5 4La casa - Italia bella | Napoli - Donatella Bernabò Silorata
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1 Italia bella | Napoli L'arte in metro 2 Il Santo di tutti 3 Uno scrigno di tesori 4 La casa del contemporaneo 5 La città dall'alto 10
Rinascimento partenopeo La città vive un periodo di recupero e fermento. Più bella che mai, offre tantissimo: musei di capolavori antichi e contemporanei, gallerie d’arte in palazzi nobiliari, splendidi monumenti. Ma anche i piaceri della tavola, dolci e salati, e l’accoglienza top in hotel nuovi o appena rinnovati… Testi di Donatella Bernabò Silorata | Foto di Piergiorgio Pirrone 11
Arrivare e muoversi In treno: dalle principali città italiane con Trenitalia e Italo. politane Linea 1 (ANM), Linea 2 (gestita da Trenitalia) e In aereo: Napoli è collegata con le principali città italiane ed Linea 6; quattro funicolari che collegano la parte bassa estere. L’aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino della città con la collina. dista 7 km dal centro e il collegamento è assicurato dal ser- Vespa Sightseeing® è la novità più dinamica e originale vizio Alibus (ticket 5 euro). Da segnalare l’originale Percor- che consente di scoprire la città su due ruote con tre par- so archeologico interno all’aeroporto: un unicum in Italia. tenze giornaliere. Il tour è condotto da un city trainer e a In auto: guidare a Napoli non è molto semplice perché le dare le informazioni salienti è “Gennarino” un’audio-gui- strade sono per lo più strette e il traffico caotico. Buona par- da multilingua simpatica e ricca di aneddoti. Le Vespa te del centro storico è in Zona a Traffico Limitato. Difficile è utilizzate sono le nuovissime Vespa Primavera 125 con anche trovare parcheggio. cambio automatico (www.vespasightseeing.it o telefoni- Come muoversi: il trasporto pubblico prevede le Metro- camente al 340 26 70 992). P Passato e presente si mescolano ovunque, come bellez- za e sciatteria. Aulica e popolare, pagana e religiosissi- ma, spregiudicata e accogliente, barocca e contempo- ranea, tellurica, creativa, disordinata, fatalista e con- solatoria, Napoli è la sintesi di tutte le contraddizioni. “Esagerata, troppo fuori scala per poterla misurare”, scriveva Erri De Luca qualche anno fa a proposito della solita classifica sulla qualità della vita nelle città italiane che confinava Napoli al penultimo posto. Era il 2012. Ma qualcosa è cambiato. Nel 2017 Napoli è stata Monumenti e “Fiocchi di neve” È il rinascimento partenopeo. Che è movimento di pensiero, voglia di rivalsa, nuova imprenditoria che fa cultura. Gli storici grandi alberghi si rinnovano e na- scono boutique hotel e b&b di charme, nuove idee di accoglienza prendono forma e continuano progetti di rigenerazione urbana in quartieri fino a qualche anno fa dimenticati. C’è un bel fermento al Rione Sanità, il quartiere dove nacque Totò (al civico 109 di via Santa Maria Antesaecula), verace e popolare, antico e denso In apertura, il Pulcinella del laboratorio Giuseppe e Marco Ferrigno, in via San Gregorio Armeno e una veduta di Piazza del Plebiscito; sopra, vista di Napoli dal Castel dell'Elmo, con l'isola di Capri sullo sfondo la seconda città d’arte italiana, dopo Matera, preferita di suggestioni, per anni considerato a rischio e tornato dal turismo italiano e internazionale con un aumento alla ribalta grazie all’impegno del parroco Don Anto- boom delle presenze del + 91,3% rispetto al 2010 (Ri- nio Loffredo e di tanti privati e professionisti, uniti cerca del Centro Studi Turistici di Firenze e Confeser- in Associazioni e Fondazioni, che hanno investito nel centi, presentata in occasione del lancio della 22esima recupero del patrimonio storico artistico e umano del Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte). quartiere. Qui si estendeva l’area cimiteriale della città 12
In alto, Sanità vista dal Ponte della Sanità; sopra e sotto, cisterna e cunicoli di Napoli sotterranea; in basso a sinistra, scalinata del palazzo San Felice a Sanità 13
greca e romana e poi paleocristiana e il sottosuolo è Sopra, la pizzeria pieno di catacombe e cave di tufo dove si perpetua il Concettina ai Tre Santi, nel quartiere Sanità: culto delle anime pezzentelle, le anime povere, senza un antipasto e la sala; a nome, adottate dal popolo per riceverne protezione. Ma destra, Fiocchi di neve non solo: nel XVII secolo i nobili del regno costruirono nella pasticceria Poppella i loro palazzi consegnando alla storia le scalinate più scenografiche della città. Il mercato di Borgo Vergini, il Palazzo dello Spagnolo, le Catacombe di San Gau- dioso e di San Gennaro e il Cimitero delle Fontanel- le sono solo alcune delle meraviglie che offre il quartie- re (www.catacombedinapoli.it per visite guidate) dove hanno aperto raffinati b&b come l’Atelier Ines, una casa galleria, dove Vincenzo Oste, artista e designer di gioielli, figlio dello scultore Annibale, scomparso qualche anno fa, ha raccolto le opere più significati- ve del padre. Ines è sua moglie e si occupa dell’acco- glienza con garbo ed eleganza: si dorme in tre stanze di charme, arredate con mobili, quadri e oggetti d’arte. In via Arena della Sanità c’è Concettina ai Tre Santi, la 14
pizzeria di Ciro Oliva e della sua famiglia, e di fronte la pasticceria dei celebri “Fiocchi di neve”, Poppella: due indirizzi che hanno cambiato le rotte dei viaggiato- ri gourmand e acceso i riflettori su questo quartiere. C’è un nuovo battito anche nella zona di Porta Capuana, una delle porte di accesso alla città: qui il chiostro rina- scimentale della Chiesa di Santa Caterina a Formiel- lo - tornato a nuova vita con il progetto Made in Cloi- ster - e gli spazi dell’ex Lanificio borbonico dove opera l’hub creativo di OfficinaKeller stanno ridisegnando le sorti del quartiere tra impegno sociale, azioni d’arte ed eventi culturali. Lo chef Massimo Bottura inaugurerà proprio qui il suo progetto di mensa sociale. Intanto è in corso il cantiere per il recupero delle Mura aragonesi A sinistra, Ciro Poppella nella sua pasticceria; sotto, la preparazione dei dolci 15
In queste pagine, il mercato della Pignasecca; a destra, la macelleria Lubrano e della Porta marmorea, opera del 1484, e si visita Castel Capuano, antica residenza reale, poi Palazzo di giustizia con i vicerè spagnoli e fino a qualche anno fa sede del tribunale civile di Napoli. Babà e presepi L’intero centro storico di Napoli è un museo a cielo aperto, patrimonio Unesco dal 1995, amalgama di de- grado e bellezza, arte e spontaneità. La storia si è stra- tificata nei secoli e si intreccia con il vissuto quotidia- no di un popolo esuberante che è teatro continuato. A Piazzetta San Gaetano i resti della città greco-romana emergono tra le architetture gotico-angioine e baroc- che. Nell’aria profumo di babà al rum, incenso e pizza fritta: siamo al centro del Decumano maggiore, “al centro del centro storico di Napoli”. Mappa alla mano e scarpe comode si procede a piedi, senza fretta, con- cedendosi tempo per infilarsi in un portone, indugiare in una bottega o in un bar a prendere ‘na tazzulella ‘e cafè. Napoli è una città che va vissuta più che visitata. In via dei Tribunali 325 fermatevi ad esempio a pren- dere un babà, il più soffice e leggero della città, da Salvatore Capparelli e a parlare con la signora Pina, sua moglie, prodiga di suggerimenti e pillole di sag- gezza popolare. Tappa obbligata per capire la storia di Napoli è il Complesso del Convento di San Lorenzo 17
via dei presepi, via San Gregorio Armeno, dominata dal campanile dell’omonima chiesa (gioiello barocco da non perdere) e affollata di tante botteghe artigiane che rinnovano l’antica arte presepiale napoletana: i co- siddetti “scogli” in sughero e legno, i pastori in terra- cotta di ogni dimensione, e poi le statuine alla maniera settecentesca, in paglia e legno, vestiti con sete di San Leucio, con le mani e i piedi di terracotta e gli occhi di vetro dipinto in punta di pennello. Nella bottega dei Ferrigno ancora si assiste alla creazione di questi ca- polavori: tutto fatto a mano, come un tempo. Via San Gregorio è un incredibile suk dove sacro e profano si mescolano con ironia, talvolta irriverenza: accanto alla natività, ad angeli e pastori, fanno capolino tanti perso- naggi della politica e dello spettacolo, da Pino Daniele a Berlusconi, da Papa Bergoglio alla coppia Dolce&- Gabbana e “CR7” prontamente rappresentato con la nuova maglia, a contratto appena firmato. Devozione e In questa pagina, la Maggiore, incredibile stratificazione di epoche e stili: credenze popolari sono ovunque, scandiscono il quoti- pasticceria Capparelli, la basilica prima paleocristiana e poi gotica è costruita diano. In via dei Tribunali la Chiesa delle Anime del con il famoso Babà. Nella pagina seguente, la metro sull’antico macellum romano; archi ogivali, contraffor- Purgatorio ad Arco è uno scrigno nascosto di arte e Toledo e la colorata ti e volte a crociera si mescolano a elementi barocchi. storie, sotto la navata barocca si apre un ipogeo che stazione Materdei della Qui nel 1343 soggiornò Francesco Petrarca, qui, si conserva ossa e teschi e la tomba della beata Lucia, linea 1, una delle più belle d'Europa narra, Giovanni Boccaccio si innamorò di Fiammetta; protettrice delle spose. Al civico 253 c’è il Pio Monte e tra queste mura risuonano ancora gli echi della rivolta della Misericordia, chiesa e complesso museale, dove popolare di Masaniello del 1647. Napoli è un crogiolo è custodita una delle opere più belle e rivoluzionare di di storie, è scoperta continua. Michelangelo Merisi da Caravaggio: Le Sette Opere Da piazzetta San Gaetano si imbocca anche la celebre di Misericordia, più che una scena sacra, è una foto- 18
1 L’arte in metro Un museo nel sottosuolo. Le Stazioni dell’Arte, composte da 15 fermate della metropolitana di Napoli, accolgono circa duecen- Sottosuolo to opere realizzate da cento autori di fama internazionale e da giovani architetti locali. L’arte invade i luoghi di passaggio per of- frire un momento di stupore e di meraviglia. Impossibile non farsi travolgere dalla bellezza della stazione Toledo, definita nel 2014 dalla CNN la stazione più bella d’Europa, impreziosita dai mosaici di William Kentridge, l’intervento fotografico di Achille Cevoli e i light box di Oliviero Toscani. Nelle altre stazioni gli interventi di Joseph Kosuth, Michelangelo Pistoletto, Karim Rashid, Giulio Paolini e molti altri artisti e architetti. 19
grafia seicentesca di un vicolo partenopeo con la Ma- donna che sembra affacciarsi da un balcone, gli angeli nudi come scugnizzi con le unghie sporche e in basso scene di strada, la miseria della plebe, il fracasso, il buio e fendenti di luce. Spazi segreti Il centro storico è un dedalo di vicoli dove il tempo sembra essersi fermato e dove ancora si mangia con pochi euro una pizza a portafoglio o un pasta e fagioli come tradizione comanda, dove ci si imbatte in luoghi carichi di suggestioni come l’atelier dell’artista Teresa Cervo che lavora il ferro e la carta pesta dando forma a In questa pagina, via San Gregorio Armeno, la via dei Presepi napoletani; figure di donne poetiche; la bottega di Raffaele Cala- sotto, Marco Ferrigno, uno degli artigiani ce che tramanda l’arte della liuteria dal 1825, quella di 2 Mario Talarico che realizza ombrelli artigianali pro- seguendo una tradizione di famiglia iniziata nel 1860. Il Santo di tutti San Gennaro è uno dei simboli della città, è il Santo Patrono festeggiato il 19 settembre con una grande processione e il celebre rito dello scioglimento del sangue nelle ampolle. Da visitare il Museo del Tesoro (www.museosangennaro.it) che custodisce l’inestimabile tesoro costituitosi in 700 anni di storia grazie alle donazioni dei devoti: dipinti, reliquari, Curiosità sculture, statue, arredi in argento, gioielli tra cui la famosa Collana del santo, trionfo di ori, diamanti, rubini, smeraldi e zaffiri. San Gennaro è anche fonte di ispirazione di artisti e artigiani: tra tutti spicca l’artista Lello Esposito che per primo ne ha esportato l’immagine in chiave contemporanea nel mondo. Da visitare il suo atelier nelle Scuderie di Palaz- zo Sansevero (www.lelloesposito.com). 20
In questa pagina, in senso orario, un'opera del laboratorio di Marco Ferrigno, piazza del Gesù Nuovo e l'interno della chiesa del Gesù Nuovo Un buon indirizzo per soggiornare nel centro antico è il Santa Chiara Boutique Hotel, a Spaccanapoli, a pochi passi dal celebre chiostro maiolicato di Santa Chiara: al piano nobile del settecentesco Palazzo Tu- farelli si aprono suite di design tra maioliche e affreschi d’epoca, soffitti lignei originari e antiche porte. L’associazione Respiriamo Arte (www.respiriamoar- te.it) è una buona guida per scoprire i luoghi più recon- diti del centro storico. Se tutti conoscono e si mettono in fila per il Cristo Velato della Cappella Sansevero, pochi guadagnano la città velata, nascosta, che sfugge agli stessi napoletani. A chi vuole andare oltre i soliti luoghi, è dedicato il libro “Napoli Insolita e Segreta” di Valerio Ceva Grimaldi (edizioni Jonglez): una guida preziosa, per conoscere, quartiere per quartiere, la città che ha rapito Ferzan Ozpetek e tanti viaggiatori curio- si. In oltre quattrocento pagine si scoprono musei pri- vati, sotterranei millenari, chiostri dimenticati, bibliote- che silenziose, aneddoti, collezioni curiose, personaggi 21
Sopra, la pasticceria da incontrare e tanti itinerari metropolitani lontani da Albertini di Cimitile. Si scoprono così dimore d’arte Armando Scaturchio, ogni cliché. Un’altra chiave di accesso alla Napoli pri- come la casa galleria dell’artista Danilo Ambrosino in via porta Medina alla Pignasecca e le tipiche vata è il circuito di case e spazi non convenzionali di che con l’amica architetto Anna Fresa ha trasformato tupelle; sotto, la liuteria Homeating, un progetto di social eating creato da due i propri spazi privati in Dafna Home Gallery con una Calace dove si realizzano giovani donne napoletane che aprono le stanze più belle programmazione di mostre di artisti internazionali. mandolini e altri strumenti). Nella pagina seguente, via della città a esperienze cultural-gastronomiche: si può San Biagio dei Librai, ad esempio cenare nella grotta atelier dell’artista Mi- Arte, dal classico al contemporaneo un bellissimo scorcio di chele Iodice, immortalata anche nel film di Ozpetek, o Imprescindibile una visita ai due grandi templi dell’ar- Spaccanapoli sotto le volte affrescate della casa che fu dei principi te: il MANN Museo Archeologico Nazionale di Na- poli e il Museo di Capodimonte. Il primo raccoglie reperti romani della collezione Farnese, resti dell’a- rea vesuviana appartenenti alle collezioni borboniche e un’importante raccolta di opere egizie. Il secondo, all’interno della storica residenza Settecentesca dei Borbone di Napoli, è noto per le pitture di Raffello, Ti- ziano, Parmigianino, Bruegel Il Vecchio, Guido Reni e alcune importanti opere della Galleria Napoletana, tra cui Simone Martini, Caravaggio, Ribera e Francesco Solimena. L’arte contemporanea vive una grande stagione in città con nuove gallerie e spazi dedicati come la Thomas Dane Gallery che ha aperto meno di un anno fa nel Palazzo Ruffo a Chiaia, mentre il gallerista e collezio- nista Peppe Morra ha inaugurato un nuovo tassello del suo immane progetto Il Quartiere dell’Arte: il museo dedicato a Shozo Shimamoto al piano nobile del set- tecentesco Palazzo Tarsia Spinelli dove sono raccolte le opere dell’artista giapponese scomparso nel 2013 di- venuto famoso per gli spettacolari «bombardamenti» di colore su superfici a terra e a parete con cannoni e bot- tiglie realizzati tra gli anni Settanta e Novanta. Il Quar- tiere dell’Arte è un ambizioso progetto che punta al 22
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In questa foto, le tipiche sfogliatelle della pasticceria Armando Scaturchio. Nella pagina seguente, il Complesso Monumentale di Santa Chiara 24
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In questa pagina, il chiostro di Santa Chiara. Nella pagina seguente, la cappella Sansevero con il Cristo Velato 26
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In queste pagine, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con la collezione Farnese recupero e alla rifunzionalizzazione, attraverso l’arte e la cultura, di spazi storici nel quartiere Avvocata dove, in un intrico di vicoli, si nascondono chiese, palazzi gentilizi e spazi di rara suggestione come l’Ex Carcere minorile Filangieri, già convento delle monache Cap- puccinelle nel Seicento, oggi spazio autogestito, nuovo strumento di riconquista dal basso attraverso la crea- zione di laboratori, mense solidali, assistenza ai mi- granti. Tutto ha inizio nel 2008 con il recupero dell’ex centrale elettrica di fine Ottocento in Vico lungo Ponte- corvo dove Morra allestisce il Museo ed Archivio La- boratorio per le arti contemporanee Hermann Nitsch dedicato al discusso artista austriaco e alla sua Arte to- tale. Nell’ottobre del 2016 viene inaugurata, nel monu- mentale Palazzo Ayerbo d’Aragona, Casa Morra, un complesso museale in continua evoluzione: su quattro mila metri quadrati di superficie, si dipanano ambien- ti espositivi, stanze di archivio dove sono catalogate oltre duemila opere e una residenza per studenti. Con Uno scrigno di tesori Il MANN, Museo Archelogico Nazionale 3 di Napoli è tappa obbligata. È tra i mu- sei più importanti al mondo, scrigno Archeologia di meraviglie e collezioni importanti. Ma non solo: il nuovo direttore Paolo Giulierini ne ha fatto una struttura dinamica aprendo i saloni e i cortili a eventi di musica, teatro e arte contemporanea. Il 2017 è stato un anno da record (17% in più di visitatori rispetto al 2016): 5 nuovi allestimenti, il 60% di nuovi spazi aperti al pubblico, 19 esposizioni temporanee e 47 mostre. Tra le recenti aperture la sezione egizia, terza in ordi- ne di importanza dopo il Museo de Il Cairo e di Torino. Da non perdere la Sala della Meridiana e la collezione Farnese con gli imponenti gruppi marmorei. 29
Sopra, vista di Napoli il progetto “Cent’anni di mostre”, il gallerista Morra sono luoghi aperti allo studio e all’approfondimento dal parco del Museo vuole sfidare le barriere del tempo e propone un calen- scientifico, ma anche alla fruizione del grande pubblico di Capodimonte; sotto, opere del dario di mostre permanenti, una all’anno, fino a occu- attraverso una continua offerta di eventi espositivi che museo. Nella pagina pare tutti gli spazi dell’immane palazzo per i prossimi uniscono musica, cinema, teatro. seguente, la sala da ballo cent’anni. Si è iniziato con John Cage, Marcel Du- champ e Allan Kaprow e il 12 ottobre viene inaugu- dell'appartamento Reale Sapori e atmosfere rato il terzo anno di mostre con le nuove sale dedicate L’accoglienza segue il trend di questa rinascita della a “3 PPP+B: Cesare Pietroiusti, Vettor Pisani, Luca città, spopola la formula Airbnb, aprono nuovi hotel Maria Patella e Nanni Balestrini”. In un ideale per- e b&b in tutti i quartieri e si rinnovano quelli storici: corso tra vicoli e gradinate, i siti del Quartiere dell’Arte il Grand hotel Parker’s, che si prepara a festeggiare 30
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4 La casa del contemporaneo Arte contemporanea Il MADRE, Museo d’arte contemporanea Don- naregina, è il museo dedicato ai linguaggi del contemporaneo conficcato nei vicoli del centro antico, a pochi metri dal Duomo. Alla collezione permanente che comprende opere e installazioni site-specific di artisti di fama nazionale e inter- nazionale come Francesco Clemente, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Mimmo Paladino, si ag- giungono progetti espositivi temporanei di grande rilievo. L’ingresso al Museo è un’immersione nel co- lore e in superfici specchianti, opera del francese Daniel Buren. Da non perdere una visita sul tetto del Museo dove c’è L’uomo che misura le nuvole di Jan Fabre e l’installazione di Bianco- Valente Il mare non bagna Napoli. Nella pagina precedente e sopra, Casa Morra, sede del Museo Archivio/Laboratorio Hermann Nitsch; qui, Napoli dal Grand Hotel Parker's 33
Sopra, la terrazza del Grand i suoi 150 anni di storia, ha rinnovato camere e spazi Hotel Parker's; sotto, il negozio inaugurando al sesto piano il nuovo ristorante gourmet storico di cravatte E.Marinella George, con vista mozzafiato sul golfo e in cucina il giovane e talentuoso Domenico Candela. Icona di accoglienza dal 1870, dimora di ospiti illustri come Oscar Wilde, Virginia Woolf, George Bernard Shaw, il Parker’s domina dall’alto il quartiere Chiaia che offre un altro volto della città, quello della Napoli tardo ottocentesca, elegante con le sue architetture Li- berty (da vedere in via Filangieri 36 la scala di Palazzo Mannajuolo di forma ellissoidale in marmo a sbalzo), il Museo di Villa Pignatelli con il suo giardino e le bou- tique storiche come E. Marinella, la Fabbrica di cioc- colato Gay Odin. È il quartiere delle boutique patinate e dei baretti per l’aperitivo più trendy, ma anche di indirizzi come La Casa di Ninetta, il ristorante della famiglia di Lina Sastri dove si mangia la vera cucina napoletana di una volta in un ambiente che rimanda a una casa mitteleuropea, dalle atmosfere d’antan, zeppa di cimeli di teatro. Una nuova apertura in piazza della Vittoria è la Masardona, storica insegna famosa per la pizza fritta ripiena di ciccioli e ricotta, tipico cibo po- vero di strada partenopeo. Per una Margherita d’autore, con pomodoro bio e olio extravergine d’oliva aggiunto 34
Sopra e sotto, interni del Grand Hotel Parker's; in basso, il ristorante La casa di Ninetta 35
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a fine cottura, la sosta è da 50 Kalò, la pizzeria di Ciro Nella pagina precedente Salvo, che con il partner storico Alessandro Gugliel- e sopra, la preparazione delle pizze nel ristorante 50 Kalò; a mini ha aperto di recente 50 Suite, b&b di charme a destra e sotto, il b&b 50 Suite poche centinaia di metri dal locale. Al primo piano di un elegante palazzo dei primi del Novecento, è una raffinata dimora sul mare: sei camere, alle cui pareti, e anche nei corridoi, è esposta una bella collezione di fotografie d’autore dedicate a Napoli, alla sua storia e a scene quotidiane. Oltre il centro Quartiere che vai, storie che trovi. A Posillipo i ritmi sono più lenti. I vicoli stretti e cupi del centro antico ce- dono il passo a vedute assolate che si aprono sul golfo. I greci non a caso avevano chiamato questa collina dolce che degrada sul mare Pausilypon, letteralmente “tregua 37
Sapevate che… 1. Se preferite girare a piedi la città, arriva in soccorso Napoli a passi (www.apassi. it/napoli.html): è la prima mappa a passi per una metropoli, in cui le distanze sono indicate in passi da percorrere e che for- nisce indicazioni sui tempi impiegati. 2. Da “Vicolo stretto” a “Corso Umberto Maddalena”, da “Parco della Vittoria” a “via Posillipo”. È nato il nuovo Monopo- li, tutto dedicato a Napoli, prima città italiana che si rispecchia sul celebre ta- bellone del gioco più famoso al mondo. A ogni indirizzo è associata un’eccellenza gastronomica, artistica o artigianale partenopea. 3. Tra le mille credenze di Napoli, è cer- tamente curiosa quella della sedia della Sopra, una delle stupende ville di fecondità, posta accanto alla chiesa Posillipo al tramonto; a sinistra, l'interno di Maria Francesca delle Cinque Piaghe della chiesa di piazza del Plebiscito di Gesù. Meta di pellegrinaggio soprat- tutto di donne che hanno difficoltà a concepire figli. 4. Una scoperta degna di Van Helsing: dal dolore” e i ricchi patrizi romani vi costruirono ville il conte Dracula è sepolto a Napoli! sontuose. È qui che si conservano i resti della Vil- È questa l’ipotesi di alcuni studiosi che la d’ozio del I sec. a.C. di Publio Vedio Pollione, si sono messi alla ricerca del princi- oggi straordinario parco archeologico incastonato tra pe Vlad III di Valacchia. Il suo sepolcro pare sia nascosto nel complesso fran- roccia e mare, abitato solo dai gabbiani: vi si accede cescano di Santa Maria la Nova, in pie- solo a piedi percorrendo la Grotta di Seiano, antico no centro storico. traforo romano lungo circa 800 metri. Lo scenario è mozzafiato: il Teatro, l’Odeion e altre vestigia rac- 5. E se vi piacciono le storie di fanta- smi, non potete non andare al Palazzo contano la grandiosità della villa che arrivava sino al Donn’Anna, teatro di terribili leggen- mare dove sono ben visibili approdi, peschiere e nin- de. Come quella della regina Giovanna fei oggi sommersi. Tutta la zona è Area Marina Pro- d’Angiò che qui avrebbe incontrato i suoi giovani amanti che uccideva dopo una tetta su cui vigila il Centro studi interdisciplinari notte di passione. Pare che ancora oggi Gaiola (www.gaiola.org), d’intesa con la Soprinten- si sentano i lamenti… denza per i Beni Archeologici di Napoli, che propone 38
visite e immersioni guidate. mangiare a pochi passi dal mare il pescato fresco del Sopra, due ragazzi del Dal centro storico il consiglio è raggiungere Posillipo giorno, l’indirizzo è Cicciotto, una trattoria verace che progetto NapolinVespa in sella ad una Vespa Piaggio d’epoca con i ragazzi di da oltre settant’anni propone la più schietta cucina par- in piazza del Plebiscito; sotto, la mole di Castel NapolinVespa, il progetto che offre un modo alterna- tenopea su tavoli di legno e tovaglie a quadri. Lungo dell'Ovo, il più antico tivo di visitare la città: a bordo di una due ruote con via Posillipo le discese al mare sono tante: la Spiaggia di Napoli tanto di driver esperto, tre ore tra le strade più belle, delle Monache e la Baia delle Rocce Verdi sono i due lungo un itinerario di circa 30 km che attraversa l’a- approdi dove si può noleggiare un kayak (www.kaya- rea monumentale di Piazza del Plebiscito, il Maschio knapoli.com) e vivere l’esperienza di Posillipo wild, Angioino, il Castel dell’Ovo e il lungomare fino alla un’escursione lungo la costa alla scoperta di antiche collina di Posillipo con sosta a Riva Fiorita, piccolo ville, baie nascoste e scogliere tufacee. Dal porticciolo approdo sul mare. A Marechiaro, antico borgo di pe- turistico di Mergellina si parte invece a bordo di Mur- scatori nato intorno alla chiesetta di Santa Maria del sì, un elegante gozzo d’epoca in mogano e teak che na- Faro, si passeggia a piedi tra vicoli e gradinate, fino viga lungo la costa offrendo un altro punto di vista della alla finestrella cantata da Salvatore Di Giacomo. Per città: non una navigazione tour court ma un percorso di 39
5 La città dall’alto mare e letteratura, aneddoti e aperitivo servito a poppa. Un’esperienza che fa parte del progetto appena nato In questa pagina, panorami da Napoli vista dall’alto è uno spettacolo. Punto privilegiato è la Castel dell'Ovo Certosa di San Martino, sulla collina del Vomero dove svetta Pezzi di Napoli ideato da due imprenditrici - Giosi Ca- Passeggiate anche il tufaceo Castel Sant’Elmo. La Certosa oltre a essere mardella e Titti Galluccio - innamorate della propria un gioiello barocco è museo dedicato alla pittura napoletana. città e con lo sguardo ben spalancato sul futuro. Cosa Bellissimi i chiostri e i giardini con il camminamento dei si sono inventate? Un brand che è anche una piattafor- frati da cui si guarda tutta la città. Dal piazzale antistante la Certosa si può imboccare la storica Pedamentina, via ma on line per far conoscere, vivere ed esportare solo gradonata di epoca medievale un tempo percorsa dai monaci il meglio della città: design, ricerca, artigianato d’alta della Certosa: 400 scalini congiungono la città alta al centro gamma in edizioni limitate ed esperienze uniche per storico. La Pedamentina termina al Corso Vittorio Emanuele vivere ed emozionarsi come la navigazione al tramonto da cui prosegue lo Scalone di Montesato che conduce al pittoresco Mercato della Pignasecca. narrata da uno scrittore. La Napoli del futuro abita qui. 40
50 KALÒ A pochi passi dal molo di Mergellina è la pizzeria di Ciro Salvo, maestro indiscusso dell’impasto. Selezione delle materie pri- me e ricerca del buono per ogni proposta. Carta dei vini importante. Piazza Sannazaro 201/B tel. 081 19 20 46 67 | www.50kalò.it SORBILLO La pizzeria di Gino Sorbillo, il pizzaiolo MAMMINA più mediatico della città. Pizza come Sul lungomare per mangiare una pizza tradizione comanda in un locale dove c’è con vista o un menu tradizionale di cuci- sempre fila. na napoletana. Via dei Tribunali 32 Via Partenope 15/18 | tel. 081 24 00 001 Hotel, ristoranti tipici, il meglio tel. 081 44 66 43 | www.sorbillo.it www.mammina.com dello street food e pizzerie top RISTORANTI SUD RISTORANTE Una delle realtà più interessanti del napo- letano (a circa mezz’ora di auto dal cen- HOTEL TOP sono state ricavate 42 camere arredate tro), quella di Marianna Vitale, una stella con mobili d’epoca. Bellissimo il salone di Michelin. 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