Di Aldo Palazzeschi Modernità e caos - La passeggiata (1913) - Formazione ...
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SOMMARIO ● Il testo (3-13) ● Contesto storico (Italia dannunziana, Futurismo, Grande Guerra) (14-17) ● L’autore (18-35) ● Significato della poesia (36-47) ● Valori critici e conoscitivi trasmessi dal testo (48-56)
Aldo Palazzeschi è scrittore fiorentino (1885-1974, muore a Roma all’età di 89 anni) La poesia La passeggiata è scritta nel 1913 e appare a stampa in L’Incendiario, Milano, Edizioni Futuriste di «Poesia», 1913 (da non confondere con altro libro palazzeschiano: L’Incendiario, Milano, Edizioni Futuriste di «Poesia», 1910). L’Incendiario del 1910 è il quarto libro di poesie di Palazzeschi: I cavalli bianchi (1905); Lanterna (1907); Poemi (1909); L’Incendiario (1910); poi seguiranno altri 2 libri, molto più tardi: Cuor mio (1968) e Via delle cento stelle (1972), per un totale di 6 libri di poesia. L’Incendiario del 1913 è una autoantologia dei primi 4 libri, con in più alcune poesie scritte tra il 1910 e il 1913
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 1-15) - Andiamo? - Andiamo pure. All'arte del ricamo, fabbrica passamanterie, ordinazioni, forniture. Sorelle Purtarè. Alla città di Parigi. Modes, nouveauté. Benedetto Paradiso successore di Michele Salvato, Centro gabinetto fondato nell'anno 1843. cittadino Avviso importante alle signore ! La beltà del viso! seno d’avorio pelle di velluto,
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 16-25) Grandi tumulti a Montecitorio. Il presidente pronunciò fiere parole, tumulto a sinistra, tumulto a destra. Il gran Sultano di Turchia aspetta. La pasticca del Re Sole. Si getta dalla finestra per amore. Insuperabile sapone alla violetta. Orologeria di precisione. 93 Lotteria del milione. Centro cittadino
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 26-41) Antica trattoria "La pace", con giardino, fiaschetteria, mescita di vino. Loffredo e Rondinella primaria casa di stoffe, panni, lane e flanella. Tratto Oggetti d'arte, ria e quadri, antichità, mescit 26 a di 26 A. Corso Napoleone Bonaparte. vino Cartoleria del progresso. Si cercano abili lavoranti sarte. Anemia ! Fallimento!
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 42-55) Grande liquidazione! Ribassi del 90 % Libero ingresso. Hotel Risorgimento e d'Ungheria. Lastrucci e Garfagnoni, impianti moderni di riscaldamento: caloriferi, termosifoni. Via Fratelli Bandiera già via del Crocefisso. Saldo fine stagione, prezzo fisso. Occasione, occasione!
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 56-73) Diodato Postiglione scatole per tutti gli usi di cartone. Inaudita crudeltà! Cioccolato Talmone. Il più ricercato biscotto. Duretto e Tenerini via della Carità. 2. 17. 40. 25. 88. Cinematografo Splendor, il ventre di Berlino, viaggio nel Giappone, l’onomastico di Stefanino. Attrazione ! Attrazione! Cerotto Manganello, infallibile contro i reumatismi, l’ultima scoperta della scienza ! L’Addolorata al Fiumicello, associazione di beneficenza.
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 74-86) Luigi Cacace deposito di lampadine. Legna, carbone, brace, segatura, grandi e piccole fascine, fascinotte, forme, pine. Professor Nicola Frescura: state all’erta giovinotti ! Camicie su misura. Fratelli Buffi, lubrificanti per macchine e stantuffi. Il mondo in miniatura.
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 87-99) Lavanderia, Fumista [= addetto alle stufe], Tipografia, Parrucchiere, Fioraio, Libreria, Modista. Elettricità e cancelleria. L’amor patrio antico caffè. Affittasi quartiere, rivolgersi al portiere dalle 2 alle 3.
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 100-122) Adamo Sensi studio d’avvocato, dottoressa in medicina primo piano, Antico forno, rosticcere e friggitore. Utensili per cucina, Ferrarecce [= ferramenta]. Mesticatore [= chi ha un negozio di casalinghi]. Teatro Comunale Manon di Massenet, gran serata in onore di Michelina Proches. Politeama Manzoni, il teatro dei cani, ultima matinée. Si fanno riparazioni in caloches. Cordonnier [=ciabattino]. Deposito di legnami. Teatro Goldoni i figli di nessuno, serata popolare. Tutti dai fratelli Bocconi !
Aldo Palazzeschi La passeggiata (vv. 123-143) Non ve la lasciate scappare ! 29 31 Bar la stella polare. Assunta Chiodaroli levatrice, Parisina Sudori rammendatrice. L’arte di non far figlioli. Gabriele Pagnotta strumenti musicali. Narciso Gonfalone tessuti di seta e di cotone. Ulderigo Bizzarro fabbricante di confetti per nozze. Giacinto Pupi, tinozze e semicupi [= vasche da bagno]. Pasquale Bottega fu Pietro, calzature... - Torniamo indietro? - Torniamo pure.
Contesto storico (Italia dannunziana, Futurismo, Grande Guerra)
ITALIA DANNUNZIANA Crisi postunitaria Da Italia carducciana a Italia dannunziana (1889) Italia dannunziana: insoddisfazioni e aspirazioni emotive, tensioni irrazionali estetismo, culto della bellezza e primato dell’esteta come uomo superiore (componente fortemente antidemocratica) Poesia come eccitazione dei sensi, come esaltazione vitalistica e incanto irrazionalistico, come estasi emotiva (esemplare La pioggia nel pineto)
FUTURISMO Avanguardia integrale, aggressiva rottura con il passato Industrializzazione (Milano...) Nazionalismo, macchinismo, euforia tecnologica (la velocità, la macchina...) Attivismo irrazionalistico e violento Bellicismo (estetizzazione della guerra) autopromozione tramite scandalo e provocazione (le serate futuriste…): non persuasione razionale, ma suggestione emotiva
GRANDE GUERRA Anni delle avanguardie: anni decisivi Portano l’Italia e l’Europa verso una nuova guerra dei 30 anni: 1915-1945, dalla quale l’Europa esce distrutta! Vanno considerati due aspetti fondamentali della società ai primi del 900: profondo disagio sociale, voglia di cambiamento, insoddisfazione diffusa nei confronti del liberalismo considerato antidemocratico (all’inizio aderiscono al Futurismo molti riformisti di sinistra, molti operai, molti sindacalisti rivoluzionari, molti socialisti utopistici, desiderosi di una promessa palingenesi) affermazione della società di massa, importanza delle grandi masse urbane (le tecniche di manipolazione della società di massa) (Pirandello, Si gira... 1915)
L’autore
PALAZZESCHI: L’ANTICONFORMISMO, IL COMICO, L’AUTONOMIA DEL PENSIERO Con Palazzeschi, a apertura di secolo, il poeta esprime un bisogno di liberazione, di libertà... Aldo Palazzeschi (Firenze, 1885 – Roma, 1974)
... bisogno di libertà: ● dal conformismo ● dalle consuetudini del senso comune (che non significa buon senso... come dice Manzoni, PS, cap. XXXII [Peste]: «il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune») ● dalle parole d’ordine dell’estetismo dannunziano (un sospetto culto della bellezza...) Il Futurismo di Poemi, a cura di Cesare Blanc, Palazzeschi è pulito: Firenze, Stab. antibellicista e contrario Tipografico al paroliberismo. Aldino, 1909
Con Palazzeschi il comico diventa un modo nuovo di vedere le cose senza il filtro delle convenzioni, diventa un affinamento dell’occhio interiore che fa andare all'aria, come foglie secche, le ipocrisie e i «cenci» del moralismo corrente.
Perché contro le ipocrisie del moralismo corrente? Perché Palazzeschi è un omosessuale, condannato alla solitudine, all’esclusione, all’emarginazion e...
Significativo leggere un «lazzo» di Palazzeschi, davvero illuminante. Palazzeschi è autore di un piccolo volume: Scherzi di gioventù, Milano-Napoli, Ricciardi, 1956 (contiene: Lazzi, frizzi, schizzi, girigogoli e ghiribizzi, oltre ai manifesti futuristi Il controdolore, 1914; Varietà, 1915; Equilibrio, 1915). I lazzi risalgono per lo più a Spazzatura di «Lacerba» (1915), la rivista del Futurismo fiorentino (Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi)
Si veda il «lazzo» 4 (in tutto sono 60): «La cosa più difficile alla quale possa un uomo arrivare è liberarsi di tutti i cenci, vestiti e vestitini, mantelli e mantellini, sciarpe coccarde fiocchi gale nappette e nastri, di cui gli altri lo avranno abbellito e coperto da quando era uovo nell’uovo dell’uovo… L’attore fiorentino Paolo Poli (1929- [continua] 2016) straordinario interprete di
continua «lazzo» 4: «Curiosa faccenda, non è vero? Come si nasce vestiti. Parrebbe tutto il contrario. E che po’ po’ di lavoro, per quelli che ci riescono, potersi un pochino con grandissimo scandalo spogliare». Paolo Poli (1929- 2016) [fine cit.]
Si nasce vestiti. Vestiti di assuefazione all’automatismo dei luoghi comuni, vestiti di ossequio alla pericolosa rigidità delle idee ricevute. Allora il comico si offre, anzitutto, come leggerezza, rifiuto della gravità, rinuncia all’involucro protettivo che ci copre e ci nasconde, come liberazione e I cavalli bianchi, 1905 coraggio di mettersi a nudo.
E Palazzeschi che, per tutta la vita, s’è trovato (in quanto omosessuale) nella necessità di contrastare l’ipocrisia moralistica dei cosiddetti benpensanti, sa di cosa parla. «Io sono... io sono... molto leggero», ripete Perelà. Lanterna, 1907
Si legge in Due imperi… mancati (1920): Due imperi... mancati, 1920 «Io sono di tutti i paesi e tutti i paesi sono miei [...]. Io non sono nemmeno un uomo, non ci tengo ad esserlo, io sono una Due creatura imperi... sensuale, un mancati, 2000 palpito libero nell’aria».
Palazzeschi combatte il primato dell’io (primato tipico di D’Annunzio e dei Futuristi): azzera l’io, lo destabilizza, lo irride (io = «saltimbanco dell’anima»). In Chi sono? si definisce «saltimbanco dell’anima», ovvero si è desublimato, degradato, teatralizzato in chiave autoironica, tanto da riconoscersi legittimità soltanto come regista d’una spettacolarizzazione buffonesca, multiforme, P. Picasso, Arlecchino pluriprospettica della pensoso (1901), realtà. New York, Metropolitan Museum
La questione fondamentale ruota intorno allo statuto dell’io, del pronome di prima persona. Una delle istanze primarie teorizzate dal Futurismo si sa che prevede la distruzione dell'io, come prescrive Marinetti nel Manifesto tecnico della letteratura futurista (11 maggio Filippo Tommaso Marinetti 1912): (1876-1944)
«Distruggere nella letteratura l’io […] e sostituirlo finalmente colla materia [...]. Sorprendere attraverso gli oggetti in libertà e i motori capricciosi la respirazione, la sensibilità e gli istinti dei metalli, delle pietre, del legno, ecc. Sostituire la psicologia dell'uomo, ormai esaurita, con l'ossessione lirica della materia» (Manifesto tecnico della letteratura futurista, punto 11).
Però, alla resa dei conti, la progettata distruzione dell’io non avviene. Nonostante Atti di un Convegno tante dichiarazioni, tenuto non avviene la all’Univer promozione del «noi». sità di Avviene anzi il Amburgo contrario, perché il nel 1913, primato, assegnato nel sul tema Manifesto tecnico del 1912 Aldo all’«ossessione lirica Palazzeschi: della materia», il poeta comporta non saltimbanco e l’azzeramento ma il la serietà del potenziamento di gioco quell’io al quale spetta la responsabilità dell’ossessiva liricizzazione.
Il lirismo ossessivo apre invece la strada a una nuova “egoarchia”, a un Aldo nuovo Palazzesc hi, imperialismo Tutti i dell'io di romanzi, ascendenza Milano, nietzscheana e Mondador i, dannunziana: un 2004- dispotismo non più 2005, elitario e 2 voll. aristocratico, come in D’Annunzio, ma piccolo borghese e adattato alla società di massa.
L’opzione per una figura clownesca, relegata ai margini della società e insieme fuori della legge, sottintende un dato essenziale, distintivo dell’opera di Palazzeschi, ovvero la polemica contro l’eloquente sicurezza superomistica del vate, con le armi affilate dell’irrisione e del gioco. Ma il gioco lievita da una condizione di amarezza (l’emarginazione autobiografica dell’autore omosessuale).
La prospettiva dei Futuristi ortodossi (Marinetti in testa...) è eroica, aggressiva e monocentrica, quella di Palazzeschi è buffa, comica e policentrica. Questo antieroismo, antisublime, antisuperomismo spiega il non bellicismo di Palazzeschi, la sua apertura all’altro e al diverso. E il «diverso», la difesa e la valorizzazione del diverso, si propongono Aldo Palazzeschi come temi dominanti (1885-1974) nell’opera di Palazzeschi.
Significato della poesia
Si consideri La passeggiata (L’Incendiario 1913), che tratteggia, in un assemblaggio allucinato e caotico, l’immagine convulsa della modernità cittadina: Aldo Palazzeschi (1885-1974)
Benedetto Paradiso La passeggiata (vv. successore di Michele 1-19) Salvato, gabinetto fondato nell’anno 1843. – Andiamo? Avviso importante alle – Andiamo pure. signore! La beltà del viso! All’arte del ricamo, seno d’avorio fabbrica di pelle di velluto. [...] passamanterie, Insuperabile sapone alla ordinazioni, forniture. violetta. Sorelle Purtaré Orologeria di precisione. alla città di Parigi, 43. Modes, nouveauté. Lotteria del milione.
Contro l’egemonia dell’io, contro il primato del pronome di prima persona (dice Gadda, Cognizione del dolore: «il più lurido di tutti i pronomi») Palazzeschi colpisce l’egemonia estetizzante dell’io lirico, la sua carismatica investitura di padreterno ordinatore del mondo. Firenze, Via Si avvale di una nuova Calzaiuoli democrazia degli oggetti poetabili per scoprire angoli e aspetti nuovi della realtà.
L’io-saltimbanco s’è nascosto dietro le quinte, per fare capolino solo all’inizio e alla fine del componimento: «– Andiamo? – Andiamo pure. [...] – Torniamo indietro? Firenze, Via Calzaiuoli – Torniamo pure».
Tra questi due estremi di asciuttissimo dialogo, ridotto a semplice cornice con funzione di didascalia strumentale, si spalanca il caleidoscopico shock emotivo prodotto dal Amy Casey, Caos urbano caos urbano.
Con tono festevole e scanzonato, è promossa a inedito oggetto di poesia la ridda allucinata di tutto ciò che può cadere sotto gli occhi di chi passeggia Boccioni, Dinamismo di un footballer (1913), distrattamente in un New York, Museum of Modern Art centro cittadino:
insegne di negozi, accompagnate da nome e cognome del gestore o della ditta, numeri civici e numeri del lotto, indirizzi, cartelloni pubblicitari… notizie riportate dai giornali, annunci economici, ultimi gridi della moda, avvisi di liquidazione, titoli di Umberto Boccioni, film e di spettacoli La strada entra nella casa (1911), Sprengel Museum teatrali. (Hannover)
Un frizzante accumulo di «cose» spersonalizz ate investe questa muta «passeggiata» di due amici che non si rivolgono Boccioni, Il bevitore (1914) parola. olio su tela, Museo del Novecento Collezioni Jucker, (Milano)
La comicità sprizza dagli accostamenti impensati, dalle ardite collisioni, dai cortocircuiti irridenti, dalle antitesi, dalle assonanze, dalle rime acustiche invisibili all’occhio («Fallimento: 90%»), dalle rimalmezzo ironiche («Benedetto: Antonio Sant’Elia, La Città Nuova gabinetto»). (1913-1914), Museo Civico di Como
La comicità sprizza dal gioco delle coniazioni onomastiche («Garfagnoni» vende «termosifoni»; «Cacace» provvede alla «brace»; i «Fratelli Buffi» agli «stantuffi»; «Giacinto Pupi» ai «semicupi» = vasche Antonio Sant’Elia, La Città da bagno). Nuova (1913-1914), Museo Civico di Como
sintesi ● nuovi oggetti poetabili ● tema nuovo della modernità cittadina, caos urbano ● disarticolazione della sintassi ● rimozione dell’io e primo piano degli oggetti, dell’esterno, della collettività ● uso sapiente del lessico, dei rapporti lessicali, delle rime ● caos e comicità (accumulo casuale e accostamenti buffi, comici) Ma non basta
Valori critici e conoscitivi trasmessi dal testo
Ma non c’è solo divertimento. Attraverso l’ilarità, filtra il motivo serio della cancellazione della persona. I tanti nomi propri non valgono a individualizzare, ma affastellati come sono, infilzati al Boccioni, La città che sale (1911) pari d’un elenco New York, Moma telefonico, affogano (Museum of Modern Art) nel vuoto dell’anonimato.
Le voci dell’esteriorità invadono il campo e non rendono possibile alcuna forma di relazione umana, di confidenza tra persone, per cui i due amici restano chiusi nella loro assorta solitudine, come Edvard Munch, Occhi negli occhi (1894) automi frastornati fino Munch-Museet, Oslo al mutismo.
I due amici sono calamitati dalla sonorità delle immagini La bottiglia circostanti, di imprigionati nel Campari Soda chiasso del di fuori. disegnat a dal Diventano futurist assenti. Esistono a Fortunat solamente come o Depero (1892- passivi destinatari e 1960) consumatori nel 1932 di messaggi.
Una siffatta sarabanda d’immagini, di parole, di suoni diventa anche parodia della modernità, del suo codice di comunicazione standardizzata, e insieme parodia dell’alienazione dell’individuo, ridotto a involontaria calamita di stimolazioni pubblicitarie. Agenzia di Armando Testa Non cittadino, ma (1917-1992), consumatore. Campagna pubblicitaria 2001
Il desiderio dell’individuo, nella società di oggi, è indirizzato, dal capitalismo globalizzato, al consumo di merci: è un sistema che impoverisce spiritualmente la persona, ne aumenta l’egoismo e frantuma le relazioni affettive e i rapporti di solidarietà.
Oggi l’individuo desidera ciò che il sistema industriale gli impone di desiderare (pubblicitari e esperti di marketing manipolano il nostro modo di pensare e la nostra sensibilità). La massa infantilizzata e incapace di scegliere sarà sempre guidata da altri.
La passeggiata, del 1913, ci richiama «Spesso guardando all’attualità di una la moltitudine di società dei consumi, merci che erano distratta dalla fretta e poste in vendita, Socrate diceva a se dalla furia di tanti stesso: ‘Di quante bisogni fittizi, e non cose non ho attenta ai rapporti bisogno!’» personali, all’umanità delle relazioni sociali, (Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, II). al rispetto della persona.
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