CONSIGLI PER GLI ESAMI - Tutto quello che avreste voluto sapere (o quasi) ma non avete osato chiedere

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CONSIGLI PER GLI ESAMI - Tutto quello che avreste voluto sapere (o quasi) ma non avete osato chiedere
CONSIGLI PER GLI ESAMI….

Tutto quello che avreste voluto sapere (o quasi)
         ma non avete osato chiedere

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CONSIGLI PER GLI ESAMI - Tutto quello che avreste voluto sapere (o quasi) ma non avete osato chiedere
PREMESSA
Il presente vademecum vuole soltanto offrire un piccolo supporto e un po’ di conforto ai ragazzi e alle
ragazze che si trovano ad affrontare il primo esame scolastico della loro vita: l’esame conclusivo del primo
ciclo d’istruzione (ex esame di licenza media).
Nasce dall’esperienza ultradecennale di studentessa che ha iniziato con l’esame dell’allora quinta elementare,
abolito già da qualche anno, ...e che probabilmente non ha ancora terminato… dato che, come si dice, gli
esami non finiscono mai… accompagnata dall’esperienza come presidente della commissione d’esame a
partire dall’anno 2008. Nel primo caso ho imparato che l’emozione di trovarsi di fronte a persone che
valutano quello che dici o scrivi è sempre forte, anche quando di esami ne hai già dati un bel po’; è un mix
di ansia, preoccupazione, timore, curiosità, agitazione, talvolta anche viscerale, che generalmente si allevia
un po’ una volta che si è partiti… e si conclude in ogni caso con una bella sensazione di sollievo mista a
soddisfazione o delusione, a seconda dei casi, comunque liberatoria. Ma ho anche imparato che l’emozione
si può gestire e contenere, dominarla senza farsi dominare, ognuno a modo suo,… ed è questa la prova più
grande.
Come dirigente scolastica incaricata di presiedere la commissione d’esame ho potuto osservare tante
situazioni e raccogliere impressioni che mi hanno portato a concretizzare l’idea di questo “mansionario” per
il novello candidato.

                                            Di cosa si tratta?!
Gli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione, più comunemente conosciuti come esami di Terza Media
(la classe terza della scuola secondaria di primo grado), non sono solo la conclusione di un ciclo scolastico,
che vi porterà alle scuole superiori, ma, rappresentano anche la prima volta in cui vi confronterete con un
esame ufficiale e molto articolato.

Ma entriamo nei dettagli…

                                 Intanto bisogna essere ammessi…

Nello scrutinio finale i docenti esprimeranno un giudizio di idoneità o non idoneità per l’ammissione
all’esame sulla base della valutazione degli apprendimenti conseguiti al termine dell’anno scolastico. Il
giudizio di ammissione terrà conto dei giudizi e dei voti espressi nelle singole discipline, del comportamento
e del livello globale di maturazione, con riguardo anche alle capacità ed alle attitudini dimostrate,
considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado.

                                               Poi l'esame...
L’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d'istruzione consiste nello svolgimento di:
• Prove scritte di italiano, matematica, inglese, seconda lingua straniera e prova nazionale;
• Un colloquio pluridisciplinare. ( La religione non è materia d’esame).
Il calendario delle prove e dei colloqui verrà pubblicato una volta approvato del Presidente della
Commissione d'esame.

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Le prove...
        ITALIANO (4 ore). Per la prova è consentito l’uso del vocabolario e dizionario
         sinonimi/contrari. Le tracce per la prova scritta, in numero di tre, fra le quali il candidato opererà
         la scelta, sono formulate in modo da rispondere quanto più possibile agli interessi degli alunni.
         La prova scritta dovrà accertare la coerenza e la organicità del pensiero, la capacità di
         espressione personale ed il corretto uso della lingua.
        MATEMATICA (3 ore) La prova deve tendere a verificare le capacità e abilità essenziali
         indicate dai programmi ministeriali, con riferimento ad un certo numero di argomenti, scelti tra
         quelli maggiormente approfonditi nel triennio. La prova sarà articolata su quattro quesiti che non
         comportino soluzioni dipendenti l’una dall’altra.
        LINGUA INGLESE (3 ore). Per la prova è consentito l’uso del vocabolario bilingue. La prova
         deve avere carattere nettamente produttivo, essa si articola su due tracce, sulle quali gli allievi
         eserciteranno la loro scelta, che possono essere elaborate dagli insegnanti sulla base delle
         seguenti indicazioni di massima:

                               Composizione di lettere personali;

                               Composizione/completamento di un dialogo;

                               Risposta a domande relative ad un brano che viene proposto per la lettura.
        2^LINGUA STRANIERA (3 ore). Per la prova è consentito l’uso del vocabolario bilingue
         Anche questa prova dovrà avere carattere produttivo, essa si articolerà su due tracce, sulle quali
         gli allievi eserciteranno la loro scelta, che possono essere elaborate dagli insegnanti sulla base
         delle seguenti indicazioni di massima:

                               Composizione di lettere personali;

                               Composizione/completamento di un dialogo;

                               Risposta a domande relative ad un brano che viene proposto per la lettura.
        PROVA NAZIONALE INVALSI. La prova sarà divisa in due sezioni. Una, riguardante
         l’italiano, dovrà accertare la comprensione della lettura e le conoscenze grammaticali. I quesiti
         potranno essere sia a scelta multipla che a risposta aperta. Nell’altra parte della prova, che
         riguarda la matematica, si propongono quesiti sia a scelta multipla che a risposta aperta sulle
         seguenti aree: numeri, geometria, relazioni e funzioni, misure, dati e previsioni. A differenza
         delle prime quattro prove scritte (che vengono stabilite dalle singole commissioni d’esame) la
         prova nazionale sarà comune a tutte le scuole ed inviata dal Ministero.

        IL COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE
La commissione imposterà il colloquio in modo da consentire una valutazione complessiva del livello
raggiunto dall’allievo nelle varie discipline e dovrà svolgersi con la maggiore possibile coerenza nella
trattazione delle varie materie. Argomento d’esame è l’intero programma svolto durante l’ultimo anno
scolastico. E’ possibile per gli alunni presentare una mappa concettuale che non deve necessariamente
coinvolgere tutte le materie né operare collegamenti forzati.

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La valutazione finale
All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova INVALSI e
il giudizio di idoneità .Il giudizio di idoneità è quello espresso dal consiglio di classe in decimi,
considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado.
La norma dice : “Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e
nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.”
Un esempio:
            AMMISSIONE     PROVA       PROVA      PROVA      PROVA         PROVA     COLLOQUIO     CALCOLO    VOTO FINALE
                          SCRITTA     SCRITTA    SCRITTA   SCRITTA II   NAZIONALE
                         ITALIANO   MATEMATICA   INGLESE    LINGUA       (INVALSI)

                8           8           7          7           7            5           9        51:7= 7,28       7

                7           7           6          7           7            5           8        47:7=6,71        7

                                                     PARTE I
                                            COME AFFRONTARLO
                                                  CAPITOLO 1

                 Salviamo la forma… anche l’occhio vuole la sua parte….
1° PUNTO: l’abbigliamento. Presentarsi con un outfit semplice ma curato, è una forma di rispetto molto
apprezzata dagli insegnanti. Denota il fatto che l’esame viene affrontato con serietà.
Quindi… niente vestiti da spiaggia. Che significa? Che anche se senti caldo devi lasciare i pantaloncini corti
a casa e pure le infradito. Da evitare canotta, top e maglietta troppo scollate; no agli abiti cortissimi, da
evitare trasparenze, colori fluo o accecanti.

2° PUNTO: i saluti. Salutare tutti i commissari, con un “Buongiorno” o “Buonasera”( se dopo il pranzo) è
un bel biglietto da visita. Anche se sono i tuoi usuali professori, con i quali puoi pure avere un rapporto più
confidenziale o amichevole, in quella circostanza è da preferire un approccio un po’ più formale… E non ti
dimenticare del povero Presidente che in genere viene ignorato: fa piacere anche a lui un briciolo di
considerazione.
3° PUNTO: atteggiamento. “ANIMO!!!” non stai andando al patibolo. Sorridi e usa un tono chiaro ed
energico. Non parlare con un fil di voce, l’età media dei commissari è abbastanza alta e l’udito comincia a
risentirne un po’… sto scherzando… non siamo messi proprio così male… però attraverso il modo di parlare
esprimi anche il tuo stato d’animo, la tua titubanza o insicurezza e quest’ultima è un elemento importante di
valutazione perché fa pensare che tu non sia preparato. In ogni caso tranquillo, hai davanti a te i tuoi
insegnanti di sempre, loro ti conoscono e                      sanno distinguere la timidezza , l’agitazione,
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l’ansia del momento, dall’ “arrampicarsi sugli specchi”      o dall’annaspare alla ricerca di risposte per
mancanza di studio.
Cerca di controllare l’emotività… Lo so “è una parola” … C’è chi reagisce mostrandosi spavaldo, chi
comincia a singhiozzare, chi viene preso dalla “risina”, chi si imbambola, … ma ricordati l’esame non è un
mostro invincibile e gli insegnanti non sono lì per torturarti… sono sempre loro… quelli di prima… che
anche se fanno i “duri” per mantenere la parte, tengono molto ai propri alunni e al fatto che facciano una
bella figura (orgoglio docente!). L’importante è non fare scena muta … qualcosa da dire lo troverai!!!
…magari un riferimento alla tua esperienza... e poi attento a cogliere i suggerimenti dei docenti… c’è sempre
un insegnante benevolo che cerca di imbeccarti la risposta se vede che sei un po’ in difficoltà.

                                              CAPITOLO 2

                                  Ma ci vuole pure la sostanza…
In altre parole… bisogna pure studiare e prepararsi ad affrontare le prove. Più avanti vedremo
alcuni suggerimenti.
PROVE SCRITTE. Nulla di diverso dalle verifiche, esercitazioni e compiti in classe che hai
svolto durante l’anno. Calma e sangue freddo… leggi accuratamente le consegne e cerca di fare del
tuo meglio sfruttando tutto il tempo che hai a disposizione. Non lasciarti tentare dal terminare
velocemente consegnando il compito con largo anticipo, l’elaborato potrebbe risultare tirato via e
magari contenere banali errori di distrazione. Se anche ti sembra facile e riesci a concludere la
prova rapidamente utilizza il tempo residuo per rileggere il tutto controllando che non ti sia sfuggito
qualcosa… almeno darai l’impressione di esserti impegnato e di aver lavorato con cura e
attenzione. Credimi, i professori ne terranno conto.
PROVA ORALE. Quella del colloquio, per molti, anche per quelli super preparati che non
avrebbero niente di cui preoccuparsi, è la prova più temuta. Alcuni suggerimenti.
       Rileggi il capitolo 1
       Prepara bene gli argomenti scelti; possono essere tra loro collegati, tutti , in parte, ma anche
        no. Uno schema sintetico può aiutarti a illustrare i percorso che hai scelto di fare
        Attenzione alla scelta degli argomenti: cerca di essere un po’ originale. I commissari , e pure
        il presidente, alla decima volta che sentono parlare dei vulcani cominciano a “sbuffare” pure
        loro… Inserisci qualche riferimento personale, può spezzare la “monotonia” degli
        argomenti. Anche portare un semplice manufatto (plastico, riproduzione artistica, cartellone,
        esperimento) può aiutare a personalizzare e vivacizzare l’intervento.
       Non scegliere argomenti che non sono stati affrontati in classe, ai professori non piace
        molto… è come non considerare il loro lavoro. Possibile che con tutto il programma svolto
        in terza non riesci a trovare un tema da presentare all’esame???!!!
       Per l’esposizione puoi aiutarti con una mappa utilizzando, se vuoi, una presentazione in
        power point. Deve essere semplice, chiara con grafici, immagini e brevi didascalie. In ogni
        caso è bene portare anche la versione cartacea: è utile sia per te, che potrai tenertela davanti
        come supporto e guida (non da leggere passo passo ma da sbirciare, o commentare), sia per i
        Prof che in questo modo possono seguire meglio la tua narrazione.
       Mi raccomando: non tralasciare nessuna disciplina! I Prof sono molto sensibili e, come a
        tutti, anche a loro non piace essere                trascurati.
       Porta tutto il materiale che è stato        5       indicato dai tuoi docenti, sia per svolgere
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gli scritti (penne, calcolatrice, righello, lapis, gomma, vocabolari) che per affrontare l’orale,
       come ad esempio la cartellina dei disegni per arte e tecnica, quaderni o raccoglitori, cartine
       per geografia.
      Occhio ad indossare indumenti con scritte in lingua inglese senza averle prima lette e
       comprese… non mancherà la domanda: “cosa hai scritto sulla maglietta?”
      Preparati alle seguenti domande: “ perché hai scelto questo argomento?”, “da dove vuoi
       cominciare?”
      Le date: non importa ricordarsi tutte le date precise di nascita e morte di artisti o autori o
       delle singole guerre e battaglie… ma è molto importante inquadrare storicamente
       l’argomento indicando almeno il periodo: “nella prima metà dell’800”, “intorno al 1600”,
       “verso la fine del XX secolo”…. Ci sono però delle date storiche che vanno ricordate perché
       segnano dei passaggi fondamentali come, a titolo esemplificativo, la scoperta dell’America
       (1492), l’unità d’Italia (1861), lo scoppio della prima Guerra mondiale (1914) ….
      Controlla l’emotività. Lo so, già detto, ma “repetita iuvant” cioè “ le cose ripetute aiutano”,
       saggezza latina!

                                             PARTE II
                                      COME PREPARARSI

Girovagando su internet ho trovato un interessante sito, www.focusjunior.it, dal quale ho tratto per
te questi consigli.

                             “Come ripassare bene”
Una volta finita la scuola dovrete ripassare quello che avete studiato durante l'ultimo anno. Per
questo è importante sapere ripassare bene!

Quando arriva l’ora del ripasso si è assaliti da una strana sensazione! Pensi di sapere tutto e, allo
stesso tempo, di non sapere niente. Tranquillo!
Con il ripasso, tutto quello che hai imparato durante l'anno è come l'arredamento di una stanza.
Devi cambiare la disposizione dei mobili! Non si tratta di ricordare nozioni già acquisite ma di
rielaborarle in modo che rimangano sempre a tua disposizione!
Un ripasso svolto con metodo è una garanzia di riuscita non solo per gli esami che affronterai:
a scuola o all'università, ma per molte altre cose che farai nella tua vita.

PERCHÉ RIPASSARE È IMPORTANTE?
   Ripassare significa inchiodare le informazioni nella memoria. In pratica è come metterle
    in un cassetto che si aprirà al momento opportuno, davanti al foglio bianco o davanti alla
    prof. che ti farà una domanda!

      Chi non ripete... dimentica! Anche se in precedenza aveva imparato bene le nozioni!

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Il segreto di una memoria scolastica di ferro risiede nel dedicare la maggior parte del proprio
tempo di studio alla ripetizione e alla rielaborazione. Come? Ripetendo immediatamente ciò
che si è appena ascoltato o appena appreso: in psicologia, questa tecnica è chiamata
"sovrapprendimento" e "verifica immediata". Il processo di memorizzazione è più attivo
all'inizio e alla fine di un periodo di studio. Ma occorre aspettare che il cervello abbia avuto
modo di immagazzinare le informazioni. Per cui, prima di ripassare, aspetta un po' e fai una
pausa. Ma non troppo lunga! 24 ore dopo aver studiato si perde, in media, circa l'80% delle
informazioni acquisite!

Il ripasso va fatto continuamente, nei momenti liberi e disponibili! Per ricordare occorre non
solo aver capito ciò che si è studiato, ma anche ripassare sistematicamente. Se non lo fai con
costanza ti costerà molta più fatica, il farlo dopo! Quanto più mantieni in allenamento le tue
conoscenze (aprendo e chiudendo i cassetti della tua memoria), tanto più ti riuscirà facile
comprendere e memorizzare.
Di norma è preferibile studiare da soli. Invece molto utile ripassare insieme: serve a
confrontarti anche in maniera creativa su ciò che hai appreso, discutere e chiarirsi dei concetti. Puoi
essere, a turno, quello che pone le domande e quello che risponde. E' anche un buon modo per
gestire l'ansia da interrogazione!

Questo gioco di ruolo ti servirà non solo da verifica, ma ti abituerà a sentire in che modo ripeti e
spieghi le cose. Ti renderà più sciolto e imparerai a controllare le incertezze tipiche dell'esposizione
orale e, soprattutto, ti aiuterà a scegliere i termini giusti da usare per ogni materia.

I PRIMI APPUNTI NON SI SCORDANO MAI

Quando incominci a ripassare scrivi tutto quello che ci viene in mente riguardo all'argomento che
stai affrontando. Confronta poi queste tue note con gli appunti che hai preso in classe o mentre
studiavi la materia per la prima volta. Integra nella tua mente le informazioni mancanti! Oppure
riordina le note e gli appunti presi durante lo studio e se necessario riscrivili in modo ordinato.

GLI EVIDENZIATORI: L'ARMA SEGRETA

Ormai ti è chiaro: un buon ripasso si prepara in anticipo. I tuoi migliori amici, durante lo
studio, devono essere matite colorate ed evidenziatori con cui sottolineare le frasi e i concetti più
importanti. Così il ripasso diventerà veloce e ti basterà scorrere le frasi sottolineate per
riattivare la memoria, anche, di cose che hai studiato a inizio dell'anno!

LE MAPPE CONCETTUALI

Crea delle reti: è più facile ricordare le cose che sono associate o legate tra di loro. Le
informazioni nella nostra mente si organizzano, come le persone, in gruppi, o reti, o sistemi coerenti
e significativi. Fai dei disegni, unisci i concetti di una materia che si possono collegare tra loro. Le
mappe concettuali rispecchiano il modo con cui noi pensiamo, ossia in maniera associativa!
Esistono anche programmi per il computer che ti aiutano a fare delle mappe concettuali perfette, ma
carta e penna, colori, frecce, per te bastano!

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Cosa sono le mappe concettuali
Se credi che i lunghi mesi di scuola ti abbiano provato, se quando devi ripetere o prepararti a
una verifica non sai da dove cominciare oppure, se quando ti interrogano sei un po' confusionario
nelle risposte, nonostante tu abbia sempre studiato allora... devi assolutamente scoprire il
METODO MAPPE CONCETTUALI. Le mappe concettuali sono state pensate per le
interrogazioni, ma vanno benissimo per organizzare gli argomenti anche in occasione delle prove
scritte.
Oltre ai riassunti e agli schemi, le mappe concettuali sono un ottimo metodo per studiare,
memorizzare e organizzare le nozioni. Si tratta di una vera e propria cartina geografica dove, al
posto delle città, delle vie o di mari e fiumi, troviamo i concetti. E come ogni mappa che si rispetti
ci fornisce una strada da percorrere per arrivare a una determinata informazione!
In pratica, nelle mappe concettuali dobbiamo tradurre il pensiero in elementi grafici e unirli ad
altri concetti correlati con frecce e colori. Come una mappa geografica rappresenta un territorio ben
preciso, così la mappa concettuale raffigura il territorio della nostro pensiero. I concetti sono le
città, le frecce la strada.
Se impariamo a organizzare il pensiero su un foglio di carta in questa maniera, sarà più facile
esporre un argomento o addirittura scrivere un tema.

Cosa serve. Un foglio di carta, una matita e dei colori. Si scrive al centro l'argomento principale e
poi man mano si scende nei dettagli. Guarda la mappa qui sotto e segui l'esempio.

La mappa concettuale deve essere sintetica e, per ripetere, bisogna guardarla solo le prime volte.
Dopo che l'immagine si è impressa nella mente userai quella, per ripetere.

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Le mappe concettuali sono fondamentali per acquisire un metodo di studio efficace e per
aiutarvi a superare, con l'organizzazione, anche l'ansia da interrogazione! Provare per
credere!

                                   Metodo di studio
                                          1. Organizzatevi

Il modo migliore per non sembrare impreparati durante l'interrogazione è essere tranquilli. Per cui,
imparate a organizzare il vostro studio per tempo, in modo da non ridurvi all'ultimo minuto e
fare tutto con l'ansia. Suddividete le cose da studiare e fatevi una tabella di marcia suddivisa per i
giorni che mancano. Questo vi faciliterà.

                                           2. Sottolineate

Armatevi di matite colorate, evidenziatori e righelli. Il metodo giusto è: sottolineare poco, bene e
in maniera ordinata. Come prima cosa dovete leggere il testo che avete di fronte e capirlo a gradi
linee, ma senza sottolineare nulla. Il passo successivo è ritrovare i punti importanti e evidenziarli
con la matita o con l'evidenziatore così, quando andrete a cercare i concetti che vi servono, li
vedrete a colpo d'occhio.

                                        3. Fate dei riassunti

La sintesi è un dono, ma anche qualcosa che si può imparare. Voi dovete metterla in pratica!
Perciò, dopo che avete sottolineato i concetti fondamentali,rileggeteli tutti in fila e fate dei
riassunti a lato di ogni paragrafo oppure su un quaderno. A fine capitolo, piuttosto che a fine libro
(o anche sul quadernetto apposta), potrete riscriverli tutti in un'unica sintesi da imparare bene.

                                     4. Ripetete ad alta voce

Ascoltarvi ripetere la lezione ad alta voce è il miglior modo per imparare, per ripassare e per
capire in che modo esponete i concetti. Questo sistema vale soprattutto per le interrogazioni, ma
torna molto utile anche nelle verifiche scritte. Quando vi sentite padroni di un argomento
difficilmente, poi, lo dimenticherete.

                                        5. Fate delle pause

Se quanto detto fin qui vi sembra difficile, sappiate che c'è un trucchetto per non perdersi
d'animo: fare delle pause. La scienza ci dice che ogni 20 minuti circa di studio, la nostra
attenzione cala. Perciò, se non vi sentite predisposti alle maratone di ore e ore di studio ininterrotto
e, soprattutto, se vi siete organizzati per bene, allora ogni quaranta minuti o un'ora di studio vero
potete concedervi di fare una breve pausa. Però dev'essere una pausa breve, di pochi minuti e,
soprattutto, deve servire a rilassarvi e non a distrarvi. Vietatissimo rilassarsi nelle pause di studio
guardando la tv o usando i videogiochi.
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Come affrontare bene l'esame orale

                                  Leggi qui e... keep calm!
Proviamo a capire come prepararci ad affrontare nella maniera più serena possibile e senza troppo
stress questa prova.

                                    Il momento delle domande

 Anche in questo caso niente paura! Probabilmente vi chiederanno di approfondire delle cose che
avete già citato , oppure sarà una domanda come quelle che vi hanno sempre fatto, durante le
interrogazioni, per tutti e tre gli anni delle medie.

Come rispondere alle domande dell'orale?
Se vi siete preparati a dovere l'esame filerà liscio. Ma vi sveliamo comunque qualche trucco per
sembrare ancora "più preparati".
Quando vi state per sedere, se vi sentite un po' agitati (è normalissimo!) respirate profondamente e
focalizzate la vostra attenzione sul fatto che siete preparati e che riuscirete alla grande.

Durante il colloquio ascoltate con attenzione la domanda e se non siete sicuri di aver capito, non
partite "a razzo" ma chiedete, gentilmente, che vi venga riformulata. Cercate di usare un linguaggio
chiaro. Non limitatevi a rispondere solo alla domanda che vi è stata posta: collegare la vostra
risposta ad altri argomenti della stessa materia o, meglio ancora, alle altre materie, vi farà fare un
figurone!

E se non riuscite a rispondere subito alla domanda? Temporeggiate ma non troppo! Non fatevi
prendere dall'ansia, divagando o rispondendo fuori tema. Può essere solo un momento di
confusione.

Respirate, riordinate ricordi e idee e iniziate a parlare. Se, invece, la domanda vi sembra troppo
generica, fate così: iniziate a parlare              10       inquadrando l'argomento e poi portate il
discorso verso dei particolari che conoscete bene o che, semplicemente, vi hanno colpito.

                                     Prove INVALSI
Pronti alle prove invalsi per la terza media?

 Una prova in più che si aggiunge a quelle che dovrete affrontare per l'esame... uffa! Ma iniziamo
con le buone notizie: se siete già pronti e preparati per le altre prove, il test INVALSI non sarà poi
così difficile da sostenere in termini di studio. Quello a cui, forse, dovrete prestare più attenzione è
la gestione della tipologia d'esame, costituito da un test a risposta multipla.

                                            Un nuovo inizio

Quindi, addio lunghi discorsi e sfoggio di conoscenza, ma risposte corrette e soprattutto in breve
tempo! Per questo abbiamo pensato di aiutarvi in due direzioni: la prima è quella dei consigli su
come affrontare un test, la seconda, invece, è quella dell'allenamento alla prova con una serie di
risorse pensate apposta dalla Prof. di Focus Junior e selezionate per voi sul web. Pronti?

                                  Come affrontare i test Invalsi

1) Leggi attentamente le istruzioni su come svolgere la prova. Chiedi spiegazioni se qualcosa non ti
è chiaro.

2) Leggi subito tutta la prova e cerca di farti un'idea della difficoltà complessiva del test.

3) Fai una croce sulle domande la cui risposta ti sembra più immediata.

4) Inizia a rispondere alle domande più semplici o quelle in cui sei sicuro, solo dopo passa a quelle
più difficili.

5) Organizza il tuo tempo: stabilisci quanto tempo dare alle varie parti della prova e lasciati 10/15
minuti per rileggere le risposte e risolvere quelle che non sei ancora riuscito a risolvere. Tieni
sempre sotto controllo l'orologio ma senza farlo diventare un assillo!

6) Leggi attentamente le domande prima di rispondere. Risulta inoltre utile identificare le parole
chiave che offrono una pista di ciò che ti è chiesto!

7) Se ti blocchi su una domanda, segnala con un punto interrogativo e procedi oltre. Magari la
risposta ti verrà in mente mentre stai rispondendo ad altri quesiti.

8) Quando arriva il momento della revisione, controlla di aver risposto a tutti i quesiti. Per le
risposte insolute procedi così: elimina le      11       risposte che ti sembrano sicuramente
sbagliate. E concentrati sulle risposte rimaste...”

                                           CONCLUSIONI

Spero con questo breve manualetto di esservi stata d’aiuto…. Un caro saluto e un affettuoso …..

                                                                 La Dirigente Scolastica
                                                                     Silvia Barbara Gori

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