FORMA FLUENS FORMA VITALE: Congresso nazionale APID Firenze, marzo 2012 Palagio di Parte Guelfa
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Congresso nazionale APID Firenze, 23-24-25 marzo 2012 Palagio di Parte Guelfa FORMA FLUENS FORMA VITALE: La danzamovimentoterapia nei processi evolutivi e di trasformazione Spunti per la ricerca in DMT dalla ricerca in psicoterapia Dr. Roberto Cutajar
PSICOANALISI E RICERCA EMPIRICA UN ATTEGGIAMENTO ALL’ORIGINE (…) nella psicoanalisi è esistito sin dall’inizio un legame molto stretto (junktim) fra terapia e ricerca, dalla nostra conoscenza è nato il successo terapeutico e, d’altra parte, ogni trattamento ci ha insegnato qualcosa di nuovo; parimenti ogni nuovo elemento conoscitivo è stato accompagnato dall’esperienza dei benefici effetti che da esso potevano derivare. Il nostro procedimento analitico è l’unico a conservare gelosamente questa preziosa coincidenza (…) (Freud, 1927) “Caro dott. Rosenzweig, ho esaminato con interesse i suoi studi sperimentali sulla validità scientifica delle affermazioni psicoanalitiche. Non posso dare molto valore a queste conferme perché l’abbondanza di osservazioni attendibili sulle quali queste affermazioni riposano le rende indipendenti dalla verifica empirica. Tuttavia, esse non possono fare alcun male” (Freud) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI E RICERCA EMPIRICA UN ATTEGGIAMENTO ALL’ORIGINE Le conoscenze acquisite nel contesto clinico non hanno necessità di conferme esterne perché è sufficiente l’efficacia terapeutica a dare la prova del loro contenuto di verità Il nesso indissolubile tra terapia e ricerca è basato sul presupposto che la psicoanalisi sia una disciplina autonoma che genera il suo proprio metodo scientifico e i suoi propri strumenti di indagine e verifica Il percorso conoscitivo inizia e finisce nella stanza di analisi dove viene effettuata un’indagine, formulata un’ipotesi sulla dinamica inconscia e verificata la sua validità Tutto questo ha portato a una proliferazione di teorie e a una frammentazione della psicoanalisi in tanti modelli e in tante scuole. Inizialmente ciò è stato considerato un segno di vitalità, oggi comincia ad essere considerato un fenomeno preoccupante per lo stesso futuro della disciplina APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI E RICERCA EMPIRICA ARGOMENTI CONTRO La ricerca empirica si basa su presupposti diversi, fondamentalmente alternativi alla psicoanalisi La ricerca osserva fondamentalmente gli aspetti fenomenici della psicologia, mentre la psicoanalisi si rivolge alla soggettività individuale, segnatamente all’attività psichica inconscia Da questo punto di vista la ricerca empirica danneggia la psicoanalisi Il metodo scientifico è inappropriato per la psicoanalisi, che dispone di un metodo conoscitivo proprio ed autonomo La conseguenza di tutto questo è che le teorie prodotte, non avendo possibilità di una verifica terza funzionano come metafore conoscitive, mentre la validità o meno di un costrutto può dipendere dal principio di autorità, ovvero dalla posizione di colui che enuncia una teoria in seno all’organizzazione in cui opera (‘Ipse dixit’) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA 2 QUESTIONI CENTRALI (Wallerstein R.S., 2002) Quali cambiamenti hanno luogo durante una terapia e come conseguenza di essa (questione degli esiti o dell’outcome) Come questi cambiamenti si evidenziano e come sono prodotti, ovvero attraverso l’interazione di quali fattori nel paziente, nel terapeuta e nella terapia stessa oltre che nella situazione di vita in evoluzione del paziente (questione del processo) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA FASI STORICHE DELLA RICERCA (Migone P., 2006) La storia della ricerca in psicoterapia è caratterizzata da 4 fasi: Prima fase: le ricerche sull’outcome (la psicoterapia funziona?) Seconda fase: le ricerche sul processo (come e per chi funziona?) Terza fase: le ricerche su microprocessi terapeutici (quali fattori spiegano il risultato?) Fase presente: insoddisfazione e ripensamento (con la ricerca empirica non perdiamo qualcosa di essenziale nella psicoterapia?) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA PRIMA FASE: LE RICERCHE SULL’OUTCOME PERIODO ‘PREISTORICO’ DELLA PSICOANALISI (Fenichel O., 1930) 1) Resoconto dell’attività svolta presso l’ambulatorio psicoanalitico di Berlino, il primo della storia della psicoanalisi: 1955 consultazioni, 721 trattamenti psicoanalitici, il 60% dei pazienti nevrotici ebbe notevoli miglioramenti 2) Resoconto attività Clinica psicoanalitica di Londra (Jones E., 1936): 738 consultazioni, 74 trattamenti analitici, 60 pazienti nevrotici, di questi 28 notevoli miglioramenti 3) Resoconto Clinica psicoanalitica di Chicago (Alexander F., 1937): 157 trattamenti psicoanalitici, 63% dei pazienti nevrotici ebbe notevoli miglioramenti APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA PRIMA FASE: LE RICERCHE SULL’OUTCOME Questi studi del periodo ‘preistorico’ ma anche ulteriori studi successivi avevano i seguenti seri limiti metodologici: - assenza di criteri condivisi nella valutazione iniziale - assenza di criteri condivisi circa la definizione del beneficio terapeutico (esito) - le valutazioni sono svolte tutte a posteriori senza alcun criterio predittivo - tutte le valutazioni sono svolte da parte del terapeuta che costituisce l’unica fonte primaria dei dati - i pazienti erano cambiati sotto l’effetto della terapia o semplicemente era perché passato il tempo (problema della remissione spontanea) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA PRIMA FASE: LE RICERCHE SULL’OUTCOME Un ulteriore problema era rappresentato dalla questione se il cambiamento avviene sotto l’effetto della psicoterapia o semplicemente per il cosiddetto effetto placebo ovvero per quel miglioramento che avviene semplicemente perché il paziente sa di essere curato o (più specificatamente in psicoterapia) sa che la sua malattia o il suo problema è stato preso in carico. Per rispondere a questa domanda nelle ricerche farmacologiche si usa la formula dello studio in doppio cieco cioè i pazienti vengono divisi in due gruppi: uno prende il farmaco e l’altro una compressa inerte ma il singolo paziente non sa quale delle due compresse prende e quindi le differenze di effetti sono da ascrivere all’effetto del farmaco In psicoterapia possiamo confrontare un gruppo di pazienti trattati con un gruppo di pazienti non trattati senza i singoli pazienti sappiano se appartengono all’uno piuttosto che all’altro? No Dunque, non rimane che confrontare le diversi forme di trattamento psicoterapeutico tra loro, ritenendo equamente influente l’effetto placebo, oppure per terapie brevi usare l’espediente della lista di attesa Un ulteriore possibilità è l’utilizzo di una tecnica statistica sofisticata definita metanalisi che consente di analizzare l’insieme dei risultati di moltissimi studi indipendenti APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA DISEGNO SPERIMENTALE ‘LISTA DI ATTESA’ Terza misurazione _________________ Seconda misurazione _________________ - in entrambe viene rimisurata la variabile da studiare - l’eventuale differenza in favore dell’efficacia del trattamento è depurata dell’effetto ‘attesa’ ‘presa in ‘carico’ - il gruppo non trattato nella prima fase ha dei miglioramenti Prima misurazione _________________ - il primo gruppo inizia il trattamento - il secondo gruppo sa che verrà preso in carico - in entrambe viene misurata la variabile di studio (ad esempio, il livello dell’ansia) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA PRIMA FASE: LE RICERCHE SULL’OUTCOME Le prime conclusioni relative alle diverse ricerche sull’efficacia dei singoli metodi di psicoterapia (outcome) sono (Frank J.D., 1978: ‘The presente status of outcome studies’ ): - Le psicoterapie sono efficaci a dispetto dell’effetto placebo - Nessun modello di psicoterapia è più efficace dell’altro (Paradosso dell’equivalenza o verdetto di Dodo da Alice nel paese delle meraviglie, ‘Tutti hanno vinto ed ognuno deve ricevere un premio!’) - Questo risultato mette in crisi la legittimità scientifica dei singoli modelli specifici? - Gli effetti delle psicoterapie possono spiegarsi attraverso dei fattori che sono comuni ai diversi modelli? - I fattori specifici per ogni modello non hanno alcun ruolo nel produrre l’effetto terapeutico? APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA SECONDA FASE: LE RICERCHE SUL PROCESSO Cosa deve succedere nel corso di una terapia perché ci si possa aspettare un risultato positivo? Tale fase ha caratterizzato il ventennio 1960-1980 che fu inaugurato da tre importanti Convegni americani, Whashington nel 1958, Chape Hill in North Caroline nel 1961, Chicago nel 1966, patrocinati dal National Institute of Mental Health (NIMH) Nel 1968 fu fondata la Society for Psychoterapy Research (SPR):oggi 2000 membri in 45 paesi A partire dagli anni 50 fino agli anni 70 fu svolto il primo studio di processo sulla terapia analitica a lungo termine (a cura della Menninger Foundation): 42 casi trattati analiticamente furono seguiti in follow up per più di 30 anni Questo studio si concentrò molto sul ruolo dell’interpretazione nel cambiamento terapeutico e fu dimostrato che in molti casi gli interventi non interpretativi (interventi di supporto) promuovono il cambiamento in misura almeno pari alla classica interpretazione Strupp-Hadley, 1979 - Sloane et AA.,1975 - Piper et AA.,1984 - Elkin et AA., 1989 - Klerman et AA., 1984 APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA SECONDA FASE: LE RICERCHE SUL PROCESSO La puntuale ricerca sul processo psicoterapeutico ha comportato una diminuzione degli studi di comparazione tra forme di psicoterapia diverse e si è preoccupata che gli psicoterapeuti uniformassero il più possibile la loro tecnica d’intervento Iniziarono numerose ricerche basate sui cosiddetti ‘manuali’, che avevano tre componenti caratteristiche: 1. Una selezione rappresentativa dei principi di una determinata tecnica psicoterapeutica 2. Esempi concreto di ogni principio, cosicché non vi siano dubbi su cosa si intende con quella tecnica 3. Una serie di scale (rating scales) che misurano il grado con cui un campione di terapia rientra nei principi di quella tecnica La terza caratteristica ha determinato il salto di qualità della ricerca Il processo di manualizzazione fu fortemente sostenuto dalle compagnie assicurative Manuali: terapia comportamentale (Wolpe, 1966), terapia cognitiva della depressione (Beck et AA., 1979), terapia psicoanalitica supportiva - espressiva (Luborky, 1984), terapia psicodinamica breve (Strupp - Binder, 1984), terapia interpersonale della depressione (Klerman et AA., 1984), psicoterapia della bulimia (Fairburn, 1995) e molti altri. APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA TERZA FASE: LE RICERCHE SUI MICROPROCESSI TERAPEUTICI L’obiettivo delle ricerche di questa fase iniziata negli anni ‘70 e prosegue a tutt’oggi è quello di cogliere e studiare le singole componenti del processo terapeutico Il primo studio di questa fase è dovuto a Lester Luborsky (Penn Psychotherapy Project) e fu lanciato a Filadelfia nel 1968: furono analizzate 63 psicoterapie dinamiche (durata della terapia da 8 a 264 sedute) interamente audioregistrate. Furono evidenziati aspetti particolarmente interessanti: - Fattore predittivo positivo della scala salute-malattia (‘in psicoterapia i ricchi diventano più ricchi’) - Alto valore prognostico dell’alleanza terapeutica - Alto valore prognostico di una chiara formulazione del Tema Relazionale Conflittuale Centrale (CCRT) -Alto valore prognostico della ‘comprensione di sé’ del paziente - Importanza dell’interiorizzazione dei risultati raggiunti per il mantenimento del miglioramento a distanza - Empirically Supported Treatments - EST APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA RISULTATI EMERSI DALLA RICERCA IN PSICOTERAPIA - Nella produzione degli effetti terapeutici i fattori comuni alle diverse psicoterapie prevalgono nettamente sui fattori specifici della singola scuola: 70% fattori comuni - 15% fattori specifici – 15% effetto placebo - il fattore comune alle diverse psicoterapie è rappresentato dalla buona relazione col paziente (alleanza terapeutica) - gli effetti della psicoterapia superano quelli della remissione spontanea - gli effetti positivi della psicoterapia sono evidenziabili - gli effetti della psicoterapia superano quelli dei gruppi di controllo trattati con placebo - i risultati variano in relazione alla persona del terapeuta piuttosto che in relazione alla tecnica che usa - alcune terapie specifiche si sono dimostrate più efficaci della altre in disturbi specifici (eccezione al Verdetto di Dodo) - ruolo sinergico e reciprocamente potenziante della psicoterapia e della psicofarmacologia - importanza centrale del rapporto psicoterapeuta - paziente nel promuovere cambiamenti nella personalità APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA FASE PRESENTE: INSODDISFAZIONE E RIPENSAMENTO Dopo una lunga serie di studi e ricerche empiriche si sente oggi la necessità di tornare al ‘contesto della scoperta’ attenuando la necessità del cosiddetto ‘contesto della verifica’ (Orlinsky e Russel, 1994), (Di Nuovo et AA., 1998) Più la ricerca in psicoterapia segue standard scientifici più è inutile, ovvero più è ben fatta più è inutile, nel senso di difficile esportazione nella pratica clinica Emerge una tendenza a tornare ad una pratica clinica reale, attraverso l’osservazione delle strategie terapeutiche adottate da clinici esperti e la loro correlazione con i risultati ottenuti (‘Contesto della scoperta’) Nella progettualità di ricerca occorre utilizzare sia il metodo sperimentale (‘Contesto della verifica’) sia il metodo correlazionale (‘Contesto della scoperta’) APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
PSICOANALISI, PSICOTERAPIE E RICERCA EMPIRICA FASE PRESENTE: INSODDISFAZIONE E RIPENSAMENTO LA SECONDA EDIZIONE DELLA VITA - ANALISTA E PAZIENTE VALUTANO L’EFFICACIA DELLA TERAPIA PSICOANALITICA, 2005 (A cura di J.Schachter) 7 casi clinici In modo periodico, dopo la conclusione della terapia psicoanalitica, analista e paziente fanno un resoconto scritto al fine di confrontare gli effetti trasformativi della cura a distanza di tempo Viene riproposta la vecchia tesi freudiana che la valutazione dell’efficacia della cura è interna alla diade analitica, terapeuta paziente, ma il tempo trascorso dopo la conclusione consente una valutazione sempre più depurata degli effetti specifici (transfert) della relazione Tale valutazione recupera la qualità soggettiva ed irriducibile della relazione, ma può fornire resoconti attendibili. Se affiancata ai metodi propri del ‘contesto della verifica’, può utilmente contribuire alla conoscenza scientifica APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
SPUNTI DI RIFLESSIONE La tensione alla ricerca ovvero il desiderio di andare oltre il semplice resoconto dell’esperienza sorge da una duplice esigenza: 1. La necessità di dare conto in modo oggettivo a terzi del significato dell’esperienza (senso di identità oggettiva) 2. Un senso di crisi interno alla disciplina derivante dalla necessità di andare oltre il principio di autorità per il riconoscimento di un’identità professionale o altrimenti operativa (senso di identità soggettiva) Nel primo caso il metodo di ricerca è necessariamente esterno alla disciplina, pur con gli adattamenti necessari Nel secondo caso è interno e specifico della disciplina con il rischio che sia riservato solo agli addetti ai lavori La tensione dialettica tra queste due istanze dell’identità professionale trova il suo punto di equilibrio nella singola disciplina APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
CONCLUSIONI “Non bisogna ricercare la medesima precisione in tutte le opere di pensiero (…..) è proprio dell’uomo colto, infatti, richiedere in ciascun campo tanta precisione quanta ne permette la natura dell’oggetto” Aristotele APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
Congresso nazionale APID Firenze, 23-24-25 marzo 2012 Palagio di Parte Guelfa GRAZIE PER L’ATTENZIONE E L’ASCOLTO! Roberto Cutajar APID Congresso nazionale, Firenze, 23-25 marzo 2012 Dott. Roberto Cutajar
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