PROGRAMMA ELETTORALE elezioni comunali - 6 e 7 maggio - Pietro MEZZI centrosinistra di Melegnano del candidato sindaco e della coalizione del
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elezioni comunali - 6 e 7 maggio PROGRAMMA ELETTORALE del candidato sindaco Pietro MEZZI e della coalizione del centrosinistra di Melegnano
MELEGNANO VOLTA PAGINA Il programma elettorale del centrosinistra unito è frutto di un lavoro di lungo periodo. Nasce infatti dal sapere e dalle conoscenze accumulate in anni di governo della città, dal lavoro di cinque anni di opposizione in consiglio comunale e in città, dall'ascolto dei cittadini nei quartieri di Melegnano, dal lavoro svolto da gruppi organizzati, dai contributi dei partiti e di singole persone, dall'ascolto mai interrotto delle tante associazioni e dei comitati locali. Nasce dal confronto programmatico delle Primarie, in cui la coalizione ha saputo indicare i problemi di Melegnano e, soprattutto, una visione di città e del suo futuro. Una città aperta, capace di rispondere alle esigenze dei suoi cittadini secondo i principi di solidarietà, equità e condivisione. Un programma innovativo, basato sulla partecipazione, sulla vivibilità della città e sulla sostenibilità ambientale. Si tratta di un programma aperto, in quanto concepiamo la competizione elettorale come occasione di confronto e di ascolto dei cittadini e delle loro esigenze, dalle quale trarre indicazioni utili per lo stesura delle Linee programmatiche di governo, del Piano di sviluppo della città e dei futuri bilanci di previsione e dei Piani-programma delle opere pubbliche. Un programma, ora elettorale e domani di governo, da sottoporre a verifica costante da parte degli strumenti e degli organi del Comune e dei cittadini, anche in occasione di modifiche e di eventuali scostamenti dallo stesso programma della coalizione. Il nostro programma elettorale punta in modo convinto alla partecipazione dei cittadini alla formazione del bilancio comunale, come dovere nei confronti dei melegnanesi, soprattutto in una fase di crisi economica come l'attuale, dove il sostegno consapevole della cittadinanza sarà elemento essenziale di coesione e di tenuta sociale. 1. LA DEMOCRAZIA DELLA PARTECIPAZIONE La partecipazione deve essere posta al primo punto del programma amministrativo, perché connota il modo di fare politica proprio del centrosinistra, basato sul coinvolgimento dei cittadini e sulla condivisione delle scelte più importanti del governo della città. Per noi partecipazione significa promuovere e potenziare gli strumenti e gli organismi partecipativi previsti dall’ordinamento comunale, ma anche attuarne di nuovi, segnatamente il bilancio partecipato, la partecipazione nei procedimenti dei piani urbanistici generali e attuativi, i progetti di quartiere condivisi con gli abitanti. Connessi alla partecipazione sono i diritti. Un tema politico, quello dei diritti, di primo piano nella fase politica attuale: dal lavoro alla scuola, dalle pari opportunità alla condizione delle singole persone. Un argomento che deve vedere il Comune attivo nella difesa delle basi costituzionali della nostra democrazia e attore nella promozione delle nuove forme dei diritti civili. La partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, al governo della cosa pubblica deve essere intesa come costruzione di una democrazia partecipativa, nella quale il cittadino non è solo chiamato all’elezione dei rappresentanti, ma anche a contribuire continuativamente, nell’ambito del programma di governo, all’amministrazione della città. La partecipazione non è solo una somma di organismi e attività, ma un modo diverso di concepire il rapporto tra cittadino e amministrazione, al quale la struttura comunale deve adeguarsi. Una pratica amministrativa che deve permeare l'intero Comune. I cardini della partecipazione - Sono le strutture partecipative, anche su base di quartiere, e il bilancio partecipato che devono essere formalizzati nell’architettura normativa dell’ente. Inoltre, gli organi comunali, in particolare il Consiglio, devono rivedere la propria organizzazione dei lavori in modo da permettere maggior partecipazione e dialogo con la cittadinanza, utilizzando anche web e social network, oltre a trasmettere le riprese audio e video delle sedute di Consiglio e di Commissione e pubblicare gli atti di Giunta e Consiglio sul sito internet del Comune. Il nuovo Comune dovrà: 1) Attuare il bilancio partecipato. Il bilancio partecipato è un percorso che permette di coinvolgere i cittadini, singoli e associati, nella redazione del più importante strumento di programmazione del Comune. Tale procedura va posta in atto in via sperimentale già dal primo anno del mandato amministrativo e va formalizzata negli strumenti normativi del Comune: statuto e regolamento. Nel bilancio sarà appostata una somma finalizzata alla realizzazione degli interventi condivisi con i cittadini stessi; 2) Valorizzare i Comitati. I Comitati di cittadini, su base tematica o di quartiere, devono avere un rapporto continuativo con l’amministrazione comunale. I pareri dei Comitati e degli altri organismi di partecipazione, formalizzati ai sensi dei regolamenti comunali, devono essere obbligatoriamente presi in considerazione da parte dell’amministrazione. Vanno promossi Comitati di quartiere o tematici, con lo scopo di avviare progetti di riqualificazione delle zone cittadine; 3) Promuovere le Consulte.
Le Consulte sono organismi di partecipazione a base associativa. Occorre che il Comune svolga un ruolo attivo per il rilancio e la promozione delle Consulte, affinché le stesse assumano un ruolo autonomo propositivo e di stimolo circa l'azione comunale; serve anche fornire alle Consulte e alle rispettive associazioni servizi innovativi (sito web, informazione, comunicazione...); serve avviare un confronto con le comunità straniere anche attraverso l'attivazione di nuovi strumenti di partecipazione; 4) Serve stabilire e mantenere un rapporto continuativo tra amministrazione e cittadini, attraverso periodiche assemblee da tenersi nei quartieri, incontri tematici e consigli comunali aperti; 5) Anche il Comune va organizzato secondo le regole della partecipazione. La pratica partecipativa comporta una riorganizzazione della struttura comunale, che deve essere messa in grado di introdurre la partecipazione all’interno delle normali procedure amministrative; 6) Promuovere la concertazione tra i soggetti su argomenti amministrativi. La concertazione è l’altra faccia della partecipazione: occorre attuare la concertazione tra amministrazione ed enti pubblici, soggetti sociali, sindacati, associazioni di categoria, come pratica costante nell’attuazione degli interventi che riguardano economia, lavoro, servizi, viabilità e territorio; 7) occorre istituire il consiglio comunale dei Ragazzi. Associazionismo: una risorsa fondamentale - Melegnano presenta una straordinaria ramificazione di associazioni, attive con entusiasmo in diversi settori. Queste associazioni, nelle quali si manifesta una grande ricchezza di impegno e solidarietà, devono essere valorizzate e sostenute. Si potrà così mettere a frutto il loro patrimonio di diretta conoscenza della realtà per individuare i problemi e trovare le soluzioni più efficaci. Da valutare, sia nel rapporto tra le associazioni e sia tra esse e il Comune, come principio di riferimento e secondo la formula dello “scambio” volontaristico di tempi e servizi, l'esperienza della Banca del tempo. Infine, il ruolo delle associazioni sarà indispensabile per affrontare in modo unitario e solidale i gravi problemi economici e sociali della nostra città. 2. MELEGNANO E IL MELEGNANESE Tra le cose che servono alla nostra città, ve n'è una particolarmente importante: riportare Melegnano a una centralità perduta. Da sempre Melegnano è infatti punto di riferimento di un territorio più ampio dei suoi stretti confini comunali. Serve guidare le trasformazioni prodotte dalla crisi economica e dai profondi cambiamenti territoriali determinati dalla prossima realizzazione delle nuove infrastrutture stradali e autostradali. Melegnano - per dimensioni, storia e funzioni - può e deve svolgere un ruolo guida della zona. Il ruolo di Melegnano nel Sud Milano - Melegnano deve tornare a esercitare una centralità politico e istituzionale nel territorio del Sud Milano e del melegnanese in particolare, per governare le importanti trasformazioni territoriali e i processi di crisi economica, guidandoli verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Occorre dar vita a un Piano d'area del melegnanese, per indirizzare le scelte di sviluppo coordinato e sostenibile della zona. Dalla competizione alla collaborazione virtuosa - Anche in relazione al carattere strutturale della crisi, occorre trasformare la competizione economica e territoriale dei Comuni del melegnanese in collaborazione virtuosa, attraverso processi politici e istituzionali che devono vedere il nostro Comune protagonista. Ciò può avvenire per diversi temi quali l'economia, il territorio, l'ambiente, i servizi pubblici, i servizi tecnico-finanziari. L'obiettivo è integrare, razionalizzare, qualificare e rendere efficiente l'offerta dei servizi pubblici comunali in una logica di rete e di area vasta e di contenimento dei costi. 3. BILANCIO E LOTTA ALL'EVASIONE. SVILUPPO SOSTENIBILE E NUOVA OCCUPAZIONE Il bilancio del Comune - I Comuni vivono una condizione finanziaria senza precedenti, a causa della crisi economica e dei continui tagli operati dallo Stato. Il Patto di Stabilità, di cui occorre chiedere la revisione, non permette assunzioni e spese per investimenti, contribuendo a deprimere l’economia, mentre l’emergere di nuove povertà e situazioni di disagio richiede sempre maggiori interventi da parte dell’ente locale. L'aumento dell'Imu, inoltre, avvenuto con il bilancio 2012, avrà l’effetto di aumentare affitti e spese per le attività produttive e commerciali. Per far fronte a questo stato di cose, occorre attuare una politica finanziaria comunale improntata al rigore, ma anche caratterizzata da innovazione e capacità di controllo della spesa. In base a questi indirizzi, le azioni da intraprendere sono: 1) attuare il bilancio partecipato, come forma di condivisione delle scelte amministrative e di realizzazione delle opere pubbliche; 2)
introdurre il bilancio di genere (che organizza e ristruttura entrate e uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, nella prospettiva di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi), per favorire politiche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva, identificando i diversi gruppi di destinatari e migliorando i servizi forniti; 3) introdurre nel bilancio tradizionale, basato sulla spesa storica, elementi di innovazione progettuale, al fine di realizzare il bilancio a progetto, nel quale i diversi assessorati sono tenuti a redigere progetti innovativi caratterizzati anche da capacità di reperire risorse esterne, sia per la parte delle opere pubbliche sia per quanto riguarda servizi e attività, anche con la creazione di équipe dedicate alla partecipazione di bandi di finanziamento; 4) recuperare la funzione programmatoria del bilancio, con politiche economico- finanziarie di lungo termine, seguendo principi finanziari basilari: razionalizzazione della spesa; ricerca di risorse economiche esterne; uso appropriato delle opportunità urbanistiche (perequazioni, compensazioni, oneri di urbanizzazione...); dinamicità e ulteriore capacità previsionale del bilancio; diminuzione dell’indebitamento al fine di dare sviluppo a nuovi investimenti; revisione della politica delle entrate. La lotta all'evasione - L’evasione fiscale in Italia ha raggiunto livelli estremamente elevati. Ciò corrisponde a una significativa perdita di gettito fiscale e contributivo, che se recuperato potrebbe risolvere il problema delle entrate statali, senza necessità di ulteriori tagli a welfare, enti locali, sanità e trasporti. Per far fronte alla crisi della finanza locale, occorre attuare una politica finanziaria comunale improntata al rigore, ma anche alla capacità di spesa. Le azioni da promuovere sono: 1) lotta all’evasione tributaria e fiscale, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla legge, costituendo il Consiglio tributario e un Osservatorio comunale e aderendo alla recente iniziativa dell'Anci Lombardia "ReteComuni"; 2) valorizzare e aumentare la rendita del patrimonio comunale; 3) razionalizzare la spesa e la ricerca di risorse economiche esterne; 4) usare in modo appropriato le opportunità urbanistiche (perequazioni, compensazioni, oneri urbanizzazione...); 5) attuare una politica di bilancio dinamica e programmatoria. La legge chiama anche i Comuni a collaborare con l’Agenzia delle entrate nelle azioni di contrasto all’evasione delle imposte statali (Irpef, Iva eccetera), attribuendo ai Comuni stessi, per il triennio 2012-2014, l’intero ammontare del maggior gettito ottenuto a seguito del loro intervento nell’attività di accertamento. Accanto all’attività di controllo dei tributi locali (imposta immobiliare, occupazione di suolo pubblico, pubblicità, tassa rifiuti...) occorre necessariamente avviare il controllo delle imposte e delle tasse statali, in primo luogo l'Irpef, seguendo le indicazioni dell’Agenzia delle entrate che già anni fa individuava i settori più a rischio di evasione, nei confronti dei quali attivare prioritariamente l’attività di segnalazione. La lotta all’evasione da parte del Comune deve avvenire con gli strumenti regolamentari, ma anche con l’istituzione di un apposito Ufficio Entrate comunale e attraverso la creazione di un istituto di monitoraggio, come l’Osservatorio contro l’evasione fiscale, oltre all'iniziativa di "ReteComuni". Le recenti iniziative intraprese da Agenzia delle entrate e Guardia di finanza dimostrano che il contrasto all’evasione è fattibile attraverso l'attività sul territorio. Ma il recupero dell’evasione contributiva può avvenire anche attraverso l’incrocio dei dati catastali con quelli dei proprietari degli immobili e con le banche dati tariffarie (rifiuti, gas, acqua, energia elettrica...), e l’analisi dei dati di “valenza fiscale” di diversa provenienza: dal Comune medesimo alle Agenzie fiscali nazionali delle entrate e del territorio, alle Camere di commercio e altri enti. La concreta attività di contrasto all’evasione fiscale deve essere un elemento fondante del centrosinistra e il carattere distintivo rispetto al centrodestra, che in questi anni non ha costruito adeguatamente gli strumenti operativi. Politiche di bilancio virtuose - La parola d’ordine della politica fiscale del Comune deve essere “equità”. Le imposte e le tasse non possono essere aumentate, perché altrimenti si determinerebbe un ulteriore carico fiscale su famiglie e imprese, con pesanti ricadute sul costo della vita e sui prezzi dei beni di consumo. L’attività di controllo di tasse e tariffe può portare a un maggior riequilibrio delle entrate, ma occorre anche studiare politiche alternative per il reperimento delle risorse, privilegiando il prelievo sull’utilizzo e sul consumo della città, rispetto al prelievo sui redditi. Con l’entrata in vigore dell’Imu, si rende necessario anche l’aggiornamento del catasto delle proprietà immobiliari, con la finalità di eliminare le sperequazioni tra le rendite catastali. L’attività di controllo e monitoraggio del sistema tributario ed erariale a livello comunale, con l’emersione delle irregolarità, delle evasioni e delle ingiustizie, potrà restituire una situazione di maggiore equità. Questo permetterà di individuare con precisione le fasce di cittadini più disagiate e quelle che vivono con grande difficoltà la situazione economica, nei confronti delle quali sarà possibile agire con riduzioni dei tributi, finanziate dal recupero dell’evasione.
Politiche patrimoniali - Le entrate da oneri di urbanizzazione non potranno più essere destinate in modo massiccio a sostenere la spesa corrente, ma alle opere pubbliche e alle manutenzioni del patrimonio. Ciò significa anche rivedere la politica patrimoniale del Comune, secondo alcune linee direttive: 1) valorizzazione e aumento della rendita del patrimonio comunale; 2) ricognizione del patrimonio, per un'eventuale alienazione o messa a reddito delle parti non necessarie per il Comune; 3) reimpiego dei proventi per nuovi investimenti pubblici. I criteri alla base di queste scelte saranno: la non redditività sociale di parte del patrimonio, patrimonio in disuso, parti non gestibili dal punto di vista manutentivo, parti che non svolgono e non potranno svolgere alcuna funzione sociale e che rappresentano un costo di gestione per l’amministrazione comunale; 3) agire sui diritti edificatori indicati dal Pgt per costituire un Fondo immobiliare municipale da destinare alla ristrutturazione e alla manutenzione straordinaria del patrimonio comunale; 4) ristrutturazione e riuso del castello quale centro culturale, reperendo risorse esterne (finanziamenti e contributi comunitari, statali, regionali e privati) per non gravare eccessivamente sulle finanze comunali; 5) revisione delle modalità di manutenzione del patrimonio comunale, con la finalità di razionalizzazione e contenimento della spesa (audit e certificazione energetica degli edifici di proprietà comunale, revisione dei contratti di gestione calore, Enel, forniture, miglioramento dell'efficienza energetica nella rete dell’acquedotto, azzeramento delle bolletta elettrica e solarizzazione dei tetti comunali); 6) ricognizione delle società e delle aziende partecipate e loro valorizzazione ai fini del miglioramento dei servizi e del ritorno reddituale (in particolare di Mea nella gestione delle filiere del riciclaggio di materie nella raccolta differenziata e nello sviluppo delle filiere di produzione energetica da fonti rinnovabili: fotovoltaico, solare termico, biomasse). Sviluppo sostenibile e nuova occupazione – Anche la disoccupazione lavorativa nel Sud Milano ha iniziato a far sentire i suoi pesanti effetti sulle persone, sui giovani, sulle famiglie. Il Comune, ente di prossimità per eccellenza, deve moltiplicare gli sforzi per favorire lo sviluppo economico, dell'occupazione e del lavoro attuando politiche attive in collaborazione con le parti sociali (sindacati e categorie produttive). Ciò deve tradursi nel progetto “Lavoro per un economia sostenibile”. Un progetto capace di coinvolgere commercio, artigianato, servizi, cooperazione sociale e terziario avanzato, cioè i tradizionali settori dell’economia locale, che vanno salvaguardati e incentivati attraverso forme di collaborazione con le categorie produttive e con interventi mirati (promozione di progetti di marketing urbano e territoriale; tutela del commercio di vicinato; crescita dei mercati di prodotti agricoli locali e biologici; riqualificazione degli assi commerciali, delle aree industriali, del mercato ambulante, della Fiera del Perdono; insediamenti industriali eco-compatibili; riuso del patrimonio industriale dismesso...). Per quanto concerne l'insediamento industriale nella zona Ovest (comparto C - San Carlo) previsto dal Pgt vigente, in base a principi di minimizzazione del consumo di suolo e di contrasto alla speculazione immobiliare, Comune e proprietà dell'area dovranno definire un accordo pubblico a garanzia dell'insediamento esclusivamente produttivo sull'area in questione e dell'occupazione, oltre al rispetto dei principi di eco-compatibilità dell'insediamento stesso. Il Comune, per fronteggiare la crisi occupazionale, deve agire anche nei confronti dell'Agenzia formazione orientamento lavoro (Afol) del Sud Est Milano, partecipata dai Comuni della zona e dalla Provincia di Milano, per orientare le politiche di intervento dell'Agenzia stessa al soddisfacimento dei bisogni lavorativi e formativi dei cittadini e l'occupabilità dei residenti. L'azione del Comune, all'interno di Afol, deve caratterizzarsi per un impegno sempre più forte dell'Agenzia finalizzato al recupero di fondi su specifici progetti dedicati ai giovani, sia studenti sia in cerca di occupazione, e ai lavoratori difficilmente ricollocabili nel mercato del lavoro (progetti come Lsu). L'Ufficio relazioni col pubblico (Urp), al fine di facilitare le iscrizioni dei senza lavoro al Centro per l'Impiego, deve diventare un interfaccia attivo nei confronti del Centro stesso per facilitarne le iscrizioni e favorire così l'incontro tra domanda e offerta. Vanno sostenute le realtà di nuova imprenditorialità, anche attraverso la creazione di una linea specifica “al femminile”, all'interno dello Sportello Lavoro. In collaborazione con le associazioni di volontariato sociale, occorre creare reti di assistenza per garantire, alle donne lavoratrici e alle piccole imprenditrici, servizi (baby sitting, centri estivi, assistenza agli anziani...) al fine di coniugare lavoro, interessi e vita personale e familiare. L'ente locale, ancor di più di quanto realizzato fino a oggi, deve sostenere il mondo delle cooperative sociali, sia di tipo A (servizi sociali) sia di tipo B (inserimento lavorativo), per l'inserimento dei portatori di handicap, sia come forma di sostegno al lavoro e alle persone diversamente abili sia indirettamente al welfare locale. I vantaggi di tale politica sono la creazione di occupazione ordinaria, spesso aggiuntiva a quella di disabili e svantaggiati, l'apporto di risorse alla fiscalità diretta e indiretta, il sostegno ad aziende vincolate al bene comune e la creazione di una nuova cultura di impresa e di reti solidali.
4. IL WELFARE LOCALE AI TEMPI DELLA CRISI La qualità dei servizi sociali è segno distintivo dell'ente locale: è, infatti, un parametro per giudicare la capacità di chi governa. Questo vale anche per la nostra città. L’amministrazione di centrosinistra intende pertanto mettere al centro del proprio programma la persona e i suoi bisogni: il lavoro, le famiglie, la casa, l’inclusione sociale e la cittadinanza sono i campi propri dell’azione politica a livello locale. Sappiamo di doverci muovere in un sistema fortemente compromesso dalla costante e pesante riduzione dei trasferimenti statali e regionali, che rischia di compromettere seriamente il sistema di welfare locale che ha finora garantito pari opportunità per l’accesso ai servizi. Inoltre, gli effetti occupazionali della recessione in corso dureranno anni e le amministrazioni locali dovranno organizzarsi per farsene carico, essendo il livello più prossimo al cittadino. Il Comune deve dare risposte ai cittadini che pongono domande di bisogno, e per fare questo è necessario attivare modalità d’intervento innovative, dinamiche e aderenti alle reali aspettative, ricercare ogni forma di reperimento di risorse, supportare sinergie e sussidiarietà locali e territoriali. Mettere al centro la persona significa muoversi in un’ottica di servizi, ma soprattutto di politiche che rispettino e consentano un reale “star bene” dei cittadini e alimentino un’innovativa cultura del benessere che sviluppi idee intelligenti ed efficaci, capaci di creare una proficua sinergia con le politiche abitative, urbanistiche, commerciali, economiche, affinché al centro ci sia sempre la persona e le sue necessità di socialità, di appartenenza e di cittadinanza. “Stare bene” può significare anche ritrovare la voglia di socialità nel tempo libero. Nella società del “poco tempo” riuscire a valorizzare i momenti di ritrovo, accrescere le occasione di socialità, accomunare momenti di svago diventa propedeutico ad una buona qualità della vita. Ovvero, laddove si favorisce la serenità mediante iniziative di carattere ricreativo, si ritrova anche una dimensione “più umana” del nostro vivere. Per questo saranno continuate e, dove possibile, migliorate tutte quelle occasioni di festa e di ritrovo che la vita della città vorrà e saprà programmare nella sua annualità. È importante poter rispondere ai bisogni delle persone, soprattutto quelle meno attrezzate dal punto di vista economico e culturale, ma la politica sociale fondata su voucher, buoni, dote evidenzia come l'unica discriminante per potersi sentire liberi e autonomi è quella economica, da giocarsi in solitudine con la possibilità di acquistare prestazioni sul mercato dei servizi. Chi ha le risorse sceglie il meglio, gli altri devono accontentarsi di ciò che rimane. Vogliamo che sia un altro il criterio dominante, dove le risorse servano a garantire l'accesso universale ai servizi che si confrontano soprattutto con i bisogni delle persone. Attenzione alla persona vuole sicuramente dire impegno verso le fasce di età considerate “deboli”, come i bambini e agli anziani. Ma nell’attuale contesto sociale anche l’età di mezzo risente di forti criticità dovute alla precarizzazione delle condizioni di vita. Nemmeno si possono trascurare i giovani e i loro problemi di presente e di futuro. Il ruolo del Comune, delle associazioni e dei cittadini - I servizi alla persona vanno intesi come servizi di comunità, dove il principio di solidarietà rappresenta il perno del patto tra cittadini e istituzioni allo scopo di contenere le conseguenze della crisi. Occorre avviare e consolidare forme di gestione associata sovra comunale, per ottimizzare le risorse economiche e umane. Si tratta di risparmi che attivano efficaci forme di collaborazione fra enti. Le politiche sociali, inoltre, non devono essere considerate residuali, ma, al contrario, trasversali agli altri fattori del governo locale. Programmare i servizi in modo integrato permette di evitare sovrapposizioni, sprechi e dà risposte precise anche ai nuovi bisogni. Cogliere i cambiamenti economici, demografici e sociali permette di dare risposte mirate e non standardizzate. I servizi alla persona vanno infatti rinnovati e innovati con tempismo e puntualità; servizi statici non aiutano a contenere la spesa e non offrono risposte adeguate. E' il Piano di zona lo strumento più idoneo per attuare le forme di partecipazione all’offerta dei servizi alla persona e in cui si riconosce il contributo significativo del Terzo settore e del privato sociale. Il Comune e i soggetti del privato sociale devono anche saper sfruttare le opportunità di finanziamento dei bandi pubblici e privati. Saper progettare bene è un modo utile non solo per recuperare risorse economiche, ma anche per imparare a lavorare in partnerariato e per analizzare i bisogni del territorio. Serve quindi lavorare insieme per ottenere più servizi e più risorse. Melegnano e il territorio - Melegnano è punto di riferimento nel campo dei servizi per l’intero Sud Milano e, nel rispetto delle competenze attribuite e del principio della collaborazione, intende assumere un ruolo di promozione e di coordinamento dei diversi soggetti. Ricostruire la rete territoriale dei servizi significa apertura e collaborazione con i Comuni vicini per sviluppare politiche sociali e territoriali in grado di contenere i costi a miglior e maggiore erogazione di servizi. Prioritario sarà il raccordo e il rapporto con il consorzio Assemi, attraverso il quale trova applicazione il Piano sociale di zona con cui si sono definiti i fabbisogni e gli obiettivi di priorità
sociale: valorizzare e sostenere le responsabilità familiari; rafforzare i diritti umani; potenziare gli interventi a contrasto della povertà e della fragilità sociale; sostenere la domiciliarità per anziani, malati e disabili; migliorare l’azione per l’integrazione sociale degli stranieri e degli immigrati. Nei confronti di Assemi si chiederanno la massima trasparenza nella gestione delle risorse e una sempre maggiore chiarezza riguardo i servizi erogati. Al raggiungimento di tali obiettivi dovranno contribuire le linee di indirizzo programmatico del consiglio comunale. Anche l'Azienda Sanitaria Locale Milano 2 e l'Azienda Ospedaliera di Melegnano vanno considerati come attori della sinergia territoriale in materia di servizi socio-assistenziali. Il welfare locale deve infine salvaguardare l’universalità del sistema pubblico come momento di razionalizzazione, di migliore utilizzo delle risorse, delle tecnologie del sapere, producendo servizi che abbiano maggiore efficacia ed efficienza, per garantire a tutti senza esclusioni, il diritto alla salute. Attuare “Piani per la salute e la prevenzione” può essere un nuovo modo di governare la propria salute in un contesto di società che vede nella salute un bene da preservare: un diritto e un dovere. Intendiamo proporre ai Comuni del Distretto, unitamente all’Asl, all’associazionismo, ai sindacati, percorsi unitari di informazione rivolti ai cittadini sui comportamenti da adottare e sugli stili di vita per preservare la salute e prevenire le varie forme di dipendenza. Maternità, infanzia ed età evolutiva - In collaborazione con l’Asl Milano 2 va confermata l’importanza del consultorio familiare, quale sede di presa in carico del percorso complessivo per i problemi di tutela della maternità, dell’infanzia e dell’età evolutiva. Tra i campi d’intervento da privilegiare è prioritario quello della prevenzione sanitaria scolastica nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza, con un maggiore impegno rivolto alle famiglie più fragili, per prevenire il rischio di disagi ed emarginazioni. Si dovrà garantire alle famiglie una rete di asili nido e di assistenza all’infanzia, come i centri diurni estivi, sufficienti a fare fronte alle domande delle madri lavoratrici e con particolare attenzione ai nuclei monoparentali. Anche in tema di adozioni e affidi per la tutela dei minori è importante che il Comune abbia un ruolo di promozione della solidarietà e dell’accoglienza familiare, sviluppando ulteriormente quanto già fanno i servizi sociali e rafforzando le relazioni con tutte le realtà di volontariato impegnate. Le politiche giovanili - La variegata presenza in città di luoghi dell’educazione pone al Comune la responsabilità di dialogare con tutte queste realtà, per contribuire a definire insieme politiche giovanili interessanti, aggregative e vivaci, per contribuire alla formazione dei ragazzi fornendo loro strumenti e percorsi per affrontare le sfide che si porranno loro di fronte intorno a progetti di formazione e informazione, integrazione e partecipazione, spirito di impresa, senso civico, cittadinanza globale. Si conferma, in tal senso, la validità di un Tavolo di confronto permanente con e tra i giovani all’interno dell’istituzione comunale. Melegnano è centro attrattivo per l’universo giovanile proveniente anche fuori dai confini della città e del melegnanese. La movida serale, un fenomeno che ha il pregio di aggregare, di far vivere la città e produrre reddito per l’economia, ha bisogno di regole che ne contengano gli abusi e le distorsioni. Sarà pertanto necessario attivare un piano coordinato per la regolazione della mobilità e della sosta nei luoghi della frequentazione serale, per il controllo del consumo di sostanze stupefacenti e alcool, per la tutela della quiete pubblica. Il Comune dovrà inserirsi nella movida serale anche con iniziative in grado di arricchire l’offerta culturale e del tempo libero rivolta a tutta la popolazione. E' necessario sostenere lo Spazio Milk, che dovrà essere potenziato anche con nuovi finanziamenti e soluzioni logistiche adeguate, quale luogo di aggregazione giovanile e creare occasioni di integrazione con altri istituti culturali (sale polifunzionali, biblioteca, centro associazioni, Palazzina Trombini...) e con i luoghi aggregativi del tempo libero e dello svago. Le politiche giovanili dovranno essere al centro dell’azione amministrativa come forma di crescita civile e culturale e anche come prevenzione del disagio. Infine, serve sostenere e promuovere esperienze di co-housing (coabitazione) per rispondere alla necessità dei giovani di rendersi autonomi. Politiche di genere. Il Comune dovrà orientare le politiche comunali verso l’uguaglianza tra uomini e donne. Scelte politiche che appaiono neutre rispetto al genere possono avere un impatto diverso su donne e uomini, anche se tale effetto non è né voluto né previsto, perché esistono diversità sostanziali nella vita delle donne e degli uomini che rafforzano le disparità già esistenti. Strumento per un nuovo governo sarà in particolare il Bilancio di genere, per favorire e garantire: 1) il perseguimento di politiche pubbliche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva; 2) il mezzo per raggiungere un utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse, identificando i diversi gruppi di destinatari; 3) un modo per migliorare l'efficacia e la trasparenza dei servizi forniti. Il
Bilancio di genere organizza e ristruttura entrate e uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, nella prospettiva di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi. La nuova amministrazione dovrà anche attuare un intervento sui tempi e sui servizi della città teso a promuovere un equilibrato rapporto tra lavoro e cure parentali: la cura di piccoli, anziani e disabili non deve gravare solo sulle spalle delle donne; è necessario cambiare l’organizzazione dei servizi per facilitare la conciliazione tra lavoro e cura. Sui tempi incidono molto le necessità di spostamento dei genitori-lavoratori e gli orari di asili nido e scuole della prima infanzia. La nomina dei componenti della Giunta e l’attribuzione degli incarichi di governo dovranno essere effettuati nel rispetto della democrazia paritaria e del principio della rappresentanza dei cittadini e delle cittadine. Migliorare i servizi rivolti agli anziani - Melegnano è caratterizzata dall’alta percentuale di popolazione anziana per la quale è necessario prestare ogni attenzione per evitare solitudini e disagi sociali. Occorre elaborare politiche attive nei confronti dei problemi, non solo fisici ed economici, ma anche relazionali, per evitare l'emarginazione e la solitudine. Servono azioni a sostegno della popolazione anziana promuovendo l’associazionismo e i centri gestiti dagli anziani, incentivare i progetti di assistenza domiciliare e facilitare soluzioni abitative dignitose per le persone in difficoltà. Una struttura importante nel nostro Comune è la Fondazione Castellini, con la quale è indispensabile affrancare e implementare la collaborazione per affrontare i problemi della “terza età” e del welfare cittadino. Gli obiettivi che dovranno accumunare l'Amministrazione e la Fondazione dovranno trovare piena attuazione nel ruolo di cooperazione e collaborazione che i rappresentanti del Comune avranno all'interno della Fondazione. L'operato dei rappresentanti pubblici nel CdA dovrà rispondere a linee politiche d’indirizzo definite dal Consiglio comunale. C’è da registrare positivamente che la popolazione anziana gode, oggi, di un’accresciuta dinamicità dovuta alle migliori condizioni fisiche e di salute, che incidono in modo sensibile sull’allungamento della prospettiva di vita media. Questo fenomeno ha determinato il crescente ruolo nelle associazioni di volontariato e, nei nuclei familiari, della figura dei nonni a sollievo e sostegno dei genitori. Per il Comune questa è una risorsa da impiegare, nei modi e nelle forme consentite, per lo svolgimento di servizi di utilità pubblica. La famiglia risorsa della società - La famiglia è risorsa fondamentale per ogni società e risente oggi più che in passato della crisi economica e sociale. Il Comune dovrà porre al centro della propria azione politica e sociale la tutela e la promozione delle famiglie quale ambito privilegiato per la prevenzione del disagio e per lo sviluppo di pratiche virtuose per la collettività. L’azione politica dovrà esplicitarsi nel sostegno economico attraverso lo studio di nuovi strumenti di valutazione economica. Oggi, per i servizi a domanda individuale rivolti alle famiglie, si applica l’Indicatore di situazione economica equivalente (Isee), uno strumento di calcolo che tiene conto solo in parte della composizione del nucleo familiare. Servono nuovi criteri per consentire un valido sostegno alle famiglie. La nuova amministrazione intende considerare anche altre proposte in materia, come il quoziente familiare (un sistema di tassazione per parti, basato sul presupposto teorico delle scale di equivalenza). La crisi economica sta pesando principalmente sul lavoro e quindi sui redditi familiari. Per far fronte a questa grave situazione che rischia di allargare oltremodo la forbice della povertà, il Comune, in base a quanto consentito, potrà studiare strategie di accompagnamento economico e farsi garante nei confronti del sistema bancario e di quello commerciale molto diffusi a Melegnano, affiancandosi così alle famiglie in maggior difficoltà. Gli immigrati - La realtà dell’immigrazione è ormai un fatto incontrovertibile. Inutili, dannosi e anacronistici sono gli atteggiamenti che mirano a stigmatizzare le differenze e le diffidenze. Compito della politica è quello di promuovere politiche di accoglienza responsabile e aprire sentieri di confronto in grado di sollecitare e accrescere la conoscenza e la reciprocità tra cittadini diversi per “provenienza” ma appartenenti all’unica radice umana. Ne è esempio la scuola che già di fatto si presenta come un luogo aperto alla mondialità. La sfida va giocata con intelligenza e senza timore sul terreno della valorizzazione delle differenze. Dovremo però recuperare e rivestire di attualità il senso delle nostre tradizioni, cosicché anche i simboli e i valori, che sono fondamento storico e culturale del nostro essere cittadini europei e italiani, possano essere considerati elementi di unione in una comunità aperta al futuro dell’umanità. La politica della casa - A Melegnano il problema della casa è particolarmente grave. Serve una
nuova politica della casa basata su un approccio sistemico, per passare dall’emergenza alla programmazione degli interventi. Le iniziative da porre in atto prenderanno in considerazione sia gli interventi strutturali di edilizia sovvenzionata, agevolata e convenzionata (con forme di housing sociale, in case ad alta efficienza energetica e “bolletta zero”, per le giovani coppie, anziani, ceti meno abbienti) sia le azioni sociali di sostegno al pagamento dell’affitto per le categorie più deboli, sia incentivi tributari per gli affitti in equo canone e disincentivi per le case sfitte, la cui consistenza andrà verificata. Si dovrà affrontare il problema degli sfratti, che colpiscono maggiormente la popolazione anziana. Nel contesto delle trasformazioni urbanistiche sarà opportuno recuperare la positiva pratica che consente al Comune, attraverso le convenzioni urbanistiche, di acquisire quote di appartamenti da destinare ad affitto calmierato o in proprietà (o in denaro o in volumetrie) da destinare alla costruzione di nuove abitazioni comunali. Diverse sono le forme, anche sperimentali, per attivare innovative politiche per la casa. Occorre valutare la possibilità di gestire e mettere a reddito il patrimonio edilizio residenziale del Comune, anche con forme di gestione immobiliare affidate a terzi, fondazioni o enti no profit già operanti nel settore e in grado di accompagnare l’aspetto gestionale a elementi di attenzione sociale. Il patrimonio Aler è un elemento importante in città e andrà prontamente reso accessibile e funzionante in tutte le sue disponibilità. Nonostante la differente gestione degli edifici Aler esistenti, il Comune, in collaborazione con l'Agenzia stessa, dovrà attuare progetti di miglioramento e riqualificazione degli spazi urbani per il decoro e la vivibilità degli abitanti. Per attuare le politiche della casa in forma integrata si rende necessaria l’istituzione di un Ufficio Casa, capace di raccogliere le istanze e le richieste dei cittadini in materia abitativa e di coordinare la propria attività con quella delle agenzie sindacali degli inquilini e dei piccoli proprietari del territorio. Va valutata la possibilità di accorpare, in un unico assessorato, le competenze in materia abitativa. Volontariato e no profit - Nella logica della collaborazione e della partecipazione, compito del Comune è coinvolgere il mondo del volontariato, dell’associazionismo e del no profit, secondo progettualità innovative, in una logica di bene comune e di miglior utilizzo e ottimizzazione delle risorse. Dalla sinergia tra Comune e no profit sono nate iniziative di cui la città ha potuto beneficiare (iniziativa “rEstate in città” del 2005). E’ utile che il Comune sia al loro fianco, oltre che per sostenerne le varie attività, anche per sensibilizzare i cittadini verso la cultura del volontariato, leva e forza di una comunità solidale che si prende cura di chi è nel bisogno e, più in generale, che si pone al servizio di se stessa, migliorandone le condizioni di vita. I comitati di quartiere - I Comitati di quartiere sorti in città manifestano ormai una presenza consolidata in grado di assolvere il ruolo d’interlocuzione con l’amministrazione comunale. Tale presenza può implementarsi qualitativamente assumendo un ruolo di “guardiani sociali”, capaci di registrare e quindi, di segnalare, i problemi di persone e famiglie che, per vergogna o dignità, non si rivolgono alle istituzioni per affrontare e risolvere le loro difficoltà. 5. IL FUTURO DELLA CITTA' Le modifiche degli ultimi anni della struttura demografica, economica e sociale della città pongono problemi nuovi all'amministrazione della città per quanto riguarda i servizi pubblici sociali, scolastici, educativi, culturali. Il Piano di governo del territorio, nonostante i consistenti studi di settore, non scioglie i nodi connessi allo sviluppo recente e futuro della città. Il Piano dei servizi collegato al Pgt va infatti rivisto alla luce della "cura dimagrante" cui il Piano stesso deve essere sottoposto. Occorre riprendere e valutare le conclusioni del Piano urbano del traffico, commissionato e mai attuato dall'attuale amministrazione comunale. Occorre puntare con forza, coraggio e innovazione alla mobilità sostenibile. Il Pgt e la cura dimagrante - Tra le prime cose cui la nuova amministrazione dovrà mettere mano vi sarà la revisione del Piano di governo del territorio da poco approvato. La nuova amministrazione dovrà mettere subito in campo una variante al Pgt e, qualora avviato, bloccare l'accordo di programma relativo alla zona Ovest e le altre procedure attuative avviate (Suap). Il nuovo Pgt dovrà prevedere una drastica riduzione delle trasformazioni in gioco, delle volumetrie e del numero di abitanti da insediare. Si dovrà pertanto puntare, pur con indici di trasformazione inferiori a quelli previsti dal Pgt vigente, alla riqualificazione urbanistica del centro storico e della città edificata, ed evitare la trasformazione in zone non idonee (Calvenzanino) o parzialmente compromesse (Pallavicina). Il nuovo Pgt dovrà salvaguardare il commercio di vicinato e puntare a valorizzare il centro commerciale all'aperto esistente. Il "Parco della Grande Melegnano", così definito nel Pgt, quale opera di compensazione ambientale della tangenziale est esterna, dovrà essere localizzata nell'ansa sud del fiume Lambro, in zona Giardino, non più a ridosso del confine con il comune di Cerro al Lambro. Dovrà essere rivisto anche il Piano dei Servizi del Pgt, alla luce delle modifiche da apportare al Piano vigente.
Regolamento edilizio - Tra i primi provvedimenti che il nuovo Consiglio comunale dovrà assumere, vi sarà quello di approvare il nuovo Regolamento edilizio comunale, fermo da due anni. Il Regolamento dovrà essere integrato per quanto riguarda gli aspetti connessi alla gestione sostenibile della risorsa idrica, oggi mancanti. Le infrastrutture, tra autostrade e congestione - Altro tema connesso al futuro della città ha a che fare con le imponenti opere infrastrutturali che riguarderanno il Sud Milano e Melegnano in particolare. Il riferimento riguarda la realizzazione della tangenziale est esterna e delle opere di connessione viabilistica. Il territorio verrà modificato in profondità. Al di là delle valutazioni politiche circa l'opportunità realizzativa dell'opera autostradale e considerata la cogenza normativa di tali opere, il quadro infrastrutturale connesso all'Accordo di programma della tangenziale est esterna ridisegnerà il territorio del Sud Milano e del melegnanese. Occorrerà prestare grande attenzione a ciascuna delle opere previste per quanto concerne le soluzioni viabilistiche, le mitigazioni e le compensazioni ambientali, la cantierizzazione delle opere, la trasparenza degli appalti pubblici, la sicurezza dei luoghi di lavoro e la lotta alle infiltrazioni malavitose e mafiose. La viabilità extraurbana - Tra le opere prioritarie da realizzare, tra quelle ricomprese nella viabilità di connessione della Tem, il Comune dovrà dare prevalenza e priorità al collegamento a Nord, tra le provinciali Cerca e Binasca, ricercando le soluzioni tecniche più idonee a mitigarne e a compensarne l'impatto, prestando grande attenzione alle abitazioni della zona Montorfano e delle aree delicate circostanti. In relazione alla criticità del nodo viabilistico di Melegnano, si ritiene necessario realizzare anche le altre opere viabilistiche previste dall'Accordo di Programma: la variante alla Santangiolina e la complanare a sud, nei comuni di Vizzolo Predabissi e Cerro al Lambro, per la cui realizzazione si dovrà prestare grande attenzione alla riduzione degli impatti ambientali e paesaggistici, anche attraverso il contenimento dimensionale delle opere previste. In relazione alla volontà di procedere alla variante del Pgt vigente e, conseguentemente, alla riduzione delle previsioni di trasformazione urbanistica della zona Ovest, si impone anche la revisione dell'assetto viabilistico complessivo proposto dallo studio di fattibilità già realizzato. Nell'immediato, occorre un accordo con Provincia e comune di Cerro al Lambro per la sistemazione dell'incrocio Santangiolina-via Giardino e la sua trasformazione in rotatoria. Serve anche rivedere la soluzione viabilistica contenuta nel Piano integrato di intervento Costigé per quanto riguarda la sistemazione viabilistica tra la statale Emilia e le vie Carmine e Montorfano, al fine di eliminare l'incrocio semaforico e dotare lo stesso di una rotatoria di dimensioni adeguate ai flussi di traffico attuali. Occorre anche valutare la sostituzione con una rotatoria dell'attuale incrocio semaforizzato tra la statale Emilia e le vie Battisti e Vecchia Cerca per Colturano. In tutti i casi citati, occorre garantire la transitabilità pedonale e la ciclabile. Le soluzioni sopra indicate dovranno trovare verifica nel Piano urbano del traffico non ancora adottato, da sottoporre a rivisitazione in relazione ai presenti contenuti programmatici. L'Osservatorio mobilità sostenibile - In relazione alla realizzazione delle nuove infrastrutture autostradali e viabilistiche, allo sviluppo della mobilità sostenibile e alla necessità di governare la mobilità in una logica intercomunale e di area vasta, il Comune propone l'Osservatorio mobilità sostenibile (Oms) da condividere con i comuni di Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, San Zenone al Lambro e Vizzolo Predabissi. All'interno di tale ambito si dovrà anche verificare il coordinamento stabile, dove esistono, dei mobility manager aziendali, allo scopo di ottimizzare gli spostamenti di merci e persone. La viabilità urbana - Occorre mettere a punto provvedimenti e strumenti di governo della viabilità (il Piano urbano del traffico), che vadano nella direzione della sicurezza stradale, della riduzione del traffico veicolare di attraversamento e della moderazione del traffico in ambito locale. Serve sbloccare al più presto i vincoli esistenti alla realizzazione del collegamento viabilistico tra via Pertini e piazza 25 Aprile, collegamento che consentirà una modifica complessiva della viabilità interna, comprese le vie Conciliazione e Castellini. Occorre mettere in campo soluzioni innovative e a basso costo per la risoluzione di alcuni nodi viabilistici esistenti in città (così come in parte indicato nelle proposte di Melegnano mobilty e dei Comitati quartiere cittadini) e, soprattutto, in relazione alle analisi e alle proposte contenute nel Piano urbano del traffico predisposto. La mobilità sostenibile - Dobbiamo liberarci dalla morsa del traffico che attanaglia il centro abitato puntando sulla mobilità sostenibile, quella basata sull'uso sempre più spinto dei mezzi pubblici e della mobilità cosiddetta ciclistica. Il nostro Comune dispone di una risorsa importante, ma ancora poco conosciuta e sfruttata come il Servizio ferroviario suburbano, che ci unisce al centro di Milano in venti minuti. Dobbiamo far conoscere tale potenzialità a tutti i melegnanesi affinché gli spostamenti avvengano sempre meno con il mezzo privato e sempre più con quello pubblico. Infine, in relazione alle norme regionali del trasporto pubblico locale che prevedono la
creazione di Agenzie territoriali, il Comune dovrà valutare, nella logica della programmazione sovracomunale, la possibilità di un servizio integrato di trasporto pubblico di area urbana (Melegnano, Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Vizzolo Predabissi...) connesso al servizio ferroviario metropolitano S1. La rivoluzione delle due ruote - In città dobbiamo sempre più favorire gli spostamenti sulle due ruote, garantendo sicurezza e facilità di movimento a pedoni e ciclisti e fornendo servizi efficienti. Occorre aggiornare e attuare il Piano della ciclabilità vigente, garantendo investimenti certi ogni anno, e fare manutenzione ai percorsi esistenti. Serve riprendere il lavoro tra i Comuni vicini per connettere le ciclabili ora non collegate e per favorire la mobilità intercomunale, anche con la collaborazione delle associazioni ciclo-ambientaliste. Zone a traffico limitato, moderazione del traffico, zone 30, sicurezza stradale - Occorre ripristinare i controlli nella zona a traffico limitato del centro cittadino nelle giornate di mercato, ampliandone la superficie e gli orari. Serve aumentare la pedonalità della città attraverso la chiusura al traffico privato nelle giornate di sabato e domenica pomeriggio e nelle serate estive; occorre trasformare piazza Garibaldi in una piazza pedonale. Occorre garantire condizioni di sicurezza di diverse vie cittadine attraverso interventi di moderazione del traffico. Occorre ampliare le “zone 30”, ridurre le zone “50” nel quadro di un Piano urbano del traffico ispirato alla mobilità dolce. Va proseguito il progetto “La strada a piccoli passi”, con laboratori dedicati a tutta la popolazione scolastica, dando al progetto stesso concreta attuazione. La sosta veicolare - Indipendentemente dal Piano della sosta veicolare annunciato dal centrodestra, piano che rimane ancora un'incognita, si conferma la validità del Piano vigente e se ne propone un aggiornamento teso ad adeguarlo alle reali necessità. Ciò dovrà avvenire attraverso l'ampliamento delle zone a pagamento (blu), la garanzia della sosta dedicata ai residenti (giallo), la verifica della gestione della sosta nelle vie di recente realizzazione e non disciplinate e il decentramento progressivo della sosta parassitaria. Va aumentata l'offerta di sosta in prossimità della stazione ferroviaria, verificata la fattibilità della sosta in zona Maiocchetta e migliorata l'accessibilità e l'informazione ai parcheggi di corona esistenti, per i quali occorre verificarne il collegamento con il servizio di trasporto pubblico locale. Per evitare il fenomeno della sosta selvaggia. occorre definire la disciplina della sosta veicolare anche nelle ore serali. 6. LE POLITICHE AMBIENTALI: C'E' BISOGNO DI SOSTENIBILITA' L’ambiente e il territorio devono essere considerati beni primari appartenenti alla comunità. Compito dell’amministrazione è quello di difenderli e contribuire a consegnarli alle prossime generazioni senza peggiorarne le condizioni, cercando anzi di aumentare l’integrità naturale di aria, acqua e terra, di tutelare le aree oggi non urbanizzate e di migliorare le condizioni di vita delle città. Vivibilità e sostenibilità non devono essere parole vuote, ma concretizzate attraverso provvedimenti amministrativi: revisione del Pgt vigente (con la contestuale integrazione del Paes - Piano d’azione energia sostenibile - e le azioni promosse nel contesto del Patto dei Sindaci), limitando il consumo di suolo, il numero di abitanti previsti, l’urbanizzazione e le nuove costruzioni; promozione della pedonalità, della ciclabilità, delle zone a traffico limitato, dei trasporti pubblici; misure per il risparmio e l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, per la sostenibilità in edilizia e per la diminuzione delle emissioni; realizzazione di parchi urbani e aree verdi; concezione della città come luogo della comunità, che ponga come centrale la vita dei cittadini. Per quanto concerne i rapporti sovra comunali, Melegnano deve puntare sulla costituzione della Città metropolitana e sulla centralità del territorio melegnanese. Energia, fattore di cambiamento - Serve alla nostra città, come alle città italiane, una rivoluzione in campo energetico. L'energia deve essere fattore di innovazione, investimento, lavoro, occupazione, oltreché di miglioramento ambientale e di lotta alle emissioni climalteranti. La lotta ai cambiamenti climatici deve partire dalle città. Anche la nostra. Non basta il ruolo guida del Comune, occorre che l'intera comunità melegnanese, in tutte le sue componenti (condomini, amministratori, proprietari, imprese, progettisti...), sia coinvolta in questa nuova sfida. Il risparmio energetico, la produzione di energia, l'efficienza energetica di abitazioni e impianti produttivi è fattore decisivo di cambiamento e di innovazione. Melegnano deve diventare, come indica il PAES comunale (il Piano d'azione per l'energia sostenibile), città impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici e capace di rispettare l'obiettivo europeo di 20/20/20 entro il 2020. Case passive, a emissioni zero (o Nearly zero-energy building, come impongono le direttive europee nel 2019 per gli edifici pubblici e nel 2021 per quelli privati), edifici capaci di autoprodurre energia (con mini impianti fotovoltaici, geotermici e di cogenerazione, a bio-masse, mini eolico,), in particolare nella realizzazione di interventi di housing sociale (modello di quartiere di 90 famiglie a
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