Endometriosi: diagnosi clinica
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Endometriosi: diagnosi clinica Rosario Idotta La Diagnosi La diagnosi di endometriosi richiede un’attenta e accurata anamnesi della paziente sia familiare sia personale. Il ginecologo deve dedicare più tempo alla paziente che presenta alcuni di questi sintomi: - la dismenorrea (dolore durante la mestruazione); - la dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale); - dolore durante l’ovulazione; - dolore durante la defecazione e/o minzione specie durante il ciclo; - dolore nella regione lombare; - dolore pelvico cronico; - ipermenorrea o polimenorrea (mestruazioni abbondanti o frequenti); - Infertilità e sterilità (presente nel 30-35% di donne desiderose di prole ed affette da endometriosi); Deve già orientarsi a trattare la paziente con più delicatezza, sia nel corso della visita ginecologica sia nell’esecuzione di un esame come il pap-test, la colposcopia o l’ecografia trans-vaginale, poiché queste pazienti accusano molto più di altre il dolore che si suscita, sia a livello vulvare che pelvico. Altri sintomi meno comuni nella paziente possono essere: - Gengivorragia (sanguinamento delle gengive durante l’igiene dentale); - Gonfiore addominale; - Stitichezza e/o diarrea; - Sangue nelle feci; - Sangue nelle urine; - Perdite ematiche intermestruali; - Affaticamento cronico; - Nausea. Possono essere indicativi di endometriosi nel corso della visita ginecologica: - La vulvodinia (dolore vulvare in assenza di lesioni cliniche visibili). L’ispezione della vulva deve essere eseguita in modo attento per ricercare arrossamenti anormali, ulcerazioni, ipopigmentazioni, angiomi, leucoplachie. L’esame deve individuare anche aree dolenti alla pressione digitale, (per esempio il vestibolo). - Dolenzia uterina in corso di esame pelvico bimanuale; - Ipomobilità uterina e dolenzia; -Ipomobilità e dolenzia in sede ovarica o salpingea. Focolai di endometriosi o noduli visibili in vagina o sul collo dell’utero.
L’endometriosi è un disordine genetico, multifattoriale, si manifesta maggiormente nella donna in età fertile e si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale in sedi extrauterine che determina una reazione infiammatoria cronica (poiché la produzione di sangue che avviene durante il ciclo mestruale, rimane nella cavità addomino-pelvica, determinando così quei famosi sintomi che la donna riferisce come: mestruazioni dolorose, rapporti sessuali dolorosi). La localizzazione principale dei focolai endometriosici (noduli) avviene sui: - legamenti utero sacrali; - ovaie; - peritoneo Douglas; - legamento largo; - sulla vescica; - sul retto;
- sul mesosalpinge; - intestino;
- legamento rotondo; - tuba; - appendice; - nervo pudendo (recando compressione e quindi dolore); - raramente sulla sede di sutura del pregresso taglio cesareo; - polmoni e pleura (è eccezionale). L’American Society of Reproductive Medicine (ASRM, 1997) suddivide l’endometriosi in quattro stadi, in base: - all’apparenza; - alle dimensioni e alle profondità delle lesioni peritoneali ed ovariche; - alla presenza, all’estensione del tipo di lesioni (rosse-bianche-e-nere); - alla presenza, all’estensione ed al tipo di aderenze a livello degli annessi ed il grado di obliterazione del cavo del Douglas.
Si evidenziano quattro stadi di malattia: stadio I o endometriosi minima; stadio II o endometriosi lieve; stadio III o endometriosi moderata;
stadio IV o endometriosi severa o grave; Diagnosi dell’endometriosi Laparoscopia - La visione diretta della pelvi e dell’addome si può attuare con un intervento chirurgico laparoscopico che tuttavia non permette di evidenziare le lesioni profonde infiltranti o extrapelviche. Esame istologico - L’esame istologico dei tessuti asportati conferma la diagnosi laparoscopica, un esame istologico negativo non esclude la diagnosi di endometriosi se visualizzata laparoscopicamente. Nell’endometriosi profonda, infiltrante l’esame istologico deve essere eseguito per diagnosticare l’endometriosi ed escludere i rari casi di tumori maligni. Diagnostica strumentale e di laboratorio Ecografia - L’ecografia specie per via vaginale è l’esame di primo livello per la diagnosi di endometriosi. Il costo ridotto,la bassa invasività permette di fare diagnosi anche di endometriosi vescicale ed intestinale, sempre in mano a personale altamente qualificato. In alcuni casi è consigliabile l’ecografia trans-rettale, per la patologia intestinale e/o nelle virgo. Clisma opaco - Nei casi di sospetta endometriosi intestinale. Questo esame viene ancora oggi poco richiesto ai radiologi da parte dei ginecologi con i quali si devono fornire dei dati essenziali della paziente, per poter avere una diagnosi più completa nei casi di endometriosi severa del retto sigma e del colon che possono essere sedi di aderenze che ostacolano il transito delle feci o di noduli endometriosici che provocano dolore e, quindi devono essere resecati in caso di intervento chirurgico interdisciplinare (con la presenza in sala operatoria del chirurgo generale). Risonanza magnetica nucleare - È indicata per stabilire la presenza di adenomiosi e maggiormente per le sedi extrapelviche dell’endometriosi (come endometriosi profonda infiltrante, ureterale, vescicale ed intestinale).
Urografia, cistoscopia - A seconda delle indicazioni delle vie urinarie interessate, uretere dilatato, ematuria, stenosi, etc. Esami di laboratorio - Il Ca 125 spesso è elevato in caso di endometriosi, ma non ha valore come test di screening della malattia. Nelle donne affette da sterilità o infertilità la richiesta del Ca 125 spesso giustifica l’esecuzione di una laparoscopia diagnostica in tempi brevi. Nelle donne già trattate chirurgicamente il Ca 125 viene richiesto per monitorizzare lo stato della malattia. Per esempio si può citare il caso di una giovane donna che presentava elevati livelli di Ca 125: 1200 (valori normali fino a 30), per la quale si sospettava un tumore ovarico maligno, rivelatosi poi come voluminosa cisti ovarica endometriosica, asportata successivamente per via laparoscopica. La Cura dell’endometriosi Modificare lo stile di vita. Dopo la visita ginecologica di fronte al sospetto di endometriosi si può indicare alla paziente un’alimentazione più adatta per ridurre i sintomi dolorosi, come diminuire il consumo di carne, di prosciutto e di insaccati (poiché la presenza di eccessive dosi di estrogeni, in questi alimenti, può potenziare l’endometriosi). Quando la paziente avverte il dolore, nella fase periovulatoria o perimestruale, l’alimentazione deve essere maggiormente costituita da verdura, frutta fresca e pesce, in particolare il pesce azzurro, per la presenza degli omega 3. Scegliere acqua acidula (con un pH inferiore a 7) ed una densità bassa, aumentare la quantità giornaliera ad oltre due litri; quando è possibile usare acqua nei contenitori di vetro, poiché la plastica contiene sostanze tossiche per il nostro organismo (come la diossina). Eseguire una maggiore attività fisica e regolarizzare l’intestino (curare la stitichezza con gli alimenti a base di crusca e verdura, evitare i lassativi ed orientarsi meglio a dei clisteri di acqua tiepida con una quantità di 200-250 cc, se la stipsi supera i tre giorni). La cute della donna, che spesso si osserva disidratata, deve essere idratata, eutrofica. In corso di visita ginecologica si potrà eseguire l’esame a fresco del fluor, (con il microscopio ottico) per selezionare le flogosi spesso associate all’endometriosi come le micosi, le infezioni ricorrenti di gardnerella, dello streptococco di gruppo B, virus da HPV. Ove si ritiene necessario l’esame colturale della vulva e del secreto vaginale. Sempre in corso di visita, con una semplice cartina al tornasole, si potrà misurare il pH urinario, che deve mantenersi sui 6,5. Il pH vaginale deve oscillare tra 3 - e 5.3. Spesso le donne affette da endometriosi presentano vaginiti micotiche.
Le ife e le spore come si vedono al microscopio ottico L’uso prolungato di antibiotici non mirato può sviluppare delle vulvovaginiti micotiche croniche che si prolungano per molti mesi o addirittura anni; in queste pazienti dal punto di vista alimentare conviene consigliare l’introduzione di yogurt, cereali, verdura, pesce, carne biologica, aglio. Evitare o ridurre, fino a guarigione, pane, patate, carote, eccessivi zuccheri. Si è evidenziata negli ultimi anni una relazione fra endometriosi e sterilità, poiché la fase follicolare nella donna affetta da endometriosi si osserva prolungata, associata ad una riduzione del tasso di crescita follicolare e ad una ridotta dimensione del follicolo pre- ovulatorio, con una riduzione di secrezioni di estrogeni e di LH., influenzando negativamente la capacità di fecondazione e di impianto dell’uovo. Il liquido peritoneale, che si osserva ecograficamente nel Douglas, nelle pazienti affette da endometriosi può esercitare effetti deleteri anche sulla maturazione, sull’impianto dell’embrione e sulla recettività uterina, giustificando in tal modo la riduzione dei tassi di gravidanza e l’aumentata incidenza di aborti precoci rilevati in queste pazienti. Conclusioni L’endometriosi è una malattia talvolta invalidante che in alcuni casi altera in modo profondo la qualità della vita. Ancora oggi è di difficile approccio sia diagnostico sia terapeutico (sia medico sia chirurgico), nei casi in cui la malattia coinvolge più distretti sono necessari più specialisti che lavorino per migliorare la gestione della paziente. La malattia ha un grande impatto socio-economico, ripercussioni sulla sfera personale e familiare dell’individuo che ne soffre; incidenza sul mondo del lavoro, (assenze, congedi malattie per interventi, cambiamenti di lavoro, licenziamenti); elevati costi sanitari (esami, trattamenti chirurgici che spesso richiedono centri d’eccellenza, farmaci di lunga durata non inseriti nel SSN). Il Ministero della salute sta valutando se l’endometriosi può essere considerata una malattia sociale, facendo sì che la donna sia al centro del problema, con un pacchetto di sostegno che preveda indagini diagnostiche di controllo gratuite, farmaci e presidi esentati, tutela della donna malata di endometriosi e del suo desiderio di maternità, un grado di invalidità rientrante
nella legge 104 del 1989, nei casi di grave compromissione dello stato di salute psico-fisica, con dolore pelvico cronico, resistente. A Reggio Calabria, Nel Centro Endoscopico dello Stretto, nella sala convegni della Casa di Cura Villa Aurora, ogni tre mesi, con alcuni specialisti, vengono organizzate delle riunioni con le donne affette da endometriosi (Gruppi di Auto-Aiuto), guidate dall’instancabile Coordinatrice Provinciale Sig.ra Margherita Iellamo, che da almeno due anni, mantiene ad alto livello questi incontri. Con gli specialisti (ginecologo - urologo - psicologo psicoanalista - dietologo - omeopata - agopuntore - gastroenterologo – chirurgo generale - pediatra - radiologo - fisiatra fisioterapista) le donne hanno la possibilità di approfondire la tematica dell’endometriosi. Si propongono alle pazienti i rimedi migliori per far ritornare a sorridere, a sapere, riconquistando la gioia di vivere. Spesso questi rimedi non vengono attuati perché non sono conosciuti. Il rapporto tra medico e paziente deve essere saldo e in perfetta sintonia ed empatia in modo tale che la paziente affronti il suo caso in modo interdisciplinare sia per la diagnosi che per la cura. Il presente lavoro è il risultato di tanti anni di esperienza presso un centro specializzato nella cura dell’endometriosi, dove sono stati messi in atto una serie di attività formative e informative, rivolte sia ai medici di famiglia e specialisti, con l’espletamento di corsi ECM sull’endometriosi per ginecologi. La sensibilità dimostrata dagli organi dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria e dai mezzi di comunicazione locale ha contribuito alla diffusione della conoscenza di questa malattia, ancora sconosciuta ai più. La scuola dovrebbe essere coinvolta in campagne di sensibilizzazioni, affinché l’adolescente abbia sempre meno paura di essere visitata dal ginecologo, curata precocemente e possibilmente evitare l’ingestione di sostanze esogene, tra le quali i composti inquinanti organici persistenti, presenti nell’ambiente o nella dieta e provocare così danni alla salute riproduttiva (come le diossine), con le conseguenze, alla lunga, di terapia medica prolungata ed interventi chirurgici ripetuti. I risultati ottenuti fin qui sono veramente incoraggianti: i numerosi casi di sterilità dovuta all’endometriosi, trattati così, hanno permesso numerose gravidanze naturali, anche con endometriosi severa. Questo lavoro è un tentativo di accendere una nuova luce che ci consenta di non temere le ombre e i loro inganni. E se non fossero le ombre ombre? Se le ombre fossero - io le stringo, le bacio. mi palpitano accese tra le braccia - corpi fini e sottili, timorosi di carne? E se ci fosse al mondo un'altra luce per poter da esse ricavare, ormai corpi di ombra, altre
ombre più ultime, sciolte dal colore, dalla forma, libere dal sospetto di materia; e se non si vedessero più, e occorresse cercarle alla cieca, tra i cieli, disdegnando ormai le altre, senza ascoltare più le voci di quei corpi mascherati da ombre, sulla terra? Pedro Salinas La voce a te dovuta, (LXIX), Eunaudi, 1979.
Bibliografia L.Micheletti, M.Preti, F. Bogliatto, P. J. Lynch, Vulvology a proposal for a multidisciplinary sub specialty. J Reprod Med. 47: 715-7. 2002. Lotery HE, McClure N. Galask RP., Vulvodinia.; 363: 1058-60. Lancet, 2004. Graziottin, A., Brotto, L. Vulvar Vestibulitis Syndrome: A Clinical approach. Journal of Sex, Marital Therapy, 30,124-139. 2004. Graziottin, A., Giovannini N., La Vestibolite Vulvare: prospettive terapeutiche, CIC Edizioni internazionali, 2006. Idotta R., Fiorillo M.T., Surace P., Arena F., Scopelliti I., Gynaecological screening for HPV INFECTION; Public Health Service N° 11. RC, 2007. CLIN.EXP.OBST.& GYN.ISNN. 0390-6663, XXXIV, n.4, 2007. Scopelliti P., Idotta R., Bilateral falloppian endometriosis and laparoscopic treatment: a case report, Meeting regionale S.E.G.I., Cosenza, ottobre 2005. Vercellini P., et al., Endometriosis and pelvic pain: relation to diseasestage and localization, Fertil Steril. 65: 299-304. 1996. Zupi E., Endometriosi: Diagnosi e Terapia. Meeting regionale SEGI, Cosenza, 2005. Zullo F., Endometriosi nella sterilità, 6° Congresso Regionale di Medicina della Riproduzio ne, Lamezia Terme, Agico, 7 novembre 2007. Associazione Italiana Endometriosi (AIE) Onlus, articoli e opuscoli.
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