Report sulle iniziative di microcredito realizzate in ambito nazionale e oltre Italia
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1 P.O. FESR 2007/2013 PON “Governance e Assistenza Tecnica“ Ob. Convergenza Ob. Operativo II.4 Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania Elena Bonavolontà, Carla Esposito, Enza Ferrara, Loredana Gazerro Report sulle iniziative di microcredito realizzate in ambito nazionale e oltre Italia 2012-2013
INDICE 1. Nota introduttiva .....................................................................................................3 2. Finalità della ricognizione ........................................................................................ 6 3. Breve nota metodologica .......................................................................................... 7 4. Il microcredito in Italia ............................................................................................. 8 4.1 Iniziative di microcredito realizzate in ambito nazionale................................... 11 4.2 Iniziative di microcredito rivolte ai giovani e alle donne.................................... 25 4.4 Iniziative di microcredito collegate ad eventi calamitosi ................................... 35 4.5 Iniziative di microcredito in cui assume rilevanza l’attività imprenditoriale da realizzare ......................................................................................................... 38 5. Il bando JEREMIE Campania a valere sulle risorse del POR FESR 2007-2013 Obiettivo Operativo 6.3 “Citta solidali e scuole aperte” ............................................ 42 6. Il Fondo Microcredito FSE P.O. Campania 2007/2013 ........................................... 44 7. Il Microcredito nelle esperienze oltre Italia .............................................................. 48 7.1 Esperienze di microcredito realizzate in ambito transnazionale ......................... 50 8. Documenti e siti consultati .................................................................................... 61 Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 2
1. Nota introduttiva Il microcredito rappresenta uno strumento di sviluppo economico e benchè nato in una delle zone più povere del mondo, si è diffuso nelle economie più avanzate anche se con connotati e sfumature diverse. Esso permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizione di povertà ed emarginazione. Attraverso somme di piccolo ammontare, finalizzate all’avvio di una attività imprenditoriale o a far fronte a spese di emergenza, si favorisce l’accesso al credito ai “soggetti non bancabili” cioè quei soggetti che non dispongono di capacità di garanzia propria e non sono comunque in grado di fare autonomamente ricorso al credito bancario ordinario. Il finanziamento concesso stimola le capacità dell’individuo a migliorare le proprie condizioni di vita e contribuisce ad innescare percorsi virtuosi di sviluppo economico e sociale. Alla luce dell’attuale congiuntura economica, un approfondimento del tema del microcredito e della sua valenza inclusiva può supportare le istituzioni che programmano e che programmeranno l’uso di strumenti finanziari a valere sui Fondi Strutturali. La profonda crisi che ci ha coinvolto sta spiegando tutti suoi effetti. Le conseguenze finanziarie, economiche ed occupazionali del fenomeno recessivo che si è innescato, risultano essere abbastanza preoccupanti. La riduzione della capacità di reddito si riversa maggiormente sulle classi più deboli causandone l’impoverimento. Con i redditi diminuiti e la capacità di spesa erosa, sia dal forte inasprimento fiscale che da fenomeni inflattivi, si mettono in discussione modi di vivere e di consumare consolidati, e anche le famiglie del ceto medio risultano essere più povere e con prospettive di futuro molto incerte. L’intero paese dunque, risente della attuale congiuntura fortemente negativa che incide sulla competitività economica e sul benessere sociale. Al Sud, inoltre, tale situazione si somma ad una condizione di debolezza preesistente. Il rapporto Istat “La Povertà in Italia 2011”, pubblicato a luglio 2012, evidenzia che l’11,1% delle famiglie è relativamente povero e il 5.2% lo è in termini assoluti. Gli italiani che versano in condizioni di povertà relativa sarebbero, dunque, 8.173 mila, e 3.415 mila sarebbero in condizione di povertà assoluta . In generale si rileva che la sostanziale stabilità della povertà relativa, rispetto all'anno precedente, deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati. Tuttavia, di fronte alla stabilità della povertà relativa al Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 3
Nord e al Centro, nel Mezzogiorno si osserva un aumento dell’intensità relativa che passa dal 21.5% al 22.33%. Nel 2011, al Sud ,quasi una famiglia su quattro, pari al 23,3%, risulta povera. Tra queste l'8% è stata colpita da povertà assoluta , ossia è incapace di acquisire i beni e i servizi necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile nel contesto di riferimento. Si rileva inoltre che anche tra le famiglie non povere esistono gruppi a rischio di povertà. Infatti il 7,6% delle famiglie italiane è appena sopra la soglia della povertà e una spesa inaspettata potrebbe portarle a diventare povere. Le famiglie 'sicuramente' non povere, infine, sono l'81,4% del totale, con valori pari al 90,5% del Nord, all'87,5% del Centro e al 63,8% del Mezzogiorno. Il quadro così delineato evidenzia la necessità di mettere a punto misure che siano in grado di far fronte a tale situazione ed il sostegno al microcredito e alla microfinanza rappresentano una opportunità nell’attuale periodo di crisi, combattendo da un lato l’esclusione sociale e la povertà, e dall’altro, rispondendo al bisogno di sostegno finanziario delle micro e piccole imprese. La politica di coesione è, infatti, finalizzata a ridurre le disparità in materia di sviluppo socioeconomico fra le varie Regioni europee, promuovendo la crescita di quelle meno favorite. La realizzazione di tale obiettivo viene perseguita attraverso l’utilizzazione coordinata dei suoi vari fondi e strumenti finanziari. Il contributo che gli strumenti finanziari hanno avuto nel corso del tempo per l’attuazione della politica di coesione si è evoluto, e la loro importanza è cresciuta nel tempo. Nel corso dell’attuale periodo di programmazione 2007-2013, rispetto all’approccio precedente basato sul sistema delle “sovvenzioni”, si è dato maggior rilievo a strumenti finanziari innovativi, e quelli il cui vantaggio principale è di creare un effetto moltiplicatore delle risorse pubbliche. La Commissione europea per il prossimo periodo di programmazione propone di estenderne e rafforzarne ulteriormente l’utilizzo quale alternativa più efficiente e sostenibile volta a integrare i finanziamenti tradizionali. In particolare si riconosce, tra l’altro, che gli strumenti finanziari sono importanti “per promuovere la capacità del settore privato di crescere, la creazione di posti di lavoro, l’inclusione e/o innovazione sociale, sostenendo le nuove iniziative, le PMI, le microimprese, le imprese sociali, gli investimenti nel capitale umano ...” 1 1 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Un quadro per la prossima generazione di strumenti finanziari innovativi: le piattaforme UE di capitale e di debito /* COM/2011/0662 definitivo Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 4
Gli strumenti finanziari, dunque, rappresentano un modo efficiente di impiegare le risorse della politica di coesione al fine di perseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020: una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il Titolo IV della Proposta di Regolamento generale dei fondi strutturali 2014-2020 ha ad oggetto gli “Strumenti finanziari” e i 9 articoli (32-40) di cui è composto vanno dalla programmazione e ideazione di strumenti finanziari innovativi, alla loro attuazione nonché alla loro gestione e rendicontazione. In particolare, le proposte della Commissione offrono una maggiore flessibilità agli Stati membri e alle regioni dell’UE in termini settori obiettivo e strutture di attuazione; forniscono un quadro di esecuzione stabile basato su una serie di regole chiare e dettagliate, sugli orientamenti esistenti e le esperienze acquisite sul campo; realizzano sinergie tra strumenti finanziari e altre forme di sostegno come le sovvenzioni; assicurano la compatibilità con altri strumenti finanziari istituiti e utilizzati a livello dell’UE nell’ambito delle norme in materia di gestione diretta. Si evidenzia una stretta relazione tra strumenti finanziari e politiche che devono dettarne regole e obiettivi. Da un lato ogni strumento finanziario dovrà essere supportato da una attenta programmazione che, nel rispetto degli obiettivi della strategia Europa 2020, investe a cascata i diversi livelli programmatori : Quadro Strategico Comune, Accordo di partenariato, Programma Operativo. Dall’altro ogni programma operativo tenendo conto delle esigenze del proprio territorio di riferimento, dei bisogni di sviluppo, inclusione e innovatività progetterà strumenti finanziari sulla base di una valutazione ex ante che individui le lacune del mercato e i contesti in cui gli investimenti non sono effettuati in maniera ottimale, le relative esigenze di investimento, la possibile partecipazione del settore privato e il conseguente valore aggiunto apportato dallo strumento finanziario in questione. Ciò consentirà di evitare sovrapposizioni e incoerenze tra gli strumenti di finanziamento adottati da differenti attori a vari livelli. La maggiore rispondenza alle esigenze specifiche delle regioni e dei beneficiari finali da parte degli strumenti finanziari programmati potrà migliorare notevolmente l’accesso ai finanziamenti da parte dei diversi attori socio-economici impegnati sul campo. In tale contesto il microcredito quale strumento finanziario volto a sostenere l’autoimpiego e la microimprenditorialità nuova o già esistente e la sua valenza inclusiva potrà contribuire al raggiungimento delle priorità della Strategia Europa 2020. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 5
2. Finalità della ricognizione La ricognizione effettuata ha lo scopo innanzitutto di dare continuità all’attività già avviata dal GDL nel periodo ottobre-dicembre 2011 e confluita nella realizzazione del documento “Microcredito: strumenti significativi in Regione Campania”. Sulla scia delle esperienze già analizzate in ambito regionale, il presente elaborato, si pone l’obiettivo di fornire un quadro più completo ed esaustivo di quelle attuate in ambito nazionale e transazionale dai diversi enti e soggetti. Il lavoro svolto, inoltre, mira a supportare l’Autorità di gestione del PO FESR e l’Amministrazione regionale, nell’individuazione delle diverse esperienze messe in atto in altri contesti, che possono risultare utili e qualificanti per la futura fase di programmazione degli interventi. Pertanto, la restituzione dettagliata di informazioni inerenti la suddetta tematica, può rappresentare un input importante per l’ implementazione di azioni specifiche rivolte a soggetti a rischio di povertà, che rispondano alle priorità della Strategia Europa 2020. Difatti uno degli obiettivi della nuova Strategia Europea è rappresentato proprio dalla riduzione del tasso di povertà attraverso la promozione e il mantenimento di interventi di inclusione sociale. A tal fine, lo strumento finanziario oggetto della presente ricognizione, può essere uno degli strumenti significativi per l’abbattimento di tale tasso. Il microcredito, infatti, sta diventando non solo uno strumento di supporto al welfare già esistente, ma anche uno strumento di lotta contro l’esclusione sociale. I cosiddetti soggetti “non bancabili”, cioè le persone che non possono accedere al credito tradizionale in quanto privi di garanzie reali, sono rappresentati da lavoratori e lavoratrici precari, immigrati, famiglie disagiate e aspiranti imprenditori e imprenditrici. Tenendo conto di ciò, il documento, dunque, vuole essere una guida utile per l’Amministrazione regionale per l’elaborazione di modelli e contenuti che tengano in debito conto delle problematiche su menzionate, in particolare riferite al contesto delle pari opportunità di genere e non discriminazione. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 6
3. Breve nota metodologica Il lavoro di ricognizione delle iniziative di microcredito all’impresa attuate sul territorio nazionale e transazionale che qui si presenta, è stato condotto attraverso un’analisi attenta e puntuale delle diverse esperienze di utilizzo dello strumento agevolativo. In particolare sono state svolte opportune ricerche sul Web per definire l’insieme delle fonti disponibili e significative sui quali impostare il lavoro di raccolta dei dati/informazioni , elaborazione e sistematizzazione degli stessi. Le rilevazioni effettuate hanno risposto all’esigenza conoscitiva di natura descrittiva volta a fotografare la situazione attuale del fenomeno oggetto di studio e restituirne una visione di scenario sul territorio sia nazionale che transazionale. Inoltre, al fine di rendere il documento maggiormente fruibile, si è cercato di individuare, nelle diverse esperienze analizzate sul territorio italiano, delle specifiche caratteristiche che hanno consentito di costruire dei contenitori in cui sono state allocate le iniziative di microcredito. Infatti, da un lato, è stato previsto un contenitore generale in cui sono confluite le diverse iniziative significative di microcredito realizzate in ambito nazionale, dall’altro, laddove è stato possibile individuare specifiche caratteristiche preminenti, sono stati identificati i seguenti raggruppamenti: iniziative di microcredito rivolte ai giovani e alle donne, iniziative di microcredito rivolte agli immigrati, iniziative di microcredito collegate ad eventi calamitosi, iniziative di microcredito in cui assume rilevanza l’attività imprenditoriale da realizzare. Per la parte del documento che si occupa delle iniziative oltre Italia sono state reperite informazioni direttamente sui siti dedicati, cercando di seguire il medesimo schema che è stato utilizzato per le esperienze nazionali, ma senza alcuna differenziazione per target, ma semplicemente raggruppando le iniziative più interessanti e significative. Inoltre si è anche cercato di selezionare le iniziative che siano più rappresentative del paese di provenienza. Un focus specifico, infine, è dedicato a quanto destinato al microcredito per l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati o a rischio di marginalità dalla Regione Campania con la programmazione FESR e FSE 2007-2013. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 7
4. Il microcredito in Italia In Italia, come in tutto il mondo, il microcredito ha iniziato ad essere argomento di ampio e diffuso interesse. L’attenzione prestata a questo strumento di finanza etica è aumentata soprattutto, quando si è iniziato a pensare che questo, potesse essere lo strumento migliore per sradicare le persone dalla povertà. L’esclusione all’accesso al credito e agli altri servizi finanziari, è sempre più riconosciuta come uno dei principali ostacoli alla riduzione della povertà e allo sviluppo umano. In Italia, secondo le diverse finalità finanziarie, si riconoscono due tipi di microcredito: quello di emergenza, rivolto alle persone che si trovano in un temporaneo periodo di difficoltà, che non sono in grado di fronteggiare spese straordinarie, e quello per sostenere l’avvio o lo sviluppo di un’iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo o di inserimento al lavoro (per la formazione al lavoro). L’attività di analisi condotta si è concentrata, in particolare, sulla individuazione di iniziative volte a supportare le attività imprenditoriali o di lavoro autonomo con piccoli prestiti (il limite di 25mila euro è stabilito dall’art.111 del Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.141) a tassi contenuti a breve-medio termine. Tali iniziative hanno come target di riferimento soggetti esclusi dal sistema finanziario tradizionale, siano essi persone fisiche oppure organizzazioni che, superando le difficoltà di accesso al credito tradizionale, possono aprirsi al mercato utilizzando risorse finanziarie garantite da appositi fondi. In tale contesto è importante la funzione svolta da tutti quegli operatori presenti sul territorio che, con una attività di accompagnamento, supportano le iniziative dall’inizio fino alla chiusura del programma di microcredito. La panoramica delle iniziative di microcredito sul territorio italiano che di seguito si presenta, sebbene non esaustiva, ha carattere rappresentativo del fenomeno oggetto di studio. Infatti, per ogni regione italiana sono state prese a riferimento una o più iniziative, senza però esaurire l’ampia casistica presente, ma ritenendo che quelle esaminate potessero avere valore significativo. Come si vedrà la maggior parte delle iniziative sono state realizzate dalle amministrazioni regionali attraverso l’utilizzo di fondi messi a disposizione dai Programmi Operativi 2007/2013, in altri casi si tratta di Camere di Commercio che hanno attivato risorse proprie per rispondere alle esigenze di nuove iniziative imprenditoriali, in altri ancora il microcredito è stato promosso da più soggetti presenti nei diversi territori tra cui rilevante è il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore. L’attenzione al microcredito, quindi, è sorta sia nei diversi organismi territoriali, per preservare le proprie comunità dall’esclusione sociale dovuta alla mancanza di risorse Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 8
offerte, sia in alcuni istituti di credito nell’interesse al sostegno e allo sviluppo economico. Spesso l’organismo ricopre la funzione fondamentale di tutoraggio e di accompagnamento durante il periodo del prestito, elementi fondamentali per ridurre il rischio di insolvenza, le asimmetrie informative, e creare capitale sociale e sviluppare un rapporto di fiducia tra l’istituzione e il beneficiario. In particolare, nei progetti per il sostegno alla microimpresa, l’attività di tutoraggio ha anche lo scopo di responsabilizzare la persona a restituire il credito, liberandola così da forme di assistenzialismo e contribuendo contemporaneamente a svilupparne l’autonomia e ad accrescerne il know-how tecnico. Infine, la Banca all’interno del progetto di microcredito ricopre un ruolo fondamentale, poiché è il soggetto che eroga effettivamente i soldi. Nelle diverse iniziative che di seguito si riportano si noterà come la partecipazione della banca al progetto di microcredito avviene solitamente attraverso una convezione tra questa e l’amministrazione regionale, o un’associazione, cooperativa, fondazione, Caritas o altri enti. Un ruolo importante in Italia è svolto da Banca Etica, una delle principali banche aderenti all’erogazione dei prestiti. Essa opera attraverso la. selezione del fruitore del microcredito, senza la richiesta di garanzie reali per l’erogazione del prestito, ma si protegge dal rischio comunque in due modi: affidandosi alle garanzie fornite dall’ente operante a livello locale, con il fondo di garanzia messo a disposizione dal partner ad incentivo a svolgere una buona selezione uscendo da criteri di assistenzialismo, in cui molte volte le associazioni rischiano di trovarsi; e l’istituzione di uno specifico Fondo di Garanzia, che Etica SGR ha istituito e alimentato dai clienti della banca. Da questo modello si evince, che è fondamentale per gli istituti di micro finanza operare a livello locale. Banca Etica rappresenta un importante esempio delle varie realtà di microcredito esistenti in Italia, tuttavia la formula del partenariato, tra banca e un ente territoriale, che sia pubblica o privata è comunque abbastanza diffusa in Italia. A livello nazionale, poi, tra le istituzioni è presente l’Ente Nazionale per il Microcredito che è un ente pubblico non economico (ai sensi della legge 12 luglio 2011, n. 106) e rappresenta l’evoluzione giuridica del Comitato Nazionale Italiano Permanente per il Microcredito, a sua volta prosecuzione del Comitato Nazionale Italiano per il 2005 - Anno Internazionale del Microcredito - nato in risposta alle risoluzioni delle Nazioni Unite (53/198, 58/488, e 58/22) con cui è stato chiesto ad ogni Stato Membro di costituire un comitato nazionale dedicato alla diffusione e alla promozione del microcredito. L'Ente Nazionale per il Microcredito persegue i seguenti obiettivi: • promuovere la conoscenza del microcredito come strumento di aiuto per lo sradicamento della povertà; Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 9
• individuare misure per stimolare lo sviluppo delle iniziative dei sistemi finanziati a favore dei soggetti in stato di povertà, al fine di incentivare la costituzione di microimprese in campo nazionale ed internazionale; • promuovere la capacità e l’efficienza dei fornitori di servizi di microcredito e di microfinanziamento nel rispondere alle necessità dei soggetti in stato di povertà, al fine di promuovere innovazione e partenariati nel settore; • agevolare l’esecuzione tecnica dei progetti di cooperazione a favore dei Paesi in via di sviluppo, nel rispetto delle competenze istituzionali del Ministero degli affari esteri. Infine, il contesto italiano nel 2008 ha visto la nascita della Rete Italiana di Microfinanza (RITMI) che, creata su iniziativa di istituzioni operanti nell’ambito della microfinanza; in particolare, soggetti che svolgono la propria attività nel territorio nazionale; realtà che partono da diverse motivazioni e origini (associative, solidaristiche e caritative private e pubbliche; attività volte alla creazione di nuova imprenditorialità; programmi volti a creare pari opportunità; esperienze di finanza etica; società di consulenza in microcredito e microfinanza; centri studi e di ricerca sul settore; promotori; donor), è impegnata sia a livello operativo, fra le sole istituzioni esercitanti il microcredito e la microfinanza, al fine di rispondere alle esigenze prettamente operative delle stesse, sia a livello politico, per dare maggiore visibilità politica, economica e sociale al microcredito e alla microfinanza nel nostro paese. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 10
4.1 Iniziative di microcredito realizzate in ambito nazionale INIZIATIVA Fondo Regionale di garanzia per il microcredito - REGIONE PIEMONTE Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di PROMOTORI Cuneo, Fondazione Don Mario Operti onlus e Confcommercio Piemonte Possono accedere al Fondo di garanzia per il microcredito imprese di nuova costituzione in forma giuridica di società di persone, società cooperative di produzione lavoro, incluse le società cooperative sociali, e ditte individuali operanti nei settori ammessi dal Regolamento n.1998/2006 (“De minimis”). Le imprese devono essere iscritte al Registro Imprese e devono avere sede legale ed BENEFICIARI operativa nel territorio della Regione Piemonte. Le imprese devono essere formate da “soggetti non bancabili”. Inoltre possono accedere ai benefici del predetto fondo i Titolari di Partita Iva nella fase di avvio delle attività. Tali soggetti devono essere residenti in Piemonte, avere ivi la sede operativa fissa ed essere soggetti non bancabili. (Determinazione n. 421del 30.07.2010 all. B e C). La Regione Piemonte si è dotata, di uno specifico strumento agevolativo per favorire l’accesso al microcredito a favore di soggetti che non sono in grado di realizzare le loro idee imprenditoriali o i loro progetti di autoimpiego perché non dispongono di capacità di garanzia propria e non sono comunque in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario, “soggetti non bancabili”. Si tratta di uno strumento che può rappresentare un’opportunità importante in primis per i giovani, le donne e gli stranieri e per tutti quei soggetti, esclusi dal circuito tradizionale del credito, che vogliono avviare un’attività economica. BREVE Il 20 ottobre 2010 con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, DESCRIZIONE Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Don DELL’INIZIATIVA Mario Operti onlus e da Confcommercio Piemonte è nato il tutor per accogliere, accompagnare e monitorare nelle fasi di istruttoria, avvio e consolidamento del progetto imprenditoriale, i soggetti destinatari del Fondo regionale di garanzia per il microcredito. L’attività di accompagnamento al microcredito a favore dei “soggetti non bancabili” è messa a disposizione da una rete di istituzioni no profit, coordinate e rappresentate dalla Fondazione don Mario Operti e da un’associazione temporanea di scopo che coinvolge otto associazioni datoriali, coordinata e rappresentata dalla Confcommercio Piemonte. Il Fondo regionale di microcredito è istituito con l’art. 8 della legge regionale 12/04 come sostituito dall’art. 33 della l..r. 30/09. II Fondo di garanzia, già costituito presso Finpiemonte, sarà utilizzato per prestare garanzie fideiussorie agli Istituti di credito convenzionati sui finanziamenti erogati a favore di imprese di nuova costituzione in forma giuridica di società di persone, TIPO E FONTE DI società cooperative di produzione lavoro, incluse le società cooperative sociali, e ditte FINANZIAMENTO individuali e di soggetti titolari di Partita IVA nella fase di avvio dell’attività. In data 22.09.2010 e’ stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Finpiemonte S.p.A. e Commissione regionale ABI del Piemonte per l’erogazione di finanziamenti garantiti secondo le modalità del microcredito. Il limite massimo di finanziamento è pari a 25.000,00€ ed il limite minimo è pari a 3.000,00€. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 11
Progetto Speciale Multiasse “Sviluppo del Microcredito a sostegno della INIZIATIVA crescita e dell’occupazione” PROMOTORI Regione Abruzzo Beneficiari per il Microcredito sono: a)microimprese, che assumono la forma giuridica di ditta individuale, di società di persone o società cooperative (queste ultime anche sociali o a responsabilità limitata); BENEFICIARI b) lavoratori autonomi (tra cui anche liberi professionisti). Gli Operatori del privato sociale e le organizzazioni no-profit possono presentare domanda di finanziamento, purché nelle forme giuridiche di cui ai punti a) e b). La Regione Abruzzo, Direzione Politiche attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche sociali, nell'ambito del PIANO OPERATIVO 2009-2010-2011 del F.S.E. ABRUZZO 2007-2013 OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE ha incluso, tra i 23 progetti del P.O., una particolare misura destinata ai soggetti che si trovino in difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito, il PROGETTO SPECIALE MULTIASSE “SVILUPPO DEL MICROCREDITO A SOSTEGNO DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE”(DGR n.744 del 27.09.2010). A tale scopo, con D.G.R. n.846 del 15 novembre 2010, la Regione Abruzzo ha istituito il “Fondo microcredito FSE”, ed il 28 settembre 2012, e' stato pubblicato l'AVVISO PUBBLICO PER L'EROGAZIONE DI MICROCREDITO nell’ambito della gestione di tale fondo. L’ Avviso è volto alla concessione di microcrediti di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro ed ha l’obiettivo primario di sostenere la microimprenditorialità BREVE locale e il lavoro autonomo finanziando l’avvio di nuove attività imprenditoriali DESCRIZIONE ovvero la realizzazione di nuovi investimenti e/o il consolidamento di investimenti DELL’INIZIATIVA nell’ambito di iniziative già esistenti, da parte di tutti quei soggetti, persone fisiche e persone giuridiche, che, per condizioni soggettive e oggettive, si trovino in difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito. Le domande di ammissione potranno essere presentate a partire dal 29 ottobre 2012, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. All’interno della gestione del Fondo Microcredito FSE, in accordo con quanto stabilito dal Progetto speciale multiasse “Sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione” gli Operatori Territoriali rivestono un compito estremamente importante in qualità di soggetti deputati ad azioni di accompagnamento e supporto ai beneficiari nel percorso di costituzione/consolidamento delle iniziative progettuali. Gli operatori territoriali ammessi all’albo si occuperanno di svolgere le diverse attività previste dall’avviso, nei confronti di tutti i soggetti richiedenti a TITOLO GRATUITO. Il “Fondo Microcredito FSE” è stato istituito dalla Regione Abruzzo, con risorse del PO FSE 2007 – 2013, con D.G.R. n. 846 del 15 novembre 2010. Tale delibera ha previsto la costituzione della dotazione iniziale del "Fondo Microcredito FSE" con la somma complessiva di € 9.032.251,00, autorizzando l'Autorità di Gestione del PO FSE Abruzzo 2007-2013, previo parere favorevole dell'Assessore preposto alle "Politiche attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche Sociali", ad incrementare, attraverso atto monocratico, ove ne ravvisasse l'opportunità, tale dotazione con ulteriori risorse del PO FSE Abruzzo 2007-2013. Inoltre la gestione del Fondo è stata affidata ad Abruzzo Sviluppo spa. TIPO E FONTE DI FINANZIAMENTO Secondo quanto previsto nell'AVVISO PUBBLICO PER L'EROGAZIONE DI MICROCREDITO i finanziamenti hanno la forma tecnica di mutui chirografari. Ogni beneficiario potrà essere finanziato una sola volta. Le entità del prestito sono: per le persone fisiche - importo minimo: 5.000 euro - importo massimo: 10.000 euro per le persone giuridiche - importo minimo: 10.000 euro - importo massimo: 25.000 euro L’ agevolazione concessa si configura come aiuto ai sensi Regolamento de minimis (CE) n.1998/2006 Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 12
INIZIATIVA MICROCREDITO MILANO Fondazione welfare ambrosiano (FWA).I soci fondatori sono: Comune di Milano; Provincia di Milano; Camera di Commercio Industria e Artigianato di Milano; PROMOTORI Camera del Lavoro Metropolitana di Milano; C.I.S.L. Unione Sindacale Territoriale di Milano; U.I.L. Milano Lombardia. I destinatari dei servizi della Fondazione sono tutti i lavoratori, e le loro famiglie, che prestano attività lavorativa abitualmente a Milano o che intendono avviare un percorso di autoimprenditorialità, indipendentemente dal luogo di residenza o di dimora abituale. Sono inclusi sia lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, che lavoratori con contratti a tempo determinato oppure lavoratori BENEFICIARI atipici (interinali, a progetto, apprendisti, ecc) e più in generale ogni categoria di lavoratori, anche indipendenti, in situazione di temporanea difficoltà economica a livello personale e familiare, riconducibile ai più svariati fattori (perdita del posto di lavoro, cassa integrazione, chiusura della propria impresa, malattia propria o di un proprio familiare, ecc.). La missione della Fondazione Welfare Ambrosiano è di offrire un sostegno alle persone, e ai rispettivi nuclei familiari, che svolgano attività lavorativa e/o professionale nel Comune di Milano, che si sono venuti a trovare in situazioni lavorative o personali che rientrano nelle cosiddette "aree grigie" del sistema di protezione sociale, entrando a far parte delle nuove forme di esclusione sociale. La Fondazione Welfare Ambrosiano intende avvalersi sul territorio di soggetti abilitati a svolgere una funzione di Sportello per intercettare i bisogni della cittadinanza, che possono essere indirizzati alle soluzioni offerte dall'intervento di microcredito della Fondazione stessa. L'attività di micro-credito di FWA si articola in più fasi in ciascuna delle quali opera in prevalenza un diverso soggetto: 1) Identificazione dei bisogni dei potenziali destinatari. BREVE In questa fase interviene la Rete di soggetti abilitati che intercetta e seleziona i DESCRIZIONE bisogni e li indirizza verso le soluzioni disponibili. DELL’INIZIATIVA 2) Valutazione dell’ammissibilità della richiesta Intervengono in questa fase Associazioni di volontariato che svolgono una pre- istruttoria per il rilascio del credito e consigliano i potenziali destinatari dei finanziamenti intorno alle soluzioni più idonee alla loro situazione di difficoltà. 3) Decisione finale sul singolo intervento In questa fase intervengono gli Organi diretti di FWA che vagliano la pre-istruttoria e assumono la decisione finale di fornire o no la garanzia che renda possibile il rilascio del credito. 4) Erogazione del credito In questa fase intervengono le Banche erogatrici che vagliano le valutazioni espresse nelle fasi precedenti del processo; deliberano, sulla base del Protocollo ABI concordato con FWA, di erogare il finanziamento. La Fondazione opera attraverso la messa a disposizione di una garanzia fideiussoria finalizzata ad agevolare l'accesso a forme di microcredito (per un massimo di € 20.000) che dovranno essere erogate dal sistema creditizio, sulla base di una pre- TIPO E FONTE DI istruttoria che valuterà gli aspetti soggettivi ed oggettivi di ogni singola persona. FINANZIAMENTO Il microcredito sarà erogato sulla base di condizioni concordate e consentendo modalità di rientro compatibili con lo stato di bisogno della persona. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 13
INIZIATIVA MICROCREDITO PROMOTORI Regione Umbria Possono beneficiare del finanziamento le Imprese di nuova costituzione costituite nella forma giuridica di società di persone, società cooperative di produzione lavoro, incluse le società cooperative sociali e imprese individuali operanti nei settori ammessi dal Regolamento (CE) n. 1998/2006 (“De minimis”).e i Neo-titolari di partita IVA. Per le nuove imprese costituiscono requisiti SOGGETTIVI indispensabili ai fini dell’ottenimento del finanziamento: a) che il titolare o almeno il 50% dei soci nel caso di società rientri in una di queste categorie: 1) giovani tra i 18 e i 35 anni compiuti; 2)donne; 3) soggetti che prima della costituzione della impresa /società siano stati in cassa integrazione o mobilità; 4)soggetti che prima della costituzione della impresa /società siano stati disoccupati; BENEFICIARI b) che il titolare o almeno il 50% dei soci nel caso di società abbiano la residenza in uno dei comuni dell’Umbria; c) che il titolare o tutti i soci se stranieri siano in Italia con regolare permesso di soggiorno da almeno 3 anni. Per Neo Titolari Partita Iva costituiscono requisiti SOGGETTIVI indispensabili ai fini dell’ottenimento del finanziamento: a) che il titolare rientri in una di queste categorie: 1) giovane tra i 18 e i 35 anni compiuti; 2) donna; 3) soggetto che prima dell’apertura della partita IVA sia stato in cassa integrazione o mobilità; 4) soggetto che prima dell’apertura della partita IVA sia stato disoccupato; b) che il titolare sia residente in Umbria; c) che il titolare se straniero sia in Italia con regolare permesso di soggiorno da almeno 3 anni. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere la creazione di impresa promuovendo progetti di autoimpiego che, per le loro caratteristiche, restano esclusi dai benefici della legge regionale 12/95, così come modificata dalla legge regionale n. 4/2011, nonché dalle altre linee di finanziamento in quanto proposti da soggetti non bancabili intendendosi per tali coloro che non dispongono di capacità di garanzia propria e non sono comunque in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario. Tali progetti necessitano pertanto di uno strumento di sostegno più adeguato. La Regione Umbria, con DGR n. 842 del 26/07/2011 ha individuato in Sviluppumbria Spa la società competente alla gestione del Fondo per il microcredito. Il progetto “Microcredito” non consente solamente di ottenere un prestito ma aiuta a BREVE realizzare il proprio ”progetto impresa” offrendo al richiedente l’opportunità di DESCRIZIONE essere accompagnato e di ricevere assistenza prima e dopo il prestito attraverso la DELL’INIZIATIVA rete dei presidi territoriali di Sviluppumbria su tutto il territorio regionale. L’attività di assistenza ex-ante ha lo scopo di fornire ai destinatari un servizio di informazione, orientamento e accompagnamento per definire e approfondire il proprio progetto d’impresa o di lavoro autonomo. Inoltre, l’assistenza potrà essere finalizzata a valutare, insieme al beneficiario, l’effettiva capacità di restituzione del prestito sulla base dei flussi di cassa realizzabili dalla redditività aziendale nonché l’effettività del prestito rispetto alle finalità e dimensioni del progetto. L’attività di assistenza ex-post ha lo scopo di supportare il beneficiario dal punto di vista finanziario e tecnico nella costituzione e nella crescita della propria idea o progetto d’impresa. In questo modo è possibile monitorare insieme al beneficiario le difficoltà aziendali e la conseguente problematica nel rimborso delle rate e cercare le possibili soluzioni. Tale attività si sviluppa per tutta la durata del prestito e potrà essere fornita su base regolare (prevedendo incontri periodici e/o contatti telefonici). Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 14
Con Legge Regionale 30 marzo 2011, n. 4 - art. 7 è stato istituito il “Fondo per il microcredito” finalizzato alla promozione e al sostegno di progetti di creazione d’impresa realizzati da giovani, donne e soggetti svantaggiati. In base alla suddetta normativa in sede di prima applicazione il Fondo è costituito per un valore di Euro 1.000.000,00 (un milione). Con Deliberazione del 29/12/2011 n. 1676 è stata prevista l’emanazione di un secondo bando microcredito in attuazione della fase iniziale del fondo medesimo, assegnando all’unica ulteriore scadenza la cifra di Euro 200.000,00 TIPO E FONTE DI FINANZIAMENTO Ai fini dell’ammissibilità al finanziamento l’investimento complessivo del progetto non può essere inferiore ad Euro 4.000,00. L’agevolazione consiste in un finanziamento agevolato pari al 75% dell’investimento ammesso, compreso tra un minimo di euro 3.000,00 ed un massimo di euro 12.000,00, a copertura del totale delle spese ammesse, erogato direttamente da Sviluppumbria S.p.A. La durata del finanziamento è di massimo di 36 mesi più 6 mesi di preammortamento con pagamento in rate costanti trimestrali anticipate in base al piano di rimborso che verrà elaborato dal Comitato di Valutazione. INIZIATIVA Sportello di microcredito MAG VERONA La Mag. Soc. Mutua per l’Autogestione nasce a Verona nel 1978 sulla scia di tante esperienze di autogestione che si costituiscono in Italia nel lavoro industriale, in PROMOTORI agricoltura e nei servizi. Fin dall’inizio la Mag orienta i/le associati a ripensare l’uso del denaro privato e ad indirizzarlo ad attività sociali e mutualistiche. Nasce così la finanza etica e solidale a cui si ispirano altre 6 Mag in Italia. Destinatari del microcredito sono persone: -Fisiche o giuridiche che vivono o operano nel comune di Verona nei comuni immediatamente limitrofi e nella provincia; - Di qualunque nazionalità purché in possesso di permesso di soggiorno in corso di BENEFICIARI validità e/o di cittadinanza italiana; - In una situazione di difficoltà socio-economica caratterizzata da basso reddito e che devono fronteggiare situazioni di emergenza; - Che intendono realizzare un progetto lavorativo (nuovo o esistente) che li renda autonomi, risollevandoli da una situazione di precarietà. Il servizio nasce nel 2005 con la collaborazione di associazione del territorio veronese (MAG, ACLI, ARCI, Ronda della Carità) e con il Comune di Verona (Assessorato ai Servizi Sociali). Le attività di finanza etica e di microcredito si articolano in: - Finanziamenti alle persone giuridiche socie - Attività di microcredito alle nuove povertà e all’autoimpiego in collaborazione con Istituti di Credito convenzionati (Banca di Credito Cooperativo della Valpolicella e BREVE Banca di Credito Cooperativo di Cadidavid). DESCRIZIONE Il percorso di Microcredito si articola nelle seguenti fasi: DELL’INIZIATIVA - Accoglienza richieste di microcredito; - Apertura e svolgimento istruttoria sociale ed economica - Condivisione percorso d’accompagnamento con garanzie solidali; - Presentazione del mutuatario all’Istituto di Credito; - Delibera dell’Istituto di Credito; - Erogazione del prestito - Monitoraggio del percorso. Allo Sportello svolgono attività di consulenza e assistenza operatrici ed operatori Mag, volontari e volontarie collegate alla Mag (altri possono aggiungersi fruendo di Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 15
una specifica formazione). Lo Sportello si avvale inoltre della collaborazione dei Servizi Sociali del Comune di Verona e di alcune cooperative sociali della Provincia. Con il microcredito si finanziano i soggetti in base ai criteri stabiliti dal progetto ed entro le cifre massime di € 3.500 per le persone fisiche e € 20.000 per l’avvio o per la riqualificazione di un’attività lavorativa; La durata del prestito è definita con il richiedente in base all’entità del prestito e alle possibilità di restituzione, con un massimo di 5 anni per l’avvio di Impresa, un massimo di 3 anni per il prestito al consumo; Le rate di rientro possono essere mensili, bimestrali o trimestrali; In casi specificatamente valutati è possibile un periodo della durata massima di sei mesi in cui si versa la sola quota interessi e non la quota capitale. I prestiti non sono elargizioni a fondo perduto, richiedono pertanto forme di garanzia compartecipate con l’aiuto della rete di relazioni. Un fondo di garanzia è stato TIPO E FONTE DI costituito nel 2008 grazie ad un contributo della Fondazione CariVerona e FINANZIAMENTO dell’Assessorato al Bilancio del Comune di Verona. Erogano la Banca di Credito Cooperativo della Valpolicella e la Banca di Credito Cooperativo di Cadidavid sulla base di convenzioni sottoscritte con la Mag. La Mag, inoltre, può svolgere i servizi di finanza etica e di microcredito se essa stessa riceve sostegno, fiducia e risorse dai propri soci attraverso: -Sottoscrizione di capitale sociale da parte di soci o nuovi soci -Deposito di risparmio dei soci (L. 59/92 sula cooperazione). -Partecipare alla raccolta di fondi e di liberalità per sostenere iniziative culturali ed attività imprenditive nell’economia sociale diventando PARTNER MAG - Sostegno ad attività culturali (eventi, conferenze, ecc.) rivolte alla promozione della finanza etica e del microcredito anche con l’aiuto del volontariato. PROGETTO “LA PROMOZIONE DI NUOVA IMPRENDITORIALITA’ ED IL INIZIATIVA MICROCREDITO PER LE NUOVE IMPRESE DI MESSINA” CAMERA DI COMMERCIO DI MESSINA PROMOTORI (anche la Camera Commercio Caltanisetta ha emesso un bando riferito al medesimo accordo di programma e al medesimo progetto) I beneficiari residenti in provincia di MESSINA, sono: -Lavoratori occupati, di età superiore a 18 anni, che intendano costituirsi in cooperativa avviare un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo; -Aspiranti imprenditori, di età superiore a 18 anni, in condizione di disoccupazione BENEFICIARI o inoccupazione, con particolare riguardo a quelli appartenenti alle categorie a rischio di esclusione dal mercato del lavoro; - PMI di recente costituzione (con meno di 36 mesi di vita alla data di pubblicazione del bando) che abbiano sede legale nella provincia di MESSINA L’accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’ Unione Italiana delle Camere di Commercio, ha l’obiettivo di sostenere i progetti delle Camere di Commercio tesi prioritariamente al monitoraggio delle condizioni di crisi in cui versano le PMI, con particolare attenzione agli interventi a sostegno BREVE dell’occupazione, ivi inclusi gli interventi per l’accesso al credito e al microcredito. DESCRIZIONE Nel condividere le finalità del suddetto accordo di programma, la Camera di DELL’INIZIATIVA Commercio di MESSINA, per il tramite della propria Azienda Speciale Servizi alle Imprese, ha emesso un bando che intende promuovere la nuova imprenditoria e l’auto-impiego, anche con l’utilizzo di interventi finalizzati all’accesso al credito e al microcredito. Sono previste nel bando le seguenti azioni : 1)Attività formativa, rivolta a n. 25 beneficiari, realizzata attraverso specifici corsi di Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 16
formazione e di aggiornamento, sia sugli aspetti tradizionali del fare impresa, che sugli strumenti tecnologicamente innovativi e avanzati, per migliorare e rafforzare il loro vantaggio competitivo; 2) Attività di sostegno all'avvio di nuove imprese e di supporto a quelle di recente costituzione (con meno di 36 mesi di vita alla data di pubblicazione del bando), mediante la concessione di un contributo in conto interessi alle imprese (preferibilmente imprese innovative, femminili, giovanili e sociali) che abbiano ottenuto o intendano usufruire di un finanziamento per un importo massimo di 25.000,00 (venticinquemila/00) euro. I contributi concessi per il sostegno all'avvio di nuove imprese e il supporto a quelle di recente costituzione, saranno indirizzati a coprire tutti gli interessi a carico dell'impresa imputabili al primo anno di finanziamento, o ad un abbattimento del TIPO E FONTE DI totale degli interessi per l’intero periodo del finanziamento. Il contributo non potrà, FINANZIAMENTO in ogni caso, eccedere 1.000,00 (mille/00) euro. Gli importi relativi al contributo in conto interessi, saranno erogati fino al raggiungimento del budget previsto dal progetto. INIZIATIVA Fondo Lodigiano del Microcredito Lavorativo e Microimprenditoriale PROMOTORI Comune di Lodi I microcrediti sono concessi a persone fisiche o a persone giuridiche che abbiano BENEFICIARI necessità di supportare o attivare iniziative di piccola imprenditoria o funzionali ad attività lavorative individuali. Il Fondo Lodigiano del Microcredito Lavorativo e Microimprenditoriale agevola l’inclusione sociale dei soggetti non bancabili, superando gli ostacoli economici e finanziari nell’intraprendere o sostenere attività lavorative o microimprenditoriali. Il Fondo opera con i residenti in Lodi e nel Lodigiano, inteso nella sua accezione storico culturale, ed agevola la partecipazione territoriale alle problematiche del microcredito e della microfinanza. Il Fondo si fregia di adottare modalità di gestione etica del denaro, secondo i principi della trasparenza e della sostenibilità. Principi che sono attuati con il coinvolgimento degli enti locali, associazioni di categoria, istituti finanziari e di credito nella partecipazione economica e gestionale del Fondo stesso. Il Fondo opera attraverso un Comitato di Gestione e di Indirizzo regolarmente BREVE riconosciuto, composto da rappresentanti del territorio Lodigiano che per profilo DESCRIZIONE istituzionale, competenza tecnica e per sensibilità sociale e culturale possano DELL’INIZIATIVA contribuire al raggiungimento degli scopi dello stesso. Potranno essere nominati dal Presidente della Provincia di Lodi, dal Vescovo della Diocesi di Lodi, dal Presidente della Camera di Commercio di Lodi, dall’Istituto di Credito concessionario del servizio di Tesoreria del Comune di Lodi, dal Sindaco di Lodi. Possono essere ammessi dal Comitato ulteriori Consiglieri indicati da soggetti giuridici, pubblici o privati, anche in forma consorziata, che abbiano versato al Fondo un contributo di almeno 10.000,00 euro. Gli aspiranti al credito dovranno individuare o dovranno essere presentati da un Garante Morale, sia esso persona fisica o giuridica rappresentata dal suo Presidente. Il microcredito è concesso dal Comitato in accordo con il garante morale (persona fisica, associazione, altro). Ogni microcredito è seguito da un consigliere (Tutor) che in accordo con il garante morale, terrà i contatti con l’affidato. Il Comune di Lodi ha promosso la costituzione del “Fondo Lodigiano del Microcredito TIPO E FONTE DI Lavorativo e Microimprenditoriale”. A tale Fondo il Comune di Lodi si è impegnato a FINANZIAMENTO versare la somma di € 30.000,00 (finanziati dalla Banca Popolare di Lodi così come previsto all’interno del rinnovo della convenzione per il servizio di tesoreria comunale fino al 2018). Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 17
Le fonti di finanziamento caratteristiche del Fondo sono costituite dai contributi a fondo perduto, lasciti e donazioni destinate al finanziamento dei microcrediti. INIZIATIVA Microcredito di Micro.Pa Onlus PROMOTORI Provincia di Palermo I soggetti interessati possono anche essere lavoratori usciti da aziende in difficoltà, lavoratori precari e atipici, immigrati, giovani e donne con idee e progetti nel campo delle attività di impresa, delle professione e delle arti, dell’agricoltura e dei progetti BENEFICIARI innovativi nei settori dell’ambiente e dell’energia e della valorizzazione dei contesti culturali e artistici della provincia di Palermo. La Micro.Pa darà fra l’altro priorità per l’accesso al credito ai soggetti vittima di usura o estorsione che hanno presentato denuncia all’Autorità Giudiziaria. La Provincia di Palermo ha istituito l'associazione ''Micro.Pa onlus'', che vede l’amministrazione provinciale come socio fondatore, affiancata dai soci effettivi che sono Casartigiani, Cidec, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Un.i.coop di Palermo,. per la concessione di prestiti per l'avvio o lo BREVE sviluppo di attività imprenditoriali a quei soggetti che hanno difficoltà di accesso ai DESCRIZIONE tradizionali sistemi bancari .Si tratta di sostegni di limitata entità per iniziative DELL’INIZIATIVA imprenditoriali a livello artigianale e familiare, ma che erogati al momento opportuno possono consentire a tanti soggetti di avviare nuove attività o superare difficoltà temporanee. La Provincia è socio fondatore della Micro Pa, ma possono aderire come soci effettivi altri enti pubblici, istituti di credito ed assicurativi e associazioni di categoria. Per l'avvio dell'associazione e' stata stanziata dalla Provincia la somma di 100 mila TIPO E FONTE DI euro come fondo di garanzia. FINANZIAMENTO La Micro.pa può erogare prestiti fino a 25 mila euro. INIZIATIVA Fondo Microcredito FSE PROMOTORI Regione Autonoma Sardegna I beneficiari dell’iniziativa sono: giovani entro i 40 anni, soggetti svantaggiati così come individuati dalla L.R. 22 aprile 1997 n.16 tra cui, i soggetti diversamente abili, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti; soggetti a rischio di esclusione sociale (over 50, disoccupati o inoccupati, cassa integrati); famiglie monoparentali, le microimprese costituende o già costituite - aventi forma giuridica di società di BENEFICIARI persone, società a responsabilità limitata - operanti nei settori ammissibili; le ditte individuali costituende o già costituite operanti nei settori ammissibili; le cooperative (di tipo A e B) costituende o già costituite operanti nei settori ammissibili; le piccole imprese da costituire operanti nei settori ammissibili; organismi no profit e operatori del privato sociale con posizioni nuove o non consolidate sul mercato, costituite da non più di 36 mesi all’atto di presentazione della domanda. BREVE DESCRIZIONE La Regione Sardegna ha previsto la realizzazione di interventi di microcredito DELL’INIZIATIVA nell'ambito del Programma Operativo Regionale FSE 2007-2013. La scelta di Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità - Regione Campania P.O. FESR 2007/2013 – PON “Governance e Assistenza Tecnica” Pagina 18
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