ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza

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ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza
ECONOMIA VICENTINA
                                                                    FLASH N° 6
                                                                (periodico di informazione economica)

                                                 Febbraio 2021

      “GREENVICENZA”: ALCUNI PARAMETRI AMBIENTALI DELLA
                    PROVINCIA DI VICENZA
                                                             riguarda soprattutto il rispetto dei tempi e la
Premessa: la neutralità climatica a livello                  fissazione e la verifica degli obiettivi intermedi: è
europeo entro il 2050                                        stato proposto quindi che la Commissione individui
L'UE e i governi nazionali hanno individuato                 entro il 31 maggio 2023 una tabella di marcia per
obiettivi precisi in materia di ambiente con un              conseguire la neutralità climatica entro il 2050, che
orizzonte strategico fino al 2050 al fine di:                siano stanziate adeguate risorse finanziarie, che
1) tutelare e migliorare il capitale naturale;               l’Unione e gli Stati membri eliminino gradualmente
2) realizzare una riconversione ecologica                    l’intera platea dei sussidi diretti e indiretti ai
dell’economia in modo tale che siano minimizzate             combustibili fossili entro fine 2025, che la
le emissioni di gas climalteranti;                           Commissione pubblichi biennalmente una relazione
3) proteggere i cittadini dell'UE da ogni rischio per        sull’avanzamento dei progetti di riduzione delle
la salute derivante dall’ambiente                            emissioni nella dimensione europea e in quella dei
La Commissione - attraverso la legge europea sul             singoli Stati, che sia istituito un Consiglio europeo
clima (pilastro fondamentale del Green Deal                  per i cambiamenti climatici (ECCC) quale
europeo) - ha proposto quale obiettivo                       organismo scientifico indipendente preposto ad
giuridicamente vincolante la c.d. “neutralità                accertare e a valutare il percorso verso la neutralità
climatica” ovvero l’azzeramento delle emissioni              climatica.
nette di gas a effetto serra entro il 2050.                  Entro giugno 2021 la Commissione verificherà la
Il primo step della legge sul clima è il target al           congruità degli strumenti politici necessari per
2030. La Presidente della Commissione Ursula von             raggiungere il target intermedio al 2030.
der Leyen ha proposto un taglio delle emissioni al           Per il periodo 2030-2050 Bruxelles si è impegnata
2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.          a definire un itinerario unionale per la riduzione
Il piano per il clima coinvolgerà tutte le aree e            delle emissioni con step di verifica e controllo dei
spazierà dai trasporti all’energia, dall'agricoltura         progressi raggiunti ed entro settembre 2023 - e poi
all’edilizia.                                                ogni quinquennio - la Commissione valuterà la
Su questo piano ambizioso si è espresso                      coerenza degli interventi dell’Unione e dei singoli
favorevolmente il Consiglio dei Capi di Stato e di           stati rispetto agli obiettivi avvalendosi di specifiche
governo e dei ministri dell'Ambiente dei 27 con un           raccomandazioni destinate agli Stati membri le cui
assenso anche al target intermedio del 55%.                  misure si rivelino insufficienti o manchevoli.
Il Parlamento europeo, ha proposto di elevare                Il Piano europeo è estremamente ambizioso e
ulteriormente il target intermedio portando dal 55%          coraggioso. La partita politica - come emerge
al 60% l'obiettivo di riduzione delle emissioni al           chiaramente dalle proposte del Parlamento
2030, oltre a confermare il target intermedio al             europeo - si giocherà sull’implementazione di
2040. Inoltre l’europarlamento ha chiesto che il             misure adeguate, sulla fissazione di una road map
taglio delle emissioni di carbonio non sia un                definitiva e sull’efficacia dei meccanismi di controllo
obiettivo     da     raggiungere       esclusivamente        e di sollecitazione dell’azione dei singoli Stati.
nell’ambito del grande spazio dell’Unione, ma
costituisca un obiettivo vincolante anche a livello di       Contenuto dell’ “Economia Flash”
singoli Stati che quindi sarebbero chiamati a                Proprio     perché    l’Unione     Europea     appare
conseguire la neutralità climatica entro il 2050.            seriamente incamminata verso l’obiettivo della
All’interno di questi percorso i deputati europei            neutralità climatica entro il prossimo trentennio, ci è
hanno chiesto lo stanziamento di adeguate risorse            parso significativo aggiornare i dati ambientali
finanziarie. Ma la preoccupazione del Parlamento
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ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza
relativi all’area berica precedentemente elaborati in         Quasi un quarto del totale delle imprese manifesta
un report di qualche tempo fa.                                la volontà di effettuare investimenti sostenibili nel
In questa Economia Flash abbiamo dunque                       periodo 2021-2023. Il digitale rafforza il green se è
aggregato alcune delle informazioni disponibili sulla         vero che le imprese ecologicamente proattive e
situazione ambientale vicentina (da qui il titolo             intenzionate a allocare risorse nella direzione delle
“GreenVicenza”) realizzando una comparazione tra              tecnologie 4.0 hanno beneficiato di un aumento di
la provincia berica, altre province (prevalentemente          fatturato del 20% oltre 4 punti in più delle imprese
del Veneto) e la dimensione italiana. Laddove non             green non digitali e più del doppio delle imprese
erano disponibili dati di natura comparativa ci               non green.
siamo avvalsi delle informazioni concernenti i                In conclusione secondo Ermete Realacci,
comuni capoluogo.                                             Presidente della Fondazione Symbola: “Si coglie
I capitoli sono dieci: la “greeeconomy”, i rifiuti            una accelerazione verso il green del sistema
speciali e urbani, l’energia e le fonti rinnovabili, la       imprenditoriale italiano. La sperimentazione in
mobilità, le risorse idriche, la qualità dell’aria, il        campo aperto di un paradigma produttivo fatto di
verde urbano, l’inquinamento da rumore, il suolo, la          cura e di valorizzazione dell’ambiente, dei territori e
posizione di Vicenza per parametri ambientali nelle           delle comunità...ci può aiutare ad uscire dalla crisi
indagini sulla qualità della vita de “Il sole 24 ore” e       migliori di come ci siamo entrati...il che può
“Italia oggi”.                                                contribuire a superare i mali antichi del Paese: non
Tabelle e grafici non sono esaustivi di ogni                  solo il debito pubblico, ma le disuguaglianze,
tematica, ma possono fornire alcune valide                    l’illegalità e l’economia il nero, una burocrazia
indicazioni sulle performance ambientali della                spesso inefficiente e soffocante”.
provincia.                                                    E il Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di
Di seguito riportiamo in estrema sintesi alcune delle         Unioncamere: “La transizione verde è un percorso
risultanze fondamentali ripartite per capitoli.               su cui le imprese italiane si sono già avviate...Le
In ogni capitolo la parte relativa alle dinamiche             imprese della green economy sono più
locali è preceduta da un adeguato inquadramento               resilienti...innovano di più, investono maggiormente
generale                                                      in R&S, utilizzano di più le tecnologie 4.0 e
                                                              privilegiano le competenze 4.0...Le imprese
La “Green economy”                                            giovanili guardano di più al green”
L’undicesimo Rapporto Geenitaly 2020della                     Nella classifica delle province hanno effettuato eco-
Fondazione Symbola e di Unioncamere si sofferma               investimenti nel periodo 2015-2019 la provincia
sulla green economy italiana.                                 berica è 3° con una quota di imprese green sul
Le imprese italiane dell’industria e dei servizi con          totale delle imprese pari al 34,2% dietro Milano
dipendenti che nell’arco temporale 2015-2019                  (35,1%) e Treviso (34,8%) segno che sempre più
hanno investito in prodotti e tecnologie green sono           l’ambiente da mero vincolo esterno si sta
oltre 432 mila con un significativo aumento. Nel              trasformando in una occasione di sviluppo e in una
manifatturiero la quota supera il terzo del totale            risorsa competitiva
(35,8%). Nel 2019 si è raggiunto un record: quasi             Un altro importante indicatore è costituito dalle
300 mila aziende hanno allocato risorse nella                 registrazioni EMAS. Ebbene, a Vicenza nel 2018 si
direzione della sostenibilità; tra questi investimenti        contavano 11 registrazioni(in calo rispetto al 2014).
spiccano l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili       Con 1,28 registrazioni EMAS ogni 100 mila abitanti
oltre alla riduzione dei consumi di acqua e rifiuti           la provincia berica sottoperforma il valore medio
davanti alla diminuzione delle sostanze inquinanti e          italiano (1,61), ma risulta superiore a quello
il maggior impiego delle materie seconde.                     regionale (0,90); sostanzialmente allineate (1,29
Al dramma della pandemia hanno reagito meglio le              registrazioni EMAS ogni 100 mila abitanti) con
imprese green che si sono dimostrate più resilienti:          Vicenza sono Venezia e Rovigo mentre Belluno
tra le imprese che hanno effettuato investimenti per          svetta con 1,98 e le altre realtà provinciali
la sostenibilità il 16% ha visto crescere il proprio          esprimono performance inferiori: 0,75 Padova, 0,65
fatturato contro il 9% delle imprese non eco-                 Verona, 0,23 Treviso
investitrici. La crisi da shock sanitario ha coinvolto        Un terzo indicatore riguarda le certificazioni
in misura più pesante le imprese non green:                   ambientali. A Vicenza nel 2018 erano 510 le unità
nell’ambito delle imprese il cui giro d’affari è sceso        locali di organizzazioni pubbliche e private con
del 15% queste ultime si attestano al 14,5% mentre            certificazione di sistemi di gestione ambientale UNI
le più ambientalmente virtuose si fermano all’8,2%.           EN ISO 14001 con un aumento del 29,8%
Le imprese eco-investitrici assumono nella misura             nell’orizzonte temporale quinquennale contro
del 9% contro il 7% di quelle che non lo sono. La             +34,9% nel veneto e +26,7% in Italia). Però
stessa dinamica si può constatare per l’export                Vicenza è apicale quanto a numero di certificazioni
(16% contro 12%), per l’attitudine all’innovazione            di gestione ambientale UNI EN ISO 14001 per 100
(73% versus 46%) e gli investimenti in R&S (33% e             mila abitanti: sono (nel 2018) 59,5 contro 32,0 in
12% rispettivamente le imprese green e le altre).             Italia e 44,8 a livello regionale (58,3 Rovigo, 48,0
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Belluno43,2 Venezia, 40,8 Padova, 38,8 Treviso e               recupero al fine di ridurre i rifiuti prodotti e
38,4 Verona).                                                  aumentare il riciclo dei materiali.
L’ultimo indicatore è costituito dai certificati di
gestione dell’energia che a Vicenza sono passati               Il Dlgs n° 116 ha peraltro introdotto il “Programma
da 3 nel 2015 a 24 nel 2018. Nell’area berica vi               nazionale per la gestione dei rifiuti”, attraverso cui il
sono 2,80 certificati ogni 100 mila abitanti più del           Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con
Veneto (2,58), ma meno che in Italia (3,18). Questi            ISPRA, determina i criteri, e gli indirizzi strategici a
i valori nelle altre province venete: 4,94 nel                 cui le Regioni e le Province autonome dovranno
bellunese, 3,17 nel veneziano, 4,00 nel padovano.              uniformarsi nella predisposizione dei Piani regionali
2,17 nella realtà scaligera, 1,18 nella marca e 1,29           di gestione rifiuti.
nel rodigino.                                                  Legambiente, Greenpeace, Zero Waste Italy, Kyoto
                                                               Club e Wwf hanno espresso la posizione del
Rifiuti speciali e urbani                                      mondo ambientalista sui criteri che dovrebbero
E’ recentemente entrato in vigore il D.Lgs.                    ispirare il Programma nazionale.
116/2020 – cosiddetto “Decreto Rifiuti” – che                  In particolare le associazioni sottolineano come
recepisce in un unico decreto due delle quattro                non si debba focalizzare la pianificazione sulle
direttive europee (la 2018/851 e la 2018/852)                  “necessità        impiantistiche”     ma       elaborare
contenute nel “Pacchetto Economia Circolare” e                 armonicamente misure complessive connesse
introduce significative modifiche al Testo Unico               all’economia circolare e riguardanti la prevenzione,
Ambientale (TUA).                                              la riduzione e la raccolta oltre all’’impiantistica
Il decreto innanzitutto assimila i rifiuti speciali a          poiché “il software di sistema (nuovi modelli di
quelli urbani quando essi siano “simili per natura e           attività,      riprogettazione        dei       materiali,
composizione ai rifiuti domestici” e quindi entrambe           organizzazione dei circuiti) è più importante del
le tipologie concorreranno al conseguimento degli              cosiddetto hardware (sistema impiantistico, ed in
obiettivi di riciclo individuati dall’Unione Europea.          particolare quello per trattamento e smaltimento del
Conseguentemente le aziende non sono vincolate                 RUR)”. Una corretta pianificazione non può che
ad optare per il gestore pubblico per la gestione dei          prevedere interventi virtuosi di riduzione, raccolta
rifiuti da esse prodotte, ma sarà possibile scegliere          differenziata,        riciclo     e       compostaggio,
un gestore privato che attesterà l’avvio dei rifiuti a         pretrattamento del RUR (Rifiuto Urbano Residuo),
recupero.                                                      smaltimento previo coinvolgimento dei territori e
I rifiuti urbani comprendono:                                  senza centralizzazioni evitando le incongruenze del
1) i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta           c.d. “Sblocca Italia” che non contemplava la
differenziata, ivi inclusi carta e cartone, vetro,             necessaria        VAS       (Valutazione     Ambientale
metalli, plastica, rifiuti organici, legno, tessili,           Strategica”) e che trasformava l’obbligo di
imballaggi, rifiuti di apparecchiature elettriche ed           pretrattamento in obbligo di incenerimento. In
elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti         particolare - sostengono le associazioni – vanno
ingombranti,con materassi e mobili;                            perseguiti scenari ambiziosi di riduzione e riciclo
2) i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata       dei rifiuti (già peraltro resi effettivi nei territori e
derivanti da altre fonti e sono simili per natura e            quindi dimostratisi praticabili) volgendo l’agenda di
composizione ai rifiuti domestici                              gestione dei rifiuti verso un obiettivo di
Le aziende che scelgono l’operatore privato                    spegnimento progressivo degli inceneritori nel
devono sono detassate proporzionalmente alla                   solco delle opzioni strategiche dei Paesi nordici e
quota di rifiuti avviati a recupero.                           delle opzioni della politica di finanziamento della
La scelta di un operatore pubblico da parte delle              BEI che esclude meccanismi di finanziamento
utenze non domestiche vincola per un quinquennio               dell’incenerimento. E del resto le aree che più sono
Il decreto si sofferma approfonditamente sulle                 riuscite a minimizzare il conferimento in discarica
modalità di tracciamento dei rifiuti in preparazione           sono quelle libere dalla rigidità dell’opzione
del nuovo Registro elettronico dei rifiuti, il Rentri          termocombustione.
che sostituirà il Sistri.                                      A livello veneto (dati dell’Osservatorio regionale sui
La consegna dei rifiuti non costituisce esclusione             rifiuti) la produzione dei rifiuti speciali nel 2018 è
automatica della responsabilità rispetto alle                  stata di 15.533.739 tonnellate di cui 78.279.544
operazioni di effettivo recupero o smaltimento la              tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, 6.203.127
quale in determinati casi è esclusa laddove sia resa           tonnellate di rifiuti da Costruzione e Demolizione e
una attestazione di avvenuto smaltimento.                      1.051.069 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi
La Responsabilità estesa del produttore del bene ,             Questi le quota delle singole province sul totale
(ERP) secondo cui il costo dell’inquinamento è a               veneto: Verona 26,9%, Treviso 20,8%, Vicenza
capo dal soggetto produttore della merce                       20,6%, Padova 13,3%, Venezia 13,0%, Rovigo
inquinante è estesa ai produttori dei beni durevoli e          3,2% e Belluno 2,2%. A livello berico la produzione
inoltre i produttori possono organizzare le filiere del        di rifiuti speciali nel 2018 è stata di 3.198.521
                                                               tonnellate di cui 240.991 tonnellate di rifiuti
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pericolosi, 1.760.940 di rifiuti non pericolosi esclusi         Nel rapporto “Comunità rinnovabili 2020”
i rifiuti da Costruzione e Demolizione e 1.196.590              Legambiente disegna un quadro completo della
tonnellate di rifiuti da Costruzione e Demolizione.             diffusione delle fonti rinnovabili in Italia nel 2019 e
Per quanto concerne i rifiuti urbani la provincia di            nell’ultimo decennio e si sofferma sulle iniziative di
Vicenza si ripartisce nei due bacini del Brenta (che            condivisione-autoproduzione di energia verde.
raccoglie l’area bassanese e dell’Altopiano) e di               Nel nostro Paese in dieci anni sono stati installati
Vicenza (la rimanente e maggioritaria parte della               più di un milione di impianti tra elettrici e termici in
provincia). Nel Veneto la percentuale di raccolta               7.911 comuni italiani contro i 356 di partenza e
differenziata è cresciuta dal 68,7% del 2018 al                 l’apporto delle fonti rinnovabili al sistema elettrico
69,5% del 2019. nel vicentino si è passati dal                  italiano si è concretizzato in una lievitazione della
72,3% al 72,7%; mentre nelle altre province                     produzione energetica di quasi 50 Twh passando
l’incidenza della raccolta differenziata raggiunge              da 63,8 TWh del 2008 a 114,8 TWh del 2019
l’82,2% nella Marca, il 76,8% nel bellunese, il                 sicché è stato significativamente intaccato il
66,3% nel veronese, il 65,3% nel veneziano e il                 modello imperniato sulle fonti fossili la cui
64,7% nel rodigino.                                             decurtazione è quantificabile in 13 GW.
Risultati molto positivi dunque riconducibili come              Tuttavia non possono essere taciuti - osserva
sottolinea l’Osservatorio Regionale sui rifiuti                 Legambiente - la lentezza e i ritardi della crescita
dell’ARPAV ad una pluralità di fattori quali la                 dell’energia pulita nel nostro Paese: la media delle
diffusione capillare della raccolta separata della              installazioni dal 2015 in poi è di soli 459 MW di
frazione organica, l’attuazione della raccolta                  solare e 390 di eolico, un ritmo insufficiente per
domiciliare anche delle frazioni secche riciclabili             tenere fede agli impegni assunti nel contrasto ai
(carta, vetro, plastica” attraverso metodiche di                cambiamenti climatici e nel conseguimento di
raccolta incentrate sul “porta a porta” intensivo),             obiettivi che - di questo passo - sarebbero raggiunti
l’articolata presenza sul territorio dei centri di              con 20 anni di ritardo. Nel 2019 si è verificato un
raccolta,      lo      sviluppo    dell’industria     del       aumento positivo, ma eccessivamente lento:
recupero/riciclo, il rapporto proporzionale tra il              installati 750 MW ovvero 272 MW in più su base
pagamento del servizio e la quantità di rifiuti                 annua di solare fotovoltaico e 450 MW di eolico
prodotti,     l’estensione      della     pratica     del       cioè 112 MW in meno rispetto al 2018. La
compostaggio domestico e la realizzazione di                    produzione da rinnovabili si è attestata a 114 TWh
efficaci campagne informative per i cittadini.                  contro una domanda elettrica nazionale di 326
11 comuni della provincia di Vicenza raggiungono o              TWh. Il contributo delle fonti rinnovabili rispetto ai
superano la soglia-simbolo dell’80% di raccolta                 consumi elettrici è aumentato dal 15 al 36% e in
differenziata:       Agugliaro,     Isola      vicentina,       quelli complessivi dal 7 al 19%. L’impulso
Castegnero, Nove, Arcugnano, Caldogno, Alonte,                  accrescitivo maggiore si è registrato nel solare
Bressanvido, Noventa, Monticello Conte Orto e                   fotovoltaico e nell’eolico la cui quota sui consumi
Viillaverla. Tra i comuni più popolosi il capoluogo si          elettrici nazionali si è collocata rispettivamente al
attesta al 70,3%, Bassano del Grappa al 75,1%,                  7,6% e al 6,2%.
Schio al75,2%, Valdagno al 75,5%, Thiene al                     In tale contesto Legambiente ritiene che il prossimo
66,1%, Arzignano al 74,2%, Montecchio Maggiore                  decennio sia decisivo per aumentare il ricorso alle
al 72,7%, Lonigo 76,9.                                          fonti rinnovabili nell’ambito della produzione italiana
                                                                di energia: il target è conseguire al 2030 una
L’energia elettrica e le fonti rinnovabili                      produzione da fonti di energia pulita pari ad almeno
Le fonti rinnovabili di energia (sole, vento, mare,             80-100 Twh; contestualmente sarà necessario
calore della terra) rappresentano il futuro                     comprimere        i   consumi      attraverso    misure
alternativo ai combustibili fossili e nucleari essendo          significative e diffuse di efficienza energetica.
inesauribili e pulite.                                          Legambiente ha inoltre avanzato dieci proposte
Così il WWF descrive le priorità in materia di                  prioritarie per la fase post-covid:
energia: “E’ necessaria la sostituzione delle fonti             1) la semplificazione delle procedure di
non rinnovabili con quelle rinnovabili, nell’ambito di          autorizzazione per piccoli impianti da fonti
una pianificazione concordata delle potenze, delle              rinnovabili di piccola taglia e l’emanazione di linee
tipologie, e della localizzazione delle stesse. Ma              guida per favorire i progetti di grandi dimensioni
prima di ogni altra cosa, queste fonti debbono                  2) il recepimento della direttiva europea sulle
essere veramente rinnovabili e “carbon-neutral”,                comunità energetiche e il via libera ai progetti fino a
ossia contribuire alla sostenibilità degli usi                  200 kW agevolati dalla costituzione di un fondo per
energetici e alla effettiva riduzione delle emissioni           l’accesso al credito a tassi agevolati;
di CO2. Inoltre è vitale rilanciare una vera                    3) la promozione di progetti di agrovoltaico, per
pianificazione territoriale, in modo da coniugare               l’integrazione del fotovoltaico in agricoltura e il varo
salvaguardia della natura e della biodiversità, tutela          di incentivi diretti agli agricoltori nell’ambito della
del paesaggio, esigenze alimentari e produzione                 PAC;
energetica”.
                                                            4
ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza
4) l’aumento degli investimenti nei sistemi di                visto sopra - è preponderante quanto a produzione
accumulo tanto nella rete di trasmissione quanto in           lorda di energia) e fatto 100 l’energia tradizionale la
quella della distribuzione con il varo di meccanismi          quota veneziana è del 74,1% (6,7% Verona, 5,2%
premiali per coloro coinvolti della “demand-                  Rovigo, 5,0% Padova, 4,1% Treviso, 3,7%
response”;                                                    Vicenza, 1,2%, Belluno. Rispetto al totale della
5) l’approntamento di un Piano per l’efficienza               produzione lorda di energia rinnovabile la quota di
energetica che introduca consistenti riduzioni dei            Vicenza è del 10,9% contro il 29,1% di Belluno, il
consumi nell’edilizia e nell’industria                        18,5% di Verona, il 15,7% di Treviso, il 10,6% di
6) l’elettrificazione delle città per trasporti e             Padova, l’8,7% di Venezia e il 6,5% di Rovigo. Il
riscaldamento/raffrescamento degli edifici al fine di         rapporto tra produzione lorda di energia rinnovabile
contrarre inquinamento ed emissioni;                          e popolazione consacra il primato del bellunese
7) il potenziamento delle reti di trasmissione e              con 119,1 Gwh; molto distanti le altre aree: Rovigo
distribuzione     nonchè      delle    interconnessioni       23,1 Gwh ogni 10 mila residenti, Verona 16,6 Gwh,
internazionali e con Sicilia e Sardegna;                      Treviso 14,7 Gwh, Vicenza 10,5 Gwh, Padova 9,4
8) l’espansione delle risorse destinate al                    Gwh e Venezia 8,4 Gwh con un valore medio
biometano;                                                    regionale di 17,1 Gwh.
9) la predisposizione e attivazione di progetti eolici        Consumi di energia elettrica (fonte Terna): nel
offshore e l’avvio di consorzi di imprese per progetti        Veneto ammontano (sempre nell’anno 2018) a
di eolico galleggiante nelle acque di Sicilia e               30.501,4 Gwh di cui oltre un quinto nell’area berica
Sardegna;                                                     (Verona 21,2%, Padova 17,9%, Treviso 16,9%,
10) la soppressione dei sussidi alle fonti fossili            Venezia 15,3%, Rovigo 5,3% e Belluno 3,3%). Nel
unitamente alla riforma della tassazione energetica           Veneto l’industria assorbe il 48,3% dei consumi il
in rapporto alle emissioni.                                   terziario il 31,0% il domestico il 18,3% e
Ma a Vicenza qual è la situazione? Gli impianti               l’agricoltura il 2,3%, mentre nella provincia del
fotovoltaici (fonte: GSE) sono 22.847 (anno 2019)             Palladio la vocazione manifatturiera è confermata
con una quota del 2,6% rispetto al totale nazionale           dal peso preponderante sui consumi elettrici
(meglio nel Veneto fanno solo Padova e Treviso) e             dell’industria (61,7%) rispetto al terziario (21,9%),
una potenza di 314,3 MW (ma Padova, Rovigo,                   al domestico (15,1%) e all’agricoltura (solamente
Treviso e Verona hanno performance migliori) e                1,3%).
una incidenza sul dato nazionale dell’1,5%. Su                Infine la potenza efficiente degli impianti di
base annua la quantità degli impianti è aumentata             produzione di energia elettrica: Nel veneto la quota
dell’8,1% (+8,6% il Veneto e +7,0% l’Italia) e la             della potenza da rinnovabili sulla potenza totale
potenza è lievitata del 4,8% (+4,3% e +3,8% nelle             (6.375,6 MW) si attesta al 54,4% mentre a Vicenza
dimensioni regionale e nazionale).                            si tocca l’83,6% (Belluno 96,3%, Treviso 89,9%,
La produzione energetica vicentina degli impianti             Padova 80,0%, Verona 79,9%, Rovigo 60,7%,
fotovoltaici (fonte: GSE) nel 2019 è pari a 304,7             Venezia 10,8%.
GWh (tranne Belluno e Venezia la produzione delle             Altri dati riguardano i comuni capoluogo di
altre province è superiore) e una quota dell’1,3%             provincia. Ecco allora che la potenza totale dei
sul totale nazionale e la crescita su base annua è            pannelli solari fotovoltaici a Vicenza è passata da
dello 0,6% (+0,5% la media veneta e +4,6% quella              77,53 KW per 1.000 abitanti del 2016 a 129,53 nel
nazionale).                                                   2018      di   cui   3,48     di   proprietà    diretta
La produzione lorda di energia elettrica nella                dell’amministrazione comunale (erano 3,13 nel
regione Veneto (fonte: Terna, dati al 2018) è pari a          2016). La percentuale di abitanti servizi da
17.603 Gwh di cui 880,0 servizi ausiliari (e quindi la        teleriscaldamento a Vicenza-città si attesta al 4,4%
produzione netta si attesta a 16.723,9 Gwh) La                Il gas metano totale prelevato dalle reti di
produzione lorda vicentina è pari a 1.246,0 Gwh               distribuzione nella provincia di Vicenza si attesta a
cioè il 7,1% del totale regionale (Venezia 43,4%,             790,9 milioni di m3 nel 2018 (785,5 nel 2017) di cui
Belluno 14,3%, Verona 12,2%, Treviso 9,6%,                    108,0 nel capoluogo pari al 13,7%.
Padova 7,6%, Rovigo 5,8%).
Secondo Terna nel Veneto la produzione lorda di               La mobilità
energia rinnovabile (idrica, fotovoltaica, geotermica,        Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva:
eolica e bioenergie) è pari al 47,0% del totale. La           Legambiente ha recentemente presentato il suo
quota di energia rinnovabile vicentina è pari al              Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per il
72,6% (904 Gwh in valore assoluto); tra le varie              Paese: 23 priorità di intervento, 63 progetti
realtà provinciali spicca Belluno con una quota di            territoriali da finanziare e 5 riforme trasversali
energia rinnovabile del 95,6% seguita da Treviso              necessarie per accelerare la transizione ecologica
(77,3%), appunto Vicenza (72,6%), Verona                      e rendere la Penisola più moderna e sostenibile.
(70,9%), Padova (65,2%), Rovigo (52,8%) mentre                Legambiente si è soffermata anche sulla grande
Venezia è maglia nera con una quota ferma al                  questione della mobilità. Legambiente ricorda
9,4% (si consideri che Venezia - come abbiamo                 innanzitutto che la Corte di Giustizia ha condannato
                                                          5
ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza
l’Italia per violazione della direttiva europea sulla           - Revisione fiscale delle accise e tasse sui trasporti
qualità dell’aria perché i liti sono stati                      in base alle emissioni di CO2 e graduale
sistematicamente e continuativamente superati.                  eliminazione dei Sussidi dannosi al 2025.
Alla mobilità è ascrivibile il 26% delle emissioni              - Revisione fiscale della mobilità aziendale o
nazionali e di larga parte dell’inquinamento                    comunitaria: sostegno alle flotte in condivisione per
atmosferico in ambito urbano. L’obiettivo della                 aziende e dipendenti e comunità.
decarbonizzazione totale al 2050 dell’intero settore            Per quanto concerne la rete infrastrutturale il Piano
è conseguibile a condizione che si realizzi in                  parte dalla constatazione che la mobilità terrestre
ambito urbano una mobilità a zero emissioni e zero              delle persone e delle merci è per oltre tre quarti su
incidenti mortali in città al 2030. Ciò presuppone              gomma. Ecco perchè è necessario un riequilibrio
una grande impegno dei Comuni e delle Città                     modale con una forte crescita dell’incidenza del
metropolitane per attivare progetti e politiche di              trasporto di lunga percorrenza su ferrovia mentre
densificazione e rigenerazione urbana e servizi di              per i grandi camion e per il trasporto navale e
trasporto per le persone e le merci plurimodale                 aereo bisogna puntare su tecnologie e motori a
pubblico e formato esclusivamente da nuovi mezzi                zero emissioni, utilizzando l’idrogeno verde. In
a zero emissioni accompagnati dall’eliminazione                 generale occorre passare dalle grandi opere alla
dei veicoli più inquinanti.                                     mobilità sostenibile nei territori e nelle periferie.
Il documento indica i risultati su cui realizzare               Anche relativamente alle infrastrutture sono indicati
progetti da finanziare entro 5 anni nelle città con un          gli obiettivi sui quali avviare progetti da finanziare,
investimento di 20 miliardi:                                    gli interventi da non finanziare e le riforme
- Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura                necessarie.
d’uomo e rispettoso dell’ambiente;                              Tra gli obiettivi sono indicati i seguenti:
- Rifinanziare il Piano nazionale della sicurezza               - Cura del ferro soprattutto per il trasporto locale e
stradale (legge 144/1999) per progetti di mobilità              aree metropolitane
dolce                                                           - 10.000 km di ciclovie turistiche.
- Realizzare 5.000 km di ciclovie urbane.                       - Infrastrutture di ricarica per auto, furgoni, taxi,
- Incentivare la Mobilità elettrica condivisa (micro,           flotte e TPL.
bici, auto, van e cargo bike)                                   - Manutenzione rete stradale Anas e regionale
- Promuovere interventi esemplari di green logistic             esistente, messa in sicurezza e adeguamento
a zero emissioni, digitalizzazione, van elettrici,              tecnologico.
cargo bike, centro logistici di quartiere.                      - Elettrificazione delle banchine portuali
- Aumentare la dotazione di mezzi pubblici urbani:              - “Ultimo miglio” della rete ferroviaria per tutti i porti
15.000 nuovi autobus elettrici per il TPL e nuove               italiani
reti tranviarie per 150 km e nuove metropolitane                - Progetti pilota per idrogeno verde
per 25 km.                                                      Da non non finanziare invece:
- Elettrificare il parco veicoli della Pubblica                 - Gli investimenti già previsti per le linee Alta
Amministrazione e convertire parte del parco auto               capacità ferroviaria inel senso che non debbono
pubblico in flotte condivise                                    sottrarre risorse agli investimenti PNRR.
- Prevedere agevolazioni fiscali o bonus per taxi               - I veicoli con motore a combustione interna.
esclusivamente elettrici -                                      - L’ampliamento della capacità di trasporto aereo.
- Sviluppare la filiera industriale delle batterie              - L’ampliamento della rete autostradale.
Contemporaneamente andranno accantonati gli                     - Le infrastrutture di gas fossile (GNL/ GNC) per i
investimenti         relativi       alla      produzione,       trasporti.
trasformazione,       distribuzione,      stoccaggio    o       - Le navi diesel, ad eccezione degli investimenti dia
combustione di combustibili fossili, le bioenergie              ammodernamento
non sostenibili e l’acquisto di veicoli a combustione           Tra le riforme necessarie si indicano:
interna (compresi plug-in).                                     - La revisione del Piano Nazionale Infrastrutturale
Sono poi indicate le riforme necessarie:                        - Il nuovo Piano Generale dei Trasporti e della
- Stop alla commercializzazione dei veicoli a                   Logistica a zero emissioni.
combustione interna al 2030 e programmare il                    Il Recepimento direttive “Eurovignette” per le strade
divieto di circolazione dei veicoli a combustione               a pedaggio
entro il 2045.                                                  Veniamo a Vicenza. Nell’area berica la densità
- Introduzione nei Piani Urbani della Mobilità                  veicolare per km2 di superficie territoriale è
Sostenibile       di       obiettivi     vincolanti    di       superiore alla media regionale e nazionale: 282
decarbonizzazione al 2030 e la limitazione della                contro 227 e 171 (dati 2018); si deve inoltre
circolazione delle auto inquinanti con più di 10 anni.          constatare una progressione: 268 nel 2015 (164 in
> Revisione del codice della strada funzionale alla             Italia), 272 nel 2016 (166), 278 nel 2017 (169).
mobilità sostenibile                                            Questi i valori nelle altre realtà venete: 377
                                                                Padova, 311 Treviso, 268 Verona, 249 Venezia,
                                                                115 Rovigo, 49 Belluno.
                                                            6
ECONOMIA VICENTINA FLASH N 6 - GreenVicenza
Anche il tasso di motorizzazione delle autovetture             La       criticità   investe      anche    l’intelaiatura
vicentino è superiore al valore nazionale: 679                 dell’infrastrutturazione idrica chiamata ad un
autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti (651 nel            difficile ammodernamento.
Veneto e 646 in Italia da 615 nel 2015) nel 2018               La salute umana è minacciata dal combinato
(642 nel 2015, 654 nel 2016 e 668 nel 2017).                   disposto costituito dai cambiamenti climatici e dal
Relativamente       ai     motocicli    il  tasso     di       crescente          deperimento       quantitativo       e
motorizzazione berico oltrepassa leggermente il                deterioramento qualitativo delle risorse idriche sia
dato veneto (101) ed è di poco inferiore al dato               per le patologie determinate dagli alimenti e
nazionale (112).                                               dall’acqua sia per l’impatto degli accadimenti
Nell’area berica ogni 1.000 vetture circolanti nel             meteorologici estremi sia per la sottonutrizione e i
2018 93,0 sono a bassa emissione (erano 80,5                   deficit alimentari generati da siccità e inondazioni.
l’anno precedente) di cui 11,6 elettriche o ibride             L’acqua si presenta come il “connettore climatico”
(8,3 nel 2017) e 81,5 gas o bi-fuel (80,5); il dato            capace di raccordare le strategie e gli obiettivi
vicentino è sostanzialmente allineato con quello               relativi allo Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030), ai
nazionale, ma sottoperforma il valore veneto                   cambiamenti climatici (Accordo di Parigi) e alla
(116,6, dieci in più dell’anno antecedente).                   riduzione del rischio di catastrofi (Quadro di
La densità di piste ciclabili nel capoluogo è pari nel         Sendai): le risorse idriche costituiscono quindi il
2018 a 77,4 km per 100 km2 di superficie                       focus per attivare sinergie negli studi, nell’adozione
territoriale in aumento rispetto al 2013 (69,9); nel           di strategie, nel reperimento delle risorse per
veneto Vicenza è preceduta da Padova (181,7) e                 aumentare il rapporto costi-benefici e armonizzare
da Treviso (109,6km.).                                         le decisioni minimizzazione dei rischi reciproci.
Infine i posti-km. offerti dal trasporto pubblico locale       Ma il processo è biunivoco: se da un lato
sempre nei capoluoghi di provincia: a Vicenza                  l’adattamento ai cambiamenti climatici è dunque
siamo nel 2018 a quota 3.680 posti km. per                     fondamentale per la gestione delle risorse idriche
abitante in aumento rispetto al 2013 (3.484) .                 (contrasto alle alluvioni e allo stress idrico per
Vicenza città vede sovraperformare Venezia                     agricoltura e industria), dall’altro lato la gestione
(11.176) e Padova (3.855), mentre seguono                      delle risorse idriche è essenziale per la mitigazione
Verona (3.441), Belluno (3.103), Treviso (3.100) e             degli effetti climatici: l’efficientamento dei regimi
Padova (3.855). Il valore medio nazionale è però               idrici produce un risparmio energetico e una
più elevato: 4.553 posti km. per abitante.                     conseguente diminuzione delle emissioni di gas da
                                                               effetto serra; interventi di gestione dell’acqua quali
Le Risorse idriche                                             l’agricoltura di conservazione e la tutela delle zone
Un recente rapporto ONU sulle risorse idriche                  umide favoriscono la conservazione del carbonio
sottolinea come l’acqua nei suoi aspetti quali-                nelle biomasse e nei suoli, il trattamento moderno
quantitativi è direttamente condizionata dai                   delle acque reflue concorre a ridurre i gas serra e
cambiamenti climatici e quindi ad essere violato è il          può produrre quella importante fonte di energia
diritto dell’’intera popolazione umana ad accedere a           rinnovabile che è il biogas
questo bene essenziale.                                        Le stime previsionali degli esperti dell’IPCC
Tale minaccia globale si aggiunge al crescere di               indicano un decremento delle precipitazioni in
pressioni specifiche sulle risorse idriche in                  Europa meridionale e una espansione in Europa
innumerevoli aree del pianeta.                                 settentrionale con pesanti conseguenze per i
Le risorse idriche influenzano molti fattori tra cui la        sistemi di irrigazione, la tutela degli ecosistemi e la
sicurezza alimentare, la salute, l’urbanizzazione,             qualità della vita delle popolazioni. Gli interventi
l’energia, l’attività industriale, il benessere                che si impongono a livello europeo riguardano il
economico, l’equilibrio degli ecosistemi e quindi              conseguimento di una maggior efficienza idrica,
l’elevata vulnerabilità degli assetti idrologici per           l’implementazione di misure strategiche di
l’impatto dei cambiamenti climatici si riverbera sulla         risparmio idrico, il monitoraggio condiviso delle
condizione complessiva della nostra qualità della              informazioni sullo stato quali-quantitativo della
vita e della stessa sopravvivenza del genere                   risorsa idrica, il consolidamento coerente delle
umano.                                                         misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di
Nell’ultimo secolo l’impiego globale dell’acqua è              riduzione del rischio di disastri, l’impiego di risorse
sestuplicato e tale dinamica ascensionale - trainata           finanziarie da parte di molteplici fonti internazionali,
dai maggiori tassi demografici, dalla crescita                 nazionali e private.
dell’economia e da modelli di consumo sempre più               L’Unione Europea è consapevole che l’acqua è un
idrovori - è destinata a permanere ad un tasso pari            elemento fondamentale per la vita animale e
all’1% annuo.                                                  vegetale nonché per l’economia e del carattere
L’approvvigionamento idrico diventerà sempre più               sovrastatuale della sua tutela.
problematico e discontinuo e l’alterazione climatica           Una direttiva quadro europea sulle acque statuisce
peserà maggiormente sulle parti del mondo già                  un quadro giuridico per tutelare le acque pulite e
caratterizzate da stress idrico.                               ripristinarne la qualità e per assicurare il loro
                                                           7
impiego sostenibile quali-quantitativo sul lungo                mila m3 di cui 5 milioni e 599 mila per uso civile e
andare data la pressione che su tale risorsa è                  domestico
esercitata da molteplici fattori dall’agricoltura al            A Vicenza città nel 2018 l’acqua immessa in rete
turismo, dai trasporti all’energia.                             ammonta a 10 milioni e 791mila metri cubi pari al
Nel 2012 la Commissione ha varato il “Piano per la              7,5% del totale regionale. I litri pro-capite immessi
salvaguardia delle risorse idriche europee”, un                 in rete sono 266, un valore inferiore a quello
programma strategico sul lungo andare finalizzato               nazionale (378) e nella dimensione regionale
a conseguire un approvvigionamento idrico                       inferiore a quello di tutte le altre province: Venezia
qualitativamente congruo a tutti gli usi legittimi in           548 litri per abitante, Belluno 411, Verona 392,
un’ottica di trasversale integrazione delle politiche           Padova 309, Rovigo 303, Treviso 284.
sulle acque all’interno della politiche di settore. Il          Sempre nel comune capoluogo le perdite idriche
Piano prevede l’implementazione da parte degli                  reali sono quantificate nel 2018 (in percentuale sui
Stati membri di una contabilità delle risorse idriche           volumi immessi in rete) nel 21,6% un valore
e di obiettivi di efficienza idrica e l’individuazione di       decisamente inferiore a quello medio italiano
standard europei per il riutilizzo delle acque.                 (37,3%) e anche ai valori delle altre città capoluogo
L’Unione Europea ha varato due quadri giuridici                 del Veneto: Belluno 43,3%, Venezia 42,0%, Rovigo
principali per la protezione e la gestione delle                35,7%, Treviso 34,0%, Venezia 32,7% e Padova
risorse d’acqua dolce:                                          27,0%.
1) La direttiva quadro europea sulle acque interne
superficiali, di transizione, costiere e sotterranee e          La qualità dell’aria
si propone di prevenire e diminuire l’inquinamento              Legambiente        nel     suo      ultimo      rapporto
della risorsa idrica, di agevolarne l’utilizzo                  sull’inquinamento atmosferico (“Mal’aria di città
sostenibile, di tutelate e migliorare l’ambiente                2021”) si sofferma ampiamente sulla qualità
acquatico, di ridurre gli effetti di inondazioni e              dell’aria nei capoluoghi di provincia nel 2020,
siccità. Tutte le acque devono conseguire un buon               redigendo sia la graduatoria delle città che hanno
stato ecologico e in capo agli Stati membri vi è                superato i limiti giornalieri previsti per le polveri
l’obbligo di predisporre Piani di gestione dei bacini           sottili (PM10) sia la classifica delle città che hanno
idrografici e programmi specifici di carattere                  superato il valore medio annuale per le polveri
attuativo.                                                      sottili (PM10) individuato dalle Linee guida
Tale direttiva quadro è integrata con altre direttive           dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che
più specifiche: la direttiva sulle acque sotterranee,           stabilisce in 20 microgrammi per metro cubo
la direttiva sull'acqua potabile, la direttiva sulle            (µg/mc) la media annuale per il PM10 da non
acque di balneazione, la direttiva sui nitrati, la              superare contro quella di 40 µg/mc della
direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane,            legislazione europea.
la direttiva sugli standard di qualità ambientale e la          Sono peraltro in arrivo le nuove linee guida
direttiva sulle alluvioni.                                      dell’OMS che - facendo seguito alle acquisizioni
2) La direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente           scientifiche - suggeriranno valori inferiori agli attuali
marino che è il pilastro ambientale della politica              e la Commissione europea potrebbe modificare la
marittima integrata istituita per garantire lo sviluppo         direttiva sulla qualità dell’aria allineando i limiti
economico              dell’economia            marittima       normativi con quelli dell’OMS.
contestualmente tutelando l’ecosistema marino.                  Come        affermato      dall’ARPAV       gli    studi
L’obiettivo è di raggiungere elevati standards                  epidemiologici hanno sancito una correlazione tra
ecologici delle acque marine assicurandone la                   le concentrazioni di polveri in aria e la
protezione e la preservazione e impedendone il                  manifestazione di malattie croniche alle vie
peggioramento.                                                  respiratorie, in particolare asma, bronchiti,
Venendo alla situazione vicentina, nel comune                   enfisemi. Inoltre il particolato agisce da veicolo per
capoluogo l’acqua fatturata totale nel 2018                     sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli
ammonta a 209 litri per abitante al giorno (erano               idrocarburi policiclici aromatici ed alcuni elementi in
235 nel 2012) di cui quella per uso civile e                    tracce. Le particelle di dimensioni inferiori
domestico è 138 litri per abitante. Il valore berico            costituiscono un pericolo maggiore per la salute
dell’acqua fatturata totale è inferiore alla media              umana,       perchè      penetrano      in    profondità
italiana (229 litri per abitante) e i valori della altre        nell’apparato respiratorio.
realtà provinciali sono i seguenti: Venezia 308,                “Mal’aria” ci dice che sono 35 le città capoluogo di
Verona 264, Padova 224. Rovigo 186, Treviso 185                 provincia che hanno oltrepassato con almeno una
e Belluno 183. La media nazionale dell’acqua                    centralina la soglia dei 35 giorni con una media
fatturata per uso civile e domestico risulta superiore          giornaliera superiore ai 50 µg/mc prevista per le
a quella berica: 165 contro 138 litri per abitante              polveri sottili (Pm10). Torino figura maglia nera
(Verona 169, Venezia 161, Padova 148, Rovigo                    della classifica con i 98 giorni di superamenti
138, Treviso 137 e Belluno 127). Il valore assoluto             verificatisi nella centralina Grassi; poco meglio
di acqua fatturata totale ammonta a 8 milioni e 464             fanno Venezia (via Tagliamento) con 88 sforamenti
                                                            8
e Padova (Arcella) con 84. Tra le 10 città con il più         costituzione in mora da parte della Commissione
forte inquinamento atmosferico secondo questo                 europea         in    riferimento       alle    eccessive
parametro troviamo poi Rovigo (83), Treviso (80),             concentrazioni di particolato fine (Pm2,5),
Milano (79), Avellino e Cremona (78), Frosinone               dall’inefficacia dei Piani nazionali e regionali e degli
(77), Modena e Vicenza (centralina di San Felice)             Accordi di programma susseguitisi e non rispettati
che con 75 giorni di superamento dei limiti,                  a livello locale anche per il timore di dover
chiudono le 10 peggiori città.                                assumere decisioni impopolari: è il caso ad
Ma ancora più preoccupante è il dato riguardante              esempio dell’Accordo di bacino padano che -
le medie annuali delle città capoluogo registrate nel         debole e scarsamente ambizioso fin dall’origine - è
2020 perché segnalano la sussistenza di un                    stato poi vanificato con deroghe che hanno
fenomeno cronico e sono il criterio di riferimento            impedito sia una rigorosa pianificazione sia il
per la protezione della salute. Ebbene, sono ben 60           monitoraggio dell’ottemperanza delle misure
le città italiane (il 62% del campione analizzato)            adottate.
che hanno fatto registrare una media annuale                  “Mal’aria delle città 2021” non si limita a
superiore a quanto indicato dall’OMS. La classifica           diagnosticare i mali, ma - come è tradizione di
delle città maggiormente inquinate in base alle               Legambiente - individua anche le terapie
medie annuali vede in testa Torino con 35                     formulando anche numerose proposte operative:
microgrammi/mc come media annuale di tutte le                 Relativamente alla mobilità:
centraline urbane del capoluogo, seguita da                       • Potenziamento del trasporto pubblico e
Milano, Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e                           della mobilità condivisa, elettrica ed
Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza,                            efficiente, per garantire ai cittadini il diritto di
Modena e Verona (32 µg/mc). Il limite suggerito                        muoversi senza inquinare.
dall’OMS è però superato anche da numerose città                  • Obiettivo VisionZero: nuova mobilità,
del Sud tra cui Avellino (31 µg/mc), Frosinone (30                     sicurezza stradale, ambiente, rigenerazione
µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli (28 µg/mc), Roma                      urbana, decarbonizzazione.
(26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/ mc), Bari (23                 • Risorse vincolate a: Pums, obiettivi di modal
µg/mc), Catania (23 µg/mc).                                            share, realizzazione di bicipolitane e strade
Secondo Legambiente proprio la pandemia da                             scolastiche.
Covid-19 apre una “opportunità di ripresa e                       • Stop progressivo alla circolazione delle auto
resilienza” che tenga insieme gli aspetti sanitari,                    nei centri delle città .ripartendo da subito dal
sociali, economici e ambientali.                                       blocco dei diesel Euro4 e proseguendo col
Legambiente ricorda come gli ultimi dati legati alla                   blocco degli Euro5 previsto per il 2025 e
mortalità prematura ascrivibile all’inquinamento                       quello degli Euro6 al 2030, anno in cui
atmosferico quantificano in oltre 50mila i decessi                     chiede la fine della vendita e della
annui dovuti all’esposizione eccessiva ad inquinanti                   circolazione delle auto a combustione.
atmosferici come le polveri sottili (in particolare il            • Stop agli incentivi per la sostituzione dei
Pm2,5), gli ossidi di azoto (in particolare l’NO2 ) e                  mezzi più vecchi e inquinanti a favore di
l’ozono troposferico (O3).                                             mezzi più nuovi ma ugualmente inquinanti.
Il rapporto tra inquinamento atmosferico e mortalità              • Spazio alla mobilità leggera in tutte le su
è stato recentemente riconosciuto anche a livello                      forme: a piedi, in bici, col monopattino,
giudiziario: infatti un tribunale inglese - con un                     sedie a rotelle elettriche, grazie anche al
pronunciamento storico - ha riconosciuto lo smog                       ridisegno delle strade pubbliche.
come concausa della morte di Ella Kissi-Debrah,                   • Road e ticket Pricing, LEZ: estensione delle
una bambina di 9 anni, scomparsa nel 2013 in                           aree centrali e degli orari di limitazioni della
seguito all’ennesimo attacco d’asma poiché sia il                      circolazione delle auto e di furgoni, come
giudice che il medico legale hanno certificato che i                   argine al traffico.
livelli di biossido di azoto (NO2) in prossimità della            • Biocarburanti dannosi: divieto dell’aggiunta
casa della bambina - superiori ai valori indicati dalle                di biocarburanti liquidi dannosi (oli
linee guida dell’OMS e dell’Unione Europea -                           alimentari) al gasolio d’autotrazione,
hanno concorso al deterioramento della salute                          soprattutto nei servizi pubblici.
della bambina. Tra l’altro tale sentenza apre la via          Per quanto concerne l’uso dello spazio pubblico e
a possibili e numerosi altri procedimenti giudiziari          della strada:
intentati da cittadini che vivono entro aree a forte              • Aumento delle corsie preferenziali per i
inquinamento atmosferico.                                              mezzi del TPL, per garantire un servizio
I dati sopracitati dimostrano che la situazione nel                    rapido ed efficiente.
nostro Paese è profondamente insoddisfacente                      • Riprogrammazione dello spazio pubblico
come evidenziato dalle due procedure di infrazione                     delle città fatto su misura per l’uomo e non
comminate all’Italia per il mancato rispetto dei limiti                per le macchine con estensione delle aree
normativi previsti dalle Direttiva europea per il                      pedonali nei centri urbani e nei quartieri
Pm10 e gli ossidi di azoto, dalla lettera di
                                                          9
•    Realizzazione di percorsi ciclo-pedonali                 giorni di superamento, Treviso 53, Rovigo 49 e
         continui che connettano intere porzioni di               Verona 44.
         città e di quartieri.                                    Veniamo alle medie annuali delle PM10.
     • Approccio “15 minuti” come in programma a                  Legambiente applica i più severi limiti per la
         Parigi: città, comuni e quartieri vivibili i dove        protezione della salute umana suggeriti nelle linee
         tutti i servizi essenziali sono raggiungibili a          guida dell’OMS, stabiliti in 20 microgrammi/mc
         piedi in un quarto d’ora e sostegno alle                 (contro i 40 microgrammi/mc stabiliti dalla
         politiche di “ecodensità”, recuperi e                    normativa): nel 2020 la performance di Vicenza è
         rigenerazione urbana, per arginare la                    stata la nona peggiore tra quelle dei comuni
         dispersione abitativa, lo sprawl urbano, il              capoluogo con 34 µg/mc (40 µg/mc nel 2017)
         consumo di suolo.                                        contro 37 a Venezia e Padova, 34 Treviso, 32
     • Zone scolastiche di rispetto e strade                      Rovigo, 31 Verona e 22 Belluno.
         scolastiche, per la sicurezza dei nostri                 Per quanto concerne le particelle più piccole PM2,5
         bambini e ragazzi, sostegno all’accesso alle             la soglia di legge è 25 µg/mc quale media annua,
         scuole in mobilità ciclo-pedonale e in                   ma le linee guida dell’OMS fissano in 10 µg/mc la
         mobilità autonomia dei ragazzi. Estensione               soglia per la protezione della salute umana.
         delle zone 30, strade a priorità ciclabili, così         Vicenza scende nel 2018 da 28 a 24 µg/mc versus
         come definite nella riforma del codice della             27 µg/mc di Padova, 26 di Venezia, 25 di Rovigo,
         strada, che devono divenire la norma in tutti            21 di Treviso e Verona e 14 di Belluno.
         i centri abitati piccoli e grandi mentre le vie          Il biossido di azoto (NO2), inquinante normalmente
         a scorrimento veloce (limite a 50 all’ora)               generato a seguito di processi di combustione
         devono essere invece l’eccezione, non la                 soprattutto dai veicoli, svolge - come sottolinea
         regola.                                                  l’ARPAV - un ruolo fondamentale nella formazione
In riferimento al riscaldamento domestico:                        dello smog fotochimico in quanto costituisce
     • Abitazioni ad emissioni zero grazie alla                   l’intermedio di base per la produzione di tutta una
         capillare diffusione del “Bonus 110%” che                serie di inquinanti secondari pericolosi come
         favorisca il progressivo abbandono delle                 l’ozono, l’acido nitrico e l’acido nitroso. E’ un gas
         caldaie a gasolio e carbone da subito, e a               tossico irritante per le mucose e responsabile di
         metano nei prossimi anni.                                specifiche patologie a carico dell’apparato
Infine l’agricoltura:                                             respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni). Vicenza
     • Cambiamento e ristrutturazione della filiera               evidenzia una media annua di 34 µg/mc (la soglia
         agro-zootecnica: occorre impostare una                   limite per la protezione della salute umana è 40
         strategia di ristrutturazione che consegua la            µg/mc) contro 51 a Venezia, 38 a Padova, 30 a
         forte riduzione del carico zootecnico nelle              Rovigo e a Treviso, 27 a Belluno e 26 a Verona.
         aree della Pianura Padana sostenendo                     Infine l’ozono (O3). Secondo l’ARPAV l’ozono
         produzioni che differenzino le fonti di reddito          troposferico è un tipico inquinante secondario che
         per le aziende agricole e che non siano                  si forma nella bassa atmosfera a seguito di reazioni
         collegate ad emissioni inquinanti.                       fotochimiche che interessano inquinanti precursori
Le tabelle contenute in questo report e riguardanti i             prodotti per lo più dai processi antropici. A causa
comuni capoluogo del Veneto si riferiscono agli                   della sua natura, l’ozono raggiunge i livelli più
anni 2017 e 2018 e danno conto della situazione                   elevati durante il periodo estivo, quando
gravemente deteriorata della città di Vicenza.                    l’irraggiamento è più intenso e tali reazioni sono
Abbiamo visto come nel Rapporto di Legambiente                    favorite. Gli effetti provocati dall’ozono vanno
relativo al 2020 la centralina di San Felice abbia                dall’irritazione alla gola ed alle vie respiratorie al
registrato ben 75 giorni di superamento del limite di             bruciore degli occhi; concentrazioni più elevate
50 µg/mc prevista per le polveri sottili (PM10) il che            dell’inquinante possono comportare alterazioni
colloca la città del Palladio in 10° posizione nella              delle funzioni respiratorie ed aumento nella
classifica delle peggiori città.                                  frequenza degli attacchi asmatici, soprattutto nei
Nel 2018 i giorni di superamento del limite per la                soggetti sensibili. L’ozono è responsabile anche di
protezione della salute umana delle polveri sottili               danni alla vegetazione ed ai raccolti.
PM10 sono stati 57 in diminuzione rispetto ai 100                 La soglia è fissata in 120 µg/mc calcolato come
dell’anno precedente che avevano situato Vicenza                  massimo giornaliero della media mobile su 8 ore
appena sotto il livello (102 raggiunto da Padova). I              quale obiettivo a lungo termine per la protezione
57 giorni di superamento rappresentano tuttavia un                della salute umana da non superare più di 25 giorni
livello ben superiore ai 35 giorni di superamento                 in un anno. A Vicenza i giorni di superamento sono
massimi previsti dall’attuale legislazione (D.Lgs 155             49 nel 2018 (62 nel 2017) contro 76 a Venezia, 72
del 2010). Nel Veneto - sempre nel 2018 - solo                    a Rovigo, 70 a Padova e a Verona, 63 a Treviso e
Belluno registra un livello di inquinamento inferiore             7 a Belluno.
alla soglia di legge: le altre realtà mostrano
sforamenti generalizzati: Venezia e Padova 64
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Verde urbano                                                     3) Monitoraggio della strategia: “Monitorare la
Le funzioni del Verde urbano sono molteplici:                    Strategia per aumentare i benefici ecologici,
protettiva,      sanitaria,     ecologica,     educativa,        economici e sociali del Verde urbano”.
ricreativa, urbanistica.                                         Vi sono poi “linee di intervento trasversali” ai diversi
Recentemente il ministero dell’Ambiente ha varato                obiettivi:
una Strategia nazionale del verde urbano.                        “ Incrementare la copertura degli alberi e delle
La legge n° 10/2013 ha attribuito al Comitato per lo             aree verdi (passare da mq a ha).
Sviluppo del Verde Pubblico il compito di                           Incrementare la diversità vegetale delle foreste
predisporre un Piano Nazionale che determini                     urbane in linea con le potenzialità del territorio.
criteri e linee guida finalizzate:                                  Selezionare specie vegetali autoctone coerenti
     • alla realizzazione di aree verdi permanenti               con le caratteristiche edafiche e ecologiche del
         intorno alle maggiori conurbazioni e di filari          territorio anche per garantire la piena funzionalità
         alberati lungo le strade;                               dei servizi ecosistemici.
     • al rinverdimento delle pareti e dei lastrici                 Incentivare progetti di Infrastrutture Verdi per
         solari, alla creazione di giardini e orti e al          riconnettere gli spazi verdi urbani e periurbani.
         miglioramento degli spazi con adeguamento               Supportare progetti di ricerca per la valutazione dei
         dell’edilizia e delle infrastrutture pubbliche e        benefici economici delle foreste urbane anche in
         scolastiche che assicuri la riqualificazione            termini di creazione di nuovi posti di lavoro.
         degli edifici.                                             Incentivare la cooperazione con i vivai locali e gli
Il Piano non si traduce in una pianificazione                    orti botanici, per rispondere agli obiettivi della
vincolante quanto nell’individuazione di una serie di            strategia a livello locale.
criteri cui i vari ambiti locali debbono uniformarsi                Connettere le aree verdi in sistemi integrati in
nell’approntamento di veri Piani territoriali                    funzione della “domanda” di servizi ecosistemici.
Il sistema morfologico italiano è prevalentemente                Considerare i viali alberati e le alberate come
collinare e montano e la biodiversità floristica e               “parchi lineari” utili per la connessione ecologica
faunistica è assai elevata. Il dilatarsi della densità           delle foreste urbane e periurbane.
abitativa         determina         una        estensione           Monitorare lo stato di salute delle piante e dei
dell’impermeabilizzazione dei suoli in un contesto               suoli a livello urbano e periurbano.
di cambiamenti climatici.                                           Favorire i processi di recupero dei corsi d’acqua
La Strategia promuove un nuovo modello di                        e delle cenosi ripariali e acquatiche.
pianificazione urbanistica mirata all’adattamento al                Promuovere l’uso e la durata di vita dei prodotti
cambiamento climatico e all’eliminazione da parte                legnosi.
del verde urbano delle sostanze inquinanti. Ma il                   Utilizzare cenosi miste, sempreverdi e
verde urbano potrà dispiegare compiutamente le                   caducifoglie, per ottimizzare la rimozione degli
sue potenzialità destinando ampi spazi al sistema                inquinanti.
forestale e deforestando intere aree per consentire                 Integrare le Infrastrutture Verdi con la mobilità
la permeabilità crescente dei suoli e la                         urbana sostenibile sostenendo la riduzione degli
penetrazione nel terreno delle risorse idriche.                  spazi asfaltati.
La Strategia indica tre obiettivi prioritari:                       Pianificare interventi per ridurre la produzione di
1) Biodiversità e servizi ecosistemici: “tutelare la             allergeni.
biodiversità per garantire la piena funzionlità degli               Favorire una più equa distribuzione delle aree
ecosistemi e delle Infrastrutture Verdi in una città             verdi tra le diverse aree della città.
resiliente”                                                          Sfruttare il potere codificante del linguaggio
2) Cambiamenti climatici e isola di calore:                      simbolico dell’albero per formare al rispetto della
Aumentare la superficie e migliorare la funzionalità             natura i più giovani e stimolare senso critico,
ecosisyemica delle infrastrutture verdi in una città             memoria e identità nei più grandi”.
resiliente”                                                      Tutte le tipologie di verde urbano possono essere
3) Benessere e qualità della vita: “Migliorare la                sussunte nella categoria di “foresta urbana”, La
salute e il benessere dei cittadini grazie alla                  stessa FAO individua cinque diversi tipi di foresta
rimozione degli inquinanti da parte dell’ecosistema              urbana: boschi e superfici boscate periurbane,
foresta”.                                                        parchi e boschi urbani, piccoli parchi di quartiere,
Le azioni strategiche sono invece così individuate:              giardini privati e spazi verdi, alberature stradali, altri
1) Sensibilizzazione, sicurezza e educazione                     spazi verdi con presenze arboree: scarpate,
ambientale: “Conoscenza e fruizione sono le basi                 golene, cimiteri, orti botanici, terreni agricoli etc.
della sicurezza”.                                                La Strategia - nell’archiviare definitivamente una
2) Pianificazione e progettazione delle aree verdi in            concezione meramente estetica e ricreativa delle
città: “ Assumere la foresta come strumento di                   aree verdi in città – sottolinea molto efficacemente
pianificazione e progettazione di spazi e attività               come le foreste urbane siano aree produttrici di
umane”                                                           beni e servizi ecosistemici: “fornitura di habitat
                                                                 rifugio per la flora e la fauna, conservazione della
                                                            11
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