DALLE SUPERILLAS AL TACTICAL GREENERY - Sperimentazioni e strategie transcalari di rigenerazione vegetale dello spazio urbano
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ARCHITECTURE AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/1152022 ESSAYS & VIEWPOINT DALLE SUPERILLAS AL TACTICAL GREENERY Sperimentazioni e strategie transcalari di rigenerazione vegetale dello spazio urbano FROM SUPERILLAS TO TACTICAL GREENERY Experiments and transcalar strategies of vegetal regeneration of urban space Emanuela Coppola, Leonardo Zaffi, Michele D’Ostuni ABSTRACT La nuova azione urbana, che pone al centro lo sviluppo del verde come strumento strategico per riqualificare la città non solo sotto il profilo ambientale ma anche sociale e culturale, è, nella sua forma più innovativa, il prodotto di iniziative transcalari condot- te su piani diversi da una molteplicità di soggetti. Le sperimentazioni e le politiche sulla città e i quartieri interagiscono e si valorizzano nel rapporto con le tattiche locali e con le reti di micro interventi puntuali attraverso iniziative spontanee e dal basso. Il contri- buto intende evidenziare come oggi, in questa multiforme dimensione del progetto ur- bano, sussiste un filo conduttore indissolubile fra le esperienze di pianificazione a scala vasta (piani metropolitani comunali), quelle a scala di quartiere delle Superillas, delle Ville du quart d’heure e quelle riconducibili all’azione a piccola scala del Tactical Gree- nery, con l’obiettivo comune di realizzare quelle infrastrutture verdi destinate nel futuro a permeare sempre più gli spazi di vita delle città. New urban action, based on the development of green areas as a strategic tool for upgrading the city from an environmental, social and cultural point of view, is at its most innovative, the result of transversal initiatives at different levels by a variety of subjects. Experimentation and policies relating to the city and its neighbourhoods in- teract and are enriched in their relationship with local strategies and networks of punc- tual micro-interventions through spontaneous, bottom-up initiatives. This paper intends to highlight how today, in the varied design of the city, there is a common thread be- tween large-scale planning experiences (municipal metropolitan plans), those on a neighbourhood scale of the Superillas, the Ville du Quart d’Heure and those on a small scale of Tactical Greenery. The common goal of creating green infrastructure for the fu- ture will be to permeate city living spaces. KEYWORDS riforestazione urbana, urbanature, urbanistica tattica, agricoltura urbana, infrastrutture verdi urban reforestation, urbanature, tactical urbanism, urban farming, green infrastructure Emanuela Coppola is a Researcher in Urban Planning at the Department of Architec- ture (DIARC) of the ‘Federico II’ University of Naples (Italy). She carries out research on environmental planning, ecological transformation of cities, green infrastructure, clima- te adaptation and healthy cities, local development policies and urban communities. Mob. +39 338/42.73.261 | E-mail: ecoppola@unina.it Leonardo Zaffi, Architect and PhD, is an Associate Professor in Architectural Techno- logy at the Department of Architecture of the University of Florence (Italy). He is the Scientific Director of the Architecture and Self Build Laboratory at DIDA and carries out research on building and urban regeneration, public space design, temporary systems and self-building practices. Mob. +39 335/54.23.942 | E-mail: leonardo.zaffi@unifi.it Michele D’Ostuni, Architect and PhD, is a Senior Researcher at the Department of Agricultural and Food Sciences, University of Bologna (Italy) and a Member of the Scientific Committee of the UrbanFarm Challenge organized by the Alma Mater Uni- versity of Bologna. He is an expert in urban farming projects and soilless cultivation sy- stems. Mob. +39 338/70.38.265 | E-mail: michele.dostuni@unibo.it 62
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 Patrik Geddes (1970) è stato il primo a lega- spontanea ma identificative di azioni anche sim- urbani e comunitari, boschi, aree di forestazio- re natura e città attraverso la sua concezione di boliche dei movimenti urbani. ne, ecc.), connesse tra loro dal sistema della mo- ‘ecologia umana’ e ad assimilare il ruolo di un bilità pedonale o ciclopedonale. parco in città a quello di una cattedrale per il va- Sperimentazione europee d’area vasta | La Approcci ecologici che si fondano sul con- lore pedagogico che riveste; è stato, inoltre, il strategia per l’infrastruttura verde e gli spazi cetto di bioregione geddessiana, che passa dal primo a definirsi ‘architetto di paesaggio’ e a evi- aperti dell’area metropolitana di Londra del 2012, concetto di ‘campagna urbana’ quale nuova pro- denziare la necessità di curare il verde urbano, denominata ALGG – All London Green Grid posta di paesaggio della città (Donadieu, 1998) con l’alternare orti e giardini intorno alle città in- (Greater London Authority, 2012) può conside- fino al recente concetto magnaghiano di ‘prin- fluenzando, con i suoi insegnamenti, la nascita rarsi la prima sperimentazione europea d’area va- cipio territoriale’ (Magnaghi, 2020) quale rotta del contemporaneo movimento per la Garden sta, estensione di un precedente progetto pilo- di una futura civilizzazione eco-territorialista. In City, portato alle estreme conseguenze dal Mo- ta del 2003 relativo esclusivamente all’area orien- Italia, invece, il Piano Strategico dell’Infrastrut- vimento Moderno (Gaeta, Janin-Rivolin and Maz- tale di Londra, la ELGG – East London Green tura Verde (PSIV) della Città di Torino del 2018 za, 2018). Per quasi un secolo i sistemi naturali Grid (Acierno, 2012). La ALGG aspira a costruire rappresenta la pianificazione più innovativa sul sono stati isolati ed esclusi dallo spazio pubbli- una diffusa griglia verde metropolitana e recepi- tema che va oltre la semplicistica nozione di do- co: la presenza della natura urbana è stata sacri- sce il concetto di ‘green grid’ quale rete integra- tare un territorio comunale di un Piano del Verde ficata e ridotta a dotazione funzionale a causa ta di spazi verdi e aperti insieme con la rete blu (Coppola, 2021): tale elaborazione si fonda sul della perdita di una visione culturale capace di costituita da fiumi e canali al fine di dotare il ter- centrale coinvolgimento dei cittadini (Fig. 2), si conciliare la crescita economica con la salute ritorio di una vasta infrastruttura urbana soste- basa su analisi rigorose dello stato attuale del dell’uomo e la qualità degli ecosistemi (Cortesi, nibile, descrivendo e sostenendo un approccio sistema e si rapporta strettamente ad altri nuovi 2020). Solo negli ultimi vent’anni, in Europa, il alla progettazione e gestione di spazi aperti (non strumenti pianificatori, quali il Piano di Resilien- verde è tornato a essere un elemento essenziale solo verdi), i cui benefici vanno dalla gestione del- za Climatica (Città di Torino, 2020), il Piano Fo- della pianificazione, sia a scala metropolitana che le inondazioni al condurre una vita sana in un am- restale Aziendale per la Gestione dei Boschi Col- comunale: dall’ormai noto Piano delle Infrastrut- biente sano fino al miglioramento economico e linari1 e il Piano di Protezione Civile recentemen- ture Verdi di Londra (Coppola, 2016) al più re- sociale (Coppola, 2016). La struttura dell’ALGG te aggiornato (Mangili, 2021). Nel PSIV è inoltre cente Pla Director di Barcellona del 2019 (Àrea è stata costruita attorno a quattro elementi chia- interessante il ruolo delle forme di partenariato Metropolitana de Barcelona, 2020), ai piani di ve: i fiumi esistenti, tra cui il Tamigi; gli spazi aperti pubblico/privato per la realizzazione e gestione adattamento, queste iniziative si stanno moltipli- e le aree idonee alla creazione di nuovi parchi; le del verde pubblico come la sperimentazione dei cando in Europa ma anche in Italia. connessioni verdi esistenti o proposte come cor- patti di collaborazione per i beni comuni ma an- Il recente periodo di pandemia da Covid-19 ridoi, come la proposta di London Riverside Link; che dei percorsi di progettazione partecipata ha sollecitato una riflessione più serrata sul con- i paesaggi protetti che sono generalmente situa- che diventano occasioni per verificare le esigen- cetto di Health-city dove l’idea di città sana ci ti al confine di Londra. ze delle comunità locali e dunque dei futuri frui- restituisce la centralità che devono assumere i Un recente Piano di grande interesse per la tori. Centrale è anche la sensibilizzazione sul sistemi naturali nei nostri contesti insediativi per centralità che assume il tema del verde urbano è ruolo che l’infrastruttura verde può avere nel con- un benessere mentale e fisico (Angrilli and Cop- il Piano Direttore Urbanistico Metropolitano (PDU) trastare le prossime sfide climatiche in connes- pola, 2021) che la stessa Carta di Ottawa (WHO, di Barcellona che si pone l’obiettivo della rinatu- sione con i principi della Soil Sealing Guide del- 1986) sollecita dal 1986, anno della prima Con- ralizzazione dello spazio urbano nel rispetto dei la European Commission (2012). ferenza Internazionale per la Promozione della valori dell’ambiente geografico in cui è collocato Salute (WHO, 2009). Acquistano finalmente nuo- e assume in tal senso anche la valenza di Piano Sperimentazioni in chiave urbana tra Urbani- va forza l’Urban Health e l’Healthy Urban Plan- di adattamento, per giungere alla creazione di smo Ecologico e città a misura d’uomo | An- ning, discipline che correlano lo studio della sa- una città ‘più vivibile e sana e in rapporto armo- che se l’Icomos China (Wei, 2020) ha pubblica- lute delle popolazioni agli ambienti urbani in cui nioso con il suo ambiente’. In particolare, il colle- to il 18 marzo 2020 il documento dal titolo Ur- vivono (Moscato and Poscia, 2015) dove il te- gamento dei grandi parchi periferici con le aree ban Function-Spatial Response Strategy for the ma del verde urbano diventa centrale. In tale centrali viene attuato attraverso un sistema di Epidemic, che riporta alcune misure di adatta- ambito si inquadrano anche i manifesti della Vil- strade filtranti (vie verdi), scelte in base a un at- mento urbano all’emergenza Covid-19, molti so- le du Quart d’Heure di Carlos Moreno (2020) e tento studio che prende in considerazione sia no i modelli che già prima della pandemia pro- quello per una pianificazione ecosistemica di l’ampiezza delle strade stesse che la morfologia ponevano di avere una città più sana e a misura città e metropoli di Salvador Rueda (Rueda-Pa- del territorio per poi ridisegnarle secondo speci- d’uomo. Prima tra tutti, l’idea di ‘una città dei 15 lenzuela, 2019), alla base delle affascinanti spe- fiche linee guida (filari di alberi, pista ciclabile e minuti’, lanciata dal direttore scientifico della Sor- rimentazioni di urbanature rispettivamente di Pa- strutture filtranti laterali). bona di Parigi Carlos Moreno (2020) che si fon- rigi e Barcellona. Ma se a Parigi questa articola- Centrale è il ruolo di infrastruttura verde attri- da su un’idea di base molto semplice: una città ta riforestazione urbana intende creare cinque buita alle arterie viarie di collegamento con i par- in cui tutti i servizi siano a disposizione dei citta- grandi foreste urbane e quattro nuovi grandi par- chi del retroterra. Il Piano, dunque, distingue le dini a una distanza massima di 15 minuti in bici- chi, oltre a un imprecisato numero di spazi verdi, arterie metropolitane in tre tipologie (Fig. 1): i viali cletta o a piedi2. Secondo il docente franco-co- a Barcellona l’intervento delle Superillas è rea- metropolitani, principali assi del trasporto pub- lombiano, serve rielaborare il concetto di prossi- lizzato in stretta relazione con il Piano del Verde blico metropolitano; i connettori metropolitani, mità, articolandolo sulle sei funzioni che dovreb- per progettare una grande infrastruttura ‘green’ percorsi colleganti i centri urbani separati da spa- be garantire ciascun quartiere: vivere, lavorare, in tutta la città metropolitana. zi aperti; i percorsi metropolitani, che mettono in fornire, prendersi cura, apprendere e divertirsi. Il contributo vuole offrire un’esemplificazio- relazione i tessuti urbani all’ambiente circostan- L’idea di fondo è un ritorno all’orizzontalità delle ne della sfida ecologica che la quarta genera- te e favoriscono l’accesso alle aree verdi e agro- relazioni, in contrapposizione alla verticalità del- zione dei Piani dell’urbanistica italiana (Moccia, forestali. Inoltre, l’esistenza di un sistema idro- l’abitare dove le strade spogliate delle auto non 2010) e una rigenerazione urbana orientata agli grafico in buona salute, o da ripristinare attra- fungerebbero più da percorsi di passaggio ma aspetti dell’ambiente e del benessere possono verso stombamenti, consente di avere connes- liberebbero spazio per nuove aree pubbliche – cogliere guardando alle sperimentazioni più in- sioni primarie forti e aggiunge un tassello essen- come parchi, fontane, alberi e orti urbani – che novative dalla piccola fino alla grande scala. In ziale a una strategia di rigenerazione con spazi andrebbero anche a mitigare l’effetto ‘isola di tal senso il contributo è strutturato in un primo pubblici e parchi. Su questo sistema arterioso calore’, rendendo il quartiere un luogo più pia- paragrafo che analizza casi di pianificazione di principale, infatti, collegato ai polmoni verdi a cevole da vivere e in cui soffermarsi (Fig. 3). area vasta che hanno l’obiettivo di ricostruire scala metropolitana, si innesta un sistema a rete La proposta, accompagnata da accattivanti un’infrastruttura verde in ambito urbano, un se- di aree verdi grandi-medie-piccole-minute, rica- disegni che prefigurano scenari di ‘felicità urba- condo paragrafo analizza casi di ricerca di città vate anche attraverso azioni di de-sealing, e aven- na’, ha avuto anche il merito di aver inviato un sana a scala di quartiere fino alla piccola scala e ti sia funzioni prevalentemente ricreative (pocket- messaggio di speranza in un periodo dominato alle azioni di Tactical Greenery di matrice più park, aree attrezzate, ecc.) sia ecologiche (orti dall’incertezza portato avanti dalla sindaca di Pa- 63
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 Fig. 1 | Street flows: metropolitan avenues; metropolitan connectors; metropolitan routes (source: Àrea Metropolitana de Barcelona, 2020). rigi, Anne Hidalgo. Azione immediata di questo ti- blocks intesi come isolati prevalentemente pe- concetto di green-grey continuum (Davies et alii, po di approccio è avere piazze aperte in ogni quar- donali al cui interno possono accedere solamen- 2006), posto alla base della costruzione delle in- tiere sviluppando su ampia scala i progetti di ur- te pochi veicoli autorizzati. Esse rappresentano frastrutture verdi in ambito urbano. banistica tattica a favore delle pedonalizzazioni, piccole Comunità nella città e sono unite e inter- Anche la pedonalizzazione delle maggiori in particolare in prossimità di scuole e servizi e nei connesse agli altri blocchi urbani da vie di colle- piazze di Valencia è partita dalla sperimentazio- quartieri con minor offerta di verde, per agevolare gamento esterne: questa sperimentazione è sta- ne dei principi dell’urbanistica tattica per resti- l’attività fisica e il gioco dei bambini. ta elaborata dall’ecologo Salvador Rueda, auto- tuire questi luoghi alle persone; la pedonalizza- Oltre questa teoria che ha avuto il merito di re del El Urbanismo Ecosistémico (Rueda-Pa- zione della Piazza dell’Ayuntamiento, la mag- riportare al centro delle politiche urbane l’uomo lenzuela, 2019) e del Manifesto per una Pianifi- giore piazza di Valencia, ha avuto una forte eco e il concetto di città di prossimità ma anche di cazione Ecosistemica di Città e Metropoli (De- internazionale anche grazie al quotidiano ‘le Mon- città a misura d’uomo, la Città di Parigi sta pro- camaster, 2019), che ha fondato e dirige l’Agen- de’: l’intervento ha restituito un’area pedonale di muovendo azioni di urban-nature intese come zia di Ecologia Urbana di Barcellona e da qua- 12.000 mq nel cuore della città, che è il centro azioni di riforestazione urbana e de-paving con rant’anni è coinvolto nella pianificazione urbani- nevralgico dell’Urbe valenciana dove prima ogni pedonalizzazione e inverdimento in uno dei luo- stica della città dove ha elaborato un Piano rivo- giorno transitavano 10.000 veicoli e undici linee ghi simbolo della capitale, gli Champs-Elysées, luzionario per cambiare la città e il modo in cui è di autobus (Bruno, 2022). D’altra parte, un forte che costituisce un caso emblematico. Queste vissuta dalle persone. attivismo ecologico ha da sempre interessato la dirompenti azioni di rigenerazione urbana si in- Il progetto cardine è scaturito dal Piano della Città di Valencia fin dagli anni Settanta del seco- quadrano nell’Urbanismo Ecologico basato sul Mobilità del 2013-18 ed è costituito dalla fusio- lo scorso quando un gruppo di azione civica (el concetto di metabolismo urbano, un nuovo ap- ne funzionale di 9 blocchi di tessuto urbano, in llit del Túria és nostre i el volem verd – il letto del proccio alla città che affronta le sfide dell’Antro- cui il perimetro diventa il sistema per il trasporto Turia è nostro e lo vogliamo verde) bloccò il pro- pocene invocando un ritorno al ‘futuredesign’ veloce e le reti pubbliche, mentre all’interno del getto del dittatore spagnolo Francisco Franco (Carta, 2019). superblocco le auto circolano a 10 km all’ora su che prevedeva di utilizzare lo spazio vuoto la- Il progetto di inverdimento degli Champs- un’unica corsia, con l’obiettivo di ridurne al mi- sciato dallo spostamento del fiume Turia per la Elysées3, a firma dellʼArchitetto Philippe Chiam- nimo i passaggi. Vengono eliminati i parcheggi realizzazione di un’autostrada a quattro corsie da baretta del PCA-Stream, mira a trasformare la negli incroci e così si liberano circa 2.000 mq connettere al porto di Valencia. celebre passeggiata tra l’obelisco di Luxor e l’Ar- che restano a uso praticamente esclusivo dei Nel 1979 un nuovo governo cittadino ecolo- co di Trionfo. Già dal 1994, la Città di Parigi ha pedoni. La prima Superilla è stata inaugurata nel gista promosse quel progetto di riforma verde cercato di ridare all’avenue una parte della bel- quartiere Poblenou, per un totale di 9 isolati coin- che nel 1986 portò all’inaugurazione di quello che lezza di un tempo, limitando il traffico automobi- volti che si ritrovano a poter giovare di 4 nuove oggi è il più grande parco urbano di Spagna, i listico alla sola zona centrale, allargando l’area piazze non accessibili ai veicoli. L’intervento ha Giardini del Turia (Bruno and Coppola, 2022). Nel- pedonale, rifacendo l’arredo urbano e costrin- incrementato del 91% le aree verdi, abbattendo la costruzione della Valencia moderna determi- gendo negozi e locali al rispetto di criteri estetici al contempo l’inquinamento atmosferico; ha re- nante è stato il ruolo che hanno avuto i movi- che dessero alla strada una certa unità stilistica; so il terreno permeabile, in grado di assorbire e menti cittadini di matrice ecologista (Dolç, 2021): questa trasformazione ecologica tende a dare riutilizzare l’acqua piovana, ed è riuscito a di- dal 2015 sono stati recuperati circa 150.000 me- una visione completamente nuova di questa iden- mezzare il numero di auto nella zona, arricchen- tri quadrati di strade pedonali ed è stata realizza- titaria strada (Fig. 4). dola di oltre 1.000 mq di piste ciclabili, piste da ta una rete di 150 km di piste ciclabili mentre con Anche Barcellona, fin dal suo penultimo Pia- corsa, aree sport e di ricarica per veicoli elettrici, il recente Programma ‘Valencia, Città delle piaz- no della Mobilità Urbana del 2013-18 (Ajunta- nonché di installazioni artistiche (Fig. 6). ze’ si è avviato l’inverdimento dei tracciati dei bi- ment de Barcelona, 2014; Fig. 5), ha sposato un È proprio la connessione che il nuovo Pla Di- nari ferroviari che non sono più utilizzati. concetto simile alla Ville du Quart d’Heure, teo- rector sta cercando di dare al sistema di verde rizzata da Moreno, progettando le cosiddette Su- naturale con le nuove aree verdi in ambito urba- Dal quartiere al luogo | Nella prima parte del perillas o Supermanzanas, ovvero dei Super- no che offre una sperimentazione innovativa del nuovo millennio si iniziano a mettere in discus- 64
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 sione le teorie sul progetto urbano, ritenendo ina- Tactical greenery: nuove strategie vegetali spazio urbano che nascono ‘dal basso’, sono deguati gli strumenti di pianificazione tradizionali di azione urbana | Nella ‘palette’ degli strumenti sempre più le Amministrazioni e le Istituzioni che rispetto alle sfide sulla rigenerazione e la qualità impiegati per le azioni ‘tattiche’ di rinnovamento sostengono e promuovono questo tipo di inizia- ambientale delle città contemporanee, ci si rivol- urbano l’elemento vegetale ha avuto sin dagli tive sia a livello di associazioni sia a livello del ge quindi allo studio di nuovi paradigmi operati- inizi una posizione privilegiata. Il ‘guerrilla garde- singolo cittadino. È noto il caso della Municipa- vi. È nella costruzione di una massa critica di ini- ning’ era già presente nelle esperienze descritte lità di Parigi che ha introdotto nel 2015 Le Per- ziative dei cittadini per i cittadini che si individua- dal gruppo di Lydon (Lydon et alii, 2012) e nei mis de Végétaliser (Ville de Paris, 2021), strumen- no l’alternativa e il giusto contrappeso all’azione ‘tools for action’ del Centro di Montreal (CCA, to che incoraggia i cittadini nella realizzazione di dall’alto delle Amministrazioni, accusate di trova- 2008) dove numerosi sono i progetti che usano interventi ‘green’ in città adottando parti pubbli- re troppo spesso interesse solo nei grandi pro- la piantumazione e la coltivazione come stru- che e comuni. Per realizzare un Jardin Partagé getti generatori di forti ricadute politiche, media- menti di denuncia delle criticità della città con- basta un semplice modulo online per avviare i tiche ed economiche. Si promuovono così una temporanea; il degrado delle aiuole spartitraffi- singoli interventi ricevendo un toolkit iniziale. Pre- moltitudine di esperienze dal basso riconducibili co era combattuto con l’inserimento di piante di cise regole devono essere seguite per garantire a un sentimento più generale che alcuni autori pomodoro (Island of LA e Fallen Fruit a Los An- la biodiversità e un coerente miglioramento di ti- identificano come il prodotto culturale degli anni geles, 2008), la monotonia degli uffici terziari at- po funzionale ed estetico. Un fine simile è perse- della recessione e della crisi dell’economia glo- tutita da un rivestimento di edera (Helen Nod- guito da The Greening of Detroit, associazione bale (Zeiger, 2011). ding e Space Hijackers a Londra, 2007) la fred- di volontari nata a fine anni ’80 sulla scia di una Avviate spesso in modo spontaneo e non isti- dezza delle corti commerciali invasa da piante lunga crisi economica che, dal 1950, ha portato tuzionale, queste iniziative hanno varie declinazio- da frutta in contenitori mobili (What If nel South la popolazione cittadina da 2.000.000 a poco ni (pop up cafes, open streets, parklets, tempo- bank di Londra, 2013). più di 700.000 abitanti con un incremento espo- rary markets, chair bombing, ecc.) ma con aspetti Quello che emerge è che il verde nella città nenziale di aree urbane abbandonate; la ricon- comuni quali la stretta correlazione alle realtà lo- non è solo un fine universalmente condiviso frut- versione di queste aree in spazi verdi è conside- cali, la compatibilità tra obiettivi da conseguire e to di nuove consapevolezze ambientali, ma an- rata dall’associazione come un’opportunità per impegno profuso, lo studio di azioni a basso li- che uno strumento attuativo duttile, versatile, e elevare la qualità urbana. vello di ‘rischio’ e massimo beneficio e la valoriz- di forte impatto per porre l’accento sui modelli zazione della componente sociale. Questo nuo- sociali, produttivi, alimentari. In questa logica si Urban Farming experience: interventi di rige- vo pensiero sul progetto urbano inverte il para- moltiplicano gli interventi e le azioni che, echeg- nerazione fra agricoltura urbana, arte e cultu- digma di scala, si affida alla piccola dimensione e giando talvolta il legame con le prime esperien- ra | Fra le molteplici esperienze condotte nell’am- si manifesta con una natura incrementale e spe- ze dei Guerrilla Green di New York degli anni bito della ‘green action’, stanno quindi acquisen- rimentale (Zaffi, 2017a). Ogni azione si fonda sul- Settanta, ne estendono portata e finalità attra- do sempre maggior peso i temi dell’Urban Farm- la convinzione che, partendo da un singolo inter- verso un approccio meno ideologico e più prag- ing, dell’autoproduzione alimentare, della biodi- vento realizzato in tempi brevi e con un impegno matico per attivare relazioni di vicinato e parteci- versità, della coltivazione a km 0. Emergono an- contenuto anche in termini economici (Lighter, pazione, incrementare la coltivazione sostenibi- che all’interno delle città europee, pratiche di azio- Quicker and Cheaper), si possa nel tempo con- le, coinvolgere l’arte e la cultura, educare. Sia- ne verde che per tutta la seconda metà del se- seguire un risultato di maggior portata e su scala mo in presenza oggi, di una massa critica d’in- colo scorso sembravano essere state dimenti- più vasta. terventi che mantiene molte delle connotazioni cate (Orsini et alii, 2020). Si tratta di iniziative di Questo nuovo, multiforme universo di espe- tipiche delle azioni tattiche ma che supera l’idea Agricoltura Urbana, condotte da singoli individui rienze urbane ‘fai da te’ troverà nel 2012 una sua di temporaneità per promuovere l’azione ‘green’ o piccole comunità con l’obiettivo di riutilizzare cornice più unitaria grazie alla pubblicazione Tac- come strumento permanente di riqualificazione. tical Urbanism – Short-term action Long-term Questa nuova dimensione di Tactical Greenery è Change di un gruppo di giovani urbanisti newyor- un universo multiforme di azioni che partono dai chesi (Lydon et alii 2012; Pfeifer, 2013) anche se temi ambientali e della natura e, attraverso lo stru- una prima evidenza in termini di ‘massa critica’ mento vegetale, interagiscono con le persone e dei movimenti, che in vario modo condividevano e i grandi temi della società e della città sollecitan- praticavano i principi dell’urbanistica Do It Your- do una diversa visione urbana e innescando cir- self (Zeiger, 2011), è fatta risalire già al 2008, an- cuiti virtuosi di più ampia scala (Zaffi, 2017a). no della mostra-evento Actions – What We Can A Saragozza la realizzazione di giardini/orti Do with the City al Canadian Centre for Architec- urbani caratterizza gli interventi Saint Blas 94 e ture di Montreal, dove erano presentati lavori da Armas 92 (Fig. 7) di Gravalos-Di Monte come par- tutto il mondo organizzati in una serie di strumenti te del piu ampio programma di riqualificazione per il rinnovamento urbano (Borasi and Zardini, di spazi residuali ‘Esto no es un Solar’ (2010), 2008). All’inizio degli anni 2000, Jaime Lerner, ce- mentre i francesi di Collectif Etc con il giardino lebre sindaco di Curitiba in Brasile aveva tuttavia pedagogico (2015/16) de La Halle Puget (Fig. 8) già definito questo tipo di azioni con il termine di a Marsiglia e di La Plaine DIX70 a Bruxelles (2012) Agopuntura Urbana Lerner (2003), ovvero come integrano i temi del verde produttivo con l’archi- una somma di tanti piccoli interventi capaci di tettura, il design, l’autocostruzione. Esperienze sollecitare i punti sensibili delle comunità e della come quella dello Skip Garden (2009-19) nell’a- vita in città e produrre benefici sistemici e di lun- rea Londinese di King’Cross e dello Story Gar- go termine su tutto l’organismo urbano. den (2019) alla British Library a Somers Town In queste nuove visioni, il motore dell’azione promossi da Global Generation portano invece rigenerativa prescinde dalla scala urbana e del l’attenzione sugli aspetti educativi e il coinvolgi- quartiere per concentrare l’azione sui luoghi e mento di giovani e studenti in un progetto colla- sulle persone. Attraverso attività di ‘placemaking’ borativo. L’arte è spesso parte di queste inizia- gli interventi sono puntuali e diretti alle criticità e tive con installazioni vegetali che propongono alle realtà meno attrattive: spazi impersonali, mar- una nuova dimensione per spazi altrimenti vissu- ginali o degradati, brandelli dimenticati di città in ti distrattamente: ne è esempio l’opera di Spencer Fig. 2 | Community participation in designing and imple- attesa di nuove identità: è dunque nelle pieghe Finch dal titolo Lost Man Creek a Brooklyn (2018) menting green infrastructure: urban participatory foresta- del tessuto dei quartieri che si ricercano le pre- dove una foresta di sequoie in scala 1:100 ma- tion campaigns within the project Trees for the future (cred- ziose opportunità per dare vita a dimensioni al- nifesta il potere evocativo della natura nel conte- it: City of Turin). ternative del quotidiano e reinventare l’uso dello sto urbano. Fig. 3 | Le Ville du Quart d’Heure by Carlos Moreno (source: spazio urbano. Compreso il potenziale di azioni diffuse sullo moreno-web.net/). 65
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 Fig. 4 | The proposal to re-invigorate and beautify the Champs-Élysées by 2030, de- signed by Philippe Chiambretta Architect (source: pca-stream.com, 2020). Fig. 5 | ‘La città dei tuoi sogni in sette passi’ by Pla de Mobilitat Urbana de Barcelona 2013-2018 (source: Ajuntament de Barcelona, 2014). aree dimenticate o poco qualificate della città, cittadini e dell’esercito. La recente crisi pandemi- stimola anche la creazione di nuove comunità convertendole in spazi destinati alla coltivazione ca ha ulteriormente spostato l’attenzione sul dua- culturali, dove arte, educazione e produzione lo- e all’auto-produzione alimentare. In Italia già og- lismo fra tessuto costruito e spazi verdi all’interno cale si intersecano per aggregare nuovi processi gi la superficie di proprietà dei Comuni adibita a dei grandi centri urbani: governi nazionali e regio- di Tactical Greenery dal basso. orti per uso domestico è stimata in oltre due mi- nali, pianificatori e studiosi hanno iniziato a con- Uno dei primi esempi in tal senso in Europa è lioni di metri quadrati (Istat, 2021). Queste inizia- siderare con crescente interesse le implicazioni l’Allmende Kontor a Berlino: localizzato nella par- tive sono spesso strettamente collegate a pro- del rapporto uomo-natura sulla salute delle perso- te est della città, questo orto comunitario nasce cessi d’integrazione e promozione sociale: non ne (Comino, Molinari and Dominici, 2021); in que- nel 2010 dall’idea di 13 volontari come azione di è raro, infatti, trovare cooperative o associazioni sto senso, attività legate alla coltivazione alimen- riappropriazione di un enorme spazio urbano, no-profit che coinvolgono le frange più margina- tare, sono sempre più spesso associate a bene- inaccessibile ai cittadini, e che fino a pochi anni lizzate dalla società (come ex-prigionieri, anzia- fici legati alla salute fisica e mentale dei cittadini prima era occupato dall’aeroporto Berlin-Tem- ni, tossicodipendenti o persone con malattie de- (Camps-Calvet et alii, 2015). pelhof. Oggi l’Allmende Kontor vede la parteci- generative) nel processo di co-creazione di orti Esperienze di orticoltura terapeutica si stan- pazione di più di 900 agricoltori urbani volontari e comunitari (Orsini et alii, 2020). no sviluppando in Europa e in Italia, e le attività la coltivazione di ortaggi su un terreno di 5.000 L’azione di Community Gardening ha dun- legate al giardinaggio possono essere prescritte mq; qui, volontari ed esperti coltivatori si incon- que iniziato a crescere in popolarità, ponendosi da medici e incoraggiate dal sistema sanitario trano per scambiare le loro conoscenze e parte- come alternativa sociale e reazione ai processi per migliorare, per esempio, l’efficacia di alcune te- cipare a eventi comunitari e culturali o perfor- di crescita e cementificazione delle grandi realtà rapie su pazienti che necessitano di riabilitazione mance artistiche (Wunder, 2013). urbane. In particolare, proprio durante la recen- neuro-psichiatrica (Meneghello et alii, 2014). Se il Esperienze simili sono sorte negli ultimi anni te crisi pandemica si sono moltiplicati i sosteni- verde produttivo è oggi parte di una nuova di- anche in Italia, come il Parco Agricolo Sud di Mi- tori delle attività di Agricoltura Urbana, vista co- mensione strategica nella realizzazione delle in- lano, le Fattorie Cooperative a Roma (Cavallo, me strumento per far fronte a possibili fattori di frastrutture verdi urbane, questo non si connette Di Donato and Marino, 2016) e gli Orti Dipinti a crisi nella catena alimentare (D’Ostuni and Zaffi, tanto alle opportunità di avviare processi intensi- Firenze. Quest’ultimo è un esempio riuscito di 2021) e per rivendicare un nuovo rapporto con vi di produzione urbana di cibo – come le espe- giardino educativo sorto nella centrale Borgo la natura ormai fortemente compromesso nelle rienze di Vertical Farming o l’integrazione di si- Pinti su iniziativa dell’architetto, artista, designer metropoli moderne. stemi idroponici (Zaffi and D’Ostuni, 2020) – quan- ed ex guerrilla gardener Giacomo Salizzoni (Fig. Del resto, già durante la Prima e Seconda to piuttosto alla possibilità di rigenerare zone 9). Qui, nel 2013, ottenendo in comodato gra- Guerra Mondiale, gli Orti di Guerra, detti anche Vic- meno qualificate della città, riconvertendole in tuito l’area abbandonata di una degradata pista tory Gardens, erano promossi dai governi locali spazi dedicati alla coltivazione. Coltivare cibo di atletica, sono nati, attraverso il coinvolgimen- come azioni patriottiche poiché contribuivano in nell’ambiente urbano non solo innesca mecca- to del Comune, di associazioni e sponsor priva- maniera sostanziale alla sicurezza alimentare dei nismi virtuosi dal punto di vista ambientale, ma ti, nuovi orti urbani didattici e sociali, eco di quelli 66
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 conventuali che in epoca antica popolavano la quella ambientale, esse sono oggi il terreno do- has prompted closer reflection on the concept zona (Zaffi, 2017b). ve – grazie a una sensibilità collettiva, rivendica- of the Health-city, where the idea of the healthy Fra le città più attive nel proporre piccoli inter- zioni sociali, espressione artistica, nuovi modelli city restores the centrality that natural systems venti di Agricoltura Urbana in Italia c’è sicuramen- educativi, design e agricoltura urbana – si attiva- must assume in our settlement contexts for mental te Bologna; uno studio del 2014 del Dipartimento no processi di riappropriazione verde della città and physical well-being (Angrilli and Coppola, di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Uni- e per la costruzione di una nuova quotidianità. 2021). The Ottawa Charter has been urging since Bo (DISTAL), nato dalla realizzazione di un orto Si tratta di un indirizzo complesso e transcalare 1986, the year of the First International Confer- comunitario sul tetto di uno degli edifici popolari di caratterizzato dalla molteplicità, ma che sembra ence on Health Promotion (WHO, 1986, 2009). Via Gandusio, ha dimostrato come l’implementa- segnare una via per innescare quei processi vir- Urban Health and Healthy Urban Planning are zione di sistemi di coltivazione scoperta sui tetti tuosi in cui le visioni dell’urbanismo ecologico si disciplines that correlate the study of the health piani bolognesi avrebbe potuto rendere autosuf- fondono con le azioni puntuali di Tactical Gree- of populations with the urban environments in ficiente la città per almeno il 77% del suo fabbiso- nery per rigenerare la città e realizzare una nuo- which they live (Moscato and Poscia, 2015), where gno di frutta e verdura (Orsini et alii, 2014; Fig. va dimensione di spazio urbano. the theme of urban greenery becomes central, fi- 10). Proprio a Bologna nel 2015 appena fuori nally gaining new light. The Ville du Quart d’Heure Porta Santo Stefano, all’interno di un vecchio vi- manifestos by Carlos Moreno (2020) and the vaio comunale abbandonato è nato il progetto Salvador Rueda manifesto for ecosystem-based Serre dei Giardini Margherita a seguito della par- Patrik Geddes (1970) was the first to link nature planning of cities and metropolises, which un- tecipazione a un bando pubblico da parte di as- and the city through his concept of ‘human ecol- derpin the fascinating experiments in urbanism sociazioni e cooperative del territorio. La propo- ogy’, he considered a park in the city to be like a in Paris and Barcelona simultaneously, also come sta di rigenerazione urbana punta a riqualificare le cathedral for its pedagogical value; he was also under this heading (Rueda-Palenzuela, 2019). serre abbandonate per creare nuovi spazi comu- the first to define himself as a ‘landscape archi- While in Paris, this complex urban reforestation nitari come un ristorante, un coworking, spazi tect’ and to emphasise the need to care for city aims to create five vast urban forests and four new studio all’aperto, aule e uffici (Fig. 11). greenery by making gardens and kitchen gar- large parks, plus an unspecified number of green Nel 2018 si unisce nella gestione delle Serre dens alternate around cities, impacting, through zones. In Barcelona, on the other hand, the Su- anche l’Srl Aquaponic Design che inizia a inte- his teachings, on the emergence of the contem- perillas project is closely linked to the Green Plan grare agli orti urbani già presenti, sistemi di colti- porary Garden City movement, taken to its ex- to design a massive ‘green’ infrastructure through- vazione acquaponica per la produzione vegeta- treme consequences by the Modern Movement out the metropolitan city. le. L’obiettivo del sistema produttivo delle Serre (Gaeta, Janin-Rivolin and Mazza, 2018). Natural The contribution aims to offer an example of dei Giardini Margherita, oltre a rifornire il ristoran- systems were also excluded from public space the ecological challenge that the fourth genera- te con prodotti freschi provenienti dall’orto urba- for almost a century: the presence of urban na- tion of Italian urban planning (Moccia, 2010) and no, è di diffondere la cultura e la conoscenza del- ture was sacrificed and reduced to a functional an urban regeneration oriented to the aspects le tecniche di Agricoltura Urbana. La comunica- endowment due to the loss of a cultural vision ca- of the environment and well-being can take up zione avviene attraverso un design integrato di pable of reconciling economic growth with hu- by looking at the most innovative experiments componenti di arredo con sistemi di acquaponi- man health and the quality of ecosystems (Cor- from the small to the large scale. In this sense, ca, (Fig. 12) laboratori gratuiti per le scuole, work- tesi, 2020). Only in the last twenty years in Eu- the paper consists of a first paragraph that ex- shop, eventi e manifestazioni artistiche. Non so- rope have green spaces returned as an essen- amines planning cases of large areas to recon- no pochi infatti gli artisti che gravitano intorno al tial aspect of planning, both on a metropolitan struct a green infrastructure in an urban context. nuovo contesto delle Serre, creando opere d’ar- and municipal scale: from the well-known Green A second paragraph analyses examples of stud- te temporanee con l’intento di dare forma e im- Infrastructure Plan of London (Coppola, 2016) ies on healthy cities in a neighbourhood and small magine al rapporto fra uomo e natura (Fig. 13). to the more recent Pla Director of Barcelona in scale and strategic green actions of a more vol- Nasce in questo contesto il Resilienze Festival 2019 (Àrea Metropolitana de Barcelona, 2020), untary matrix but identifies symbolic actions of ur- che esplora i legami fra ambiente, società, eco- to adaptation Plans, such initiatives are growing ban movements. nomia e cultura: un esempio in tal senso è la in Europe, but also in Italy. scultura sonora Moss, realizzata da Marco Ba- The recent period of the Covid-19 pandemic Large-scale European experimentations | The rotti, una parete di muschio che modula suoni ci- netici a seconda del livello di inquinamento pre- sente nell’area (Fig. 14). L’arte diventa dunque, all’interno del novo contesto delle Serre dei Giar- dini Margherita, elemento chiave della comuni- cazione e della rivendicazione verde della città, capace di sorprendere e di centrare con sempli- cità visiva la questione ambientale del rapporto uomo-natura. Conclusioni | Quello che emerge dalle espe- rienze più innovative fra quelle presentate, è la forte complementarietà fra le azioni di pianifica- zione più generali, promosse dalle Amministra- zioni e condotte in genere a scala urbana o di quartiere, e quelle proposte da gruppi sponta- nei, associazioni, attori locali o anche privati cit- tadini sui singoli luoghi o piccoli spazi della città. Le sfide contemporanee poste dalla rigenera- zione in senso ambientale ed ecologico della città vedono modelli operativi diversi, nati talvolta co- me alternativi, convergere verso l’obiettivo co- mune di nuove infrastrutture verdi capaci di ren- dere la città più sana e vivibile. Queste iniziative offrono anche una diversa visione del concetto di verde urbano. Oltre la sem- plice connotazione decorativa, e in aggiunta a Fig. 6 | Superillas, an experiment in ecological urbanism by Salvador Rueda (source: Rueda-Palenzula, 2019). 67
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 London Metropolitan Area Green Infrastructure as the route to a future eco-territorialist society. bolic places of the capital, is an emblematic case. and Open Spaces Strategy of 2012, ALGG – All In Italy, on the other hand, the Strategic Green These striking urban regeneration actions are London Green Grid (Greater London Authority, Infrastructure Plan (PSIV) of the City of Turin in part of Ecological Urbanism which focuses on 2012) is the first European large area experi- 2018 represents the most innovative planning urban metabolism, an innovative approach to ment, an extension of an earlier 2003 pilot pro- on the subject, which goes beyond the simplis- the city that faces the challenges of the Anthro- ject focusing exclusively on East London, the tic notion of providing a municipal territory with pocene by calling for a return to ‘futuredesign’ ELGG – East London Green Grid (Acierno, 2012). a Green Plan (Coppola, 2021). This elaboration (Carta, 2019). The ALGG aims to build a widespread green is based on the central involvement of citizens The greening of the Champs-Elysées3, by metropolitan grid and embraces the ‘green grid’ (Fig. 2), is based on rigorous analyses of the cur- architect Philippe Chiambaretta of PCA-Stream, concept as an integrated network of green and rent state of the system and is closely related to aims to transform the famous promenade be- open spaces with a blue network of rivers and other new planning tools, such as the Climate tween the obelisk of Luxor and the Arc de Tri- canals to give the territory an extensive sustain- Resilience Planning (Città di Torino, 2020), the omphe. Since 1994, the City of Paris has been able urban infrastructure. By describing and sup- Corporate Forestry Management Plan of Hillside trying to give the avenue back some of its for- porting an approach to the design and manage- Woods1 and the recently updated Civil Protec- mer beauty by limiting car traffic to the central ment of open (not just green) spaces, whose ben- tion Plan (Mangili, 2021). The role of public-pri- area, enlarging the pedestrian area, redesigning efits range from flood management to healthy liv- vate partnerships in public green creation and the urban design and forcing shops and restau- ing in a healthy environment to economic and management is also of interest in the PSIV, such rants to respect aesthetic criteria giving the road social improvement (Coppola, 2016). The struc- as the experimentation of cooperation agree- a sense of stylistic unity. This ecological trans- ture of the ALGG relies on four key elements: ex- ments for public goods, which also includes shared formation provides a new view of this identifi- isting rivers, including the Thames; open spaces design paths that become opportunities to ver- able road (Fig. 4). and areas suitable for the creation of new parks; ify the needs of local communities and conse- After its penultimate Urban Mobility Plan of existing or proposed green connections as cor- quently of future users. Raising awareness of the 2013-18 (Ajuntament de Barcelona, 2014; Fig. ridors, such as the proposed London Riverside role green infrastructure can play in addressing 5), Barcellona likewise endorsed a concept simi- Link; and protected landscapes usually located upcoming climate challenges is crucial to the lar to the Ville du Quart d’Heure, by Moreno. It de- on the fringes of London. Soil Sealing Guide principles of the European signs so-called Superillas, or Supermanzanas, i.e. The Metropolitan Urban Master Plan (PDU) Commission (2012). Superblocks understood as predominantly pedes- of Barcelona is one of the most recent Plans of trian blocks (inside which only a few allowed vehi- great interest due to the centrality of the theme Urban experiments involving Ecological Ur- cles can access) that represent small communi- of urban greenery. It sets the objective of natu- banism and cities on a human scale | Although ties in the city and are united and interconnected ralising urban space while respecting the values Icomos China (Wei, 2020) on 18 March 2020 to other urban blocks through external connect- of the geographical environment in which it published the document entitled Urban Function- ing streets. Ecologist Salvador Rueda, author of stands and, in this sense, it also takes on the role Spatial Response Strategy for the Epidemic, El Urbanismo Ecosistémico (Rueda-Palenzuela, of an adaptation Plan to achieve the creation of which sets out some measures for urban adap- 2019) and Manifesto for Ecosystemic Planning of a ‘more liveable and healthy city in a harmo- tation to the Covid-19 emergency, several mod- Cities and Metropolises (Decamaster, 2019), de- nious relationship with its environment’. Specifi- els were already proposing a healthier and more velops this research. Founder and director of the cally, the connection of the large peripheral parks human-friendly city before the pandemic. First of Barcelona Urban Ecology Agency, he has been with the central areas takes the form of a system all, the idea of ‘a 15-minute city’, as put forward involved in urban planning for forty years, devel- of filtering roads (greenways), chosen on the ba- by the scientific director of the Sorbonne in Paris, oping a revolutionary Plan to change the city and sis of a careful study that takes into account both Carlos Moreno (2020), relies on a simple basic the way people live in it. the width of the routes themselves and the mor- idea: a city in which all services are available to The pivotal project stems from the 2013-18 phology of the territory and then redesigns them citizens at a maximum distance of 15 minutes by Mobility Plan, consisting of a functional fusion of according to specific guidelines (rows of trees, bike or on foot2. The professor believes that the 9 blocks of the urban fabric, with the perimeter cycle paths and lateral filtering structures). concept of proximity needs revision, focusing on becoming the high-speed transport system and Central is the role of green infrastructure at- the six functions that each district should guar- network, and cars travelling at 10 km per hour in tributed to arterial roads linking with hinterland antee: living, working, providing, caring, learning a single lane within the superblock, to reduce parks. Our urban Plan identifies three types of and entertainment. The basic idea is to bring back passages to a minimum. Parking spaces at in- metropolitan arterial roads (Fig. 1): metropolitan horizontal relations instead of living in verticality, tersections are no longer available, which frees avenues, main metropolitan public transport ax- where streets stripped of cars would no longer up around 2,000 square metres of space for al- es; metropolitan connectors, interconnecting ur- serve as transit routes. Freeing up space for new most exclusive use by pedestrians. The first Su- ban centres split by open spaces; metropolitan public areas – such as parks, fountains, trees and perilla opens in the Poblenou district, with a to- routes, linking urban fabric to the surrounding urban gardens – would also mitigate the ‘heat is- tal of 9 blocks benefiting from 4 new car-free environment and providing access to green and land’ effect, making the neighbourhood a more squares. The project increases green areas by agroforestry areas. In addition, a healthy water pleasant place to live and linger (Fig. 3). 91%, reducing air pollution. It makes it perme- system, or one that is due for restoration by bring- The proposal, along with eye-catching sketch- able land and capable of absorbing and reusing ing watercourses to light, provides strong pri- es prefiguring scenarios of ‘urban happiness’, rainwater; it halves the number of cars in the mary connections and adds an essential piece also deserves merit for sending a hopeful mes- area and adds more than 1,000 square metres to a regeneration strategy with public spaces and sage in a period of uncertainty led by the mayor of cycle paths, running tracks, sports and charg- parks. This principle arterial system, which links of Paris, Anne Hidalgo. Immediate action is to ing zones for electric vehicles and art installa- up with the green lungs on a metropolitan scale, have open squares in every neighbourhood by tions (Fig. 6). is part of a network of large-medium-small-sized developing large-scale tactical urban planning The new Pla Director is trying to connect the green areas, created through de-sealing actions, projects to promote pedestrians, especially around natural green system with the green areas in ur- with both mainly recreational (pocket-parks, schools and services and in districts with fewer ban environments offering a new trial of the green- equipped areas, etc.) and ecological functions green spaces, to facilitate physical activity and grey continuum concept (Davies et alii, 2006), (urban and community gardens, woods, foresta- play for children. which is the basis for building green infrastruc- tion areas, etc.), connected by the pedestrian or Beyond this theory, which brought back to ture in urban environments. cycle-pedestrian mobility system. the centre of urban policies the human being Even the pedestrians of the main squares in Ecological approaches rely on the Gedde- and the concept of a city of proximity and a city Valencia start with the experimentation with tac- sian concept of the bioregion, from the ‘urban- on a human scale, the City of Paris is carrying out tical urban planning principles to give these places rural’ concept as the new cityscape proposal urban-nature actions in the form of urban refor- back to the people. Turning the Plaza del Ayun- (Donadieu, 1998) to the recent Magnaghi con- estation and de-paving, where pedestrians and tamiento, the main square in Valencia, into a cept of the ‘territorial principle’ (Magnaghi, 2020) greening of the Champs-Elysées, one of the sym- pedestrian zone got an international echo, even 68
Coppola E., Zaffi L., D’Ostuni M. | AGATHÓN | n. 11 | 2022 | pp. 62-73 Fig. 7 | Esto no es un solar: the gardens of Armas 92 in Zaragoza (credit: Gravalos + Di Monte, 2010). Fig. 8 | L’épopée Puget: acte 1, Marseille (credit: Collectif Etc). from the newspaper ‘le Monde’. The project re- media and economic effects. In this way, a host type of action with the term Urban Acupuncture habilitates a 12,000 square metre pedestrian zone of bottom-up experiences are promoted as part Lerner (2003), i.e. as a sum of many small inter- in the heart of the city centre, the focal point of of a more general sentiment that some authors ventions capable of stimulating the sensitive points Valencia where 10,000 vehicles and eleven bus identify as the cultural product of the years of re- of communities and city life and producing sys- lines pass every day (Bruno, 2022). On the other cession and global economic crisis (Zeiger, 2011). temic and long-term benefits for the entire ur- hand, a very marked ecological activism has al- These initiatives, often launched in a sponta- ban organism. ways interested the City of Valencia since the neous and non-institutional way, take various forms In these new visions, the engine of regenera- 1970s when a civic action group (el llit del Túria (pop up cafes, open streets, parklets, temporary tive action disregards the urban and neighbour- és nostre i el volem verd – the bed of the Turia is markets, chair bombing, etc.) however, they have hood scale to focus on places and people. Through ours and we want it green) blocked the project common aspects such as close correlation to lo- ‘placemaking’ activities, interventions target criti- of the Spanish dictator Francisco Franco to use cal realities, compatibility among the objectives cal and less attractive areas: impersonal, marginal the space left by the displacement of the Turia to be achieved and the profuse commitment, or degraded spaces, forgotten city fragments wait- river to build a four-lane motorway to connect to the study of actions with a low level of ‘risk’ and ing for a new identity. They look for valuable op- the port of Valencia. maximum benefit, the enhancement of the so- portunities to create alternative dimensions of dai- In 1979, a new ecologist city government cial component. This new thinking on urban de- ly life and reinvent the use of an urban area in the promoted the green reform project that in 1986 sign inverts the paradigm of scale, relies on a small folds of the fabric of districts. led to the inauguration of what is now the largest scale and manifests itself with an incremental urban park in Spain, the Turia Gardens (Bruno and experimental nature (Zaffi, 2017a). Each ac- Tactical greenery: new vegetal strategies for and Coppola, 2022). In the construction of mod- tion is based on the conviction that starting from urban action | In the ‘palette’ of tools used for ern Valencia, the role played by ecological citizen a single intervention, carried out in a short time ‘tactical’ urban renewal actions, the plant element movements has been decisive (Dolç, 2021): as and with a limited commitment, including in eco- got a privileged position from the beginning. ‘Gue- of 2015, some 150,000 square metres of pedes- nomic terms (Lighter, Quicker and Cheaper), it is rrilla gardening’ is one of the Lydon’s experiments trian streets came back into use and the creation possible to achieve a broader result over time (Lydon et alii, 2012) and in the ‘tools for action’ of of a network of 150 km of cycle paths, while the and on a larger scale. the Montreal Centre (CCA, 2008) where many recent ‘Valencia, city of squares’ programme is This new and multifaceted universe of ‘do-it- projects use planting and cultivation as tools to starting to green up railway tracks that are no yourself’ urban experiences will find a more uni- denounce critical issues in contemporary cities; longer in use. fied framework in 2012 thanks to the publication Tomato plants contrast with the degradation of Tactical Urbanism – Short-term action Long-term traffic islands (Island of LA and Fallen Fruit in Los From neighbourhood to place | When, in the Change by a group of young New York urban- Angeles, 2008), ivy covers reduce the monotony first part of the new millennium, theories on ur- ists (Lydon et alii 2012; Pfeifer, 2013) Although of tertiary offices (Helen Nodding and Space Hi- ban design began to be questioned, consider- the first evidence in terms of a ‘critical mass’ of jackers in London, 2007), and fruit plants in mo- ing traditional planning tools inadequate to meet movements that in various ways share and prac- bile containers reduce the coldness of commer- the challenges of regeneration and environmen- tice the principles of Do It Yourself urbanism (Zei- cial courtyards (What If in the South bank of Lon- tal quality in contemporary cities, the focus turned ger, 2011), dates back to 2008, the year of the ex- don, 2013). to the study of new operational paradigms. The hibition-event Actions – What We Can Do with What emerges is that greenery in the city is not construction of a critical mass of initiatives car- the City at the Canadian Centre for Architecture only a universally shared goal resulting from new ried out by citizens working for citizens that the in Montreal. Works from all over the world and a environmental awareness but also a flexible, ver- alternative and the right counterbalance to the series of tools for urban renewal are on display satile and high-impact implementation tool for top-down action of the Administrations are iden- (Borasi and Zardini, 2008). At the beginning of social emphasis, production and food models. In tified, accused of too often finding interest only the 2000s, Jaime Lerner, famous mayor of the this logic, there is a proliferation of interventions in large projects generating powerful political, city of Curitiba in Brazil had already defined this and actions, sometimes echoing the link with the 69
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