Centro Consulenza Familiare Onlus Ucipem -Viadana (Mn) - CSV Lombardia

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Centro Consulenza Familiare Onlus
                                         Ucipem -Viadana (Mn)
                      Racconto: La rabbia
                      Lo studio di casa era una stanza piena           so! La signora Marta, quella della mer-
                      di libri. Il loro ordine negli scaffali mo-      ceria all'angolo, che non ha mai dato
                      strava rigore e precisione. Metodio ci           segno di avere tutti i giovedì a posto,
                      aveva messo mano. La disposizione per            s'è portata 'na pentola di gnocchi, cuci-
                      argomenti era stato il primo criterio            nati la sera prima, in negozio e ha of-
                      guida, il cui risultato, però, lo aveva          ferto degli assaggi a tutti i passanti, ma
                      soddisfatto a metà. Guardando gli scaf-          proprio a tutti. S'è fatta 'na coda per
                      fali qualcosa stonava l'occhio, così eb-         l'intera via – e agitando l'indice della
                      be l'idea di distribuire i libri in ordine       mano destra a mezz'aria aggiunse - so-
                      di altezza: il più alto a sinistra, il più       no arrivati pure i vigili, che appurata
                      basso a destra.                                  la causa del trambusto, quale infrazio-
                                                                       ne potevano contestare? hanno fatto
               Mirò   Questo ordine esteriore gli pareva che           onore alla cuoca. Ma dico, s'è mai vi-
                      riflettesse l'ordine che ogni testo conte-       sta 'na cosa del genere? Questa – ri-
                      neva al proprio interno. Egli, infatti,          portando lo stesso indice verso la tem-
                      immaginava che ogni capitolo e, forse            pia destra e guardando con un mezzo
                      anche ogni pagina scritta, fosse il frutto       sorriso la moglie – se ne è uscita pazza
                      di pensieri corretti e ricorretti, di idee       proprio”.
                      abbozzate, confuse e poi alla fine preci-        “Abbassa il volume della radio Vitto-
                      sate.                                            rio, che già tengo l'emicrania da ieri,
                      Un lavoro di ricerca di cui gli autori dei       di gazzettini stamani ne ho già sentiti a
Ottobre 2018

                      libri erano maestri e questo gli dava            sufficienza” fu la mossa della madre
                      modo di immaginare che per loro ela-             per togliersi da quell'obbligo di atten-
                      borare nuove idee, approfondire spiega-          zione.
                      zioni, trovare paragoni avvincenti non           “E che è 'sta ironia, un divieto?, 'na
                      era solo un lavoro, ma anche una soddi-          presa in giro?
                      sfazione.                                        “'Na battuta Vittò, è una battuta, non
                      Cercando di sintonizzarsi su questa              prendere le situazioni sempre così di
                      disposizione d'animo, Metodio, quel              punta, perché poi ti innervosisci, e alzi
                      giorno nello studio di casa, si propose          la voce per nulla”.
                      di riflettere su un fatto accaduto in fa-        “Alzo la voce a sproposito vuoi dire, a
                      miglia qualche giorno prima.                     vanvera, che se sto zitto è meglio. E
                                                                       che è, non tengo più 'a libertà di parola
                      Suo padre era entrato in casa con la             in casa mia? Ma io parlo, io non mi
                      solita vigoria, appena la chiave era gi-         faccio mettere i piedi in testa da nessu-
                      rata nella serratura e la porta ancora           no, capito?”
                      non era del tutto aperta, già faceva sen-        Sua madre gli girò le spalle, e lui con
                      tire la sua voce che, come sempre, por-          un passo veloce si infilò nell'ingresso di
                      tava con sé una richiesta di attenzione          casa e se ne uscì sbattendo la porta.
                      perentoria. “Udite, udite cosa è succes-

                       indice
                       x Racconto: La rabbia
                          di Claudio Losi                  pag. 1-2
                       x Il conflitto: momento di crescita
                          di Anna Rivetti                   pag. 3-4
                       x La medicina nell’antichità
                          di Pasquale De Luca              pag. 5-6
                       x CONVEGNO: “Amor che nella mente mi
                          (S)ragiona”                pag. 7
                                                                                                             Mirò

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Metodio, seduto alla scrivania,          tutte le ragioni per parlare e dire la   be rientrata, ma, si chiese, asse-
fissava gli scaffali carichi di libri,   propria. Tradotto: “se voglio, pos-      condando solo i tempi di sfogo che
non guardava nulla in particolare,       so”. Ma, ragionò Metodio, se è           le erano propri?, oppure, era pos-
ma rivedeva nella mente le scene         stata perentoria l'esigenza di affer-    sibile individuare una contromisu-
di quello screzio, le ripassava per-     mare questo “potere”, anche nella        ra per contenerla e dissolverla?.
ché voleva comprendere come mai          realtà di casa dove di fatto era         Metodio ragionò che i molteplici
ciò che sembrava una atto di forza,      scontato, allora interiormente, gli      aspetti in cui si declina la vita e-
una capacità di tenere testa a..., a     faceva eco il bisogno di tenere le       motiva fanno sì che fermarsi su
lui risultava piuttosto un segno di      distanze dal senso del “non-             una sola declinazione crea una
fragilità. Non capiva perché perce-      potere”. Il “vorrei, ma non pos-         zoppia. Se si volesse camminare
pisse che proprio il padre fosse la      so”, l'avrebbe messo in ginocchio,       solo sulla gamba destra, quando la
parte debole di quello scontro.          gli avrebbe gettato l'umore in fon-      natura ce ne ha fornite due, questa
Forse perché aveva ceduto alla           do ai piedi.                             la faremmo diventare ipertrofica,
provocazione della madre? Fu la                                                   l'altra magra e debole. Per elimina-
prima ragione che gli venne in                                                    re la ipertrofia anomala occorre
mente, ma subito valutò che fosse                                                 usare anche l'arto inutilizzato, dar-
una spiegazione insufficiente. Pe-                                                gli modo di muoversi.
raltro, nemmeno riteneva che i
rimandi di disapprovazione ricevu-                                                Perciò, la contromisura che suo
ti fossero la causa della sua scon-                                               padre poteva attivare per contenere
trosità.                                                                          la irritazione era quella di dare
“Quindi – si interrogò - perché                                                   adeguato spazio alla parte emotiva
questa rabbia? da dove poteva                                                     che si celava sotto.
uscire?”                                                                 Mirò
                                                                                  Una capacità non scontata, di non
Gli sembrava che fosse una reazio-                                                poco conto, poiché si trattava di
ne automatica utile a sfogare una        La rabbia, quindi, dedusse, era          entrare a contatto con il dispiacere
tensione e questa proprietà la si        funzionale a contrastare questo          provato e di farlo decantare. Quan-
poteva valutare come una sua ra-         stato d'animo: un pathos compen-         to avrebbe desiderato che il suo
gion d'essere, ma ancora percepiva       sativo che sprigiona energia per         humour venisse apprezzato, quan-
una povertà di spiegazione, c'era        non cedere all'avvilimento, im-          to gli sarebbe piaciuto strappare
dell'altro.                              mancabile quando ciò che si desi-        un sorriso? Quanto c'era rimasto
                                         dera riceve una porta chiusa in          male nel sentirsi invece rimprove-
Ricomponendosi sulla sedia, Me-          faccia.                                  rato e disapprovato? Ecco i senti-
todio si stirò, alzò le braccia e con    Diverse volte anche la sua espe-         menti che doveva scoperchiare e
le mani sostenne la testa, lo sguar-     rienza era passata sotto queste for-     che non doveva nascondere, né a
do andò sulle mensole e i libri.         che caudine e, in alcune situazioni,     se stesso, né all'altra persona inte-
Immaginò che la quantità di idee e       ricordava di avere dato rimandi          ressata nella vicenda.
di spiegazioni elaborate dagli auto-     incontrollati, carichi di rabbia, che,
ri fosse smisurata. Possibile, allo-     ora valutava essere una possibile        Gli scaffali carichi di libri attiraro-
ra, che il suo pensiero non riuscis-     auto-difesa che la vita stessa met-      no nuovamente la sua attenzione,
se ad andare oltre ciò che aveva         teva in campo per non annegare           stavolta il confronto con gli autori
pensato?                                 nella amarezza della delusione. Se       era meno severo, riteneva di avere
                                         quindi, da questa angolatura, la         dato spiegazione a ciò che inizial-
Tenacia e determinazione non ave-        rabbia mostrava una utilità, dall'al-    mente era un sentore, una vaga
vano mai difettato negli impegni         tra era evidente la sua inadegua-        idea. Il suo pensiero era riuscito ad
che, finora, si era preso e nemme-       tezza a produrre una qualità di vi-      argomentare, non era rimasto fer-
no stavolta percepiva segni di ce-       ta, specie se si fosse protratta nel     mo su se stesso. L'occhio si fermò
dimento, perciò animato da questa        tempo.                                   su un titolo avvincente: “La stanza
fiducia direzionò nuovamente il                                                   delle parole”.
suo pensiero sul tema che si pro-        Suo padre, quel giorno, si era ar-
poneva di analizzare.                    rabbiato, ma non riusciva ad im-
Richiamò alla mente l'aspetto che        maginarlo con questo stato d'ani-                              Claudio Losi
più lo aveva colpito in quello           mo per tanto tempo, i momenti                      Psicologo-psicoterapeuta
scontro.                                 conviviali con tutta la famiglia, le
L'arrabbiatura di suo padre gli          feste, i compleanni, le risa, i brin-
sembrava un atteggiamento volto a        disi erano per lui una soddisfazio-
confermare a se stesso di avere          ne. Era sicuro che la rabbia sareb-

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Il conflitto: momento di crescita

                                                            Andre Da Loba
                                                                                                  Andre Da Loba

Ogni giorno nella nostra vita         non può prescindere dalla feli-       coi colleghi, coi vicini di casa,
entriamo in relazione con per-        cità di condividerlo col prossi-      in svariati momenti, sembra di
sone di vario genere e nei con-       mo; qualsiasi idea acquista sen-      essere sul fronte, in prima linea.
testi più svariati. Le sollecita-     so se confrontabile con le idee       La pace e l’armonia quotidiana
zioni che ricaviamo dal contatto      di altri individui. La relazione si   lasciano il posto ad incompren-
con gli altri esseri umani sono       rivela infatti come il luogo dove     sioni, dissensi, disequilibrio,
un nutrimento fondamentale per        il bisogno di protezione e il bi-     che, se non vissuti coscienzio-
la nostra esistenza e il bisogno      sogno di crescita si manifestano      samente, rischiano di portare a
di essere riconosciuti e di sen-      per eccellenza; dove da un lato       battaglie continue e rotture, in
tirsi parte di una rete affettiva e   possiamo sentirci in unità con        cui l’importante è averla vinta.
sociale è una delle motivazioni       gli altri e dall’altro possiamo       Come non smarrirsi in questi
fondamentali del nostro vivere.       percepirci, grazie alle differen-     frangenti? Come gestire i con-
Che cosa saremmo senza la no-         ze con l’altro, come individui        flitti in modo costruttivo? Il pri-
stra famiglia, le nostre amicizie,    con una propria peculiarità, una      mo passo è uscire dalla convin-
i nostri colleghi, i nostri clienti   propria visione del mondo, un         zione che essi siano qualcosa di
o le persone che semplicemente        proprio significato. Ma proprio       negativo, che non dovrebbero
conosciamo? Esisteremmo an-           in questo incontro, così impor-       accadere, per aprirsi, invece,
cora? Senza lo specchio dato          tante per il nostro esistere,         all’idea che il conflitto costitui-
dalla relazione saremmo ugual-        l’altro spesso risulta incom-         sce una componente inelimina-
mente capaci di percepire noi         prensibile, estraneo, nemico e,       bile di ogni interazione umana e
stessi? Qualsiasi progetto ha         anziché essere fonte di gioia e       può, se ben gestito, svolgere un
senso        se     sostenuto         di apertura, causa chiusura e         ruolo fondamentale per la cre-
dall’adesione di altre persone;       malessere. Ecco allora che nel        scita degli individui e la trasfor-
qualsiasi successo conseguito         rapporto col coniuge, coi figli,      mazione delle relazioni.

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manipolata. E’ il conflitto con        proprie possibilità di azione nel
                                       l’altro che riporta alla luce le       mondo. Accoglienza dell’altro e
                                       dissonanze, in primis, tutte in-       accoglienza di sé stessi proce-
                                       terne nostre; e tanto più neghia-      dono parallelamente e sinergi-
                                       mo alla consapevolezza questi          camente e il conflitto interper-
                                       nostri aspetti e conflitti interni,    sonale può essere importante
                                       tanto più saremo ciechi, negati-       strumento per incontrare se
                                       vi, giudicanti e non disponibili       stessi e prendere consapevolez-
                       Andre Da Loba
                                       a comprendere l’esperienza al-         za di sé, attraverso l’incontro
E’ qua opportuno fermarsi a            trui. Il conflitto con l’altro è       con l’altro, con l’invito a porsi
riflettere sul concetto di pace.       legato proprio al fatto che o          alcune domande che aiutano a
La pace non può essere intesa          l’altro con il suo comportamen-        sostare nella conflittualità e a
come assenza di posizioni di-          to fa emergere bisogni, convin-        cominciare a prendere consape-
vergenti, come omologazione e          zioni, emozioni ed esperienze          volezza di quelle zone d’ombra
negazione delle differenze. La         non accettabili per l’individuo o      in cui non si riesce a far luce:
pace non è assenza di conflitto.       l’altro incarna e manifesta pro-       quali aspetti dell’altra persona
La pace infatti, così come a li-       prio quegli aspetti che tanto fa-      risultano per me fastidiosi o
vello macrosociale non è sol-          ticosamente l’individuo ha ne-         insopportabili? Cosa suscitano
tanto assenza di guerra, analo-        gato e rimosso. La resistenza a        in me? Quali convinzioni inos-
gamente nei processi interper-         prendere consapevolezza di tali        sidabili mi richiamano e quali
sonali è una condizione in cui         aspetti intrapsichici fa emergere      energie nascoste mi sollecita-
dovrebbe essere sempre possi-          barriere difensive verso sé stes-      no? Quali bisogni sto svalutan-
bile la manifestazione del dis-        si e verso l’altro, che non porta-     do?
senso e di opinioni e di modi di       no ad una risoluzione costrutti-
                                                                                        Dott.ssa Anna Rivetti
essere divergenti. La pace di-         va, nuova e integrata della si-
venta quindi un saper stare e          tuazione.                                                    Psicologa
sostare nel contrasto, con la di-      Quando, invece, l’incontro con
sponibilità a mettere in discus-       punti di vista , emozioni, atteg-
sione se stessi (e non solamente       giamenti diversi dai propri non
l’altro!). La relazione con            dà luogo, pur destabilizzando, a
l’altro, nell’ inevitabile, sano,      vissuti di disagio, ma invece
antropologico conflitto che por-       sollecita la ricerca di visioni e
ta in se, è un luogo privilegiato      soluzioni condivise, si è in pre-
in cui potersi osservare, leggere      senza di una conflittualità co-
i propri vissuti, prendere contat-     struttiva, dove il conflitto di-
to con quelle parti di se di cui       venta strumento di crescita e
l’altro ci fa da specchio e che        cambiamento creativi, dove la
spesso noi neghiamo o sottova-         polarità ‘io-tu’ diventa, attra-
lutiamo. Quando l’impatto con          verso il superamento dei propri
le differenze altrui genera resi-      aut o mat is m i r e la z io na l i,
stenze e comportamenti reattivi,       l’integrazione del ‘noi’. Danilo
si è in presenza di una conflit-       Dolci, uno dei primi studiosi
tualità potenzialmente distrutti-      che si è occupato del tema della
va, che causa disagio e può sfo-       pace, parla di “potenziale ma-
ciare in blocchi relazionali, ag-      ieutico del conflitto”, perché è
gressività e violenza. E’ in que-      grazie al conflitto interpersona-
sto secondo caso, in questo in-        le, e al disagio che lo caratteriz-
contro, che il conflitto con           za, che l’individuo può accede-
l’altro fa emergere quel disagio       re a nuove risorse, cognitive,
interno, sentinella di una con-        emotive e comportamentali e
flittualità interiore ancora non       ampliare, di conseguenza, la
emersa o fino ad ora negata o          propria consapevolezza e le                                        Andre Da Loba

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La medicina nell’antichità
                                          la convinzione che quel principe,          za e il flegma che viene dal cer-
                                          anche dopo morto, fosse in grado           vello. Quando questi umori so-
                                          di guarire dalle malattie. Nacque          no in equilibrio tra di loro c'è' la
                                          cosi' il mito di Esculapio come "Dio       salute; quando uno di questi e'
                                          della medicina."                           in eccesso vi e' la malattia. Per
                                          Col passare degli anni il culto si         quanto bizzarra possa sembrare
                                          diffuse in tutta la Grecia (600 a. C.)     tale spiegazione bisogna rico-
                                          e si costruirono dei veri e propri         noscerne l' enorme importanza
                                          templi che accoglievano le perso-          per lo sviluppo futuro dell' arte
                                          ne ammalate. Gli ammalati era-             sanitaria: le malattie non sono
                                          no assistiti da sacerdoti e la guarigio-   più' eventi soprannaturali, ma
                                          ne avveniva tramite l' apparizione         fenomeni che riguardano unica-
                          Scott McKowen
                                          in sogno del Dio che rivelava al           mente gli uomini le cui cause
                                          malato le cause della malattia e           vanno cercate negli uomini e il
                                          prescriveva i rimedi.                      cui rimedio e' rappresentato
Nelle civiltà' più' antiche la spie-                                                 dalla cura delle persone soffe-
gazione delle malattie fisiche e                                                     renti.
psichiche fu esclusivamente di
                                          Ippocrate vissuto tra il 400 ed il         Ippocrate si occupò anche delle
tipo magico. Gli antichi credevano
che le malattie fossero causate da        300 a.C. fu il primo vero medico           malattie mentali alle quali tentò
spiriti maligni (demoni) che si           "professionista" che trasformò la          di dare una spiegazione sulla
impossessavano della mente o del          medicina da pratica religiosa in           base della sua teoria. Descrisse
corpo provocando, così, malesseri         scienza umana. Egli visse nel pe-          varie forme di disturbi psichici
e sofferenze.                             riodo di maggior splendore della           e neurologici e fu il primo che
                                          civiltà greca, epoca di grandi filo-       si preoccupò di eliminare i pre-
Quando le civiltà' incominciaro-
                                          sofi, statisti, scrittori e artisti e      giudizi magico-religiosi che
no a progredire si svilupparono
                                          senza dubbio ciò influenzò lo              accompagnavano tali malattie.
delle credenze religiose meno pri-
                                          sviluppo delle sue idee.
mitive e di conseguenza anche la                                                     Nel suo libro sul Morbo sacro
spiegazione delle malattie cam-           Ippocrate scrisse decine di libri          (come veniva chiamata a quell'
bio'. Le malattie vennero conside-        che trattarono tutti i campi della         epoca l' epilessia) egli afferma
rate come dei "castighi" che gli          medicina : anatomia e fisiologi-           che e' il cervello che ci fa pen-
Dei davano agli uomini per delle          a, clinica e patologia, chirurgia,         sare, sognare e sentire e che le
"colpe" commesse. Il rimedio              ostetricia, dietetica, terapia ed          malattie mentali dipendono da
contro le malattie era perciò anch'       etica medica. Famosissimo e' il            una alterazione di questo orga-
esso di tipo "religioso": l'ammala-       "Giuramento di Ippocrate", che             no.
to, infatti, pregava e faceva sacri-      i medici dovevano pronunciare
fici a quelle divinità che avevano        prima di intraprendere la loro
il dono di guarire dalle malattie.        professione. Ippocrate ha il me-
                                          rito di avere dato una prima
In Grecia il primo Dio della me-
                                          spiegazione "scientifica" delle
dicina fu Apollo, successivamen-
                                          malattie, questa spiegazione e'
te ad Apollo subentrò Esculapio,
                                          detta: teoria umorale.
un principe abile nelle cure
delle ferite di guerra, descritto         Secondo questa teoria nel corpo
anche da Omero. Quando Escula-            risiedono            quattro
pio morì i familiari, come era            "umori" (sostanze liquide): il
usanza in quell' epoca, eressero          sangue che viene dal cuore, la
un' ara votiva per onorare il de-         bile gialla che viene dal fegato,
                                                                                                             Enrique Moreiro
funto. Ben presto, pero', si diffuse      la bile nera che viene dalla mil-

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slazione sanitaria che riguarda i
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                                                                              professione medica e dell' igie-
                                                                              ne pubblica. Accanto a ciò' bi-
                                                                              sogna ricordare che i giuristi
                                                                              romani furono i primi a formu-
                                                                              lare in modo completo una serie
                                                                              di leqqi per regolare le malattie
                                                                              mentali in campo civile e pena-
                                                                              le.
                                                                              Circa un secolo dopo la morte
                                                                              di Galeno cominciò il lento de-
                                                                              clino dell' Impero; anche le co-
                                                                              noscenze scientifiche e le con-
“Estrazione della malattia mentale” di Hieronymus Bosch (1492).               quiste civili subirono nel tempo
Museo del Prado, Madrid                                                       una lenta, ma inesorabile dege-
                                                                              nerazione.
La colonizzazione greca in Ita-          nò soprattutto le scimmie per-       Tipico esempio di questa dege-
lia portò con se" le nozioni pro-        ché più' simili all' uomo nella      nerazione fu l'atteggiamento nei
prie della medicina greca, ma            loro morfologia.                     confronti della malattia mentale
sarebbe errato considerare la                                                 che , a partire dal Medio Evo,
                                         Il galenismo si basa sulla teoria    per diversi secoli venne confusa
medicina romana come una
                                         umorale di Ippocrate arricchita      con la stregoneria e la magia. E
semplice prosecuzione di quella
                                         da diversi concetti medico-          i malati di mente finirono spes-
greca. Nella medicina dell' anti-
                                         filosofici accumulati nei corso      so vittime del tribunale dell'In-
ca Roma, infatti, ritroviamo le
                                         dei secoli. Gli umori non sono       quisizione.
tracce di altre civiltà' italiche
                                         solo quattro poiché' la loro me-
come, ad esempio, quella Etru-
                                         scolanza ne produce altri e le
sca.
                                         spiegazioni sulla fisiologia dell'                 Pasquale De Luca
                                         organismo sono ben più' com-
                                         plesse. Secondo Galeno il cibo                              Psichiatra
Massimo esponente della medi-
cina romana fu Galeno vissuto            ingerito dallo stomaco passa al
tra il 130 ed il 200 d.C.. Galeno        fegato dove viene trasformato
visse circa sette secoli dopo Ip-        in sangu. Dal fegato una parte
pocrate; raccolse ed ordino' nel-        viene attratta dagli organi che
le sue opere tutte le conoscenze         così si nutrono, un' altra parte
mediche dei suoi predecessori e          giunge al cuore dove si mescola
vi aggiunse un prezioso contri-          con l' aria. Da tale mescolanza
buto scientifico personale che           si creano gli "spiriti vitali" che
consentì alla sua teoria detta           salgono al cervello dove ha se-
galenismo di dominare il mon-            de l' anima e lì si trasformano in
do medico fino al 1600.                  "spiriti animali". Il cervello
                                         e',dunque, per Galeno la sede
Nato in Grecia, si trasferì a            dei sentimenti e l' origine dei
Roma dove inizio' ad esercita-           movimenti. Un' alterazione de-
re con successo la professione           gli spiriti animali porta all' in-
medica. Nei suoi libri trattò tut-       sorgenza delle malattie mentali.
ti gli argomenti della scienza           Le teorie di Galeno non forniro-
medica. Si interessò particolar-         no, tuttavia, sufficienti elementi
mente di anatomia, ma per i              per una maggiore conoscenza
suoi studi si dovette basare su          delle malattie mentali.
animali poiché a quell' epoca
non era consentito sezionare             In epoca romana si ha lo svilup-
cadaveri umani. Galena esami-            po di una prima specifica legi-

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XI CONVEGNO
                                             SABATO
                                        10 NOVEMBRE 2018
                                                ORE 15.00
                                       “Amor che nella mente
                                          mi (S)ragiona”
                                       Quando la violenza e il bisogno
                                        di possesso invadono l’animo

                                        Auditorium I.T.C. Sanfelice
                                        Piazzetta Orefice - Viadana
                  Catherine Meurisse

             PROGRAMMA
                  Presentazione
   Dottor Claudio Losi psicologo, psicoterapeuta

          Alle origini della violenza,
          quando e perché colpisce
  Dott.ssa Leda Bastoni psicologa, psicoterapeuta

                   La loro voce
(indagine statistica sulla violenza attraverso opinioni
      ed esperienze di un campione di ragazzi)
Dottor Pasquale De Luca psichiatra, psicoterapeuta

       I suoi occhi: uno sguardo nuovo
             Monologo di Michela Cera
            Compagnia Teatrale GardArt

                Confronti in sala
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I L C E N T RO D I C O N SU L E N Z A FA M I L I A R E

                                        Alle coppie che vivono situazioni
                                        di conflitto e incomprensione

                                        Ai genitori che si trovano in una
                                        fase di difficoltà nella relazione con
                                        il figlio

                                        Al singolo che attraversa un
                                        momento di insicurezza, crisi o
                                        difficoltà e sente il bisogno di
                                        un sostegno e di un aiuto

                   Orario di apertura

                     Il lunedì e giovedì
                      dalle 15 alle 19
                   Il martedì, mercoledì
                  e venerdì dalle 9 alle 12

                  Si riceve su appuntamento
                   TEL. 0375.781436
                        Via Garibaldi , 52
                           Viadana (MN)

                      Email: ccfviadana@libero.it
                         Sito: ccfviadana.org

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