Livelli di vitamina D nell'adulto e nell'anziano: il parere degli endocrinologi italiani
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IL TEMA Livelli di vitamina D nell’adulto e nell’anziano: il parere degli endocrinologi italiani a cura della Redazione di AP&B L ’Associazione Medici Endocrino- zione generale, tanto da aver portato, logi (AME) entra nel vivo del di- in anni recenti, a un evidente aumento battito sul ruolo della vitamina D della spesa per accertamenti di labora- e sull’opportunità di una supplemen- torio e prescrizioni. tazione anche nei casi di deficit subcli- Il parametro più affidabile per defini- nico, stilando un documento di indiriz- re lo stato vitaminico D è, ricordano gli zo per la gestione ottimale degli stati Autori, la concentrazione nel plasma di di ipovitaminosi D, pubblicato ora su 25-idrossi-vitamina D (25(OH)D). Nutrients. Quali sono i valori al disotto dei quali Infatti, se il ruolo della vitamina D nel deve scattare l’attenzione del medico mantenimento curante? Attualmen- della fisiologia te, vengono defini- dell’organismo è ti “livelli normali” di indubbio, ampio Attenzione ai gruppi 25(OH)D quelli in cui e continuamente di popolazione vulnerabili, ricade il 95% dei va- confermato, man- lori rilevati nella po- per età e condizioni ca invece un con- polazione generale; senso condiviso più rilevante è forse proprio sulla ge- il concetto di “valori stione delle zone desiderabili”, stabiliti “grigie”, soprattutto per la popolazione in un’ottica preventiva dagli organismi adulta e sana, nella quale sembra che sanitari competenti, in base ai risultati abbia prevalso, in anni recenti, un inter- degli studi osservazionali. ventismo non sostenuto dall’evidenza Fatta questa premessa metodologica, di benefici clinici. il documento AME focalizza però l’at- tenzione sui livelli circolanti di 25(OH) Livelli plasmatici di riferimento D inferiori a 20 ng/mL (corrispondenti Il documento precisa che il deficit a 50 nmol/L). Al disotto di questa so- subclinico di vitamina D è una condi- glia, infatti, aumenta negli adulti la fre- zione ad alta frequenza nella popola- quenza di: 4 | ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
• iperparatiroidismo secondario, oste- omalacia e osteoporosi; I fattori di variabilità • debolezza muscolare, atassia, au- mento del rischio di cadute; La vitamina D presente nell’organi- smo deriva, per due terzi, dalla sinte- • rischio di fratture; si stimolata a livello della cute dall’e- • compromissione dell’efficacia dei far- sposizione ai raggi UV, mentre per un maci impiegati contro l’osteoporosi. terzo circa è di origine alimentare. I li- Il documento afferma che, in questo velli plasmatici di vitamina D variano di conseguenza secondo le stagioni: caso, va sempre avviata un’adeguata crescono in estate (per la maggiore supplementazione, sotto stretto con- esposizione solare) e in autunno (coda trollo medico. estiva), per diminuire in inverno e mantenersi bassi in primavera. Chi vive alle latitudini più a Nord è quin- Diverso il caso di valori compresi tra di penalizzato rispetto a chi vive via via 20 e 30 ng/mL (50-75 nmol/L): consi- più a Sud; non basta a controbilanciare derati sufficienti per un adulto sano, questa condizione la maggiore capaci- devono invece essere trattati negli tà di sintesi della vitamina D da parte anziani, con l’obiettivo di tornare so- delle pelli chiare rispetto a quelle scure, con più alto tasso di melanina. pra i 30 ng/mL. Anche la presenza di sovrappeso e Raggiungere e mantenere concentra- obesità comporta una riduzione della zioni di vitamina D superiori a 30 ng/ sintesi cutanea di vitamina D, che è co- mL in questa fascia d’età, infatti, con- munque inferiore nel sesso femminile rispetto a quello maschile. tribuisce a prevenire il rischio di frattu- Del resto, la sintesi cutanea stessa vie- re e il deterioramento della funzionali- ne autolimitata dalla produzione, ac- tà muscolare (fattore di rischio per le canto alla vitamina D3, di metaboliti cadute). inattivi, grazie ai quali si evita il rischio di intossicazione (valori ≥100 ng/mL) da eccessiva esposizione solare. Quali sono i dati italiani I dati italiani, raccolti dalla ricerca degli ultimi 20 anni, confermano l’alta pre- venuta dallo studio osservazionale In- valenza (o frequenza) di deficit di Vita- mina D negli anziani, soprattutto se si Chianti, che ha seguito la salute e lo sti- considerano alcuni sottogruppi a mag- le di vita di 1.107 uomini e donne: se tra gior rischio. Già nel 2003, una ricerca i giovani adulti sani le concentrazioni condotta nel periodo di fine inverno su medie di vitamina D sono risultate sem- donne di 70 anni e oltre aveva messo in pre superiori ai 20 ng/mL (50 nmol/L), luce, nel 76% dei casi, livelli plasmatici i valori sono invece risultati in declino di 25(OH)D inferiori a 12 ng/mL; nel solo nelle classi d’età superiori, più preco- sottogruppo delle donne istituzionaliz- ce (dai 50 anni) e rapido nelle donne zate o malate, inoltre, la percentuale di rispetto agli uomini, in cui la riduzione carenza aumentava. più consistente coinvolgeva i soggetti dai 70 anni in poi. Ulteriore conferma a questi dati è poi La differenza tra i sessi si è mantenu- ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE | 5
ta anche suddividendo il campione in pidi benefici e il rapporto costo-effica- sottogruppi: valori di 25(OH)D inferiori cia risulta ampiamente favorevole. a 10 ng/mL (carenza) o compresi tra 10 e 20 ng/mL (deficit) erano infatti sem- Il panel di esperti è invece di diverso pre percentualmente prevalenti nelle avviso sul rapporto tra vitamina D e donne. rischio di mortalità totale, rischio on- A concentrazioni decrescenti di vitami- cologico, cardiovascolare, metabolico na D corrispondeva, come del resto si (diabete di tipo 1 e 2), immunopatolo- attendevano i ricercatori, una progres- gico e di infertilità. Il documento AME, siva perdita della forza muscolare e del- infatti, precisa che, pur a fronte di dati la capacità di presa. preliminari favorevoli, mancano ancora evidenze solide a sostegno di una sup- Supplementazione, plementazione con vitamina D, a scopo quando e perché preventivo o terapeutico. Infine, gli endocrinologi precisano che Il documento AME precisa la neces- lo screening non è indicato se un sog- sità di approfondire lo stato vitami- getto è sano. nico D e di procedere con una sup- plementazione adeguata nei casi di Fonti alimentari rischio noto per la salute delle ossa ed esposizione UV (Tabella 1). In queste condizioni, infatti, la supple- Le scorte di vitamina D provengono, mentazione con vitamina D ottiene ra- come già accennato, dalla sintesi cu- Tabella 1 Quando è necessario lo screening per ipovitaminosi D • Donne in gravidanza e allattamento • Obesità infantile e adulta • Insufficiente esposizione alla luce solare (per lavoro, età, abitudini di vita) • Sindromi da malassorbimento (congenite o acquisite) • Anziani con una storia di cadute • Anziani con una storia di fratture per cause non traumatiche • Osteoporosi • Osteomalacia • Iperparatiroidismo • Patologie renali croniche • Insufficienza epatica • Fibrosi cistica • Assunzione di farmaci che interferiscono con il metabolismo della vitamina D (antiepi- lettici, glucocorticoidi, antivirali anti-AIDS, colestiramina, antifungini) • Patologie ematologiche 6 | ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
Tabella 2 Assunzione raccomandata di vitamina D nella popolazione adulta sana secondo il sesso e le fasce d’età Popolazione adulta Età Assunzione raccomandata (ng/die) Maschi 18-29 anni 15 30-59 anni 15 60-74 anni 15 ≥ 75 anni 20 Femmine 18-29 anni 15 30-59 anni 15 60-74 anni 15 ≥ 75 anni 20 Gravidanza 15 Allattamento 15 Fonte: Modif. da LARN IV Revisione. tanea, sommata all’assunzione alimen- Meno ricchi, ma comunque da non tare. Mentre il fabbisogno medio gior- trascurare sono il tuorlo d’uovo, alcu- naliero di vitamina D nella popolazione ni funghi (porcini, spugnoli, gallinacci) adulta (dai 18 anni) è pari a 10 ng/die per e i cereali per la colazione, mentre in entrambi i sessi e a ogni età, l’apporto carni e formaggi la vitamina D è quasi raccomandato, vale a dire il livello di as- assente. sunzione che soddisfa il fabbisogno di I latticini, però, (soprattutto latte e yo- quasi tutta (97,5%) la popolazione sana gurt), i cereali per la prima colazione, di uno specifico gruppo, varia secondo le margarine spalmabili (peraltro poco età e condizioni (Tabella 2). in uso in Italia) il succo d’arancia e le Va ricordato che le quantità della vi- bevande a base di soia sono gli ali- tamina D sono tuttora, per abitudine, menti che meglio si prestano a essere spesso espresse in Unità Internazionali fortificati. Questa pratica, consolidata (U.I.): e va ricordato che 1 U.I. equivale a da decenni nei paesi anglosassoni e 0,025 ng, o che 1 ng equivale a 40 U.I. in generale nei paesi nordici, ha dimo- Le fonti alimentari di vitamina D sono strato di contribuire al miglioramento note: l’olio di fegato di merluzzo è la dei livelli di vitamina D, per ripianare i principale, seguita da pesci grassi come livelli in caso di deficit. lo sgombro, l’anguilla, l’aringa, la carpa, il salmone, lo storione, la trota; infine il In Italia la situazione è diversa. Nel sog- pesce spada e il tonno. getto sano l’apporto alimentare di vita- ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE | 7
cui il tempo trascorso all’aria aperta e al Quanto sole occorre sole progressivamente si riduce. alle persone sane A proposito di corretta Nei giovani adulti, è stato calcolato che 15 minuti di esposizione di brac- supplementazione cia e viso al sole estivo due o tre volte Nel documento si ricorda che l’assor- alla settimana, senza protezione so- lare, equivalgono all’assunzione orale bimento di vitamina D è favorito se di 25 ng (1000 U.I.) di vitamina D: le l’assunzione avviene con un alimento vacanze al mare, sommate a 30 minu- grasso. È invece penalizzante l’assun- ti quotidiani trascorsi all’aria aperta zione contemporanea di un inibitore nelle altre stagioni, sono considerate sufficienti per indurre una sintesi cu- dell’assorbimento del colesterolo, per- tanea adeguata. ché la vitamina D viene veicolata dalle stesse molecole che trasportano il co- lesterolo. La vitamina D3, o colecalciferolo, in mina D è, insieme alla sintesi cutanea, formulazione orale, deve essere con- sufficiente per mantenere livelli circo- siderata sempre l’approccio di prima lanti adeguati. scelta nella popolazione generale. Nei casi di deficit o carenza di vitami- I soggetti vegetariani stretti o vegani na D, invece, il contributo della dieta (nei quali è spesso presente un’ipovita- è marginale: da un lato perché il con- minosi di vario grado) possono ricorre- sumo nazionale di grassi animali è in- feriore rispetto alle altre realtà citate, dall’altro perché, nel nostro Paese, la fortificazione dei cibi non è una pratica In caso di gravidanza corrente. La valutazione dello stato vitaminico In Italia, la dieta di un adulto fornisce D è indispensabile in gravidanza e nel in media circa 7,5 ng/die (300 U.I.) di corso dell’allattamento al seno. Vitamina D; gli endocrinologi italiani Il riscontro di livelli inferiori ai 20 ng/mL sottolineano perciò che nei mesi in- (50 nmol/mL) è infatti associato a una maggiore frequenza di comparsa del vernali, quando l’esposizione alla luce diabete gestazionale, di neonati piccoli solare è modesta e l’intensità degli UV per età gestazionale, di parti pretermi- largamente inadeguata, per compen- ne e di asma nella prole. sare deficit e carenze è necessaria la Ma anche livelli compresi tra 20 e 30 ng/mL non sono ottimali. Le complica- supplementazione. zioni citate, infatti, sono meno frequen- ti nelle gestanti con livelli di 25(OH)D Gli endocrinologi ribadiscono inoltre superiori a 40 ng/mL ed è dimostrato che la massima attenzione va dedicata che una supplementazione adeguata migliora gli esiti della gravidanza e ri- agli anziani, per due validi motivi: non duce i casi di asma nella prole, anche solo con l’età l’efficienza della sintesi se non influisce sul rischio di parto pre- cutanea di vitamina D diminuisce, ma termine. si entra anche in una fase della vita in 8 | ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
re invece all’ergocalciferolo, che non è getto, infine l’urgenza della correzione di origine animale. dell’ipovitaminosi. In genere, segnalano gli endocrinologi, La somministrazione di vitamina D occorrono comunque due-tre mesi per deve essere in genere effettuata per correggere un’ipovitaminosi D (deficit via orale, riservando quella parentera- o carenza). La frequenza della som- le a casi specifici, che vanno decisi dal ministrazione non influisce invece medico e la cui trattazione esula dagli sui risultati finali; ecco perché, come scopi di questo articolo. ricordano gli endocrinologi, è opportu- no scegliere la cadenza dell’assunzio- In Italia, la vitamina D è disponibile ne (quotidiana, settimanale, mensile) soltanto in formulazione liquida (non che meglio si adatta ai ritmi di vita del sono disponibili le compresse), sot- paziente, per favorire la maggiore ade- to forma di gocce, o come flaconcini sione possibile e il raggiungimento ra- monodose a contenuto crescente. Lo pido dei livelli plasmatici target. schema di supplementazione, deciso Una volta ripianato il deficit, vanno dal medico, si deve basare sulla valu- adottati gli schemi di mantenimen- tazione di più elementi, quali: la gravità to, che si sono dimostrati efficaci per del deficit, le caratteristiche del sog- mantenere i risultati conseguiti. Conclusioni • L’Associazione Medici Endocrinologi ha stilato un documento di indirizzo per la gestione ottimale delle ipovitaminosi D nell’adulto e nell’anziano, basato sulla valutazione dei dati di letteratura più solidi. • Nell’adulto sano, un’alimentazione corretta e l’esposizione agli UV nella stagio- ne estiva sono sufficienti a garantire livelli adeguati di vitamina D. • Lo screening per valutare la situazione vitaminica D non è utile nella popola- zione sana, ma è necessario in presenza di condizioni che mettono a rischio la salute delle ossa. • Il valore-soglia di 25(OH)D, al disotto del quale sono necessari approfondimen- ti e supplementazione, è posto per tutta la popolazione adulta a 20 ng/mL (50 nmol/mL). • Nell’adulto sano, valori compresi tra 20 e 30 ng/mL devono essere considerati normali; dopo i 50 anni nelle donne e dopo i 65-70 anni negli uomini, invece, devono essere approfonditi e corretti. • Molta attenzione va dedicata sempre al soggetto anziano, in cui l’alimentazio- ne è spesso carente e l’esposizione agli UV declina rapidamente. • Altrettanta attenzione deve essere riservata a sottogruppi di popolazione che, per scelta o per necessità, non hanno un’alimentazione adeguata né una suffi- ciente esposizione agli UV. • Per le donne in gravidanza si ritiene ottimale una concentrazione di 25(OH)D almeno pari a 40 ng/mL. Per questo motivo, la determinazione dello stato vita- minico D e l’eventuale successiva supplementazione sono indispensabili. ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE | 9
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