EQUILIBRI sviluppo e ambiente - CONOU

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EQUILIBRI sviluppo e ambiente - CONOU
Periodico trimestrale del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati - Registrazione     Tribunale di Roma - n. 374/89 del 21/06/1989 Anno XXII - Numero 71 -   luglio/settembre 2011 - Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Roma
                                                                                                                                                                                                                                                                      Cover71bianca:equi_48•30/1/06
                                                                                                                                                                                                                                                                      28-11-2011
                                                                                                                                                                                                                                                                      16:30

                                                                                                                 MARITTIMA
                                                                                                                                                                                                                                                                      Pagina 1

                                                                                                                                   E O L
                                                                                                                                                                        NUCLEARE

                                                                                                                                         I

            71 QUALE
                                                                                                                                           C
                                                                                                                                                SOLARE

                                                                   FOSSILE
                                                                                                                                             A

               L’ENERGIA
                                                                                   GEOTERMICA
                                                                                                  energia
                                                                                                                                  IDROELETTRICA

                     SARÀ
  DEL FUTURO?
                                                                                                                                                                                                                                                sviluppo e ambiente
                                                                                                                                                                                                                                                         EQUILIBRI

                                                                       GASSOSA
EQUILIBRI sviluppo e ambiente - CONOU
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       INDICE
        EDITORIALE                                                          3
        Un buon menu energetico fa crescere meglio

        PRIMA PAGINA                                                         4
        Una segnaletica comune
        per la road map dell’Europa

        FORUM                                                                6
        Italia: L’atomo fuggente.
        Alla ricerca del giusto mix

        CONFRONTO                                                           12
        Serve uno sprint
        per la corsa all’oro green
        I conti in sospeso del post-nucleare

        AZIENDE                                                             16
        Se l’eolico ha il vento contro
        Il sole, coinquilino ideale
        Fossile e sostenibile? Ora si può                            NUCLEARE
        L’energia dal cuore della Terra
        Dighe aperte all’energia sostenibile

                                                                                 SOLARE
        DALL’ESTERO                                                         27
        “Sauber, aber teuer” – “Pulito, ma caro”

        STORIE
        Gli adolescenti e l’ambiente
                                                                            29
                                                                                  E O L I C A
                                                                                 IDROELETTRICA
        Adolescenti e “igiene ambientale”
        La Pediatria per l’ambiente

        Periodico trimestrale
                                  MARITTIMA
                                                    energia
                                                                            GEOTERMICA
        del Consorzio Obbligatorio
        degli Oli Usati
        Registrazione Tribunale di Roma
        n. 374/89 del 21/06/1989

                                                                                           GASSOSA
        Direttore Responsabile:
        Paolo Tomasi
        Anno XXII
                                                                                 FOSSILE
        Numero 71
        luglio/settembre 2011

        Direzione, redazione, amministrazione:
        Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati
        Via Virgilio Maroso, 50 – 00142 Roma
        Progetto grafico e realizzazione:
        eprcomunicazione
        Via Arenula, 29 – 00186 Roma

        Stampa:
        Poligraf
        Pomezia – Roma

        Stampato nel mese di dicembre 2011
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                        EDITORIALE      PRIMA PAGINA         FORUM         CONFRONTO         AZIENDE        DALL’ESTERO        STORIE

                                                                                             Un buon menu
                                                                                                  energetico
                                                                                          fa crescere meglio

                     Diventa sempre più difficile immaginare quale sarà il        Se oggi gli Stati Uniti sono tornati a sognare la loro
                     nostro futuro energetico. Come è ben illustrato negli        indipendenza energetica da un mondo sempre più
                     articoli e nelle testimonianze di questo numero di           turbolento e ostile, è grazie al recente ritrovamento
                     “Equilibri”, la confusione è grande sotto il cielo del-      di immensi giacimenti di gas che sembrano desti-
                     l’energia.                                                   nati a mettere in sicurezza gli approvvigionamenti
                                                                                  americani per molti decenni ma non faranno felici gli
                     Il nucleare, che negli ultimi anni sembrava aver             ambientalisti. In Italia l’uscita precipitosa dal proget-
                     riconquistato credibilità e prospettive (anche in            to di rientro nel nucleare – perché di questo si è trat-
                     Italia), ha subito la brusca e forse irreversibile frena-    tato – e la vittoria del referendum che ne sancisce
                     ta del disastro di Fukushima. I Paesi utilizzatori di        l’irreparabilità, ci espone sempre più alla dipenden-
                     questa fonte hanno reagito in modo diverso: alcuni           za energetica con i Paesi produttori come Russia ed
                     con provvedimenti drastici come la Germania, altri in        Olanda, collegate al nostro sistema di gasdotti.
                     modo più cauto come la Francia (che dipende forte-           Mentre quello che potrà accadere nella Libia del post
                     mente da questa fonte), altri ancora in modo confuso         Gheddafi per gas e petrolio fa risaltare ancor di più
                     come l’Italia, ma l’indicazione di marcia è convergen-       la nostra fragilità strutturale su questo versante.
                     te nel dirci che l’atomo non sarà preponderante nella

                                                                                 “
                     nostra dieta energetica dei prossimi anni e decenni.

                     Allo stesso tempo, la brusca riduzione delle prospet-
                                                                                  La brusca riduzione delle prospettive
                     tive nucleari ha riportato in auge la produzione di
                     energia da idrocarburi, gas e petrolio, che provo-
                     cherà un inevitabile aumento della domanda e una
                     corrispondente pressione sui prezzi quando l’attuale
                                                                                  nucleari ha riportato in auge la pro-
                                                                                  duzione di energia dagli idrocarburi.
                                                                                                                                    “
                     crisi recessiva mondiale mitigherà i suoi effetti. Non
                     solo: con un ritorno massiccio alla produzione di
                     energia da gas e petrolio, rischiano di saltare tutte le
                     solenni promesse europee sul taglio delle emissioni          Non ci sono risposte preconfezionate, anche gli
                     di gas clima-alteranti; la prospettiva è di dover am-        esperti divergono su ricette e strategie. In parte
                     mainare la bandiera di Kyoto su cui tanta retorica e         anche questo numero di “Equilibri”, che abbiamo
                     tante risorse si sono spese negli ultimi anni.               cercato di comporre con mente sgombra e senza
                                                                                  pregiudizi, testimonia più di una ricerca che non di
                     Sul versante delle energie rinnovabili, il panorama          un quadro consolidato.
                     non si presenta né più incoraggiante né più intelle-
                     gibile. Durante gli anni abbiamo visto sgonfiarsi            Verrebbe da aggiungere, ma sommessamente poi-
                     molte aspettative: i prezzi di produzione del solare e       ché è qualcosa che ci riguarda come Consorzio, che
                     dell’eolico in particolare rimangono sempre molto            poche cose paiono incontrovertibili nel panorama
                     alti e la percentuale di produzione rispetto ai fabbi-       energetico come il valore del risparmio e del riuso. I
                     sogni energetici dei Paesi continua a essere margi-          più grandi istituti di ricerca, sia pubblici che privati
                     nale. Gli stessi Stati Uniti, che con Barack Obama           nel mondo, concordano nell’attribuire a queste risor-
                     avevano deciso di mettersi alla testa di un movi-            se la capacità di ridurre il consumo energetico
                     mento planetario per il trionfo della “green energy”,        annuo del pianeta senza incidere sui livelli produttivi
                     hanno dovuto ricredersi e ridimensionare le loro             o di benessere. Per non parlare degli effetti sulle
                     ambizioni. Certo, la crisi economica americana, ini-         emissioni e sulla qualità dell’ambiente.
                     ziata nel 2007, non ha favorito quel difficile passag-
                     gio, ma ha contribuito a mettere in luce il fatto che le     La dieta energetica del futuro è incerta ma in quel
                     rivoluzioni verdi, anche quelle immaginate con le            complesso menu che si sta preparando, riciclo e
                     migliori intenzioni, hanno prima di tutto un costo che       risparmio sono molto di più della ciliegina sulla torta.
                     si deve essere in grado di affrontare prima di intra-
                     vederne i vantaggi.                                                                                    Paolo Tomasi

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            EDITORIALE       PRIMA PAGINA         FORUM          CONFRONTO            AZIENDE         DALL’ESTERO           STORIE

         I patti con la Commissione Europea parlano chiaro: entro il 2050 in Europa le emissioni di
         CO2 dovranno essere ridotte dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990, a fronte di investimen-
         ti a lungo termine nei settori delle tecnologie pulite, delle infrastrutture e delle reti ener-
         getiche intelligenti. Per raggiungere l’obiettivo, entro il 2020 (fra meno di dieci anni) biso-
         gnerebbe migliorare l’efficienza energetica del 20%, ridurre le emissioni di CO2 del 20%
         e produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili, senza però intaccare l’efficienza energe-
         tica dei Paesi Membri. Come raggiungere l’obiettivo? E a che punto è la tabella di marcia
         dell’Italia? Risposte e osservazioni dei maggiori player in campo.

        Carlo Stagnaro (*)

        Una segnaletica comune
        per la road map dell’Europa

        V
                       erso quale futuro ener-     la fondamentale, però, è che una             dietrofront impegnandosi alla gra-
                       getico si sta avviando      riduzione dovuta a un capitombolo            duale chiusura degli impianti esisten-
                       l’Europa? Rispondere è      economico non è una conquista                ti (come la Germania). Il risultato
                       complesso perché, nel       ambientale ma, appunto, un disa-             netto è che quella parte di produzio-
        giro di pochi anni, sono cambiate          stro. E come tale deve essere supera-        ne energetica che, implicitamente o
        molte cose. Fino all’affacciarsi della     ta e invertita, non consolidata.             esplicitamente, era affidata al nuclea-
        crisi economica, l’Unione Europea si       Il dibattito era ancora caldo che            re, dovrà essere coperta da altre
        candidava ad assumere la leadership        (secondo cambiamento) si è verifica-         fonti, ed è difficile immaginare che
        mondiale nella produzione di ener-                                                      tra di esse la parte del leone non la
        gie pulite, agitando la bandiera del                                                    faranno gas e carbone. Conclusione:
        20-20-20 (cioè riduzione del 20%           Sulle rinnovabili, ripetuti                  il taglio delle emissioni, che pareva
        delle emissioni, produzione del 20%        interventi normativi non                     dietro l’angolo, si è improvvisamente
        di energia rinnovabile e aumento del                                                    allontanato anni luce, perché la prin-
        20% dell’efficienza energetica).           hanno sostanzialmente ri-                    cipale fonte carbon-free (per entità
        Questi obiettivi parevano, all’epoca,      solto il problema.                           della produzione annua) è improvvi-
        irrealistici, e sollevarono grandi per-                                                 samente venuta meno.
        plessità e contestazioni a causa dei                                                    Quello che resta, dunque, è un
        costi che avrebbero impresso al siste-     to l’incidente alla centrale nucleare di     panorama di incertezza e confusio-
        ma industriale europeo, minandone          Fukushima in Giappone. A prescin-            ne. Soprattutto se si crede che
        la competitività.                          dere dal danno effettivo nella prefet-       l’Europa, passata la recessione, tor-
        Poi è arrivata la recessione (primo        tura nipponica, ancora poco chiaro, il       nerà a crescere a tassi sostenuti, i
        cambiamento) e tutte le valutazioni        disastro dovuto al simultaneo presen-        target ambientali diventano sostan-
        sono state riviste, per così dire, nel     tarsi di un terremoto e uno tsunami          zialmente irrealizzabili.
        senso dell’ottimismo. Infatti la crisi     ha avuto l’effetto di scatenare, in          Contemporaneamente, la tensione
        ha abbattuto i consumi energetici          tutto il mondo e anche in Europa,            verso le rinnovabili si è affievolita
        (soprattutto nell’industria manifattu-     un’onda antinuclearista paragonabi-          anche per una serie di altri fattori più
        riera) rendendo tutti i tre obiettivi,     le a quella di Chernobyl. Così, alcuni       prosaici. Uno è che, per proteggere
        improvvisamente, a portata di mano.        Paesi hanno abbandonato le loro vel-         l’industria manifatturiera, si è cerca-
        Tant’è che la Commissione, o almeno        leità nucleariste (come l’Italia che ha      to di contenere i prezzi elettrici, il
        alcuni suoi settori, hanno azzardato       cancellato il piano di rientro all’ato-      che ha portato in quasi tutti i Paesi
        un rilancio, alzando l’asticella delle     mo), altri hanno rivisto al basso le         europei a ridurre il livello d’incentiva-
        emissioni al 30%. Tale proposta non        loro previsioni (come la Francia), altri     zione delle rinnovabili, rendendo gli
        è mai passata, per varie ragioni: quel-    ancora hanno fatto un clamoroso              investimenti meno attrattivi (a parità

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                        EDITORIALE        PRIMA PAGINA          FORUM               CONFRONTO                 AZIENDE               DALL’ESTERO                 STORIE

                    di altre condizioni). Un altro è che il
                    principale produttore di pannelli
                    solari (e promotore delle politiche di
                    incentivazione), la Germania, ha visto
                    le sue quote di mercato significativa-
                    mente erose dalla concorrenza cine-
                    se. Un terzo è che l’Europa si è resa
                    conto che, per quanto discutere del
                    20% della produzione energetica sia
                    di fondamentale importanza, qual-
                    che attenzione merita anche il
                    restante 80%. E ciò richiede di spor-
                    carsi le mani con cose come il carbo-
                    ne, il nucleare, il petrolio e soprattut-
                    to il gas. Su tutti questi temi,
                    Bruxelles si trova in una posizione di
                    debolezza assoluta: i tentativi di inte-
                    grazione del mercato interno si sono
                    sostanzialmente arenati, con l’ultimo
                    pacchetto di direttive che segna
                    essenzialmente la rinuncia a sconfig-
                    gere i monopolisti nazionali. Il dossier
                    gas si è ridotto a poco più della
                    richiesta di affiancare le aziende
                    europee nelle loro negoziazioni coi
                    Paesi fornitori, come la Russia, ma è
                    chiaro che tale richiesta non potrà
                    trovare alcuno sbocco concreto.              Oggi più che mai, il futuro del nostro pianeta dipende dalle scelte comuni dei Paesi che lo abitano.
                    L’Italia è, in qualche modo, protago-
                    nista di questa tendenza verso la            teste dell’Autorità per l’energia, che                     ambientale, la produzione metano-
                    confusione. Se all’inizio della legisla-     ha evidenziato le conseguenze anti-                        centrica appare come un’alternativa
                    tura (2008) si prometteva, irrealisti-       competitive del provvedimento,                             razionale alla sola dipendenza dalle
                    camente, di posare la “prima pietra”         sono cadute nel vuoto. La Strategia                        rinnovabili. Se così dovesse accade-
                    del nuovo nucleare nel 2013, il              energetica nazionale, sempre pro-                          re, sarebbe però importante ripren-
                    governo ha cancellato ogni norma in          messa e mai realizzata, appare sem-                        dere la discussione sulla liberalizza-
                    merito senza peraltro riuscire a schi-       pre più come una fenice zoppa: non                         zione del mercato del gas e la priva-
                    vare la valanga referendaria di giu-         ci sarà, e se anche ci fosse non servi-                    tizzazione dei colossi energetici, in
                    gno 2011. Sulle rinnovabili, ripetuti        rebbe. Quanto al gas, che è davvero                        modo da non ripiombare, avendo
                    interventi normativi non hanno               il pivot del nostro sistema energeti-                      seguito una traiettoria ellittica, in un
                    sostanzialmente risolto il problema,         co, le infrastrutture restano insuffi-                     Paese ingessato dai monopoli tanto
                    coi produttori che continuano, per           cienti (rispetto a uno scenario di svi-                    quanto lo era l’Italia di quindici anni
                    certi versi giustamente, a lamentare         luppo della domanda) e gli assetti                         addietro. Se invece il Paese saprà
                    l’eccessiva onerosità delle procedure        monopolistici non sono oggetto di                          cogliere queste opportunità e ne
                    e i consumatori che ritengono ecces-         alcun tentativo di riforma.                                approfitterà per dotarsi di un merca-
                    sivo l’onere in bolletta. Non è esclu-       Per paradosso, tuttavia, il modello                        to davvero aperto e concorrenziale,
                    so che ulteriori provvedimenti inte-         italiano potrebbe emergere come                            per una volta potremmo trovarci in
                    ressino il settore. Nel suo complesso,       quello di riferimento in Europa. Pur                       testa al cambiamento. Meglio eroi
                    l’industria energetica è stata colpita       in assenza del nucleare, infatti, un                       per caso che cenerentole per forza.
                    dall’ennesimo aumento fiscale, sotto         Paese fondato sul gas (che si è impo-
                    forma di un’addizionale di quattro           sto non per disegno ma perché, per
                    punti percentuali alla famigerata            ragioni sia economico-finanziarie sia
                    Robin Hood Tax, che così raggiunge           autorizzative, il metano appariva
                                                                                                                             Approfondimenti
                    il livello di 10,5 punti sopra l’aliquo-     come la fonte più versatile) può van-
                    ta Ires consueta del 27,5%.                  tare emissioni relativamente più                            www.iea.org
                    L’imposta è stata inoltre estesa a           basse dei concorrenti. Il confronto                         www.autorita.energia.it
                    soggetti che prima si erano salvati,         sarebbe stato impari se l’equazione
                    quali i produttori di energia verde e i      avesse compreso l’atomo, ma senza                          (*) Giornalista e direttore Energia e Ambiente
                    gestori delle reti energetiche. Le pro-      di esso, fermo restando l’obiettivo                            dell’Istituto Bruno Leoni.
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        ITALIA: L’ATOMO FUGGENTE
        Alla ricerca del giusto mix                               (*)

        FULVIO CONTI Amministratore delegato di Enel
        ENRICO LETTA Deputato, segretario generale di AREL                                                        Aspen
        STEFANO SAGLIA Sottosegretario con delega per l’Energia al MISE                                           Institute
        PAOLO SCARONI Amministratore delegato di Eni
                                                                                                                      Italia

        ASPENIA. La combinazione fra                  dobbiamo concentrarci e agire con             novabili, che pure il governo america-
        l’instabilità mediorientale e l’im-           decisione.                                    no sostiene con grande impegno,
        patto di Fukushima potrebbe                                                                 non potrà essere sufficiente a rispon-
        modificare alcune componenti                  CONTI. Come ho sempre sostenuto,              dere alla necessità di ridurre la dipen-
        essenziali del mix energetico.                un mix efficiente di generazione elet-        denza dagli idrocarburi e abbattere le
        Almeno in teoria: come potrebbe               trica deve basarsi su tutte le fonti pri-     emissioni clima-alteranti. Un parere
        essere impostato un nuovo mix                 marie e su tutte le tecnologie disponi-       condiviso dai governi di Francia e
        energetico efficiente?                        bili, nessuna esclusa.                        Gran Bretagna.
                                                      La crescente fame di energia dei Paesi
        SCARONI. Il disastro giapponese ha            emergenti ben difficilmente potrà             SAGLIA. Alla luce dei recenti avveni-
        portato, sulla scia dell’emotività, a         essere soddisfatta senza il contributo        menti internazionali, dalla crisi libica
        rivedere il ruolo del nucleare nell’am-       della fonte nucleare. In tutto il mondo       a Fukushima, prevediamo una cresci-
        bito del mix energetico, rivalutando il                                                     ta doppia di quella prevista per il
        gas. Basti pensare che il Giappone sta                                                      solare fotovoltaico. Inoltre, al centro
        utilizzando il gas naturale per coprire      Il ministro dell’Energia                       della politica energetica tornerà il gas
        il 40% del fabbisogno prodotto dal           del governo Obama ha                           con i problemi legati all’incertezza
        blocco delle centrali nucleari e che                                                        dell’approvvigionamento.
        già a 48 ore dal terremoto il governo        ribadito la necessità di
        tedesco ha disposto la chiusura di 7         potenziare e ammoder-                          ASPENIA. Il prezzo del petrolio
        vecchie centrali nucleari e il primo                                                        continuerà ad aumentare? Siamo
        ministro Putin ha ordinato di verifica-
                                                     nare il parco nucleare                         in una fase strutturale di aumenti?
        re lo stato delle centrali nucleari russe    statunitense.                                  Quanto pesano gli aspetti specula-
        già immaginando di sostituire la loro                                                       tivi e quanto invece il cambiamen-
        produzione con gas. Il gas si confer-                                                       to della domanda e dell’offerta? È
        ma quindi una fonte chiave nel mix            l’elettricità, la forma di energia più        ancora ragionevole adottare una
        energetico. Anche lo shale gas avrà           efficiente, versatile e semplice da uti-      fascia di oscillazione dei prezzi?
        un ruolo importante per aprire una            lizzare, sta conquistando sempre
        nuova strada per l’approvvigiona-             nuovi campi di impiego: dai sistemi di        CONTI. L’esperienza ci ha insegnato
        mento energetico in questo momen-             riscaldamento/raffreddamento degli            che è difficile fare previsioni a breve
        to particolarmente delicato.                  edifici alla mobilità elettrica. Nuovi usi    termine sul prezzo del petrolio e non
                                                      che richiederanno una maggiore pro-           è semplice discriminare il peso della
        LETTA. L’impatto di Fukushima è più           duzione di energia elettrica e che in         componente speculativa sul costo del
        psicologico che reale. Anche a causa          prospettiva andranno più che a com-           barile. Certamente il perdurante qua-
        delle eterne indecisioni del governo          pensare la riduzione dei consumi              dro di instabilità che caratterizza i
        italiano, il rientro del nostro Paese nel     dovuti all’ottimizzazione dei processi        Paesi del Nord Africa, del Medio
        nucleare sarebbe stato comunque               di generazione, distribuzione e consu-        Oriente e del Golfo Persico crea incer-
        lungo e accidentato. A ben vedere,            mo finale. Per quanto riguarda il             tezza e volatilità del prezzo del greg-
        inoltre, neanche l’instabilità medio-         mondo occidentale, faccio notare che          gio, che è direttamente legato alla
        rientale e le fibrillazioni del Nord          se da un lato la Germania sembra              spare capacity dei Paesi OPEC. È poi
        Africa – benché fenomeni rilevanti e          intenzionata ad avviare un graduale           importante che nel mercato dei deri-
        forse epocali – cambieranno, nel              abbandono della generazione dall’a-           vati venga fatta una chiara distinzione
        profondo, la sostanza dei nostri pro-         tomo (ma non del carbone), il mini-           tra i reali produttori, shippers e buyers
        blemi. La verità è che il mix energeti-       stro dell’Energia del governo Obama,          di prodotti petroliferi, che usano i
        co dell’Italia non potrà che essere           Stephen Chu, ha ribadito la necessità         derivati come assicurazione della sta-
        composto, per molti anni ancora, da           di potenziare e ammodernare il parco          bilità del prezzo, e coloro che, invece,
        gas e dalle nuove tecnologie rinnova-         nucleare statunitense. Nella convin-          senza commerciare fisicamente tali
        bili. È su questo duplice binario che         zione che lo sviluppo delle fonti rin-        prodotti, sono eventualmente in

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EQUILIBRI sviluppo e ambiente - CONOU
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                          EDITORIALE              PRIMA PAGINA                   FORUM                CONFRONTO                   AZIENDE                DALL’ESTERO                   STORIE

                    grado di influenzare il mercato con                          esposte a maggiori pressioni specula-                          questa decisione? È uno stop
                    comportamenti puramente speculati-                           tive, attuate anche dagli altri Paesi                          temporaneo o una rinuncia defi-
                    vi e quindi controproducenti. Nel                            produttori. Gli analisti internazionali                        nitiva? Pensa che il nucleare serva
                    lungo periodo, tuttavia, non possia-                         prevedono per il 2011 oscillazioni del                         all’Italia? Perché? E non sarebbe
                    mo che attenderci una crescente                              Brent tra i 95 e i 120 dollari al barile,                      comunque troppo costoso?
                    pressione sui prezzi del petrolio, data                      ma come già si è verificato in passa-
                    la rapida crescita della domanda ener-                       to non sono pochi i possibili eventi                           SAGLIA. Con l’emendamento intro-
                    getica primaria globale: +47% nel                            esogeni in grado di vanificare le pre-                         dotto nel decreto sviluppo viene di
                    periodo 2008-2035, secondo lo sce-                           visioni sull’andamento dei prezzi.                             fatto bloccato il nucleare poiché ven-
                    nario inerziale dell’International                                                                                          gono eliminate le norme principali
                    Energy Agency, con un ruolo determi-                                                                                        per realizzare gli impianti. Nulla vieta
                    nante dei Paesi BRIC (Brasile, Russia,                       Ci siamo presi di fatto                                        al parlamento di fare un’altra legge
                    India e Cina) soprattutto Cina e India.                                                                                     ma non credo sia possibile in questa
                                                                                 una pausa di riflessione                                       legislatura. Ci siamo presi di fatto
                    LETTA. L’andamento dei prezzi del                            poiché ce lo chiedeva                                          una pausa di riflessione poiché ce lo
                    petrolio è determinato più da fattori                        l’opinione pubblica.                                           chiedeva l’opinione pubblica. Resto
                    speculativi e da questioni geopoliti-                                                                                       convinto che la tecnologia nucleare
                    che che non dal mercato.                                                                                                    sia quella che maggiormente possa
                    Quest’ultimo non è “corto”, la capa-                                                                                        risolvere i nostri problemi di approvvi-
                    cità di petrolio a livello mondiale è                        SCARONI. Il prezzo dell’energia non                            gionamento energetico.
                    ben superiore alla domanda, con                              dipende unicamente dalla crisi inter-
                    significativi volumi non utilizzati. Mi                      nazionale ma da uno scenario più                               CONTI. Mi auguro che, a seguito
                    risulta che nel mese di aprile la capa-                      complesso che riguarda anche la pre-                           delle necessarie valutazioni condot-
                    cità inutilizzata mondiale abbia rag-                        visione di una crescita di domanda di                          te in ambito internazionale sugli
                    giunto i 6 milioni di barili al giorno,                      gas del Giappone. Dopo lo stop del                             esiti degli stress test che l’UE ha
                    con una domanda che si attesta sui                           nucleare, è quindi ipotizzabile un                             deciso di condurre sugli impianti
                    90 milioni di barili. Non dimentichia-                       aumento dei prezzi del gas.                                    nucleari degli Stati membri, l’Italia
                    mo che le quotazioni europee risen-                                                                                         non scelga la strada della rinuncia
                    tono anche degli andamenti del cam-                          ASPENIA. Il governo ha appena                                  definitiva. Sulla necessità per l’Italia
                    bio euro/dollaro. La crisi in Libia non                      abrogato le norme che avrebbero                                di disporre di una quota di produ-
                    ha messo in discussione la sicurezza                         consentito al nostro Paese di tor-                             zione da fonte nucleare non ho
                    delle forniture italiane, ma le ha                           nare al nucleare: come valuta                                  dubbi, non fosse altro che per ridur-

                    L’energia nucleare in Italia non ha avuto vita facile: le quattro centrali presenti sono state attive tra il 1963 e il 1990. Rifiutata col referendum del 1987, è tornata al centro
                    del dibattito fra il 2005 e il 2008, per essere messa definitivamente al bando con il referendum abrogativo del 2011.
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             EDITORIALE              PRIMA PAGINA                 FORUM                 CONFRONTO                  AZIENDE          DALL’ESTERO           STORIE

                                                                                                                             SAGLIA. Per quanto riguarda il gas
                                                                                                                             abbiamo il problema della rete infra-
                                                                                                                             strutturale: vanno realizzati i rigassifi-
                                                                                                                             catori. Il numero dipende dalle richie-
                                                                                                                             ste del mercato. Attualmente, abbia-
                                                                                                                             mo Panigaglia che ci garantisce 4
                                                                                                                             miliardi di metri cubi e Rovigo che ce
                                                                                                                             ne fornisce il doppio. A breve, fare-
                                                                                                                             mo entrare in esercizio quello al largo
                                                                                                                             di Livorno. E poi altri due o tre: l’o-
                                                                                                                             biettivo è di 30-40 miliardi di metri
                                                                                                                             cubi all’anno.

                                                                                                                             SCARONI. Per garantire la sicurezza
                                                                                                                             degli approvvigionamenti di gas in
        Abbandonato il nucleare, il ruolo del gas si fa sempre più massiccio. In Italia, la maggior parte del gas consuma-   Europa è prioritaria la realizzazione di
        to è importato da altri Paesi. Una dipendenza un po’ rischiosa, soprattutto ora che il gas sembra essere la fonte
        energetica più accreditata.                                                                                          un sistema integrato di gasdotti all’in-
                                                                                                                             terno dell’Unione. Recentemente
        re la nostra dipendenza pressoché                          questo motivo, ho sempre valutato                         abbiamo avanzato al commissario UE
        totale dalle importazioni di idrocar-                      con favore le azioni delle nostre                         per l’Energia, Günther Oettinger, una
        buri da aree del mondo geopolitica-                        imprese sui mercati esteri. Mi riferisco                  proposta per la costituzione di un
        mente instabili. Per quanto riguarda                       alle acquisizioni che ci hanno messo                      European Gas Trasmission System
        i costi, non mi stancherò di ricordare                     in condizione di rientrare, di fatto,                     Operator, che includa gli asset dei
        che se una centrale nucleare richiede                      nella gestione del nucleare. Allo stes-                   principali Transport Operator europei,
        un investimento iniziale molto più                         so modo è anche essenziale che                            focalizzato nella gestione e nello svi-
        elevato di una centrale a gas, l’inci-                     l’Italia disponga delle conoscenze più                    luppo degli asset regolati dei Paesi
        denza del prezzo del combustibile                          aggiornate sugli sviluppi tecnologici a                   che parteciperanno al progetto.
        sul costo del chilowattora prodotto è                      medio e lungo termine. In sostanza,                       Oltre alla diversificazione degli
        minimo. Se il prezzo dell’uranio rad-                      dobbiamo essere pronti a sfruttare le                     approvvigionamenti, alla diversifica-
        doppia, il costo di generazione da                         potenzialità del nucleare quando                          zione delle rotte di transito e all’au-
        nucleare aumenta del solo 8%; se                           queste saranno disponibili e quando                       mento delle capacità dei gasdotti esi-
        invece raddoppia il prezzo del gas, il                     la costruzione di tale tipologia di                       stenti, quella di una rete integrata del
        costo di generazione di una centrale                       impianti sarà accettata dai cittadini,                    gas è la vera priorità per la sicurezza
        a ciclo combinato con cogenerazio-                         investendo in ricerca e andando a                         degli approvvigionamenti. Tutti que-
        ne (CCGT) aumenta del 70%. In più                          operare negli ambiti industriali più                      sti interventi ci assicureranno tutto il
        dobbiamo ricordare che una centra-                         avanzati in questo campo. Detto                           gas di cui abbiamo bisogno, quando
        le nucleare di nuova generazione è                         questo, date le condizioni attuali, è                     e dove serve e a prezzi compatibili
        progettata per operare per 60 anni,                        ben difficile dire quando sarà possibi-                   con la crescita economica dell’UE.
        mentre le centrali tradizionali hanno                      le rientrare nel nucleare.
        un ciclo di vita molto più breve.                                                                                    CONTI. Credo che su questo punto
        Considerando i costi di gestione del                       SCARONI. Eni non si occupa di                             possiamo essere tutti d’accordo: al
        ciclo dell’uranio e quelli di decomis-                     nucleare. Va peraltro detto che la tec-                   potenziamento dei gasdotti esistenti
        sioning, nell’arco di vita dell’impian-                    nologia di oggi è molto diversa da                        e al completamento di quelli in pro-
        to l’energia elettrica prodotta avrà                       quella della centrale di Fukushima. Il                    gramma, dobbiamo affiancare una
        comunque un costo complessivo                              governo ha deciso di adottare una                         maggiore capacità di rigassificazione
        competitivo con quella generata con                        moratoria per chiarire la situazione                      per poter usare al meglio il gas natu-
        le altre tecnologie. Detto questo, è                       giapponese e tornare tra due anni a                       rale liquefatto che possiamo acquista-
        evidente che una scelta di investi-                        riparlare del tema.                                       re anche da Paesi non collegati
        mento di così lungo periodo come il                                                                                  all’Italia via tubo. Questo ci darebbe
        nucleare ha bisogno, per essere rea-                       ASPENIA. Attualmente la princi-                           una migliore flessibilità nella scelta dei
        lizzata, di un consenso molto ampio                        pale fonte per la generazione                             fornitori e delle rotte di approvvigio-
        che a oggi in Italia non c’è.                              elettrica è il metano: questo                             namento, ovvero maggiore capacità
                                                                   rende il buon funzionamento del                           negoziale, rafforzando al contempo
        LETTA. Parto da una premessa: un                           mercato del gas di critica impor-                         la sicurezza del sistema energetico
        Paese avanzato industrialmente deve                        tanza. Ritiene che il mercato e la                        italiano. Contemporaneamente, va
        essere all’avanguardia tecnologica.                        dotazione infrastrutturale siano                          anche potenziata e ottimizzata la
        Sotto questo aspetto, la capacità di                       adeguate? E quali ulteriori inve-                         capacità di stoccaggio del gas per
        gestire una tecnologia quale quella                        stimenti pensa debbano essere                             migliorare ulteriormente i margini di
        nucleare per noi resta essenziale. Per                     privilegiati, se è il caso?                               sicurezza e di flessibilità.
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                          EDITORIALE              PRIMA PAGINA                 FORUM                CONFRONTO                  AZIENDE                DALL’ESTERO                 STORIE

                    LETTA. Lo ribadisco: gas e nuove tec-                       via, che il differenziale si è ridotto                      CONTI. Per allineare i prezzi italiani a
                    nologie rappresentano il nostro futu-                       negli ultimi anni. Un dato è certo:                         quelli medi europei dobbiamo innan-
                    ro. Proprio per questo la liberalizza-                      proseguire con le liberalizzazioni e                        zitutto bilanciare il nostro mix di
                    zione del settore del gas naturale va                       investire sulle nuove tecnologie è                          generazione. Se non sarà possibile
                    completata in tempi rapidi. In parti-                                                                                   nel nostro Paese ricorrere al nucleare,
                    colare, va attuata la separazione pro-                                                                                  dobbiamo puntare su un mix compo-
                    prietaria della rete di trasporto e                        Abbiamo il problema                                          sto da fonti rinnovabili, carbone puli-
                    vanno realizzati tutti i potenziamenti                                                                                  to e gas. In questa direzione va il
                    infrastrutturali che possano consenti-                     della rete infrastruttu-                                     nostro impegno nello sviluppo delle
                    re all’Italia di diventare un hub conti-                   rale: vanno realizzati i                                     fonti rinnovabili: dal mini-hydro, alla
                    nentale. Questo si può fare con la                                                                                      geotermia, dall’eolico alle biomasse a
                    realizzazione di impianti di rigassifica-
                                                                               rigassificatori.                                             filiera corta. Così come l’investimen-
                    zione, nuovi gasdotti e con la valoriz-                                                                                 to realizzato a Civitavecchia per la
                    zazione delle infrastrutture esistenti.                                                                                 centrale Torrevaldaliga Nord, conver-
                                                                                possibile e necessario. L’efficienza                        tita da olio combustibile a carbone
                    ASPENIA. Le piccole e medie                                 energetica è cruciale. Dai dati più                         pulito. Lo stesso tipo di conversione
                    imprese pagano per l’elettricità                            recenti diffusi dall’Autorità per l’ener-                   che abbiamo intenzione di realizzare
                    prezzi di circa un terzo superiori                          gia si comprende come gli interventi                        nella centrale di Porto Tolle (Rovigo).
                    alla media europea. Quali crede                             in queste tecnologie siano ancora                           Quest’ultima è anche una delle prime
                    siano le ragioni di questo differen-                        molto convenienti e i risultati ben                         centrali al mondo dove abbiamo in
                    ziale? Come è possibile, se è possi-                        superiori, in termini di rendimento                         progetto di realizzare su scala indu-
                    bile, recuperarlo – soprattutto dal                         energetico, rispetto a quelli legati a                      striale la tecnologia post combustio-
                    momento che l’efficienza energe-                            quasi tutte le tecnologie di produzio-                      ne della cattura e sequestro dell’ani-
                    tica italiana è già piuttosto alta?                         ne da fonti rinnovabili. Lo sviluppo                        dride carbonica (CCS). Inoltre, se il
                                                                                dell’efficienza è inoltre un’opportu-                       processo autorizzativo proseguirà,
                    LETTA. Le ragioni del differenziale –                       nità per le imprese italiane. La realiz-                    intendiamo convertire a carbone
                    che peraltro pesa su tutti i consuma-                       zazione di nuove infrastrutture di                          anche la centrale a olio di Rossano
                    tori di energia elettrica italiani – sono                   interconnessione con i mercati ener-                        Calabro (Cosenza).
                    più di una sostanzialmente riconduci-                       getici limitrofi potrà portare, infine,                     Nello stesso tempo, dovremo conti-
                    bili al nostro mix produttivo e al man-                     vantaggi di prezzo ai consumatori                           nuare con gli investimenti per rende-
                    cato completamento delle liberalizza-                       italiani, così come tutte quelle misure                     re intelligenti le nostre reti di distribu-
                    zioni nei settori dell’energia elettrica                    volte all’effettiva attuazione di un                        zione in modo da poter integrare e
                    e del gas naturale. Aggiungo, tutta-                        mercato europeo integrato.                                  sfruttare al meglio la generazione

                    Nell’iter del Post-Kyoto, l’Italia è disponibile a prolungare l’impegno contro i gas serra anche dopo il 2012, purché il nuovo protocollo sia sottoscritto anche dai Paesi
                    che finora non l’hanno fatto (USA, Giappone, Russia, Canada, Cina, India).
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              EDITORIALE             PRIMA PAGINA                  FORUM               CONFRONTO                  AZIENDE                DALL’ESTERO                 STORIE

        distribuita da fonti rinnovabili e favo-                   SCARONI. La ricerca e il progresso                           energie alternative. Abbiamo avviato
        rire la partecipazione attiva dei con-                     tecnologico sono fondamentali. Si                            le attività sulle energie non conven-
        sumatori al mercato elettrico.                             può guardare a obbiettivi nel lungo                          zionali nel centro Donegani nel 2007
                                                                   termine puntando alla valorizzazione                         e promosso una partnership con il
        ASPENIA. Se dovesse immaginare                             del ruolo dell’innovazione tecnologi-                        MIT nel 2008 focalizzata anche sulla
        il mix energetico italiano o euro-                         ca, che è poi la vera chiave del futu-                       tecnologia solare.
        peo nel 2050, rispetto a oggi,                             ro dell’energia. Nell’energy mix italia-
        quali fonti crede crescerebbero e                          no il punto di forza risiede in una                          CONTI. Sono convinto che la ricerca
        quali invece ridurrebbero il loro                                                                                       e l’innovazione avranno un ruolo
        ruolo? Quanto pensa possa inci-                                                                                         determinante nel migliorare le tecno-
        dere il progresso tecnologico?                             Il futuro sta nelle nuove                                    logie esistenti e nello sviluppo di
                                                                                                                                nuove. Penso ai progressi nelle solu-
        LETTA. Mi ripeto: il futuro sta nelle
                                                                   tecnologie.                                                  zioni di abbattimento degli inquinan-
        nuove tecnologie. Ben prima del                                                                                         ti (polveri, ossidi di azoto, anidride
        2050 una buona parte delle rinno-                                                                                       solforosa) nel campo termoelettrico o
        vabili avrà raggiunto la grid parity.                      quota molto importante di gas e già                          dei gas serra con la CCS, ma anche
        In altri termini, ci sarà una piena                        significativa di rinnovabili. Il gas è un                    alla sempre maggiore efficienza del
        concorrenzialità rispetto alle fonti                       punto di forza del nostro sistema                            fotovoltaico con parallela riduzione
        tradizionali. L’abilità di ciascun                         energetico perché è competitivo a                            dei costi di produzione, agli sviluppi
        Paese già ora sta nel comprendere                          livello di costi, permette di contenere                      dei generatori eolici, anche off shore,
        in quale ambito tecnologico investi-                       le emissioni di gas serra (50% in                            agli sviluppi del solare termodinami-
        re e come sfruttare al meglio il                           meno rispetto agli impianti a carbo-                         co. Senza dimenticare il contributo di
        potenziale disponibile di fonti rin-                       ne, principale fonte utilizzata in                           un sistema di “reti intelligenti” e
        novabili. È quanto stanno facendo                          Europa), è ampiamente disponibile e                          delle molte soluzioni che favoriscono
        da tempo Paesi come la Germania e                          lo sarà ancora per decenni e assicura                        il risparmio e l’efficienza energetica.
        la Danimarca, per i quali una parte                        l’alimentazione dei nostri sistemi                           Tutti campi nei quali Enel è in prima
        consistente del fabbisogno energe-                         elettrici, industriali e domestici con                       fila, grazie agli investimenti in pro-
        tico è soddisfatto dall’eolico. Gli                        una continuità che le fonti rinnovabi-                       grammi di innovazione e alla collabo-
        idrocarburi e, in particolare, il gas                      li non sono ancora in grado di forni-                        razione continuativa con i migliori
        dovranno accompagnare questa                               re. Il gas è e continuerà a rappresen-                       centri di ricerca del mondo. La can-
        trasformazione, riducendo gradual-                         tare anche nel futuro il pilastro della                      celliera Merkel ha promesso di porta-
        mente il proprio peso via via che le                       nostra sicurezza energetica. Questo                          re la Germania nel 2050 a produrre
        nuove tecnologie avranno raggiun-                          però non significa che Eni non creda                         l’80% dell’energia elettrica senza
        to la piena competitività.                                 e non investa nella ricerca e nelle                          emissioni. Condivido l’obiettivo, ma

        Per uscire definitivamente dal nucleare, l’Italia dovrebbe investire circa 9 miliardi di euro in operazioni di decommissioning. Un processo che stenta a decollare.
equi_71bianco:equi_48•30/1/06        28-11-2011           16:34       Pagina 11

                          EDITORIALE               PRIMA PAGINA                   FORUM                 CONFRONTO                    AZIENDE            DALL’ESTERO                     STORIE

                                                                                                                                               SCARONI. Le politiche devono esse-
                                                                                                                                               re funzionali e proporzionate alle
                                                                                                                                               prospettive di sviluppo tecnologico.

                                                                                                                                               CONTI. Nonostante le criticità che
                                                                                                                                               ancora lo caratterizzano, il mercato
                                                                                                                                               dei crediti di emissione europeo ha
                                                                                                                                               dimostrato di poter funzionare ed è
                                                                                                                                               una soluzione potenzialmente più
                                                                                                                                               efficace dell’introduzione di una
                                                                                                                                               “carbon tax”. Tra i principali difetti
                                                                                                                                               di tale sistema vi sono le limitazioni
                                                                                                                                               ai crediti ottenibili tramite progetti
                                                                                                                                               CDM e JI1, ma anche un insufficien-
                                                                                                                                               te coinvolgimento, con obiettivi vin-
                                                                                                                                               colanti, di altri settori oltre a quelli
                                                                                                                                               industriali e termoelettrico, in parti-
                                                                                                                                               colare il settore trasporti e quello
                                                                                                                                               residenziale. Sono, dunque, favore-
                                                                                                                                               vole a politiche di incentivazione
                                                                                                                                               differenziate per fonte, che però
                                                                                                                                               vanno accompagnate anche da uno
                                                                                                                                               sforzo di armonizzazione delle
                                                                                                                                               infrastrutture di trasporto e inter-
                                                                                                                                               connessione dei Paesi dell’Unione,
                                                                                                                                               in modo da favorire lo scambio di
                                                                                                                                               flussi di produzione eolica dalle
                                                                                                                                               regioni del Nord Europa, ricche di
                                                                                                                                               vento, con l’energia da fonte solare
                                                                                                                                               dai Paesi del Sud, ottimizzando così
                    Nel 2010 la richiesta di energia elettrica sulla rete in Italia è stata pari a 330,5 TWh, circa il 3% in più rispetto      lo sfruttamento delle risorse natura-
                    all’anno precedente (GSE).                                                                                                 li disponibili. La vera sfida della lotta
                                                                                                                                               al cambiamento climatico è il rag-
                    credo che non sia raggiungibile,                               zionali (per esempio una “carbon                            giungimento di un accordo globale
                    ricorrendo a una famiglia ristretta di                         tax” o un sussidio uguale per                               e vincolante sulla limitazione delle
                    fonti e tecnologie. Dirò di più. Io                            tutti, proporzionato al valore del-                         emissioni. Un problema mondiale
                    lavoro perché Enel possa arrivare per                          l’inquinamento abbattuto ma                                 come il contenimento dei gas serra
                    quella data a un traguardo ancora                              indifferente rispetto alle moda-                            richiede necessariamente un impe-
                    più ambizioso: generare tutta la pro-                          lità con cui ciò viene realizzato)?                         gno a livello mondiale, che auspico
                    pria elettricità con zero emissioni. Del                                                                                   potrà essere raggiunto nell’ambito
                    resto, già oggi poco meno della metà                                                                                       delle prossime tappe delle confe-
                    della produzione di Enel nel mondo                                                                                         renze sul cambiamento climatico
                    ha queste caratteristiche, grazie alle
                                                                                  Una rete integrata del
                                                                                                                                               delle Nazioni Unite.
                    rinnovabili e al nucleare. Come con-                          gas è la vera priorità
                    tiamo di arrivare al 100%? Con un                             per la sicurezza degli                                       (1) I meccanismi CDM e JI permetto-
                    mix bilanciato di “nuove” e “vec-                                                                                          no di ottenere crediti di emissioni,
                    chie” rinnovabili ad alta efficienza,                         approvvigionamenti.                                          realizzando progetti di trasferimento
                    una generazione termoelettrica a                                                                                           di tecnologie efficienti in Paesi fuori
                    carbone e a gas con cattura e seque-                                                                                       dall’Unione.
                    stro della CO2, e con il nucleare.                             LETTA. Non penso che sia lo stru-
                                                                                   mento utilizzato (tariffa, “carbon                           Approfondimenti
                    ASPENIA. Per il perseguimento                                  tax”, certificato bianco o verde ecc.) il                    www.aspeninstitute.it/aspenia-
                    delle finalità di politica ambienta-                           vero e unico fattore critico di succes-                      online
                    le, ritiene siano più appropriate                              so per una politica ambientale. La dif-                      www.enel.it
                    politiche discrezionali (come un                               ferenza sta nella capacità di identifi-                      www.arel.it
                    sussidio differenziato per fonte,                              care obiettivi in modo chiaro e traspa-                      www.sviluppoeconomico.gov.it
                    per esempio in funzione delle                                  rente, realizzare un programma ener-                         www.eni.com/it_IT/home.html
                    prospettive di sviluppo tecnologi-                             getico e un sistema di regole equili-
                    co) oppure politiche non discre-                               brato e mantenerlo stabile nel tempo.                       (*) Articolo tratto da “Aspenia” n.53.
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            EDITORIALE          PRIMA PAGINA           FORUM            CONFRONTO            AZIENDE          DALL’ESTERO          STORIE

        Serve uno sprint per la corsa all’oro green
        GAETANO BENEDETTO
        Direttore Politiche Ambientali del WWF Italia
        Presidente di “Officinae Verdi spa”

        S
                 tando ai dati ufficiali di Terna al     Molte analisi internazionali oggi atte-       con un risparmio economico assolu-
                 31 dicembre 2010 gli impianti           stano la possibilità entro qualche            tamente significativo dovuto al
                 di produzione elettrica presen-         decennio di un mondo alimentato               taglio delle importazioni di combu-
        ti nel nostro Paese hanno una poten-             solo da energie rinnovabili. Alcune di        stibili fossili.
        za lorda di circa 110.000 MW (erano              queste analisi sono di carattere globa-       È di tutta evidenza che i problemi di
        105.186 MW a fine 2009). A fronte di             le, altre trattano scenari più ristretti,     governance per una strategia che
        ciò, il picco massimo dei consumi mai            ma tutte si basano sull’applicazione di       porti a tali risultati sono enormi, ma
        registrato nel nostro Paese ha sfiorato          conoscenze e tecnologie già oggi              la strada è obbligata se si vuole
        nel 2007 i 57.000 MW (nel 2009 è                 conosciute ed esistenti, niente dunque        dare credito (e come non si potreb-
        stato invece di 51.873 MW). In poche             di virtuale. Molto completo è lo studio       be?) alle analisi degli scienziati di
        parole, la potenza elettrica installata          del WWF Internazionale che nel feb-           tutto il mondo che denunciano che
        oggi in Italia è pari al doppio del con-         braio 2011 ha pubblicato “The Energy          se non s’invertirà il crescente livello
        sumo massimo di cui abbiamo biso-                Report”con cui si documenta la pos-           delle emissioni di gas serra, la com-
        gno. Il problema dunque oggi non                 sibilità di avere al 2050 una risposta        promissione dell’equilibrio climatico
        deriva dalla necessità di nuova ener-            positiva in termini di energie rinno-         del pianeta provocherebbe danni
        gia, ma di un’energia diversa, capace            vabili al fabbisogno energetico mon-          incalcolabili.
        di diminuire la nostra dipendenza                diale, tenendo conto anche dell’au-           A fronte di ciò, alcuni continuano a
        dalle risorse fossili e capace di inqui-         mento della domanda proveniente               sostenere la bontà della scelta
        nare di meno.                                    dai consumi dei Paesi in via di svilup-       nucleare che, senza mettere in
        La gran parte dell’energia (cioè                 po. Altri, in modo forse ottimistico,         discussione il modello di sviluppo
        l’86%) che soddisfa la domanda                   hanno sostenuto che quest’obbietti-           ormai globale, diminuirebbe le emis-
        interna, viene prodotta in Italia. Il            vo è addirittura raggiungibile entro il       sioni. In realtà i conti economici non
        motivo per cui importiamo energia,               2030: Mark Delucchi, dell’Università          tornano: il nucleare ha sempre il
        pur avendo a disposizione impianti               di California Davis, e Mark Jacobson,         brutto difetto di non comprendere
        capaci di soddisfare anche quest’esi-            della Stanford University, sostengo-          una serie di costi che ricadono sulla
        genza, è dettato solo da ragioni di              no infatti che non è più un problema          collettività (come ad esempio quelli
        convenienza economica: acquistando               di soluzioni tecnologiche, ma solo            della dismissione delle centrali). Già
        il surplus non utilizzato dell’energia                                                         oggi molti studi internazionali atte-
        prodotta soprattutto (ma non esclusi-                                                          stano che gli investimenti nel campo
        vamente) in Francia con le centrali             Il futuro è dunque nelle                       delle fonti rinnovabili hanno ricavi a
        nucleari, si risparmia moltissimo.                                                             medio e lungo termine addirittura
        La produzione elettrica derivante da            rinnovabili e l’Italia ha                      maggiori rispetto alle fonti fossili e
        centrali termoelettriche in Italia è            marcato negli ultimi an-                       una corretta analisi del nucleare evi-
        ormai per circa la metà garantita dal                                                          denzia poi come questo sia addirit-
        gas naturale. Importante (e preoc-
                                                        ni risultati importanti.                       tura meno conveniente delle fonti
        cupante per le emissioni in relazione                                                          fossili. A tale proposito uno studio
        ai cambiamenti climatici) la quota                                                             della Fondazione per lo Sviluppo
        del carbone attestata all’11,9%. La              d’investimenti e volontà politica. Di         Sostenibile, comparando sette studi
        scelta del nucleare, su cui gli italiani         particolare interesse è poi il rapporto       internazionali, ha documentato
        hanno dato una risposta inequivoca-              dell’Istituto di Ricerca McKinsey com-        come il costo medio di produzione
        bile, secondo alcuni era supportata              missionato dall’European Climate              delle nuove centrali a gas sia di 61
        dalla lettura di questi dati, cioè dalla         Foundation e presentato nell’aprile           euro/MWh pari al 16% in meno del
        necessità di superare questo quadro              del 2010 che documenta la possibi-            costo medio del kilowattora prodotto
        per diminuire la dipendenza energe-              lità per l’Europa di avere un sistema         dalle nuove centrali nucleari.
        tica dall’energia fossile. Il problema           elettrico al 100% interamente “car-           Insomma, referendum a parte, il
        da risolvere era posto correttamen-              bon free”, cioè generato da fonti             nucleare si è dimostrato essere un
        te, ma sbagliata era la risposta.                rinnovabili, sempre entro il 2050,            bluff e non a caso sono molti di più gli

                                                                           12
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                          EDITORIALE            PRIMA PAGINA               FORUM                CONFRONTO                 AZIENDE              DALL’ESTERO                STORIE

                    impianti in via di dismissione rispetto a                Quarto Conto Energia, anticipando                        domanda ed offerta energetica, tra
                    quelli in costruzione (per altro preva-                  le scadenze dei contributi per le pro-                   prospettive d’innovazione e fasi di
                    lentemente nei Paesi in via di indu-                     duzioni da energia rinnovabili e ride-                   transizione. Se dunque è vero che
                    strializzazione, con altissimi investi-                  finendo questi al ribasso, ha imposto                    non abbiamo bisogno di nuova ener-
                    menti pubblici). Nei Paesi avanzati il                   a tutte le aziende del settore una                       gia, è certamente vero che abbiamo
                    nucleare è stato messo fuori gioco                       revisione dei propri businness plan                      bisogno di energia diversa che sosti-
                    dal mercato, prima ancora che dalle                      che, essendo stati redatti con antici-                   tuisca quella fossile. Le energie dun-
                    battaglie ambientaliste.                                 po, si basavano su altri numeri e                        que non solo devono essere rinnova-
                    Il futuro è dunque nelle rinnovabili e                   quindi su un diverso rapporto tra                        bili ma anche, come sino a qualche
                    l’Italia, pur tra mille contraddizioni e                 costi, ricavi ed investimenti. Quella                    anno fa, si diceva, alternative.
                    problemi dovuti ad una pessima                           che viene ora chiamata impropria-
                    gestione territoriale, ha marcato                        mente “Robin Tax” intervenie dun-
                    negli ultimi anni risultati importanti.                  que in un ambito già segnato ed
                    Al 31 dicembre 2010 si registra una                      appesantisce una situazione già                            Approfondimenti
                    potenza eolica installata pari a 5.840                   estremamente delicata, aumentando                          wwf.panda.org/what_we_do/foot-
                    MW ed impianti fotovoltaici per oltre                    l’incertezza del quadro economico di                       print/climate_carbon_energy/energ
                    3.000 MW; la potenza lorda dell’i-                       riferimento. Nel settore delle rinno-                      y_solutions/renewable_energy/sust
                    droelettrico, in gran parte frutto                       vabili la Germania ha creato 300                           ainable_energy_report/
                    della lungimiranza dei nostri nonni, è                   mila posti di lavoro, l’Italia potrebbe
                    di 21,856 MW. Pur riconoscendone                         fare altrettanto se non di più. Dopo                       www.stanford.edu/group/efmh/jac
                    alcune motivazioni, soprattutto nel                      la messa al bando del nucleare la                          obson/Articles/I/JDEnPolicyPt1.pdf
                    settore dell’eolico dove i margini                       Germania ha subito prodotto un                             www.roadmap.eu
                    d’impresa sono significativamente                        piano energetico alternativo, noi
                    cresciuti, le recenti scelte del Governo                 invece discutiamo con schemi vecchi                        www.qualenergia.it/sites/default/
                    non incoraggiano ad andare con                           in assenza di un vero piano che                            files/articolodoc/15-17_QE_n1 2011_
                    decisione verso questo indirizzo. Il                     determini un corretto equilibrio tra                       ronchi.pdf

                    Il contributo delle rinnovabili per la produzione energetica nazionale è aumentato nell’ultimo anno dell’11,1%: dal 21,2% del 2009 al 22,8% del 2010 (GSE).
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        I conti in sospeso del post-nucleare
        MARCO RICOTTI
        Membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare
        e docente di Impianti nucleari al Politecnico di Milano

       D
                  opo Fukushima, quali pro-          (Brasile, Russia, India e Cina, ovvero        energetiche domestiche, e deve
                  spettive avranno il nucleare e     le nuove potenze mondiali, soprat-            garantire il funzionamento di un’e-
                  in generale il tema energeti-      tutto l’ultima) scorgiamo certamente          conomia produttiva che ci sta ancora
        co, per l’Italia, l’Europa, il mondo?        una maggiore attenzione ai problemi           abbondantemente avanti, con costi
        Diversi commentatori nazionali le            ambientali rispetto al passato e quin-        energetici che consentano di mante-
        riassumerebbero così: nucleare sulla         di anche alle energie rinnovabili, ma         nere la competitività. Sarà quindi
        via del tramonto, una grande alba            non troviamo la stessa enfasi e gli           ben più difficile per loro abbandona-
        per le rinnovabili, conferma del ruolo       stessi programmi ambiziosi proposti           re l’opzione atomica.
        centrale per il gas. È probabile però        nel vecchio continente. Il nucleare           Tornando all’Italia e all’atomo: nell’at-
        che questa sia una visione troppo            continua a svolgere un ruolo impor-           tesa di avviare effettivamente ed effi-
        localistica.                                 tante nel settore elettrico, anche non        cacemente una agenzia di sicurezza
        Certo, per l’Italia la prospettiva ener-                                                   nucleare italiana, le attività sono svol-
        getica post-Fukushima e post-refe-                                                         te da ISPRA, che è ad oggi l’unica
        rendum parrebbe essere molto chia-           Il nucleare svolge anco-                      organizzazione deputata a partecipa-
        ra: no al nucleare, ancora maggior                                                         re ai vari consessi internazionali, inclu-
        peso al gas. Taluni iniziano addirittu-
                                                     ra un ruolo importante                        se le riunioni della rete delle autorità
        ra a mettere in discussione anche le         nel settore elettrico.                        di sicurezza europee (ENSREG e
        prospettive di grande sviluppo delle                                                       WENRA). Già da alcuni mesi ed ancor
        rinnovabili. Di recente, pure il                                                           di più nei prossimi, il tema principale
        “Financial Times”.                           considerando i programmi cinesi di            sarà quello degli “stress tests”, strut-
        Per l’Europa, da una parte vi è la           oltre 200 nuovi reattori al 2050 (oggi        turati in questo modo:
        conferma del ruolo del nucleare              ne hanno in costruzione 25). Il gas           • le utilities e i gestori responsabili
        (Francia) o addirittura il suo rilancio      sta vivendo un periodo particolar-                degli impianti nucleari produco-
        (Regno Unito, Polonia, Paesi Baltici,        mente favorevole, soprattutto in                  no i documenti di valutazione del
        Slovacchia e qualche altra nazione           USA dove lo sfruttamento dello                    livello di sicurezza dei reattori e
        del Centro-Est Europa, con la Svezia         shale gas (il gas estratto dalle rocce            degli impianti, secondo le moda-
        che conferma il cambio di idea circa         porose nelle profondità della terra)              lità e gli obiettivi definiti da
        l’abbandono dell’energia atomica),           ha portato un abbassamento dei                    ENSREG;
        dall’altra la decisione di Germania e        prezzi e un aumento delle riserve.            • le autorità di sicurezza di ciascun
        Svizzera di uscire dal nucleare, pur in      Almeno sino a quando non saranno                  Paese esaminano i report e pro-
        tempi medio-lunghi (2022 e 2034,             emersi con ancora più vigore i dubbi              ducono un documento di valuta-
        rispettivamente). Con il ruolo di car-       circa le tecniche di estrazione (impie-           zione (ed eventualmente feed-
        bone e gas a farla ancora da padro-          go di solventi chimici iniettati nel ter-         back o retrofit per i reattori del
        ni, nelle prospettive di utilizzo delle      reno) e le loro compatibilità ambien-             loro Paese);
        fonti fossili (e con un nuovo gasdot-        tali. Il carbone, infine, mantiene il         • a questo punto saranno avviate
        to, Nabucco, che promette notevoli           suo forte peso ed interesse per via               due fasi di controllo tra le auto-
        quantità di gas russo al Centro-Nord         del basso costo di produzione dell’e-             rità di controllo, una peer review
        Europa, in concorrenza con il                nergia elettrica che esso può garan-              orizzontale ed una peer review
        gasdotto South Stream supportato             tire. Impossibile che la Cina possa               verticale.
        dall’Italia). Con le rinnovabili ad inte-    farne a meno a causa dei rischi               La peer review orizzontale sarà una
        grare decisamente il paniere, in alcu-       ambientali.                                   topical review comune, fatta da tutte
        ni casi anzi a sopravanzare le stesse        Per il Giappone, infine, si è aperta          le authorities, e dedicata ad analizza-
        fonti fossili, come preannunciato            una fase di riflessione che potrebbe          re tutti i reattori e gli impianti nuclea-
        dalla Germania (80% da rinnovabili           portare a rivedere la politica sul            ri europei, e la loro risposta ai tre
        entro il 2050).                              nucleare, invertendo il trend di cre-         macro-scenari incidentali evidenziati
        Se guardiamo poi al resto del                scita a favore delle rinnovabili. Ma il       da Fukushima: sisma, inondazione,
        mondo, in particolare a USA e BRIC           Giappone, come noi, non ha fonti              eventi esterni; perdita di elettricità e

                                                                      14
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                         EDITORIALE       PRIMA PAGINA         FORUM                CONFRONTO                    AZIENDE                DALL’ESTERO                  STORIE

                    perdita di pozzo freddo per lungo           sia nel breve che nel lungo termine.                          simo futuro. Ci sarà quindi maggior
                    termine; gestione incidenti severi; si      Riuscirà l’Italia a dotarsi di una strate-                    competizione sul mercato dell’ener-
                    formeranno quindi tre commissioni           gia energetica, facendo politica di                           gia? Quali saranno i contraccolpi per
                    tematiche, con 1 esperto per nazio-         lungo termine in questo settore?                              noi? E i soli obiettivi ambientali
                    ne per commissione.                         Come farà a rientrare nella media                             saranno prioritari rispetto allo svilup-
                    La peer review verticale sarà una           europea di costo dell’elettricità?                            po o alle necessità dell’economia,
                    country review, quindi una valutazio-       Quale peso avranno le rinnovabili?                            soprattutto in un periodo caotico sul
                    ne degli impianti ma anche del-             Quali vincoli virtuosi per il loro svilup-                    versante economico e finanziario
                    l’authority, nazione per nazione, fatta     po e quali costi? Dipenderemo sempre                          internazionale come quello attuale?
                    da una task force formata da un             più dal gas? E qual è il livello accetta-                     A queste domande si dovrà dare
                    team leader, un deputy, un rappor-          bile di rischio di dipendenza energeti-                       risposta. Considerando che i driver
                    teur della commissione europea,             ca che il Paese è giusto si accolli?                          principali secondo i quali impostare
                    quattro-cinque esperti di authority di      Riuscirà veramente la Germania a                              una politica energetica, soprattutto
                    altri Paesi.                                realizzare il piano energetico-etico                          dopo l’abbandono dell’opzione
                    Ciascuna authority ha la possibilità di     della Merkel, completamente sbilan-                           nucleare, oggi sembrano essere due
                    indicare il proprio interesse a parteci-    ciato sulle rinnovabili?                                      per il nostro Paese: ridurre il costo
                    pare alle peer review verticali di alcu-    E quali regole occorre stabilire per                          della bolletta energetica e sfruttare
                    ni Paesi: quattro Paesi prioritari e        aprire maggiormente il mercato elet-                          le politiche energetiche per sviluppa-
                    quattro riserve.                            trico ed energetico, a livello naziona-                       re industria ed economia, puntando
                    L’Italia in particolare ha indicato le      le così come a livello europeo, per                           anche sulla ricerca.
                    quattro nazioni prioritarie in Francia,     tentare di alleviare i costi energetici
                    Svizzera, Slovenia, Slovacchia, men-        per industrie e famiglie?                                       Approfondimenti
                    tre le quattro riserve sono Spagna,         La Cina e gli altri Paesi emergenti
                                                                                                                                www.ensreg.eu
                    Germania, Ucraina, Romania.                 avranno un’enorme fame di energia,
                                                                                                                                www.wenra.org
                    Queste analisi dettagliate impegne-         oltre che di materie prime, nel pros-
                    ranno le task force delle country
                    review per circa tre-quattro mesi,
                    sino ad aprile 2012.
                    In questo quadro internazionale, è
                    opportuno un commento di prospet-
                    tiva: la spinta sulla sicurezza post-
                    Fukushima dovrà portare ad innalza-
                    re ancora di più gli standard di sicu-
                    rezza, che dovranno essere condivisi
                    a livello mondiale. Per questo obiet-
                    tivo, è auspicabile che le autorità di
                    sicurezza nazionali perdano in futuro
                    alcune prerogative locali a favore di
                    maggiori vincoli internazionali. Tale
                    linea di azione risulta ancora più
                    necessaria se si considera che molti
                    Paesi si stanno affacciando ed entre-
                    ranno, in futuro, nell’arena nucleare.
                    Occorre essere certi che anche que-
                    ste nazioni siano abilitate ad operare
                    nel settore nucleare con i massimi
                    standard di sicurezza.
                    Per questo obiettivo saranno fonda-
                    mentali sia una struttura e una nor-
                    mativa regolatoria internazionale (è
                    già così nel settore aereo e in quello
                    navale), sia il miglioramento del con-
                    trollo interno: è quindi da supportare
                    lo sforzo di WANO, l’organizzazione
                    mondiale degli operatori di centrali
                    nucleari, che sta rafforzando il pro-
                    cesso di audit e peer review interna.
                                                                L’Agenzia per la sicurezza nucleare è l’autorità italiana per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autoriz-
                    Per l’Italia, l’Europa, il mondo, riman-    zazione ai fini della sicurezza di tutte le fasi legate alla realizzazione e gestione delle centrali elettronucleari e
                    gono comunque diversi punti aperti,         alla gestione dei rifiuti radioattivi.
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