VOLUME 2: STRATEGIA DI GESTIONE DEL WHS MONTE ETNA - CONSEGNA 2 DRAFT 31/08/2019
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VOLUME 2: STRATEGIA DI GESTIONE DEL WHS MONTE ETNA CONSEGNA 2° DRAFT 31/08/2019 Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 1
MEMBRI DEL GRUPPO DI LAVORO: Dr. Fabio Papini – coordinatore progetto e responsabile procedimento per L’ATI Dr. Francesco Petralia – esperto geologo Dr. Fabio Papini – botanico esperto in SIT - GIS Dr. Antonino La Mantia – forestale Dott.ssa Filomena Carpino – zoologo e ornitologo Prof. Giovanni Ruggeri – turismo sostenibile e valutazioni socio economiche Ing. Alessandro Bardi – pianificazione territoriale Dott.ssa Francesca Tumminelli – comunicazione Rev. Versione Redatto Verificato Approvato Data Gruppo di Alessandro 1 Bozza (1 Draft) Fabio Papini 22.04.19 lavoro Bardi Fabio Papini/ I emissione (2 Gruppo di 2 Alessandro Fabio Papini 31.08.19 Draft) lavoro Bardi Gruppo di 3 Bozza finale lavoro Gruppo di 4 Finale lavoro SI COMUNICA CHE IL TESTO FASE 2 E' STATO AGGIORNATO SECONDO LE INDICAZIONI FORNITECI, IN PARTICOLARE SONO STATI EVIDENZIATE I TESTI SEGUENDO LA COLORAZIONE SEGUENTE: In VERDE correzioni fatte secondo le indicazioni del Parco e/o aggiornamenti apportati in TURCHESE il Parco ha richiesto di attenzionare i testi ma non si comprende il motivo (LE NOTE SI POSSONO TROVARE NEL FILE "PdG_Sito_UNESCO_Etna_FASE_2_RIVISTO ROSA_MICHELE_SALVO_AGATA.pdf" ALLEGATO) Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 2
Sommario 1 Cornice di riferimento ............................................................................................................................... 6 1.1 Governance & Piano di Gestione....................................................................................................... 6 1.2 Ruolo dell’Ente Parco dell’Etna ......................................................................................................... 7 1.2.1 Autogestione dell'Ente Gestore (Parco Etna) come autofinanziarsi ......................................... 7 1.3 Cornice di riferimento UNESCO ......................................................................................................... 9 1.3.1 I valori universali del WHS ......................................................................................................... 9 1.3.2 Classificazione del WHS ........................................................................................................... 12 2 Vision ....................................................................................................................................................... 12 3 Mission .................................................................................................................................................... 12 4 Approccio SMART ................................................................................................................................... 14 5 FASE 3 - Definizione strategia e Piano di Azione ................................................................................... 15 5.1 Definizione degli obiettivi e della strategia a medio lungo termine ............................................... 15 5.2 Definizione degli obiettivi e della strategia di breve periodo e sviluppo dei quattro piani specifici 18 6 STRATEGIA A - Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la cura dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe ....................... 21 6.1 Piano di tutela e conservazione....................................................................................................... 21 7 STRATEGIA B - Promuovere la valorizzazione del WHS attraverso interventi e azioni che favoriscano forme di fruizione compatibili con la conservazione e la tutela del patrimonio .......................................... 30 7.1 Un modello di fruizione per un valore aggiunto di interconnessione con i centri abitati localizzati fuori dall'area UNESCO ................................................................................................................................ 31 7.2 Regole per una gestione turistica e di valorizzazione del territorio ................................................ 32 7.3 Sviluppo socio-economico concreto per raggiungere un equilibrio territoriale che abbia come obiettivo la conservazione e una corretta gestione della risorsa naturalistica........................................... 33 7.4 Piano di Valorizzazione culturale ed economica ............................................................................. 33 8 STRATEGIA C - Promuovere la conoscenza scientifica del patrimonio del WHS .................................. 43 8.1 Promozione di studi, ricerche e progetti di livello nazionale e internazionale ............................... 43 Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 3
8.2 Promuovere e sviluppare ricerche e studi scientifici a carattere locale ......................................... 43 8.3 Promuovere la corretta archiviazione delle conoscenze per una fruizione allargata ..................... 44 8.4 Piano della conoscenza.................................................................................................................... 45 9 STRATEGIA D - Sostenere la gestione del WHS con adeguate forme di comunicazione e partecipazione che raggiungano i diversi target che fruiscono del WHS a diverso titolo e scopo .............. 50 9.1 Piano di Comunicazione .................................................................................................................. 51 10 Studi di riferimento e linee guida ....................................................................................................... 56 11 Modello interpretativo del WHS ........................................................................................................ 60 11.1 Connessioni funzionali ..................................................................................................................... 60 11.1.1 Metodologia per l'attuazione della conservazione ................................................................. 62 11.1.2 Il modello interpretativo del Bene in relazione agli strumenti di pianificazione .................... 64 11.1.3 Il modello interpretativo del Bene in relazione alla connettività ............................................ 66 11.2 Classificazione aree.......................................................................................................................... 67 11.3 Tipologia delle connessioni ............................................................................................................. 67 12 Strumenti di gestione adattativa ....................................................................................................... 67 12.1 Procedure di valutazione ................................................................................................................. 67 12.2 Valutazione alla pari ........................................................................................................................ 68 12.3 Indicatori e standard ....................................................................................................................... 68 12.4 Aree tematiche ................................................................................................................................ 69 12.5 Liste di indicatori ............................................................................................................................. 71 12.6 Verifica degli standard ..................................................................................................................... 74 12.7 Valutazione delle trasformazioni ..................................................................................................... 74 Allegati: TAV_A1_Inquadramento_territoriale_Unesco_Monte_Etna TAV_A2_Carta_Habitat_CB_Unesco_Monte_Etna TAV_A3_Carta_Vegetazione_Unesco_Monte_Etna Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 4
Abbreviazioni & acronomi OUV Outstanding Universal Value PdG Piano di Gestione del Sito UNESCO Monte Etna WHS World Heritage Site WTO World Tourism Organization WCPA World Commission on Protecte Areas UNEP United Nations Environment Programme UNESCO United Nations Educational Scientific and Cultural Organization MaB UNESCO's Man and Biosphere Programme IUCN International Union for Conservation of Nature SCG Strategia Complessiva di Gestione ST Strategia per il Turismo Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 5
A. STRATEGIA 1 Cornice di riferimento La cornice di riferimento riassume tutti gli elementi che permettono di comprendere la struttura e i contenuti del PdG del WHS Monte Etna. 1.1 Governance & Piano di Gestione Il sistema di governance definisce e, per certi versi, attualizza i principi di gestione collettiva del territorio che la cultura etnea ha fino ad oggi, sviluppato, che consiste ne: l’autonomia amministrativa e legislativa, la condivisione, la comunità e la reciprocità. La governance del WHS Monte Etna si fonda sui seguenti elementi: 1. l’Ente Parco Naturale dell’Etna, in qualità di soggetto referente e di coordinamento, i cui organi istituzionali supportati dalla struttura operativa, favoriscono il confronto tra gli enti territoriali, il perseguimento degli obiettivi scientifici e degli interessi socio-economici ed ambientali e degli Enti locali (Comuni); 2. il Piano di Gestione UNESCO, ovvero lo strumento che promuove e implementa la gestione del territorio, mettendo a sistema le risorse (umane e finanziarie) presenti, ed integrando tra loro le attività di conservazione, comunicazione e valorizzazione del Bene. Il Piano viene attuato con la condivisione e il coinvolgimento delle diverse tipologie di stakeholders, che esercitano direttamente o indirettamente le loro attività sul territorio etneo; 3. il Piano territoriale di coordinamento del Parco dell’Etna e il Piano di Gestione dei Siti della Rete Natura 2000, che assicurano un livello di protezione e conservazione omogeneo degli habitat e delle specie presenti nel Bene. Quest'ultimo agisce a livello di area vasta mettendo a sistema le misure di conservazione e le azioni programmate localmente; 4. Il Piano Paesaggistico della Regione (Ambiti 8-11-12-13-14-16-17 Catania); 5. il Piano Regionale Forestale, redatto dal Comando Corpo Forestale; 6. il Piano di Gestione Forestale a cura del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana; 7. il Piano Faunistico Venatorio regionale, di competenza del medesimo Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale. In via esclusiva e in virtù del suo decreto istitutivo, il soggetto deputato all’attuazione del Piano di Gestione è il Parco dell'Etna. Tuttavia, occorre menzionare tra i soggetti aventi competenza in materia di gestione e programmazione del territorio nell’ambito del WHS anche la Soprintendenza di Catania, il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, la Provincia di Catania e i Comuni. Sono altresì importanti tutti quei soggetti, pubblici e privati (enti, associazioni, privati, ecc.) che condividendo le strategie del PdG, possono divenire parte attiva nell’attuazione delle progettualità a garanzia di un’attuazione del PdG effettivamente partecipata e sostenibile. I temi affrontati dal PdG riguardano gli aspetti direttamente attinenti all’OUV (risorse geologiche e geomorfologiche, risorse naturalistiche, paesaggistiche), la conoscenza, la valorizzazione e la comunicazione e la partecipazione per la gestione del WHS. Il PdG è uno strumento di gestione sostenibile a lungo termine ed ha pertanto un orizzonte temporale di 25 anni. In tale contesto si possono classificare le azioni di breve e medio periodo così come segue: • azioni a breve termine: 5 anni, • azioni a medio termine: 15 anni, • azioni a lungo termine: 25 anni. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 6
I risultati attesi dall’attuazione del PdG sono: • la tutela e la conservazione del patrimonio, • la conoscenza del patrimonio, • la valorizzazione del patrimonio, • il coinvolgimento a vario titolo della comunità locale, nazionale e internazionale nell’attuazione del PdG e, più in generale, nella gestione sostenibile del WHS. 1.2 Ruolo dell’Ente Parco dell’Etna L’Ente Parco dell’Etna è il soggetto gestore della gestione del Sito UNESCO, infatti i contenuti del decreto istitutivo affidano al Parco la gestione della parte di territorio che è inserita nella WHL. Questo, in virtù del fatto che il Sito ricade integralmente all’interno dei confini del Parco e che l’Ente Parco ha, tra i suoi fini istituzionali sanciti dal Decreto Istitutivo, la gestione del territorio a fini della tutela, della conservazione, della ricerca e della valorizzazione. L’Ente Parco svolge la gestione attuando il Piano Territoriale di coordinamento, le Norme di Attuazione e il Regolamento del Parco, oltre a rendere parte integrante il Piano di Gestione “Monte Etna” relativo ai Siti Natura 2000 ricadenti nel territorio del Parco. L’Ente Parco, attraverso i suoi organi istituzionali (Presidente, Consiglio del Parco, Comitato esecutivo) assicura l’indirizzo politico della gestione del territorio e il confronto con le pubbliche amministrazioni per perseguire le finalità di tutela e sviluppo sostenibile. L’Ente Parco è dotato di una struttura operativa che assicura tutto il supporto tecnico, scientifico e amministrativo per la gestione del territorio a fini di tutela, conservazione e valorizzazione. Attraverso la propria struttura operativa l’Ente Parco promuove: 1. progetti, eventi ed iniziative per incrementare la fruizione turistica del Parco attraverso una mobilità turistica rispettosa e consapevole dei valori del Parco e del sito UNESCO in esso contenuto; 2. la realizzazione e riqualificazione di sentieri escursionistici e strutture per la fruizione turistica; 3. l'educazione ambientale, anche mediante escursioni all’interno del Parco; 4. studi e ricerche per la conoscenza del territorio del Parco e delle sue valenze naturalistiche con una fruizione consapevole a fini di tutela e conservazione; 5. la conoscenza del WHS Monte Etna; 6. progetti per lo sviluppo economico sostenibile nel Parco; 7. la conservazione del patrimonio genetico vegetale etneo; 8. la salvaguardia del patrimonio faunistico; 9. l'organizzazione di convegni, seminari e workshop, allo scopo di sensibilizzare sia gli Enti pubblici sia i singoli individui al rispetto dell'ambiente e delle aree naturalisticamente rilevanti del Parco; 10. la sensibilità ecologica sui territori del Parco nelle scuole e nelle università. 1.2.1 Autogestione dell'Ente Gestore (Parco Etna) come autofinanziarsi Vanno intese come “forme di autofinanziamento” tutte quelle iniziative grazie alle quali le Aree Protette (AP) coprono il fabbisogno economico-finanziario generato dagli investimenti richiesti per la loro gestione, senza ricorrere (o ricorrendo in misura minore) all’incremento dei finanziamenti ordinari da parte dei soggetti a ciò preposti. Anche i finanziamenti esterni attivabili, tipo UE, MiBAC, etc, rispetto ai finanziamenti ordinari della Regione Siciliana, sia soprattutto da considerare. L’autofinanziamento rappresenta, dunque, una strategia interna al ruolo dell’AP connotata, ovviamente, da finalità economiche. Si tratta di una forma di finanziamento complementare, volta a consentire la copertura del fabbisogno economico-finanziario che il funzionamento e la gestione dell’AP genera. Di rilevante importanza rispetto ai finanziamenti ordinari ottenibili dalla Regione Sicilia sono i finanziamenti esterni, tra cui i finanziamenti dell’Unione Europea e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, soprattutto Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 7
considerando la superiore entità dei finanziamenti ottenibili. Ci sembra utile fare nostre le linee guida elaborate nell’ambito del Progetto LIFE Self-financing Protected Areas (SelfPAs) per favorire l'applicazione di meccanismi di auto-finanziamento nelle AP. Attraverso l'esperienza derivante da applicazioni reali, il Progetto SelfPAs ha creato un bagaglio di conoscenze sufficienti a fornire ai soggetti gestori gli strumenti e le buone pratiche per sviluppare meccanismi di autofinanziamento adatti alle loro necessità. Esso ha proposto un nuovo modello gestionale con elementi operativi radicalmente diversi da quelli con cui si sono gestite fino ad oggi le AP. Alla base dei risultati di SelfPAs sta la chiara presa di coscienza che nessun meccanismo di autofinanziamento legato ai meccanismi di mercato ha possibilità di successo se un’AP non ha saputo "affermarsi" sul proprio territorio con la sua identità e la sua filosofia di sviluppo. Questa conclusione ha di fatto spostato il fuoco dell'attenzione dalla semplice analisi ed applicazione di meccanismi di autofinanziamento (livello progettuale) all'analisi dei meccanismi di funzionamento interni di un’AP (livello strategico). Per la proposizione e classificazione degli schemi di autofinanziamento utilizzati in tabella 1 si é fatto riferimento, con le necessarie integrazioni, a quelli messi a punto nella relazione del CURSA (Marino et al. 2015); alle linee guida e ai risultati tratti dall’esperienza SelfPAs (http://www.selfpas.it); alla ricognizione delle esperienze italiane presentata da Ferroni et al., 2014. Tabella 1 – Schema di sintesi di forme di autofinanziamento Forma di autofinanziamento Descrizione Esempi di applicazione Biglietti di ingresso in aree o strutture Per accedere all’intera AP o ad un suo È la prassi nei parchi nazionali organizzate, previa valutazione della settore viene richiesto il pagamento di un americani ma è ancora poco congruità con le normative vigenti e biglietto di ingresso. diffuso nei parchi italiani. con il Decreto Assessoriale sul pagamento del ticket. Carta Servizi Può essere considerata una evoluzione il Parco Nazionale delle Cinque cui possesso consente al turista non solo di Terre. accedere alle aree del parco altrimenti “DoloMeetCard” interdette ma anche di fruire di una serie di servizi erogati dal Parco stesso oppure da strutture in vari modi collegate o convenzionate con esso. Gestione di aree di sosta Parcheggi a pagamento gestiti dall’AP Parco Naturale della Maremma. stessa. Parco Naturale Adamello Brenta. Parco Naturale delle Alpi Marittime. Utilizzo di strutture come foresterie e L’AP dispone di Punti Base, aree sosta per i Parco Nazionale delle Dolomiti rifugi camper e le aree pic-nic, riscuotendone una Bellunesi. tariffa a fronte dell’utilizzo da parte dei Parco Naturale delle Alpi turisti. Marittime. Rete di noleggio biciclette Vengono stabiliti uno o più punti di prelievo Parco Naturale delle Alpi biciclette, ad es. in prossimità di aree per la Marittime. sosta degli autoveicoli, riscuotendo una tariffa per il loro noleggio. Vendita di prodotti Vendita di prodotti (es. gadget, È un’attività molto diffusa. pubblicazioni, prodotti tipici ecc.) nei centri visita e negli shop online e attivazione un'area di e-commerce del sito internet. Utilizzo del marchio dell’AP Pagamento per l’utilizzo del marchio Parco Nazionale Gran Sasso e dell’AP su prodotti commerciali. Monti della Laga. Rispettando una procedura, fissata in un Parco Nazionale dei Monti Sibillini. proprio Regolamento, l’AP verifica i Alcune AP del meridione, come il Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 8
requisiti e concede o meno l’utilizzo del Parco Nazionale del Gargano e il marchio richiedendo un pagamento Parco Nazionale dell’Aspromonte all’operatore. promuovono “Il paniere del parco”, che comprende i prodotti enogastronomici identitari della zona, per incrementare il valore dei prodotti stessi e far crescere una filiera di qualità. Vendita servizi per la fruizione Fornitura di servizi (es. itinerari turistici, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e (considerando l'esperienze già attività didattica, gestione centri visita ecc.) Molise. maturate e considerando facendo pagare una quota ai partecipanti. Parco Naturale Adamello Brenta. l'implementazione possibile) Alcune AP li organizzano direttamente con Parco Naturale delle Alpi il proprio personale, altre preferiscono Marittime. muovere altri soggetti. Attività didattica con le scuole L’AP, direttamente con il proprio personale Parco Naturale Adamello Brenta. oppure indirettamente tramite struttura Riserva Naturale Statale Litorale convenzionata, predispone e pubblicizza Romano. una lista di proposte per le scuole, stabilendo un tariffario per ogni tipo di attività. Gestione della fauna (considerando le Nelle aree dove il numero di cinghiali e Parco Naturale della Maremma. esperienze già maturate e, quindi, conigli può aumentare fino a mettere a Parco Nazionale dell’Arcipelago di considerando l'implementazione rischio la qualità degli ecosistemi e La Maddalena. possibile) causando danni rilevanti alle coltivazioni può rendersi necessario un piano per la loro gestione. Raccolta dei funghi Regolamentazione della raccolta tenendo Parco Nazionale delle Foreste conto dello stato di conservazione delle Casentinesi. specie da parte delle Amministrazioni Parco Nazionale delle Cinque Terre Comunali. L’ente Parco dell’Etna, in e il Parco Nazionale del Circeo. funzione degli adeguamenti delle disposizioni dei regolamenti relative alla raccolta dei funghi epigei spontanei alla L.R. 01/02/2006, n. 3, stabilirà le modalità e le eventuali aree interdette. Campagne di donazione Richiesta di sostenere un’iniziativa Diffuse nei paesi anglosassoni. attraverso sponsorizzazioni. Direttamente connesso con il problema dell’autofinanziamento si colloca il concetto di esternalizzazione dei servizi, che dovrà essere valutata caso per caso sulla base di criteri di convenienza economica e di qualità dei servizi. È fondamentale in tale contesto operare una mappatura delle aree di attività che porti ad una chiara distinzione tra le attività non esternalizzabili e quelle per cui è possibile pensare ad un superamento della gestione diretta. In generale, sono da escludere dalla esternalizzazione attività core dell’amministrazione, quali la definizione delle sue politiche e le sue funzioni distintive, ovvero quelli rientranti nella mission dell'AP. 1.3 Cornice di riferimento UNESCO 1.3.1 I valori universali del WHS La World Heritage List (WHL), istituita dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) a Parigi nel 1972, ha come obiettivo principale l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio, sia culturale che naturale, caratterizzato da un valore eccezionale ed universale (World Heritage Committee, 2012). Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 9
Diversi studi hanno affrontato il tema degli effetti derivanti dall’inserimento di un sito nella WHL e la maggior parte di essi ne identifica quattro (Pettenati, 2012): Fama: se si è in presenza di siti già di per sé molto conosciuti, il riconoscimento dell’UNESCO aggiunge poco ma contribuisce comunque a “certificarne” la valenza di livello internazionale e ad evidenziarne i valori. Nel caso di destinazioni poco note, invece, lo status di Patrimonio dell’Umanità può diventare un elemento su cui far leva nelle strategie di comunicazione turistica territoriale. In tal modo destinazioni note ad un livello regionale e nazionale possono aspirare a divenire mete di turismo internazionale; Economia locale: l’inserimento nella WHL comporta dei benefici economici soprattutto nel comparto turistico. Ciò è dovuto, così come dimostrato da diversi studi, in primis all’incremento di notorietà della destinazione a livello nazionale e internazionale; Capitale sociale: l’aumento della partecipazione, del senso di appartenenza e del capitale sociale delle comunità locali è uno dei benefici che interessa i siti iscritti nella WHL; Processi decisionali: l’Unesco, super partes, influenza i processi decisionali relativi al patrimonio. Esiste una relazione positiva tra l’inserimento di un sito tra quelli appartenenti al Patrimonio Mondiale Unesco ed il turismo, così come evidenziato in letteratura (Buckley, 2002; Mondini e Re, 2012; King and Halpenny, 2014; Lo Piccolo and Leone, 2014). Molti siti UNESCO, infatti, sono diventati destinazioni turistiche rinomate (Cuccia et al., 2014; Patuelli et al., 2012; Roh et al., 2015). Tuttavia, è relativamente esiguo il numero di studi condotti e presenti in letteratura, che esplora e quantifica la domanda turistica per tali siti (Rebanks, 2009). I vulcani rappresentano degli attrattori naturali per la destinazione e, in modo particolare negli ultimi anni, hanno guadagnato popolarità nel mondo per diverse ragioni. Infatti, gli oltre 1.500 vulcani attualmente classificati come attivi in tutto il mondo, in virtù della loro attività, evidenziano un incremento nel numero di visitatori. Spesso, chi si reca in prossimità di aree vulcaniche decide di dedicare almeno qualche ora per la visita del vulcano e ciò anche nel caso in cui tale visita non costituisca il motivo principale del viaggio o, addirittura, non fosse originariamente contemplata tra le attività da svolgere in vacanza. Il crescente aumento di visitatori è dovuto a diversi motivi ed ha già portato numerose aree a specializzarsi per accogliere e servire questo nuovo segmento di visitatori. Innanzitutto, il turismo nei vulcani si trova in sinergia con altre forme di turismo, l’ecoturismo e il turismo d’avventura. In secondo luogo, esso include numerose attività ricreative quali lo sci, le escursionismo, il trekking, l’alpinismo e il campeggio. Un terzo motivo è legato alla crescente facilità d’accesso a queste destinazioni sia dal punto di vista fisico che economico. Infine, un’ultima motivazione può essere rintracciata nel crescente interesse per l’ambiente naturale e la conseguente crescita della domanda di visite presso parchi nazionali, geoparchi e siti naturalistici riconosciuti patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’iscrizione alla World Herige List (WHL) rappresenta un evento con un rilevante impatto mediatico, malgrado in realtà essa sia stata istituita per salvaguardare il patrimonio culturale e naturale e non per finalità di marketing. Il patrimonio, sia esso culturale o naturalistico, rappresenta da un lato l’elemento fondamentale, identitario di un luogo e dall’altro la componente strutturale imprescindibile affinché si possa parlare di destinazione, di domanda e di offerta. In quanto risorsa turistica essenziale, è dunque fondamentale prevedere forme di tutela e conservazione. Da ciò discende la grande importanza della Lista del Patrimonio Mondiale (UNESCO, 2005), considerata come “the most effective international legal instrument for the protection of the cultural and natural heritage” (Strasser, 2002: 215). Arrivi e presenze Comuni del Parco ( anno 2018) Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 10
Comune Presenze Arrivi ADRANO 2912 1199 BELPASSO 14452 6924 BIANCAVILLA 13182 5085 BRONTE 2919 1739 CASTIGLIONE 57.319 22.554 CATANIA 977127 474206 GIARRE 13.408 4.598 LINGUAGLOSSA 27.252 12.566 MALETTO RANDAZZO 13358 6854 MASCALI 44236 13081 MILO 2.833 1.355 NICOLOSI 47.535 24.562 PEDARA 5924 393 PIEDIMONTE E. 2334 556 REGALNA 1.780 1.135 SANT' ALFIO 5.280 2.559 TRECASTAGNI 4.970 2.006 VIAGRANDE 41.153 23.654 ZAFFERANA 55.016 26.628 TOTALI 1076444 510037 Fonte Istat L’Etna Patrimonio dell'Umanità (19.237 ha) comprende la più rigorosamente protetta e scientificamente importante area del Monte Etna, ricade completamente all'interno del Parco Naturale Regionale dell'Etna, che si affaccia sulla costa orientale della Sicilia ed ospita il vulcano attivo più alto d’Europa. Grazie a oltre 500.000 anni di attività eruttiva, l’altezza massima del cono vulcanico oggi supera i 3300 metri di altitudine su circa 45 km di diametro di base. Tali dimensioni lo rendono il vulcano terrestre attivo più imponente d’Europa e dell’intera area mediterranea. L’Etna è anche uno dei vulcani più studiati e monitorati al mondo e riveste un’importanza scientifica e culturale globale, per la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. Il vario e accessibile insieme di caratteristiche vulcaniche come la vetta dei crateri, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte laviche e la depressione della Valle del Bove hanno reso il Monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e la didattica. Questo vulcano è caratterizzato dalla attività eruttiva quasi continua dei crateri sommitali e da eruzioni e colate laviche emesse dai crateri e dalle fessure lungo i sui suoi fianchi. I valori universali del Sito sono quindi principalmente quelli afferenti al suo patrimonio naturale e alla sua specificità, ma anche quelli culturali legati alla letteratura e al mito che il territorio del Sito ha ispirato sin da epoche remote. Il patrimonio naturale oltre al vulcano e ai fenomeni vulcanici che lo rendono in continua evoluzione sia dal punto di vista geomorfologico che ecologico, comprende il paesaggio estremamente diversificato che si estende dalle quote sommitali a quelle inferiori dei versanti, le grotte, la vegetazione e la fauna, tutte di estremo interesse e specificità. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 11
A questo patrimonio sono legati i valori del sito per il tempo libero e il turismo culturale e per l’economia locale per la quale costituisce una risorsa a cui sono legate innumerevoli opportunità. Il Sito ha quindi anche un valore sociale e simbolico per la collettività locale. 1.3.2 Classificazione del WHS Per essere inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale i Siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei dieci criteri selezione individuati dal Comitato UNESCO. Il WHS Monte Etna è stato inserito nella lista in relazione al criterio viii, il quale impone che tali siti debbano avere le seguenti caratteristiche: “essere eccezionali esempi rappresentanti le principali fasi della storia della terra, comprendenti la registrazione della vita, significativi processi geologici in corso nello sviluppo di forme del territorio, o caratteristiche geomorfologiche o fisiografiche significative”. 2 Vision Responsabilità, sostenibilità, coerenza e inclusività costituiscono il paradigma cui la comunità dovrà ispirarsi per poter assicurare la conservazione e la valorizzazione del WHS, proponendo un’offerta territoriale originale, convincente e quanto più completa possibile. La strategia che può garantire il successo ad un territorio spesso frammentato negli interessi, disgiunto nella consapevolezza della conservazione delle risorse naturali e, non sempre rispettoso delle sue esigenze cui non mancano elementi di fragilità, deve allontanarsi dal luogo comune del “paradiso incontaminato” che si conserva da sé e, maturare l’idea di un modello nel quale sono ben note le risorse naturalistiche, culturali e paesaggistiche (geologiche, agroalimentari, ecc.), frutto di un rapporto uomo-natura in cui l’equilibrio fra le parti è in continuo divenire in virtù delle mutate e mutevoli esigenze umane da un lato e delle variazioni di assetto del vulcano dall’altro. Si dovrà porre al centro dell’attenzione una gestione sostenibile dove le istituzioni pubbliche e private collaborano insieme con le realtà economiche locali per il mantenimento delle risorse le quali, sono già state riconosciute come di eccezionale valore ed importanza mondiale. La strategia deve essere implementata in modo da fornire uno strumento di pianificazione: • evoluto e di facile gestione, specie delle emergenze paesaggistiche, • rispettoso delle esigenze del territorio, • incisivo e pratico nella sua attuazione, attraverso un piano di azioni chiare e precise nella loro realizzazione in termini di tempo, attori e risorse impiegati. 3 Mission L’Ente Parco dell’Etna, le Amministrazioni locali, la comunità locale, nazionale e internazionale hanno la responsabilità di conservare il patrimonio del WHS Monte Etna per le generazioni future con un approccio che deve essere necessariamente ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibile. Lo scopo ultimo del piano è quello di fornire uno strumento operativo di gestione di tutte le risorse del Bene ma che, al contempo, possa fornire un'opportunità di sviluppo anche del territorio che vi gravita attorno, basato sull’unicità del suo valore. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 12
Per raggiungere tale finalità il Piano vuole assicurare la conservazione, la valorizzazione, la conoscenza e la gestione partecipata del WHS attraverso la Strategia di Gestione, organizzata in Aree strategiche di interesse le quali a loro volta si articolano in temi principali. Conservazione e tutela del Patrimonio La conservazione attiva e la tutela del Patrimonio si basano sul miglioramento della governance complessiva del territorio attraverso il coordinamento di tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione siano essi approvati, adottati o in fase di definizione e strategici, senza tralasciare i vari regolamenti che vanno a disciplinare i singoli settori. Quanto sopra per poter consegnare il Bene alle generazioni future nella sua integrità e assicurare alla sua area di riferimento uno sviluppo sostenibile. Gestione del territorio Al fine di aumentare la capacità di gestione del territorio deve essere colta l’opportunità di seguire un percorso virtuoso e condiviso che rafforzi i rapporti istituzionali, specialmente con le Amministrazioni Comunali. Turismo Questo settore, mantenendosi sempre all'interno di una cornice di sostenibilità, sarà implementato per costituire un volano di sviluppo locale soprattutto per attività connesse al vulcano e ali sito UNESCO, ma solo a condizione che venga sviluppata nel territorio una consapevolezza diffusa delle sue ricchezze, quanto delle sue fragilità; queste richiedono, infatti, ai vari attori particolare impegno ed attenzione. Qunto sopra per operare in favore di tutte quelle realtà economiche locali che sostengono l’economia del territorio e che sono le uniche che possono fornire una risposta coerente al fabbisogno di ecoturismo. Educazione e conoscenza Questo settore, mantenendosi sempre all'interno di una cornice di sostenibilità, sarà implementato per costituire un volano di sviluppo locale, ma solo a condizione che venga sviluppata nel territorio una consapevolezza diffusa delle sue ricchezze, quanto della sue fragilità; queste richiedono, infatti, ai vari attori particolare impegno ed attenzione al fine di promuovere la conoscenza del territorio attraverso percorsi di educazione ambientale e accompagnamento alla carta della ricezione (informazione, formazione e accompagnamento). Ricerca scientifica Il meccanismo di potenziamento del sistema della ricerca deve essere il riferimento per tutte le strutture scientifiche che gravitano, per funzioni istituzionali nell’ambito etneo. Il percorso di ricerca, già iniziato da tempo, deve proseguire concorrendo a migliorare il rapporto uomo-natura e a facilitare le attività di gestione all’insegna della sostenibilità. A questa, s’aggiunga il supporto del personale di staff specificatamente dedicato (geologo, geomorfologo e vulcanologo) tramite finanziamenti e convenzioni con l'università e anche con gli altri campi di ricerca naturalistica. Deve essere colta l’opportunità di seguire un percorso virtuoso condiviso che rafforzi i rapporti istituzionali da un lato mentre dall’altro operi in favore di tutte quelle realtà economiche locali che sostengono l’economia del territorio e che sono le uniche che possono fornire una risposta coerente al fabbisogno di ecoturismo. Quanto sopra per poter consegnare il Bene alle generazioni future nella sua integrità e assicurare alla sua area di riferimento uno sviluppo sostenibile. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 13
4 Approccio SMART L’area di riferimento del WHS ha caratteristiche di vastità, particolarità e complessità, dominata dalla presenza del vulcano e dai suoi fenomeni, e non omogenea. L’approccio del PdG è quindi necessariamente SMART, ovvero identifica obiettivi: • Specifici, ovvero in grado di definire esattamente cosa si vuole raggiungere, che all’interno delle linee strategiche sono ordinati per classi di priorità e grado di attuazione; • Misurabili, che rendono il PdG concreto, permettendo di quantificare l’entità e la qualità degli effetti prodotti sulla base di indicatori prestabiliti; • Raggiungibili, ovvero realistici, ma nello stesso tempo ambiziosi, basati su strumenti attuativi e risorse finanziarie esistenti; • orientati al Risultato: il PdG rappresenta lo strumento di riferimento per tutti coloro che a vario titolo e misura, operano per la conservazione e la valorizzazione del Bene, e che hanno responsabilità di gestione, diretta o indiretta, sull’area di riferimento del Patrimonio. La rilevanza si concretizza nella individuazione di “cosa”, “chi” e “come” lo farà. • definiti nel Tempo, individuando esattamente i termini entro cui dovranno essere realizzate le varie attività, ponendo le basi per il coordinamento delle loro attuazione e per il controllo del loro avanzamento. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 14
B - PROGRAMMA ESECUTIVO 5 FASE 3 - Definizione strategia e Piano di Azione 5.1 Definizione degli obiettivi e della strategia a medio lungo termine Alla luce delle richieste del WHC, dei risultati del censimento dei beni, dell’analisi delle risorse patrimoniali e dell’Analisi SWOT per la strategia di gestione a medio e lungo termine del Sito UNESCO Monte Etna si possono assumere orizzonti temporali rispettivamente di 15 e 25 anni e si possono individuare i seguenti obiettivi generali: A. Promuovere la tutela dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la conservazione dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe; B. Promuovere la valorizzazione del WHS attraverso interventi e azioni che favoriscano forme di fruizione compatibili con la conservazione e la tutela del patrimonio; C. Promuovere la conoscenza scientifica del patrimonio del WHS e la diffusione della consapevolezza tra la comunità locale delle opportunità di sviluppo ad esso collegate; D. Sostenere la gestione del WHS con adeguate forme di comunicazione e partecipazione che raggiungano i diversi target che fruiscono del WHS a diverso titolo e scopo. Le schede seguenti riportano per ciascuno di questi obiettivi generali, gli assi strategici di intervento, con le motivazioni, gli obiettivi strategici, gli obiettivi specifici e le strategie per ciascuno di essi articolate in diverse linee strategiche. A. Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la conservazione dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe Motivazioni L'Etna è uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e di formazioni vulcaniche che consentono di classificarlo come stratovulcano. Esso è caratterizzato dall'attività eruttiva dei crateri del suo vertice e eruzioni e colate laviche abbastanza frequenti che fuoriescono dai crateri e dalle fessure sui suoi fianchi. Il vario e accessibile sistema di caratteri vulcanici come la vetta dei crateri, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte laviche e la depressione della Valle del Bove, hanno reso il Monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e la didattica. La notorietà, l’importanza scientifica e culturale e il valore educativo sono divenuti, nel tempo, di importanza globale. Questa strategia riguarda l’obiettivo gestionale della tutela e della conservazione dei valori universali per le generazioni future a partire dal criterio di iscrizione, da perseguire con un sistema integrato di azioni. Queste dovranno quindi essere attinenti alla tutela e alla conservazione, anche attraverso interventi di gestione attiva, di pianificazione e regolamentazione e di gestione. Obiettivi strategici 1) Promuovere la tutela del patrimonio vulcanologico, geologico e naturalistico del Bene 2) Promuovere la tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico del Bene 3) Rafforzamento delle connessioni ecologiche del bene con le aree naturali limitrofe. Obiettivi specifici Linee strategiche A1- 1 Adeguamento della regolamentazione vigente alle necessità di tutela del Regolamentazione WHS. A2 – 1. Conservazione dell’integrità geologica e geomorfologica del WHS. 2. Conservazione dell’integrità degli ecosistemi del WHS. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 15
Conservazione dei 3. Conservazione del patrimonio storico culturale e paesaggistico. valori del sito 4. Rafforzamento delle connessioni ecologiche del WHS con le aree naturali UNESCO limitrofe. 5. Promozione della riqualificazione ambientale e l’eliminazione dei fattori di degrado all’interno del WHS. A3 – Benefici 1. Utilizzo del riconoscimento UNESCO per rafforzare la gestione a fini di UNESCO conservazione del Bene. 2. Promozione dello scambio di esperienze e la cooperazione con altri WHL. A4 – Competenze 1. Formazione dedicata alla qualificazione delle professionalità esistenti e delle UNESCO nuove professionalità legate al riconoscimento UNESCO nell’Ente Parco dell’Etna. A5 – 1. Assicurare una gestione delle attività agro-silvo-pastorali coerente con la Miglioramento tutela del Bene e dell'ambiente. della gestione 2. Promozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali ed energetiche all’interno del WHS. B. Promuovere la valorizzazione del WHS attraverso interventi e azioni che favoriscano forme di fruizione compatibili con la conservazione e la tutela del patrimonio Motivazioni Questa strategia persegue l’obiettivo di una valorizzazione ecologicamente sostenibile del WHS, quale condizione imprescindibile per sostenere le strategie di tutela e conservazione. La strategia parte quindi dalle esigenze di tutela e conservazione per definire le azioni da intraprendere per la razionalizzazione dei flussi turistici esistenti e per la diversificazione e la qualificazione dell’offerta in un’ottica di sostenibilità. Obiettivi strategici 1) Espandere l’esperienza di visita del Bene e trasformare i suoi vincoli fisici in nuove opportunità di visita e fruizione. 2) Aumento della consapevolezza degli operatori turistici. 3) Partecipazione attiva degli operatori turistici nel raggiungimento degli obiettivi strategici. 4) Aumento della qualità dell’offerta turistica complessiva. 5) Miglioramento e razionalizzazione della gestione dei flussi turistici. 6) Aumento dei giorni di permanenza dei singoli turisti. Obiettivi specifici Linee strategiche B1 – valorizzazione del 1. Valorizzazione del patrimonio naturale (vulcanologico, botanico- patrimonio del WHS vegetazionale, faunistico). 2. Valorizzazione del patrimonio storico-culturale e paesaggistico. B2 – Sostenibilità della 1. Razionalizzazione della fruizione del territorio del WHS. fruizione 2. Regolamentazione delle stazioni sciistiche esistenti nel WHS. 3. Regolamentazione delle attività ricreativo-sportive compatibili con la gestione a fini di tutela del WHS ed individuazione e promozione di buone pratiche. 4. Monitoraggio dei flussi turistici. 1. Sicurezza del turismo ai sensi della normativa vigente, appartiene ad una pluralità di soggetti tra i quali, i Comuni, il Dipartimento regionale di Protezione Civile assumono un ruolo prioritario. B3 - Rafforzamento 2. Adeguamento e/o rafforzamento delle infrastrutture di base per la delle infrastrutture fruizione (sentieristica, cartellonistica, parcheggi, aree pic-nic, aree attrezzate per il campeggio, ecc.). Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 16
3. Rafforzamento della rete di punti informativi, punti base, centri visita, musei, ecc. 4. Coordinamento e valorizzazione dei rifugi del WHS. B4 – Rafforzamento del 1. Rafforzamento e diversificazione dei servizi turistici (di informazione; capitale umano di accompagnamento per visite guidate, a cavallo, in mountain bike, speleologiche, tematiche, ecc.). B5 - Diversificazione e 1. Rafforzamento, diversificazione e qualificazione dell’offerta. qualificazione 2. Valorizzazione delle produzioni tipiche. dell’offerta di servizi e prodotti C. Promuovere la conoscenza scientifica del patrimonio del WHS Motivazioni L’eccezionale attività vulcanica dell’Etna è documentata da almeno 2700 anni ed è una delle più lunghe registrazioni al mondo di vulcanismo storico. Oggi l'Etna è uno dei vulcani più studiati e monitorati del mondo e continua ad influenzare la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. Questi studi e monitoraggi devono continuare nel futuro per una sempre maggiore conoscenza del bene. Obiettivi strategici 1) Accrescere la conoscenza del Bene. 2) Promuovere l’archiviazione unitaria dei dati e delle conoscenze. 3) Diffondere le conoscenze nella Comunità locale, nazionale e internazionale. Obiettivi specifici Linee strategiche C1 - Benefici UNESCO 1. Promozione di studi, ricerche e progetti di livello nazionale e internazionale, attività nel settore geologico e vulcanologico, in corso da decenni. C2 - Ricerca scientifica 2. Promuovere e sviluppare ricerche e studi scientifici a carattere locale (attività nel settore geologico e vulcanologico, in corso da decenni). C3 – Archiviazione e 1. Promuovere la corretta archiviazione delle conoscenze per una loro gestione delle fruizione allargata (si cita per esempio l'enorme lavoro della INGV conoscenze svolto fino ad oggi). D. Sostenere la gestione del WHS con adeguate forme di comunicazione e partecipazione che raggiungano i diversi target che fruiscono del WHS a diverso titolo e scopo Motivazioni L’Etna è abitato da millenni e l’identità culturale del territorio è strettamente legata alla presenza del vulcano. Pertanto la consapevolezza delle popolazioni locali rappresenta un tema fondamentale. Mettere la comunità locale e le sue esigenze e potenzialità al centro del Piano di Gestione , nel rispetto delle sue finalità di tutela e conservazione, è determinante per rendere il Piano socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibile, nonché effettivamente attuabile. Obiettivi strategici 1) Amministrazioni e comunità locali consapevoli dei valori locali e del Patrimonio mondiale e delle Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 17
opportunità di sviluppo sostenibile legate al WHS. 2) Supporto allo sviluppo sostenibile del WHS. 3) Creazione di abilità e competenze legate alla corretta gestione del WHS e alle opportunità di sviluppo sostenibile ad esso legate. 4) La fruizione, rispettosa, attenta e limitata delle risorse naturali e paesaggistiche compatibile con il Bene. 5) Pianificazione e programmazione partecipate dell’ambito del WHS. 6) Partecipazione e coinvolgimento degli stakeholders nella gestione del Bene. 7) Facilitare il dialogo e collaborazione fra gli attori sociali e territoriali per la gestione dei conflitti. 8) Progetti di collaborazione intercomunale a sostegno di uno sviluppo sostenibile equilibrato. 9) Promuovere i saperi locali e facilitarne la diffusione. Obiettivi specifici Linee strategiche D1 - Promozione 1) Promozione unitaria e coordinata del WHS Monte Etna. turistica 2) Promozione differenziata delle diverse forme di fruizione turistica del WHS. D2 - Educazione e 1. Attività di sensibilizzazione dei turisti sul rispetto del Bene. sensibilizzazione 2. Promozione dei valori del WHS mediante progetti rivolti alla comunità locale. D3 - Coinvolgimento 1. Promozione di forme di partecipazione diffusa della Comunità locale della comunità locale alla gestione del WHS. nella gestione del WHS Le strutture competenti che concorreranno al raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo attraverso l’attuazione delle linee strategiche individuate saranno in primis l’Ente Parco dell’Etna, ma anche le Pubbliche Amministrazioni competenti (Regione Siciliana, MATTM e il MiBAC), le istituzioni pubbliche e tutti i soggetti privati che potranno divenire parte attiva nell’attuazione del Piano di Gestione. L’attuazione della strategia complessiva identificata, conciliando le esigenze di tutela e conservazione con quelle di valorizzazione e sviluppo, avrà quindi nel lungo periodo un impatto positivo sia sulla qualità dell’ambiente del WHS sia sull’economia locale, soprattutto nei settori legati al turismo e alle produzioni locali. Le attività di coinvolgimento della comunità locale nelle sue diverse forme (operatori economici, associazioni, singoli cittadini) permetteranno di permeare l’attuazione della strategia nel tessuto sociale, con ricadute positive a livello sociale e culturale. 5.2 Definizione degli obiettivi e della strategia di breve periodo e sviluppo dei quattro piani specifici Sulla base della strategia individuata di medio e lungo periodo è possibile definire una strategia di breve periodo con orizzonte temporale 5 anni. Per quanto riguarda gli assi strategici, vengono confermati quelli individuati per la strategia di medio e lungo periodo, ovvero: A. TUTELA E CONSERVAZIONE: Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la cura dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe. B. VALORIZZAZIONE: Promuovere la valorizzazione del WHS attraverso interventi e azioni che favoriscano forme di fruizione compatibili con la conservazione e la tutela del patrimonio C. CONOSCENZA: Promuovere la conoscenza scientifica del patrimonio del WHS Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 18
D. COMUNICAZIONE: Sostenere la gestione del WHS con adeguate forme di comunicazione e partecipazione che raggiungano i diversi target che fruiscono del WHS a diverso titolo e scopo. Per ciascuno di questi assi strategici è necessario stabilire obiettivi e strategie di breve periodo e un piano d’azione che comprenda obiettivi fattibili e attuabili nel breve periodo. Tale approccio richiede una totale rivisitazione della fase di pianificazione dello sviluppo territoriale del sito UNESCO e dell’area di riferimento, che imponga un’azione volta ad orientare le scelte tenendo conto dell’integrazione che esiste tra i diversi assi di intervento così come mostrato di seguito: In virtù di questo schema e queste prospettive, seguendo le indicazioni del “Progetto di definizione di un modello per la realizzazione dei Piani di Gestione dei siti UNESCO” Del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la strategia del turismo legata al parco dell’Etna è suddivisa in diverse sotto-strategie al fine di raggiungere l’obiettivo di un sistema culturale territoriale integrato. Più nel dettaglio si prevede una Strategia divisa in 4 punti qui di seguito elencati. STRATEGIA A - Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la cura dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe attraverso: 1. la Conservazione dell'OUV; 2. l’UNESCO plus; 3. le Competenze UNESCO; 4. la Regolamentazione; 5. la Gestione. STRATEGIA B - Promuovere la valorizzazione del WHS attraverso interventi e azioni che favoriscano forme di fruizione compatibili con la conservazione e la tutela del patrimonio attraverso: 1. la Sostenibilità della fruizione (l’inserimento di una soglia limite nella vendita dei biglietti per controbilanciare il livello di fruizione del sito con il suo livello di conservazione); 2. il Rafforzamento delle infrastrutture; 3. la Diversificazione e la qualificazione dell’offerta; 4. la Mobilità sostenibile. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 19
STRATEGIA C - Promuovere la conoscenza scientifica del patrimonio del WHS attraverso: 1. la Promozione di studi, ricerche e progetti di livello nazionale e internazionale; 2. la Ricerca scientifica; 3. l’Archiviazione e la gestione delle conoscenze. STRATEGIA D - Sostenere la gestione del WHS con adeguate forme di comunicazione e partecipazione che raggiungano i diversi target che fruiscono del WHS a diverso titolo e scopo attraverso: 1. la Promozione turistica; 2. l’Educazione e la sensibilizzazione; 3. la Promozione di economie sostenibili; 4. la Partecipazione e il coinvolgimento della comunità locale nella gestione del WHS. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 20
6 STRATEGIA A - Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la cura dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe L'Etna è uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e di formazioni vulcaniche. Il vario e accessibile sistema di caratteri vulcanici, i coni di cenere, le colate, le grotte laviche e la depressione della Valle del Bove, hanno, nel tempo, conferito al Monte Etna rilevanza scientifica e culturale tale da assumere importanza globale. Questa strategia riguarda l’obiettivo della tutela e della conservazione dei valori universali per le generazioni future a partire dal criterio di iscrizione (importanza vulcanologica e ambientale), da perseguire con un sistema integrato di azioni. Queste ultime dovranno essere attinenti alla tutela e alla conservazione, da declinare attraverso interventi di gestione attiva, di pianificazione e regolamentazione e di gestione. 6.1 Piano di tutela e conservazione Obiettivo generale del Piano di tutela e conservazione è tutelare e conservare le risorse patrimoniali materiali e immateriali dell’area di riferimento, in modo da preservarle dal degrado e consentirne la fruizione per le generazioni presenti e future. Il Piano rappresenta lo strumento di attuazione della Strategia A - Promuovere la tutela e la conservazione dei beni e del patrimonio del WHS e sostenere la cura dell'ambiente e le connessioni ecologiche con le aree naturali limitrofe. A partire dai dati di input raccolti nella fase 2 A e dai punti di debolezza e dalle minacce emerse dall’analisi SWOT e dallo stato di conservazione dei beni, dai rischi e dai vincoli che tutelano le singole risorse patrimoniali è possibile definire le azioni da mettere in atto per la tutela e la conservazione dei beni. L’obiettivo generale può essere perseguito quindi attraverso la definizione di due sezioni del Piano, riguardanti uno la tutela dei beni e l’altro la loro conservazione. Tutela dei beni L’obiettivo generale di questa sezione del Piano è quello di definire gli obiettivi normativi di tutela finalizzati a vincolare i beni sottoposti a rischi specifici individuati. Come definito nel Capitolo 6 l’ambito del WHS è sottoposto ad un sistema di vincoli che ne assicura la tutela, anche se dall’analisi SWOT è emersa l’esigenza di regolamentare alcune attività antropiche proprio con lo scopo di mantenere la tutela di alcuni beni naturalistici. Questa sezione del Piano ha quindi come unico obiettivo specifico quello dell’Adeguamento delle Regolamentazioni vigenti alle esigenze di tutela dei Beni. Si riportano di seguito obiettivi operativi, descrizioni e motivazioni dei progetti inseriti in ciascuna linea strategica. Obbiettivo specifico: Regolamentazione Linea strategica: Adeguamento della regolamentazione vigente alle necessità di tutela del WHS Descrizione: Eliminazione dei fattori di degrado del Bene di origine antropica. Rafforzamento delle capacità di gestione del sito UNESCO Monte Etna Pagina 21
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