DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E CONSEGUENTI NORME PROCEDURALI PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA COVID-19, PER IL SETTORE ...
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TIMBRO STUDIO DENTISTICO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E CONSEGUENTI NORME PROCEDURALI PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA COVID-19, PER IL SETTORE ODONTOIATRICO, DURANTE LA FASE 2 DI POST-LOCKDOWN II versione
Questa valutazione dei rischi, e conseguenti norme procedurali, sono stata realizzate dal Dr. Marcello Chiozzi per gli iscritti all’Associazione Nazionale Dentisti Italiani della Sezioni di Ferrara (ANDI Ferrara), all’Associazione Italiana Odontoiatri della Sezione di Ferrara (AIO Ferrara) e alla Società Consulenza Professionisti (S.Co.P. 2000) e ad altri aventi diritto eventualmente individuati. Il documento di valutazione dei rischi è stato utilizzato come guida e successivamente adattato dal/i titolare/i dello studio odontoiatrico in intestazione con la collaborazione dell’RSPP, RLS ed il medico competente, ove presente, come successiva- mente individuati e adattato quindi alla singola realtà lavorativa. Il documento è conservato a cura del/dei Datore/i di Lavoro, anche in formato digitale, presso l’unità lavorativa (art. 29, c. 4 D.lgs 81/08) ed è a disposizione di tutto il personale, l’RLS, l’RSPP, il Medico competente, se presente, e a disposizione delle Autorità preposte che ne dovessero fare richiesta. Il documento, come tutti gli allegati (comprese le autocertificazioni), sono trattati nel pieno rispetto della normativa nazionale (D.lgs 196/03 e s.m.i.) e comunitaria (Regolamento Europeo 2016/679 e s.m.i.) sulla privacy. ANDI Ferrara Via Porta Po, 66/d 44121 Ferrara (FE) Tel. 0532 205528 Fax 0532 245794 andiferrara@libero.it info@odontoiatriestensi.it www.odontoiatriestensi.it AIO Ferrara Via Porta Po, 66/d 44121 Ferrara (FE) Tel. 0532 205528 Fax 0532 245794 info@odontoiatriestensi.it aioferrara@libero.it www.odontoiatriestensi.it S.Co.P. 2000 Via Porta Po, 66/d 44121 Ferrara (FE) Tel. 0532 205702 Fax 0532 245794 info@scop2000.it www.scop2000.it Questo documento si identifica con il Prot. ANDIFE 100/20 e Prot. AIOFE 84/20 dell’8 giugno 2020 ed è un aggiornamento del precedente documento identificato con il Prot. ANDIFE 86/20 e Prot. AIOFE 71/20 del 14 maggio 2020 Autore: Dr. Marcello Chiozzi. Odontoiatra e Protesista Dentale Piazza del Popolo, 21 — 44034 Copparo (FE) E-mail: chiozzi@libero.it Diritti d’autore: i contenuti di questa opera coperti da copyright sono segnalati. Tutte le immagini sono di proprietà dell’auto- re. Al di là dell’uso personale all’interno del proprio studio odontoiatrico, i contenuti (testo e immagini), non possono essere divulgati, in qualunque modo e forma, senza il preventivo benestare scritto dell’autore. Luogo e data di pubblicazione: Copparo (FE) 8 giugno 2020 2
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E CONSEGUENTI NORME PROCEDURALI PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA COVID-19, PER IL SETTORE ODONTOIATRICO, DURANTE LA FASE 2 DI POST-LOCKDOWN Il/I sottoscritto/i Dott. …………………………………………………………. nato a ………………………………………………………………(…) il …………………..……….. Residente a ………………………………………..(…) in via/piazza/piazzetta/corso/viale ………………………………………………….. Iscritto all’Albo degli Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di ……………………………….….. al numero ………….. Dott. …………………………………………………………. nato a ………………………………………………………………(…) il ……………………..…….. Residente a ………………………………………..(…) in via/piazza/piazzetta/corso/viale ………………………………………………….. Iscritto all’Albo degli Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di ……………………………….….. al numero ………….. titolare/i dello studio dentistico in intestazione e Datore/i di Lavoro del/dei lavoratore/i, in esso occupati, ha/hanno eseguito la valutazione di tutti i rischi per la tutela della salute e della sicurezza nel luogo di lavoro secondo quanto indicato dagli artt. 28, 29 e 30 del D.lgs 81/08. Questa valutazione dei rischi rientra, ed è anche parte integrante, nella valutazione di tutti i rischi per i lavoratori così come previsto dall’art. 17, comma 1, lettera a del D.lgs 81/08. Non sostituisce nessun altro documento sulla sicurezza già pre- sente presso l’unità lavorativa ma li integra. In particolare nel documento di valutazione dei rischi tengo/teniamo conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative e conseguentemente il/i sottoscritto/i datore/i di lavoro applico/applichiamo i principi di buona prassi microbiologica, ed adotta/adottiamo, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e preventive, idonee misure organizzative e procedurali, adeguata informazione e formazione dei lavoratori misure igieniche, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agenti biologici (24). La valutazione è stata realizzata tenendo conto della letteratura disponibile, della indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità, del Ministero della Salute, dell’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro e le Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19 realizzato dai membri del Tavolo tecnico sull’odontoiatria, allo scopo istituito, e rielaborate dal Comitato Tecnico Scientifico in seno alla Protezione Civile Nazionale e pubblicato sul sito del Ministero della Salute il 30 maggio 2020. Tutti questi documenti sono riportati, e meglio specificati, nella bibliografia. L’elaborazione del documento di valutazione di tutti i rischi è avvenuta in collaborazione con il Responsabile del Servi- zio di Prevenzione e Protezione (art. 29, comma 1 del D.lgs 81/08) che nello studio dentistico è: il o uno dei datori di lavoro come previsto dall’art 34 del D.lgs 81/08 nella persona del dott …………………………………………………. un addetto esterno come previsto dall’art 31, comma 1 del D.lgs 81/08 nella persona del dott/sig. …………………………………………………. E’ stato consultato anche il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (art. 29, comma 2 del D.lgs 81/08) che nello studio dentistico è la Sig.ra ……………………………………………………. Se presente, è stato consultato il medico competente Dr. ……………………………………………………………………………………………. Le successive indicazioni riportate sono suscettibili di ulteriori revisioni a causa delle evidenze scientifiche al momento disponibili sulla Covid-19 in generale e sul correlato rischio di contagio in ambito odontoiatrico (24). Salvo quanto previsto dal presente documento, indirizzato a contenere il possibile contagio da Sars-Cov2, rimangono valide le procedure standard per i requisiti organizzativi, strumentali e di rapporto con il paziente già normalmente adottate nello odontoiatrico (es. sterilizzazione, privacy, cartella clinica, ecc.). Ulteriormente queste indicazioni saranno calibrate e riva- lutate per ogni specifico caso (24). Il presente documento è munito, anche tramite le procedure applicabili ai supporti informatici, di data certa o attesta- ta dalla sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), del rappresentante dei lavoratori per la sicurez- za (RLS) (art. 28, comma 2 D.lgs 81/08 come modificato dall’ art. 18, comma 1, lettera c D.lgs 106/09). Il documento è custodito presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi che è lo studio dentistico in intestazione (art. 29, comma 4 del D.lgs 81/08). 3
INDICE Metodologia adottata per la valutazione dei rischi Pag. 8 Metodologia adottata per la valutazione dei rischi Pag. 9 Conclusioni della valutazione dei rischi Pag. 10 Informazioni generali sul nuovo coronavirus Pag. 11 Cosa sono i coronavirus Pag. 12 Nuovo coronavirus Covid-19 Pag. 12 Perché è comparso il nuovo coronavirus? Pag. 12 Quanto è pericoloso il nuovo virus? Pag. 12 Il periodo di incubazione Pag. 12 Trattamento Pag. 12 Trasmissione Pag. 13 Trasmissione e modalità di contagio in ambito odontoiatrico Pag. 13 Quali sono le persone più a rischio di presentare forme gravi di malattia? Pag. 13 Test sierologici rapidi Pag. 13 I bambini presentano un maggior rischio di infezione? Pag. 14 L’infezione da nuovo Coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)? Pag. 14 Chi è più a rischio di contrarre l’infezione? Pag. 14 Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo Coronavirus? Pag. 14 È sicuro ricevere pacchi dai Paesi in cui sono presenti casi di COVID-19? Pag. 14 Le persone possono contrarre l'infezione da nuovo Coronavirus dagli animali? Pag. 14 Posso contrarre l’infezione dal mio animale da compagnia? Pag. 14 Il profilo dei contagiati Pag. 14 Quali pazienti trattare e quali prestazioni erogare? Pag. 15 Quali pazienti trattare al in questa fase 2 di lockdown Pag. 16 Quali prestazioni odontoiatriche eseguire? Pag. 16 Caso sospetto Pag. 16 Caso probabile Pag. 16 Caso confermato Pag. 16 Definizione di “Contatto stretto” Pag. 16 Paziente che dopo essere stato sintomatico può essere considerato guarito da COVID-19 Pag. 17 Come e quando classificare i pazienti? Pag. 17 Cosa dobbiamo fare? Pag. 18 Raccomandazioni durante la pratica clinica Pag. 19 Premessa Pag. 20 Gestione della sala di attesa e dell’accettazione Pag. 20 Gestione della reception o comunque dell’area amministrativa Pag. 21 Pianificazione degli appuntamenti Pag. 21 Gestione dei fornitori, agenti di commercio, ritiro smaltimento rifiuti, altre verifiche o manutenzioni Pag. 21 Misure di contenimento della diffusione del virus tra gli operatori Pag. 22 4
INDICE Igiene dei camici e degli indumenti da lavoro Pag. 22 Area spogliatoio e area lunch Pag. 23 Aerazione e impianti di climatizzazione Pag. 23 Procedure di igiene orale e terapie relative all’estetica dei pazienti Pag. 23 Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) Pag. 24 Cuffie Pag. 24 Schermi facciali e occhiali protettivi Pag. 25 Copri calzari Pag. 26 Camici monouso Pag. 27 Guanti monouso Pag. 29 Mascherine chirurgiche e respiratori facciali Pag. 31 Calzature da lavoro Pag. 33 Proposta di procedura di vestizione completa calzando due paia di guanti, in previsione di una pre- stazione a rischio di trasmissione di infezioni Pag. 34 Proposta di procedura di svestizione completa avendo calzato due paia di guanti e a seguito una prestazione a rischio di trasmissione di infezioni Pag. 36 Dispositivi di Protezione Individuali raccomandati in questa fase, conseguente alla diffusione del nuovo coronavirus, a seconda del locale, del tipo di attività e del soggetto interessato Pag. 38 Precauzioni universali applicabili al contenimento del coronavirus Pag. 41 Preparazione del campo operatorio e indicazioni durante la seduta operativa Pag. 41 Distanziamento sociale durante le prestazioni odontoiatriche Pag. 44 Riordino dopo un prestazione odontoiatrica Pag. 45 Disinfezione delle impronte Pag. 46 Gestione dei rifiuti Pag. 46 Gestione e disinfezioni degli ausili per l’esecuzione di RX endorali Pag. 48 Gestione degli strumenti rotanti Pag. 49 Presidi medico-chirurgici e biocidi Pag. 50 Prodotti disinfettanti: aspetti generali Pag. 51 Cosmetico Pag. 51 Igienizzante Pag. 51 Detergente Pag. 51 Disinfettanti Pag. 52 Presidi medico-chirurgici (PMC) Pag. 52 Biocidi Pag. 52 Meccanismo di azione dei disinfettanti contro i virus Pag. 53 Disinfettanti per la cute e per le superfici Pag. 54 Disinfezione della cute Pag. 54 Disinfezione delle superfici Pag. 54 Modalità di utilizzo dei disinfettanti Pag. 54 Sanificazione ambientale Pag. 56 Introduzione Pag. 56 5
INDICE Trasmissione ambientale Pag. 57 Sopravvivenza nell’ambiente Pag. 57 Virus e disinfettanti Pag. 59 Studi di efficacia dei disinfettanti sui coronavirus Pag. 59 Note tecniche Pag. 59 Disinfezione ambientale Pag. 60 Impianti di ventilazione e climatizzazione Pag. 62 Premessa Pag. 63 SARS-CoV-2: persistenza e trasmissione Pag. 63 Modalità di contagio aerogeno mediato dagli impianti di climatizzazione e ventilazione Pag. 65 Diffusione all’interno della medesima zona Pag. 66 Manutenzione degli impianti di ventilazione e condizionamento Pag. 66 Ventilatori di raffreddamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche Pag. 66 Impostazioni di temperatura e umidità in ambiente Pag. 67 Diffusione tra zone distinte Pag. 67 Come comportarsi se durante l’attività si viene a contatto con un caso sospetto Pag. 68 Come comportarsi se durante l’attività si viene a contatto con un caso sospetto Pag. 69 Telemedicina Pag. 70 Esigenze assistenziali a domicilio affrontabili in telemedicina in corso di COVID-19 Pag. 71 Responsabilità sanitaria durante attività in telemedicina Pag. 72 Gravidanza ed allattamento Pag. 73 Come si devono comportare le colleghe che operano in situazioni di gravidanza o allattamento? Pag. 74 Valutazione del rischio maternità Pag. 74 Stress da coronavirus: come affrontarlo? Pag. 75 Stress da coronavirus, consigli dall’OMS su come arginarlo e valutazione dei rischi Pag. 76 Valutazione dei rischi da stress-lavoro correlato Pag. 76 Informazione formazione ed addestramento Pag. 77 Verbale interno di avvenuta Informazione, formazione ed addestramento Pag. 78 Riassunto delle azioni messe in atto Pag. 79 Riassunto delle azioni messe in atto Pag. 80 Allegati e bibliografia Pag. 81 Allegato 1: informativa per la sala di attesa. Quali pazienti è possibile trattare e quali no? Pag. 82 Allegato 2: informativa per la sala di attesa. Norme da adottare in sala di attesa e prima di accedere pres- so tutti gli altri locali dello studio Pag. 83 Allegato 3: proposta di triage telefonico o all’accettazione Pag. 84 Allegato 4: dichiarazione sostitutiva di certificazione di non essere sottoposto a misure restrittive di qua- rantena Pag. 85 Allegato 5: proposta di breve messaggio sms per i pazienti Pag. 86 Allegato 6: informativa sulla limitazione degli accessi nello studio odontoiatrico Pag. 87 Allegato 7: dichiarazione sostitutiva di certificazione del paziente di non essere sottoposto a misure re- strittive di quarantena Pag. 89 6
Metodologia adottata per la valutazione dei rischi(23) Per la valutazione dei rischi si adotta quella proposta dall’INAIL nel “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” aggiornato ad aprile 2020. Il rischio da contagio da SARS-CoV-2, in occasione del lavoro, può essere classificato secondo tre variabili: Esposizione: la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative. Prossimità: le caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento so- ciale per parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità. Aggregazione: la tipologia di lavoro che prevede il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dello studio odontoiatrico. Tali profili di rischio possono assumere una diversa entità, ma allo stesso tempo modularità, in considerazione delle aree in cui operano i lavoratori, delle modalità di organizzazione del lavoro e delle specifiche misure preventive adottate. Viene di seguito illustrata una matrice di rischio elaborata sulla base del confronto di scoring attribuibili per ciascun settore lavorativo per le prime due variabili con le relative scale adattata da un modello sviluppato sulla base dati O’NET del Bureau of Labor of Statistics statunitense (fonte O*NET 24.2 Database, U.S. Department of Labor, Employment and Training Administration) integrando i dati del contesto lavorativo italiano delle indagini INAIL e ISTAT (fonti Indagine INSuLa 2 e ISTAT): • esposizione o 0 = probabilità bassa (es. lavoratore agricolo), o 1 = probabilità medio-bassa, o 2 = probabilità media, o 3 = probabilità medio-alta, o 4 = probabilità alta (es. operatore sanitario). • prossimità o 0 = lavoro effettuato da solo per la quasi totalità del tempo, o 1 = lavoro con altri ma non in prossimità (es. ufficio privato), o 2 = lavoro con altri in spazi condivisi ma con adeguato distanziamento (es. ufficio condiviso), o 3 = lavoro che prevede compiti condivisi in prossimità con altri per parte non predominante del tempo (es. catena di montag- gio), o 4 = lavoro effettuato in stretta prossimità con altri per la maggior parte del tempo (es. studio dentistico). Il punteggio risultante da tale combinazione viene corretto con un fattore che tiene conto della terza scala: • aggregazione o 1.00 = presenza di terzi limitata o nulla (es. settori manifatturiero, industria, uffici non aperti al pubblico), o 1.15 (+15%) = presenza intrinseca di terzi ma controllabile organizzativamente (es. commercio al dettaglio, servizi alla perso- na, uffici aperti al pubblico, bar, ristoranti), o 1.30 (+30%) = aggregazioni controllabili con procedure (es. sanità, scuole, carceri, forze armate, trasporti pubblici), o 1.50 (+50%) = aggregazioni intrinseche controllabili con procedure in maniera molto limitata (es. spettacoli, manifestazioni di massa). Il risultato finale determina l’attribuzione del livello di rischio, con relativo codice colore, per ciascun settore produtti- vo all’interno della matrice. Matrice di rischio: verde = basso giallo = medio-basso arancio = medio-alto rosso = alto Nel settore odontoiatrico possiamo distinguere, in base alla prestazione che siamo chiamati a svolgere, indipendente- mente dal titolo o incarico che ognuno di noi ha, quattro momenti di rischio: assistenza ad una persona durante una prestazione odontoiatrica e le, immediatamente successive, fasi di riordino fase di riordino o pulizia ambientale senza soggetti estranei rispetto al personale fasi di segreteria o accettazione rapporti tra operatori odontoiatrici Valutazione del rischio durante la prestazione odontoiatrica e le, immediatamen- E 4 S P X te successive, fasi di riordino Qui il rischio è inevitabilmente alto con aggregazioni comunque controllabili con O 3 procedure. Questo sia che si eseguano prestazioni che comportano aerosol e dro- S plets, come le semplici visite, in quanto non è possibile mantenere unìadeguata I distanza. Il rischio aumenta soprattutto se non è possibile alloggiare la diga e se la Z 2 I prestazione è superiore ai 15 minuti (superato il quale il rischio viene considerato O maggiore) oppure il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il N 1 tempo complessivo di esposizione(24). I soggetti interessati sono: E gli abilitati all’esercizio dell’odontoiatria 0 le igieniste dentali 1 2 3 4 le assistenti di studio odontoiatrico PROSSIMITA’ 9
E 4 Valutazione del rischio durante la fase di riordino o pulizia ambientale senza sog- S getti estranei rispetto al personale P Pur non potendo generalizzare si può considerare l’esposizione bassa, ma non la O 3 prossimità in quanto, le dimensioni dello studio odontoiatrico, non permettono un S I corretto distanziamento sociale tra gli operatori. Le aggregazioni sono controllabili. Z 2 Considerando tutte le variabili di ogni studio odontoiatrico il rischio è comunque I O X medio-basso. I soggetti generalmente interessati sono: N 1 E gli abilitati all’esercizio all’odontoiatria gli addetti alle pulizie 0 1 2 3 4 le assistenti di studio odontoiatrico PROSSIMITA’ E 4 Valutazione del rischio durante la fase di segreteria e accettazione S Pur non potendo generalizzare si può considerare la prossimità alta, indicativamen- P te un livello “3” (lavoro che prevede compiti condivisi in prossimità con altri per O 3 S I X parte non predominante del tempo) ma una esposizione media. Le aggregazioni sono controllabili. Considerando tutte le variabili di ogni studio odontoiatrico il ri- Z 2 schio è comunque medio. I I soggetti generalmente interessati sono: O N gli abilitati all’esercizio all’odontoiatria 1 E le segretarie gli igienisti dentali 0 1 2 3 4 le assistenti di studio odontoiatrico PROSSIMITA’ E 4 Valutazione del rischio durante i rapporti tra operatori odontoiatrici S Pur non potendo generalizzare si può considerare l’esposizione bassa, ma non la P O 3 prossimità in quanto, le dimensioni dello studio odontoiatrico, non permettono un S corretto distanziamento sociale tra gli operatori. Le aggregazioni sono controllabili. I Considerando tutte le variabili di ogni studio odontoiatrico il rischio è comunque Z 2 I O X medio-basso. I soggetti generalmente interessati sono: N 1 abilitati all’esercizio all’odontoiatria E addetti alle pulizie segretarie 0 1 2 3 4 le assistenti di studio odontoiatrico PROSSIMITA’ Conclusioni della valutazione dei rischi La conclusione della valutazione è che il rischio è alto durante le prestazione odontoiatrica sia per il tipo di atti medici che producono aerosol come anche per l’impossibilità di ridurre il distanziamento sociale. Mentre durante tutte le altre fasi è medio basso. In ogni caso il rischio è controllabile con adeguate procedure ed ido- nei dispositivi di protezione individuali. 10
INFORMAZIONI GENERALI SUL NUOVO CORONAVIRUS 11
Cosa sono i coronavirus(1) I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate: dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria medio- rientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato La ricostruzione tridimensionale nell'uomo. I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati del SARS-CoV-2, con le diverse proteine di diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio. superficie, fatta dai CDC di Atlanta Coronavirus umani comuni. 1 - 229E (coronavirus alpha) 2 - NL63 (coronavirus alpha) 3 - OC43 (coronavirus beta) 4 - HKU1 (coronavirus beta) Altri coronavirus umani 5 - MERS-CoV (il coronavirus beta che causa la Middle East respiratory syndrome) 6 - SARS-CoV (il coronavirus beta che causa la Severe acute respiratory syndrome) 7 - SARS-CoV-2 (il coronavirus che causa la COVID-19) Nuovo coronavirus Covid-19(1) Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello denominato provvisoriamente all'inizio dell'epidemia 2019-nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019. Nella prima metà del mese di febbraio l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.), ha assegnato al nuovo coronavirus il no- me definitivo: "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Ad indicare il nuovo nome sono stati un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo corona- virus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2. Il nuovo nome del virus (SARS-Cov-2) sostituisce quello precedente (2019-nCoV). Sempre nella prima metà del mese di febbraio (precisamente l'11 febbraio) l'OMS ha annunciato che la malattia re- spiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D- isease e dell'anno d'identificazione, 2019. Perché è comparso il nuovo coronavirus?(1) La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spill over o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Al momento la comunità scientifica sta cercando di identificare la fonte dell’infezione. Quanto è pericoloso il nuovo virus?(1) Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, e a inizio lento. Circa 1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie, richiedendo il ricovero in ambiente ospedaliero. Il periodo di incubazione Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 14 giorni. Trattamento(1) Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. Non esistono al momento dell’elaborazione del testo (6/6/2020) terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respi- ratorio. 12
Trasmissione(1,24) Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: la saliva, tossendo e starnutendo, goccioline respiratorie, contatti diretti personali, le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi, materiale contaminato. E’ stato dimostrato che virus vitali erano presenti nella saliva degli individui infetti. Inoltre, e noto che il virus penetra nelle cellule analogamente al coronavirus della SARS, cioe attraverso il recettore ACE2. Tale aspetto può favorire la trasmissio- ne da uomo a uomo. Infatti le cellule ACE2+ (che presentano appunto tale recettore) sono abbondantemente presenti in tutto il tratto respiratorio e nell'epitelio del dotto delle ghiandole salivari. In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale. Secondo i dati attualmente disponibili, le perso- ne sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo coro- navirus prima che sviluppino sintomi. Trasmissione e modalità di contagio in ambito odontoiatrico I microorganismi, in ambito odontoiatrico, possono trasmettersi per via aerea, droplets, veico- lo o vettore o attraverso una trasmissione definita orizzontale (cioè da un segmento all’altro della popolazione). La trasmissione orizzontale si suddivide a sua volta in diretta e indiretta. I pazienti e i professionisti del settore odontoiatrico sono quotidianamente esposti a microrga- nismi patogeni, compresi virus e batteri, che infettano la cavita orale e le vie respiratorie. Le procedure odontoiatriche comportano il rischio di infezione da Sars-CoV-2 a causa della speci- ficità delle procedure stesse. Si parla infatti di trasmissione diretta per quanto riguarda la di- stanza tra operatore e paziente, l’esposizione a saliva, sangue e altri fluidi corporei, l’utilizzo di strumenti appuntiti e di strumenti rotanti generanti “droplet”, il contatto con la mucosa congiuntivale , ed infine il contatto con goccioline prodotte da tosse e secrezione nasale di un individuo infetto senza mascherina a breve distanza, che aumenta signi- ficativamente il rischio biologico per l’operatore. I microrganismi patogeni possono essere trasmessi inoltre in ambito odon- toiatrico attraverso l'inalazione degli stessi quando trasportati dall'aerosol (24). Quando gli strumenti rotanti, infatti, sono azionati nel cavo orale si genera una grande quantità di aerosol contenente saliva e a volte sangue del paziente, particelle molto piccole che rimangono sospese per un periodo prolungato (24). I coronavirus umani, inoltre, come la SARS-CoV, il MERS-CoV (il coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Oriente) o i virus endemici (HCoV) possono persistere su superfici come metallo, vetro o plastica per un periodo di 48 ore, e, secondo quanto riportato da un recente studio del New England Journal of Medicine, il SARS-Cov-2 puo persistere sulle super- fici fino a 72h(24). Le modalità di contagio sono crociate: tra paziente infetto e operatore sano, tra operatore infetto e paziente sano, tra operatore infetto e operatori sani all’interno dell’ambiente di lavoro, tra paziente infetto e pazienti sani in sala di attesa, indiretta per contaminazione di soggetti infetti delle superfici che diventano serbatoi dell’infezione. I serbatori delle infe- zioni sono anche il materiale inorganico inanimato, in cui un agente infettivo dimora e si moltiplica, e da cui dipende pri- mariamente per la sopravvivenza riproducendo se stesso in maniera tale da potere essere trasmesso ad un ospite suscetti- bile. Nel nostro caso sono le attrezzature, lo strumentario, i dispositivi medici, i pavimenti, le superfici in genere. I meccanismi di difesa sono quelli elencati negli specifici capitoli (uso corretto dei DPI, selezionare i pazienti e non trattare i sintomatici o potenzialmente tali, igiene personale e ambientale). Dobbiamo comunque comportarci, durante la no- stra pratica clinica, considerando ogni persona (oltre ai pazienti anche chi lavora con noi) come potenziali sorgenti delle infe- zioni. Quali sono le persone più a rischio di presentare forme gravi di malattia? (1) Le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti im- munodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno mag- giori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia. Test rapidi sierologici(24) Attualmente in letteratura non vi sono inoltre evidenze scientifiche riguardo alla disponibilità di test rapidi sierologici che siano validati ed efficaci ai fini della diagnosi di positività o presenza di immunoglobuline per SARS-CoV-2. 13
I bambini presentano un maggior rischio di infezione?(1) Attualmente, non ci sono prove che i bambini siano più suscettibili all’infezione da nuovo coronavirus. Tuttavia, come per altre malattie respiratorie, alcune popolazioni di bambini possono essere a maggior rischio di infezione grave, come ad esempio i bambini in condizioni di salute già compromesse da altre patologie. Anche i bambini devono, quindi, adottare le mi- sure raccomandate per prevenire l'infezione, in particolare la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone o disinfettante per le mani a base di alcool ed evitare il contatto con persone malate (1). Ogni paziente in età pediatrica va considerato come potenzialmente infetto, a maggior ragione poichè il sistema im- munitario dei bambini e in continua evoluzione, quindi può rispondere in maniera diversa rispetto all’adulto; tuttavia non vi sono attualmente in evidenze scientifiche riguardo all’immunità sviluppata verso il Sars-CoV-2(24). L’infezione da nuovo Coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)? (1) La principale via di trasmissione del virus, secondo l’OMS, in base ai dati attuali disponibili, avviene attraverso il con- tatto stretto con persone sintomatiche. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della ma- lattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere il virus. Chi è più a rischio di contrarre l’infezione?(1) Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree a rischio di infezione da nuovo coronavirus oppure persone che rispondono ai criteri di contatto stretto con un caso confermato o probabile di COVID-19. Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo Coronavirus? (1) Sì, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione gene- rale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che gli operatori sanitari applichino adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare. È sicuro ricevere pacchi dai Paesi in cui sono presenti casi di COVID-19?(1) Sì. L’OMS ha dichiarato che la probabilità che una persona infetta contamini le merci è bassa e che anche il rischio di contrarre il nuovo virus da un pacco che è stato esposto a condizioni e temperature diverse è basso. Le persone possono contrarre l'infezione da nuovo Coronavirus dagli animali? (1) Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identi- ficati più Coronavirus. La fonte animale del nuovo Coronavirus non è stata ancora identificata. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale. Posso contrarre l’infezione dal mio animale da compagnia?(1) No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla. Si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni al- coliche dopo il contatto con gli animali. Il profilo dei contagiati(2) Il 22% dei pazienti positivi al tampone per Sars-CoV-2 ha tra 19 e 50 anni. Lo afferma un’analisi dell’Istituto Superiore di sanità, che rende chiarissimo come in tutte le fasce di età, compresi i giovani, si debbano rispettare le norme di distanziamento sociale. Dall’analisi, su 8342 casi positivi al 9 marzo alle ore 10, emerge che l’1,4% ha meno di 19 anni, il 22,0% è nella fascia 19-50, il 37,4% tra 51 e 70 e il 39,2% ha più di 70 anni, per un’età mediana di 65 anni. Il 62,1% è rappresentato da uomini. Sono 583 gli operatori sanitari positivi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la diagnosi è di 3-4 giorni. Il 10% dei casi è asintomatico, il 5% con pochi sintomi, il 30% con sintomi lievi, il 31% è sintomati- co, il 6% ha sintomi severi e il 19% critici. Il 24% dei casi esaminati risulta ospedalizzato. L’analisi conferma che il 56,6% delle persone decedute ha più di 80 anni, e due terzi di queste ha 3 o più patologie croniche preesistenti. 14
QUALI PAZIENTI TRATTARE E QUALI PRESTAZIONI EROGARE? 15
Quali pazienti trattare in questa fase 2 di post lockdown? I pazienti trattabili sono quelli che non rientrano nei casi sospetti, probabili o confermati da contagio al SARS-CoV-2. Si deve cercare di escludere anche tutti i pazienti che hanno avuto un “contatto stretto” con questi soggetti. Si devono escludere anche i pazienti coni- derati guariti. Quali prestazioni odontoiatriche eseguire? Durante la fase di emergenza, in accordo con quanto comunicato dalla Federazione Nazionale de- gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, abbiamo garantito la tutela della salute pubblica del cittadino eseguendo attività riguardo alle urgenze e alle prestazioni indifferibili. Durante la fase 2 di post-lockdown è necessario, per noi odontoiatri, dare priorità a quelle patologie che sono state trascurate durante la fase emergenziale, poichè, se non trattate, potrebbero portare a potenziali danni biologici per la salute orale e sistemica dei pazien- ti(24). Caso sospetto (24) Si considerano caso sospetto: una persona con insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea e senza un’altra eziolo- gia che spieghi pienamente la presentazione del quadro clinico; storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui e segnalata trasmissione locale (facendo riferimento ai rapporti quoti- diani dell’OMS e ai bollettini della situazione epidemiologica italiana) durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; una persona con uno dei precedenti sintomi che e stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID- 19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia respiratoria, per esem- pio tosse, difficoltà respiratoria). Caso probabile (1,24) Si considera caso probabile: un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus. Caso confermato (1,24) Si considerano caso confermato: un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici. Definizione di “Contatto stretto” (24) Operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o confermato di COVID -19, o personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di SARS -CoV-2. Essere stato a stretto contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso sospetto o conferma- to di COVID-19. Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di COVID -19. Avere viaggiato insieme a un paziente con SARS-CoV-2 in qualsiasi mezzo di trasporto. 16
Paziente che dopo essere stato sintomatico può essere considerato guarito da COVID-19(24) Si definisce clinicamente guarito un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi piu gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione docu- mentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2. Il paziente guarito e colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da COVID-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2. Pur non esistendo chiare evidenze a supporto, si ritiene opportuno suggerire di risottoporre al test il paziente risultato positivo, una volta avvenuta la risoluzione dei sintomi clinici e, in caso di persistenza della sintomatologia, non prima di 7 giorni dal riscontro della prima positività. In questa fase, anche i pazienti guariti, è meglio non trattarli. Come e quando classificare i pazienti? La classificazione del paziente si effettua attraverso il Triage, quindi una prima valutazione compresa una sintesi della storia di viaggi, clinica, epidemiologica e della presentazione clinica del paziente stesso per valutare la probabilità di una infe- zione da SARS-CoV-2. Procediamo al c.d. triage prima che il paziente acceda presso lo studio odontoiatrico. L’obiettivo è trattare solo paziente apparentemente sani e che non sono venuti a contatto con pazienti malati o potenzialmente tali soprattutto per il fatto che la trasmissione di SARS-CoV-2 può verificarsi anche da parte di pazienti clinicamente asintoma- tici. Il triage ha dei vantaggi fondamentali(24): - si prefigge lo scopo di riconoscere precocemente i pazienti potenzialmente portatori di infezione da SARS-CoV-2 prima di ac- cedere alle cure. - Si propone lo scopo di minimizzare il rischio operativo tramite l’allocazione del paziente in una categoria specifica: a. soggetti affetti da COVID-19 o ad alto rischio (ad esempio conviventi di pazienti positivi) b. soggetti guariti da COVID-19 o a rischio sconosciuto, soggetto asintomatico o non sospetto. Tutti questi soggetti devono essere trattati come potenzialmente infetti. - Applica in due momenti specifici, differenti nel tempo, un set di domande e procedure che possano pertanto costituire “un doppio controllo” sullo stato di salute del paziente. - Supporta la sanita pubblica e privata nel riconoscimento precoce di pazienti potenzialmente COVID-19. La prima valutazione è fatta telefonicamente. Informiamo il paziente che, in ottemperanza alle indicazioni normative, e ovviamente per tutelare la salute di tutti, sarà raccolto un questionario sul suo stato attuale di salute, rassicurandolo sul fatto che vengono poste a tutti i soggetti che richiedono prestazioni mediche. Invitiamo il soggetto a presentarsi sempre dopo appuntamento telefonico opportunamente indossando mascherina all’arrivo già in sala di attesa, possibilmente con guanti appena calzatie/o il lavaggio delle mani e che gli accopagnatori non devono rimanere in sala di attesa. Nel caso in cui dovessero comparire sintomi riconducibili al covid-19, chiediamo al paziente di non presentarsi all’ap- puntamento programmato, e di comunicarcelo telefonicamente. Questo sia nel caso in cui tale sintomatologia dovesse essere afferita al paziente ad un suo conviventi oppure nell’ambiente in cui si svolge la sua vita sociale. Starà poi al titolare dello stu- dio odontoiatrico decidere come procedere con gli appuntamenti. Chiediamo al paziente quanto segue: 1) il motivo della visita e, se si tratta di una prestazione a maggior rischio di diffusione della patologia come sedute di ablazione tartaro, procrastinarle. 2) Se al momento è affetto, o sospetta di essere affetto, da COVID-19. 3) Se è stato, che lei sappia, affetto da COVID-19? Se si, se è stato dichiarato guarito clinicamente o con tampone? 4) Se ha avuto contatti stretti con soggetti COVID-19 positivi nelle ultime tre settimane? 5) Se ha o ha avuto presente qualcuno di questi sintomi: - Febbre (T° 37,5), - Tosse - Difficolta respiratoria - Congiuntivite - Diarrea - Raffreddore - Mal di gola - Alterazione del gusto - Alterazione dell’olfatto - Spossatezza - Cefalea - Eruzioni cutanee (bambini, adolescenti) - Dolori muscolari diffusi 6) Se ha avuto contatti con pazienti in quarantena, sia autoimposta , che stabilita dalle autorità sanitarie nelle ultime 4 setti- mane? 7) Se ha avuto contatti stretti con pazienti COVID in ambito professionale? 17
Cosa dobbiamo fare? In caso di risposta affermativa ai quesiti sopra posti non programmiamo l’appuntamento. Le domande poste sono riassunte in un questionario. Utilizziamo l’allegato 3 (pag. 84). Queste stesse domande vengono fatte anche ai pazienti che, per vari motivi, avevamo già in programma e non abbiamo avuto modo di contattare nel breve termine. Idealmente uno o due giorni prima tenuto conto del tem- po minimo entro il quale si possono manifestare i sintomi. Se ritenuto opportuno inviamo ai pazienti che non possiamo o non riusciamo a contattare in altro modo, un mes- saggio sms o via e-mail. Per ovvi motivi, non potrà essere completo. Se propone un breve testo nell’allegato 5 (pag. 86). Seguirà anche un triage nel momento in cui il paziente accede presso lo studio odontoiatrico associato, secondo le indicazioni ministeriali, anche a valutazioni dirette come la misurazione della temperatura corporea. Queste domande saranno anche formalizzate in una autodichiarazione firmata dal paziente. Fintanto che non si supera la fase critica, questa autodichiarazione sarà fatta firmare ad ogni appuntamento. Utilizziamo l’allegato 7 (pag. 88). 18
RACCOMANDAZIONI DURANTE LA PRATICA CLINICA 19
Premessa Tutte queste informazioni si inseriscono all’interno delle normali procedure sul controllo delle infezioni in odontoiatria che normalmente adottiamo. Non vengono quindi trattati tutti gli aspetti ed i capitoli di questa importante materia ma solo quelli che necessitano di alcune modifiche o integrazioni o comunque quelli che si ritiene sia importante ricordare in quanto direttamente collegati al controllo della diffusione del Covid-19. I protocolli operativi si basano sulla contaminazione dell’ambiente operativo odontoiatrico descritto da diversi studi pubblicati in letteratura nel corso degli anni, con particolare riferimento alle procedure che producono aerosol e spatter (24,54,55,56,57,58,59) . In particolare si ricorda che è necessario considerare ogni paziente come potenzialmente portatore di una ma- lattia infettiva trasmissibile, mantenendo un livello di attenzione costante ed adottando sempre le norme preventive di igiene, disinfezione e sterilizzazione, ed indossando i mezzi barriera protettivi personali (24). L’intera equipe odontoiatrica (odontoiatri, assistenti di studio odontoiatrico, igienisti dentali) che assiste il paziente indossa la stessa tipologia di dispositivi di protezione individuale(24) non può quindi esserci, ad esempio, differenza tra chi opera e chi assiste. Gestione della sala di attesa e dell’accettazione(24) E’ importante che nella sala di attesa non rimanga nessun accompagnatore. Invitiamo gli stessi ad uscire, possibilmente all’aperto o comunque, in ambienti non affollati o troppo piccoli o comunque senza ricambio d’aria. Allo scopo rendiamo visibile idonea informativa nella porta di ingresso o in prossimità della stessa (allegato 6 pag. 87). Tutti gli operatori, anche in fase di ricevimento in sala di attesa, indossano idonei DPI (almeno i guanti e obbligatoriamente la mascherina) e comunque cerchiamo di mantenere la distanza di almeno 1 metro dai pazienti e/o accompagnatori. Il paziente deve già avere la mascherina e mantenerla sino ad altre disposizioni. Di questa prescrizione è stato avvisato telefonicamente. Se non dovesse averne una gliela forniamo. Rileviamo la temperatura corporea del paziente con termoscanner o termometro contactless (24). Se non fatto in precedenza o di recente (ultimi 2 giorni cioè il tempo minimo di possibile comparsa dei sintomi) procedia- mo con un triage per individuare un possibile paziente ammalato o potenzialmente tale. Chiediamo di lasciare i cappotti, e borse ed altri effetti personali in sala di attesa. Se ciò non fosse possibile li inseriamo in sacchetti di nylon e li portiamo nell’area operativa. Invitiamo i pazienti a lavarsi le mani. Possibilmente con soluzioni a base alcolica per evitare la contaminazione del bagno dedicato ai pazienti. In ogni caso, anche nel bagno, lasciamo un disinfettante per le mani e non il sapone. Invitiamo ad usa- re solo salviette monouso e di elminarle dopo ogni utilizzo oppure rendiamo disponibile un asciugature ad aria calda. Abbiamo predisposto un cartello sul corretto lavaggio/disinfezione delle mani (vedi l’allegato 2 a pag. 62). Quando possibile lasciamo le finestre aperte. Comunque le apriamo e arieggiamo dopo ogni eventuale attesa di un pazien- te in sala di attesa. Presentiamo l’informativa sul covid-19 e l’idonea autocertificazione (vedi l’allegato 7 pag. 88). Nell’informazione si racco- manda di segnalare eventuali aggravamenti del rischio/aumento della suscettibilita alle forme severe della Covid-19 per lo specifico paziente, ad esempio causa preesistenti patologie. Questo anche agli accompagnatori, se devono obbligatoria- mente sostare in sala di attesa. L’indicazione al trattamento deve essere posta dall’Odontoiatra previa accurata anamnesi e diagnosi circa l’affezione orale che caratterizza il paziente, secondo un bilanciamento dei rischi con i benefici. Nel caso in cui ci dovessero essere più persone, e non è possibile, chiedere loro di uscire dalla sala di attesa prescriviamo: di mantenere una distanza di almeno un metro (se ritenuto necessario apporre apposita segnaletica), dalle altre per- sone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata, di non parlare tra di loro per ridurre la possibilità di contaminazione, di ricordare ai pazienti di non toccare con le mani contaminate (non ancora lavate e/o inguantate) bocca, naso o oc- chi, se non l’hanno, forniamo loro delle mascherine chirurgiche e facciamo calzare, sempre se possibile, dei copri-scarpe, di evitare contatti come strette di mano o abbracci sono aboliti. di non toccare le superfici. Si raccomanda questa particolare attenzione soprattutto se sono presenti dei bambini, di abolire l’uso di cellulari o altri dispositivi, in quanto inevitabile fonte di contagio, di non stranutire o tossire in un fazzoletto monouso e poi gettarlo nell’apposito contenitore anche solo dopo un utilizzo, accertandosi che non fuoriesca. Allo scopo, ne forniamo ai pazienti, nel caso in cui non ne avessero. In caso di tosse o starnuto, nel caso in cui non sia possibile utilizzare fazzoletti, chiediamo di appoggia la bocca nella piega del gomito o all’interno di indumenti. Se le avevano facciamo cambiare i guanti. invitiamo a lavarsi le mani, anche più volte, dopo ogni contatto con saliva o muco o superfici potenzialmente conta- minate e cambiarsi i guanti. Non lasciamo riviste e altri oggetti “decorativi” o di “rappresentanza”. L’importante e che vi sia l’essenziale per potere di- sinfettare al meglio. 20
Allo scopo si consiglia rendiamo visibile idonea informativa ed invitiamo i pazienti alla sua lettura. Vedi l’allegato 1 a pag. 82. Gestione della reception o comunque dell’area amministrativa Anche nell’area amministrativa, è indispensabile che acceda solo una persona con mascheri- na e possibilmente i guanti appena calzati oppure dopo avere lavato le mani. Copriamo con pellicola le penne, le superfici su cui si possono appoggiare i pazienti e il POS. Se tecnicamente possibile installiamo delle barriere fisiche. Invitiamo il soggetto a cambiarsi i guanti, se gli hanno, e lavarsi preventivamente le mani, anche più volte, dopo ogni contatto con saliva o muco. Possibilmente lasciamo le finestre aperte. Cerchiamo di mantenere una distanza di almeno un metro, tra le persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono. Evitiamo contatti come strette di mano o abbracci e parliamo solo lo stretto necessario per ridurre la possibilità di contami- nazione. Gli operatori odontoiatri devono comunque operare, anche solo se si occupano di aspetti amministrativi, con i DPI (almeno i guanti e obbligatoriamente la mascherina chirurgica). Questo, a meno che, non sia possibile mantenere la di- stanza, continuativamente, di almeno un metro e/o installare barriere fisiche. Ricordare ai pazienti di non toccare con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi e le superfici. Si rac- comanda questa particolare attenzione soprattutto se sono presenti dei bambini. Se non gli hanno forniamo loro delle mascherine chirurgiche a maggior ragione se sono stati sottoposti a anestesia loco regionale. Se possibile facciamo calzare dei copri-scarpe. Ricordiamo di stranutire o tossire in un fazzoletto monouso e di gettarlo poi nell’apposito contenitore anche solo dopo un utilizzo, accertandosi che non fuoriesca. Allo scopo, rendiamo immediatamente disponibile per i pazienti dei fazzo- letti. In caso di tosse o starnuto, nel caso in cui non sia possibile utilizzare fazzoletti, chiediamo diappoggiare la bocca nella piega del gomito o all’interno di indumenti. Non lasciamo riviste e altri oggetti “decorativi” o di “rappresentanza”. L’obiettivo è che vi sia l’essenziale per potere disin- fettare al meglio. Pianificazione degli appuntamenti L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ribadisce che, per quanto riguarda i pazienti, oltre alla distanza minima in sala d’attesa, è necessario non creare una sovrapposizione di orari tra gli appuntamenti. A tal fine cerchia- mo di organizzarci tramite un’adeguata pianificazione, che può prevedere anche un’eventuale dilatazione dei tempi della pre- stazione, per evitare, come sopra descritto, sovrapposizioni e per espletare tutti i protocolli necessari a diminuire il rischio di trasmissione. Laddove possibile, provvediamo ad un luogo di entrata dei pazienti differente rispetto a quello di uscita (24,61). Per cercare di ridurre il rischio di assembramenti nella sala di attesa, ci adoperiamo per sfalsare gli appuntamenti tra di loro di 5/10 minuti. Quando sono presenti più pazienti nello studio odontoiatrico cerchiamo di ridurre gli assembramenti con flussi ragio- nati di dimissioni. In particolare lasciamo stazionare i pazienti nelle aree operative sino a quanto non è libera la sala di attesa, oppure l’area amministrativa/reception in base a dove deve transitare il paziente. Gestione dei fornitori, agenti di commercio, ritiro smaltimento rifiuti, altre verifiche o manutenzioni I fornitori e gli agenti di commercio sono ricevuti solo per la consegna dei prodotti. Qualunque offerta com- merciale viene chiesto che sia presentata telefonicamente oppure attraverso sistemi a distanza. Nel momento in cui dovesse essere necessario ricevere delle merci queste devono essere consegnate all’in- gresso della porta agli operatori. Se ciò non fosse possibile i prodotti devono essere consegnati possibilmente con nessun altro soggetto in sala di attesa e consegnati riducendo al minimo le tempistiche di consegna. Tutti gli operatori devono, anche in fase di ricevimento indossare idonei DPI (almeno i guanti e obbligatoriamente la mascherina chirurgica) e mantenere la distanza di almeno 1 metro rispetto ai fornitori. Anche i fornitori o agenti di commercio devono essere provvisti possibilmente di guanti appena calzati e obbligatoria- mente lamascherina. Possibilmente lasciamo le finestre aperte. Nel caso in cui fosse necessario rimanere nello stesso ambiente ci si deve comportare come in sala di attesa quindi: manteniamo una distanza di almeno un metro, dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono, parliamo quanto necessario per ridurre la possibilità di contaminazione, aboliamo i contatti come strette di mano o abbracci, chiediamo di non toccare le superfici, Invitiamo a non usare il cellulari o altri dispositivi, in quanto inevitabile fonte di contagio, ricordiamo di stranutire o tossire in un fazzoletto monouso e poi gettarlo nell’apposito contenitore anche solo dopo un utilizzo, accertandosi che non fuoriesca, fornire mascherine o fazzoletti se non dovessero averne ed invitare a lavarsi le mani. 21
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