CONNETTERE PORDENONE ALL'EUROPA - 14 dicembre 2018 - Infrastrutture leva strategica di competitività e di nuovo sviluppo Unione Industriali Pordenone
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CONNETTERE PORDENONE ALL'EUROPA Infrastrutture leva strategica di competitività e di nuovo sviluppo Unione Industriali Pordenone 14 dicembre 2018
Studio commissionato da Unione Industriali Pordenone e Camera di Commercio Pordenone - Udine nell'ambito del progetto di politica industriale "Pordenone - Oltre la crisi".
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Executive summary di Sergio Maset - Direttore Scientifico Idea srl Pordenone, provincia vitale nello scenario regionale Un profilo socio demografico attivo La provincia di Pordenone sostiene la demografia regionale: dal 1991 al 2018 il peso di Pordenone dal punto di vista demografico è cresciuto sistematicamente dal 22,9% al 25,6% sul totale regionale. Il suo contributo è stato fondamentale per la crescita della popolazione: basti considerare il saldo demografico 1981-2018 di + 37 mila abitanti, a fronte di un saldo regionale di + 17 mila. Pordenone è la provincia con la quota più elevata di giovani (13,5% a fronte di un dato regionale del 12,2%) e presenta un numero medio di figli per donna sistematicamente più alto rispetto al dato complessivo regionale (1,41 contro 1,33 nel 2016). Considerando il tasso di occupazione, nella provincia di Pordenone presenta gli indici più elevati della regione Friuli Venezia Giulia (68,6%, 3 punti percentuali in più del dato complessivo regionale), con una crescita costante del numero di occupati nell’ultimo triennio. Risulta buona anche l’occupazione giovanile e femminile: il tasso di occupazione dei giovani 15-24 al 2017 è del 24,5%, ampiamente superiore alle altre province e con un trend crescente negli ultimi due anni. Anche l’occupazione femminile risulta maggiore, con un dato prossimo al 60%, inferiore soltanto a Trieste, spinta in su da un prevalente orientamento al settore dei servizi e della pubblica amministrazione, dove tipicamente prevale l’impiego delle donne. I
Un tessuto produttivo resiliente La realtà produttiva pordenonese è caratterizzata da aziende medio-grandi in misura distintiva rispetto al resto della regione, in particolare nell’ambito manifatturiero. È localizzato in provincia di Pordenone il 26% delle unità locali di industria e servizi, considerate nel loro insieme. Il peso della provincia sul totale regionale cresce al 29% prendendo in esame il solo settore industriale, al 32% considerando le u.l. di industria e servizi con almeno 50 addetti. Restringendo il campo al solo settore industriale, risulta localizzato a Pordenone il 41% delle u.l. dell’industria con almeno 50 addetti. Viene quindi confermato il ruolo di Pordenone come prima provincia in regione per la media e grande impresa manifatturiera. L’analisi della distribuzione degli addetti alla manifattura evidenzia nell’ambito del pordenonese essenzialmente tre sistemi: un nucleo incardinato intorno alla città di Pordenone, un altro che corrisponde al distretto del mobile del Livenza (che persiste rinnovato come distretto produttivo) e un significativo cluster intorno alla zona di San Vito al Tagliamento (Ponterosso). Emerge inoltre qualche addensamento lungo il tratto sud della A28 Pordenone- Portogruaro e infine i cluster in zona pedemontana di Spilimbergo e Maniago. Pordenone ha un tessuto produttivo in cui la metalmeccanica, e la manifattura in generale, hanno un peso predominante rispetto alle altre realtà della regione; infatti il peso di metalmeccanica e altri settori manifatturieri è del 39% a fronte della media regionale del 28%, tra i settori privati; ed è anche la provincia con la quota di pubblico impiego più bassa (12,5% a fronte del 16-17% di Gorizia e Udine e del 24% di Trieste). Una elevata vocazione all’export L’export di Pordenone assomma al 2017 a oltre 3,8 miliardi di euro ed ha ormai raggiunto i livelli precedenti il 2008. Si tratta di una provincia con altissima propensione all’export (export su valore aggiunto): 43% (dato medio 2011- 2015) a fronte del 36% di Udine. Il dato pordenonese risulta inferiore in regione solo al 43,8% di Gorizia per la quale rileva la specificità dell’export generato da Fincantieri. II
L’Europa dell’Ovest, considerando i flussi di destinazione delle merci dell’export provinciale, è la principale area di destinazione (37%), seguita dall’Europa dell’Est (15%) e dall’Europa del Nord (14%). Considerando le macro- direttrici europee, l’asse centro-occidentale europeo (dall’area franco-tedesca alla penisola iberica alle isole britanniche e scandinave) copre il 56% delle esportazioni. Il 21% è indirizzato invece verso la direttrice orientale e sudorientale dell’Europa, mentre il restante 23% è distribuito verso le altre destinazioni globali. La Fiera di Pordenone è il più importante soggetto fieristico regionale, con 30.000 mq di superficie espositiva coperta e un valore medio dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 4,4 milioni di euro (media 2015-2016). Nel 2017 gli eventi B2C hanno attratto 191 mila spettatori e quelli B2B quasi 33 mila, di cui 18 mila hanno riguardato la fiera SICAM (componenti, semilavorati e accessori dell’industria del mobile). Le fiere regionali che hanno acquisito qualifica internazionale si svolgono tutte a Pordenone. Il ruolo della Fiera rappresenta quindi un indiscusso asset da valorizzare. Le sfide da raccogliere A fronte di un quadro certamente generativo, le imprese e la società pordenonese si trovano di fronte alcune sfide legate alle infrastrutture da affrontare per far sì che il territorio possa continuare a evolvere positivamente, rafforzando il ruolo industriale e produttivo della provincia e della regione. Le sfide riguardano quattro ambiti: Asse pedemontano Interporto e la rete ferroviaria “pontebbana” Porto Aeroporto III
Relativamente all’asse pedemontano, la prima questione riguarda l’assetto infrastrutturale emergente, da un punto di vista di rete stradale, il cui fattore di discontinuità più significativo è rappresentato dalla realizzazione della Pedemontana Veneta. Questo asse autostradale che collega Vicenza a Treviso Nord-Conegliano costituisce a tutti gli effetti un’articolazione alta dell’asse autostradale dell’A4, e pone direttamente in rete tramite A27 e A28 Pordenone con tutta la fascia pedemontana veneta (Vicenza, Treviso) caratterizzata da distretti produttivi densi e generatori di significativi volumi di export. Il conto alla rovescia sulla Pedemontana Veneta, da qui al 2020, è cominciato con l’ormai prossima apertura del primissimo tratto e il forte avanzamento su tutta l’asta. Le possibili ripercussioni sulla viabilità pordenonese risiedono nel fatto che per i traffici provenienti da Vicenza, Treviso e il nord della provincia di Padova e diretti verso Tarvisio, l’opzione più breve in termini di chilometraggio è quella di percorre l’asse Pedemontano, proseguire su A27 e A28 e immettersi sulla Pontebbana a Pordenone con un risparmio chilometrico del 25%. Considerando che l’export generato dalle province di Treviso e Vicenza verso l’Europa orientale è circa 7/8 volte superiore a quello di Pordenone verso la stessa direttrice, si intuisce facilmente quale potrebbe essere il sovraccarico della Pontebbana in termini di traffico. Questa arteria è attualmente la statale con il traffico annuo più elevato e riconosciuta come la statale più pericolosa della regione (in media 1 incidente ogni 2 giorni, inoltre ¼ dei morti delle 20 strade statali e regionali più pericolose della regione proviene dalla Pontebbana). Il rafforzamento dell’asse pedemontano è dunque una dinamica che richiede di essere governata, e una possibile opzione è rappresentata dal completamento dell’asta pedemontana nel territorio pordenonese e friulano, dando compimento e attualizzando un disegno già ipotizzato dalla pianificazione regionale alla fine degli anni Ottanta con il collegamento tra Pordenone e Gemona. Il prolungamento dell’asse alto nel territorio pordenonese comporterebbe una riduzione di tempo e di chilometraggio per i flussi orientati al confine austriaco. Il trasferimento di traffico pesante dalla rete di tipo suburbano e rurale Pontebbana ad una di tipo autostradale consentirebbe di ridurre l’impatto socio-ambientale diminuendo i costi sociali delle emissioni inquinanti e dell’incidentalità. Va inoltre considerato che mediamente le persone compiono percorsi di 15 20 minuti per raggiungere il proprio luogo di lavoro: aumentare la rapidità nelle percorrenze si traduce nel rendere fruibile alle IV
imprese dell’area montana un bacino occupazionale più ampio, riducendo i rischi di marginalizzazione per le aree interne. In relazione all’interporto di Pordenone, l’aumento del traffico merci dovuto all’apertura della Pedemontana Veneta comporterà un potenziale di crescita della movimentazione merci, configurandolo come naturale terminale est di incrocio tra la rete ferroviaria e l’asse autostradale pedemontano. L’interporto di Pordenone deve quindi tendere al pieno funzionamento nel 2020 in linea con i tempi di piena apertura della Pedemontana Veneta, completando il prolungamento dell’asta di manovra e realizzando l’ingresso ferroviario lato Udine. Un obiettivo strategico da perseguire è sicuramente l’adeguamento della rete e dei sistemi di segnalamento a moduli di 750 mt per la tratta Pordenone-Udine per consentire il transito di treni blocco di lunghezza in linea con gli standard più avanzati. Il sistema portuale dell’alto Adriatico, da Ravenna a Trieste, è cresciuto nel decennio 2008-2017 con una intensità anche superiore alla crescita dei volumi import-export che hanno interessato il nord-est, in particolare intercettando quote crescenti di trasporto containerizzato. Positivi i risultati del sistema portuale triestino sia per crescita di teu e soprattutto del traffico RoRo. Relativamente all’attività container va osservato che su 617 mila teu movimentati nel sistema triestino, 267 mila sono di traffico transhipment, di cui una larga parte originati/destinati al Porto di Venezia, evidenziando de facto una stretta interazione tra i due sistemi portuali. Per quanto riguarda l’aeroporto di Trieste il traffico passeggeri risulta sostanzialmente stagnante negli ultimi 10 anni a fronte di un trend di crescita significativo nell’insieme del Nord Italia, a Venezia e ancor di più in un altro scalo secondario qual è quello di Treviso, quasi triplicato nell’ultimo decennio. Analogamente si è pressoché azzerato il traffico cargo nello scalo triestino. Fatti significativi emersi sono stati l’avvio della procedura di cessione del 55% delle quote dell’aeroporto da parte della Regione per favorirne lo sviluppo attraverso un sistema di alleanze, e la costruzione di un terminal intermodale ferroviario con obiettivo di aumentare l’estensione della potenziale catchment area. V
Le priorità di azione La provincia di Pordenone si trova nella condizione di agire un ruolo positivo per tutto il sistema produttivo e sociale regionale: mercato del lavoro in crescita, elevata propensione all’export, tessuto produttivo centrato sul privato, prima provincia in regione per numero di medie e grandi imprese manifatturiere, demografia a saldi positivi, i più alti tassi di occupazione femminile e giovanile e una fiera dinamica. Perché queste dinamiche possano proseguire è fondamentale avere consapevolezza e riuscire a governare una serie di criticità o possibili rischi sul fronte delle infrastrutture, sia hardware che software. Le priorità hardware Il completamento delle reti. Le partite sono legate alla rete autostradale, in particolare in considerazione di quanto avverrà una volta completato l’asse autostradale pedemontano veneto, dunque prevedendo la sua prosecuzione nel territorio friulano, al fine di evitare una situazione di ulteriore criticità sulla Pontebbana e nel nodo pordenonese. Il nodo ferroviario dell’interporto di Pordenone si configura come testa di ponte orientale dell’asse pedemontano veneto-friulano, e quindi può servire l’operatività import-export direzionata verso il corridoio Adriatico-Baltico. Ciò richiede però il rapido completamento dell’infrastruttura del nodo e l’adeguamento della rete per gestire treni con moduli da 750 metri. La copertura delle reti immateriali. A fronte di una buona copertura per usi domestici e della pubblica amministrazione, vanno verificate attentamente e risolte le criticità di accesso alla banda larga per il sistema produttivo. Le priorità software A fianco delle questioni hardware c’è una prospettiva di metodo nella valutazione strategica, che pone la necessità di VI
guardare alla geografia delle reti e dei nodi a una scala sovraregionale, aprendo a possibili alleanze in un quadro più allargato rispetto a quello regionale per non dire provinciale. Da questo punto di vista l’intervento software principale è quello della governance dei nodi, per i quali tanto nella gestione dell’attività interportuale che in quella portuale ed aeroportuale, vanno seriamente esplorate alleanze forti con i rispettivi nodi veneti. Con l’obiettivo di accrescere la capacità di fornire servizi competitivi per le imprese e i cittadini di questo territorio, una azione concretamente incisiva richiede una visione strategica comune del mercato e un sistema di alleanze forti attraverso acquisizioni e fusioni societarie. Idea srl Sede operativa - Viale della Repubblica 193/m - 31100 Treviso T 0422 1725935 - F 0422 421862 - idea@ideatolomeo.it Sede legale - Via Santa Bona Vecchia 43 - 31100 Treviso VII
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Rapporto realizzato per Unione Industriali Pordenone A cura di Sergio Maset con la collaborazione di Andrea Mamprin e Michele Polesana. Idea srl Sede operativa - Viale della Repubblica 193/m - 31100 Treviso T 0422 1725935 - F 0422 421862 - idea@ideatolomeo.it Sede legale - Via Santa Bona Vecchia 43 - 31100 Treviso (2)
Parte 1 Il contesto socio-economico della provincia di Pordenone (3)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Pordenone sostiene la demografia regionale DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DELLA POPOLAZIONE FVG POP FVG 1.200.169 1.222.860 1.217.556 1.183.239 Pordenone ha un peso crescente all’interno della demografia regionale 19,1 19,3 TS % 21,9 20,5 Il contributo di Pordenone è stato 11,5 11,5 fondamentale per la crescita della GO % 11,5 11,5 popolazione regionale 43,8 43,5 UD % 43,5 43,8 SALDO DEMOGRAFICO 1981-2018 +37.264 +17.360 +1.236 +7.337 PN % 22,9 24,0 25,4 25,6 -28.477 1991 2001 2011 2018 FVG TS GO UD PN (4) Fonte: Demoistat
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Pordenone è la provincia più giovane NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA (TFT) Pordenone ha un tasso di fecondità superiore alla media regionale 1,52 1,52 1,48 1,49 1,49 1,47 1,47 Pordenone ha la quota di giovani più 1,44 1,40 1,41 elevata della regione 1,38 1,32 1,32 1,24 1,38 1,40 1,38 1,39 1,37 1,38 1,20 1,34 1,36 1,32 1,33 1,31 PN 1,29 PERSONE IN ETÀ 0 - 14 (%) 1,24 1,21 FVG 1,16 13,5 1,12 12,2 11,9 11,9 11,1 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 FVG % TS % GO % UD % PN % (5) Fonte: Demoistat
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Il numero di occupati cresce NUMERO DI OCCUPATI 2017 (IN MIGLIAIA) Il numero di occupati di Pordenone dal 2014 si è sempre incrementato (7 mila in 97 54 216 138 più al 2017) TS GO UD PN Pordenone ha il tasso di occupazione più elevato della regione SALDO ANNUO DEL NUMERO DI OCCUPATI (IN MIGLIAIA) 2015-2014 2016-2015 2017-2016 TASSO DI OCCUPAZIONE % (15-64) +3 65,7 67,0 68,6 +3 61,9 64,5 +2 +2 +2 +2 +2 +1 -0 -0 -2 -4 TS GO UD PN FVG % TS % GO % UD % PN % (6) Fonte: Istat Rcfl
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Buona l’occupazione giovanile e femminile TASSO DI OCCUPAZIONE GIOVANI % (15-24) A Pordenone sta riprendo a crescere velocemente il tasso di occupazione giovanile Anche l’occupazione femminile ha un UD % 24,5 livello ottimo, seconda solo a Trieste città 22,9 molto più orientata al settore dei servizi e TS % 20,9 20,5 20,8 quindi più propizia per l’occupazione delle 20,5 donne PN % 18,7 21,5 19,7 20,0 18,6 GO % TASSO DI OCCUPAZIONE DONNE % (15- 18,5 17,3 18,1 18,2 64) 17,0 63,3 58,3 56,9 59,3 53,7 2014 2015 2016 2017 FVG % TS % GO % UD % PN % (7) Fonte: Istat Rcfl
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Un tessuto produttivo di aziende medio grandi DISTRIBUZIONE DELLE UNITÀ LOCALI DI INDUSTRIA E SERVIZI PRIVATI PER PROVINCIA (2015) UNITÀ LOCALI FVG 90.819 20.164 744 372 12,3 7,8 TS % 17,5 16,0 11,8 9,1 GO % 10,2 9,9 Il tessuto produttivo della provincia di 39,8 Pordenone vede una forte presenza di 49,7 42,6 imprese medio grandi soprattutto nel UD % 46,8 settore industriale 40,6 25,5 28,9 31,5 PN % Totale Industria 50 addetti e + industria 50 addetti e + (8) Fonte: Istat Asia
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Distribuzione territoriale degli addetti 2015 2001 1991 2011 Bretella Ponterosso- Villotta,in realizzazione (9) Fonte: Istat Censimenti e Asia
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Distribuzione territoriale degli addetti alla manifattura 2015 2001 1991 2011 Emergono i principali aggregati e i cluster minori nella fascia pedemontana. Pordenone e cintura Distretto della sedia Ponterosso Mobile del Livenza Monfalcone (10) Fonte: Istat Censimenti e Asia
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Una provincia produttiva e manifatturiera ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI DI INDUSTRIA E SERVIZI PRIVATI PER SETTORE (2015) Pordenone ha un tessuto produttivo in FVG % PN % cui la metalmeccanica, e più in generale tutta la manifattura, ha un Metalmeccanica 14,7 19,9 peso predominante rispetto alle altre 28,4 38,9 Altro manifattura 13,8 19,1 realtà regionali Costruzioni 7,7 7,2 Altro industria 1,4 1,0 Pordenone è la provincia con la quota Commercio 17,9 17,0 di pubblico impiego più bassa Trasporto 5,8 3,4 Ristorazione 8,0 6,0 % DI OCCUPATI NELLE Comunicazione 2,3 1,7 ISTITUZIONI PUBBLICHE (2015) Credito 4,0 2,7 24,2 21,8 Immobiliari 1,8 1,8 16,6 15,9 Attiità professionali 6,3 5,9 12,5 Servizi per imprese 8,0 6,0 Sanità 5,0 5,3 Altri servizi 3,4 3,1 FVG % TS % GO % UD % PN % (11) Fonte: Istat Asia
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni L’export di Pordenone è a livelli pre-crisi EXPORT (MILIONI DI EURO) 3.919 3.851 3.409 3.356 3.432 3.531 3.616 3.613 PN 3.129 L’export della provincia di 2.794 Pordenone ha recuperato i livelli pre-crisi. 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 PROPENSIONE ALL’EXPORT (MEDIA 2011-2015) 43,8 43,3 35,9 29,3 Pordenone è una provincia con un’alta propensione all’export in termini di export sul valore aggiunto TS % GO % UD % PN % (12) Fonte: Istat
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Destinazioni delle merci EXPORT IN MILIONI EXPORT DISTRIBUZIONE DESTINAZIONI PER DI EURO (MEDIA PROVINCIA (MEDIA 2014-2017) 2014-2017) PN % UD % GO % TS % FVG Totale 27,9 40,2 13,1 18,9 Europa Ovest 30,9 45,0 9,6 14,5 4.333 Rispetto all’export regionale, Europa Est 35,2 44,0 7,0 13,8 1.658 Pordenone esporta in modo significativo verso l’Europa del Europa Sud-Orientale 16,4 42,3 13,2 28,1 1.439 Nord, Ovest, Est, Sud Europa Nord 44,1 31,0 11,2 13,7 1.115 Occidentale e Asia. Europa Sud-Occidentale 36,4 48,0 3,8 11,8 487 America Nord 12,5 19,6 35,0 33,0 1.460 America Centro-Sud 12,1 34,1 38,7 15,2 566 Nord Asia e Oceania 32,5 35,6 6,4 25,5 1.100 Medio Oriente 25,7 47,6 6,5 20,2 551 Est Ovest Africa 22,5 61,8 4,5 11,2 488 Sud- Sud- (13) Fonte: Istat Coeweb occidentale orientale
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Destinazioni delle merci EXPORT PROVINCIA DI PORDENONE DISTRIBUZIONE DESTINAZIONI 2017 MILIONI DI EURO (TRA PARENTESI: VALORE %) Europa Ovest 1.417 (36,8) L’Europa dell’Ovest è la principale area di destinazione dell’export Europa Est 574 (14,9) pordenonese, seguita dall’Europa dell’Est e dall’Europa del Nord. Europa Nord 552 (14,3) Asia e Oceania 379 (9,9) 56% 21% America Nord 251 (6,5) Europa Sud-Orientale 217 (5,6) Nord Europa Sud-Occidentale 178 (4,6) Medio Oriente 133 (3,5) Est Ovest Africa 85 (2,2) America Centro-Sud 64 (1,7) Sud- Sud- occidentale orientale Tot. 3.851 Milioni di Euro (14) Fonte: Istat Coeweb
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La fiera di Pordenone In questo panorama di crescita di corridoi e nodi, va affrontato anche il capitolo di Pordenone Fiere (15)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La fiera di Pordenone RICAVI DELLE VENDITE E SUPERFICIE ESPOSITIVA IN La Fiera di Pordenone è il più DELLE PRESTAZIONI (MILIONI, MQ COPERTI importante soggetto fieristico MEDIA 2015-2016) regionale, con una superficie 30.000 4,4 espositiva coperta di 30 mila mq e un valore medio dei ricavi delle vendite e 21.000 delle prestazioni nel periodo 2015-2016 1,8 pari a 4,4 milioni di euro Nel 2017, gli eventi B2C della Fiera Udine e Gorizia Pordenone Udine e Gorizia Pordenone Fiere SpA Fiera SPA Fiere SpA Fiera SPA di Pordenone hanno attratto 191.299 visitatori, gli eventi B2B 32.662 visitatori. Tra questi, quasi 18 mila (oltre metà) hanno riguardato SICAM SICAM - NUMERO DI VISITATORI 16.643 17.897 14.771 Le fiere regionali che hanno 6.190 acquisito qualifica internazionale 6.546 4.928 si svolgono tutte a Pordenone: Stranieri Samumetal, Samuplast, Happy 11.707 Italiani Business To You, Aquafarm, Rive, 9.843 10.097 Sicam e Coiltech. (16) 2015 2016 2017
Parte 2 Le sfide infrastrutturali (17)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Un territorio importante con sfide urgenti mercato del lavoro in crescita la più elevata propensione all’export tessuto produttivo centrato sul privato primo territorio in regione per numero di medie e grandi imprese manifatturiere demografia a saldi positivi i più alti tassi di occupazione femminile e giovanile fiera con eventi internazionali Questo nonostante criticità infrastrutturali (18)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Un territorio importante con sfide urgenti Il territorio si troverà ad affrontare alcune sfide cruciali che richiedono alcuni investimenti infrastrutturali fondamentali per far crescere ancor di più la provincia e la regione. ASSE INTERPORTO PORTO AEROPORTO PEDEMONTANO (19)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Assetto infrastrutturale emergente 8 a 6 1 Autostrade in progetto 1 Superstrada Pedemontana Veneta – real. in corso d b 2 Romea – riqualificazione, sottoporre a prg 3 c 3 Cremona-Mantova – discussione in corso 4 Tibre Nogarole R.-Parma – finanziato 1 lotto (9 km) 4 7 2 5 Cispadana – confermata 6 Valdastico Nord – confermata 7 Nogara-Mare – concessione non sottoscritta 5 8 Pedemontana Friulana – discussione in corso Connessioni non autostradali esistenti con ipotesi di potenziamento a Valsugana b Padana Inferiore c Mediana d Transpolesana (20)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La pedemontana veneta, conto alla rovescia… Tra 2 anni circa la Pedemontana Veneta sarà operativa e avrà ripercussioni importanti sulla viabilità pordenonese e più in generale del Friuli – Venezia Giulia THIENE - TRATTE CON MAGGIOR COMPLETAMENTO BREGANZE AVANZAMENTO 2018 2020 (21)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Ripercussioni sulla viabilità pordenonese VERSO OPZIONE C TARVISIO VIA A28 + Pontebbana KM: 101 TEMPO: 1h 20’ DA Le tre opzioni per raggiungere PEDEMONTANA OPZIONE B Udine Nord da Spresiano sulla A4 VENETA (sbocco Pedemontana Veneta) si VIA A28 + A4 equivalgono come tempi ma KM: 128 l’«opzione C» permette di TEMPO: 1h 20’ risparmiare da 27 a 33 km rispetto alle altre alternative OPZIONE A VIA A4 KM: 134 TEMPO: 1h 20’ (22)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Aumento il traffico tra Pordenone e Udine EXPORT IN MILIONI DI EURO VERSO L’EUROPA ORIENTALE (2018) 2.440 1.943 Tenendo conto che l’export di Vicenza e Treviso verso i paesi dell’Europa Orientale, 574 sommato, è 7/8 volte superiore a quello della provincia di Pordenone verso la stessa destinazione, si può facilmente intuire quale potrebbe essere il sovraccarico della PN TV VI Pontebbana in termini di traffico merci (23) Fonte: Istat Coeweb
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Rischio sovraccarico Pontebbana INDICE DI PERICOLOSITÀ DELLE 20 STRADE STATALI E REGIONALI PIÙ PERICOLOSE IN FVG (2010-2016) SS 13 Pontebbana 16,4 1.230 incidenti (uno ogni 2 giorni) SR 252 di Palmanova 13,9 1.634 feriti 44 morti (1 morto su 4 di queste 20) SR 351 di Cervignano 11,0 SR 352 di Grado 9,7 Attualmente la Pontebbana è già una SS 14 della Venezia Giulia 9,0 strada ampliamente sovracaricata, è la SR 251 della Val di Zoldo e Val Cellina 8,8 statale con il traffico annuo più SR 58 della Carniola 8,0 elevato della regione ed è SR 353 della Bassa Friulana 7,5 riconosciuta come la statale più SR 305 di Redipuglia 7,4 Traffico Strada Km pericolosa della regione. In media si SR 512 del lago di Cavazzo 7,3 annuo verifica un incidente ogni 2 giorni, un SR 464 di Spilimbergo 7,0 SS 13 Pontebbana 78,6 16.549.390 quarto dei morti delle 20 strade più SR 177 Pian di Pan - Sequals 6,8 pericolose della regione proviene dalla SR 117 di Gorizia 6,8 SS 676 Tangenziale 9,7 14.223.430 Pontebbana. Il traffico aggiuntivo SS 202 Triestina 6,5 Sud di Udine derivato dall’apertura della SR 463 del Tagliamento 6,4 Pedemontana Veneta rischia di SR 56 di Gorizia 31,7 10.836.020 SS 52 Carnica 6,4 peggiorare una situazione già SS 52 bis Carnica 6,3 SR 464 di complessa. 28,5 10.351.445 SR 56 di Gorizia 6,2 Spilimbergo SR 354 di Lignano 6,2 SR 356 di Cividale 5,5 (24) Fonte: estratto da Regione FVG, “Incidenti stradali in Friuli Venezia Giulia, Rapporto 2010-16” (2017); l’indice di pericolosità è stato ricalcolato come reciproco dell’indice presentato nel rapporto (100/indice originario). In questo modo a valori maggiori corrispondono livelli maggiori di pericolosità.
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Una possibile soluzione: la Pedemontana Friulana PEDEMONTANA FRIULANA DIRETTRICE ALTA PEDEMONTANA VENETA Una possibile soluzione a questi problemi sembra essere DIRETTRICE la costruzione della cosiddetta ATTUALE Pedemontana Friulana, la Cimpello-Sequals-Gemona, che permetterebbe di decongestionare la Pontebbana (25)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La Pedemontana Friulana 1989. Il Piano regionale della viabilità prevede la costruzione di un nuovo collegamento stradale tra Pian di Pan (Fiume Veneto) e Sequals e tra Sequals e Gemona. 2009. Le società Autovie Venete, Rizzani De Eccher e Impregilo presentano una proposta di project financing per un collegamento autostradale Cimpello- Sequals-Gemona. 2010. Viene pubblicato il bando di gara per la progettazione, la costruzione e la gestione di un raccordo autostradale Cimpello-Sequals-Gemona sulla Gazzetta Ufficiale della UE, comprendente, uno studio di fattibilità 2011. Il Piano Regionale delle Infrastrutture di Trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica del FVG include il collegamento Cimpello-Sequals- Gemona tra gli interventi pianificati in project financing. 2011. Partecipano al bando la società Condotte e il Consorzio SIS-Sacyr. 2013. La Giunta Regionale, sotto la Presidenza Serracchini, blocca l’iter per la realizzazione della Cimpello-Sequals-Gemona non considerandola più un’opera strategica. 2018. Torna all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della Pedemontana Friulana (26) Estratto dalla Carta Corografica Generale allegata al bando di gara 2010
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La pedemontana friulana verso Tarvisio OPZIONE B SS13 + A23 TARVISIO KM: 145 TEMPO: 1h 45’ OPZIONE C CSG + A23 KM: 130 TEMPO: 1h 15’ / 20’ OPZIONE A La Pedemontana Friulana rispetto VIA A28 + A4 + A23 alla Pontebbana permetterebbe di KM: 170 risparmiare 25/30 minuti circa e TEMPO: 1h 50’ 15 km di strada PORDENONE (27)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni I vantaggi della pedemontana: meno inquinamento COSTI SOCIALI DELLE EMISSIONI INQUINANTI DI VEICOLI EURO 5-6 PER IL TRASPORTO STRADALE PER AMBITO (CENTESIMI DI EURO PER VEICOLO-KM) 5,1 4,5 3,4 Il trasferimento di traffico dalla rete 3,0 suburbana e rurale a quella di tipo autostradale consentirebbe anche 1,9 di ridurre l’impatto socio- 1,3 1,5 ambientale della Pontebbana 1,0 0,9 permettendo di generare meno 0,6 0,2 0,3 0,2 0,3 0,3 0,4 inquinamento Autostrada Rurale Suburbano Urbano Autovetture Veicoli merci leggeri Autocarri Autoarticolati (28) Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Linee guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche (2017)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Gli spostamenti pendolari dei lavoratori TEMPO MEDIO DI SPOSTAMENTI PENDOLARI PERCORRENZA DEGLI PER LAVORO IN ORIGINE DA SPOSTAMENTI DA ALTRI ALTRI COMUNI % (2011) COMUNI (MINUTI) Trieste 15,3 27 Udine 54,1 19 Pordenone 62,6 17 Mediamente le persone compiono Gorizia 40,6 21 percorsi di 15-20 minuti per raggiungere il proprio luogo di Monfalcone 63,0 15 lavoro. Spilimbergo 49,1 19 Maggiore rapidità nelle percorrenze si traduce in un bacino Maniago 51,3 16 occupazionale più ampio per le imprese e in minori rischi di Gemona del Friuli 54,5 16 marginalizzazione per le aree interne montane. Tolmezzo 58,8 19 Fonte: elaborazione su dati Censimento Istat (29)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Il traffico merci verso Tarvisio SALDO VEICOLI PESANTI TRENI/GIORNO PER VALICO (MERCI) (MILIONI DI VEICOLI-KM) 163 +538 +600 +405 +500 +291 127 +400 +239 +222 +300 +174 103 +108 +107 +200 98 +88 +74 95 90 +27 +100 +11 81 76 65 +0 -100 -14 -37 -42 42 -77 -200 -101 -140 27 -170 23 -300 Milano-Bologna -207 11 10 -400 8 7 Mestre-Belluno Udine-Tarvisio Verona-Modena Brescia-Padova Bologna-Padova Brennero-Verona Mestre-Trieste Padova-Mestre Valdastico Gottardo Brennero Villa Opicina Nuova Gorica Sempione Tarvisio Modane Ventimiglia ** * *** 2004 2017 2007-2012 2012-2017 Fonte: elaborazione su dati RFI - Fonte: Piano Commerciale Luglio 2018; Fonte: Aiscat Informazioni *Padova-Mestre: dal 2009 al 2013 comprende Passante e Tangenziale fino a barriera di Mestre; dal 2014 Passante, tangenziale fino a svincolo Terraglio e raccordo Aeroporto; (30) **Mestre-Trieste comprende dir. A23 Palmanova-Udine, A28 Portogruaro-Conegliano, A34 Villesse-Gorizia e A57 Tangenziale di Mestre (con competenza fino a Terraglio). *** Valdastico: fino al 2013 da Piovene Rocchette a Vicenza; dal 2014 fino ad Albettone Barbarano; dal 2015 fino a interconnessione con Transpolesana.
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni L’interporto di Pordenone L’aumento del traffico merci su Pordenone dovuto all’apertura della Pedemontana Veneta porterà con sé un potenziale di crescita della movimentazione merci dell’interporto di Pordenone. Questo in quanto Pordenone, situandosi all’estremo Est della Pedemontana Veneta, costituisce un naturale punto di transito delle merci. (31)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Il terminal intermodale dell’interporto di Pordenone Impianti Prolungamento ferroviari asta di manovra 4 binari adibiti a Coperto dalla legge carico/scarico di stabilità Ingresso Ingresso 3 binari di presa ferroviario ferroviario lato consegna Parcheggio lato Udine Pordenone 1 asta di manovra di 340 metri mezzi pesanti In negoziazione Già presente con RFi Coperto dalla legge di stabilità Nell’ambito delle competenze di RFI è inoltre prevista la realizzazione dell’ERTMS sulla L’Interporto di Pordenone deve linea Venezia-Udine, ovvero l’interoperabilità tendere al pieno funzionamento europea del sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario. nel 2020, in linea con i tempi d’apertura della Pedemontana Veneta 2018/2019 Gennaio/Marzo 2019 2020 ? (32)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni La rete ferroviaria nella programmazione nazionale ed EU SNIT RAIL 1° LIVELLO ELEMENTO TEN-T TEN-T struttura portante SCENARIO FREIGHT DELLA RETE CENTRALE GLOBALE del sistema RFI-MIT CORRIDORS infrastrutturale italiano SI – ma modulo inferiore ai 600 mt. La programmazione di RFI si RFC5 Adriatico PARZIALE concentra sugli assi Venezia- SI Trieste e Trieste-Cervignano- Rete ferroviaria / Baltico: Treviso-Udine Treviso-Udine Tarvisio, prevedendo Treviso-Udine passeggeri l’adeguamento al modulo 750 metri per la linea Trieste- Tarvisio al 2021 e per la linea Venezia-Trieste al 2026. Rete stradale / PARZIALE (A28) / SI (A28, SS13) / (33)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Crescono le connessioni con l’alto Adriatico IMPORT-EXPORT E TRAFFICI DEI PORTI DELL'ALTO ADRIATICO E DELL'ALTO TIRRENO (2008=100) 180,0 160,0 140,0 120,0 Aumenta il volume gestito dai porti dell’Alto Adriatico con una 100,0 velocità molto maggiore rispetto a quella dell’Alto 80,0 Tirreno. 60,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 IMPORT -EXPORT NORD OVEST NORD EST MERCI VARIE (MIGLIAIA TONN) ALTO TIRRENO ALTO ADRIATICO (34) TEU ALTO TIRRENO ALTO ADRIATICO
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Trieste primo come porto petroli, cresce nel commerciale COMPOSIZIONE DELLE MERCI PER TIPOLOGIA Migliaia tonn 66.589 25.135 26.508 23.367 Altre merci 2 6 Oltre il 60% delle merci che transitano per il porto 9 14 5 di Trieste sono rinfuse liquide, legate al terminal Ro-Ro 6 24 petrolifero. Significativa e crescente l’attività del porto commerciale di merci unitizzate (teu e Ro- Container 10 23 7 Ro). Rinfuse solide 8 39 9 Container Ro-Ro Porto 27 Migliaia T. Var. % Migliaia T. Var. % Teu 2017 ’07-17 tonn. 2017 ’07-17 Rinfuse liquide 43 Trieste + 66 34 Monfalcone 617* 131 9.119 47 Venezia 611 86 1.524 -24 35 17 17 Ravenna 223 8 1.752 118 Koper 912 316 1.124 97 Trieste + Venezia Ravenna Koper Monfalcone *di questi, 267 mila sono di transhipment in larga prevalenza originati/destinati a Venezia
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Collegamenti ferroviari del porto di Trieste OFFERTA DEI PRINCIPALI SERVIZI TRAFFICO FERROVIARIO INTERMODALE 2017 FERROVIARI INTERMODALI DIRETTI MIGLIAIA DI TEU CONTAINER E COMBINATO E RILANCIATI DE BE 135 5 CK LU 34 27 SK 8 AT HU 32 77 La rete delle connessioni ferroviarie del IT 17 porto di Trieste è orientata verso NUMERO DI TRENI INTERMODALI PORTO DI l’Europa del TRIESTE Nord e dell’Est 6.382 5.777 5.059 5.213 4.860 4.432 3.472 3.605 Indica i servizi rilanciati 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: elaborazione dal Piano Operativo Triennale 2017-2019 della AdSP Mare Adriatico Orientale; AdSP Mare Adriatico Orientale – Porto di Trieste, (36) Rendiconto Generale 2017; AdSP Mare Adriatico Orientale – Porto di Trieste, Brochure “Trieste Your Free Port in the Heart of Europe”
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni L’aeroporto di Trieste TRAFFICO CARGO AEROPORTI IL D.P.R., 17/09/2015 n. 201 individua % Trieste come aeroporto di interesse NUMERO INDICE (2008=100) Italia nazionale. 189 198 Venezia 5,3 % 133 Il traffico sull’aeroporto di Trieste è 118 128 fermo (passeggeri) o in forte calo 100 100 Nord Italia (merci) in un contesto in cui l’Italia del Nord cresce molto. 57 Trieste
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Pordenone nella rete di Nord orientale (38)
Pordenone e le sfide economico-infrastrutturali dei prossimi anni Le priorità infrastrutturali: hardware e software Completamento delle reti Alleanza su scala sovraregionale Governance dei nodi (39)
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