SMART ENTERPRISE Lo stress e le emozioni tossiche 26 gennaio 2018 - Progettazione a cura di Dott. Gabriele Gramaglia - Psicologo Clinico Dott.ssa ...
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SMART ENTERPRISE Lo stress e le emozioni tossiche 26 gennaio 2018 Progettazione a cura di Dott. Gabriele Gramaglia - Psicologo Clinico Dott.ssa Monica Borgogno – Psicologa Clinica Centro di formazione La Crescita - www.lacrescita.it Riproduzione riservata
Programma della giornata Programma della giornata Intervento psicoeducativo h 1,40 Definizione e tipologie Eustress vs. Distress La Sindrome Generale di Adattamento Le principali categorie e cause di stress I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Dai sintomi alla patologia Emozioni tossiche Gestire le emozioni Break h 0,10 Somministrazione di test h 0,20 Esercizio h 0,50 Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
01 Lo stress: definizione e origine del termine Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
01 Lo stress: definizione e origine del termine Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
01 Lo stress: definizione e origine del termine Da dove arriva la parola stress? Si tratta di una parola inglese che avrebbe la sua traduzione italiana in “sforzo”. Stress Stress Per quanto riguarda invece l’etimologia, il termine inglese “stress”, è nato in ambito ingegneristico, in particolare al settore metallurgico, e indicava Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
02 Lo stress: prime declinazioni in ambio psicologico 1932 Walter Bradford Cannon - fisiologo - Statunitense «Lo stress è uno stimolo nocivo e patologico per l’organismo. E in quanto tale, va combattuto». 1936 Hans Selye – Medico - Austriaco «Lo stress NON è una condizione necessariamente negativa o patologica, bensì una reazione adattiva – sia organica sia comportamentale – che il nostro organismo produce di fronte a uno stimolo esterno (stressor). Questa reazione è mirata a ristabilire o mantenere l’equilibrio omeostatico.» 1: l’omeostasi è l’attitudine degli organismi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress Lo stress non ha un’accezione negativa assoluta. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress Eustress Distress E’ quello con effetto positivo, Termine aulico che sta a indicare lo provocato da stimoli intensi stress così come comunemente lo intendiamo, è quello che ci provoca ma costruttivi e interessanti maggiori difficoltà, come conflitti e che, nella nostra emotivi, ansie, disturbi fisici, che ci quotidianità, ci aiuta ad coinvolgono al punto tale che è affrontare e superare le varie difficile prenderne le distanze in un sfide che la vita ci propone. breve lasso di tempo. Possono Ad esempio le maggiori essere fonti di distress un responsabilità in un qualche licenziamento arrivato ambito che una volta assolte all’improvviso, la perdita di una ci faranno sentire più persona cara, un imminente soddisfatti e con un più alto intervento chirurgico, qualsiasi cosa che faccia vacillare la terra su cui grado di autostima muoviamo i nostri passi Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress il concetto di eustress e distress non è oggettivo (o per lo meno non lo è sempre). La vera differenza tra i due tipi di stress - Eustress e Distress - è determinata da come reagisce il soggetto che sperimenta quella pressione. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress «Fare un lavoro molto competitivo» Anna Marco Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress «Organizzare un lungo viaggio» Anna Marco Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress Eustress Risposta più adattiva ad uno stimolo stressogeno Distress Risposta negativa e disadattiva ad uno stimolo stressogeno Eustress e Distress sono quindi le due polarità POSITIVA/NEGATIVA – ADATTIVA/DISADATTIVA di un unico continuum Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress Eustress Distress Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
03 Le due polarità dello stress EUSTRESS DISTRESS • --------- • --------- • --------- • --------- • --------- • --------- • --------- • --------- Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
04 Hans Selye: «La Sindrome Generale di Adattamento» 1 - fase di allarme Fase di shock Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
04 Hans Selye: «La Sindrome Generale di Adattamento» 1 - fase di allarme 2 - fase di resistenza Tentativo di ristabilire l’omeostasi Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
04 Hans Selye: «La Sindrome Generale di Adattamento» 1 - fase di allarme 2 - fase di resistenza 3 - fase di esaurimento ESITO POSITIVO ESITO NEGATIVO Termine dello sforzo Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
05 Lo stress: le principali categorie • Il rumore • L’affollamento • La scarsa qualità delle abitazioni • La scarsa qualità del quartiere Ambientali • Il traffico • problemi di salute, (malattie, invecchiamento, handicap, Professionali Personali invalidità o disabilità, ecc. • estetici (difetti evidenti fisici oppure di comportamento) • Problemi col prossimo per la propria razza, o religione o anche orientamento sessuale • paura di essere giudicati • Problemi col negativamente Sociali Relazionali partner • di non riuscire a fare delle cose • con i figli, ecc. davanti ad altri • di trattare con le persone allo sportello • con le autorità, ecc. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
05 Lo stress: le principali categorie Principali cause di tensione al lavoro Mansione/ Ruolo Mobbing Valutazione dei superiori Precarietà Coabitazione con i Colleghi Situazioni di Ambienti pericolo inospitali Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
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06 I maggiori cluster in contesti aziendali • Clienti • Colleghi • Azienda • Se stessi Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
06 I maggiori cluster in contesti aziendali Stress nel rapporto con i Gestire le diverse caratterialità Comprendere la differenza tra esigenza e capriccio Gestire il confine tra il «personale» e «l’aziendale» Dosare sensazioni di inadeguatezza vs. sensazioni di onnipotenza … Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
06 I maggiori cluster in contesti aziendali Stress nel rapporto con i Integrazione nelle varie figure professionali del team Sforzo nel collaborare Ricercare la fiducia nell’altro Dare/ricevere stima Modulare la comunicazione Superare le personali simpatie/antipatie … Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
06 I maggiori cluster in contesti aziendali Stress nel rapporto con l’ Sensazione di trattamento ingiusto Malessere per valutazioni ritenute ingenerose Richieste non ascoltate/accolte Elusione di responsabilità Normativa aziendale imprecisa e incompleta Sensazione di abbandono a se stessi Precarietà del posto di lavoro, compenso non adeguato Cambiamenti di ruolo, trasferimenti Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
06 I maggiori cluster in contesti aziendali Stress nel rapporto con Fragilità caratteriali Esperienze e traumi personali non risolti «Locus of control» sbilanciato Aspettative professionali errate Work Life Balance non equilibrato … Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
07 I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa possono essere definiti come “operazioni mentali che avvengono per lo più in modo inconsapevole, la cui funzione è di proteggere l’individuo dal provare eccessiva ansia” Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
07 I meccanismi di difesa Rappresentano una risposta individuale sviluppata per eliminare o alleviare le situazioni di conflitto o stress (sia a livello del mondo interno che della realtà esterna). Sono lo strumento preferenziale con cui il soggetto gestisce istinti e affetti. Generalmente, ma non necessariamente, sono automatici. Tendono a specializzarsi nei diversi individui con l’utilizzo caratteristico delle stesse difese nelle stesse situazioni. Possono essere classificati lungo un continuum adattamento/disadattamento, evolutivamente necessari e possono essere definite strategie di coping. Tutti abbiamo delle difese preferenziali che corrispondono al nostro modo abituale di confrontarci con le situazioni problematiche Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
07 I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa diventano disfunzionali quando sono applicati : pervasivamente rigidamente indistintamente Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Aggressività passiva Meccanismo attraverso il quale un soggetto, esercita una forma di aggressività celata, che non si esprime con un atteggiamento di aperto contrasto, bensì con comportamenti che producono un danno indiretto ( non collaborazione, riluttanza nell’eseguire le richieste altrui, essere scarsamente disponibile al dialogo, dilatare i tempi di esecuzione di un compito, fornire informazioni vaghe …) Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Negazione L’individuo affronta i conflitti emotivi e le fonti di stress interne o esterne rifiutando di riconoscere qualche aspetto della realtà esterna o della propria esperienza che per gli altri è evidente. L’individuo nega attivamente che un sentimento, una reazione comportamentale o un’intenzione sia stata o sia presente anche se la sua presenza è considerata più che probabile dall’osservatore. Ad esempio, estreme minimizzazioni o banalizzazione del vissuto emotivo di un collega: «non mi sembra davvero il caso di prendersela per queste stupidaggini!!! Esageri con i tuoi problemi.» Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Rimozione Esclusione dalla coscienza di rappresentazioni, desideri, fantasie o sentimenti inaccettabili connessi a una pulsione il cui soddisfacimento sarebbe in contrasto con altre esigenze psichiche e giudicato pericoloso. Svolge la sua azione sia escludendo dalla consapevolezza ciò che è già stato sperimentato a livello conscio, sia esercitando un controllo su idee e sentimenti prima che questi raggiungano la consapevolezza. La rimozione può verificarsi in qualsiasi momento della vita e non implica necessariamente un esito patologico, anzi è funzionale alla semplificazione della nostra vita quotidiana. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Formazione reattiva Trasformazione di un desiderio o impulso inaccettabile nel suo opposto. L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne sostituendo i propri pensieri o sentimenti inaccettabili con comportamenti, pensieri o sentimenti diametralmente opposti. Nella formazione reattiva l'impulso o affetto originario è giudicato inaccettabile dal soggetto che mette in atto una sostituzione inconscia. L'osservatore non vede l'alterazione come tale, ma soltanto il prodotto finale. Rimpiazzando i sentimenti originari con i loro opposti, il soggetto evita sentimenti di colpa inaccettabili. Inoltre la sostituzione può gratificare il desiderio di sentirsi moralmente superiore. Nella forma più tipica la rabbia e la paura verso coloro che agiscono contro il soggetto sono sostituite da attenzione e preoccupazione. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Onnipotenza L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne comportandosi come se fosse superiore agli altri, come se possedesse speciali poteri o capacità. Protegge il soggetto da una perdita di autostima che si verifica quando fonti di stress inducono sentimenti di delusione, impotenza, mancanza di valore. L’onnipotenza minimizza soggettivamente tali esperienze anche se esse possono rimanere oggettivamente evidenti per gli altri. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Intellettualizzazione L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne attraverso l’uso eccessivo del pensiero astratto per evitare di provare sentimenti che lo disturbano. Il soggetto discute e riflette sul problema ma senza viverlo emotivamente perché gli farebbe troppo male. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Razionalizzazione L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne escogitando spiegazioni rassicuranti o a lui utili, ma inesatte, per il comportamento proprio o altrui. Si ritiene che il soggetto sia inconsapevole o minimamente consapevole della vera motivazione sottostante. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
08 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Idealizzazione/Svalutazione L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne attribuendo caratteristiche esageratamente positive/negative a sé stesso o agli altri. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
07 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Acting Out L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne agendo senza riflettere o senza preoccuparsi delle possibili conseguenze negative. Comporta l’espressione di sentimenti, desideri o impulsi attraverso un comportamento incontrollato con apparente noncuranza delle possibili conseguenze a livello personale o sociale. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
07 I principali meccanismi di difesa applicati in caso di stress Un livello di funzionamento difensivo che consente capacità di adattamento ottimali nella gestione degli agenti stressanti. Queste difese generalmente accentuano la gratificazione e permettono la consapevolezza dei sentimenti, delle idee e delle loro conseguenze. Inoltre promuovono un ottimo equilibrio tra i motivi conflitto. Affiliazione Altruismo Anticipazione Umorismo Autoaffermazione Autosservazione Sublimazione Repressione Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
Dai sintomi alla patologia Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
09 I disturbi d’ansia L’ansia può essere definita come una reazione istintiva di difesa, un allarme proprio dell’istinto di conservazione, un’emozione che crea uno stato di tensione psichica, cui si associano spesso anche sintomi fisici. Può, quindi, essere considerata un fenomeno che attiva una risposta di adattamento agli stimoli esterni e che prepara alla reazione. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
09 I disturbi d’ansia Ansia fisiologica Reazione istintiva di difesa che anticipa il pericolo e si accompagna ad un aumento della «vigilanza». Mette in moto anche un complesso meccanismo fisiologico di allarme. Ansia patologica Risposta inappropriata caratterizzata dalla presenza di sentimenti di apprensione in assenza di gravi e realistiche motivazioni esistenziali o ambientali. Spesso si accompagna a esperienze di stress cronico. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
09 I disturbi d’ansia Disturbo d’Ansia Generalizzato (DAG) Descrizione Coloro che soffrono di tale disturbo appaiono cronicamente apprensivi e lamentano un prolungato stato di preoccupazione per circostanze ordinarie della vita di tutti i giorni. In assenza di gravi e realistiche motivazioni, riferiscono sentimenti di apprensione circa la salute e l’incolumità fisica dei familiari, la situazione finanziaria, la capacità di rendimento lavorativo o scolastico. Principali Ridotta concentrazione, facile distraibilità, deficit mnemonici, riduzione Sintomi dell’attenzione e della vigilanza. Cognitivi Principali Tachicardia, palpitazioni, respiro affannoso, disturbi gastro-intestinali, Sintomi disturbi del sonno, secchezza delle fauci, vampate di calore, capogiri, somatici cefalee, irrigidimento degli arti . Terapia Percorso psicoterapeutico eventualmente accompagnato da terapia farmacologica a base di benzodiazepine (ansiolitici). Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
09 I disturbi d’ansia Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) Descrizione E’ caratterizzato dal ripetersi di stati d’ansia acuti ad insorgenza improvvisa e di breve durata. I sintomi compaiono sono violenti e gettano in uno stato di impotenza, paura e senso di mancanza di controllo. L’attacco avviene «a ciel sereno» nel senso che sulla scena non sembra apparentemente esserci alcun elemento che giustifichi tale stato d’animo. Principali Paura, terrore, impotenza, sensazione di morte imminente. Sintomi Psichici Principali Palpitazioni, dolore e oppressione toracica (simile ad infarto), dispnea Sintomi (sensazione di soffocamento, «fame d’aria»), vertigini (sensazione di Neuro svenimento), vampate di calore. Brividi di freddo, tremori e sudorazione profusa. vegetativi Terapia Percorso psicoterapeutico eventualmente accompagnato da terapia farmacologica a base di SSRI (antidepressivi) e/o benzodiazepine Centro di formazione La Crescita (ansiolitici) ad emivita breve. Riproduzione riservata
10 La conferma anche dalla biologia Secondo un recente studio condotto alla Ohio State University, risulta che l’insorgenza di sintomi ansiosi sia influenzata da alcune cellule del nostro sistema immunitario – i monociti – che vengono richieste dal cervello in risposta a situazioni stressanti. La ricerca ha dimostrato che il cervello, sotto stress (soprattutto prolungato), invia segnali al midollo osseo, richiamando monociti i quali, a loro volta, nel cervello generano l’infiammazione che causa sintomi ansiosi. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
10 La conferma anche dalla biologia Le cellule migrano in regioni specifiche del cervello in diverse aree legate alla paura e all’ansia, tra cui la corteccia prefrontale l’amigdala l’ippocampo generando l’infiammazione che causa sintomi ansiosi e, se trascurati, veri e propri disturbi d’ansia conclamati.. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
10 La conferma anche dalla biologia Nei roditori è stato indotto uno stato di stress simile a quello che le persone provano in risposta a fattori stressanti della vita quotidiana. Ai topi maschi che vivono insieme è stato dato il tempo di stabilire una gerarchia, poi un maschio aggressivo è stato aggiunto al gruppo per due ore. Questo cambiamento ha provocato nei topi una risposta del tipo “fight or flight”, come se venissero ripetutamente sconfitti. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
10 La conferma anche dalla biologia L’obiettivo era proprio quello di provocare l’esperienza della sconfitta sociale che porta a comportamenti di sottomissione e di conseguenza a sviluppare stress. L’esperienza della sconfitta sociale veniva ripetuta ciclicamente, una, tre sei volte, e ogni volta il campione veniva testato per verificare che fossero sopravvenuti sintomi ansiosi. Come previsto più cicli di sconfitta sociale hanno elicitato maggiori sintomi ansiosi, che a loro volta hanno corrisposto a livelli più alti di monociti migrati al cervello degli animali attraverso il sangue. Questi risultati indicano che l’espressione genica infiammatoria si verifica nel cervello in risposta al fattore di stress. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche Ci sono emozioni «nemiche» della nostra salute Stato di insoddisfazione Ostilità Rabbia repressa Isolamento Emozioni represse in generale Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche La tossicità non è un fenomeno limitato al piano fisico. Esiste anche una tossicità mentale. Se il tavolo mentale che apparecchiamo ogni giorno è fatto di pensieri e di emozioni tossiche, rischiamo di mandare in tilt non solo il sistema immunitario ma anche la nostra preziosa testa che fa del suo meglio per trovare i modi per superare gli ostacoli quotidiani e trovare ogni volta il suo equilibrio dinamico. quando andiamo accumulando tensione e stress ogni giorno quando manteniamo a lungo degli atteggiamenti negativi quando alimentiamo delle preoccupazioni infondate quando restiamo immersi negli stati emotivi negativi stiamo creando e mantenendo dei modelli di pensiero e relazionali tossici che finiranno per presentarci il conto. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche Campanelli d’allarme. Avere bassa energia Sentirsi pigri quando ci si sveglia al mattino Non avere realmente appetito e mangiare per abitudine, piuttosto che per fame Essere inclini a influenza, raffreddore, tosse, mal di gola o allergie Avere mal di testa acuti, vertigini e tremori lievi agli arti Avere dolori muscolari inspiegabili, soprattutto ai polpacci Avere la pelle meno luminosa, più pesante e più grassa Sentirsi inquieti, isolati come se niente ci soddisfi o ci nutra Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche La rabbia E’ un’emozione molto forte, un motore potente e un meccanismo di autodifesa, ma ha un limite che non deve essere oltrepassato. Lasciarla sempre a piede libero, aumenta del 75% il rischio di infarto e mantiene il nostro organismo in un continuo ed inutile stato di eccitazione. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche Il risentimento Non essere capaci di voltare pagina e di perdonare ci intrappola nella dimensione del passato, condizionando la nostra vita presente e futura e sottoponendo ad un dolore emotivo continuo. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche L’insoddisfazione Sentirci insoddisfatti può essere uno stimolo al miglioramento. Ma quando diventa uno stato emotivo costante, perdiamo la gioia di vivere e ci blocchiamo, condizione che, oltre a sottrarre energia, alimenta il nostro malessere. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche Il senso di colpa Riempie la nostra mente di rimproveri, lamentele e preoccupazioni continue. Di conseguenza, sentiremo di valere poco o nulla e ci precluderemo la possibilità di sentirci realizzati. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
11 Emozioni tossiche La paura E’ utile quando ci mette in guardia di fronte ad un pericolo imminente, è lo stato emotivo più antico. Tuttavia, se perde la sua funzione primaria, diventa un inutile ostacolo alla nostra crescita, un limite che distrugge la nostra capacità di reagire in modo sano. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
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12 Il processo di depurazione emotiva Non esistono emozioni «negative», tutte le emozioni hanno una loro funzione ben precisa, come la tristezza e la rabbia. Tuttavia, non riuscire a controllare una qualsiasi tra le nostre emozioni, inclusa l’allegria, può essere negativo per il nostro benessere emotivo Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
12 Il processo di depurazione emotiva Il processo di depurazione emotiva è molto semplice. Non prevede di immergersi nel passato e non è nemmeno necessario cercare le cause di certe emozioni, perché l’obiettivo è quello di raggiungere uno stato di pace interiore, lasciando andare le emozioni che si sono accumulate per vari motivi. Nel processo di depurazione emotiva vi convertite semplicemente in un osservatore consapevole delle emozioni che provate. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
12 Il processo di depurazione emotiva Quando siamo in balia delle emozioni e delle nostre insicurezze, ci logoriamo internamente. Non riusciamo ad interpretare la realtà con lucidità e tendiamo a dire o fare cose di cui ci potremmo pentire in seguito. Al contrario, riconoscere di essere “ubriachi” di emozioni significa aver fatto un primo passo verso il benessere emotivo. Provate troppo spesso insoddisfazione, rabbia, senso di colpa? Reagite in modo sproporzionato quando le cose non vanno come sperate? Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
13 Diventare osservatori consapevoli delle proprie emozioni La vita quotidiana è così frenetica che spesso andiamo accumulando emozioni senza rendercene conto. Ovviamente, ce ne sono alcune che fanno più male di altre. Pertanto, il primo passo della depurazione emotiva consiste nell’identificare le emozioni. Non è quindi necessario adottare una posizione particolare o essere in un posto tranquillo, basta prestare attenzione alle vostre reazioni. Reagite spesso con rabbia alla maggior parte delle situazioni? Vi sentite sempre insoddisfatti? Avete sensi di colpa o provate risentimento? Se serve, potete anche tenere un diario, un quaderno sul quale trascrivere le emozioni che avete provato durante il giorno e nel quale ne indicate anche l’intensità. Sarete sorpresi di scoprire quante emozioni negative vivete ogni giorno. La cosa interessante è che il processo di ricerca e di etichettatura delle emozioni è già di per se terapeutico, perché vi permette di guardare dentro voi stessi e pensare a quello che provate, togliendo così peso alle emozioni. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
14 Sperimentare le emozioni La nostra società non ci ha insegnato a gestire le emozioni, ma a nasconderle e negarle. La depurazione emotiva include sperimentare le emozioni che ci danneggiano. Così, si impara a non avere paura, a sentirsi relativamente confortevoli con queste, ad assumerle come proprie e, di conseguenza, sottrargli potere. Durante questo passaggio è consigliabile concentrarsi su una emozione alla volta, utilizzando la tecnica di visualizzazione che vi aiuta a lasciare andare le emozioni come fossero foglie portate dalla corrente di un fiume, attraverso la quale imparerete non solo a sperimentare l’emozione ma anche a lasciarla andare. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
14 Sperimentare le emozioni A questo proposito, uno studio particolarmente interessante condotto presso la Harvard University, ha rivelato che quando sperimentiamo esperienze dolorose, si attivano delle aree del nostro cervello come l’amigdala ( il centro della paura) e la corteccia visiva. Tuttavia, quando le persone hanno accettato l’esperienza, la maggiore attivazione si verifica nell’area di Broca, il che significa che l’esperienza si è trasformata in un’esperienza narrativa che smette di causare dolore e sofferenza. Per questo motivo vivere le emozioni ed etichettarle ci aiuta ad assumerle sottraendogli l’impatto tossico. Idealmente, si dovrebbe fare questo processo di ricerca interiore una volta al giorno o almeno una volta alla settimana. Ricordate che la dieta “emotiva” è importante quanto la dieta alimentare, perché le emozioni tossiche, quando si accumulano, possono fare molto male, sia psicologicamente che fisicamente. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
15 Gestire meglio il nostro benessere Per gestire al meglio il nostro benessere dobbiamo sviluppare la capacità di «Lasciare andare»… Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
15 Gestire meglio il nostro benessere Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
16 Thich Nhat Hanh “Non fare della tua mente un campo di battaglia, non dichiarare guerra. Tutto ciò che provi (gioia, dolore, ira, odio) è parte di te. L’opposizione tra buono e cattivo è spesso raffigurata da luce e tenebre, ma se guardiamo in modo diverso, vedremo che anche quando la luce splende, le tenebre non scompaiono. Invece di venire scacciate, si fondono con la luce. Diventano luce!” Thich Nhat Hanh Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
17 Noi cambiamo la nostra realtà La realtà cambia in base a come la percepisco, e in base alla mappa interiore che ho dentro di me. La proiezione fa la percezione. Quello che io proietto sulle cose fa la percezione di come io vivo. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
18 Errata gestione delle emozioni Livelli di coscienza: Felicità competitiva Felicità condizionata Felicità incondizionata Esempio: la riunione Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
19 Auto sabotaggi Possiamo definire l’autosabotaggio come l’insieme delle azioni che mettiamo in atto, più o meno consapevolmente, e che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi a lungo termine. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
19 Auto sabotaggi Sentimenti fragilizzanti Comportamenti autolesionisti Credenze negative Comportamenti autodistruttivi Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
20 Il campo morfogenetico della coscienza Ogni persona che rigettiamo è il riflesso di una parte di noi che rigettiamo. Centro di formazione La Crescita Riproduzione riservata
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