Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi

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Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
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                                culturale
                                chiasso
                                cinema teatro
                                programma
                                stagione
                                2021
                               –2022

                                Genesi
Dicastero Attività culturali
Comune di Chiasso
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
Comune di Chiasso
Dicastero Attività culturali
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
Comune di Chiasso         Cinema Teatro Chiasso                La stagione 2021–2022
Sindaco                   Direttore                            del Cinema Teatro
       Bruno Arrigoni             Armando Calvia               è realizzata in collaborazione
                                                               e con il contributo di:
Vicesindaco               Assistente Direzione
Capo Dicastero Attività          Anna Martano Grigorov
culturali
         Davide Dosi      Responsabile Amministrativa
                                Cristina Moro

                          Direzione Tecnica
                                  Davide Onesti

                          Custode
                                Simone Giannini

                          Grafica
                                    SUPSI
                                    Corso di laurea
                                    in Comunicazione visiva
                                    e Laboratorio cultura
                                    visiva

                          Ufficio stampa
                                   Laila Meroni Petrantoni
                                                               media partner:
                          Tipografia
                                 Progetto Stampa

                          Biglietteria
                                   Viktorija Anastasova
                                   Cristian Bizzotto

                          Fotografie
                                 Davide Onesti
                                 Simone Mengani
                                 Lorenzo Mussi

                          Si ringraziano i tecnici
                          e gli operai dell’Ufficio Tecnico
                          del Comune di Chiasso
                          e il personale di sala,
                          il cui prezioso lavoro
                          è indispensabile
                          per l’organizzazione
                          e la realizzazione degli eventi in
                          teatro.
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
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 2021
—2022

 Genesi
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
2001 – 2021      Il 2021 è un anno speciale per il Cinema Teatro di Chiasso in quanto si
20 anni dalla    festeggiano i 25 anni del passaggio al Comune del pacchetto azionario
riapertura del   di maggioranza dell’allora Cinema Teatro SA e i 20 anni della ripresa
Cinema Teatro    delle attività, sotto l’egida comunale, dopo il restauro iniziato nel 1999.
di Chiasso       20 anni fa il nostro Cinema Teatro venne restituito alla cittadinanza in tutto
                 il suo splendore e oggi, quasi in analogia, la struttura torna ad aprire le
                 porte dopo un periodo particolarmente difficile, quasi a rendere omaggio
                 alle persone che allora lo salvarono da una ignobile fine.
                 Iniziata nel 1935, la storia del Cinema Teatro è contraddistinta da cadute,
                 rinascite, periodi di splendore e di bruttura. Una storia che, come detto,
                 ha rischiato seriamente di essere definitivamente interrotta una ventina
                 di anni fa, ma che invece continua grazie all’impegno, al coraggio e alla
                 visione dell’Associazione Amici del Cinema Teatro, che seppe convincere
                 la popolazione dell’importanza di una struttura come il teatro e della sua
                 ristrutturazione.

                 Eredi e depositari di un patrimonio culturale di grande valore, che si arricchi-
                 sce di giorno in giorno grazie alla presenza di artiste e artisti provenienti
                 da tutto il mondo e dà lustro alla nostra cittadina ben al di fuori dei suoi
                 confini, abbiamo oggi la responsabilità di avere cura di quanto messo
                 a nostra disposizione e svilupparlo affinché questa esperienza, per certi
                 versi unica, possa accompagnare anche le generazioni future.
                 Il Cinema Teatro, in effetti, con la sua vitalità ha permesso di coltivare
                 e far crescere importanti manifestazioni, fonte di ricchezza sociale e culturale,
                 prima ancora che economica; assieme al m.a.x. museo, allo Spazio
                 Officina e alla Biblioteca comunale, costituisce dal 2010 il Centro
                 Culturale Chiasso, un’aggregazione forte di realtà culturali diverse che
                 ha caratterizzato la visione strategica del Comune, proiettandola su un
                 territorio ben più ampio rispetto al passato.

                 Questo lungo e virtuoso percorso è stato possibile grazie al lavoro,
                 alla competenza e alla passione di collaboratrici e collaboratori che hanno
                 investito loro stesse nella missione di fare del Cinema Teatro un luogo
                 speciale, un’isola di speranza e di vita nel nostro Comune: a loro tutte
                 e tutti, indistintamente, vada il più sentito ringraziamento del Municipio
                 e mio personale.

                 Tanti auguri Cinema Teatro, e 100 di questi anni!

                 Davide Dosi
                 Vicesindaco
                 Capo Dicastero Attività culturali
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
Centro culturale chiasso cinema teatro programma stagione 2021 2022 - Genesi
È con particolare piacere che presentiamo quest’anno il programma
annuale del Centro Culturale Chiasso 2021-2022, al termine di un periodo
molto complesso dovuto alla pandemia, che ha comportato inevitabili
ripensamenti e riprogrammazioni. Al fine di offrire la possibilità alle diverse
strutture del Centro Culturale Chiasso di comunicare le proprie attività
nell’articolazione delle varie presentazioni pubbliche in osservanza delle
norme covid vigenti, abbiamo deciso che il programma completo del CCC
si componga di tre libretti pubblicati scaglionati, che si presentano poi in
maniera unitaria al fruitore con tutte le proposte delle quattro strutture:
Cinema Teatro, m.a.x. museo, Spazio Officina e Biblioteca.

In primo luogo, mi unisco alle parole del Vicesindaco e Capodicastero
Attività culturali, Davide Dosi, nel celebrare con encomio i venti anni
di attività del Cinema Teatro 2001-2021, dopo la riapertura voluta dal
Municipio di Chiasso che ha restituito l’edificio alla funzione per il quale
era sorto. Gioiello della tipologia di “cinema atmosferico” all’interno del
panorama europeo, il Cinema Teatro di Chiasso ha ospitato fin dal suo
esordio compagnie di giro di grande caratura grazie alla sua posizione
strategica collocata lungo l’asse Milano-Zurigo. Tale struttura è capace
di adempiere ancor oggi un’attività articolata in spettacoli teatrali, concerti,
balletti classici e moderni, proiezioni filmiche, conferenze e dibattiti con
attori e registi che fanno capo alle due città metropolitane. Si è trattato di
una vera e propria rinascita, quella attuata nel 2001 che oggi viene
celebrata simbolicamente in una genesi, ossia una rinascita a nuova vita.

Il tema guida, attorno al quale si sviluppa l’attività teatrale, espositiva ed
artistica del Centro Culturale Chiasso di quest’anno è infatti genesi a
sottolineare come il “racconto delle origini” possa essere uno strumento
per fronteggiare le difficoltà del presente, ricostruire l’immagine del
mondo affrontando consapevolmente il futuro. Il racconto delle origini
risulta fondamentale per il progresso della vita. Il grande studioso
e scienziato Guido Tonelli afferma nel suo ultimo libro - intitolato appunto
“Genesi”- che “nessuna civiltà, grande o piccola che sia, può reggersi
senza il grande racconto delle origini”.

Il concetto di genesi viene quindi proposto nelle sue molteplici sfaccettature
e potenzialità coinvolgendo tutte le arti, quale stimolo per ampliare gli
orizzonti mentali di ciascuno di noi e far intravvedere l’esistenza di nuovi
linguaggi e nuove forme. In questo senso, nella stagione entrante, sarà
dedicata molta attenzione alla creatività vitale e allo sviluppo di contesti
fertili per l’innovazione al servizio dei giovani artisti e designer. Genesi
è infine anche un omaggio alla città di Chiasso, cerniera fra territori diversi,
luogo di connessione fra Svizzera e Italia. Da sempre aperta a innovazioni
e sperimentazioni, Chiasso oggi più che mai può ospitare iniziative
all’avanguardia, in grado di valorizzare il territorio e la sua popolazione,
anche grazie al contributo del Centro Culturale Chiasso, il quale
si impegna a proporre un programma ricco e variegato, articolato in
momenti di piacevole riflessione e divertimento.

Nicoletta Ossanna Cavadini
Responsabile Centro Culturale Chiasso

                                                                                   7
Genesi   "E andare un passo più avanti, essere sempre vero
         Spiegare cos'è il colore a chi vede bianco e nero"

         Vent’anni
         Måneskin

         Cari abbonati e spettatori

         Ci accingiamo a festeggiare una ricorrenza importante. Vent’anni.
         …”Aiuto, vent’anni “ si recitava nel Romeo e Giulietta di Shakespeare, ma
         anche si intona oggi in una recente canzone dei Maneskin. Due decenni
         che segnano la rinascita di un simbolo culturale della nostra cittadina,
         di un’istituzione che ha rischiato di scomparire e che invece
         ha riacceso le luci del suo palcoscenico, grazie al lavoro di tante persone
         che a vario titolo in questo ventennio, con passione ed entusiasmo,
         hanno speso parte della loro vita per ricondurci festosamente dentro
         le trame sinuose e magiche dello spazio dove trovano espressione
         emotiva la parola, il suono e il gesto.

         Una struttura ormai destinata alla distruzione o all’oblio è rinata metafo-
         ricamente dalle proprie ceneri, e dopo un accurato restauro, si è aperta
         nel 2001 non solo alla propria comunità, ma anche a tutto il Canton Ticino
         e al vasto territorio di confine .

         Nella sala del Cinema Teatro, nel corso di questi vent’anni, hanno
         riflettuto, riso, pianto, si sono emozionate intere generazioni di spettatori,
         dai bambini dell’asilo, con spettacoli ideati ad hoc per i più piccini, al
         nostro pubblico adulto, che ha sempre trovato nella nostra programma-
         zione qualcosa capace di interessarlo, divertirlo e farlo crescere.

         Guardandoci indietro, non possiamo che sentirci orgogliosi del nuovo
         ruolo conquistato, dell’affetto assiduo di centinaia di spettatori sempre
         pronti a lasciarsi coinvolgere nelle iniziative da noi proposte, dell’interesse
         sempre vivo della popolazione locale, e non solo, nei confronti della
         nostra programmazione.

         Desideriamo quindi celebrare il primo ventennio di attività nella nuova
         veste con un evento unico ed in prima assoluta in Svizzera: il concerto
         From Gershwin to Bollani che avrà quale protagonista principale
         il grande pianista jazz Stefano Bollani, con un programma dedicato alla
         commistione tra musica classica e quella afroamericana accompagnato
         oltre che dai suoi fidati colleghi Gabriele Evangelista al contrabbasso
         e Bernardo Guerra alla batteria, anche dalla United Soloist Orchestra,
         compagine sinfonica composta da giovani talentuosi solisti svizzeri
         diretta dal Maestro Arseniy Shkaptsov.
L’anno 2021 segna anche un’altra ricorrenza importantissima: quella dei
cento anni dalla nascita di un mostro sacro del teatro: il 14 agosto del 1921
nasceva Giorgio Strehler. A lui il Cinema Teatro dedica indirettamente un
omaggio con lo spettacolo di apertura della stagione di prosa, l’11
novembre 2021: Arsenico e vecchi merletti, liberamente ispirato alla regia
di Mario Monicelli, nei cui ruoli chiave appaiono Giulia Lazzarini, la musa
di Strehler, e Anna Maria Guarnieri, straordinaria interprete drammatica.
Alcuni ricorderanno il film del 1944 diretto da Frank Capra basato sull'omo-
nima commedia di Joseph Kesselring, per tutti, assistere all’interpretazione
magistrale di due signore del palcoscenico in una commedia brillante
sarà motivo di buonumore e di allegria.

Dramma e ironia, seriosità e divertimento si alterneranno nell’articolato
progetto di questa nuova stagione teatrale. Spettacoli di prosa, comme-
dia e cabaret interpretati da straordinarie attrici e attori: oltre alle già citate
Giulia Lazzarini e Anna Maria Guarnieri, troviamo Ottavia Piccolo,
Amanda Sandrelli, Natalino Balasso, Carolina Rosi, Gianfelice Imparato,
Claudio Bisio, Gabriele Pignotta e Vanessa Incontrada e non da ultima
Gardi Hutter. Eventi di alto profilo costituiscono anche i programmi
dell’ambito musicale e della danza: spiccano i nomi di stelle della musica
come il violinista russo Vadim Repin, i pianisti Fazil Say e Nikolai Lugansky,
 i magnifici The Harlem Gospel Choir di New York, e nella danza
i principal dancers Susanna Elviretti e Mattia Tortora, insieme a Sasha
Riva e Simone Repele (danzatori e coreografi, già del Grand Théâtre de
Genève), interpreti della Soirée russe, omaggio ai Balletti russi di
Sergej Diaghilev in programma nel mese di gennaio.

Gli eventi del cartellone, che potrete scoprire in dettaglio all’interno di
questo programma o visionando i trailer che troverete sul nostro sito web,
hanno nelle loro linee drammaturgiche, strutturali e formali, contenuti,
soggetti e tematiche sulle quali ognuno di noi potrà trovare spunti di rifles-
sione e ricaricare la propria anima, allontanandoci cosi per qualche ora
dalle viziose artificialità della contemporaneità.

E allora cari spettatori, come recitava il grande attore Gigi Proietti :
”Benvenuti a teatro, dove tutto é finto, ma nulla è falso”.

Armando Calvia
Direttore Cinema Teatro

                                                                                      9
Calendario Cinema Teatro

16.10.21      FROM GERSHWIN TO BOLLANI                      musica         12
11.11.21      ARSENICO E VECCHI MERLETTI                    teatro		       13
              di Joseph Kesselring
              con Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini
27.11.21      MORRICONE STORIES                             musica         14
              con Stefano di Battista
03.12.21      GAIA GAUDI                                    teatro		       15
              con Gardi Hutter
09.12.21      SCUSA SONO IN RIUNIONE...                     teatro		       16
              TI POSSO RICHIAMARE?
              con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta
15.12.21      THE HARLEM GOSPEL CHOIR                       musica         17
08.01.22      MASSIMO LOPEZ                      teatro		                  18
              & TULLIO SOLENGHI SHOW
14.01.22      BALASSO FA RUZANTE                 teatro                    19
              con Natalino Balasso
18.01.22      Recital del violinista VADIM REPIN musica                    20
20.01.22      LISISTRATA di Aristofane           teatro		                  21
              con Amanda Sandrelli
29.01.22      SOIRÉE RUSSE                       danza		                   22
              a cura di Daniele Cipriani
05/06.02.22   LA MIA VITA RACCONTATA MALE teatro		                         23
              con Claudio Bisio
08.02.22      STORIA D’AMORE E ALBERI     teatro ragazzi                   24
              di Francesco Niccolini
19.02.22      DITEGLI SEMPRE DI SÌ        teatro		                         25
              di Eduardo De Filippo
22.02.22      STRANIERO DUE VOLTE         teatro ragazzi                   26
              di Renata Coluccini
24.02.22      MATTIA E IL NONNO           teatro ragazzi                   27
              di Roberto Piumini
18.03.22      TUTTO TEO                      teatro		                      29
              con Teo Teocoli
24.03.22      EICHMANN. DOVE INIZIA LA NOTTE teatro		                      30
              di Stefano Massini
29.03.22      SEMINO                         teatro ragazzi                31
31.03.22      Recital del pianista FAZIL SAY musica                        32
07.04.22      LA CITTÀ                                      teatro 		      33
25.04.22      LA CENERENTOLA.                               opera domani   34
              GRAND HOTEL DEI SOGNI
06.05.22      ANIMA MUNDI                                   teatro 		      35
              di e con Lucilla Giagnoni
21.05.22      8
              Steps: Cie La Ronde                           danza		        36
sabato
                               16.10.21                                                             2001 – 2021
musica
                                                                                Serata speciale in occasione
                               ore                                             dei 20 anni dalla riapertura del
                               20:30                                                Cinema Teatro di Chiasso

                               From Gershwin To Bollani

                 pianoforte    Stefano Bollani
              contrabbasso     Gabriele Evangelista
                    batteria   Bernardo Guerra
                               United Soloists Orchestra
                   direttore   Arseniy Shkaptsov
                   musiche     G. Gershwin, S. Bollani

                                                                                                                © Valentina Cenni

                               Un programma coinvolgente dedicato alla commistione tra musica colta
                               (classica) e musica jazz, dal primo compositore che fuse le tipiche melodie del
                               “nuovo” continente con la tradizionale orchestrazione sinfonica europea,
                               George Gershwin, a Stefano Bollani con il suo Concerto Verde per pianoforte
                               e orchestra (2019); una serata di grande musica, in compagnia di uno dei nomi
                               più popolari del repertorio contemporaneo.
                               Stefano Bollani è considerato dalla critica internazionale come uno dei grandi
                               maestri del jazz, e nel corso delle sua carriere ha collaborato con numerosissimi
                               grandi musicisti e vere leggende della musica afroamericana quali Chick Corea,
                               Herbie Hancok, Gato Barbieri, Pat Metheny, Richard Galliano, Phil Woods, Lee
                               Konitz ecc... La sua eclettica personalità gli permette di esprimersi ai massimi
                               livelli in generi e stili musicali differenti come dimostrano le recenti apparizioni
                               in qualità di solista con l‘Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestre
                               National de Paris, la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam
                               e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, sotto
                               la direzione di direttori quali Riccardo Chailly, Daniel Harding, Kristjan Järvi,
                               Antonio Pappano, Alan Gilbert e Zubin Mehta.
         12
giovedì
                       11.11.21

                                                                                                              teatro
                       ore
                       20:30

                       Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini in

                       Arsenico e vecchi merletti
                       di Joseph Kesselring

        traduzione     Masolino D’Amico
             regia     Geppy Gleijeses
               con     Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita,
                       Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini,
                       Lorenzo Venturini
  scene e costumi      Franco Velchi e Chiara Donato
           musiche     Matteo D’Amico
artigiano della luce   Luigi Ascione
        produzione     GITIESSE Artisti Riuniti

                       Geppy Gleijeses dirige due signore del teatro italiano, Anna Maria Guarnieri
                       e Giulia Lazzarini.
                       Il titolo è universalmente noto, soprattutto grazie al film di Frank Capra,
                       interpretato da Cary Grant, adattamento, a sua volta, di un grande successo
                       teatrale di Broadway di Joseph Kesselring. Il New York Times giudicò la
                       commedia “così divertente che nessuno la dimenticherà mai”.
                       La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, severo critico teatrale,
                       che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini: due amabili, anziane
                       zie zitelle, che uccidono i coinquilini con un vino di sambuco corretto con
                       arsenico, un vecchio zio, convinto di essere Theodore Roosevelt, che cerca
                       di scavare il Canale di Panama in cantina (dove, tra l'altro, sono sepolte le
                       vittime delle sorelle), un fratello assassino, che a sua volta ha in carico un
                       cadavere da nascondere...

                       Lo spettacolo è liberamente ispirato alla regia di Mario Monicelli.

                                                                                                         13
sabato
                                    27.11.21                una collaborazione                      spettacolo fuori
musica
                                                            Centro Culturale Chiasso,                abbonamento
                                    ore                     Cinema Teatro - RSI Rete Due
                                    20:30                   Diretta radiofonica

                                    Stefano Di Battista
                                    “Morricone Stories”
              sax alto e soprano    Stefano Di Battista
                           piano    Fred Nardin
                  contrabbasso      Daniele Sorrentino
                         batteria   André Ceccarelli

                                                                                                                 © Pascale Cholette

                                    Stefano Di Battista torna alla ribalta con il suo nuovo progetto dal titolo
                                    Morricone Stories. Le musiche da cinema di Ennio Morricone sono una
                                    miniera inesauribile, un tesoro di fantasie del pensiero associate a immagini
                                    di ogni genere, e sono anche oltremodo versatili, disponibili a essere trattate,
                                    ritrattate, riscoperte. Potremmo ascoltarle fatte da un coro bulgaro o da un
                                    quintetto di ocarine, sarebbero comunque godibili e perfettamente riconoscibili.
                                    Ma quando c’è di mezzo il jazz… beh, quella è un’altra storia, sembra davvero
                                    un matrimonio perfetto, naturale, diciamo pure inevitabile. Anche grazie
                                    a un’analogia straordinaria. La musica di Morricone significa esaltazione di
                                    tracce melodiche spesso fortemente emozionali, in una trama di armonie
                                    intelligenti, ed è esattamente quello che fa il jazz, e ancora di più quello che
                                    fa uno come Stefano Di Battista, che con i temi del Maestro gioca come
                                    se fossero materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa zona della
                                    musica che ci riempie quasi inspiegabilmente l’anima.

         14
venerdì
                        03.12.21                 in collaborazione con ACP                spettacolo fuori

                                                                                                                   teatro
                                                 (Associazione Cultura                     abbonamento
                        ore                      Popolare Balerna)
                        20:30

                        Gardi Hutter in

                        Gaia Gaudi

            di e con    Gardi Hutter, Neda Cainero, Beatriz Navarro, Juri Cainero
     regia/coautore     Michael Vogel (Direttore artistico: Famiglia Floez)
      composizioni      Juri Cainero, Neda Cainero
        coreografia     Beatriz Navarro
assistenza alla regia   Heleen Klooker

                        Gardi Hutter, la clown più celebre della Svizzera, appare in scena insieme a tre
                        giovani artisti per creare uno spettacolo “intergenerazionale”. In Gaia Gaudi
                        Hanna è morta dall’inizio. Il pubblico lo capisce subito, lei no. E non si lascia
                        certo sopraffare da una cosa di così poca importanza. Si dice che l’anima
                        di un morto rimanga nello spazio ancora un po’. L’anima di Hanna si agita così
                        allegramente che il corpo si innervosisce: allora prende questa “cosa
                        svolazzante” e la trascina al di là. Lui sente il rumoreggiare forte dalla nuova
                        generazione dietro la porta, che pretende spazio.
                        La morte, così come qualunque fine, è sempre anche un inizio, una nascita,
                        e, in questo senso, è solo un passaggio: per i credenti verso un altro mondo,
                        per gli scienziati verso un altro stato e per gli artisti verso un’altra fantasia.
                        La storia è raccontata da una clown, una cantante, una ballerina e un per-
                        cussionista. Naturalmente le sorprese sono inevitabili, così come nella vita reale.

                                                                                                              15
giovedì
                            09.12.21
teatro

                            ore
                            20:30

                            Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta in

                            Scusa sono in riunione…
                            ti posso richiamare?
                            una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta

                     con    Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari, Nick Nicolosi
                   scene    Matteo Soltanto
                 costumi    Valter Azzini
                     luci   Piero Sperduti
                musiche     Stefano Switala
              produzione    a.ArtistiAssociati

                            Già il titolo racconta molto di questa commedia, una frase che si trasforma
                            in tormentone per una generazione, quella dei quarantenni di oggi, abbastanza
                            cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera ma non
                            abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su sé stessa.
                            Ex ragazze ed ex ragazzi che senza accorgersene sono diventati donne
                            e uomini con l'animo diviso tra le ambizioni ed i propri bisogni di affetto, ma
                            anche in fondo persone portatrici sane di un fallimento sentimentale vissuto
                            sui ritmi frenetici di un'esistenza ormai dipendente dalla tecnologia che non
                            lascia spazio ad un normale e sano vivere i rapporti interpersonali. Ma cosa
                            succederebbe se queste stesse persone per uno strano scherzo di uno di loro
                            si ritrovassero protagoniste di un reality show televisivo? La risposta rimane
                            di proprietà di un pubblico che dopo avere riso di sé si interrogherà a lungo sul
                            senso di molti aspetti della sua vita.

         16
mercoledì
            15.12.21

                                                                                                       musica
            ore
            20:30

            The Harlem Gospel Choir

            Originario di New York, l’Harlem Gospel Choir è il coro gospel più famoso
            d’America e uno dei più celebri in tutto il mondo.
            Fondato nel ‘86 da Allen Bailey per le celebrazioni in onore di M. L. King, il coro
            è composto dalle più raffinate voci e dai migliori musicisti delle Chiese Nere
            di New York. È l’unico coro gospel al mondo ad essersi esibito per importanti
            personalità come Mandela, Paul McCartney, Elton John e in uno dei comizi
            elettorali di Barack Obama. L’Harlem Gospel Choir, attraverso la propria musica,
            ha condiviso il messaggio di amore, pace e armonia con migliaia di persone
            di nazioni e culture diverse. Il Coro cerca di rendere il mondo un posto migliore,
            pieno di amore e di pace, e lo fa attraverso la sua musica e le sue dinamiche
            e coinvolgenti performance, in cui la cultura africana della Black Church si fonde
            a quella americana del gospel, dimostrando come questo possa essere
            auspicabile anche nella realtà. Le canzoni dell’Harlem Gospel Choir arrivano
            sin nel profondo dell’anima di chi le ascolta, diffondendo un messaggio di gioia
            e speranza, messaggio ancora più sentito durante il clima natalizio.

                                                                                                  17
sabato
                           08.01.22                 in collaborazione con
teatro
                                                    Associazione Amici del Cinema Teatro
                           ore
                           20:30

                           Massimo Lopez e Tullio Solenghi in

                           Massimo Lopez
                           & Tullio Solenghi Show
              scritto da   Massimo Lopez e Tullio Solenghi
                  con la   JAZZ COMPANY diretta da Gabriele Comeglio

                           Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni
                           come due vecchi amici che si ritrovano, in uno Show di cui sono interpreti
                           ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio,
                           che esegue dal vivo la partitura musicale.
                           Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, sketch,
                           performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari
                           cammei, l’incontro tra Papa Bergoglio (Massimo) e Papa Ratzinger (Tullio)
                           in un esilarante siparietto di vita domestica, e poi i duetti musicali di Gino Paoli
                           e Ornella Vanoni, e quello recente di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha
                           sbancato la puntata natalizia di “Tale e Quale Show”. In quasi due ore di spetta-
                           colo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla
                           platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio
                           di fabbrica”.

         18
venerdì
               14.01.22

                                                                                                       teatro
               ore
               20:30

               Natalino Balasso in

               Balasso fa Ruzante
               Amori disperati in tempo di guerre
               di Natalino Balasso

      regia    Marta Dalla Via
       con     Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
     scene     Giuseppe Di Fresco
   costumi     Sonia Marianni
        luci   Luca de Martini di Valle Aperta
produzione     Teatro Stabile di Bolzano

               Natalino Balasso riscrive l’opera di Angelo Beolco detto il Ruzante e interpreta
               questo nuovo testo teatrale, nato da una raffinata e profonda ricerca
               linguistica, assieme ad Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel. Marta
               Dalla Via, raffinata caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive
               di Balasso/ Ruzante, dirige questo ensemble affiatato, tesse i fili e i toni
               di questa commedia e calibra la vis comica con quella drammatica.«Balasso
               è riuscito a intrecciare una compilation di testi tratti dall’opera di Beolco
               re-inventando un gergo che mantenesse senso e suono dell’originale» scrive
               la regista. «Una drammaturgia fatta di scelte lessicali che sono, in pieno stile
               Ruzantiano, scelte politiche e polemiche. Un neo-dialetto obliquo, abbondante
               e spassoso, che rende concrete tre figure toccanti: l’amico rivale Menato,
               Gnua donna sottoposta eppure dominante e lo stesso Ruzante. Un uomo
               contemporaneamente furbo e credulone, pavido eppure capace di uccidere,
               un eroe comico dentro il quale scorre qualcosa di primitivo che lo rende
               immortale».

                                                                                                  19
martedì
                        18.01.22
musica

                        ore
                        20:30

                        Recital del violinista

                        Vadim Repin
                        pianista Nikolay Lugansky

              musiche   B.Bartok , J.Brahms, M.Ravel, S.Prokofiev

                        Nato in Siberia nel 1971, Repin ha vinto tutte le categorie del concorso Wienawski
                        all'età di undici anni. Immediatamente dopo, ha debuttato a Mosca e San
                        Pietroburgo; a 14 anni a Tokyo, Monaco, Berlino ed Helsinki e un anno dopo
                        alla Carnegie Hall di New York. A 17 anni è stato il più giovane vincitore di
                        sempre del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles.
                        Da allora si è esibito con le orchestre e i direttori più importanti del mondo
                        e in tutti i maggiori centri musicali.
                        Vadim Repin ha registrato i grandi concerti russi per violino di Shostakovich,
                        Prokofiev e Tchaikovsky per Warner Classics. Per Deutsche Grammophon
                        ha registrato il Concerto per violino di Beethoven e la Sonata Kreutzer con
                        Martha Argerich con la Filarmonica di Vienna e Riccardo Muti, e il Concerto
                        per violino e il Doppio Concerto di Brahms (con Truls Mørk, al violoncello) con
                        la Gewandhaus Orchestra e Riccardo Chailly. Nel 2010 ha ricevuto la più alta
                        distinzione francese, la Victoire d'Honneur e il titolo di Chevalier de l'Ordre
                        des Arts et Lettres per i suoi servizi alla musica.
                        Vadim Repin suona il violino 'Rode' di Antonio Stradivari del 1733.

         20
giovedì
                      20.01.22

                                                                                                                        teatro
                      ore
                      20:30

                      Amanda Sandrelli in

                      Lisistrata
                      di Aristofane

adattamento e regia   Ugo Chiti
               con    Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti,
                      Lucia Socci, Lucianna De Falco, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti
            scene     Sergio Mariotti
          musiche     Vanni Cassori
        produzione    Arca Azzurra

                      Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di
                      Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle
                      tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità,
                      superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi
                      viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi
                      maschili. Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie
                      di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima
                      ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporo-
                      sissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. Lo fa additando
                      senza ipocrisia, con un linguaggio diretto e divertentissimo, i vizi, le perversione,
                      il malcostume, la corruzione, le debolezze che ci portano da millenni a ritenere
                      la violenza l’unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Lo fa
                      mettendo bene in chiaro che questo meccanismo opera sempre e a qualsiasi
                      livello: che sia quello politico e territoriale, sia su ogni altro ambito della vita degli
                      esseri umani, con l’unica conseguenza della sottomissione del più debole.
                      Debole ovviamente solo in termini di forza fisica di risorse materiali da mettere
                      in campo, e non certo di intelligenza, di cultura, di sensibilità.
                                                                                                                   21
sabato
                                    29.01.22
danza

                                    ore
                                    20:30

                                    Soirée russe
                                    Omaggio ai “Balletti russi” di Sergei Diaghilev
                                    Spettacolo di danza con musica dal vivo

                                    a cura di Daniele Cipriani

                              con   Sasha Riva, Simone Repele, Susanna Elviretti, Mattia Tortora
                     coreografie    M. Goecke, U.Scholz – ricostruita da G. di Palma, A. Amodio
                      pianoforte    Marcos Madrigal e Alessandro Stella
                           flauto   Massimo Mercelli
                          violino   Lissy Abreu
                        musiche     Igor Stravinskij, Claude Debussy
                     produzione     Daniele Cipriani Entertainment

             evento collaterale
             alla mostra
             Treni fra arte,
             grafica e design
             in corso al
             m.a.x.museo
             dal 10.10.2021–
             24.04.2022

                                    Si celebra la grande danza con Soirée russe, omaggio ai leggendari Balletti
                                    Russi: una serata con musica dal vivo e interpreti di fama internazionale per
                                    ricordare una delle pagine più significative della storia della danza e gli autori
                                    di un’espressione artistica rivoluzionaria che ha ispirato, nel mondo, coreografi,
                                    registi, intellettuali e interpreti.
                                    Soirée russe, a cura di Daniele Cipriani, ripercorre le tappe di questa ‘rivoluzione’,
                                    lasciando che storia e presente si incontrino nel segno di un’arte in continua
                                    trasformazione. In scena, i solisti della Compagnia Daniele Cipriani (riconosciuta
                                    dal Ministero della Cultura), Susanna Elviretti e Mattia Tortora, con ospiti
                                    straordinari Sasha Riva e Simone Repele (danzatori e coreografi, già interpreti
                                    per il Grand Théâtre de Genève), in un inedito programma dedicato ad uno
                                    dei periodi più intensi della storia della cultura e del teatro.
                                    Oltre la storia, oltre la leggenda, il passato si ricongiunge al pensiero contempo-
                                    raneo, rivelando l’eredità e l’evoluzione dell’opera di geniali autori: in program-
                                    ma, quattro titoli di capolavori creati per i Balletti russi tra il 1910 e il 1920, qui
                                    riscritti e reinterpretati nelle recenti e originali versioni di alcuni dei più importanti
                                    coreografi della scena contemporanea italiana e internazionale.
        22
sabato
              05.02.22                   domenica
                                                      06.02.22

                                                                                                        teatro
              ore                                     ore
              20:30                                   17:00

              Claudio Bisio in

              La mia vita raccontata male

      testi   Francesco Piccolo
       con    Claudio Bisio e i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
     regia    Giorgio Gallione
    scene     Guido Fiorato
  musiche     Paolo Silvestri
       luci   Aldo Mantovano
produzione    Teatro Nazionale di Genova

              Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’
              catalogo degli inciampi e dell'allegria del vivere, La mia vita raccontata male
              ci segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi,
              quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte,
              intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.
              Attingendo dall'enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo,
              lo spettacolo si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni
              che inesorabilmente e giocosamente costruiscono una vita che si specchia
              in quella di tutti. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di
              calcio all'impegno politico, dall'educazione sentimentale alla famiglia o alla
              paternità, dall'Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle
              scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si
              intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo perfido
              e divertentissimo ping-pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata,
              racconta "male", in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso
              concorre a fare di noi quello che siamo.

                                                                                                   23
martedì
                                    08.02.22                                                        Senza Confini,
teatro ragazzi
                                                                                                    grandi e piccini
                                    ore                                                             insieme a teatro
                                    14:00                                                           28 a edizione

                                    INTI

                                    Storia d'amore e alberi
                                    molto liberamente ispirato a L’uomo che piantava gli alberi
                                    di Jean Giono

                               di   Francesco Niccolini
                             con    Simona Gambaro
                           regia    Francesco Niccolini e Luigi D'Elia
                          scene     Luigi D’Elia
                      produzione    INTI

                                    dai 6 agli 8 anni, su prenotazione per le scuole

                                    Un piccolo uomo dal passo da pinguino ed elmetto rosso entra in sala,
                                    si aggira nello spazio vuoto, senza sapere perché è lì e cosa deve fare. È molto
                                    confuso e stracarico di oggetti che porta attaccati e dentro a uno zaino più
                                    grande di lui, tenuto insieme da legacci e ricordi. Ma chi è?
                                    Con la sua strana andatura va verso il proscenio. È evidentemente emozionato:
                                    si ingarbuglia nei suoi ragionamenti, dialoga un po’ con i bambini e un po’
                                    con un interlocutore immaginario, eppure – quando parla – sa essere molto
                                    tenero, e ti vien voglia di ascoltarlo, tanto sembra indifeso e bisognoso di
                                    aiuto. Finalmente trova il coraggio di confessare le sue disavventure e come
                                    un fiume in piena racconta, di nuvole perdute, cieli e montagne, circhi,
                                    canarini, leoni e clown, ma soprattutto di un grande uomo, piccolo giardiniere
                                    di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità: racconta
                                    di un uomo che piantava gli alberi. E dopo di lui, di una donna che indossava
                                    delle scarpe rosse molto belle ma troppo, troppo strette…
                                    Storia d’amore e alberi è liberamente ispirata al romanzo di Jean Giono,
                                    L’uomo che piantava gli alberi, un piccolo libro del 1980 diventato nel tempo
                                    un racconto simbolo per la difesa della natura e l’impegno civile.
                 24
sabato
               19.02.22

                                                                                                               teatro
               ore
               20:30

               Ditegli sempre di sì
               di Eduardo De Filippo

        con    in ordine di locandina: Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Edoardo Sorgente,
               Massimo De Matteo, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto,
               Paola Fulciniti, Viola Forestiero, Vincenzo D'Amato, Gianni Cannavacciuolo,
               Boris De Paola
      regia    Roberto Andò
scene e luci   Gianni Carluccio
   costumi     Francesca Livia Sartori
produzione     Elledieffe - La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro
               della Toscana
       foto    Lia Pasqualino

               Ditegli sempre di sì è una commedia in bilico tra la pochade e un vago pirandelli-
               smo, un congegno bizzarro in cui Eduardo si applica a variare il tema della
               normalità e della follia, consegnando al personaggio di Michele Murri, il protago-
               nista, i tratti araldici della sua magistrale leggerezza.
               L’intreccio è di una semplicità disarmante e si direbbe che l’autore si sia
               programmaticamente nascosto dietro la sua evanescenza per dissimulare
               l’inquietudine, e la profondità, che vi stava insinuando. Come se ne avesse
               pudore, o paura. Il luogo dove siamo convocati è il tipico interno piccolo-bor-
               ghese di Eduardo, il salottino, e subito diviene lo specchio scheggiato della
               follia del protagonista, l’antro in cui la sua mente può elaborare, manipolare,
               e distorcere, i ragionamenti e i sofismi di chi gli viene a tiro, scardinandone
               la fragilità e la vanità. Via via che si avvicina al finale, il fantasma delle apparenze
               assume in Ditegli sempre di sì un andamento beffardo, sino a sfiorare, nel brio
               del suo ambiguo e iperbolico disincanto, una forma spiazzante, la stessa che,
               anni dopo, il genio di Thomas Bernhard riassumerà in una scarna, e micidiale,
               domanda: “È una commedia? È una tragedia?”
               Roberto Andò
                                                                                                          25
martedì
                                             22.02.22                                                         Senza Confini,
teatro ragazzi
                                                                                                              grandi e piccini
                                             ore                                                              insieme a teatro
                                             14:00                                                            28 a edizione

                                             Teatro del Buratto

                                             Straniero due volte

                             testo e regia   Renata Coluccini
                                 in scena    Gabriele Bajo, Marta Mungo, Andrea Panigatti
                        disegno sonoro
                     e musiche originali     Gianluca Agostini
                      idea scenografica      Anna Cingi
                             disegno luci    Marco Zennaro
                 direttore di produzione     Franco Spadavecchia
                            foto di scena    Roberto Finizio

                                             dai 12 anni, su prenotazione per le scuole

                                             Sentirsi “strano” rimanda ad una condizione interiore e profonda, mentre
                                             sentirsi “straniero” non è riferito tanto ad una provenienza geografica quanto
                                             piuttosto ad una condizione umana e sociale. Quando poi si è ragazzi di
                                             seconda generazione e adolescenti insieme è facile sentirsi Straniero due
                                             volte. Lo spettacolo narra le vicende di tre ragazzi che in maniera diversa
                                             si sentono stranieri: Alessio si sente straniero (incompreso e incapace di
                                             comprendere) alla sua stessa famiglia, sua sorella Ludovica si sente straniera
                                             a sé stessa non avendo ancora maturato la propria indipendenza emotiva
                                             e cercando di compiacere con menzogne il mondo esterno (famiglia, amici).
                                             Infine il ragazzo curdo, il vero straniero chiamato da tutti “il crudo”, che vive
                                             la conflittuale condizione di avere il Kurdistan e i precetti dell’Islam dentro le
                                             mura di casa e tutto l’occidente fuori. Tre ragazzi, tre adolescenti, tre amici.
                                             L’occasione di incontro è il Teatro a scuola, una messa in scena dell’amore tra
                                             Piramo e Tisbe: i protagonisti, il cui amore è contrastato dalle famiglie rivali,
                                             vengono rinchiusi in due stanze di due case confinanti. Il muro che li divide ha
                                             una crepa e attraverso quello spiraglio i due giovani parleranno del loro amore
                                             che diviene miccia per una serie di situazioni e di riflessioni.
                 26
giovedì
                          24.02.22                                                         Senza Confini,

                                                                                                                    teatro ragazzi
                                                                                           grandi e piccini
                          ore                                                              insieme a teatro
                          14:00                                                            28 a edizione

                          Factory Compagnia Transadriatica

                          Mattia e il nonno
                          di Roberto Piumini
                          dal romanzo omonimo pubblicato da Einaudi Ragazzi

                   con    Ippolito Chiarello
 adattamento e regia      Tonio De Nitto
    musiche originali     Paolo Coletta
               costumi    Lapi Lou
         luci e tecnico   Davide Arsenio e Matteo Santese
       organizzazione     Francesca D’Ippolito
        coproduzione      Factory Compagnia Transadriatica - Fondazione Sipario Toscana
in collaborazione con     Nasca Teatri di Terra

                          dagli 8 agli 11 anni, su prenotazione per le scuole

                          Mattia e il nonno è un piccolo capolavoro scritto da Roberto Piumini, uno degli
                          autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia. In una lunga
                          e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno
                          e nipote si preparano al distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi
                          misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole
                          avventure pescate tra i ricordi per scoprire, alla fine, che non basta desiderare
                          per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e soprattutto non smettere mai
                          di cercare. In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia,
                          giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come
                          si può fare a rimanere vivi nel cuore di chi si ama. Una tenerezza infinita è alla
                          base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo.
                          Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza
                          di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo
                          della vita. È un farmaco questo racconto, uno di quelli che noi adulti avremmo
                          dovuto avere la fortuna di conoscere da piccoli per imparare a recepire la sepa-
                          razione come questo cammino tra nonno e nipote che somiglia a un viaggio
                          che non fa più paura.
                                                                                                               27
gio/ve/sa
                          10/11/12.03.22                         con il sostegno di
musica

                          ore
                          21:00

                          XXIII Festival di Cultura
                          e Musica Jazz di Chiasso

                                                                                                      © Eddi Canonico

                          La stagione del Cinema Teatro vedrà di nuovo il Festival Jazz, per la gioia
                          di tutti gli appassionati ed estimatori del nostro appuntamento annuale, dopo
                          due anni di forzata assenza dalle scene. Fra tutte le serate in cartellone al
                          Cinema Teatro, che toccano repertori diversi e contribuiscono a fare cultura
                          in senso lato, addentrandosi in proposte di teatro, prosa, musica, danza
                          in ogni loro manifestazione, siamo lieti di annunciare il ritorno della nostra
                          rassegna incentrata su un genere musicale “patrimonio dell’umanità”,
                          festeggiato dall’Unesco ogni anno, il 30 aprile, con la Giornata internazionale
                          del jazz.
                          Un programma variegato e sempre di sicuro interesse; nomi famosi affiancati
                          da giovani talenti; conferme, scoperte, emozioni.
                          Ecco cosa ci aspetta dal 10 al 12 marzo.

         28
venerdì
          18.03.22

                                                                                                  teatro
          ore
          20:30

          Teo Teocoli in

          Tutto Teo
          accompagnato dalla Doctor beat band

          Durante lo show Teo Teocoli ripercorre tutte le tappe fondamentali della
          sua lunghissima carriera attraverso un viaggio nella sua vita da showman,
          tra cabaret e musica.
          L’eclettico artista dà vita a tutti i personaggi che lo hanno reso noto: dagli
          esilaranti protagonisti di “Mai dire gol”, come Felice Caccamo e Peo Pericoli,
          alle riuscitissime imitazioni di José Feliciano e Ray Charles, fino ad arrivare
          ai più noti Cesare Maldini e Adriano Celentano.
          Lo spettacolo è un viaggio in cui lo spettatore viene trascinato dal mattatore
          attraverso i più divertenti aneddoti della sua vita e gli incredibili personaggi
          che interpreta in uno show di musica e cabaret per una serata di puro
          divertimento.
          Sul palco l’artista è accompagnato dalla band Doctor beat, composta da
          cinque musicisti ed una corista.

                                                                                             29
giovedì
                             24.03.22
teatro

                             ore
                             20:30

                             Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon in

                             Eichmann. Dove inizia la notte
                             di Stefano Massini

                    regia    Mauro Avogadro
                   scene     Marco Rossi
                 costumi     Giovanna Buzzi
                musiche      Gioacchino Balistreri
                      luci   Michelangelo Vitullo
              produzione     Teatro Stabile di Bolzano / Teatro Stabile del Veneto

                             Debutto in prima italiana: Milano, Piccolo Teatro- Teatro d’Europa,
                             24 febbraio 2022

                             Il nuovo atto unico di Stefano Massini porta in scena lo scontro immaginario tra
                             Hannah Arendt e Adolf Eichmann. “Eichmann. Dove inizia la notte” è un dialogo
                             teatrale di inaudita potenza in cui Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, rispettiva-
                             mente nei ruoli della filosofa ebrea Hannah Arendt e del gerarca nazista Adolf
                             Eichmann, ripercorrono la tragedia dell’Olocausto. Chi fu realmente Adolf
                             Eichmann? Che tipo di personalità si nascondeva dietro la divisa nazista di colui
                             che ideò la soluzione finale e organizzò nei dettagli il massacro di sei milioni di
                             ebrei? Prova a dare una risposta Massini, nella drammaturgia che ha realizzato
                             a partire dagli scritti della filosofa ebrea Hannah Arendt, dai verbali degli
                             interrogatori a Gerusalemme – dove Eichmann fu processato dopo l’arresto
                             avvenuto nel 1960 in Argentina – e dagli atti del processo. Diretti da Mauro
                             Avogadro, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, nei ruoli della Arendt e di Eichmann,
                             ricostruiscono passo dopo passo carriera e ascesa del gerarca, delineando
                             il ritratto di un uomo mediocre, arrivista e opportunista, e aprendo così il varco
                             a una prospettiva spiazzante: Eichmann non è un mostro, bensì un uomo
                             spaventosamente normale capace di stupire più per la bassezza che per il genio.

         30
martedì
                        29.03.22                                                        Senza Confini,

                                                                                                                 teatro ragazzi
                                                                                        grandi e piccini
                        ore                                                             insieme a teatro
                        14:00                                                           28 a edizione

                        Compagnia La luna nel letto / Ass. Cult. Tra il dire e il fare

                        SeMino
                        Teatri Abitati - Residenza di Ruvo di Puglia
                        in collaborazione con la Scuola di Danza Artinscena

               regia    Michelangelo Campanale
    soggetto e testi    Katia Scarimbolo
                con     Annarita De Michele, Domenico Piscopo
      voce narrante     Lena Ravaioli
            costumi     Maria Pascale, Filomena De Leo
   animazione video     Ines Cattabriga
             tecnico    Michelangelo Volpe
disegni, scene e luci   Michelangelo Campanale

                        dai 3 ai 5 anni, su prenotazione per le scuole

                        Mino ha una tana in giardino. Ogni giorno Mino esce dalla tana per raccogliere
                        foglie secche da conservare. Non si sa mai, potrebbero sempre servire!
                        Ma un bel giorno in quel giardino a Mino capiterà di non raccogliere più soltanto
                        foglie secche, ma anche un seme, lasciato lì, forse non per caso, da una
                        curiosa signora, che scandirà il passaggio delle stagioni e si prenderà cura
                        di quell’incontro. E quel seme porterà con sé altro da scoprire, osservare
                        e raccogliere. Per dirla in breve, un'occasione. SeMino è un progetto che nasce
                        dalla ricerca di forme alternative di educazione ambientale che ci piace
                        chiamare forme di educazione sentimentale. Solo la capacità di sentire la
                        natura come parte di sé è il presupposto per maturare una vera e propria
                        affettività verso l’ambiente naturale: non è possibile comprendere la singola
                        parte fino a quando non si è compreso come tutto è collegato, l’uomo stesso
                        è visto come parte della natura e non in contrapposizione ad essa.

                                                                                                            31
giovedì
                         31.03.22
musica

                         ore
                         20:30

                         Recital del pianista

                         Fazil Say

              musiche    F. Schubert

                         Con il suo straordinario talento, da più di 25 anni Say cattura l’attenzione di
                         critica e pubblico. I concerti di questo artista sono qualcosa di diverso dal solito:
                         più diretti, più aperti, più eccitanti, in breve arrivano direttamente al cuore.
                         E queste caratteristiche di Say colpirono il compositore Aribert Reimann, in visita
                         ad Ankara nel 1986 e lo indussero a chiedere al celebre pianista e pedagogo
                         David Levine di prendersi cura della formazione del giovane artista. Say ha
                         studiato con Mithat Fenmen, poi si è perfezionato con David Levine, prima
                         a Düsseldorf e poi a Berlino, costruendo così le basi di una solida formazione
                         classica che gli ha visto assegnare nel 1994 il Primo Premio al Concorso
                         Internazionale Young Concert Artists. Da allora Say suona in tutto il mondo, con
                         le più importanti orchestre e direttori e nelle più famose sale da concerto, non
                         trascurando la musica da Camera: ha collaborato, tra gli altri, con P. Kopatchinskaia,
                         M. Vengerov, N. Altstaedt e il Quartetto Borusan. È stato artista in residence
                         alla Konzerthaus di Dortmund e di Berlino, al Festival dello Schleswig Holstein,
                         poi ancora a Parigi, Tokyo, Merano, Amburgo, Istanbul, al Festival di Rheingau.
                         Ha suonato alla Carnegie Hall di New York con la Orpheus Chamber Orchestra
                         con la quale ha poi fatto una lunga tournée europea.
         32
giovedì
                    07.04.22                 in collaborazione con                    spettacolo fuori

                                                                                                                teatro musicale
                                             Ass.ne Musica nel Mendrisiotto            abbonamento
                    ore
                    20:30

                    La città
                    Spettacolo musico-teatrale di Gianluca Grossi

           attori   Anahì Traversi, Gianluca Grossi, Massimiliano Zampetti
          violino   Anton Jablokov
     violoncello    Claude Hauri
   fisarmonica      Danilo Boggini
           testo    Gianluca Grossi
scelte musicali     Danilo Boggini e Claude Hauri
 arrangiamenti      Danilo Boggini

                    Gli abitanti della Città vivono insieme, convinti che tutto resterà così per sempre.
                    Un giorno, ecco una cosa (come chiamarla diversamente?), si direbbe giunta
                    di notte, un'ombra, che nessuno ha visto o sentito arrivare. La Città precipita
                    nel caos. Non ci vorrà molto, tuttavia, perché la gente si abitui alla nuova realtà
                    e la consideri normale. Max decide di abbandonare il suo lavoro di impiegato
                    d'ufficio per cambiare vita, mentre Tea si accorge di avere ormai un solo
                    obiettivo: conservare la sua. Fra i due prende forma un dialogo a distanza:
                    intimo, spietato, ironico e a tratti assurdo. Un duello dall'esito imprevedibile
                    che affronta e rispecchia i grandi temi della nostra esistenza contemporanea:
                    la libertà e il coraggio, la violenza e la giustizia, la vita e la morte, la guerra
                    e la pace, l'amore. Come raccontare oggi il nostro stare al mondo senza
                    privarlo della sua complessità? È la domanda che si pone il Narratore, terzo
                    personaggio della pièce. La risposta? C’è anche quella.

                                                                                                           33
lunedì
                                       25.04.22                          In collaborazione con      Spettacolo per alunni
opera domani
                                                                         Teatro Sociale As.Li.Co.   delle scuole elementari
                                       ore                               Como                       e medie.
                                       09:00/11:00                                                  Riservato ai partecipanti
                                                                                                    al progetto.

                                       La Cenerentola
                                       Grand Hotel dei sogni
                                       in collaborazione con la Scuola di Danza Artinscena

                            musica     Gioachino Rossini
                            libretto   Jacopo Ferretti
               adattamento musicale
                    e drammaturgico    AsLiCo
                           direttore   Enrico Lombardi
                                       Orchestra 1813, nuovo allestimento
                        produzione     AsLiCo
                      coproduzione     Théâtre des Champs-Elysées Opéra de Rouen
                               regia   Daniele Menghini
                    scene e costumi    Davide Signorini e Nika Campisi

                                       Daniele Menghini, vincitore del concorso per il progetto di regia, porterà in
                                       tutti i teatri italiani ed europei collegati al circuito di Opera domani, una delle
                                       fiabe più famose e amate dal pubblico. Nella versione di Rossini, sorprenden-
                                       temente, non ci troviamo di fronte ad una vera e propria fiaba, poiché il
                                       compositore ed il suo librettista Ferretti depurano la storia da tutti gli elementi
                                       magici e fiabeschi: non ci sono topi che si trasformano in cocchieri, nessuna
                                       zucca che si trasforma in una carrozza, non c’è la fata madrina e non c’è
                                       nemmeno la scarpetta di cristallo. La nostra storia prende vita in un Grand
                                       Hotel: un melting pot di culture e classi sociali differenti, una dimensione che
                                       fa dello scambio e dell’incontro una ricchezza, un luogo speciale in cui un
                                       ospite illustre come un principe può incontrare e innamorarsi proprio di una
                                       cameriera, riconoscendo la vera bellezza che si nasconde dietro un grembiule
                                       sporco.

               34
venerdì
                          06.05.22

                                                                                                                      teatro
                          ore
                          20:30

                          Lucilla Giagnoni in

                          Anima Mundi
                          di Lucilla Giagnoni

collaborazione ai testi   Maria Rosa Pantè
             musiche      Paolo Pizzimenti
          luci e video    Massimo Violato
          produzione      Centro Teatrale Bresciano

                          Ormai è certo che ogni evento mette in moto una catena di reazioni e risonanze,
                          che coinvolgono tutto il mondo. Si sapeva da tempo che se una farfalla batte
                          le ali a Pechino, scoppia un uragano in California. Si sapeva ma nessuno l’aveva
                          ancora veramente sperimentato. Ora lo sappiamo, perché l’abbiamo vissuto.
                          Non c’è più tempo da perdere: il mondo è soggetto di un’immensa sofferenza,
                          e mostra sintomi acuti e clamorosi con i quali si difende dal collasso. Siccome
                          ne siamo in gran misura responsabili, dobbiamo darci da fare per rimetterci in
                          equilibrio col meccanismo che nutre la Vita. Servono grandi azioni politiche,
                          ma soprattutto piccoli atti quotidiani. Sogno da sempre una scuola che per prima
                          cosa educhi alla Poesia: Poesia dal greco Poieo che significa Fare, Produrre,
                          Generare. Educare alla capacità di Incanto e di Trasformazione. Insegnare a fare
                          l’orto e a diventare giardino. Leopardi poco prima di morire vede il Vesuvio
                          eruttare ma la sua attenzione va su un fiore e la poesia parla di una ginestra, anzi
                          con una ginestra. La piccola pianta gli indica con estrema semplicità, cosa
                          si può davvero fare. Anima Mundi apre la Trilogia della Generatività, l’ultima di
                          Lucilla Giagnoni.

                                                                                                                 35
sabato
                                    21.05.22               in collaborazione con
danza

                                    ore
                                    20:30

                                    Steps: Cie La Ronde in

                                    8

         gestione del progetto      Cathy Marston, Ihsan Rustem
                   coreografia      Cathy Marston, Ihsan Rustem, Caroline Finn, Luca Signoretti
                       musica       Grande Garbo - Diego Baldenweg con Nora Baldenweg e Lionel Baldenweg
                  scenografia       Jann Messerli
                      costumi       Catherine Voeffray
                          luci      Laurent Junod

             evento collaterale
             alla mostra
             Vito Noto,
             Quarant'anni
             di grafica e design.
             Il senso delle idee
             in corso al
             m.a.x. museo
             dal 08.05.2022–
             25.09.2022

                                    Otto storie raccontate da quattro diverse firme coreografiche.
                                    Insieme formano un tutt’uno, ispirato a La Ronde di Arthur Schnitzler. Scritta
                                    prima del 1900, questa commedia ha lasciato il segno con le sue provocazioni
                                    ed è considerata ancora oggi il capolavoro dello scrittore viennese. Schnitzler
                                    sfida la morale sessuale e l'ideologia di classe del suo tempo descrivendo
                                    gli incontri successivi di diverse coppie fluttuanti.
                                    I suoi personaggi non appartengono a un solo strato sociale, sono consape-
                                    volmente mescolati, a dimostrazione che la sessualità non si cura dei confini
                                    di classe. La prima integrale dell'opera nel 1920 causò uno dei più grandi
                                    scandali della letteratura tedesca del ventesimo secolo.
                                    Il desiderio e la concupiscenza fanno parte della natura umana. Come gestire
                                    queste pulsioni? Le domande esistenziali rimangono: chi attiro io? Chi mi trova
                                    attraente? È accettabile? A chi sono fedele? Monogamia o poligamia?
                                    In 8, i membri della Cie. La Ronde non si limitano a dare uno sguardo moderno
                                    all'opera di Schnitzler, ma ne adattano anche la drammaturgia specifica in una
                                    serata che si compone di 8 duetti, legati tra loro in forma di "ronde".

        36
ve/sa
        17/18.06.22                       in collaborazione

                                                                                                  musica
                                          e con il sostegno di
        ore
        21:00

        Festate
        Festival di Culture e Musiche del Mondo
        Chiasso – Piazza del Municipio
        XXX Edizione

        Buona la terza! La trentesima edizione della kermesse musicale chiassese
        per ben due volte è stata annullata, ma non è venuta meno la nostra voglia
        di organizzare questo omaggio alla World Music. E così siamo di nuovo pronti
        a sottoporre progetti musicali che attingono a tradizioni culturali diverse,
        a creare spazi di condivisione e di aggregazione, in cui si faccia cultura, in cui
        la gente possa divertirsi, socializzare, scoprire e imparare. Artisti provenienti
        da luoghi diversi si esibiscono esercitando un vasto influsso interculturale
        in un’atmosfera festosa e informale, condita da un’offerta gastronomica varia
        e stuzzicante. Per vivere, nelle strade di Chiasso, un assaggio delle culture
        del mondo e comprendere il valore di parole come integrazione, apertura,
        inclusione.

                                                                                             37
19.01.22

                                                                                                                   cinema
                     – 23.02.22
                      Rassegna cinema

                      Ciak, si parte!

evento collaterale    Molti sono i punti di contatto tra cinema e treni, le cui invenzioni sono quasi
alla mostra           coeve. Con l’introduzione del movimento nell’arte da parte del cinema, luoghi
Treni fra arte,       che prima erano difficilmente raggiungibili diventano accessibili, così come
grafica e design      la velocità del treno accorcia le distanze tra le località riducendo i tempi
in corso al           di percorrenza. In un certo senso, il cinema può essere considerato un mezzo
m.a.x.museo           di trasporto, la cui storia nasce dalla volontà dell’uomo di vedere ciò che è
dal 10.10.2021–       altrove, pur rimanendo sul posto. Quella dell’immagine in movimento è una
24.04.2022            magnifica illusione, che dalla fine dell’800 emoziona e fa sognare milioni di
                      persone. Talvolta, letteralmente, le travolge: si pensi alla proiezione a
                      pagamento, il 6 gennaio 1896, di uno dei più famosi cortometraggi dei fratelli
                      Auguste e Louis Lumière, L’arrivée d’un train en gare de La Ciotat, della durata
                      di ben 45 secondi, la quale impressionò gli spettatori al punto che alcuni di
                      essi, secondo la leggenda, scapparono per paura di essere investiti.

                      Se le storie del cinema degli esordi sono spesso disorganizzate, più incentrate
                      sul movimento e sugli effetti speciali che sulla narrazione, dal 1917 in poi
                      si impone il cinema narrativo e il film si trasforma in un racconto, una sorta
                      di romanzo visivo: lo spettatore viene portato al centro del film, vi partecipa,
                      è trasportato altrove, in altre epoche, vivendo vicende altrui in ambienti e contesti
                      diversi dal proprio. E a questo punto il treno diventa uno scenario privilegiato
                      in cui possono aver luogo le storie più disparate. In ciascuno dei film che
                      presentiamo nella rassegna Ciak, si parte, succedono cose diverse. Si va alla
                      scoperta di qualcosa (Il treno di notte per Lisbona), ci si incontra, ci si parla,
                      ci si innamora (Prima dell’alba), il treno può essere l’oggetto di un attentato
                      (Source Code), un’allegoria della ricerca di sé stessi (Il treno per il Darjeeling)
                      oppure può portare a smarrirsi (Lion. La strada verso casa).
                      Buona visione!

                      Entrata gratuita per gli abbonati della stagione teatrale 2021-2022 del Cinema
                      Teatro Chiasso, per i membri dell'Associazione Amici del Cinema Teatro
                      e dell'Associazione Amici del m.a.x.museo.

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