#UPF2020 Progettare l'università del futuro

Pagina creata da Paolo Manzo
 
CONTINUA A LEGGERE
#UPF2020 Progettare l'università del futuro
#UPF2020
Progettare
l’università
del futuro

 Giugno 2014          Carlos A. Scolari - Ilaria Di Bonito - Maria-Jose Masanet   www.upf.edu
              Progetto PlaQUID 2012-13 con il supporto del Centro per la Qualità
         e l’Innovazione Docente (CQUID) - Universitat Pompeu Fabra (Barcelona)
#UPF2020 Progettare l'università del futuro
Presentazione
L’obiettivo del progetto #UPF2020 è analizzare la situazione delle pratiche d’insegnamento-apprendimento
nell’università. Le istituzioni tradizionalmente incaricate della formazione e creazione di conoscenze – dalla
scuola fino all’università – stanno attraversando un momento caratterizzato dalla mancanza di
adattamento a un ecosistema culturale ipertecnologico e molto dinamico. Si potrebbe dire che
l’università, un’istituzione medievale con un millennio di storia, abbia problemi di sintonia nei confronti della
società contemporanea. La crisi economica, in questo quadro, è solo un ulteriore elemento di una crisi
esistenziale dell’istituzione tradizionalmente dedicata alla formazione superiore.

Oggigiorno, qualsiasi discorso sull’università fatto all’interno dello Stato spagnolo è limitato da due
elementi: il processo di Bologna e la crisi economica. Questi due frames obbligano a usare certe idee e
parole e limitano la capacità di riflessione della e sull’istituzione. Se si parla la lingua di Bologna, il discorso si
riempie di competenze, lauree, EHEA (European Higher Education Area), terzo ciclo, piani di studio, etc. Se
si utilizza il linguaggio della crisi, il discorso ci porta verso concetti come tagli, riduzioni, budget, etc.

Dentro l’università si parla molto d’innovazione e imprenditoria. Questi discorsi si sono generalizzati tanto
che oggi molti membri del mondo accademico, a tutti i livelli, parlano di creazione di start ups e di relazioni
con il mondo degli imprenditori. Parlare in questi termini è cool e crea una sensazione di sintonia con la
società. Nonostante ciò, nella maggior parte dei casi, si tratta di discorsi vuoti, ripetuti fino allo sfinimento e
che, in realtà, apportano poche trasformazioni reali all’interno dell’istituzione.

Nel corso di questo rapporto, si è evitato per quanto possibile di parlare d’innovazione. Crediamo che,
piuttosto che ripetere discorsi “innovatori”, sia necessario ripensare l’istituzione universitaria from scratch.
Soltanto partendo da un cambio discorsivo sarà possibile gettare le basi per lo sviluppo di pratiche
universitarie realmente trasformatrici che vadano oltre i ripetuti (e spesso infruttuosi) appelli all’innovazione
e l’imprenditoria.

OPINIONE: “In today’s world where the magnitude of change is accelerating at an exponential pace, information and
knowledge is always in flux. Rather than relying on static ‘experts’, we need to start recognizing and attending to new
power structures where we all serve as co-learners and co-teachers. The good news is that ‘traditions’ are things that we
invent. I am optimistic that we can create new traditions that are relevant to modern society.”

Nota: All’interno del documento sono presenti alcune delle dichiarazioni rilasciate dagli intervistati durante
la ricerca.

Gruppo di lavoro
Carlos A. Scolari (Professore titolare UPF): ricercatore principale
Ilaria Di Bonito: ricercatrice
Maria-Jose Masanet: ricercatrice

Hanno collaborato:
Carme Rovira (CQUID – UPF): supporto generale
Oriol Ripoll: coordinamento della sessione di gamestorming.

2
Obiettivi
Gli obiettivi del progetto #UPF2020 sono stati:

•   Cominciare a tracciare un nuovo discorso di rinnovamento universitario lungi dai classici appelli
    all’innovazione e all’imprenditoria.

•   Creare una mappa di attori, formati e pratiche educative disruptive (dentro e fuori dalle università) su
    scala globale.

•   Proporre una serie di nuove pratiche, formati ed esperienze educative di facile applicazione su scala
    locale, basate su un discorso diverso e che si richiamino a una nuova concezione educativa e
    istituzionale.

•   Il progetto #UPF2020 non ha analizzato altri aspetti fondamentali della vita universitaria come la ricerca
    o l’estensione delle sue attività al resto della società. La ricerca si è incentrata sul personale docente e
    i professionisti dell’educazione e non ha incluso il personale amministrativo, i laureati o gli alunni.

L’obiettivo della ricerca è stato proporre una prima mappa di un territorio in permanente mutazione. Più
che all’esaustività il gruppo di lavoro ha mirato all’utilità e alla possibilità di applicazione di esperienze,
concetti e idee raccolte durante la ricerca.

OPINIONE: “Il just-in-time sarà più importante del just-in-case. Noi abbiamo studiato con il just-in-case:
impara TUTTO, dai pianeti alla tavola periodica, perché forse sarai astronomo o chimico e ti servirà un
giorno. Il just-in-time ha a che vedere più con la conoscenza veloce che con l’abbondanza di dati“.

Metodologia
•   Revisione bibliografica nell’ambito delle nuove pedagogie (non solo a livello universitario).

•   Sessione di gamestorming con professori e professionisti esterni (non appartenenti alla UPF) per favorire
    l’emergere di nuove idee sui processi educativi. Il gruppo ha seguito due dinamiche che avevano
    l’obiettivo di estrarre informazioni su diversi temi, tendenze e necessità dell’università contemporanea,
    e allo stesso tempo proposte per un’università utopica, tendenze, sfide future, etc.

•   Interviste in profondità con 24 professori e ricercatori interni alla UPF ed esterni.

•   Raccolta, elaborazione e analisi dell’informazione attraverso la creazione di tre database: 1) Diagnosi
    e proposte di cambiamento, 2) Nuove pratiche pedagogiche e 3) Nuovi attori e formati organizzativi.

OPINIONE: “Forse dovremmo iniziare a porci la domanda: Il futuro ha bisogno dell’università? (...) Io credo che, a parte
alcuni istituzioni d’élite, le università si stiano avviando verso l’obsolescenza e potrebbero essere le ultime a rendersene
conto. Tenete in considerazione che persino il Senato dell’antica Roma ha continuato a riunirsi per diverso tempo anche
dopo la caduta dell’Impero romano.“

3
Diagnosi e proposte di cambiamento
 Dal materiale raccolto durante l’attività di gamestorming e le interviste in profondità, si sono evidenziati
 otto punti che caratterizzano la situazione attuale dell’insegnamento universitario in Spagna e che
 rappresentano un ostacolo quando si tratta di promuovere dinamiche trasformatrici. A ogni diagnosi
 corrisponde una proposta di cambiamento elaborata in base ai contributi dei partecipanti.

Diagnosi                                                          Proposta

Necessità di attività formative regolate e dirette al corpo       Formazione pedagogica per il corpo docente
docente                                                           Una formazione pedagogica continua che aiuti il corpo docente a rinnovarsi
Assenza di preparazione del corpo docente dal punto di vista      continuamente per migliorare le proprie pratiche.
pedagogico.
Necessità di riconoscimento del ruolo docente                     Riconoscimento dell’attività docente
I meccanismi di accreditamento ufficiale e le posizioni           Il riconoscimento istituzionale dell’attività docente avrebbe l’effetto di
all’interno del sistema delle università pubbliche si centrano    promuovere una maggiore implicazione e dedicazione da parte del corpo
troppo, o quasi totalmente, sulla ricerca. Questo genera          docente.
un’assenza d’interesse del corpo docente verso
l’implementazione o il miglioramento della propria docenza.
Burocratizzazione e complessità amministrativa                    Superare la burocratizzazione e la complessità amministrativa
Le opportunità ipotizzate dal processo di Bologna non si sono     Si propone un cambio del sistema attraverso la riduzione burocratica.
compiute e hanno finito per tradursi in una eccessiva
burocratizzazione che porta all’immobilismo.
Ripetizione di modelli passati                                    Lavorare a un nuovo modello pedagogico
L’attuale modello d’insegnamento è antiquato e                    Cambiare il sistema di trasmissione della conoscenza basato sulla lectio
decontestualizzato perché riproduce schemi del passato            magistralis per considerare altre possibilità educative basate sul dialogo, lo
basati sulla semplice trasmissione di nozioni attraverso la       scambio e le attività pratiche.
figura autoritaria del professore.
Prassi produttive e strutture di gestione anchilosate             Riforma interna dell’istituzione
Il mondo universitario è rinomato per essere un sistema           Bisogno di ripensare il lavoro fatto e la situazione all'interno della struttura di
chiuso con strutture rigidamente determinate e incentrate         potere. Si richiede maggiore autonomia di gestione.
sullo status e sul potere. Tutto ciò rende difficile la
trasformazione dell’istituzione: se non si è disposti a perdere
quote di potere l’istituzione non verrà posta in discussione.
Mancanza di motivazione del corpo docente                         Migliorare le attitudini e aumentare la collaborazione
La mancanza di motivazione del corpo docente fa sì che            Bisogna puntare a incrementare la motivazione del corpo docente e dare
spesso le nuove proposte siano generate per iniziativa            maggior valore a chi ha già dimostrato un'attitudine favorevole verso
propria da pochi professori.                                      l'innovazione e il cambiamento.
Endogamia                                                         Apertura verso la società e assunzione di rischi
Il mondo universitario è un ambiente con la tendenza alla         Occorre cambiare gli atteggiamenti attuali, promuovendo una maggiore
chiusura e all'autoreferenzialità. Spesso l'assenza di contatto   permeabilità dell’università, gli scambi con l’esterno e l'assunzione dei rischi.
con il mondo esterno si traduce nella resistenza al cambio e
all'autocritica.
Iper-specializzazione, obsolescenza dei titoli e offerta          Trasversalità, aggiornamento e flessibilità dei titoli
limitata di formati educativi                                      E' necessario aggiornare modelli pedagogici e formati educativi a partire dai
Le nuove piattaforme educative portano a riflettere sulla         nuovi punti di vista sul processo di insegnamento-apprendimento: fattori
natura del valore aggiunto dell'università tradizionale che va    emozionali, semplificazione di processi interni e maggiore autonomia.
perdendo il suo ruolo egemonico nell'area della formazione.

 OPINIONE: “Eliminerei il concetto di ‘ufficio’ per lavorare in maniera congiunta. Negli spazi aperti di lavoro l'interazione
 ha molta importanza. Quest’aspetto potrebbe evitare molte riunioni. Se la struttura dell'università è la stessa da sempre,
 nonostante nasca con intenzioni innovatrici, dovrà fare i conti con i problemi di sempre.“

 4
Nuove pratiche pedagogiche
 Durante le interviste e gli incontri presenziali realizzati nel corso della ricerca, i differenti interlocutori hanno
 proposto una serie di pratiche pedagogiche che, secondo loro, possiedono un carattere rinnovatore o
 disruptivo. La maggior parte delle pratiche che gli interlocutori hanno segnalato come innovatrici e
 disruptive non era esattamente di recente creazione o sviluppo. Nonostante ciò, le proposte sono state
 inserite in un database e comparate con altre fonti d'informazione per risalire alle loro origini,
 caratteristiche, possibilità d'applicazione, etc

Pratica             Descrizione                                                              Riferimenti

Flipping the        Il flipping propone una ristrutturazione metodologica                    http://flippedlearning.org
classroom           dell'insegnamento che consiste nell'offrire i contenuti dell'antica
                    lezione frontale in formato audiovisivo in maniera tale che
                    possano essere visionati dagli alunni fuori dall'aula. Durante le
                    ore di assistenza, invece, la lezione si trasforma in uno spazio di
                    dibattito e produzione, favorendo la partecipazione attiva dello
                    studente nel processo di apprendimento.
PechaKucha          Il PechaKucha è un formato che permette fare una presentazione           http://www.pecha-kucha.org/
                    attraverso l'elaborazione di 20 diapositive, ognuna presentata in
                    20 secondi. Nonostante la sfida non sia facile, se si lavorano
                    minuziosamente le informazioni da presentare, il PechaKucha
                    permette esibire in maniera agile e visiva differenti contenuti.
Gamestorming        I giochi di base sono attività semplici e di breve durata che            Gray, D., Brown, S. i Macanufo, J. (2010).
Giochi di base      possono realizzarsi con semplici risorse come post-it o cartoncini       Gamestorming: A Playbook for Innovators,
                    e servono per pianificare compiti, introdurre nuove tematiche,           Rulebreakers, and Changemakers. O’Reilly Media
                    prendere decisioni rapide e, in generale, dinamizzare le attività
                    quotidiane.
Gamestorming        I giochi d'apertura sono pensati per generare idee, proporre             Gray, D., Brown, S. i Macanufo, J. (2010).
Giochi d’apertura   soluzioni a problemi, creare connessioni fra persone, ottimizzare i      Gamestorming: A Playbook for Innovators,
                    tempi. Sono utili soprattutto in quei casi in cui un gruppo di lavoro    Rulebreakers, and Changemakers. O’Reilly Media
                    si arena davanti alla soluzione di un problema.
Gamestorming        I giochi d’esplorazione permettono liberarsi di schemi e                 Gray, D., Brown, S. i Macanufo, J. (2010).
Giochi              preconcetti attraverso la combinazione e interpretazione di nuove        Gamestorming: A Playbook for Innovators,
d’esplorazione      idee. Di solito si utilizzano per organizzare informazioni,              Rulebreakers, and Changemakers. O’Reilly Media
                    contestualizzare problemi, approfondire temi complessi,
                    individuare punti deboli e opportunità, ripensare e rimodellare
                    strategie.
Partnering          Contrariamente a quanto accade con la lezione magistrale, nel            Prensky, Marc (2010). Teaching Digital Natives.
                    modello educativo del partnering, il professore mette a                  Partnering for Real Learning. Thousand Oaks
                    disposizione degli studenti strumenti che permettono di                  (CA): Corwin Press.
                    rispondere a domande teoriche. Il docente, pur progettando il
                    processo di apprendimento e controllandone la qualità, riveste la
                    stessa importanza dell'alunno e le lezioni si trasformano in
                    un'occasione di scambio.
Debriefing          Il debriefing è una tecnica che fa parte della filosofia del             Prensky, Marc (2010). Teaching Digital Natives.
                    partnering e consiste in una riflessione a posteriori sui lavori         Partnering for Real Learning. Thousand Oaks
                    realizzati dagli alunni. Il debriefing promuove l'apprendimento a        (CA): Corwin Press.
                    partire dalle azioni individuali e di gruppo e contemporaneamente
                    permette di riflettere sulla stessa esperienza d'apprendimento.
Alternate Reality   I giochi di realtà alternativa sono attività che si possono realizzare   Prensky, Marc (2010). Teaching Digital Natives.
Games (ARG)         nel mondo virtuale e reale e si differenziano dai giochi di ruolo        Partnering for Real Learning. Thousand Oaks
                    perché i partecipanti non devono costruirsi un'identità fittizia, ma     (CA): Corwin Press.
                    essere se stessi. Queste attività sono ideali per lavorare aspetti
                    narrativi e territoriali promuovendo la cultura della pianificazione e
                    il sentimento di comunità.

 5
Nuovi attori istituzionali e forme organizzative
 Durante la ricerca sono state identificate pratiche che si scostano dai tradizionali percorsi formativi. Nella
 maggior parte dei casi si tratta di progetti extra-universitari. Il gruppo di lavoro considera che questa
 dinamica avrà modo di essere approfondita negli anni a venire. Le proposte che l'università non possa,
 non sappia o non voglia mettere in pratica, verranno realizzate fuori dall'istituzione.

Formati              Descrizione                                         Esempi

Piattaforme aperte   Sistemi formativi di libero accesso e gratuiti      Peer to Peer University (P2PU) - http://p2pu.org
e decentralizzate    che permettono agli utenti di creare i loro         Skillshare - http://www.skillshare.com/
di formazione on-    propri corsi e condividerli (anyone can
line                 teach)
Piattaforme aperte   Sistemi formativi di libero accesso e gratuiti      The Khan Academy -http://www.khanacademy.org/
e centralizzate di   che offrono corsi pensati e prodotti dalle          Open Course Ware Consortium (MIT) - http://www.ocwconsortium.org
formazione on line   stesse organizzazioni. I MOOCs sono un
                     caso rappresentativo di questa tipologia.           Coursera - https://www.coursera.org/

Altre piattaforme    Sistemi che propongono spazi di scambio             Innocentive – http://www.innocentive.com
                     tra professionisti e luoghi di applicazione         iCamp – http://www.icamp.eu/
                     della conoscenza.
Repositori           Piattaforme deputate alla condivisione di           SciVee – http://www.scivee.tv
                     contenuti educativi o scientifici.                  OER Commons – http://www.oercommons.org
                                                                         PloS- http://www.plos.org
Reti sociali e       Reti, piattaforme e sistemi che funzionano          Open Study- http://openstudy.com/
comunità di          come comunità di utenti sul tema delle              School Factory – http://www.schoolfactory.org
pratiche             pratiche di formazione o ricerca.
                                                                         The Bank of Common Knowledge – http://www.bancocomun.org
Strumenti            Tools per facilitare i processi di                  Canvas – http://www.instructure.com/
                     insegnamento-apprendimento, di ricerca o            RefWorks - http://www.refworks.com/
                     la gestione testuale e bibliografica.
Labs                 Spazi collettivi dedicati alla sperimentazione      New media art lab
                     e alla creazione collaborativa che si               Eyebeam (New York) – http://www.eyebeam.org
                     caratterizzano per la loro impronta artistica
                                                                         FabLab
                     o tecnico-scientifica. Si tratta di spazi
                     multidisciplinari, aperti (l'ispirazione è quella   FabLab BCN - http://fablabbcn.org
                     della free culture, dei programmi open              Hackerspaces, hacklabs o makerspaces
                     source e dello scambio di open knowledge),
                                                                         NYC Resistor - http://www.nycresistor.com/
                     dove si promuove la sperimentazione e
                     l'apprendimento informale (learning by              Living Labs
                     doing).                                             European Network of Living Labs - http://www.openlivinglabs.eu
                                                                         Community Labs
                                                                         Free Art and Technology Lab - http://fffff.at
                                                                         Educational Labs
                                                                         MIT Media Lab - http://www.media.mit.edu/
                                                                         Hubs
                                                                         Hub Madrid - https://madrid.the-hub.net/
Scuole avanzate      A causa dei tipi di contenuti con cui devono        Design schools
di design ed         lavorare gli studenti e visto che si muovono        KaosPilot - http://www.kaospilot.dk
economia             con una certa autonomia rispetto alle
                                                                         Hyper Island - http://www.hyperisland.com
                     strutture universitarie, molte scuole di
                     design e business schools hanno potuto              d.school - http://dschool.stanford.edu/
                     creare situazioni pedagogicamente                   Business schools
                     avanzate.
                                                                         Tiimiakatemia - http://www.tiimiakatemia.fi

 6
Proposte per cambiare la pedagogia universitaria
Un nuovo discorso
La costruzione di un nuovo discorso inizia con un rinnovamento del vocabolario. Un nuovo dizionario
dovrebbe includere nuovi processi, concetti, formati e spazi di formazione identificati durante la ricerca.

Nota: Come si può vedere, le parole sono in inglese perché derivano dalle nuove scuole di pensiero sull'educazione dei paesi anglosassioni.

OPINIONE: “Dall'università passano persone nel fiore della loro esistenza, al culmine delle loro potenzialità, con una
grande disponibilità di tempo e una rilevante capacità di sviluppo. Tuttavia passano in maniera isolata, l'università non è
stata pensata per creare opportunità reali d’interazione e connessione, è troppo orientata alla disciplina. Lo studente di
matematica non si mischia con quello di lingua. E' uno spreco che non possiamo permetterci”.

Inoltre, bisognerebbe che questo dizionario tenesse in conto anche gli aggettivi che caratterizzano
l'università del futuro:

Fra gli esperti sta prendendo piede un discorso che visualizza un futuro diverso per l'università in quanto
istituzione per la formazione superiore. Queste visioni vanno da scenari di un’università avulsa dalla realtà
ed emarginata a causa della presenza di altri spazi di formazione più flessibili e adatti all'ecosistema
sociale fino a ipotesi di decadenza ed estinzione dell'istituzione. Queste premonizioni -che, bisogna dire,
non sono apocalittiche rispetto al futuro dell'educazione tout court ma solo dell'università -sono un segno

7
dei tempi. Probabilmente mai nella storia di questa istituzione millenaria il suo futuro era stato visto in
 un'ottica così negativa.

 10 proposte
 Quest'ultima sezione è una sintesi elaborata dal gruppo di lavoro in base a tutto il materiale analizzato
 durante un anno di attività. In altre parole, queste idee non sono sorte solo durante le interviste o l'incontro
 di gamestorming: sono il risultato di una riflessione collettiva del gruppo di lavoro, alimentata, tra le altre
 cose, dalla ricerca bibliografica realizzata all'inizio del processo di ricerca. Queste proposte sono state
 pensate per la UPF, ma potrebbero adattarsi a qualsiasi istituzione di formazione superiore.

Proposta                            Descrizione

Formazione pedagogica               Potenziare la progettazione e realizzazione di corsi e altre attività formative pedagogiche sia per il corpo
                                    docente che per gli alunni. La pedagogia non è una questione dei docenti: è un'attività che coinvolge
                                    professori e studenti.
Riduzione della burocrazia          Ridurre al minimo i processi di gestione e amministrazione per favorire la nascita di nuove iniziative ed
                                    esperienze. Generare spazi o momenti al di fuori del protocollo amministrativo e informatico per potenziare la
                                    creazione collettiva.
Riprogettare spazi di lavoro in     Riformare gli spazi per facilitare la comunicazione professore-professore, professore-studente, studente-
maniera più flessibile e            studente, etc. La redistribuzione degli spazi dovrebbe essere un processo collaborativo e partecipato.
polivalente
Tesi interdisciplinari              Potenziare lo sviluppo di tesi di laurea o master frutto della collaborazione tra alunni di diverse facoltà,
                                    dipartimenti e aree di conoscenza.

Avvenimenti interdisciplinari       Potenziare l'organizzazione di avvenimenti di carattere scientifico interdisciplinare con la collaborazione di
                                    diversi dipartimenti e gruppi di ricerca.

Promuovere la partecipazione        Si dovrebbe eliminare alla radice la concezione che considera lo studente come un “cliente” o un “utente di
degli studenti nel contesto di      un servizio” e sostituirla con l'idea dello studente come membro o socio di una comunità intellettuale alla
una nuova metafora                  quale partecipano altri soggetti (professori, ricercatori, personale amministrativo, ecc.). L'adesione a questa
istituzionale                       comunità implica diritti e doveri per tutti i partecipanti.
Conoscenza e applicazione di        La formazione pedagogica del corpo docente spesso è di basso livello. I giovani ricercatori sono iniziati alla
nuove pedagogie                     docenza senza alcun tipo di formazione specifica (il risultato è evidente: si ripetono le pedagogie tradizionali,
                                    le uniche conosciute dai nuovi professori). Occorre organizzare corsi per formare i giovani ricercatori e
                                    professori nell'ambito delle nuove pedagogie.
Percorsi formativi più flessibili   Sviluppare un sistema di percorsi di formazione più flessibili affinché gli studenti possano formarsi con
                                    maggiore libertà scegliendo le materie di loro interesse non necessariamente afferenti alla loro facoltà o
                                    dipartimento.
Ampliare l'offerta educativa        Le università sono macchinari che producono un certo tipo di prodotto o genere (laurea, master, corsi estivi,
                                    diplomi e dottorati). Sarebbe opportuno pensare in nuovi “prodotti” e formati educativi più corti, modulari e
                                    flessibili.
Sperimentare nuovi formati          La produzione di nuovi “prodotti” e formati educativi implica modificare le direttive di produzione. Nel presente
organizzativi                       documento è stata presentata una lista di nuovi formati organizzativi che si potrebbero incorporare
                                    all'istituzione universitaria.

 OPINIONE: “Il sistema Bologna è stato impiantato in maniera meccanica. Tutto succede molto velocemente e ci
 limitiamo a occuparci di quello che c'è in superficie. Gli alunni dei corsi superiori sono ‘macchine Bologna’: passano gli
 esami ma non imparano, tutto è molto superficiale perché il ritmo dell'insegnamento è elevato”.

 OPINIONE: “ Abbiamo sviluppato capacità per lavorare con nostri pari, nostri simili, per questo non ci fidiamo delle altre
 discipline. Non capiamo il linguaggio delle altre discipline. Non serve a niente essere molto portati in tecnologia se non
 siamo capaci di lavorare con gente che possiede un retroterra sociale e culturale molto diverso dal nostro. E' come
 avere due o più persone parlando in lingue differenti”.

 8
Referenze
 Di seguito proponiamo 20 risorse (10 testi in rete e 10 siti) per approfondire le informazioni relative alla
 trasformazione delle pratiche di insegnamento-apprendimento in ambito universitario.

10 testi

Carr, N. (2012). The crisis in Higher Education. Technology Review, setembre 27. URL:
http://www.technologyreview.com/featuredstory/429376/the-crisis-in-higher-education/
Cobo C. i Moravec, J. W. (2011). Aprendizaje invisible. Hacia una nueva ecología de la educación. Barcelona: LMI. Col·lecció Transmedia
XXI. Laboratori de Mitjans Interactius. Universitat de Barcelona.URL: http://www.aprendizajeinvisible.com/
Davidson, C. N. i Goldberg, D. (2009). The Future of Thinking. Learning Institutions in a Digital Age. Boston, MA: The MIT Press. URL:
http://mitpress.mit.edu/sites/default/files/titles/free_download/9780262513593_Future_of_Learning.pdf
Davies, A., Fidler, D. i Gorbis, M. (2011). Future Work Skills 2020. Phoenix: Institute for the Future. URL:
http://cdn.theatlantic.com/static/front/docs/sponsored/phoenix/future_work_skills_2020.pdf
IDEO (2011). Design Thinking for Educators. Version 1. New York City: Riverdale Country School and IDEO. URL:
http://www.designthinkingforeducators.com/
Moravec, J. (2013). Knowmad Society. Minneapolis, Minnesota: Education Futures LLC. URL:
http://www.knowmadsociety.com/download/KnowmadSociety.pdf
Siemens, G. i Tittenberger, P.(2009). Handbook of Emerging Technologies for Learning. Winnipeg, Canadà University of Manitoba.
URL:http://elearnspace.org/Articles/HETL.pdf
Pardo Kuklinski, H. (2010). Geekonomía. Un radar para producir en el postdigitalismo. Barcelona: LMI. Col·lecció Transmedia XXI. Laboratori
de Mitjans Interactius. Universitat de Barcelona. URL: http://www.publicacions.ub.edu/liberweb/geekonomia/
Piscitelli, A., Gruffat, C. i Binder, I. (2012). Edupunk Aplicado. Aprender para emprender. Madrid: Fundación Telefónica/Ariel. URL:
http://es.scribd.com/doc/92861605/Edupunk-Aplicado-Aprender-para-emprender
ZEMOS98 (2012). Educación Expandida. La educación puede suceder en cualquier momento, en cualquier lugar. Sevilla: ZEMOS98. URL:
http://www.zemos98.org/descargas/educacion_expandida-ZEMOS98.pdf

10 siti

http://ashokau.org/
http://designthinkingforeducators.com/
http://futurelab.org.uk/
http://www.educacionprohibida.com/
http://www.edudemic.com/
http://www.guninetwork.org/
http://www.teachthought.com/
http://www.creativetallis.com/
http://businessinnovationfactory.com/
http://www.ted.com/conversations/topics/Education%20Innovation

                                        Distribuito sotto Creative Commons Attribution-Non Commercial 3.0 Unported License.
                                        Si autorizza la creazione di opere derivate per uso non commerciale.
                                        Vietato l’uso dell’originale a scopo commerciale.

 9
#UPF2020
Progettare
l’università
del futuro

     Giugno 2014          Carlos A. Scolari - Ilaria Di Bonito - Maria-Jose Masanet   www.upf.edu
                  Progetto PlaQUID 2012-13 con il supporto del Centro per la Qualità
             e l’Innovazione Docente (CQUID) - Universitat Pompeu Fabra (Barcelona)
10
Puoi anche leggere