Diversità floristica dei boschi mesofili dell'Appennino meridionale
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Diversità floristica dei boschi mesofili dell’Appennino meridionale in relazione all’ eterogeneità strutturale Burrascano S., Ripullone F., Bernardo L., Borghetti M., Carli E., Colangelo M., Copiz R., Ferraro L., Gangale C., Gargano D., Lapolla A., Marchianò V., Menguzzato G., Navazio G., Passalacqua N., Pelle L., Pizzichillo G.A., Sabatini F.M., Scalise C., Schettino A., Siclari A., Uzunov D., Blasi C.
Sommario • Il progetto • La prima campagna di raccolta dati • Risultati • Prospettive future Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 2
Il progetto Direttiva Biodiversità del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: ‘sviluppare argomenti di ricerca rivolti alla salvaguardia e alla valorizzazione della biodiversità’. Partenariato di 5 parchi nazionali, soggetto capofila è il Parco Nazionale del Pollino Progetto di ricerca: “Costituzione della rete dei boschi vetusti dei parchi nazionali dell’Appennino meridionale”. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 3
Il progetto Primo obiettivo del progetto è stato quello di integrare la lista di siti forestali con caratteri di vetustà partendo dalla lista nazionale definita nel 2010. n°siti n°siti Parco Nazionale cartografati 2008 cartografati 2013 Appennino Lucano 0 4 Aspromonte 5 6 Cilento 8 8 Pollino 5 13 Sila 3 12 Totale 21 43 Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 4
Il progetto Nella seconda fase del progetto sono stati anche definiti due differenti protocolli per due diverse finalità: 20 m 1. Individuare le peculiarità dei siti vetusti rispetto a quelli gestiti NO NE Rilievo floristico in unità di campionamento quadrate di SO SE 20x20 metri. Rilievo strutturale in tre aree circolari concentriche sia per 20 m alberi vivi che per necromassa. 13 m 4m 2. Monitoraggio a lungo termine delle aree vetuste Rilievo floristico e strutturale in un’area quadrata di 100x100 metri suddiviso in 25 subunità con possibilità di integrare con analisi pedologiche e su altri gruppi tassonomici. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 5
La prima campagna di raccolta dati Quali attività preliminari alla raccolta dati si sono svolti 2 incontri tra i Parchi e le università coinvolte per illustrare e perfezionare il protocollo: • 1 presso il Centro per la Biodiversità del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, • 1 presso Bosco Magnano nel Parco Nazionale del Pollino. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 6
La prima campagna di raccolta dati Individuazione coppie di aree da confrontare Localizzazione punti da campionare Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 7
La prima campagna di raccolta dati La campagna, svolta nel 2014 ha portato al rilievo di 25 boschi con 5 unità di campionamento per ciascun bosco, per un totale di 125 unità di campionamento floristico e strutturale. n° boschi rilevati vetusti confronto coppie Aspromonte 7 1 1 Cilento 2 2 2 Lucano 3 0 0 Pollino 4 2 2 Sila 3 2 3 Totale 19 7 7 Faggeta di Cozzo Ferriero – PN Pollino Monte Gariglione – PN Sila Bosco misto del Centaurino– PN Cilento Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 8
La prima campagna di raccolta dati Il confronto è stato svolto tra boschi vetusti e gestiti nell’ambito di una stessa tipologia vegetazionale e con stesse caratteristiche abiotiche. n° boschi rilevati vetusti confronto coppie Aspromonte 7 1 1 Cilento 2 2 2 Lucano 3 0 0 Pollino 4 2 2 Sila 3 2 3 Totale 19 7 7 Alle coppie di siti rilevati nel corso del progetto è stata aggiunta una coppia di siti particolarmente rappresentativi rilevata con la stessa metodologia nel PN Abruzzo, Lazio e Molise. Valle Cervara – PN Abruzzo Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 9
La prima campagna di raccolta dati Il database analizzato comprende 8 coppie di boschi (8x2), in ciascuno dei quali si sono rilevate per flora e struttura 5 unità di campionamento (16x5). Parco Località Altitudine Fisionomia 80 unità di Aspromonte Tre Limiti 1558.4 Fagus sylvatica con Abies alba Pollino Bosco Magnano Fagus sylvatica con Quercus cerris campionamento Pollino Cugno Acero 803.2 1485.2 Fagus sylvatica con Abies alba Vetusti totali Cilento Centaurino 1134.6 Quercus cerris con Fagus sylvatica Cilento Ottati 1292.2 Fagus sylvatica Sila Fondo Curto 1552 Fagus sylvatica Sila Monte Gariglione 1712 Fagus sylvatica con Abies alba PNALM Valle Cervara 1820.8 Fagus sylvatica Aspromonte Quarti 1292.4 Fagus sylvatica con Abies alba Pollino Bosco Magnano 910.4 Fagus sylvatica con Quercus cerris Pollino Cugno Acero 1449.2 Fagus sylvatica con Abies alba Confronto Cilento Centaurino 1145.6 Quercus cerris con Fagus sylvatica Cilento Ottati 1368.2 Fagus sylvatica Sila Fondo Curto 1546 Fagus sylvatica Sila Monte Gariglione 1652 Fagus sylvatica con Abies alba PNALM Valle Ciafassa 1678 Fagus sylvatica Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 10
Metodi di analisi In questa prima fase si sono analizzati i dati di: • ricchezza di specie per unità di campionamento; • diversificazione composizionale interna ai singoli boschi; • eterogeneità strutturale. Height SD Tree Per rispondere alla seguenti domande: CWD quality Richn ess • Questi parametri differiscono tra boschi vetusti e gestiti? • In che misura l’eterogeneità strutturale determina i livelli Standin g DW SHI Large trees di diversità floristica? Total Living DW Volume Q. Mean DBH Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 11
Metodi di analisi 1. Selezionare una 2. Quantificare queste 3. Identificare un set di 4. Combinare questi lista preliminare di variabili in boschi attributi che descrivano attribute in un semplice variabili strutturali molto diversi tra loro. l’eterogeneità strutturale. indice additivo Main Sources of Heterogeneity Core set of attributes H. sd 1. Vertical heterogeneity 1. Height standard deviation Tree CWD Rich- 2. Compositional diversity 2. ln Tree species richness quality ness 3. Uneven-agedness 4. Density of large living trees 3. n°trees DBH> 40 cm 5. 6. High growing stock High average tree size 4. 5. Living volume Quadratic mean DBH Stand Dead- wood SHI LLT 7. Deadwood volume 6. √ total deadwood Tot. 8. Occurrence of standing 7. ln basal area of standing Dead- Living deadwood, dead trees and snags deadwood wood Vol. 9. Deadwood decay classes 8. CWD index QMD Sabatini F.M., Burrascano S., Lombardi F., Chirici G., Blasi C., 2014. An index of structural complexity for Apennine beech forests. iForest 8: 314-323. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 12
Risultati La ricchezza di specie del sottobosco non è risultata differente tra boschi gestiti e vetusti. Lo stesso risultato era emerso da una meta-analisi europea svolta su diversi gruppi tassonomici (Paillet et al. 2010). Anova a 2 vie: Differenza tra vetusti e gestiti testata tenendo conto della differenza tra coppie di siti. Sum Mean d.f. Sq. Sq. F p value Couple (Random Effect) Residuals 7 8496 1214 Managed/Old growth (Fixed Effect) 1 30 30.01 0.384 0.538 Residuals 71 5556 78.26 Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 13
Risultati Anche la diversificazione composizionale interna ai boschi non è risultata differente tra boschi gestiti e vetusti. Anova a 2 vie: Differenza tra vetusti e gestiti testata tenendo conto della differenza tra coppie di siti. d.f. Sum Sq Mean Sq F p value Couple (Random Effect) Residuals 7 0.07169 0.01024 Managed/Old growth (Fixed Effect) 1 0.0063 0.006304 1.049 0.34 Residuals 7 0.04207 0.00601 Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 14
Risultati Al contrario è altamente significativa la differenza tra le due categorie di boschi in termini di eterogeneità strutturale. Anova a 2 vie: Differenza tra vetusti e gestiti testata tenendo conto della differenza tra coppie di siti. d.f. Sum Sq Mean Sq F p value Couple (Random Effect) Residuals 7 8119 1160 Managed/Old growth (Fixed Effect) 1 1411 1410.9 18.03 0.00001 *** Residuals 71 5555 78.2 Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 15
Risultati Adoxa moschatellina Paris quadrifolia L’aumento dell’eterogeneità strutturale non è condizione sufficiente per l’aumento della diversità specifica, visto che le specie hanno bisogno di tempo e continuità ecologica per colonizzare un determinato sito (Norden et al. 2001). Questo tempo spesso è mancato ai boschi oggetto di studio. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 16
Risultati L’eterogeneità strutturale nel complesso e alcune delle sue componenti influenzano sostanzialmente la ricchezza di specie del sottobosco. Di particolare rilevanza sono quelle relative al legno morto, alla stratificazione verticale ed alla ricchezza dello strato arboreo. Estimate random df logLik AICc Δ (Int) Explanatory Total Deadwood 3.06 0.0483 1+st.t.d|cp 5 -288 586 0 SHI 3.11 0.0959 1+st.S|cp 5 -301 612 26.4 Height standard deviation 3.07 0.0584 1+st.h.sd|cp 5 -303 618 31.7 N° of tree species 3.04 0.165 cp 3 -306 618 32.1 Coarse Woody Debris 3.07 0.0558 1+st.cw|cp 5 -306 624 37.7 Basal Area of Standing Deadwood 3.04 0.0442 cp 3 -310 626 40.3 null 3.04 cp 2 -312 627 41.5 Gini index on DBHs 3.04 0.0335 cp 3 -311 628 41.8 Living Volume 3.04 -0.0293 cp 3 -311 629 43.1 Large Living Trees 3.04 -0.00856 cp 3 -312 630 43.6 Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 17
Risultati La rilevanza del legno morto nel caratterizzare le foreste gestite rispetto a quelle mature era già emersa a livello globale ed in particolare per i boschi europei. Burrascano S., Keeton W.S., Sabatini F.M., Blasi C., 2013. Commonality and variability in the structural attributes of moist temperate old-growth forests: A global review. Forest Ecology and Management 291:458-479. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 18
Prospettive future Analisi multi-tassonomiche Alcuni parchi hanno raccolto anche dati su altri gruppi tassonomici che nel contesto del progetto LIFE FAGUS (11/NAT/IT/135) hanno già portato a risultati interessanti sul ruolo di diversità floristica ed eterogeneità strutturale. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 19
Prospettive future Analisi multi-tassonomiche Un percorso di questo tipo permetterebbe di entrare in un progetto che coinvolge anche Francia e Ungheria. 350 unità di campionamento per 6 gruppi tassonomici Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 20
Prospettive future Analisi basate sulle aree di monitoraggio a lungo termine: Entrare in una rete di monitoraggio dei boschi vetusti sud-europei. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 21
Prospettive future Analisi basate sulle aree di monitoraggio a lungo termine: Anche questo progetto ha già portato ad importanti risultati sui determinanti della diversificazione composizionale interna ai boschi vetusti. Sabatini F.M., Burrascano S., Tuomisto H., Blasi C., 2014. Ground layer plant species turnover and beta diversity in Southern-European old-growth forests. PLOS ONE 9: e95244. Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 22
Un ringraziamento a tutte le persone coinvolte e a voi per l’attenzione! Boschi Vetusti dell’Appennino Meridionale 09/06/2016 Pagina 23
Puoi anche leggere