D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
numero 85 febbraio 2020 SOMMARIO PRIMO PIANO L’OPINIONE Parlare ai giovani Le suore e la sindrome del burnout di sessualità MARTA RODRIGUEZ A PAGINA 12 FEDERICA RE DAVID A PAGINA 8 L’INTERVENTO Le voci delle donne Perché ho filmato la fabbrica della preghiera • Naike Monique Borgo: il voto di povertà non im- plica una vita di miseria • Mariana Assaf: vergine LILIANA CAVANI A PAGINA 33 consacrata per vivere con la Chiesa senza essere le- L’ALTRA METÀ gata a una istituzione • Silvia Guidi : la vocazione anfibia dei Memores Domini La questione femminile opportunità per la Chiesa DA PAGINA 3 A PAGINA 7 GIANRICO RUZZA A PAGINA 39 LE STATISTICHE I VOTI: INTERVISTA CON ANNE LÉCU Voti buoni nonostante... Giovani: non fatevi clonare BERNADETTE REIS A PAGINA 13 MARIE CIONZYNSKA A PAGINA 24 PARLA IL PREFETTO BRAZ DE AVIZ CLAUSURA: REPORTAGE DAL MONASTERO Bisogna cambiare Il Pil dell’anima ROMILDA FERRAUTO A PAGINA 15 ELISA CALESSI A PAGINA 27 IL RAPPORTO UOMO-D ONNA TRA FICTION E REALTÀ L’asina di Balaam ero io Non sono suor Angela... MAŁGORZATA BORKOWSKA A PAGINA 20 GLORIA SATTA A PAGINA 30 SIMBOLI NELLA BIBBIA Donna e musica termometro di un popolo JUNKAL GUEVARA LLAGUNO A PAGINA 34
EDITORIALE LE VO CI DELLE D ONNE La vera forza Il voto di povertà non implica una vita di miseria Senza sussidi garantiti si impara a rispettare il denaro arliamo di burnout in questo numero sulla Vita consacra- P ta. Letteralmente significa esaurimento, crollo, stress, lo- gorìo. Una sindrome che colpisce anche le suore, tanto che l’Uisg, Unione internazionale superiore generali, ha organizzato un laboratorio a Roma per discuterne e, in collaborazione con l’Unione dei superiori generali, ha deciso di isti- Suore che lavorano per vivere, ma c’è chi fatica a vedersi riconosciute le capacità professionali di NAIKE MONIQUE BORGO econdo le costituzioni delle Suore bita, attende pazientemente il frutto del suo “spi- S tuire per tre anni una Commissione per la cura della persona. Perché le suore sono, sì, ogni anno di meno, ma restano la maggioranza Orsoline del Sacro Cuore di Maria, golare”. Potrei riconoscerle ovunque — quelle no- Copertina di Anna Milano all’interno della vita religiosa, con dinamiche evolutive diverse nei va- famiglia religiosa alla quale appar- te — perché i tocchi delicati delle sue mani dona- ri continenti. tengo, «con il voto di povertà assu- no signorilità ai nostri passi frettolosi e distratti e miamo uno stile di vita che compor- ci ricordano che la vita ha una centralità diversa. Il calo delle vocazioni, i conventi che chiudono, gli abusi sessuali ta la limitazione e la dipendenza nell’usare e nel e di potere, la gestione dei beni, la pesantezza di strutture a volte or- Donne come Lia la violinista e Rut la moabi- disporre dei beni» (n. 41). Questo voto chiede ganizzate come secoli fa, sono i temi dell’intervista con il cardinale ta mi aiutano a unire la vita con la Scrittura João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli istituti di vi- di imparare a condividere sempre di più i beni nella costante ricerca dell’identità dei “poveri di ta consacrata e le società di vita apostolica. che abbiamo perché «diventano espressione del Jhwh”, gli anawim. Lia lo è oggi, Rut lo è stata, dono di noi stesse, segno di disponibilità alla Questo numero è un percorso nell’universo della vita consacrata, D ONNE CHIESA MOND O missione dell’istituto e della Chiesa». Non si- che il 2 febbraio — come ogni anno — celebra la Giornata mondiale gnifica che non ci siano cose personali, quanto Mensile dell’Osservatore Romano istituita nel 1997 da Giovanni Paolo II. Numerose, e differenti, sono le testimonianze di donne — non solo religiose, ma di una Chiesa piuttosto che l’accumulo di beni non è il nostro Si mettono in comune stipendi Comitato di Direzione stile di vita, mentre scegliamo «la condivisione, RITANNA ARMENI plurale — che per dirla con Papa Francesco non giocano “al ribasso e beni ricevuti, ma anche competenze con Dio”. la comune legge del lavoro, uno stile di vita FRANCESCA BUGLIANI KNOX ELENA BUIA RUTT semplice e sobrio, la salvaguardia del creato» specifiche, tempo, energie YVONNE D OHNA SCHLOBITTEN A Parigi c’è Anne Lécu, religiosa domenicana, medico, che lavora (n. 42). Viviamo per scelta del nostro lavoro e E si chiede ciò di cui si ha bisogno CHIARA GIACCARDI nel carcere di massima sicurezza di Fleury-Mérogis, il più grande SHAHRZAD HOUSHMAND ZADEH della Provvidenza. Non abbiamo sussidi garan- L’esperienza di una orsolina d’Europa. A Roma, nel monastero agostiniano di clausura dei Santi AMY-JILL LEVINE titi e questo ci insegna a gestire con attenzione MARTA RODRÍGUEZ DÍAZ Quattro Coronati, ci sono la Madre Priora Fulvia Sieni e la consorel- e rispetto denaro e beni. Impariamo a chiedere che ha un impiego come comunicatrice GIORGIA SALATIELLO la Ilaria. Nel monastero di Żarnowiec, in Polonia, c’è suor Małgorza- CAROLA SUSANI ciò di cui abbiamo bisogno, ma anche a rispet- RITA PINCI (coordinatrice) ta Borkowska, benedettina, che dopo cinquant’anni di vita religiosa tare le diverse esigenze di ogni sorella cercando ha scritto L’asina di Balaam (non ancora tradotto in italiano), “un In redazione di vivere insieme nella semplicità. Mettiamo in appello ai signori del clero”. Poi ci sono religiose comunicatrici, Me- pur non essendo ebree: entrambe vivono un af- GIULIA GALEOTTI comune i nostri stipendi, i beni ricevuti, ma an- SILVIA GUIDI mores Domini, consacrate all’Ordo Virginum. Da una consacrata vie- che competenze specifiche, tempo, energie. fidamento profondo, frutto di chi vive dell’es- VALERIA PENDENZA ne l’invito a parlare con un linguaggio nuovo ai giovani di sessualità, SILVINA PÉREZ gender, significato del corpo. senziale perché trova altrove la gioia della vita. Alcune donne che conosco diventano partico- Progetto grafico Non solo. Loro mi ricordano anche le paure dei Tra realtà e rappresentazione, l’intervista con Elena Sofia Ricci, at- lari richiami e domande aperte sulla coerenza PIERO DI D OMENICANTONIO miei genitori quando ho condiviso la scelta di trice italiana che ha reso popolarissima una suora televisiva, e il com- con la mia scelta di vita anche nei momenti più www.osservatoreromano.va mento della regista Liliana Cavani che ha diretto negli anni tre film insoliti. Così ascolto le note del violino di Lia entrare in congregazione, ormai quasi 12 anni redazione.donnechiesamondo.or@spc.va per abbonamenti: su san Francesco e il documentario Clarisse, protagoniste dieci suore che riempiono sempre le strade vicentine di fa. Nella mia vita di giovane suora impegnata abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va e tre novizie del Monastero Santa Chiara di Urbino. un’elegante dignità: anche lei, come Rut la moa- nella comunicazione parrebbe tuttavia mancare D ONNE CHIESA MOND O 2 3 D ONNE CHIESA MOND O
LE VO CI DELLE D ONNE la povertà. In parte è vero: il timore dei miei genitori è infondato perché non mi è mai man- Vergine consacrata cato qualcosa. Per contro, la specificità di una vocazione alla comunicazione, vissuta come per vivere missione affidatami sia dalla mia congregazione che dalla diocesi nella quale opero, mi propone con la Chiesa continuamente l’incontro con la mia povertà umana. Mi ci sono voluti molti anni per acco- senza essere legata gliere e amare le ferite interiori generate dalla mia vita, ma tutto quello che era «pietra scarta- a una istituzione ta è divenuta testata d’angolo» (Sal 118, 2) solo Testimonianza di una biblista: la chiamata per Grazia. in Siria e la “mediazione” di Paolo Dall’Oglio Essere suora orsolina SCM connota la mia vita di MARIANA ASSAF Mariana Assaf durante la celebrazione di consacrazione (luglio 2018, foto da Romasette.it/diocesi di Roma) con un colore particolare, quello del nostro cari- sma: «Una particolare attenzione alle situazioni di povertà e di emarginazione femminile» (n. accontare la mia chiamata all’O r- mamma tenerissima e la predilezione di un pa- stile di vita mi dà la possibilità di essere me R 22). Le vocazioni di suora orsolina SCM e di co- do Virginum significa fare memo- dre che con la sua fiducia e stima mi ha reso stessa, nella docilità a Dio. L’O rdo, pur favo- municatrice, combinate, mi chiedono di dar vo- ria di una esperienza di amore e decisa e coraggiosa. Mi considero poi fortunata rendo momenti di formazione spirituale e di in- ce alle voci femminili che non hanno voce. Si- di salvezza donata gratuitamente per la presenza dei padri gesuiti nella mia vita, contri fraterni, mi garantisce uno spazio perso- gnifica stringere un’alleanza di cuore che intesse da Colui che chiama i deboli e incominciando da Paolo Dall’Oglio (rapito a nale che sono chiamata a gestire con responsa- le storie incontrate anche con scelte di condivi- piccoli perché in essi si manifesta la sua gloria. Raqa) e Frans van der Lugt (ucciso a Homs). bilità. Essere vergine consacrata significa vivere sione economica e di coinvolgimento personale: È ricordare l’incontro avvenuto a Damasco nel Non solo in Siria, ma anche qui in Italia duran- in relazione con la Madre Chiesa, diocesana e il sostegno scolastico, il pagamento di utenze gennaio del 1993, quando anch’io, giovane di 23 te questi 15 anni di studio alla Gregoriana e poi universale, senza essere legata a un particolare arretrate... ma anche l’ascolto e l’amicizia auten- anni, sono caduta dal mio “cavallo” e quando i all’Istituto Biblico, sono stata sempre seguita da carisma o istituzione. tica. L’esperienza di lavoro subordinato, come miei occhi accecati hanno visto la vera luce. gesuiti, maestri in umanità e spiritualità. La spi- Essere vergine significa abitare il mondo, se- comunicatrice presso la diocesi di Vicenza, mi Quella luce che ha illuminato la mia vita, l’ha ritualità ignaziana, che mi ha sempre attratto, guendo le orme del Signore che venuto ad “abi- permette di vivere la soddisfazione e la dignità trasformata e l’ha riempita di una pace che non mi ha aiutato ad affrontare la vita con profondo tare” in mezzo a noi. Questo implica il condivi- che un lavoro può offrire, così come la comples- mi ha più abbandonato, anche quando il cam- senso di responsabilità e con libertà. dere la corsa quotidiana della gente senza il pri- sità del mondo del lavoro in Italia nel 2020. mino si è fatto arduo, faticoso e perfino doloro- Entrare nell’Ordo Virginum è il frutto di un vilegio di segni visibili. Vivere vicina alla gente Eppure, pur vivendo ancora la “gavetta” di chi so. Raccontare la mia chiamata significa quindi cammino lungo e faticoso che ha avuto il suo mi dà la possibilità di capire i problemi, le fati- è all’inizio di una professione, vivo una condi- alzare lo sguardo verso l’alto per benedire il Si- coronamento nella basilica di San Giovanni in che, i dolori e le gioie dei fratelli. E infine, quale zione privilegiata rispetto ad altre suore che co- gnore per quel giorno in cui la sua voce ha tuo- Laterano il 1° luglio 2018, data della mia consa- elemento religioso importante, una vita senza una nosco e che faticano a vedersi riconosciute com- nato nel mio cielo. Una voce che non ha mai crazione nell’O rdo, ma anche celebrazione di 25 copertura istituzionale che mi garantisca tutto, è petenze professionali e dignitose condizioni la- cessato di echeggiare lungo gli anni. anni di quel primo sì, promesso al Signore nel una via di autentica povertà, una via di libertà vorative. 1993 a Damasco. Perché l’O rdo? interiore, che mi aiuta a fidarmi solo di Dio. Il grazie però si estende a tutte le mediazioni Il voto di povertà ci offre, in fondo, la possi- umane, che mi piace chiamare “angeli”, che La vita da vergine consacrata mi permette di L’O rdo ci aiuta a sviluppare i nostri carismi bilità di avere una scala valoriale diversa per av- hanno facilitato il mio sì e il mio camminare vivere in sintonia con tutto il cammino fatto in personali. La mia vita è consacrata allo studio vicinarci ai veri poveri che, per tanti motivi, vi- con il Signore. Innanzitutto la mia famiglia do- questi 25 anni, e che mi ha reso una persona au- della Parola di Dio, e porto dentro di me il vono una vita di gravi privazioni e mancanza di ve sono cresciuta con tre fratelli e una sorella. tonoma; mi piace infatti camminare con i miei grande desiderio di diffonderla, di farla cono- dignità. Lì ho goduto l’amore incondizionato di una piedi seguendo l’ispirazione del Signore. Tale scere e amare. D ONNE CHIESA MOND O 4 5 D ONNE CHIESA MOND O
LE VO CI DELLE D ONNE POESIA La vocazione anfibia dei Memores Domini: dra. All’inizio sembra solo un pensiero che può passare inosservato in mezzo a mille altri, un’idea Pregare consigli, su richiesta, a una futura novizia strampalata che si può tranquillamente archiviare senza nessun effetto collaterale. Poi inizia l’inse- Non deve essere guimento, un corteggiamento a volte discreto, a l’iris blu, potrebbe essere Laici ma anche totalmente monaci. E una famiglia allargata che condivide casa e preghiera volte più esplicito. Si chiama «vocazione». Non l’erbaccia in un campo abbandonato, o poche di SILVIA GUIDI è facile resistere all’assedio del Grande Seduttore; il Figlio del Principale ha tutta la realtà a dispo- piccole pietre; solamente sizione per chiamarti. È un invito che ti raggiun- presta attenzione, poi metti insieme ge in mille modi: nel mio caso per l’attacco fina- poche parole e non provare l punto non è che non mi vo- La regola della casa prevede salmi recitati recto «I le, dopo anni di distrazioni, perplessità, fughe a renderle elaborate, questa non è glio sposare, è il contrario; è tono — in modo che le parole possano fondersi in più o meno consapevoli, ha usato la voce di fu- una gara ma la via d’accesso che vorrei sposare tutti. Ho un’unica linea di canto anche se si è in tanti — mo e miele di Norah Jones. La canzone della re- in un ringraziamento, e un silenzio in cui qualcosa che non va?» sorride messa quotidiana, un’ora di silenzio al giorno, un un’altra voce può parlare. pomeriggio di silenzio a settimana. Tv bandita e sa è stata Come away with me di Jesse Harris, resa Alessandra facendo la faccia tanti spazi vuoti per lasciarsi riempire da una struggente e dolcissima dalla voce di Norah; My buffa, da finta impertinente. Sorrido anch’io, ma heart is drenched in wine, you’ll be on my mind, fore- MARY OLIVER per un altro motivo. «Ecco qua — mi dico — è Presenza tanto misteriosa quanto reale, e sfuggire ver. «Ok — mi sono detta in una serata come tan- successo di nuovo. Ne ha presa un’altra!». Il a quel «chewing-gum per gli occhi» che ci inse- te di 20 anni fa — adesso basta fughe»; è arrivato soggetto della frase è la seconda persona della gue anche in casa, sbucando fuori dai display lu- il momento di cedere a questa Grande Bellezza (Traduzione di Elena Buia Rutt, Trinità, Gesù di Nazaret. Flannery O’ Connor, minosi dei nostri cellulari. Tutti i giorni un quar- che fa paura per la sua dismisura. da «New and Selected Poems», nel suo Diario di preghiera, scriveva direttamente to d’ora in ginocchio, per ricordarsi che non ci Beacon Press 2004) «Caro Dio», senza perifrasi; io preferisco chia- D’ora in poi le sorprese non mancheranno, mare Gesù «il Figlio del Principale», mi sembra Alessandra. Come nella recita delle ore, il tuo meno pretenzioso, più informale. piccolo «sì» diventerà subito un noi. E ti troverai Una scelta di vita basata sui tre presto dentro a una famiglia allargata, allargatis- «Il Figlio del Principale ha conquistato anche sima. Scoprirai di avere una sorella gemella a lei» penso nascondendo un mezzo sorriso dietro consigli evangelici ma senza il riparo Manaus, un fratello gemello a Bolzano, una ge- alla tazza del caffè. Si vede dagli occhi che bril- di un abito religioso. La quotidianità mella tutsi (ma piccola di statura, che si chiama lano che ce l’ha fatta. Riconosco i sintomi perché raccontata da una giornalista Rose e fa l’infermiera) e un gemello che lavora ci sono passata anch’io. E infatti di lì a pochi come anestesista in Minnesota. Da Ottawa a No- minuti Alessandra mi chiede come si fa per ini- vosibirsk, scoprirai «gemelli diversi» che si com- ziare il noviziato nei Memores Domini. Una vo- muovono per le stesse canzoni che ami tu, che «facciamo» da soli, che tutto quello che abbiamo cazione anfibia, vertiginosa nella sua stranezza: sono stati presi dalle stesse parole e hanno nel — corpo, tempo, intelligenza, relazioni, amicizie totalmente nel mondo, totalmente fuori dalle lo- cuore lo stesso desiderio incontentabile che nien- — l’abbiamo avuto in regalo, o meglio, in como- giche mondo, basata sui tre consigli evangelici te riesce a colmare, la stessa smania di infinito. dato d’uso, perché prima o poi dovrà essere resti- ma senza il riparo di un abito religioso. Total- Per tutta la vita continuerai a conoscere persone tuito. mente laici ma anche totalmente monaci, vivendo che sono (inequivocabilmente) la tua famiglia. in case normali, con le bollette da pagare a fine Mi ha chiamato con un pretesto, Alessandra, Alessandro Bergonzoni, scrittore-autore-attore, mese, come tutti, ma con una stanza che si chia- ma l’appuntamento davanti a un caffè, a metà con uno dei suoi geniali refusi, lo chiama «voto ma «Capitolo» e una campana che chiama alla mattina, è per questo, per chiedermi questa cosa di Vastità». Indietro non si torna, perché le cose preghiera per la liturgia delle ore come nei mo- «dell’altro mondo» in questo mondo, lontano da di prima non bastano più. My heart is drenched in nasteri. occhi indiscreti. Lo so come funziona, Alessan- wine, you’ll be on my mind, forever. D ONNE CHIESA MOND O 6 7 D ONNE CHIESA MOND O
PRIMO PIANO Le suore e la sindrome del burnout Una patologia che colpisce molte religiose. L’Uisg si attiva di FEDERICA RE DAVID «Il nostro obiettivo è costruire comunità resi- lienti», dice Maryanne Lounghry, aprendo un incontro a Roma, nella sede Uisg, dedicato pro- Religiose in Pakistan (Ap) l burnout, la sindrome da stress da la- I prio al burnout. Australiana, suora della Miseri- voro, è una patologia che colpisce mol- cordia, psicologa, membro del Consiglio della te suore, così come il disturbo da stress Commissione internazionale cattolica sulle mi- fatto al nostro posto, ma ora nelle congregazio- stress. Non avere il controllo della propria vita, post traumatico. Entrambi, possono grazioni, consulente per il suo governo, ricerca- ni sono arrivate sorelle più preparate». non poter programmare, mina la salute mentale. avere fra le cause l’abuso: abusi di po- trice al Boston College e all’Università di Una cornice per contenere qualcosa di molto Lavorare nell’ambiguità, senza regole certe, può tere, contesti abusanti, abusi sessuali. Per questa Oxford, spiega: «Non dobbiamo limitarci a in- simile a singoli contratti di lavoro. «È fonda- farmi sentire bullizzata, abusata, molestata». ragione, l’Unione internazionale delle superiore tervenire su un singolo caso, ma considerarci mentale che una suora sappia cosa può chiedere all’interno di un ecosistema. Se ci occupiamo del e cosa non può esserle chiesto. Ciascuna do- problema individuale e non guardiamo all’orga- vrebbe avere un codice di condotta, una lettera Un workshop con una psicologa nizzazione, affrontiamo solo metà della storia, Maryanne Lounghry: fondamentale di accordo con il vescovo o con il parroco; do- a Roma e la decisione di istituire, perché la cultura dell’organizzazione forma an- vrebbe poter dire al padre o alla sorella: “Sai, che una suora sappia cosa può chiedere in collaborazione con l’Unione che l’intera esistenza dell’individuo». E via a sa- ho lavorato 38 ore questa settimana, non posso e cosa non può esserle chiesto. Ognuna lire: «Dalla suora, alla congregazione, alla co- lavorare domenica e tornare di nuovo lunedì, ho dei superiori generali, una commissione dovrebbe avere una lettera di accordo munità, alla società. La disparità di genere è bisogno di un giorno di riposo”. Un contratto triennale per la cura della persona uno dei nodi, dobbiamo chiederci cosa succede negoziato rende più forti». con il vescovo o con il parroco nella nostra Chiesa e nel Paese in cui operia- Sicurezza e prevedibilità sono le parole chia- mo». ve. «Un lavoro sicuro per un anno mi dà pace e generali, in collaborazione con l’Unione dei su- Da dove partire, dunque? «Scriviamo un co- tranquillità mentale, così come sapere che non Chiede esempi e le superiore raccontano. periori generali, ha deciso di istituire per tre an- dice di comportamento, così come esistono le posso essere mandata dall’altra parte del mondo «Ho visto situazioni molto pesanti in alcune ni una Commissione per la cura della persona. Linee guida per la tutela dei minori. Prassi e re- in qualsiasi momento, o quando potrò andare in parrocchie, potere assoluto del sacerdote sugli E di mettere all’ordine del giorno temi che un golamenti servono per negoziare necessità, ob- vacanza. Se non conosco i limiti del mio impe- impiegati religiosi, sorelle allontanate o costrette tempo erano tabù. blighi, diritti; c’è sempre stato qualcuno che l’ha gno, invece, non sono in grado di arginare lo a lavori senza consenso o valutazioni obiettive». D ONNE CHIESA MOND O 8 9 D ONNE CHIESA MOND O
nista. Inoltre, è fondamentale un supervisore, perché la madre può provare sentimenti simili alla sorella, non essere neutrale». Ci sono traumi personali da affrontare. «È difficile comprendere quando una sorella è stata abusata sessualmente; è una realtà quotidiana, ma non ne parliamo per vergogna. Una suora dev’essere sicura che la congregazione potrà aiu- tarla a sostenere la sua resilienza, con compren- sione e condivisione. Il benessere mentale si ba- sa sulla fiducia, su un linguaggio comune: se sto male, mi sento libera di esprimere i miei dubbi. Una sorella può essere traumatizzata perché è stata abusata, o ha abusato di un bambino, o non ha denunciato un abuso…. Dobbiamo tenere le antenne dritte e assicurarci che possa parlarne con qualcuno in totale sicu- rezza». Il disturbo post traumatico può essere anche «Da capo della comunità, ho rifiutato di chie- «Dovrebbe essere scritto che, ogni 5 anni, una laurearsi, ma è importante sapere che questa una malattia professionale, per chi lavora nel dere alle sorelle di pulire il pavimento della cap- suora può farne uno». Il tutto gestito dalla con- possibilità c’è, e potersi fidare della decisione campo dell’assistenza. «In ogni società, ne sof- pella». «Le congregazioni maschili sono più gregazione con trasparenza e regole condivise: della madre superiora. Le suore devono sapere frono sei o sette persone su 100. Il nostro fatto- brave a prendersi i congedi, noi ci sentiamo in «Le decisioni vanno prese partendo al basso». che la leader della comunità guarda loro le spal- re di rischio è la cura dei poveri e delle perso- colpa, aspettiamo il permesso del padre». le». Perciò «dobbiamo stabilire buone pratiche ne fragili. Papa Francesco ci ricorda quanto sia «Il lavoro delle suore — sostiene Maryanne di gestione, stare attente: a volte non diamo alle importante essere vicini ai poveri, questo può Lounghry — va riconosciuto, proprio come ri- sorelle la possibilità di rilassarsi, proponiamo Esiste anche il burnout da lunga sempre nuovi compiti». significare essere vicini a situazioni estreme, vendicato al Sinodo per l’Amazzonia. Altrimen- traumatizzanti. Penso ad esempio alle sorelle ti si crea una dissonanza cognitiva: tu vivi una leadership delle madri superiore Ma anche le madri superiore vivono problemi che in Ruanda hanno visto quantità di cadave- cosa, ma per gli altri sei una cosa diversa». E In bilancio risorse per affrontare legati allo stress da lavoro. «Esiste il burnout da ri; o a me stessa, che molti anni fa, mentre la- per costruire una congregazione resiliente, «bi- emergenze, terapie, anni sabbatici lunga leadership; pianificare può aiutare, rende voravo in un centro di detenzione (a Hong sogna investire sul benessere delle suore fissan- forti, ma si potranno trovare in ogni momento Kong, per vietnamiti richiedenti asilo, ndr) so- do degli standard: due settimane di ferie, una di fronte all’inaspettato, l’inspiegabile». Come no stata rapita: a volte, ancora mi blocco a retribuzione, una situazione abitativa decente, gestirlo? «Dobbiamo mettere nel bilancio le ri- causa di un flashback mentre salgo o scendo le l’accesso a internet. Dover sempre negoziare, Per tenere unita una congregazione, poi, ser- sorse per affrontare le emergenze, per terapie, scale». C’è poi la forte esposizione al trauma sentirsi inascoltate, è dura; con regole chiare si ve «una politica dell’educazione; altrimenti anni sabbatici, ritiri». Prepararsi a gestire le crisi secondario: «Una suora che si occupa di per- evitano gli abusi e si dispone di modalità chiare qualcuno potrebbe pensare che ci siano favoriti- è come fare un corso di primo soccorso. «La sone che hanno subìto traumi, può finire col per affrontarli». Serve anche «una chiara defini- smi. Chi può proseguire gli studi e chi no, va madre superiora deve individuare i segni del di- soffrire anche lei di disturbo da stress post zione degli aspetti ricreativi: divertitevi, organiz- deciso con un sistema limpido, basato su un cri- sagio e indirizzare la suora verso gli aiuti di cui traumatico: se lavori anni in centri per rifugiati zate feste, fate team building». E sono indi- terio scritto nel regolamento della congregazio- ha bisogno: c’è una risposta spirituale e una ri- e vittime di tratta, ti rimane dentro, scava come spensabili riposi, ritiri spirituali, anni sabbatici: ne: magari non tutte sono portate a studiare, a sposta psicologica, che va data da un professio- una goccia d’acqua». D ONNE CHIESA MOND O 10 11 D ONNE CHIESA MOND O
na delle tematiche su cui i giovani chiedono una parola chiara U e autentica dalla Chiesa è quella che riguarda la sessualità, il gender e il significato del corpo. Sono questioni per cui si al- lontanano dalla Chiesa con frequenza: perché si sentono giu- dicati, non compresi, né accolti. Dobbiamo dar loro ragione. La vita consacrata non è stata finora in grado di rispondere nel concreto alle loro inquietudini, salvo benemerite eccezioni, VITA CONSACRATA che rimangono tali. Accostarci alla sessualità con un linguaggio nuovo è per noi consacrati un compito urgente, che non possiamo più rimandare. Credo che questo ci metta un po’ in crisi, ciò nonostante è una opportunità che dob- biamo cogliere. Ci chiama a una conversione pastorale profonda, che sintetiz- zo in tre punti. 1. ESSERE TESTIMONI CREDIBILI. I giovani cercano una parola che nasca Voti buoni dalla vita, non solo dallo studio. Non ascoltano i pastori se i pastori non sono anche testimoni. Ma questo ci pone una domanda, seria: siamo testimoni lu- minosi di una sessualità vissuta in pieno? Purtroppo, dobbiamo rispondere nonostante... negativamente: spesso siamo analfabeti affettivi, incapaci di esprimere il no- stro mondo emotivo. È frequente, tra i consacrati, la gestione della affettività sotto paradigmi di controllo o anche di repressione, o che manchi la libertà nel vivere i rapporti di amicizia, L’OPINIONE specie con l’altro sesso. Non sempre riusciamo, e ciascuno se- Parlare ai giovani di sessualità condo la propria identità, a co- municare, a entrare in intimità, con linguaggio nuovo scoprendo anche le nostre zone vulnerabili e permettere che Dio e gli altri ci incontrino lì. Se noi di MARTA RODRIGUEZ non impariamo in primis a inca- nalare tutta la forza della dimen- sione sessuale e affettiva dentro la nostra propria identità, non possiamo avere autorevolezza per dire una pa- rola sull’amore e sulla sessualità a nessuno. 2. DIVENTARE DEI GUARITORI-GUARITI. Il Sinodo dei giovani ha fatto i con- ti con la realtà di una generazione fortemente segnata dalla fragilità affettiva. Alla base della difficoltà dei giovani di fare scelte definitive c’è la paura all’impegno, e più profondamente ancora la mancanza di consapevolezza del- la propria amabilità. Per mostrar loro che la forza trasformatrice del Kerygma fa nuove tutte le cose, il consacrato deve averne fatto esperienza. Un amico carmelitano ripete spesso che tutti dovremmo avere un cartello sulla spalla di BERNADETTE REIS che dica «Lavori in corso: scusate i disagi». 3. IMPARARE A PORRE D OMANDE. Le questioni che riguardano la sessualità e dati pubblicati dall’Ufficio centrale di statistica della I l’affettività sono delicate, e toccano l’identità della persona in modo profon- do. I consacrati che vogliano fare vera pastorale devono diventare esperti nel Chiesa cattolica mostrano da qualche anno una tendenza: cammino del discernimento. Questo presuppone di superare la tentazione di la diminuzione delle vocazioni femminili. A fronte di un dare risposte pronte, e imparare a porre domande che guidino i giovani nella aumento dei cattolici nel mondo, arrivati a 1.313 milioni, dimi- loro ricerca personale. Implica in qualche modo fare un passo indietro, e CONTINUA A PAGINA 14 accettare il rischio della libertà dell’altro, che è l’unica strada per la vera cre- scita. È una sfida, e ci giochiamo molto. D ONNE CHIESA MOND O 12 13 D ONNE CHIESA MOND O
VITA CONSACRATA / L’ISTITUZIONE Bisogna cambiare Vocazioni e abbandoni, autorità, beni, rapporto uomo-donna, abusi... Intervista a tutto campo con il prefetto João Braz de Aviz di ROMILDA FERRAUTO CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 13 delle comunità cattoliche quando mancano i sa- cerdoti. Le donne consacrate sono state e conti- N nuisce il numero di quanti hanno scelto la vita ella vita consacrata, la parte femminile è più numerosa di quella ma- nuano a essere presenti ovunque le carenze nella consacrata e in questo ambito il calo maggiore schile. A Roma, incoraggiata da Papa Francesco, la Congregazione società hanno creato dei vuoti. Non sono essen- si riscontra tra le donne. Dal 2010 le religiose per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica si sfor- ziali solo per la salute in generale della Chiesa, diminuiscono di circa 10 mila l’anno, oggi sono za di raggiungere la parità. Oggi le donne sono quindici su trentotto ma anche per la salute generale della società. È meno di 650 mila. Aumentano in Africa e in officiali. Dei cinque uffici della Congregazione, due sono diretti da stato soprattutto grazie alle religiose che sono Asia, diminuiscono in America, Europa, Ocea- donne. Il cardinale prefetto João Braz de Aviz ne è fiero. Accogliente nati i primi sistemi educativi, sanitari e sociali nia. Anche i membri degli Istituti secolari fem- e gioviale, il cardinale brasiliano non elude nessuna domanda, nean- nel mondo. In aree come l’Europa e il Nord minili diminuiscono, oggi sono circa 22 mila. che la più scomoda: i conventi che chiudono, gli abusi sessuali, gli America, dove questi servizi vengono ormai for- Anche in questo caso aumentano in Africa e in abusi di potere, la cattiva gestione dei beni, la pesantezza delle strut- niti dallo Stato, le consacrate si sono fatte lenta- Asia, diminuiscono in America, in Europa e in ture che vanno riadattate. Ma non perde la speranza. mente da parte e hanno spostato le risorse, sia O ceania umane che materiali, verso l’Africa e l’Asia. Ma Eminenza, ci sono ombre e luci nel panorama generale della vita consacrata femmi- I dati inducono alcune riflessioni. sono mutati anche i fattori sociali che un tempo nile. Fra le ombre, si registra una crisi importante delle vocazioni. Secondo lei la si- attiravano tante donne verso la vita consacrata. tuazione è preoccupante? Il ruolo svolto dalle religiose va in parallelo Un tempo le famiglie mandavano le figlie in con il ruolo e la posizione delle donne nella so- La situazione varia da un continente all’altro. L’Europa attraversa convento perché ricevessero un’educazione o cietà. In passato le consacrate hanno accolto i un momento davvero difficile, si chiudono molte case, ci sono anche perché non riuscivano più a mantenere tutti i fi- pellegrini bisognosi di riparo nel Medio Evo, si molti abbandoni. In Asia, invece, abbiamo un numero impressionan- gli, e le giovani entravano nella vita religiosa sono prese cura di chi era affetto da malattie te di vocazioni religiose femminili. Ad esempio in Vietnam, un paese perché offriva loro anche opportunità di studio contagiose, sono state al capezzale degli uomini comunista, hanno mille novizie ogni anno! Un fenomeno simile lo ri- e professionali. Ora questo è superato. che morivano sui campi di battaglia della guerra troviamo in Africa mentre l’America latina vive un periodo di stasi. civile statunitense. Oggi vanno in soccorso delle Resta un problema su cui riflettere: le religio- In Europa la vita consacrata ha radici molto forti ma non ci si è ac- persone intrappolate negli orrori della tratta di se non solo diminuiscono ma stanno invec- corti che alcune cose vanno cambiate, perché sono invecchiate. La esseri umani, accolgono immigrati e rifugiati nei chiando e non vengono sostituite da una gene- formazione prima di tutto, poi la questione della fraternità — noi non campi profughi in tutto il mondo, si occupano razione più giovane. possiamo essere degli individualisti che abitano insieme — e infine il D ONNE CHIESA MOND O 14 15 D ONNE CHIESA MOND O
rapporto autorità-obbedienza. Senza dimenticare il rapporto uomo- Le donne consacrate alle volte hanno una forza di potere straordi- donna: perché il consacrato e la consacrata devono essere così separa- naria in alcune congregazioni. Noi abbiamo avuto casi, non molti ti? Infine dobbiamo rivedere la questione dell’uso dei beni. Alcuni per fortuna, di superiore generali che una volta elette, non hanno più ordini o congregazioni hanno molte proprietà, molti soldi, altri quasi ceduto il loro posto. Hanno aggirato tutte le regole. Una ha voluto niente, e c’è ancora poco interscambio. persino cambiare le costituzioni per poter restare superiora generale fino alla morte. E nelle comunità ci sono religiose che tendono a ub- Io penso che anche Appunto! Papa Francesco, parlando del tracollo delle vocazioni nella vita consacrata bidire ciecamente, senza dire ciò che pensano. Tante volte si ha pau- Il Papa ha deciso le persone ha detto: il rischio è poi che la congregazione sempre più piccola si attacchi ai soldi. ra, nel caso delle donne ancora di più, si ha paura della superiora. di creare a Roma È così? che hanno ruoli Nella vera obbedienza, al contrario, è necessario dire quello che il Si- una casa per A volte cinque donne comandano un patrimonio enorme. Questo è gnore suggerisce dentro, con coraggio e verità, per offrire al superio- direttivi un problemone, perché i beni non sono della congregazione o di re più luce per decidere. E poi obbedire, come ha fatto Gesù. accogliere dovrebbero quelle cinque persone. I beni sono della Chiesa. Abbiamo organizza- dalla strada imparare to due importanti simposi su questo tema. Papa Francesco raccoman- Riguardo agli abbandoni, immagino che una religiosa che decide di lasciare il con- alcune suore da due cose: la professionalità prima di tutto, cioè dobbiamo essere vento vive un momento di crisi molto forte, traumatico. Si fa abbastanza per aiu- a condividere competenti, l’economia è una scienza, l’amministrazione è una scien- tarle? mandate via da con la comunità za; inoltre, tornare ai valori del Vangelo. Normalmente sì, ma manca moltissimo. Alle volte sono completa- noi la vita mente abbandonate. Ma le cose stanno cambiando. Il caso più signi- o dalle superiore, Lei prima ha accennato al fatto che oltre alla crisi delle vocazioni, c’è anche, e forse e le necessità: soprattutto, il problema degli abbandoni. Quali sono generalmente i motivi che spin- ficativo è proprio la decisione del Papa di creare a Roma una casa in particolare per accogliere dalla strada alcune suore mandate via da noi o dalle la cucina, gono le religiose a uscire dal convento? nel caso che siano superiore, in particolare nel caso che siano straniere. le pulizie… Sicuramente influisce molto il contesto culturale attuale, in cui è straniere. difficile assumere responsabilità per tutta la vita. Questo è vero, ma i Essendo però Ma è una realtà conosciuta questa casa a Roma? Nei prossimi anni motivi sono vari: problemi affettivi, storie personali piene di ferite. rispettate Molte volte la formazione iniziale è molto bella, poi il paragone con Sì, ma è all’inizio. Il nostro Dicastero è coinvolto per sostenere la vita questa casa. Il gesto di Papa Francesco è meraviglioso. Io sono anda- nel loro ruolo la vita della comunità in cui la religiosa si ritrova a vivere è deluden- contemplativa te. Le motivazioni sono varie. Ma soprattutto bisogna cambiare forte- to a rendere visita a queste ex-suore. Ho trovato lì un mondo di feri- di servizio te, ma anche di speranza. Ci sono casi molto duri, in cui i superiori potrà calare mente la formazione. Essa dovrà essere personalizzata e curata per di autorità tutta la vita, creare cioè la coscienza di essere sempre in formazione hanno trattenuto i documenti di suore che desideravano uscire dal del 50 per cento in un contesto di fraternità. convento, o che sono state mandate via. Queste persone sono entrate in convento come suore e si ritrovano in queste condizioni. C’è stato Forse le suore sono anche deluse perché si ritrovano a fare lavori umili, ad avere anche qualche caso di prostituzione per poter mantenersi. Si tratta di mansioni amministrative noiose o che non corrispondono alla formazione che hanno ex-suore! Le suore scalabriniane hanno assunto la cura di questo pic- ricevuto. colo gruppo. Però alcuni casi sono veramente difficili, perché siamo Qui c’è anche tutto il problema dell’abuso dell’autorità. Come dice di fronte a persone ferite con le quali bisogna ricostruire la fiducia. il Papa, quando l’autorità è interpretata come potere e non come ser- Dobbiamo cambiare l’atteggiamento di rifiuto, la tentazione di igno- vizio si può arrivare a situazioni dolorose. Io penso che anche le per- rare queste persone, di dire “non è più un problema nostro”. E poi, sone che hanno ruoli direttivi dovrebbero imparare a condividere con spesso queste ex-suore non vengono in nessun modo accompagnate, la comunità la vita e tutte le necessità: la cucina, le pulizie… Essendo non viene detta una parola per aiutarle… tutto questo deve assoluta- però rispettate nel loro ruolo di servizio di autorità. mente cambiare. Dal suo punto di vista c’è un abuso di potere che riguarda anche le donne? Cosa può dirmi, invece, della vita contemplativa femminile? D ONNE CHIESA MOND O 16 17 D ONNE CHIESA MOND O
In Europa c’è un calo molto grande. Le vocazioni ci sono, ma po- che. Molti monasteri rimangono vuoti, non si sa come fare, si perdo- no un sacco di beni. L’età media delle monache in Europa è molto alta! Nei prossimi anni, noi pensiamo che la vita contemplativa potrà calare del 50 per cento. Il Santo Padre ha voluto che fossero prese delle misure per lottare contro l’isolamento, per creare rapporti più Purtroppo fraterni, incoraggiare la testimonianza e la fedeltà al carisma e alle in alcuni ordini costituzioni… Però le strutture sono pesanti e il cambio è lento. E pensare che la vita contemplativa è uno dei segni più belli della vita le costituzioni cristiana consacrata. collocano la donna Nella Chiesa, come ancora in vari settori della società, le donne hanno ruoli subal- a un livello terni. Perché, ad esempio, le religiose che lavorano negli ospedali sono quasi sempre inferiore infermiere, quasi mai medici? Non trova che a volte la formazione delle religiose è rispetto un po’ trascurata? agli uomini. Non solo. È tutta una visione che deve essere superata. Purtroppo, in alcuni ordini, le costituzioni collocano la donna a un livello infe- La relazione riore rispetto agli uomini. La relazione non può essere di sottomissio- non può essere ne né di comando. Dovrà essere di uguale dignità nella diversità. di sottomissione Il cardinale João Braz Ma, appunto, cosa si può fare? Si registrano progressi? nascosto. Però viene fuori. Dovrà venire fuori. Molte volte la maturi- né di comando. tà nel campo affettivo e sessuale è debole, è relativa. Se arrivano ac- de Aviz, brasiliano, Moltissimi. Basta vedere il cammino straordinario che ha fatto la dal 4 gennaio 2011 Dovrà essere Uisg, Unione internazionale delle superiore generali. Per tanti versi, cuse, noi accogliamo e cominciamo a discernere. Tante cose sono ve- prefetto della Congregazione re, tante no, però non nascondiamo nessun problema. Il Papa ci di uguale dignità la donna è più intraprendente degli uomini, perché è più concreta. per gli istituti chiede totale trasparenza. di vita consacrata nella diversità Però è anche vero che il potere nella Chiesa rimane legato al sacramento dell’ordine. e le società Dunque ricevete segnalazioni di abusi sessuali e abusi di potere. di vita apostolica Questo bisogna cambiarlo. Papa Francesco ha detto che c’è un equivoco, un malinteso. Nel caso del sacramento dell’ordine, si con- Ah sì. Sono campi dove oggi dobbiamo arrivare con la forza del fonde potestà e potere. La potestà del sacramento dell’ordine è un Vangelo. Voglio dire: una cultura che ci ha fatto entrare in queste de- servizio e non un potere che sfocia facilmente nell’atteggiamento di viazioni deve sparire, dobbiamo tornare alla testimonianza. dominazione. Il processo di decisione deve essere fatto in comune, Dunque c’è speranza? camminando insieme. In tanti campi, le donne occupano già posizio- ni di responsabilità e decisione. Però è ancora troppo poco. Moltissima. C’è più apertura che chiusura oggi nella Chiesa. Poi ci sono gli irriducibili. Un argomento doloroso: gli abusi sessuali subiti da religiose da parte di sacerdoti. Il Dicastero che lei dirige si occupa di questo dramma? Terminiamo con una nota positiva. Molte religiose sono impegnate, anche attual- mente, nei tanti difficili campi delle missioni e dei servizi di assistenza. Sì. Noi riceviamo segnalazioni di casi, li dobbiamo esaminare. E c’è un’altra cosa che ci sorprende: stanno cominciando ad apparire Sì, le donne sono presenti su tanti fronti, per esempio in posti do- casi di abusi sessuali tra suore. Per esempio tra la formatrice e la per- ve si rischia la vita, dove si è disprezzati. Le donne consacrate sono sona in formazione. In una congregazione ci sono stati segnalati no- molto coraggiose, molto audaci, forse per la forza della maternità. E ve casi. Questo fenomeno che tocca l’ambito femminile è rimasto più queste cose Papa Francesco ci dice che non le dobbiamo perdere. D ONNE CHIESA MOND O 18 19 D ONNE CHIESA MOND O
VITA CONSACRATA / IL RAPPORTO UOMO-D ONNA L’asina di Balaam ero io Una benedettina scrive un libro sui sacerdoti. Ecco quello che succede di MAŁGORZATA BORKOWSKA «P er secoli le suore hanno continuato ad ascoltare sermoni, conferen- ze e ogni sorta di predicazione, ma lo hanno sempre fatto come stupidi animali da soma: qualunque cosa venisse detta loro, non potevano che approvarla. C’erano delle eccezioni, ma molto po- che! L’assunto del predicatore medio era che, su qualsiasi questio- ne e in ogni circostanza, era lui quello più saggio; e le religiose impararono ad accettarlo, all’inizio perché avevano bisogno che un sacerdote celebrasse per loro ed erano costrette ad accettare le sue condizioni, e in seguito semplicemente per tradizione o abitudine. Nel monastero benedettino di Żarnowiec in Pomerania, Era questa la forma di umiltà che ci si attendeva da loro. Il risultato Polonia, vive suor Małgorzata Borkowska (nella foto), classe è stato (ed è) che persone con mezzo secolo di esperienza nella vita 1939, filosofa, filologa, teologa e scrittrice. Dopo oltre mezzo di preghiera ascoltano devotamente cose assurde predicate da ragaz- secolo di vita religiosa, nel suo libro intitolato «L’asina di zini che, dopo aver dato una scorsa a un volume di Tanquerey in se- Balaam» (non ancora tradotto in italiano) Suor Małgorzata minario per poi dimenticarlo una volta superato l’esame, credono di sottolinea, con umorismo pungente, l’arroganza, l’ignoranza essere pienamente qualificati a insegnare a queste donne anziane; e e l’incompetenza di una classe sacerdotale ritengono anche che quelle donne anziane non abbiano mai sentito che si ostina a trattare con superiorità, condiscendenza, le stesse cose da altri…». a volte anche disprezzo, le suore. Queste ultime, da parte loro, È questo che ho scritto dopo cinquant’anni di vita religiosa, aven- dopo aver ascoltato sermoni passivamente “come stupidi do deciso che ormai ne avevo abbastanza e che bisognava dire la ve- animali da soma”, rivendicano il valore rità agli officianti/predicatori, ovvero che le suore che li ascoltano so- della propria testimonianza e il loro ruolo attivo e innovatore no capaci di qualche pensiero proprio. E che non sempre sono d’ac- come teologhe e guide spirituali. cordo su tutto. (Francesca Bugliani Knox ed Elena Buia Rutt) D ONNE CHIESA MOND O 20 21 D ONNE CHIESA MOND O
Ho proseguito citando esempi (molti dei quali comici) di questioni come: l’atteggiamento dei sacerdoti verso le suore; il loro ignorare l’essenza stessa della vita religiosa; le loro bizzarre innovazioni nella liturgia; la loro tendenza a evitare tutto ciò che è davvero importante, per esempio gli argomenti teologici, parlando invece di questioni irri- levanti; il loro gettare al vento l’intelletto e costruire la preghiera sull’emozione; il loro ignorare le norme fondamentali della crescita spirituale; e, infine, alcuni errori teologici evidenti raccolti in tanti sermoni. Sapevo, naturalmente, che il risultato non poteva che essere una sorpresa simile a quella di Balaam quando la sua asina non solo Dopo ha iniziato a parlare ma — orrore! — ha avuto l’ardire di rivelarsi più cinquant’anni saggia di lui! di vita consacrata, E certamente è stato uno choc per molti, specialmente per via dice agli officianti dell’ilarità suscitata da quelle pagine; ma non ho ricevuto bastonate sulla schiena. Alcuni lettori hanno pensato che dopo aver scritto un che le religiose libro del genere la mia salvezza fosse a rischio; ma la maggior parte che li ascoltano di loro ha tenuto per sé la propria indignazione. Tantissimi sacerdoti, solo quando si cerca, sulla base delle prove scritturali, di guardarlo «sono capaci invece, hanno detto che per loro era uno sprone a preparare meglio i dall’alto, non dalla cantina. E così facendo la cantina non può che sermoni, o che anche loro avevano pensato che ci fosse qualcosa di di qualche pensiero sbagliato riguardo ai temi menzionati, ma che non erano capaci di diventare un posto migliore. — Vuoi insegnare teologia ai preti, vero, asi- na? — Non proprio: ricordo loro che la teologia esiste. Troppi di loro proprio e che dirlo in tante parole. A ogni modo, a 78 anni sono diventata io stessa si accontentano di superare gli esami e poi la dimenticano completa- non sono d’accordo un predicatore, invitata a tenere conferenze e ritiri. mente, concentrandosi sulle “questioni esistenziali”. Rimangono così su tutto». Ora, vorrei chiarire una cosa: appartengo a un ordine religioso senza una chiave sia per quei problemi, sia per la loro vita di pre- molto antico che, ritengo, è chiamato a esaminare, a ricordare e a ghiera. La preghiera è contatto, un contatto amorevole, e come può Uno choc per molti rammentare agli altri le verità più importanti ed eterne più che i pro- esserci amore dove non c’è desiderio di conoscere e di comprendere il «ma non ho blemi dell’oggi in continuo cambiamento. più possibile l’Amato? Non si può lasciare tutto alle semplici emo- ricevuto Il fatto è che la moralità (che è lo strumento per risolvere i proble- zioni effimere. bastonate sulla mi) non deve essere vista come una cosa che fluttua da sola nell’aria; Gli chassidici narrano la storia del nipote di un famoso Rebbe che o cresce dalla verità teologica che le dà stabilità, oppure viene trasci- giocava a nascondino con un amico, ma quell’amico, non riuscendo a schiena» nata via da ogni vento che soffia. Nella vita quotidiana, tuttavia, è trovarlo, andò via. Il bambino va dal Rebbe lamentandosi: nonno, io molto più facile parlare (e predicare) della politica o dei “temi scot- mi sono nascosto e lui non vuole cercare! Almeno sei in buona com- tanti” del giorno, oppure di quelli che vengono bellamente definiti pagnia, risponde il Rebbe: anche Dio dice “io mi nascondo e loro “problemi esistenziali” (leggi: come cavarcela facendo la volontà no- non mi vogliono cercare!”. Questa asina, dunque, sta cercando di stra invece che quella di Dio), che di Dio e della Sua verità. Molti di mostrare ad alcune persone che è bene risvegliare il cercatore che quanti ascoltano vogliono sentire solo queste cose marginali; verreb- dorme nella loro anima. Molti lo vogliono davvero. E ascoltano be da pensare che i predicatori sono lì per insegnare loro di meglio, avidamente le verità fondamentali di ogni esistenza: la Trinità, l’In- ma tanti non lo fanno. carnazione di Cristo… e le loro implicazioni per la nostra vita quoti- È dunque questo il tipo di testimonianza o di evangelizzazione a diana. cui mi dedico al momento: mostrare a questi impegnati e preoccupati Se questo sia bene per la Chiesa, per il Mondo o per le Donne re- signori col collarino ecclesiastico che il creato, l’universo, ha senso sta da vedere. D ONNE CHIESA MOND O 22 23 D ONNE CHIESA MOND O
VITA CONSACRATA / I VOTI E alle giovani dico: non fatevi clonare Anne Lécu, domenicana e medico nel più grande carcere d’Europa Suor Anne Lécu (fotogramma da Tout à la foi CFRT/ France Télévisions) di MARIE CIONZYNSKA pubblico per svolgere il mio lavoro di medico È perché non credono più? grassate tantissimo. Il corpo ha preso la forma penitenziario. Il fatto di lavorare in carcere, do- di ciò che gli è capitato. Fra quanti frequento in carcere spesso è così. eligiosa domenicana e medico pe- ve l’annuncio esplicito è fuori questione, mi per- R La condanna più grande è di pensare che non si nitenziario, Anne Lécu è l’autrice mette di leggere la Bibbia e di vivere la mia fe- Qual è la cosa peggiore in carcere? ha diritto di esistere, che si è di troppo in que- di numerose opere tra cui Hai co- de in modo diverso. È a partire da ciò che vivo La cosa peggiore è l’essere abbandonati, il sto mondo e che sarebbe stato meglio non es- perto la mia vergogna (2017) e Il lì che posso annunciare il Vangelo all’esterno, non aver risposte alle domande che si fanno. serci. Ma non accade solo in carcere. Possono senso delle lacrime (2018), in Italia con un tono che è diventato il mio grazie al car- Una signora latinoamericana mi ha spiegato che provarlo anche persone che non hanno necessa- pubblicate da Edizioni San Paolo. da due mesi non poteva chiamare la famiglia cere. Lavorando in un luogo così, si è obbligati riamente una vita catastrofica, come capita an- Come ha capito di avere la vocazione religiosa? a prendere posizione e io mi sono schierata con perché c’era un problema con il modulo da che a noi, nella vita religiosa. Come ricordiamo Non so esattamente cos’è una “vocazione reli- i colpevoli. La figura che m’ispira è quella di compilare e che nessuno si preoccupava di chia- a noi stesse, tra di noi, che la nostra vita non è giosa”... È paragonabile a quello che scrive Mi- mare un traduttore. Non poteva chiamare la sua Cristo crocifisso tra i due ladroni. Se si passa impropria? chel de Certeau a proposito del poeta. «Il poe- famiglia per Natale. davanti a Lui, non si sa a priori che è più inno- ta non può fare altro che scrivere poesia». Se cente degli altri due… Pierre Claverie, che è Ci sono malattie specifiche in carcere? può fare altro, è perché non è un poeta. Anche Il carcere le ha dato un tono particolare nell’annuncio del stato assassinato un mese prima che professassi i Direi piuttosto che ci sono motivi di consulti Vangelo… il religioso non può fare altro che essere religio- miei primi voti, aveva scritto, poco prima di particolari, legati alla reclusione. Io lavoro es- so. È paradossale in quanto la scelta della vita Non saprei, è una cosa che mi hanno riferito. morire, che la Chiesa non poteva essere la Chie- senzialmente con donne e, per esempio, tante religiosa è una delle tante opzioni di un cammi- La vita in carcere ti spoglia della langue de bois, sa di Cristo se non ai piedi della Croce, senza la smettono di avere il ciclo mestruale. Ci sono no di felicità possibile e al tempo stesso non è del linguaggio ingannevole. A volte posso essere possibile fare altrimenti. Così, quando ho in- qual cosa sarebbe un’illusione mondana. Ci de- inoltre molti problemi di pelle: eritemi, pruriti. brutale, nella vita di tutti i giorni, il che non è contrato la famiglia domenicana, ho capito che vono essere tra noi persone presenti in luoghi La pelle è l’organo più esteso. Una donna che necessariamente la cosa migliore da fare, ma va- ero a casa mia. E ho voluto provare a vivere emblematici della disperazione umana, per far aveva una forte eruzione cutanea mi ha spiegato do dritta al punto. Gli scontri tra ambienti di- questa vita. sentire che una vita è possibile. Si tratta prima che il suo corpo che trasudava non era altro che versi producono cose interessanti. È per questo di tutto di annunciare alla gente che ha il dirit- la sua anima che piangeva le lacrime che lei non che penso che la vita religiosa debba rispettare Come concepisce la sua missione di medico penitenziario? to di vivere. Annunciare Cristo è forse prima di riusciva a versare. Alcune donne che erano state le differenze: stare con i ricchi e con i poveri, Io sono inviata dalla mia comunità per an- tutto annunciare alla gente che ha il diritto di ridotte allo stato di sacco, a inghiottire dosi di stare con gli innocenti e con i colpevoli. È in nunciare il Vangelo e sono pagata dall’ospedale vivere. cocaina per contrabbandare la droga, sono in- questa tensione che qualcosa può emergere. D ONNE CHIESA MOND O 24 25 D ONNE CHIESA MOND O
Puoi anche leggere