SKUDOWAVE il PIACERE di TELEFONARE in SICUREZZA - MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L
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MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L INDICE LA SOCIETA’ 3 IL MERCATO 4 IL DISPOSITIVO SKUDO®WAVE 5 LA COMUNICAZIONE 6 PERCHÈ UTILIZZARE SKUDO®WAVE 8 COME VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO 11 TEST UNIVERSITA’ DI PERUGIA 13 PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA 15 LE FONTI UFFICIALI 17 I GIORNALI 17 SICUREZZA SUL LAVORO 22 IL GIORNO SCRIVE DI NOI - 7.10.2016 23 CONTATTI 27 MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA 2
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L LA SOCIETA’ Mobisafe Distribution Italia s.r.l. ha sede legale in Via Amalasunta n. 6 a Ravenna. ORGANIGRAMMA Presidente Marcello Marrocco (socio) Vice Presidente Ivano Bonetti (socio) Responsabile Marketing Bianca Brotto (socia) L’INIZIATIVA Il settore nel quale si inserisce l’iniziativa è quello della promozione e della vendita a livello internazionale di Skudo®Wave, un dispositivo accessorio di protezione per telefoni cellulari e altre apparecchiature che emettono campi elettromagnetici. La Mobisafe Distribution Italia srl ha ottenuto da Edil Natura, società italiana produttrice di Skudo®Wave l’esclusiva di vendita mondiale del prodotto che è stato testato dall’Università degli Studi di Perugia, Sezione Sanità Pubblica. Skudo®Wave certificato testato e brevettato protegge l’essere umano dai potenziali e irreversibili danni arrecati al DNA dalle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari e da tutti i dispositivi elettronici. LA PRODUZIONE EDIL NATURA si struttura sia come centro di ricerca attraverso il laboratorio “Max Planck” diretto da Nicola Limardo (inventore di Skudo®Wave), sia come centro di lavorazione dei prototipi di prodotti che vengono sottoposti ai vari Enti di ricerca universitari per ottenere, al termine dell’iter “sperimentale”, la “garanzia” di qualità ed efficacia di tutto quello che viene poi prodotto e immesso sul mercato (il ciclo di produzione è 100% Made in Italy). Tutti i prodotti finiti vengono direttamente generati all’interno della struttura di EDIL NATURA che, dotata di proprio Manuale di Qualità e Fascicolo Tecnico (alcuni prodotti sono Dispositivi Medici), li controlla uno per uno. Tutti i prodotti sono identificati commercialmente con i marchi registrati SKUDO® o GEOPROTEX®. 3
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L IL MERCATO Il numero di cellulari attivi nel mondo ha eguagliato quello delle persone abitanti sul pianeta: 7.1 miliardi. Non si parla della popolazione attiva occidentale, ma di tutti: vecchi e bambini, ricchi e poveri, l’equivalente del 100% della popolazione mondiale. Per la prima volta nella storia dell’umanità una tecnologia consumer è stata prodotta ed è utilizzata attivamente per un totale che ha eguagliato, e supererà poco dopo visto l’andamento, il numero totale di abitanti sulla terra. È questo il mercato di riferimento sul quale Mobisafe Distribution si affaccia, un mercato che non conosce crisi. Gartner, società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo IT, ha dichiarato che nel 2015 le vendite di PC, smartphone e tablet dovrebbero sfiorare i 2,5 miliardi di pezzi nel mondo, in particolare sono gli smartphone a totalizzare il record di preferenze grazie alle sempre maggiori funzionalità e performance. Due i principali fattori che stanno determinando il boom dei dispositivi smart in tutto il mondo: il crollo dei prezzi di oggetti che sono ormai diventati veri e propri PC tascabili, e la diffusione delle reti di quarta generazione (4G). Una sempre maggiore (e fino a poco tempo fa inimmaginabile) velocità di trasferimento dei dati sta infatti rendendo gli smartphone sempre più efficaci e attraenti in tutti i mercati. IN ITALIA L’Italia è in zona rossa ossia dove esiste già un rapporto sim card/abitanti di 1,2; più precisamente l’Italia con 1,5 è in quarta posizione. In testa ci sono gli Emirati Arabi con 1,95 seguiti a 1,91 dall’Estonia e da Hong Kong a 1,61. In Russia è 1,3 con 187 milioni di cellulari, negli USA 0,87 con 270 milioni, in Cina 0,47 con 634 milioni. Le statistiche dicono che il 62% degli italiani possiede uno smartphone. “In un periodo di gravi difficoltà economiche come quello che l’Italia sta attraversando, stupisce rilevare come gli italiani siano disposti a spendere così tanto tempo e denaro in un’attività apparentemente non indispensabile, come l’uso del cellulare - ha detto Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney -. In realtà, è evidente che per la maggior parte dei consumatori, il telefonino e internet siano ormai diventati beni di prima necessità, non soltanto per svagarsi e comunicare, ma anche per affrontare le molteplici attività della vita quotidiana, come la ricerca di un lavoro o di una casa”. 4
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L IL DISPOSITIVO SKUDO®WAVE Skudo®Wave è un dispositivo accessorio di protezione per apparecchiature che emettono campi elettromagnetici di bassa e media entità (fino a 0,2 microTesla di induzione magnetica e fino a 100 V/m di campo elettromagnetico a tutte le frequenze) che, come accertato dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Perugia, riduce significativamente il rischio del danno biologico al DNA che può verificarsi con l’utilizzo prolungato del telefono cellulare. L’alta tecnologia del prodotto e le sue qualità sono anche state oggetto di una tesi di Laurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Siena. Skudo®Wave è un filtro che, all’interno delle apparecchiature, opera a livello sub-atomico correggendo il disturbo generato dallo stato energetico alterato degli elettroni che costituiscono l’apparecchiatura, stato alterato a causa dell’energia indotta dalla batteria inserita all’interno del telefonino. L’effetto vibratorio di questa energia provoca infatti l’emissione di fotoni che, a contatto con la testa dell’utente, possono arrecare un disturbo tale da causare anche un danno biologico al DNA. Il prodotto, accertato scientificamente, opera quindi in modo da ridurre notevolmente tale fenomeno inducendo una modifica “spintronica” che porta ad ottenere emissioni fotoniche più compatibili con l’organismo umano, con la conseguente notevole diminuzione del rischio di danno biologico. Skudo®Wave agisce come un filtro di stabilizzazione e non come un sistema per la riduzione dei campi elettromagnetici artificiali perché, se così fosse, il danno arrecato dalla batteria sarebbe ancora maggiore in quanto costringerebbe il telefonino a ricercare continuamente nuove celle alle quali agganciarsi, con un aumento conseguente dell’eccitazione della batteria e quindi dell’intensità delle onde elettromagnetiche. L’azione protettiva di Skudo®Wave è efficace anche su tutte le apparecchiature elettriche e/o elettroniche che emettono campi elettromagnetici di bassa-media entità (computer, tv, elettrodomestici, videogiochi, videoterminali, sistemi wi-fi, ecc.). Skudo®Wave è formato da una piastrina in resina adesiva del diametro di 16 mm con nanoprocessore interno; una volta tolta la pellicola a contatto con la parte adesiva, Skudo®Wave può essere applicato a proprio piacimento sul telefonino. È sufficiente un solo dispositivo per telefono. Skudo®Wave non ha bisogno di manutenzione o di pulizia; nel caso si staccasse dall’apparecchio, è sufficiente riattaccarlo con una qualsiasi colla adesiva senza il pericolo di ridurne l’efficacia. Skudo®Wave non indebolisce il segnale del telefono cellulare, non provoca emissioni elettromagnetiche e non interferisce con le prestazioni del dispositivo sul quale viene applicato. NOTE: Al termine del suo ciclo di vita (2 anni dall’applicazione sul dispositivo), il prodotto può essere smaltito come qualunque altro rifiuto solido urbano. 5
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L LA COMUNICAZIONE Trattandosi di un dispositivo nuovo, scientificamente certificato e che protegge l’individuo dal danno biologico arrecato dalla batteria inserita nel telefono cellulare, Skudo®Wave si differenzia radicalmente dai prodotti comparsi e scomparsi dal mercato che promettevano una riduzione delle radiofrequenze perché, se tale riduzione fosse possibile, il danno arrecato dalla batteria sarebbe ancora maggiore in quanto costringerebbe il telefonino a ricercare continuamente nuove celle alle quali agganciarsi, con un aumento conseguente dell’eccitazione della batteria e quindi dell’intensità delle onde elettromagnetiche. La serietà di Skudo®Wave richiede una forte ed efficace comunicazione che spieghi in modo professionale e scientifico le caratteristiche funzionali del dispositivo allo scopo di costruire la meritata credibilità. LA RASSEGNA STAMPA WWW.SKUDOWAVE.COM/RASSEGNA-STAMPA Corso Sempione 8, 20145 Milano Tel. 02.347168 Fax. 02.33614775 www.smcom.it 6
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L LE COLLEZIONI Tre le collezioni disponibili: collezione classica (nei colori nero, bianco, rosso), collezione fantasia (nei colori giallo, arancione, fucsia, verdino), collezione calcio (con i brand delle squadre di calcio: Juventus, Inter, Torino, Milan, Genoa, Lazio, Roma, Hellas Verona) 7
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L PERCHÈ UTILIZZARE SKUDO®WAVE COSA SUCCEDE QUANDO SI ACCOSTA IL CELLULARE AL CORPO Per comprendere il motivo delle raccomandazioni delle case produttrici di tenere il telefonino a 1-2 cm di distanza dal corpo e per valutare in cosa consista il rischio derivante dall’esposizione ai campi elettromagnetici, analizziamo gli effetti sull'organismo delle radiofrequenze e della batteria inserita all’interno dell’apparecchio (batteria che in molti cellulari non è estraibile). Se il telefonino è spento, ma con la batteria inserita, questa genera comunque un minimo di emissione elettromagnetica; quando il cellulare è acceso in stand by o perché lo stiamo utilizzando per telefonare (maggiore è il tempo impiegato per una telefonata, maggiore sarà l’energia che la batteria dovrà cedere), l’eccitazione della batteria aumenta e viene trasmessa alla materia, cioè a tutte le componenti del telefono. A livello atomico questa trasmissione causa un salto di orbita degli elettroni. L’energia della batteria per tenere il telefono attivo, unitamente all’energia che serve al telefono per agganciare la cella di un ripetitore, raggiunge un determinato valore che si trasmette sulla testa di chi sta telefonando. Il trasferimento dell’energia è dovuto in gran parte al salto quantico degli elettroni eccitati dall’emissione elettromagnetica della batteria stessa. Vediamolo nel dettaglio: la materia è costituita da atomi che a loro volta sono composti da un nucleo di protoni e neutroni attorno al quale ruotano, su un numero limitato di orbitali, gli elettroni. In genere gli elettroni in natura sono stabili sulla loro orbita a meno che non intervengano interferenze (ad esempio a causa della batteria inserita nel telefonino) che vanno ad alterare il loro stato di equilibrio rendendoli instabili e facendoli passare da un’orbita a un’altra ricevendo o emettendo (a seconda del Tabella tratta da: “Tecnologia Quantistica” tipo di salto) “quanti di energia” sotto forma di di Nicola Limardo Anima Edizioni fotoni. Questi fotoni presentano una “polarità levogira”, polarità che è incompatibile con l’organismo umano, quindi dannosa (è interessante notare come i virus, i batteri, i parassiti e le radiazioni artificiali lavorino con spin levogiro mentre gli enzimi e le sostanze nutritive con spin destrogiro). Sono questi fotoni, generati dal salto di orbita degli elettroni eccitati dalla batteria, che irradiano la testa generando un disturbo che può diventare un danno biologico al DNA. 8
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L Il ricercatore di Novara Nicola Limardo ha studiato il problema e creato un filtro di stabilizzazione (il convertitore d’onda Geoprotex inserito nel nanoprocessore Skudo® presente all’interno del dispositivo Skudo®Wave) che agisce sugli elettroni in parte riducendone l’eccitazione che porta al salto orbitale, in parte cambiando la polarità dell’elettrone (da levogiro a destrogiro) rendendola compatibile con le cellule del nostro DNA (vedi tabella). Le prove in vitro effettuate dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Perugia, hanno evidenziato, con l’utilizzo del test della cometa, la vitalità delle cellule linfoblastoidi di derivazione umana (Jürkat) dopo l’esposizione al campo elettromagnetico generato dal telefono acceso in trasmissione in presenza del dispositivo Geoprotex, rilevando che tale campo non produce effetti citotossici; la conclusione è emersa esaminando i valori di vitalità delle cellule che, in tutte le prove effettuate, sono risultati sempre superiori al 75%. La conclusione del Dr. Massimo Moretti del laboratorio di Tossicologia Genetica dell’Università di Perugia Sezione Sanità Pubblica è stata pertanto la seguente: “Il dispositivo Geoprotex è risultato in grado di ridurre significativamente gli effetti genotossici conseguenti all’esposizione alle radiofrequenze prodotte da un telefono cellulare, riducendone il danno primario al DNA causato dal telefono in trasmissione a livelli praticamente sovrapponibili a quelli del controllo negativo”. Tabella tratta da: “Tecnologia Quantistica” di Nicola Limardo Anima Edizioni 9
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L Per abbattere quindi il rischio di danno biologico al DNA nel quale si incorre utilizzando il cellulare (l’Ipad, il PC…), è sufficiente applicare il nanoprocessore Skudo® (inserito all’interno del dispositivo Skudo®Wave. È importante ribadire che il prodotto Skudo®Wave agisce come un filtro di stabilizzazione e non come un sistema per la riduzione dei campi elettromagnetici artificiali perché, se così fosse, il danno arrecato dalla batteria sarebbe ancora maggiore in quanto costringerebbe il telefonino a ricercare continuamente nuove celle alle quali agganciarsi, con un aumento conseguente dell’eccitazione della batteria e quindi dell’intensità delle onde elettromagnetiche. Bisogna quindi diffidare dai prodotti che agiscono sulla riduzione delle radiofrequenze perché, oltre a interferire con la funzionalità del telefono stesso (se diminuisco le radiofrequenze rendo difficoltoso il telefonare), innescano un danno maggiore in quanto costringono la batteria ad una maggiore attività con il conseguente aumento del campo elettromagnetico generato dall’instabilità degli elettroni. 10
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L COME VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO ANALISI MORFOLOGICA DEL SANGUE Recandosi presso un laboratorio di medicina cellulare e microscopia in campo scuro e prelevando una goccia di sangue dall’orecchio prima e dopo una telefonata con e senza Skudo®, si può subito e facilmente verificarne il funzionamento TEST DELL’ACETILCOLINA il “disturbo” del telefonino causa una netta riduzione di acetilcolina in corrispondenza del polso e l’acetilcolina è un neurotrasmettitore che interviene anche nella variazione del tono muscolare. Per provare la riduzione di acetilcolina a livello del polso si può utilizzare: A) ELETTROMIOGRAFO B) CELLA DI CARICO CON DINAMOMETRO C) SENZA BISOGNO DI STRUMENTAZIONE (il test chinesiologico muscolare evidenzia la riduzione del tono muscolare dal 70 al 90% ed è subito percepibile da chiunque) 11
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L SPETTROFOTOMETRO Per osservare la funzione del nanoprocessore Skudo®Wave, è necessario uno speciale spettrofotometro: si tratta di un apparecchio in grado di “vedere”, anche in modo indiretto, gli effetti di un campo elettromagnetico generato, per esempio, da un telefono cellulare sulla materia. PET Esiste anche un metodo diretto di “osservazione”, che comporta l’impiego di una strumentazione molto sofisticata presente nei centri ospedalieri più attrezzati: si tratta della PET con utilizzo del liquido di contrasto, che permette di evidenziare il quantitativo di glucosio presente nel cervello. I risultati ottenuti sono consultabili anche su internet (riferimento studio del National Institute of Helath di Bethesda, USA, pubblicato nel 2011 su Jama – Journal of the American Medical Association). I risultati ottenuti dimostrano che, durante una telefonata, si ha in corrispondenza della parte del cervello più vicina alla posizione del telefonino, un aumento abnorme di glucosio (unico alimento di cui si nutre il nostro Sistema Nervoso Centrale), mentre se non telefoniamo tutto questo non avviene!”. 12
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L TEST UNIVERSITA’ DI PERUGIA 13
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE DR. MORETTI UNIVERSITA’ DI PERUGIA - SEZIONE SANITA’ PUBBLICA 14
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA 15
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L 16
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L LE FONTI UFFICIALI La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica le radiofrequenze come possibili cancerogene per l'uomo (classe 2B). I ricercatori della IARC hanno concordato, con la Monografia n. 102, su una limitata evidenza di glioma e di neurinoma del nervo acustico fra gli utilizzatori di telefono cellulare e inadeguata evidenza per tutti gli altri tipi di tumore. Il gruppo di lavoro non quantifica il rischio, ma cita uno studio che dimostra un incremento del 40% di rischio di ammalarsi di glioma negli utilizzatori “pesanti" cioè coloro i quali utilizzano il telefono cellulare per almeno trenta minuti al giorno per almeno dieci anni. Per leggere le conclusioni IARC: http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf Il Consiglio Superiore di Sanità (Ministero della salute) ha affrontato la questione dei rischi potenziali connessi con l’uso dei telefoni cellulari nella seduta del 15 novembre 2011 concludendo che, soprattutto per quanto riguarda i bambini, vada applicato il principio di precauzione in relazione ad un’educazione all’utilizzo del telefono cellulare, non indiscriminato ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità. Il documento termina con l’informazione circa l’avvio da parte del Ministero della salute di una campagna d’informazione sulla base delle ultime relazioni degli organismi tecnico-scientifici per sensibilizzare proprio a tale uso appropriato dei telefoni mobili. I GIORNALI CORRIERE DELLA SERA Cervello a rischio tumori con il cellulare STUDIO SVEDESE: «SCORAGGIARNE L'USO AI BAMBINI» Cervello a rischio tumori con il cellulare I professori Hardell e Hansson Mild: utilizzare il telefonino per 10 anni fa salire il rischio di ammalarsi LONDRA (Gran Bretagna) - Usare il cellulare per più di 10 anni aumenterebbe il rischio di ammalarsi di tumore al cervello. Lo sostiene un studio svedese, opera di due eminenti professori – Lennart Hardell dell’Università di Orebro e Kjell Hansson Mild dell’Umea University – che contraddice così le ultime ricerche ufficiali, che negavano un nesso fra i telefonini mobili e il cancro. Stando ai nuovi risultati, invece, le persone che usano il cellulare da un decennio o più, anche solo per un’ora al giorno, hanno il doppio di possibilità di sviluppare un tumore nel lato del cervello dove di solito appoggiano il dispositivo. INDEPENDENT- «E’ necessaria una grande attenzione nell’uso del telefonino – avvertono gli scienziati nella relazione pubblicata dalla rivista Occupational Enviromental Medicine – e soprattutto i bambini, che sono particolarmente vulnerabili, dovrebbero essere scoraggiati 17
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L dall’utilizzarlo». A quanto sostiene l’Independent, che ha riportato lo studio, i risultati sarebbero tanto importanti quanto preoccupanti, perché mettono insieme ricerche su persone che hanno usato il cellulare per un tempo abbastanza lungo da poter contrarre la malattia. Finora, infatti, le rassicurazioni ufficiali sulla sicurezza dei cellulari si basavano su ricerche compiute, nella migliore delle ipotesi, su un campione ristretto, ma il cancro impiega almeno 10 anni per svilupparsi, quindi questi studi erano giocoforza parziali. STUDI PRECEDENTI - Il mese scorso, una ricerca inglese sulla sicurezza dei dispositivi promossa dalla Mobile Telecommunication and Health Research (MTHR) e costata quasi 9 milioni di sterline (circa 13 milioni di euro), era arrivata alla conclusione che i cellulari «non potevano essere associati a danni biologici». Ma il presidente della MTHR, il professor Latrie Challis, aveva ammesso che solo una piccola parte dello studio aveva riguardato gente che usava il cellulare da più di un decennio e aveva annunciato la necessità di nuove ricerche, più complete, per un risultato il più possibile certo. «Non possiamo escludere la possibilità che il cancro possa apparire nel giro di pochi anni - aveva avvertito lo scienziato – perchè la nostra ricerca ha scoperto qualche timido accenno nelle persone che sono state esposte alle radiazioni per oltre un decennio». RISCHI PER IL CERVELLO - I due luminari svedesi hanno, invece, riunito i risultati di 11 precedenti studi svolti in Svezia, Danimarca, Finlandia, Giappone, Germania, Stati Uniti e Inghilterra, che ribadivano l’aumento del rischio di sviluppare il cancro, soprattutto nel lato di cervello dove la gente è solita appoggiare il telefono. Cinque dei sei studi sui «gliomi», tumori delle cellule che proteggono quelle nervose, avevano confermato il potenziale pericolo, mentre quattro relazioni su cinque avevano rilevato la presenza di neuromi acustici, forme tumorali benigne ma spesso causa di invalidità come la sordità. I due svedesi hanno così raccolto i risultati per analizzarli nel loro complesso e hanno perciò stabilito che le persone che usano il telefonino da un decennio o più hanno il 20% in più di possibilità di contrarre una patologia come il neuroma acustico e il 30% in più di sviluppare un glioma maligno. E il rischio sarebbe ancora più grande dal lato della testa su cui appoggia il cellulare: più che triplicato nel primo caso, addirittura quintuplicato nel secondo. «Queste valutazioni danno un campione esauriente per valutare i rischi di aumento di neuromi e glomi – hanno sottolineato Hardell e Mild - . Non solo. In base a questi risultati, non si possono nemmeno escludere la presenza di altre forme di tumore al cervello». CORDLESS - Lo studio svedese ha interessato anche i cordless e pure in questo caso si è registrato un aumento di entrambe le patologie. In altre parole, usando un cellulare o un telefono senza fili per 2000 ore – ovvero, meno di un’ora al giorno per 10 anni – vi sarebbe un rischio concreto di ammalarsi, ha spiegato il professor Mild al giornale inglese – perché ci sono precise indicazioni sul fatto che qualcosa succede dopo i dieci anni». 18
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L Non a caso, il luminare utilizza il cellulare il meno possibile e consiglia di farlo sempre e comunque con i dispositivi vivavoce e di evitare le telefonate chilometriche, preferendo in questo caso gli apparecchi fissi. Grande attenzione poi con i bambini, ai quali i cellulari dovrebbero essere tassativamente proibiti. Il professore riconosce comunque come il numero di radiazioni emesse dai telefoni di ultima generazione sia notevolmente diminuito rispetto al primo dispositivo apparso sul mercato una decina di anni fa, ma la sua raccomandazione è di preferire modelli a bassa radiazione, visto soprattutto il proliferare del Wi-Fi, che emette raggi altrettanto pericolosi, seppur in misura minore rispetto ai telefonini. PARERI CONTRASTANTI - Stando alla Health Protection Agency inglese, questo studio svedese sarebbe «molto indicativo», pur ammettendo che i risultati «non si possono considerare ancora definitivi», mentre l’associazione degli operatori di telefonia mobile (Mobile Operators Association) rileva come non ci siano nuovi dati certi sui rischi per la salute, ma concorda sul fatto che siano necessari nuovi studi. Nel frattempo, gli scienziati hanno chiesto anche una revisione degli standard di emissione dei telefoni mobili e di altre fonti radioattive che loro stessi descrivono come «inappropriate» e «non sicure». Simona Marchetti - 08 ottobre 2007 —————- LA REPUBBLICA.IT - SALUTE "Quel tumore è per l'abuso di cellulare" La Cassazione riconosce legame e danno Sentenza senza precedenti sul caso di un manager che per lavoro era costretto a colloqui telefonici per complessive 5-6 ore al giorno. Una volta diagnosticata la malattia, ha fatto causa per l'invalidità professionale. Contro il diniego dell'Inail, la Suprema corte gli ha dato ragione di RICCARDO STAGLIANO’ Ora c'è una sentenza definitiva. La Corte di cassazione, per la prima volta in Italia - e a sentire gli esperti, al mondo - ha stabilito un legame di concausalità tra un forte uso del cellulare e un tumore. La storia è quella di Innocente Marcolini, di cui Repubblica.it si era già occupata in un'inchiesta. Manager cinquantenne, responsabile commerciale di una multinazionale, per lavoro stava al telefono (cordless o cellulare) una media di 5-6 ore al giorno, per dodici anni. Una mattina mentre si fa la barba si accorge di uno strano formicolio. Le analisi diranno che è un tumore al nervo trigemino. Operazione riuscita, ma il dolore non lo abbandonerà più. Non può più lavorare. Chiede una pensione di invalidità professionale. L'Inail la nega. Marcolini fa ricorso e il tribunale di appello di Brescia gli dà ragione. È il 22 dicembre 2009. Stavolta è l'Inail a opporsi in Cassazione. Ma il 12 ottobre la corte suprema deposita la sentenza in cui conferma: i giudici di secondo grado hanno citato la letteratura scientifica giusta e hanno fatto bene a riconoscere che una causa dell'invalidità del manager sia proprio l'utilizzo del telefono. 19
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L Marcolini, un cinquantenne tosto, non avrebbe mai voluto diventare testimonial di questa battaglia. "Provo soddisfazione per la decisione perché dimostra la nostra tesi sulla dannosità di questa onde elettromagnetiche. Riconosce che le perizie erano affidabili. E prova, almeno per quanto mi riguarda, che con i suoi tempi la giustizia italiana funziona”. Il professor Angelo Levis, ex-ordinario di mutagenesi ambientale a Padova, è uno di quelli che gli è stato più vicino nella sua lotta. "È una sentenza importantissima, che fa giustizia di un certo negazionismo nella comunità scientifica e che apre le porte a un nuovo corso giudiziario". Solo lui, in collaborazione con uno studio torinese specializzato in diritto della salute, sta seguendo sette cause di persone che ritengono di aver sviluppato tumori alla testa in conseguenza di un uso forte del cellulare. “Stiamo lavorando all'ipotesi di costruire una class action, un'azione collettiva cui può partecipare chi ritiene di aver subito un danno”. Marcolini ne sarebbe il primo firmatario. Nei mesi scorsi anche il Codacons aveva cominciato a lavorare su quest'ipotesi. E cresce la consapevolezza in vari parlamentari, come il senatore Felice Casson, che rispetto ad altri paesi europei l'Italia non ha preso troppo sul serio né l’invito alla cautela del Consiglio d'Europa né l'inclusione da parte dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro delle onde elettromagnetiche emesse dai cellulari tra i possibili cancerogeni. Ma l'inattività più sorprendente riguarda un parere del Consiglio superiore di sanità, l'organismo che raggruppa le principali personalità mediche del Paese, che risale al 15 novembre 2011. In quelle sette pagine, sollecitate dal ministero della salute del governo precedente, l'organismo scientifico invitava il ministero a promuovere l'uso degli auricolari per tutti. E per i bambini raccomandava di limitare l'uso alle situazioni di necessità, oltre che a fare campagne di sensibilizzazione contro l’uso indiscriminato del telefonino. Ma Renato Balduzzi, per il momento, non ha raccolto il consiglio. Nei giorni scorsi, intanto, la Gazzetta del Mezzogiorno ha dato notizia di un avvocato di Potenza con un tumore al cervello i cui medici non avevano escluso un rapporto con l'uso molto intenso che faceva del cellulare. A quel punto il professionista scrive direttamente al Ministero, per sapere se l'ipotesi potesse avere un fondamento. La prima volta non riceve risposta. Lui insiste e ottiene una lettera che non lo tranquillizza affatto. Un passaggio recita: "Il tema di possibili rischi per la salute conseguenti all'utilizzo del telefono cellulare è alla costante attenzione anche a seguito della classificazione stabilita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di agente possibilmente cancerogeno per l'uomo" e ancora "attraverso studi epidemiologici la stessa Agenzia ha evidenziato limitata cancerogenicità tra gli utilizzatori del telefonino in relazione al tumore maligno del cervello e del nervo acustico, mentre l'evidenza è stata giudicata inadeguata per altri tipi di cancro o esposizione". Con la Gazzetta l'uomo, che preferisce restare anonimo, commenta: "Ci dicono che il telefonino è cancerogeno seppur a cancerogenità limitata. Qualcosa, insomma, c'è. D'altra parte in molti libretti di istruzione dei cellulari viene consigliato di tenere l'apparecchio a qualche centimetro di distanza dall'orecchio. Se le ditte costruttrici scrivono questo, forse sarebbe opportuno dare un'informazione più completa e più chiara. Ne va della salute dei cittadini”. La lettera del ministero si chiude con un invito di una campagna di informazione per "promuovere un utilizzo responsabile del telefono, soprattutto in relazione all'uso da parte dei bambini". Ovvero 20
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L la stessa richiesta del Consiglio superiore di sanità che giace inascoltata sul tavolo del ministro da mesi. In Italia la penetrazione dei cellulari è del 150 per cento, uno e mezzo a testa, tra le più alte al mondo. Se c'è un problema riguarda letteralmente tutti. Marcolini si chiede: "Cosa aspettano per fare qualcosa? Se all'epoca qualcuno mi avesse avvisato dei rischi che correvo, probabilmente adesso non avrei dovuto passare tutto questo”. IL FATTO QUOTIDIANO di Piero Ricca - 29/9/2013 Non solo ne sconsiglia l’uso, ma ci avverte che chiunque usi un telefonino si espone a “un rischio serio per i tessuti cerebrali”. Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, in una intervista al fattoquotidiano.it spiega perché sarebbe meglio per comunicare inviare un sms e perché propone di mettere la scritta: “Nuoce gravemente alla salute”. Dr. Marinelli, i cellulari fanno davvero male alla salute? Non ci sono dubbi del profondo impatto biologico delle radiazioni di radiofrequenza. Il telefonino è uno strumento molto inquinante e dannoso per la salute. La I.A.R.C. (Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro) nel maggio 2011 ha classificato le radiofrequenze nella classe 2B cioe’ “possibili cancerogeni per l’uomo” sulla base degli studi epidemiologici fatti dal prof. Lennart Hardell che ha riscontrato un maggior rischio di tumori cerebrali negli utilizzatori di telefono cellulare. Rischio che arriva a quattro volte se si tiene conto della lateralità dell’uso. Pubblicità Quali sono le ricerche di riferimento? Moltissimi sono gli studi pubblicati e ne sappiamo abbastanza per sconsigliarne l’uso. Ci sono due pubblicazioni di riferimento relative alla pericolosità delle radiofrequenze: lo studio bioinitiative, dove sono pubblicati i lavori scientifici che dimostrano effetti profondi dei campi elettromagnetici (www.bioinitiative.org), e lo studio dell’ICEMS ( Commissione Internazionale per la sicurezza elettromagnetica) sui meccanismi di azione biologica dei campi elettromagnetici (www.icems.eu). Entrambi sono scaricabili dalla rete. Dalle mie ricerche sulle cellule in coltura si evidenzia un effetto di alterazione del metabolismo e soprattutto della sopravvivenza cellulare e della regolazione genica. (Journal of Cellular Physiology JCP 2004), ed una influenza sugli enzimi del metabolismo cellulare ( Barteri.M, Marinelli F. et al. 2010) Da più parti si bolla come allarmismo quel che lei sostiene. C’è una sottovalutazione del rischio e poca informazione. Una situazione voluta a livello globale dalle grandi compagnie di telefonia mobile che per i propri interessi commerciali condizionano le ricerche e la diffusione di informazione. Si può fare un’analogia con la tragedia dell’amianto. Per decenni si è sottovalutato il problema, con le conseguenze che conosciamo. Il telefonino è lo strumento più inquinante a causa della vicinanza dell’uso. Esiste una assurda incongruenza nella legge vigente: protegge la popolazione da livelli di esposizione massima di 6 V/m quando provengono dalle antenne fisse e permette ai telefoni di irradiare la testa con valori di oltre 100 V/ 21
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L m. Anche il limite SAR (Specific Absorption Rate) di 2 W/Kg a cui sono sottoposti gli apparecchi telefonici mobili e’ elevatissimo. Per misurare 2 W/Kg nel tessuto cerebrale irradiato occorre un campo incidente di 300 V/m. Si tratta quindi di una licenza di emissione per i telefonini di centinaia di V/m, quando il limite per le antenne esterne e lontane è posto a 6 V/m. (…) http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/29/cellulari-ricercatore-marinelli-rischio-per-tessuti- cerebrali-usarli-solo-in-caso/727173/ GAZZETTA DELLO SPORT - 11-5-2014 SICUREZZA SUL LAVORO 22
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L IL GIORNO SCRIVE DI NOI - 7.10.2016 QN QUOTIDIANO NAZIONALE IL GIORNO 7 ottobre 2016 a cura di Luca Balzarotti UN BOTTONCINO SULLO SMARTPHONE E IL CERVELLO PUò "RESPIRARE" MEGLIO - Debutta sul mercato il nanoprocessore made in Lombardia LA FORMA è quella di un bottone colorato. Un adesivo di 16 millimetri da attaccare sugli smartphone. Ciò che si nasconde dietro Skudo®Wave, una piccola piastrina in resina disponibile anche con i loghi delle squadre di calcio, è un nanoprocessore di ultima generazione in grado di proteggere l'uomo dai disturbi biologici riconosciuti. Nel 2011 era stato il professor Kurt Straif dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) a parlare di “alterazione dei flussi cerebrali sanguigni ed effetti di alterazione sul Dna” in merito alle radiofrequenze e ai campi elettromagnetici emessi anche dai cellulari. Tradotto: non è certo che il danno biologico provochi una malattia, ma è certo che senza danno biologico non può esserci una ricaduta sanitaria. Per prevenire il rischio, uno staff di ricercatori diretto dal professor Nicola Limardo, responsabile scientifico nel settore della salute ambientale e docente nei corsi di alta formazione in medicina all'università “La Sapienza” di Roma organizzati dall’Ilma (Italian Lifestyle Medicine Association), ha elaborato una nuova nanotecnologia. “Sono serviti otto anni di lavoro ed esperti di fisica, informatica e ingegneria quantistica per mettere a punto un nanoprocessore in grado di proteggere l'uomo dai possibili effetti nocivi generati dalle batterie”, rivela il professor Limardo. “Skudo®Wave non è un sistema che scherma. Le schermature vanno a modificare i campi elettromagnetici costringendo le batterie ad aumentare la potenza: il risultato è un'amplificazione del danno, non una difesa”. IL NANOPROCESSORE inserito nel dischetto in resina, invece, “riduce drasticamente l'effetto biologico nocivo della telefonata quando il cellulare viene appoggiato alla testa contravvenendo i consigli di molti produttori che scrivono nelle istruzioni di tenere il telefono a una distanza dal corpo di almeno 1,5 centimetri”, spiega Limardo. 23
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L “Dopo 50 minuti di conversazione con Skudo®Wave, la Pet NELLE FARMACIE In questi (tomografia a emissione di positroni) evidenziava che i giorni il nanoprocessore 100% valori del glucosio nel cervello non si modificavano, mentre made in Italiy - il processo di lo studio di Nora Volkow pubblicato sulla rivista Jama produzione è già stato (Journal of the American Medical Association) dimostrava certificato con brevetto europeo come l’esposizione al cellulare (in assenza di - ha fatto il debutto nel mercato protezione)modificasse nei 47 casi trattati il metabolismo italiano delle farmacie (29 euro del glucosio nel cervello”. il costo). Skudo®Wave agisce in pratica come un filtro che, SU SCALA PLANETARIA all’interno del telefonino, opera a livello sub-atomico La distribuzione mondiale è correggendo il disturbo generato principalmente dallo stato affidata a Mobisafe Distribuition energetico alterato di alcuni elettroni che costituiscono Italia, società costituita da tre soci. Due sono ex calciatori l’apparecchiatura, uno scenario che si verifica anche per professionisti. l’energia indotta dalla batteria inserita all’interno del IL VERTICE Il presidente è cellulare. Marcello Marocco, un passato L’EFFICACIA del nanoprocessore è stata accertata con le maglie di Napoli e sull’uomo in un laboratorio di medicina cellulare e in vitro Genoa; vice è Ivano Bonetti: da test svolti nel laboratorio di tossicologia genetica Juventus, Bologna, Sampdoria, dell'Università di Perugia sezione sanità pubblica sul tra le altre e due scudetti vinti. prodotto allora denominato Geoprotex . LA COMPAGINE Il terzo socio è una donna, Bianca Brotto, Il Comitato scientifico del Siti, la società scientifica italiana responsabile marketing e principale che opera nella sanità pubblica, ha validato imprenditore-scrittrice. questi test pubblicandoli sugli atti del 43° Congresso MERCATO SENZA CRISI La nazionale. startup si è aggiudicata la partita in un mercato che non PAESE :Italia PAGINE :22 SUPERFICIE :82 % AUTORE :Luca Balzarotti conosce crisi, ora che il numero 2 7 4 RWLGLDQR 7 ottobre 2016 di smartphone di circa 6,8 Un bottoncino sullo smartphone miliardi. E il cervellopuò respirare" meglio " Debutta sulmercatoil nanoprocessoremadein Lombardia IL PRIMO OBIETTIVO Luca Balzarotti MILANO LA FORMA è quella di un bottone colorato . Un adesivo di 16 da attaccare sugli millimetri viene appoggiato alla testa contravvenendo produttori i consigli di molti che scrivono Per mettere a punto nelle questo strumento Secondo le previsioni entro il smartphone . Ciò che si nasconde dietro istruzioni di tenere il telefono a sono serviti 8 anni Skudo @Wave , una piccola una distanza dal corpo di almeno di ricerche piastrina in resina disponibile anche con i loghi delle squadre di calcio , è un nanoprocessore in grado di proteggere l uomo dai disturbi ' 1,5 centimetri» , spiega Limardo. E ancora: «Dopo 50 minuti di conversazione Skudo9Wave con , la Pet (tomografia a Coinvolti esperti di fisica , informatica e ingegneria quantistica primo semestre del 2017 nelle biologici da tecnologia . Nel 2011 emissione di positroni) evidenzia che i Siamo partiti dal principio farmacie saranno in vendita era stato il professor Kurt Straif valori del glucosio nel cervello non che schermare dell Agenzia internazionale per la ' si modificano , mentre lo studio di ricerca sul cancro (Iarc) a parlare Nora Volkow pubblicato sulla sbagliato: di «alterazione dei flussi cerebrali rivistaJama (Journal of the schermatura infatti sanguigni ed effetti di alterazione American Medical Association) sul Dna» in merito alle dimostrava come l ' costringe batterie ad aumentare 200mila Skudo®Wave. e ai campi radiofrequenze al cellulare in esposizione emessi anche dai cellulari . elettromagnetici assenza di protezione potenza utilizzata Tradotto:non è certo che il danno modificasse nei 47 biologico provochi una malattia , casitrattati il ma è certo che senza danno metabolismo del glucosio nel Focus non può esistere una biologico cervello» . Skudo )W- ricaduta ave agisce come un MENO DANNI Il meccanismo di sanitaria . Per prevenire il rischio, uno staff di ricercatori filtroche , all interno del ' direttodal professor Nicola telefonino , opera a livellosub-atomico Nelle farmacie Limardo , responsabile scientifico nel settore della salute ambientale e correggendo il disturbo In questi giorni docente nei corsi di alta generato formazione dallo stato principalmente controllo dello strumento è in medicina all università La 100%% made in Italy ha fatto ' energeticoalterato di alcuni elettroni , Sapienza di Roma organizzati debutto net mercato dall ' uno scenario che si verifica anche (Italian Lifestyle italiano delle farmacie per l energia indotta dalla ' Medicine Association) , ha elaborato una nuova nanotecnologia . «Sono batteria all interno del cellulare. ' (29 euro il cost( serviti otto anni di lavoro ed L EFFICACIA del ' Su scala planetaria esperti di fisica , informatica e nanoprocessore affidato a un nanoprocessore in è stata verificata sull uomo in ' ingegneriaquantistica per mettere un laboratorio di medicina La distribuzione mondiale a punto un nanoprocessore in cellulare e in vitro dai test svolti nel affidata a Mobisafe gradodi proteggere l uomo dai ' laboratoriodi tossicologia genetica Distribution Italia , società possibili effetti nocivi generati dalle dell Università di Perugia ' costituita da tre soci batterie» , dice Limardo . « sezione sanità pubblica sul prodotto Skudo Due sono ex calciatori grado di limitare i danni da @Wave non è un sistema che allora chiamato Geoprotex . Il scherma . Le schermature vanno a professionisti Comitato scientifico del Siti , la società modificare i campi scientifica italiana principale che vertice costringendo le batterie ad elettromagnetici aumentare la potenza: risultato opera nella sanità pubblica , ha validatoquesti test pubblicandoli presidente è Marcello un' amplificazione del danno , non Marocco , un passato una difesa» . sugli atti del 43° Congresso IL NANOPROCESSORE inserito nel dischetto in resina , invece , « della l effetto biologico nocivo ' telefonata quando cellulare nazionale. Il principio con le maglie di Napoli e Genoa ; vice è Ivano Bonetti: Juventus , Bologna Sampdoria tra altre , esposizione base 24 Tutti i diritti riservati
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L VALUTAZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTE DI LAVORO Rischio fisico generato da campi elettromagnetici artificiali Decreto Legislativo 9/4/ 2008 n. 81 ed integrazioni OBBLIGHI DI LEGGE L’Art. 180 del Decreto stabilisce che, tra gli agenti fisici da prendere in considerazione per l’esecuzione del fascicolo della Valutazione dei Rischi, vi sono i campi elettromagnetici. L’Art. 28 nel comma 1 lettera a) stabilisce che tale documento deve contenere una “relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa” , Nell’ Art. 18 (Obblighi del datore di lavoro e del dirigente) alla lettera z) del comma 1 si legge che tali figure devono “aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione”. Questo vuol dire che se vengono immessi in commercio sistemi e dispositivi che rappresentano un’evoluzione della tecnica di prevenzione o protezione dei lavoratori, allora è il caso che siano presi in considerazione ed inseriti nelle postazioni degli operatori. Una volta che il datore di lavoro e il responsabile della sicurezza vengono informati in merito alle “innovazioni tecnologiche”, non possono ignorarle ma devono metterle in atto perché, in caso di controversia con un dipendente per richiesta di “malattia professionale” (vedi sotto il caso Marcolini), dovrebbero spiegare le ragioni della scelta effettuata dimostrando anche che non è stato, ad esempio, il campo elettromagnetico, ad aver generato o co-generato la malattia. Il 26 giugno 2013 è stata approvata la nuova DIRETTIVA 2013/35/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) che ha abrogato la direttiva 2004/40/CE a decorrere dal 29 giugno 2013. Gli Stati membri dovranno conformarsi alla direttiva entro il primo luglio 2016. In attesa della opportuna riformulazione del Titolo VIII Capo IV del D.lgvo 81/08, ai fini del recepimento della nuova direttiva, resta valido il principio generale di cui all’art.28 del D.lgvo 81/2008, ribadito relativamente agli agenti fisici all’art.181, che impegna il datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici, ed all'attuazione delle appropriate misure di tutela, a decorrere dal 1 gennaio 2009 (art. 306). 25
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L LA SENTENZA Sentenza di Cassazione “Malattia Professionale” per uso telefonino in ambiente di lavoro Un ex direttore finanziario di una multinazionale bresciana, il sig. Innocente Marcolini, avendo utilizzato per anni il telefono cellulare per motivi di lavoro, si è ammalato gravemente di tumore al trigemino (area della testa dove teneva spesso il telefonino a contatto); la sentenza ha confermato il nesso causa-effetto per cui l’INAIL ha dovuto ritenerlo invalido all’80% e corrispondergli una rendita. In questo caso specifico l’INAIL si è rivalsa sul datore di lavoro e sul responsabile per la sicurezza che non avevano preso specifiche precauzioni sul rischio fisico generato da campi elettromagnetici. Questa sentenza può diventare un precedente pericoloso se non vengono per tempo adottati idonei sistemi di prevenzione e protezione dalle fonti di emissione elettromagnetica. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) con sede a Lione (Francia) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “possibilmente cancerogeni”. L’allarme è stato lanciato dal Consiglio d’Europa e ripreso proprio dall’INAIL che afferma come “telefonini e dispositivi wireless dovrebbero essere proibiti nelle scuole per i potenziali rischi per la salute dei bambini”. LA SOLUZIONE Un suggerimento per ridurre il rischio senza incorrere in costi proibitivi, per lo meno quando le fonti di emissione si presume siano modeste (es. computer, telefonino, sistema wireless interno, mouse, stampante, calcolatrice elettronica, lampada, ecc), è il dispositivo di protezione Skudo®Wave. SKUDO®WAVE È PERSONALIZZABILE CON IL LOGO AZIENDALE ed è visibile per 2 anni (garanzia Skudo®Wave) sul cellulare.. L’acquisto dei nanoprocessori Skudo®Wave utilizzati in ambiente di lavoro, è interamente deducibile dai costi. 26
MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA S.R.L CONTATTI Mobisafe Distribution Italia s.r.l. Via Amalasunta n. 6 48123 Ravenna www.skudowave.com https://www.facebook.com/skudowave Presidente Marcello Marrocco m.marrocco@mobisafedistribution.eu Tel. 335 588 55 15 Vice Presidente Ivano Bonetti i.bonetti@mobisafedistribution.eu Tel. 335 24 91 70 Resp. marketing Dott. Bianca Brotto b.brotto@mobisafedistribution.eu Tel. 340 461 59 59 MOBISAFE DISTRIBUTION ITALIA 27
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