Calcio Fosfosforo Vitamina D Vitamina K Osso - Biochimica della Nutrizione Università di Roma Tor Vergata - Scienze della Nutrizione Umana

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Università di Roma Tor Vergata - Scienze della Nutrizione Umana
               Biochimica della Nutrizione
                   Prof.ssa Luciana Avigliano
                              2011

                           Calcio
                        Fosfosforo
                        Vitamina D
                        Vitamina K
                            Osso
CALCIO: Metallo divalente appartenente al gruppo
IIA della tavola periodica

                           Calcio corporeo (1200 g)

                                                Extraosseo (1%)
      ossa, denti (99%)
Fosfato, carbonato di Ca                        intracellulare
                                                (mitocondri, R.E.)
Ca + P = 65% (w/w ) dell’osso                   Ca citosolico 0,1uM
Idrossiapatite Ca10(PO4)6(OH)2
                                                plasmatico

                 Livello sierico = 90-110 mg/L (2.4 mM)

            50% ione non complessato - fisiologicamente attivo
            40% legato a proteine (albumina)

            10% sale fosfato, citrato, bicarbonato
[M+] x [A-]
M+   +   A-       MA     Keq=                     MA minerale insolubile,[MA] = costante
                                   [MA]
                                                             dipende da:
                                                             pH
     Kps = [M+] x [A-]    prodotto di solubilità             temperatura
                                                             presenza di altri ioni

       Ca3(PO4)2         3Ca2+ + 2PO43-            Kps =[Ca2+]3 x [PO43-]2
      CaHPO4             Ca2+ + HPO42-             Kps =[Ca2+] x [HPO42-]

 Ca2+ e HPO42- nel plasma presenti ad una concentrazione vicina al prodotto di
 solubilità
 Quando forma complessi con albumina, [Ca2+] diminuisce e la precipitazione
 del sale di calcio è inibita

             regolazione ormonale combinata di Ca e P
             apporto alimentare di Ca e P ≈ 1:1
FUNZIONI DEL CALCIO

 Struttura (osso e denti)
 Coagulazione del sangue
 Contrazione muscolare (troponina)
 Attivazione di enzimi idrolitici α-amilasi pancreatica
                                    fosfolipasi A2 pancreatica
                                    tripsinogeno
                                    fosfolipasi C
                                    protein chinasi C
                                    fosfofruttochinasi
 Apertura di canali per il potassio
 Rilascio di ormoni e neurotrasmettitori
 Regolazione dell'espressione genica
 Regolazione pompa Na/K
 Sistema tampone intracellulare

    funzioni regolatorie prevalgono su funzioni scheletriche
     perturbazioni nell’omeostasi sono tamponate da tessuto osseo
FONTI ALIMENTARI DI CALCIO

 LARN:      mg/die      età
             800         1-5 anni
            1000         6-10 anni
            1300         11-24 anni
            1000         adulto (25-65 anni uomo; 25-50 anni donna)
            1500         gravidanza, allattamento,
                         donna > 50 anni, uomo > 65 anni

Latte, yogurt ( 300 mg 240 gr - assorbibile per il 30%)
             (per paragone spinaci 115 mg /85 gr ma 5% biodisponibile)
formaggi,
molluschi, crostacei,
legumi e frutta secca,

Acqua bicarbonato calcica (senza calorie)
FATTORI CHE FAVORISCONO L’ASSORBIMENTO
• proteine, fosfopeptidi, caseina
• lattosio
• rapporto Ca/P
           lattante 1,5:1 - infanzia 1:1
           adulto rapporto più ampio 2:1 -1:2
           additivi, bibite, integratori sono sbilanciati (Ca:P = 1:4)
• vitamina D

           FATTORI CHE DIMINUISCONO L’ASSORBIMENTO
• fitati, ossalati, acidi uronici, fosfati (chelanti  complessi insolubili)
• eccesso di grassi (saponi insolubili)

• alterazioni mucosa intestinale      (malassorbimento)
• danni epatici (carenza sali biliari)
• danni renali (diminuita sintesi vitamina 1,25 (OH)2D3 diidrossi colecalciferolo o calcitriolo)

• età (anziano più difficoltà ad assorbire Ca derivante da diminuita sintesi 
           di 1,25 (OH)2D3 e dei recettori, diminuita esposizione alla luce)
CALCIO e PROTEINE

interazione complessa
 Alimenti ricchi in proteine sono anche ricchi in calcio e ne facilitano
l’assorbimento
 Bassi livelli di assunzione possono riflettere una dieta povera in generale
 Bassi livelli di assunzione portano a diminuita sintesi di proteine fra cui
fattori di crescita

 Proteine producono acidi: catabolismo di metionina e cisteina → solfato ed H+
studi su anziani, giovani donnne: effetto positivo prevale sull’effetto negativo

 Alimenti di origine animale contengono
 Proteine, fosfolipidi, nucleoproteine → acido solforico, fosforico, urico

 Frutta e vegetali (effetto alcalino) in genere contengono
 - Ioni positivi Ca, Mg, Na, K, che bilanciano gli acidi prodotti dagli alimenti di
           origine animale, risparmiando l’osso quale fonte di basi
 - Gli acidi presenti nella frutta - citrico, malico, tartarico, lattico- sono ossidati ed
           eliminati come CO 2
ASSORBIMENTO DEL CALCIO

A livello del duodeno, digiuno, ileo, (colon 4%)
  Assorbito il 20-30% - nei bambini fino al 70%

ATTIVO transcellulare, saturabile (sotto il controllo di 1,25(OH)2D3)
trasporto dal lume intestinale.
   mediato da trasportatore secondo un gradiente elettrochimico (TRPV6/CaT1)

• transito ( è la tappa limitante).
    tramite Calcium Binding Protein (CBP)

• estrusione dalla cellula intestinale
    tramite Ca ATPasi e scambio Ca/Na

PASSIVO paracellulare, non saturabile

- Diffusione attraverso le giunzioni intercellulari degli enterociti
   Ad alte concentrazioni di calcio (mM)
ELIMINAZIONE DEL CALCIO

Feci (Ca non assorbito: ≈ 640 mg/die)
Sudore (≈ 15 mg/die)
Urine (≈ 160-200 mg mg/die) corrispondente alla percentuale assorbita
buona parte del Ca legata all’albumina per cui non entra nel filtrato renale,
la parte filtrabile riassorbita tramite trasporto attivo mediato da TRPV5.e
calbindina (meccanismo simile all’assorbimento intestinale).

Latte materno
Ipocalcemia (6 mg/100ml, 1.5 mM)
- Ipereccitabilità del sistema nervoso
- Tetano dei muscoli scheletrici

CAUSE
• patologie renali
portano a iperfosfatemia; come conseguenza precipita Ca3(PO4)2 nei tessuti
molli e calcificazioni
• ipomagnesemia
rende osteoclasti più resistenti a PTH

• deficienza di vit D
UL: 2500 mg/die (corrispondono a 6250 mg di carbonato di calcio)
Alte dosi di Ca interferiscono con l’asssorbimento di Zn e Fe
In eccesso per 4-5 giorni si ha:
Ipercalcemia (15 mg/100ml, 3.75 mM)
depressione nervosa, irritabilità, mal di testa, debolezza muscolare, danno renale,
calcificazione dei tessuti molli
Ipercalciuria (300 mg/24h) fattore di rischio per formazione di calcoli renali
insieme a ossalati può portare a formazioni di calcoli; sali litogeni: fosfati, urati. ossalati,.

Ossalati sono di origine endogena ed esogena (da cacao, tè e spinaci, coca cola).

limitare proteine: catabolismo di AA contenenti zolfo  CaSO4 non riassorbito da tubulo
renale.

                                  Fonti endogene di ossalato

          Glicina                                                             Etanolammina
                                       Acido ascorbico                              ↓
             ↓                                 ↓
         ossalato                                                              Glicoaldeide
                                   Acido L-deidro ascorbico                         ↓
                                               ↓
            COO-                                                              Acido glicolico
                                  Acido 2,3 dicheto L-gulonico                      ↓
            I                                  ↓
            COO-                                                                 ossalato
                                   ossalato + acido treonico
REGOLAZIONE DEL METABOLISMO DEL CALCIO

azione concertata a livello intestinale, renale, osseo.

Azione sinergica ipercalcemizzante di
- Vitamina D
- Ormone paratiroideo (PTH)
                                        Vita D ++

                                                    Fluido
                                                    Extracellulare   PTH ++

                                                PTH++
ORMONE PARATIROIDEO (PTH)
      25 aa    6 aa
                          PTH (84 aa)
      PRE      PRO
NH2                                           COOH          PreProPTH       R.E.
         
                                                        Pro PTH             Golgi
               
                                                        PTH                 granuli

  Aumentati livelli di vit D e calcio agiscono in modo coordinato ad abbassare i livelli
  di PTH

               [Ca++] plasmatico                    AZIONE MEDIATA da
          “Ca2+-sensing receptor”
                                                               AMPc
                      
       livelli e stabilità mRNA per il PTH            con attivazione di

       velocità di sintesi                            proteine chinasi
       velocità di degradazione
                      
         aumenta secrezione di PTH                   osso                   rene
Effetto catabolico del PTH sull’ osso

1° stadio entro pochi minuti
          rapido rilascio di calcio da mitocondri di osteoblasti e osteociti
          Non si ha riassorbimento della matrice
2° stadio entro 15’- 2 ore per  attività osteoclastica

  PTH lega recettori di membrana di osteoblasti (derivazione mesenchimale)
                                           
       osteoblasti secernono effettori locali (PGE2, PGI2, IL-1, TNFα)

                                           
                                     osteoclasti
          ( cellule fagocitiche, derivazione monocito-macrofagica, multinucleate)

• secernono proteine di adesione (osteopontina)
• rilasciano enzimi lisosomiali (idrolasi: ialuronidasi, collagenasi, peptidasi)
• esportano H+
Unità di rimodellamento: formata da osteoblasti ed osteoclasti che agiscono in concerto
           A. fase di riassorbimento B. fase di formazione e mineralizzazione

         glicolisi                           sintesi e liberazione di
                                             idrolasi lisosomiali E

                                                                          osteoclasto

        CO2+ H2O →
        anidrasi carbonica                      F
        HCO3– +   H+
         Cl –   ATP     ADP + P
                                    endocitosi              esocitosi
                                                    F   E
                                  frammenti F
                         H+
                                                 F      E
         Cl –
                                           Idrolisi di strutture di     extra-cellulare
                                           tessuto connettivo
           solubilizzazione di
               minerale
Effetto del PTH a livello renale

  - stimola il riassorbimento di calcio

 - inibisce il riassorbimento del fosfato
 diminuendo l’espressione del trasportatore Npt2

- regola l’idrossilazione della vitamina D
         aumenta l’espressione di citP450C1
VITAMINA D
VITAMINA D

FONTI

 dieta: necessita di lipidi e sali biliari per l’assorbimento
            deficit da carente apporto alimentare o da difettoso assorbimento

   sintesi endogena: esposizione alla luce solare
           deficit da ridotta esposizione

      FUNZIONI

         omeostasi del calcio
         crescita, differenziamento, morte cellulare
         sistema immune
FONTI ALIMENTARI di VITAMINA D

RDA = 10 µg/die (400 IU /die)*
non necessaria con l’esposizione alla luce solare

Fonti
pesci di acqua salata e olio di pesce
uova, carne, burro, olio vegetale
molto scarsa in frutta, vegetali, noci

USA - cibi fortificati (latte)

*WHO (World Health Organization): l’international unit (IU) corrrisponde a 0,025 µg di
uno standard internazionale di Vit D3 in forma cristallina; 1 IU equival a 65 pmol.
CARENZA di Vit D

Rachitismo: bambino

sconosciuto nei paesi tropicali, scandinavi, esquimesi
nell’ 800 trattato con olio di fegato di pesce e esposizione al sole,
nel 1930 identificata la vitamina

Pelle scura protegge da troppa biosintesi

Osteomalacia: adulto

deficit di idrossilazione: si somministra calcitriolo
         indisponibiità di 25(OH)D3 trattamenti cronici con farmaci anticonvulsanti,
         cirrosi epatica avanzata,

         indisponibiità di 1-25(OH)2D3 insufficienza renale cronica

mancata azione dell’ormone
ECCESSO di Vit D E TOSSICITA’

 Non dalla dieta
 possibile in individui trattati con supplementi vitaminici o latte troppo fortificato

ipercalcemia come conseguenza di
        aumentato assorbimento intestinale di calcio
        aumentata mobilizzazione del calcio osseo.

ipercalciuria,

debolezza muscolare,

demineralizzazione dell’osso
dovuta ad aumento 25OHD3 dal fegato (tappa non regolata- livello di
1,25(OH)2D3 non modificato)
più grave se da farmaci contenenti 1,25(OH)2D3 perche è superata la tappa di
regolazione
1. PELLE
                                                           Pre-vitamina D3      calore
                                           CH3

                         fotolisi UV                                                                  vitamina D3
                         280-315 nm HO
  HO                                                                                                  colecalciferolo
                                                                                                CH2
7-deidrocolesterolo                                         2. FEGATO (25-idrossilasi)
                                                                                         HO

                                                 OH

                                                                                                          DIETA
        24-idrossilasi
                                                  1-idrossilasi
                                                                         OH
                OH                   CH2

                       OH     HO
                                                                         1,25-diidrossi colecalciferolo
                                                               CH2        1,25 (OH)2 D3 (calcitriolo)
                                   3. RENE
                                                               OH
                                                   H
        CH2                           OH
                                                   O

                                            OH
 HO
                                                      24-idrossilasi
       1-idrossilasi

                               CH2
                                     1,24,25-triidrossicolecalciferolo

                         HO    OH

       1,24,25-triidrossicolecalciferolo (eliminato con bile)
REGOLAZIONE della BIOSINTESI di CALCITRIOLO

                       Vit D3

                 fegato          25 idrossilasi (mitocondriale o microsomiale)
                                 non regolata

                     25 OH D3
                                      1 idrossilasi (mitocondriale)
                                      punto di controllo
                          rene

       24, 25 (OH)2 D3               1, 25 (OH)2 D3
se è presente ipercalcemia         se è presente ipocalcemia
     forma non attiva
                                                      ↑ paratormone
                                                      ↓ Ca++
                                                      ↓ fosfato
                                                      ↓ 1,25 (OH)2 D3
IN CIRCOLO                   1,25 (OH)2 D                           1,25 (OH)2 D
      Legata a
Vit D binding protein                                               Acido retinoico

                                             eterodimero VDR- RXR         NUCLEO
     VDRi     +                  VDRa
                                                   VDRa RXR
    Il legame della vit D induce
    cambio conformazionale ed                ____VDRE_____ gene bersaglio
    attivazione del “recettore per la
    vit D” che quindi trasloca nel
    nucleo dove si lega a specifiche                                    mRNA
    sequenze del promotore

        CITOPLASMA                                Proteine leganti calcio

       VDR - Recettore Vit D      VDRE - Vitamin D Response Elements
       RXR - Recettore Acido Retinoico (derivato vitamina A)
OSTEOCALCINA
                  proteina legante calcio

sintetizzata da osteoblasti

associata a tessuti mineralizzati

regolatore della crescita (marcatore sierico di formazione
dell’osso)

proteina contenente acido γ-carbossiglutammico (Gla)
(regolazione post- traduzionale da vitamina K)
osso                          +
                                       rilascio di calcio
  ghiandole paratiroidi
rispondono a ipocalcemia

                                                                          calcio
                                  PTH
                                                Calcitriolo            plasmatico
       Vitamina D                               (1,25 (OH)2D)

                                                                               +
                    Calcidiolo            Calcitriolo
                    25(OH)D3              1,25(OH)2D3
           fegato                                        intestino
                                   rene
                            formazione calcitriolo           assorbimento di calcio
                            escrezione di calcio
CALCITONINA: ipocalcemizzante a dosi sopra-fisiologiche
                                         sopra-

                  Proteina di 32 a.a. sintetizata dalla tiroide

 Negli animali:     secreta in seguito ad aumento di Ca2+ ematico
                    inibisce il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti;
 Nell’uomo:          nessuna patologia evidenziata da carenza o da eccesso
 Ct: proteina arcaica che ha cambiato funzione
 Ct di pesce 40 volte più attiva di quella umana
 In altri tessuti: funzione paracrina nel trasporto di protoni, bilancio acido-
 base, secrezione di prolattina, motilità gastrointestinale

FDA.
Calcitonina da salmone: trattamento della osteoporosi, non nella prevenzione
Meno effecace dei farmaci bifosfonati

Anche effetto analgesico su dolori muscolo-scheletrici
FOSFORO
FOSFORO

Quantità corporea totale = 850 g

0,5-0,65 % bambino - 1,1% adulto

85% nello scheletro
14% tessuti
1% fluidi extracellulari
FUNZIONI: Ca e P hanno funzioni metaboliche differenti

   ATP, fosfocreatina (energia)
   AMPc, GMPc, inositolo fosfato (secondi messaggeri)
   RNA, DNA
   cofattori (NAD, FAD)
   glucosio fosfato (metabolismo),
   proteine fosforilate (trasduzione del segnale)
   fosfolipidi (membrane)

   tampone pH sangue ed equilibrio acido-base (escrezione renale di H+)
           (phosphate drinks consigliati da allenatori)
                    HPO42– - H2PO4– ( pH7,4 rapporto 4:1)
   osso (idrossiapatite Ca/P ≈ 2/1)
           ricambio (più elevato durante la crescita) - in/out tramite due processi
           - scambio ionico
           - riassorbimento attivo
fosforo sierico  3,85 mmol/l
 —————————————————————————
  fosforo organico                       2,77 (70%)
      lipidi                             2,58                ** Pi sierico

 fosforo inorganico (Pi = fosfati)       1,08 (30%)**        •Adulto    0,81-1,45 mmol/l
                                                                        (2,5-4,5 mg/dl)
     diffusibile                         0,86
      HPO4 - H2PO4 ( pH7,4 rapporto 4:1)
            2–         –
                                                             •Bambino - 2 volte più alto
      (Na+, Ca 2+, Mg2+)
                                                                       1,29 - 2,26 mmol /l
      legato a proteine                  0.22                          (4,0-7,0 mg/dl)

 Il raddoppio del [Ca] sierico è letale mentre quello del [P] non dà sintomi apparenti
 (può indurre ipocalcemia e calcificazione in tessuti extraossei)

Pi percentualmente minore ma importante.
• interagisce con l’omeostasi del Ca
• regolato da PTH e 1,25(OH)2Vit D (feedback)
• omeostasi: a livello di intestino, osso, rene

1. aumento del Pi porta a diminuzione del Ca2+ libero e di conseguenza aumenta la
secrezione di PTH
2. Pi inibisce la produzione di 1,25(OH)2Vit D e quindi aumenta la secrezione di
PTH
Omeostasi del fosforo
assunzione giornaliera 800-1600 mg/d - abbondante presenza nella dieta
 assorbito per circa il 70%
indipendentemente da quantità assunta e da regolazione ormonale
carenza: in presenza di farmaci chelanti come l’idrossido di alluminio, abuso di lassativi,
enteropatia da glutine, by pass digiuno-ileali,

 eliminato/riassorbito dal rene (60-80% nel tubulo prossimale)
             punto di controllo: Type II Na+-Pi cotransporters (Npt2)-

Npt2 sulla membrana apicale, associato ad una pompa Na/K sulla membrana
basolaterale
          - adattamento cronico a bassi livelli di P: aumentati livelli Npt2
          - adattamento acuto: traslocazione di Npt2 dal citoplasma alla membrana

              Difetto genetico di Npt2 caratterizzato da ipofosfaturia
FOSFORO

Età (anni)                     RDA (mg/die)         UL (mg/die)
1-3                             460
4-8                             500
9-18                           1250                     4000
19-50                           700                     4000
51-70                           700                     4000
>70                             700                     3000

      RDA Recommended Dietary Allowance       UL Upper intake Level
FONTI ALIMENTARI
                Ubiquitario negli alimenti, animali e vegetali

In genere i cibi ricchi in proteine sono ricchi anche in P (15 mg P per 1g
    proteine)
     60-70% dal latte
     20-30 % da carne, pollame, pesce,,uova,

Cereali. Presente sotto forma di fitati di Ca, K, Zn.; complessi poco assorbibili

Ca e P sbilanciati:1 Ca/4 Pi dovuta a:
    – Aumentato consumo di cibi lavorati che contengono P quale additivo;
    – Aumentato consumo di bibite che contengono acido fosforico e
       concomitante diminuzione di latte (USA);
    – Consumo di integratori ricchi in P.

non vi è obbligo di etichetta e quindi difficile calcolare l’assunzione
P quale additivo
Soprattutto acido fosforico e polifosfati.

USA       1979    20-30% P (320 mg) assunto come additivo
          1990               420 mg
    in via di aumento
  – Bevande sapore di frutta acidulante come citrato
  – Bevande tipo cola 44-70 mg acido fosforico per lattina (350 ml).

(USA 1977-1996)
Aumento del 32% del consumo bibite di cui il 66% contengono acido
fosforico e niente Ca
In parallelo, calo del 18% del consumo di latte
                    quindi
Contemporaneo eccesso di P e carenza di Ca
prevalentemente in adolescenti
Eccessivo consumo porta a
Rischio di formazione di calcoli di fosfato e di ossalato (rischio non evidenziato
con le bevande con citrato)
     – Ipocalcemia (studi su adolescenti e donne post-menopausa) dovuta ad
     alti livelli di P e H+

Supplementi
(usati ad esempio da atleti)
    – Integratori multivitaminici
    – Integratori minerali (anione di altri minerali: fosfato tricalcico, fosfato
          ferrico, potassio di fosfato)
    – Barrette ricche di proteine
    – Supplementi di creatina fosfato

Alcuni prodotti possono portare ad un apporto di 3000 mg P/die da addizionare
ai 1200-1600 della dieta, oltre quindi il limite superiore di 4000 mg/die.
Dieta corrente - ricca in P e povera in Ca - causa iperparatiroidismo
secondario e perdita di osso

                                  TOSSICITA’

      Calcio e fosforo (additivi, bibite, integratori) sbilanciati nella dieta

                                        
                   la quota di calcio legato (fosfato di Ca)
                 e di conseguenza  il [Ca2+] libero ematico

                                        
                                livelli serici PTH

                                        
        a breve termine aumenta sintesi 1,25 (OH)2 D3 che compensa

    poi alti livelli di fosfato inducono diminuita produzione di 1,25 (OH)2 D3
MALATTIA RENALE CRONICA E FOSFATO                             Rene:   RITENZIONE DI FOSFATO

STADIO INIZIALE.                                                         ⇓                              ⇓
Non ci sono segni clinici evidenti
                                                                   P sierico
I. diminuita funzionalità renale con aumentata
   ritenzione di P e diminuito riassorbimento di Ca                Ca2+sierico            ⇒            PTH
II. nel plasma  P e  Ca
   di conseguenza  PTH che induce  1,25(OH)2D3                         ⇓                               ⇓
III. intestino:  assorbimento di Ca
                                                              MANCATA SINTESI RENALE DI 1,25(OH)2D3
     rene:  escrezione di Ca ed  escrezione di P
                                                            intestino:  assorbimento di Ca e  Ca2+sierico
IV. ripristinati normali livelli plasmatici di Ca e P

STADIO AVANZATO
                                                                                       ⇓
 malattia vascolare           (vedi schema a lato)                 PERDITA DI OSSO ed  P e  Ca
   aggravata da
 alterato metabolismo lipidico e del sistema
                                                                                       ⇓
immunitario in seguito ad alterata omeostasi del Ca                   PRODOTTO SIERICO Ca x P

CONTROLLO                                                                              ⇓
 Prevenzione iperfosfatemia
                                                               CALCIFICAZIONI VASCOLARI e CARDIACHE
                                                               Processo regolato simile alla formazione di osso come
  • Restrizione dietetica di P (che però implica
                                                               dimostrato dalla presenza di proteine presenti nell’osso
  basso apporto proteico)
  • Uso di leganti del P che limitano
  l’assorbimento intestinale                                                            ⇓
 Mantenimento di normali livelli di Ca                                         MALATTIA
                                                                 La malattia vascolare è causa di morte in
 Supplementazione in vit D                                             pazienti con danno renale
Comunque influiscono anche altri fattori per cui diversa risposta nei pazienti

Proteine che agiscono da inibitori locali della calcificazione

Proteina GLA della matrice,
Osteopontina
Fetuina-A (proteina della fase acuta)
Vitamina K
VITAMINA K: naftochinone con una catena laterale poli-isoprenica

                                     fillochinone, sintetizzata dalle piante

                                     menachinone, sintetizzato dai batteri della
                                     flora intestinale
                                    6-11

                 menadione      forma sintetica farmacologica, non attiva come
                                tale, ma viene isoprenilata dall’organismo

Dicumarolo: antivitamina presente in
alcune piante; inibitore della reduttasi
che rigenera la forma atttiva della
vitamina (vedi diapositiva successiva)                     Dicumarolo
FUNZIONE BIOCHIMICA
cofattore di carbossilasi per la sintesi
dell'acido γ-carbossiglutammico (Gla)
a partire dall’acido glutammico di proteine

                  α
     proteina-HN-CH- CO-proteina
                  I
                 CH2
                  I
               γ CH-COO–
                  I
                 COO–        Gla

    Modificazione post-sintetica di
    proteine

La forma funzionale è l’idrochinone che nell’attività catalitica è ossidato a chinone, e quindi
rigenerato da reduttasi NADPH dipendente. Inibitori della reduttasi sono anticoagulanti.

                      Farmaci con azione antivitaminica
                      • anticoagulanti: warfarina
                      • antibiotici: cefalosporina inibitore della vit k-epossido reduttasi
stabile all’aria e al calore
sensibile luce e UV

FONTI
piante verdi
spinaci, cavoli 3-4 mg/100g

fegato            0,1-0,2 mg/100g
carne             0,1-0,2 mg/100g
uova, latte       0,02 mg/100g
Assorbimento
intestino -> sistema linfatico
richiede sali biliari e succo pancreatico
da spinacio assorbita 4-17%
Menadione : idrosolubile, assorbito anche in assenza di acidi biliari

Trasporto
chilomicroni
50% in VLDL
25% in LDL e 25% in HDL
livello plasmatico: 0,25-2,7 nmol/l correlato al livello di trigliceridi

Riserva per 10 giorni
fegato: 90% vit K2 e 10% K1
anche riserve extraepatiche: osso, cuore, pancreas

Turnover
coniugata con acido glucuronico
20% escreta con le urine
50 % con le feci
Fabbisogno
AI (recommended adequate intake)
Adulti    120 µg/die per maschi         90 µg/die per femmina
1-3 anni          30 µg/die
4-8 anni          55 µg/die
9-13 anni         60 µg/die
14-18 anni        75 µg/die

Carenza
 riduzione flora batteria
 deficit dell’assorbimento: inibito flusso di bile (ostruzione); colite
 alterata funzione epatica
 antagonisti (dicumarolo)
 malattia emorragica del neonato (latte materno con basso contenuto di vit K)

Tossicità ossicità
non è stabilito Tolerable Upper Intake Level per le forme naturali K1 e K2
Menadione: dosi > 5 mg /die, nel bambino induce anemia emolitica e
iperbilirubinemia. (non avviene se si somministra Vit K1)
L’amminoacido Gla, avendo due cariche negative, lega bene il
   calcio ionizzato (Ca2+) con 2 cariche positive

I. La vitamina K interviene come fattore antiemorragico nella
coagulazione del sangue.
La coagulazione implica una attivazione a cascata di enzimi proteolitici
già presenti nel plasma come precursori inattivi: la specifica proteolisi
rende attivo il fattore (reazione finale: fibrinogeno  fibrina)
In tale processo le proteine che hanno Gla legano il Ca2+ che si lega
anche ai fosfolipidi negativi della superficie delle piastrine attivate; tale
legame è indispensabile per subire l’attivazione

I fattori della coagulazione vit K-dipendenti sono:
        Protrombina
        Fattore VII
        Fattore IX
        Fattore X
In assenza di Ca2+ non si legano alle piastrine attive e non vengono
trasformati nella forma attiva dall’enzima proteolitico di cui sono substrato
II. Metabolismo dell’osso

Osteocalcina: 3 Gla che permettono legame idrossiapatite
- sintetizzata da osteoblasti
- associata esclusivamente ai tessuti mineralizzati
- 15-20% proteine non collagene
regolatore della crescita dell’osso: topo transgenico: in mancanza del gene per
osteocalcina si ha abnorme formazione di osso:

proteina neosintetizzata rilasciata in piccola frazione nel sangue:
marcatore di formazione di osso: in carenza di vit K o uso antivitamine in circolo
osteocalcina parzialmente carbossilata:
Ritenuto fattore di rischio per frattura ossea (studi su soggetti in terapia con
warfarina non sembrano indicare aumento di fratture)

Marcatori livelli di vit K
 vit k plasmatica
 Livello di carbossilazione della osteocalcina plasmatica
 Gla urinario
Proteina Gla della matrice (MGP)
osso, cartilagine, cuore, reni, polmone:
significato fisiologico per l'osso dove è associata ai siti di calcificazione

inibitore della calcificazione in vivo
deplezione in MGP indotta dalla warfarina induce calcificazione delle arterie e
delle valvole aortiche
difetti genetici in MGP associati a calcificazione della cartilagine, stenosi
polmonare
Vitamina K può avere un ruolo nelle malattie cardiovascolari??

Altre proteine Gla
identificate ma non bene caratterizzate

Gas6: regolazione crescita cellulare
nefrocalcina: nel rene dove sembra inibire crescita di ossalati di Ca
proteine Gla ricche in prolina 1 e 2 presenti in molti tessuti, ruolo sconosciuto
OSSO
OSSO

FUNZIONI

• Riserva di minerale (Ca, P, Na, Mg perturbazioni nell’omeostasi sono
        tamponate dall’osso)
• Supporto e protezione degli organi interni
• Difesa dall’acidosi cronica (polmoni e rene: difesa immediata)
• Protezione da elementi tossici (Pb scambiato con Ca in caso di
        intossicazione)

COSTITUITO DA                                   Cationi   99% Ca corporeo
                                                          40-60% Na e Mg
- Cellule 2-3%                                            K
- Matrice extracellulare inorganica 64%
                                                Anioni    85% fosfato
- Matrice extracellulare organica 34%
                                                          carbonato
                                                          Cl–
Menopausa:
                                            perdita 3-6% di osso/anno per i primi 5 anni (poi 1% anno)
Massa ossea

                                                                           Età
                 10           30    50 60               80                 anni

              OSTEOPOROSI: fattori di rischio
              •Fattori genetici                      Familiarità
                                                     Struttura corporea fragile
              •Fattori ormonali                      Menopausa
                                                     Assenza di mestruazioni
                                                     Rimozione chirurgica delle ovaie
              Dieta                                 Inadeguato apporto alimentare di calcio,
                                                     vitamina D, vitamina K, proteine
                                                     sottopeso
              Stile di vita                          Sedenteriatà
                                                     Prolungata immobilizzazione
                                                     Fumo
                                                     Alcol
              Terapia cortisonica                    Farmaci glucocorticoidi
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