Dottor Carlo Alfaro Medico Pediatra - Responsabile Medicina e Chirurgia SLAM

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Dottor Carlo Alfaro Medico Pediatra - Responsabile Medicina e Chirurgia SLAM
Dottor Carlo Alfaro
Medico Pediatra – Responsabile
Medicina e Chirurgia SLAM
Dottor Carlo Alfaro Medico Pediatra - Responsabile Medicina e Chirurgia SLAM
E’ nella sana e corretta alimentazione il
principale segreto della salute e del benessere
Dottor Carlo Alfaro Medico Pediatra - Responsabile Medicina e Chirurgia SLAM
L’UOMO E’ CIO’ CHE
                   MANGIA(Feuerbach)

La qualità dell’alimentazione sin dal momento della
   nascita e ancor prima quella della madre influenzano
   il benessere del bambino,
non solo nell’immediato,
condizionandone l’ottimale
sviluppo psico-fisico, ma per
tutta la vita.
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L’origine delle
                   malattie
L’origine della salute e delle malattie, nel
bambino come nell’adulto, va ricercata, più che
nella genetica, nell’ambiente, e precisamente
nello stato di salute fisico e mentale della madre
prima del concepimento e durante la
gravidanza, nella sua alimentazione e stile di vita
(fumo, alcol, esercizio fisico), nei livelli di stress
cui è sottoposta, e nel tipo e quantità di alimenti
e tossici che l’individuo riceve durante la vita
intrauterina e nella prima infanzia.
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I primi 1000 giorni
La nutrizione nei primi 1000 giorni dal
concepimento agisce su sviluppo neurologico,
apprendimento, comportamento, metabolismo,
pressione arteriosa, mineralizzazione ossea,
immunità, determinando la futura insorgenza di
malattie(“programming”):
malattie cardiovascolari, renali,
polmonari, allergiche, auto-
immuni, mentali, neoplasie,
osteoporosi, diabete.
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L’IMPORTANZA DI UNA SANA E
      CORRETTA ALIMENTAZIONE
Esistono in particolare dei periodi critici dello
 sviluppo, in cui il ruolo dell’alimentazione è
 più cruciale nel “costruire” in modo corretto la
 struttura e la funzione di diversi organi e
 apparati(“finestre sensibili”): l’epoca pre-
 concezionale, l’epoca pre-natale, i primi due
 anni di vita, l’adolescenza.
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PER GARANTIRE UN BUONO STATO DI
SALUTE E’ INDISPENSABILE UNA SANA
  ALIMENTAZIONE SIN DA PICCOLI
Il venir meno dei nutrienti giusti nei periodi
   critici è come se si interrompe la corrente
   durante il ciclo del forno o della lavatrice: al
   ripristino della corrente, il risultato finale sarà
   compromesso, perché gli organi hanno avuto
   carenza nel momento in cui facevano lo
   “sprint”.
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Gli alimenti come farmaci

Dobbiamo quindi considerare gli alimenti come
 dei principi attivi che, al pari dei farmaci,
interagiscono con l’organismo
 programmandone la salute o la malattia.
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L’ALIMENTAZIONE DA PICCOLI
CONDIZIONA IL DESTINO DI SALUTE DA
              ADULTI
Per esempio, le malattie cardiovascolari, prima causa
  di morte nei paesi occidentali, possono essere
  prevenute dal regolare consumo sin dall’infanzia di
  nutrienti ad azione antiossidante(fenoli, vitamina C
  ed E, carotenoidi, retinoidi del gruppo A) abbondanti
  in frutta, ortaggi, legumi, cereali, olio d’oliva, mentre
  l’osteoporosi si previene con l’apporto di calcio in
  infanzia-adolescenza, e i tumori sono contrastati da
  anti-tumorali naturali presenti ad esempio in
  pomodori, legumi, aglio e cipolle, agrumi,
carote, finocchi, cavoli, broccoli, latte.
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I nemici delle arterie
• Trigliceridi
• Colesterolo LDL
• Prodotti di ossidazione dei grassi (LOPS) e del
  colesterolo(COPS), contenuti in patatine fritte,
  fritture, uova in polvere, carni in scatola
• Lipoproteina A (geneticamente presente nel
  sangue, ma ossidata e resa pericolosa dagli
  acidi grassi trans di margarine, dolci, fritture)
• Omocisteina(eccesso di proteine animali)
I DIFENSORI DELLE ARTERIE
GLI ANTI-OSSIDANTI: UN ARCOBALENO DI COLORI!
1) Beta-carotene: ARANCIONE di melone, zucca,
    albicocche, carote, cachi
2) Licopene: ROSSO del pomodoro
3) Flavonoidi: ROSSO di ciliegie, agrumi, peperoni
4) Antocianosidi: VIOLA di frutti di bosco e melenzane
5) Fenoli: GIALLO di agrumi, olio d’oliva
6) Vitamine e Sali minerali: VERDE di lattuga, broccoli,
    spinaci, verza, cavoli, piselli, fagiolini
OSTEOPOROSI E DIETA NELL’INFANZIA
L’osteoporosi, malattia che colpisce la donna
   anziana esponendola al rischio di frattura, va
   prevenuta garantendo il corretto apporto di
   calcio durante tutta l’infanzia, quando viene
   depositato nello scheletro fino al
   raggiungimento alla pubertà del Picco di
   Massa Ossea, dopodichè sarà troppo tardi.
AMICI DELLE OSSA
• CALCIO (latte e derivati, salumi, uova)
• VITAMINA D (esposizione al Sole)
L’osteoporosi non è solo conseguente alla perdita
   ossea che accade con l’avanzare dell’età, ma al
   mancato raggiungimento del picco ottimale di
   massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza. È
   come se fin dalla nascita, e anzi già nell’utero, ogni
   individuo investisse il proprio calcio nella “banca”
dello scheletro, e l’ “estratto conto”
del suo patrimonio è la massa ossea.
NEMICI DELLE OSSA
• Eccesso di proteine animali
• Abuso di alcool e caffè
• Fumo
• Sedentarietà
• BIBITE GASSATE(coca-cola, aranciata, energy-
  e sport-drink), che contengono acido orto-
  fosforico che acidifica l’organismo causando
  perdita di calcio con le urine
• Eccesso di fibre( che legano il calcio)
Linee guida del Ministero della salute
 sulla nutrizione nella prima infanzia
 Il 26 marzo 2015 il Ministero della Salute ha istituito,
 nell’ambito del “Piano di Azione dell’Ue contro l’obesità
 infantile 2014-2020”, un “Tavolo di lavoro per la corretta
 alimentazione dei bambini fino a 3 anni”, chiamando i
 massimi esperti nazionali in nutrizione infantile con il compito
 di elaborare linee di indirizzo sulla corretta alimentazione ed
 educazione nutrizionale del bambino nei primi tre anni di
 vita.
LE INDICAZIONI DEGLI ESPERTI
1) Allattamento al seno per almeno sei mesi.
2) No al latte vaccino nel primo anno di vita e
   cautela a partire dal secondo anno.
3) Rispettare i LARN per proteine, carboidrati,
   lipidi (50% carboidrati, 40% grassi e 10%
   proteine).
4) Garantire l’apporto di ferro.
5) Indicazioni sullo svezzamento.
Alcune problematiche nutrizionali diffuse nella
   popolazione pediatrica, a partire dallo
   svezzamento::
   svezzamento

1. Eccessivo apporto di proteine
2. Assunzione inadeguata di ferro
3. Intake elevato di zuccheri semplici
4. Intake elevato di sale/sodio
Apporto proteico
Dati del progetto CHOP e, prima, di Rolland-
Cachera: bambini italiani 3 volte più proteine del
necessario per l’età. Il carico eccessivo di
proteine affatica i reni, e aumenta la produzione
di insulina, con conseguente eccessivo
incremento ponderale precoce, che condiziona
lo sviluppo di obesità nelle età successive. Il
problema riguarda già la dieta in gravidanza.
Rapporto tra proteine di origine
       animale e vegetale
50% per ciascuna delle due fonti. Le proteine di
origine animale hanno il pregio di essere di
elevata qualità, perché posseggono tutti gli
aminoacidi essenziali, e di alto valore biologico,
perché consentono un migliore sfruttamento
dell’azoto. Spesso però si accompagnano a
grassi, quindi vanno divise equamente con
quelle di origine vegetale.
DIETA VEGETARIANA
I vegetariani stretti (VEGANI)non mangiano nessun prodotto di
    origine animale. Ciò può causare carenza di ferro, vitamina
    B12, vitamina D e calcio .
Le diete ovo-latto-vegetariane comprendono alimenti vegetali,
    latte e derivati, uova, ma escludono tutti i tipi di carne e il
    pesce, e sono carenti di vitamina D e ferro.
 Le fibre alimentari, gli ossalati ed i fitati, i cui livelli sono alti
    nelle diete vegetariane, riducono ulteriormente la
    biodisponibilità dei minerali, quali il ferro, il calcio e lo zinco e
    aumentano l’escrezione della vitamina B12.
Il valore biologico delle proteine può essere scarso, se non si
    combinano attentamente varie proteine vegetali, esempio,
    associando i legumi ai cereali.
RISCHI DELLE DIETE VEGETARIANE
Le conseguenze di inadeguate diete vegetariane nei
    bambini sono difficoltà di accrescimento, anemia da
    carenza di ferro, anemia megaloblastica dovuta a
    carenza di vitamina B12 (che può anche comportare
    problemi neurologici), rachitismo da carenza di
    vitamina D, ritardo puberale.
Il “vegetarianismo” in età pediatrica richiede
    particolare attenzione in quanto il fabbisogno
    calorico, di proteine, vitamine e minerali è più alto
    durante l’accrescimento, e può non risultare
    soddisfatto da diete non congrue.
Apporto di carboidrati
Moderare il consumo di alimenti dolci e
bevande con zuccheri aggiunti, e prediligere
carboidrati a struttura complessa, come cereali,
frutta, ortaggi, verdura. In Italia i consumi tra i
bambini di ortaggi, verdure e frutta continuano
ad essere inadeguati (il 23% non ne fa un uso
quotidiano).
Abbassato il limite degli zuccheri
    nelle raccomandazioni OMS
Le nuove linee guida OMS raccomandano di
abbassare il limite degli zuccheri semplici dal
15% al 10% del consumo calorico giornaliero (50
grammi circa), precisando che ancora più
salutare sarebbe non superare il 5%. Gli italiani
consumano mediamente quasi il 20%
dell’energia introdotta sottoforma di zuccheri
semplici.
I grassi
E’ importante assicurare l’apporto di acidi grassi
Omega 3, essenziali per lo sviluppo del cervello.
Ciò nel lattante viene garantito dal latte materno
e, in sua mancanza, dai latti formulati, ma non
dal latte vaccino. Nel bambino più grande,2-3
porzioni di pesce grasso (pesce azzurro, trota,
salmone) alla settimana consentono di
raggiungere le assunzioni raccomandate.
No ai “grassi idrogenati”
Si tratta di oli vegetali liquidi che l’industria
rende solidi aggiungendo idrogeno (contengono
acidi grassi trans): aumentano i rischi di malattie
cardiovascolari, poiché fanno aumentare il
livello delle lipoproteine LDL.
L’olio di palma
Presente anche nei latti artificiali, e sospettato di
nocività per la sua concentrazione di grassi
saturi (50%), assolti invece dalle evidenze
scientifiche attuali dal rischio di malattie
cardiovascolari. E’ auspicabile comunque
l’utilizzo di “olio di palma sostenibile”, non
proveniente da deforestazione, e l’accortezza
delle industrie a limitare i contaminanti del
processo di produzione, in particolare il 3MCPD.
L’epoca di svezzamento ideale
6 mesi, a meno che significative deflessioni, tra i
4 e i 6 mesi, della crescita del lattante, previa
esclusione di una possibile
patologia da parte del pediatra,
consigli l’avvio anticipato
dell’alimentazione complementare.
Svezzamento e allattamento al
              seno
Proseguire il latte materno durante il
divezzamento offre protezione contro le
infezioni gastrointestinali e respiratorie,
prevenzione della “morte in culla”, riduzione
dell’incidenza di alcuni tumori pediatrici (in
particolare linfomi e leucemie), riduzione del
rischio futuro di obesità, diabete tipo 2, malattie
cardiovascolari, effetto positivo sullo
sviluppo neuro-cognitivo.
Come introdurre gli alimenti
      durante il divezzamento
Non esistono modalità e menù definiti per
iniziare il divezzamento: l’ordine con cui gli
alimenti vengono introdotti nella fase dello
svezzamento non riveste più l’importanza che un
tempo veniva attribuita e può variare in base
alla preferenza del bambino e alla cultura
gastronomica della
famiglia.
Divezzamento, tecniche
I cibi vanno offerti con il cucchiaino, senza
forzare il bambino, consentendogli
eventualmente di toccare cibo con le mani. Non
si deve insistere se non gradisce qualche
alimento, ma alternare cibi diversi per colore,
sapore e consistenza. Il cibo inizialmente non
accettato va riproposto con pazienza in giornate
successive, eventualmente preparato in modo
diverso. E’ importante che il bambino
mangi seduto.
L’auto-svezzamento
Vantaggio: si rispettano le scelte, i gusti e la
capacità di autoregolarsi del bambino,
favorendo la strutturazione di un rapporto sano
con il cibo, che non viene vissuto come
imposizione ma come elemento da scoprire,
attraverso il proprio istinto, la propria attrazione
per un cibo piuttosto che un altro, le proprie
necessità (il bambino smette di mangiare
quando è sazio), senza stress e ansie.
Per l’autosvezzamento
E’ importante che la dieta dei genitori sia sana,
equilibrata, con cibi di qualità, senza abuso di
sale o zuccheri, senza presenza di contaminanti,
facendo attenzione alle possibili carenze
alimentari e controllando accuratamente il
rischio di inadeguato apporto di nutrienti per la
crescita del bambino.
I bambini a rischio di allergie non
   vanno divezzati diversamente
Non ha senso l’introduzione ritardata di alimenti
potenzialmente allergizzanti per prevenire le
allergie, sia nei lattanti considerati a rischio che
in quelli non a rischio di allergia. C’è anzi ragione
di credere che la troppo ritardata introduzione
di un alimento aumenti la prevalenza
dell’allergia a quell’alimento anziché ridurla,
perché si supera la “finestra” per l’acquisizione
della tolleranza.
Il valore del baby-food
I baby-food sono prodotti creati specificamente
per il target di età dei lattanti (0-12 mesi) e dei
bambini nella prima infanzia (1-3 anni). La
normativa europea detta specifiche disposizioni
sia sui requisiti di composizione a tutela
dell’adeguatezza nutrizionale, sia sulle garanzie
da fornire in termini di sicurezza alimentare.
Baby food e biologico
Il “biologico” non assicura le stesse garanzie dei
prodotti destinati all’infanzia (“baby-food”) in
quanto la normativa vigente, pur imponendo
che gli alimenti biologici siano coltivati senza
pesticidi sintetici, ormoni della crescita,
antibiotici e concimi chimici, non garantisce
l’assenza di pesticidi né di contaminanti
di origine naturale (micotossine).
Mangiare poco!
Mangiare poco, secondo gli studi più recenti,
allunga la vita, influenzando molti indicatori
della salute, quali il livello di colesterolo LDL, la
pressione arteriosa, la proteina C-reattiva nel
sangue, uno dei predittori delle malattie
cardiovascolari, la resistenza all’insulina,
l’attività dell’ormone tiroideo T3.
La dieta mediterranea
La dieta mediterranea è un bene prezioso che va
  tutelato e diffuso, non solo perchè rappresenta il
  modello nutrizionale per eccellenza, alla base di
  un'alimentazione sana ed equilibrata, ma anche
  perchè si conferma un 'elisir' per prevenire la
  sindrome metabolica, una combinazione di obesità,
  diabete e pressione alta che può causare infarto ed
  ictus, e anche per prevenire tumori e osteoporosi.
  Per questo il riconoscimento da parte dell'Unesco
  della dieta mediterranea quale patrimonio
  immateriale dell'umanità.
Traditori della dieta mediterranea
In Italia, patria della dieta mediterranea,
dovremmo essere detentori del primato della
sana e corretta alimentazione, eppure, secondo
l’allarme lanciato dalla Società Italiana di
Pediatria, solo un
bambino su due la
rispetta, soprattutto per
quanto attiene a frutta,
verdura, latte, uova,
pesce.
ERRORI ALIMENTARI dei bambini
 italiani(dati Istituto Superiore Sanità)
    Il 9% dei bambini salta la prima colazione;
    il 30% fa una colazione inadeguata;
    il 68% fa una merenda di metà mattina
  troppo abbondante;
    il 23% non consuma quotidianamente frutta
  e verdura;
    il 48% consuma ogni giorno
bevande zuccherate o gassate.
Le abitudini alimentari degli
      adolescenti(Società Italiana di
                pediatria)
Il pesce: il 46,4% lo mangia raramente o mai.
I legumi: il 16% non li mangia mai e un altro 36% li
    mangia raramente.
Le verdure: le mangiano raramente o mai il 32,6%.
La frutta: il 17% la mangia raramente o mai.
Eccessivo consumo quotidiano di salumi (24,8%) e di
    dolci (20% ).
Il 33,7% dichiara di
mangiare solo le cose
che gli piacciono e il
16,4% di mangiare
sempre le stesse cose.
MANGIAR SANO SI IMPARA
       DALL’ESEMPIO DEI GENITORI
Le abitudini alimentari dei piccoli sono influenzate
  fortemente dall’esempio dei genitori. Mamma e papà
  possono diventare quindi i migliori veicoli di uno stile
  di vita improntato a una sana alimentazione.
GLI ADOLESCENTI SONO
INSODDISFATTI DEL PROPRIO ASPETTO
Dai risultati di un’indagine condotta dalla Società Italiana di
    Pediatria su un campione nazionale di 1200 studenti delle
    scuole medie emerge che i ragazzi italiani non si piacciono:
il 61,1% vorrebbe essere più bello (67% delle femmine)
il 59,6% vorrebbe essere più alto (62,2% delle femmine)
il 50,3% vorrebbe essere più magro (59,4% delle femmine).
il 57,3% dei maschi vorrebbe essere più muscoloso.

L’insoddisfazione per il proprio aspetto e il riferimento ai modelli
    spesso irrangiungibili proposti da giornali e Tv spinge i giovani
    ad effettuare diete improvvisate e non controllate.
DIETA FAI DA TE
Il 25% delle ragazze ha già fatto una dieta e un
   altro 12% vorrebbe farla. Tra le ragazzine che
   almeno una volta hanno fatto la dieta, solo il
   27,6% si è affidata a un medico, mentre il
   46,9% ha deciso autonomamente quali cibi
   mangiare e quali no,
il 16,6% ha seguito i
genitori, il 4% internet o
riviste e il 2,8% l’esempio
di amici.
NO ALLE DIETE FAI DA TE
Quello delle diete fai da te è un fenomeno
pericoloso, specie per una persona che è ancora
in fase di sviluppo, perché i regimi alimentari
utilizzati possono essere sbilanciati, oltre che
risultare inefficaci a lungo termine. In realtà, un
regime ipocalorico adatto per un individuo può
non esserlo per un altro, per cui una dieta
alimentare, se è davvero necessaria, deve essere
prescritta dopo un’attenta visita e una
valutazione dello stato di salute.
“DIETING”
Il “dieting”, cioè della dipendenza dalle diete,
    colpirebbe il 70% delle ragazze in vario grado. Queste
    adolescenti sono perennemente a dieta ma senza
    perdere peso in modo corretto e duraturo, in quanto
    dimagriscono rapidamente con una dieta restrittiva,
    ultrarigida e sbilanciata, ma ingrassano di nuovo(e
    anche più)durante la fase
di “disinibizione”, per la forte
fame creata dall’astinenza
forzata di cibo, fino a creare
un circolo vizioso
(sindrome da yo-yo).
Dieta giusta
Una dieta che funziona non deve essere rigida e
  austera, ma sostenibile e piacevole, VARIATA,
  attenta anche ai gusti, alle preferenze, alla
  gratificazione, agli aspetti emotivi legati al
  significato che il
cibo ha per ognuno,
puntando sul risultato
a medio-lungo
termine.
CIBO COME VALORE
Nutrirsi è un’esigenza biologica primaria,
tuttavia questo bisogno viene soddisfatto
attraverso una risposta rivestita di significati
etici, religiosi, psicologici, storici, sociali,
culturali. Nato dunque come bisogno primario,
il “nutrimento” quando diventa “alimentazione”
si trasforma in un
codice di comunicazione
che esprime l’identità
dell’individuo.
ETICA DEL CIBO
La raccolta, la preparazione, il consumo dei cibi
assume per gli individui un valore rituale ed
etico, ed è soprattutto una forma di
comunicazione ed integrazione sociale e
familiare. Anche la stessa percezione del gusto è
connotata culturalmente, e caratterizza un
popolo o una comunità.
NUTRIZIONE E ALIMENTAZIONE
Nella storia dell’uomo, il cibo ha sempre
rivestito il duplice valore di elemento cruciale
per la sopravvivenza(nutrimento) e strumento
simbolico(alimento)che, nei millenni e nelle
varie culture, attraverso
rituali, usi, e costumi,
lo hanno arricchito di
significati aggiuntivi ed
ulteriori.
QUANDO IL CIBO DIVENTA UN
           NEMICO
E’ necessario istruire i genitori ad instaurare un
“ambiente alimentare” in famiglia in cui non si
seguano rigidi parametri calorici o ponderali, ma
al contrario, si crei un clima di informazione e
consapevolezza su ciò che si mangia. Ciò
significa insegnare ai bambini sin da piccoli ad
apprezzare il cibo e ad adottare buone abitudini
alimentari, e ad essere consapevoli
realisticamente del proprio corpo, anche nei
suoi difetti o imperfezioni.
IL RAPPORTO COL CIBO E IL CORPO
Essere insoddisfatti del proprio aspetto, è alla
base dell’emergere e del consolidarsi di pattern
alimentari disfunzionali, mentre il nutrirsi
dovrebbe essere sganciato dal colore delle
emozioni e dei sensi di
colpa, e bisognerebbe
Focalizzarsi, più che sul
Peso, sulla salute nel suo
significato più ampio.
L’epidemia di obesità

• Organizzazione Mondiale della Sanità:
più di un miliardo di persone in sovrappeso nel
mondo, di cui 43 milioni sono bambini.
• In Italia, più di un milione di bambini tra i sei
  e gli undici anni hanno problemi di eccesso
  ponderale: il 24% è in sovrappeso e il 12%
  obeso.
• Il primato negativo spetta alla Campania: 28%
  dei bambini in sovrappeso, il 21% obeso.
LE CONSEGUENZE dell’obesità
            infantile
• Complicazioni nel breve termine: inattività,
  disagio psico-sociale, problemi ortopedici,
  respiratori, alterazioni metaboliche ed
  epatiche, pubertà precoce.
• Obesità da adulti (nel 30-60% dei casi,
  soprattutto se l’obesità è presente all’età
  adolescenziale ), con aumentato rischio di
  aterosclerosi, infarto, ictus,
ipertensione, diabete, cancro.
COSTI
L’emergenza sanitaria rappresentata dall’obesità
   ha anche un forte impatto economico, poiché
   alle malattie correlate vanno imputati ben il 7
   per cento dei costi sanitari dell’Unione
   Europea.
 In Italia si spendono 22,8 miliardi di euro ogni
   anno.
LE CAUSE
Squilibrio tra assunzione di cibo e consumo di
  energia, a causa di errori nello stile di
  alimentazione e vita:
1) allattamento al seno scarso e breve
2) svezzamento precoce e con alto contenuto di
   proteine
3) salto della prima colazione
4) concentrazione delle calorie nei due pasti
   principali, soprattutto la cena
5) consumo di cibo-spazzatura
LA REGOLA BASE della sana
           alimentazione
Nessun alimento o bevanda di per sè è
  responsabile di obesità.
Ciò che conta è che il contributo di ogni singolo
  alimento non sia eccessivo rispetto all’apporto
  calorico totale, che l’alimentazione sia il più
  varia possibile e che le calorie totali introdotte
  siano in equilibrio con quelle bruciate.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
La corretta alimentazione viene esemplificata
  dalla piramide alimentare, secondo cui ogni
  giorno vanno consumate cinque porzioni di
  frutta e verdure, tre di cereali, due di latte e
  yogurt; pesce e carne vanno mangiati tre-
  quattro volte a settimana, i legumi due-tre
  volte, le uova una-due, i formaggi due-tre, i
  dolci una volta, limitando gli alimenti di
  origine animale, i grassi e gli zuccheri
  semplici, e bevendo tanta acqua.
Piramide Alimentare
DIETA SETTIMANALE
proteine         volte alla settimana
CARNE            4(1 rossa e 3 bianca)
FORMAGGIO        3
PESCE            3
UOVA             1
LEGUMI           2
AFFETTATI        1
NO al “CIBO SPAZZATURA”
• La pubblicità televisiva è responsabile di
  un’ampia promozione di cibi malsani ed
  influenza le preferenze alimentari dei bambini.
• Secondo uno studio canadese che ha
  analizzato 367 prodotti tra merendine, snack,
  prodotti surgelati e precotti,
nove alimenti per bambini
su dieci sono di cattiva qualità nutrizionale.
Il “food carving”
I cibi ad alto contenuto di grassi, zuccheri o sale
   possono creare dipendenza psicofisica
   similmente a nicotina e sostanze stupefacenti,
   inducendo il rilascio di dopamina a livello
   cerebrale e/o di endocannabinoidi
   nell’intestino. Il cosiddetto “food carving”,
   ovvero il desiderio intenso e compulsivo di
   uno specifico alimento, è mediato dalle stesse
   aree che si attivano nei tossicodipendenti
   nelle fasi di astinenza della sostanza d’abuso.
Prevenire è più facile che curare
“La maggior parte delle persone obese non
  segue una dieta, e tra quelle che la seguono,
  la maggior parte non perde peso, e tra quelle
  che lo perdono, la maggior parte lo
  riacquista”. (Stunkard)
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