Cipro: Nuova legislazione sui Investimento
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Cipro: Nuova legislazione sui Fondi di Investimento alternativi Il 10 luglio 2018, il Parlamento di Cipro ha approvato la nuova Legislazione sui Fondi di Investimento alternativi, la quale sostituirà la Legislazione esistente e la quale consentirà, per la prima volta in assoluto a Cipro, l’istituzione del Registro dei Fondi di Investimento alternativi. Questo è il più grande progresso nel settore, in quanto ridurrà significativamente tempi e costi per stabilire un Fondo di Investimento alternativo a Cipro. I dettagli del nuovo regolamento saranno disponibili non appena la nuova Legge verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del Governo, stesso momento in cui entrerà in vigore. Dalle informazioni al momento disponibili ci si aspettano i seguenti criteri e caratteristiche relativamente al Registro dei Fondi di Investimento alternativi: Non verrà regolato dalla Commissione di Sicurezza&Cambio di Cirpo. La supervisione sarà a livello del gestore del Fondo registrato Nomina di un depositario locale Nessuna richiesta di capitale minimo Può essere sia aperto che chiuso Contiene l’opzione per una struttura a ombrello Indirizzato a professionisti e/o investitori ben informati Può essere strutturato come un fondo comune, una società
di investimento (a capitale variabile o fisso), o una partnership limitata La Commisione di Sicurezza&Cambio registra tutti i Fondi di Investimento alternativi nel relativo Registro Entro un mese dalla recezione di tutti i documenti richiesti in accordo con la direttiva, la Commisione di Sicurezza&Cambio deve informare il richiedente della sua decisione di accettare o respingere la domanda In aggiunta all’istituzione del Registro dei Fondi di Investimento, le sottostanti nuove disposizioni nella legislazione fiscale di Cipro in relazione ai Fondi di Investimento. 1. Non vengono considerate stabili organizzazioni quegli investimenti in Fondi fiscalmente trasparenti a Cipro da parte di investitori non residenti e/o nel caso della loro gestione da parte di Fondi di Investimento non ciproti. Come risultato, i redditi guadagnati su tali investimenti saranno tassati nel paese di residenza dell’investitore. 2. Introduzione di uno speciale regime di tassazione dell’8% ed una imposta annuale minima da versare di € 10.000 (soggetto a requisiti specifici) per alcuni dipendenti e dirigenti di società di Fondi di Investimento. Questo nuovo regime di tassazione sarà disponibile per un periodo totale di 10 anni. 3. Coloro che siano sia fiscalmente residenti e domiciliati a Cipro saranno soggetti a un contributo speciale di difesa a un tasso del 17% (al posto del 3% che era applicabile fino ad oggi) sugli utili ricevuti dai Fondi di Investimento ciproti.
L’inversione dell’onere degli adempimenti VAT: variazione norme VAT nel settore Edile Nell’Ottobre 2019 si assisterà ad un significativo scossone delle norme VAT (IVA) nel settore delle costruzioni. Nuove regole entreranno in vigore in quella data che, in molti casi, richiederà al destinatario della fornitura di servizi di costruzione, piuttosto che al fornitore, di contabilizzare l’IVA sulla fornitura stessa. Le piccole e grandi imprese che effettuano forniture di servizi in campo edile e che fatturano con VAT al tasso standard (20%) o ridotto (5%) saranno colpite da questa riforma. Le implicazioni di tale manovra si ripercuoteranno sicuramente sul cash flow (liquidità) aziendale. Attualmente, il fornitore di servizi che opera nel campo delle costruzioni versa ad HMRC l’IVA sulle sue forniture. Il cliente paga quindi al fornitore il prezzo più IVA. Le nuove regole mirano a prevenire la situazione in cui l’appaltatore paga al subappaltatore il prezzo più IVA per i servizi, ma il subappaltatore omette di versare l’IVA ad HMRC. A partire dal primo Ottobre 2019 sarà il cliente a versare all’HMRC l’Iva sulle prestazioni in campo edile ricevute.
La nuova regola non si applicherà nei seguenti casi: Il soggetto destinatario dei servizi di costruzione è un utente finale; ad esempio, un proprietario o un inquilino; È un inquilino che fornisce i servizi di costruzione al proprietario; È un proprietario che fornisce i servizi di costruzione al suo inquilino. La situazione si complica un po’ quando la vendita di servizi in campo edile si associa alla vendita di immobili: gli appaltatori dovranno considerare attentamente il caso in cui vi sia un contratto di costruzione associato ad un contratto di compravendita. Il confine tra ciò che è e ciò che non è servizio in campo edile, nel contesto del progetto di legge, non è chiaro. Supponiamo che un appaltatore principale (A) accetti di costruire un edificio per un proprietario terriero (B) e B accetti di vendere l’edificio completato a C. B avrà l’obbligo di versare la Vat per l’HMRC per conto di A che gli ha fornito servizi in campo edile; al contrario tra B e C si realizza, invece, una compravendita immobiliare alla quale non si applica tale normativa. E’ fondamentale, inoltre, valutare se vi sia o meno materiale da costruzione coinvolto nella fornitura del servizio. I servizi di costruzione sono ampiamente definiti e comprendono riparazioni, demolizioni e decorazioni. Talvolta possono includere anche beni (vale a dire i materiali) utilizzati al fine della fornitura del servizio. Tale situazione solleva la questione di valutare se tali materiali rientrino all’interno della fornitura del servizio edile, e quindi soggetti alla nuova normativa, o, al
contrario, vadano separati ai fini IVA. I contratti relativi alle forniture di servizi di costruzione dovranno essere redatti per garantire che: I destinatari delle forniture che rientrano nel nuovo regime paghino solo la quota al netto dell’IVA alla persona che effettua le forniture; Dal contratto si evinca se si applicano le nuove regole Mentre si avvicina la data di inizio del nuovo regime, le parti legate da contratti di servizi nel settore edile, dovrebbero rivedere e, se il caso, modificare i loro sistemi di pagamento al fine di garantire l’applicazione corretta dell’inversione dell’onere dell’assolvimento Iva. Tale norma non si applica ai contratti di fornitura di servizi edili stipulati prima del 1 ° ottobre 2019, ma solo ai contratti attualmente in fase di stesura e che prevedono la fornitura di tali servizi a partire dal 1 ° ottobre 2019. Regno Unito: variazione norme VAT nel settore Edile Nell’Ottobre 2019 si assisterà ad un significativo scossone delle norme VAT (IVA) nel settore delle costruzioni. Nuove regole entreranno in vigore in quella data che, in molti
casi, richiederà al destinatario della fornitura di servizi di costruzione, piuttosto che al fornitore, di contabilizzare l’IVA sulla fornitura stessa. Le piccole e grandi imprese che effettuano forniture di servizi in campo edile e che fatturano con VAT al tasso standard (20%) o ridotto (5%) saranno colpite da questa riforma. Le implicazioni di tale manovra si ripercuoteranno sicuramente sul cash flow (liquidità) aziendale. Attualmente, il fornitore di servizi che opera nel campo delle costruzioni versa ad HMRC l’IVA sulle sue forniture. Il cliente paga quindi al fornitore il prezzo più IVA. Le nuove regole mirano a prevenire la situazione in cui l’appaltatore paga al subappaltatore il prezzo più IVA per i servizi, ma il subappaltatore omette di versare l’IVA ad HMRC. A partire dal primo Ottobre 2019 sarà il cliente a versare all’HMRC l’Iva sulle prestazioni in campo edile ricevute. La nuova regola non si applicherà nei seguenti casi: Il soggetto destinatario dei servizi di costruzione è un utente finale; ad esempio, un proprietario o un inquilino; È un inquilino che fornisce i servizi di costruzione al proprietario; È un proprietario che fornisce i servizi di costruzione al suo inquilino. La situazione si complica un po’ quando la vendita di servizi in campo edile si associa alla vendita di immobili: gli appaltatori dovranno considerare attentamente il caso in cui vi sia un contratto di costruzione associato ad un contratto di compravendita. Il confine tra ciò che è e ciò che non è servizio in campo
edile, nel contesto del progetto di legge, non è chiaro. Supponiamo che un appaltatore principale (A) accetti di costruire un edificio per un proprietario terriero (B) e B accetti di vendere l’edificio completato a C. B avrà l’obbligo di versare la Vat per l’HMRC per conto di A che gli ha fornito servizi in campo edile; al contrario tra B e C si realizza, invece, una compravendita immobiliare alla quale non si applica tale normativa. E’ fondamentale, inoltre, valutare se vi sia o meno materiale da costruzione coinvolto nella fornitura del servizio. I servizi di costruzione sono ampiamente definiti e comprendono riparazioni, demolizioni e decorazioni. Talvolta possono includere anche beni (vale a dire i materiali) utilizzati al fine della fornitura del servizio. Tale situazione solleva la questione di valutare se tali materiali rientrino all’interno della fornitura del servizio edile, e quindi soggetti alla nuova normativa, o, al contrario, vadano separati ai fini IVA. I contratti relativi alle forniture di servizi di costruzione dovranno essere redatti per garantire che: I destinatari delle forniture che rientrano nel nuovo regime paghino solo la quota al netto dell’IVA alla persona che effettua le forniture; Dal contratto si evinca se si applicano le nuove regole Mentre si avvicina la data di inizio del nuovo regime, le parti legate da contratti di servizi nel settore edile, dovrebbero rivedere e, se il caso, modificare i loro sistemi di pagamento al fine di garantire l’applicazione corretta dell’inversione dell’onere dell’assolvimento Iva. Tale norma non si applica ai contratti di fornitura di servizi edili stipulati prima del 1 ° ottobre 2019, ma solo ai
contratti attualmente in fase di stesura e che prevedono la fornitura di tali servizi a partire dal 1 ° ottobre 2019. Portogallo: firme elettroniche obbligatorie per le aziende sui dispositivi mobili Dal 1 aprile 2018 gli amministratori, i dirigenti, i membri del consiglio di amministrazione delle società portoghesi ed i soggetti delegati possono firmare ed autenticarsi elettronicamente, convalidare le proprie capacità e i propri poteri vincolanti utilizzando il cosiddetto Sistema di Certificazione delle Qualità Professionali. La firma elettronica qualificata mediante chiave digitale L’articolo 1, lettera b), della Legge n. 37/2014 del 26 giugno ha introdotto la creazione di una chiave mobile digitale come mezzo complementare e volontario per la firma elettronica qualificata in accordo con il Regolamento (UE) n. 910/2017 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014 relativo all’identificazione elettronica ed ai servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. La chiave digitale era in origine un mezzo alternativo di
autenticazione e di accesso ai servizi nei portali e nei siti Internet di enti pubblici e privati che utilizzano il cellulare o l’email. E` possibile unirsi a questo sistema online autenticandosi e richiedendo la chiave digitale tramite il portale web del sistema o facendone richiesta al Citizen’s Bureau associandola alla carta d’identità portoghese. La certificazione delle qualità professionali Ora, con l’entrata in vigore del decreto n. 73/2018 del 12 marzo il 1 aprile e sulla base di quanto stabilito nell’articolo 546, n. 1 del Codice delle Società Commerciali Portoghesi , i membri del Consiglio di amministrazione, i dirigenti o gli amministratori ed i delegati possono convalidare le proprie capacità e i propri poteri vincolanti utilizzando una firma elettronica qualificata con i loro telefoni cellulari. Questo nuovo sistema, che è noto come Sistema di Certificazione delle Qualità Professionali, abilita il legame della firma elettronica qualificata di un individuo con la certificazione delle sue capacità e dei suoi poteri vincolanti. Questa associazione può essere certificata utilizzando una chiave digitale su dispositivi mobili (Chave Móvel Digital), in modo tale da consentire la firma dei sottostanti contratti a distanza con una firma elettronica: 1. Contratti con fornitori di energia elettrica, acqua, gas e telecomunicazioni; 2. Contratti con altri fornitori, entro il limite definito dagli organi societari; 3. Contratti di lavoro; 4. Formazione ed esecuzione di contratti pubblici, nell’ambito degli appalti pubblici; 5. P r e s e n t a z i o n e e d e s e c u z i o n e d e l l e d o m a n d e d i finanziamento, entro il limite definito dagli organi societari; 6. P r e s e n t a z i o n e e d e s e c u z i o n e d i r i c h i e s t e d i
finanziamento nazionale o europeo; 7. Apertura e transazioni di conti bancari; 8. Verbali e delibere sociali; 9. Ricezione e raccolta di corrispondenza. Queste caratteristiche possono essere associate alla Citizen Card o alla chiave digitale mobile (Chave Movel Digital) direttamente dalla parte interessata o attraverso un servizio clienti digitale come definito dal Decreto Legge n. 74/2014 del 13 maggio. L’associazione può essere costituita da avvocati, solicitors e notai, una volta che le rispettive associazioni professionali hanno aderito al sistema attraverso un protocollo con AMA – l’Agenzia per la Modernizzazione Amministrativa. Brexit: implicazioni dell’accordo di transizione per le imprese L’accordo sul periodo di transizione è stato concordato in linea di principio da David Davis e Michel Bamieron il 19 marzo 2018, in seguito alla richiesta di certezze da parte delle imprese inglesi. Le aziende del Regno Unito attendevano particolari specifici per poter pianificare delle operazioni post – Brexit.
L’accordo colma il divario tra l’attuale appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea e la sua eventuale uscita dall’Europa a lungo termine. Il periodo di transizione durerà fino alla fine del 2020. Nel frattempo, le imprese inglesi potranno continuare a fare business con l’Unione Europea senza essere soggette ad alcun dazio. Cosa bisogna sapere riguardo al “transition deal”? In primo luogo, non è scolpito nella pietra – si tratta di un accordo politico che richiede un chiarimento dei termini dell’accordo di recesso. L’ accordo è destinato ad essere approvato ad ottobre, il che significa che nei prossimi 4 mesi vi saranno intensi negoziati. Le imprese non dovrebbero dimenticare che l’accordo di recesso è esso stesso soggetto alla risoluzione di alcune questioni chiave come ad esempio il futuro accordo commerciale tra il Regno Unito e l’Unione Europea e la questione sul confine Irlandese. Nonostante le tensioni stiano aumentando, siamo ancora lontani dalle possibili soluzioni. Per le imprese il periodo di transizione ha avuto un effetto positivo, fornendo alcune certezze riguardo a cosa succederà dopo la Brexit; riteniamo che il sentimento sia diventato più positivo. Sebbene la maggiore fiducia delle imprese sarà vantaggiosa per l’economia del Regno Unito, quest’ultime dovrebbero tenere a mente il quadro generale. L’accordo è solo un rinvio – il Regno Unito sarà al di fuori di tutti gli accordi dell’Unione Europea nel 2021 e probabilmente non ci sarà alcuna estensione. Molti ritengono che questo rappresenti ancora un calendario molto serrato per concludere un accordo commerciale. Inoltre, non è ancora chiaro se dopo marzo 2019 le imprese britanniche potranno ancora trarre vantaggio dagli accordi commerciali dell’Unione Europea con i
Paesi terzi, senza ulteriore conferma da parte di quest’ultimi. Terremo un occhio di riguardo su ciò che è stato concordato in merito. Il processo sulla Brexit sta entrando in una fase cruciale, ci sono ancora molte questioni da risolvere: la valutazione dei rischi è ancora all’ordine del giorno. Nuovo regolamento delle banche specializzate in Lituania Un nuovo concetto di “banca specializzata” è stato introdotto nella legislazione lituana il 1 gennaio 2017. Sebbene inizialmente designato per attuare la riforma nel settore del credito, in pratica questo regolamento serve come base per lo sviluppo di un contesto regolamentare più favorevole per le aziende locali e straniere del settore finanziario non bancario che cercano di estendere la portata della loro attività. Sulla base di tale premessa, dobbiamo focalizzarci sulle recenti tendenze nonché le questioni normative relative al regolamento delle banche specializzate in Lituania.
Le caratteristiche chiave di una banca specializzata Capitale: è previsto il requisito patrimoniale minimo di 1 milione di Euro rispetto ai 5 milioni di Euro per una banca “tradizionale”. Tuttavia, una banca specializzata è soggetta ai medesimi rapporti ed i requisiti prudenziali (ad esempio, fondi propri e di liquidità, la massima esposizione ad un singolo mutuatario) e cade sotto i principi del SSM allo stesso modo di una banca “tradizionale”. Ambito di servizi: una banca specializzata può ricevere depositi, prestare e trasferire fondi, fornire altri servizi standard bancari ma – rispetto ad una banca “tradizionale” – è limitata in termini di investimento ed altri servizi finanziari di natura simile. Area di attività: la licenza di una banca specializzata è valida in tutto l’EEA consentendo così di accedere al mercato dei servizi finanziari dell’EEA. Staff: le esigenze di personale sono principalmente guidate dalla complessità del modello di business e la grandezza della banca. Il numero minimo di personale durante l’applicazione per una licenza può essere anche di soli 9 – 10 individui. Tuttavia ciò non elimina l’obbligo di creare e mantenere una struttura appropriata – una governance aziendale, un’organizzazione interna (gestione del rischio, conformità e audit) – per garantire attività prudenti, conformarsi alla adeguatezza patrimoniale e i requisiti regolamentari e di condurre verifiche interne ed esterne. Tempistica: la gestione delle richieste per l’ottenimento delle licenze richiede circa 9 mesi dalla domanda iniziale. A seconda della complessità del modello di business e la grandezza della banca, la tempistica può variare dai 6 ai 12 mesi. Assicurazione dei depositi: i depositi di qualsiasi individuo fino a 100.000 Euro sono assicurati sotto il regime
assicurativo dei depositi. I vantaggi di una licenza da una banca specializzata Vantaggi competitivi: la licenza di una banca specializzata consente di accedere ai mercati finanziari in Lituania e agli altri membri dell’EEA riducendo significativamente i costi d’incorporazione e operativi. Diversificazione delle fonti di finanziamento e di riduzione dei costi: l’accettazione dei depositi e degli altri fondi rimborsabili da parte di clienti comporta l’ottenimento di una licenza come istituto di credito. Gli istituti finanziari non bancari sono spesso finanziati dai loro azionistici. L’ accesso ai risparmiatori retail o agli investitori è molto limitata a queste società. La possibilità di accettare depositi da clientela retail aiuta a diversificare le fonti di finanziamento e la riduzione dei costi. Espansione delle attività di business: la licenza specializzata può servire come uno strumento interessante per lo sviluppo organico di un pagamento o delle attività aziendali di un istituto di moneta elettronica se esso mira ad estendere la portata della sua attività ai servizi di prestito. La rapida elaborazione: la licenza di una banca specializzata può essere ottenuta entro 9 mesi. Questo è significativamente più breve rispetto alla tempistica per l’ottenimento della licenza di una banca in altre giurisdizioni. La fiducia del cliente: siccome la maggior parte delle banche tradizionali sono associate con la fiducia e la sicurezza, una licenza specializzata potrebbe essere più attraente per la costruzione di relazioni a lungo termine con la clientela della banca. Banca digitale: dato che si può effettuare anche una verifica remota dei clienti, una banca specializzata è vista come
un’opzione per la creazione di una banca digitale. Le specifiche del mercato Diventare una banca specializzata ha senso solo se il richiedente intende impegnarsi in attività tipicamente bancarie, comprese le attività di prestito e di deposito. Una banca specializzata deve avere un interesse genuino nel mercato lituano, ad esempio “venue shopping” non è tollerata dalla FSA lituana. La Banca Centrale della Lituania si è impegnata a sostenere i nuovi arrivati e a non applicare ammende o altre misure restrittive per infrazioni durante le operazioni del primo anno. La Banca di Lituania opera una “programma del nuovo arrivato”. Si tratta di un “one-stop shop” per riunioni e consultazioni con i potenziali partecipanti del mercato finanziario. Lituania: nuovo regolamento delle banche specializzate Un nuovo concetto di “banca specializzata” è stato introdotto nella legislazione lituana il 1 gennaio 2017. Sebbene inizialmente designato per attuare la riforma nel settore del
credito, in pratica questo regolamento serve come base per lo sviluppo di un contesto regolamentare più favorevole per le aziende locali e straniere del settore finanziario non bancario che cercano di estendere la portata della loro attività. Sulla base di tale premessa, dobbiamo focalizzarci sulle recenti tendenze nonché le questioni normative relative al regolamento delle banche specializzate in Lituania. Le caratteristiche chiave di una banca specializzata Capitale: è previsto il requisito patrimoniale minimo di 1 milione di Euro rispetto ai 5 milioni di Euro per una banca “tradizionale”. Tuttavia, una banca specializzata è soggetta ai medesimi rapporti ed i requisiti prudenziali (ad esempio, fondi propri e di liquidità, la massima esposizione ad un singolo mutuatario) e cade sotto i principi del SSM allo stesso modo di una banca “tradizionale”. Ambito di servizi: una banca specializzata può ricevere depositi, prestare e trasferire fondi, fornire altri servizi standard bancari ma – rispetto ad una banca “tradizionale” – è limitata in termini di investimento ed altri servizi finanziari di natura simile. Area di attività: la licenza di una banca specializzata è valida in tutto l’EEA consentendo così di accedere al mercato dei servizi finanziari dell’EEA. Staff: le esigenze di personale sono principalmente guidate dalla complessità del modello di business e la grandezza della banca. Il numero minimo di personale durante l’applicazione per una licenza può essere anche di soli 9 – 10 individui. Tuttavia ciò non elimina l’obbligo di creare e mantenere una struttura appropriata – una governance aziendale, un’organizzazione interna (gestione del rischio, conformità e audit) – per garantire attività prudenti, conformarsi alla adeguatezza patrimoniale e i requisiti regolamentari e di
condurre verifiche interne ed esterne. Tempistica: la gestione delle richieste per l’ottenimento delle licenze richiede circa 9 mesi dalla domanda iniziale. A seconda della complessità del modello di business e la grandezza della banca, la tempistica può variare dai 6 ai 12 mesi. Assicurazione dei depositi: i depositi di qualsiasi individuo fino a 100.000 Euro sono assicurati sotto il regime assicurativo dei depositi. I vantaggi di una licenza da una banca specializzata Vantaggi competitivi: la licenza di una banca specializzata consente di accedere ai mercati finanziari in Lituania e agli altri membri dell’EEA riducendo significativamente i costi d’incorporazione e operativi. Diversificazione delle fonti di finanziamento e di riduzione dei costi: l’accettazione dei depositi e degli altri fondi rimborsabili da parte di clienti comporta l’ottenimento di una licenza come istituto di credito. Gli istituti finanziari non bancari sono spesso finanziati dai loro azionistici. L’ accesso ai risparmiatori retail o agli investitori è molto limitata a queste società. La possibilità di accettare depositi da clientela retail aiuta a diversificare le fonti di finanziamento e la riduzione dei costi. Espansione delle attività di business: la licenza specializzata può servire come uno strumento interessante per lo sviluppo organico di un pagamento o delle attività aziendali di un istituto di moneta elettronica se esso mira ad estendere la portata della sua attività ai servizi di prestito. La rapida elaborazione: la licenza di una banca specializzata può essere ottenuta entro 9 mesi. Questo è significativamente più breve rispetto alla tempistica per l’ottenimento della
licenza di una banca in altre giurisdizioni. La fiducia del cliente: siccome la maggior parte delle banche tradizionali sono associate con la fiducia e la sicurezza, una licenza specializzata potrebbe essere più attraente per la costruzione di relazioni a lungo termine con la clientela della banca. Banca digitale: dato che si può effettuare anche una verifica remota dei clienti, una banca specializzata è vista come un’opzione per la creazione di una banca digitale. Le specifiche del mercato Diventare una banca specializzata ha senso solo se il richiedente intende impegnarsi in attività tipicamente bancarie, comprese le attività di prestito e di deposito. Una banca specializzata deve avere un interesse genuino nel mercato lituano, ad esempio “venue shopping” non è tollerata dalla FSA lituana. La Banca Centrale della Lituania si è impegnata a sostenere i nuovi arrivati e a non applicare ammende o altre misure restrittive per infrazioni durante le operazioni del primo anno. La Banca di Lituania opera una “programma del nuovo arrivato”. Si tratta di un “one-stop shop” per riunioni e consultazioni con i potenziali partecipanti del mercato finanziario. Regno Unito: minori puniti
dalla politica sull’immigrazione Non capita spesso osservare il verificarsi di eventi in giro per il mondo relativi alla questione sull’immigrazione, specialmente dopo due recenti eventi verificatisi, i quali fanno riflettere su come il Regno Unito abbia agito nel modo giusto. Prima, la terribile, ma fortunatamente di breve durata, nuova politica americana che prevedeva la separazione dei bambini (inclusi alcuni al di sotto dei 5 anni) dai loro genitori, trattenendoli da soli dopo che avevano attraversato il confine messicano per entrare negli USA insieme alle proprie famiglie. La notevole indignazione nazionale ed internazionale espressa, quando questo venne alla luce, ha provocato un’inversione di politica di Donald Trump. Ci sono ancora alcuni bambini che devono essere riuniti alle proprie famiglie ma auspicabilmente questo terribile processo sarà presto un evento del passato. Nel Regno Unito le famiglie possono essere trattenute (insieme) immediatamente prima della loro espulsione dal Regno Unito, in speciali strutture di detenzione alle quali è stato dato il nuovo nome di “strutture di pre-espulsione”. Le famiglie con i loro bambini normalmente possono essere trattenute solo per 72 ore, sebbene possa estendersi fino a 7 giorni in circostanze eccezionali. L’Immigration Act 2014 ha vietato la detenzione di minori non accompagnati per un periodo superiore alle 24 ore e possono essere trattenuti solo
in strutture di detenzione di breve termine. Le linee guida dell’Home Office stabiliscono che i minori non accompagnati, non possono essere trattenuti se non in circostanze del tutto eccezionali, per il minor tempo possibile e con le dovute cure. Un’ altra storia arriva dall’Australia; a una madre e’ stato richiesto di lasciare il paese e ritornare nelle Filippine, terra d’origine, dopo averci vissuto per oltre un decennio costringendola a lasciare il suo bambino di 8 anni a vivere in Australia a causa della custodia condivisa con il padre, il che significa che il bambino doveva rimanere in Australia. Pare che il ragazzo piangesse durante la notte e soffrisse di incubi, dovuti alla paura della separazione. Secondo un articolo del Guardian, il caso è stato attentamente valutato dalle autorità ma le custodie dei figli erano “oltre la portata” del dipartimento degli affari interni australiani. È un sollievo sapere che alla madre è stata data una tregua dell’ultimo minuto ma sicuramente non si sarebbe mai dovuti arrivare a quel punto. Il Regno Unito ha regole sull’immigrazione che riguardano lo status di immigrati dei genitori e stabilizzano i figli (il che significa che il figlio ha un permesso indefinito e quindi nessun vincolo temporale alla propria permanenza) quando le loro relazioni terminano. Le domande devono rispettare diversi requisiti di idoneità (principalmente relativi alle condanne penali), il requisito della lingua inglese ed un requisito finanziario nel quale i genitori devono dimostrare che possono mantenere la propria famiglia senza ricorrere ai fondi pubblici. Normalmente il diritto a rimanere sarà concesso se un genitore ha la sola responsabilita’ di un cittadino inglese o di un minore stabilizzato, o se il minore normalmente vive con lui e non con l’altro genitore (che è inglese o ha un permesso indefinito) o in alternativa se il minore vive con l’altro genitore ma ha contatti regolari con il genitore con un permesso limitato. È necessario fornire la prova che stanno
assumendo ed intendono continuare a svolgere un ruolo attivo nell’educazione del bambino. Questo evidenzia come è generalmente nel miglior interesse del minore continuare ad avere una relazione significativa con entrambi i genitori se i due si separano. Può essere applicato anche quando i genitori hanno un irregolare permesso di soggiorno se il loro figlio è cittadino inglese o ha vissuto nel Regno Unito per almeno 7 anni precedentemente alla domanda e, preso primariamente in considerazione il miglior interesse del bambino, non sarebbe ragionevole aspettarsi che il bambino lasci il Regno Unito. Se il minore è in contatto con l’altro genitore nel Regno Unito e più probabile che non sia ragionevole per il bambino lasciare il Regno Unito. In queste circostanze i requisiti finanziari e di lingua inglese non sono necessari ma occorre più tempo per qualificarsi per un permesso a rimanere a tempo indeterminato. C’è anche la possibilità per i genitori che vivono all’estero di fare domanda per la Visa sotto le medesime condizioni, nel caso in cui hanno esclusiva responsabilità genitoriale per un minore inglese o stabilito, oppure dove hanno contatti con il minore che vive con l’altro genitore (britannico o stabilito). Regno Unito: minori puniti dalla politica sull’immigrazione
Non capita spesso di osservare il verificarsi di eventi in giro per il mondo relativi alla questione sull’immigrazione, specialmente dopo due recenti eventi verificatisi, i quali fanno riflettere su come il Regno Unito abbia agito nel modo giusto. Prima, la terribile, ma fortunatamente di breve durata, nuova politica americana che prevedeva la separazione dei bambini (inclusi alcuni al di sotto dei 5 anni) dai loro genitori, trattenendoli da soli dopo che avevano attraversato il confine messicano per entrare negli USA insieme alle proprie famiglie. La notevole indignazione nazionale ed internazionale espressa, quando questo venne alla luce, ha provocato un’inversione di politica di Donald Trump. Ci sono ancora alcuni bambini che devono essere riuniti alle proprie famiglie ma auspicabilmente questo terribile processo sarà presto un evento del passato. Nel Regno Unito le famiglie possono essere trattenute (insieme) immediatamente prima della loro espulsione dal Regno Unito, in speciali strutture di detenzione alle quali è stato dato il nuovo nome di “strutture di pre-espulsione”. Le famiglie con i loro bambini normalmente possono essere trattenute solo per 72 ore, sebbene possa estendersi fino a 7 giorni in circostanze eccezionali. L’Immigration Act 2014 ha vietato la detenzione di minori non accompagnati per un periodo superiore alle 24 ore e possono essere trattenuti solo in strutture di detenzione di breve termine. Le linee guida dell’Home Office stabiliscono che i minori non accompagnati, non possono essere trattenuti se non in circostanze del tutto eccezionali, per il minor tempo possibile e con le dovute
cure. Un’ altra storia arriva dall’Australia; a una madre e’ stato richiesto di lasciare il paese e ritornare nelle Filippine, terra d’origine, dopo averci vissuto per oltre un decennio costringendola a lasciare il suo bambino di 8 anni a vivere in Australia a causa della custodia condivisa con il padre, il che significa che il bambino doveva rimanere in Australia. Pare che il ragazzo piangesse durante la notte e soffrisse di incubi, dovuti alla paura della separazione. Secondo un articolo del Guardian, il caso è stato attentamente valutato dalle autorità ma le custodie dei figli erano “oltre la portata” del dipartimento degli affari interni australiani. È un sollievo sapere che alla madre è stata data una tregua dell’ultimo minuto ma sicuramente non si sarebbe mai dovuti arrivare a quel punto. Il Regno Unito ha regole sull’immigrazione che riguardano lo status di immigrati dei genitori e stabilizzano i figli (il che significa che il figlio ha un permesso indefinito e quindi nessun vincolo temporale alla propria permanenza) quando le loro relazioni terminano. Le domande devono rispettare diversi requisiti di idoneità (principalmente relativi alle condanne penali), il requisito della lingua inglese ed un requisito finanziario nel quale i genitori devono dimostrare che possono mantenere la propria famiglia senza ricorrere ai fondi pubblici. Normalmente il diritto a rimanere sarà concesso se un genitore ha la sola responsabilita’ di un cittadino inglese o di un minore stabilizzato, o se il minore normalmente vive con lui e non con l’altro genitore (che è inglese o ha un permesso indefinito) o in alternativa se il minore vive con l’altro genitore ma ha contatti regolari con il genitore con un permesso limitato. È necessario fornire la prova che stanno assumendo ed intendono continuare a svolgere un ruolo attivo nell’educazione del bambino. Questo evidenzia come è generalmente nel miglior interesse del minore continuare ad avere una relazione significativa con
entrambi i genitori se i due si separano. Può essere applicato anche quando i genitori hanno un irregolare permesso di soggiorno se il loro figlio è cittadino inglese o ha vissuto nel Regno Unito per almeno 7 anni precedentemente alla domanda e, preso primariamente in considerazione il miglior interesse del bambino, non sarebbe ragionevole aspettarsi che il bambino lasci il Regno Unito. Se il minore è in contatto con l’altro genitore nel Regno Unito e più probabile che non sia ragionevole per il bambino lasciare il Regno Unito. In queste circostanze i requisiti finanziari e di lingua inglese non sono necessari ma occorre più tempo per qualificarsi per un permesso a rimanere a tempo indeterminato. C’è anche la possibilità per i genitori che vivono all’estero di fare domanda per la Visa sotto le medesime condizioni, nel caso in cui hanno esclusiva responsabilità genitoriale per un minore inglese o stabilito, oppure dove hanno contatti con il minore che vive con l’altro genitore (britannico o stabilito). Ungheria: introduzione dell’amministratore delegato senza diritti di rappresentanza La Legislazione ungherese ha sempre consentito agli azionisti di una società di limitare il potere degli amministratori delegati e, di conseguenza, ha permesso di nominare un
amministratore delegato senza alcun potere di rappresentanza della societá. Tuttavia, finora, la limitazione dei diritti di rappresentanza di un amministratore delegato non poteva essere registrata nel registro delle imprese (a parte il potere di firma individuale o congiunta) e, pertanto, non poteva essere considerata un’informazione pubblicamente disponibile. Di conseguenza, la limitazione non era valida nei confronti dei terzi. Per effetto dell’ultima modifica della Legge in materia, entrata in vigore il 1 luglio 2018, al Registro delle imprese è stata aggiunta una nuova sezione per la registrazione degli amministratori delegati senza diritti di rappresentanza. Per effetto di questo cambiamento, tre tipi di diritti di rappresentanza sono disponibili nel Registro delle Imprese: Potere individuale di rappresentanza; Potere congiunto di rappresentanza; e Completa mancanza di diritti di rappresentanza. Il cambiamento è positivo poiché consente al Registro delle imprese di riflettere adeguatamente quella che è già stata la pratica, in particolare le grandi società (ad esempio le private companies limited by shares e le public limited companies), dove i membri del consiglio di amministrazione sono stati spesso nominati senza poteri di rappresentanza e, unicamente a fini di gestione durante il processo decisionale interno della società. Al fine di introdurre effettivamente un amministratore delegato senza poteri di firma in una società, gli azionisti devono deliberare eventuali modifiche dello statuto sociale (o dell’atto di fondazione). La modifica deve poi essere depositata e registrata dal tribunale aziendale competente. Tutti questi passaggi richiedono l’assistenza di un avvocato autorizzato ungherese.
Puoi anche leggere