per operare per 60 anni, ben difficile dire quando sarà possibi- con la crescita economica dell’UE. mentre le centrali tradizionali hanno le rientrare nel nucleare. un ciclo di vita molto più breve. CONTI. Credo che su questo punto Considerando i costi di gestione del SCARONI. Eni non si occupa di possiamo essere tutti d’accordo: al ciclo dell’uranio e quelli di decomis- nucleare. Va peraltro detto che la tec- potenziamento dei gasdotti esistenti sioning, nell’arco di vita dell’impian- nologia di oggi è molto diversa da e al completamento di quelli in pro- to l’energia elettrica prodotta avrà quella della centrale di Fukushima. Il gramma, dobbiamo affiancare una comunque un costo complessivo governo ha deciso di adottare una maggiore capacità di rigassificazione competitivo con quella generata con moratoria per chiarire la situazione per poter usare al meglio il gas natu- le altre tecnologie. Detto questo, è giapponese e tornare tra due anni a rale liquefatto che possiamo acquista- evidente che una scelta di investi- riparlare del tema. re anche da Paesi non collegati mento di così lungo periodo come il all’Italia via tubo. Questo ci darebbe nucleare ha bisogno, per essere rea- ASPENIA. Attualmente la princi- una migliore flessibilità nella scelta dei lizzata, di un consenso molto ampio pale fonte per la generazione fornitori e delle rotte di approvvigio- che a oggi in Italia non c’è. elettrica è il metano: questo namento, ovvero maggiore capacità rende il buon funzionamento del negoziale, rafforzando al contempo LETTA. Parto da una premessa: un mercato del gas di critica impor- la sicurezza del sistema energetico Paese avanzato industrialmente deve tanza. Ritiene che il mercato e la italiano. Contemporaneamente, va essere all’avanguardia tecnologica. dotazione infrastrutturale siano anche potenziata e ottimizzata la Sotto questo aspetto, la capacità di adeguate? E quali ulteriori inve- capacità di stoccaggio del gas per gestire una tecnologia quale quella stimenti pensa debbano essere migliorare ulteriormente i margini di nucleare per noi resta essenziale. Per privilegiati, se è il caso? sicurezza e di flessibilità.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 9 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE LETTA. Lo ribadisco: gas e nuove tec- via, che il differenziale si è ridotto CONTI. Per allineare i prezzi italiani a nologie rappresentano il nostro futu- negli ultimi anni. Un dato è certo: quelli medi europei dobbiamo innan- ro. Proprio per questo la liberalizza- proseguire con le liberalizzazioni e zitutto bilanciare il nostro mix di zione del settore del gas naturale va investire sulle nuove tecnologie è generazione. Se non sarà possibile completata in tempi rapidi. In parti- nel nostro Paese ricorrere al nucleare, colare, va attuata la separazione pro- dobbiamo puntare su un mix compo- prietaria della rete di trasporto e Abbiamo il problema sto da fonti rinnovabili, carbone puli- vanno realizzati tutti i potenziamenti to e gas. In questa direzione va il infrastrutturali che possano consenti- della rete infrastruttu- nostro impegno nello sviluppo delle re all’Italia di diventare un hub conti- rale: vanno realizzati i fonti rinnovabili: dal mini-hydro, alla nentale. Questo si può fare con la geotermia, dall’eolico alle biomasse a realizzazione di impianti di rigassifica- rigassificatori. filiera corta. Così come l’investimen- zione, nuovi gasdotti e con la valoriz- to realizzato a Civitavecchia per la zazione delle infrastrutture esistenti. centrale Torrevaldaliga Nord, conver- possibile e necessario. L’efficienza tita da olio combustibile a carbone ASPENIA. Le piccole e medie energetica è cruciale. Dai dati più pulito. Lo stesso tipo di conversione imprese pagano per l’elettricità recenti diffusi dall’Autorità per l’ener- che abbiamo intenzione di realizzare prezzi di circa un terzo superiori gia si comprende come gli interventi nella centrale di Porto Tolle (Rovigo). alla media europea. Quali crede in queste tecnologie siano ancora Quest’ultima è anche una delle prime siano le ragioni di questo differen- molto convenienti e i risultati ben centrali al mondo dove abbiamo in ziale? Come è possibile, se è possi- superiori, in termini di rendimento progetto di realizzare su scala indu- bile, recuperarlo – soprattutto dal energetico, rispetto a quelli legati a striale la tecnologia post combustio- momento che l’efficienza energe- quasi tutte le tecnologie di produzio- ne della cattura e sequestro dell’ani- tica italiana è già piuttosto alta? ne da fonti rinnovabili. Lo sviluppo dride carbonica (CCS). Inoltre, se il dell’efficienza è inoltre un’opportu- processo autorizzativo proseguirà, LETTA. Le ragioni del differenziale – nità per le imprese italiane. La realiz- intendiamo convertire a carbone che peraltro pesa su tutti i consuma- zazione di nuove infrastrutture di anche la centrale a olio di Rossano tori di energia elettrica italiani – sono interconnessione con i mercati ener- Calabro (Cosenza). più di una sostanzialmente riconduci- getici limitrofi potrà portare, infine, Nello stesso tempo, dovremo conti- bili al nostro mix produttivo e al man- vantaggi di prezzo ai consumatori nuare con gli investimenti per rende- cato completamento delle liberalizza- italiani, così come tutte quelle misure re intelligenti le nostre reti di distribu- zioni nei settori dell’energia elettrica volte all’effettiva attuazione di un zione in modo da poter integrare e e del gas naturale. Aggiungo, tutta- mercato europeo integrato. sfruttare al meglio la generazione Nell’iter del Post-Kyoto, l’Italia è disponibile a prolungare l’impegno contro i gas serra anche dopo il 2012, purché il nuovo protocollo sia sottoscritto anche dai Paesi che finora non l’hanno fatto (USA, Giappone, Russia, Canada, Cina, India).
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 10 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE distribuita da fonti rinnovabili e favo- SCARONI. La ricerca e il progresso energie alternative. Abbiamo avviato rire la partecipazione attiva dei con- tecnologico sono fondamentali. Si le attività sulle energie non conven- sumatori al mercato elettrico. può guardare a obbiettivi nel lungo zionali nel centro Donegani nel 2007 termine puntando alla valorizzazione e promosso una partnership con il ASPENIA. Se dovesse immaginare del ruolo dell’innovazione tecnologi- MIT nel 2008 focalizzata anche sulla il mix energetico italiano o euro- ca, che è poi la vera chiave del futu- tecnologia solare. peo nel 2050, rispetto a oggi, ro dell’energia. Nell’energy mix italia- quali fonti crede crescerebbero e no il punto di forza risiede in una CONTI. Sono convinto che la ricerca quali invece ridurrebbero il loro e l’innovazione avranno un ruolo ruolo? Quanto pensa possa inci- determinante nel migliorare le tecno- dere il progresso tecnologico? Il futuro sta nelle nuove logie esistenti e nello sviluppo di nuove. Penso ai progressi nelle solu- LETTA. Mi ripeto: il futuro sta nelle tecnologie. zioni di abbattimento degli inquinan- nuove tecnologie. Ben prima del ti (polveri, ossidi di azoto, anidride 2050 una buona parte delle rinno- solforosa) nel campo termoelettrico o vabili avrà raggiunto la grid parity. quota molto importante di gas e già dei gas serra con la CCS, ma anche In altri termini, ci sarà una piena significativa di rinnovabili. Il gas è un alla sempre maggiore efficienza del concorrenzialità rispetto alle fonti punto di forza del nostro sistema fotovoltaico con parallela riduzione tradizionali. L’abilità di ciascun energetico perché è competitivo a dei costi di produzione, agli sviluppi Paese già ora sta nel comprendere livello di costi, permette di contenere dei generatori eolici, anche off shore, in quale ambito tecnologico investi- le emissioni di gas serra (50% in agli sviluppi del solare termodinami- re e come sfruttare al meglio il meno rispetto agli impianti a carbo- co. Senza dimenticare il contributo di potenziale disponibile di fonti rin- ne, principale fonte utilizzata in un sistema di “reti intelligenti” e novabili. È quanto stanno facendo Europa), è ampiamente disponibile e delle molte soluzioni che favoriscono da tempo Paesi come la Germania e lo sarà ancora per decenni e assicura il risparmio e l’efficienza energetica. la Danimarca, per i quali una parte l’alimentazione dei nostri sistemi Tutti campi nei quali Enel è in prima consistente del fabbisogno energe- elettrici, industriali e domestici con fila, grazie agli investimenti in pro- tico è soddisfatto dall’eolico. Gli una continuità che le fonti rinnovabi- grammi di innovazione e alla collabo- idrocarburi e, in particolare, il gas li non sono ancora in grado di forni- razione continuativa con i migliori dovranno accompagnare questa re. Il gas è e continuerà a rappresen- centri di ricerca del mondo. La can- trasformazione, riducendo gradual- tare anche nel futuro il pilastro della celliera Merkel ha promesso di porta- mente il proprio peso via via che le nostra sicurezza energetica. Questo re la Germania nel 2050 a produrre nuove tecnologie avranno raggiun- però non significa che Eni non creda l’80% dell’energia elettrica senza to la piena competitività. e non investa nella ricerca e nelle emissioni. Condivido l’obiettivo, ma Per uscire definitivamente dal nucleare, l’Italia dovrebbe investire circa 9 miliardi di euro in operazioni di decommissioning. Un processo che stenta a decollare.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 11 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE SCARONI. Le politiche devono esse- re funzionali e proporzionate alle prospettive di sviluppo tecnologico. CONTI. Nonostante le criticità che ancora lo caratterizzano, il mercato dei crediti di emissione europeo ha dimostrato di poter funzionare ed è una soluzione potenzialmente più efficace dell’introduzione di una “carbon tax”. Tra i principali difetti di tale sistema vi sono le limitazioni ai crediti ottenibili tramite progetti CDM e JI1, ma anche un insufficien- te coinvolgimento, con obiettivi vin- colanti, di altri settori oltre a quelli industriali e termoelettrico, in parti- colare il settore trasporti e quello residenziale. Sono, dunque, favore- vole a politiche di incentivazione differenziate per fonte, che però vanno accompagnate anche da uno sforzo di armonizzazione delle infrastrutture di trasporto e inter- connessione dei Paesi dell’Unione, in modo da favorire lo scambio di flussi di produzione eolica dalle regioni del Nord Europa, ricche di vento, con l’energia da fonte solare dai Paesi del Sud, ottimizzando così Nel 2010 la richiesta di energia elettrica sulla rete in Italia è stata pari a 330,5 TWh, circa il 3% in più rispetto lo sfruttamento delle risorse natura- all’anno precedente (GSE). li disponibili. La vera sfida della lotta al cambiamento climatico è il rag- credo che non sia raggiungibile, zionali (per esempio una “carbon giungimento di un accordo globale ricorrendo a una famiglia ristretta di tax” o un sussidio uguale per e vincolante sulla limitazione delle fonti e tecnologie. Dirò di più. Io tutti, proporzionato al valore del- emissioni. Un problema mondiale lavoro perché Enel possa arrivare per l’inquinamento abbattuto ma come il contenimento dei gas serra quella data a un traguardo ancora indifferente rispetto alle moda- richiede necessariamente un impe- più ambizioso: generare tutta la pro- lità con cui ciò viene realizzato)? gno a livello mondiale, che auspico pria elettricità con zero emissioni. Del potrà essere raggiunto nell’ambito resto, già oggi poco meno della metà delle prossime tappe delle confe- della produzione di Enel nel mondo renze sul cambiamento climatico ha queste caratteristiche, grazie alle Una rete integrata del delle Nazioni Unite. rinnovabili e al nucleare. Come con- gas è la vera priorità tiamo di arrivare al 100%? Con un per la sicurezza degli (1) I meccanismi CDM e JI permetto- mix bilanciato di “nuove” e “vec- no di ottenere crediti di emissioni, chie” rinnovabili ad alta efficienza, approvvigionamenti. realizzando progetti di trasferimento una generazione termoelettrica a di tecnologie efficienti in Paesi fuori carbone e a gas con cattura e seque- dall’Unione. stro della CO2, e con il nucleare. LETTA. Non penso che sia lo stru- mento utilizzato (tariffa, “carbon Approfondimenti ASPENIA. Per il perseguimento tax”, certificato bianco o verde ecc.) il www.aspeninstitute.it/aspenia- delle finalità di politica ambienta- vero e unico fattore critico di succes- online le, ritiene siano più appropriate so per una politica ambientale. La dif- www.enel.it politiche discrezionali (come un ferenza sta nella capacità di identifi- www.arel.it sussidio differenziato per fonte, care obiettivi in modo chiaro e traspa- www.sviluppoeconomico.gov.it per esempio in funzione delle rente, realizzare un programma ener- www.eni.com/it_IT/home.html prospettive di sviluppo tecnologi- getico e un sistema di regole equili- co) oppure politiche non discre- brato e mantenerlo stabile nel tempo. (*) Articolo tratto da “Aspenia” n.53.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 12 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE Serve uno sprint per la corsa all’oro green GAETANO BENEDETTO Direttore Politiche Ambientali del WWF Italia Presidente di “Officinae Verdi spa” S tando ai dati ufficiali di Terna al Molte analisi internazionali oggi atte- con un risparmio economico assolu- 31 dicembre 2010 gli impianti stano la possibilità entro qualche tamente significativo dovuto al di produzione elettrica presen- decennio di un mondo alimentato taglio delle importazioni di combu- ti nel nostro Paese hanno una poten- solo da energie rinnovabili. Alcune di stibili fossili. za lorda di circa 110.000 MW (erano queste analisi sono di carattere globa- È di tutta evidenza che i problemi di 105.186 MW a fine 2009). A fronte di le, altre trattano scenari più ristretti, governance per una strategia che ciò, il picco massimo dei consumi mai ma tutte si basano sull’applicazione di porti a tali risultati sono enormi, ma registrato nel nostro Paese ha sfiorato conoscenze e tecnologie già oggi la strada è obbligata se si vuole nel 2007 i 57.000 MW (nel 2009 è conosciute ed esistenti, niente dunque dare credito (e come non si potreb- stato invece di 51.873 MW). In poche di virtuale. Molto completo è lo studio be?) alle analisi degli scienziati di parole, la potenza elettrica installata del WWF Internazionale che nel feb- tutto il mondo che denunciano che oggi in Italia è pari al doppio del con- braio 2011 ha pubblicato “The Energy se non s’invertirà il crescente livello sumo massimo di cui abbiamo biso- Report”con cui si documenta la pos- delle emissioni di gas serra, la com- gno. Il problema dunque oggi non sibilità di avere al 2050 una risposta promissione dell’equilibrio climatico deriva dalla necessità di nuova ener- positiva in termini di energie rinno- del pianeta provocherebbe danni gia, ma di un’energia diversa, capace vabili al fabbisogno energetico mon- incalcolabili. di diminuire la nostra dipendenza diale, tenendo conto anche dell’au- A fronte di ciò, alcuni continuano a dalle risorse fossili e capace di inqui- mento della domanda proveniente sostenere la bontà della scelta nare di meno. dai consumi dei Paesi in via di svilup- nucleare che, senza mettere in La gran parte dell’energia (cioè po. Altri, in modo forse ottimistico, discussione il modello di sviluppo l’86%) che soddisfa la domanda hanno sostenuto che quest’obbietti- ormai globale, diminuirebbe le emis- interna, viene prodotta in Italia. Il vo è addirittura raggiungibile entro il sioni. In realtà i conti economici non motivo per cui importiamo energia, 2030: Mark Delucchi, dell’Università tornano: il nucleare ha sempre il pur avendo a disposizione impianti di California Davis, e Mark Jacobson, brutto difetto di non comprendere capaci di soddisfare anche quest’esi- della Stanford University, sostengo- una serie di costi che ricadono sulla genza, è dettato solo da ragioni di no infatti che non è più un problema collettività (come ad esempio quelli convenienza economica: acquistando di soluzioni tecnologiche, ma solo della dismissione delle centrali). Già il surplus non utilizzato dell’energia oggi molti studi internazionali atte- prodotta soprattutto (ma non esclusi- stano che gli investimenti nel campo vamente) in Francia con le centrali Il futuro è dunque nelle delle fonti rinnovabili hanno ricavi a nucleari, si risparmia moltissimo. medio e lungo termine addirittura La produzione elettrica derivante da rinnovabili e l’Italia ha maggiori rispetto alle fonti fossili e centrali termoelettriche in Italia è marcato negli ultimi an- una corretta analisi del nucleare evi- ormai per circa la metà garantita dal denzia poi come questo sia addirit- gas naturale. Importante (e preoc- ni risultati importanti. tura meno conveniente delle fonti cupante per le emissioni in relazione fossili. A tale proposito uno studio ai cambiamenti climatici) la quota della Fondazione per lo Sviluppo del carbone attestata all’11,9%. La d’investimenti e volontà politica. Di Sostenibile, comparando sette studi scelta del nucleare, su cui gli italiani particolare interesse è poi il rapporto internazionali, ha documentato hanno dato una risposta inequivoca- dell’Istituto di Ricerca McKinsey com- come il costo medio di produzione bile, secondo alcuni era supportata missionato dall’European Climate delle nuove centrali a gas sia di 61 dalla lettura di questi dati, cioè dalla Foundation e presentato nell’aprile euro/MWh pari al 16% in meno del necessità di superare questo quadro del 2010 che documenta la possibi- costo medio del kilowattora prodotto per diminuire la dipendenza energe- lità per l’Europa di avere un sistema dalle nuove centrali nucleari. tica dall’energia fossile. Il problema elettrico al 100% interamente “car- Insomma, referendum a parte, il da risolvere era posto correttamen- bon free”, cioè generato da fonti nucleare si è dimostrato essere un te, ma sbagliata era la risposta. rinnovabili, sempre entro il 2050, bluff e non a caso sono molti di più gli 12
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 13 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE impianti in via di dismissione rispetto a Quarto Conto Energia, anticipando domanda ed offerta energetica, tra quelli in costruzione (per altro preva- le scadenze dei contributi per le pro- prospettive d’innovazione e fasi di lentemente nei Paesi in via di indu- duzioni da energia rinnovabili e ride- transizione. Se dunque è vero che strializzazione, con altissimi investi- finendo questi al ribasso, ha imposto non abbiamo bisogno di nuova ener- menti pubblici). Nei Paesi avanzati il a tutte le aziende del settore una gia, è certamente vero che abbiamo nucleare è stato messo fuori gioco revisione dei propri businness plan bisogno di energia diversa che sosti- dal mercato, prima ancora che dalle che, essendo stati redatti con antici- tuisca quella fossile. Le energie dun- battaglie ambientaliste. po, si basavano su altri numeri e que non solo devono essere rinnova- Il futuro è dunque nelle rinnovabili e quindi su un diverso rapporto tra bili ma anche, come sino a qualche l’Italia, pur tra mille contraddizioni e costi, ricavi ed investimenti. Quella anno fa, si diceva, alternative. problemi dovuti ad una pessima che viene ora chiamata impropria- gestione territoriale, ha marcato mente “Robin Tax” intervenie dun- negli ultimi anni risultati importanti. que in un ambito già segnato ed Al 31 dicembre 2010 si registra una appesantisce una situazione già Approfondimenti potenza eolica installata pari a 5.840 estremamente delicata, aumentando wwf.panda.org/what_we_do/foot- MW ed impianti fotovoltaici per oltre l’incertezza del quadro economico di print/climate_carbon_energy/energ 3.000 MW; la potenza lorda dell’i- riferimento. Nel settore delle rinno- y_solutions/renewable_energy/sust droelettrico, in gran parte frutto vabili la Germania ha creato 300 ainable_energy_report/ della lungimiranza dei nostri nonni, è mila posti di lavoro, l’Italia potrebbe di 21,856 MW. Pur riconoscendone fare altrettanto se non di più. Dopo www.stanford.edu/group/efmh/jac alcune motivazioni, soprattutto nel la messa al bando del nucleare la obson/Articles/I/JDEnPolicyPt1.pdf settore dell’eolico dove i margini Germania ha subito prodotto un www.roadmap.eu d’impresa sono significativamente piano energetico alternativo, noi cresciuti, le recenti scelte del Governo invece discutiamo con schemi vecchi www.qualenergia.it/sites/default/ non incoraggiano ad andare con in assenza di un vero piano che files/articolodoc/15-17_QE_n1 2011_ decisione verso questo indirizzo. Il determini un corretto equilibrio tra ronchi.pdf Il contributo delle rinnovabili per la produzione energetica nazionale è aumentato nell’ultimo anno dell’11,1%: dal 21,2% del 2009 al 22,8% del 2010 (GSE).
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 14 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE I conti in sospeso del post-nucleare MARCO RICOTTI Membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e docente di Impianti nucleari al Politecnico di Milano D opo Fukushima, quali pro- (Brasile, Russia, India e Cina, ovvero energetiche domestiche, e deve spettive avranno il nucleare e le nuove potenze mondiali, soprat- garantire il funzionamento di un’e- in generale il tema energeti- tutto l’ultima) scorgiamo certamente conomia produttiva che ci sta ancora co, per l’Italia, l’Europa, il mondo? una maggiore attenzione ai problemi abbondantemente avanti, con costi Diversi commentatori nazionali le ambientali rispetto al passato e quin- energetici che consentano di mante- riassumerebbero così: nucleare sulla di anche alle energie rinnovabili, ma nere la competitività. Sarà quindi via del tramonto, una grande alba non troviamo la stessa enfasi e gli ben più difficile per loro abbandona- per le rinnovabili, conferma del ruolo stessi programmi ambiziosi proposti re l’opzione atomica. centrale per il gas. È probabile però nel vecchio continente. Il nucleare Tornando all’Italia e all’atomo: nell’at- che questa sia una visione troppo continua a svolgere un ruolo impor- tesa di avviare effettivamente ed effi- localistica. tante nel settore elettrico, anche non cacemente una agenzia di sicurezza Certo, per l’Italia la prospettiva ener- nucleare italiana, le attività sono svol- getica post-Fukushima e post-refe- te da ISPRA, che è ad oggi l’unica rendum parrebbe essere molto chia- Il nucleare svolge anco- organizzazione deputata a partecipa- ra: no al nucleare, ancora maggior re ai vari consessi internazionali, inclu- peso al gas. Taluni iniziano addirittu- ra un ruolo importante se le riunioni della rete delle autorità ra a mettere in discussione anche le nel settore elettrico. di sicurezza europee (ENSREG e prospettive di grande sviluppo delle WENRA). Già da alcuni mesi ed ancor rinnovabili. Di recente, pure il di più nei prossimi, il tema principale “Financial Times”. considerando i programmi cinesi di sarà quello degli “stress tests”, strut- Per l’Europa, da una parte vi è la oltre 200 nuovi reattori al 2050 (oggi turati in questo modo: conferma del ruolo del nucleare ne hanno in costruzione 25). Il gas • le utilities e i gestori responsabili (Francia) o addirittura il suo rilancio sta vivendo un periodo particolar- degli impianti nucleari produco- (Regno Unito, Polonia, Paesi Baltici, mente favorevole, soprattutto in no i documenti di valutazione del Slovacchia e qualche altra nazione USA dove lo sfruttamento dello livello di sicurezza dei reattori e del Centro-Est Europa, con la Svezia shale gas (il gas estratto dalle rocce degli impianti, secondo le moda- che conferma il cambio di idea circa porose nelle profondità della terra) lità e gli obiettivi definiti da l’abbandono dell’energia atomica), ha portato un abbassamento dei ENSREG; dall’altra la decisione di Germania e prezzi e un aumento delle riserve. • le autorità di sicurezza di ciascun Svizzera di uscire dal nucleare, pur in Almeno sino a quando non saranno Paese esaminano i report e pro- tempi medio-lunghi (2022 e 2034, emersi con ancora più vigore i dubbi ducono un documento di valuta- rispettivamente). Con il ruolo di car- circa le tecniche di estrazione (impie- zione (ed eventualmente feed- bone e gas a farla ancora da padro- go di solventi chimici iniettati nel ter- back o retrofit per i reattori del ni, nelle prospettive di utilizzo delle reno) e le loro compatibilità ambien- loro Paese); fonti fossili (e con un nuovo gasdot- tali. Il carbone, infine, mantiene il • a questo punto saranno avviate to, Nabucco, che promette notevoli suo forte peso ed interesse per via due fasi di controllo tra le auto- quantità di gas russo al Centro-Nord del basso costo di produzione dell’e- rità di controllo, una peer review Europa, in concorrenza con il nergia elettrica che esso può garan- orizzontale ed una peer review gasdotto South Stream supportato tire. Impossibile che la Cina possa verticale. dall’Italia). Con le rinnovabili ad inte- farne a meno a causa dei rischi La peer review orizzontale sarà una grare decisamente il paniere, in alcu- ambientali. topical review comune, fatta da tutte ni casi anzi a sopravanzare le stesse Per il Giappone, infine, si è aperta le authorities, e dedicata ad analizza- fonti fossili, come preannunciato una fase di riflessione che potrebbe re tutti i reattori e gli impianti nuclea- dalla Germania (80% da rinnovabili portare a rivedere la politica sul ri europei, e la loro risposta ai tre entro il 2050). nucleare, invertendo il trend di cre- macro-scenari incidentali evidenziati Se guardiamo poi al resto del scita a favore delle rinnovabili. Ma il da Fukushima: sisma, inondazione, mondo, in particolare a USA e BRIC Giappone, come noi, non ha fonti eventi esterni; perdita di elettricità e 14
equi_71bianco:equi_48•30/1/06 28-11-2011 16:34 Pagina 15 EDITORIALE PRIMA PAGINA FORUM CONFRONTO AZIENDE DALL’ESTERO STORIE perdita di pozzo freddo per lungo sia nel breve che nel lungo termine. simo futuro. Ci sarà quindi maggior termine; gestione incidenti severi; si Riuscirà l’Italia a dotarsi di una strate- competizione sul mercato dell’ener- formeranno quindi tre commissioni gia energetica, facendo politica di gia? Quali saranno i contraccolpi per tematiche, con 1 esperto per nazio- lungo termine in questo settore? noi? E i soli obiettivi ambientali ne per commissione. Come farà a rientrare nella media saranno prioritari rispetto allo svilup- La peer review verticale sarà una europea di costo dell’elettricità? po o alle necessità dell’economia, country review, quindi una valutazio- Quale peso avranno le rinnovabili? soprattutto in un periodo caotico sul ne degli impianti ma anche del- Quali vincoli virtuosi per il loro svilup- versante economico e finanziario l’authority, nazione per nazione, fatta po e quali costi? Dipenderemo sempre internazionale come quello attuale? da una task force formata da un più dal gas? E qual è il livello accetta- A queste domande si dovrà dare team leader, un deputy, un rappor- bile di rischio di dipendenza energeti- risposta. Considerando che i driver teur della commissione europea, ca che il Paese è giusto si accolli? principali secondo i quali impostare quattro-cinque esperti di authority di Riuscirà veramente la Germania a una politica energetica, soprattutto altri Paesi. realizzare il piano energetico-etico dopo l’abbandono dell’opzione Ciascuna authority ha la possibilità di della Merkel, completamente sbilan- nucleare, oggi sembrano essere due indicare il proprio interesse a parteci- ciato sulle rinnovabili? per il nostro Paese: ridurre il costo pare alle peer review verticali di alcu- E quali regole occorre stabilire per della bolletta energetica e sfruttare ni Paesi: quattro Paesi prioritari e aprire maggiormente il mercato elet- le politiche energetiche per sviluppa- quattro riserve. trico ed energetico, a livello naziona- re industria ed economia, puntando L’Italia in particolare ha indicato le le così come a livello europeo, per anche sulla ricerca. quattro nazioni prioritarie in Francia, tentare di alleviare i costi energetici Svizzera, Slovenia, Slovacchia, men- per industrie e famiglie? Approfondimenti tre le quattro riserve sono Spagna, La Cina e gli altri Paesi emergenti www.ensreg.eu Germania, Ucraina, Romania. avranno un’enorme fame di energia, www.wenra.org Queste analisi dettagliate impegne- oltre che di materie prime, nel pros- ranno le task force delle country review per circa tre-quattro mesi, sino ad aprile 2012. In questo quadro internazionale, è opportuno un commento di prospet- tiva: la spinta sulla sicurezza post- Fukushima dovrà portare ad innalza- re ancora di più gli standard di sicu- rezza, che dovranno essere condivisi a livello mondiale. Per questo obiet- tivo, è auspicabile che le autorità di sicurezza nazionali perdano in futuro alcune prerogative locali a favore di maggiori vincoli internazionali. Tale linea di azione risulta ancora più necessaria se si considera che molti Paesi si stanno affacciando ed entre- ranno, in futuro, nell’arena nucleare. Occorre essere certi che anche que- ste nazioni siano abilitate ad operare nel settore nucleare con i massimi standard di sicurezza. Per questo obiettivo saranno fonda- mentali sia una struttura e una nor- mativa regolatoria internazionale (è già così nel settore aereo e in quello navale), sia il miglioramento del con- trollo interno: è quindi da supportare lo sforzo di WANO, l’organizzazione mondiale degli operatori di centrali nucleari, che sta rafforzando il pro- cesso di audit e peer review interna. L’Agenzia per la sicurezza nucleare è l’autorità italiana per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autoriz- Per l’Italia, l’Europa, il mondo, riman- zazione ai fini della sicurezza di tutte le fasi legate alla realizzazione e gestione delle centrali elettronucleari e gono comunque diversi punti aperti, alla gestione dei rifiuti radioattivi.
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