Centro Consulenza Familiare Onlus Ucipem -Viadana (Mn) - CSV Lombardia
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Centro Consulenza Familiare Onlus Ucipem -Viadana (Mn) Racconto: La rabbia Lo studio di casa era una stanza piena so! La signora Marta, quella della mer- di libri. Il loro ordine negli scaffali mo- ceria all'angolo, che non ha mai dato strava rigore e precisione. Metodio ci segno di avere tutti i giovedì a posto, aveva messo mano. La disposizione per s'è portata 'na pentola di gnocchi, cuci- argomenti era stato il primo criterio nati la sera prima, in negozio e ha of- guida, il cui risultato, però, lo aveva ferto degli assaggi a tutti i passanti, ma soddisfatto a metà. Guardando gli scaf- proprio a tutti. S'è fatta 'na coda per fali qualcosa stonava l'occhio, così eb- l'intera via – e agitando l'indice della be l'idea di distribuire i libri in ordine mano destra a mezz'aria aggiunse - so- di altezza: il più alto a sinistra, il più no arrivati pure i vigili, che appurata basso a destra. la causa del trambusto, quale infrazio- ne potevano contestare? hanno fatto Mirò Questo ordine esteriore gli pareva che onore alla cuoca. Ma dico, s'è mai vi- riflettesse l'ordine che ogni testo conte- sta 'na cosa del genere? Questa – ri- neva al proprio interno. Egli, infatti, portando lo stesso indice verso la tem- immaginava che ogni capitolo e, forse pia destra e guardando con un mezzo anche ogni pagina scritta, fosse il frutto sorriso la moglie – se ne è uscita pazza di pensieri corretti e ricorretti, di idee proprio”. abbozzate, confuse e poi alla fine preci- “Abbassa il volume della radio Vitto- sate. rio, che già tengo l'emicrania da ieri, Un lavoro di ricerca di cui gli autori dei di gazzettini stamani ne ho già sentiti a Ottobre 2018 libri erano maestri e questo gli dava sufficienza” fu la mossa della madre modo di immaginare che per loro ela- per togliersi da quell'obbligo di atten- borare nuove idee, approfondire spiega- zione. zioni, trovare paragoni avvincenti non “E che è 'sta ironia, un divieto?, 'na era solo un lavoro, ma anche una soddi- presa in giro? sfazione. “'Na battuta Vittò, è una battuta, non Cercando di sintonizzarsi su questa prendere le situazioni sempre così di disposizione d'animo, Metodio, quel punta, perché poi ti innervosisci, e alzi giorno nello studio di casa, si propose la voce per nulla”. di riflettere su un fatto accaduto in fa- “Alzo la voce a sproposito vuoi dire, a miglia qualche giorno prima. vanvera, che se sto zitto è meglio. E che è, non tengo più 'a libertà di parola Suo padre era entrato in casa con la in casa mia? Ma io parlo, io non mi solita vigoria, appena la chiave era gi- faccio mettere i piedi in testa da nessu- rata nella serratura e la porta ancora no, capito?” non era del tutto aperta, già faceva sen- Sua madre gli girò le spalle, e lui con tire la sua voce che, come sempre, por- un passo veloce si infilò nell'ingresso di tava con sé una richiesta di attenzione casa e se ne uscì sbattendo la porta. perentoria. “Udite, udite cosa è succes- indice x Racconto: La rabbia di Claudio Losi pag. 1-2 x Il conflitto: momento di crescita di Anna Rivetti pag. 3-4 x La medicina nell’antichità di Pasquale De Luca pag. 5-6 x CONVEGNO: “Amor che nella mente mi (S)ragiona” pag. 7 Mirò 1
Metodio, seduto alla scrivania, tutte le ragioni per parlare e dire la be rientrata, ma, si chiese, asse- fissava gli scaffali carichi di libri, propria. Tradotto: “se voglio, pos- condando solo i tempi di sfogo che non guardava nulla in particolare, so”. Ma, ragionò Metodio, se è le erano propri?, oppure, era pos- ma rivedeva nella mente le scene stata perentoria l'esigenza di affer- sibile individuare una contromisu- di quello screzio, le ripassava per- mare questo “potere”, anche nella ra per contenerla e dissolverla?. ché voleva comprendere come mai realtà di casa dove di fatto era Metodio ragionò che i molteplici ciò che sembrava una atto di forza, scontato, allora interiormente, gli aspetti in cui si declina la vita e- una capacità di tenere testa a..., a faceva eco il bisogno di tenere le motiva fanno sì che fermarsi su lui risultava piuttosto un segno di distanze dal senso del “non- una sola declinazione crea una fragilità. Non capiva perché perce- potere”. Il “vorrei, ma non pos- zoppia. Se si volesse camminare pisse che proprio il padre fosse la so”, l'avrebbe messo in ginocchio, solo sulla gamba destra, quando la parte debole di quello scontro. gli avrebbe gettato l'umore in fon- natura ce ne ha fornite due, questa Forse perché aveva ceduto alla do ai piedi. la faremmo diventare ipertrofica, provocazione della madre? Fu la l'altra magra e debole. Per elimina- prima ragione che gli venne in re la ipertrofia anomala occorre mente, ma subito valutò che fosse usare anche l'arto inutilizzato, dar- una spiegazione insufficiente. Pe- gli modo di muoversi. raltro, nemmeno riteneva che i rimandi di disapprovazione ricevu- Perciò, la contromisura che suo ti fossero la causa della sua scon- padre poteva attivare per contenere trosità. la irritazione era quella di dare “Quindi – si interrogò - perché adeguato spazio alla parte emotiva questa rabbia? da dove poteva che si celava sotto. uscire?” Mirò Una capacità non scontata, di non Gli sembrava che fosse una reazio- poco conto, poiché si trattava di ne automatica utile a sfogare una La rabbia, quindi, dedusse, era entrare a contatto con il dispiacere tensione e questa proprietà la si funzionale a contrastare questo provato e di farlo decantare. Quan- poteva valutare come una sua ra- stato d'animo: un pathos compen- to avrebbe desiderato che il suo gion d'essere, ma ancora percepiva sativo che sprigiona energia per humour venisse apprezzato, quan- una povertà di spiegazione, c'era non cedere all'avvilimento, im- to gli sarebbe piaciuto strappare dell'altro. mancabile quando ciò che si desi- un sorriso? Quanto c'era rimasto dera riceve una porta chiusa in male nel sentirsi invece rimprove- Ricomponendosi sulla sedia, Me- faccia. rato e disapprovato? Ecco i senti- todio si stirò, alzò le braccia e con Diverse volte anche la sua espe- menti che doveva scoperchiare e le mani sostenne la testa, lo sguar- rienza era passata sotto queste for- che non doveva nascondere, né a do andò sulle mensole e i libri. che caudine e, in alcune situazioni, se stesso, né all'altra persona inte- Immaginò che la quantità di idee e ricordava di avere dato rimandi ressata nella vicenda. di spiegazioni elaborate dagli auto- incontrollati, carichi di rabbia, che, ri fosse smisurata. Possibile, allo- ora valutava essere una possibile Gli scaffali carichi di libri attiraro- ra, che il suo pensiero non riuscis- auto-difesa che la vita stessa met- no nuovamente la sua attenzione, se ad andare oltre ciò che aveva teva in campo per non annegare stavolta il confronto con gli autori pensato? nella amarezza della delusione. Se era meno severo, riteneva di avere quindi, da questa angolatura, la dato spiegazione a ciò che inizial- Tenacia e determinazione non ave- rabbia mostrava una utilità, dall'al- mente era un sentore, una vaga vano mai difettato negli impegni tra era evidente la sua inadegua- idea. Il suo pensiero era riuscito ad che, finora, si era preso e nemme- tezza a produrre una qualità di vi- argomentare, non era rimasto fer- no stavolta percepiva segni di ce- ta, specie se si fosse protratta nel mo su se stesso. L'occhio si fermò dimento, perciò animato da questa tempo. su un titolo avvincente: “La stanza fiducia direzionò nuovamente il delle parole”. suo pensiero sul tema che si pro- Suo padre, quel giorno, si era ar- poneva di analizzare. rabbiato, ma non riusciva ad im- Richiamò alla mente l'aspetto che maginarlo con questo stato d'ani- Claudio Losi più lo aveva colpito in quello mo per tanto tempo, i momenti Psicologo-psicoterapeuta scontro. conviviali con tutta la famiglia, le L'arrabbiatura di suo padre gli feste, i compleanni, le risa, i brin- sembrava un atteggiamento volto a disi erano per lui una soddisfazio- confermare a se stesso di avere ne. Era sicuro che la rabbia sareb- 2
Il conflitto: momento di crescita Andre Da Loba Andre Da Loba Ogni giorno nella nostra vita non può prescindere dalla feli- coi colleghi, coi vicini di casa, entriamo in relazione con per- cità di condividerlo col prossi- in svariati momenti, sembra di sone di vario genere e nei con- mo; qualsiasi idea acquista sen- essere sul fronte, in prima linea. testi più svariati. Le sollecita- so se confrontabile con le idee La pace e l’armonia quotidiana zioni che ricaviamo dal contatto di altri individui. La relazione si lasciano il posto ad incompren- con gli altri esseri umani sono rivela infatti come il luogo dove sioni, dissensi, disequilibrio, un nutrimento fondamentale per il bisogno di protezione e il bi- che, se non vissuti coscienzio- la nostra esistenza e il bisogno sogno di crescita si manifestano samente, rischiano di portare a di essere riconosciuti e di sen- per eccellenza; dove da un lato battaglie continue e rotture, in tirsi parte di una rete affettiva e possiamo sentirci in unità con cui l’importante è averla vinta. sociale è una delle motivazioni gli altri e dall’altro possiamo Come non smarrirsi in questi fondamentali del nostro vivere. percepirci, grazie alle differen- frangenti? Come gestire i con- Che cosa saremmo senza la no- ze con l’altro, come individui flitti in modo costruttivo? Il pri- stra famiglia, le nostre amicizie, con una propria peculiarità, una mo passo è uscire dalla convin- i nostri colleghi, i nostri clienti propria visione del mondo, un zione che essi siano qualcosa di o le persone che semplicemente proprio significato. Ma proprio negativo, che non dovrebbero conosciamo? Esisteremmo an- in questo incontro, così impor- accadere, per aprirsi, invece, cora? Senza lo specchio dato tante per il nostro esistere, all’idea che il conflitto costitui- dalla relazione saremmo ugual- l’altro spesso risulta incom- sce una componente inelimina- mente capaci di percepire noi prensibile, estraneo, nemico e, bile di ogni interazione umana e stessi? Qualsiasi progetto ha anziché essere fonte di gioia e può, se ben gestito, svolgere un senso se sostenuto di apertura, causa chiusura e ruolo fondamentale per la cre- dall’adesione di altre persone; malessere. Ecco allora che nel scita degli individui e la trasfor- qualsiasi successo conseguito rapporto col coniuge, coi figli, mazione delle relazioni. 3
manipolata. E’ il conflitto con proprie possibilità di azione nel l’altro che riporta alla luce le mondo. Accoglienza dell’altro e dissonanze, in primis, tutte in- accoglienza di sé stessi proce- terne nostre; e tanto più neghia- dono parallelamente e sinergi- mo alla consapevolezza questi camente e il conflitto interper- nostri aspetti e conflitti interni, sonale può essere importante tanto più saremo ciechi, negati- strumento per incontrare se vi, giudicanti e non disponibili stessi e prendere consapevolez- Andre Da Loba a comprendere l’esperienza al- za di sé, attraverso l’incontro E’ qua opportuno fermarsi a trui. Il conflitto con l’altro è con l’altro, con l’invito a porsi riflettere sul concetto di pace. legato proprio al fatto che o alcune domande che aiutano a La pace non può essere intesa l’altro con il suo comportamen- sostare nella conflittualità e a come assenza di posizioni di- to fa emergere bisogni, convin- cominciare a prendere consape- vergenti, come omologazione e zioni, emozioni ed esperienze volezza di quelle zone d’ombra negazione delle differenze. La non accettabili per l’individuo o in cui non si riesce a far luce: pace non è assenza di conflitto. l’altro incarna e manifesta pro- quali aspetti dell’altra persona La pace infatti, così come a li- prio quegli aspetti che tanto fa- risultano per me fastidiosi o vello macrosociale non è sol- ticosamente l’individuo ha ne- insopportabili? Cosa suscitano tanto assenza di guerra, analo- gato e rimosso. La resistenza a in me? Quali convinzioni inos- gamente nei processi interper- prendere consapevolezza di tali sidabili mi richiamano e quali sonali è una condizione in cui aspetti intrapsichici fa emergere energie nascoste mi sollecita- dovrebbe essere sempre possi- barriere difensive verso sé stes- no? Quali bisogni sto svalutan- bile la manifestazione del dis- si e verso l’altro, che non porta- do? senso e di opinioni e di modi di no ad una risoluzione costrutti- Dott.ssa Anna Rivetti essere divergenti. La pace di- va, nuova e integrata della si- venta quindi un saper stare e tuazione. Psicologa sostare nel contrasto, con la di- Quando, invece, l’incontro con sponibilità a mettere in discus- punti di vista , emozioni, atteg- sione se stessi (e non solamente giamenti diversi dai propri non l’altro!). La relazione con dà luogo, pur destabilizzando, a l’altro, nell’ inevitabile, sano, vissuti di disagio, ma invece antropologico conflitto che por- sollecita la ricerca di visioni e ta in se, è un luogo privilegiato soluzioni condivise, si è in pre- in cui potersi osservare, leggere senza di una conflittualità co- i propri vissuti, prendere contat- struttiva, dove il conflitto di- to con quelle parti di se di cui venta strumento di crescita e l’altro ci fa da specchio e che cambiamento creativi, dove la spesso noi neghiamo o sottova- polarità ‘io-tu’ diventa, attra- lutiamo. Quando l’impatto con verso il superamento dei propri le differenze altrui genera resi- aut o mat is m i r e la z io na l i, stenze e comportamenti reattivi, l’integrazione del ‘noi’. Danilo si è in presenza di una conflit- Dolci, uno dei primi studiosi tualità potenzialmente distrutti- che si è occupato del tema della va, che causa disagio e può sfo- pace, parla di “potenziale ma- ciare in blocchi relazionali, ag- ieutico del conflitto”, perché è gressività e violenza. E’ in que- grazie al conflitto interpersona- sto secondo caso, in questo in- le, e al disagio che lo caratteriz- contro, che il conflitto con za, che l’individuo può accede- l’altro fa emergere quel disagio re a nuove risorse, cognitive, interno, sentinella di una con- emotive e comportamentali e flittualità interiore ancora non ampliare, di conseguenza, la emersa o fino ad ora negata o propria consapevolezza e le Andre Da Loba 4
La medicina nell’antichità la convinzione che quel principe, za e il flegma che viene dal cer- anche dopo morto, fosse in grado vello. Quando questi umori so- di guarire dalle malattie. Nacque no in equilibrio tra di loro c'è' la cosi' il mito di Esculapio come "Dio salute; quando uno di questi e' della medicina." in eccesso vi e' la malattia. Per Col passare degli anni il culto si quanto bizzarra possa sembrare diffuse in tutta la Grecia (600 a. C.) tale spiegazione bisogna rico- e si costruirono dei veri e propri noscerne l' enorme importanza templi che accoglievano le perso- per lo sviluppo futuro dell' arte ne ammalate. Gli ammalati era- sanitaria: le malattie non sono no assistiti da sacerdoti e la guarigio- più' eventi soprannaturali, ma ne avveniva tramite l' apparizione fenomeni che riguardano unica- Scott McKowen in sogno del Dio che rivelava al mente gli uomini le cui cause malato le cause della malattia e vanno cercate negli uomini e il prescriveva i rimedi. cui rimedio e' rappresentato Nelle civiltà' più' antiche la spie- dalla cura delle persone soffe- gazione delle malattie fisiche e renti. psichiche fu esclusivamente di Ippocrate vissuto tra il 400 ed il Ippocrate si occupò anche delle tipo magico. Gli antichi credevano che le malattie fossero causate da 300 a.C. fu il primo vero medico malattie mentali alle quali tentò spiriti maligni (demoni) che si "professionista" che trasformò la di dare una spiegazione sulla impossessavano della mente o del medicina da pratica religiosa in base della sua teoria. Descrisse corpo provocando, così, malesseri scienza umana. Egli visse nel pe- varie forme di disturbi psichici e sofferenze. riodo di maggior splendore della e neurologici e fu il primo che civiltà greca, epoca di grandi filo- si preoccupò di eliminare i pre- Quando le civiltà' incominciaro- sofi, statisti, scrittori e artisti e giudizi magico-religiosi che no a progredire si svilupparono senza dubbio ciò influenzò lo accompagnavano tali malattie. delle credenze religiose meno pri- sviluppo delle sue idee. mitive e di conseguenza anche la Nel suo libro sul Morbo sacro spiegazione delle malattie cam- Ippocrate scrisse decine di libri (come veniva chiamata a quell' bio'. Le malattie vennero conside- che trattarono tutti i campi della epoca l' epilessia) egli afferma rate come dei "castighi" che gli medicina : anatomia e fisiologi- che e' il cervello che ci fa pen- Dei davano agli uomini per delle a, clinica e patologia, chirurgia, sare, sognare e sentire e che le "colpe" commesse. Il rimedio ostetricia, dietetica, terapia ed malattie mentali dipendono da contro le malattie era perciò anch' etica medica. Famosissimo e' il una alterazione di questo orga- esso di tipo "religioso": l'ammala- "Giuramento di Ippocrate", che no. to, infatti, pregava e faceva sacri- i medici dovevano pronunciare fici a quelle divinità che avevano prima di intraprendere la loro il dono di guarire dalle malattie. professione. Ippocrate ha il me- rito di avere dato una prima In Grecia il primo Dio della me- spiegazione "scientifica" delle dicina fu Apollo, successivamen- malattie, questa spiegazione e' te ad Apollo subentrò Esculapio, detta: teoria umorale. un principe abile nelle cure delle ferite di guerra, descritto Secondo questa teoria nel corpo anche da Omero. Quando Escula- risiedono quattro pio morì i familiari, come era "umori" (sostanze liquide): il usanza in quell' epoca, eressero sangue che viene dal cuore, la un' ara votiva per onorare il de- bile gialla che viene dal fegato, Enrique Moreiro funto. Ben presto, pero', si diffuse la bile nera che viene dalla mil- 5
slazione sanitaria che riguarda i vari aspetti dell' esercizio della professione medica e dell' igie- ne pubblica. Accanto a ciò' bi- sogna ricordare che i giuristi romani furono i primi a formu- lare in modo completo una serie di leqqi per regolare le malattie mentali in campo civile e pena- le. Circa un secolo dopo la morte di Galeno cominciò il lento de- clino dell' Impero; anche le co- noscenze scientifiche e le con- “Estrazione della malattia mentale” di Hieronymus Bosch (1492). quiste civili subirono nel tempo Museo del Prado, Madrid una lenta, ma inesorabile dege- nerazione. La colonizzazione greca in Ita- nò soprattutto le scimmie per- Tipico esempio di questa dege- lia portò con se" le nozioni pro- ché più' simili all' uomo nella nerazione fu l'atteggiamento nei prie della medicina greca, ma loro morfologia. confronti della malattia mentale sarebbe errato considerare la che , a partire dal Medio Evo, Il galenismo si basa sulla teoria per diversi secoli venne confusa medicina romana come una umorale di Ippocrate arricchita con la stregoneria e la magia. E semplice prosecuzione di quella da diversi concetti medico- i malati di mente finirono spes- greca. Nella medicina dell' anti- filosofici accumulati nei corso so vittime del tribunale dell'In- ca Roma, infatti, ritroviamo le dei secoli. Gli umori non sono quisizione. tracce di altre civiltà' italiche solo quattro poiché' la loro me- come, ad esempio, quella Etru- scolanza ne produce altri e le sca. spiegazioni sulla fisiologia dell' Pasquale De Luca organismo sono ben più' com- plesse. Secondo Galeno il cibo Psichiatra Massimo esponente della medi- cina romana fu Galeno vissuto ingerito dallo stomaco passa al tra il 130 ed il 200 d.C.. Galeno fegato dove viene trasformato visse circa sette secoli dopo Ip- in sangu. Dal fegato una parte pocrate; raccolse ed ordino' nel- viene attratta dagli organi che le sue opere tutte le conoscenze così si nutrono, un' altra parte mediche dei suoi predecessori e giunge al cuore dove si mescola vi aggiunse un prezioso contri- con l' aria. Da tale mescolanza buto scientifico personale che si creano gli "spiriti vitali" che consentì alla sua teoria detta salgono al cervello dove ha se- galenismo di dominare il mon- de l' anima e lì si trasformano in do medico fino al 1600. "spiriti animali". Il cervello e',dunque, per Galeno la sede Nato in Grecia, si trasferì a dei sentimenti e l' origine dei Roma dove inizio' ad esercita- movimenti. Un' alterazione de- re con successo la professione gli spiriti animali porta all' in- medica. Nei suoi libri trattò tut- sorgenza delle malattie mentali. ti gli argomenti della scienza Le teorie di Galeno non forniro- medica. Si interessò particolar- no, tuttavia, sufficienti elementi mente di anatomia, ma per i per una maggiore conoscenza suoi studi si dovette basare su delle malattie mentali. animali poiché a quell' epoca non era consentito sezionare In epoca romana si ha lo svilup- cadaveri umani. Galena esami- po di una prima specifica legi- 6
XI CONVEGNO SABATO 10 NOVEMBRE 2018 ORE 15.00 “Amor che nella mente mi (S)ragiona” Quando la violenza e il bisogno di possesso invadono l’animo Auditorium I.T.C. Sanfelice Piazzetta Orefice - Viadana Catherine Meurisse PROGRAMMA Presentazione Dottor Claudio Losi psicologo, psicoterapeuta Alle origini della violenza, quando e perché colpisce Dott.ssa Leda Bastoni psicologa, psicoterapeuta La loro voce (indagine statistica sulla violenza attraverso opinioni ed esperienze di un campione di ragazzi) Dottor Pasquale De Luca psichiatra, psicoterapeuta I suoi occhi: uno sguardo nuovo Monologo di Michela Cera Compagnia Teatrale GardArt Confronti in sala
I L C E N T RO D I C O N SU L E N Z A FA M I L I A R E Alle coppie che vivono situazioni di conflitto e incomprensione Ai genitori che si trovano in una fase di difficoltà nella relazione con il figlio Al singolo che attraversa un momento di insicurezza, crisi o difficoltà e sente il bisogno di un sostegno e di un aiuto Orario di apertura Il lunedì e giovedì dalle 15 alle 19 Il martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 Si riceve su appuntamento TEL. 0375.781436 Via Garibaldi , 52 Viadana (MN) Email: ccfviadana@libero.it Sito: ccfviadana.org Puoi contribuire anche tu al sostegno del Centro di Consulenza Familiare firmando per il 5 per mille cod.fisc.92001390209
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