Riaperture, via libera dal CDM: dal 26 l'Italia si colora di giallo - L'Osservatore d'Italia

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Riaperture, via libera dal CDM: dal 26 l'Italia si colora di giallo - L'Osservatore d'Italia
Riaperture, via libera dal
CDM: dal 26 l’Italia si
colora di giallo

Il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al
decreto per le riaperture dal 26 aprile è terminato. Secondo
fonti ministeriali prima del Cdm si è tenuta una riunione
supplementare – e informale – sul nodo del coprifuoco con la
Lega in prima linea per spostarlo alle 23 laddove la cabina di
regia della settimana scorsa aveva optato per mantenere le 22,
anche con i ristoranti aperti a cena.

Sarà mantenuto almeno fino al primo giugno il coprifuoco alle
22.

E’ quanto si apprende da fonti di Governo, dopo il Cdm di
oggi. Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un’ulteriore
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analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o
far partire il provvedimento dalle ore 23. Sarà possibile
sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno.

La Lega, a quanto si apprende, ha annunciato in Consiglio dei
ministri che si asterrà sul voto sul decreto.

Il nuovo decreto legge Covid sarà valido dal 26 aprile al 31
luglio.

Dal 26 aprile la maggior parte dell’Italia tornerà in giallo,
molti studenti torneranno a scuola e potranno riprendere le
attività all’aperto.”Penso che oltre 11 regioni passeranno al
giallo”, sostiene il ministro Gelmini.

Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si è
impegnato sul tema delle aperture: “Giusta la proposta di
permettere apertura dei punti vendita anche in zona rossa con
la possibilità di entrare solo per appuntamento e anticipare
quella delle fiere al 15 giugno. Porterò le proposte in Cdm”
e ha annunciato che “insieme al ministro Garavaglia stiamo
pensando a un greenpass italiano che permetta anche l’ingresso
in Italia degli stranieri che rappresentano un pubblico
fondamentale per il rilancio del settore”.

I pontieri sono al lavoro per lo spostamento del coprifuoco
alle 23, ma anche sul tema delle riaperture dei ristoranti al
chiuso, come richiesto da più parti, ma su questi punti cresce
la tensione. Lo riferiscono fonti della maggioranza poco prima
della riunione del Consiglio dei ministri. Com’è noto, già
stamattina, il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite della
maratona della Confedilizia contro il blocco degli sfratti,
aveva riferito di aver scritto a Draghi e avergli chiesto sia
una proroga del coprifuoco sia le aperture dei locali al
chiuso, arrivando anche a ipotizzare, in caso contrario, di
non votare le misure assunte dal Cdm. “Noi – ha detto Salvini
– poniamo condizioni di buonsenso che vengono dalle Regioni e
anche dalla scienza: spero che le mie richieste vengano
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accolte. Non me l’ha scritto il dottore di approvare cose che
non mi convincono”.

LE PROPOSTE DALLE REGIONI – “Consentire, nel rispetto dei
protocolli di sicurezza, i servizi di ristorazione sia al
chiuso che all’aperto, senza distinzione di trattamento in
base agli orari di somministrazione, la proroga del coprifuoco
dalle 22 alle 23, la ripresa delle attività individuali in
palestra al chiuso e in piscine all’aperto, già a partire dal
26 aprile”. Sono queste – a quanto si apprende- le ulteriori
osservazioni e modifiche alla bozza del decreto-legge che
dovrà essere varato e che, a seguito delle interlocuzioni con
il Governo, la Conferenza delle Regioni e delle Province
autonome ha trasmesso ai ministri Gelmini e Speranza. I
governatori chiedono anche “la riapertura del settori wedding
e l’avvio anticipato, rispetto a quanto disposto in bozza, dei
mercati, l’uniformazione delle date di riapertura degli
spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto”.

IL COPRIFUOCO – Dal 26 aprile torneranno le zone gialle, in
molti torneranno a scuola e potranno riprendere molte attività
all’aperto, ma non sarà un ‘liberi tutti’ e il governo
dovrebbe mantenere il coprifuoco alle 22, anche se il
presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle
Regioni Massimiliano Fedriga conferma la proposta di spostarlo
alle 23. “Sul coprifuoco – ha detto a Radio Capital – c’è
un’interlocuzione con il Governo. La Conferenza delle Regioni
propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di
un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti
delle regole, di avere un minimo di respiro”.      Riaprire i
ristoranti al chiuso prima del primo giugno “è la nostra
proposta – ha spiegato inoltre Fedriga –        dopodiché non
decidono le Regioni ma il Governo. Stiamo cercando di porci in
modo costruttivo”. Parlando di riaperture, Fedriga ha
ricordato che, secondo la bozza del decreto legge, dalla
prossima settimana nelle zone gialle saranno aperti la sera
solo i ristoranti all’aperto: “E’ una forte limitazione, che
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spero nelle prossime settimane possa essere superata”. La
Conferenza ha già presentato “le linee guida per la
ristorazione all’interno con regole molto rigide”.

“Il coprifuoco deve essere almeno portato alle 23. Altrimenti
è come dire potresti andare a cena in un ristorante all’aperto
ma in realtà, di fatto, non puoi”: così la presidente della
Regione Umbria Donatella Tesei rispondendo a una domanda
dell’ANSA nella conferenza stampa dedicata al Piano nazionale
di ripresa e resilienza. “A meno che non si vada nel locale
sotto casa” ha aggiunto.

“Il coprifuoco rimane alle 22, come deciso dalla Cabina di
regia di venerdì scorso”, ha detto a Studio 24 su RaiNews il
ministro delle Politiche agricole, alimentari Stefano
Patuanelli. “Vorremo – ha aggiunto – che sulla scuola si
tornasse al 100%. Intendiamo porre il tema in Cdm e, come
sempre, troveremo una soluzione di equilibrio. Anche se
Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti, come M5S
riteniamo di dover garantire agli studenti delle Superiori per
questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni in presenza”.

Per la ministra Maria Stella Gelmini, “il coprifuoco evoca
brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci
vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire.
Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il
Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno
a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma
non mi sento di dare tempi”, dice a ‘Non stop news’ su Rtl
102.5.

Lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 “potrebbe
aiutare” ed “essere più funzionale” rispetto all’apertura dei
ristoranti, ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la
Famiglia Elena Bonetti a Sky Tg24 Timelime.

La Sardegna chiede lo spostamento in avanti dell’orario per il
coprifuoco. “Non può coincidere con quello di chiusura dei
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ristoranti alle 22 perché costringerebbe le persone ad
abbandonare i locali in largo anticipo e i ristoratori
avrebbero tempi strettissimi per il servizio”, ha spiegato
l’assessore della Sanità Mario Nieddu (Lega), intervenendo
oggi in Conferenza delle Regioni durante la discussione sul
decreto riaperture.

GREEN PASS – Braccio di ferro anche sulla questione del green
pass sul quale in Alto Adige hanno anticipatoper i ristoranti.
“Ho telefonato a Kompatscher – ha affermato la ministra Maria
Stella Gelmini su Rtl 102.5- e l’ho invitato alla prudenza,
dovremo impugnare quella legge. Non è ancora tempo per quel
provvedimento”. “Il Governo sta pensando al green pass, con i
tre criteri (tampone negativo, guarigione, vaccinazione, ndr),
ma servono regole nazionali, non regionali. Sapete che non mi
piace impugnare le ordinanze regionali. Il green pass sarà una
rivoluzione, un cambio di passo”, ha aggiunto Gelmini.

LA SCUOLA – “Nessuna marcia indietro (sulla scuola n.d.r.) –
fa sapere la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti –
il governo vuole riaprire le scuole, lo farà e tende al 100
per 100 della presenza di studenti, ma c’è un problema che
riguarda i trasporti e che il governo precedente ha un po’
dimenticato”. “Noi abbiamo attivato un tavolo con il ministro
Giovannini, Regioni ed Enti locali. Si parte dal 60%, ci
saranno punte del 75%, qualcuno lo farà al 100%,
quell’obiettivo lo raggiungeremo progressivamente”.

“Siamo un Paese che concentra tra le otto e le otto e mezza
metà della popolazione. Bisogna che tutti cominciamo a
ripensare i tempi della nostra vita, su questo la scuola è
presente”. Così il ministro per la Scuola, Patrizio Bianchi, a
TgCom 24. Il ministro, rispondendo sul possibile rientro dei
ragazzi al 100% negli istituti a settembre ma con nuovi ritmi,
ha detto: “dobbiamo imparare che la nostra vita collettiva
dev’essere ripensata in maniera più umanamente sostenibile per
tutti”.
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IL TURISMO – “Ci stiamo adoperando per il complesso problema
del riavvio di tutte le attività del comparto turistico
tenendo conto delle specificità del settore. Il premier – ha
spiegato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia alla
Commissione Attività produttive della Camera – ha pronunciato
date importanti per le attività di ristorazione e spettacoli
dal 26 aprile, per le piscine all’aperto e possibilmente gli
stabilimenti balneari dal 15 maggio e per convegni e congressi
e attività fieristiche dal 1 luglio ma forse ci sarà
un’anticipazione al 15 giugno”. E apre anche sui parchi
tematici: “Vedremo di accelerare quest’apertura in sicurezza”.

Cesano di                Roma,           approvato
documento                  su             recupero
ecomostri
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CESANO DI ROMA (RM) – “Non posso che esprimere soddisfazione
per il voto di oggi in Consiglio municipale con il quale è
stato approvato l’atto che chiede ad ATER di spendere i fondi
messi a disposizione dalla Regione Lazio per il recupero dei
due ecomostri di cemento che dal 2002 sono presenti nel piano
di zona B20 di Cesano.
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Oltre a superare uno stato ventennale di degrado, sul quale
molti cittadini si erano ormai rassegnati, tale battaglia ci
permette di rilanciare la questione dell’emergenza abitativa a
Roma che riguarda 57.000 famiglie e circa 200.000 romani e
romane. Tema che spesso purtroppo viene trascurato da molti
partiti e non trova spazio tra i mezzi di comunicazione, tanto
più in questo periodo di difficoltà sociale. Doverosi i
ringraziamenti a tutta l’aula che ha approvato il testo
all’unanimità e a i gruppi politici che hanno tutti
sottoscritto il testo. Un ottimo segnale di cui
l’amministrazione comunale dovrà tenere conto, avendo tutti
gli strumenti necessari per risolvere una questione che ormai
si protrae da troppi anni.” Così in una nota Daniele Torquati
Capogruppo del PD del Municipio Roma XV
Canale   Monterano,   varate
nuove misure a sostegno di
imprese,     artigiani     e
associazioni          locali
danneggiate   dall’emergenza
pandemica da COVID-19

CANALE MONTERANO (RM) – La Giunta Comunale di Canale Monterano
ha varato oggi nuove e ulteriori misure di sostegno per
imprese, artigiani e associazioni locali, danneggiate
dall’emergenza pandemica da COVID-19. A spiegare il contenuto
del provvedimento è il Vice Sindaco con delega al Bilancio,
Stefano Ciferri: “Le misure nascono dalla volontà di
quest’Amministrazione di fare il possibile per stare a fianco
concretamente alle attività del nostro Comune, che sono in
difficoltà a causa delle misure di contenimento della
circolazione del Coronavirus. Per questo motivo, grazie anche
alla condizione finanziaria finalmente solida prodotta dal
lavoro di questi anni, abbiamo deciso di:

     esentare dal pagamento dei canoni concessori i gestori
     delle strutture comunali danneggiati dalla pandemia per
     l’annualità 2020 e sospenderne la corresponsione per
     l’annualità 2021, fino al 30/06/2021.
     esentare dal pagamento dei canoni di occupazione suolo
     pubblico e imposta sulla pubblicità per l’annualità 2020
     tutte le imprese, associazioni, etc. danneggiati dalla
     pandemia e sospenderne fino al 30/06/2021 la
     corresponsione dei canoni.

Tutti i soggetti che avessero già provveduto a corrispondere
gli oneri previsti, potranno vedersi riconosciuto tale
beneficio a valere sul futuro dovuto.”

“Sappiamo bene – aggiunge il Sindaco di Canale, Alessandro
Bettarelli – quanto hanno sofferto i nostri operatori
economici e le nostre associazioni in quest’ultimo anno e che
ben altro servirà per riprendersi, ma come Comune abbiamo
voluto fare quanto possibile per dimostrare la nostra
vicinanza a quello che è il tessuto più vivo e dinamico del
nostro paese.”

“A breve – conclude Bettarelli – dovremmo inoltre partire con
l’erogazione alle circa 80 imprese artigianali e commerciali
locali che hanno richiesto i contributi, del Fondo di sostegno
alle attività economiche artigianali e commerciali nelle Aree
interne. Gli Uffici del Comune sono al lavoro sull’ultima fase
dei controlli obbligatori richiesti dal DPCM 24 settembre 2020
e quindi, dopo aver verificato la regolarità amministrativa
della richiesta, la regolarità tributaria e l’attivazione del
CUP, stanno controllando i DURC delle imprese, quelle per cui
è necessario, per versare infine il 4% di ritenuta di legge
per ogni contributo concesso. Un lavoro enorme che in periodo
di pandemia forse poteva essere semplificato con criteri di
erogazione più snelli e meno macchinosi. Ricordo che il Comune
di Canale Monterano è stato beneficiario di un contributo di
148.888,18 euro, da ripartirsi in 3 annualità dal 2020 al
2022. Lo stanziamento previsto per il 2020 è di 63.809,22 euro
da erogarsi tra le imprese artigianali e commerciali presenti
nel nostro Comune che saranno risultate in regola con i
criteri richiesti.”

Castel   Gandolfo,  vecchia
stazione della tramvia dei
Castelli            Romani:
riqualificazione entro fine
2022
Nascerà qui il centro di formazione e
museo Cotral
CASTEL GANDOLFO (RM) – Da immobile fatiscente a spazio
polifunzionale: la vecchia stazione di alimentazione della
Tramvia dei Castelli Romani, attiva fino al 1960, sarà
riqualificata grazie alla collaborazione tra l’azienda di
trasporto regionale Cotral e i tecnici della Facoltà di
Architettura de La Sapienza.

Nascerà qui il centro di formazione e museo Cotral. Il
progetto è stato presentato questa mattina, dove sorge
l’immobile a Castel Gandolfo, dalla presidente di Cotral Spa
Amalia Colaceci, l’assessore alla Mobilità della Regione
Lazio, Mauro Alessandri, e il presidente della Facoltà di
Architettura dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza,
Orazio Carpenzano.

“Questo è uno degli immobili più belli che ci siamo trovati
nel patrimonio dell’ex società che si chiamava Cotral
patrimonio – ha dichiarato la presidente Cotral Amalia
Colaceci- di tutto il resto stiamo facendo delle scelte di
razionalizzazione in alcuni casi come sapete abbiamo
ristrutturato i depositi ne stiamo comprando di nuovi, alcuni
immobili che non erano più utili per il nostro esercizio li
stiamo vendendo. Quando abbiamo scoperto questo immobile e
siamo riusciti entrarne in possesso abbiamo pensato che questo
era uno spazio che noi dovevamo prenderci e dovevamo ridarlo
in qualche modo alla nostra azienda e alla comunità. Quindi
per avere l’idea che fosse la più compatibile possibile con
queste nostre volontà abbiamo ritenuto che una partnership con
l’università La Sapienza Facoltà di Architettura fosse il modo
più giusto perché come ho detto al professore loro sono una
fucina di idee”.

Al centro la presidente di Cotral Spa Amalia Colaceci, a
sinistra l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro
Alessandri, e a destra il presidente della Facoltà di
Architettura dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza,
Orazio Carpenzano
L’accordo nasce dall’esigenza di avvalersi della competenza e
della capacità di sviluppare idee innovative di giovani
architetti guidati da docenti della Facoltà per trasformare
l’edificio e l’ampio giardino, da anni in stato di abbandono,
in uno spazio polifunzionale, centro di formazione e location
per eventi, e in un museo del trasporto su gomma dove esporre
i bus storici.

“Questo è uno spazio importante per il territorio e per la
storia di Cotral- ha sottolineato l’assessore alla Mobilità
della Regione Lazio Mauro Alessandri- che deve rivivere
attraverso questa collaborazione, questi luoghi devono essere
luoghi recuperati alla comunità credo che l’operazione che si
sta facendo qui non è solo per riacquisire o ristrutturare un
immobile ma per riconsegnarlo alla bellezza dell’incontro e
alla sua funzionalità ed è un momento importante non solo per
Cotral, ma anche per il territorio”.

L’obiettivo è coniugare il passato dell’azienda con il futuro
attraverso la valorizzazione di questa parte di patrimonio
immobiliare che sarà restituita alla fruizione dei dipendenti
e degli appassionati del mondo del trasporto su gomma. Entro
sei mesi gli architetti di Valle Giulia elaboreranno una o più
proposte progettuali sulla base delle indicazioni condivise
con l’azienda e stimeranno i costi di massima del progetto.
Subito dopo si avvierà la fase di progettazione esecutiva per
poi procedere al bando di gara con l’obiettivo di terminare i
lavori alla fine del 2022.

Fai da te: guida al mondo
della saldatura
Il fai da te oltre è una passione comune a milioni di persone
che ogni giorno si cimentano con le diverse attività da fare
in casa. In alcuni casi, ad esempio, può essere necessario
saldare alcuni punti che presentano crepe o rotture piuttosto
importanti. La saldatura, infatti, si effettua su materiali
che permettono, attraverso l’elettrodo della saldatrice, di
creare metallo d’apporto.

Per saldare correttamente il primo passo è quello di
utilizzare strumenti professionali come la saldatrice tig. Si
tratta di uno strumento ideale per chi ha già una certa
pratica nella saldatura e consente di eseguire delle saldature
molto sottili (sia sul ferro che su metalli non ferrosi, tra
cui l’alluminio).

La saldatura con elettrodo, ad esempio, è la più diffusa
soprattutto tra i professionisti. Questa soluzione si effettua
con una saldatrice a cui è collegata una pinza, la quale
sostiene un elettrodo che può essere di vari tipi. Questo tipo
di saldatura presenta numerosi vantaggi a partire dal basso
costo dei materiali necessari. Con poche centinaia di euro,
infatti, possiamo acquistare subito una saldatrice di buona
qualità con cui fare ottimi lavori. Inoltre anche gli
elettrodi hanno un costo molto basso e questo ci aiuta, come
principianti, a non avere paura nel fare molta pratica.

Ma le tecniche di saldatura sono diverse. Esiste, infatti, la
saldatura a filo continuo che si ottiene grazie alla
saldatrice collegata alla torcia di saldatura che fa scorrere
il filo che rappresenta il materiale d’apporto. Questo filo
passando attraverso la torcia fonde e crea il materiale
d’apporto.

Nel caso in cui usassimo un filo animato per saldare a filo
continuo possiamo saldare senza l’ausilio del gas. Al
contrario, se usiamo un filo normale dobbiamo servirci del gas
per proteggere la saldatura dall’ossidazione.

La saldatura a tig è invece la tecnica più precisa. Viene
usata soprattutto a livello professionale per saldature che
siano esteticamente gradevoli e pulite. La caratteristica più
famosa della saldatura a TIG è senza dubbio il classico
cordoncino a moneta: il cordone che si ottiene sembra formato
da tante piccole monetine sovrapposte.

Anche in questo caso abbiamo bisogno di una saldatrice, una
torcia, bacchetta di materiale d’apporto e gas inerte. La
precisione di questa tecnica però si ottiene solo con diverse
ore di pratica e molta manualità e attenzione. Generalmente
l’uso del procedimento è indicato per saldare spessori sottili
per evitare un eccessivo surriscaldamento del materiale e
quindi la sua deformazione.

Largo impiego viene fatto per la saldatura di tubi, profilati,
lamiere di carrozzeria nel settori della nautica, dell’arredo,
dell’auto, della termotecnica, della prototipazione,
dell’impiantistica.

Grazie alla mancanza di spruzzi e di scorie il cordone di
saldatura è esteticamente migliore rispetto agli altri
processi. Normalmente la pulizia avviene senza un eccessivo
uso di abrasivi ma con gel decapanti e antiossidanti, o con
prodotti per la satinatura.

Castelraimondo, recuperato un
dipinto del 1500 trafugato
nel 1981

Si tratta di un dipinto di scuola veneta
del XVI secolo “Diana e Atteone”
Un’importante opera pittorica di scuola veneta del XVI secolo,
trafugata nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre 1981
e recuperata dai Carabinieri del Comando per la Tutela del
Patrimonio Culturale (TPC), torna finalmente al Castello
Lanciano di Castelraimondo (MC). La consegna è avvenuta nelle
mani dell’Avv. Luigi Tapanelli, Presidente e legale
rappresentante della Fondazione di Religione Ma.So.Gi.Ba.

Il dipinto è comparso sul mercato antiquariale quando stava
per essere battuto in vendita da una casa d’aste lombarda. I
militari della Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, che
quotidianamente monitorano centinaia di opere pubblicate in
vari cataloghi di vendita, hanno comparato le immagini del
bene in asta con quelle contenute nella “Banca dati dei beni
culturali illecitamente sottratti” identificando l’opera. Per
la sua importanza storico-culturale, il dipinto era inserito
nel “bollettino” delle opere d’arte trafugate, pubblicazione
annuale dal titolo “Arte in Ostaggio”, realizzata dal Comando
TPC sin dal 1973, strumento fondamentale per contrastare il
traffico illecito di opere d’arte.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di
Milano e condotte da militari della Sezione Antiquariato del
Reparto Operativo TPC, hanno consentito di identificare il
mandatario a vendere dell’opera. È stata così ricostruita la
catena dei vari passaggi di mano del bene, fino a giungere a
un noto faccendiere di settore, che ha tentato di mascherare
la provenienza del dipinto, dichiarando di averlo acquistato
da una persona deceduta anni addietro, con l’intento di
vanificare le indagini.

La restituzione odierna rappresenta il costante e proficuo
impegno del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio
Culturale nella ricerca, anche a distanza di anni, di beni
d’arte dispersi, al fine di contribuire a ricostruire i
percorsi storici, culturali e sociali di un territorio per
renderli nuovamente fruibili alla collettività.

Rifiuti capitali, Zingaretti
firma nuova ordinanza per
evitare   interruzione   del
servizio

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha
firmato un’ordinanza recante nuove disposizioni in materia di
gestione dei rifiuti urbani al fine di evitare l’interruzione
del pubblico servizio di gestione dei rifiuti.

Vista la Deliberazione di Giunta della Regione Lazio n. 204
del 20/04/2021 recante: “Approvazione schema di Accordo tra la
Regione Toscana e la Regione Lazio per il trattamento
temporaneo di una quota dei rifiuti aventi codice CER 20.03.01
prodotti da Roma Capitale” si prevede:

     una durata di sette mesi dalla data della sottoscrizione
     dello stesso;
un quantitativo massimo, nei sette mesi di efficacia
     dell’accordo, di 13.500 tonnellate di rifiuti urbani non
     differenziati (EER 20.03.01) provenienti dalla Regione
     Lazio, prodotti nel territorio di Roma Capitale,
     destinati a trattamento presso i seguenti impianti:
     8.700 tonnellate per l’impianto della società Cermec
     spa, in località Gotara, Provincia di Massa Carrara;
     2.200 tonnellate per l’impianto della società
     Scapigliato srl, in Provincia di Livorno;
     2.600 tonnellate per l’impianto della società Belvedere
     spa, in località Legoli, Provincia di Pisa;
     che la gestione dei flussi di rifiuti esitanti dal
     trattamento avvenga a cura del medesimo impianto;

L’Ordinanza stabilisce che:

ALLO SCOPO DI ASSICURARE LA FASE DEL CICLO DI GESTIONE DEI
RIFIUTI RELATIVA ALLO SMALTIMENTO

dalla data del 21 aprile 2021:

   1. All’Amministrazione Giudiziaria di E.Giovi nel Comune di
      Roma gestore degli impianti TMB 1 e 2 di Malagrotta, di
      conferire fino alla data del 30 giugno 2021, gli scarti,
      derivanti dal trattamento dei rifiuti indifferenziati
      conferiti da AMA spa e prodotti da Roma Capitale, EER
      191212   per 750 ton/settimana e EER 190503 per 650
      ton/settimana presso l’impianto Sogliano Ambiente spa
      (Provincia di Forlì-Cesena), che ha confermato la
      propria disponibilità, non essendo disponibile alcuna
      capacità di smaltimento in discarica nel sub ambito di
      Roma Capitale, e non essendo sufficiente quella
      disponibile nella Città Metropolitana di Roma;
   2. Alla Centro Servizi Ambientali srl gestore dell’impianto
      di trattamento di Castelforte (LT), di conferire gli
      scarti prodotti (EER 191212)     pari, a 100 t/giorno,
      presso la discarica Ecologia Viterbo spa, fino alla data
      del 30 giugno 2021 non essendo disponibile alcuna
capacità di smaltimento in discarica nell’ATO Latina;
 3. Alla SAF spa, gestore dell’impianto di TMB di Colfelice
    (FR) di conferire, fino alla data del 30 giugno 2021 gli
    scarti prodotti pari a 140 t/giorno rispettivamente: 100
    t/g presso la discarica Ecologia Viterbo srl, e 40 t/g
    presso la discarica (Civitavecchia Fosso Crepacuore),
    non essendo disponibile alcuna capacità di smaltimento
    in discarica nell’ATO Frosinone;
 4. al gestore della discarica Ecologia Viterbo srl e MAD
    srl (Civitavecchia Fosso Crepacuore) di garantire la
    massima operatività, con turni ulteriori di lavoro anche
    nei festivi e prefestivi, per soddisfare le richieste di
    smaltimento sopra indicate;
 5. al gestore della discarica Ecologia Viterbo srl, di
    applicare, in via provvisoria e per il periodo di durata
    della presente Ordinanza, considerata l’emergenza e
    l’urgenza e nelle more della fissazione della tariffa da
    parte della Regione Lazio, la stessa tariffa applicata
    dalla MAD di Roccasecca, fatti salvi i conguagli;
 6. ad AMA spa, di inviare settimanalmente un report
    riepilogativo, aggiornato, dei conferimenti giornalieri,
    in Regione e fuori Regione, di rifiuti indifferenziati
    presso gli impianti TMB e degli scarti prodotti dal
    trattamento nel TMB di Rocca Cencia;
 7. nel Comune di Roma gestore degli impianti TMB 1 e 2 di
    Malagrotta di inviare settimanalmente report
    riepilogativo, aggiornato, dei conferimenti giornalieri,
    in Regione e fuori regione, degli scarti (EER 191212 e
    EER 190503) prodotti dal trattamento nei TMB;
 8. ad Ecologia Viterbo srl di inviare report riepilogativo,
    aggiornato giornalmente, dei quantitativi di scarti (EER
    191212 e EER 190503) accettati presso la discarica;
 9. alla soc. Mad         di inviare report riepilogativo,
    aggiornato giornalmente, dei quantitativi di scarti (EER
    191212 e EER 190503) accettati presso la discarica;
10. a d A r p a L a z i o d i v e r i f i c a r e i l r i s p e t t o d e l l e
    prescrizioni impartite.
ALLO SCOPO DI GARANTIRE LA STABILITÀ DEL COMPLESSIVO SISTEMA
DI GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI

   1.    a Roma Capitale e ad AMA spa, di porre in essere ogni
        attività amministrativo contabile quali, a titolo non
        esaustivo: stipula di accordi tra gestori in ambito
        interregionale e contratti/convenzioni ulteriori
        rispetto a quelli vigenti, necessari per far fronte
        all’emergenza creatasi e ad eventuali ulteriori
        emergenze ascrivibili al perdurare della mancata
        autosufficienza impiantistica del sub ambito di Roma
        Capitale, tra cui anche la convenzione tra AMA soggetto
        conferente e gestore dell’impianto toscano di cui
        all’art.3 dell’Accordo Interregionale stipulato tra
        Regione Lazio e Regione Toscana entro la data del 15
        maggio 2021;
   2.    ad AMA spa, relativamente a quanto ordinato al punto 2
        dell’Ordinanza n. Z00010 del 1 aprile 2021, di prorogare
        il termine per gli adempimenti per l’avvio della
        procedura di gara per la selezione di impianti di
        conferimento all’estero, alla data del 15 maggio 2021,
        con riserva di esercizio dei poteri sostitutivi ai sensi
        dell’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
        152 e ai sensi dell’art. 13 della Legge Regionale 9
        luglio 1998, n. 27, fermo restando l’assunzione delle
        obbligazioni finanziarie necessarie per la procedura di
     gara da parte di AMA spa;
   3. ad AMA spa, di dare attuazione, a conclusione dell’iter
     autorizzativo previsto, al progetto di revamping del TMB
     di Roccia Cencia presentato da AMA e Amministrazione
     giudiziaria E.Giovi, in data 5/03/2021, con valenza di
     riesame/rinnovo dell’A.I.A. n.B2519/2011 in ottemperanza
     alle prescrizioni 2. e 3. della determinazione n. G09599
     del 13/08/2020, tenuto conto che l’impianto AMA S.p.a.
     di Rocca Cencia risulta essere un impianto strategico
     per il corretto trattamento del rifiuto urbano
     indifferenziato prodotto dal Comune di Roma Capitale,
inserito nel Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione
     Lazio, sia precedente che nell’ultimo approvato con
     D.C.R. n. 4 del 5 agosto 2020;

L’Ordinanza ha validità fino al 30 giugno 2021.

In caso di inosservanza dell’ordinanza, ai sensi dell’art. 191
del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ai sensi
dell’art. 13 della Legge Regionale 9 luglio 1998 n. 27,
saranno adottate in via sostitutiva dalla Regione, tutte le
iniziative necessarie a garantirne l’ottemperanza, anche
attraverso la successiva individuazione di uno o più soggetti
attuatori delle singole prescrizioni, nonché comunicati
all’Autorità giudiziaria i responsabili delle condotte
omissive; e che qualora a seguito dell’attivazione di tali
poteri sostitutivi, si rendono necessarie deroghe normative,
queste saranno oggetto di successivo provvedimento.

Covid,   la    bozza   sulle
riaperture:   dal   26  cosa
cambia. E sul coprifuoco
forse alle 23
Tornano le zone gialle e arriva la “certificazione verde” per
gli spostamenti tra le Regioni. E’ quanto si legge in una
bozza, ancora suscettibile di modifiche, del decreto legge
Covid atteso in Cdm oggi. Sul coprifuoco si sta discutendo se
estenderlo alle 23.

Le misure, scaglionate a partire dal 26 aprile come anticipato
la scorsa settimana dal governo, dovrebbero avere validità
fino al 31 luglio. Fino a questa data infatti dovrebbe essere
disposta la proroga dello stato d’emergenza Covid.

Arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra
Regioni di colore diverso. Lo prevede la bozza di decreto
legge Covid. Il certificato potrà essere cartaceo o digitale e
varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal
Covid: per chi abbia concluso un intero ciclo di vaccinazione
sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la
somministrazione; per chi sia guarito viene rilasciato
dall’ospedale, medico di base o pediatra. Varranno invece 48
ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o
antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.
Dal 26 aprile riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e
cena “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto” mentre
dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i
locali che hanno spazi al chiuso. Lo prevede la bozza del
decreto che dovrebbe approdare domani in Cdm nella quale si
conferma il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. La bozza
prevede inoltre in la zona gialla dal 15 maggio l’apertura
delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali
anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal
1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri
termali e dei parchi tematici.
Sempre dal 26 aprile in zona gialla gli spettacoli aperti al
pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in
altri locali o spazi anche all’aperto” sono svolti solo con
“posti a sedere preassegnati” con distanza di almeno un metro:
la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima,
ma al massimo con 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
Lo prevede la bozza di dl Covid. Alcuni eventi si potranno
riservare solo a chi abbia certificato verde. Dal primo giugno
si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o
palazzetti non superiore al 25% e non più di 1000 spettatori
all’aperto e 500 al chiuso.

Le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili
nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia
garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino
a un massimo del 75%, della popolazione studentesca” mentre in
zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere
garantita “ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione
studentesca”. E quanto prevede la bozza del Decreto che
dovrebbe approdare in Cdm domani. Le disposizioni, prosegue il
testo, “non possono essere derogate da provvedimenti dei
presidenti delle Regioni” fatto salvo casi di “eccezionale e
straordinaria gravità” dovuti al Covid.

Considerati gli scenari epidemiologici e il sovraccarico dei
servizi territoriali e ospedalieri, il Comitato tecnico
scientifico ha dato parere favorevole alla proroga dello stato
di emergenza fino al 31 luglio. Proroga necessaria, afferma il
portavoce del Cts Silvio Brusaferro “per affrontare al meglio
le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale
che vede attualmente come target prioritario le fasce fragili
della popolazione”.
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