Un blog aziendale Perché aprire - LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING
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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Perché aprire un blog aziendale Analisi dei pregi (molti) e difetti (pochi) di un buon blog aziendale. Magari il vostro? ✒Sara Paleari Aprire un blog aziendale è uno dei primi di appartenenza: i blog e le blogger più fa- consigli su cui si trovano in unanime ac- mose fra il pubblico femminile risultano cordo gli opinionisti che si occupano di infatti quelli che parlano di ricette, moda marketing sul web e della sua integrazio- e make up, mentre per i maschietti l’offer- ne con la piccola e media impresa: social ta di blog si aggira ancora attorno ai vec- media manager, consulenti SEO, pr e mar- chi cliché di “donne e motori”. keting advisors, agenzie e esperti di comu- La componente femminile è molto forte, nicazione, tutti concordano nel consiglia- sui blog, forse perché questo mezzo più di re, come parte integrante della strategia di molti altri si avvicina e accomuna molto comunicazione di un’azienda, l’apertura di sulla pratica sociale che è stata per mil- un blog aziendale secondo le regole e i lenni l’unico modo di fare esperienza del modi della comunicazione web 2.0. mondo “al di fuori delle quattro mura di Un blog aziendale ben scritto, curato, che casa”, ovvero la “chiacchiera da piazza”, comunica costantemente e stimola il dia- o “da mercato”. logo, la condivisione di contenuti, e persi- E se da un lato il blog si può assimilare al no le critiche positive, è in grado di attira- proprio antenato illustre – il forum di di- re nuovi contatti e di fidelizzarli oltre il li- scussione – dall’altro la sua forza sta nel- mite della “moda” di pochi mesi, e conqui- la componente più marcatamente infor- stare clienti entusiasti, che parlano bene mativa che di conversazione, che permet- dei prodotti e dell’azienda, li consigliano te al blog di diventare strumento di ele- agli amici, se ne fanno loro stessi promo- zione per la comunicazione di una azien- tori. Insomma: il blog fa bene all’azienda. da che vuole promuovere i propri prodot- ti e servizi. Senza però troppo esagerare. Blog: origini del fenomeno È forse per questo che si parla di un feno- Blog e Product Placement meno di massa, che attira ormai milioni Infatti, la componente principale del mo- di lettori e commentatori abituali, costi- mento di successo che stanno vivendo i tuendo una vera e propria community vir- blog (aziendali e non) negli ultimi anni, è tuale di condivisione delle notizie e dei il contenuto, oltre che la sua forma: e un contenuti più variegati. buon contenuto non può prescindere dal- Se infatti si dividono equamente fra il le poche e semplici regole di scrittura che, pubblico ambosessi le preferenze verso i fra l’altro, impongono di non esagerare blog di informazione e para-informazione con il product placement, poiché lo stesso (contenitori di news e cronaca sullo stile pubblico che si può fare promotore di un di veri e propri TG online che funzionano prodotto, può allo stesso momento rag- 24 ore su 24 non stop), d’altra parte è an- giungere un livello di saturazione da infor- che curioso notare come i comportamen- mazioni (e insistenza) che può provocare ti di lettura dei blog si uniformino agli l’effetto opposto... e farglielo odiare. schemi classici di interazione e di attribu- Anche la pubblicità del prodotto dunque zione degli interessi a seconda del genere assume toni più smussati, viene “mimetiz- zata”, anche se dichiarata, e vira verso il contenuto e l’utilità (del prodotto stesso e Il blog non può sostituire il sito aziendale e del contenuto). Inoltre, non va dimenticato che presenta- viceversa, il sito non riesce a raggiungere le re il proprio prodotto o servizio su un stesse performance di un buon blog aziendale blog e chiedere al proprio pubblico “cosa 7-8 2013 116 www.mastermeeting.it
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Un blog aziendale ben scritto, che comunica costantemente, stimola il dialogo e persino le critiche positive, è in grado di attirare e fidelizzare contatti oltre il limite della “moda” ne pensa” è un’ottima (e gratuita!) occa- sione per testarne comodamente in house l’efficacia direttamente sul target ideale: lando esageratamente le proprie inten- saranno le persone effettivamente inte- zioni (la vendita) o le proprie mancanze ressate ad approdare sul blog, a provare il • Negare al lettore il diritto di dire la pro- prodotto o servizio, e la loro opinione, i pria: vedere presi in considerazione la consigli e le critiche possono essere una propria esperienza ed i pro- risorsa inestimabile da cui attingere per pri commenti fa sentire im- mantenere il livello di prestazione del ser- portanti, e si è più disponi- vizio in grado di soddisfare la propria bili a condividere contenuti clientela di riferimento. per cui si sente di aver dato un contributo Quello che un buon blog • Riproporre gli stessi conte- aziendale deve fare nuti del sito aziendale senza Questo è dunque ciò che un buon blog variarli, approfondirli, o mi- dovrebbe fare: gliorarli • Individuare il proprio cliente finale Il blog aziendale, infatti non è ideale, e costruire i propri contenuti su il sito internet di un’azienda. di lui Può esserne integrato all’in- • Parlare di uno o più prodotti, ma senza terno, o può risiedere su una mai dimenticare l’utilità che ne può de- piattaforma esterna che lo rivare, non tanto all’azienda, quanto al ospita (i vari Wordpress, cliente finale Blogger, Google), ma non può • Parlare anche di altri prodotti, per favo- sostituire completamente il rire il confronto e il dialogo, persino la sito aziendale. Non ne ha la critica (purché positiva) stessa efficacia, così come vi- • Stimolare il lettore all’azione, al com- ceversa il sito aziendale non mento, alla condivisione, ed a continua- riesce a raggiungere le stesse re la propria esperienza all’intero del performance di un buon blog blog (rimandarlo ad altri articoli e ap- aziendale. profondimenti, creare una rete di con- versazioni attorno all’oggetto) o verso Blog e sito aziendale: altre fonti autorevoli che differenza c’è? • Fare di oggettività, trasparenza e onestà Concetti che sembrano scon- il proprio vessillo tati e invece non lo sono: il Forse l’ultimo punto suona troppo buoni- blog aziendale è solo una del- sta o utopistico, ma non bisogna dimenti- le componenti della strategia di comuni- care che non c’è peggiore danno di imma- cazione aziendale, di cui fanno parte in gine di quando si viene “pizzicati” a fare parallelo anche il sito aziendale, le pagine qualcosa di scorretto: recuperare terreno sui social, le pubblicità su carta e sugli al- a quel punto diventa un salasso di energie tri mezzi di comunicazione, il reparto e investimenti in grado di dare il colpo di vendite, e via dicendo. grazia anche alla reputazione della mi- Forse la metafora del parallelo non rende gliore azienda. bene l’idea quanto la metafora della rete, Per contro, questo è quanto un buon blog dove ogni nodo è correlato all’altro e i non dovrebbe fare: collegamenti sono a più punti. O forse è • Parlare ossessivamente e ripetutamente bene pensare ad una tavola imbandita dei propri prodotti con numerose prelibatezze, e dove per • Parlare male dei concorrenti o ignorar- ciascuna portata esiste la posata corri- ne l’esistenza (anche loro possono esse- spondente: l’intero banchetto (la strategia re un’ottima fonte gratuita di indicazio- aziendale completa) può essere gustato ni su cosa fare... o non fare) interamente solamente affidandosi a tutto • Trattare il lettore come se fosse uno l’armamentario di posateria disponibile. sciocco credulone, che beve passiva- Rinunciare anche ad una sola, piccola po- mente i contenuti che gli si sommini- sata (la forchetta del dolce) significa ri- strano, e tentare di ingannarlo dissimu- nunciare al dolce, appunto. 7-8 2013 www.mastermeeting.it 117
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Riassumendo, il blog rispetto ti, con un comportamento di navigazione a un sito è: on site esemplare: approfondiscono, se- • più interattivo, non statico guono i collegamenti fra gli argomenti e • tutto contenuto, idee, opinioni, chiac- gli articoli, esplorano, stimolano la di- chiera virtuale, illustrativo, colloquiale scussione, si lasciano raccontare le novi- • amichevole: viene percepito come un tà dell’azienda e ne sono realmente inte- mezzo “caldo” di comunicazione ressati. • un servizio di messaggeria istantanea e di contatto diretto con i propri lettori Blog interno o blog esterno? • notifica ai lettori l’inserimento di un Questo il dilemma nuovo contenuto, stimolandoli a visita- Appurato dunque quali sono le aspettative re con frequenza le proprie pagine realistiche di successo di un blog azienda- • se aggiornato frequentemente, garanti- le e le tempistiche entro cui aspettarsi un sce un migliore posizionamento sui mo- minimo di ritorno dell’investimento (che è tori di ricerca e maggiore visibilità già virtualmente quasi pari a zero), resta • potenzialmente virale un solo dubbio da sciogliere: è meglio sce- • comunica istantaneamente con altri gliere un blog esterno o dedicare un’area strumenti web: permette di condividere all’interno del sito aziendale? sulle pagine social i contenuti, amplifi- Ebbene, come in tutte le cose, la risposta cando il ricircolo virtuoso del contenuto non è mai univoca e dipende da un insie- • a costo zero: aprire e mantenere un me molto eterogeneo di fattori, che van- blog non richiede la presenza di un no dal tipo di investimento che si deside- webmaster, fee di hosting o spese di ra fare, dal tipo di prodotto o servizio che manutenzione si vuole “vendere” (il prodotto è “blogga- bile?” – ovvero appetitoso –, di interesse Numerosi i pregi ma... comune, innovativo?), dal tipo di rappor- quali i difetti? to che si vuole creare fra sito e blog (di- L’unica “pecca” in questo elenco di virtù e stanza o quasi-identità?), dagli obiettivi potenzialità, sembra dunque essere l’inve- della strategia di comunicazione che si stimento, cognitivo e di risorse, necessa- desidera mettere in atto (diversificare o rio per valutare, aprire e soprattutto man- partire da zero?), dal momento nel ciclo tenere nel tempo un blog aziendale. E della vita che l’azienda o il prodotto stan- non si parla di investimenti monetari, no vivendo, dalle statistiche raccolte e da bensì dell’onere psicologico di dover for- quelle che si vorrebbero migliorare (link nire un contenuto di qualità con costanza building? Traffico verso il sito? Communi- nel tempo, per “nutrire” l’affamato (di co- ty building? Ricerca nuovi clienti?), e per- noscenza) blog aziendale. sino dal “sentimento” del momento (sono Il tutto a fronte di una lenta, lentissima, sicuro di voler integrare un blog nel mio quasi sconfortante (ma costante) cresci- sito o il sito mi piace così come è e voglio ta, che comincerà a fruttare risultati con- solo fare un “esperimento”?). creti solo dopo il festeggiamento del pri- Se però la risposta all’ultima domanda è mo compleanno del blog. “voglio fare un esperimento”, il consiglio Tale investimento in termini di risorse, in- sin da subito è: astenersi perditempo. Il terne o esterne, da formare o cui affidare il blog aziendale è una faccenda seria, an- progetto, sarà infallibilmente e ampiamen- che se parla in maniera divertente e ami- te ripagato, tuttavia, una volta che il siste- chevole: è business, ed è meglio non di- ma comincerà a funzionare a pieno regi- menticarlo. me. In termini di ritorno di immagine, di Qualora invece siano chiare le risposte al- crescita della reputation aziendale sia fisi- le altre domande, si è pronti per valutare i ca che online, in termini di ranking e visi- pro e i contro nella scelta di un blog inter- bilità sui motori di ricerca (che sempre più no al sito aziendale oppure ospitato su privilegeranno il contenuto e la strategia di piattaforma esterna. linking), e di conseguenza in termini di nu- mero – e ancor più di qualità – di link e Blog su sito aziendale contatti portati al sito aziendale. Scelta adatta a chi pensa seriamente di Contatti consapevoli, altamente fidelizza- fare un investimento su un blog a tutto 7-8 2013 118 www.mastermeeting.it
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING anche se parla in maniera divertente e amichevole il blog aziendale è un business, non un esperimento. Astenersi dunque perditempo vantaggio del sito aziendale, dei prodotti e servizi ivi presentati, della credibilità e • Condivisione, commenti, interazione: della reputation del marchio aziendale, e non permette di “mascherare” commen- a chi cerca un modo per “rivitalizzare” o ti o impedire la conversazione. I flussi dare una nuova immagine più dinamica e di comunicazione devono essere quanto coinvolgente della propria azienda, mar- più trasparenti possibili (fatta salva la chio, prodotto o servizio. necessità di pre-approvare ogni com- I pro: mento per evitare spam e hackeraggio, • Il traffico generato: l’integrazione nel e purché lo step approvazione non vada sito permette di sfruttare al 100% la pre- a togliere immediatezza alla conversa- senza del blog per attirare traffico sul zione – ci vuole tempismo nel risponde- sito. re ai propri commentatori). • Stile e argomenti: essendo integrato nel • SEO: andare ad ampliare troppo gli ar- sito ne condivide lo stile e l’apparenza, gomenti di cui si parla può risultare rende più immediato il riconoscimento dannoso ai fini del posizionamento e nel lettore. Approfondisce contenuti e della riconoscibilità agli occhi dei moto- utilizza un linguaggio e delle tempisti- ri di ricerca, soprattutto in questo fran- che di aggiornamento differenti, ovvero gente in cui ancora non è ben chiaro il in tempo reale rispetto agli altri conte- ruolo dei nuovi algoritmi di sorveglian- nuti su sito che invece sono statici. za Penguin e Panda, o se nel futuro con- • Immagine: fornire contenuti di qualità, tinuerà ad essere il contenuto il primo dinamici e condivisibili permette di mi- driver di posizionamento, oppure le at- gliorare l’immagine generica del sito, tività di linking. dell’azienda e del brand per cui “parla” Nota bene: un blog integrato nel sito il blog. aziendale... è per sempre. O quasi. • Condivisione, commenti, interazione: dinamicizza la conversazione sulla piat- Blog su piattaforma esterna: taforma, si rende disponibile a intera- Adatto a chi pensa di ampliare in maniera zioni più frequenti e dirette. Il tono del eterogenea il proprio pubblico e variare blog, che deve essere più colloquiale e la propria conversazione dirigendosi ver- amichevole - richiede un copy differen- so argomenti alieni rispetto alla sfera di te rispetto ai contenuti di vendita del re- interazione ordinaria del sito aziendale, a sto del sito: la giustapposizione di stili chi si vuole occupare “di tutto un po’”, a diversi contribuisce a rendere un’imma- chi vorrebbe “mantenere le distanze” fra gine positiva del blog (che ammorbidi- il sito e il blog pur mantenendo la ricono- sce la linea di comunicazione pubblici- scibilità del brand su entrambe, a chi si taria “standard”) e del sito in generale affaccia sul mercato con un nuovo servi- (capace di ospitare più punti di vista e zio, prodotto o azienda e cerca un modo più “voci”). Ne risulta una percezione “easy” di fare comunicazione alternativa. positiva di “vicinanza” e di “compren- Al contrario che nel caso precedentemen- sione verso l’utente finale” che si sente te descritto, un blog esterno può essere importante, preso in considerazione e chiuso in qualsiasi momento senza trop- interpellato dall’azienda. po danno di ritorno sull’immagine del sito • SEO: beneficia del posizionamento Seo e internet (a parte la perdita quasi totale dell’autorità del sito in cui è inserito. dei contatti già generati che difficilmente Può contribuire ad ampliare il posiziona- seguiranno lo spostamento verso un’altra mento su keyword differenti ma correla- piattaforma che non dia gli stessi servizi te al core business del sito aziendale. del blog). I contro: I pro: • Interconnessione: a pagamento, dipen- • Traffico generato e visibilità SEO: il de dall’attività di costruzione pagina blog che si basa su una piattaforma dell’agenzia/webmaster che ha in carico esterna come Wordpress, ne beneficia la gestione del sito internet. in visibilità – soprattutto SEO – ma se • Stile e argomenti: la differenza di tono ne generano statistiche separate. Diven- fra la parte blog e la parte istituzionale ta un nuovo canale di origine e destina- può sembrare un contrasto. zione di traffico. E paradossalmente, 7-8 2013 www.mastermeeting.it 119
LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING I numeri del fenomeno Comportamenti e trend dell’utilizzo dei blog in azienda sono stati analizzati nello studio “Utilizzo del blog aziendale in Italia” (a cu- ra di A.Beltrami per Pmi Tecnologie - www.blogaziendali.com e www.pmi.it), che fotografa lo stato dell’arte del Corporate Blog- Presenta contenuti accattivanti, un look ging nel periodo agosto- dicembre 2012, prendendo in esame un dinamico e piacevole, invoglia alla let- campione di 207 fra aziende a professionisti attivi in Italia nel B2B tura “leggera” e spensierata. Permette e B2C. di presentare prodotti o servizi azienda- li in maniera lievemente più dissimulata I dati sull’utilizzo: che all’interno del sito aziendale: anche • l’86% del campione utilizza il blog aziendale o è propenso a se il cliente finale comprende che si estenderne l’uso del blog aziendale anche a fronte di anche con tratta di una strategia di posizionamen- un incremento di investimenti dedicati. to prodotti, l’audience è in questo caso • Il 46% ha scelto di integrare il blog dentro il proprio sito azien- più “accomodante” e tollerante. dale: a fronte di un costo contenuti, influisce positivamente sulla • Condivisione, commenti, interazione: visibilità e sulla percezione del lettore. si rende disponibile a interazioni più • Il 34% ha scelto una piattaforma gratuita per implementarlo, frequenti e dirette, ma che si svolgono mentre il 20% un dominio proprietario ma diverso dal proprio su un canale a parte rispetto a quanto sito. avviene sul sito aziendale o sulle pagi- La motivazione: ne social dell’azienda, che vengono uti- • il 61% degli intervistati adduce il generico “sfruttare ogni possi- lizzate come altoparlanti per la diffu- bilità offerta da internet” come motivazione principale dell’aper- sione in contemporanea dei contenuti tura del blog aziendale, mentre utilizzare il blog per Lead Gene- pubblicati (un’ottima vetrina a loro vol- ration o per alimentare il passaparola (PR) sono obiettivi specifi- ta non solo per i contenuti statici del si- ci che solo il 20% degli intervistati ha indicato. to ma per quelli dinamici del blog). Ri- mane la percezione positiva di “vici- I dati sul pubblico utenti: nanza” e di “comprensione verso l’uten- • nel 56% dei casi, il destinatario dei contenuti del blog aziendale te finale”. è il consumatore finale, mentre nel 17% dei casi l’azienda si ri- • Interconnessione: facilmente intercon- volge tanto ad un pubblico B2C quanto B2B. Solo nel 17% dei nesso tramite link e bottoni follow con casi il blog aziendale si rivolge esclusivamente ad un target busi- tutti i social network, e tramite link o ness. banner con il sito aziendale. La soluzio- I dati sulla frequenza di pubblicazione: ne di integrare su sito aziendale una fi- • il 17% delle imprese pubblica contenuti 1 volta al mese o meno, nestra che riporti in tempo reale il flus- con risultante grave danno di immagine; il 45% delle imprese so di comunicazione dal blog (ultimi ar- invece pubblica 1-3 post al mese, il 14% riesce a produrre 1 ticoli, tweet, etc.) è un’ottima soluzione contenuto a settimana e il 24% anche di più. di compromesso, ma richiede un inve- stimento in termini di programmazione Per quanto riguarda il numero di ore impiegate nel mantenimento web. del blog, quantificazione di ore-uomo impiegate per mantenere il I contro: blog consente di calcolarne il ROI. Il 73% degli intervistati dedica • Visibilità e SEO: la visibilità dipende in meno di 3h al mese a fronte di un 18% che arriva alle 3h e di un gran parte dalla piattaforma ospitante, 9% che vi spende fino a 1h a settimana. che proporrà a suo esclusivo e insinda- Criticità e pratiche di gestione: cabile giudizio il blog agli altri utenti • la maggiore criticità nella gestione risulta la produzione dei con- blogger e al pubblico in generale (pagi- tenuti (38%), seguita dalle strategie di promozione (30%) e dal- ne con la selezione blogger del giorno, l’impegno per la moderazione (16%). Solo il 15% delle imprese della settimana o del mese, trend di di- intervistate, però, delega l’attività a community manager profes- scussione, blogger più famosi, pagine sionisti. con più follower, etc.) • Stile e argomenti: lo stile è completa- mente customizzabile ma, a meno di può arrivare a generare più traffico (più non servirsi della stessa piattaforma costante e con favolosi tempi di perma- ospitante/agenzia grafica, lo stile del nenza che superano le decine di minuti) blog non sarà mai identico a quello del rispetto al sito aziendale. sito. Lo scollamento di percezione va • Stile e argomenti: lo stile è completa- scelto come strategia, non subìto come mente customizzabile, ma più semplice compromesso. e immediato, essenziale, rispetto allo • Immagine: quasi completamente avul- stile di un qualsiasi sito aziendale che so dal sito aziendale, può parlare per abbia un certo grado di articolazione. lui, ma NON è il sito aziendale. ■ 7-8 2013 120 www.mastermeeting.it
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