CAFFÈ CORRETTO ALLA SCOPERTA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE E DELLE SUE FILIERE - Equo Garantito
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CAFFÈ CORRETTO INTRODUZIONE .......................................... 5 IL CAFFÈ .................................................... 6 Le origini ................................................. 7 La pianta del caffè ................................. 7 Le specie ................................................ 8 L'impatto del cambiamento climatico sul caffè ................................. 9 LA FILIERA DEL CAFFÈ ................................ 10 Le fasi della produzione ......................... 11 L'importazione e la vendita .................... 13 Gli squilibri del mercato ........................ 14 L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE ...................................... 16 Cos'è il Commercio Equo e Solidale ....... 17 Le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale ...................................... 19 Il viaggio di Shadhilly .............................. 21 Le storie dei produttori: Cooperativa Nueva Esperanza ............. 25 Le storie dei produttori: Vedyaa Naturals .................................... 27 Il prezzo del caffè .................................. 28 IL CONSUMO DEL CAFFÈ ............................ 30 I diversi metodi di preparazione ............ 31 La degustazione del caffè ..................... 33
CAFFÈ CORRETTO 5 Introduzione Questo libretto è nato dalla voglia di creare una piccola guida sul mondo del caffè, una delle bevande più ap- prezzate nel nostro paese, ma di cui forse non si conosce bene la storia. Una storia che molto spesso, purtroppo, è un racconto di sfruttamento, povertà e ingiustizia. Una storia che però, per fortuna, grazie all’impegno e al lavoro di molte realtà può avere un finale diverso. La storia che vogliamo raccontare in questo nostro viaggio alla scoperta del caffè parla di giustizia, solidarietà, im- pegno, diritti umani. Parla di uomini e donne che si sono rimboccati le maniche perché credono in un mondo migliore, in un’economia diversa, in un futuro più sostenibile. Parla delle donne e degli uomini del Commercio Equo e Solidale che in tutto il mondo lavorano giorno dopo giorno per portare anche nelle nostre case un caffè corretto. Per tutti.
1 — IL CAFFÈ 7 Le origini La pianta del caffè Molte sono le leggende che parlano della sco- Il caffè è originario del sud dell’Etiopia, la re- perta del caffè: alcune raccontano la storia del gione nel Corno d’Africa un tempo conosciuta pastore etiope Kaldi che scoprì gli effetti dei come Abissinia, e da lì si è diffuso in Yemen, chicchi di caffè guardando la reazione delle Arabia ed Egitto. Oggi è coltivato in moltissimi sue capre dopo averlo mangiato, altre invece paesi della cosiddetta “Coffee Belt”, un’area narrano di Alì bin Omar Al Shadhilly, medico e compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico monaco Sufi dello Yemen che guarì alcuni suoi del Capricorno. pazienti proprio grazie a un infuso ottenuto dalle bacche del caffè. Poco importa in realtà La pianta del caffè è una pianta tropicale, un chi sia stato il primo a scoprire questa bevanda, arbusto sempreverde che può crescere fino ciò che è certo è che ha mostrato la strada per a 7-10 m di altezza, anche se di solito viene il successo di uno dei prodotti più commercia- potato per mantenerlo intorno ai 1,5-2 m in lizzati del nostro tempo. modo da rendere più agevole la raccolta. Ha foglie lucide e appuntite, fiori bianchi e il frutto viene chiamato drupa o ciliegia: al suo interno si trovano i semi, i veri chicchi di caffè. È una pianta delicata, che teme il vento, il gelo, la brina e il calore eccessivo. Nella maggior parte delle varietà, il frutto del caffè al momento della maturazione è di colo- re rosso. All’interno si trovano la polpa e due semi, posti uno di fronte all’altro, avvolti dal pergamino, una pellicola rigida e spessa che li protegge. Sotto il pergamino si trova un’altra pellicola molto sottile e perfettamente ade- rente al seme: la pellicola argentea. Ogni frutto contiene normalmente due semi; talvolta se ne trova uno solo, in questo caso si parla di caffè perla o caracolito. Nonostante gli arabi ne facessero uso già da secoli, il successo commerciale del caffè iniziò intorno al 1600, quando un mercante venezia- no lo importò: dalla laguna, il “vino d’Arabia” presto si diffuse in tutta la penisola italiana e in tutta Europa. Oggi il volume d’affari mosso dal caffè è enorme: per valore economico è il primo prodotto alimentare e al secondo posto dopo il petrolio nella classifica generale. L’eco- nomia di tantissimi paesi dipende dalle espor- tazioni di caffè.
1 — IL CAFFÈ Le specie Ci sono tantissime specie del genere Coffea, ma solo due hanno un’importanza economica per la produzione del caffè: la Coffea arabica, cono- sciuta semplicemente come Arabica, e la Coffea canephora, chiamata solitamente Robusta, che vengono coltivate nei principali paesi cafficultori. Le specie liberica e excelsa hanno invece impor- tanza economica molto inferiore alle precedenti e vengono coltivate in zone limitate dell’Africa centrale. Il caffè che si ottiene dalle varietà Arabica costituisce quasi ¾ della produzione mondiale: è ritenuto un caffè di qualità migliore, più aromatico e delicato, con un retrogusto meno amaro e più persistente e presenta una con- centrazione di caffeina che varia dallo 0,8% all’1,5%. La pianta della Coffea arabica cresce ad altitudini superiori ai 900 m ed è più sensibile al caldo e all’umidità. I chicchi crudi sono di colore verde-azzurro e hanno una forma allungata e il tipico solco ad “S”. Il caffè delle varietà Robusta invece rappresenta più di ¼ della produzione globale e, nonostante abbia molto corpo, è considerato di qualità inferiore: ha un aroma debole e un gusto molto amaro, a volte astringente, e una percentuale di caffeina maggiore, che varia dall’1,7% al 3%. La pianta ha una resa migliore, cresce in zone più accessibili - ad altitudini intorno ai 200-300 m - ed è più resistente a condizioni climatiche sfavorevoli, al caldo e ai parassiti. I chicchi sono di colore giallo-marrone, talvolta tendente al verde, sono di forma più tondeggiante e hanno un solco dritto.
1 — IL CAFFÈ L'impatto del cambiamento climatico sul caffè La pianta del caffè è molto delicata e sensibile alle variazioni climatiche. La crisi climatica di questi ultimi anni sta mettendo a dura prova la produzione di caffè: il surriscaldamento globale, l’alterazione dell’andamento delle precipitazioni e conseguentemente i periodi di siccità più lun- ghi e le piogge più intense, i nuovi parassiti e le nuove malattie stanno causando gravi problemi per la vita e la crescita di queste piante. In particolare negli ultimi anni, la produzione di Coffea arabica ha risentito dei cambiamenti climatici, soprattutto dell’aumento delle tempe- rature. Infatti secondo la World Coffee Research, la temperatura di 32°C è il limite massimo oltre il quale non ci sarebbero più le condizioni per col- tivare. Studi recenti stimano che senza una forte azione di lotta al cambiamento climatico entro il 2050 le regioni del mondo coltivate a caffè di- minuiranno del 50%. Alcune varietà potrebbero estinguersi entro il 2080, rendendo le coltivazio- ni di caffè più omogenee e quindi vulnerabili alle malattie. Sono possibili diverse strategie di adattamento a questi cambiamenti, ma sono spesso costose e richiedono uno studio approfondito prima di es- sere messe in pratica. Ad esempio, a bassa quota si può implementare il cosiddetto “adattamento trasformativo”, introducendo altre colture. A medie altitudini, invece, si possono introdurre varietà di Arabica più resistenti o diversificare quelle di Robusta; oppure introdurre colture ombreggiate per allontanare il calore e migliorare i sistemi di irrigazione. Molti produttori stanno inoltre passando alla coltivazione di cacao o ad altre colture arboree.
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ 11 Le fasi della produzione Per ottenere un buon caffè risulta determinante in primis la coltivazione delle piante. Nelle zone subtropicali le piante vengono coltivate a campo aperto, mentre in quelle tropicali le piante necessitano di ombra e hanno bisogno di essere protette da correnti: vengono infatti piantate accanto a piante più alte e più grandi come banani, ricini e leguminose per assicurare loro molta ombra. Per le nuove piante vengono scelte solo le migliori ciliegie di caffè da cui estrarre i chicchi/ semi da piantare, oppure i migliori germogli per generare “cloni” di una buona “pianta madre”. I primi germogli spuntano dopo circa 10 settimane, con la presenza parziale dell’involucro di pergamino del chicco di caffè. La prima fioritura avviene attorno al terzo anno e il primo raccolto al quarto anno di vita, anche se poco consistente. Un raccolto normale si può ottenere solo fra il quinto e il settimo anno di vita; si otterrà un buon raccolto sino al ventesimo anno, poi inizierà la graduale diminuzione della produzione sino alla sostituzione della pianta. I fiori dell’Arabica si impollinano da soli (autogami), mentre quelli della Robusta sono impollinati dagli insetti che vengono attirati dal forte profumo emesso da questa specie. Il fiore del caffè produce poi la drupa. Le piante di caffè producono frutti in continuazione: dopo ogni acquazzone – a seguire dal quarto anno di vita – nascono dei fiori, e dopo circa 7/9 mesi si hanno le ciliegie mature. Per via di questo fatto, negli anni in cui si hanno piogge abbondanti, sulla stessa pianta è normale trovare disomogeneità di fruttificazione e quindi si possono avere contemporaneamente fiori, frutti acerbi e frutti maturi. Esistono diversi metodi di raccolta: a causa della disomogeneità nella maturazione delle drupe, devono essere dosati con cura in modo tale da avere rese ottimali e un livello qualitativo sempre alto. Il picking è un procedimento che avviene manualmente, selezionando solo i frutti maturi e si caratterizza per l’alta qualità del prodotto ottenuto picking e l’uniformità del raccolto. Ha però dei costi elevati e tempi più lunghi dovuti a più passaggi di raccolta. Lo stripping è un procedimento che avviene manualmente strappando dal ramo frutti e foglie senza selezione. Si caratterizza per la sua rapidità e il stripping basso costo, ma ha conseguenze sul raccolto disomogeneo e sulle piante che vengono danneggiate. La raccolta meccanica è un procedimento che avviene con macchine raccolta agricole che scuotono la pianta facendo cadere il frutto che verrà poi meccanica raccolto o dalla macchina stessa o dall’operatore. Questo procedimento è utilizzato prevalentemente su terreni pianeggianti e presenta caratteristi- che simili a quelle dello stripping.
I chicchi raccolti vengono poi lavorati. Anche questa fase può essere eseguita seguendo diverse metodologie: Si basa su un trattamento che necessita di adeguate quantità d’acqua e processo che avviene attraverso le fasi di: lavato 1. prelavaggio e prima selezione dei frutti su base densimetrica 2. spolpatura (separazione meccanica di polpa e semi attraverso rulli) 3. fermentazione (24/36 ore) 4. lavaggio per eliminare i residui di mucillagine 5. essiccazione al sole in grandi aree predisposte o in essiccatoi meccanici 6. decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura Si basa sul trattamento a secco dei chicchi raccolti e avviene attraverso le fasi di: processo naturale 1. pulitura (separazione da foglie, pezzi di legno, pietruzze) ed essiccazione al sole in aia o su rastrelliere, o in essiccatoi meccanici; nell’essiccazione naturale al sole, molto importante è la continua movimentazione del caffè per evitare fermentazione o muffe e favorire una uniforme asciugatura, e la copertura notturna per proteggerlo dall’umidità 2. decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura Si basa sul trattamento a secco dei chicchi raccolti e avviene attraverso processo le fasi di: semilavato honey 1. pulitura e lavaggio (separazione densimetrica e pulizia da corpi estranei) 2. spolpatura parziale (separazione meccanica della polpa dai semi attraverso rulli in maniera parziale) 3. essiccazione al sole, solitamente su rastrelliere, che varia dalle condizioni climatiche e dalla percentuale di polpa lasciata attaccata al chicco. In questa fase è molto importante la continua movimentazione del caffè per evitare fermentazione o muffe e favorire una uniforme asciugatura, e la copertura notturna per proteggerlo dall’umidità 4. decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura Al termine di tutti i metodi di processo viene effettuata una selezione per rimuovere i difetti primari e secondari (chicchi difettati, chicchi rotti, corpi estranei), per arrivare ad una valutazione del livello qualitativo del caffè (coffee grading) e ad una sulla base della dimensione del chicco (sizing classification), seguendo degli standard internazionali che possono variare da paese a paese.
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ 13 L'importazione e la vendita Una volta lavorato, il caffè viene conservato in 1. la somministrazione del calore; sacchi di juta e venduto ai grandi trader inter- nazionali. Le imprese importatrici di caffè tra- 2. l’adeguatezza del tipo di tostatura al sportano i sacchi di caffè in grandi container e, caffè utilizzato; via mare, li fanno arrivare nei principali porti dei paesi consumatori. 3. un appropriato e veloce metodo di raffreddamento. Una buona tostatrice, quindi, riesce a trova- re un equilibrio armonico tra questi fattori e a regolarli al meglio. Quasi tutte le macchine sono composte da un cilindro metallico con all’interno un sistema di pale che garantisco- no la miscelazione e l’omogenea esposizione al calore di tutti i chicchi di caffè. I principali sistemi di tostatura sono a conduzione (at- traverso il contatto con le pareti del cilindro riscaldate) o a convezione (attraverso flussi di aria calda, garantendo un risultato più unifor- me), oppure degli ibridi tra i due. Il processo di torrefazione è un passaggio molto delicato: richiede esperienza, passio- ne e ricerca continua. È un’operazione che va personalizzata a seconda del caffè utilizzato, delle aree a cui è destinato, del gusto dei con- sumatori. Una volta tostato, ed eventualmen- te macinato, il caffè viene confezionato ed è così pronto per essere venduto ai bar o alla Da qui il caffè viene trasportato alle torrefa- grande distribuzione. In Italia ci sono circa 800 zioni, in cui vengono create le diverse miscele torrefazioni, tra le quali poche grandi azien- e in cui vengono tostati i chicchi che saranno de che fanno il buono ed il cattivo tempo, e poi macinati. La tostatura è una fase molto moltissime piccole e micro torrefazioni in ogni importante del processo di produzione del parte della penisola, che con fatica e passio- caffè: può sembrare banale, poiché consiste ne portano avanti la tradizione artigianale del nella semplice cottura dei chicchi crudi, ma in caffè italiano. realtà occorre conoscere il punto di tostatura ideale per ogni varietà di caffè, per garantire che il profilo aromatico resti intatto. La per- fetta torrefazione del caffè è influenzata so- prattutto da: shadhilly.com
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ Gli squilibri del mercato I principali paesi produttori di caffè sono paesi “in via di sviluppo” della fascia tropicale: ai primi posti troviamo il Brasile (32% della produzione mondiale, prevalentemente varietà Arabica), il Vietnam (19%, principale produttore della va- rietà Robusta), la Colombia e l’Indonesia, seguiti da molti altri paesi dell’Africa centrale, del sud dell’Asia e dell’America Centrale e Latina. Il caffè è un prodotto di consumo di massa, ma diversi studi dimostrano la sensibilità del caffè al clima e l’impatto del cambiamento climatico sulle rese e la qualità. Per questo il mercato del caffè è instabile e caratterizzato dalla volatilità dei prezzi, con gravi conseguenze per chi vive della sua coltivazione: un problema enorme visto che oltre 125 milioni di persone in tutto il mondo dipendono dal caffè per il proprio sostentamen- to. La crisi dei prezzi del caffè sta costringendo molti contadini ad abbandonare questa pro- duzione, e mentre il loro reddito diminuisce, il potere di questa filiera si concentra nelle mani dei commercianti, dei marchi internazionali e dei distributori. Il caffè è coltivato da circa 25 milioni di produttori, la maggior parte dei quali sono piccoli proprie- tari terrieri con appezzamenti non più grandi di un ettaro. Purtroppo però queste persone hanno pochissimo potere sulle decisioni che il mercato globale prende riguardo la compravendita di caf- fè. La caduta dei prezzi infatti non è stata notata nei Paesi occidentali, i principali consumatori di questo bene, perché è stata assorbita dai nume- rosi passaggi che intercorrono tra l’inizio della raccolta e il consumo finale. Questo ha provoca- to però un crollo nel valore delle esportazioni di caffè e la conseguente diminuzione dei redditi dei produttori.
L'ALTERNA- TIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 17 Cos'è il Commercio Equo e Solidale? Secondo l’art. 1 della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, "[...] è un approccio alternativo al commercio convenzionale [che] promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l'ambiente attraverso il commercio, la crescita della con- sapevolezza dei consumatori, l'educazione, l'informazione e l'azione politica. Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori." Il Commercio Equo e Solidale, quindi, è sia un modello economico alternativo basato sulla giustizia sociale, il rispetto delle persone, la sostenibilità ambientale e la parità tra tutti i soggetti coinvolti che un’azione politica e culturale, un impegno a sensibilizzare i consumatori verso scelte di consu- mo più critiche e responsabili. I criteri fondamentali del Commercio Equo e Solidale sono: 1. Pagare un prezzo equo ai produttori 2. Fornire ai produttori un prefinanziamento per sostenere i costi di produzione, senza essere costretti ad indebitarsi 3. Garantire l’accesso dei produttori al mercato e continuità nelle relazioni commer- ciali tra produttori e importatori per un autosviluppo sostenibile 4. Favorire l’importazione diretta evitando forme di intermediazione speculativa 5. Assicurare trasparenza e responsabilità in tutte le fasi del processo 6. Investire i guadagni nelle organizzazioni del commercio equo in particolare in pro- getti di sviluppo sociale nelle comunità dei produttori 7. Favorire la valorizzazione delle culture locali 8. Assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’infanzia 9. La produzione avviene nel rispetto dell’ambiente sostenendo la conservazione della biodiversità, promuovendo l’agricoltura biologica e i processi a basso impatto ambientale, dalla coltivazione alla distribuzione 10. Garantire pari opportunità lavorative senza distinzione di sesso, etnia, religione o pensiero politico.
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 19 Le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale Nel mondo le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale operano in 76 paesi. Nella sola Italia sono quasi 70 le organizzazioni che commercializzano i prodotti del Commercio Equo, di cui 9 importano direttamente materie prime e prodotti finiti dai Paese del Sud del Mondo. Molte orga- nizzazioni italiane di Commercio Equo sono socie di Equo Garantito. Equo Garantito - Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale - è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane. Da oltre 20 anni Equo Garantito rappresenta i valori e le esperienze delle organizzazioni e dei soci con la società civile e le istituzioni, per promuovere i principi di un’economia giusta fondata sulla cooperazione e le relazioni paritarie tra tutti i soggetti che partecipano alla realizzazione di un bene. Equo Garantito lavora per garantire pratiche economiche e sociali eque e sostenibili, per favorire lo sviluppo e la giustizia sociale e per eliminare la povertà, attraverso la sensibilizzazione dei consumatori, attività di formazione e educazione al consumo responsabile e collaborazione con istituzioni locali e na- zionali per favorire politiche a sostegno del Commercio Equo e Solidale. Inoltre è la responsabile del sistema di garanzia e monitoraggio di tutte le organizzazioni di Commercio Equo che aderi- scono alla Carta Italiana dei Criteri del Commercio e Solidale, un sistema riconosciuto a livello internazionale dalla WFTO (World Fair Trade Organization) e certificato da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale). Ogni anno i risultati vengono pubblicati nel Rapporto Annuale di Equo Garantito, insieme a spunti, riflessioni e notizie dal movimento del Commercio Equo e Solidale italiano e internazionale.
Tra le organizzazioni italiane che si occupano dell’importazione di materie prime, ce n’è una spe- cializzata nel mondo del caffè. Shadhilly è una Cooperativa di Commercio Equo e Solidale di Fano (PU) nelle Marche, dedita interamente all’importazione e alla commercializzazione del caffè. È nata a partire da un progetto avviato dalla Cooperativa Mondo Solidale con la Cooperativa Nueva Espe- ranza del Guatemala. Dopo una decina d’anni di intensi rapporti, alcuni soci di Mondo Solidale hanno deciso di fondare una cooperativa che si concentrasse a tutto tondo sul caffè: è stata così fondata Shadhilly, che grazie all’esperienza dei suoi soci è riuscita a crescere e avviare progetti con altre cooperative di produttori di caffè in quattro paesi diversi. Ora, oltre a quello della Coo- perativa Nueva Esperanza, Shadhilly importa il caffè prodotto rispettando la filiera etica in tutte le sue fasi delle guatemalteche Asociación ADISQUE e Cooperativa San Francisco de Asis, dell’Uganda Coffee Farmers Alliance, delle indiane Vedyaa Naturals e Phalada Agro Research Foundations e dell’haitiana Cooperative COCANO. Il lavoro di Shadhilly si fonda su quattro pilastri fondamentali: 1. Ridisegnare un Mondo del Commercio più giusto per tutti, nutrito da grandi ideali e costruito con tanto impegno 2. Coniugare l’etica nelle relazioni con la qualità del prodotto 3. Essere un punto di riferimento per quei produttori che abbiano la voglia di inserirsi nel circu- ito del Commercio Equo e Solidale 4. Valorizzare l’esperienza maturata nel settore dai soci
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 21 Il viaggio di Shadhilly Massimo Mogiatti della cooperativa Shadhilly territorio ed una uniformità di intenti e azioni. è stato ospite della cooperativa UCFA (Uganda Radicamento che deve essere altrettanto Coffee Farmers Alliance) dal 24 febbraio al 2 efficace con il “mondo del caffè” ugandese, ed marzo 2020. in questo quadro si inseriscono i nostri primi impegni della settimana. “Questo racconto vuole condividere alcuni dei momenti vissuti nella settimana di visita a UCFA, e presentare Uganda Coffee Farmers Al- liance, il partner locale con cui la Cooperativa Shadhilly – socio di Equo Garantito – collabora da alcuni anni. Il gruppo era composto da: Massimo e Carlo della Cooperativa Shadhilly, Matteo del Collettivo Caffè Malatesta di Lecco, Daniele de La Torrefazione srl Perfero Caffè di Fermo, Aldo e Marisa incaricati da Equo Garan- tito della realizzazione di un video nell’ambito del progetto europeo Trade Fair Live Fair. Gli scopi del viaggio, per quanto riguarda Shadhilly, erano essenzialmente due: quello di continuare il rafforzamento della relazione con UCFA e condividerne l’evoluzione dopo l’ultima Il primo riguarda la visita alla sede operativa di visita, in particolare rispetto alla speranza co- UCDA (Uganda Coffee Development Authority), mune che UCFA ottenga una propria licenza di entità statale che sovrintende tutto ciò che in esportazione; vedere lo stato di avanzamento Uganda riguarda il caffè, la stessa che rilascia dei lavori, per la realizzazione dei due centri la documentazione necessaria all’esportazione di lavorazione del caffè, a cui ha contribuito certificandone origine e caratteristiche e la anche Shadhilly. La presenza di due torrefattori stessa che esprime un parere per il rilascio e dei videomaker con Equo Garantito ha per- delle licenze di esportazione. Nell'incontro con messo inoltre di ragionare sull’importanza del UCDA i temi affrontati sono stati: l’importanza prodotto caffè per l’Uganda, sulle condizioni di del caffè per quasi due milioni di produttori lavoro e di vita dei produttori e sull’importanza e quindi per l’economia del Paese e la ricerca del Commercio Equo e Solidale per trasfor- degli ultimi anni di migliorare la qualità del mare gli sforzi e il lavoro dei produttori in un caffè. Il secondo impegno della giornata è reale riconoscimento morale e in un effettivo stata la visita ad ACA (Africa Coffee Academy), miglioramento del reddito familiare. organizzazione che cura la promozione di caffè di qualità ed organizza corsi di formazione. Lo staff di UCFA è composto da cinque persone Questo incontro ci ha permesso di vedere a livello centrale che operano dal piccolo come, anche in Uganda, la ricerca della qualità ufficio di Kampala e da Referenti Locali che sia la strada del futuro sebbene alla qualità collaborano costantemente con le attività delle spesso non corrisponda, da parte del mercato, cooperative, garantendo un radicamento sul un reale riconoscimento economico.
La nostra visita si è concentrata nelle aree di Il nostro ringraziamento va a ISP Africa, a Nina, Luweero e di Mityana, distretti centrali dell'U- Marilisa, Luana e tutto il personale della sede ganda, dove si stanno realizzando i due impianti che, nella settimana trascorsa in Uganda, hanno di lavorazione del caffè. Abbiamo visitato varie fatto di tutto per supportarci e garantirci una cooperative socie di UCFA: Kyalugondo Coop, permanenza serena e piacevole, agevolando Kikoma Coop, Nabumbugu Coop, Kalaangalo non poco il nostro lavoro. Il secondo ringra- Coop, Nakikaka Coop. In ogni cooperativa ziamento a Antony (Tony) Mugoya, direttore abbiamo incontrato sia i leader (membri del esecutivo di UCFA, che ci ha dedicato l’intera direttivo) sia gli agricoltori soci in momenti settimana accompagnandoci in ogni momento “assembleari” al fine di poter meglio compren- con grande competenza e cordialità.” dere le reciproche difficoltà e le caratteristiche del nostro e loro lavoro come ad esempio gli aspetti relativi all'organizzazione interna, la Il cambiamento climatico in Uganda formazione e la commercializzazione del caffè. Nella visita ai terreni dei soci ci si è potuti “I cambiamenti climatici stanno colpendo confrontare sui temi legati alla produzione e al pesantemente molti agricoltori. A volte ci processo di lavorazione. Alcune questioni sono sono periodi di prolungata siccità in cui emerse costantemente, in ogni gruppo: non piove mai per troppo tempo, si regi- strano temperature elevate e la stagione • la volontà di migliorare la qualità del delle piogge è molto irregolare. Come con- proprio caffè e di conseguenza migliorare seguenza i contadini denunciano periodi di le condizioni di vita delle famiglie; bassa produttività. I cambiamenti climatici influiscono anche • l’importanza della formazione; sulla qualità del caffè, perché alcuni chicchi non riescono a formarsi comple- • le grandi difficoltà nella ricerca di un tamente: si ottengono delle bacche di mercato più giusto; caffè troppo piccole. Ne risente anche il sapore: il caffè non è così buono. Per • l’impatto sempre maggiore dei cambia- questo, tramite le cooperative, facciamo menti climatici nel loro lavoro. opera di formazione con i contadini. Tra le pratiche che suggeriamo per fare fronte al Nella visita degli appezzamenti, due sono le ca- grande caldo, vi è l'uso della pacciamatu- ratteristiche che maggiormente ci colpiscono: ra, lo scavo di canali e la realizzazione di bacini per favorire la raccolta dell'acqua • il ciclo delle piante di caffè che, in un con- piovana.” tinuo rincorrersi, presenta spesso nella stessa pianta germogli, fiori, frutto verde Tony Mugoya, direttore esecutivo UCFA e frutto maturo (motivo per cui in Uganda si ottiene un raccolto principale tra otto- bre e gennaio, e un raccolto secondario tra maggio e agosto); • l’eccezionale biodiversità e la ricchezza di questi “giardini”, dove le piante di caffè sembrano parte di un insieme e non la 4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ coltura principale. Le piante di mango, avocado, jackfruit, limoni e arance, papaya forniscono frutta in quantità ed ombra per le piante di caffè. Inoltre, le piante ad alto fusto e le leguminose utili a fissare l’azoto a terra, forniscono ombra e grazie alle loro radici limitano l’erosione del suolo.
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3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 25 Le storie dei produttori: Cooperativa Nueva Esperanza - Guatemala CIANEB (Cooperativa Integral Agricola Nueva aggiunto del prodotto, curando sempre la for- Esperanza del Bosque) nasce nel 2003 a El mazione tecnica dei soci sino all’ottenimento Bosque, un piccolo villaggio di montagna del della Certificazione Organica di una parte del Municipio di Santa Cruz Naranjo nei pressi della caffè. Oggi la Cooperativa Nueva Esperanza è capitale, Città del Guatemala. in grado di gestire l’intero ciclo produttivo del proprio caffè, dalle piantagioni, attraverso il processo di lavorazione sino all’esportazione. Ripartendo da un nuovo concetto di filiera, la cooperativa di El Bosque ha ridato speranza alle famiglie di coltivatori di caffè, ma anche alle famiglie dei lavoratori stagionali presenti in gran numero nel periodo della raccolta. La costruzione di una filiera produttiva giusta, nuovi posti di lavoro e nuove speranze per i giovani, migliori condizioni dei lavoratori, l’op- portunità per tutta la comunità di accedere a servizi educativi e sanitari che si sono sviluppati La cooperativa, che conta poco meno di 50 insieme a quelli produttivi e commerciali, tutto soci, è il frutto di una esperienza di amicizia questo fa della Cooperativa Integral Agricola e collaborazione. Quando li incontrammo per Nueva Esperanza del Bosque una realtà vivace, la prima volta (nel 2002) il prezzo del caffè fiduciosa nel futuro, vista e “copiata” da altre era talmente basso da non coprire il costo di comunità locali. produzione, e molti coltivatori del villaggio stavano abbandonando i propri terreni col- tivati da generazioni. Fu un sacerdote nato a Il caffè della Cooperativa El Bosque, e che in quel momento operava in Nueva Esperanza Italia, a cambiare le sorti dei caficultores, che grazie a lui avviarono una collaborazione con Tutti i caffè prodotti, caratteristici dell’a- la cooperativa di commercio equo Mondo So- rea di Fraijanes, sono caffè SHB di altura lidale e poi con noi di Shadhilly. La cooperativa (1500-1600m) di grande pregio e qualità. infatti, grazie a questa rete di amicizie, riuscì Tutto il caffè viene raccolto con il metodo a conseguire subito la licenza per esportare del picking in 3 – 4 diversi passaggi. direttamente il proprio caffè e successivamen- La maggior parte viene processato col te realizzò la costruzione di una propria sede metodo lavato e in aggiunta producono operativa con magazzino, e, nel tempo, ha microlotti processati con metodo honey acquistato mezzi di trasporto e macchinari per e naturale. il processo di lavorazione del caffè che hanno permesso di aumentare la qualità ed il valore
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 27 Le storie dei produttori: Vedyaa Naturals - India Il gruppo VEDYAA è composto da una “cordata” prezzo giusto ed aiutando loro ad affrontare i che unisce due realtà, Vedyaa Naturals e Green primi anni di conversione, che risultano spesso Valley. molto critici per un farmer dovendo affrontare un calo sostanziale del raccolto. L’obiettivo è La prima, Vedyaa Naturals, con sede a Banga- proprio quello di dimostrare che una coltiva- lore, gestisce tutto ciò che riguarda logistica, zione biologica, oltre che essere più salutare esportazione e ricerca di sbocchi commerciali per tutti è anche sostenibile economicamente. sostenibili. Mentre Green Valley è una coopera- tiva parallela composta da figure professionali Questo entusiasmo sta portando ad un’orga- come agronomi, tecnici di campo e farmers. nizzazione sempre più dettagliata, con l’obbligo Dalla sua sede di Siddapur, che si trova nella per i farmers a partecipare ciclicamente a stessa regione del Karnataka, vengono gestiti corsi di formazione su come gestire al meglio direttamente i contatti con tutti i piccoli i propri terreni e, ogni qualvolta ce ne fosse gruppi di produttori (ogni gruppo solitamente bisogno, viene fornito tutto il sostegno ne- è composto da non più di 60 – 70 farmers). cessario direttamente nella piantagione con lo scopo di mantenere alta la qualità del loro raccolto. Vedyaa commercializza caffè e spezie provenienti esclusivamente da produzione biologica ed opera in tre differenti regioni, Karnataka, Andhra Pradesh e Tamil Nadu (nella quale coltivano solo spezie e chili). Il caffè di Vedyaa I caffè prodotti, caratteristici dell’area centro-meridionale indiana, vengono raccolti con il metodo del picking, in 2 o più passaggi in relazione alle aree di pro- duzione e alle tipologie di caffè. Vengono processati sia col metodo natu- rale che con quello lavato: Il progetto nato solo 7 anni fa è molto ambi- • Robusta, naturale (cherry) e lavata zioso. Con le problematiche che l’agricoltura (parchment), altitudine 700-900m nel paese ha affrontato in passato, dovuto all’uso massiccio di fertilizzanti chimici, Vedyaa • Arabica, naturale (cherry) e lavata sta cercando di sensibilizzare i produttori (plantation), altitudine 1100-1300m consigliando di convertirsi ad una coltivazione 100% biologica, pagando quindi il raccolto un
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Il prezzo del caffè Il prezzo del caffè commercializzato in modo tra- dizionale è difficile da calcolare perché i prezzi e i salari pagati nelle varie fasi sono molto diversi da paese a paese. Basandosi su una stima di Visual Capitalist, riusciamo però a fare un confronto tra la composizione del prezzo del caffè nel mercato tradizionale e quella invece del prezzo del caffè di Shadhilly (vedi pagina a fianco). Dal confronto emerge chiaramente il problema del compenso dei produttori. Infatti, nel mer- cato tradizionale, i contadini ricevono un prezzo molto basso in cambio del loro lavoro e spesso questo comporta difficoltà nel coprire i costi di produzione che devono invece sostenere. Inoltre, la questione del prezzo equo è stretta- mente legata alla capacità dei produttori di poter garantire condizioni di vita dignitose alle loro famiglie: spesso, purtroppo, i redditi percepiti non sono sufficienti e questo ha ripercussioni sui fenomeni migratori. I lavoratori si spostano in cerca di condizioni di lavoro e di vita migliori, magari abbandonando le piantagioni. Questo, unito alla crisi climatica e alle nuove malattie, avrà un impatto non ancora misurabile sulla filiera del caffè globale.
Nel primo grafico la composizione del prezzo del mercato tradizionale, basandosi sulle stime di Visual Capitalist per 16 oz (circa 450 g) di caffè macinato venduto nella grande distribuzione statunitense. Le percentuali indicative mostrano come il prezzo finale è ripartito nelle varie fasi. fonte: https://www.visualcapitalist.com/the-economics-of-coffee-in-one-chart/ COLTIVAZIONE 2.51% PREZZO AI COLTIVATORI SPESE DI ESPORTAZIONE 5.73% E IMPORTAZIONE VENDITA TORREFAZIONE MARGINE DEL RIVENDITORE, 77.78% 12.55% CERTIFICAZIONI, MARKETING, PACKAGING, GESTIONE, SALARI.. GESTIONE, SALARI.. 1.43% DISTRIBUZIONE Nel secondo grafico invece la composizione del prezzo per il pacchetto da 250 g di caffè macinato di Shadhilly e venduto principalmente nella rete delle Botteghe del Mondo. fonte: https://www.shadhilly.com/chi-siamo/ MARGINE AGGIUNTIVO DEL DISTRIBUTORE 4% MARGINE DEL RIVENDITORE 22% 38.5% PREZZO PAGATO AL PRODUTTORE MARGINE DI SHADHILLY 12% SPESE COSTI DI DI DISTRIBUZIONE 2% 2% IMPORTAZIONE COSTI TORREFAZIONE, MACINATURA, DI GESTIONE 4.5% 15% CONFEZIONAMENTO
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4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ 31 I diversi metodi di preparazione Italiani, francesi, spagnoli, greci, scandinavi, americani,... non c’è popolo che non beva il “suo” caffè. Ogni caffè è un po’ diverso dall’altro, ogni popolo lo prepara a modo suo. Eccone alcuni esempi : Macinata pazientemente con l’apposito macinino la quantità necessaria (un cucchiaio da tè per ogni tazza, più uno), si mette nell’ibrik (l’apposito alla turca pentolino) la polvere impalpabile di caffè, assieme allo zucchero, e si riempie d’acqua fredda fino al livello segnato. Poi lo si mette sul fuoco e si porta ad ebollizione, togliendolo subito dal fuoco e lasciando calare la schiuma che s’è formata. Per altre due volte si porta ad ebollizione e finalmente la bevanda è pronta. Adesso si versa nelle tazze e si aspetta pazientemente che si depositi senza mescolare. Oltre che in Turchia, questo caffè dalla lunga preparazione è diffuso in Grecia e in Medio- Oriente. Diffusissimo nei Paesi anglosassoni, per prepararlo è sufficiente una brocca di vetro resistente al calore, un filtro e alcuni sacchetti filtro caffè filtro di carta o stoffa. Prima si riscalda la brocca, poi si fa cadere molto lentamente acqua bollente sul filtro che contiene il caffè, meglio se macinato grossolanamente. Quando tutta l’acqua sarà passata nella brocca, si toglie il filtro e si serve. Si tratta di macchine piuttosto semplici, dotate di un filtro e di un erogatore di vapore; in questo modo si ottengono espressi e cappuccini, espresso specialità italiane ormai diffuse in tutto il mondo. Si usa la caffettiera napoletana. Si riempie d’acqua fino al forellino, poi napoletana si riempie il filtro di caffè macinato grosso e si avvita la parte superiore con il beccuccio. Si pone quindi sul fuoco e si porta l’acqua ad ebollizione, fin quando cioè il vapore esce fischiando dal forellino di sfiato. Allora si toglie dal fuoco, si capovolge e si aspetta che l’acqua scenda nella parte inferiore, attraversando il caffè.
Brevettata nel 1933 dall’industriale Bialetti, la moka è la caffettiera più moka usata in Italia. È formata da tre parti collegate e a tenuta stagna tra loro: in basso si trova la caldaia, che viene riempita d’acqua; in mezzo c’è il caffè, macinato finemente; in alto si trova il recipiente che raccoglie l’acqua una volta che questa, spinta dalla pressione generata dal vapore nella caldaia, attraversa il caffè. Una delle caffettiere più antiche che utilizza il principio dell’infusione french press per estrarre le sostanze aromatiche dal caffè. Il procedimento è molto semplice, si inserisce il caffè macinato nel bicchiere e acqua calda (ma non bollente) rispettando le giuste proporzioni. Dopo aver mescolato il contenuto e averlo tenuto in immersione per 2-6 minuti, si immerge lo stantuffo dotato di un filtro in metallo e si spinge verso il basso per separare il caffè macinato dalla bevanda che si presenterà corposa, intensa e con delle piccole particelle in sospensione non trattenute dal filtro in metallo.
4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ 33 La degustazione del caffè Indipendentemente dal metodo usato per prepararlo, la valutazione accurata della qualità del caffè segue un rigido protocollo standardizzato da SCA (Specialty Coffee Association a cui Shadhilly aderisce). La degustazione del caffè, chiamata cupping, infatti deve rispettare numerose regole: tazze da le tazze consigliate sono di capienza 175-225 ml; assaggio la frazione ottimale per il cupping è di 8,25 gr di caffè per 150 ml di acqua. dosi La quantità deve essere pesata in chicchi rispettando questo preciso rapporto e i chicchi devono essere macinati successivamente, tazza per tazza, minimo 3 massimo 5 tazze per ogni singolo caffè di una sessione di assaggio; l'acqua deve essere a una temperatura di 93°C e deve essere versata direttamente sulla polvere di caffè fino al bordo della tazza assicurandosi infusione di bagnare tutto il macinato che deve restare in infusione per un periodo di 3-5 minuti prima della valutazione; viene effettuato un test sensoriale per valutare ogni aspetto del caffè. Si valutazione parte infatti dall’analisi visiva del colore del caffè e si valutano in seguito le altre caratteristiche via via che il caffè si raffredda: fragranza e aroma (prima del macinato asciutto poi dopo l’infusione), gusto e retrogusto, acidità, corpo ed equilibrio, dolcezza, uniformità e pulizia. Le ragioni principali per cui si effettua un test sensoriale sul caffè sono tre: determinare le differenze sensoriali (di gusto, di aroma, di corposità) tra i campioni preparati; descrivere in maniera approfondita il “flavour” dei vari campioni; determinare la qualità dei campioni e le loro caratteristiche principali. Al termine, sulla base di un punteggio massimo pari a 100, si determinerà la qualità del campione, e solo i campioni che supereranno un punteggio di 80 potranno essere definiti Specialty Coffee.
4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ Coffee Taster’s Flavour Wheel The Coffee Taster's Flavor Wheel by the Specialty Coffee Association and World Coffee Research (©2016-2020)
CAFFÈ CORRETTO 35 Progetto realizzato con i contributi della Regione Marche, Bando 2020 (L.R. n.8/2008 – DGR n.1243/2020) Coordinamento editoriale a cura di Equo Garantito Redazione testi: Eleonora Frasson Estelle Prade Massimo Mogiatti Tutte le foto © Shadhilly tranne dove indicato diversamente Progetto grafico: paolomosele.studio Per maggiori informazioni: equogarantito.org shadhilly.com
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