CAFFÈ CORRETTO ALLA SCOPERTA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE E DELLE SUE FILIERE - Equo Garantito

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CAFFÈ CORRETTO ALLA SCOPERTA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE E DELLE SUE FILIERE - Equo Garantito
CAFFÈ
CORRETTO
ALLA SCOPERTA
DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
E DELLE SUE FILIERE
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CAFFÈ CORRETTO

INTRODUZIONE .......................................... 5
IL CAFFÈ .................................................... 6
  Le origini ................................................. 7
  La pianta del caffè ................................. 7
  Le specie ................................................ 8
  L'impatto del cambiamento
  climatico sul caffè ................................. 9
LA FILIERA DEL CAFFÈ ................................ 10
  Le fasi della produzione ......................... 11
  L'importazione e la vendita .................... 13
  Gli squilibri del mercato ........................ 14
L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO
EQUO E SOLIDALE ...................................... 16
  Cos'è il Commercio Equo e Solidale ....... 17
  Le organizzazioni del Commercio
  Equo e Solidale ...................................... 19
  Il viaggio di Shadhilly .............................. 21
  Le storie dei produttori:
  Cooperativa Nueva Esperanza ............. 25
  Le storie dei produttori:
  Vedyaa Naturals .................................... 27
  Il prezzo del caffè .................................. 28
IL CONSUMO DEL CAFFÈ ............................ 30
  I diversi metodi di preparazione ............ 31
  La degustazione del caffè ..................... 33
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CAFFÈ CORRETTO                               5

Introduzione

Questo libretto è nato dalla voglia di
creare una piccola guida sul mondo
del caffè, una delle bevande più ap-
prezzate nel nostro paese, ma di cui
forse non si conosce bene la storia.
Una storia che molto spesso, purtroppo,
è un racconto di sfruttamento, povertà
e ingiustizia. Una storia che però, per
fortuna, grazie all’impegno e al lavoro di
molte realtà può avere un finale diverso.

La storia che vogliamo raccontare in
questo nostro viaggio alla scoperta del
caffè parla di giustizia, solidarietà, im-
pegno, diritti umani. Parla di uomini e
donne che si sono rimboccati le maniche
perché credono in un mondo migliore,
in un’economia diversa, in un futuro più
sostenibile. Parla delle donne e degli
uomini del Commercio Equo e Solidale
che in tutto il mondo lavorano giorno
dopo giorno per portare anche nelle
nostre case un caffè corretto. Per tutti.
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TINA GUINA ON UNSPLASH

                         IL CAFFÈ
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1 — IL CAFFÈ                                                                                            7

Le origini                                           La pianta
                                                     del caffè

Molte sono le leggende che parlano della sco-        Il caffè è originario del sud dell’Etiopia, la re-
perta del caffè: alcune raccontano la storia del     gione nel Corno d’Africa un tempo conosciuta
pastore etiope Kaldi che scoprì gli effetti dei      come Abissinia, e da lì si è diffuso in Yemen,
chicchi di caffè guardando la reazione delle         Arabia ed Egitto. Oggi è coltivato in moltissimi
sue capre dopo averlo mangiato, altre invece         paesi della cosiddetta “Coffee Belt”, un’area
narrano di Alì bin Omar Al Shadhilly, medico e       compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico
monaco Sufi dello Yemen che guarì alcuni suoi        del Capricorno.
pazienti proprio grazie a un infuso ottenuto
dalle bacche del caffè. Poco importa in realtà       La pianta del caffè è una pianta tropicale, un
chi sia stato il primo a scoprire questa bevanda,    arbusto sempreverde che può crescere fino
ciò che è certo è che ha mostrato la strada per      a 7-10 m di altezza, anche se di solito viene
il successo di uno dei prodotti più commercia-       potato per mantenerlo intorno ai 1,5-2 m in
lizzati del nostro tempo.                            modo da rendere più agevole la raccolta. Ha
                                                     foglie lucide e appuntite, fiori bianchi e il frutto
                                                     viene chiamato drupa o ciliegia: al suo interno
                                                     si trovano i semi, i veri chicchi di caffè. È una
                                                     pianta delicata, che teme il vento, il gelo, la
                                                     brina e il calore eccessivo.

                                                     Nella maggior parte delle varietà, il frutto del
                                                     caffè al momento della maturazione è di colo-
                                                     re rosso. All’interno si trovano la polpa e due
                                                     semi, posti uno di fronte all’altro, avvolti dal
                                                     pergamino, una pellicola rigida e spessa che li
                                                     protegge. Sotto il pergamino si trova un’altra
                                                     pellicola molto sottile e perfettamente ade-
                                                     rente al seme: la pellicola argentea. Ogni frutto
                                                     contiene normalmente due semi; talvolta se ne
                                                     trova uno solo, in questo caso si parla di caffè
                                                     perla o caracolito.

Nonostante gli arabi ne facessero uso già da
secoli, il successo commerciale del caffè iniziò
intorno al 1600, quando un mercante venezia-
no lo importò: dalla laguna, il “vino d’Arabia”
presto si diffuse in tutta la penisola italiana e
in tutta Europa. Oggi il volume d’affari mosso
dal caffè è enorme: per valore economico è il
primo prodotto alimentare e al secondo posto
dopo il petrolio nella classifica generale. L’eco-
nomia di tantissimi paesi dipende dalle espor-
tazioni di caffè.
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1 — IL CAFFÈ

Le specie

Ci sono tantissime specie del genere Coffea, ma
solo due hanno un’importanza economica per la
produzione del caffè: la Coffea arabica, cono-
sciuta semplicemente come Arabica, e la Coffea
canephora, chiamata solitamente Robusta, che
vengono coltivate nei principali paesi cafficultori.
Le specie liberica e excelsa hanno invece impor-
tanza economica molto inferiore alle precedenti
e vengono coltivate in zone limitate dell’Africa
centrale.

Il caffè che si ottiene dalle varietà Arabica
costituisce quasi ¾ della produzione mondiale:
è ritenuto un caffè di qualità migliore, più
aromatico e delicato, con un retrogusto meno
amaro e più persistente e presenta una con-
centrazione di caffeina che varia dallo 0,8%
all’1,5%. La pianta della Coffea arabica cresce ad
altitudini superiori ai 900 m ed è più sensibile al
caldo e all’umidità. I chicchi crudi sono di colore
verde-azzurro e hanno una forma allungata e il
tipico solco ad “S”.

Il caffè delle varietà Robusta invece rappresenta
più di ¼ della produzione globale e, nonostante
abbia molto corpo, è considerato di qualità
inferiore: ha un aroma debole e un gusto molto
amaro, a volte astringente, e una percentuale di
caffeina maggiore, che varia dall’1,7% al 3%. La
pianta ha una resa migliore, cresce in zone più
accessibili - ad altitudini intorno ai 200-300
m - ed è più resistente a condizioni climatiche
sfavorevoli, al caldo e ai parassiti. I chicchi sono
di colore giallo-marrone, talvolta tendente al
verde, sono di forma più tondeggiante e hanno
un solco dritto.
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1 — IL CAFFÈ

L'impatto
del cambiamento
climatico
sul caffè

La pianta del caffè è molto delicata e sensibile
alle variazioni climatiche. La crisi climatica di
questi ultimi anni sta mettendo a dura prova la
produzione di caffè: il surriscaldamento globale,
l’alterazione dell’andamento delle precipitazioni
e conseguentemente i periodi di siccità più lun-
ghi e le piogge più intense, i nuovi parassiti e le
nuove malattie stanno causando gravi problemi
per la vita e la crescita di queste piante.

In particolare negli ultimi anni, la produzione
di Coffea arabica ha risentito dei cambiamenti
climatici, soprattutto dell’aumento delle tempe-
rature. Infatti secondo la World Coffee Research,
la temperatura di 32°C è il limite massimo oltre il
quale non ci sarebbero più le condizioni per col-
tivare. Studi recenti stimano che senza una forte
azione di lotta al cambiamento climatico entro il
2050 le regioni del mondo coltivate a caffè di-
minuiranno del 50%. Alcune varietà potrebbero
estinguersi entro il 2080, rendendo le coltivazio-
ni di caffè più omogenee e quindi vulnerabili alle
malattie.

Sono possibili diverse strategie di adattamento
a questi cambiamenti, ma sono spesso costose e
richiedono uno studio approfondito prima di es-
sere messe in pratica. Ad esempio, a bassa quota
si può implementare il cosiddetto “adattamento
trasformativo”, introducendo altre colture. A
medie altitudini, invece, si possono introdurre
varietà di Arabica più resistenti o diversificare
quelle di Robusta; oppure introdurre colture
ombreggiate per allontanare il calore e migliorare
i sistemi di irrigazione. Molti produttori stanno
inoltre passando alla coltivazione di cacao o ad
altre colture arboree.
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LA
FILIERA
DEL
CAFFÈ
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ                                                                               11

Le fasi della produzione

Per ottenere un buon caffè risulta determinante in primis la coltivazione delle piante. Nelle zone
subtropicali le piante vengono coltivate a campo aperto, mentre in quelle tropicali le piante
necessitano di ombra e hanno bisogno di essere protette da correnti: vengono infatti piantate
accanto a piante più alte e più grandi come banani, ricini e leguminose per assicurare loro molta
ombra. Per le nuove piante vengono scelte solo le migliori ciliegie di caffè da cui estrarre i chicchi/
semi da piantare, oppure i migliori germogli per generare “cloni” di una buona “pianta madre”.
I primi germogli spuntano dopo circa 10 settimane, con la presenza parziale dell’involucro di
pergamino del chicco di caffè.

La prima fioritura avviene attorno al terzo anno e il primo raccolto al quarto anno di vita, anche
se poco consistente. Un raccolto normale si può ottenere solo fra il quinto e il settimo anno di
vita; si otterrà un buon raccolto sino al ventesimo anno, poi inizierà la graduale diminuzione della
produzione sino alla sostituzione della pianta. I fiori dell’Arabica si impollinano da soli (autogami),
mentre quelli della Robusta sono impollinati dagli insetti che vengono attirati dal forte profumo
emesso da questa specie. Il fiore del caffè produce poi la drupa. Le piante di caffè producono
frutti in continuazione: dopo ogni acquazzone – a seguire dal quarto anno di vita – nascono dei
fiori, e dopo circa 7/9 mesi si hanno le ciliegie mature. Per via di questo fatto, negli anni in cui si
hanno piogge abbondanti, sulla stessa pianta è normale trovare disomogeneità di fruttificazione e
quindi si possono avere contemporaneamente fiori, frutti acerbi e frutti maturi.

Esistono diversi metodi di raccolta: a causa della disomogeneità nella maturazione delle drupe,
devono essere dosati con cura in modo tale da avere rese ottimali e un livello qualitativo sempre
alto.

                           Il picking è un procedimento che avviene manualmente, selezionando solo
                           i frutti maturi e si caratterizza per l’alta qualità del prodotto ottenuto
      picking
                           e l’uniformità del raccolto. Ha però dei costi elevati e tempi più lunghi
                           dovuti a più passaggi di raccolta.

                           Lo stripping è un procedimento che avviene manualmente strappando dal
                           ramo frutti e foglie senza selezione. Si caratterizza per la sua rapidità e il
    stripping
                           basso costo, ma ha conseguenze sul raccolto disomogeneo e sulle piante
                           che vengono danneggiate.

                           La raccolta meccanica è un procedimento che avviene con macchine
    raccolta               agricole che scuotono la pianta facendo cadere il frutto che verrà poi
   meccanica               raccolto o dalla macchina stessa o dall’operatore. Questo procedimento è
                           utilizzato prevalentemente su terreni pianeggianti e presenta caratteristi-
                           che simili a quelle dello stripping.
I chicchi raccolti vengono poi lavorati. Anche questa fase può essere eseguita seguendo diverse
metodologie:

                        Si basa su un trattamento che necessita di adeguate quantità d’acqua e
    processo            che avviene attraverso le fasi di:
     lavato
                        1.   prelavaggio e prima selezione dei frutti su base densimetrica
                        2.   spolpatura (separazione meccanica di polpa e semi attraverso rulli)
                        3.   fermentazione (24/36 ore)
                        4.   lavaggio per eliminare i residui di mucillagine
                        5.   essiccazione al sole in grandi aree predisposte o in essiccatoi
                             meccanici
                        6.   decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura

                        Si basa sul trattamento a secco dei chicchi raccolti e avviene attraverso
                        le fasi di:
    processo
    naturale
                        1.   pulitura (separazione da foglie, pezzi di legno, pietruzze) ed
                             essiccazione al sole in aia o su rastrelliere, o in essiccatoi meccanici;
                             nell’essiccazione naturale al sole, molto importante è la continua
                             movimentazione del caffè per evitare fermentazione o muffe e
                             favorire una uniforme asciugatura, e la copertura notturna per
                             proteggerlo dall’umidità
                        2.   decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura

                        Si basa sul trattamento a secco dei chicchi raccolti e avviene attraverso
    processo            le fasi di:
   semilavato
     honey              1.   pulitura e lavaggio (separazione densimetrica e pulizia da corpi
                             estranei)
                        2.   spolpatura parziale (separazione meccanica della polpa dai semi
                             attraverso rulli in maniera parziale)
                        3.   essiccazione al sole, solitamente su rastrelliere, che varia dalle
                             condizioni climatiche e dalla percentuale di polpa lasciata
                             attaccata al chicco. In questa fase è molto importante la continua
                             movimentazione del caffè per evitare fermentazione o muffe e
                             favorire una uniforme asciugatura, e la copertura notturna per
                             proteggerlo dall’umidità
                        4.   decorticazione (separazione del pergamino dal seme) e brillatura

Al termine di tutti i metodi di processo viene effettuata una selezione per rimuovere i difetti
primari e secondari (chicchi difettati, chicchi rotti, corpi estranei), per arrivare ad una
valutazione del livello qualitativo del caffè (coffee grading) e ad una sulla base della dimensione
del chicco (sizing classification), seguendo degli standard internazionali che possono variare da
paese a paese.
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ                                                                            13

L'importazione e la vendita

Una volta lavorato, il caffè viene conservato in    1.   la somministrazione del calore;
sacchi di juta e venduto ai grandi trader inter-
nazionali. Le imprese importatrici di caffè tra-    2.   l’adeguatezza del tipo di tostatura al
sportano i sacchi di caffè in grandi container e,        caffè utilizzato;
via mare, li fanno arrivare nei principali porti
dei paesi consumatori.                              3.   un appropriato e veloce metodo di
                                                         raffreddamento.

                                                    Una buona tostatrice, quindi, riesce a trova-
                                                    re un equilibrio armonico tra questi fattori e
                                                    a regolarli al meglio. Quasi tutte le macchine
                                                    sono composte da un cilindro metallico con
                                                    all’interno un sistema di pale che garantisco-
                                                    no la miscelazione e l’omogenea esposizione
                                                    al calore di tutti i chicchi di caffè. I principali
                                                    sistemi di tostatura sono a conduzione (at-
                                                    traverso il contatto con le pareti del cilindro
                                                    riscaldate) o a convezione (attraverso flussi di
                                                    aria calda, garantendo un risultato più unifor-
                                                    me), oppure degli ibridi tra i due.

                                                    Il processo di torrefazione è un passaggio
                                                    molto delicato: richiede esperienza, passio-
                                                    ne e ricerca continua. È un’operazione che va
                                                    personalizzata a seconda del caffè utilizzato,
                                                    delle aree a cui è destinato, del gusto dei con-
                                                    sumatori. Una volta tostato, ed eventualmen-
                                                    te macinato, il caffè viene confezionato ed è
                                                    così pronto per essere venduto ai bar o alla
Da qui il caffè viene trasportato alle torrefa-     grande distribuzione. In Italia ci sono circa 800
zioni, in cui vengono create le diverse miscele     torrefazioni, tra le quali poche grandi azien-
e in cui vengono tostati i chicchi che saranno      de che fanno il buono ed il cattivo tempo, e
poi macinati. La tostatura è una fase molto         moltissime piccole e micro torrefazioni in ogni
importante del processo di produzione del           parte della penisola, che con fatica e passio-
caffè: può sembrare banale, poiché consiste         ne portano avanti la tradizione artigianale del
nella semplice cottura dei chicchi crudi, ma in     caffè italiano.
realtà occorre conoscere il punto di tostatura
ideale per ogni varietà di caffè, per garantire
che il profilo aromatico resti intatto. La per-
fetta torrefazione del caffè è influenzata so-
prattutto da:                                       shadhilly.com
2 — LA FILIERA DEL CAFFÈ

Gli squilibri
del mercato

 I principali paesi produttori di caffè sono paesi
“in via di sviluppo” della fascia tropicale: ai primi
 posti troviamo il Brasile (32% della produzione
 mondiale, prevalentemente varietà Arabica), il
 Vietnam (19%, principale produttore della va-
 rietà Robusta), la Colombia e l’Indonesia, seguiti
 da molti altri paesi dell’Africa centrale, del sud
 dell’Asia e dell’America Centrale e Latina.

Il caffè è un prodotto di consumo di massa, ma
diversi studi dimostrano la sensibilità del caffè
al clima e l’impatto del cambiamento climatico
sulle rese e la qualità. Per questo il mercato del
caffè è instabile e caratterizzato dalla volatilità
dei prezzi, con gravi conseguenze per chi vive
della sua coltivazione: un problema enorme visto
che oltre 125 milioni di persone in tutto il mondo
dipendono dal caffè per il proprio sostentamen-
to. La crisi dei prezzi del caffè sta costringendo
molti contadini ad abbandonare questa pro-
duzione, e mentre il loro reddito diminuisce, il
potere di questa filiera si concentra nelle mani
dei commercianti, dei marchi internazionali e dei
distributori.

Il caffè è coltivato da circa 25 milioni di produttori,
la maggior parte dei quali sono piccoli proprie-
tari terrieri con appezzamenti non più grandi di
un ettaro. Purtroppo però queste persone hanno
pochissimo potere sulle decisioni che il mercato
globale prende riguardo la compravendita di caf-
fè. La caduta dei prezzi infatti non è stata notata
nei Paesi occidentali, i principali consumatori di
questo bene, perché è stata assorbita dai nume-
rosi passaggi che intercorrono tra l’inizio della
raccolta e il consumo finale. Questo ha provoca-
to però un crollo nel valore delle esportazioni di
caffè e la conseguente diminuzione dei redditi
dei produttori.
L'ALTERNA-
TIVA DEL
COMMERCIO
EQUO E
SOLIDALE
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE                                                        17

Cos'è il Commercio Equo e Solidale?

Secondo l’art. 1 della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, "[...] è un approccio
alternativo al commercio convenzionale [che] promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo
sostenibile, rispetto per le persone e per l'ambiente attraverso il commercio, la crescita della con-
sapevolezza dei consumatori, l'educazione, l'informazione e l'azione politica. Il Commercio Equo e
Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione:
dai produttori ai consumatori."

Il Commercio Equo e Solidale, quindi, è sia un modello economico alternativo basato sulla giustizia
sociale, il rispetto delle persone, la sostenibilità ambientale e la parità tra tutti i soggetti coinvolti
che un’azione politica e culturale, un impegno a sensibilizzare i consumatori verso scelte di consu-
mo più critiche e responsabili. I criteri fondamentali del Commercio Equo e Solidale sono:

        1.    Pagare un prezzo equo ai produttori

        2.    Fornire ai produttori un prefinanziamento per sostenere i costi di produzione, senza
              essere costretti ad indebitarsi

        3.    Garantire l’accesso dei produttori al mercato e continuità nelle relazioni commer-
              ciali tra produttori e importatori per un autosviluppo sostenibile

        4.    Favorire l’importazione diretta evitando forme di intermediazione speculativa

        5.    Assicurare trasparenza e responsabilità in tutte le fasi del processo

        6.    Investire i guadagni nelle organizzazioni del commercio equo in particolare in pro-
              getti di sviluppo sociale nelle comunità dei produttori

        7.    Favorire la valorizzazione delle culture locali

        8.    Assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’infanzia

        9.    La produzione avviene nel rispetto dell’ambiente sostenendo la conservazione
              della biodiversità, promuovendo l’agricoltura biologica e i processi a basso impatto
              ambientale, dalla coltivazione alla distribuzione

        10.   Garantire pari opportunità lavorative senza distinzione di sesso, etnia, religione o
              pensiero politico.
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE                                                     19

Le organizzazioni di Commercio
Equo e Solidale

Nel mondo le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale operano in 76 paesi. Nella sola Italia
sono quasi 70 le organizzazioni che commercializzano i prodotti del Commercio Equo, di cui 9
importano direttamente materie prime e prodotti finiti dai Paese del Sud del Mondo. Molte orga-
nizzazioni italiane di Commercio Equo sono socie di Equo Garantito.

Equo Garantito - Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale - è l’associazione
di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane. Da oltre 20 anni Equo
Garantito rappresenta i valori e le esperienze delle organizzazioni e dei soci con la società civile
e le istituzioni, per promuovere i principi di un’economia giusta fondata sulla cooperazione e le
relazioni paritarie tra tutti i soggetti che partecipano alla realizzazione di un bene. Equo Garantito
lavora per garantire pratiche economiche e sociali eque e sostenibili, per favorire lo sviluppo e la
giustizia sociale e per eliminare la povertà, attraverso la sensibilizzazione dei consumatori, attività
di formazione e educazione al consumo responsabile e collaborazione con istituzioni locali e na-
zionali per favorire politiche a sostegno del Commercio Equo e Solidale. Inoltre è la responsabile
del sistema di garanzia e monitoraggio di tutte le organizzazioni di Commercio Equo che aderi-
scono alla Carta Italiana dei Criteri del Commercio e Solidale, un sistema riconosciuto a livello
internazionale dalla WFTO (World Fair Trade Organization) e certificato da ICEA (Istituto per la
Certificazione Etica e Ambientale). Ogni anno i risultati vengono pubblicati nel Rapporto Annuale
di Equo Garantito, insieme a spunti, riflessioni e notizie dal movimento del Commercio Equo e
Solidale italiano e internazionale.
Tra le organizzazioni italiane che si occupano dell’importazione di materie prime, ce n’è una spe-
cializzata nel mondo del caffè. Shadhilly è una Cooperativa di Commercio Equo e Solidale di Fano
(PU) nelle Marche, dedita interamente all’importazione e alla commercializzazione del caffè. È nata
a partire da un progetto avviato dalla Cooperativa Mondo Solidale con la Cooperativa Nueva Espe-
ranza del Guatemala. Dopo una decina d’anni di intensi rapporti, alcuni soci di Mondo Solidale
hanno deciso di fondare una cooperativa che si concentrasse a tutto tondo sul caffè: è stata così
fondata Shadhilly, che grazie all’esperienza dei suoi soci è riuscita a crescere e avviare progetti
con altre cooperative di produttori di caffè in quattro paesi diversi. Ora, oltre a quello della Coo-
perativa Nueva Esperanza, Shadhilly importa il caffè prodotto rispettando la filiera etica in tutte le
sue fasi delle guatemalteche Asociación ADISQUE e Cooperativa San Francisco de Asis, dell’Uganda
Coffee Farmers Alliance, delle indiane Vedyaa Naturals e Phalada Agro Research Foundations e
dell’haitiana Cooperative COCANO.

Il lavoro di Shadhilly si fonda su quattro pilastri fondamentali:

1.   Ridisegnare un Mondo del Commercio più giusto per tutti, nutrito da grandi ideali e costruito
     con tanto impegno

2.   Coniugare l’etica nelle relazioni con la qualità del prodotto

3.   Essere un punto di riferimento per quei produttori che abbiano la voglia di inserirsi nel circu-
     ito del Commercio Equo e Solidale

4.   Valorizzare l’esperienza maturata nel settore dai soci
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE                                                     21

Il viaggio di Shadhilly

Massimo Mogiatti della cooperativa Shadhilly        territorio ed una uniformità di intenti e azioni.
è stato ospite della cooperativa UCFA (Uganda       Radicamento che deve essere altrettanto
Coffee Farmers Alliance) dal 24 febbraio al 2       efficace con il “mondo del caffè” ugandese, ed
marzo 2020.                                         in questo quadro si inseriscono i nostri primi
                                                    impegni della settimana.
“Questo racconto vuole condividere alcuni
dei momenti vissuti nella settimana di visita a
UCFA, e presentare Uganda Coffee Farmers Al-
liance, il partner locale con cui la Cooperativa
Shadhilly – socio di Equo Garantito – collabora
da alcuni anni. Il gruppo era composto da:
Massimo e Carlo della Cooperativa Shadhilly,
Matteo del Collettivo Caffè Malatesta di Lecco,
Daniele de La Torrefazione srl Perfero Caffè di
Fermo, Aldo e Marisa incaricati da Equo Garan-
tito della realizzazione di un video nell’ambito
del progetto europeo Trade Fair Live Fair.

Gli scopi del viaggio, per quanto riguarda
Shadhilly, erano essenzialmente due: quello di
continuare il rafforzamento della relazione con
UCFA e condividerne l’evoluzione dopo l’ultima      Il primo riguarda la visita alla sede operativa di
visita, in particolare rispetto alla speranza co-   UCDA (Uganda Coffee Development Authority),
mune che UCFA ottenga una propria licenza di        entità statale che sovrintende tutto ciò che in
esportazione; vedere lo stato di avanzamento        Uganda riguarda il caffè, la stessa che rilascia
dei lavori, per la realizzazione dei due centri     la documentazione necessaria all’esportazione
di lavorazione del caffè, a cui ha contribuito      certificandone origine e caratteristiche e la
anche Shadhilly. La presenza di due torrefattori    stessa che esprime un parere per il rilascio
e dei videomaker con Equo Garantito ha per-         delle licenze di esportazione. Nell'incontro con
messo inoltre di ragionare sull’importanza del      UCDA i temi affrontati sono stati: l’importanza
prodotto caffè per l’Uganda, sulle condizioni di    del caffè per quasi due milioni di produttori
lavoro e di vita dei produttori e sull’importanza   e quindi per l’economia del Paese e la ricerca
del Commercio Equo e Solidale per trasfor-          degli ultimi anni di migliorare la qualità del
mare gli sforzi e il lavoro dei produttori in un    caffè. Il secondo impegno della giornata è
reale riconoscimento morale e in un effettivo       stata la visita ad ACA (Africa Coffee Academy),
miglioramento del reddito familiare.                organizzazione che cura la promozione di caffè
                                                    di qualità ed organizza corsi di formazione.
Lo staff di UCFA è composto da cinque persone       Questo incontro ci ha permesso di vedere
a livello centrale che operano dal piccolo          come, anche in Uganda, la ricerca della qualità
ufficio di Kampala e da Referenti Locali che        sia la strada del futuro sebbene alla qualità
collaborano costantemente con le attività delle     spesso non corrisponda, da parte del mercato,
cooperative, garantendo un radicamento sul          un reale riconoscimento economico.
La nostra visita si è concentrata nelle aree di       Il nostro ringraziamento va a ISP Africa, a Nina,
Luweero e di Mityana, distretti centrali dell'U-      Marilisa, Luana e tutto il personale della sede
ganda, dove si stanno realizzando i due impianti      che, nella settimana trascorsa in Uganda, hanno
di lavorazione del caffè. Abbiamo visitato varie      fatto di tutto per supportarci e garantirci una
cooperative socie di UCFA: Kyalugondo Coop,           permanenza serena e piacevole, agevolando
Kikoma Coop, Nabumbugu Coop, Kalaangalo               non poco il nostro lavoro. Il secondo ringra-
Coop, Nakikaka Coop. In ogni cooperativa              ziamento a Antony (Tony) Mugoya, direttore
abbiamo incontrato sia i leader (membri del           esecutivo di UCFA, che ci ha dedicato l’intera
direttivo) sia gli agricoltori soci in momenti        settimana accompagnandoci in ogni momento
“assembleari” al fine di poter meglio compren-        con grande competenza e cordialità.”
dere le reciproche difficoltà e le caratteristiche
del nostro e loro lavoro come ad esempio gli
aspetti relativi all'organizzazione interna, la            Il cambiamento climatico in Uganda
formazione e la commercializzazione del caffè.
Nella visita ai terreni dei soci ci si è potuti         “I cambiamenti climatici stanno colpendo
confrontare sui temi legati alla produzione e al        pesantemente molti agricoltori. A volte ci
processo di lavorazione. Alcune questioni sono          sono periodi di prolungata siccità in cui
emerse costantemente, in ogni gruppo:                   non piove mai per troppo tempo, si regi-
                                                        strano temperature elevate e la stagione
•    la volontà di migliorare la qualità del            delle piogge è molto irregolare. Come con-
     proprio caffè e di conseguenza migliorare          seguenza i contadini denunciano periodi di
     le condizioni di vita delle famiglie;              bassa produttività.
                                                        I cambiamenti climatici influiscono anche
•    l’importanza della formazione;                     sulla qualità del caffè, perché alcuni
                                                        chicchi non riescono a formarsi comple-
•    le grandi difficoltà nella ricerca di un           tamente: si ottengono delle bacche di
     mercato più giusto;                                caffè troppo piccole. Ne risente anche
                                                        il sapore: il caffè non è così buono. Per
•    l’impatto sempre maggiore dei cambia-              questo, tramite le cooperative, facciamo
     menti climatici nel loro lavoro.                   opera di formazione con i contadini. Tra le
                                                        pratiche che suggeriamo per fare fronte al
Nella visita degli appezzamenti, due sono le ca-        grande caldo, vi è l'uso della pacciamatu-
ratteristiche che maggiormente ci colpiscono:           ra, lo scavo di canali e la realizzazione di
                                                        bacini per favorire la raccolta dell'acqua
•    il ciclo delle piante di caffè che, in un con-     piovana.”
     tinuo rincorrersi, presenta spesso nella
     stessa pianta germogli, fiori, frutto verde          Tony Mugoya, direttore esecutivo UCFA
     e frutto maturo (motivo per cui in Uganda
     si ottiene un raccolto principale tra otto-
     bre e gennaio, e un raccolto secondario
     tra maggio e agosto);

•    l’eccezionale biodiversità e la ricchezza
     di questi “giardini”, dove le piante di caffè
     sembrano parte di un insieme e non la
                                                                                                          4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ

     coltura principale. Le piante di mango,
     avocado, jackfruit, limoni e arance,
     papaya forniscono frutta in quantità ed
     ombra per le piante di caffè. Inoltre, le
     piante ad alto fusto e le leguminose utili
     a fissare l’azoto a terra, forniscono ombra
     e grazie alle loro radici limitano l’erosione
     del suolo.
23
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE                                                        25

Le storie dei produttori:
Cooperativa Nueva Esperanza - Guatemala

CIANEB (Cooperativa Integral Agricola Nueva         aggiunto del prodotto, curando sempre la for-
Esperanza del Bosque) nasce nel 2003 a El           mazione tecnica dei soci sino all’ottenimento
Bosque, un piccolo villaggio di montagna del        della Certificazione Organica di una parte del
Municipio di Santa Cruz Naranjo nei pressi della    caffè. Oggi la Cooperativa Nueva Esperanza è
capitale, Città del Guatemala.                      in grado di gestire l’intero ciclo produttivo del
                                                    proprio caffè, dalle piantagioni, attraverso il
                                                    processo di lavorazione sino all’esportazione.

                                                    Ripartendo da un nuovo concetto di filiera, la
                                                    cooperativa di El Bosque ha ridato speranza
                                                    alle famiglie di coltivatori di caffè, ma anche
                                                    alle famiglie dei lavoratori stagionali presenti in
                                                    gran numero nel periodo della raccolta.

                                                    La costruzione di una filiera produttiva giusta,
                                                    nuovi posti di lavoro e nuove speranze per i
                                                    giovani, migliori condizioni dei lavoratori, l’op-
                                                    portunità per tutta la comunità di accedere a
                                                    servizi educativi e sanitari che si sono sviluppati
La cooperativa, che conta poco meno di 50           insieme a quelli produttivi e commerciali, tutto
soci, è il frutto di una esperienza di amicizia     questo fa della Cooperativa Integral Agricola
e collaborazione. Quando li incontrammo per         Nueva Esperanza del Bosque una realtà vivace,
la prima volta (nel 2002) il prezzo del caffè       fiduciosa nel futuro, vista e “copiata” da altre
era talmente basso da non coprire il costo di       comunità locali.
produzione, e molti coltivatori del villaggio
stavano abbandonando i propri terreni col-
tivati da generazioni. Fu un sacerdote nato a                  Il caffè della Cooperativa
El Bosque, e che in quel momento operava in                         Nueva Esperanza
Italia, a cambiare le sorti dei caficultores, che
grazie a lui avviarono una collaborazione con         Tutti i caffè prodotti, caratteristici dell’a-
la cooperativa di commercio equo Mondo So-            rea di Fraijanes, sono caffè SHB di altura
lidale e poi con noi di Shadhilly. La cooperativa     (1500-1600m) di grande pregio e qualità.
infatti, grazie a questa rete di amicizie, riuscì     Tutto il caffè viene raccolto con il metodo
a conseguire subito la licenza per esportare          del picking in 3 – 4 diversi passaggi.
direttamente il proprio caffè e successivamen-        La maggior parte viene processato col
te realizzò la costruzione di una propria sede        metodo lavato e in aggiunta producono
operativa con magazzino, e, nel tempo, ha             microlotti processati con metodo honey
acquistato mezzi di trasporto e macchinari per        e naturale.
il processo di lavorazione del caffè che hanno
permesso di aumentare la qualità ed il valore
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE                                                      27

Le storie dei produttori:
Vedyaa Naturals - India

Il gruppo VEDYAA è composto da una “cordata”         prezzo giusto ed aiutando loro ad affrontare i
che unisce due realtà, Vedyaa Naturals e Green       primi anni di conversione, che risultano spesso
Valley.                                              molto critici per un farmer dovendo affrontare
                                                     un calo sostanziale del raccolto. L’obiettivo è
La prima, Vedyaa Naturals, con sede a Banga-         proprio quello di dimostrare che una coltiva-
lore, gestisce tutto ciò che riguarda logistica,     zione biologica, oltre che essere più salutare
esportazione e ricerca di sbocchi commerciali        per tutti è anche sostenibile economicamente.
sostenibili. Mentre Green Valley è una coopera-
tiva parallela composta da figure professionali      Questo entusiasmo sta portando ad un’orga-
come agronomi, tecnici di campo e farmers.           nizzazione sempre più dettagliata, con l’obbligo
Dalla sua sede di Siddapur, che si trova nella       per i farmers a partecipare ciclicamente a
stessa regione del Karnataka, vengono gestiti        corsi di formazione su come gestire al meglio
direttamente i contatti con tutti i piccoli          i propri terreni e, ogni qualvolta ce ne fosse
gruppi di produttori (ogni gruppo solitamente        bisogno, viene fornito tutto il sostegno ne-
è composto da non più di 60 – 70 farmers).           cessario direttamente nella piantagione con
                                                     lo scopo di mantenere alta la qualità del loro
                                                     raccolto. Vedyaa commercializza caffè e spezie
                                                     provenienti esclusivamente da produzione
                                                     biologica ed opera in tre differenti regioni,
                                                     Karnataka, Andhra Pradesh e Tamil Nadu (nella
                                                     quale coltivano solo spezie e chili).

                                                                    Il caffè di Vedyaa

                                                       I caffè prodotti, caratteristici dell’area
                                                       centro-meridionale indiana, vengono
                                                       raccolti con il metodo del picking, in 2 o
                                                       più passaggi in relazione alle aree di pro-
                                                       duzione e alle tipologie di caffè.
                                                       Vengono processati sia col metodo natu-
                                                       rale che con quello lavato:

Il progetto nato solo 7 anni fa è molto ambi-          •    Robusta, naturale (cherry) e lavata
zioso. Con le problematiche che l’agricoltura               (parchment), altitudine 700-900m
nel paese ha affrontato in passato, dovuto
all’uso massiccio di fertilizzanti chimici, Vedyaa     •    Arabica, naturale (cherry) e lavata
sta cercando di sensibilizzare i produttori                 (plantation), altitudine 1100-1300m
consigliando di convertirsi ad una coltivazione
100% biologica, pagando quindi il raccolto un
3 — L'ALTERNATIVA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

Il prezzo del caffè

Il prezzo del caffè commercializzato in modo tra-
dizionale è difficile da calcolare perché i prezzi e i
salari pagati nelle varie fasi sono molto diversi da
paese a paese. Basandosi su una stima di Visual
Capitalist, riusciamo però a fare un confronto tra
la composizione del prezzo del caffè nel mercato
tradizionale e quella invece del prezzo del caffè
di Shadhilly (vedi pagina a fianco).

Dal confronto emerge chiaramente il problema
del compenso dei produttori. Infatti, nel mer-
cato tradizionale, i contadini ricevono un prezzo
molto basso in cambio del loro lavoro e spesso
questo comporta difficoltà nel coprire i costi
di produzione che devono invece sostenere.
Inoltre, la questione del prezzo equo è stretta-
mente legata alla capacità dei produttori di poter
garantire condizioni di vita dignitose alle loro
famiglie: spesso, purtroppo, i redditi percepiti
non sono sufficienti e questo ha ripercussioni
sui fenomeni migratori. I lavoratori si spostano
in cerca di condizioni di lavoro e di vita migliori,
magari abbandonando le piantagioni. Questo,
unito alla crisi climatica e alle nuove malattie,
avrà un impatto non ancora misurabile sulla filiera
del caffè globale.
Nel primo grafico la composizione del prezzo del mercato tradizionale, basandosi sulle stime
di Visual Capitalist per 16 oz (circa 450 g) di caffè macinato venduto nella grande distribuzione
statunitense. Le percentuali indicative mostrano come il prezzo finale è ripartito nelle varie fasi.
fonte: https://www.visualcapitalist.com/the-economics-of-coffee-in-one-chart/

                                                                   COLTIVAZIONE
                                                         2.51%     PREZZO AI COLTIVATORI

                                                                          SPESE DI ESPORTAZIONE
                                                               5.73%      E IMPORTAZIONE

                VENDITA                                                                    TORREFAZIONE
MARGINE DEL RIVENDITORE,    77.78%                                              12.55%     CERTIFICAZIONI,
             MARKETING,                                                                    PACKAGING,
      GESTIONE, SALARI..                                                                   GESTIONE, SALARI..

                                                                                            1.43%
                                                                                            DISTRIBUZIONE

Nel secondo grafico invece la composizione del prezzo per il pacchetto da 250 g di caffè macinato
di Shadhilly e venduto principalmente nella rete delle Botteghe del Mondo.
fonte: https://www.shadhilly.com/chi-siamo/

                             MARGINE AGGIUNTIVO
                               DEL DISTRIBUTORE     4%

                     MARGINE
             DEL RIVENDITORE     22%

                                                                                            38.5%
                                                                                           PREZZO PAGATO
                                                                                           AL PRODUTTORE

               MARGINE
           DI SHADHILLY    12%

                               SPESE                                            COSTI DI
                    DI DISTRIBUZIONE    2%                              2%      IMPORTAZIONE

                                COSTI                              TORREFAZIONE, MACINATURA,
                          DI GESTIONE   4.5%               15%     CONFEZIONAMENTO
SNAPBYTHREE_MY ON UNSPLASH

                             IL
                             DEL
                             CAFFÈ
                             CONSUMO
4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ                                                                             31

I diversi metodi di preparazione

Italiani, francesi, spagnoli, greci, scandinavi, americani,... non c’è popolo che non beva il “suo”
caffè. Ogni caffè è un po’ diverso dall’altro, ogni popolo lo prepara a modo suo. Eccone alcuni
esempi :

                           Macinata pazientemente con l’apposito macinino la quantità necessaria
                           (un cucchiaio da tè per ogni tazza, più uno), si mette nell’ibrik (l’apposito
    alla turca
                           pentolino) la polvere impalpabile di caffè, assieme allo zucchero, e si
                           riempie d’acqua fredda fino al livello segnato. Poi lo si mette sul fuoco
                           e si porta ad ebollizione, togliendolo subito dal fuoco e lasciando calare
                           la schiuma che s’è formata. Per altre due volte si porta ad ebollizione e
                           finalmente la bevanda è pronta. Adesso si versa nelle tazze e si aspetta
                           pazientemente che si depositi senza mescolare. Oltre che in Turchia,
                           questo caffè dalla lunga preparazione è diffuso in Grecia e in Medio-
                           Oriente.

                           Diffusissimo nei Paesi anglosassoni, per prepararlo è sufficiente una
                           brocca di vetro resistente al calore, un filtro e alcuni sacchetti filtro
   caffè filtro
                           di carta o stoffa. Prima si riscalda la brocca, poi si fa cadere molto
                           lentamente acqua bollente sul filtro che contiene il caffè, meglio se
                           macinato grossolanamente. Quando tutta l’acqua sarà passata nella
                           brocca, si toglie il filtro e si serve.

                           Si tratta di macchine piuttosto semplici, dotate di un filtro e di un
                           erogatore di vapore; in questo modo si ottengono espressi e cappuccini,
    espresso
                           specialità italiane ormai diffuse in tutto il mondo.

                           Si usa la caffettiera napoletana. Si riempie d’acqua fino al forellino, poi
   napoletana
                           si riempie il filtro di caffè macinato grosso e si avvita la parte superiore
                           con il beccuccio. Si pone quindi sul fuoco e si porta l’acqua ad ebollizione,
                           fin quando cioè il vapore esce fischiando dal forellino di sfiato. Allora si
                           toglie dal fuoco, si capovolge e si aspetta che l’acqua scenda nella parte
                           inferiore, attraversando il caffè.
Brevettata nel 1933 dall’industriale Bialetti, la moka è la caffettiera più
   moka        usata in Italia. È formata da tre parti collegate e a tenuta stagna tra loro: in
               basso si trova la caldaia, che viene riempita d’acqua; in mezzo c’è il caffè,
               macinato finemente; in alto si trova il recipiente che raccoglie l’acqua una
               volta che questa, spinta dalla pressione generata dal vapore nella caldaia,
               attraversa il caffè.

               Una delle caffettiere più antiche che utilizza il principio dell’infusione
french press
               per estrarre le sostanze aromatiche dal caffè. Il procedimento è molto
               semplice, si inserisce il caffè macinato nel bicchiere e acqua calda (ma
               non bollente) rispettando le giuste proporzioni. Dopo aver mescolato
               il contenuto e averlo tenuto in immersione per 2-6 minuti, si immerge
               lo stantuffo dotato di un filtro in metallo e si spinge verso il basso per
               separare il caffè macinato dalla bevanda che si presenterà corposa,
               intensa e con delle piccole particelle in sospensione non trattenute dal
               filtro in metallo.
4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ                                                                               33

La degustazione del caffè

Indipendentemente dal metodo usato per prepararlo, la valutazione accurata della qualità del caffè
segue un rigido protocollo standardizzato da SCA (Specialty Coffee Association a cui Shadhilly
aderisce). La degustazione del caffè, chiamata cupping, infatti deve rispettare numerose regole:

    tazze da               le tazze consigliate sono di capienza 175-225 ml;
    assaggio

                           la frazione ottimale per il cupping è di 8,25 gr di caffè per 150 ml di acqua.
        dosi               La quantità deve essere pesata in chicchi rispettando questo preciso
                           rapporto e i chicchi devono essere macinati successivamente, tazza per
                           tazza, minimo 3 massimo 5 tazze per ogni singolo caffè di una sessione di
                           assaggio;

                           l'acqua deve essere a una temperatura di 93°C e deve essere versata
                           direttamente sulla polvere di caffè fino al bordo della tazza assicurandosi
    infusione
                           di bagnare tutto il macinato che deve restare in infusione per un periodo
                           di 3-5 minuti prima della valutazione;

                           viene effettuato un test sensoriale per valutare ogni aspetto del caffè. Si
  valutazione
                           parte infatti dall’analisi visiva del colore del caffè e si valutano in seguito
                           le altre caratteristiche via via che il caffè si raffredda: fragranza e aroma
                           (prima del macinato asciutto poi dopo l’infusione), gusto e retrogusto,
                           acidità, corpo ed equilibrio, dolcezza, uniformità e pulizia. Le ragioni
                           principali per cui si effettua un test sensoriale sul caffè sono tre:

                           determinare le differenze sensoriali (di gusto, di aroma, di corposità) tra i
                           campioni preparati;

                           descrivere in maniera approfondita il “flavour” dei vari campioni;

                           determinare la qualità dei campioni e le loro caratteristiche principali.

                           Al termine, sulla base di un punteggio massimo pari a 100, si determinerà
                           la qualità del campione, e solo i campioni che supereranno un punteggio
                           di 80 potranno essere definiti Specialty Coffee.
4 — IL CONSUMO DEL CAFFÈ

Coffee Taster’s Flavour Wheel

The Coffee Taster's Flavor Wheel by the Specialty Coffee Association and World Coffee Research (©2016-2020)
CAFFÈ CORRETTO                         35

Progetto realizzato con i contributi
della Regione Marche, ​Bando 2020
(L.R. n.8/2008 – DGR n.1243/2020) ​

Coordinamento editoriale
a cura di Equo Garantito

Redazione testi:
Eleonora Frasson
Estelle Prade
Massimo Mogiatti

Tutte le foto © Shadhilly
tranne dove indicato diversamente

Progetto grafico:
paolomosele.studio

Per maggiori informazioni:

equogarantito.org

shadhilly.com
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