Il sistema regionale pugliese della portualità turistica Analisi di fattibilità

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Il sistema regionale pugliese della portualità turistica Analisi di fattibilità
Il sistema regionale pugliese della portualità turistica

Analisi di fattibilità
Il sistema regionale pugliese della portualità turistica Analisi di fattibilità
Il turismo nautico in Puglia: un’opportunità da cogliere
Il turismo nautico è un comparto in forte espansione sia a livello internazionale che nazionale ed è una
opportunità da cogliere per la crescita socioeconomica della Puglia.
L’analisi del contesto mostra che la destinazione Puglia si può caratterizzare secondo una modalità riconducibile
ai grandi itinerari nautici per quanto riguarda la fascia adriatica ed alla nautica dei percorsi medi e brevi per
la fascia ionica.

Il trend di sviluppo della domanda
In assenza di un incremento del numero dei posti barca il trend naturale di crescita della domanda può essere
ipotizzato nel 2,5% annuo. Tuttavia, il miglioramento qualitativo dei servizi consentirebbe una maggiore
domanda avvicinandola al 5%

Con il presupposto delle considerazioni fatte è di fondamentale importanza potenziare l’offerta sia dal punto
di vista qualitativo che quantitativo della portualità pugliese, e porre in essere adeguati interventi per
creare una virtuosa sinergia fra i diversi porti e approdi.

Ciò può essere ottenuto realizzando una “Rete della portualità turistica pugliese” organizzata in Ambiti nei
quali sono individuati dei Porti Pivot (di grande richiamo e dimensione, ben attrezzati con ricchezza di servizi e
funzioni) e altri porti medi e piccoli con disponibilità differenziata di posti, ma dotati di servizi essenziali e
sufficientemente integrati con il territorio circostante.

Una tempestiva attuazione della rete potrà consentire alla Puglia di intercettare su mercato mediterraneo la
nuova domanda emergente. Un ritardo nella realizzazione della rete non consentirà di sfruttare le opportunità
che ci sono oggi e indurrebbe la domanda emergente a rivolgersi stabilmente verso altre sponde.

La realizzazione della rete della portualità turistica non può prescindere dalla tutela e valorizzazione
dell’ambiente e dalla salvaguardia delle coste di particolare valore paesaggistico e sensibilità ambientale.
La rete sarà realizzata nel pieno rispetto delle aree protette e delle loro interconnessioni con i comuni che
ospiteranno le strutture portuali.
Ciò consentirà di esaltare le caratteristiche culturali, turistiche e naturalistiche delle coste pugliesi, favorendo le
interrelazioni tra mare ed entroterra.
Caratteristiche dell’offerta e della potenzialità di sviluppo dei
porti e degli approdi

  Con i dati raccolti è stata fotografata e analizzata l’offerta attuale della portualità turistica
  pugliese ed effettuata una previsione delle opere prevedibilmente realizzate al 2009.

   Il numero complessivo di posti barca che risultano effettivamente disponibili al 2007
   risulta essere di 10.968

   il numero di posti barca al 2009, valutati tenendo conto delle opere appaltate o in fase di
   appalto ricavate dallo studio dello stato dei lavori in atto e del loro completamento, risulta
   essere di 11.884

   Allo stato attuale quindi risulta prevedibile un incremento effettivo nella disponibilità
   di posti barca per l’intera Regione di poco superiore a 900 unità, significativo ma non
   sufficiente rispetto al potenziale di domanda
Le caratteristiche della domanda di portualità turistica pugliese.

 La domanda soddisfatta dai porti pugliesi è prevalentemente stanziale, infatti, il numero dei
 posti barca destinati al transito è di circa 540 (pari a circa il 5% dei totali posti barca disponibili).

 I porti pugliesi soddisfano una domanda di prossimità e di residenti. La metà circa della
 domanda da parte di imbarcazioni in transito ha una origine regionale, infatti il 50% dei
 concessionari indica come “provenienza prevalente delle imbarcazioni in transito” l’ambito regionale.

 Il tasso di occupazione dei posti barca nei tre mesi estivi già sfiora il 100%

                                           Per cent uale r eg io nale d i ut ili z z az io ne med i a mensi le d ei p o st i b ar ca

               100%

               90%

               80%

               70%

               60%

               50%

               40%

               30%

               20%

               10%

                0%
                      GENNAIO   FEBBRAIO     MARZO       APRILE      MAGGIO      GIUGNO       LUGLIO     AGOSTO    SETTEMBRE     OTTOBRE   NOVEMBRE   DICEMBRE

 Da qui la necessità della Rete in modo da attrarre il diporto di transito, specie dell’Adriatico, e
 connettere il Mare al Territorio valorizzando anche l’offerta degli Itinerari Turisti Pugliesi
 (culturali, religiosi, ed enogastronomici).
 Tutto ciò deve essere fatto senza però trascurare la domanda locale e regionale di diporto.
Individuazione degli Ambiti della Rete di Portualità Turistica
della Regione Puglia

 La costa pugliese è stata suddivisa in archi di costa omogenei ed autocontenuti utilizzando il
 seguente set integrato di criteri

 Criteri utilizzati:

            Vocazione nautica (grandi itinerari nautici internazionali, itinerari regionali o sub
             regionali);
            Immagine già consolidata nell’ambito del turismo nautico;
            Dimensione geografica il più possibile omogenea e tale da garantire una distribuzione
             adeguatamente uniforme di porti pivot, di primo e di secondo livello;
            Possibilità di agglomerare una massa critica di portualità, adeguatamente differenziata
             (tra porti di primo e di secondo livello, con riferimento alla tipologia di domanda di
             portualità – locale o esterna);
            Riferimento il più possibile univoco ad enti locali ed organismi statali con competenze
             sul settore del diporto nautico (Guardia Costiera, Capitaneria di Porto).

                         Utilizzando i criteri esposti la costa pugliese
                               è stata suddivisa in sette Ambiti:

            Garganico,    Nord–Barese, Barese, Brindisino, Salentino–Adriatico,
                                 Salentino–Ionico, Tarantino
Una visione d’insieme
I porti di primo livello e i porti di secondo livello

L’indagine realizzata rappresenta un aggiornamento ed un’evoluzione di quanto già analizzato dallo
studio di prefattibilità, approvato dalla GR nel dicembre 2006

I dati raccolti oggi e aggiornati relativi alle caratteristiche infrastrutturali dei porti, insieme ad un
valutazione più dettagliata della turisticità di ogni singola località, hanno condotto alla
individuazione delle località candidate a rappresentare il sistema della portualità turistica di primo e di
secondo livello con criteri di seguito riportati

Criteri:
          Potenzialità della località in termini infrastrutturali (attuali e potenziali)
          Potenzialità della località in termini di turisticità (risorsa turistica integrata)
          Considerazione delle singole realtà e specificità territoriali;
          Posizione geografica all’interno dell’ambito.

Nelle pagine seguenti soni indicati, per ognuno degli ambiti individuati, i porti secondo le caratteristiche
accennate
Ambito Garganico
Ambito Nord Barese
Ambito Barese
Ambito Brindisino
Ambiti Salentino Adriatico e Salentino ionico
Ambito tarantino
L’offerta attuale e stima prospettica negli ambiti individuati
L’offerta attuale e prospettica negli ambiti individuati

Gli ambiti mostrano una situazione variegata dei piani e della progettualità.

Infatti, essa evidenzia aspetti positivi per gli Ambiti 1, 2, 4 e 5, nei quali, in modo diversificato, vi sono piani
e progettualità mature che si propongono per l’avvio dei lavori a breve termine; queste tra l’altro prevedono
azioni di potenziamento dei Porti Pivot e di alcuni di primo livello individuati nel presente studio.

Per gli Ambiti 3, 6 e 7 mancano progettualità mature. Tale criticità è di particolare rilievo per i porti di
Bari, Gallipoli e Taranto

Per quanto riguarda alcune iniziative ipotizzate è di particolare rilievo quella che vedrebbe la realizzazione nel
Porto Nuovo di Bari di un porto turistico per grandi imbarcazioni da crociera (fino a 25 m ed oltre). Si tratta di
una domanda “di nicchia” (ma interessante per le possibili ricadute economiche).

Altre località potenzialmente candidabili ad iniziative analoghe possono essere sulla costa adriatica Brindisi,
Barletta, Monopoli, S. Cesarea Terme e Otranto e sulla costa ionica Gallipoli e Taranto, tutte località che
dispongono di ormeggi con alti fondali.

E’ stato positivo constatare che vi sono ben quattro interventi di potenziamento di una certa consistenza di cui
due avviati (Rodi Garganico e Polignano a Mare) e due in fase di avviamento (Manfredonia nuovo porto turistico e
Lecce San Cataldo) con Project Financing che vedono coinvolti consorzi tra enti pubblici e privati , che
testimoniano una capacità di sinergia tra mondo imprenditoriale e azione pubblica.

Queste iniziative confermano che in Puglia il trend della domanda di portualità turistica è in crescita e che riesce
ad attrarre anche investimenti finanziari di privati.
Qualità dei servizi offerti e qualità ambientale

L’offerta attuale dei servizi portuali risulta estremamente carente anche dal punto di vista qualitativo,
sia rispetto ad altre regioni italiane maggiormente competitive nel settore, sia nel confronto con quella delle
regioni dell’altra sponda dell’Adriatico con le quali i porti pugliesi devono naturalmente competere per attrarre i
diportisti in transito su lunghi itinerari nautici.

Nella tabella è riportata la percentuale dei servizi essenziali disponibili nei porti degli Ambiti,
Strategie per il potenziamento dei porti della rete

 Miglioramento dei servizi e della qualità ambientale dei porti, portando quelli Pivot e di
 primo livello ad una dotazione prefissata e sufficientemente elevata in termini di offerta e quelli
 di secondo almeno ad un livello comune adeguato e soddisfacente.

 Per i porti Pivot si propone di introdurre un sistema di gestione ambientale (Environmental
 Management Systems - EMS), come ormai avviene in molti porti turistici italiani, con una procedura che
 può essere lo schema proposto dalla norma internazionale UNI EN ISO 14001 o quello proposto dal
 Regolamento Europeo EMAS.

Il miglioramento del servizio come detto può determinare un incremento del tasso di
crescita annuo della domanda dal 2.5% fino al 5 %
Il potenziamento dei Posti barca

 Il potenziamento dei posti barca deve avvenire anzitutto razionalizzando l’uso dei bacini portuali
 esistenti, potenziando al massimo gli specchi di acqua protetti (talvolta non utilizzati o utilizzati in
 modo non funzionale) e realizzando, ove possibile, porti a secco che consentono di liberare un
 notevole numero di posti barca nei bacini protetti esistenti

 Tutto ciò deve avvenire in sinergia con altre attività portuali produttive in essere o programmate

 Successivamente, tenendo conto dei piani sovraordinati esistenti, quali il Piano Regionale delle Coste,
 ecc., e compatibilmente con la dinamica dei litorali e la sensibilità ambientale del paraggio, si può
 ricorre alla realizzazione di nuovi porti

 Tenendo conto che la realizzazione di nuovi posti barca comporta di regola tempi non brevi è
 opportuno tracciare un quadro di riferimento per un arco temporale lungo, 10 anni (2008 – 2017), per
 poi valutare le azioni da avviare con coerenza su un arco di tempo medio, 5 anni (2008 – 2012).

 Per valutare l’evoluzione dello sviluppo della domanda si può ipotizzare un tasso del 5% nel
 periodo 2008 – 2012, tasso compatibile se si intraprendono subito gli interventi di miglioramento
 della qualità dei servizi dei porti esistenti. Con tale ipotesi al 2012 occorrerebbero circa 14.000 posti
 barca.

 Per il periodo dal 2013 al 2017, cautelativamente, si può ipotizzare un tasso di crescita
 minore, del 2,5% annuo, pari a quello considerato naturale; per cui al 2017 il numero di posti barca
 occorrente sarebbe di circa 15.800.
Evoluzione dei posti barca per ambito al 2012
Il potenziamento dei Posti barca

In una pianificazione equilibrata e a lungo termine l’assegnazione degli incrementi agli Ambiti, e poi
ai singoli porti, in un modo automatico o in base alle progettualità mature, dovrebbe essere indirizzata e
coordinata attraverso una verifica dinamica.

Tuttavia, dati i tempi che possono occorrere per perfezionare le procedure amministrative per giungere alla
consegna dei lavori e poi alla loro esecuzione, è opportuno comunque avviare subito la realizzazione
delle opere necessarie per il potenziamento degli Ambiti con progettualità pronta, riservando
però risorse per realizzare nel tempo uno sviluppo armonico di tutti gli ambiti.

Nel contempo occorre esercitare una forte azione di sensibilizzazione presso gli enti preposti a
dotarsi di piani e progettualità compatibili in modo da non rallentare il processo decisionale e
realizzativo.

Successivamente, con una verifica intermedia, per esempio nel 2010, è possibile intraprendere le azioni per
completare con equilibrio il programma di lungo termine.

Questa verifica è importante in quanto con l’avvio delle opere ritenute cantierabili al 2012 ne risulterebbe
un potenziamento quasi di regime degli Ambiti 1, 2, 4 e 5 e quasi nullo degli altri tre Ambiti.

In questa verifica si deve poi tener conto dei bacini portuali sottoutilizzati per i quali occorre dare uno
sviluppo, al di là dell’Ambito di appartenenza.
Analisi costi benefici

La quantificazione dell’importo occorrente per la realizzazione di un nuovo posto barca è di difficile
determinazione in quanto dipende fortemente dal tipo di intervento (nuove “Marine” o porti,
razionalizzazione dei posti barca esistenti, realizzazione di posti barca in porti a secco, potenziamento e/o
ampliamento delle opere di protezione, approfondimento dei fondali, ecc.) e dalla morfologia della costa in
cui è inserito il porto.

Sulla base delle progettualità ritenute cantierabili al 2012 è possibile stimare:
       -   per la realizzazione di nuovi posti barca in “Marine” e/o porti: costo variabile tra 35.000 a
           120.000 €/Posto barca;
       -   per la realizzazione di nuovi posti barca con potenziamento delle opere di protezione esistenti e
           con approfondimento dei fondali: costo variabile tra 20.000 a 55.000in €/Posto barca.

In questo contesto di estrema variabilità, può essere assunto come ipotesi di costo medio tra tutti i tipi di
interventi ipotizzabili un valore di circa 50.000 €/Posto barca.

Nel valutare la convenienza economica degli interventi di potenziamento dell’offerta di portualità turistica
è opportuno considerare che realizzando posti barca si generano, al di là del beneficio diretto per i singoli
attori direttamente coinvolti, anche benefici economici e sociali indotti, ovvero indiretti, che nel loro
insieme rappresentano un fattore di sviluppo estremamente rilevante.

Questi benefici, la cui valutazione è evidentemente legata ad una molteplicità di fattori e di
variabili, vanno ricercati nella capacità che i nuovi posti barca hanno non solo sulla
generazione di domanda e di servizi direttamente connessi alla portualità, ma anche sulle
economie locali, sulla domanda di un ampia gamma di altri servizi turistici e accessori, sulla
destagionalizzazione dei flussi turistici, ecc...
Analisi costi benefici

Naturalmente, tali benefici, valutati per il singolo posto barca, variano sensibilmente in base alla tipologia
di ormeggio: minimi per gli ormeggi stanziali degli scafi minori, massimi per i transiti delle imbarcazioni
più grandi.

Nei contesti più favorevoli, quali i “Marina” con utenti “stanziali” non residenti, e con una quota
significativa di traffico generato da charter e da transiti crocieristici, si può ipotizzare un “indotto” annuo
valutabile tra i 6.000 e gli 8.000 €/posto barca, variamente distribuito in servizi all’imbarcazione
(guardiania, servizi, manutenzioni, ecc.) ed alle persone (alimentari, ristoranti, bar, ecc.).

Attualizzando tali valori, ipotizzati perpetui, al 5% si ottengono valori di 120.000 - 160.000 €/Posto barca,
che possono essere considerati una stima del beneficio attualizzato dell’investimento.

Per tener conto della minore “redditività” delle altre tipologie di ormeggi, si può ipotizzare un
“indotto” annuo valutabile tra i 3.000 - 4.000 €/posto barca.

Attualizzando tali valori, sempre ipotizzati perpetui, al 5% si ottengono valori di 60.000 - 80.000 €/Posto
barca, che possono essere considerati pertanto una stima del beneficio attualizzato dell’investimento
mediamente effettuato.

Da queste risultanze, tenendo conto della stima di costo medio per la realizzazione dei posti
barca innanzi riportata, il potenziamento dei posti barca risulta conveniente dal punto di vista
socioeconomico, in assoluto (rapporto costi/benefici), ed a maggior ragione se si considera
che in effetti gli investimenti pubblici costituiranno solo una parte di quelli complessivi, grazie
al ricorso più o meno allargato al project financing.
Costo del potenziamento della qualità e dei posti barca a
 medio e a lungo termine
Per il miglioramento dei servizi e della qualità ambientale e per dare avvio alla rete della portualità
turistica è possibile stimare un importo di circa € 30.000.000.

Per la realizzazione di posti barca aggiuntivi, prendendo in considerazione il potenziamento previsto, si
può fare la seguente stima riguardo alle risorse necessarie a medio termine, nel periodo 2008 – 2012:
numeri di posti da realizzare (non finanziati) circa 1.300 ad un costo medio di circa 50.000 €/Posto per un
importo complessivo di circa € 65.000.000.

Per il potenziamento nel periodo 2013 - 2017 si può fare la seguente stima riguardo alle risorse
necessarie: numeri di posti da realizzare circa 1.900 al costo medio di circa 50.000 €/Posto barca per un
importo complessivo di circa € 95.000.000.

In totale quindi, per il potenziamento della rete della portualità turistica pugliese dal 2008 al
2017 si stima che occorra attivare risorse per un importo complessivo di circa € 190.000.000.

Ovviamente tale importo dovrà rinvenire in parte dal finanziamento pubblico, in particolare per
l’esecuzione di opere essenziali e, comunque, di interesse della collettività (quali le opere di difesa dei
bacini portuali, ecc.), e in parte da investimenti privati.
Evoluzione normativa e programmatica
La Regione Puglia, committente dello studio di fattibilità sulla rete della portualità turistica qui
presentato, ha già posto in essere i necessari adempimenti normativi per la rapida ed efficace
realizzazione della rete.

La regione, infatti, ha provveduto a presentare un apposito intervento normativo al Consiglio
Regionale mirato a superare le criticità derivanti dalla complessità dell’apparato normativo
attualmente in vigore nel comparto della nautica da diporto (L. R. n. 17/2006).
La proposta di legge regionale è all’esame del Consiglio Regionale.

La finalità della proposta normativa è di predisporre un Testo Unico sulla “Disciplina della tutela e
dell’uso della costa” che, mantenendo intatta la capacità delle Amministrazioni di presidiare le
tematiche ambientali, ponga le premesse giuridiche per conseguire un adeguato sviluppo del
settore e che consenta una opportuna accelerazione delle procedure autorizzative.

Il presente studio potrà essere utilizzato anche ai fini della programmazione finanziaria delle risorse
previste nell’ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013 della Regione Puglia
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