CIO Insights - È finita la magia della politica monetaria? Alla ricerca di maggior consistenza e solidità oltre a fonti di reddito sostenibili ...

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CIO Insights - È finita la magia della politica monetaria? Alla ricerca di maggior consistenza e solidità oltre a fonti di reddito sostenibili ...
Prospettive per il 2020

CIO Insights

È finita la magia della politica monetaria?
Alla ricerca di maggior consistenza e solidità oltre a fonti di reddito sostenibili
CIO Insights - È finita la magia della politica monetaria? Alla ricerca di maggior consistenza e solidità oltre a fonti di reddito sostenibili ...
CIO Insights
Lettera agli investitori
1

Lettera agli               È finita la magia della politica
investitori
                           monetaria?
                           Più di dieci anni fa, le banche centrali hanno intrapreso una politica
                           monetaria assai poco convenzionale, generalmente conosciuta come
                           “quantitative easing”. Ciò ha reso possibile la ripresa economica
                           statunitense più lunga della storia. Ma continuerà a funzionare questa
 Christian Nolting         “magia monetaria”?
   Global CIO

                           Con l’avvio del 2020, il potere di un ulteriore allentamento della politica monetaria sembra svanire,
                           ma un’alternativa convincente non è ancora stata trovata. L’opinione sempre più diffusa è che sarà
                           necessario il ricorso ad altri tipi di politiche per mantenere stabile l’economia globale. Ma le autorità
                           responsabili delle politiche economiche sono ben lontane dal trovare un punto di accordo su quali
                           dovrebbero essere esattamente queste iniziative, tanto meno su come implementarle.

                           Quindi, che ci piaccia o meno, la “magia” delle banche centrali continuerà ad avere un ruolo
                           estremamente importante sia per la politica economica che per i mercati. Il recente dibattito sul
                           coinvolgimento della Fed in attività di “quasi QE” (come dimostra la crescita del suo bilancio) e
                           sulla riapertura da parte della BCE del programma di acquisti mensili, sottolinea il fatto che la
                           magia monetaria è ancora un argomento che fa discutere.

                           Gli investitori devono pertanto accettare che, anche se la magia monetaria sta svanendo,
                           continueremo a convivere con i suoi effetti (compresa la possibile inflazione), alla ricerca di
                           alternative, ancora a lungo. Questa è la premessa del nostro outlook annuale per il 2020, e
                           utilizzeremo sei temi di investimento per esplorarne le implicazioni. Tale contesto ci ricorderà
                           dell’importanza di una asset allocation strategica e della solidità che questa offre al processo di
                           investimento.

                           01      Nel nostro primo tema “Le nuove pressioni delle diverse politiche richiedono una risposta
                                   prudente”, iniziamo quindi con l’osservare lo stato dell’economia globale, con i segnali di
                                   un rallentamento della crescita che vengono amplificati dalle tensioni economiche, dai
                                   timori di natura politica e da altre questioni. Con la politica monetaria che si prevede stia
                                   raggiungendo i propri massimi, le voci che chiedono un aumento della spesa pubblica
                                   sono sempre più insistenti, ma al momento non è prevista alcuna massiccia espansione
                                   fiscale. Dal punto di vista dell’investitore, si tratta di una situazione che richiederà un solido
                                   approccio agli investimenti, la capacità di concentrarsi sui rendimenti a lungo termine e la
                                   volontà di prendere in considerazione la possibilità di investimenti alternativi.

                           02      Con le banche che mantengono una politica monetaria molto accomodante per la mancanza
                                   di alternative, come notato sopra, rendimenti bassi o negativi rimarranno una realtà. Da qui il
                                   nostro secondo tema, “Vivere in un mondo in cui dominano i bassi rendimenti”. Gli investitori
                                   non devono supporre di poter semplicemente aspettare che passi questo momento e che
                                   tornino rendimenti più elevati; è necessaria una risposta più ponderata. In particolare,
                                   bisogna essere sicuri dei motivi per cui si continuano a detenere obbligazioni a scarso
                                   rendimento, e tenere a mente che gli elementi di diversificazione del rischio non forniscono
                                   necessariamente reddito. Questa è un’area in cui potrebbe anche essere necessario
                                   prendere in considerazione come ottenere rendimenti a fronte dei premi per illiquidità sui
                                   mercati privati azionari e del debito.

                           03      Nell’ambito del reddito fisso, ottenere rendimenti positivi richiederà un’esposizione al rischio,
                                   con l’eccezione dei Titoli del Tesoro americano, sebbene questi ultimi avranno difficoltà a
                                   fornire rendimenti reali positivi. Il compito, quindi, è “Trovare nuove fonti di reddito”, ovvero
                                   il nostro terzo tema per il 2020. Per quanto riguarda i mercati sviluppati, andando oltre i
                                   Titoli del Tesoro americano e considerando anche l’area corporate, i titoli statunitensi di tipo
                                   investment grade (IG) e il segmento crossover europeo (al confine tra IG e high yield) sono
                                   dei possibili investimenti. Ma in questo caso, è bene considerare anche i titoli corporate dei
                                   mercati emergenti, oltre che i governativi.

                           I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                           il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Lettera agli investitori
2

                           04      I titoli azionari continueranno ad avere un ruolo chiave nella maggior parte dei portafogli, e
                                   anche in questo caso riteniamo che ci sia spazio per ulteriori guadagni, ma con il rischio di
                                   maggiore volatilità. Prevediamo che, sin dall’inizio del 2020, le preferenze di tipo regionale
                                   e di stile avranno un peso sempre maggiore. Con il nostro quarto tema di investimento,
                                   “Equilibrare gli stili”, questo potrebbe essere il momento in cui alcuni titoli “value” di alta
                                   qualità inizieranno a offrire opportunità reali, cominciando a recuperare terreno rispetto ai
                                   titoli “growth”, la cui performance è stata, negli ultimi anni, superiore. Per quanto riguarda i
                                   settori, vediamo opportunità ad esempio nei titoli industriali a livello globale.

                           La magia monetaria non è ancora svanita, ma questo scenario
                           ci ricorda dell’importanza di una asset allocation strategica ai
                           fini della solidità del portafoglio.

                           05      Anche le considerazioni sui cambi svolgono un ruolo importante nei portafogli. A questo
                                   proposito, rimane da vedere se i tassi di cambio saranno influenzati da fattori di natura
                                   geopolitica e politica o da differenze tra le politiche monetarie delle banche centrali e altri
                                   fondamentali. “Guida la politica”, il nostro quinto tema per il 2020, suggerisce che la prima
                                   potrebbe avere la meglio nell’anno a venire. Le pressioni, di varia natura, per ridurre il valore
                                   del Dollaro statunitense continueranno, e lo Yen giapponese continuerà ad avere un ruolo
                                   molto importante come elemento di diversificazione. Il rallentamento della crescita globale
                                   potrebbe giocare a sfavore delle materie prime nel loro complesso, ma vi saranno ancora
                                   delle possibili opportunità, per esempio per quanto riguarda l’oro.

                           06      Continuiamo a credere che vi sia spazio per investire nei temi a lungo termine nell’ambito di
                                   un portafoglio di investimento, che plasmeranno e guideranno il mondo di domani. I nostri
                                   due nuovi temi per il 2019 comprendono aree di attenzione che traggono beneficio dal 5G
                                   e dalle implicazioni che comunicazioni più veloci avranno per la produttività e lo sviluppo
                                   industriale. Osserviamo inoltre con attenzione la gestione responsabile delle risorse in un
                                   mondo sempre più preoccupato per la generazione di rifiuti urbani e i tassi di riciclaggio.
                                   L’interazione tra tecnologia e sostenibilità continua a essere infine un fattore chiave per
                                   affrontare le implicazioni di natura demografica.

                           Quindi, cosa ci porterà il 2020? Un mondo in evoluzione, sebbene non del tutto diverso rispetto al
                           2019. Le banche centrali rimarranno al centro della scena, nonostante le discussioni circa la fine
                           della magia monetaria: per un investitore, questo significa che è necessario abituarsi a convivere
                           con tassi di interesse molto bassi, e assicurarsi di adottare un solido processo di investimento per
                           sfruttare le opportunità offerte dai mercati finanziari. Tali opportunità potranno avere la forma di
                           oscillazioni laterali di mercato, piuttosto che marcati movimenti al rialzo o al ribasso.

                           Christian Nolting
                           Global CIO

                                Instant Insights

                                2020 in breve

                                o Il rallentamento della crescita economica sarà accompagnato da
                                  un mutamento delle pressioni politiche.
                                o I bassi rendimenti comportano una revisione della componente
                                  obbligazionaria del portafoglio.
                                o Ulteriori apprezzamenti dei mercati azionari, ma le preferenze
                                  regionali e di stile cambiano.

                           I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                           il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Indice
3

Indice
Il fondamento del nostro approccio agli
investimenti: asset allocation strategica

p. 4
SEI TEMI DI INVESTIMENTO PER IL 2020

Tema 1
Le nuove pressioni delle diverse
politiche richiedono una risposta
prudente

p. 6

Tema 2
Vivere in un mondo in cui
dominano i bassi rendimenti

p. 10

Tema 3
Trovare nuove fonti di reddito

p. 13

Tema 4
Equilibrare gli stili

p. 15

Tema 5
Guida la politca

p. 17

Tema 6
La tecnologia incontra i criteri ESG

p. 20

                                        Riassunto delle nostre              Glossario                           Disclaimer
                                        prospettive sulle asset
                                        class per il 2020

                                        p. 25                               p. 27                               p. 29
                                        I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                        il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Il fondamento del nostro approccio agli investimenti
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                                       Il fondamento del nostro approccio
                                       agli investimenti: asset allocation
                                       strategica
                                       La costruzione di qualunque portafoglio di investimento deve il tema dell’asset allocation, ovvero
                                       la suddivisione tra le diverse asset class.

                                       Alcuni studi accademici evidenziano come l'asset allocation strategica possa contribuire alla
                                       maggior parte dei rendimenti di portafoglio; tutti sanno, per esperienza, che le fonti alternative di
                                       rendimento, per esempio tramite la selezione dei titoli o il timing di mercato nel suo complesso,
                                       sono difficili da perseguire con costanza. Non sono dunque di per sé una base valida per
                                       raggiungere una solida performance di portafoglio, sebbene quando gestiti in maniera prudente
                                       possano contribuire ai rendimenti.

                                       Ma, alla luce delle incertezze che ogni investitore deve affrontare riguardo agli investimenti,
                                       divenute più evidenti in questi ultimi anni, come creare una asset allocation strategica
                                       appropriata?

                                       Il primo passo è comprendere che non esiste un’unica asset allocation strategica ottimale. I singoli
                                       investitori hanno preferenze di investimento differenti. Il loro punto di partenza, inoltre, varia a
                                       seconda della possibilità di avere accesso a tipologie diverse di attività finanziarie in cui investire o
                                       ad esempio in funzione della valuta del paese in cui si risiede.

                                       Il secondo passo è di riconoscere che l’analisi deve necessariamente tenere conto di numerosi
                                       fonti di incertezza. Nessuno è in grado di predire il futuro con assoluta certezza. L’asset allocation
                                       non deve basarsi su un unico esito atteso: si tratta, invece, di sapere valutare le probabilità con cui
                                       vari scenari possono verificarsi.

                                         Rispondere all’incertezza in maniera ragionata

                                       A livello di asset class, sono tre i fattori rilevanti per l’asset allocation: rendimenti attesi, volatilità
                                       e correlazioni. Come rilevato in precedenza, non è possibile prevedere tali fattori con assoluta
                                       certezza. Ma, grazie alla conoscenza e ai precedenti, è possibile iniziare a stimarli. Per esempio, un
                                       riepilogo dei rendimenti per la classe di asset a lungo termine è disponibile nel box qui sotto.

                                            Figura 1: Presupposti di rendimento futuro a lungo termine scelti per i prossimi 10 anni (in
                                            USD)

                                            Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 2 dicembre 2019.

                                            Titoli del Tesoro americano a 7-10 anni                                         Bund tedeschi a 7-10 anni

                                            (Bloomberg Barclays U.S. Treasuries)                 1,7%                       (Bloomberg Barclays German Treasury)              -0,7%

                                            Mercati emergenti in valuta forte                                               Azionario Stati Uniti

                                            (Bloomberg Barclays EM USD Aggregate)                5,2%                       (S&P 500)                                           5,7%

                                            Azionario Europa                                                                Azionario dei mercati emergenti

                                            (MSCI Europe)                                        5,4%                       (MSCI Emerging Markets)                             8,8%

                                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Il fondamento del nostro approccio agli investimenti
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                                       Il fattore chiave è sapere su cosa possiamo essere ragionevolmente fiduciosi, e le aree in cui le
                                       nostre previsioni sono meno sicure. In breve, dobbiamo comprendere la natura dell’incertezza e
                                       integrarla nel processo di investimento. Ciò consentirà di realizzare un’asset allocation strategica.

                                       Come già rilevato, l'asset allocation strategica contribuisce alla maggior parte dei rendimenti del
                                       portafoglio, ma è possibile migliorare ulteriormente il processo in due modi. Primo, tramite l’asset
                                       allocation tattica, che in alcuni casi si scosta nel breve termine dall’asset allocation strategica
                                       per trarre vantaggio da eventi di mercato. Secondo, per alcuni portafogli, è possibile avvalersi
                                       di un processo di copertura sistematica al fine di aumentare la quota in portafoglio di asset con
                                       rendimenti potenzialmente maggiori, mantenendo al contempo il controllo del rischio. Anche in
                                       questo caso, si tratta di riconoscere e comprendere l’incertezza e usarla a nostro vantaggio. Non
                                       possiamo controllare lo scenario di investimento, ma possiamo provare a comprenderne la probabile
                                       evoluzione e le relative implicazioni.

                                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 1
                       Le nuove pressioni delle diverse
                       politiche richiedono una risposta
                       prudente
                       Il rallentamento della crescita comporterà nuove sfide per la politica
                       economica. Mantenere il focus sull’asset allocation strategica.

                         La politica monetaria è sostenibile, ma sta raggiungendo i propri massimi

                       Si fa ancora affidamento sulla “magia” monetaria, con i timori per un rallentamento dell’economia
                       che hanno spinto le principali banche centrali ad allentare ancora una volta la propria politica.
                       Tuttavia, molti dei fattori che stanno appesantendo la performance dell’economia non hanno una
                       natura monetaria e quindi sfuggono ai tentativi delle Banche Centrali di affrontarli o condizionarli.
                       Altro timore persistente riguarda il fatto che i politici e i mercati si siano ormai abituati al continuo
                       sostegno dei maghi della politica monetaria e facciano fatica a implementare qualsiasi approccio
                       alternativo. Inoltre, i canali per l’allentamento monetario sono già sotto pressione e difficilmente
                       potranno funzionare nel medesimo modo che in passato, o altrettanto efficacemente: siamo
                       verosimilmente in una fase in cui la politica monetaria ha un’utilità marginale decrescente.

                       I mercati si trovano inoltre ad affrontare potenziali difficoltà derivanti dagli sviluppi di natura politica,
                       ovviamente a causa delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, della Brexit e delle tensioni all’interno
                       della maggioranza di governo in Germania, sebbene anche altre tendenze più strutturali avranno un
                       ruolo importante, quali ad esempio la “de-globalizzazione” (con il picco della crescita del commercio
                       globale che probabilmente è già passato) e i timori in merito all’aumento dei livelli di indebitamento.

                            Figura 2: Tendenze divergenti del debito pubblico – USA e Germania

                            Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati al 1 dicembre 2019.

                            110
                            100
                             90
                             80
                             70
                             60
                             50
                             40
                                  1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

                            USA                      Germania

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                         Una significativa espansione fiscale è improbabile

                       Aumenteranno le pressioni per politiche alternative di sostegno all’economia. Le richieste di stimoli
                       fiscali, per esempio, saranno sempre più insistenti nel 2020, ma l’impatto del taglio delle tasse di
                       inizio 2018 negli Stati Uniti sta svanendo ed è improbabile che si avranno importanti cambiamenti
                       nella politica fiscale nell'Eurozona, nonostante le note divergenze tra le economie della regione
                       (Figura 2). E sebbene un morbido allentamento fiscale sia possibile (Fiugura 3), non prevediamo
                       manovre significative nel Vecchio continente. La tendenza verso una politica che favorisca stimoli
                       immediati potrebbe anche comportare che in molti Paesi le riforme strutturali passeranno in
                       secondo piano, sebbene ci aspettiamo di politica economica in Cina coniugheranno entrambi gli
                       aspetti. Avremo una tendenza all’aumento della volatilità dovuta al perdurare dell’incertezza politica,
                       coniugata ai timori che riguardano la crescita, alle elevate valutazioni dei mercati azionari e a una
                       crescita debole degli utili. Ma è importante che gli investitori mantengano una visuale chiara delle
                       priorità a lungo termine, impegnandosi al costruzione dell’asset allocation strategica e tentando allo
                       stesso tempo di sfruttare eventuali opportunità tattiche.

                            Figura 3: Previsto un lieve impulso fiscale* in Eurozona

                            Fonte: Commissione Europea, Deutsche Bank AG. Dati al 1 dicembre 2019.
                            * L’impulso fiscale si riferisce al cambiamento nelle dimensioni di un deficit/surplus di bilancio,
                            piuttosto che al suo importo assoluto.

                            % del PIL potenziale                                                            2013

                                                                                                      -0,1%

                                                                                                                                                                                                     Previsione della Commissione Europea
                                                                                                               2015

                                                                                                         -0.1%
                                                                                                         -0,1%

                                                                                                                                                             Previsione della Commissione Europea
                                                                                              2012

                                                                                        -1,0%                                 2017

                                                                                                                           0,5%                                                                              2021

                                                       2011                                                  2014                                                                                   0,3%
                                                 -2,0%                                                   0.0%
                                                                                                         0,0%                                                        2020

                                                                                                                                                         0,5%
                                                                                                                    2016                            2019

                                                                                                               0,3%                             0,2%
                                                                                                                                           2018

                                                                                                                                      -0,5%

                         L’aumento delle posizioni in liquidità comporta rischi

                       In questo contesto, gli investitori potrebbero essere tentati di aumentare le disponibilità liquide,
                       ma questo approccio presenta pericoli sostanziali, sia in termini di penalizzazione dei rendimenti
                       complessivi sia di potenziale aumento del rischio di portafoglio, in quanto le posizioni non liquide
                       devono essere più spinte lungo la curva rischio/rendimento per raggiungere gli obiettivi di
                       rendimento complessivi che si intende perseguire.

                       Invece, ottenere la corretta asset allocation strategica rimane assai più importante ai fini del
                       conseguimento di una performance sostenibile di portafoglio. L’asset allocation strategica ci
                       consente infatti di sfruttare l’incertezza di mercato, anziché provare ad evitarla.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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8

                       Gli investitori potrebbero inoltre dover allargare e allungare i propri orizzonti di investimento
                       concentrandosi in particolare sulla gestione del rischio. Ciò si potrebbe ottenere tramite l’utilizzo di
                       prodotti strutturati nell’ambito di un portafoglio.

                            Lo scenario economico
                            Rallentamento della crescita ma nessuna recessione
                            In breve, prevediamo una crescita economica globale più lenta nel 2020 e crediamo che
                            la possibilità di una recessione siano solo il 30%. La crescita dell’economia statunitense
                            è prevista in rallentamento dal 2,2% stimato per il 2019 all’1,6% del 2020, mentre per
                            l'Eurozona dall'1,1% allo 0,9%. La Cina continuerà con il suo atterraggio accomodante, con
                            la crescita che rallenterà al 5,8% nel 2020, ma molto dipenderà dal fatto che si trovi o meno
                            una soluzione anche parziale alla controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nel medio
                            termine, l’inflazione non rappresenterà un problema, con la crescita dei prezzi al consumo
                            negli Stati Uniti (PCE core) che si prevede rimarrà leggermente al di sotto del 2%, mentre
                            quella di EuroEurozona e Giappone sarà anche inferiore. Più a lungo termine, i maggiori
                            dazi e gli altri effetti della de-globalizzazione potrebbero, tuttavia, dare nuova vita a questo
                            spettro.

                            Consapevoli dei pericoli derivanti da un rallentamento troppo brusco, le principali banche
                            centrali dei mercati sviluppati continueranno a sostenere la crescita mediante politiche
                            monetarie accomodanti. Prevediamo che né la Fed né la BCE taglieranno ulteriormente i tassi
                            nei prossimi 12 mesi, ma il programma di acquisto di asset adottato dalla BCE continuerà
                            al ritmo di 20 miliardi di Euro al mese e la Fed adotterà anch’essa misure di “quasi-QE”,
                            sebbene questi acquisti di asset avranno come obiettivo primario il mantenimento della
                            liquidità di mercato anziché la riduzione dei tassi di interesse.

                            I consumatori devono continuare a essere fiduciosi
                            La crescita economica sarà sostenuta anche dai consumatori, che sono ancora ottimisti in
                            molte economie, nonostante la guerra commerciale e altre incertezze, incoraggiati da livelli
                            ancora elevati di occupazione e dai bassi costi di indebitamento. Le finanze delle famiglie
                            sembrano godere di buona salute, con maggiori risparmi e minori interessi pagati rispetto al
                            2008 (Figura 4). Altrove, tuttavia, la salute dei consumi dovrà essere tenuta sotto controllo:
                            I consumatori in Asia potrebbero risentire particolarmente dei timori in merito alla guerra
                            commerciale.

                            Anche in presenza di accordi commerciali provvisori tra Stati Uniti e Cina, le tensioni
                            continueranno e torneranno a manifestarsi di tanto in tanto in questo come in altri rapporti
                            bilaterali. In molte economie, quali ad esempio la Germania, le incertezze hanno finora
                            colpito più duramente il settore manifatturiero, ma vi sono segnali di rallentamento che si
                            stanno diffondendo anche ai settori dei servizi.

                            La politica potrebbe riservare qualche sorpresa nel 2020, con implicazioni per la crescita
                            economica e gli investimenti. L’attenzione del mercato si concentrerà sempre più sulle
                            elezioni presidenziali e del Congresso negli Stati Uniti, a novembre 2020; la gestione della
                            Brexit rimarrà un problema, anche se venisse siglato un accordo iniziale, mentre le tensioni
                            di natura geopolitica (per esempio in merito al petrolio) continueranno a far sentire i propri
                            effetti.

                            Le nostre previsioni macroeconomiche sono riassunte nella Figura 5.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                            Figura 4: Il potere dei consumatori: le finanze delle famiglie americane godono di buona salute

                            Fonte: U.S. Bureau of Economic Analysis, Deutsche Bank AG. Dati al 2 dicembre 2019.

                            4%                                                                                                                                            16%

                                                                                                                                                                          14%

                                                                                                                                                                          12%
                            3%

                                                                                                                                                                          10%

                                                                                                                                                                          8%

                            2%
                                                                                                                                                                          6%

                                                                                                                                                                          4%

                            1%                                                                                                                                            2%
                                 gen 70      nov 74       set 79       lug 84      mag 89      mar 94       gen 99       nov 03      set 08       lug 13      mag 18

                            Recessione         Interessi pagati / Reddito disponibile (asse sinistro)
                            Risparmi / Reddito disponibile (asse destro)

                            Figura 5: Le nostre previsioni in merito a crescita e inflazione nel 2019 e 2020

                            Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 16 dicembre 2019.

                              Crescita del PIL              Previsioni 2019      Previsioni 2020          Inflazione dei prez-          Previsioni 2019      Previsioni 2020
                              (%)                                                                         zi al consumo (%)
                              Stati Uniti*                               2,2                 1,6          Stati Uniti*                               1,9                  1,9
                              Eurozona (di cui)                          1,1                 0,9          Eurozona                                   1,3                  1,3
                                  Germania                               0,6                 0,8          Germania                                   1,5                  1,6
                                  Francia                                1,2                 1,0          Giappone                                   0,8                  1,4
                                  Italia                                 0,1                 0,4          Cina                                       2,4                  2,5
                              Regno Unito                                1,2                 1,3
                              Giappone                                   0,8                 0,2
                                                                                                        Per maggiori informazioni , vedere i segnali di rischio. Le stime
                              Cina                                       6,2                 5,8        sono basate su ipotesi,opinioni e modelli ipotetici o analisi che
                              India                                      6,0                 7,0        potrebbero risultare non corrette. Nessuna garanzia esiste per
                                                                                                        rendere i target e le stime reali. I rendimenti passati non sono
                              Russia                                     1,2                 1,5        garanzia dei rendimenti futuri.
                                                                                                        + per la misura del Pil USA si usa l’anno solare e per le misure di
                              Brasile                                    0,8                 1,7        inflazione è is Core PCE Dec to Dec %. Le stime per U.S. Headline
                              Mondo                                      3,1                 3,1        PCE (Dec/Dec) è 1,5% nel 2019 e 1,4% nel 2020. Il Pil Q4 on Q4
                                                                                                        growth 2.0% nel 2019 e 1.6% nel 2020.

                            Temi di investimento

                            Tema 1

                            o Un solido approccio all’investimento e all’asset allocation
                              strategica, che sono essenziali
                            o Concentrazione sui rendimenti a lungo termine
                            o Utilizzo di approcci alternativi

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 2
                       Vivere in un mondo in cui
                       dominano i bassi rendimenti
                       Continuando a fare affidamento sulla “magia” della politica monetaria,
                       l’attuale repressione finanziaria sotto forma di rendimenti obbligazionari
                       negativi (reali) continuerà ancora per qualche tempo. In termini di nominale,
                       circa 14 trilioni di dollari debito vengono ora scambiati a rendimenti negativi
                       (Figura 6). Molte banche centrali possiedono attualmente quote elevate del
                       debito complessivo dei rispettivi Paesi (nel caso della Bank of Japan, il 45%)
                       e una chiusura graduale di tali posizioni richiederà tempo.

                         I bassi rendimenti potrebbero durare a lungo

                       Sarebbe un errore credere che l'attuale contesto di bassi rendimenti possa concludersi a breve.
                       L’esempio del Giappone fornisce un modello inquietante per i mercati obbligazionari europei d’ora
                       in avanti, e forse anche per gli Stati Uniti nel lungo periodo. La situazione in Giappone presenta
                       molte differenze con quella che si trova ad affrontare l’Europa, ma questa esperienza ci dimostra
                       come l’indebitamento ai massimi livelli, una politica monetaria ultra espansiva, l’intervento diretto
                       della banca centrale sul mercato degli asset e, quindi, rendimenti obbligazionari bassi, possono
                       continuare per lungo tempo senza far scoppiare la bolla obbligazionaria o causare episodi di default.

                       Gli effetti di bassi rendimenti sulla repressione finanziaria a lungo termine richiedono, pertanto,
                       una nuova visione da parte degli investitori. Invece di aspettare con pazienza che i rendimenti
                       obbligazionari tornino ad aumentare o tornino in territorio positivo, gli investitori devono perseguire
                       una risposta ponderata alla situazione attuale.

                            Figura 6: 14 trilioni di dollari statunitensi di debito vengono ora scambiati a rendimenti negativi

                            Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank AG.Dati al 1 dicembre 2019.

                            18000

                            12000

                              6000

                                  0
                                      2015                        2016                         2017                         2018                        2019

                            Debito globale con rendimenti negative, valori in miliardi di USD

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                         L'esposizioni alle obbligazioni ad alta qualità devono essere giustificate

                       Uno dei problemi maggiori riguarda il fatto che le obbligazioni con rating elevato, che in passato
                       erano fonte di flussi di reddito stabili e sicuri, potrebbero non essere più in grado di coprire questo
                       ruolo in un portafoglio. Potrebbero, tuttavia, essere in grado di fornire un certo beneficio per la
                       diversificazione in caso di flessioni di mercato (vedi box) ma devono essere gestite in maniera
                       prudente, e per quote non eccessive.

                       In breve, è necessario innanzitutto giustificare qualsiasi posizione in reddito fisso che non offra
                       rendimenti ed assicurarsi che le dimensioni dell’assegnazione siano adeguate. Secondo, si deve
                       ricordare che un elemento diversificatore del rischio (un possibile motivo per tenere in posizione
                       titoli di stato di alta qualità che non offrono rendimenti significativamente superiori allo zero)
                       potrebbe non generare reddito. E, terzo, ottenere qualunque rendimento sugli investimenti in
                       reddito fisso comporterà un rischio superiore rispetto al passato.

                         Valutare i premi di illiquidità

                       Gli investitori potrebbero inoltre dover accettare limitazioni alla liquidità, per ottenere il premio di
                       illiquidità sui mercati privati dei titoli azionari e di debito, sebbene sia importante comprendere che
                       tali premi non sono fissi e con il tempo possono cambiare e perfino scomparire.

                       Le nostre previsioni sul reddito fisso sono riassunte nella Figura 7.

                            Figura 7: Previsioni su rendimenti obbligazionari e spread

                            Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 16 dicembre 2019.

                              Stati Uniti                                                                 Europa
                              UST 2 anni            US 2 anni rendimento                 1,50%            Schatz 2 anni             GER 2 anni rendimento           –0,60%
                              UST 10 anni           US 10 anni rendimento                1,85%            Bund 10 anni              GER 10 anni rendimento –0,35%
                              UST 30 anni           US 30 anni rendimento                2,25%            Bund 30 anni              GER 30 anni rendimento            0,15%
                              U.S. IG CORP          BarCap US Credit                     110bp            Gilt 10 anni              UK 10 anni rendimento             0,95%
                              U.S. HY               Barclays US HY                       400bp            EUR IG Corp               iBoxx Eur Corp all                 90bp
                                                                                                                                    ML Eur Non-Fin HY
                                                                                                          EUR HY                                                     360bp
                                                                                                                                    Constr. Index
                              Asia Pacifico
                                                    JPN 2 anni
                              JGB 2 anni                                                –0,20%
                                                    rendimento                                            Mercati Emergenti
                                                    JPN 10 anni                                           Debito pubblico
                              JGB 10 anni                                               –0,10%                                      EMBIG Div                        320bp
                                                    rendimento                                            mercati emergenti
                              Credito Asia          JACI Index                           265bp            Credito mercati
                                                                                                                                    CEMBI Broad                      320bp
                                                                                                          emergenti

                            Temi di investimento

                            Tema 2

                            o Giustificare qualsiasi posizione in reddito fisso che non offre
                              rendimenti
                            o Ogni rendimento comporta rischi
                            o Valutare i premi di illiquidità

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                            Reddito fisso senza rendimento:
                            il suo ruolo come elemento
                            diversificatore del portafoglio
                            Focus sul rendimento aggiustato per il rischio
                            Una quota significativa dei titoli obbligazionari dei mercati sviluppati sono scambiati con
                            un rendimento a scadenza negativo – un’importante eccezione sono gli Stati Uniti. Di
                            conseguenza, le nostre assunzioni di rendimento per il lungo termine incorporano aspettative
                            di rendimenti bassi o negativi per questa asset class nei prossimi anni. Questo comporta
                            un’ovvia domanda: perché mantenere in portafoglio questi titoli? Sarebbe preferibile
                            sostituirli con una quota di liquidità?

                            La risposta ha a che fare con il concetto di incertezza – e la nostra comprensione dello stesso
                            – un elemento centrale del nostro processo di asset allocation strategica (si veda pagina 4).
                            Un’ottimizzazione standard evidenzierebbe che molti portafogli presenterebbero rendimenti
                            aggiustati per il rischio superiori nel caso si escludessero i titoli governativi, almeno in teoria.
                            Tuttavia, questo si dimostrerebbe vero, in pratica, solo a condizione che le nostre assunzioni
                            si verificassero estremamente accurate – scenario purtroppo improbabile.

                            Pertanto, tenendo in considerazione come un certo livello di incertezza sull’accuratezza delle
                            nostre stesse assunzioni potrebbe influenzare rendimenti e rischio, emerge che includere
                            titoli obbligazionari a basso rendimento (o rendimento negativo) presenta dei vantaggi
                            interessanti. Infatti, nel caso si verificassero degli elementi di sorpresa rispetto alle assunzioni
                            di base, portafogli che includano questa componente risulterebbe più solidi.

                            Questa è una delle importanti ragioni per cui ha senso includere in un’asset allocation
                            strategica titoli governativi o corporate di alta qualità, dunque con rendimenti a scadenza
                            bassi o addirittura negativi. In breve, gli investitori accettano un rendimento atteso
                            leggermente inferiore nel caso si verificasse uno scenario molto vicino a quella assunto, in
                            cambio di un rendimento atteso maggiore nel caso di sorprese impreviste.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 3
                       Trovare nuove fonti di reddito
                       L’attuale situazione di investimenti a basso rendimento o addirittura
                       negativo continuerà nel 2020 anche sui mercati corporate ed emergenti,
                       non solo in alcuni titoli di Stato dei mercati sviluppati.

                         Bisogna avere larghe vedute circa le fonti di rendimento

                       Chi investe in obbligazioni corporate dovrà, pertanto, assumere un atteggiamento diverso rispetto al
                       rischio, alla ricerca di rendimenti più elevati su investimenti nei mercati emergenti e in obbligazioni
                       corporate e con una buona apertura mentale in merito a cosa potrebbero essere tali investimenti e
                       che ruola abbiamo all’interno di un portafoglio diversificato.

                       Ci siamo concentrati sugli investimenti in obbligazioni dei mercati emergenti per diversi anni ormai.
                       E, con l’inflazione vicina ai minimi storici, i rendimenti reali dei mercati emergenti continuano ad
                       essere considerevolmente più alti rispetto ai rendimenti reali dei mercati sviluppati (per esempio di
                       quelli tedeschi e statunitensi).

                       Nell’ambito dei mercati emergenti, l’attenzione è stata naturalmente posta sul debito sovrano
                       in valuta forte, ma alcuni titoli corporate dei mercati emergenti potrebbero essere altrettanto
                       interessanti, se non di più. Questi potrebbero reggere con successo il confronto, per quanto riguarda
                       vari aspetti, con i loro pari dei mercati sviluppati, come indicato nella Figura 9, nel caso di leva
                       finanziaria netta. Analogamente, mentre l’attenzione si è concentrata sulle obbligazioni corporate
                       emergenti denominate in dollari, anche quelle denominate in altre valute (ad esempio euro) possono
                       essere interessanti.

                       Nell’ambito dei titoli obbligazionari dei mercati emergenti, le nostre posizioni in sovrappeso
                       comprendono ad esempio l’India. Abbiamo una posizione neutrale in Cina e una in Asia e America
                       latina nel loro complesso e un sottopeso sul Brasile.

                       Nell’ambito delle obbligazioni corporate dei mercati sviluppati, vediamo opportunità nel segmento
                       dei titoli Investment Grade statunitensi e nei crossover europei (vale a dire titoli investment grade
                       con rating relativamente bassi, titoli high yield con rating relativamente elevati). Le probabilità di una
                       crescita più lenta ci fanno essere più prudenti e selettivi sugli high yield in genere. Ora che la BCE
                       è tornata ad acquistare grandi volumi, la caccia al rendimento continuerà ed anche le obbligazioni
                       europee con rating più bassi verranno scambiate a rendimenti negativi. In questo scenario, bisogna
                       anche ricordare che i Titoli del Tesoro americano sono ancora interessanti come fonte di rendimenti
                       nominali positivi, sebbene denominati in dollari.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                            Figura 8: I titoli corporate dei mercati emergenti possono essere all’altezza dei loro pari nei
                            mercati sviluppati

                            Fonte: BAML, JPMorgan, Deutsche Bank AG. Dati al 16 dicembre 2019.

                            Spread (bps)                                                                                                     Indebitamento netto (x)
                                                                                                                                                                            3,0

                            400

                                                                                                                                                                            2,5

                            300

                                                                                                                                                                            2,0

                                                                                                                                                                            1,5
                            200

                                                                                                                                                                            1,0

                            100

                                                                                                                                                                            0,5

                               0                                                                                                                                            0,0
                                   mar 15       set 15       mar 16        set 16       mar 17        set 17       mar 18        set 18       mar 19        set 19

                            EM vs. U.S. B Spread (bps, lhs)                    EM vs. U.S. BB Spread (bps, lhs)                      EM vs. U.S. BBB Spread (bps, lhs)
                            U.S. Net Leverage (x, rhs)                         Global EM Net Leverage (x, rhs)

                            Temi di investimento

                            Tema 3

                            o Inserire i titoli corporate negli investimenti obbligazionari nei
                              mercati emergenti
                            o In Europa imuoversi solo in maniera opportunistica
                            o I Titoli del Tesoro americano mantengono il loro fascino

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 4
                       Equilibrare gli stili
                       Per la maggior parte del 2019, i mercati azionari hanno registrato
                       apprezzamenti considerevoli, grazie a tassi di interesse bassi e, in certa
                       misura, alla crescita dei ricavi, che hanno contribuito a spingere al rialzo i
                       multipli (per esempio, il rapporto prezzo utile). Anche l’assenza di alternative
                       per gli investitori ha probabilmente aiutato.

                         Sono possibili ulteriori modesti guadagni sui mercati azionari

                       Avvicinandoci al 2020, le valutazioni sono sotto pressione e la presunta mancanza di alternative non
                       sarà sufficiente, di per sé, a spingerle molto più in alto dei livelli attuali. Ma una modesta crescita
                       nei ricavi societari, comunque inferiore al 10%, dovrebbe essere in qualche modo di sostegno, ed è
                       probabile che nel corso dell’anno si vedrà un’ulteriore crescita degli indici azionari. Una soluzione
                       convincente ai problemi di natura commerciale (tutt’altro che certa) potrebbe essere ulteriore
                       ragione di supporto ai corsi azionari.

                       Dal punto di vista di un investitore, i dividendi, sia come contributo al rendimento che come
                       generatore di flussi di cassa, non dovrebbero essere trascurati, come negli anni precedenti. I
                       rendimenti azionari, superiori ai rendimenti obbligazionari in molti dei mercati di paesi sviluppati,
                       possono continuare a giustificare il maggiore rischio associato ai titoli azionari e possono altresì
                       essere importanti ai fini della generazione di reddito. L’attenzione, tuttavia, deve concentrarsi sui
                       dividendi sostenibili, quelli in grado di essere pagati a fronte degli utili generati e senza creare
                       minacce per lo stato patrimoniale di una azienda.

                         Rivedere gli “stili” azionari

                       Una nuova tendenza per i titoli azionari nel 2020 farà riferimento allo “stile”, i tipi di azioni che
                       un investitore dovrebbe preferire. Negli ultimi tre anni, i mercati azionari sono stati guidati
                       principalmente dai titoli “growth” (titoli di società ritenute in grado di crescere più rapidamente
                       del mercato nel suo complesso). Al contrario, un contributo modesto è giunto dai titoli “value”
                       (titoli scambiati a un prezzo inferiore a quello indicato dai fondamentali più evidenti). Ora, tuttavia,
                       crediamo che lo spread della valutazione tra i due stili, “growth” e “value”, abbia probabilmente
                       raggiunto i massimi (Figura 9).

                       Pertanto, prenderemmo in considerazione un posizionamento più equilibrato degli stili in termini
                       di “growth” vs. “value” per il 2020. Alcuni titoli “value” di qualità potrebbero offrire interessanti
                       opportunità.

                       A livello di settore, vediamo anche opportunità negli industriali a livello globale, in termini sia assoluti
                       che relativi. Le nostre previsioni per gli indici azionari sono riassunte nella Figura 10.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                            Figura 9: Il premio dei titoli “growth” rispetto a quelli “value” ha probabilmente raggiunto i
                            massimi

                            Fonte: FactSet, Deutsche Bank AG. Dati al 11 dicembre 2019.

                            1.9

                            1.8

                            1.7

                            1.6

                            1.5

                            1.4

                            1.3

                            1.2

                            1.1

                            1.0

                            0.9
                                  2004             2006             2008              2010             2012              2014             2016             2018

                            MSCI World Growth vs. Value NTM P/E ratio

                            Figura 10: Peso dei settori a livello regionale                                   Figura 11: Previsioni sugli indici azionari

                            Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 13                                               Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 16
                            dicembre 2019.                                                                    dicembre 2019.

                                                                  EUROPA USA           RU
                                                                                                               Stati Uniti                    S&P 500                 3.300
                             Energy
                             Materials                                                                         Germania                       DAX                   14.000

                             Industrials                                                                       Zona euro                      Eurostoxx 50            3.770
                             Consumer Discretionary                                                            Europa                         Stoxx 600                 420
                             Consumer Staples
                                                                                                               Giappone                       MSCI Japan              1.060
                             Healthcare
                                                                                                               Svizzera                       SMI                   10.450
                             Financials
                             Information Technology                                                            Regno Unito                    FTSE 100                7.510

                             Communication Services                                                            Mercati emergenti              MSCI EM                 1.120
                             Utilities
                                                                                                               Asia Giappone                  MSCI Asia ex
                                                                                                                                                                        700
                             Real Estate                                                                       esclusos                       Japan

                            Sottopeso                   Neutrale                  Sovrappeso

                            Temi di investimento

                            Tema 4

                            o Una solida diversificazione dei titoli azionari
                            o Rivedere il rapporto “growth” vs. “value”
                            o Cercare titoli “value” difensivi e con flussi di cassa prevedibili

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 5
                       Guida la politica
                       I mercati dei cambi offrono un modo unico per osservare come la teoria
                       interagisca con la pratica. In linea di principio, i tassi dei cambi dovrebbero
                       essere influenzati prevalentemente dalla politica monetaria delle banche
                       centrali e dai fondamentali economici. In pratica, sono molto sensibili alle
                       dichiarazioni dei politici o alle speculazioni in merito a quelle che sono le
                       loro intenzioni. Crediamo che le azioni dei politici saranno probabilmente
                       assai importanti nel 2020. Anche le materie prime ne risentiranno.

                         Un ulteriore rafforzamento del dollaro statunitense è improbabile

                       Anche mettendo da parte la retorica politica, il dollaro statunitense appare sopravvalutato in base a
                       molte misure convenzionali e le pressioni per un intervento (in varie forme) proseguiranno, mentre
                       si valuteranno nuove frontiere di politica monetaria. La forza del dollaro, quindi, sta probabilmente
                       raggiungendo i suoi massimi, sebbene non prevediamo un brusco deprezzamento nel suo valore.
                       La nostra previsione per il rapporto EUR/USD per la fine del 2020 è di 1,15, cosa che implica un
                       leggero deprezzamento rispetto ai livelli attuali (la Figura 12 mostra le nostre previsioni a 12 mesi).
                       Inoltre, un eventuale indebolimento del dollaro sarà probabilmente intervallato da momentanei
                       periodi di rafforzamento in momenti di crescita dell’incertezza.

                       Il ruolo del dollaro quale valuta di riserve a livello globale gli conferisce caratteristiche uniche e i
                       fondamentali sono comunque una lama a doppio taglio. Rendimenti obbligazionari più alti negli Stati
                       Uniti dovrebbero, in generale, sostenere il dollaro. Ma, se una flessione dell’economia spingesse
                       le banche centrali a tagliare ripetutamente i tassi (cosa che prevediamo non accadrà) allora è più
                       probabile che il differenziale dei tassi di interesse tra Stati Uniti ed Eurozona si vada assottigliando,
                       eliminando così uno dei fattori a sostegno del dollaro rispetto all’euro.

                            Figura 12: Previsioni su cambi e prezzi delle materie prime

                            Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 16 dicembre 2019.

                              EUR vs. USD                                      EUR/USD                                                                                 1,15
                              USD vs. JPY                                      USD/JPY                                                                                 105
                              EUR vs. JPY                                      EUR/JPY                                                                                 121
                              EUR vs. GBP                                      EUR/GBP                                                                                 0,89
                              GBP vs. USD                                      GBP/USD                                                                                 1,29
                              USD vs. CNY                                      USD/CNY                                                                                 7,10

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                         L’evoluzione della politica della BCE avrà un impatto sull’euro

                       Nel frattempo, l’euro continuerà ad affrontare le proprie sfide, per lo più generate sul fronte
                       interno. Oltre alla Brexit, la politica populista sembra continuare ad avere effetti sulle principali
                       economie della regione, compresa forse l’Italia. Inoltre, i mercati valutari potrebbero essere turbati
                       dall’evoluzione della politica della BCE e dalle comunicazioni ufficiali in merito da parte del suo
                       nuovo Presidente. Infatti, Christine Lagarde dovrà ricercare una riconciliazione di varie vedute
                       all’interno Consiglio Direttivo. La BCE manterrà comunque una traiettoria espansiva della sua
                       politica monetaria.

                         Lo yen continua ad avere un ruolo importante quale elemento
                         diversificatore del portafoglio

                       In questo scenario, gli investitori continueranno a cercare valute in grado di agire da diversificatori
                       di portafoglio. Lo yen ha svolto egregiamente questo ruolo lo scorso anno, e continuerà a farlo.
                       Sebbene la volatilità sia attualmente relativamente bassa e i rischi siano percepiti (probabilmente
                       sbagliando) come “noti”, si avranno dei picchi di volatilità, con gli sviluppi di natura politica che
                       agiranno probabilmente da elemento destabilizzante della fiducia. In questo scenario, continuiamo
                       a credere che una posizione lunga in yen potrebbe giocare un ruolo vantaggioso all’interno dei
                       portafogli.

                       Una leggera svalutazione dello yuan cinese (CNY)potrebbe essere la conseguenza della
                       continuazione del rallentamento economico della Cina e accompagnare episodi futuri di stallo nei
                       negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Tuttavia, crediamo che la PBoC, la Banca Centrale cinese,
                       continuerà a essere restia a implementare misure aggressive di allentamento a causa dei timori
                       di stabilità finanziaria, alimentati dal livello di indebitamento di aziende e famiglie, rendendo così
                       improbabile un brusco crollo dello yuan.

                       La sterlina britannica sarà, naturalmente, influenzata in misura notevole dai progressi relativi alla
                       Brexit. A parte ciò, gli investitori a lungo termine potrebbero prendere in considerazione di costruire
                       posizioni tatticamente sulla sterlina a causa delle attuali valutazioni poco impegnative e periodi di
                       posizionamento estremo, a seconda dei progressi della Brexit.

                            Figura 13: Il prezzo dell’oro e il deficit di bilancio degli Stati Uniti

                            Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati al 1 dicembre 2019.

                            Miliardi di USD                                                                                                                         USD/oz
                            -2000                                                                                                                                        1800

                            -1600
                                                                                                                                                                         1200
                            -1200

                              -800
                                                                                                                                                                         600
                              -400

                                 0                                                                                                                                       0
                                      1980     1983      1986     1989      1992     1995      1998     2001      2004     2007      2010     2013      2016    2019e

                            Surplus/deficit governativo (Stati Uniti, in miliardi di dollari, invertito, asse sinistro)
                            Media mobile a 12 mesi del prezzo dell’oro all’oncia, in dollari (asse destro)

                         Perché l’oro

                       Una crescita economica in rallentamento suggerisce di non assumere esposizioni dirette alle
                       materie prime ma la situazione nel settore immobiliare oltre a un probabile ridimensionamento della
                       forza del dollaro statunitense segnalano possibili opportunità nell’oro. I precedenti suggeriscono che
                       un deficit in aumento nel budget federale americano potrebbe comportare pressioni al rialzo per il
                       prezzo dell’oro (Figura 13). La nostra previsione per il prezzo del metallo giallo alla fine del 2020 è di
                       $1.550/oncia.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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19

                       I prezzi del petrolio non possono resistere alla pressione al ribasso dovuta al rallentamento della
                       crescita economica globale che avrà ripercussioni sulla domanda (Figura 14), ma le controversie
                       politiche porteranno a momentanei scostamenti al rialzo nel corso dell’anno. La nostra previsione
                       per il WTI nel 2020 è di USD 54/barile.

                            Figura 14: La crescita globale nella domanda di petrolio continua a essere rivista al ribasso

                            Fonte: Bloomberg Finance, IEA Monthly Market Oil Report, Deutsche Bank AG. Dati al 12 dicembre
                            2019.

                            Miliardi di USD
                            1,6
                                      1,53       1,55
                                                            1,49       1,47
                            1,4       1,40       1,40       1,40       1,40      X.XX
                                                                                 1,41        1,38
                                      1,29       1,28                                        1.30
                                                            1,25       1,25       1,22       1,23      1,23
                                                                                                       1.20       1.21
                            1,2
                                                                                                       1,14       1,14
                                                                                                                  1.11       X.XX
                                                                                                                             1,11
                            1,0                                                                                                         1,02
                                                                                                                                        X.XX       1.01
                                                                                                                                                   0,98       1.00
                                                                                                                                                              0,98       0,98
                                                                                                                                        0,89                             0,90
                            0,8                                                                                                                    0,84
                                                                                                                                                              0,75       0,75
                            0,6
                                     dic 18    gen 19      feb 19    mar 19      apr 19    mag 19     gui 19     lug 19     ago 19     set 19     ott 19     nov 19     dic 19

                            Report mensile dell’Opec                     Report mensile del petrolio IEA                       Outlook dell’EIA sul settore energetico

                            Valute dei mercati emergenti:
                            superare la bufera
                            Le valute dei mercati emergenti si trovano a dover affrontare alcune difficoltà dovute alle
                            tensioni commerciali globali. Ma non vi sono solo cattive notizie. La volatilità dello sviluppo
                            economico dei mercati emergenti è stata inferiore a quella dei mercati sviluppati negli
                            ultimi anni e prevediamo che questa tendenza continuerà anche nel 2020. Gli asset dei
                            mercati emergenti hanno registrato performance positive nel 2019 grazie alle politiche
                            delle banche centrali nei mercati sviluppati, e non prevediamo che vi saranno cambiamenti
                            in tal senso. Ma il rallentamento della crescita globale è negativo per i prezzi delle materie
                            prime, con la conseguenza che si renderà necessario un approccio selettivo verso le valute
                            dei mercati emergenti.

                            Le previsioni su una selezione di valute dei mercati emergenti per il 2020 sono le seguenti:

                                     USD/CNY                               USD/TRY                               USD/MXN                                USD/BRL

                                  7,10                                  6,10                               19,50                                    4,15
                            Temi di investimento

                            Tema 5

                            o Livello del dollaro vicino ai massimi
                            o Utilizzo dello yen come elemento diversificatore
                            o Momento favorevole per l'oro

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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Tema 6
                       La tecnologia incontra i criteri ESG
                       I nostri temi di investimento a lungo termine si concentrano sui
                       cambiamenti strutturali a lungo termine nello scenario economico e sociale.
                       Appaiono più chiari se visti all’interno di un triangolo i cui tre lati sono
                       tecnologia, demografia e sostenere il mondo in cui viviamo.

                       I temi esistenti comprendono la sicurezza informatica, millennial, sanità, infrastrutture, smart
                       mobility, l’intelligenza artificiale e gli investimenti sostenibili secondo criteri ESG (fattori ambientali,
                       sociali e di governance) oltre che il potenziamento delle infrastrutture.

                       Per il 2020 lanciamo due nuovi temi a lungo termine: rapido avanzamento del 5G e gestione delle
                       risorse.

                       Prepararsi per il livello successivo di dati: Rapido avanzamento del 5G
                       5G sta per quinta generazione nelle reti cellulari. Il 5G ha capacità e velocità superiori per
                       integrare varie fonti: ad esempio sensori, macchine fotografiche, foot patrol, mappe, dispositivi,
                       database e droni.

                         Il 5G avrà molteplici, importanti effetti

                       Ci si attende che le capacità del 5G andranno ben oltre l’ambito delle precedenti generazioni di reti e
                       che avrà un profondo impatto sul comportamento sia dei consumatori sia dell’industria. Il probabile
                       impatto del 5G può essere suddiviso in tre aree diverse.

                       Innanzitutto, il 5G creerà opportunità per i fornitori di servizi che creano reti e forniscono dati agli
                       utenti finali. Ericsson prevede che, entro il 2024, gli abbonamenti al 5G raggiungeranno 1,9 miliardi
                       di utenti con il 35% del traffico su reti 5G, e che il 65% della popolazione globale sarà coperto
                       da questa tecnologia. Ciò comporterà probabilmente la nascita di alleanze e strutture industriali
                       nell’ambito delle infrastrutture tecnologiche e dei centri dati che le supportano. I fornitori di servizi
                       si stanno già rivolgendo a esperti delle piattaforma cloud per collaborare e accelerare l’innovazione
                       5G.

                       Secondo, il 5G avrà un impatto molto esteso nel migliorare la produttività commerciale, con un
                       probabile considerevole impatto sulle economie di tutto il mondo. Le “smart factory” (fabbriche
                       intelligenti), pronte all’utilizzo di tecnologia 5G, sono già costituite sulla base dell’Internet delle cose
                       (IoT) e delle piatteforme di servizi web, e si spera che una connettività wireless flessibile e sicura
                       possa ridurre sensibilmente i costi in confronto alle tradizionali tecniche di automazione.

                       Terzo, il 5G porterà a una accelerazione nella creazione e utilizzo dei “big data”. In questa maniera,
                       interesserà e trasformerà molti settori, compresi, ad esempio, quello automobilistico, il retail,
                       l’istruzione, e l’intrattenimento, oltre al settore sanitario. L’uso dei dispositivi IoT accelererà con

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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                       l’introduzione del 5G e comporterà un aumento sia della velocità che del volume dei dati, con la
                       maggior parte della crescita dell’IoT prevista nel nord-est asiatico.

                            Figura 15: Capacità 5G vs. reti 4G LTE esistenti

                            Fonte: Cisco Systems, Qualcomm, Deutsche Bank AG. Dati al 1 dicembre 2019.

                                                                  4G LTE                                                                                               5G
                              Tasso medio                         25 Mb/s                                                                                       100 Mb/s

                              Tasso massimo                       150 Mb/s                                                                                 10,000 Mb/s

                              Latenza                             50 ms                                                                                                1 ms

                              Densità di connessione              2,000km2                                                                                 100,000 km2

                       Gestione delle risorse
                       Il nostro secondo tema a lungo termine per il 2020 è la gestione delle risorse (gestione, utilizzo e
                       conservazione efficace di risorse scarse), con particolare attenzione, in questo caso, alla gestione dei
                       rifiuti e alle sfide del riciclaggio, sebbene l’argomento sia molto più ampio. La regolamentazione e il
                       monitoraggio degli investimenti si stanno ora concentrando su timori ambientali: si noti per esempio,
                       l’imminente segnalazione obbligatoria che sarà introdotta nel 2020 nel contesto della Task Force
                       sulle informazioni finanziarie relative al clima (TCFD).

                       Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, l’urbanizzazione combinata con la crescita della
                       popolazione mondiale implica che il numero di persone nelle aree urbane aumenterà di 2,5 miliardi
                       entro il 2050, raggiungendo il 70% della popolazione mondiale.

                       L’aumento della popolazione urbana comporterà sfide significative per la raccolta e il riciclaggio dei
                       rifiuti. Allo stato attuale, mentre i tassi di raccolta nelle città ad alto reddito sono aumentati al 100%,
                       la media nelle città a basso reddito ammonta solo al 35%. Le Nazioni Unite ritengono che almeno 2
                       miliardi di persone non abbiano accesso alla raccolta di rifiuti solidi.

                         L’aumento della classe media globale aumenta i problemi

                       I problemi di rifiuti e riciclaggio saranno peggiorati dalla crescita della classe media in tutto il mondo,
                       che entro il 2050, stando alle previsioni delle Nazioni Unite, sarà pari a 3 miliardi di persone a livello
                       globale. I nuovi membri della classe media avranno un reddito disponibile sufficiente per acquistare
                       prodotti in maniera paragonabile alle persone dei paesi ad alto reddito di oggi. Una maggiore spesa
                       al consumo porterà a una maggiore generazione di rifiuti. Entro il 2050, i volumi di rifiuti dovrebbero
                       più che raddoppiare, con l’Asia e l’Africa che supereranno entro il 2030 le regioni ad alto reddito in
                       termini di generazione di rifiuti solidi urbani.

                       Inoltre, viviamo nel mondo dei gadget con cicli di prodotto sempre più brevi, che peggiorano
                       il problema dei rifiuti elettronici. Sulla base dei dati del 2016, solo una piccola parte dei rifiuti
                       elettronici viene raccolta e riciclata: circa il 35% in Europa e ancora meno in Asia e nelle Americhe.
                       Il resto è destinato a discariche e inceneritori o ai commercianti di rifiuti. Si prevede che la quantità
                       di rifiuti elettronici globali crescerà dell’8% all’anno, e sebbene quasi il 100% dei rifiuti elettronici
                       sia riciclabile, gli attuali tassi di riciclo non sono promettenti: solo il 15,5% in tutto il mondo (nel
                       2018). Circa il 40% dei rifiuti elettronici viene inoltre esportato in Asia dagli Stati Uniti, dal Canada e
                       dall’Europa.

                       I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                       il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a dicembre 2019.
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